Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto

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Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto
Comune di Rovigo
                Nido “Buonarroti”

Progetto Educativo didattico annuale di intersezione
              piccoli e medio-grandi

               BAMBINI INSIEME
            uno sguardo sul mondo
            i diritti naturali dei bambini

            Anno Educativo 2017-2018
Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto
Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto
PREMESSA

L'anno educativo 2017/2018, raccoglie le istanze e le esperienze dello scorso anno in
cui abbiamo lavorato in intersezione in maniera molto forte e continuativa,
incentivando l'attività laboratoriale e dando ad essa vigore. I gruppi eterogenei
comprendono bambini che vanno dall'anno appena compiuto ai 36 mesi. La sezione
dei piccoli comprende bambini dai tre mesi ai 12 mesi.

Le sezioni eterogee per età sono:

                                la Sezione Gialli

                                        e

                                la Sezione Verdi

Ogni sezione è costituita da 24 bambini.

La sezione dei piccoli è costituita da 18 bambini.
Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto
La progettualità di quest'anno conclude il “Progetto educativo triennale” legato ai
“diritti naturali dei bambini e delle bambine” scaturiti dalla pedagogia di Alberto
Zavalloni:

 1. IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti;
2 . IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti;
3. IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura;
4. IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola,
interloquire e dialogare;
5. IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere
un fuoco;
6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua
pulita e respirare aria pura;
7. IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade;
8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi
su cui arrampicarsi;
9. IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua;
10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le
stelle.
Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto
Prendendo spunto da essi, si dà significato ai bisogni dei bambini, si riparte dalle loro
potenzialità per agire con loro e per loro durante il gioco e durante tutti i momenti
della giornata, per promuovere il loro benessere.

Le capacità prosociali dei bambini – sezioni eterogenee

I bambini più piccoli interagiscono con piacere con i bambini più grandi e hanno in
questo modo l'opportunità di rafforzare le proprie capacità cognitive e di relazione. I
bambini più grandi per contro, sviluppano capacità comunicative e intellettive a loro
volta. I bambini più piccoli inoltre beneficiano dell'osservazione e dell'imitazione dei
comportamenti dei compagni più grandi; i bambini più grandi, in presenza di bambini
piccoli diventano più sensibili e socialmente attivi di fronte a comportamenti quali:
aspettare i turni, condividere i giochi, assistere in caso di bisogno. Risulta inoltre
favorita l'integrazione di bambini con bisogni educativi speciali e stranieri, poiché
nelle sezioni eterogenee sono rispettati i ritmi e le caratteristiche di ognuno nonché i
tempi di apprendimento di ciascuno e colga il potenziale positivo di ogni individuo.

Lavorare per sezioni aperte significa:

►ampliare le esperienze relazionali dei bambini e degli Educatori;

►favorire la percezione da parte dei bambini e delle famiglie di un'unica comunità
educante;

►incrementare il confronto, l’intervento e la riflessione condivisi da parte degli
Educatori;

Lavorare per laboratori al Nido significa:

   • Offrire ai bambini la possibilità di esperire nuove conoscenze;
   • Conoscere nuovi spazi e persone;
   • Favorire specifiche competenze degli educatori che vengono messe poi a
     disposizione della comunità educante;
   • Favorire l’innovazione e la formazione continua con l’intento di crescere
     professionalmente per offrire ai bambini, sempre nuovi contenuti da
     apprendere e alle famiglie occasioni di confronto e condivisione sulle pratiche
     educative.
Comune di Rovigo Nido "Buonarroti" - Progetto Educativo didattico annuale di intersezione - Regione Veneto
I LABORATORI
Dal pavimento alla scatola
Laboratorio di intersezione tra bambini Medi/verdi e bambini
piccoli

Premessa
Ogni esperienza rappresenta un patrimonio di stimoli emozionali e cognitivi ed il
Nido ha la possibilità di proporre ai bambini molte attività utili per aiutarli a crescere
giocando. Quest'anno si è scelto di utilizzare il gioco delle Scatole Azzurre ed
avendo bambini piccoli (12/20 mesi) si adopererà inizialmente un grande telo azzurro
dove essi potranno immergersi in una esperienza sensoriale che li coinvolgerà
interamente.
I MATERIALI CON CUI GIOCHIAMO
   • FARINA GIALLA (adatta anche a bambini con problemi di allergia o
     intolleranza al glutine) che per le sue caratteristiche tattili può essere
     considerata un elemento di mediazione tra la sabbia e la terra;
   • SABBIA quale materiale accogliente e non strutturato.
Ogni azione, segno leggero, trova in questi materiali una risposta immediata. Gli
oggetti a disposizione dei bambini sono molteplici:
   • sacchetti;
   • scatole di diverse dimensioni;
   • setacci;
   • palette;
   • pigne;
   •   sassi;
   • conchiglie.
   • Il materiale sarà scelto di volta in volta dall'Educatrice dopo una attenta
     valutazione della situazione.
FINALITA' DEL LABORATORIO
questo laboratorio è finalizzato:
   • alla conoscenza e utilizzo dei materiali messi a disposizione;
   • alla opportunità di sperimentare;
   • alla scoperta di sensazioni;
   • alla valorizzazione delle emozioni e delle relazioni che si creano;
   • al favorire l'accettazione di piccole regole condividendo situazioni di gioco
Il laboratorio si svolgerà con piccoli gruppi di bambini da FEBBRAIO A MAGGIO
con una cadenza di una o due volte la settimana dalle ore 10,00 alle ore 11,00 circa.
Lo spazio dedicato al laboratorio è quello attiguo alla biblioteca (piano rialzato del
Nido).
Il compito principale dell'Educatrice è quello di costruire l'esperienza in modo
sempre creativo, supportata da una attenta osservazione, dalla cura e impegno profusi
nel trovare sempre soluzioni che accrescano la curiosità verso il nuovo e soprattutto
che garantiscano il benessere dei bambini.

Orto al Nido
Il progetto “orto al Nido” continua un percorso che da alcuni anni caratterizza le
esperienze educative del Nido Buonarroti e coinvolge oltre ai bambini ed alle
Educatrici delle Sezioni Medi/grandi verdi e Medi/grandi gialli, anche le colleghe
ausiliarie, le famiglie ed in particolar modo i nonni che hanno voglia e tempo per
lavorare con noi alla realizzazione di questo progetto. Ma vediamo in che cosa
consiste. Il primo obiettivo è quello di prendersi cura di un piccolo appezzamento di
terreno coltivato, nell'area esterna al Nido. Per i bambini la terra è un elemento
naturale tutto da esplorare. La terra si manipola, si travasa, si mescola, si trasporta.
Essa rappresenta una esclusiva opportunità di esperire:

   • il ciclo della vita;

   • l'avvicendamento delle stagioni;

   • il rispetto della natura;

   • la sorpresa e l'aspettativa che l'attesa porta con sé;

   • il giocare e non avere paura di sporcarsi;
• il rilassarsi stando immersi nella natura.

A partire dal mese di settembre, i bambini si sono recati nell'orto per raccogliere gli
ortaggi che a fine estate ancora erano presenti: fragole, pomodori, melanzane,
peperoni. L'attività con i bambini si svolge anche all'interno del nido con cadenza
bisettimanale ed in intersezione medi/grandi Verdi e Gialli.

L'attività di laboratorio interna al Nido, viene sempre preceduta dal racconto della
storia del Chiccolino e dalla presenza del vecchio amico TUTTOPAGLIA che,
quando arriva, porta ai bambini delle graditissime sorprese. Il laboratorio interno
dell'Orto, comprende:

         • i travasi della terra;

         • la semina nei vasetti per il successivo strapianto nel terreno;

         • l'utilizzo dell'acqua e degli innaffiatoi per tenere umida la terra nei
           vasetti;

Il progetto di quest'anno prevede inoltre il COMPOSTAGGIO per poter insegnare ai
bambini come dallo scarto quotidiano di cibo, possa ricavarsi una sostanza (humus)
che deriva dalla degradazione e rielaborazione di sostanze organiche. Questa pratica
ci serve a far capire ai bambini, attraverso l'esperienza, che la natura non produce mai
rifiuti, ma elementi utili al ciclo della vita su questo pianeta.
COSA UTILIZZEREMO

                      TERRA

                                                          SEMI

                        PIANTE

                                                          CONTENITORI VARI

                        PALETTE

                                                           RASTRELLI

                         SPRUZZINI

                   LENTI D' INGRANDIMENTO

I bambini per uscire indosseranno gli stivali. Questo fatto di cambiare le scarpe,
serve ai bambini ad aumentare le abilità di vestizione e svestizione. Inoltre i bambini
imparano ad aspettare che tutti siano pronti prima di uscire.Il nostro intento, in
accordo con le famiglie, è quello di abituare i bambini ad uscire in ogni stagione per
osservare ed imparare a riconoscere le differenze che la natura ci riserva.
QUALI SONO I NOSTRI OBIETTIVI

   • Sviluppare l'interesse per la natura;

   • imparare a rispettare la natura ed i suoi elementi;

   • stimolare l'osservazione;

   • stimolare l'esplorazione;

   • superare la paura di sporcarsi;

   • riconoscere e distinguere piante, fiori, piccoli insetti;

   • prendersi cura delle piante;

   • apprezzare i frutti della terra e assaggiarli;

   • imparare a separare i rifiuti;

   • sviluppare le abilità motorie ed il coordinamento oculo-manuale attraverso
     l'utilizzo di piccoli attrezzi per giardinaggio;

   • favorire la socializzazione ed il mutuo aiuto.

Enghish time

Il gioco dell'inglese per i bambini.

Premessa

Questo è il quarto anno in cui si propone la lingua inglese ai bambini con i
presupposto che una lingua si impara quando la si vive con allegria e con un
approccio ludico.

Giochiamo da piccoli, parliamo da grandi

Il nostro progetto prevede che i nostri bambini siano immersi nei suoni della lingua
inglese ampliando così il loro mondo sonoro e fonetico.

Essi sono in grado di emettere suoni che non appartengono alla lingua italiana, questo
poiché sono in piena fase sensitiva dello sviluppo del linguaggio e dunque per loro
diventa facile imparare altri suoni. La metodologia si basa sul “listening” cioè
ascoltare e saper riprodurre suoni e parole.
Nelle proposte operative con i bambini del nido, sarà privilegiata la scoperta della
sonorità della lingua. In questa prospettiva, l'ascolto assume un ruolo preponderante
all'interno del processo di apprendimento. A questo scopo, l'ascolto di piccole
canzoni è necessario per far propria la fonetica di una seconda lingua. La proposta
educativa coinvolgerà i sensi dei bambini e l'abbiamo denominata: Esploriamo con i
sensi.

con le orecchie ascoltiamo musiche e filastrocche;

con le mani mimiamo e manipoliamo;

con il corpo ci muoviamo.

Per questo anno educativo, l'intento condiviso da tutta l'equipe educativa, è quello di
inserire l'inglese nelle routine della giornata. Saranno proposte canzoncine in inglese
con una certa frequenza e regolarità ed esse potranno essere accompagnate da gesti e
movimenti del corpo. Si potrà anche essere coadiuvati da burattini o marionette ed
utilizzare disegni che facilitino la comprensione delle canzoncine. Con valore di
rinforzo, potranno essere progettate esperienze manuali che abbiano come soggetto i
protagonisti delle canzoni o le situazioni raccontate. Le Educatrici pronunceranno con
regolarità alcune semplici parole inglesi nella conversazione quotidiana con bambini.

In accoglienza: welcome, good morning;

nel ricongiungimento familiare: bye, bye;

durante i momenti di igiene personale: wash your hands, soap, wather.

Ogni sezione attiverà al proprio interno delle strategie per mettere in atto il progetto
che ha linee generali comuni ed obiettivi condivisi, con declinazioni differenti in base
al gruppo bambini, all'età ed al livello di immersione nella lingua fino ad ora
avvenuto.
Le aree di sviluppo e l'importanza delle esperienze al Nido

                              in sezione ed intersezione

Sezione Piccoli (3 mesi/12 mesi)

Nel primo anno di vita, la crescita cerebrale è significativa poiché si creano
centinaia di miliardi di connessioni tra cellule (sinapsi) che stanno alla base
dell'apprendimento e della memoria. In questo modo il bambino percepisce il mondo
circostante e sviluppa le funzione fondamentali del vedere, ascoltare, muoversi,
sentire i sapori, pensare, percepire le sensazioni e mettere in atto comportamenti.
Gli educatori, attraverso le esperienze proposte ai bambini, influenzano tutte le aree
dello sviluppo in innumerevoli modi e ogni giorno.

Tra i due e sei mesi, è dimostrato dagli studi più recenti, che la parte visiva del
cervello del bambino è quella più attiva. In questa fascia di età, i bambini sviluppano
sempre di più la capacità di visualizzare un oggetto o un volto; riescono a seguire un
oggetto con lo sguardo e lo mettono a fuoco. Ogni bambino comunque ha i propri
tempi di sviluppo di cui al Nido si tiene conto per verificare la comparsa di
determinate funzioni e abilità in un determinato arco di tempo.
Dai tre mesi inoltre, i bambini sono in grado di distinguere diverse centinaia di parole
del linguaggio parlato. Inizia così a crearsi quella mappa uditiva che, col passare del
tempo organizzerà il linguaggio partendo dai suoni e dalle parole maggiormente
ascoltati.
Dai sei ai nove mesi, lo sviluppo del bambino è molto rapido e riguarda tutte le
funzioni sia cognitive che motorie. Comprende il linguaggio verbale, il movimento
avviene con maggiore agilità, aumentano le funzioni sociali. Il fitto processo di
connessioni tra cervello e parti del corpo, è alla base dello sviluppo: fisico, cognitivo,
emozionale e sociale. Le esperienze influenzano positivamente questo processo. Si
tenga presente che in questa fase della vita, lo sviluppo motorio è influenzato da
quello cerebrale ed il bambino passa attraverso diversi stadi: dalla posizione seduta al
muoversi in autonomia; afferra un oggetto mentre si muove; sta in piedi per qualche
istante da solo o appoggiato.
Dai nove ai dodici mesi, il bambino dimostra di essere sempre più consapevole del
mondo che ruota intorno a lui. Il bambino in questa età raccoglie le informazioni che
lo circondano attraverso tutti i sensi e quello che impara gli serve ad ottenere le cose
che vuole. Riesce ora a controllare maggiormente gli oggetti e a relazionarsi con le
persone che vivono con lui. Riesce meglio ad esprimere e controllare le emozioni. Le
sue attività aumentano e riesce a consolarsi con l'aiuto di una persona di riferimento
o di un oggetto significativo per lui. Il suo sviluppo fisico gli permette di muoversi e
quindi esplorare allontanandosi e riavvicinandosi alle persone e alle cose che
desidera. Prende gli oggetti con pollice e indice (a pinza) e poi piano piano con
l'intera mano. Gli piace far cadere gli oggetti per sentirne il rumore e poi riprenderli.
Il parlare con i bambini, aumenta la formazione delle aree del cervello deputate allo
sviluppo del linguaggio. I bambini infatti, imparano perché ascoltano tutte le
conversazioni in cui sono immersi.
Sezione Medi/grandi Verdi – Gialli 12 mesi/36 mesi
Dai dodici ai quindici/diciotto mesi, i bambini sviluppano abilità motorie che lo
portano a camminare con più sicurezza, ad afferrare gli oggetti con maggiore
coordinazione. Imparano ad utilizzare il cucchiaio, il bicchiere, prende confidenza
con gli indumenti e fa i primo tentativi di svestizione. A livello sociale e relazionale
può dimostrarsi nervoso in presenza di estranei, avere paura in certe situazioni.
Comunica i suoi bisogni con i gesti e gli sguardi e piange per esprimere le sue piccole
frustrazioni o quando gli si dice un “no”. Dal punto di vista cognitivo, affina la
conoscenza degli oggetti di cui ne riconosce l'uso; inoltre dimostra le sue preferenze
sia per le persone che per i giochi.
Dai diciotto ai ventiquattro mesi spicca l'autonomia motoria. Ama correre, saltare,
trascinare oggetti; riesce a salire e scendere le scale aiutato da un supporto. Inizia la
fase dell'imitazione e del gioco del far finta. Anche l'autonomia legata
all'alimentazione si affina e usa con più sicurezza sia il bicchiere che il cucchiaio.
Anche la vestizione e la svestizione lo vedono più partecipe. A livello relazionale, il
bambino instaura rapporti più stretti di gioco con i coetanei. Esplora l'ambiente con
sicurezza ed indica all'adulto le cose che vuole.
Attività e sviluppo dai 24 ai 30 mesi. In questa fase della vita, il bambino sviluppa
una significativa capacità di ascoltare e di comunicare. Inizia a parlare utilizzando
frasi di senso compiuto e cosa fondamentale inizia ad usare il linguaggio simbolico.

Al Nido quindi per favorire queste competenze, attraverso l’uso della biblioteca,
vengono proposte storie raccontate ad alta voce. Il bambino riesce a stare concentrato
per un periodo abbastanza lungo (10 minuti) quando viene coinvolto nel racconto. E'
importante ripetere la lettura delle storie per familiarizzare con esse, favorendo
l'interruzione affinché il bambini continui il racconto con le proprie parole. Anche
poter toccare e sfogliare i libri è molto importante per interiorizzare le storie e per
imparare il rispetto dei libri. Le storie raccontate possono diventare spunto per giochi
simbolici o psicomotori. A questa età, la capacità di ascolto dei bambini e la capacità
di rispondere con le parole alle indicazioni delle educatrici, fa loro comprendere che
tali indicazioni originano azioni consequenziali. E' importante mantenere un buon
contatto oculare finché si parla con loro e usare una buona mimica facciale per
rinforzare le indicazioni date. Il bambino deve essere ascoltato senza essere interrotto
possibilmente. Per quanto riguarda lo sviluppo socio-emotivo, si evidenziano i
rapporto amicali con i propri pari, il riconoscimento delle emozioni e la reazione alle
emozione degli altri. Le educatrici utilizzano queste competenze dei bambini per
contenere le frustrazioni che danno i “no” facendo leva su quelle azioni che fanno
sentire grande il bambino e che lo valorizzano davanti ai suoi compagni. La
dimostrazione di autonomia può essere fatta emergere durante le attività di gioco, con
il riordino assieme alle Educatrici, durante le routine durante il momento del pranzo
(distribuire bicchieri di plastica, bavaglie, ecc.), dell'igiene personale (vestirsi e
spogliarsi, lavarsi le mani da soli, ecc.) ed anche gestendo momenti di oppositività,
facendo leva sempre sull'autonomia. Anche la cooperazione, nelle relazioni fra pari,
aumenta in questa fascia d'età e le Educatrici incentivano questo comportamento
empatico dei bambini attraverso il teatro, le marionette, i burattini, i racconti
mimanti, insomma tutto quello che può far comprendere ai bambini come si
esprimono le proprie emozioni e i propri sentimenti e come vanno compresi e gestiti
quelli degli altri. Le Educatrici, aiuteranno il bambino a comprendere le
manifestazioni di tristezza, gioia, rabbia, ecc. verbalizzando l'emozione e chiedendo
esplicitamente al bambino di consolare l'amico consegnando un giocattolo ad
esempio. Ovviamente queste situazioni servono ai bambini a comprendere il
significato di
certi comportamenti e come si può intervenire ma è sempre l'Educatrice che deve
guidare il gioco e capire di volta in volta e a seconda del bambino che ha difronte,
come concludere la situazione. Durante questa fase della crescita, il bambino riesce a
stare anche maggiormente concentrato e aumentano i tempi di attenzione e quindi di
apprendimento. A questo scopo, le Educatrici struttureranno gli spazi per angoli di
interesse in modo che i bambini possano intraprendere un gioco e poterlo continuare
senza essere interrotti magari da altri bambini che si stanno semplicemente
spostando. Questo favorisce anche l'interazione spontanea fra bambini. Anche
rispetto allo sviluppo della logica e del pensiero matematico, è importante sapere che
a questa età il bambino comprende i rapporti spaziali (sopra, sotto, accanto, dentro,
fuori, ecc.), distingue le forme, classifica gli oggetti. L'Educatrice, durante le attività
di gioco ma anche di routine favorisce questa abilità, verbalizzando ad esempio la
posizione degli oggetti nello spazio e anche la posizione del bambino rispetto agli
oggetti (es: Ti siedi davanti al divanetto?; mi prendi la bambola che è sopra la
sedia?). Per favorire la categorizzazione degli oggetti, sono importantissimi i giochi
di classificazione( oggetti per colore, per tipologia, per grandezza, ecc.) effettuati in
situazioni non caotiche sia di gioco libero che progettato. Risulta di grande
importanza il gioco euristico dove vengono messi a disposizione dei bambini svariati
materiali ed in grande quantità. L'acquisizione di un pensiero matematico, passa
anche attraverso la risoluzione dei problemi per prove ed errori, cioè osservando
quello che succede nel fare diversi tentativi. (es: incastrare un oggetto nel posto
giusto). Sia durante le routine che durante le attività di gioco, l'Educatrice stimola i
bambini a sperimentare e a trovare soluzioni ai problemi attraverso appunto la pratica
della prova ed errore, facendogli poi osservare il risultato fino a risoluzione del
problema e alla gratificazione che ne segue. Altra abilità che cresce è quella
osservativa, rispetto a quanto lo circonda ma anche rispetto alle cose che fa: es:
sfogliare un libro e soffermarsi a guardare i particolari delle immagini interloquendo
con l'Educatrice, gli indumenti che indossa, gli oggetti con cui gioca, ecc.
L'Educatrice stimolerà l'osservazione con domande volte ad aggiungere interesse ed
attenzione      e    ringraziando     il   bambini       per   le    spiegazioni      date.
Rispetto all'osservazione dei bambini, sono molteplici le esperienze che i bambini
fanno anche all'interno dei laboratori e che vanno ad aumentare questa competenza: si
pensi ad esempio alle attività di scoperta in giardino, all'attività di cura dell'orto
osservando la crescita delle piante, il cambiamento delle stagioni e le modificazione
meteorologiche.
Attività e sviluppo dai 30 ai 36 mesi. In questa fascia d'età, la comunicazione
verbale si fa sempre più complessa. Il bambino sa esprimere chiaramente i suoi
bisogni e denomina le cose. Inoltre esprime il suo bisogno di raccontare. Pertanto è
fondamentale che l'Educatrice si ponga in ascolto attivo e dialoghi con il bambino
cercando di ampliare i discorsi. Anche le domande possono stimolare la
conversazione e possono partire da diverse situazioni di gioco o esperienza che il
bambino sta compiendo. Il gioco simbolico favorisce la verbalizzazione delle
situazioni e le interazioni verbali. È importante non lasciare il bambino inascoltato,
anche quando non si capisce bene cosa sta dicendo. In questo caso è opportuno dire
che non si è capito e fare delle domande oppure chiedere di ripetere.
Sono fondamentali per il rinforzo del linguaggio, le filastrocche e le rime che aiutano
il bambino a riconoscere le parole e i suoni. Inoltre, trovare dei rituali che
accompagnino il bambino a raccontare storie. Di solito vengono raccontati pezzi di
storia che gli sono familiari perché ascoltati tante volte. Il bambino comunica anche
attraverso gli scarabocchi per rappresentare qualcuno o qualcosa. L'Educatrice
chiederà regolarmente che cosa il bambino sta disegnando. A livello emotivo, ogni
bambino esprime i suoi stati d'animo e riconosce le emozioni altrui in maniera netta;
si comporta anche secondo le aspettative altrui e mette in atto comportamenti sociali
appropriati senza che gli venga chiesto. La consapevolezza di sé si esprime attraverso
la propria autonomia e la cooperazione con i propri compagni. L'educatrice favorisce
l'autonomia nelle routine e la cooperazione nei momenti di gioco. Tendenzialmente a
questa età cominciano a formarsi piccoli gruppi spontanei di due o tre bambini. Si
scelgono. Si siedono vicini, si scambiano sorrisi e parlano fra di loro. Condividono
anche i giochi e giocano assieme. Le Educatrici che sanno bene come questi
comportamenti legati alla scelta dei compagni siano fondamentale per lo sviluppo
socio-emotivo a questa età, non spezzano questi rapporto amicali e favoriscono
queste interazioni. Anzi le sfruttano durante le attività educative come base di
partenza anche nella gestione all'interno della sezioni. Si propongono quindi ai
bambini giochi dove la collaborazione è importante: spostare tricicli, carriole, carrelli,
rimettere i palloni nelle sacche, ecc. Inoltre si mettono a disposizione giochi che
favoriscano la cooperazione come le valigette del dottore, gli attrezzi del falegname,
gli strumenti della parrucchiera.
Tutto questo innesca il gioco simbolico e l'assunzione di ruoli che permettono ai
bambini di giocare assieme creando situazione di cooperazione. In questa fascia di età
il bambino trova sicurezza nell'adulto di riferimento e quindi aspetta volentieri che
l'Educatrice dia indicazioni sulle cose da fare. Infatti non risulta faticoso stare seduti
ad aspettare poiché questo crea aspettativa per quello che accadrà poi.

  L'Educatrice inoltre, difronte a situazioni nuove prepara i bambini alla novità e li
solleva dai timori del nuovo, sollecitando invece la curiosità ed il benessere. Anche lo
sviluppo delle capacità creative, viene stimolato attraverso le esperienze manipolative
e grafico-pittoriche, attraverso l'ascolto della musica, il ballo, le attività psicomotorie
con l'utilizzo di oggetti come foulard, nastri, pezzi di stoffa colorati. Con queste
pratiche, si favorisce il coordinamento motorio ed il movimento scandito dal ritmo
musicale, imparano ad ascoltare le indicazioni dell'Educatrice e provano
soddisfazione nel riuscire a portare a termine un piccolo progetto. E' importante
sottolineare che i bambini in questa fase dello sviluppo, iniziano ad interessarsi anche
ai risultati dei propri compagni ed esprimono gioia per la presenza di persone esterne
che partecipano alla vita del Nido: i nonni, esperti, persone che comunque espandono
le attività dei bambini. Di grande importanza per il Nido, sono le uscite didattiche
legate al progetto continuità con le Scuole dell'Infanzia del territorio. Attraverso
queste esperienze, i bambini si entusiasmano per l'utilizzo dello scuolabus, per
l'incontro ed il confronto con i bambini più grandi che stimola verso attività più
complesse.
Progetto continuità educativa Nido-Scuola
dell'Infanzia

Il progetto di quest'anno prevede una storia-guida, che prende spunto dal libro “ Il
palloncino rosso” di     Kazuaki Yamada. Il racconto, elaborato dall'equipe delle
Educatrici referenti per il Progetto Continuità Nido/Scuola dell'Infanzia dei Nidi
comunali, accompagnerà i bambini durante tutte le esperienze e le uscite didattiche
che si svolgeranno presso le Strutture partner attive di questo anno educativo:

Scuola dell'Infanzia Rodari;

Scuola dell'Infanzia Sant'Antonio;

Scuola dell'Infanzia Merlin;

Scuola dell'Infanzia Principe di Napoli;

Centro infanzia Sichirollo.

Il progetto prevede situazioni educative progettate alle quali parteciperanno i bambini
dei Nidi comunali assieme ai bambini delle Scuole dell'Infanzia individuate. Queste
esperienze saranno condivise con le famiglie, alle quali viene presentato ed inviato il
progetto. I genitori potranno quindi assieme a noi, accompagnare i bambini al
passaggio alla “Scuola dei bambini grandi”. In questo modo ci ritroviamo assieme ad
altro soggetti a traghettare il cambiamento attraverso l'esplorazione di ambienti
nuovi; la conoscenza di altri bambini e di altri spazi di gioco. Queste azioni, trovano
origine nella condivisione dell'idea progettuale con le Insegnati di tutte le Scuole
dell'Infanzia del territorio.
Spazi d’incontro:

Prima fase

I primi incontri si concentrano su un momento forte dedicato
all'accoglienza che sia rassicurante per i i bambini del Nido.
Infatti, durante queste esperienze, vivranno spazi nuovi e si
metteranno in relazione con bambini ed adulti sconosciuti.

Si racconterà la storia del palloncino rosso, guardando le immagini e soffermandosi a
parlare con i bambini e ad ascoltare le loro impressione ed emozioni.

Seconda fase

Gli incontri successivi vedranno i bambini impegnati nella realizzazione dell'oggetto
di continuità. Si leggerà sempre la storia per rinforzare i concetti di accoglienza,
amicizia, solidarietà, allegria.

Obiettivi

   •   progettare e consolidare “ riti di passaggio comprensibili, significativi ed
       interessanti per i bambini;

   •   favorire un clima di accoglienza e di curiosità verso il nuovo ambiente;

   •   accompagnare i bambini nelle esperienze di cooperazione sia con i coetanei dei
       Nidi che con i bambini più grandi delle Scuole dell'Infanzia.
DOCUMENTAZIONE

Le esperienze educative, saranno documentate sia al fine di verificare i processi sia al
fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo di ciascun bambino.

Gli strumenti di valutazione vengono condivisi dall'equipe di sezione ed intersezione
nonché per quanto riguarda gli obiettivi di Nido, da tutto il collettivo delle Educatrici
assieme alla Coordinatrice psicopedagogica.

LA COMUNICAZIONE CON LE FAMIGLIE

La comunicazione con le famiglie è di fondamentale importanza, tenuto conto che il
bambino vive gran parte della giornata al Nido. Curare lo scambio di informazioni
con le famiglie è strategico per costruire e consolidare una effettiva collaborazione ed
una efficace alleanza educativa. Comunicare non significa solo dare informazioni ma
porre attenzione alle domande delle famiglie, trasmettere i vissuti dei bambini,
comprendere le ansie inespresse, strutturare tempi dedicati a favorire le relazioni fra
genitori e fra genitori ed educatori. Aprire il Nido a momenti di collaborazione con i
genitori, con i nonni favorisce la reciproca fiducia e l'obiettivo comune di far
crescere l'offerta educativa per il benessere dei bambini.

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini - Dante Alighieri
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