Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2016
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Dietro Gottardo: Intervista a al microfono un nuovo Renato Berta cult Di fronte appuntamento al pubblico con la storia Il mensile culturale RSI Maggio 2016
Dietro al microfono Di fronte al pubblico Maria Grazia Rabiolo Responsabile Attualità SGUARDI 18 Le nevi della seta. Culturale RSI 4 Due documentari alla Gottardo: scoperta di un mondo un nuovo sconosciuto La Radio è uno strumento affascinante. Perché arriva ovunque, con appuntamento discrezione, ma anche con puntualità: trasmette informazioni, offre con la storia approfondimenti, dà spazio alla musica e alla prosa, intrattiene. Questo è il nostro oggi, che giunge dopo un passato ricco, intenso, 20 La multiforme meditato, in cui protagonisti a tutti gli effetti sono stati i numerosi ONAIR cultura gitana intellettuali italiani che vi hanno preso parte. tra diffidenza È il principio attorno al quale ruota il recente volume di Nelly Valsan- 8 e fascinazione giacomo, Dietro al microfono. Intellettuali italiani alla Radio svizzera Noi e le utopie (1930–1980), Edizioni Casagrande. Frutto di una lunga frequentazio- ne degli archivi radiofonici e cartacei, il lavoro di Nelly Valsangiacomo fa comprendere la specificità di questa emittente nazionale di servizio 10 DUETTO pubblico rivolta a una minoranza linguistica, che fin dagli esordi ha sempre tenuto saldo il legame con l’Italia. Tanti i nomi che affiorano, Scrittori, poeti e giornalisti ai microfoni 22 Intervista a da Delio Tessa (che nel 1936 aveva condotto a Lugano Benedetto Croce) di Rete Due per Renato Berta a Massimo Bontempelli, per restare ai primi anni; a Giansiro Ferrata, indagare il confine Aldo Borlenghi nell’immediato dopoguerra; da Vito Pandolfi a Vittorio tra finzione e realtà Sereni, Indro Montanelli nei dorati anni Cinquanta e Sessanta, a Guido RENDEZ-VOUS Piovene, Giorgio Bocca, Umberto Eco, nei cosiddetti anni di piombo. Ma soprattutto affiora evidente il cambiamento del loro ruolo: 12 28 da esperti chiamati a tenere delle conferenze a specialisti chiamati Elogio della Follia L’agenda a dare un’opinione o a fornire una testimonianza. Tutto questo paral- Sette incontri pubblici di maggio lelamente all’evoluzione dello stesso mezzo, che con il tempo si è fatto tra letteratura e più raffinato e più attento alle esigenze degli ascoltatori. musica È una storia appassionante quella della Radio svizzera di lingua italiana, NOTA BENE sempre alla ricerca delle soluzioni giuste per mantenere fede alla pro- pria vocazione di “radio di frontiera, a cavallo tra il mondo culturale 14 30 italiano e quello politico svizzero”, per usare una definizione della stessa La Via Lattea 12 Recensioni Valsangiacomo. Una scommessa riuscita allora grazie alla sensibilità Radiosuite e alla lungimiranza dei dirigenti e dei capi servizio, che avevano saputo Pellegrinaggio chiamare a raccolta i nomi più significativi tra gli intellettuali italiani. E oggi? Di certo un modello sul quale riflettere ancora, nella consapevo- radiofonico in tre puntate 31 Proposte Club lezza dell’importanza che comunque il mezzo continua e continuerà ad avere per tutti. Un’occasione concreta in questo senso è l’incontro che si terrà merco- ledì 11 maggio, allo Studio 2 della RSI a Lugano Besso con l’autrice e con Franco Contorbia dell’Università di Genova e il critico televisivo Aldo Grasso, grande esperto anche di storia della radio. Come dire? La tradizione continua. In copertina: dal tempo della sua invenzione, la radio con i suoi microfoni ha sempre dato risalto a una pluralità di voci e di opinioni. ACCENTO
Gottardo: LA 2 / Serata Evento - Alptransit con la proiezione di Alptransit - Gli uomini del tunnel un documentario di Mario Casella un nuovo e Paul Nicol martedì 31 maggio alle ore 21.05 rsi.ch/serateevento appuntamento con la storia Mario Casella Alla vigilia della non-stop radiotelevisiva che seguirà la giornata d’inaugurazione loro gioie e assistito purtroppo anche ad alcune tragedie. della nuova galleria, RSI LA 2 propone una Come influisce un “cantiere del seco- serata Eventi sulle vite di alcuni minatori lo” sulla vita di un minatore? Alla vigilia attivi su questo ciclopico cantiere. dei festeggiamenti ufficiali abbiamo vo- All’alba del nuovo millennio sui due luto incontrare ancora i protagonisti dei A inizio giugno, in Svizzera, tutti i media, versanti del San Gottardo e nella regione documentari realizzati dal 2000 ad oggi di Sedrun centinaia di minatori iniziava- per dare una risposta a questo interrogati- il mondo politico, economico e non solo, no a scavare ancora una volta nelle viscere vo. Una galleria come Alptransit cambia il parleranno dell’inaugurazione della galleria della montagna. Con il regista Paul Nicol territorio e l’economia di una regione ma cominciammo a seguire, dapprima per il marca in modo ancora più radicale il desti- ferroviaria più lunga al mondo. settimanale Falò e poi per altri program- no di chi la scava. Questo documentario, L’apertura di questo nuovo traforo sotto il mi, l’avanzamento dei lavori concentran- facendo ricorso a tre lunghi reportages doci soprattutto sul portale sud della realizzati dagli autori a partire dai primi San Gottardo sarà l’occasione per snocciolare nuova opera. Tra il boato dei primi brilla- brillamenti di esplosivo a Bodio, raccon- una lunga serie di cifre da primato: dai menti di esplosivo a Bodio e il progressivo terà la vita, i sacrifici e le soddisfazioni di smantellamento dei cantieri di Pollegio e 6 operai impegnati fino dai primi mesi chilometri di lunghezza ai costi miliardari Faido nacquero così tre documentari che sull’enorme cantiere. Il pubblico avrà così dell’opera, dalla velocità dei nuovi treni raccontavano il lavoro e le vite dei mina- modo di scoprire come quest’opera gigan- tori. La realizzazione di questi racconti ci tesca abbia influenzato la loro vita (pur- alla durata dei lavori e così via. ha permesso di conoscere alcuni di questi troppo in un caso provocandone anche la Il rischio è che in questa fiumana di numeri operai scoprendo le loro vite dentro e fuo- morte in galleria). ri dal tunnel. È stata per noi un’esperien- vada a disperdersi il sudore degli uomini za professionale e umana intensa. Oggi, I siciliani quasi senza accorgercene, ci rendiamo che nel corso di un quindicennio di anni conto di aver accompagnato per quasi un Nel 2002 un gruppo di minatori siciliani hanno scavato la montagna. quindicennio questi uomini con le nostre terminava lo scavo della metropolitana di riprese: abbiamo visto le loro fatiche, le Genova. La loro specialità: il lavoro con 5 SGUARDI 4
Francesco Salvatore Giuseppe Ilario Mario Ezio Orlando Thérèse le grandi fresatrici. Pochi giorni dopo la Giuseppe: la sua è la storia più dram- di valtellinesi impegnati in questo difficile un breve periodo di disoccupazione ha ri- chiusura del cantiere ligure sbarcavano a matica del documentario. Beppe ha infatti lavoro viene dal piccolo villaggio di Fron- trovato subito un impiego quale muratore Bodio per l’inizio dei lavori di Alptransit. tragicamente perso la vita a poche setti- tale dove abbiamo incontrato a cadenze presso un’impresa della Riviera. Nel corso Dopo averli filmati sul cantiere genovese, mane dalla chiusura del cantiere di Faido, regolari soprattutto alcuni tra i più attivi degli anni ha formato una famiglia e si è li accompagnammo nel loro viaggio verso cadendo da una piattaforma nel corso dei del gruppo. costruito una casa d’abitazione a Osogna, la Leventina. Fu l’inizio di un progetto do- lavori di smantellamento di un’impalcatu- Ilario: pensionato da pochi mesi, fu dove vedrà sfrecciare tra poco i primi con- cumentaristico prolungatosi per una doz- ra. Lo avevamo accompagnato da Genova tra i minatori che fecero brillare le prime vogli che imboccheranno la nuova galleria. zina d’anni e che ruota attorno ad alcune a Bodio e da Bodio a Faido. Avevamo co- cariche di esplosivo al portale sud di Bo- figure centrali. nosciuto la sua famiglia in Sicilia e ci aveva dio davanti alla nostra telecamera. Uomo La donna Francesco: dopo aver iniziato a Bodio, raccontato le difficoltà legate al lavoro e all’apparenza burbero e scontroso si è ri- si trasferì sul cantiere di Faido e continua alla distanza da casa. Oggi suo figlio Mat- velato uno dei minatori più entusiasti e Thérèse: è lei ad aver accolto fin dal primo tuttora a lavorare per la realizzazione di teo sta terminando gli studi di geometra e orgogliosi della gigantesca opera cui ha giorno i minatori che arrivavano sul can- Alptransit al Ceneri. La sua partenza dalla ha una passione smisurata per le gallerie lavorato passando dai cantieri di Bodio, tiere Alptransit di Bodio e Faido. Incari- Sicilia ha rivoluzionato anche la sua vita che è fiero d’aver ereditato da suo papà. Sedrun e Sigirino. cata di gestire i rapporti con il personale privata con la separazione dalla moglie, Mario e Ezio: anche loro vengono ha avuto modo di seguire e condividere i l’incontro con una nuova compagna e la I valtellinesi da Frontale e le loro vicende offrono uno destini della maggioranza dei dipendenti costruzione di una casetta in Ticino. spaccato di questo villaggio legato al lavo- attivi in galleria. Una donna tra centinaia Salvatore: anche lui arrivato dal can- Se i siciliani sono i “maghi della fresa” i ro di minatore, cui peraltro il cantautore di uomini. Una prospettiva, la sua, molto tiere di Genova ha lavorato fino ad un paio valtellinesi sono “i maghi dell’esplosivo”. Davide Van De Sfroos ha dedicato una particolare. Oggi continua a lavorare nello d’anni fa a Bodio. Alla chiusura del cantie- Mentre le frese hanno scavato i due tubi canzone nel suo album Pica!. stesso settore e per lo stesso datore di la- re ha trovato subito lavoro a Milano per principali dell’opera, i minatori della Val- voro, ma in un cantiere per un traforo al lo scavo della nuova metropolitana. Ora, tellina hanno forato con l’esplosivo i cu- Il ticinese Nord delle Alpi. dopo un’interruzione momentanea dei nicoli di collegamento tra le due canne e lavori milanesi, tornerà tra pochi mesi sul- tutti i punti dove le frese non potevano Orlando è uno dei pochi ticinesi ad aver la- la fresatrice tra il Duomo e l’aeroporto di scavare la montagna. Oltre un terzo del vorato sul cantiere e in galleria. Muratore Linate. La moglie e i due figli vivono con nuovo tunnel è stato scavato ancora con il di formazione, all’inizio dei lavori ha subi- fatica il distacco del marito e papà dal loro cosiddetto “metodo convenzionale”, cioè to colto l’occasione annunciandosi per un villaggio tra le montagne siciliane. con le cariche esplosive. Un alto numero posto a Bodio. Al termine dei lavori e dopo 7 SGUARDI 6
Rete Due / Settimana speciale sull’utopia da lunedì 2 a domenica 8 maggio Blu come un’arancia lunedì 2 a venerdì 6 alle ore 18.20 Geronimo storia lunedì 2 alle ore 11.35 Geronimo filosofia martedì 3 alle ore 11.35 Laser mercoledì 4 alle ore 9.00 e giovedì 5 alle ore 10.00 Voci dipinte domenica 8 alle ore 15.35 rsi.ch/retedue Noi e le utopie Roberto Antonini L’anniversario della pubblicazione de L’utopia, il celebre testo dell’umanista britannico Tommaso Moro, è spunto per una riflessione sul rapporto che la modernità intrattiene con il concetto di non-luogo ideale. Quando nel 1516 Moro, ispiran- dosi ai diari di Vasco de Gama, di Magellano e alla scoperta del nuovo mondo, immaginò una società ideale, la prefigurò in sostanza come antitesi alla società del suo tempo, imbottita di ingiustizie, squilibri, soprusi. L’Utopia è un non luogo, ma è anche un luogo immaginario al quale si dovrebbe aspira- re: il termine è chiaramente polisemico perché è al tempo stesso connotato come sogno irrealizzabile. Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e poi italianizzato in Tommaso Moro La storia delle utopie è in fondo la storia degli ideali, dei sogni, (Londra, 7 febbraio 1478 - Londra, 6 luglio 1535), fu un umanista, scrittore e politico cattolico inglese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, canonizzato come dei modelli, dell’evoluzione delle mentalità. Coniato proprio martire da Pio XI nel 1935. da Tommaso Moro, il termine utopia ha attraversato in filigra- na la storia, dal rinascimento fino al mondo contemporaneo, anche se già de facto presente nel pensiero greco (La Repubblica di Platone) o nell’immaginario cristiano del paradiso. Una serie di programmi nella settimana dal 2 all’8 maggio Ma dal XVI secolo, l’utopia diventa un genere letterario e una propone di confrontarsi con l’utopia da angolature diverse; da componente costante del pensiero politico, una forma più quella filosofica (in Blu come un’arancia e in Geronimo filo- o meno esplicita di critica sociale. Da La città del sole di Tom- sofia), a quella storica (in Geronimo storia e Laser) a quella maso Campanella, alla Nuova Atlantide di Francis Bacon, fino artistica (in Voci dipinte). Un percorso che consente di indagare a Italo Calvino e Le città invisibili o Michel Houllebecq con un po’ negli anfratti della storia, in un momento in cui l’idea La possibilità di un’isola passando dagli illuministi (l’Eldorado stessa di Utopia, che costituisce un’ideale positivo, sembra aver nel Candide di Voltaire) e naturalmente dagli ideali socialisti lasciato il posto al suo contrario, quella distopia figlia delle dell’800 ben rappresentati dal filosofo Henri de Saint-Simon. grandi paure del nostro tempo. 9 ONAIR 8
Rete Due / Giornate letterarie di Soletta Essere presenti alle Giornate letterarie è dunque un piacere Collegamenti in Finestra Aperta venerdì 6 dalle 17.00 e un dovere. Tanto più che anche quest’anno la compagine Passatempo sabato 7 alle 14.35 e domenica 8 alle 14.35 degli scrittori invitati dalla Svizzera italiana sarà molto ricca, rsi.ch/retedue complice non soltanto il Gran Premio letterario svizzero assegnato ad Alberto Nessi. Sarà infatti l’occasione per incon- Scrittori, poeti e trare ed ascoltare un’esordiente di talento come Virginia Helbling o chi ha scoperto la via della prosa come Fabio Contestabile e Carlo Silini. Ci sarà spazio anche per (ri)scoprire giornalisti ai microfoni l’importanza della traduzione con Maurizia Balmelli e inda- gare i complessi rapporti tra realtà, fonti storiche e finzione con il collettivo bolognese Wu Ming, la scrittrice tedesca Nora di Rete Due per Bossong e Annette Hug. Non mancheranno le sorprese. indagare il confine tra finzione e realtà Moira Bubola Le 38esime Giornate letterarie di Soletta scandagliano i rap- porti tra i generi e si concentrano soprattutto sulla perenne seduzione della finzione nei confronti della realtà. Un fascino che ha travalicato i tempi e i generi ammaliando scrittori di ogni dove. E anche la nostra epoca, forse apparente- mente la più attenta ai dati, considerato anche quanto oggi ci aiutino le nuove tecnologie nella raccolta di quest’ultimi, non poteva sottrarsi alla malia dell’immaginazione. Con Raniero Fratini e Massimo Zenari, in diretta dalle Giornate letterarie, percorreremo la Svizzera multilingue, un paese nel quale conoscere gli uni le lingue degli altri significa non soltanto riuscire ad avere successo e possibilità, ma Virginia Helbling nata a Lugano nel 1974. Si è laureata soprattutto costruire assieme la Narrazione del nostro Paese in lettere e filosofia all’Università di Friburgo. Ha lavorato come giornalista per diverse testate ticinesi. come ha scritto Joëlle Kuntz su Le Temps di mercoledì 6 Aprile: È madre di sei figli. Con il romanzo Dove nascono le madri “mais il est certain que l’abandon du mythe fallacieux de la ha vinto il premio Studer/Ganz 2015 per la migliore opera prima. Suisse multi-lingue par l’école, s’il se réalise, implique un changement très profond de la fiction national qui soutient la Confédération”. 11 ONAIR 10
Rete Due / Elogio della follia La Rete Due a partire da maggio, torna a proporre, in collabo- Incontri aperti al pubblico razione con l’Istituto di studi italiani dell’USI, una serie di Studio 2 RSI, Lugano serate pubbliche. Il tema scelto per questa nuova edizione è la martedì 10, 17 e 24 maggio alle ore 18.00 follia nelle sue varie espressioni letterarie ed artistiche. rsi.ch/filosofia Lo spunto iniziale infatti è il cinquecentesimo anniversario dell’apparizione dell’Orlando furioso, lo straordinario poema di Elogio della Follia Ludovico Ariosto che ha acceso la fantasia di migliaia e migliaia di lettori. A parlarne sarà una specialista, Lina Bolzoni della Scuola Normale Superiore di Pisa, che ne ha studiato anche Sette incontri pubblici l’iconografia cinquecentesca. Accanto ad Ariosto il ciclo preve- de altri cinque autori. Primo fra tutti - non poteva essere diversamente - Erasmo da Rotterdam con il suo fondamentale tra letteratura e Elogio della Follia, che verrà analizzato dal prof. Carlo Ossola (ISI), poi il tormentato Torquato Tasso, che sarà oggetto dell’intervento di Giacomo Jori (ISI). Ad inizio autunno, dopo musica la serata dedicata alla follia dal punto di vista musicale curata da Carlo Piccardi, con un salto di secoli, sarà la volta di Dino Campana, il poeta di Marradi morto in manicomio, illustrato Maria Grazia Rabiolo da Gianni Turchetta (Università degli Studi di Milano); di Amelia Rosselli, segnata, ancora bambina, dall’omicidio del padre e dello zio, di cui si occuperà Antonella Anedda (ISI), e infine di Alda Merini, la cui vasta produzione verrà esaminata con sguardo critico da Fabio Pusterla (ISI). Dalla follia dunque nel corso delle serate ci si sposterà verso altre dimensioni esistenziali come l’emarginazione, la depres- sione, la malinconia: situazioni estreme, molto dolorose, che però - prodigio della letteratura - hanno saputo produrre pagine indimenticabili. Gli incontri, che verranno registrati e diventeranno future trasmissioni radiofoniche, si svolgeranno nello Studio 2 di Lugano Besso con inizio alle 18.00, martedì 10, 17 e 24 maggio; martedì 27 settembre; mercoledì 5 e martedì 11 e 18 ottobre. Sul palco, insieme ai docenti e alla conduttrice Maria Grazia Rabiolo, interverranno Claudio Moneta per le letture dei testi originali e Claudio Farinone per gli intermezzi musicali. Altri dettagli sul sito rsi.ch/follia. Erasmo da Rotterdam (Rotterdam, 1466/1469 - Basilea, 12 luglio 1536), è stato un teologo, umanista e filosofo olandese. 13 ONAIR 12
Rete Due / La Via Lattea 12 Radiosuite La Via Lattea 12 - il pellegrinaggio ecologico-musicale ideato martedì 17, 24 e 31 maggio alle ore 20.30 dal Teatro del Tempo - si è svolta l’estate scorsa intorno rsi.ch/retedue al Monte San Giorgio. Un’edizione ornitologica intitolata Mac- china per cinguettare che ha visto la partecipazione di un folto La Via Lattea 12 pubblico. Giuseppe Clericetti e Mario Pagliarani la raccontano, attraverso musiche, interviste e paesaggi sonori, in La Via Lattea 12 Radiosuite, pellegrinaggio radiofonico in tre puntate. Radiosuite Nella prima puntata si parte da Stabio dove ritroviamo AdA (ovvero l’Arte dell’Ascolto) in compagnia dell’ornitologa Chiara Pellegrinaggio Scandolara, per poi salire al Serpiano ad ascoltare nel bosco, di notte, il Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen. radiofonico Nella seconda puntata si ripercorre il pellegrinaggio vero e proprio fra Capolago e Porto Ceresio, con la performance sul in tre puntate battello di Jacques Demierre e Vincent Barras, l’assolo del saxofonista Hans Koch sotto il ponte di Melide, per finire con il concerto dell’ensemble Clément Janequin a Riva San Vitale. Giuseppe Clericetti La terza puntata è dedicata al Gran Finale che riuniva tutti i ventun musicisti de La Via Lattea 12 - provenienti da Svizzera, Italia, Germania, Francia, Finlandia, Iran e Argentina in un concerto “a volo d’uccello” all’auditorio della RSI, in cui musi- che di luoghi ed epoche diverse - dal canto tradizionale per- siano di Taghi Akhbari all’“ornitologia umana” del composito- re contemporaneo Peter Ablinger - hanno risuonato insieme per la prima volta. Peter Ablinger il compositore austiaco 15 ONAIR 14
Eugenio Montale nel 1972, tre anni prima di ricevere il Premio Nobel, rilascia un’intervista a Marco Blaser. intessuti dalla RSI con i più grandi intellettuali del Novecento. Ma non solo, questa foto ben illustra le qualità del mezzo: Assiste e prende parte alla scena l’allora Direttore del Corriere della Sera Piero Ottone. Uno scatto indicativo dei rapporti un microfono, delle voci e delle cose da dire e, ovunque si sia, è subito radio. Foto Archivio RSI Radiotelevisione svizzera
LA 2 / Serata Evento - Le nevi della seta martedì 17 maggio alle ore 21.05 rsi.ch/serateevento Le nevi della seta. Due documentari alla scoperta di un mondo sconosciuto Mario Casella Turchia, Iran, Afghanistan e Cina: sono paesi che occupano l’attualità con frequenza e con toni spesso drammatici e, letteral- mente, esplosivi. Per due millenni queste realtà geografiche I dintorni di Herat, la regione di Bamyan, la città di Kabul furono collegate tra loro da una fitta rete di scambi passata alla e il corridoio del Wakhan raccontati nel documentario storia come la Via della seta. Nel corso dei secoli, viaggiatori Inverno afghano, sono le tappe principali di questa sorprenden- e commercianti come Marco Polo cercarono dei varchi tra te esplorazione umana di un paese, l’Afghanistan, messo le montagne che fiancheggiano questa storica via per spostarsi in ginocchio da decenni di guerre e bloccato da freddo e neve. dal Mediterraneo alla Cina. Il progetto Le nevi della seta di cui Giunti alla frontiera orientale dell’Afghanistan, gli autori fanno parte i due documentari realizzati da Mario Casella e si sono trovati la strada bloccata da numerosi problemi politici Fulvio Mariani e proposti in questa serata, ripercorrono queste e amministrativi da parte sia cinese sia pakistana. Il viaggio dorsali montuose protese verso Oriente per raccontare come lungo le montagne che fiancheggiano l’antica “Via della seta” vivono oggi le popolazioni isolate nelle zone lontane dai riflet- è perciò ripreso l’inverno seguente nella provincia cinese tori della cronaca. Per distillare l’intensità degli incontri e dello Xinjiang, per continuare poi sul versante kirghiso tra delle storie gli autori hanno scelto l’inverno, stagione durante le vette dello Tien Shan (le “Montagne celesti”). I paesaggi la quale lo sci resta l’unico mezzo che permette di spostarsi sono molto simili a quelli afghani, ma le popolazioni incontra- da una valle all’altra. Dai vulcani iraniani agli impervi rilievi te sono diverse tra loro: segnate dall’influenza comunista e afghani, dall’Hindu Kush al Pamir, dalle gelide Montagne consumista in Cina, mentre in Kirghizistan il peso dell’eredità Celesti del Kirghizistan e della Cina fino ad arrivare al miste- sovietica ha lasciato il segno con prospettive ancora molto rioso massiccio montuoso degli Altai. incerte. Il viaggio verso Oriente si è spinto fino alle montagne Tre inverni per raccontare un mondo sorprendente e scono- degli Altai cinesi, alla frontiera con la Russia, la Mongolia sciuto. Un tuffo nella tradizione che termina, con un finale e il Kazakistan. Un finale che ha confermato l’importanza pieno d’incognite, in una Cina rurale lanciata a piena velocità dello sci e che vi lasciamo scoprire con il documentario verso la modernizzazione. Alle origini dello sci. 19 ONAIR 18
La multiforme letterati e artisti, e dunque individui, e la società, a causa dell’incomprensione da parte di quest’ultima del valore della loro arte, con un conseguente e spontaneo istinto alla provo- cultura gitana cazione, alla dissacrazione di valori precostituiti e del buon senso, ad un atteggiamento auto annichilente, distruttivo, e, ovviamente, asociale. Un’occasione dunque per immergersi tra diffidenza in questi mondi creativi, attraverso una serie di trasmissioni, approfondimenti, scelte musicali e concerti. e fascinazione Christian Gilardi L’insieme del mondo mediterraneo medioevale ha conosciuto un’importante mobilità di uomini. Tra il 1400 e il 1560, il riflusso degli Stati cristiani del Levante, l’abbandono dei posse- dimenti veneziani e lo scontro dei reami greci a fronte della pressione ottomana, scatenarono uno spostamento di massa di rifugiati cristiani. È a questi movimenti che appartengono le migrazioni degli zigani medioevali verso l’Occidente. Tra il 1400 e il 1450 le prime fonti occidentali insistono sulla presenza tra i rifugiati cristiani di gruppi alquanto singolari. Furono chiamati con numerosi nomi: Zigani, Zingari, Czigani, Adolf Hohenstein (Pietroburgo, 18 marzo 1854 - Bonn, 12 aprile 1928), bozzetto Gypsies, Tartari, Egiziani, Bohèmi, Bohémiens, Rom. della prima rappresentazione (atto II) de La Bohème di Giacomo Puccini. I linguisti, dal XVIII secolo, sono concordi nell’affermare che la loro lingua, prossima al sanscrito, ci indichi la loro origine: l’India. Già all’inizio del XVI secolo, la moda dell’esoti- smo e dei viaggi nelle Indie orientali e occidentali avvicinarono gli artisti e gli intellettuali europei alla cultura zigana. Gli scrittori, i compositori e soprattutto i pittori si interessaro- no appassionatamente alle loro tradizioni. In parallelo però si intensificarono, proprio a partire da quel periodo, le espulsio- ni, gli arresti, le manifestazioni di intolleranza nei loro con- Laser da lunedì 30 maggio a venerdì 3 giugno alle ore 9.00 fronti. Rete Due dal 30 maggio al 5 giugno si immergerà nel Colpo di scena da lunedì 30 maggio a giovedì 2 giugno mondo zigano e cercherà di capire, sondare e portare la testimo- alle ore 13.30 Svergognando la morte nianza di una cultura multiforme, che ha al suo centro la Reteduecinque da lunedì 30 maggio a venerdì 3 giugno musica e la danza ma che ha influenzato massicciamente anche alle ore 15.30 L’artista della settimana Blu come un’arancia da lunedì 30 maggio a venerdì 3 giugno alle ore 18.30 alcuni artisti europei identificatisi negli ideali di libertà e di Birdland da lunedì 30 maggio a venerdì 3 giugno alle ore 23.00 antagonismo con il mondo borghese. Come per esempio i Moby Dick sabato 4 giugno alle ore 10.00 Bohémien, che hanno vissuto la lacerazione fra sé in quanto Musica in scena sabato 4 giugno alle ore 20.00 Carmen di Bizet 21 ONAIR 20
Intervista a cura di Marco Zucchi Renato Berta Facevamo cinema contro tutti Settantunenne, bellinzonese di nascita ma residente a Parigi da tanti anni, Renato “Ciccio” Berta ha alle spalle un percorso di grande spessore, come Lo incontriamo nella hall di un grande Per quelli che la conoscono direttore della fotografia, al fianco di tanti mostri sacri del cinema mondiale. albergo del Kreis 5 a Zurigo. È appena bene lei è “Ciccio”, come Dopo aver frequentato il Centro sperimentale di Roma, si lega a doppio arrivato e prima di parlare chiede in ma- Charlie Brown per Piperita Patty. filo alla generazione più gloriosa del cinema elvetico, quella dei Tanner, Reusser, Goretta, Soutter, Schmid, Hermann. Poi entra in contatto con i più niera simpatica di poter uscire un mo- Da dove arriva? importanti esponenti della Nouvelle Vague e del cinema francese, colla- mento a fumarsi una sigaretta. Fuori si borando con molti. Da Resnais a Godard, da Rivette a Rohmer, da Malle chiacchiera del più e del meno. Prenden- Mi chiamano così solo nella Svizzera a Chabrol, ma anche Astruc, Straub e Huillet, Guédiguian, Chéreau, Téchiné, do in giro bonariamente la professione italiana. In Francia mi chiamano Renato. Berri, Vecchiali, Jacquot. Tra gli altri nomi eccellenti del cinema internazio- nale con cui ha lavorato spiccano De Oliveira, Gitai e recentemente l’italiano giornalistica ricorda quella volta in cui, Viene da mia madre. Da piccolo mi ha Mario Martone. Nel 1988 ha vinto il César per Arrivederci ragazzi di Malle, durante uno scambio d’opinioni off re- chiamato così e il soprannome è rimasto. nel 2011 il David di Donatello proprio per il primo dei due film fatti con Marto- cords alla fine di un’intervista, accennò Per gli intimi, solo per gli intimi. ne, Noi credevamo. La sua terra d’origine gli ha tributato meritati omaggi: a qualche dettaglio del carattere di Go- nel 2008 il Premio Cinema Ticino assegnato nell’ambito del Festival di dard, vedendoselo poi sparato a tutta pa- Locarno, il 18 marzo 2016 un riconoscimento d’onore durante la cerimonia annuale dei Premi del cinema svizzero. gina nel titolo dell’articolo. Come dire, Lei è partito dalla Svizzera italiana ma in maniera garbatissima, occhio a tanto tempo fa. Ci racconta come quello che scriverai. Non c’è pericolo. si è appassionato al cinema? Certo potrebbe essere uno di quegli in- contri in cui a uno che ha conosciuto All’epoca, parlo dell’inizio degli anni grandissimi personaggi viene chiesto ’60, ho cominciato a interessarmi un po’ di parlare di loro. Ma non è. Preferiamo di cinema grazie al Festival di Locarno, che il vincitore del Premio d’onore del dove Freddy Buache e Freddy Landry cinema svizzero 2016 ci parli di sé. tenevano dei corsi. Abbiamo fondato la 23 DUETTO 22
prima giuria dei giovani, che esiste anco- addosso. Succede nel momento in cui fai Godard, Malle, Chabrol, Rohmer, Sì, contro un certo genere di cinema ra. Poi grazie all’aiuto di persone attente, un film interessante e questo subito ne Rivette, Resnais, eccetera. paludato, dove c’è un sacco di gente che come Bixio Candolfi, abbiamo creato un genera un altro. Cosa si sente di dire di questo sta sul set e non si capisce cosa faccia. Il cineclub. Si è iniziato a vedere film, cer- bagaglio incredibile? cinema ha sempre avuto una tendenza cando di organizzare una piccola edu- strana: è un ambiente piuttosto conserva- cazione alle immagini e ai suoni. Non Quella è stata la grande stagione È giusto parlare di bagaglio, perché tore e ci sono poche invenzioni veramen- dimentichiamo che allora in Ticino si co- del cinema svizzero. Quali differenze io all’epoca avevo maturato una mia espe- te importanti. Quelle arrivano sempre nei minciava a fare la televisione in maniera intravvede rispetto a oggi? rienza e la loro era molto diversa. All’ini- momenti di crisi. Spesso vi si giunge per un po’ più seria. In quell’ambito ho lavo- zio non sembrava così evidente che i ba- reazione. Se si scandaglia un po’ la sto- rato parecchio. È grazie alla tv ticinese che gagli potessero corrispondere al viaggio ria del cinema è interessante analizzare i ho mosso i primi passi. Era un periodo in che dovevamo intraprendere. Devo dire momenti storici in cui sono stati fatti dei cui gli utensili professionali, erano gli che in generale mi sono trovato piutto- film veramente pregnanti. Una discus- stessi del cinema. In tv si girava conmac- sto bene, grazie al percorso che avevo sione che potrebbe diventare piuttosto chine da presa 16mm e anche i nostri pri- compiuto in Svizzera a contatto con un lunga. mi film erano in 16mm. Ho cominciato certo minimalismo, un cinema senza “C” così. È stata una specie di valanga che mi è maiuscola, senza quei fenomeni incon- cascata addosso. Posso dire di aver avuto trollati che fanno sì che spesso tu sia in Come possiamo sintetizzare un sacco di fortuna, perché nel frattem- rappresentazione non solo davanti ma il suo lavoro? po stava nascendo una Nouvelle Vague anche dietro la macchina da presa. Non svizzera, con cineasti come Alain Tanner ne eravamo troppo vittime, per cui abbia- e Francis Reusser. E insieme a loro ho ini- mo trovato una certa autenticità. Anche ziato pure io. perché noi svizzeri partivamo da zero: la fantasia doveva sopperire alla mancan- Beh, il grande cinema svizzero. Al za di mezzi e pure di soldi. Spesso una In fondo ha cominciato seguendo momento in cui lo facevamo non è che situazione del genere è proficua. Quei uno dei grandi insegnamenti della fosse poi così grande: era cinema contro. momenti in cui devi riflettere tre volte Nouvelle Vague francese: prima Contro tutti. Ci sono tante cinemato- prima di decidere se cominciare un film i film bisogna guardarli, poi si inizia grafie che realizzano dei film contro. Nel diventano positivi. Forse sono solo un ot- anche a farli. momento in cui si va in quella direzione, timista. Però ci sono degli esempi anche si genera una dinamica creativa che per- in nazioni che non hanno avuto la stessa Non è stata la stessa cosa della Nou- mette di portare a termine opere solide. traiettoria della Svizzera. Penso ai paesi velle Vague francese, perché loro uscivano È un po’ meno il caso oggi, anche se non dell’est: la Cecoslovacchia, la Polonia. Nel quasi tutti dai “Cahiers du cinéma” e dal- conosco bene il panorama nazionale, per- momento in cui facevano film in oppo- la critica. In Svizzera era diverso: Tanner, ché da tanto tempo vivo all’estero. Non sizione a qualcosa i risultati erano inte- È difficile descriverlo. Se non conosco Claude Goretta o Michel Soutter veniva- vale solo per la Svizzera, però. Il cinema è ressanti. Mi vengono in mente anche certi il regista con cui lavorerò, la cosa più diffi- no da una certa pratica. Erano già calati cambiato molto e ha vissuto dei momenti film iraniani. Se sei obbligato a pensare cile è capire dalla pagina scritta che tipo di nella dimensione del fare. Ciò non toglie abbastanza violenti. alle cose in maniera possibile e con sem- film lui voglia fare. Bisogna capire che tipo che si guardassero molti film e se ne par- plicità, arrivi prima all’essenziale. di rapporto ha con le immagini e che tipo lasse. Eravamo un gruppo che funzionava di spazio il direttore della fotografia potrà insieme perché c’erano delle affinità e si Scorrendo la lista degli autori con occupare. Il nostro lavoro è difficile da de- stava bene. È stato tutto molto naturale. cui ha collaborato si trovano pratica- Una sorta di via ascetica al cinema finire leggendo solo la sceneggiatura. Ci In seguito nella mia vita non ho mai do- mente tutti i grandi del cinema contro ogni tentazione di grandeur, sono tanti elementi che non vi compaiono vuto cercare lavoro, mi è sempre cascato francese dalla Nouvelle Vague in qua: se posso riassumere. e su cui non hai il controllo. I tempi, i mez- 25 DUETTO 24
zi, gli attori. Il nostro specifico è trovare un nel suo lavoro nei confronti della I supporti invecchiano. I colori Indipendentemente dal cinema sono tan- equilibrio con gli altri fattori che entrano luce naturale e della luce artificiale? spariscono: in questo periodo sta tissime le immagini di grande interesse: in gioco nel momento in cui fabbrichi delle lavorando proprio al restauro dai primissimi lavori dei Lumière in poi immagini: costumi, trucco, scenografia, in- Sta citando un ventaglio di possibi- di alcuni film di Daniel Schmid, ci sono autentici tesori. Oggi le cineteche terpretazioni. Devi tenerne conto. A volte è lità gigantesco. Bisogna vedere che tipo uno dei registi con cui ha collaborato conservano molte opere che rivestono difficile comprendere in che direzione an- di forza hanno le immagini. Se penso a più spesso. Quanto è importante un’importanza storica determinante e dare senza prevaricare la regia. Nel nostro qualcosa che ultimamente mi ha molto riguardare oggi un vecchio film con nasce un altro interrogativo: a quale biso- lavoro la cosa più difficile è sapere e sentire impressionato, non si tratta di immagini l’occhio di chi decenni prima ci gna dare la priorità, quale bisogna salvare quando devi fermarti. A preparare imma- con una luce particolare, ma di sequenze aveva messo la luce? e quale no? È un dibattito a volte dolo- gini potresti andare avanti per ore, ma devi dure e violente. Tra qualcosa di violento roso. percepire il momento in cui bisogna girare. e qualcosa di poetico e molto più dolce Capisci che gli attori sono pronti, magari c’è una gamma di possibilità enorme. Bi- potresti fare ancora qualche ritocchino alle sogna capire fino a che punto spingersi, Ultima domanda: il riconoscimento luci ma l’attore è lì, per cui cominci. Nel ma è difficile generalizzare. La cosa che mi d’onore ricevuto a Zurigo in occasione tenere insieme tutto questo ci sono bravi interessa di più è il rapporto creativo che del Premio del cinema svizzero 2016 registi e altri meno bravi. si può avere con i registi. È ciò che mi ha è stato motivo di grande orgoglio sempre nutrito in quarant’anni di lavoro. per la Svizzera italiana. Cosa rappre- Dal testo non traspare. A volte non capisci senta per lei? È interessante che dica che il suo bene da cosa siano dettate certe scelte nar- è un lavoro difficile da definire. rative, poi magari ti accorgi che il regista Ho detto sul palco che sono un ci- Persino i nomi si scontrano un po’: è innamorato dell’attrice e vuole filmarla neasta svizzero, ma in senso federale. “fotografia” in italiano, “cinemato- da tutti gli angoli possibili. Non è roba Ho girato film in tedesco, svizzero tede- graphy” per gli americani, alludendo scritta in sceneggiatura. Ma se entri in una sco, francese, persino in romancio. Con anche alla dimensione dell’imma- buona relazione con il regista allora diven- il Ticino ho ancora rapporti, ma dopo la gine in movimento. Un distinguo ta veramente interessante. Daniel Schmid È una domanda complessa. I film fat- scomparsa di mia madre ho sempre meno quasi filosofico. quando giravamo dava un’importanza ti allora corrispondevano a un momento motivi per tornare. Non c’è più una pietra fondamentale alla presenza della musica. ben preciso. È chiaro che riprenderli oggi che mi ricordi l’epoca in cui ci ho vissu- È la ragione per la quale io preferisco C’era sempre musica sul set. Lentamente per trasferirli da un supporto all’altro - to io. I bulldozer sono passati da tutte le l’espressione francese e utilizzo il termi- ti accorgevi del perché: la musica condi- ciò che stiamo facendo è portarli dal fo- parti. Però mi è capitato di andare in certi ne “image”, che è il prodotto tra l’inqua- zionava tutto. Ad altri registi invece la mu- tochimico al digitale - significa compiere paesi e trovare il Ticino dell’epoca più che dratura fisica e il tempo che scorre. È ciò sica sul set avrebbe fatto venire i brividi. una serie di azioni che in origine, durante in Ticino. Mi è successo in Corsica e in che mi è sempre interessato. Il cinema è Bisogna sapersi muovere come giocolieri, la stampa, erano impossibili. Ad esempio Portogallo. Ho riscontrato analogie nelle controllo dello spazio e del tempo. Mi ha essere estremamente aperti e rapidi a co- la correzione dei colori. Vivi un conflitto costruzioni, nel rapporto tra una casa e sempre attirato fin da bambino, ero sen- gliere la mezza frase che il regista ha detto tremendo: lasciamo le immagini come le l’altra, anche in una certa mentalità. sibile a questi aspetti. Non so nemmeno in un dato momento, ma che non avrebbe avevamo fatte oppure le miglioriamo? È perché. mai pronunciato parlando direttamente un dibattito molto lungo, perché è diffi- del lavoro da fare. I film meno interessanti cile non voler migliorare cose fatte tren- che ho girato sono quelli con quei registi ta o quarant’anni fa. Ci si lascia sempre Un’altra opposizione filosofica che dicevano di dare grande importanza tentare. Però è necessario interrogarsi è quella tra realismo e antirealismo. alla fotografia e poi non avevano mai cin- seriamente su che tipo di intervento fare. Nell’utilizzo tecnico della luce, que minuti in più per preparare l’immagi- Per l’insieme della professione e per il pa- ad esempio. Che tipo di pensiero, ne. Per altri, invece, la fotografia non è mai trimonio collettivo c’è l’aspetto della con- esperienza, piacere ha incontrato tempo perso. servazione delle pellicole e dei supporti. Fotografie © 2016 Eduard Meltzer 27 DUETTO 26
5. Me 4 Me 18 Gio 19 Sa 28 Lu 30 2016 ore 20.30 Sala Teatro LAC, Lugano ore 21.00 Studio 2 RSI, Lugano Besso ore 21.00 Studio 2 RSI, Lugano Besso ore 11.00 Teatro Sociale, Bellinzona ore 21.00 Studio 2 RSI, Lugano Besso Sa 28 Concerti RSI Showcase Tra jazz e nuove musiche Showcase Rileggendo Brahms Make Plain Trio Special Trenincorsa Orchestra della Svizzera Vijay Iyer Trio italiana In diretta su Rete Tre Vijay Iyer pianoforte ore 17.00 In diretta su Rete Tre Direttore Markus Poschner rsi.ch/retetre Stephan Crump contrabbasso Chiostro DFA-SUPSI, rsi.ch/retetre Solisti Marc-André Hamelin Marcus Gilmore batteria ex Magistrale, Locarno pianoforte, Corrado Giuffredi Gio 19 Do 29 clarinetto, Alberto Biano Differita radiofonica su fagotto Rete Due domenica 22 maggio Johannes Brahms alle ore 21.00 in Concerto jazz Tragische Ouvertüre, ore 20.30 rsi.ch/retedue ore 11.00 Richard Strauss Sala Teatro LAC, Lugano Museo D’Arte, Mendrisio Duett-concertino per clarinetto, Me 25 fagotto e orchestra, Concerti RSI-Beethoven Concerti Aperitivo Johannes Brahms Orchestra della Svizzera con i musicisti dell’Orchestra Concerto per pianoforte italiana della Svizzera italiana e e orchestra n. 2 Direttore Vladimir Ashkenazy ore 21.00 Atelier musicali per i bambini Solista Jean-Efflam Bavouzet Studio 2 RSI, Lugano Besso dai 4 ai 7 anni Pavillon Suisse, diretta su pianoforte Marco Schiavon oboe, Barbara Rete Due su gli altri canali Ludwig van Beethoven, Showcase Ciannamea violino, Aurélie culturali SRG SSR Concerto per pianoforte e Charlie Roe & the Washing Adolphe viola e Felix Vogel- rsi.ch/retedue orchestra n. 4 e Sinfonia n. 5 Machines sang violoncello Informazioni: rsi.ch/concertirsi Musiche di Mozart, Dohnányi In diretta su Rete Due In diretta su Rete Tre e Britten. rsi.ch/retedue rsi.ch/retetre Do 8 Informazioni: rsi.ch/concertirsi Entrata libera e aperitivo offerto Prenotazione obbligatoria Lu 23 per gli atelier: osi@rsi.ch ore 17.00 Sala Teatro LAC, Lugano In collaborazione con ore 19.00 Conservatorio della Svizzera Concerto-spettacolo Conservatorio della Svizzera italiana, Teatro Sociale per la Festa della Mamma italiana, Aula Magna, Lugano di Bellinzona, Associazione Il carnevale degli animali Musica nel Mendrisiotto di Camille Saint-Saëns Swiss Chamber Concerts e Città di Locarno Orchestra della Svizzera MagmaSchubert Con il contributo di CORSI italiana Lachenmann, Carter, Schubert Direttore Philippe Béran Solisti Alfonso Alberti, Anna Informazioni: +41 91 960 23 62 D’Errico pianoforte o manifestazioni@conserva- Cédric Cassimo animazione torio.ch con la sabbia Carla Norghauer presentatrice Entrata libera su prenotazione a osi@rsi.ch 29 RENDEZ-VOUS 28
club Da giovedì 29 settembre a domenica 2 ottobre La collina misericordiosa Birdwatching Anat Fort Trio Gianluigi Trovesi Ti guardo (Desde allá) Madrid, la grande arte di una grande capitale di Lore Berger, di Lorenzo Vigas, EMC 2016 a cura di Roberto Olmi, con Alfredo Castro, Luis Silva Edizioni Lindau, 2016 (Venezuela/Messico 2015) Patricia Barbetti La Svizzera e il male di vivere Il Club Rete Due propone un viaggio alla scoperta di Madrid, del suo prestigioso patrimonio Marco Zucchi Con Birdwatching la pianista artistico e della sua vivace vita culturale, compresa la possibilità di una serata all’Opera per Mattia Mantovani e compositrice israeliana Anat l’Otello di Verdi nello splendido Teatro Real. Dire che il Leone d’oro vene- Fort non va solo a ribadire il Nel 1943, per la precisione ziano sia arrivato a sorpresa Giovedì 29 settembre partenza in bus con destinazione Linate da dove parte, alle 13.00, il volo successo dei primi due album il 19 luglio, la ventiduenne basi- è decisamente un eufemismo. di linea Iberia. All’arrivo, previsto per le ore 15.25, incontro con la guida e partenza verso il centro pubblicati per ECM - A long lese Lore Berger inviò il mano- Il film di Vigas era il classico città dove inizieremo una visita panoramica in bus. Termineremo il giro con la vista dall’alto della story e And if - ma ci mostra scritto di un romanzo dal titolo outsider da riconoscimento capitale dalla terrazza del Circulo de Bellas Artes, uno dei centri culturali più attrattivi della città. un talento in piena evoluzione. Der barmherzige Hügel (La minore. La giuria presieduta Sistemazione in Hotel**** centrale e infine cena in un ristorante tipico. Registrato all’Auditorio Stelio collina misericordiosa) alla Giu- da Alfonso Cuaron è invece Molo di Lugano, anche qui Venerdì 30 settembre dopo colazione, incontro con la guida e proseguimento delle visite ria del Premio letterario Guten- evidentemente rimasta strega- troviamo un’alternanza fra lan- guidate in città col bus e a piedi con particolare attenzione a monumenti e istituzioni del centro berg di Zurigo. Il verdetto della ta dall’incontro-scontro di vita guide ballate e una spiccata storico. La mattinata terminerà con una passeggiata nel Parque del Buen Retiro. Pranzo libero giuria arrivò tre mesi dopo: tra Armando e Elder. ricerca per l’architettura e e pomeriggio a disposizione per le attività individuali. Facoltativo: Otello, Opera di Giuseppe La collina misericordiosa si Un maturo odontotecnico be- l’improvvisazione. Fort si avva- Verdi al Teatro Real - inizio ore 20.00. Andata a piedi, cena libera e pernottamento in hotel. classificò all’ultimo posto, per- nestante e un giovane teppi- le qui del suo trio consueto, ché venne ritenuta un’opera stello di strada. Il primo sorvola Sabato 1. ottobre dopo colazione, partenza in bus per un’escursione fuori città nella magica Gary Wang al contrabbasso poco edificante. Il romanzo è una Caracas fredda e ostile Segovia, dichiarata patrimonio dell’UNESCO nel 1985. Visiteremo in particolare la Cattedrale, e Ronald Schneider alla batte- stato riscoperto nel corso degli con qualcosa di simile a silen- dedicata all’Assunzione di Maria Vergine e a San Frutos, nota anche come “la dama delle catte- ria, impreziosito dal clarinetto anni Ottanta e continua a costi- zioso disprezzo. Il secondo drali” per le sue dimensioni e la sua eleganza, e il Castello di Segovia, detto Alcarzar, fortezza alto di Gianluigi Trovesi. tuire una lettura di grande inte- affronta il quotidiano con l’im- risalente al periodo della dominazione araba. Lo spettacolare acquedotto romano chiuderà le La confidenza e il consolidato resse, perché la cosiddetta pulso giovanile del branco. visite. Pranzo libero e tempo a disposizione prima del rientro a Madrid. “interplay” permettono al pia- “cattiva Svizzera” tanto critica- Hanno tutto perché le loro nismo di Fort di avventurarsi Domenica 2 ottobre dopo colazione, incontro con la guida e breve trasferimento fino al Museo ta da Frisch in poi è già tutta traiettorie non si incontrino mai, più in profondità nel suo mon- del Prado per la visita guidata. Pranzo e pomeriggio libero fino al ritrovo per il trasferimento in presente nelle sue pagine. ma un momento furtivo e mer- do sonoro: un abile mix fra aeroporto. Il volo di linea Iberia delle ore 19.45 ci porterà a Milano Linate. All’arrivo, previsto alle Un plauso, quindi, all’editore cenario li unisce. E indirizza il romantico e il cerebrale, una 21.50, con il bus raggiungeremo il Ticino. Lindau di Torino che lo propo- i loro destini. Solido rigore nar- trascinante combinazione di ne anche ai lettori italofoni. rativo, al limite della pedante- Prezzo per Persona in camera doppia CHF 1’150.00 (per non soci 1'190.00) geometria e colore che non Quanto a Lore Berger, non ria, che strizza l’occhio al magi- dimentica la tradizione musi- La quota comprende trasferimento in bus dal Ticino a Milano e ritorno / volo in classe economi- aspettò di conoscere il verdet- stero del cileno Pablo Larraín cale mediorientale. ca (tasse aeroportuali incluse) / 3 notti in hotel**** centrale con prima colazione a buffet / 1 cena to della giuria: il 14 agosto 1943, (Toni Manero, Post Mortem, in ristorante (½L di acqua incluso) / trasferimenti in bus e visite guidate come da programma poco meno di un mese dopo No, Il club). Un film che si com- Supplementi (per persona) camera doppia uso singola CHF 240.00 / camera superior CHF la consegna del manoscritto, piace di essere grigio come 130.00 / assicurazione annullamento facoltativa (malattia e infortuni) CHF 30.00 / biglietto opera si suicidò gettandosi dalla torre l’animo dei suoi protagonisti. nella categoria prescelta, incluso il trasferimento in bus per il rientro in hotel, da CHF 150.00 del Bruderholz. a CHF 200.00 (dettagli a partire da luglio 2016). Dal 7 maggio nelle sale della Svizzera italiana Le iscrizioni saranno registrate da martedì 17 maggio alle ore 9.00 al numero +41 91 803 56 60 Penali in caso di annullamento: dal 1. giugno 50%, dal 1. luglio 75%, dal 1. agosto 100% 31 NOTA BENE 30
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