COLLEGAMENTI PER UN'IDENTITÀ CULTURALE COMUNE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO LINKS FOR A COMMON CULTURAL IDENTITY IN THE MEDITERRANEAN BASIN ...

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COLLEGAMENTI PER UN'IDENTITÀ CULTURALE COMUNE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO LINKS FOR A COMMON CULTURAL IDENTITY IN THE MEDITERRANEAN BASIN ...
FOCUS
        AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 10 | 2021 | pp. 12-23
        ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/1012021

        COLLEGAMENTI PER UN’IDENTITÀ
        CULTURALE COMUNE NEL
        BACINO DEL MEDITERRANEO

        LINKS FOR A COMMON
        CULTURAL IDENTITY IN THE
        MEDITERRANEAN BASIN

        Montserrat Bosch González, Tiziana Campisi

        ABSTRACT
        Il Mar Mediterraneo può essere considerato il legame comune tra tutti i Paesi che lo
        circondano. Diversi popoli, culture, arti, mestieri, religioni e tradizioni lo hanno attraver-
        sato, forgiando una identità culturale condivisa e differenze che possono essere facil-
        mente rintracciate in molte città e territori. La città mediterranea suggerisce unioni e
        dissonanze, suggellando il patto di alleanza che ha visto convivere pacificamente una
        società multietnica e multiculturale, creata anche a seguito di dominazioni imposte.
        Molte città affacciate sul Mar Mediterraneo come Barcellona, Palermo e Skikda obbli-
        gano ancora oggi a una riflessione su quanto appaia evidente la relazione tra i loro di-
        versi modi di vivere. In questo saggio si vogliono esporre anche i risultati del Progetto
        Europeo Erasmus+, azione K2, dal titolo Smart Rehabilitation 3.0, che vede tra i suoi
        risultati degni di nota la creazione di un profilo professionale in Esperto di Recupero
        Edilizio, inteso quale figura mirata alla salvaguardia e alla valorizzazione delle città stori-
        che del Mediterraneo.

        The Mediterranean Sea can be considered the common link between all the Countries
        surrounding it. Different peoples, cultures, arts, crafts, religions and traditions have
        passed through it, forging both a shared cultural identity and also differences, which
        can be easily traced in a lot of cities and territories. The Mediterranean city suggests
        unions and dissonances, sealing the alliance pact that has seen peaceful coexistence,
        albeit after the imposed dominations of a multi-ethnic and multicultural society. Many
        cities overlooking the Mediterranean Sea, as Barcelona, Palermo and Skikda, still to-
        day impose a reflection about how is strong the evident relation between their different
        ways of living. We also want to associate the shared creation – through the European
        Erasmus+ project, K2 action, entitled Smart Rehabilitation 3.0 – of a common profes-
        sional profile in Building Rehabilitation Expert, as a model of rehabilitation and safe-
        guard for historic Mediterranean cities.

        KEYWORDS
        bacino del Mediterraneo, città mediterranea, identità culturale, patrimonio, esperto in
        recupero edilizio

        Mediterranean basin, Mediterranean city, cultural identity, heritage, building rehabili-
        tation expert

        Montserrat Bosch Gonzáles, Technical Architect, Graduated in Humanities, Master
        in Sustainability, Technology and Humanism and PhD, is an Associate Professor at the
        Department of Architectural Technology, Barcelona School of Building Construction
        (EPSEB), Universitat Politècnica de Catalunya (Spain). She is an expert in building re-
        habilitation, energy efficiency and low environmental impact technologies and materi-
        als applied to buildings. E-mail: montserrat.bosch@upc.edu

        Tiziana Campisi, Engineer and PhD, is an Associate Professor of Technological Ar-
        chitecture at the Department of Architecture, University of Palermo (Italy). Her research
        activity focuses on building rehabilitation and architectural technologies, the study of
        building types and construction features of traditional architecture, with reference to
        compatible typological and technological rehabilitation. Mob. +39 328/00.89.776 | E-
        mail: tiziana.campisi@unipa.it

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Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23

      Il Mar Mediterraneo può davvero essere in-        nio delle civiltà mediterranee rendono spesso            sponde si sono influenzate a vicenda, inseren-
teso come un comune οἶκος, uno spazio di                impossibile identificare con precisione i luoghi          do nella propria cultura elementi tratti dal con-
contatto e scambio tra il Nord e il Sud dei Pae-        di origine delle arti, delle tecniche costruttive o      fronto con l’altra, sempre introdotti nel nuovo
si che lo circondano: esso è sempre stato un            delle usanze come, ad esempio, il fertile con-           ambito in modo autonomo e adattati allo sce-
oggetto complesso per interconnessioni e stra-          nubio e la pacifica convivenza fra i popoli ara-          nario locale; un incontro tra tradizioni diverse
tificazioni culturali, sociali e costruttive, ma non     bo e normanno in Sicilia. Il Mar Mediterraneo            che, attraverso scambi multidirezionali, ha av-
solo. Lo storico tedesco e premio Nobel per la          ha rappresentato, quindi, lo ‘spazio comune’ in          viato un proficuo dialogo.
letteratura nel 1902 Theodor Mommsen, nella             cui si è sviluppato un variegato amalgama in-                 Secoli dopo, la Rivoluzione francese prima
sua opera intitolata Storia Romana, ben de-             tellettuale in virtù del fatto che un fattore deter-     e la Rivoluzione industriale poi hanno consenti-
scriveva questo assunto, argomentando come              minante di coesione e collegamento è risulta-            to all’Europa di acquisire un enorme vantaggio
«[...] su tutte le sponde del Mare Mediterraneo,        to, senza soluzione di continuità, la innata ca-         tecnologico, economico e militare, determinan-
che, con un vasto insenamento entro le terre,           pacità dei popoli che lo hanno attraversato di           do un’inversione degli equilibri di potere all’in-
forma il maggior golfo dell’Oceano, e che, do-          saper accogliere e migliorare le reciproche espe-        terno della regione mediterranea: si è così ine-
ve ristretto da isole, da litorali e da promontori,     rienze: la dimensione di scambio e confronto             sorabilmente decretata anche l’evidenza di
dove disteso in pelago, divide ed unisce a un           tra civiltà, economie e bagaglio di nozioni di-          quanto l’Europa non musulmana abbia iniziato
tempo tra loro le parti del vecchio mondo, nei          verse ha così ben accompagnato e sostenuto               a prevalere su quella musulmana e sull’intero
secoli remoti fermarono la loro dimora varie gen-       la funzione del Mediterraneo come mare ‘inter-           mondo islamico, la prima dimostrandosi dimen-
ti, le quali a considerarle nel rispetto delle origi-   cluso’ e limite fisico mediatore che, per tali ra-        tica e alla difficile ricerca di sottacere e annulla-
ni e degli idiomi appartenevano a stirpi diverse,       gioni, in passato e ancora oggi, associa le per-         re il lunghissimo periodo di strategico vantag-
ma che dal lato storico vogliono essere riguar-         sone; questa condizione è stata storicamen-              gio culturale che aveva avuto la seconda, pro-
date come un tutto» (Mommsen, 1857, p. 11).             te definita, e non a torto, l’essenza del ‘valore        trattosi senza radicali cambiamenti, e oggi de-
      Nonostante le molteplici differenze esistenti     mediterraneo’.                                           cisa a riprendere nuovi contatti e fertili re-con-
tra le culture che si affacciavano sul Mediterra-            La cultura della diversità che unisce ci ha         taminazioni. Adesso, più che mai, è necessario
neo, queste possono sì essere considerate quali         reso consapevoli che l’identità mediterranea             che l’Europa riscopra queste sue radici medi-
distinte espressioni del vivere, ma al contempo         può essere considerata il Patrimonio della se-           terranee, considerando questo mare come una
anche quali esempi di comunità intimamente cor-         dimentazione di secoli di integrazione; ne sono          grande opportunità per stabilire un confronto
relate fra loro, parti dunque di un passato con-        esaustivo esempio il crogiolo di stili e lingue di-      positivo ed egalitario con tutte le diverse cul-
diviso. Il Mar Mediterraneo è riuscito concreta-        verse: riferendoci alla realtà meridionale italia-       ture che lo popolano, un raffronto all’interno
mente a mettere in contatto popoli e civiltà di-        na, si vogliono segnalare le colonie fenicie della       del quale ciascuna estrazione abbia pari im-
verse segnandone l’evoluzione nei secoli; la            Sardegna e le città della Magna Grecia, i varie-         portanza e dignità e in cui nessuna cerchi di
sua unicità non risiede solo nella dolcezza del         gati toponimi arabi in Sicilia, il Gotico quale ric-     prevalere, a ragione o torto, sulle altre (Daglio
clima o nella bellezza della vegetazione ma nel         co catalogo di chiese e cattedrali, vera e pro-          and Kousidi, 2021).
fatto di poter essere inteso nella sua accezio-         pria costellazione di rimandi e connessioni con               In questo contesto culturale, il presente sag-
ne di vero e proprio ‘mare tra le terre’, attraver-     altre culture mediterranee. Per il contesto spa-         gio vuole porre l’attenzione su plurimi livelli di in-
so il quale tradizioni, religioni e patrimonio di co-   gnolo e più in specifico di Barcellona, risulta          terscambio e di risultati ottenuti, tra cui anzitutto,
noscenze hanno potuto e possono tutt’ora                evidente il passato romano nel toponimo Bar-             la diffusione di conoscenze, la condivisione, il di-
interagire e arricchirsi per un confronto recipro-      cino, a indicare il nucleo originario della moder-       battito e infine la riflessione desunta dal confron-
co. Un mare che si rivela da sempre quale               na Barcellona e che conserva ancora le tracce            to fra le città di Palermo e Barcellona (diverse,
‘frontiera aperta’, nel senso più positivo del ter-     delle strade e degli acquedotti, o la radice eti-        ma che possiedono per certi versi, una storia co-
mine, delimitando un confine proiettato verso            mologica del termine arabo Barshilūna dipen-             mune e anche un futuro incerto), con alcuni raf-
l’altro in favore di una contaminazione continua        dente dal Califfato di Cordoba, o anche della            fronti e incursioni che riguardano anche la città di
(Braudel, 1987).                                        stessa Rambla, ‘ramla’, parola anch’essa di ori-         Skikda, in Algeria; in aggiunta, si vogliono condi-
      Anche oggi si potrebbe discutere di un ‘mo-       gine araba, che significa zona sabbiosa.                  videre alcune riflessioni sulla necessità di riappro-
dello mediterraneo’ di sviluppo, che deve fon-               Non possiamo non sottolineare, in questa            priarsi della comunicazione diretta fra le culture,
darsi/rifondarsi sulla valorizzazione delle risorse     sede, come il contesto culturale europeo si sia          soprattutto a valle della pandemia, come rispri-
reali e delle identità locali, riferendosi a una        formato anche grazie alle forti connessioni tra i        stino di uno dei simboli specifici della mediterra-
condizione interna di equilibrio e di sostenibilità     due grandi Patrimoni ebraico-cristiano e gre-            neità (Figg. 1-3).
tra territorio naturale e antropizzato; questa          co-latino, che hanno contribuito alla creazione               Ben oltre le tangibili connessioni fisiche, si vuo-
condizione non può che sostenersi sul presup-           di una civiltà caratterizzata da una straordinaria       le associare, infine, la creazione condivisa – at-
posto di un’adeguata tutela e valorizzazione            ricchezza intellettuale e artistica, forgiante l’u-      traverso il progetto europeo Erasmus+, dal titolo
delle comunità locali, delle differenze e delle         manità occidentale: questa è la caratteristica che       Smart Rehabilitation 3.0, che vede partner capo-
specificità culturali, attraverso la crescita con-       unisce l’Europa, connettendo paesaggi e realtà           fila l’Associazione Rehabimed e quattro Univer-
sapevole delle relazioni intercomunitarie, del          umane attraverso il cosiddetto Mare Nostrum,             sità (Italia, Cipro, Lituania e Spagna) – di un co-
giusto rapporto fra maggioranze e minoranze,            al punto tale che oggi come allora, la speran-           mune profilo professionale in E-sperto di Recu-
del rispetto per il Patrimonio culturale e per l’e-     za/certezza collettiva dovrebbe essere quella            pero Edilizio, capace di formare tecnici/profes-
redità di una storia millenaria, indirizzati al recu-   di un Mediterraneo che rappresenti un vero e             sionisti in grado di recuperare la città storica
pero delle tradizioni locali, rappresentando – que-     proprio Paese delle Culture, da perseguire raffor-       del Mediterraneo, con la sua identità e la sua ap-
sto stesso modello – un caposaldo del passa-            zando l’obiettivo di potenziare una ‘comunità            partenenza a un Mediterraneo che continua a
to ma anche della contemporaneità del vivere            culturale’ che possa riconoscersi e credere nel-         perseguire la sua azione di unione.
e del sentire comune.                                   l’incontro e nello scambio tra contesti lontani,              Il progetto Smart Rehabilitation 3.0 si in-
      La ricchezza della civiltà mediterranea, de-      condividendone conoscenze e opportunità.                 quadra opportunamente nell’attuale contesto
terminata dagli scambi e dai reciproci rapporti              In particolare, l’evoluzione dei rapporti tra la    di una società in trasformazione per i cambia-
di culture diverse, si è alimentata della sapiente      sponda Nord e Sud del Mediterraneo, e più pre-           menti climatici, gli squilibri demografici, le pres-
costruzione di un equilibrio mantenuto e accre-         cisamente tra Europa e il mondo arabo, può               sioni migratorie e, ultimamente, anche la pan-
sciuto nel tempo e, sebbene in alcuni periodi           aiutare a comprendere efficacemente i continui            demia da Covid-19. Se la Relazione di previ-
una civiltà sia stata favorita da maggior potere        e reciproci scambi che hanno plasmato la sto-            sione strategica e di prospettiva della Commis-
o sviluppo rispetto alle altre, ogni comunità di        ria di queste due rive, annodandole in un lega-          sione europea per l’anno 20201 propone la re-
quel bacino ha sempre dimostrato di conosce-            me profondo che può essere rintracciato nelle            silienza definendola come la capacità non solo
re come concentrare, esportare e valorizzare le         molte influenze e contaminazioni, che hanno              di resistere e sopportare le sfide, ma anche di
migliori aperture alle altre culture, al punto tale     plasmato la cultura europea attraverso il con-           affrontare le transizioni in modo sostenibile,
che gli scambi che hanno arricchito il Patrimo-         tatto con quella araba e islamica; queste due            equo e democratico, indicandola quale nuova

                                                                                                                                                                     13
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Bosch González M., Campisi T. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 12-23

Fig. 1 | Palermo: the historical city near the waterfront and its skyline (credit: F. Renda, 2021).
Fig. 2 | Barcelona: the Mediterranean bathing the old fishermen’s quarter, the old port and the sunset skies from Montjuic mountain (credit: M. Bosch, 2018).

bussola per le politiche dell’EU, il Programma                     terreno condiviso per lo sviluppo dell’economia              conseguente omologazione e rinuncia alla cul-
Erasmus+ relativo ai sistemi di istruzione e for-                  e della cultura.                                             tura dei luoghi: unendo popoli e sapere costrut-
mazione, sostenendo alcuni progetti finanziati,                          Ci sono poi città costiere che tuttora espri-           tivo, la città mediterranea è riuscita a stabilire
fra cui quello che si vuole descrivere, individua                  mono pienamente il proprio carattere mediter-                reti economiche, sociali e culturali, a tessere
gli stessi quali parte essenziale della strategia                  raneo, altre in cui sopravvivono solo alcuni la-             ‘spazi di relazione’ quasi sempre identificabili in
educativa da perseguire a sostegno dell’inclu-                     sciti, tracce e la natura di città costiera (Amoro-          luoghi e spazi pubblici quali strade, piazze, mer-
sione e della diversità, della trasformazione di-                  so, 2000), ma è pur vero che alcune città euro-              cati, giardini, porti, luoghi di culto. L’identità del-
gitale e del rispetto ambientale.                                  pee dell’entroterra e più settentrionali – come              la città si costruisce in particolare sull’unicità di
                                                                   Parigi o la già citata Lisbona – raccontano an-              questi elementi simbolici e pieni di vita della so-
Antichi legami: la città mediterranea | La sto-                    ch’esse il loro carattere multietnico e quindi me-           cialità (Blanc, 2020), per cui ‘stare fisicamente
ria del mondo mediterraneo si identifica con la                     diterraneo; basti pensare, ben oltre l’essenza fi-            insieme’ in uno spazio pubblico ha costituito e
figura emblematica della città, che non è mai                       sica della città, fatta di materiali e tecniche co-          costituisce un elemento importante nella forma-
stata tradotta e mai potrà esserlo in un unico                     struttive, all’idea di comunità, di cultura e di re-         zione dell’identità sociale della città, ma ‘trovar-
linguaggio rappresentativo, tanto da essere sem-                   lazioni che qualificano e costituiscono il comu-              si assieme in un ambiente pubblico’ ha signifi-
pre apparsa multietnica, multinazionale e multi                    ne denominatore e, forse, perfino la migliore es-             cato e significa, a maggior ragione, instaurare
religiosa (Aymard, 2004). Per gli europei spesso                   senza della città mediterranea (Mele, 2019).                 dei processi di confronto collettivo, costruendo
risulta impossibile, infatti, pensare a una città                       Le città che si affacciano sul Mediterraneo             una o più identità comuni.
senza che torni alla mente proprio quella medi-                    hanno un trascorso che si legge attraverso il                     Come è noto, l’identità è rafforzata allorché
terranea quale cifra distintiva, poiché questa                     tessuto urbano e gli edifici che si sono conser-              gli stessi spazi sono condivisi con un forte livello
immagine è fortemente impressa nella nostra                        vati, a testimoniare stratificazioni e trasforma-             di riconoscimento emotivo verso lo stesso spa-
memoria, ricca di storia e di geografia, di archi-                  zioni, al punto tale che spesso sono proprio                 zio che si frequenta, con il quale si instaurano
tettura e urbanistica: le città mediterranee si                    quelle che possono vantare una lunga storia a                rapporti di vita quotidiana, di appartenenza, di
evolvono continuamente, senza perdere o forse                      divenire un elaborato palinsesto/retablo su cui              prossimità: quello spazio si trasforma così in luo-
anche ritrovando una connessione, una unità e                      si sovrappongono epoche diverse, nelle quali                 go con un carattere preciso, una funzione, una
una coerenza: certamente, un primo punto di                        alcuni edifici sostituiscono quelli divenuti obso-            dimensione che lo rende unico, supportato an-
profonda unione tra tutte le città mediterranee è                  leti o non ritenuti più utili, altre architetture si         che dal giudizio critico, che a quello stesso
il contatto con il mare, che le lambisce e che di-                 evolvono e sono soggette a recupero o modifi-                 spazio pubblico attribuisce sia una qualità este-
venta contemporaneamente una linea di cielo e                      che rilevanti, necessarie per dare risposta a                tica che funzionale. Uno degli esempi più carat-
terra; dal mare i viaggiatori del passato poteva-                  nuove esigenze estetiche, costruttive o funzio-              teristici di questo presupposto è il mercato: es-
no vedere e riconoscere, arrivando in città, il                    nali. Questa logica trasformazione della città               so conserva la memoria dei luoghi, soprattutto
suo profilo con le geometrie di cupole e cam-                      comporta, talvolta, la perdita dei suoi valori di            quelli delle coste mediterranee, dove si com-
panili, chiese e palazzi, vuoti e pieni, apprez-                   Patrimonio, a maggior ragione quando nel tem-                mercia ancora all’aperto, esponendo le merci a
zando i diversi colori del tipico tessuto urbano                   po si sono verificati eventi storici che hanno               terra o su strutture improvvisate come tavoli,
mediterraneo (Figg. 4, 5).                                         portato mutamenti dell’aspetto degli edifici per              panche in pietra, bancarelle coperte o scoper-
     Le città del Mare Nostrum si conoscono tra                    ragioni culturali o identitarie, legate a cambia-            te, avvalendosi di automezzi o baracche tem-
loro e si frequentano da secoli; in tutto questo                   menti di governo, di religione e anche dall’im-              poranee, ecc. Possiamo ritrovare le due forme
tempo hanno creato una ‘cultura del mare’, una                     posizione di mode estetiche: in questo caso, le              tipiche e classiche del mercato all’aperto (sūq)
miscellanea di usi e costumi che fanno di que-                     facciate sono quelle che soffrono di più e, allo             e del mercato coperto, approssimati sovente al-
sta parte di mondo un vero tesoro da scoprire e                    stesso tempo, quelle che meglio possono riflet-               la sede viaria fiancheggiata da esercizi commer-
valorizzare (Giovannini and Colistra, 2002): Mar-                  tere questi episodi, rendendole documenti co-                ciali che identificano subito la ‘piazza di merca-
rakech ha un’architettura dalle forti somiglian-                   struttivi interessanti per l’analisi e la ricerca (Ma-       to’ o la ‘strada di mercato’.
ze con Siviglia, a Lisbona ritroviamo un po’ di                    gnier and Morandi, 2013; Fig. 6).                                 Il bacino del Mediterraneo, quale polo stra-
Napoli, così come anche a Skikda scopriamo il                           La continuità nel tempo delle specificità del-           tegico commerciale nell’antichità e nel Medioe-
vecchio quartiere napoletano, a Marsiglia qual-                    la città mediterranea garantisce la conservazio-             vo, mantiene ancora oggi la maggior parte dei
cosa di analogo a Cagliari, a Palermo similitudini                 ne della sua identità, e l’identità urbana è sem-            precedenti luoghi storici di commercio, resi em-
con tante città costiere spagnole, tra cui proprio                 pre stata un tema di grande attualità e dibattito            blematici anche da strutture architettoniche: at-
Barcellona; città, tutte queste, che costituiscono                 rispetto alla perdita della memoria storica, alla            tualmente tutto ciò risulta facilmente leggibile
la ricchezza del Mediterraneo, luogo di unione e                   trasformazione delle città e del territorio, con             proprio nella configurazione dei mercati della

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Vucciria di Palermo, della Boqueria di Barcello-              cellona si configurino davvero quali nuove icone          baratto nei pressi della Chiesa di San Saverio. I
na e negli esempi di Boucherie a Skikda. In                   del turismo (Ravetllat and Ribas, 2018).                 progetti temporanei e permanenti di questa ri-
molte città mediterranee ogni piazza del merca-                     A Skikda, il mercato coperto del periodo fran-     cerca/azione ridisegnano una mappa di micro e
to, ogni spazio può essere considerato utile per              cese, destinato essenzialmente al grano e alle           macro spazi socialmente rilevanti, volti alla mi-
il commercio, l’esposizione e la vendita, ma                  derrate deperibili, conserva oggi tutto il suo           gliore rappresentazione del tessuto urbano che
quando il progresso economico avanza, il mer-                 aspetto di sūq, qualificandosi come una medi-             possa inglobare anche il mercato di Ballarò inte-
cato diventa permanente, gli spazi si racchiu-                na lungo le vie adiacenti e mantenendo in vita           so quale vuoto dinamico.
dono e diventano più belli e funzionali, anche                due modelli differenti in una convivenza ade-                 Il progetto urbano intende riattivare gli spazi
con la realizzazione di pensiline metalliche, più             guata agli usi e costumi della cittadinanza (Fig.        destinati sia agli abitanti locali che ai venditori
o meno chiuse nel perimetro esterno scandito                  8). A Palermo, molti dei mercati in ferro e vetro        del mercato, con la creazione di interventi im-
da pilastri e colonne, i posti di vendita dei nego-           costruiti tra l’Ottocento e i primi del Novecento        maginati in luoghi marginali e degradati, apren-
zi da collettivi si trasformano in ‘singoli’, inter-          (riproponendo modelli importati da altri Paesi           do una serie di inaspettate sperimentazioni delle
vallati e separati da corsie, corridoi e passerelle           europei e trapiantati nella città mediterranea si-       dimensioni multi scalari dello spazio pubblico.
interne. Se liberi su tutti i lati, questi mercati era-       ciliana che mal li sopportava, addirittura anche         L’obiettivo è quello di individuare strategie attua-
no spesso collocati al centro delle piazze, o se              li rifiutava) ebbero breve vita e uno sfortunato          bili per una trasformazione temporanea o per-
le tettoie erano addossate a edifici esistenti si              destino; presto il mercato rionale, spontaneo e          manente degli spazi di mercato potenzialmente
sfruttavano i piani terra come deposito, favo-                più vicino alle consolidate abitudini mediterra-         rilevanti per le comunità che vi abitano o vi lavo-
rendo la permeabilità tra spazio esterno e inter-             nee, ritornò inesorabilmente a prevalere. I falli-       rano; partendo dalle opportunità di adattabilità, il
no o viceversa, secondo il criterio di ‘spazio                menti generalizzati e i risultati insoddisfacenti di     progetto ha sperimentato il concetto di ‘ago-
aperto’, tanto caro proprio alle città mediterra-             esperienze progettuali poco ricollegabili al con-        puntura urbana’, concentrandosi su potenziali
nee (Fatta et alii, 2013).                                    testo ambientale e sociale di appartenenza fu-           riconfigurazioni e forme adattive dello spazio del
     A seconda del contesto di appartenenza,                  rono la prova evidente di come il ritorno alla tra-      mercato storico e del mercato informale del ba-
questa serie di mercati stabili ha subìto diverse             dizione non fosse legato tanto all’incapacità di         ratto. La proposta di intervento sullo spazio pub-
vicissitudini: la Barcellona del XIX secolo aveva             un contesto sociale di accettare il cambiamen-           blico, insieme a un nuovo progetto di mercato
costruito una solida rete di mercati coperti, la              to, quanto piuttosto alla complessità del legame         coperto in Piazza del Carmine, sviluppa così una
maggior parte dei quali costruiti a carpenteria               tra condizioni economiche, igienico-ambientali e         sinergia interculturale con le Istituzioni locali, le
metallica, quali quelli di El Born, Sant Antoni,              socio-culturali (Fig. 9).                                associazioni di commercianti e gli abitanti, tra cui
L’Abaceria e la Boqueria, volendo citare i più                      Oggi come allora, si ritorna a progettare nei      anche i migranti (Wulff Barreiro, Lecardane and
famosi: riconvertiti e rinnovati, partendo da un              luoghi più vivi del capoluogo siciliano, e la re-        La Scala, 2020).
concreto impegno della municipalità, sono di-                 cente ricerca dal titolo La Città Multiculturale del          Un altro aspetto degno di nota che non può
ventati oggi nuovi luoghi di incontro e di stimo-             Mercato di Ballarò, elaborata dal Gruppo di Ri-          non essere preso in considerazione come ele-
lo per il commercio, sebbene talvolta con effet-              cerca LabCity Architettura (DARCH-UniPa) di-             mento comune della città mediterranea è il co-
ti contrari a quanto auspicato, come la gentrifi-              retto dal Prof. R. Lecardane negli ultimi due anni       lore, inteso quale elemento impattante per l’im-
cazione del quartiere causata dal miglioramen-                per la Mostra itinerante di Design Manifesta 12,         magine e l’identità della città. Sebbene Algeri
to delle attrezzature (Fig. 7).                               tenutasi a Palermo nell’anno 2018 (anche in virtù        sia stata chiamata la Ville Blanche, come altre
     Il mercato di Sant Antoni di Barcellona, edi-            di un accordo avviato nello stesso anno tra il Di-       città cosiddette ‘bianche’2, le città del Mediter-
ficio in stile Art Nouveau progettato nel 1882                 partimento di Architettura dell’Università e l’Isti-     raneo adottano anche altri colori (García Co-
dall’architetto Antoni Rovira i Trias e dall’inge-            tuto Autonomo Case Popolari di Palermo) parte            doñer et alii, 1995): così l’architettura mediter-
gnere José M. Cornet i Mas, è uno degli edifici                dall’idea di sperimentazione progettuale in spazi        ranea è blu a Chaouen (Marocco), segnata dai
più iconici del quartiere Eixample di Barcellona.             pubblici selezionati del quartiere storico dell’Al-      verdi intensi ovvero blu e rossi a Burano (Italia),
I lavori di recupero e rifunzionalizzazione inte-             bergheria, coniugando la stessa dimensione di            del color terra a Rousillon (Francia) o con diffe-
grale del mercato sono iniziati nel gennaio 2009,             spazio pubblico con le esigenze dello storico            renti varietà di giallo in Toscana (Italia); il colore
diretti dall’Institut Municipal de Mercats de Bar-            mercato di Ballarò e dell’informale mercato del          delle facciate può essere determinato dalle ca-
celona (IMMB) e progettati dallo studio di archi-
tettura Taller Ravetllat-Riba: la ristrutturazione
ha fornito al mercato nuovi impianti, servizi e
una nuova logistica e configurazione dell’area
commerciale, che ha ampliato quella prece-
dentemente disponibile. Gli obiettivi del proget-
to di recupero si possono sintetizzare nella com-
pleta riqualificazione funzionale dell’edificio esi-
stente, mantenendone il carattere storico e
monumentale con gli otto ingressi originari, la
trasformazione delle quattro originarie corti in-
terne in piazze pubbliche, la creazione di quat-
tro livelli interrati per le moderne attrezzature
commerciali: nel primo livello entro terra è stato
realizzato un supermercato, mentre gli altri tre
più depressi altimetricamente sono stati desti-
nati a parcheggi e servizi.
     Il progetto ha, inoltre, contemplato soluzio-
ni costruttive che valorizzano alcuni resti ar-
cheologici (oggi visitabili), già messi in luce
durante gli scavi della cinta muraria medieva-
le, situata proprio nella parte più interrata del
mercato; questo esempio ben testimonia co-
me allo stato attuale i mercati alimentari di Bar-

Fig. 3 | All the blues painting the Algerian city of Skikda
(credit: M. Bosch and A. Fernández, 2015).

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Fig. 4 | View of part of the ancient port of Barcelona, taken from the point of Barceloneta (source: de Laborde, 1806-1820).
Fig. 5 | View of the shore of the sea with the beautiful buildings that adorn it in Palermo, unknown author and engraver, 1775 (credit: private collection, C. Barbera Azzarello).

ratteristiche cromatiche dei materiali impiegati,                 verde, grigio o marrone). La rottura identitaria                  silienza3 inviato alla Commissione EU, che pre-
quali il colore dell’argilla, dell’arenaria o del mat-            con la antica città francese, chiamata Philipe-                   vede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro;
tone, il colore di un intonaco o dello stucco.                    ville, ai fini di imporre la consolidata iconografia                il parco immobiliare pubblico e privato da recu-
      È noto come in Italia gli studi sul colore sono             cromatica di Skikda in bianco e blu, è stata en-                  perare rappresenta – infatti - più di un terzo dei
iniziati negli anni ‘70 del XX secolo e che gli stes-             tusiasticamente accettata dalla società algeri-                   consumi energetici del Paese e per questo la
si costituivano un tentativo di preservare l’iden-                na, che ha riconosciuto la Rue Didouche Mou-                      riqualificazione energetica di esso costituisce
tità dei centri storici delle città, secondo le indi-             rad per il suo colore bianco; l’intervento di re-                 uno degli obbiettivi più rilevanti per la riduzione
cazioni proposte dall’UNESCO sulla tutela del                     cupero rispettoso e volto ad arricchire il pae-                   delle emissioni; oltre a ciò gli interventi riguar-
Patrimonio Mondiale. Gli studi sul colore hanno                   saggio urbano della città dovrà però cercare di                   deranno anche i piccoli centri (borghi) e le aree
promosso ricerche sulla creazione e sull’evolu-                   restituire la lettura storica della città stessa,                 rurali per rilanciare la nascita di nuove funzioni
zione della città, sulla storia degli edifici dalla lo-            basando gli interventi cromatici sulla documen-                   turistiche/culturali e bilanciare i flussi turistici in
ro nascita alle successive trasformazioni, sullo                  tazione e memoria dei diversi periodi di cresci-                  modo sostenibile. Il PNRR stima che la spesa
sviluppo della cultura dell’insediamento urbano                   ta della città, attraverso un progetto compatibi-                 per investimenti in costruzioni e opere di edili-
e sul modo in cui tale cultura sia stata percepita                le e non impertinente (Bosch et alii, 2018; Graus                 zia civile rappresenta il 32,6% della spesa com-
e interpretata. Il progetto per la Sicilia di un Pia-             and Thió, 2007; Figg. 10, 11).                                    plessiva proveniente dalle risorse del Recovery
no del Colore per i Centri Storici e Borghi Mari-                                                                                   and Resilience Fund, React EU4 e Fondo di Svi-
nari e Montani si è mosso, sin dalla sua nascita,                 Nuovi collegamenti culturali: il progetto Era-                    luppo e Coesione5. La spinta per il settore edi-
nella direzione del recupero di quei luoghi che                   smus+ Smart Rehabilitation 3.0 per un co-                         le non verrà unicamente dai fondi stanziati ma
stabiliscono l’identità culturale dei loro abitanti:              mune profilo europeo di Esperto di Recupe-                         anche dalla Riforma della Pubblica Amministra-
esempi sono il giallo della roccia calcarea per la                ro Edilizio | Di fronte a questa prospettata vi-                  zione e di semplificazione della legislazione. No-
Sicilia occidentale e, nelle aree orientali dell’iso-             sione umanistica della storia e dei valori patri-                 nostante queste premesse, si rileva però come
la, il rosso del mattone a Messina, il grigio della               moniali delle nostre città mediterranee, gli aspet-               la maggior parte delle Università europee con-
pietra lavica a Catania, il bianco del calcare com-               ti economici, la preoccupazione per gli impatti                   sideri ancora il recupero edilizio una disciplina
patto e del gesso nelle aree interne della Sicilia                ambientali e l’emergenza climatica obbligano –                    marginale rispetto all’attività edilizia di nuova
ma anche nel Siracusano, da aggiungere al ca-                     per rilanciare l’economia del Vecchio Continen-                   costruzione e non riesca a formare adeguata-
leidoscopio dei bi-cromatismi e policromie otte-                  te – le città europee al confronto con la strin-                  mente e sinergicamente a livello europeo i pro-
nibili dai diversi usi misti della pietra naturale e              gente necessità di riabilitare milioni di edifici tra              fessionisti richiesti dal settore.
nella miriade di possibili intonaci proposti (Bi-                 il 2020 e il 2030, di migliorare la qualità della vi-                  Se in passato l’attività di recupero è stata
blioteca Centrale della Regione Siciliana, 2003;                  ta e di raggiungere ottimali standard di efficien-                 tradizionalmente orientata sugli aspetti struttu-
Dall’Ara and Villani, 2020).                                      za energetica.                                                    rali e tecnologici, oggi il concetto globale di ri-
      In alcuni casi i colori della città cambiano,                    Certamente, il settore delle costruzioni co-                 generazione urbana dell’Agenda 2030 delle Na-
rispondendo a un obbligo normativo o ad azio-                     stituisce un preponderante indotto economico,                     zioni Unite rappresenta uno dei principali obiet-
ni autonome degli abitanti di intonacare le fac-                  anche con la sua relativa offerta di posti di lavo-               tivi di sviluppo sostenibile, al fine di rendere le
ciate, come ad esempio i bianchi con l’uso del                    ro nel settore del recupero/restauro del Patri-                   città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili (UN,
latte di calce o della calce per misure igieniche,                monio costruito e sono numerose le ragioni                        2015a, 2018; Urban Agenda for the EU et alii,
ovvero per ragioni assecondanti mode stilisti-                    che rafforzano questo presupposto, tra esse                       2019): i Ministri dell’economia e del lavoro del-
che legate a simbolismi religiosi o identitari. Nel               possiamo annoverare – a fronte della vetustà                      l’EU lo scorso dicembre 2020 hanno siglato la
caso di Skikda, la potente identità cromatica di                  del Patrimonio abitativo mediterraneo – la ne-                    Dichiarazione di Toledo (Ministerio de Trabajo y
Rue Didouche Mourad (con i suoi portici bian-                     cessaria implementazione dell’efficienza energe-                   Economía Social, 2020) – incentrata sulla valo-
chi e la carpenteria lignea tinteggiata di blu) de-               tica, le mutate esigenze sociali di accessibilità e               rizzazione e crescita dell’economia sociale e
nominata Algerian Bleu, è un esempio tipico di                    comfort, la salvaguardia del valore identitario del               solidale, sostenendo anche l’importanza della
diversità e gerarchia cromatica: lo confermano                    costruito tradizionale, il potenziamento dell’eco-                riabilitazione del Patrimonio edilizio esistente sot-
la lettura dei documenti storici e la stratigrafia                 nomia circolare e l’impatto determinato dal re-                   to differenti e poliedrici punti di azione – suc-
dei campioni estratti in loco e la loro caratteriz-               cupero del costruito storico sulla qualità della                  cessiva ad altri accordi internazionali già sotto-
zazione materico-costruttiva effettuata (Fernán-                  vita delle persone e sulla coesione sociale, tutti                scritti, tra cui il Climate Summit COP21 del di-
dez and Bosch, 2016).                                             presupposti questi che hanno portato i più in-                    cembre 2015 di Parigi (UN, 2015b) e la più re-
      L’aspetto cromatico originario della città era              fluenti leader politici europei e di livello mondiale              cente attualizzazione della Direttiva Europea
maggiormente legato alla tradizione napoleta-                     a firmare mutui accordi e a promuovere misu-                      2018/844 sull’efficienza energetica degli edifici
na e marsigliese, con colori naturali ottenuti dal-               re per incoraggiare l’attività di recupero edili-                 (European Parliament and the Council, 2018).
le sabbie locali e prospetti intonacati degli edifi-               zio, valutata positivamente da tutti pur partendo                      Tutti questi accordi sull’economia e sui cam-
ci con cromatismi atti a riconoscere i differenti                 da prospettive e obiettivi diversi.                               biamenti climatici – non ultimo il recente COP26
tipi di botteghe (ad esempio le falegnamerie ori-                      Riferendoci all’Italia, l’edilizia gioca altresì un          che si è tenuto da poco a Glasgow – hanno pro-
ginariamente erano contrassegnate dai colori                      ruolo chiave nel Piano Nazionale di Ripresa e Re-                 mosso un forte impegno politico e sociale e una

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significativa accelerazione nel recupero dell’edifi-           superiore. L’obiettivo è quello di sviluppare un           edilizio (IO3) e la creazione di un database che
cato esistente, ai fini di ridurre i consumi e nel            programma di formazione, per l’ingegneria e                raccoglie casi concreti ed esempi di progetti di
raggiungimento di un sistema energetico sosteni-             l’architettura dell’EU, che risponda all’esigenza          recupero e restauro emblematici, già realizzati
bile, competitivo, sicuro e de-carbonizzato del              di formare veri esperti nel sotto settore euro-            negli ultimi anni in ogni Paese Partner del pro-
pianeta, suggerendo necessari ma indispensabili              peo del recupero, restauro e manutenzione pro-             getto (IO4).8
cambiamenti nel settore delle costruzioni. Uno fra           grammata – interagendo con i proprietari degli                  I MOOC sono disponibili gratuitamente sul
tutti, il BIM o l’H-BIM quale modello standard di            edifici e i possibili stakeholder, quali imprese           sito web del progetto e costituiscono un ap-
gestione integrata e di trasformazione digitale dei          edili, amministrazioni comunali e regionali, Isti-         proccio facilmente accessibile e utile per au-
sistemi di informazione nella progettazione per              tuzioni di tutela e valorizzazione – in grado di           mentare le abilità tecniche, attraverso una espe-
l’architettura, l’ingegneria e le costruzioni, a dimo-       comprenderne le esigenze di settore e di di-               rienza di formazione a distanza che idealmente
strazione evidente di quanto risulti cogente la ne-          mostrare capacità tecnica per la concreta re-              collega tutti gli studenti, PhD, professionisti e
cessità che i professionisti nel campo dell’edilizia e       dazione di progetti esecutivi che ogni caso in             tecnici della EU in un unico sistema di formazio-
delle costruzioni siano in grado di utilizzare tec-          esame richiede, raggiungendo i più alti livelli di         ne snello e flessibile. L’Università della Lituania
nologie aggiornate e altamente competitive an-               qualità, sia architettonica che tecnologica. Ul-           creerà un corso online che fornisca un’analisi
che per l’intervento sul Patrimonio edilizio esi-            teriore obiettivo generale del progetto è quello           completa del recupero del Patrimonio edilizio in
stente, che richiede piattaforme integrate di dati           di approfondire la conoscenza delle attuali tec-           legno, armonizzando la sua salvaguardia con le
strutturati e multidisciplinari atti a creare la rappre-     nologie utilizzate nel recupero edilizio e di valu-        moderne esigenze funzionali, tecnologiche e di
sentazione digitale di un edificio durante tutto il           tarle, nonché aggiornarle, in chiave di innova-            sicurezza statica. L’Università della Catalogna
suo ciclo di vita.                                           zione tecnologica, attraverso la collaborazione            realizzerà un corso online in grado di erogare
     La Commissione Europea ha lanciato anche                tra i Partner internazionali e rivedendo conse-            tecniche di intervento utili per un ‘auto-recupe-
l’iniziativa del New European Bauhaus (Euro-                 guentemente anche gli strumenti formativi esi-             ro accompagnato’, mostrando modalità di re-
pean Commission, 2021) e, attraverso l’apposi-               stenti e le qualifiche professionali.                       cupero edilizio ‘dal basso’, basate sui bisogni e
to sito web dedicato, è ora possibile condivide-                  Il ‘concetto 3.0’ diventa un nuovo paradig-           sulle disponibilità economiche della popolazio-
re idee per creare il nuovo paradigma di uno sti-            ma nell’interazione conoscitiva-analitica-proget-          ne residente. L’Università di Cipro produrrà un
le di vita più sostenibile e inclusivo: il New Euro-         tuale, rendendo l’interfaccia online più semplice          corso online in grado di assicurare un’introdu-
pean Bauhaus rappresenta un progetto am-                     e intuitiva per i professionisti, soluzione questa in      zione sulle caratteristiche peculiari e sulle stra-
bientale, economico e culturale che vuole svi-               grado di introdurre nell’attività di recupero appli-       tegie ambientali tipiche dell’architettura verna-
luppare un quadro innovativo che sostenga, in-               cazioni informatiche più intelligenti e di immedia-        colare, riscontrate sia a scala urbana che edili-
coraggi e acceleri la transizione ecologica, com-            ta fruizione, quali ad esempio migliori funzioni di        zia, attraverso lezioni sulla sostenibilità, sul de-
binando rigenerazione urbana, cultura, econo-                ricerca, capaci di offrire agli utenti esattamente         grado fisico e la mancanza di manutenzione,
mia circolare, design e architettura per contri-             le informazioni puntuali e necessarie che stanno           nonché sul quadro normativo internazionale in
buire alla realizzazione del Green Deal e la Re-             cercando, perseguendo il principio della ‘alfabe-          materia di architettura vernacolare. Infine, l’Uni-
novation Wave for Europe (Ness, 2021). «Voglio               tizzazione digitale’. Il risultato innovativo più spen-    versità di Palermo si occuperà di collazionare
che Next Generation EU faccia partire un’onda-               dibile di questo progetto europeo è dunque                 un corso online incentrato sulle più diffuse tec-
ta di ristrutturazioni in tutta Europa e renda l’U-          quello di promuovere un Syllabus per il Recupe-            niche e interventi di restauro/recupero per l’ar-
nione capofila dell’economia circolare. Ma non                ro (IO1) utile alla formazione professionale dell’o-       chitettura tradizionale/monumentale, illustrando
è solo un progetto ambientale o economico:                   monimo esperto, la creazione di una formazio-              esempi virtuosi desunti dalla realtà italiana: la
dev’essere un nuovo progetto culturale euro-                 ne online condivisa e ‘open access’, ottenuta              formazione elargita si baserà su un approccio
peo», ha dichiarato all’assemblea riunita della              attraverso quattro Massive Open Online Courses             tecnico-pratico, utile a risolvere i diversi proble-
Commissione Europea il 18 gennaio 2021 la Pre-               (MOOC, IO2) sul recupero e il restauro, basati             mi tecnici che possono sorgere nell’ambito del
sidente Ursula Von der Leyen.6                               su esperienze educative maturate di alta eccel-            recupero/restauro del Patrimonio architettonico
     In questo contesto culturale s’inserisce Smart          lenza. Il progetto dovrebbe, inoltre, implementa-          tradizionale, con un focus particolare sull’area
Rehabilitation 3.0, un progetto multidisciplinare e          re strumenti specifici per l’accesso a interventi           mediterranea.
transdisciplinare di 30 mesi, cofinanziato dal Pro-           tecnologici e innovativi di recupero, attraverso la             Il progetto, in tutti i suoi esiti intellettuali, si
gramma Erasmus+ dell’Unione Europea, nell’am-                consultazione di un cospicuo database di sche-             configura quindi come un’occasione fondamen-
bito dell’Azione Chiave 2 – Partenariato strate-             de tecniche e prodotti innovativi per il recupero          tale di collegamento e scambio tra Università,
gico per l’istruzione superiore, che vede la par-
tecipazione di quattro Università (Universitat Po-
litècnica de Catalunya (Spagna), Università di Pa-
lermo (Italia), Università di Cipro (Cipro), e Kauno
Technologijos Universitetats (Lituania), con ca-
pofila l’Associazione Rehabimed di Barcellona,
che da tempo promuove il recupero sostenibile
e il rilancio socio-economico dei centri storici in
area mediterranea, proiettando l’esperienza ma-
turata sul campo anche in altri continenti.7
     Il progetto mira a mitigare e colmare il diva-
rio tra offerta formativa e realtà sociale, attra-
verso la definizione di un nuovo profilo profes-
sionale di Esperto in Recupero Edilizio e la crea-
zione di curricula di formazione omogenei e
convalidati a livello europeo, utili alla formazio-
ne di questi esperti nel quadro dell’istruzione

Fig. 6 | Remaining arches of Barcelona Roman aque-
duct and all the scars over ancient walls showing dif-
ferent construction shapes; Cefalà Diana Palace along
the Alloro street (Historic Centre of Palermo) and strati-
fications in the façade, a sign of the city that are being
transformed (credits: M. Bosch, 2020; T. Campisi, 2000).

                                                                                                                                                                             17
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mondo del lavoro e stakeholder coinvolti, costi-          borino alla creazione di un mondo sostenibile,         tion is due to the exchanges and interactions
tuendo, soprattutto, nei due database disponi-            a partire dai suoi tre aspetti-chiave ambientale,      that different cultures have been able to build,
bili sul sito e nei corsi online (MOOC), un’occa-         sociale ed economico (Naselli, 2003).                  to maintain and rise over the time and, also
sione essenziale per una comunicazione e scam-                 In questa ottica l’alleanza tra Università, la    during some periods of greater cultural devel-
bio – anche se virtuali – facili e diretti di dati e di   creazione di nuovi strumenti di scambio cultura-       opment, each Country in that basin has shown
informazioni altamente professionalizzanti. Ai            le, la promozione di attività incentrate sulla co-     that it knows how to concentrate, expatriate
diversi professionisti della EU che devono par-           noscenza, il rispetto e la cooperazione possono        and demonstrate the best openings to the oth-
tecipare al progetto di recupero/restauro deve            e devono essere obiettivi comuni; nel bacino del       ers cultures. The exchanges that have enriched
essere richiesta, infatti, una formazione com-            Mediterraneo, ancora oggi, sarà una sfida recu-         the Heritage of Mediterranean civilizations of-
pleta che garantisca un buon grado di intera-             perare, dopo la pandemia globale, un rapporto          ten make it impossible to identify the precise
zione e un adeguato coordinamento nella rea-              diretto faccia a faccia, la comunicazione perso-       places of origin of arts, construction techniques
lizzazione dell’opera, in accordo alla normativa          nale e la multiculturalità, che permetta di costrui-   or traditions; we would cite in this occasion –
vigente, alle linee guida e ai criteri in materia tec-    re all’Europa del futuro solide basi.                  as an example – the fertile union and peaceful
nica, ambientale, economica e alle specifiche cul-                                                                coexistence between the Arab and Norman
turali e di tutela richiesti a livello europeo. L’abi-                                                           peoples in Sicily.
lità principale dell’esperto in recupero edilizio si                                                                  The Mediterranean Sea was the ‘common
ravvisa, pertanto, in un approccio ‘totalmente            The Mediterranean Sea can truly be understood          area’ in which a varied cultural amalgam de-
inclusivo’ riguardo al Patrimonio edilizio tradi-         as a common οἶκος and a space for contact              veloped, precisely because over the centuries
zionale, che tenga conto della diversità architet-        and exchange between the North and South of            the peoples that faced it have been able to
tonica, tecnologica e culturale dello stesso.             the Countries bordering it: it has always been a       welcome and improve their mutual skills. The
     Durante i corsi di formazione a breve termi-         complex subject for cultural, social and con-          dimension of exchange and comparison between
ne dello staff (di docenti, professionisti, esperti       struction interconnections/stratifications, but        different civilizations, economies and cultures
di settore coinvolti nel progetto) sull’innovazio-        not only. The German historian and Nobel Prize         underlines the function of the Mediterranean
ne tecnologica nel recupero/restauro dell’edili-          for literature in 1902, Theodor Mommsen wrote          Sea as an intermediary, an ‘interclosed’ sea
zia tradizionale, i Partner di progetto si scam-          in his work, titled Roman History, that on the         and a physical/mediator limit; really – in past
bieranno, in presenza e visitando cantieri e/o            shores of the Mediterranean Sea, since ancient         and still today – it links people and this condi-
edifici recuperati, conoscenze ed esperienze,              times various peoples have settled and al-             tion has been historically defined, not wrong-
imparando gli uni dagli altri e dialogando su             though they had ethnographic and linguistic dif-       ly, the identity of the ‘Mediterranean value’.
come sviluppare metodologie e strumenti for-              ferences, belonging to dissimilar lineages, his-            The culture of diversity that unites people
mativi su temi specifici riguardanti l’innovazione         torically – however – they also form a single com-     has made us aware that Mediterranean identity
tecnologica nel recupero degli edifici storici.            plex (Mommsen, 1857, p. 11).                           is the Heritage of the sedimentation of centuries
     L’obiettivo di questi corsi di formazione sul             Despite the numerous dissimilarities exist-       of integration. Mediterranean culture is made
campo è proprio quello di definire un modello              ing between the cultures that overlooked the           up of a melting pot of different styles and lan-
comune da applicare ai programmi di forma-                Mediterranean Sea, these can indeed be con-            guages: mentioning the South Italian reality, we
zione per Esperti nel Recupero Edilizio nei Pae-          sidered as distinct expressions of life but – at       just think, as a sample, to the Phoenician colonies
si partner; allo stesso tempo, i Partner dei diver-       the same time – also intimately as examples of         of Sardinia and the cities of Magna Graecia, the
si Paesi verificheranno il proprio stato dell’arte         related communities, parts of a shared past.           Arabic toponymal in Sicily, or the Gothic as a
sulla ricerca comparata, orientandola e foca-             The Mediterranean Sea had concretely linked            catalogue of churches and cathedrals, a verita-
lizzandola sui temi emersi durante il confronto           different peoples and civilizations, marking their     ble constellation of references and connections
e dibattito. I partecipanti ai corsi sono selezio-        evolution over the centuries, its uniqueness lies      with other Mediterranean cultures. Referring to
nati in qualità di esperti in grado di fornire ele-       not only in the sweetness of the climate or in         Barcelona, it is evident the Roman past in the
menti utili al dibattito per lo sviluppo degli out-       the beauty of the vegetation, but in the fact that     Barcino toponymal, that still preserves the traces
put intellettuali, potendo avvalersi dell’ampia at-       it can be understood in its meaning of ‘sea be-        of the roads and aqueducts, or in the Arab ety-
tività di ricerca svolta tra gli esperti delle Univer-    tween the lands’, through which traditions, reli-      mological Barshilūna word, depending on the
sità coinvolte.                                           gions and patrimony of knowledge can be able           Caliphate of Cordoba, or also of the same word
                                                          – in past and still today – to interact and to en-     Rambla, deriving from the Arabic origin of ‘ram-
Conclusioni | In una società iperconnessa at-             rich themselves in a mutual comparison. A sea          la’, that means sandy area.
traverso reti e media, guardare indietro e sco-           that has always revealed itself as an ‘open                 We cannot fail to underline, here, how the
prire i legami culturali, sociali e tecnologici che       frontier’, in the most positive sense of the term,     European cultural identity was formed by the
sono intercorsi nel bacino del Mediterraneo può           delimiting a projected border towards the other        connections between the two great Jewish-
risultare un esercizio di riflessione e valorizza-         and favouring continuous contamination (Brau-          Christian and Greek-Latin Heritages, which con-
zione del potere che ancora oggi ha la comuni-            del, 1987).                                            tributed to the creation of a civilization charac-
cazione e lo scambio; nel corso della storia, la               Even today we could talk about a ‘Mediter-        terized by an extraordinary intellectual and artis-
navigazione e le azioni di conquista, gli scambi          ranean model’ of development, which must be            tic richness, which forged the Western human-
linguistici e commerciali, il forte valore iconogra-      based/re-based on the enhancement of real re-          ity: this is our history, which unites Europe, con-
fico e visivo della cartografia e delle incisioni         sources and local identities, founded on an in-        necting landscapes and human realities, through
prodotte da geografi e artisti hanno contribuito           ternal condition of balance of sustainability be-      the so-called Mare Nostrum. Then as today,
a creare il concetto di Mar Mediterraneo come             tween human settlements and the environment,           the hope must be that of a Mediterranean Sea
crogiolo di conoscenze che si accompagnano,               between natural and man-made territories. This         as Countries of Cultures, hunting the common
promuovono, completano e generano un ricco                condition can only be sustained on the premise         goal of creating a ‘cultural community’ that can
contesto di Cultura condivisa.                            of an adequate protection and improvement of           still pursue the encounter and the exchange
     Attualmente, le reti informatiche, le tecnolo-       local communities, cultural differences and speci-     between distant cultures, sharing knowledge
gie di comunicazione, la informazione/disinfor-           ficities, through the conscious growth of inter-        and opportunities.
mazione, la privacy o la sua totale assenza, l’in-        community relations, the right relationship be-             In particular, the evolution of relationships
telligenza artificiale o il tempo libero globalizza-       tween majorities and minorities, the respect for       between the North and South shores of the
to sembrano confinarci, invece, nei nostri spazi           cultural Heritage and the legacy of a millenary        Mediterranean Sea, more precisely between Eu-
di comfort e, sebbene si possa avere accesso              history. All these topics will be aimed at the re-     rope and the Arab world, can help us to effec-
a tutto, è necessario continuare a filtrare criti-         covery of local traditions, representing a corner-     tively understand the continuous and recipro-
camente i contenuti, avendo voglia di elabora-            stone of the past, but also of the contempo-           cal exchanges shaping the history of these two
re e generare rinnovate e innovative forme di             raneity of living and common feeling.                  Mediterranean shores, linking them in a deep
conoscenza e condivisione di saperi che colla-                 The richness of the Mediterranean civiliza-       bond, traceable in the many influences that oc-

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curred and thanks to that the European culture          Ancient links: The Mediterranean city | The
was formed through contact with the Arab and            history of the Mediterranean world is identified
Islamic ones.                                           with the emblematic figure of the city, and it has
     Centuries later, first the French Revolution       never been translated into a single symbolic
and then the Industrial Revolution, allowed Eu-         language, so that it has always appeared multi-
rope to acquire an enormous technological, eco-         ethnic, multinational, multi-religious (Aymard,
nomic and military advantage, causing an in-            2004). For the Europeans often it’s impossible
version of the balance of power within the              to think of a city without returning to the em-
Mediterranean region. It was thus inexorably            blematic figure of Mediterranean city as a pa-
decreed also the evidence of how much non-              rameter since the image of the Mediterranean
Muslim Europe has begun to prevail over the             city is strongly imprinted in our memory, richly
Muslim one and all the entire Islamic world, the        dense of history and geography, architecture
first one proving itself to be forgetful and trying      and urban planning: Mediterranean cities al-
to ignore and cancel the very long period of            ways evolve losing or rediscovering a connec-
strategic cultural advantage that the latter had,       tion, a unity or coherence in the past or the pre-
which lasted without radical changes, aimed             sent. Certainly, a first point of deep union among
up still now to resume new contacts and fertile         all the Mediterranean cities is their contact with
re-contaminations. Now, more than ever, Eu-             the sea, which laps their waterfront, which be-
rope must rediscover its Mediterranean roots,           comes a line of sky and earth, from which dif-
considering this sea as a great opportunity to          ferent travellers could see, arriving in the city,
establish a positive and egalitarian comparison         the skyline of the same, with the differences be-
with all the different cultures that cross it, a link   tween domes and bell towers, churches and
in which each extraction has equal importance           palaces, empty and full spaces, also appreciat-
and dignity, never making that one tries to pre-        ing the colours of the typical Mediterranean ur-
vail, rightly or wrongly, over the others (Daglio       ban texture (Figg. 4, 5).
and Kousidi, 2021).                                          The cities of the Mare Nostrum have known
     In this paper we want to put the attention in      and frequented each other for centuries, and in
other kinds of results: the exchange of knowl-          all this time they have created a ‘culture of the
edge, the sharing, the discussion, and finally           sea’, a mix of customs and traditions that make
the reflection about the different realities of          this part of the world a treasure to be discov-
cities as Palermo and Barcelona, sharing a com-         ered (Giovannini and Colistra, 2002). Marrakech
mon history and also an uncertain future, also          has an architecture with similarities to Seville,
comparing the reality of the Algerian city of           in Lisbon we find a bit of Naples as in Skikda
Skikda. In addition, we want to share some              we discover the old Neapolitan quartier, in Mar-
thoughts about the need to re-appropriate a di-         seille something similar to Cagliari, or we could
rect communication between cultures, espe-              compare Palermo with many Spanish coastal
cially after the pandemic period, as a way of           cities such as Barcelona, all cities that define
restoring one of the specific symbols of the             the richness of the Mediterranean Sea, a place           Fig. 7 | The façade of Mercat de la Boqueria at the Ram-
Mediterranean, the importance to regain the             of union, approach for developing economy                blas in Barcelona (source: thingstodoinbarcelona.com).
face-to-face intercommunication as a symbol-            and culture.                                             Fig. 8 | Example of Boucherie in Skikda (credit: M. Bosch,
ism of Mediterranean cultures (Figg. 1-3).                   Even today, some cities express their Mediter-      2015).
     Well beyond the tangible physical connec-          ranean character, other ones in which only some          Fig. 9 | Iron market placed in 1909 inside the Nuova Square
tions, we also want to associate the shared cre-        legacies and traces survive, identifying – it is true    in Palermo, then demolished (credit: private collection, Mi-
ation – through the European Erasmus+ project           – the coastal city (Amoroso, 2000), but even the         neo Family).
titled Smart Rehabilitation 3.0, which sees as          most northern inland cities, such as Paris or the
Lead Partner the Rehabimed Association and              aforementioned Lisbon, express their multiethnic
the alliance of four Universities (Italy, Cyprus,       and therefore Mediterranean character; and if we         the ones that suffer the most and, at the same
Lithuania and Spain) – of a common profession-          think far beyond the physical essence of the city        time, those that can best reflect these incidents,
al profile in Building Rehabilitation Expert (BRE),      – made up of construction materials and tech-            which makes them interesting documents for
who can train even today technicians capa-              niques – the idea of community, culture and rela-        analysis and research (Magnier and Morandi,
ble of recovering the historic Mediterranean city,      tionships is perhaps the best essence of the             2013; Fig. 6).
with its identity and its belonging to the Mediter-     Mediterranean city (Mele, 2019).                              The continuity of the specific characteristics
ranean sea that unites and connects.                         All the cities, and more intensely those of         of the Mediterranean city guarantees the preser-
     The Smart Rehabilitation 3.0 project is ap-        the Mediterranean basin, have a past that can            vation of its identity; the theme of urban identity
propriately framed in the current context of a          be read through their urban texture and the              has always been a very topical result, when
society in transformation due to climate change,        buildings that are preserved. Often, cities with         compared to the loss of historical memory, the
demographic imbalances, migratory pressures             a long history become a palimpsest on which              transformation of cities and the territory, with
and, recently, also to the Covid-19 pandemic. If        different eras are superimposed, and some                consequent homologation and renunciation of
the European Commission’s Strategic Foresight           buildings replace those that have become ob-             the culture of places. The Mediterranean city
and Foresight Report for the year 20201 pro-            solete while other ones evolve and, in some              unites peoples and technologies, establishes
poses resilience by defining it as the ability not       cases, are subjected to rehabilitations or major         economic, social and cultural networks, it weaves
only to resist and bear challenges but also to          transformations, in order to give a response to          ‘spaces of relationship’, almost always places
tackle the transitions in a sustainable, fair and       new aesthetical or construction or functional            and public spaces such as streets, squares,
democratic way – indicating the Erasmus+ Pro-           needs. This logical transformation of the city           markets, gardens, ports, places of worship (to
gram relating to education and training systems         sometimes means the loss of its Heritage val-            which today we would associate shopping cen-
as a new compass for EU policies – it is clear          ues, even more so when there are historical              tres, airports, stations, etc.); the identity of the
that some funded projects, including that we            events that lead to modify the appearance of             city is built on the uniqueness of those places, liv-
want to describe, become an essential part of           buildings for cultural or identity reasons, most         ing symbolic elements of sociality (Blanc, 2020).
the educational strategy to be pursued, sup-            often related to changes of government, of reli-         ‘Being physically together’ in a public space
porting inclusion and diversity, digital transfor-      gion and also by the imposition of aesthetic             has constituted and constitutes an important
mation and respect for the environment.                 fashions. The façades of historic buildings are          element in the formation of social identity of the

                                                                                                                                                                         19
COLLEGAMENTI PER UN'IDENTITÀ CULTURALE COMUNE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO LINKS FOR A COMMON CULTURAL IDENTITY IN THE MEDITERRANEAN BASIN ... COLLEGAMENTI PER UN'IDENTITÀ CULTURALE COMUNE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO LINKS FOR A COMMON CULTURAL IDENTITY IN THE MEDITERRANEAN BASIN ...
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