COLLEGAMENTI PER UN'IDENTITÀ CULTURALE COMUNE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO LINKS FOR A COMMON CULTURAL IDENTITY IN THE MEDITERRANEAN BASIN ...
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FOCUS AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/1012021 COLLEGAMENTI PER UN’IDENTITÀ CULTURALE COMUNE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO LINKS FOR A COMMON CULTURAL IDENTITY IN THE MEDITERRANEAN BASIN Montserrat Bosch González, Tiziana Campisi ABSTRACT Il Mar Mediterraneo può essere considerato il legame comune tra tutti i Paesi che lo circondano. Diversi popoli, culture, arti, mestieri, religioni e tradizioni lo hanno attraver- sato, forgiando una identità culturale condivisa e differenze che possono essere facil- mente rintracciate in molte città e territori. La città mediterranea suggerisce unioni e dissonanze, suggellando il patto di alleanza che ha visto convivere pacificamente una società multietnica e multiculturale, creata anche a seguito di dominazioni imposte. Molte città affacciate sul Mar Mediterraneo come Barcellona, Palermo e Skikda obbli- gano ancora oggi a una riflessione su quanto appaia evidente la relazione tra i loro di- versi modi di vivere. In questo saggio si vogliono esporre anche i risultati del Progetto Europeo Erasmus+, azione K2, dal titolo Smart Rehabilitation 3.0, che vede tra i suoi risultati degni di nota la creazione di un profilo professionale in Esperto di Recupero Edilizio, inteso quale figura mirata alla salvaguardia e alla valorizzazione delle città stori- che del Mediterraneo. The Mediterranean Sea can be considered the common link between all the Countries surrounding it. Different peoples, cultures, arts, crafts, religions and traditions have passed through it, forging both a shared cultural identity and also differences, which can be easily traced in a lot of cities and territories. The Mediterranean city suggests unions and dissonances, sealing the alliance pact that has seen peaceful coexistence, albeit after the imposed dominations of a multi-ethnic and multicultural society. Many cities overlooking the Mediterranean Sea, as Barcelona, Palermo and Skikda, still to- day impose a reflection about how is strong the evident relation between their different ways of living. We also want to associate the shared creation – through the European Erasmus+ project, K2 action, entitled Smart Rehabilitation 3.0 – of a common profes- sional profile in Building Rehabilitation Expert, as a model of rehabilitation and safe- guard for historic Mediterranean cities. KEYWORDS bacino del Mediterraneo, città mediterranea, identità culturale, patrimonio, esperto in recupero edilizio Mediterranean basin, Mediterranean city, cultural identity, heritage, building rehabili- tation expert Montserrat Bosch Gonzáles, Technical Architect, Graduated in Humanities, Master in Sustainability, Technology and Humanism and PhD, is an Associate Professor at the Department of Architectural Technology, Barcelona School of Building Construction (EPSEB), Universitat Politècnica de Catalunya (Spain). She is an expert in building re- habilitation, energy efficiency and low environmental impact technologies and materi- als applied to buildings. E-mail: montserrat.bosch@upc.edu Tiziana Campisi, Engineer and PhD, is an Associate Professor of Technological Ar- chitecture at the Department of Architecture, University of Palermo (Italy). Her research activity focuses on building rehabilitation and architectural technologies, the study of building types and construction features of traditional architecture, with reference to compatible typological and technological rehabilitation. Mob. +39 328/00.89.776 | E- mail: tiziana.campisi@unipa.it 12
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 Il Mar Mediterraneo può davvero essere in- nio delle civiltà mediterranee rendono spesso sponde si sono influenzate a vicenda, inseren- teso come un comune οἶκος, uno spazio di impossibile identificare con precisione i luoghi do nella propria cultura elementi tratti dal con- contatto e scambio tra il Nord e il Sud dei Pae- di origine delle arti, delle tecniche costruttive o fronto con l’altra, sempre introdotti nel nuovo si che lo circondano: esso è sempre stato un delle usanze come, ad esempio, il fertile con- ambito in modo autonomo e adattati allo sce- oggetto complesso per interconnessioni e stra- nubio e la pacifica convivenza fra i popoli ara- nario locale; un incontro tra tradizioni diverse tificazioni culturali, sociali e costruttive, ma non bo e normanno in Sicilia. Il Mar Mediterraneo che, attraverso scambi multidirezionali, ha av- solo. Lo storico tedesco e premio Nobel per la ha rappresentato, quindi, lo ‘spazio comune’ in viato un proficuo dialogo. letteratura nel 1902 Theodor Mommsen, nella cui si è sviluppato un variegato amalgama in- Secoli dopo, la Rivoluzione francese prima sua opera intitolata Storia Romana, ben de- tellettuale in virtù del fatto che un fattore deter- e la Rivoluzione industriale poi hanno consenti- scriveva questo assunto, argomentando come minante di coesione e collegamento è risulta- to all’Europa di acquisire un enorme vantaggio «[...] su tutte le sponde del Mare Mediterraneo, to, senza soluzione di continuità, la innata ca- tecnologico, economico e militare, determinan- che, con un vasto insenamento entro le terre, pacità dei popoli che lo hanno attraversato di do un’inversione degli equilibri di potere all’in- forma il maggior golfo dell’Oceano, e che, do- saper accogliere e migliorare le reciproche espe- terno della regione mediterranea: si è così ine- ve ristretto da isole, da litorali e da promontori, rienze: la dimensione di scambio e confronto sorabilmente decretata anche l’evidenza di dove disteso in pelago, divide ed unisce a un tra civiltà, economie e bagaglio di nozioni di- quanto l’Europa non musulmana abbia iniziato tempo tra loro le parti del vecchio mondo, nei verse ha così ben accompagnato e sostenuto a prevalere su quella musulmana e sull’intero secoli remoti fermarono la loro dimora varie gen- la funzione del Mediterraneo come mare ‘inter- mondo islamico, la prima dimostrandosi dimen- ti, le quali a considerarle nel rispetto delle origi- cluso’ e limite fisico mediatore che, per tali ra- tica e alla difficile ricerca di sottacere e annulla- ni e degli idiomi appartenevano a stirpi diverse, gioni, in passato e ancora oggi, associa le per- re il lunghissimo periodo di strategico vantag- ma che dal lato storico vogliono essere riguar- sone; questa condizione è stata storicamen- gio culturale che aveva avuto la seconda, pro- date come un tutto» (Mommsen, 1857, p. 11). te definita, e non a torto, l’essenza del ‘valore trattosi senza radicali cambiamenti, e oggi de- Nonostante le molteplici differenze esistenti mediterraneo’. cisa a riprendere nuovi contatti e fertili re-con- tra le culture che si affacciavano sul Mediterra- La cultura della diversità che unisce ci ha taminazioni. Adesso, più che mai, è necessario neo, queste possono sì essere considerate quali reso consapevoli che l’identità mediterranea che l’Europa riscopra queste sue radici medi- distinte espressioni del vivere, ma al contempo può essere considerata il Patrimonio della se- terranee, considerando questo mare come una anche quali esempi di comunità intimamente cor- dimentazione di secoli di integrazione; ne sono grande opportunità per stabilire un confronto relate fra loro, parti dunque di un passato con- esaustivo esempio il crogiolo di stili e lingue di- positivo ed egalitario con tutte le diverse cul- diviso. Il Mar Mediterraneo è riuscito concreta- verse: riferendoci alla realtà meridionale italia- ture che lo popolano, un raffronto all’interno mente a mettere in contatto popoli e civiltà di- na, si vogliono segnalare le colonie fenicie della del quale ciascuna estrazione abbia pari im- verse segnandone l’evoluzione nei secoli; la Sardegna e le città della Magna Grecia, i varie- portanza e dignità e in cui nessuna cerchi di sua unicità non risiede solo nella dolcezza del gati toponimi arabi in Sicilia, il Gotico quale ric- prevalere, a ragione o torto, sulle altre (Daglio clima o nella bellezza della vegetazione ma nel co catalogo di chiese e cattedrali, vera e pro- and Kousidi, 2021). fatto di poter essere inteso nella sua accezio- pria costellazione di rimandi e connessioni con In questo contesto culturale, il presente sag- ne di vero e proprio ‘mare tra le terre’, attraver- altre culture mediterranee. Per il contesto spa- gio vuole porre l’attenzione su plurimi livelli di in- so il quale tradizioni, religioni e patrimonio di co- gnolo e più in specifico di Barcellona, risulta terscambio e di risultati ottenuti, tra cui anzitutto, noscenze hanno potuto e possono tutt’ora evidente il passato romano nel toponimo Bar- la diffusione di conoscenze, la condivisione, il di- interagire e arricchirsi per un confronto recipro- cino, a indicare il nucleo originario della moder- battito e infine la riflessione desunta dal confron- co. Un mare che si rivela da sempre quale na Barcellona e che conserva ancora le tracce to fra le città di Palermo e Barcellona (diverse, ‘frontiera aperta’, nel senso più positivo del ter- delle strade e degli acquedotti, o la radice eti- ma che possiedono per certi versi, una storia co- mine, delimitando un confine proiettato verso mologica del termine arabo Barshilūna dipen- mune e anche un futuro incerto), con alcuni raf- l’altro in favore di una contaminazione continua dente dal Califfato di Cordoba, o anche della fronti e incursioni che riguardano anche la città di (Braudel, 1987). stessa Rambla, ‘ramla’, parola anch’essa di ori- Skikda, in Algeria; in aggiunta, si vogliono condi- Anche oggi si potrebbe discutere di un ‘mo- gine araba, che significa zona sabbiosa. videre alcune riflessioni sulla necessità di riappro- dello mediterraneo’ di sviluppo, che deve fon- Non possiamo non sottolineare, in questa priarsi della comunicazione diretta fra le culture, darsi/rifondarsi sulla valorizzazione delle risorse sede, come il contesto culturale europeo si sia soprattutto a valle della pandemia, come rispri- reali e delle identità locali, riferendosi a una formato anche grazie alle forti connessioni tra i stino di uno dei simboli specifici della mediterra- condizione interna di equilibrio e di sostenibilità due grandi Patrimoni ebraico-cristiano e gre- neità (Figg. 1-3). tra territorio naturale e antropizzato; questa co-latino, che hanno contribuito alla creazione Ben oltre le tangibili connessioni fisiche, si vuo- condizione non può che sostenersi sul presup- di una civiltà caratterizzata da una straordinaria le associare, infine, la creazione condivisa – at- posto di un’adeguata tutela e valorizzazione ricchezza intellettuale e artistica, forgiante l’u- traverso il progetto europeo Erasmus+, dal titolo delle comunità locali, delle differenze e delle manità occidentale: questa è la caratteristica che Smart Rehabilitation 3.0, che vede partner capo- specificità culturali, attraverso la crescita con- unisce l’Europa, connettendo paesaggi e realtà fila l’Associazione Rehabimed e quattro Univer- sapevole delle relazioni intercomunitarie, del umane attraverso il cosiddetto Mare Nostrum, sità (Italia, Cipro, Lituania e Spagna) – di un co- giusto rapporto fra maggioranze e minoranze, al punto tale che oggi come allora, la speran- mune profilo professionale in E-sperto di Recu- del rispetto per il Patrimonio culturale e per l’e- za/certezza collettiva dovrebbe essere quella pero Edilizio, capace di formare tecnici/profes- redità di una storia millenaria, indirizzati al recu- di un Mediterraneo che rappresenti un vero e sionisti in grado di recuperare la città storica pero delle tradizioni locali, rappresentando – que- proprio Paese delle Culture, da perseguire raffor- del Mediterraneo, con la sua identità e la sua ap- sto stesso modello – un caposaldo del passa- zando l’obiettivo di potenziare una ‘comunità partenenza a un Mediterraneo che continua a to ma anche della contemporaneità del vivere culturale’ che possa riconoscersi e credere nel- perseguire la sua azione di unione. e del sentire comune. l’incontro e nello scambio tra contesti lontani, Il progetto Smart Rehabilitation 3.0 si in- La ricchezza della civiltà mediterranea, de- condividendone conoscenze e opportunità. quadra opportunamente nell’attuale contesto terminata dagli scambi e dai reciproci rapporti In particolare, l’evoluzione dei rapporti tra la di una società in trasformazione per i cambia- di culture diverse, si è alimentata della sapiente sponda Nord e Sud del Mediterraneo, e più pre- menti climatici, gli squilibri demografici, le pres- costruzione di un equilibrio mantenuto e accre- cisamente tra Europa e il mondo arabo, può sioni migratorie e, ultimamente, anche la pan- sciuto nel tempo e, sebbene in alcuni periodi aiutare a comprendere efficacemente i continui demia da Covid-19. Se la Relazione di previ- una civiltà sia stata favorita da maggior potere e reciproci scambi che hanno plasmato la sto- sione strategica e di prospettiva della Commis- o sviluppo rispetto alle altre, ogni comunità di ria di queste due rive, annodandole in un lega- sione europea per l’anno 20201 propone la re- quel bacino ha sempre dimostrato di conosce- me profondo che può essere rintracciato nelle silienza definendola come la capacità non solo re come concentrare, esportare e valorizzare le molte influenze e contaminazioni, che hanno di resistere e sopportare le sfide, ma anche di migliori aperture alle altre culture, al punto tale plasmato la cultura europea attraverso il con- affrontare le transizioni in modo sostenibile, che gli scambi che hanno arricchito il Patrimo- tatto con quella araba e islamica; queste due equo e democratico, indicandola quale nuova 13
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 Fig. 1 | Palermo: the historical city near the waterfront and its skyline (credit: F. Renda, 2021). Fig. 2 | Barcelona: the Mediterranean bathing the old fishermen’s quarter, the old port and the sunset skies from Montjuic mountain (credit: M. Bosch, 2018). bussola per le politiche dell’EU, il Programma terreno condiviso per lo sviluppo dell’economia conseguente omologazione e rinuncia alla cul- Erasmus+ relativo ai sistemi di istruzione e for- e della cultura. tura dei luoghi: unendo popoli e sapere costrut- mazione, sostenendo alcuni progetti finanziati, Ci sono poi città costiere che tuttora espri- tivo, la città mediterranea è riuscita a stabilire fra cui quello che si vuole descrivere, individua mono pienamente il proprio carattere mediter- reti economiche, sociali e culturali, a tessere gli stessi quali parte essenziale della strategia raneo, altre in cui sopravvivono solo alcuni la- ‘spazi di relazione’ quasi sempre identificabili in educativa da perseguire a sostegno dell’inclu- sciti, tracce e la natura di città costiera (Amoro- luoghi e spazi pubblici quali strade, piazze, mer- sione e della diversità, della trasformazione di- so, 2000), ma è pur vero che alcune città euro- cati, giardini, porti, luoghi di culto. L’identità del- gitale e del rispetto ambientale. pee dell’entroterra e più settentrionali – come la città si costruisce in particolare sull’unicità di Parigi o la già citata Lisbona – raccontano an- questi elementi simbolici e pieni di vita della so- Antichi legami: la città mediterranea | La sto- ch’esse il loro carattere multietnico e quindi me- cialità (Blanc, 2020), per cui ‘stare fisicamente ria del mondo mediterraneo si identifica con la diterraneo; basti pensare, ben oltre l’essenza fi- insieme’ in uno spazio pubblico ha costituito e figura emblematica della città, che non è mai sica della città, fatta di materiali e tecniche co- costituisce un elemento importante nella forma- stata tradotta e mai potrà esserlo in un unico struttive, all’idea di comunità, di cultura e di re- zione dell’identità sociale della città, ma ‘trovar- linguaggio rappresentativo, tanto da essere sem- lazioni che qualificano e costituiscono il comu- si assieme in un ambiente pubblico’ ha signifi- pre apparsa multietnica, multinazionale e multi ne denominatore e, forse, perfino la migliore es- cato e significa, a maggior ragione, instaurare religiosa (Aymard, 2004). Per gli europei spesso senza della città mediterranea (Mele, 2019). dei processi di confronto collettivo, costruendo risulta impossibile, infatti, pensare a una città Le città che si affacciano sul Mediterraneo una o più identità comuni. senza che torni alla mente proprio quella medi- hanno un trascorso che si legge attraverso il Come è noto, l’identità è rafforzata allorché terranea quale cifra distintiva, poiché questa tessuto urbano e gli edifici che si sono conser- gli stessi spazi sono condivisi con un forte livello immagine è fortemente impressa nella nostra vati, a testimoniare stratificazioni e trasforma- di riconoscimento emotivo verso lo stesso spa- memoria, ricca di storia e di geografia, di archi- zioni, al punto tale che spesso sono proprio zio che si frequenta, con il quale si instaurano tettura e urbanistica: le città mediterranee si quelle che possono vantare una lunga storia a rapporti di vita quotidiana, di appartenenza, di evolvono continuamente, senza perdere o forse divenire un elaborato palinsesto/retablo su cui prossimità: quello spazio si trasforma così in luo- anche ritrovando una connessione, una unità e si sovrappongono epoche diverse, nelle quali go con un carattere preciso, una funzione, una una coerenza: certamente, un primo punto di alcuni edifici sostituiscono quelli divenuti obso- dimensione che lo rende unico, supportato an- profonda unione tra tutte le città mediterranee è leti o non ritenuti più utili, altre architetture si che dal giudizio critico, che a quello stesso il contatto con il mare, che le lambisce e che di- evolvono e sono soggette a recupero o modifi- spazio pubblico attribuisce sia una qualità este- venta contemporaneamente una linea di cielo e che rilevanti, necessarie per dare risposta a tica che funzionale. Uno degli esempi più carat- terra; dal mare i viaggiatori del passato poteva- nuove esigenze estetiche, costruttive o funzio- teristici di questo presupposto è il mercato: es- no vedere e riconoscere, arrivando in città, il nali. Questa logica trasformazione della città so conserva la memoria dei luoghi, soprattutto suo profilo con le geometrie di cupole e cam- comporta, talvolta, la perdita dei suoi valori di quelli delle coste mediterranee, dove si com- panili, chiese e palazzi, vuoti e pieni, apprez- Patrimonio, a maggior ragione quando nel tem- mercia ancora all’aperto, esponendo le merci a zando i diversi colori del tipico tessuto urbano po si sono verificati eventi storici che hanno terra o su strutture improvvisate come tavoli, mediterraneo (Figg. 4, 5). portato mutamenti dell’aspetto degli edifici per panche in pietra, bancarelle coperte o scoper- Le città del Mare Nostrum si conoscono tra ragioni culturali o identitarie, legate a cambia- te, avvalendosi di automezzi o baracche tem- loro e si frequentano da secoli; in tutto questo menti di governo, di religione e anche dall’im- poranee, ecc. Possiamo ritrovare le due forme tempo hanno creato una ‘cultura del mare’, una posizione di mode estetiche: in questo caso, le tipiche e classiche del mercato all’aperto (sūq) miscellanea di usi e costumi che fanno di que- facciate sono quelle che soffrono di più e, allo e del mercato coperto, approssimati sovente al- sta parte di mondo un vero tesoro da scoprire e stesso tempo, quelle che meglio possono riflet- la sede viaria fiancheggiata da esercizi commer- valorizzare (Giovannini and Colistra, 2002): Mar- tere questi episodi, rendendole documenti co- ciali che identificano subito la ‘piazza di merca- rakech ha un’architettura dalle forti somiglian- struttivi interessanti per l’analisi e la ricerca (Ma- to’ o la ‘strada di mercato’. ze con Siviglia, a Lisbona ritroviamo un po’ di gnier and Morandi, 2013; Fig. 6). Il bacino del Mediterraneo, quale polo stra- Napoli, così come anche a Skikda scopriamo il La continuità nel tempo delle specificità del- tegico commerciale nell’antichità e nel Medioe- vecchio quartiere napoletano, a Marsiglia qual- la città mediterranea garantisce la conservazio- vo, mantiene ancora oggi la maggior parte dei cosa di analogo a Cagliari, a Palermo similitudini ne della sua identità, e l’identità urbana è sem- precedenti luoghi storici di commercio, resi em- con tante città costiere spagnole, tra cui proprio pre stata un tema di grande attualità e dibattito blematici anche da strutture architettoniche: at- Barcellona; città, tutte queste, che costituiscono rispetto alla perdita della memoria storica, alla tualmente tutto ciò risulta facilmente leggibile la ricchezza del Mediterraneo, luogo di unione e trasformazione delle città e del territorio, con proprio nella configurazione dei mercati della 14
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 Vucciria di Palermo, della Boqueria di Barcello- cellona si configurino davvero quali nuove icone baratto nei pressi della Chiesa di San Saverio. I na e negli esempi di Boucherie a Skikda. In del turismo (Ravetllat and Ribas, 2018). progetti temporanei e permanenti di questa ri- molte città mediterranee ogni piazza del merca- A Skikda, il mercato coperto del periodo fran- cerca/azione ridisegnano una mappa di micro e to, ogni spazio può essere considerato utile per cese, destinato essenzialmente al grano e alle macro spazi socialmente rilevanti, volti alla mi- il commercio, l’esposizione e la vendita, ma derrate deperibili, conserva oggi tutto il suo gliore rappresentazione del tessuto urbano che quando il progresso economico avanza, il mer- aspetto di sūq, qualificandosi come una medi- possa inglobare anche il mercato di Ballarò inte- cato diventa permanente, gli spazi si racchiu- na lungo le vie adiacenti e mantenendo in vita so quale vuoto dinamico. dono e diventano più belli e funzionali, anche due modelli differenti in una convivenza ade- Il progetto urbano intende riattivare gli spazi con la realizzazione di pensiline metalliche, più guata agli usi e costumi della cittadinanza (Fig. destinati sia agli abitanti locali che ai venditori o meno chiuse nel perimetro esterno scandito 8). A Palermo, molti dei mercati in ferro e vetro del mercato, con la creazione di interventi im- da pilastri e colonne, i posti di vendita dei nego- costruiti tra l’Ottocento e i primi del Novecento maginati in luoghi marginali e degradati, apren- zi da collettivi si trasformano in ‘singoli’, inter- (riproponendo modelli importati da altri Paesi do una serie di inaspettate sperimentazioni delle vallati e separati da corsie, corridoi e passerelle europei e trapiantati nella città mediterranea si- dimensioni multi scalari dello spazio pubblico. interne. Se liberi su tutti i lati, questi mercati era- ciliana che mal li sopportava, addirittura anche L’obiettivo è quello di individuare strategie attua- no spesso collocati al centro delle piazze, o se li rifiutava) ebbero breve vita e uno sfortunato bili per una trasformazione temporanea o per- le tettoie erano addossate a edifici esistenti si destino; presto il mercato rionale, spontaneo e manente degli spazi di mercato potenzialmente sfruttavano i piani terra come deposito, favo- più vicino alle consolidate abitudini mediterra- rilevanti per le comunità che vi abitano o vi lavo- rendo la permeabilità tra spazio esterno e inter- nee, ritornò inesorabilmente a prevalere. I falli- rano; partendo dalle opportunità di adattabilità, il no o viceversa, secondo il criterio di ‘spazio menti generalizzati e i risultati insoddisfacenti di progetto ha sperimentato il concetto di ‘ago- aperto’, tanto caro proprio alle città mediterra- esperienze progettuali poco ricollegabili al con- puntura urbana’, concentrandosi su potenziali nee (Fatta et alii, 2013). testo ambientale e sociale di appartenenza fu- riconfigurazioni e forme adattive dello spazio del A seconda del contesto di appartenenza, rono la prova evidente di come il ritorno alla tra- mercato storico e del mercato informale del ba- questa serie di mercati stabili ha subìto diverse dizione non fosse legato tanto all’incapacità di ratto. La proposta di intervento sullo spazio pub- vicissitudini: la Barcellona del XIX secolo aveva un contesto sociale di accettare il cambiamen- blico, insieme a un nuovo progetto di mercato costruito una solida rete di mercati coperti, la to, quanto piuttosto alla complessità del legame coperto in Piazza del Carmine, sviluppa così una maggior parte dei quali costruiti a carpenteria tra condizioni economiche, igienico-ambientali e sinergia interculturale con le Istituzioni locali, le metallica, quali quelli di El Born, Sant Antoni, socio-culturali (Fig. 9). associazioni di commercianti e gli abitanti, tra cui L’Abaceria e la Boqueria, volendo citare i più Oggi come allora, si ritorna a progettare nei anche i migranti (Wulff Barreiro, Lecardane and famosi: riconvertiti e rinnovati, partendo da un luoghi più vivi del capoluogo siciliano, e la re- La Scala, 2020). concreto impegno della municipalità, sono di- cente ricerca dal titolo La Città Multiculturale del Un altro aspetto degno di nota che non può ventati oggi nuovi luoghi di incontro e di stimo- Mercato di Ballarò, elaborata dal Gruppo di Ri- non essere preso in considerazione come ele- lo per il commercio, sebbene talvolta con effet- cerca LabCity Architettura (DARCH-UniPa) di- mento comune della città mediterranea è il co- ti contrari a quanto auspicato, come la gentrifi- retto dal Prof. R. Lecardane negli ultimi due anni lore, inteso quale elemento impattante per l’im- cazione del quartiere causata dal miglioramen- per la Mostra itinerante di Design Manifesta 12, magine e l’identità della città. Sebbene Algeri to delle attrezzature (Fig. 7). tenutasi a Palermo nell’anno 2018 (anche in virtù sia stata chiamata la Ville Blanche, come altre Il mercato di Sant Antoni di Barcellona, edi- di un accordo avviato nello stesso anno tra il Di- città cosiddette ‘bianche’2, le città del Mediter- ficio in stile Art Nouveau progettato nel 1882 partimento di Architettura dell’Università e l’Isti- raneo adottano anche altri colori (García Co- dall’architetto Antoni Rovira i Trias e dall’inge- tuto Autonomo Case Popolari di Palermo) parte doñer et alii, 1995): così l’architettura mediter- gnere José M. Cornet i Mas, è uno degli edifici dall’idea di sperimentazione progettuale in spazi ranea è blu a Chaouen (Marocco), segnata dai più iconici del quartiere Eixample di Barcellona. pubblici selezionati del quartiere storico dell’Al- verdi intensi ovvero blu e rossi a Burano (Italia), I lavori di recupero e rifunzionalizzazione inte- bergheria, coniugando la stessa dimensione di del color terra a Rousillon (Francia) o con diffe- grale del mercato sono iniziati nel gennaio 2009, spazio pubblico con le esigenze dello storico renti varietà di giallo in Toscana (Italia); il colore diretti dall’Institut Municipal de Mercats de Bar- mercato di Ballarò e dell’informale mercato del delle facciate può essere determinato dalle ca- celona (IMMB) e progettati dallo studio di archi- tettura Taller Ravetllat-Riba: la ristrutturazione ha fornito al mercato nuovi impianti, servizi e una nuova logistica e configurazione dell’area commerciale, che ha ampliato quella prece- dentemente disponibile. Gli obiettivi del proget- to di recupero si possono sintetizzare nella com- pleta riqualificazione funzionale dell’edificio esi- stente, mantenendone il carattere storico e monumentale con gli otto ingressi originari, la trasformazione delle quattro originarie corti in- terne in piazze pubbliche, la creazione di quat- tro livelli interrati per le moderne attrezzature commerciali: nel primo livello entro terra è stato realizzato un supermercato, mentre gli altri tre più depressi altimetricamente sono stati desti- nati a parcheggi e servizi. Il progetto ha, inoltre, contemplato soluzio- ni costruttive che valorizzano alcuni resti ar- cheologici (oggi visitabili), già messi in luce durante gli scavi della cinta muraria medieva- le, situata proprio nella parte più interrata del mercato; questo esempio ben testimonia co- me allo stato attuale i mercati alimentari di Bar- Fig. 3 | All the blues painting the Algerian city of Skikda (credit: M. Bosch and A. Fernández, 2015). 15
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 Fig. 4 | View of part of the ancient port of Barcelona, taken from the point of Barceloneta (source: de Laborde, 1806-1820). Fig. 5 | View of the shore of the sea with the beautiful buildings that adorn it in Palermo, unknown author and engraver, 1775 (credit: private collection, C. Barbera Azzarello). ratteristiche cromatiche dei materiali impiegati, verde, grigio o marrone). La rottura identitaria silienza3 inviato alla Commissione EU, che pre- quali il colore dell’argilla, dell’arenaria o del mat- con la antica città francese, chiamata Philipe- vede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro; tone, il colore di un intonaco o dello stucco. ville, ai fini di imporre la consolidata iconografia il parco immobiliare pubblico e privato da recu- È noto come in Italia gli studi sul colore sono cromatica di Skikda in bianco e blu, è stata en- perare rappresenta – infatti - più di un terzo dei iniziati negli anni ‘70 del XX secolo e che gli stes- tusiasticamente accettata dalla società algeri- consumi energetici del Paese e per questo la si costituivano un tentativo di preservare l’iden- na, che ha riconosciuto la Rue Didouche Mou- riqualificazione energetica di esso costituisce tità dei centri storici delle città, secondo le indi- rad per il suo colore bianco; l’intervento di re- uno degli obbiettivi più rilevanti per la riduzione cazioni proposte dall’UNESCO sulla tutela del cupero rispettoso e volto ad arricchire il pae- delle emissioni; oltre a ciò gli interventi riguar- Patrimonio Mondiale. Gli studi sul colore hanno saggio urbano della città dovrà però cercare di deranno anche i piccoli centri (borghi) e le aree promosso ricerche sulla creazione e sull’evolu- restituire la lettura storica della città stessa, rurali per rilanciare la nascita di nuove funzioni zione della città, sulla storia degli edifici dalla lo- basando gli interventi cromatici sulla documen- turistiche/culturali e bilanciare i flussi turistici in ro nascita alle successive trasformazioni, sullo tazione e memoria dei diversi periodi di cresci- modo sostenibile. Il PNRR stima che la spesa sviluppo della cultura dell’insediamento urbano ta della città, attraverso un progetto compatibi- per investimenti in costruzioni e opere di edili- e sul modo in cui tale cultura sia stata percepita le e non impertinente (Bosch et alii, 2018; Graus zia civile rappresenta il 32,6% della spesa com- e interpretata. Il progetto per la Sicilia di un Pia- and Thió, 2007; Figg. 10, 11). plessiva proveniente dalle risorse del Recovery no del Colore per i Centri Storici e Borghi Mari- and Resilience Fund, React EU4 e Fondo di Svi- nari e Montani si è mosso, sin dalla sua nascita, Nuovi collegamenti culturali: il progetto Era- luppo e Coesione5. La spinta per il settore edi- nella direzione del recupero di quei luoghi che smus+ Smart Rehabilitation 3.0 per un co- le non verrà unicamente dai fondi stanziati ma stabiliscono l’identità culturale dei loro abitanti: mune profilo europeo di Esperto di Recupe- anche dalla Riforma della Pubblica Amministra- esempi sono il giallo della roccia calcarea per la ro Edilizio | Di fronte a questa prospettata vi- zione e di semplificazione della legislazione. No- Sicilia occidentale e, nelle aree orientali dell’iso- sione umanistica della storia e dei valori patri- nostante queste premesse, si rileva però come la, il rosso del mattone a Messina, il grigio della moniali delle nostre città mediterranee, gli aspet- la maggior parte delle Università europee con- pietra lavica a Catania, il bianco del calcare com- ti economici, la preoccupazione per gli impatti sideri ancora il recupero edilizio una disciplina patto e del gesso nelle aree interne della Sicilia ambientali e l’emergenza climatica obbligano – marginale rispetto all’attività edilizia di nuova ma anche nel Siracusano, da aggiungere al ca- per rilanciare l’economia del Vecchio Continen- costruzione e non riesca a formare adeguata- leidoscopio dei bi-cromatismi e policromie otte- te – le città europee al confronto con la strin- mente e sinergicamente a livello europeo i pro- nibili dai diversi usi misti della pietra naturale e gente necessità di riabilitare milioni di edifici tra fessionisti richiesti dal settore. nella miriade di possibili intonaci proposti (Bi- il 2020 e il 2030, di migliorare la qualità della vi- Se in passato l’attività di recupero è stata blioteca Centrale della Regione Siciliana, 2003; ta e di raggiungere ottimali standard di efficien- tradizionalmente orientata sugli aspetti struttu- Dall’Ara and Villani, 2020). za energetica. rali e tecnologici, oggi il concetto globale di ri- In alcuni casi i colori della città cambiano, Certamente, il settore delle costruzioni co- generazione urbana dell’Agenda 2030 delle Na- rispondendo a un obbligo normativo o ad azio- stituisce un preponderante indotto economico, zioni Unite rappresenta uno dei principali obiet- ni autonome degli abitanti di intonacare le fac- anche con la sua relativa offerta di posti di lavo- tivi di sviluppo sostenibile, al fine di rendere le ciate, come ad esempio i bianchi con l’uso del ro nel settore del recupero/restauro del Patri- città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili (UN, latte di calce o della calce per misure igieniche, monio costruito e sono numerose le ragioni 2015a, 2018; Urban Agenda for the EU et alii, ovvero per ragioni assecondanti mode stilisti- che rafforzano questo presupposto, tra esse 2019): i Ministri dell’economia e del lavoro del- che legate a simbolismi religiosi o identitari. Nel possiamo annoverare – a fronte della vetustà l’EU lo scorso dicembre 2020 hanno siglato la caso di Skikda, la potente identità cromatica di del Patrimonio abitativo mediterraneo – la ne- Dichiarazione di Toledo (Ministerio de Trabajo y Rue Didouche Mourad (con i suoi portici bian- cessaria implementazione dell’efficienza energe- Economía Social, 2020) – incentrata sulla valo- chi e la carpenteria lignea tinteggiata di blu) de- tica, le mutate esigenze sociali di accessibilità e rizzazione e crescita dell’economia sociale e nominata Algerian Bleu, è un esempio tipico di comfort, la salvaguardia del valore identitario del solidale, sostenendo anche l’importanza della diversità e gerarchia cromatica: lo confermano costruito tradizionale, il potenziamento dell’eco- riabilitazione del Patrimonio edilizio esistente sot- la lettura dei documenti storici e la stratigrafia nomia circolare e l’impatto determinato dal re- to differenti e poliedrici punti di azione – suc- dei campioni estratti in loco e la loro caratteriz- cupero del costruito storico sulla qualità della cessiva ad altri accordi internazionali già sotto- zazione materico-costruttiva effettuata (Fernán- vita delle persone e sulla coesione sociale, tutti scritti, tra cui il Climate Summit COP21 del di- dez and Bosch, 2016). presupposti questi che hanno portato i più in- cembre 2015 di Parigi (UN, 2015b) e la più re- L’aspetto cromatico originario della città era fluenti leader politici europei e di livello mondiale cente attualizzazione della Direttiva Europea maggiormente legato alla tradizione napoleta- a firmare mutui accordi e a promuovere misu- 2018/844 sull’efficienza energetica degli edifici na e marsigliese, con colori naturali ottenuti dal- re per incoraggiare l’attività di recupero edili- (European Parliament and the Council, 2018). le sabbie locali e prospetti intonacati degli edifi- zio, valutata positivamente da tutti pur partendo Tutti questi accordi sull’economia e sui cam- ci con cromatismi atti a riconoscere i differenti da prospettive e obiettivi diversi. biamenti climatici – non ultimo il recente COP26 tipi di botteghe (ad esempio le falegnamerie ori- Riferendoci all’Italia, l’edilizia gioca altresì un che si è tenuto da poco a Glasgow – hanno pro- ginariamente erano contrassegnate dai colori ruolo chiave nel Piano Nazionale di Ripresa e Re- mosso un forte impegno politico e sociale e una 16
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 significativa accelerazione nel recupero dell’edifi- superiore. L’obiettivo è quello di sviluppare un edilizio (IO3) e la creazione di un database che cato esistente, ai fini di ridurre i consumi e nel programma di formazione, per l’ingegneria e raccoglie casi concreti ed esempi di progetti di raggiungimento di un sistema energetico sosteni- l’architettura dell’EU, che risponda all’esigenza recupero e restauro emblematici, già realizzati bile, competitivo, sicuro e de-carbonizzato del di formare veri esperti nel sotto settore euro- negli ultimi anni in ogni Paese Partner del pro- pianeta, suggerendo necessari ma indispensabili peo del recupero, restauro e manutenzione pro- getto (IO4).8 cambiamenti nel settore delle costruzioni. Uno fra grammata – interagendo con i proprietari degli I MOOC sono disponibili gratuitamente sul tutti, il BIM o l’H-BIM quale modello standard di edifici e i possibili stakeholder, quali imprese sito web del progetto e costituiscono un ap- gestione integrata e di trasformazione digitale dei edili, amministrazioni comunali e regionali, Isti- proccio facilmente accessibile e utile per au- sistemi di informazione nella progettazione per tuzioni di tutela e valorizzazione – in grado di mentare le abilità tecniche, attraverso una espe- l’architettura, l’ingegneria e le costruzioni, a dimo- comprenderne le esigenze di settore e di di- rienza di formazione a distanza che idealmente strazione evidente di quanto risulti cogente la ne- mostrare capacità tecnica per la concreta re- collega tutti gli studenti, PhD, professionisti e cessità che i professionisti nel campo dell’edilizia e dazione di progetti esecutivi che ogni caso in tecnici della EU in un unico sistema di formazio- delle costruzioni siano in grado di utilizzare tec- esame richiede, raggiungendo i più alti livelli di ne snello e flessibile. L’Università della Lituania nologie aggiornate e altamente competitive an- qualità, sia architettonica che tecnologica. Ul- creerà un corso online che fornisca un’analisi che per l’intervento sul Patrimonio edilizio esi- teriore obiettivo generale del progetto è quello completa del recupero del Patrimonio edilizio in stente, che richiede piattaforme integrate di dati di approfondire la conoscenza delle attuali tec- legno, armonizzando la sua salvaguardia con le strutturati e multidisciplinari atti a creare la rappre- nologie utilizzate nel recupero edilizio e di valu- moderne esigenze funzionali, tecnologiche e di sentazione digitale di un edificio durante tutto il tarle, nonché aggiornarle, in chiave di innova- sicurezza statica. L’Università della Catalogna suo ciclo di vita. zione tecnologica, attraverso la collaborazione realizzerà un corso online in grado di erogare La Commissione Europea ha lanciato anche tra i Partner internazionali e rivedendo conse- tecniche di intervento utili per un ‘auto-recupe- l’iniziativa del New European Bauhaus (Euro- guentemente anche gli strumenti formativi esi- ro accompagnato’, mostrando modalità di re- pean Commission, 2021) e, attraverso l’apposi- stenti e le qualifiche professionali. cupero edilizio ‘dal basso’, basate sui bisogni e to sito web dedicato, è ora possibile condivide- Il ‘concetto 3.0’ diventa un nuovo paradig- sulle disponibilità economiche della popolazio- re idee per creare il nuovo paradigma di uno sti- ma nell’interazione conoscitiva-analitica-proget- ne residente. L’Università di Cipro produrrà un le di vita più sostenibile e inclusivo: il New Euro- tuale, rendendo l’interfaccia online più semplice corso online in grado di assicurare un’introdu- pean Bauhaus rappresenta un progetto am- e intuitiva per i professionisti, soluzione questa in zione sulle caratteristiche peculiari e sulle stra- bientale, economico e culturale che vuole svi- grado di introdurre nell’attività di recupero appli- tegie ambientali tipiche dell’architettura verna- luppare un quadro innovativo che sostenga, in- cazioni informatiche più intelligenti e di immedia- colare, riscontrate sia a scala urbana che edili- coraggi e acceleri la transizione ecologica, com- ta fruizione, quali ad esempio migliori funzioni di zia, attraverso lezioni sulla sostenibilità, sul de- binando rigenerazione urbana, cultura, econo- ricerca, capaci di offrire agli utenti esattamente grado fisico e la mancanza di manutenzione, mia circolare, design e architettura per contri- le informazioni puntuali e necessarie che stanno nonché sul quadro normativo internazionale in buire alla realizzazione del Green Deal e la Re- cercando, perseguendo il principio della ‘alfabe- materia di architettura vernacolare. Infine, l’Uni- novation Wave for Europe (Ness, 2021). «Voglio tizzazione digitale’. Il risultato innovativo più spen- versità di Palermo si occuperà di collazionare che Next Generation EU faccia partire un’onda- dibile di questo progetto europeo è dunque un corso online incentrato sulle più diffuse tec- ta di ristrutturazioni in tutta Europa e renda l’U- quello di promuovere un Syllabus per il Recupe- niche e interventi di restauro/recupero per l’ar- nione capofila dell’economia circolare. Ma non ro (IO1) utile alla formazione professionale dell’o- chitettura tradizionale/monumentale, illustrando è solo un progetto ambientale o economico: monimo esperto, la creazione di una formazio- esempi virtuosi desunti dalla realtà italiana: la dev’essere un nuovo progetto culturale euro- ne online condivisa e ‘open access’, ottenuta formazione elargita si baserà su un approccio peo», ha dichiarato all’assemblea riunita della attraverso quattro Massive Open Online Courses tecnico-pratico, utile a risolvere i diversi proble- Commissione Europea il 18 gennaio 2021 la Pre- (MOOC, IO2) sul recupero e il restauro, basati mi tecnici che possono sorgere nell’ambito del sidente Ursula Von der Leyen.6 su esperienze educative maturate di alta eccel- recupero/restauro del Patrimonio architettonico In questo contesto culturale s’inserisce Smart lenza. Il progetto dovrebbe, inoltre, implementa- tradizionale, con un focus particolare sull’area Rehabilitation 3.0, un progetto multidisciplinare e re strumenti specifici per l’accesso a interventi mediterranea. transdisciplinare di 30 mesi, cofinanziato dal Pro- tecnologici e innovativi di recupero, attraverso la Il progetto, in tutti i suoi esiti intellettuali, si gramma Erasmus+ dell’Unione Europea, nell’am- consultazione di un cospicuo database di sche- configura quindi come un’occasione fondamen- bito dell’Azione Chiave 2 – Partenariato strate- de tecniche e prodotti innovativi per il recupero tale di collegamento e scambio tra Università, gico per l’istruzione superiore, che vede la par- tecipazione di quattro Università (Universitat Po- litècnica de Catalunya (Spagna), Università di Pa- lermo (Italia), Università di Cipro (Cipro), e Kauno Technologijos Universitetats (Lituania), con ca- pofila l’Associazione Rehabimed di Barcellona, che da tempo promuove il recupero sostenibile e il rilancio socio-economico dei centri storici in area mediterranea, proiettando l’esperienza ma- turata sul campo anche in altri continenti.7 Il progetto mira a mitigare e colmare il diva- rio tra offerta formativa e realtà sociale, attra- verso la definizione di un nuovo profilo profes- sionale di Esperto in Recupero Edilizio e la crea- zione di curricula di formazione omogenei e convalidati a livello europeo, utili alla formazio- ne di questi esperti nel quadro dell’istruzione Fig. 6 | Remaining arches of Barcelona Roman aque- duct and all the scars over ancient walls showing dif- ferent construction shapes; Cefalà Diana Palace along the Alloro street (Historic Centre of Palermo) and strati- fications in the façade, a sign of the city that are being transformed (credits: M. Bosch, 2020; T. Campisi, 2000). 17
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 mondo del lavoro e stakeholder coinvolti, costi- borino alla creazione di un mondo sostenibile, tion is due to the exchanges and interactions tuendo, soprattutto, nei due database disponi- a partire dai suoi tre aspetti-chiave ambientale, that different cultures have been able to build, bili sul sito e nei corsi online (MOOC), un’occa- sociale ed economico (Naselli, 2003). to maintain and rise over the time and, also sione essenziale per una comunicazione e scam- In questa ottica l’alleanza tra Università, la during some periods of greater cultural devel- bio – anche se virtuali – facili e diretti di dati e di creazione di nuovi strumenti di scambio cultura- opment, each Country in that basin has shown informazioni altamente professionalizzanti. Ai le, la promozione di attività incentrate sulla co- that it knows how to concentrate, expatriate diversi professionisti della EU che devono par- noscenza, il rispetto e la cooperazione possono and demonstrate the best openings to the oth- tecipare al progetto di recupero/restauro deve e devono essere obiettivi comuni; nel bacino del ers cultures. The exchanges that have enriched essere richiesta, infatti, una formazione com- Mediterraneo, ancora oggi, sarà una sfida recu- the Heritage of Mediterranean civilizations of- pleta che garantisca un buon grado di intera- perare, dopo la pandemia globale, un rapporto ten make it impossible to identify the precise zione e un adeguato coordinamento nella rea- diretto faccia a faccia, la comunicazione perso- places of origin of arts, construction techniques lizzazione dell’opera, in accordo alla normativa nale e la multiculturalità, che permetta di costrui- or traditions; we would cite in this occasion – vigente, alle linee guida e ai criteri in materia tec- re all’Europa del futuro solide basi. as an example – the fertile union and peaceful nica, ambientale, economica e alle specifiche cul- coexistence between the Arab and Norman turali e di tutela richiesti a livello europeo. L’abi- peoples in Sicily. lità principale dell’esperto in recupero edilizio si The Mediterranean Sea was the ‘common ravvisa, pertanto, in un approccio ‘totalmente The Mediterranean Sea can truly be understood area’ in which a varied cultural amalgam de- inclusivo’ riguardo al Patrimonio edilizio tradi- as a common οἶκος and a space for contact veloped, precisely because over the centuries zionale, che tenga conto della diversità architet- and exchange between the North and South of the peoples that faced it have been able to tonica, tecnologica e culturale dello stesso. the Countries bordering it: it has always been a welcome and improve their mutual skills. The Durante i corsi di formazione a breve termi- complex subject for cultural, social and con- dimension of exchange and comparison between ne dello staff (di docenti, professionisti, esperti struction interconnections/stratifications, but different civilizations, economies and cultures di settore coinvolti nel progetto) sull’innovazio- not only. The German historian and Nobel Prize underlines the function of the Mediterranean ne tecnologica nel recupero/restauro dell’edili- for literature in 1902, Theodor Mommsen wrote Sea as an intermediary, an ‘interclosed’ sea zia tradizionale, i Partner di progetto si scam- in his work, titled Roman History, that on the and a physical/mediator limit; really – in past bieranno, in presenza e visitando cantieri e/o shores of the Mediterranean Sea, since ancient and still today – it links people and this condi- edifici recuperati, conoscenze ed esperienze, times various peoples have settled and al- tion has been historically defined, not wrong- imparando gli uni dagli altri e dialogando su though they had ethnographic and linguistic dif- ly, the identity of the ‘Mediterranean value’. come sviluppare metodologie e strumenti for- ferences, belonging to dissimilar lineages, his- The culture of diversity that unites people mativi su temi specifici riguardanti l’innovazione torically – however – they also form a single com- has made us aware that Mediterranean identity tecnologica nel recupero degli edifici storici. plex (Mommsen, 1857, p. 11). is the Heritage of the sedimentation of centuries L’obiettivo di questi corsi di formazione sul Despite the numerous dissimilarities exist- of integration. Mediterranean culture is made campo è proprio quello di definire un modello ing between the cultures that overlooked the up of a melting pot of different styles and lan- comune da applicare ai programmi di forma- Mediterranean Sea, these can indeed be con- guages: mentioning the South Italian reality, we zione per Esperti nel Recupero Edilizio nei Pae- sidered as distinct expressions of life but – at just think, as a sample, to the Phoenician colonies si partner; allo stesso tempo, i Partner dei diver- the same time – also intimately as examples of of Sardinia and the cities of Magna Graecia, the si Paesi verificheranno il proprio stato dell’arte related communities, parts of a shared past. Arabic toponymal in Sicily, or the Gothic as a sulla ricerca comparata, orientandola e foca- The Mediterranean Sea had concretely linked catalogue of churches and cathedrals, a verita- lizzandola sui temi emersi durante il confronto different peoples and civilizations, marking their ble constellation of references and connections e dibattito. I partecipanti ai corsi sono selezio- evolution over the centuries, its uniqueness lies with other Mediterranean cultures. Referring to nati in qualità di esperti in grado di fornire ele- not only in the sweetness of the climate or in Barcelona, it is evident the Roman past in the menti utili al dibattito per lo sviluppo degli out- the beauty of the vegetation, but in the fact that Barcino toponymal, that still preserves the traces put intellettuali, potendo avvalersi dell’ampia at- it can be understood in its meaning of ‘sea be- of the roads and aqueducts, or in the Arab ety- tività di ricerca svolta tra gli esperti delle Univer- tween the lands’, through which traditions, reli- mological Barshilūna word, depending on the sità coinvolte. gions and patrimony of knowledge can be able Caliphate of Cordoba, or also of the same word – in past and still today – to interact and to en- Rambla, deriving from the Arabic origin of ‘ram- Conclusioni | In una società iperconnessa at- rich themselves in a mutual comparison. A sea la’, that means sandy area. traverso reti e media, guardare indietro e sco- that has always revealed itself as an ‘open We cannot fail to underline, here, how the prire i legami culturali, sociali e tecnologici che frontier’, in the most positive sense of the term, European cultural identity was formed by the sono intercorsi nel bacino del Mediterraneo può delimiting a projected border towards the other connections between the two great Jewish- risultare un esercizio di riflessione e valorizza- and favouring continuous contamination (Brau- Christian and Greek-Latin Heritages, which con- zione del potere che ancora oggi ha la comuni- del, 1987). tributed to the creation of a civilization charac- cazione e lo scambio; nel corso della storia, la Even today we could talk about a ‘Mediter- terized by an extraordinary intellectual and artis- navigazione e le azioni di conquista, gli scambi ranean model’ of development, which must be tic richness, which forged the Western human- linguistici e commerciali, il forte valore iconogra- based/re-based on the enhancement of real re- ity: this is our history, which unites Europe, con- fico e visivo della cartografia e delle incisioni sources and local identities, founded on an in- necting landscapes and human realities, through prodotte da geografi e artisti hanno contribuito ternal condition of balance of sustainability be- the so-called Mare Nostrum. Then as today, a creare il concetto di Mar Mediterraneo come tween human settlements and the environment, the hope must be that of a Mediterranean Sea crogiolo di conoscenze che si accompagnano, between natural and man-made territories. This as Countries of Cultures, hunting the common promuovono, completano e generano un ricco condition can only be sustained on the premise goal of creating a ‘cultural community’ that can contesto di Cultura condivisa. of an adequate protection and improvement of still pursue the encounter and the exchange Attualmente, le reti informatiche, le tecnolo- local communities, cultural differences and speci- between distant cultures, sharing knowledge gie di comunicazione, la informazione/disinfor- ficities, through the conscious growth of inter- and opportunities. mazione, la privacy o la sua totale assenza, l’in- community relations, the right relationship be- In particular, the evolution of relationships telligenza artificiale o il tempo libero globalizza- tween majorities and minorities, the respect for between the North and South shores of the to sembrano confinarci, invece, nei nostri spazi cultural Heritage and the legacy of a millenary Mediterranean Sea, more precisely between Eu- di comfort e, sebbene si possa avere accesso history. All these topics will be aimed at the re- rope and the Arab world, can help us to effec- a tutto, è necessario continuare a filtrare criti- covery of local traditions, representing a corner- tively understand the continuous and recipro- camente i contenuti, avendo voglia di elabora- stone of the past, but also of the contempo- cal exchanges shaping the history of these two re e generare rinnovate e innovative forme di raneity of living and common feeling. Mediterranean shores, linking them in a deep conoscenza e condivisione di saperi che colla- The richness of the Mediterranean civiliza- bond, traceable in the many influences that oc- 18
Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23 curred and thanks to that the European culture Ancient links: The Mediterranean city | The was formed through contact with the Arab and history of the Mediterranean world is identified Islamic ones. with the emblematic figure of the city, and it has Centuries later, first the French Revolution never been translated into a single symbolic and then the Industrial Revolution, allowed Eu- language, so that it has always appeared multi- rope to acquire an enormous technological, eco- ethnic, multinational, multi-religious (Aymard, nomic and military advantage, causing an in- 2004). For the Europeans often it’s impossible version of the balance of power within the to think of a city without returning to the em- Mediterranean region. It was thus inexorably blematic figure of Mediterranean city as a pa- decreed also the evidence of how much non- rameter since the image of the Mediterranean Muslim Europe has begun to prevail over the city is strongly imprinted in our memory, richly Muslim one and all the entire Islamic world, the dense of history and geography, architecture first one proving itself to be forgetful and trying and urban planning: Mediterranean cities al- to ignore and cancel the very long period of ways evolve losing or rediscovering a connec- strategic cultural advantage that the latter had, tion, a unity or coherence in the past or the pre- which lasted without radical changes, aimed sent. Certainly, a first point of deep union among up still now to resume new contacts and fertile all the Mediterranean cities is their contact with re-contaminations. Now, more than ever, Eu- the sea, which laps their waterfront, which be- rope must rediscover its Mediterranean roots, comes a line of sky and earth, from which dif- considering this sea as a great opportunity to ferent travellers could see, arriving in the city, establish a positive and egalitarian comparison the skyline of the same, with the differences be- with all the different cultures that cross it, a link tween domes and bell towers, churches and in which each extraction has equal importance palaces, empty and full spaces, also appreciat- and dignity, never making that one tries to pre- ing the colours of the typical Mediterranean ur- vail, rightly or wrongly, over the others (Daglio ban texture (Figg. 4, 5). and Kousidi, 2021). The cities of the Mare Nostrum have known In this paper we want to put the attention in and frequented each other for centuries, and in other kinds of results: the exchange of knowl- all this time they have created a ‘culture of the edge, the sharing, the discussion, and finally sea’, a mix of customs and traditions that make the reflection about the different realities of this part of the world a treasure to be discov- cities as Palermo and Barcelona, sharing a com- ered (Giovannini and Colistra, 2002). Marrakech mon history and also an uncertain future, also has an architecture with similarities to Seville, comparing the reality of the Algerian city of in Lisbon we find a bit of Naples as in Skikda Skikda. In addition, we want to share some we discover the old Neapolitan quartier, in Mar- thoughts about the need to re-appropriate a di- seille something similar to Cagliari, or we could rect communication between cultures, espe- compare Palermo with many Spanish coastal cially after the pandemic period, as a way of cities such as Barcelona, all cities that define restoring one of the specific symbols of the the richness of the Mediterranean Sea, a place Fig. 7 | The façade of Mercat de la Boqueria at the Ram- Mediterranean, the importance to regain the of union, approach for developing economy blas in Barcelona (source: thingstodoinbarcelona.com). face-to-face intercommunication as a symbol- and culture. Fig. 8 | Example of Boucherie in Skikda (credit: M. Bosch, ism of Mediterranean cultures (Figg. 1-3). Even today, some cities express their Mediter- 2015). Well beyond the tangible physical connec- ranean character, other ones in which only some Fig. 9 | Iron market placed in 1909 inside the Nuova Square tions, we also want to associate the shared cre- legacies and traces survive, identifying – it is true in Palermo, then demolished (credit: private collection, Mi- ation – through the European Erasmus+ project – the coastal city (Amoroso, 2000), but even the neo Family). titled Smart Rehabilitation 3.0, which sees as most northern inland cities, such as Paris or the Lead Partner the Rehabimed Association and aforementioned Lisbon, express their multiethnic the alliance of four Universities (Italy, Cyprus, and therefore Mediterranean character; and if we the ones that suffer the most and, at the same Lithuania and Spain) – of a common profession- think far beyond the physical essence of the city time, those that can best reflect these incidents, al profile in Building Rehabilitation Expert (BRE), – made up of construction materials and tech- which makes them interesting documents for who can train even today technicians capa- niques – the idea of community, culture and rela- analysis and research (Magnier and Morandi, ble of recovering the historic Mediterranean city, tionships is perhaps the best essence of the 2013; Fig. 6). with its identity and its belonging to the Mediter- Mediterranean city (Mele, 2019). The continuity of the specific characteristics ranean sea that unites and connects. All the cities, and more intensely those of of the Mediterranean city guarantees the preser- The Smart Rehabilitation 3.0 project is ap- the Mediterranean basin, have a past that can vation of its identity; the theme of urban identity propriately framed in the current context of a be read through their urban texture and the has always been a very topical result, when society in transformation due to climate change, buildings that are preserved. Often, cities with compared to the loss of historical memory, the demographic imbalances, migratory pressures a long history become a palimpsest on which transformation of cities and the territory, with and, recently, also to the Covid-19 pandemic. If different eras are superimposed, and some consequent homologation and renunciation of the European Commission’s Strategic Foresight buildings replace those that have become ob- the culture of places. The Mediterranean city and Foresight Report for the year 20201 pro- solete while other ones evolve and, in some unites peoples and technologies, establishes poses resilience by defining it as the ability not cases, are subjected to rehabilitations or major economic, social and cultural networks, it weaves only to resist and bear challenges but also to transformations, in order to give a response to ‘spaces of relationship’, almost always places tackle the transitions in a sustainable, fair and new aesthetical or construction or functional and public spaces such as streets, squares, democratic way – indicating the Erasmus+ Pro- needs. This logical transformation of the city markets, gardens, ports, places of worship (to gram relating to education and training systems sometimes means the loss of its Heritage val- which today we would associate shopping cen- as a new compass for EU policies – it is clear ues, even more so when there are historical tres, airports, stations, etc.); the identity of the that some funded projects, including that we events that lead to modify the appearance of city is built on the uniqueness of those places, liv- want to describe, become an essential part of buildings for cultural or identity reasons, most ing symbolic elements of sociality (Blanc, 2020). the educational strategy to be pursued, sup- often related to changes of government, of reli- ‘Being physically together’ in a public space porting inclusion and diversity, digital transfor- gion and also by the imposition of aesthetic has constituted and constitutes an important mation and respect for the environment. fashions. The façades of historic buildings are element in the formation of social identity of the 19
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