BIMESTRALE DELL'ACECsdc - Sale della Comunità
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
sdc S A L E D E L L A C O M U N I TÀ B I M E S T R A L E D E L L’A C E C I SPECIALE SDC DAYS - 70MO ACEC I n. 3 - 2019
EDITORIALE EDITORIALE SdC Days: bellezza e gratitudine N on capita tutti i giorni di essere ricevuti dal Papa, come del resto arrivare al traguardo dei settanta non poi così scontato. Per questo per l’Acec sono stati una vera festa questi recenti “SdC days” vissuti a Roma con più di quattro- cento volontari delle nostre Sale provenienti da tutta Italia. Giorni intensi che han- no visto presenti e protagonisti diversi appartenenti al mondo del cinema, della di- stribuzione, del ministero, delle università, della Chiesa italiana, nonché tanti amici dell‘associazione che hanno voluto fare corona ad un così importante anniversario. L’impegno profuso per l’organizzazione, insieme a Cineventi, non è stato poco, ma i risultati ottenuti sono stati più che soddisfacenti. Le tante dimostrazioni d’affetto ricevute, come le diverse immagini presenti in questo numero di SdC ne restituisco- no tutta la bellezza e la gratitudine. Un bel regalo di Natale nonché un bel modo per ripartire carichi dell’esperienza vissuta. Le parole del Papa riassunte nel trinomio “comunione, creatività e visione” non possono che essere un ottimo “leitmotiv” su cui lavorare insieme. Perché la forza di un gruppo si dà solo se si resta insieme nella fa- tica del lavoro quotidiano, sorretto dalla stessa passione che tutti accomuna. La per- cezione avuta da tutti è che l’Acec resta ancora un’associazione forte, presente sul campo in modo sinergico e capillare, che si arricchisce sempre più di giovani presen- ze che possono dare nuova linfa e vitalità. La storia che ci appartiene resta tuttavia la nostra “testata d’angolo”, la pietra importante sulla quale ancora costruire. Senza arrese, ma anche senza pretese, dentro un mondo culturale difficile ed eterogeno, indotti da logiche commerciali e legali che a volte non fanno altro che rendere più difficoltosi i numerosi sforzi che già vengono ampiamente profusi. Sorretti, però, da un’incrollabile speranza. Del resto, come diceva sant’Agostino d’Ippona: “La spe- ranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle”. Che il 2020 abbia, dunque, inizio. Auguri! Gianluca Bernardini 1
SOMMARIO 04 16 MESSA A FUOCO 1 EVENTI Sale della Comunità: una risorsa per la distribuzione Comunione, creatività e visione Qualità dell’offerta, network capillare e marketing culturale: ecco il potenziale delle SdC Le parole-chiave affidate da Papa Francesco alle sale Acec per il 70mo DI TIZIANA VOX DI GABRIELE LINGIARDI 08 22 MESSA A FUOCO 2 VITA ASSOCIATIVA Le SdC nell’era delle piattaforme digitali Diario di bordo degli SdC Days Punti di forza e prospettive future per il consumo di cinema in sala Appunti di un’edizione speciale DI PAOLO PERRONE DI MARTA MENEGUZZO 12 27 MESSA A FUOCO 3 LIBRI Sosteniamo il cinema e le nuove generazioni Sale della Comunità, la magia continua DI SARA GAROFALO Le Sale della Comunità, tra media literacy e socialità DI ELENA GRASSI Vuoi che la pubblicata tua sala venga Spedisci le in copertina? su all’indiriz e migliori immagin zo editoria @acec.it! i PRESIDENTE PRESIDENTE PROGETTO GRAFICO PROGETTO GRAFICO SdC SALE DELLA COMUNITÀ REDAZIONE E COORDINAMENTO EDITORIALE TIZIANA VOX ADRIANO ADRIANOBIANCHI BIANCHI MAURIZIO MAURIZIOCASTREZZATI CASTREZZATI Periodico dell’ACEC www.saledellacomunita.it Via Nomentana 251 - 00161 - ROMA SEGRETARIOGENERALE SEGRETARIO GENERALE GRAFICA GRAFICA Anno X N. 50 - N. 3/2019 Tel: +39.06.4402273 - Fax: +39.06.4402280 FRANCESCOGIRALDO FRANCESCO GIRALDO YATTAGRAF YATTAGRAF SrlsSrls editoria@acec.it DIRETTORE RESPONSABILE HANNO COLLABORATO: sdc HANNO COLLABORATO: In copertina: GIANLUCA BERNARDINI EDITORE Sdc Days, Roma - Cinema Moderno TIZIANA VOX, PAOLO PERRONE, direttoresdc@acec.it A.C.E.C. Associazione Cattolica Esercenti Cinema MANLIO PIVA, RAFFAELE CHIARULLI, Via Nomentana, 251 - 00161 Roma ELENA GRASSI, GABRIELE LINGIARDI, ANNA MARIA PASETTI, ARIANNA PREVEDELLO, S A L E D E L L A C O M U N I TÀ B I M E S T R A L E D E L L’A C E C I SPECIALE SDC DAYS - 70MO ACEC I MARTA MENEGUZZO, SARA GAROFALO n. 3 - 2019 Iscriz. Trib. di Roma n. 460 del 6/12/2010 Associazione ??????????????????, FRANCESCO CRISPINO, MARIO BIANCHI, SARA GAROFALO, associazione cattolica esercenti cinema Chiuso in redazione dicembre 2019 Nazionale Circoli Cinematografici Italiani MARTA MENEGUZZO, MONS. PAOLO MARTINELLI
MESSA A FUOCO 1 MESSA A FUOCO 1 Sale della Comunità: laborazione con Box Office, dedicato al ruolo delle Sale della Comunità all’in- me il 60% del pubblico che frequenta le Sale Acec (in cui peraltro gli over55 una risorsa per la terno della filiera cinematografica. Il dibattito, moderato da Vito Sinopo- li (editore Box Office), ha visto gli in- sono incidono meno del totale). Numeri, questi, che dicono il potenziale delle SdC nella filiera dell’esercizio, e su distribuzione terventi di esponenti del mondo Acec (Francesco Giraldo - segretario generale Acec, e Carmine Imparato – responsabile Coordinamento SAS) accanto a rappre- cui non manca di porre l’accento Giral- do: «L’obiettivo è quindi monitorare i risultati delle nostre sale, perché i nu- meri sono quel dato di realtà da cui par- sentanti della distribuzione (Giampao- tire per costruire il valore delle SdC». lo Letta – AD Medusa Film, e Gabriele D’Andrea – Head of Theatrical Distribu- L’importanza di fare sistema tion and Marketing Lucky Red), suffra- «Sappiamo di essere “anomali” rispetto gati dai dati di Michele Casula (Mana- al mercato, perché la presenza di vo- ging Partner Ergo Research). lontari e la proprietà parrocchiale delle mura aiutano a tenere bassi i costi fis- La realtà dei numeri si, e perché le attività della sala sono al E proprio dai dati si è partito, con la pre- servizio del cinema e delle attività della sentazione “Gli spettatori delle Sale del- parrocchia – continua il Segretario Ge- la Comunità fra ingressi ed elementi di nerale Acec – ma il supporto volontario profilazione” a cura di Casula. Numeri e isolato alle singole sale si rivela insuf- alla mano, gli spettatori delle sale ACEC ficiente per un’attività che dia il giusto rappresentano il 4-5% del totale degli valore e il giusto peso alla massa criti- ingressi, e trattandosi di un “consumo ca che le SdC possono rappresentare di cinema” non esclusivo (lo spettato- all’interno della distribuzione: occorre re delle SdC frequenta cioè anche Sale fare sistema per giocare il nostro ruo- non ACEC), esprimono più di 8 milioni lo in maniera realmente efficace. Dal di ingressi al cinema. punto di vista commerciale, infatti, è Un dato che rende chiaro il peso delle Qualità dell’offerta, network capillare e marketing SdC nella filiera distributiva e la capaci- tà delle SdC di incidere sul rapporto tra culturale: ecco il potenziale delle SdC T i z i a n a Vo x spettatori e consumo di cinema in sala: infatti, prosegue Casula, ciascuno spet- L tatore ACEC acquista in media oltre 5 e Sale della Comunità arrivano al Dato lo “status” unico e particolare del- biglietti/anno (non tutti presso Sale del- traguardo dei 70 anni. Sono circa le SdC, il traguardo dei 70 anni di vita la comunità!) contro i 3,7 dello “spet- 800 in tutta Italia. E per la stragran- dell’Associazione è sembrata l’occasione tatore medio”, grazie ad una incidenza de maggioranza fanno cinema (sono in- giusta per inquadrarne in maniera laica, tripla di “Cine-Mad” (chi acquista oltre fatti gli “ex-cinema parrocchiali”). Ciò aperta e quasi scientifica, il peso specifi- 10 ingressi/anno) rispetto al totale degli significa che si confrontano con le usci- co e il ruolo realmente giocato nella filie- spettatori e ad una minor presenza di te, la distribuzione, le nuove tecnologie, ra dell’esercizio. “Cine-meno” (1-2 ingressi/anno). gli obblighi e le opportunità normativi, E infatti il primo tra i panel di appro- Inoltre, se lo “zoccolo duro” degli spet- all’interno dell’attuale panorama cine- fondimento della tre giorni SDC DAYS tatori di cinema si colloca tra i 35 e i matografico. 2019 è stato quello organizzato in col- 54 anni, quella stessa fascia di età espri- 4 5
MESSA A FUOCO 1 MESSA A FUOCO 1 per la distribuzione. Un interlocutore cui portunità e una risorsa: in un momen- viene riconosciuto un ruolo insostituibile to in cui tutto è veloce e concentrato, per la capacità di essere da un lato “sul e negli ultimi 20 anni si è assistito alla territorio” in maniera capillare, dall’altro nascita di multiplex fuori dai centri abi- “presidio sociale e culturale”. Questa du- tati, le Sale ACEC sono grande risorsa plice vocazione delle Sale della Comunità perché hanno funzione sociale ma so- emerge in maniera determinante dalle prattutto la capacità di andare a cercare parole di D’Andrea (Lucky Red) che af- diversi pubblici, in diverse aree geogra- ferma: «Lato distributore, ciò che è inte- fiche o in diversi quartieri». ressante è il potenziale culturale dietro la «La capacità di visione insita del Dna proposta ACEC nel tempo in cui viviamo. delle SdC, accanto alla valenza etica e so- Come distributori di cinema abbiamo bi- ciale delle Sale, dislocate spesso in centri sogno di una formazione del nostro pub- cittadini anche piccoli, è un vantaggio blico, e di alimentare la richiesta di cine- per la distribuzione, soprattutto pen- ma presente nel territorio. Il radicamento sando ad alcuni film che – insiste Letta delle Sale Acec nel territorio – continua – possono avere maggiore sfruttamento importante implementare un coordina- «Il gruppo che coordino è garante della D’Andrea – è risorsa preziosa per l’indu- con un certo tipo di pubblico, dislocato mento tra i SAS che rappresenti tutti, professionalità delle nostre sale nei con- stria cinematografica, così come il loro principalmente nei centri cittadini». anche (e soprattutto) avendo presente fronti del mercato (dai pagamenti alle impegno a sviluppare relazioni con gli Le SdC, quindi, come presidi impor- che spesso il rapporto tra SAS e Agenti teniture), siamo mediatori tra distribu- spettatori e ad abituarli a una fruizione tantissimi per contrastare la deserti- locali della distribuzione è complicato zione ed esercizio e spesso facciamo da responsabile e legale di cinema: la magia ficazione culturale. Ma anche come se non conflittuale». filtro, negoziando soluzioni che soddi- della sala è il vantaggio competitivo più soggetti capaci di stare in piedi nel mer- L’idea di fare sistema è quella alla base sfino entrambe le parti; siamo portato- grande rispetto alle piattaforme». cato, come sottolinea Domenico Dinoia del Coordinamento della Programma- ri sani di progetti funzionali alla sala, al (Presidente FICE), affermando che «70 zione delle SdC cui sovrintende Carmi- territorio, al pubblico; siamo difensori di Il valore della “prossimità” anni di Acec dimostrano che monosale ne Imparato, “primus inter pares”, in un presidi territoriali e tra noi condividiamo Dello stesso segno l’intervento di Letta e sale di prossimità hanno un futuro: gruppo di giovani responsabili dei SAS esperienze, buone pratiche, … Anche (Medusa), per cui «le SdC sono un’op- l’ultimo dato Cinetel per il 2018 mostra territoriali. Imparato ci tiene a restitui- così, secondo noi, cresce il mercato». E che le sale monoschermo sono quelle re, anche lui con la fattualità dei numeri, ancora, ecco i dati, snocciolati a suffra- che hanno perso meno negli anni di la realtà Acec: più o meno 650 sale di- gare le parole: «Esempi di come funzio- flessione del mercato. La prossimità, gitalizzate, almeno 150 lavorano 4 gior- na il coordinamento e della sua efficacia la vicinanza agli spettatori è un valore ni su 7, e circa 200 lavorano 6 giorni su sono state le uscite di Chiamatemi Fran- fondamentale nel sistema cinemato- 6, le restanti (circa 300) lavorano solo cesco (Medusa) in 120 SdC, Francesco un grafico, e se i multiplex sono nel 95% sabato e domenica. Il 20% delle SdC è uomo di parola (Universal), in 150 SdC, dei casi fuori dai centri abitati, le sale un cinema di prima visione, le altre rap- e Aquile randagie (Ist. Luce) che ha fatto monoschermo sono al centro delle città, presentano il prezioso surplus del pro- con le Sale Acec più del 60% dell’incasso elemento che costruisce on le persone seguimento. Nel 65% dei casi, le SdC uscendo in 130 SdC». un rapporto di vicinanza e familiarità sono l’unica sala del paese, o addirittura altrimenti impossibile e che diviene ri- di un’intera zona cui fanno riferimento L’insostituibile marketing culturale sorsa per il mercato». più paesi. Per cercare di mettere in rete delle SdC Si può quindi concludere, come chiosa questa realtà, diffusa ed eterogenea su Si torna, quindi, ai numeri che segnano la Vito Sinopoli a sintesi finale del dibat- tutto il territorio nazionale, è nato il Co- validità di un’azione sinergica delle sale, tito, che «funzione sociale e culturale ordinamento, che Imparato descrive con organizzate a fare sistema per proporsi non sono in contrasto con la sostenibi- una sorta di manifesto programmatico: come interlocutore affatto trascurabile lità economica». 6 7
MESSA A FUOCO 2 MESSA A FUOCO 2 Chi è il vero competitor troviamo. La catena valoriale della filie- del consumo in sala? ra, formata da produzione, distribuzio- A lanciare la pietra nello stagno, ali- ne ed esercizio, deve comprendere an- mentando la discussione con contributi che il pubblico. La sala, di conseguenza, di pensiero stimolanti, è stato Alberto non deve più essere pensata in termini Pasquale, docente dell’Università Boc- orizzontali, ma verticali, con proposte coni: «Il fenomeno della digitalizzazio- variegate in fasce orarie diverse». ne viene da lontano: l’ha subita il settore musicale, da Napster in poi, l’editoria si La “cittadinanza attiva” è smaterializzata, ora tocca all’audiovi- degli esercenti sivo. Netflix, tanto quanto Uber e Airb- Parole subito raccolte e rilanciate da Le SdC nell’era delle nb in altri settori, funziona perché è un Francesca Cima, presidente della sezio- intermediario, ha un rapporto diretto ne produttori Anica: «Partiamo dal pub- con il pubblico, con i propri clienti. Sì, blico», ha esordito, «è inafferrabile, per piattaforme digitali conoscere i consumatori è un requisito indispensabile. L’ha capito Amazon, ma anche le SdC conoscono il loro pubbli- co, quasi persona per persona. E questa fortuna cambia in continuazione, non lo cattura davvero nessun algoritmo. Ed è una buona notizia, la vera essenza del nostro lavoro. Il pubblico è camaleontico, P a o l o Pe r r o n e conoscenza consente di sviluppare un ci sorprende, è fluttuante, mobile. Vede rapporto umano, che ogni algoritmo un prodotto, poi un altro, con modalità non riesce a rilevare fino in fondo». diverse: film e serie, usa le piattaforme, Nel suo intervento, Pasquale ha quindi va al cinema. In questo modo, il pubbli- toccato punti nevralgici: «Netflix all’ini- co si sta riconfigurando, sta cambiando Punti di forza e zio ha dato fastidio alle società di tv via il proprio Dna. Il consumo dei contenuti cavo. Da noi è stato visto come l’avver- multimediali, soprattutto nei giovani, sta prospettive future sario delle tv private, non del cinema, riparametrando l’alfabeto della comu- per il consumo di ma per Mediaset il vero nemico è Goo- nicazione audiovisiva e le modalità di gle, cioè chi apre spazi pubblicitari, chi fruizione». Queste nuove modalità, ag- cinema in sala si occupa di profilazione degli utenti. La concorrenza di Netflix è stata quella, I ora loro però si occupano di serie tv, di l ‘nodo’ Netflix e la centralità della serialità, lavorano sui binge watching, il sala. Il ruolo attivo del pubblico e tenere incollato lo spettatore al video. l’importanza dei contenuti alterna- Rispetto agli inizi, dunque, la situazione tivi. E ancora: l’opportunità della mul- si è paradossalmente invertita: le serie tiprogrammazione e la diversificazione tv sono diventate innovative e ‘alte’, il dell’offerta, il rapporto tra piccolo e cinema, invece, appare popolare e con- grande schermo e, di conseguenza, l’im- servativo. Una dicotomia, quella tra patto delle serie tv sul consumo di cine- sala e tv, che non ha molto più senso». ma. Temi di bruciante attualità, quelli i 70 anni dell’Acec, l’incontro intitolato Per Pasquale, infatti, «la sala è altro ri- trattati lo scorso 7 dicembre, durante “Le sale cinematografiche nell’era delle spetto a Netflix, la concorrenza si gioca gli SdC Days, al Centro congressi Roma piattaforme digitali”. E, come era logi- nel momento in cui la gente esce di casa Aurelia Antica, di fronte a una platea co attendersi, dalle voci degli autorevoli e sceglie cosa fare. Le sale devono inter- numerosa e interessata. Era d’altronde ospiti sono scaturite, dal palco, riflessio- cettare questa esigenza, differenziarsi, tra i panel più attesi, nella convention per ni significative. offrire qualcosa che in casa tutti noi non 8 9
MESSA A FUOCO 2 MESSA A FUOCO 2 giunge, «stanno rieducando l’utente, c’è vuole più fare l‘esercente, va invece riat- fondamentale, ma all’interno di un pe- un valore positivo nell’innovazione, non tivata questa opportunità, come una cit- rimetro di regole. Tre giorni in sala e poi solo negativo». A rafforzare il concetto, tadinanza attiva che vivifica le sale così sulle piattaforme: è un meccanismo che un esempio calzante: «Il motivo per cui come accade per i ristoranti». si sta allargando e che va regolamentato la gente esce ancora di casa, magari per su scala internazionale, con norme co- cenare al ristorante, è nel valore quali- Una possibile sinergia tra sala munitarie e una cabina di regia che evi- tativo e culturale-sociale del prodotto e piattaforme ti rischi di antitrust. L’obiettivo, per tutti, scelto. Vivere la socialità riconoscendo A sottolineare la confluenza dei punti è portare in sala uno spettatore in più. il valore del prodotto, dunque, è quello di vista, Luigi Lonigro, presidente della Non allontanarlo dai cinema». che deve fare la filiera cinematografica, sezione distributori dell’Anica, ha evi- A chiudere il convegno, confermando mantenendo una linea continuativa di denziato come «le piattaforme sono un gli intenti e gli sforzi comuni, le parole qualità che i ragazzi, cioè il pubblico di grande competitor, rafforzano un con- di Mario Lorini, presidente Anec: «C’è domani, potrebbe riscoprire. Tutta l’Eu- sumo interno e non esterno. Noi dob- innanzitutto un buon lavoro di squadra ropa ci sta pensando, il pubblico deve biamo lavorare sul cambiamento del con Lonigro e Cima, va detto subito. Il diventare un articolatore di processi, un consumo di cinema. La digitalizzazio- problema è che, nonostante si siano ri- veicolatore di qualità». ne ci ha portato vantaggi evidenti, col compattate le sigle, la nuova Legge cine- In conclusione del suo intervento, Cima 35 mm, ad esempio, la multiprogram- ma è stata attuata molto parzialmente. ha espresso fiducia: «Sono e resto otti- mazione non era nemmeno pensabile. Il trend del mercato, però, è confortante: mista. C’è una grandissima domanda nel Ecco, occorre differenziare la program- lo scorso anno sono stati 85 milioni i bi- nostro settore, è una spinta primaria. mazione, renderla la più vicina possibile glietti venduti in Italia, ma li abbiamo già Dobbiamo diversificare l’offerta, ren- a quella delle piattaforme. 01, Warner, superati pochi giorni fa. Siamo il Paese dendo attivi i nuovi spettatori, lavorando Fox, Universal stanno lavorando sugli più cresciuto nell’ultimo anno rispetto anche sulla formazione del programma- eventi. E Netflix è stato un ‘nemico’ con agli altri in Europa». Certo, venendo alle tore culturale territoriale. Oggi nessuno cui è stato necessario confrontarci». piattaforme, «il ‘caso’ Roma di Cuaròn è stato delicato, così come The Irishman», ha puntualizzato Lorini. E ha aggiunto: THE IRISHMAN (2019), regia di M. Scorsese «Il film di Scorsese è stato proposto in 98 IL GIOVANE FA VOLOSO (2014 ), regia di M. Martone schermi, il 2,78 per cento del totale. Noi non volevamo contrapporci, ma soltanto capire. Netflix però non ha fornito i dati di afflusso, ha messo davanti a tutto il Il messaggio è chiaro: «Oggi al cinema nome di Scorsese, ma in Francia il film è si vede l’arte, la musica live, film come uscito pochissimo, anche negli Usa». Van Gogh o Il giovane favoloso hanno por- Insomma, «il valore dell’esperienza ci- tato sguardi diversi, complementari. È nematografica in sala resta fondamen- anche da qui che passa l’avvicinamento tale. Poi ci possono anche essere dero- al nuovo pubblico, il contenuto alterna- ghe, ma questo valore va preservato. tivo è un alleato, da cui prelevare ogni Quante persone potevano vedere Irish- beneficio possibile. Pensiamo a L’im- man, più di quante ne ha avute il film mortale: il valore aggiunto generato dal- in 98 sale, se la sua distribuzione fosse le sale è tutto lì, la serie Gomorra verrà stata capillare? Se Netflix fosse traspa- potenziata dal film di Marco D’Amore. rente sui dati e trasparente nella window È un modello di business nuovo, ma va potremmo trovarci attorno ad un tavo- compreso e sostenuto. Poi, certo, rin- lo e confrontarci. Ma la finestra non va novare e aggiungere nuovi segmenti è messa in discussione». 10 11
MESSA A FUOCO 3 MESSA A FUOCO 3 ica eS .d diV ia ), reg zione, fuori programma, dell’attrice Pa- scuole del linguaggio cinematografico e 44 (19 ola Minaccioni, spesso testimonial di audiovisivo come strumento educativo NO RDA iniziative di educazione all’immagine in grado di facilitare l’apprendimento ed UA IG nelle scuole italiane. essere utilizzato trasversalmente nei per- IC IN A MB corsi curriculari. «Si tratta di una visio- IB Il Piano Nazionale ne di lungo periodo, che coinvolga non “Cinema per la Scuola” solo le scuole, ma anche gli esercenti e «Con il Piano nazionale sul Cinema per le parrocchie, intese proprio come pun- la scuola finanziamo, con dodici milioni ti di riferimento per la comunità – ha di euro, una rete di soggetti che in tutta continuato Serinelli – poiché c’è un gap Italia propongono attività di educazione generazionale consistente tra docenti e all’immagine per i bambini e ragazzi, – ragazzi che, stando a dati recenti, con- ha spiegato Giulia Serinelli – alla fine di sumano 400mila ore di visione all’anno quest’anno saranno portati a compimen- su Youtube, e hanno bisogno di stru- to 497 progetti, mentre sono arrivate al- menti per leggere e soprattutto reggere Sosteniamo il cinema tre 1037 proposte per l’anno scolastico tale sovraccarico cognitivo. In questo 2019/2020, ad evidenziare una reale ne- contesto le Sale della Comunità si con- cessità e una domanda sempre crescente figurano come un presidio culturale per e le nuove generazioni di formazione sui linguaggi dei media». La referente del Miur ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione inter- ministeriale con il Mibact, dato che l’ini- lo sviluppo di un pensiero critico nelle giovani generazioni, che devono diven- tare protagoniste del proprio percorso formativo». Le Sale della Comunità, tra media literacy e socialità ziativa, per la prima volta nella storia, ha visto i due dicasteri agire come un unico Il consumo di cinema dei più giovani I Elena Grassi soggetto. Il Piano Nazionale Cinema per Maria Grazia Fanchi ha seguito con l’U- la Scuola, previsto dalla Legge Cinema niversità Cattolica tutte le ricerche scien- bambini ci guardano è stato il film ci- oggi sopravanzati dalla “generazione e Audiovisivo n.220 del 2016, è infatti tifiche promosse da Acec dalla fine degli tato da Papa Francesco all’udienza Zeta” (i bambini nati dopo il 2005), si nato a seguito di un Protocollo d’intesa anni Novanta, partendo dalle interviste con gli operatori delle Sale della Co- nutrono di visioni di qualsiasi tipo e su tra Mibact e Miur sottoscritto nel mar- ai responsabili delle Sale della Comuni- munità per il Settantesimo anniversario qualsiasi mezzo, il cinema viene chia- zo 2018 e finalizzato all’inclusione nelle tà sui loro pubblici, allo studio sui mil- di Acec. Un capolavoro di Vittorio De mato in causa nelle Sale della Comunità lennials e la generazione Z, Sica, che non solo ha aperto la strada come un dispositivo educativo da soste- che ha visto l’elaborazio- nel 1943 al neorealismo, corrente cara nere e valorizzare. ne di 10mila rilevazioni su al Pontefice, ma che ci ricorda la fragi- Uno dei panel più seguiti agli SdC Days bambini e ragazzi under 14, lità e l’importanza dell’infanzia, che at- di Roma è stato infatti quello intitolato attraverso interviste, que- traverso lo sguardo, più che con gli altri “Il cinema per ragazzi, tra formazione stionari, fumetti e disegni (a sensi, impara il mondo. Per questo è re- ed entertainment” con la partecipazio- seconda della fascia d’età). sponsabilità sociale e pedagogica offrire ne di Fabia Bettini e Gianluca Giannelli «Dai dati emersi si è potuto allo sguardo dei bambini una realtà che (direttori artistici del festival “Alice nel- stilare il profilo dell’attua- sia degna di accoglierli e un immagina- la Città”) Giulia Serinelli (responsabile le spettatore - ha illustrato rio dove possano sentirsi rispettati per del Miur per il progetto “Cinema per la Fanchi – che si caratterizza poterlo utilizzare come serbatoio di co- scuola”) e Maria Grazia Fanchi (Diret- per la familiarità con il ci- noscenza. In questa onerosa missione, trice dell’Alta Scuola in Media, Comu- nema, poiché guarda 2 o 3 resa ancora più ardua in un’epoca post- nicazione e Spettacolo dell’Università film alla settimana su tutti i moderna dove i cosiddetti Millennials, Cattolica di Milano), con la partecipa- vari canali di distribuzione 12 13
MESSA A FUOCO 3 MESSA A FUOCO 3 disponibili, inclusa la sala, ultimamente ai documentari, alle webseries: i ragazzi «Affinché l’esperienza per i bambini e tere bambini e ragazzi dagli 8 ai 18 anni protagonista di una crescita del pubblico sono degli onnivori di immagini». Un al- ragazzi proseguisse oltre l’evento cine- sul tema del “dialogo interreligioso e in- in età prescolare. Si tratta inoltre di spet- tro aspetto interessante emerso dalla ri- matografico – ha spiegato Fabia Betti- terculturale” a partire dalle suggestioni tatori eclettici con una forte inclinazione cerca è la “socialità” innescata da queste ni – è stato elaborato il progetto Scelte e dagli spunti suggeriti dai film in rasse- alla sperimentazione visiva di tutti i for- visioni, che spesso sono condivise con la di classe, che prevede la formazione dei gna. Per gli alunni l’esperienza si è con- mati, dai cortometraggi, famiglia, la scuola e gli amici, e peculiare docenti, la visione di film in sala e in figurata da un lato come un percorso è il fatto che la maggior parte dei mino- streaming, e l’approfondimento in clas- di crescita personale legato alla propria renni prediliga il cinema italiano. se a cura di esperti che incontrano gli presenza in un contesto sociale dinami- studenti, desiderosi di affrontare conte- co e multiculturale, e dall’altro come Lavoriamo con le scuole nuti complessi da sviscerare con chi il un’occasione per sviluppare la propria Molto cinema italiano è anche selezio- cinema lo crea e lo fa vivere». Un’ini- capacità di interazione con gli altri a nato dai direttori artistici di “Alice nella ziativa che mette in rete esercenti, ar- partire dal riconoscimento e valorizza- città”, il festival del cinema per bambini e ragazzi che il prossimo anno giungerà alla sua 18sima edizione. I dieci giorni di proiezione, concomitanti con la Fe- sta del Cinema di Roma, hanno regi- strato nel 2019 un afflusso di 47mila spettatori, che non solo hanno po- tuto vedere in anteprima film inter- nazionali, ma anche dibattere con registi e attori ospiti della kermesse. tisti e formatori, a cui fa eco il progetto zione delle differenze e dal rispetto re- “Fedi in gioco a scuola” promosso da ciproco, vivendo la Sala della Comunità Acec nel 2019 in 40 Sale della Comuni- come luogo privilegiato in cui il pro- tà in tutta Italia, coinvolgendo 60 istitu- gresso culturale si sposa con il piacere ti comprensivi con la proiezione di 100 dell’esperienza di visione condivisa. La film corredati da schede didattiche e 5 dimensione valoriale posta al centro di cortometraggi inediti selezionati dal fe- “Fedi in gioco a scuola” abbraccia infine stival Religion Today, partner dell’inizia- la direzione indicata da Papa Francesco, tiva. Oltre a proporre la media literacy secondo cui “nella costruzione della pace, come strumento per lo sviluppo delle le religioni, con le loro risorse spirituali e nuove centralità cittadine, attraverso morali, hanno un ruolo particolare e insosti- le Sale della Comunità, il progetto si è tuibile” (Word Conference of Religions caratterizzato per l’obiettivo di far riflet- for Peace, 2017). 14 L’ATTIMO FUGGENTE (1989), regia di P. Weir 15
EVENTI EVENTI cima con fermezza. Un piccolo esercizio di percorso comune, simile a quello cui siamo chiamati ogni giorno. Ad ogni centimetro guadagnato in altezza cre- sce anche la consapevolezza di essere Comunione, di fronte a qualcosa di grande, un in- contro storico. Forse per l’attività fisica, forse per l’emozione, il cuore di tutti ha creatività e visione guadagnato battiti. Si aprono le porte, ci accomodiamo sul- le sedie in file parallele. La sala Clemen- tina, costruita nel XVI secolo in onore di Papa Clemente I, delizia lo sguardo con lo splendido affresco del pittore Paul Bril che rappresenta il martirio di san Clemente. Possiamo ammirare an- che l’opera di Giovanni e Cherubino Alberti: allegoria dell’Arte e della Scien- za: un’immagine adatta a ciò di cui a breve si parlerà. La sala della comunità verrà chiamata infatti a non essere un mero esercizio commerciale, ma uno strumento a disposizione delle persone. L’arte, come la scienza, possono aiuta- re a costruire una civiltà pulita, a cam- biare la mentalità. Quanti incontri fatti in questo luogo, quante mani e quante idee si sono intrecciate nei suoi anni di Le parole-chiave affidate da Papa Francesco storia. E ora noi siamo qui. alle sale Acec per il 70mo Gabriele Lingiardi Senza comunione, all’aggregazione manca l’anima Q In una tre giorni come quella vissuta uando piazza San Pietro accoglie Scale e arte si scambiano molte idee, in un ritmo i pellegrini con il suo abbraccio di Per raggiungere la sala Clementina si fittissimo di conferenze, panel e pre- colonne e arte, gli occhi si riempio- deve, prevedibilmente, superare fit- sentazioni. Ma le parole devono anche no di meraviglia ed emozione. Due sen- ti controlli di sicurezza e… numerose sedimentare, riposare all’interno dei ra- timenti che hanno accompagnato i rap- rampe di scale. Una vera e propria sa- gionamenti e infine crescere e tramu- presentanti delle Sale della Comunità, lita, e un’azzeccata metafora del nostro tarsi in azioni. Per questo Papa France- giunti a Roma per festeggiare i 70 anni lavoro. I 400 volontari e gestori delle sco, con la sua semplicità e con la sua di Acec, per tutta la mattinata di sabato sale della comunità si sono infatti ritro- saggezza, ci ha consegnato solo tre pa- 7 dicembre e oltre. È l’incontro più atte- vati tutti insieme ad affrontare un cam- role, ma dense di significati: comunio- so di questa tre giorni, il più preparato, mino non semplice. Avanziamo lenti, ne, creatività e visione. Tre sostantivi sognato e immaginato: l’udienza priva- passo dopo passo, aiutando chi cam- femminili per parlare di come vivere le ta con il Santo Padre. mina con più fatica, ma diretti verso la possibilità offerte dall’audiovisivo e, più 16 17
EVENTI EVENTI 18 19
EVENTI EVENTI LO SGUARDO CHE ILLUMINA LE COSE nello specifico, del lavoro dell’Associa- altri operatori del mondo cattolico. Agire zione. Parole semplici, ma dai significati come un corpo unico, in cui ogni arto è Papa Francesco per le SdC, protagoniste di un nuovo umanesimo complessi e ricchi. necessario, non cadere nell’ autoreferen- La comunione infatti è quella che si crea zialità, impegnandoci a navigare nel mare I n occasione dei 70 anni di costituzione dell’A- cec, Papa Francesco ha incontrato il 7 dicem- bre nella sala Clementina in Vaticano i rappre- ne in relazione alla nuova situazione sociale in cui il credente e la comunità ecclesiale sono chiamati a confrontarsi. Essere creativi per all’interno di una sala cinematografica. Ed è una cosa grande e preziosa. L’ag- agitato guardando alla stessa stella polare. sentati istituzionali del cinema italiano e 400 non diventare dei “musei”. Sa bene Francesco gregazione non è intrattenimento, non Audacia e creatività volontari delle Sale della Comunità provenienti come le nuove tecnologie abbiano segnato lo è un “passare il tempo” lasciando che per andare avanti da tutta Italia. Nel 1949 quando quattro parroci scenario della comunicazione e come l’Acec e scivoli via. È invece lo strumento per Sappiamo che il futuro non sembra roseo romani si riunirono davanti al Notaio per costi- le Sale della Comunità abbiano trasformato la ricostruire il tessuto sociale, raccoglien- per le sale cinematografiche, cattoliche e tuire l’Acec le sale si chiamavano ancora cinema rivoluzione digitale da sfida complicata a op- do speranze e attese. Viene da pensare non. Nuove piattaforme catturano l’at- parrocchiali. Fu un prete napoletano, Luigi Pi- portunità. Essersi affidati al digitale ha condot- alle esperienze di periferia che, nella tenzione delle nuove generazioni. L’ac- gnatiello, che alla fine degli anni ‘50 del secolo to le sale a implementare la multimedialità e la cesso ubiquo ha reso ogni luogo un pos- nostra associazione, rappresentano un scorso intuì chiaramente che i moltissimi cine- polivalenza, proprietà già presenti in seno alla ma parrocchiali (6.000 in quegli anni) avrebbero sensibilità e alle abilità dei volontari delle sale. particolare elemento di orgoglio. Tra- sibile centro di fruizione (tramite tablet, avuto un futuro se avessero virato fortemente La terza indicazione che Francesco ci offre è la verso la loro dimensione comunitaria, non solo visione, lo sguardo. finalizzata al servizio della comunità ecclesiale Guardare è un atto etico, è una presa di co- ma protesa verso tutta la comunità civile del scienza che grazie alla passione e alla cultura territorio di competenza. Francesco rivolgen- determina la costruzione della realtà che ci cir- dosi all’Acec in udienza ci ha affidato tre com- conda. Francesco ci dice che: «tutto è connesso piti, che sono tratti dal contesto in cui le sale e i all’intenzionalità posta nella visione, che non è un volontari prestano il loro servizio. semplice esercizio oculare, ma qualcosa di più... Il primo è la comunione. Il cinema, si sa, è un gran- Lo sguardo rivela l’orientamento più diversificato de strumento di aggregazione. Ma senza la co- dell’interiorità, perché capace di vedere le cose e munione all’aggregazione manca l’anima. La Sala di vedere dentro le cose». della Comunità è chiamata al servizio di tutta la La realtà rimane sconosciuta e avvolta dal mi- comunità e non solo della comunità parrocchiale. stero. Solo lo sguardo ne svela il senso più pro- La ricerca pubblicata con la Casa editrice Vita e fondo. Lo spirito che illumina le cose le illumina Pensiero dal titolo I Nuovi Cinema Paradiso, pro- “dal di dentro”. Per un cristiano che opera nel- mossa dall’ACEC-SdC e condotta dall’Universi- la Sala della Comunità diventa determinante tà Cattolica di Milano, ci restituisce l’immagine guardare le cose da una prospettiva di fede, che delle Sale della Comunità come “unicum” nel non è una azione ideologica sul mondo e sulla panorama dell’esercizio cinematografico italia- realtà, ma un atto rivelatore della luce profonda mite il duro lavoro, spesso con sacrifici, cellulare e i molti schermi che portiamo no, poiché esse, pur lavorando all’interno della che le cose hanno in se stesse. cerchiamo di portare l’arte anche nei nello zaino), ma ha dato origine anche a filiera commerciale cinematografica, hanno Chi opera a stretto contatto con il mondo della un profilo culturale e sociale non rintracciabile cultura, del cinema e del teatro comprende che luoghi più dimenticati, considerati alla fenomeni di isolamento con conseguente all’interno dei multiplex e dell’esercizio cine- il significato non si estrapola una volta per tutte stregua di “dormitori” delle grandi città. crisi dei luoghi “collettivi” come cinema matografico tradizionale che le caratterizza in dall’entità, oserei dire quasi “ontologica” dell’a- Noi crediamo, e il Papa ci invita a tene- e teatri. Papa Francesco invece guarda al modo inequivocabile. Le SdC rispondono ap- zione, ma si ricava e si compie partendo dall’in- re duro, che ogni cittadino debba avere futuro con speranza. Invita a essere arti- pieno ad una prerogativa essenziale del Terzo tenzionalità del soggetto che è in relazione con accesso alla cultura e vivere la bellezza giani che si aprono alle sfide del cambia- Settore che è quella di porre, quale fine ultimo gli altri e con i loro mondi vitali. Non è del resto dell’incontro con l’altro in luoghi puliti, mento, le abbracciano e le fanno proprie. del proprio agire, il perseguimento di una “uti- quel ritorno all’umanità che Papa Francesco ci aperti e solidali. Ogni incontro è, in po- Ci dice di avere coraggio, di integrare lità pubblica” e il conseguente incremento del richiama in continuazione e ci invita a ricercare livello di benessere comunitario. in noi e negli altri? tenza, una fucina di idee. testa, cuore e mani stravolgendo lo sta- La seconda indicazione che Francesco offre L’invito è però anche quello di non per- tus quo e rifuggendo ogni tipo di nostal- alle sale è la creatività utile alla riqualificazio- Francesco Giraldo dere di vista la nostra missione, di non gia. Sono parole sorprendenti e contro perderci nelle divisioni, ma di rinnovare corrente. Quante volte abbiamo avuto la comunione anche tra di noi e con gli la tentazione di vivere alla giornata? Il 20 21
EVENTI EVENTI Santo Padre ci invita a riprendere i remi verso il mondo i film che proiettiamo o Papa ha confessato di provare affetto invito alla qualità, a cercare i personag- e a dirigerci dove noi vogliamo andare. gli spettacoli che proponiamo? Non dob- per un film di Vittorio de Sica: i bambi- gi più riusciti nelle nostre storie, che Come Sale della Comunità abbiamo sem- biamo accontentarci di semplici esercizi ni ci guardano, una delle opere di svol- non siano i modelli perfetti, ma siano pre pensato di essere, nel nostro piccolo, oculari, ma dobbiamo andare oltre, alla ta verso il primo neorealismo. Il titolo quelli che riuniscono fragilità e speran- importanti presidi culturali e dell’esisten- ricerca di una finestra sul mondo che sap- è stato citato come invito a riscoprire ze tipiche dell’essere umano. te. Papa Francesco rilancia più in alto e ci pia parlare all’interiorità, provocare le co- la nostra tradizione italiana di umane- Chi cambia non invecchia mai, ma ri- invita a essere il futuro del cinema. Po- scienze e mostrarci ciò che non è imme- simo. Impossibile non leggere il titolo nasce ogni giorno. Così, dopo 70 anni tremo farlo se ritroveremo l’audacia dei diatamente tangibile. L’invito è quello di anche come un monito: i bambini guar- di vita dell’Associazione ci viene offerto nostri fondatori. Una bella sfida! vigilare anche sul nostro sguardo. È uno dano, e ci guardano quando vengono un incontro che non può lasciare in- sguardo di insieme o è autoreferenziale nelle nostre sale. Non dimentichiamo differenti, ma che ci interpella diretta- Lo sguardo rivela l’interiorità e addormentato? Siamo chiamati a un il nostro stile ecclesiale quando operia- mente, ci affida una responsabilità che La spiegazione della terza parola, visione, esercizio critico, quasi semiotico, per esse- mo. Impegniamoci a riscoprire, di film non conosce alibi. Sia le sale Acec delle è un piccolo compendio di analisi cine- re attivi fruitori e non freddi consumatori. in film, l’uomo nelle sue sfaccettature. grandi città che quelle di periferia sono matografica. Papa Francesco ci dice che Il recupero dell’umanesimo cui siamo chiamate a progettare altri 70 anni (e lo sguardo non comunica e non tradisce, I bambini ci guardano invitati, significa iniziare un moto di ri- oltre) di attività. Fianco a fianco, con ma sta a fondamento della comunità. Ci Sempre a proposito di sguardo (filo nascita in tempi bui, riportare al centro intelligenza e con sguardo lungo, con invita a interrogarci: che sguardo hanno conduttore dell’intero intervento) il dell’attenzione il senso dell’esistere. Un fiducia verso il domani. 22 23
VITA ASSOCIATIVA VITA ASSOCIATIVA Il saluto di Francesco, del Cinema di Breganze, come al solito risparmia i convenevoli. Con il sorriso vivace che lo distingue, esclama: “Ciao, come mai non avete dato Free Solo?” Bagagli caricati, si parte. Il viaggio in pullman non mi pesa affatto: il tempo scorre tra chiacchierate, risate, penni- chelle scomposte. C’è un clima fami- liare e gioioso, agli incontri associativi dell’Acec. Alla pausa in autogrill, non si compra un pacco di biscotti solo per sé, se ne prendono almeno due, per condividerli. Com’è ovvio, si finisce sempre per con- frontarsi sull’andamento della stagione cinematografica e teatrale delle sale. Il veterano Sante, del Cinema di Monta- gnana, suggerisce di programmare per la Giornata della Memoria il film un- gherese 1945, ancora sconosciuto ai più: è un ottimo spunto, ho avuto l’occasio- ne di vederlo e si presterebbe perfetta- mente a una serata di cineforum. Diario di bordo Un programma senza sosta A metà pomeriggio, entriamo nella trafficata capitale e arriviamo all’ho- degli SdC Days Marta Meneguzzo tel. Non c’è tempo per il check-in e il nostro gruppo si dirige subito al centro congressi dove si stanno già svolgendo i primi panel. Appunti di un’edizione speciale Si susseguono vari incontri con ospiti di rilievo, durante i quali si condividono dati di aggiornamento sulle sale italiane T e sul pubblico che le frequenta (numeri erzo anno degli SdC Days. Preparo #Giorno 1: la gioia del condividere alla mano, anzi sullo schermo), avvian- il bagaglio per queste giornate con Mattino di venerdì 6 dicembre, ritrovo do riflessioni su temi centrali come frui- lo stesso entusiasmo dei ragazzini in a Vicenza. Tutti puntuali, anzi, in anti- zione responsabile, fidelizzazione, resilienza partenza per il camposcuola estivo. cipo. Iniziano spontanei i primi abbracci delle Sale della Comunità. Lo colgo come un appuntamento che con i volontari delle altre sale del Trive- L’ultimo degli appuntamenti è dedica- permette di lasciarsi guidare, anche gra- neto. La maggior parte sono volti amici, to a una conversazione con il regista zie ad un’attenta regia organizzativa, ad ma il bello sta anche nel conoscere ogni Edoardo De Angelis, sincera e vera- esperienze decisamente indimenticabili. volta nuovi “colleghi”. ce proprio come l’anima dei suoi film. 24 25
VITA ASSOCIATIVA VITA ASSOCIATIVA De Angelis si rivela un autore vicino al modiamo all’interno del Cinema Moder- Prima della fine della giornata, riesco pubblico e soprattutto - come sottolinea no: questa sera sono decisamente ben finalmente ad individuare gli amici di Arianna Prevedello che dialoga con lui disposta a frequentare un multisala! Cuneo e di Cento: sempre una gran gio- - estremamente “accessibile” da parte Il direttore artistico della convention, ia ritrovarsi da tutta Italia! delle nostre Sale. Gli SdC Days, ancora Remigio Truocchio, prende la parola per una volta, incoraggiano noi volontari offrirci un assaggio delle Giornate Profes- #Giorno 2: il Papa fa emozionare ad accorciare la distanza tra il Cinema e sionali di Cinema, presentando una breve Sabato 7 dicembre. L’appuntamento sot- gli spettatori, anche cercando (quando carrellata di trailer di film in uscita il pros- to il Colonnato del Bernini di Piazza San possibile) l’opportunità di invitare regi- simo anno. Annoto alcuni titoli nel qua- Pietro, per l’udienza privata con Papa sti e interpreti, che rendono più ricca e derno degli appunti: di certo torneranno Francesco, è previsto per le 11.00. In re- autentica la proposta culturale. utili per il “mio” Cinema Lux alle prime altà, tutti ci presentiamo al punto di ritro- Dopo un breve pit-stop per la cena, si riunioni di programmazione del 2020. vo, impazienti, con largo anticipo. riparte a bordo degli autobus messi a di- Ed ecco che a sorpresa, in occasione Compiute le operazioni di controllo, lo sposizione dell’evento per raggiungere della visione de Il primo Natale, entrano stupore inizia a prendere il sopravven- Piazza della Repubblica, che ci accoglie in sala Ficarra e Picone, registi e attori to: percorriamo la scalinata del Palazzo tra il luccichio degli addobbi natalizi e protagonisti del film. La loro commedia Apostolico e ci ritroviamo all’interno l’allestimento di un set pubblicitario. si distingue ancora una volta per quel- della magnifica Sala Clementina. Un Con il naso all’insù, ci avviciniamo al la comicità divertente ed “educata” che luogo beato, in cui ci si sente al sicuro. suntuoso porticato della Piazza e ci acco- non scade mai nella volgarità. L’ingresso del Papa genera un applau- 26 27
VITA ASSOCIATIVA VITA ASSOCIATIVA G li SdC Days 2019, che hanno ce- lebrato il 70mo dell’Acec, sono stati un appuntamento di par- ticolare rilievo e una manifestazione di grande impatto, sia sul versante della “festa” associativa, sia su quel- lo dell’approfondimento per gli ope- ratori del settore. Una manifestazione complessa ed articolata, con circa 500 partecipanti tra volontari, esercen- ti e ospiti, resa possibile grazie alla sinergia della Segreteria nazionale Acec con Cineventi, società cato dell’industria cinematografica nazionale, di organizzazione di eventi di caratura naziona- dove si presentano in anteprima assoluta, ad un le (le cui “forze”sono tali che dal 2011 organizza, pubblico di professionisti del settore, i listini uf- tra gli altri, Ciné, le Giornate Professionali di Ci- ficiali delle principali case di distribuzione). nema di Riccione, momento d’incontro e di mer- Remigio Truocchio, fondatore e art director del- la società, ha infatti aderito con entusiasmo agli SdC Days che avrebbero celebrato i 70 anni di Acec sin dalla loro ideazione, mettendo a dispo- sizione dell’evento il know-how e le potenzialità del gruppo che dirige. Abbiamo fatto due chiac- chiere con lui, per conoscere meglio Cineventi, insieme alle motivazioni e alle possibili prospet- tive della collaborazione con Acec. Vai all’intervista so spontaneo e scrosciante. Segue il sa- Gli interventi dei relatori trattano temi #Giorno 3: la costruzione di un film dibile lavoro di produzione e post-pro- luto del Segretario Generale della CEI, fondamentali per il nostro agire: dal La mattinata di domenica 8 dicembre è duzione richiesto da una singola scena, ed ecco che Francesco pronuncia il suo concetto di Sala come luogo di rigene- dedicata alla visita di Cinecittà, che non che rende il Cinema un’arte capace di messaggio tanto atteso, così consapevo- razione urbana e ambiente generativo si presenta di certo come la immaginavo. raccontare il reale per mezzo della tra- le, chiaro, concreto. di relazioni, al confronto con il mondo Al rigido progetto architettonico, risalente sformazione della stessa realtà. Le sue parole colgono l’essenza auten- delle piattaforme digitali, per conclude- al periodo fascista, si contrappone l’imma- tica del nostro servizio: il Papa cita il re con la riflessione sul cinema come ginazione creativa che trova spazio negli L’impegno rinnovato cinema del dopoguerra italiano come efficace e prezioso strumento educativo allestimenti dei teatri di posa, trasformati Le parole di Papa Francesco riecheggiano “scuola di umanesimo”, invita ad usare per i ragazzi. di volta in volta in ambienti completa- durante la Santa Messa di chiusura: comu- la creatività per affrontare le sfide del In serata, al Cinema Moderno, prima mente differenti a seconda delle intenzio- nione, creatività e visione sono i tre compiti cambiamento, esorta ad uno sguardo della visione del sorprendente Jojo Rab- ni dei registi o degli autori televisivi. affidati alle SdC e a noi volontari. Questi d’insieme e di unità, che “comunica e bit, si replica la formula delle antepri- Accompagnati dalla guida che ci rac- giorni a Roma hanno rinnovato il nostro non tradisce”. me dei trailer: la sorpresa di questa sera conta aneddoti e curiosità, esploriamo impegno nella comunità, alimentato dal- L’emozione diventa ancora più intensa sono Gabriele Muccino, Matteo Garro- alcuni set cinematografici all’aperto. la passione e dalla consapevolezza che le quando arriva il momento di stringere ne, Gianni Amelio, che presentano i loro Avverto un senso di riverenza nei con- nostre sale possono – anzi, devono – ri- personalmente la mano al Papa: sono film in uscita. Quando un regista raccon- fronti delle figure che hanno percorso manere un presidio culturale e sociale. istanti che lasciano addosso un profon- ta dal vivo una sua opera, si diventa in queste strade e vissuto questi luoghi, da A fare la differenza, sarà la nostra capaci- do senso di gioia e gratitudine. qualche modo complici del suo percorso Federico Fellini a Sergio Leone, da Ro- tà di accogliere le sfide presenti e future. Al rientro nel centro congressi, affron- artistico… ecco che sono catturata dal berto Benigni a Martin Scorsese. Ora possiamo rimetterci in viaggio, più tiamo l’intenso pomeriggio formativo. desiderio di scoprirne il risultato! Il mio pensiero si sofferma sull’incre- carichi e felici di prima. 28 29
LIBRI CINEMA TEATRO DAVID DI VERONA Sale della Comunità, la magia continua Sara Garofalo I Il libro di Raffaele Chiarulli, Sale della Comunità, la magia continua, offre al lettore una preziosissima occasione: quella di entrare direttamente nella vita di alcune Sale della Comunità ita- liane attraverso lo sguardo, i sentimen- ti, le storie di chi ogni giorno si adopera con generosità e dedizione per animar- ne concretamente la realtà. Volti, personaggi, episodi, racconti in bi- lico tra presente e passato, costellati di emozioni, di passione, di ricordi, a volte di dispiaceri e di rimpianti, intessuti di lucide analisi degli elementi di forza, col- mi di consapevolezza del proprio limite e degli aspetti critici, di quanto ancora c’è da affrontare e da migliorare, si alterna- no, intrecciandosi tra loro, nel corso del- 31
LIBRI LIBRI si pongono e che anima i volontari e i gnati a lavorare insieme per raccogliere professionisti nel loro sforzo costante. le sfide del futuro senza dimenticare il Fede sincera, che vede lontano, che sa passato. La commistione tra generazio- scovare un barlume di divino anche ni diverse è un tratto distintivo anche nelle maglie di ciò che sembra più ter- dell’esperienza del Cinema Lux di Busca, reno, e che ogni giorno si apre ad acco- dove si trova un gruppo di volontari ete- gliere chiunque si accosti, senza pregiu- rogeneo, composto da giovani studenti, dizi, senza mai perdere la speranza, ne- pensionati, coppie. Nel caso del Cinema anche di fronte alle sfide più complesse. Cristallo e del Nuovo Cinema Paradiso di S. Damiano d’Asti è stata fondamentale Mosaici di persone e di culture la figura del sacerdote responsabile che Nel corso della sua ricognizione, Chia- ha scelto di coinvolgere i giovani della CINEMA LUX DI BUSCA (CN) rulli è entrato in contatto con 11 Sale parrocchia nella gestione della sala. In della Comunità italiane: dal Piemonte a altre realtà, come testimoniano i volon- Pantelleria, il suo viaggio fatto di incon- tari del Cinema Don Zucchini di Cento, la tri e interviste ha letteralmente attra- componente “parrocchiale” ha saputo CINEMA DON ZU CCHINI DI CENTO versato la penisola. E da questi incontri nel tempo allargarsi, accogliendo an- (FE) emerge inequivocabilmente la ricchez- che persone lontane dalla vita di fede, za di umanità che le Sale sono in grado ma che «hanno scoperto nel cinema un di generare e di custodire: come avvie- bel movimento culturale e un bel luogo ne, ad esempio, nel Cinema Teatro David di aggregazione». Passione ed energia di Verona, dove a parlare sono un ve- sono indicate come ingredienti insosti- le pagine, e restituiscono le immagini di terano e un giovane, rappresentanti di tuibili anche nell’attività del Cinema Te- un’umanità autentica. Un’umanità che, diverse generazioni ma entrambi impe- atro Lux di Camisano Vicentino, gestito innamorata della cultura cinematogra- fica e teatrale, profondamente radica- ta nel proprio territorio di origine (o di CINEMA PICCOLO DI SANTO SPIRITO (BA) elezione), quotidianamente si mette in ascolto della propria gente e si interroga CINEMA LUX DI CAMISANO VICENTINO (VI) sulle sue necessità più profonde, per of- frirle un nutrimento che risponda alle sue esigenze, che sia valido a livello cultura- le, umano e spirituale: in altre parole, un nutrimento vero, che alimenta la crescita di chi lo riceve, e non si limita a spegnere momentaneamente un bisogno destinato a riaccendersi. Un’offerta generosa, quindi, nella qua- le, necessariamente, divengono centra- li l’incontro e la relazione tra chi offre e chi riceve. Un “miracolo” – o una «magia», per usare l’espressione scelta dall’autore – che continua a realizzar- si ogni giorno, nonostante le difficoltà CINEMA TIBERIO DI RIMINI alle quali le Sale devono far fronte, gra- zie all’orizzonte di fede nel quale esse 32 33
Puoi anche leggere