Programma amministrativo 2019-2024 della coalizione di Centro Sinistra di Casalecchio - di Reno - massimobosso.it
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Programma amministrativo 2019-2024 della coalizione di Centro Sinistra di Casalecchio di Reno massimobosso.it
Casalecchio Avanti, Insieme Programma amministrativo 2019-2024 della coalizione di Centro Sinistra di Casalecchio di Reno Siamo orgogliosi di rappresentare questa bella città, nella quale ogni cittadino che la abita deve sentirsi parte di un disegno di futuro condiviso. Questo sentimento, alla base di un impegno verso la città, racchiude una fati- ca positiva per poter dare un contributo alla soluzione dei problemi dei nostri cittadini. Difendendo valori fondamentali come la memoria, i principi costi- tuzionali, la democrazia, la solidarietà verso i più deboli, la pace, la traspa- renza e l’onestà. Casalecchio è moderna, innovativa, viva. Casalecchio è il fiume, le Colline di San Luca e dell’Eremo, sono le attività culturali, sportive, commerciali. È la gran- de capacità innovativa sociale e sanitaria e del grande mondo associativo, del nostro volontariato. In questi anni, a fronte della crisi economica che ha colpito molte famiglie, ab- biamo scelto di mantenere alta la qualità dei servizi a sostegno delle persone più fragili, investendo con forza nei servizi sociali ed educativi. Non abbiamo lasciato indietro nessuno. Lo abbiamo realizzato migliorando la situazione di bilancio del Comune e riducendo l’indebitamento, creando le condizioni per futuri investimenti. La città è ripartita con gli investimenti e il lavoro perché abbiamo fatto scel- te per sbloccare situazioni complicate in anni di crisi. Scelte possibili grazie a saldi valori insiti nella nostra comunità. I nidi e il sistema educativo sono di altissima qualità (non abbiamo ad oggi liste di attesa). Si accolgono bambini tra gli 8 mesi e l’anno, cosa che non avviene in molte altre realtà comunali, con una capacità organizzativa e di gestione che sostiene davvero le famiglie che ne hanno la necessità. 3 nidi co- munali, 3 convenzionati, per un totale di 333 bambini con quasi il 62% di copertura sulla popolazione 0-3 a fronte di una media regionale del 36%, altri servizi privati autorizzati e convenzionati per un totale di 12 proposte tra cui le famiglie possono scegliere.
Il percorso educativo dei nidi non è solo un’esigenza per le famiglie, rispetto al lavoro delle mamme e dei papà, ma anche un diritto per i bambini. Oggi si vive più a lungo per questo l’attenzione alla cura della salute diventa essenziale. In questo mandato amministrativo è stata inaugurata la Casa della Salute, con un investimento di 11,4 milioni € interamente pagato e sostenuto con gli affitti, luogo di presa in carico per i servizi sociali e sanitari alle fami- glie, sede di progettualità per la prevenzione, vera nuova frontiera per una vita sana e un invecchiamento nelle migliori condizioni possibili. Prevenzione, salute e sport. Abbiamo rinnovato in questi anni tutte le con- venzioni per la gestione dell’impiantistica sportiva: tennis, campi di calcio, piscine e palestre, l’avvio della nuova palestra Gimi e la costruzione di una palestra polifunzionale (anche per giocare a bocce) a Ceretolo. Investimenti pubblici e privati finalizzati a mantenere un livello elevato e una grande qualità dei nostri servizi, dai più piccoli agli anziani, con uno sguardo alla riqualifica- zione energetica di questi impianti, alla loro progettualità con le scuole, ai temi dell’inclusione dei disabili. Per gli anziani, fascia percentualmente in crescita, abbiamo una pluralità di opportunità di socializzazione e di servizi che non ha pari neppure rispetto all’area bolognese o regionale. Il nostro è un sistema culturale importante che intreccia l’attività della Casa della Conoscenza con un programma del Teatro Comunale Laura Betti arti- colato e molto partecipato e un centro giovanile Eco molto attivo. L’obiettivo è stato in questi anni quello di portare le persone, i ragazzi in particolare, alla lettura, alla riflessione e alla frequentazione di questi luoghi. Da qui i tanti pro- getti: dal “Maggio dei libri” al “Capodanno di comunità” a Teatro. Insieme al mondo del volontariato, cuore pulsante della nostra città, abbiamo messo in campo tanti progetti che hanno posto al centro la Casa della Soli- darietà, quale luogo simbolico per la nostra memoria. Abbiamo recentemente avviato il bellissimo progetto dell’Emporio Solidale (22 associazioni coin- volte, 70 volontari, 20.000 € beni distribuiti al mese), al servizio delle fasce più deboli del territorio. Ma tante sono le attività sul piano sociale, culturale, ambientale. 151 sono le associazioni, le attività di rete con il nostro comune e tra i comuni. Siamo una sorta di incubatore del volontariato e dei progetti che possono esprimere. Dopo tanti anni di attesa il 2019 sarà finalmente anche l’anno dell’apertura del cantiere della Nuova Porrettana. Abbiamo presentato in Consiglio Co-
munale, con la presenza della Regione, Anas e Rfi, il progetto esecutivo dell’o- pera. A breve vedremo “le prime reti arancioni” per l’avvio di un’opera che risolverà definitivamente il problema del traffico quotidiano sulla Porret- tana. Contributo determinante per un minore inquinamento e la liberazione dai 30.000 veicoli che quotidianamente attraversano Casalecchio. Il casello di Borgonuovo, parte di questo progetto, inaugurato a fine 2017 ha già dato i primi importanti risultati per la riduzione del traffico. Ma la Nuova Porrettana risolverà definitivamente questo problema. Abbiamo poi affronta- to, con la stessa tenacia, la risoluzione del nodo del passaggio a livello di via Marconi che ogni giorno causa traffico e inquinamento. Siamo riusciti a con- quistare, anche grazie l’impegno della Regione, il finanziamento certo da parte di RFI per l’interramento della ferrovia e la soppressione dello stori- co passaggio a livello in centro a Casalecchio. Già entro il 2019 ci aspettiamo di poter condividere con Rfi e con la cittadinanza il progetto dell’interramento ferroviario, che vedrà l’avvio dei lavori appena concluso il cantiere della Nuova Porrettana. Operativamente questi cantieri non possono essere contemporanei. Un progetto che cambierà Casalecchio per la sua vivibilità e produrrà nuove valutazioni urbanistiche anche sul centro della nostra città, recuperando spazi per la vita dei cittadini. Il 2019 sarà poi l’anno in cui si concretizzeranno importanti progetti per i quali abbiamo lavorato quotidianamente in questi 5 anni: la rigenerazione urbana e la riqualificazione di edifici storici della nostra città. Abbiamo creato le condizioni per la ristrutturazione di edifici privati abbandonati come l’ex Pedretti, l’ex Poliambulatorio di via Garibaldi, l’ex Mantel, l’ex Norma. Gli investimenti per il rifacimento dell’esterno del Teatro e del percorso pedo- nale a sud sul ponte principale sul Reno, la manutenzione del Ponte di Pace, gli investimenti per il rifacimento dell’area Futurshow Station e Shopville: in- vestimento importante che guarda al futuro, allo sviluppo dell’occupazione e della città. Si partirà prioritariamente con le opere per mitigare i rumori e la riorganizzazione del traffico dell’intera zona. Da quest’ultima operazione si ricava un investimento di 400.000 euro in fa- vore dello sviluppo del commercio di vicinato. Progetti che stiamo definen- do e condividendo con le associazioni di categoria e con i commercianti. Accanto a tutto ciò abbiamo già realizzato un grande piano di riqualifica- zione energetica, con il rinnovo totale dell’illuminazione pubblica a LED (5.400 punti luce sostituiti), e investimenti straordinari per la messa in sicurezza e ristrutturazione degli edifici scolastici presenti sul nostro territorio per 3 mi- lioni di euro complessivi.
Nonostante arrivino segnali a livello nazionale di nuova recessione, qui si inse- diano nuove aziende: un esempio tra quelli più significativi, Eon Reality, in via del Lavoro (nel Work Life Innovation hub saranno 800 i posti di lavoro), inau- gurata a metà novembre 2018, sta assumendo 160 addetti per un’attività di avanguardia internazionale sulla realtà virtuale aumentata, unica sede in Europa. Questo è il risultato delle scelte di questa Amministrazione Comu- nale che ha dato la possibilità di progettare, ristrutturando i locali dell’ex Tecno Centro e rendendoli appetibili per questi insediamenti. Pensiamo ai nostri figli, al loro futuro, alla valorizzazione di quanto impegno possa esserci nello studio, nella loro tendenza naturale a sentirsi cittadini Euro- pei, perché l’Europa è nostra, non un soggetto estraneo che ci opprime. Casalecchio deve continuare a creare le condizioni per lo sviluppo del lavoro, consolidando l’impegno di questi anni. Abbiamo un Parco della Chiusa meraviglioso, pubblico e ben mantenuto, e tanti altri giardini e spazi verdi che dobbiamo gestire al meglio come patri- monio ambientale da trasferire alle future generazioni. Per questo è in corso un bando per arrivare ad un’efficace e pubblica gestione di questi bene. Casalecchio ha un territorio di 17 kmq, 59,3 mq a testa di verde, il doppio rispetto alla media nazionale. 52 parchi e giardini per 216 ettari comples- sivi di verde. Abbiamo una raccolta differenziata al 68%, già oggi superiore all’obiettivo europeo del 65% entro il 2020. Ma non ci basta. Il nostro obiettivo è quello di migliorare ancora, individuando però le modalità giuste per ridurre l’im- pegno e il disagio delle famiglie abbassando al contempo ulteriormente gli indici di indifferenziata attraverso la tariffazione puntuale. Obiettivi che vogliamo centrare intensificando i controlli, anche grazie all’installazione di nuove telecamere e prevendo la creazione di alcuni punti di raccolta, pres- so i Centri Sociali presenti sul territorio. Anche sul tema della sicurezza in questi ci siamo impegnati per dare risposte razionali e reali. Sicurezza è intervento, ma anche e soprattutto prevenzione sul territorio e rispetto alle problematiche sociali. Un importante traguardo in questo senso possiamo però già festeggiarlo: do- menica 31 marzo 2019 abbiamo inaugurato la nuova sede in centro a Ca- salecchio del Corpo Unico di Polizia Locale Reno Lavino e della Protezio- ne civile di Unione. Grazie all’accordo firmato con le organizzazioni sindacali avremo maggiori servizi serali di pattuglia per il controllo e la prevenzione sul territorio. Nello stesso tempo però abbiamo bisogno di più uomini delle Forze dell’Ordine sul nostro territorio: l’abbiamo già detto e continuiamo a
dirlo. Stiamo verificando come Comune la possibilità di una nuova caserma dei Carabinieri nei locali del vecchio municipio, ovviamente ristrutturato, e supportiamo la proposta delle organizzazioni sindacali di polizia di istituire un commissariato di polizia sul nostro territorio. Su questo chiediamo, e continuiamo a chiedere, un maggiore impegno del Governo, responsabile della sicurezza della nostra città. Abbiamo lavorato in questi anni, secondo le nostre competenze, per assicurare tutti gli interventi utili a favorire la sicurezza per i nostri cittadini grazie anche all’implementazione del sistema di videosorve- glianza che oggi conta 72 telecamere. Altrettanto importanti sono stati i per- corsi educativi organizzati alla Meridiana con Forze dell’Ordine e i genitori che hanno permesso di ridurre il fenomeno di bullismo presente fra i ragazzi. La sicurezza partecipata con i cittadini, con assemblee pubbliche (che abbiamo ripreso nella loro periodicità annuale anche in questo mese di marzo) organiz- zate dalla Polizia Locale e i gruppi di vicinato, con la prima sperimentazione avviata al Lido per poi estendere l’esperienza a tutta la nostra città. Infine, senza tanta propaganda, entro Maggio si concluderà la chiusura del campo sosta rom in via Allende. Un obiettivo che centriamo “senza ruspe”, ma con attenzione sociale, integrazione e gradualità. Da anni gestiamo gli arrivi dei profughi: non ne siamo invasi (30 sono i “migranti” presenti) e non ne facciamo oggetto di visibilità per propagande che rasentano il razzismo. Casalecchio è una comunità aperta e solidale, che tende la mano a chi arriva esigendo il rispetto delle regole di convivenza civile. Crediamo fortemente nella sicurezza, non come spauracchio demagogico da sventolare per racimolare qualche voto, ma come obiettivo da raggiungere nella quotidianità. Ci presentiamo con una coalizione che abbraccia tutte le forze del centro si- nistra attraverso tre liste: il Partito Democratico, Casalecchio da Vivere e E’wiva Casalecchio. Con l’esperienza di chi sa trovare soluzioni e guardare innovazioni per un futu- ro di una città in continua trasformazione. Rappresentiamo dei valori dai quali derivano le scelte del passato e del futuro. Ci riconosciamo nei principi fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale, nata dai valori della Resistenza, sulla pace, la solidarietà, la giustizia socia- le, l’impegno ambientale, la libertà, la laicità delle istituzioni, la trasparen- za, l’impegno a coinvolgere a partire dai più giovani, l’intera comunità per costruire il proprio futuro. Casalecchio è una città che pur cambiando in modo evidente ha saputo man- tenersi comunità e riconoscersi in un’identità nuova, fortemente legata alla me- moria del suo passato e su queste fondamenta proiettata nel domani.
Il nostro riferimento strategico più generale oltre ai valori fondamentali di rife- rimento, stanno nell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’as- semblea generale dell’Onu il 25 settembre 2018. Azioni e obiettivi, per le perso- ne, il pianeta e la prosperità, da realizzare entro quella data. Avendo attenzione alla dimensione economica, sociale e ambientale. Obiettivi da declinare a livello locale e presenti nelle nostre proposte. Povertà zero, fame zero, salute e benessere, istruzione di qualità, uguaglianza di gene- re, acqua pulita e igiene, energia pulita e accessibile, lavoro e crescita econo- mica, industria innovazione e infrastrutture, ridurre le diseguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzioni responsabili, agire per il clima, la vita sott’acqua, la vita sulla terra, pace giustizia e istituzioni forti, partnership per gli obiettivi. C’è l’esigenza di una politica che torni a volare alto, senza inseguire il con- senso del giorno dopo, la trita banalità del male e dell’equazione “tanto peggio - tanto meglio”. Dobbiamo riscoprire quotidianamente i valori della partecipazione e del “costruire insieme” rinunciando a qualcosa del nostro specifico per consolidare le ragioni della condivisione del governo delle com- plessità presenti. Questa è l’unica strada per riempire le istituzioni di speranza e di futuro. Il nostro sguardo non può dimenticarsi delle radici e della storia da cui veniamo, ma i nostri progetti e le nostre azioni devono avere un orizzonte lungo, pensare a quale mondo e quali valori lasceremo alle generazioni che verranno. Servizi e opportunità non nascono per caso, ma da scelte politiche, sociali, so- lidali e strategiche. Dall’esperienza di amministrazione, da tecnici preparati, da idee di solidarietà, di tutela dei più deboli e delle famiglie. C’è una storia di impegno e la scelta di mantenere livelli qualitativi alti per vivere bene nella nostra città, nonostante anni di crisi economica e sociale. Non tutto è perfetto, non tutto è risolto, ma abbiamo cercato collettivamente di affrontare al meglio i problemi quotidiani e di prospettiva con una visione di comunità coesa e solidale. La nostra è una città della quale essere orgogliosi. Casalecchio è nel nostro cuore.
L’innovazione istituzionale come occasione di sviluppo del territorio massimobosso.it
L’innovazione istituzionale come occasione di sviluppo del territorio Nel corso del mandato si sono sviluppate molteplici attività, sia in Unione che nei Comuni, creando un nuovo livello istituzionale e ponendo in questo modo in una nuova relazione organizzativa e politica i Comuni della nostra zona. Le funzioni che si sono associate sono importanti: il Servizio Personale Asso- ciato, il Servizio Informatico Associato, la Protezione Civile Associata, il Servizio Sociale associato e Coordinamento pedagogico, il Servizio Associato Gare, la Pianificazione urbanistica, lo SUAP – Attività produttive, la Polizia Locale – Cor- po Unico “Reno Lavino” – per Casalecchio di Reno, Monte San Pietro e Zola Predosa. Alcune di queste attività necessitano di una continuità nel tempo valutando anche azioni di ottimizzazione. Altre invece devono essere inserite in maniera più sistematica nella programmazione dei Comuni e dell’Unione sviluppando una riflessione sulle opportunità da cogliere e nuove progettazioni organizzative. Il contesto di analisi deve necessariamente tenere in considerazione e raccor- darsi con la programmazione e lo sviluppo della Città Metropolitana di Bologna Lo sforzo di tutti è stato quello di predefinire dei luoghi di lavoro e di indirizzo decisionale comuni quali ad esempio i Forum e in quelle sedi sviluppare indi- rizzi amministrativi ai servizi in Unione mantenendo l’autonomia politica nei singoli Comuni. L’Unione come mezzo strumentale per rafforzare e migliorare i servizi e le at- tività dei Comuni per i cittadini, mantenendo il rapporto diretto nei singoli ter- ritori. In un dialogo e confronto costante con le Organizzazioni Sindacali, dobbiamo rafforzare le funzioni nell’Unione dando una prospettiva di sviluppo di un’area territoriale forte e con grandi potenzialità in tutti i settori. Dovremo analizzare quali azioni di valorizzazione territoriali da sviluppare, in un rapporto con la Città Metropolitana che deve evolvere la sua funzione di raccordo strategico per l’intera area metropolitana. Continuando i percorsi di realizzazione del Paesc (patto dei Sindaci), di un network per raccogliere op- portunità di finanziamento e di sedi progettuali utili a questo scopo. Sulle funzioni da associare, la Regione Emilia Romagna nel nuovo PRT indiriz- za i Comuni ad associare prioritariamente i Servizi Finanziari e il Controllo di gestione in Unione. Dovremo valutare e tenerne conto, ragionando su come promuovere l’attuazione piena di percorsi avviati su vari settori.
Sulla Polizia Locale: completando il percorso per acquisire gli standard regio- nali e la conferma del riconoscimento in via definitiva come corpo di Unione. Sul Suap: attraverso una evoluzione che porti alla riduzione dei poli decisionali e una maggiore concentrazione delle competenze prevedendo l’unificazione con i Sue. Sul servizio urbanistico: per il suo ruolo strategico di sviluppo dei territori, va realizzato alla luce delle nuove disposizioni legislative regionali. Su ASC Insieme: oggi l’azienda speciale dell’Unione. Va continuato il percorso avviato di analisi e sviluppo dei servizi sociali finalizzato a aumentare la qualità dei servizi erogati in stretto raccordo con i Comuni. Sui Servizi educativi prima infanzia 0-3 anni: progettando una maggiore inte- grazione strutturale dei servizi, sulla base del forte coordinamento già in essere. Un ulteriore sviluppo potrà essere messo in campo aumentando la specializza- zione degli addetti in un sistema unitario in materia di Trasparenza, Anticorru- zione, Controlli. Il sistema informatico a supporto dei servizi e lo sviluppo per i cittadini attraver- so la realizzazione dell’Agenda Digitale sarà quindi l’elemento fondamentale di crescita. Valutando anche una crescita complessiva del sistema degli sportelli al cittadino sulla base delle esperienze più avanzate, tra le quali il nostro sportello semplice. La collaborazione tra i Comuni si è sviluppata in questi anni su attività impor- tanti anche in apposite società: per noi in particolare Melamangio e Adopera. Sulla prima, con Zola Predosa e un socio privato abbiamo una gestione delle mense nelle scuole di altissima qualità anche per i percorsi sulla cultura dell’ali- mentazione che sappiamo sviluppare. Per Adopera, con la fusione per incorpo- razione con Secim (servizi cimiteriali) abbiamo allargato la compagine societa- ria a Zola Predosa e Monte San Pietro, per attività che potranno svilupparsi sui lavori pubblici e altro che i Comuni vorranno affidargli. La nostra prospettiva deve essere quella di un ampliamento del ruolo di queste società ad altre attività e Comuni della nostra Unione. Tali società possiedono le capacità organizzative e tecniche per migliorare i servizi e grazie a maggiori economie di scala si potrebbe giungere a importanti risultati. Il lavoro rappresenta lo strumento più importante ed efficace di coesione so- ciale e deve quindi rivestire un ruolo fondamentale a livello di Unione dei Co- muni, in modo da coinvolgere attivamente le imprese del territorio, i lavoratori e le parti sociali agevolando il dialogo tra le stesse. Andrà applicato, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, sul nostro territorio il “patto per il lavoro” nato
a livello regionale e già attivo anche a livello metropolitano. In questo modo vorremmo agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta lavorativa, non solo in relazione ai giovani, ma anche e soprattutto con riguardo alle fasce maggior- mente colpite dalla recente crisi economica e del lavoro. Andrà infine sviluppato e potenziato il sistema organizzativo Comuni/ Unione in un’ottica di sinergia e di crescita complessiva del sistema amministrativo dei Comuni, come elemento fondamentale per realizzare obiettivi importanti.
Innovazione e tecnologie digitali per i servizi al cittadino massimobosso.it
Innovazione e tecnologie digitali per i servizi al cittadino I risultati raggiunti in questi anni sono stati di grande rilievo. Per rispondere ai bisogni vecchi e nuovi dei cittadini oggi si sono ripensate le forme organizzati- ve dell’azione amministrativa. Di pari passo con l’innovazione istituzionale si sono aggiornate le infrastrut- ture tecnologiche. Stiamo man mano rafforzando l’efficienza e la trasparenza dell’attività amministrativa. Gli strumenti del web 2.0 rappresentano una gran- de opportunità, insieme a tutti quelli che abbiamo già a disposizione e che de- vono continuare a essere presidiati per non lasciare indietro nessun cittadino. Lo Sportello Polifunzionale semplice è uno sportello che evita ai cittadini di spostarsi da un ufficio all’altro per sbrigare le pratiche, rendendo possibile adempiere a 236 procedimenti presso un solo desk. Con un nastro orario ampio e che comprende anche il sabato. Tante operazioni si possono effettuare anche online: dalla certificazione ana- grafica, all’iscrizione ai servizi educativi e scolastici, alla compilazione e invio delle pratiche, alla prenotazione degli appuntamenti, ecc. Una vera e propria eccellenza, ricono- sciuta anche dalle molte Amministrazioni comunali italiane che in questi anni lo hanno visitato per apprenderne il modello. Un cittadino su due si reca in Comune più di una volta all’anno. Gli accessi al Municipio annui sono 73.477, per le varie esigenze. Per gli eccellenti risultati in infrastrutture e nell’erogazione di servizi a cittadini e imprese, il nostro Comune è stato premiato con il premio Smarter Race – ri- conoscimento per le comunità più “intelligenti” della regione – nella categoria delle città sopra ai 15.000 abitanti. La competizione, promossa dalla Regione Emilia-Romagna – Agenda Digitale (Ader), ha l’obiettivo di favorire e misurare la progressione verso il 100% digita- le a zero differenze tra luoghi, persone e città della Regione. Il riconoscimento viene assegnato alle comunità che, secondo la misurazione del sistema Smar- ter, hanno raggiunto un maggior numero di obiettivi digitali. Nel corso del mandato sono nati nuovi strumenti di comunicazione: la pagina facebook ufficiale del Comune (aperta nell’ottobre 2015 e oggi seguita da qua-
si 5.000 account), e il servizio gratuito di messaggistica whatsapp, che conta ben 2.931 contatti. Questi strumenti si aggiungono a quelli già curati e seguiti dalla redazione in- terna all’Amministrazione comunale, dai due periodici, il mensile Casalecchio News e il trimestrale Casalecchio Notizie, che hanno rispettivamente 22 e 45 anni di vita, al sito web oggetto nel 2017 di un restyling rispettoso delle linee guida dell’Agenda per l’Italia Digitale a favore di una migliore fruibilità, dall’ac- count twitter attivato nel gennaio 2013 che ora ha 1.640 follower, alla newslet- ter settimanale che ha oltre 2.000 iscritti. Lo sforzo costante dei servizi di comunicazione e relazioni esterne è quello di gestire e coordinare una molteplicità di strumenti online e offline cercando per ognuno i tempi e il linguaggio più adatti, rapportandosi con tutti i fornitori di contenuti, “traducendone” le informazioni per il pubblico. Dovremo sostenere e migliorare la qualità raggiunta tendendo ad espandere questi risultati ai Comuni della nostra Unione. Con processi che seguano l’evo- luzione dei servizi, la costante dematerializzazione dei documenti e l’incremen- to dei servizi on line.
Trasparenza, legalità e diritti massimobosso.it
Trasparenza, legalità e diritti Il nostro Comune è in prima linea nella lotta all’illegalità e nelle procedure in- terne finalizzate a contrastare i fenomeni di corruzione. Un impegno testimo- niato anche dall’adesione a Avviso Pubblico, rete di enti locali impegnati nella diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. La case history di Casalecchio – e le decine di iniziative che il nostro Comune promuove ogni anno su questi temi, coinvolgendo tutti i target – negli ultimi cinque anni è stata presentata nell’ambito dei più importanti appuntamenti nazionali ed europei in materia di legalità e corruzione. Impegno che intendiamo continuare a mantenere con convinzione. Negli ultimi anni abbiamo avviato una strada da consolidare sul tema dei diritti civili per tutti i cittadini con gli strumenti normativi e giurisprudenziali esistenti ( es: riconoscimento alla bigenitorialità dalla nascita dei figli). Vanno compiute azioni per continuare l’azione di superamento delle discrimi- nazioni esistenti prevenendone di nuove attraverso buone prassi e strumenti programmatici dati anche dall’appartenenza alla rete antidiscriminazione della città metropolitana di Bologna e Città Metropolitana. Le discriminazioni de- vono essere sondate, accertate e studiate per poterle contrastare. Qualsiasi evento, formazione, ricerca ecc sarà ben accetta, agevolata, patrocinata ed eventualmente finanziata in modo che Casalecchio diventi città dei diritti. Per questo sarà utile lavorare per l’inclusione, combattendo gli stereotipi di genere, di appartenenza etnica e sull’orientamento sessuale, anche sul piano formativo dei dipendenti e di tutti quanti entrano in contatto con il Comune, in modo che si faccia educazione ad ogni livello. In questo contesto vanno continuate e sviluppate iniziative per le giornate dedicate contro le discriminazioni o i diritti (ad es. la giornata internazionale contro le discriminazioni sui disabili del 3 di- cembre, quella internazionale contro l’omofobia del 17 maggio, ecc).).
Una comunità a sostegno alle persone massimobosso.it
Una comunità a sostegno alle persone Essere Comunità Le complessità sociali che stiamo affrontando mettono a dura prova il nostro modello di società. Il prevalere dell’individualismo sta minando alla base il con- cetto di comunità inclusiva che da sempre promuoviamo. E’ assolutamente necessario ricostruire il senso di Comunità, l’appartenenza a qualcosa di più grande di se stessi. Il concetto di bene comune, rispetto per gli altri e di solidarietà vanno coltivati con grande cura e pazienza, riportando le persone a confrontarsi tra loro in modo costruttivo e non distruttivo: siamo parte della medesima comunità e non antagonisti! Partendo da questo concetto fondamentale è necessario ragionare su come trasmetterlo alle nuove generazioni che saranno l’ossatura della società di do- mani. Troppi episodi di disagio minorile, di derive neo-fasciste e di mancato rispetto delle regole. Una comunità deve essere in grado di educare, di instra- dare il proprio futuro sul binario giusto. Una Comunità educa Il ruolo educativo non può essere demandato esclusivamente alla scuola, l’in- tera comunità deve giocare il proprio ruolo: la scuola, la famiglia, le istituzioni, l’associazionismo ed i singoli cittadini. E’ fondamentale educare i ragazzi nel senso più ampio del termine, partendo dall’educazione civica e alla cittadinanza. Investire sui cittadini di domani per- ché siano consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri, in modo che la società di domani sia migliore. Per fare questo occorre coinvolgere e supportare le famiglie fornendo loro strumenti, conoscenze e possibili forme di aiuto. Ad esempio gli sportelli d’ascolto nelle scuole, il centro per le famiglie, servizi di orientamento scolastico e lavorativo, percorsi di accompagnamento al lavoro con mappature delle reali necessità del mercato lavorativo. In un con- testo in cui i casi di bullismo sono sempre più frequenti il supporto alle famiglie e ai ragazzi è un tema centrale, occorre instradare correttamente la voglia di protagonismo dei giovani fornendo loro spazi e opportunità. Una Comunità include L’accessibilità Una comunità accogliente rende accessibili i luoghi, gli spazi e i servizi a tutti! Molto lavoro è stato fatto ma molto rimane da fare in tal senso. Bisogna ragionare con il passo dei più deboli costruendo quindi un ambiente
inclusivo sotto tutti i punti di vista. Una città smart è una città che permette a tutti di fruire dei propri servizi! Il concetto di Universal design deve diventare una linea guida per la progetta- zione della città e il tema dell’inclusione e facilitazione di accesso deve essere il mantra per i servizi sociali. Da tempo parliamo di welfare sartoriale, vale a dire servizi a misura di persona. Per fornire la miglior risposta possibile ad un bisogno è necessario avere solu- zioni flessibili che si adattino alle esigenze della persona. Inoltre la “ricomposi- zione” dei servizi erogati da soggetti diversi (Servizi sociali, servizi sanitari, ser- vizi educativi, ecc.) non può essere lasciata al solo cittadino e alla sua famiglia, deve essere compito del Comune e degli altri Enti Pubblici agevolare questo processo per facilitare la costruzione delle risposte al bisogno espresso. L’autonomia In una città accessibile sono possibili progetti di autonomia realmente aperti a tutti, disabili, anziani non autosufficienti, neo mamme, ecc. Negli anni diversi progetti sul “dopo di noi” e sul “durante noi” per lo sviluppo delle autonomie delle persone disabili sono stati realizzati, questo è un tema sul quale occorre continuare ad investire per riuscire a dare risposte persona- lizzate a tutti i cittadini che hanno questa necessità. Partendo quindi dall’analisi dei bisogni esistenti è necessario progettare nuove risposte che siano in grado di accogliere le differenti esigenze di autonomia, ascoltando le persone e le loro famiglie accompagnandole verso una scelta consapevole. Il ragionamento sulle soluzioni non può essere esclusivamente comunale ma deve avere un respiro almeno di Unione. L’attenzione per i più piccoli L’ obiettivo europeo di offerta di servizi alla prima infanzia definito dall’ Europa è il 33%. In Italia la media è del 22,8%. Il Comune di Casalecchio garantisce ad oltre il 60 per cento dei bambini servizi educativi per la prima infanzia gestiti in forma diretta o avvalendosi di Enti del terzo settore. La scelta di sviluppare e sostenere servizi di qualità è storica e intende rispondere prima di tutto alle bambine e ai bambini per garantire loro proposte pedagogiche per una cresci- ta armoniosa e anche per proporre alle famiglie servizi che aiutino la concilia- zione fra tempi di vita e tempi di lavoro. Mantenere quindi un’offerta di qualità in grado di supportare e promuovere la genitorialità. Contrastare la povertà Non siamo più di fronte ad eventi ciclici per cui, trascorsa la fase di magra, riprende la normalità e si torna allo zoccolo fisiologico di emarginazione. La
possibile lunga durata, se non l’irreversibilità della crisi, determina quindi l’e- stensione della vulnerabilità anche alla sfera sociale e culturale, aggredendo la qualità della vita in tutti i suoi aspetti. Il bisogno contingente non può essere assolutamente ignorato, ma diventa fondamentale agire oltre la gestione dell’emergenza, con l’obiettivo di rimuo- vere le cause della povertà, non limitandosi alla pur drammatica contingenza. Il lavoro, il recupero dell’autonomia economica persa deve essere l’obiettivo permanente di riferimento di chiunque sia impegnato a contrastare le povertà e i suoi effetti. Il quadro di progressiva disuguaglianza sociale che l’attuale organizzazione economica mondiale determina, impone di favorire ogni tipo d’intervento che tenda a contrastarla e a contenerne gli effetti. Il modo di affrontare le povertà non è neutro: si possono perseguire modelli che tendano all’individualismo e alla concorrenzialità delle posizioni; si può, al contrario, favorire la coesione sociale con provvedimenti che rendano premian- te l’aggregazione delle persone e delle famiglie in difficoltà. In questo caso, agli interventi di tipo diretto, sono ovviamente da preferire la predisposizione di servizi e iniziative a favore della collettività nel suo insieme. È chiaro che i percorsi condivisi, hanno oltretutto il pregio di favorire il rispet- to della legalità e delle regole sociali, prevenendo risposte “fai da te” che non tengano conto degli strumenti contraddittori rispetto agli obiettivi perseguiti. A livello operativo territoriale ne conseguono alcune indicazioni: Definire le situazioni irreversibili a causa dell’età, delle condizioni sanitarie o d’inabilità: a queste vanno ovviamente destinati provvedimenti di tipo perma- nente. Negli altri casi gli aiuti vanno previsti nella temporaneità del relativo progetto che deve accompagnare e caratterizzare il tipo d’intervento, compresa l’even- tuale attribuzione della casa popolare. Il sostegno attivo deve prevedere, in particolare, corsi e percorsi di inserimento lavorativo, tali da recuperare la per- duta autonomia economica. La partecipazione attiva dell’utente è elemento imprescindibile per la messa a disposizione di tutti gli strumenti utili all’obiettivo finale. Questa tendenza va rafforzata anche con elementi di reciprocità, utili ad incrementare le forme d’aiuto in atto. Operativamente, è fondamentale che tutti i soggetti, pubblici, privati e asso- ciativi, concorrano in maniera condivisa e coordinata al raggiungimento degli obiettivi dati, ciascuno con le proprie prerogative e le proprie caratteristiche. In proposito, la consolidata e proficua collaborazione tra l’Amministrazione Co-
munale e l’Associazionismo locale va ulteriormente consolidata; la riconosciuta interazione con i Servizi sociali, fonte di risultati sconosciuti altrove, va costan- temente coltivata e rinforzata, valorizzando l’esperienza acquisita tra la profes- sionalità degli operatori di ASC Insieme e la disponibilità, la progettualità e la capacità d’intervento del Volontariato. Nulla va dato per scontato, ma gli ultimi risultati conseguiti da esperienze arti- colate e trasversali come il “Last minute market”, gli interventi del “Centro per le Vittime”, l’apertura dell’”Emporio Solidale”, i Progetti sulla Vulnerabilità gestiti dalla rete delle Associazioni dell’intera Unione Comunale col coinvolgimento dell’Ufficio di Piano, sono indicativi delle potenzialità che ancora possono es- sere sviluppate. L’effetto moltiplicatore che si determina fa sì che le risorse investite, sia umane che economiche, determinano una ricaduta enormemente più ampia a favore di tutta la comunità. In caso contrario, a parità di risorse, si avrebbe un risultato molto meno efficace e soprattutto meno utile per chi necessita dei servizi che vengono offerti. È una realtà che va difesa e sostenuta, pena un forte decadi- mento dell’offerta stessa dei servizi. Una comunità che lavora e produce qualità della vita. Dobbiamo partire dal concetto di impresa come bene comune, inserito in una comunità, che contribuisce alla qualità della vita dei cittadini. Per questo non possiamo prescindere da alcuni concetti, quali: la responsabilità sociale d’im- presa, che per noi significa sia responsabilità verso i lavoratori, sia verso la co- munità; e il welfare circolare. Questi due concetti sono le basi fondamentali per creare sinergie territoriali utili a tutti. Ad esempio, esperienze di welfare azien- dale in stretta collaborazione con gli Enti Locali e con la regia pubblico-privato, vanno sperimentate e promosse. Consci dei limiti, anche normativi, che impediscono ai comuni un’azione diretta sul mondo delle imprese, è comunque necessario lavorare per rendere ancor più attrattivo il territorio casalecchiese. In quest’ottica anche un ruolo maggior- mente propositivo del Comune, nei rapporti tra sistema scolastico ed imprese, nel produrre diversi indirizzi formativi, orientamento professionale basato sulle reali necessità del territorio, contribuisce a creare ulteriore valore aggiunto. Negli ultimi tempi, grazie anche alle politiche Regionali e comunali messe in campo, su Casalecchio e più in generale sull’Unione Reno Lavino Samoggia, hanno aperto nuove realtà imprenditoriali di alta specializzazione che hanno creato un numero considerevole di opportunità lavorative. L’attrattività di Ca- salecchio va “coltivata” attraverso scelte oculate riguardanti le zone industriali e artigianali che possano creare opportunità e servizi per lavoratori ed aziende. Riteniamo necessario un monitoraggio complessivo del tessuto produttivo in-
dustriale ed artigianale di Casalecchio, promosso in modo strutturato con le as- sociazioni di categoria, imprenditori, organizzazioni sindacali e con le centinaia di studenti ed i loro docenti. Una sorta di osservatorio sul lavoro che valorizzi le realtà virtuose ed innovative presenti sul territorio e dia un quadro comples- sivo dello stato dell’arte anche per orientare le scelte future. Alcuni temi vanno posti al centro della discussione e della programmazione: la sostenibilità dello sviluppo con la conseguente “transizione ecologica” dei sistemi di produzione, la tutela dell’ambiente, l’occupazione giovanile, la parità salariale tra generi, l’integrazione e la tutela di più deboli. In un contesto che vede sempre più problematica la collocazione al lavoro delle persone a bassa specializzazione occorre trovare nuove forme di collaborazio- ne con le imprese locali, in ottica di welfare generativo, fondato sul principio di reciprocità -dare senza prendere e prendere senza togliere- e sulla sussidiarietà circolare, nelle quali oltre gli Enti Pubblici o le Organizzazioni del 3° Settore, an- che le imprese sono maggiormente coinvolte ed interagiscono tra loro per in- dividuare le priorità degli interventi, i modi di gestione, le risorse economiche. Occorre sostenere e promuovere forme di autoimprenditorialità, start-up, incu- batori d’impresa ed artigiani. Costruire modelli che rendano sostenibile, sotto tutti i punti di vista, l’avvio di nuove imprese come ad esempio esperienze di co-working e family working. In un Comune, che, in controtendenza non ha tagliato la spesa pubblica (anzi l’ha aumentata), che punta decisamente sul dialogo e la composizione di un patto di cittadinanza tra i diversi strati sociali ed attori, sono diversi i protago- nisti sussidiari ma non secondari. Pensiamo soltanto al Terzo Settore, nelle sue forme e sfaccettature, da sempre in prima fila nelle risposte ai bisogni, capace di gestire gran parte dei servizi alla persona del comune. I percorsi formativi per il reinserimento nel sistema produttivo a favore delle fasce più fragili della popolazione vanno incrementati anche attraverso la col- laborazione con realtà quali l’Emporio Solidale il Sole che già prevede al suo interno “Lo scaffale formativo”. Occorre anche studiare nuove forme di pro- tezione e accompagnamento economico, sociale e culturale per chi è senza lavoro con relativo reinserimento nella rete sociale e parentale, evitando così solitudine ed emarginazione. A livello metropolitano va incentivata la partecipazione al Progetto “Insieme per il lavoro”, che ha l’obiettivo di massimizzare il reinserimento lavorativo di persone vulnerabili attuando percorsi di cooperazione orizzontale ed è il frutto della collaborazione del Comune di Bologna, Città metropolitana e Arcidiocesi di Bologna che integra diversi mondi: le Istituzioni, le Parrocchie, le Caritas, le Associazioni, realtà del Terzo Settore e più di 60 Imprese virtuose che possono generare un impatto positivo sul territorio.
Una comunità che abita e fa abitare... Il diritto alla Casa è un diritto fondamentale che assieme a quello al lavoro forma l’ossatura stessa dell’autonomia di una persona e di una famiglia. L’au- mento di criticità sul mercato dell’affitto registrate in questi ultimi anni ha in- crementato le richieste abitative a canone calmierato o di residenza pubblica da parte di famiglie in difficoltà. Diviene necessario strutturare una vera e pro- pria “filiera dell’abitare” che vada dall’emergenza fino al supporto per l’affitto sul libero mercato. Nella pratica occorre continuare a progettare nuove forme sostenibili di accoglienza per le famiglie in emergenza abitativa; coinvolgere Acer per gestire al meglio il patrimonio ERP ed ERS esistente e per aumentare il patrimonio di edilizia pubblica. Supportare nuove forme di abitare come ad esempio: il co-housing, l’housing sociale, l’autorecupero. Siamo in un contesto che vede forti criticità nel mercato dell’affitto e le soluzio- ni messe in campo finora non hanno dato i risultati sperati (ad es. AMA, ERS). Se aggiungiamo la cancellazione del fondo affitti per i comuni sotto i 50.000 abi- tanti e le esigue risorse destinate al protocollo antisfratti, la situazione richiede un intervento strutturale per garantire il diritto alla casa a tutti. Abbiamo la ne- cessità di progettare e realizzare nuove risposte a questi bisogni coinvolgendo tutti i soggetti in campo. Da promuovere un regolamento ERP condiviso tra tutti comuni dell’Unione e la nascita di un vero e proprio sportello dell’abitare sociale che si occupi del tema casa. E’ inoltre urgente ripensare modalità e fina- lità dell’Edilizia Residenziale Sociale, nonché il ruolo dell’Agenzia Metropolitana per l’Affitto. I casi più complessi, compresi quelli in cui si registrano episodi di violenza domestica, necessitano di una risposta adeguata che deve essere rea- lizzata sul territorio dell’Unione. Una comunità con pari opportunità Le donne sono consapevoli di essere pronte al governo della società e di es- serne un pezzo indispensabile, sono libere nel pensiero e nelle scelte. Tuttavia assistiamo in questi ultimi anni a una regressione dei diritti delle donne e anzi ad attacchi mediatici, linguistici, economici ed istituzionali nei loro confronti, nonché ad un aumento esponenziale ed inaccettabile di azioni violente nei loro confronti. Un peggioramento quindi della condizione femminile, nonostante le tante conquiste e i tanti progressi ottenuti negli anni passati, con battaglie o percorsi lunghi e faticosi. Il nostro Paese, rispetto al divario di genere ha perso dal 2015, trentadue posizioni, passando all’82° posto su 144 analizzati. C’è ve- ramente di che vergognarsi. Fortunatamente a Casalecchio la situazione non è così preoccupante ed esistono strumenti per prevenire e supportare situazioni di difficoltà, disagio e violenza nei confronti delle donne. Un esempio per tutti il Centro Vittime che lavora in concerto con l’Ente Locale, i servizi socio-sanitari,
le case rifugio e i centri antiviolenza a contrasto delle discriminazioni e violenze di genere. Anche la nostra Amministrazione ha in campo diversi strumenti per favorire il superamento del divario di genere, ci dobbiamo però impegnare an- cora a livello istituzionale perché le donne che compiono la difficile e dolorosa scelta di ricorrere all’aborto, possano farlo senza incontrare nelle strutture sani- tarie pubbliche difficoltà. Perché venga favorito ancora di più l’accesso al lavoro delle donne con strumenti atti ad alleggerire il lavoro di cura dei figli e della fa- miglia. Ci batteremo ancora contro ogni forma di sessismo linguistico, culturale con progetti di “parità educativa” anche nelle scuole volti a superare il concetto di inferiorità e a sviluppare il concetto di rispetto fra i diversi generi. Vigileremo ancora sul divieto nel nostro territorio di cartelli con pubblicità sessista e mer- cificazione del corpo della donna. Tornano di attualità battaglie che pensavamo ormai vinte ed archiviate e invece… Pensiamo a temi con l’aborto o I Consultori, gli obiettori di coscienza: diritti delle donne oggi rimessi in discussione che noi siamo pronti a difendere con tutti gli strumenti a nostra disposizione Una comunità di diritti I diritti e la loro garanzia sono lo strumento fondamentale per combattere tutte le discriminazioni. Solo grazie alla parità di diritti concretizzata nei fatti si può parlare di comunità accogliente e di parità. In questo senso dei passi in avanti sono stati fatti ma siamo ancora lontani dall’obiettivo finale. Nel nostro piccolo è possibile fare la nostra parte sotto diversi punti di vista: culturale, continuan- do le esperienze formative per bambini e genitori sulla parità fin da piccoli; confermando e rilanciando la nostra presenza all’interno della rete degli Enti Locali per i diritti LGBT (READY); dando seguito ai registri sul fine vita; Una comunità accoglie Partiamo dal presupposto che una Comunità accogliente è una comunità più sicura. Emarginare e discriminare porta per forza di cose a creare marginalità sociali che poi trovano sfogo in vari modi normalmente nessuno di questi ha un’utilità sociale. Assistiamo in questo ultimo decennio a movimenti di milioni di persone, molte donne e minori, che fuggono da situazioni di guerra, miseria, torture, chiedendo asilo politico o un aiuto solidale per trovare nuove oppor- tunità per una vita più umana e dignitosa. Questo fenomeno, esteso a livello nazionale, tocca in maniera minore Casalecchio, ma è pur sempre portatore di insicurezza e paura per la nostra comunità. La nostra Amministrazione si pro- pone di continuare a combattere il clima di tensione che ha creato il Governo con le sue scelte e le sue dichiarazioni, raccogliendo ed ascoltando le richieste dei propri cittadini che si sono sentiti abbandonati con la crisi. Per molti il mi- grante, l’extracomunitario è colui che ruba il lavoro e riceve più attenzioni dallo
Stato e dagli E.L., colui che non rispetta la nostra cultura ma vuole imporci la sua. Ci proponiamo di continuare a combattere la politica della paura, della chiusura, del ritorno al razzismo. Una Comunità che accoglie è una comunità sicura. Chi si sente parte del tessuto sociale di un territorio sarà naturalmente portato a prendersene cura. Per questo motivo si vuole mantenere e consoli- dare la buona convivenza oggi esistente sul nostro territorio, grazie all’integra- zione e all’inclusione (anche lavorativa), che hanno consentito e consentono l’attuale coesione sociale. Occorre lavorare ancora sull’integrazione creando occasioni di confronto e coinvolgimento delle varie culture oggi presenti sul territorio. Conoscersi, incontrarsi sono l’unico modo per superare le incom- prensioni. Pensiamo sia importante proseguire con i corsi per l’apprendimento della nostra lingua, ma anche corsi sulle nostre leggi e sui diritti e doveri per tutti. Casalecchio è una comunità aperta e solidale, che tende la mano a chi arriva esigendo il rispetto delle regole di convivenza civile. Il superamento del campo sosta di via Allende si inserisce in questo modello di integrazione, sicuramente inizialmente non facile, che necessita di supporto e di percorsi guidati per gestire le criticità. Il Decreto Sicurezza (Salvini) che prevede il superamento del modello Sprar (l’accoglienza diffusa sul territorio gestita dai Comuni) radicato, efficiente ed efficace provoca un aumento esponenziale della spesa per i Comuni, Servizi Sociali intasati e perdita del posto di lavoro per centinaia di giovani impegna- ti nell’accoglienza, profughi per strada, consegnati al crimine. L’Unione Reno Lavino Samoggia di cui Casalecchio fa parte ha siglato un importante Accordo con le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL in merito al Decreto, finalizzato all’istituzione di un Albo per l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo e a tam- ponare i danni provocati dal Decreto. Una Comunità si prende cura Il progressivo invecchiamento della nostra popolazione e l’allungamento della vita accrescono anche a Casalecchio il numero delle persone con patologie croniche, disabilità, non autosufficienza. In un contesto che vede sempre più coinvolti i servizi territoriali nella presa in carico di queste persone, occorre potenziare le sinergie tra servizi sociali e servizi sanitari, per costruire risposte adeguate che sostengano sempre di più la domiciliarità e tutti i caregivers. La presa in carico dell’anziano deve coinvolgere la famiglia agevolandola nella gestione e nell’accesso ai servizi. Agire sulla prevenzione, sfruttando anche la presenza della Casa della Salute come luogo perno di questo tipo di iniziative è strategico per prevenire e monitorare i bisogni. Progetti di supporto alle fa- miglie come Badando, Caffè Alzheimer e Il mio amico Parkinson, gruppi di auto mutuo aiuto, vanno ulteriormente sviluppati per supportare il più possibile chi
si trova ad affrontare situazioni complesse. Particolare attenzione va posto sul tema “Case famiglia” che devono essere regolamentate e controllate per ga- rantire agli anziani e alle loro famiglie un servizio adeguato ai bisogni. La centralità della prevenzione si attua attraverso molteplici interventi attivi sullo stile e sulla qualità della vita. Promuovere l’attività fisica, la sana e corretta alimentazione, l’attività mentale, le relazioni sociali in contrasto alla solitudine. Nel nostro Comune sono attivi ad esempio svariati gruppi di cammino che si rivolgono a differenti fasce di età, nonché attività di ginnastica di mantenimen- to, queste potrebbero diventare vere e proprie prescrizioni mediche in accordo con i medici di Medicina Generale e il SSN. La creazione di occasioni di stimolo per l’attività mentale e mnemonica è un altro campo su cui lavorare. In tema di alimentazione occorre “fare cultura” partendo dalle scuole per allargarsi alla società tutta, e fondamentale diventa -inoltre la lotta allo spreco –povertà- alimentare e contro l’inquinamento ambientale, che porta con sè una serie di patologie croniche importanti. Noi sosteniamo i “venerdì” di Greta! Una Comunità Partecipa Il ruolo attivo dell’associazionismo di qualsiasi genere è un patrimonio fon- damentale che va tutelato e promosso. La stretta sinergia del Comune con le associazioni e le parrocchie arricchisce il nostro territorio di opportunità e di servizi. Alcuni esempi virtuosi quali il Last Minute Market, il progetto di re- cupero delle morosità in edilizia residenziale pubblica e l’Emporio Solidale il Sole, testimoniano l’importanza di questo rapporto. L’Emporio Solidale il Sole, rappresenta un’opportunità per costruire una rete di soggetti eterogenei che possono collaborare assieme per dare risposte a differenti bisogni. La presa in carico delle marginalità sociali attraverso rapporti diretti che garantiscono l’accesso al cibo, alla cultura, allo sport e che creano opportunità di formazione professionale e occasioni di reciprocità è la concretizzazione del motto dell’Em- porio: “La Comunità al servizio della Comunità”. Il tema dell’equità di accesso continua ad essere centrale per i servizi. Non concentrare un numero elevato di benefici su un unico nucleo famigliare per evitare di creare veri e propri professionisti del welfare. La verifica, attraverso le convenzioni in essere e nuovi accordi con gli organi preposti al controllo, dei requisti di chi richiede servizi va ulteriormente sviluppata. Il progetto di recu- pero morosità in Edilizia Residenziale Pubblica attraverso la collaborazione tra Amministrazione Acer e Centro per le vittime, diventato un esempio per tutta l’area metropolitana, va diffuso e portato a regime dopo il primo periodo di sperimentazione. La sperimentazione avviata su San Biagio di “Progetto di Comunità” sta coin- volgendo diverse realtà nella realizzazione di attività che coinvolgano i citta-
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