Chiuso l'ufficio postale. La rabbia dei pensionati.
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Chiuso l’ufficio postale. La rabbia dei pensionati. “Chiudere un ufficio postale per 56 giorni in una frazione come quella di Matierno, popolata in particolar modo da anziani e da chi si sposta con i mezzi pubblici, senza dare alternative valide è qualcosa di inaccettabile”, ha denunciato Giovanni Dell’Isola segretario provincialedella Cisl Fnp provinciale. “La serrata di un servizio così importante non può avvenire senza fornire ai cittadini un servizio sostitutivo di tale nome. Con questa chiusura non si è tenuta in nessuna considerazione la validità e la presenza di un servizio importantissimo soprattutto per i pensionati. E ci auguriamo che si tratti di una chiusura veramente temporanea, che non si porti dietro l’ipotesi di serrata definitiva come accaduto in passato”, ha aggiunto Dell’Isola. Per Dell’Isola la chiusura di tale ufficio, in una delle frazioni collinari più importanti di Salerno, comporterebbe il dover ricorrere a terzi per raggiungere uffici dislocati in altri luoghi, con aggravi anche economici personali, non avendo a disposizione una rete di servizi pubblici di trasporto conciliabili con le proprie esigenze di vita quotidiana. “Forse qualcuno non si è chiesto come faranno gli anziani in questo mese a riscuotere la pensione o a pagare una bolletta. Siamo contrari alla chiusura in assenza di risposte valide e siamo certi della stessa amministrazione comunale si schiererà al fianco dei cittadini”, ha continuato. “Sollecitiamo perciò la direzione di Poste Italiane a dare un’alternativa valida a chi abita in zona. Magari sarebbe giusto portare a Matierno, in attesa della riapertura dell’ufficio il 10 maggio, lo sportello mobile già usato in alcune realtà come a Cava de’ Tirreni dando la possibilità di pagare bollette e riscuotere pensioni. Il mezzo usato da Poste Italiane potrebbe sostare nel parcheggio adiacente l’ufficio postale di Matierno, quello attiguo al campo di calcetto della parrocchia. Credo che il
Comune sia disponibile a rilasciare tutte le autorizzazioni del caso. Così i disagi si attenuerebbero. A questo ci dovrebbe pensare chi guida un’azienda ancora di interesse pubblico,ma forse qualcuno l’ha dimenticato. Non si devono dimenticare i bisogni degli anziani, ricreando quel rapporto di fiducia importantissimo anche nella gestione dei risparmi”, ha concluso Dell’Isola. Salute mentale a rischio per i giovani, colpa anche di alcol, droghe e stress Abuso di alcol e droghe, stress da social network, ma anche un uso di internet distorto. Sono questi alcuni dei fattori che si stanno innestando nell’insorgenza di patologie psichiatriche sempre più diffuse tra i giovanissimi e non solo. Di questo e molto altro si è discusso stamane a quasi due anni dalla presentazione alle Istituzioni nazionali della “Carta della Salute Mentale” messa a punto dalla Società italiana di psichiatria (Sip), in collaborazione con la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo), il Coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale e la Fondazione progetto Itaca onlus. Anche i dati disponibili sono pochi e frammentati, dipingono uno scenario allarmante. In più c’è il “sommerso”, ragazzi che non arrivano alle cure, e tutti i giovani che ogni anno finiscono in pronto soccorso per disturbi psichici collegati all’abuso di droghe o di alcol. «Stiamo lavorando con varie Istituzioni per aggregare i dati – spiega il segretario regionale della Sip Andrea Fiorillo -.
Purtroppo i giovani non afferiscono ai Servizi di Salute Mentale, eppure oggi il problema di nuove sostanze psicoattive è molto concreto. In questo senso la rete, che di per sé è uno strumento potentissimo, diviene un luogo di pericolo. Una realtà molto complessa per i ragazzi, che vengono schiacciati dalla pressione dei social, dei like».Bisogna anche ricordare tutt’altro che leggere che possono creare grossi danni» Ma come funzionano oggi i centri di salute mentale? Giulio Corrivetti, segretario regionale consigliere nazionale Sip, spiega che «sono aperti 12 ore, con una condizione di accoglienza che non va a prenotazioni, ma a priorità di intervento per i pazienti che hanno più forti esigenze di cura. I centri di salute mentale hanno la caratteristica di programmare, gestire e governare (con una regia centrale) l’erogazione dei trattamenti per le persone che hanno un’esigenza di cura». Stagione crocieristica, si parte: ritorna Costa Istituzioni e privati insieme per promuovere Salerno e conferire al porto crociere quell’accessibilità e quell’accoglienza che lo rendano fruibile e gradito ad un sempre maggior numero di compagnie. L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ha messo in campo una grande campagna di dragaggio che, nell’arco di due fasi, con inizio lavori stimato nel novembre 2019, porterà entro il 2021 i fondali del porto alle profondità necessarie per accogliere le grandi navi anche alla banchina di Molo Manfredi. Per la stagione 2019, cioè prima degli interventi di dragaggio, Salerno Terminal Passeggeri, la nuova società di gestione del terminal crociere, partecipata da Salerno Stazione Marittima
SpA e Salerno Cruises Srl, ha voluto comunque dare un forte segnale alle compagnie di navi da crociera. È infatti in corso un importante investimento per la manutenzione dei fondali dello specchio acqueo prospiciente Molo Manfredi, che permetterà alle navi di media grandezza, già da aprile 2019, di ormeggiare nelle immediate vicinanze del lungomare e del centro città. Per quel che concerne i dati di traffico, nel 2017 a Salerno erano stati movimentati 63.287 crocieristi in transito, per un totale di 52 scali, mentre il 2018 si è concluso con un interessante aumento del traffico (+14,8%), toccando quota 72.601 passeggeri, per un totale di 63 toccate nave. Ben 19 diverse navi, di diverse compagnie, hanno permesso ai propri passeggeri di visitare Salerno e il suo territorio. Le previsioni per il 2019 hanno come target il superamento dei 95.000 passeggeri (+30% rispetto al 2018). La stagione inizierà l’11 aprile con Costa NeoRiviera, che siglerà definitivamente il rientro delle navi di Costa Crociere a Salerno, dopo lo scalo di Costa Pacifica del 2018. La nave, grazie ai lavori di livellamento dei fondali, potrà ormeggiare a Molo Manfredi, a due passi dalla Stazione Marittima. L’altra novità saranno le navi di Marella Cruises, compagnia che si rivolge al crocerista britannico con navi di categoria premium. La stagione si concluderà poi il 4 dicembre con Pacific Princess. Dall’inizio della gestione terminalistica del traffico crociere nel 2010, si è passati da poco più di 32.000 passeggeri ai numeri attuali, con una spiccata internazionalizzazione e un incremento esponenziale del numero di compagnie che scelgono e preferiscono Salerno. Ma la posta in gioco va oltre i numeri. Il vero obiettivo è il miglioramento della percezione di Salerno come meta crocieristica d’eccellenza. A esprimere soddisfazione è stato anche il consigliere comunale Donato Pessolano: «Ho fortemente voluto – ha spiegato – che si facesse questo incontro per far sapere ai cittadini come a Salerno istituzioni e privati facciano squadra per promuovere questo territorio. Il Comune di Salerno si propone come partner istituzionale per la promozione della Destinazione Salerno che, insieme agli
operatori del turismo “dell’arte dei vicoli e delle opere moderne, che sono parte integrante della città”, vuole offrire la migliore prova dell’accoglienza campana e portare all’attenzione del mercato crocieristico lo scalo salernitano». Renzi a Sassano, de Magistris in città. Pellegrino: «Ero e sono renziano» di Andrea Pellegrino «Sono stato renziano della prima ora, renziano quando Renzi è stato al governo, quando ho dovuto fare dei passi indietro e sono renziano anche oggi». Tommaso Pellegrino, sindaco di Sassano e presidente del Parco nazionale del Cilento, ospita questa mattina nel suo comune Matteo Renzi.L’appuntamento è per le ore 10.30 presso il cine teatro “Totò”. L’ex premier presenterà il suo libro “Un’altra strada” accompagnato, con molta probabilità, dall’ex ministro Maria Elena Boschi. «Nel libro ci sono le idee per il futuro», spiega Pellegrino che guarda avanti, ai prossimi progetti, sempre «al fianco di Matteo Renzi». Sugli errori: «Certo che ci sono stati, ma d’altronde chi non opera, non sbaglia», spiega il sindaco di Sassano che precisa: «Ha avuto condizioni interne particolari. Nonostante le investiture giunte attraverso le primarie, c’è chi internamente ha lottato, fin dal giorno successivo, per distruggere». Oggi intorno a Nicola Zingaretti c’è unità. «La stessa – prosegue – che ci doveva essere ai tempi di Matteo Renzi». Ma la parola d’ordine, per Pellegrino è «basta con la politica do ut des». «Ho visto tanti renziani quando Matteo
era al governo. Tutti spingevano per salire su quel carro. Ed oggi non ne sono rimasti tanti. Io c’ero e ci sono. Ci sono stato anche quando ho dovuto rinunciare alla candidatura alla Camera dei Deputati. Per spirito di servizio, per non creare problemi a Matteo Renzi, per condividere un progetto comune. Sono rimasto – prosegue Pellegrino – sempre allo stesso posto. Sarà per formazione politica e familiare ma preferisco sempre essere coerente». DEMA IN CITTA’ Ma se Renzi sbarca a Sassano, Luigi de Magistris arriva nel feudo di Vincenzo De Luca e parlerà di autonomia. Ad organizzare l’incontro è il consigliere comunale e provinciale Dante Santoro. L’ appuntamento è alle ore 10 presso la Sala San Leopoldo al Chiostro dei Frati Cappuccini di Piazza San Francesco a Salerno. «La spinta autonomista delle regioni del nord – spiega Dante Santoro – con maggiore intensità quelle governate dalla Lega, crea il rischio di gravi svantaggi per il meridione. Ci opporremo ad ogni ipotesi di secessione mascherata, il Sud ha già subito abbastanza. Da Salerno lanciamo un segnale importante creando un grande momento di confronto tra varie realtà politiche sensibili al tema». Ma non finisce qui. Il sindaco di Napoli sarà anche ospite di un incontro che si terrà nella sala dell’Archivio di Stato di Salerno, nell’ambito dell’evento “Cinemazioni per i diritti sociali”. Con de Magistris anche padre Alex Zanotelli, oltre che Lorenzo Forte (tra gli organizzatori), Guglielmo Vairo, Danilo Napoli e Davide Speranza. Villani (M5S):
“Riqualificazione ex Mcm ad Angri, dubbi sul progetto” Lo scorso 12 marzo ad Angri è stato approvato in Giunta il progetto di riqualificazione dell’area ex Mcm: la deputata Virginia Villani esprime dubbi e perplessità. “Lo scorso 14 gennaio, abbiamo tenuto insieme agli attivisti del MoVimento 5 stelle di Angri, un incontro con il primo cittadino Cosimo Ferraioli. Durante quell’incontro, a cui ha partecipato anche la senatrice Luisa Angrisani, abbiamo chiesto delucidazioni in merito al progetto di riqualificazione dell’ex area Mcm che si trova a due passi dal centro cittadino. In quell’occasione il sindaco ci aveva dato la sua parola e il suo impegno istituzionale, sostenendo che avrebbe permesso ai nostri tecnici di effettuare uno studio del progetto subito a ridosso dell’approvazione in Giunta. Ebbene, mi ha sorpreso vedere qualche ora fa, la pubblicazione di una nota a firma del sindaco Cosimo Ferraioli sui suoi profili social ufficiali, in cui presenta il nuovo progetto di riqualificazione dell’area ex Mcm, di cui purtroppo non possiamo avere una piena contezza – spiega la deputata Villani del MoVimento 5 Stelle – Chiediamo al primo cittadino di Angri di mantenere la parola e di rendere partecipi tutti coloro che sono interessati a saperne di più su questo progetto, attraverso degli incontri specifici e aperti al pubblico. Inoltre, sempre in nome della trasparenza, vorremmo sapere dal sindaco Cosimo Ferraioli se ha intenzione di far approvare questo progetto anche dal Consiglio
Comunale, visto che rispetto all’approvazione originaria del progetto di qualche anno fa, il piano di riqualificazione dell’area ex Mcm sembra sia stato ampiamente modificato in questa fase”. In merito al progetto, la deputata Villani continua: “Siamo preoccupati per il modo in cui si sta gestendo questo piano di riqualificazione, se non altro perché non vorremmo che questa zona diventasse un terreno fertile per speculatori edilizi. Non vorremmo che questo territorio ospitasse l’ennesimo miope colata di cemento che non servirebbe certo a riqualificare la città e soprattutto, andrebbe ad aumentare il carico abitativo in una zona di Angri che presenta già delle problematiche serie, da un punto di vista viario e per quanto concerne i sottoservizi per i cittadini. Certi della piena collaborazione dell’amministrazione locale, chiediamo ufficialmente un nuovo incontro con il primo cittadino per dialogare su questo tema e soprattutto, per ottenere tutte le risposte che abbiamo il diritto di avere sia come parlamentari della Repubblica e attivisti del MoVimento 5 stelle, ma soprattutto come cittadini di Angri” conclude l’On. Virginia Villani. Anche a Cava de’ Tirreni studenti in corteo Un’occasione di incontro e di confronto per riflettere sulle numerose sfide ambientali che sono chiamati a fronteg- giare i
cittadini, sia a livello lo- cale che globale. La sezione di Cava de’ Tirreni di Legam- biente ha organizzato per oggi una serie di manifestazioni che coinvolgeranno studenti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Il momento centrale della giornata sarà la “Marcia per il Clima – Friday for future”: un’iniziativa mondiale che vede protagonisti giovani e studenti in varie piazze del mondo, nato dal coraggio della giovanissima studentessa sve- dese Greta Thunberg. A Cava, gli studenti di tutte le scuole cittadine si raduneranno alle ore 11 nel cortile esterno del- l’Iis “Della Corte-Vanvitelli” per raggiungere in corteo piazza Vittorio Emanuele III, dove la manifestazione termi- neràsulle scale del Duomo. “Il 15 marzo ci saranno mani- festazioni in più 100 Paesi del mondo per dire ai grandi della Terra di fermare il cambia- mento climatico in atto, che sta mettendo a rischio il no- stro futuro” ha spiegato Attilio Palumbo, presidente di Le- gambiente Cava de’ Tirreni. Prima del corteo, alle ore 9, nell’auditorium dell’Istituto “Della Corte-Vanvitelli”, si terrà la giornata conclusiva del progetto “Sentinelle Ecolo- giche”, organizzato e realiz- zato nelle scuole superiori cittadine da Legambiente Cava de’ Tirreni – Circolo “Terra Metelliana”, nell’am- bito del progetto Green Gene- ration Hub. Nel corso dell’iniziativa agli studenti saràattribuito il riconosci- mento ufficiale di “Sentinella Ecologica” ed un allievo di cia- scuna scuola potrà leggere il “Manifesto per il Pianeta”, che rappresenta il lavoro conclu- sivo del progetto. Il docu- mento illustra le azioni pensate dagli studenti per mi- gliorare il territorio cavese e la propria scuola. All’incontro parteciperà l’europarlamen- tare S&D (Partito Democratico) Nicola Caputo e, in collegamento web, ci sarà Veronica Manfredi, Director of Quality of Life della Commissione Eu- ropea. All’appuntamento in- terverranno anche istituzioni cittadine. “Per fermare i cambiamenti climatici – ha rimarcato il pre- sidente di Legambiente Cava, Palumbo – occorre che le isti- tuzioni, anche quelle locali, at- tuino subito misure di
riduzione delle emissioni di CO2, ovvero favoriscano, tra l’altro, la diffusione di fondi energetiche pulite, l’utilizzo di veicoli elettrici, sistemi di ri- sparmio energetico e tecniche di agricoltura e allevamento a basso impatto. Cava de’ Tirreni si unisce a questa protesta mondiale perche ́ il cambia- mento parte anche dai terri- tori più piccoli. In questa sfida globale ciascuno di noi gioca un ruolo fondamentale”. De Luca litiga anche per i sediolini dello stadio S. Paolo I sediolini nello stadio San Paolo di Napoli, gia’ terreno di scontro nei giorni scorsi tra Aurelio De Laurentiis, patron della squadra azzurra, che li vuole multicolor, e il sindaco Luigi De Magistris, che propende per l’azzurro, provoca anche l’ennesima frizione Comune-Regione Campania. Ri- spondendo ai giornalisti a margine di un evento, il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, fa ironia a spese dell’assessore comunale allo Sport, Ciro Borriello. “E’ nel mio cuore – dice – se il sedicente assessore allo Sport del Comune di Na-poli stesse a casa, noi avremmo una facilitazione per tutto il lavoro che dobbiamo fare. Notoriamente dorme fino a mezzogiorno, se prolunga, diciamo, la sua dormita fino al primo pomeriggio, noi stiamo tutti tranquilli”. Il colore dei sediolini rientra in “quelle idiozie sulle quali solo qui noi possiamo litigare. E’ evidente che il colore dominante deve essere l’azzurro. E’ chiaro che c’e’ un legame con la maglia. De Laurentiis credo abbia posto un altro problema. Siccome siamo nella societa’ della comunicazione, in tutti gli stadi
del mondo si cerca di evitare l’immagine un po’ deprimente di uno stadio mezzo vuoto. Allora, per l’effetto televisivo e’ necessario non avere colori uniformi, ma anche colori un po’ mossi. Un problema di una banalita’ unica, risolvibile in due minuti. Si fa la fascia bassa tutta azzurra per dare l’identita’ e rimarcarla, poi la fascia superiore con la predominanza dell’azzurro con qualche punteggiatura bianca, in modo che nella ripresa televisiva lo stadio appaia tutto pieno. Questo era tutto il problema di comunicazione dell’immagine, su cui credo che il meno indicato a pronunciarsi sia il sedicente assessore Borriello che io porto nel cuore come una reliquia”. Borriello affida la sua replica a una intervista a una emittente privata. “Tra il film horror andato in onda l’altra sera prodotto dalla De Laurentis & co e la commedia scritta e diretta da De Luca/Crozza dal titolo a’ Cantin e zi’ Pepp’, c’e’ tutto l’odio contro chi mette impegno, passione, tempo, valori e soprattutto onesta’, che a quanto pare, e’ merce vera- mente rara nel panorama della politica attuale”. Esplosione in deposito di ‘botti’. Muore il titolare ad Avellino E’ rimasto vittima del suo lavoro, Michele D’Adamo, 50 anni, dilaniato dalla esplosione che ha distrutto il laboratorio dove confezionava fuochi d’artificio a Gesualdo, in provincia di Avellino. D’Adamo si trovava all’interno del deposito ricavato da una casa colonica in Contrada Pastene, a due chilometri dal centro abitato, quando intorno alle ore 15:30 si e’ verificata l’esplosione. Un boato fortissimo, avvertito
anche nei centri vicini della Valle del Calore, che ha fatto riversare in strada gli abitanti di Gesualdo. La deflagrazione ha fatto crollare al suolo la linea elettrica dell’alta tensione a servizio della zona rendendo piu’ complessi l’intervento e le operazioni di soccorso a cui hanno partecipato Vigili del Fuoco, forze dell’ordine e i sanitari del 118 giunti sul posto a bordo di diverse ambulanze. La forza dell’esplosione ha fatto ribaltare il furgone che D’Adamo aveva par- cheggiato nei pressi e grossi pezzi dello stabile sono letteralmente volati via per centinaia di metri. Nella zona sono accorse anche molte decine di persone, anche dai centri vicini, che hanno assistito alle operazioni di soccorso con la speranza di rivedere sano e salvo Michele. D’Adamo, che lascia moglie e tre figli, era infatti molto conosciuto a Gesualdo e in provincia di Avellino per la sua ultradecennale attivita’ di “fuochista” ingaggiato nei mesi estivi dai comitati che organizzano i festeggiamenti patronali. Sul posto e’ immediatamente arrivato anche il sindaco di Gesualdo, Edgardo Pesiri: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che Michele ce l’avesse fatta. Quando i soccorri- tori ci hanno informato, il nostro cuore si e’ stretto nel dolore piu’ forte per aver perso per aver perso un nostro fratello”. Dopo le operazioni di messa in sicurezza della zona, che resta comun- que off limits, sono state avviate le indagini amministrative e tecniche da parte degli artificieri per ricostruire le cause che hanno determinato l’esplosione e la conseguente morte di D’Adamo. “Viviamo nella società
dell’accusa, più che della difesa” di Andrea Bignardi “Viviamo in una società dell’ac- cusa più che della difesa, domi- nata da un dibattito mediatico mediocre e giustizialista, affi- dato a referendum popolari ed alla piazza urlante del web”. Quanto emerso dall’incontro – tenutosi ieri sera presso la sede della Fondazione Menna, sul tema “Dialogo sulla giustizia tra antichi e moderni”. L’evento, organizzato dall’Inner Wheel Club Salerno presieduto da Diana Saldone Di Lorenzo ha visto come protagonisti due salernitani illustri: il primo presidente emerito della Cas- sazione Giovanni Canzio ed il docente universitario di filologia classica Luigi Spina. A introdurre il dibattito e ̀ stato il presidente della Fondazione Claudio Tringali, che ha ricor- dato come il dibattito sulla concezione della giustizia e sulla sua mutazione nel corso dei millenni sia stato basato – fatte le dovute eccezioni – sull’aleteia, ovvero sul disvelamento della verità attraverso il con- traddittorio delle parti. «I clas- sici possono essere dei punti di riferimento su cui si possono basare le nostre vite, esprimono principi su cui si fonda la civiltà occidentale». Ha affer- mato Giovanni Canzio, che ha individuato nelle tragedie di Sofocle dell’Edipo Re e dell’An- tigone i germi del paradigma che fonda il processo penale moderno nelle sue fasi – in par- ticolare quelle dell’inchiesta e dello scontro tra il potere dello Stato e quello divino. “Il para- digma indiziario e ̀ un paradigma probabilistico” – ha affermato il magistrato salernitano nel concludere un lungo excursus storico sul procedimento giudiziario, che ha in- quadrato proprio nelle tragedie del secolo scorso, su tutte quella della Seconda Guerra Mondiale, l’origine delle attuali tutele per gli indagati e la pre- sunzione di innocenza. Canzio ha poi,
soffermato la sua attenzione sui valori della Carta co- stituzionale italiana come faro per il riconoscimento di tutti i diritti affermato: “La nostra Costituzione non conosce il nemico, ma afferma anche i suoi diritti”. Il docente di filologia classica ha soffermato la sua attenzione sui cambiamenti della società e sui suoi riflessi sulle questioni etiche ed in par- ticolar modo sulla condizione della donna. Spina ha poi espresso la sua contrarietà alla figura dell’agente provocatore, ai fini del contrasto ai feno- meni di corruzione. “C’e ̀ il rischio di riportare a galla mentalità arcaiche”, ha concluso il docente dell’Università di Napoli Federico II. Continua a molestare l’ex. Stalker sorvegliato speciale Nell’ambito della costante azione di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza di genere, il Questore di Salerno ha proposto l’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, con divieto di soggiorno nel comune di Salerno per la durata di un anno, nei confronti di Z.D. 42enne, salernitano, noto alle forze dell’ordine, ritenuto socialmente pericoloso in quanto più volte autore di atti persecutori in danno della ex convivente e, da ultimo, arrestato nello scorso mese di febbraio dagli agenti e sot- toposto alla misura cautelare della custodia in carcere. Il tribunale di Salerno, sezione Misure di Prevenzione, in data 11 marzo ha accolto con proprio decreto la proposta avanzata dal Questore sulla base della rapida ed accurata istruttoria da parte degli agenti della Divisione Anticri- mine della Questura di Salerno. La misura, fortemente in- novativa, e ̀ stata disposta per la prima volta in provincia
di Salerno, in applicazione della riforma introdotta dalla legge 161/2017, tesa ad arginare il fenomeno della vio- lenza di genere ampliando la platea dei destinatari delle misure di prevenzione, con l’inclusione dei cd. “stalker”, autori di condotte persecutorie ai sensi dell’articolo 612 bis del codice penale.
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