Proposte di Lavori di maturità 2015 - Liceo cantonale di Bellinzona Novembre 2014
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Indice I linguaggi delle storie raccontate attraverso il 1 Arti visive C. Fontanesi disegno 2 Arti visive, Chimica G. Laffranchi, L. Peduzzi Apprendere per immagini Le piante nostre alleate: tra i rimedi curativi di un 3 Biologia O. Pedrazzini, D. Speziga tempo e i parchi cittadini 4 Chimica D. Leonardi Ceramica: tra arte, artigianato e tecnologia 5 Chimica, Fisica O. Gianora, F. Lucchinetti Ticino terra…d’acqua Un livre dans une boîte / Un libro in una scatola : 6 Francese E. Baylaender il Lapbook Media di comunicazione di massa: dal telegrafo a 7 Geografia, Storia A. Martignoni, M. Pellegrini internet 8 Greco, Latino B. Gemelli, L. Orelli Medicina nella storia II 9 Italiano N. Coderey Intrecci decameroniani Italiano, Storia 10 S. Foletti, F. Marcionetti Intrecci tra arte e letteratura dell’arte 11 Inglese F. Valentin African Americans and LIterature 12 Inglese, Storia G. Herold, T. Locarnini The Freedom to Achieve Freedom 13 Matematica A. Spriano La teoria dei grafi Pedagogia e 14 E. Pellandini Generazione App e Desiderio psicologia Fede e ragione, religione e scienza: si 15 Religione R. Leo contrappongono? I meravigliosi anni venti – Die Goldenen 16 Tedesco U. Dudli, L. Rulli Zwanziger Jahre
Materia: Arti visive Docente: Claudio Fontanesi I linguaggi delle storie raccontate attraverso il disegno Parleremo di fumetti. La parola “fumetto” ha una origine piuttosto lontana e non ha ancora perso la sua connotazione spregiativa. Anche il termine inglese “comics” è inadeguato, forse è ancora meno adatto a comunicare l’idea che le storie disegnate possono avere anche altri scopi, e non solo quello di divertire. Grazie alla diffusione di opere di qualità da parte di molti autori, e attraverso un lavoro di analisi più attento e sensibile, la produzione di racconti attraverso testi e illustrazioni sta guadagnando un posto rispettabile nelle arti visive, e persino nella letteratura. Il termine più usato attualmente per definire queste pubblicazioni è “graphic novel”, che potremmo tradurre con “romanzo grafico”, ma è meglio, anche in italiano, usare l’originale. Sono innumerevoli gli esempi di racconti a fumetti che hanno lasciato tracce profonde nella cultura dell’ultimo secolo. Da mezzo di intrattenimento di massa, specie di un pubblico adolescente, il fumetto ha toccato temi sempre meno legati all’avventura, ai supereroi e alla fantascienza. Oggi, se pensiamo ad autori come Guy Delisle e Joe Sacco, anche la cronaca e il giornalismo di buona qualità possono essere pubblicati a fumetti. La storia dell’Olocausto raccontata da Art Spiegelman in Maus e pubblicata nel 1980 è molto famosa, ma ci sono sempre più autori che indagano sul passato e traducono in disegni e testi le proprie emozioni. Immagine tratta da Maus di Art Spiegelman, 1980
Materia: Arti visive Docente: Claudio Fontanesi Dentro il racconto disegnato: Il fumetto viene definito un’arte sequenziale. Sebbene i primi “baloon”, le nuvolette che contengono i dialoghi, compaiano negli ultimi anni del 1800, questo genere di comunicazione può vantare degli antenati illustri: i dipinti egizi, la Colonna Traiana, l’arazzo di Bayeux, tanto per citarne alcuni. L’odierno fumetto, se vogliamo affrontare un’analisi che ci permetta di comprendere quali sono gli elementi che creano un significato di valore, si presenta come un’entità complessa. Basta indicare alcuni contenuti che accompagnano questo genere di espressione. Il disegno può essere eseguito con molte tecniche, può avere o meno una somiglianza con la realtà, può contenere una cura accentuata per i dettagli oppure essere molto sintetico ecc. Le vignette dei fumetti scandiscono il ritmo della narrazione, frammentano sia il tempo, sia lo spazio. I passaggi da una vignetta all’altra non sono sempre finalizzati a far evolvere l’azione, talvolta il racconto si arricchisce di contenuti interessanti. La gabbia, cioè il modo in cui la pagina viene suddivisa per ospitare più vignette, ha anch’essa un ruolo importante nel definire il ritmo della narrazione e il dinamismo dell’azione. Le inquadrature, i modi in cui i soggetti delle vignette ci vengono mostrati, hanno una forte analogia con il linguaggio del cinema. È inutile, inoltre, specificare quanto sia importante l’aspetto chiaroscurale, il contrasto, il contenuto cromatico di una pagina. Tutto questo, e molto altro ancora, sarà il nostro territorio di studio. Tratto di penna e variazioni di inquadratura di Nate Powell da “Il suono schwa” da Condizioni, 1999
Materia: Arti visive Docente: Claudio Fontanesi Il lavoro di maturità In classe si presenterà la storia del fumetto, questa toccherà i fenomeni e le tendenze più rilevanti, ovviamente avvicinando la produzione degli autori più significativi. Ci si occuperà in seguito di passare in rassegna le caratteristiche dei linguaggi che, assommati, rendono la narrazione a fumetti un mezzo di espressione autonomo ed originale. Sono previste diverse sessioni di “smontaggio” di tutti gli elementi che rappresentano dei valori per la costruzione dei significati. Questa fase di studio dovrebbe permettere allo studente di conoscere certi autori e di fare dei confronti tra le narrazioni di temi simili. Il lavoro di maturità può essere svolto nei due seguenti modi: 1 – L’analisi. Lo studente sceglierà un’opera, un autore, un periodo, un tema ecc. e, previo accordo con il docente, redigerà un testo che rappresenti un’analisi approfondita dei contenuti. 2 – Il disegno. Lo studente che si sente in possesso di capacità idonee a disegnare un racconto, previa presentazione di una sceneggiatura dettagliata, può creare un lavoro personale. In questo caso il racconto stesso non può rappresentare da solo il lavoro di maturità. Occorre che le motivazioni, le fonti di ispirazione e le fasi del lavoro siano documentate con testi e immagini. I criteri di valutazione Il contributo dello studente verrà tenuto in considerazione fino dalla prime fasi, quelle di lavoro seminariale. È necessario che egli dimostri, con fattiva collaborazione, la sua passione per l’argomento scelto. Nel testo scritto si dovrà poter cogliere la capacità di affrontare in modo critico ed originale i fenomeni legati ai linguaggi visivi. È indispensabile che siano contenute immagini commentate in modo personale. Il testo analitico e la bibliografia devono essere redatti secondo le norme. È importante che il docente sia tenuto al corrente dell’avanzamento dei lavori e le scadenze pianificate siano rispettate. La presentazione orale sarà il momento conclusivo e validante del lavoro svolto. Un’esposizione coinvolgente, fluida e didatticamente ben impostata servirà a evidenziare la propria autorevolezza nel trattare il tema. Un accenno alla bibliografia: D.BARBIERI, I linguaggi del fumetto, Milano: Bompiani, 2009 D.BARBIERI, Il pensiero disegnato, Roma: Coniglio, 2010 D.BARBIERI, Guardare e leggere, Roma: Carocci 2011 D.BARBIERI, Breve storia della letteratura a fumetti, Roma: Carocci, 2014 D.COONEY, Guida completa al disegno per fumetti e graphic novel, Milano: Il Castello, 2013 O.DEL BUONO, Sul fumetto, Bologna: Comma22, 2014 W.EISNER, Il fumetto come arte sequenziale, Latina: Tunué, 2005 P.GRAVETT (a cura di), 1001 fumetti da leggere prima di morire, Monteveglio (BO): Atlante, 2013 S.McCLOUD, Il libro del fumetto, Torino: Pavesio, 2013 A.SEBASTIANI (a cura di), Il fumetto tra arte, storia e letteratura, Bologna: CLUEB, 2012 Sitografia, per farsi un’idea: http://it.wikipedia.org/wiki/Portale: Fumetti http://litteraturegraphique.com http://guardareleggere.net
Materie: Arti visive e Chimica Docenti: Giuseppe Laffranchi e Lucia Peduzzi Apprendere per immagini 1. Contenuti Le tecnologie web a sfondo sociale, tipiche della seconda generazione del web, sono in genere designate con il termine Web 2.0. Grazie alle tecnologie web di seconda generazione, gli utenti possono collaborare in rete, co-produrre e condividere informazioni con altri utenti. I Social Media sono un gruppo di applicazioni web fondate sulla filosofia e la tecnologia tipiche del Web 2.0 che permettono la produzione e lo scambio di contenuti generati dall’utente (User Generated Content). All’interno dei Social Media, si può tra l’altro distinguere un sottogruppo di applicazioni web dette Content Communities (comunità di contenuti). L’obiettivo principale di questa categoria di media sociali è la condivisione di contenuti multimediali in rete. Esempi tra i più conosciuti sono Youtube (condivisione di video), Flickr (condivisione di fotografie), Slideshare (condivisione di presentazioni PowerPoint). La divulgazione scientifica (popular science) è un’esposizione di argomenti di carattere scientifico attraverso una modalità accessibile a un largo pubblico di non specialisti. Essa rappresenta un ponte tra la letteratura scientifica, come mezzo per la comunicazione specialistica nell’ambito della ricerca scientifica, e l’informazione culturale a largo spettro di pubblico. L’obiettivo del genere comunicativo è di esporre i concetti fondamentali delle scoperte scientifiche, facendo uso di modalità accattivanti e di un linguaggio meno specialistico e più accessibile. Tra le diverse modalità mediatiche utilizzate nell’ambito della divulgazione scientifica è pure compresa la pubblicazione di video su siti web1, tra i quali figura pure Youtube. Un esempio autorevole di utilizzo di quest’ultimo media sociale per la divulgazione scientifica della chimica degli elementi è costituito dal canale Youtube2: The Periodic Table of Videos, nel quale è raccolta una serie di video prodotti da Brady Haran (ex-videogiornalista della BBC) con la collaborazione del professor Martyn Poliakoff e altri ricercatori dell’Università di Nottingham (UK). La divulgazione scientifica per mezzo di video pubblicati nel web permette la fruizione di contenuti da parte di un pubblico non specialistico, sfruttando il carattere accattivante del linguaggio filmico. La semplificazione delle operazioni di ripresa e di montaggio, resa possibile dagli odierni mezzi digitali, ha aumentato la possibilità di produzione e di condivisione dei prodotti multimediali ed ha creato un genere che attinge direttamente alla cultura internauta. Oggetto di questo LaM è la creazione di brevi video a carattere divulgativo scientifico nell’ambito della chimica. Oltre a produrre un video, ogni studente dovrà redigere un documento nel quale descriverà le due indagini che lo hanno portato alla produzione dell’oggetto multimediale. Le due parti presenti nel documento sono le seguenti: • l’approfondimento chimico, comprendente la teoria relativa ai fenomeni studiati e la presentazione degli esperimenti di laboratorio svolti; • il lavoro preparatorio del video, comprendente la descrizione del concetto visivo, la sceneggiatura e lo story-board. 1 Un elenco esaustivo di siti riguardanti la divulgazione scientifica viene fornito nella pagina di Wikipedia: Popular science (http://en.wikipedia.org/wiki/Popular_science) . 2 Indirizzo web: www.youtube.com/user/periodicvideos
Materie: Arti visive e Chimica Docenti: Giuseppe Laffranchi e Lucia Peduzzi 2. Organizzazione Partendo dall’esplorazione individuale e dalla visione di video nel web, lo studente si concentra su un’area di approfondimento di proprio interesse. In questa fase esplorativa, oltre ad individuare il contenuto scientifico da approfondire, ogni studente visiona e cataloga i materiali visivi. Grazie all’analisi critica delle immagini ogni studente crea una collezione di video che gli permette di reperire gli strumenti e le idee per la realizzazione della propria produzione. Dopo aver definito l’area di studio di proprio interesse, ogni studente precisa il contenuto specifico della propria ricerca, identificando una o più esperienze di laboratorio da realizzare. In seguito, lo studente progetta uno o più esperimenti che costituiscono gli oggetti del video. Per questa fase di progettazione è prevista la lettura e l’analisi critica della letteratura scientifica riguardante il campo scelto. Sulla scorta degli esperimenti scelti, ogni studente elabora parallelamente una sceneggiatura e uno story-board per mezzo dei quali viene descritta la sequenza di scene da filmare in laboratorio. Nelle fasi successive ogni studente realizza gli esperimenti in laboratorio e le riprese, montando infine i filmati. La redazione del documento che fa da supporto all’intera produzione video accompagna in parallelo l’attività pratica di produzione. Per la produzione dei video si farà capo a mezzi semplici (smartphones e/o videocamere non professionali) e ad applicativi freeware. La messa in luce delle relazioni tra un concetto scientifico studiato, l’obiettivo di divulgazione e la concretizzazione in immagini di un pensiero è un traguardo fondamentale di questo LaM, che dovrebbe realizzarsi nel video prodotto. Allo studente sarà chiesto sia di studiare concetti nell’ambito scientifico chimico, sia di analizzare aspetti rilevanti nell’ambito della produzione multimediale (la qualità della fotografia e dell’inquadratura, la luce, il suono, il montaggio, il ritmo ecc.). A coloro che partecipano al LaM non è richiesta alcuna preconoscenza particolare di tipo informatico o fotografico, ma unicamente un interesse per la chimica e per l’attività sperimentale di laboratorio, nonché il desiderio di approfondire gli aspetti legati alla potenzialità delle immagini nell’ambito dei processi d’insegnamento/apprendimento. 3. Valutazione La valutazione del LaM terrà conto della qualità: • del video prodotto; • degli approfondimenti teorici nell’ambito del fenomeno chimico studiato; • del lavoro pratico in laboratorio; • delle relazioni riguardanti gli esperimenti di laboratorio; • della sceneggiatura e dello story-board; • dell’analisi critica del proprio prodotto filmico; • della presentazione orale individuale del lavoro di ricerca.
Materie: Arti visive e Chimica Docenti: Giuseppe Laffranchi e Lucia Peduzzi 4. Bibliografia Aumont, Jacques et al., Estetica del film. Lindau, 2009. Bertetto, Paolo. Metodologie di analisi del film. Laterza, 2009. Breidbach, Olaf e Vercellone, Federico. Pensare per immagini: tra scienza e arte. Bruno Mondadori, 2010. Cobb, Vicki, e Lippman , Peter J. Science Experiments You Can Eat. Lippincott, 1972. Emsley, John. Molecole in mostra. La chimica nascosta nella vita quotidiana. Dedalo, 2004. Joly, Martine. Introduzione all’analisi dell’immagine. Lindau, 1999. Karukstis, Kerry K. Chemistry connections: the chemical basis of everyday phenomena. Academic Press, 2000. Mazzoleni, Franca. Filmare con il telefonino e la telecamera digitale. Audino, 2006. Morales, Paolo. Narrare con le immagini. Audino, 2008. Murch, Walter. In un batter d’occhi. Lindau, 2007. Pinel, Vincent. Il montaggio. Lindau, 2012. Raaf, Hermann. Chemie des Alltags A - Z: ein Lexikon der praktischen Chemie. Herder, 1992. Roesky, Herbert Walter. Il luna park della chimica. Zanichelli, 1999. Schwedt, Georg. Experimente mit Supermarktprodukten: eine chemische Warenkunde. Wiley- VCH-Verlag, 2009. Siety, Emmanuel. L’inquadratura: all’inizio del cinema. Lindau, 2004. This, Hervé. I segreti della pentola. Guida di gastronomia molecolare. Jaca Book, 2005. Vollmer, Günter, e Manfred Franz. La chimica di tutti i giorni. Zanichelli, 1992. 5. Sitografia http://en.wikipedia.org/wiki/Popular_science www.mobilemovie-hamburg.de www.ohrenblick.de www.youtube.com/user/periodicvideos
Materia: Biologia Docenti: Ottorino Pedrazzini e Davide Speziga Le piante nostre alleate; tra i rimedi curativi di un tempo e i parchi cittadini Analisi botaniche da un punto di vista sociale-ambientale e/o chimico-farmaceutico Il LAM di biologia ha tra i suoi obiettivi quello di portare lo studente a chinarsi sull’importanza che i vegetali assumono nella nostra quotidianità. Diamo per scontata la loro presenza, ma dimentichiamo troppo spesso che questi organismi giocano un ruolo fondamentale capace di condizionare la nostra stessa vita. Pensiamo anche solo al fatto che oltre l’80% dei medicinali che utilizziamo e/o che in parte abbiamo appreso a sintetizzare sono di origine vegetale. Gli scienziati sono certi che saranno le piante, grazie ai loro metaboliti, a sconfiggere le malattie (e forse anche epidemie e pandemie) dell’Era moderna, che uccidono (e uccideranno) milioni di persone nel mondo. Per questa ragione l’erboristeria gioca ancora un ruolo molto importante nella ricerca farmaceutica avanzata. Le piante rivestono anche un ruolo sociale non trascurabile. Le città che hanno rinverdito viali e piazze con alberi, siepi e aiuole sono più vivibili, creano maggior benessere nella popolazione e favoriscono la salute dell’uomo. Uno studio condotto in un’università statunitense, scrive il professor Mancuso dell’Università di Firenze nel suo libro “Verde brillanze” (Ed. Giunti, 2013), è arrivato a sostenere che studenti che eseguivano un test immersi nel verde ottenevano risultati migliori rispetto a chi poteva osservare soltanto spazi costruiti. Mancuso si spinge oltre riportando che è stato provato, che spazi interni dove sono state inserite delle piante procurano benessere tale da creare addirittura una prevenzione contro le malattie, psichiche e non. I parchi cittadini non sono un’invenzione della società industrializzata ma nascono nelle città già agli inizi del Rinascimento, con l’intento di portare benessere e non solo come mera cosmesi pianificatoria dei grandi agglomerati che si sviluppano e si riorganizzano proprio con la fine del Medioevo. Anche in Ticino i parchi urbani svolgono un ruolo sociale sempre maggiore e sempre più spesso sono frequentati da anziani e bambini che vi passano sovente diverse ore nell’arco della giornata. Il LAM vuole considerare anche questo aspetto andando a monitorare come il verde urbano e pubblico sia in grado di svolgere questo suo importante ruolo e come eventualmente si possa intervenire, con ad esempio nuove piante, per aumentarne gli effetti sull’utenza. Perciò chi affronterà questo tipo di ricerca dovrà, gioco forza, contattare esperti di fitoterapie, di erboristeria, storici della medicina (per gli aspetti più prettamente chimico-farmaceutici) ed esperti pianificatori, sociologi, architetti paesaggisti (per le tematiche più legate al verde urbano). Nelle proposte di attività pratica l’allievo entrerà quindi in contatto diretto con la realtà locale e/o svolgerà attività di estrazione di principi attivi da piante officinali che si trovano nel contesto locale. Il vasto campo d’azione permette allo studente di affrontare e quindi approfondire una situazione che sente vicino e che lo può interessare a tal punto da portarlo ad affrontare una vera ricerca scientifica piuttosto complessa, con tanto di attività pratica. Parco di Villa dei Cedri, Bellinzona, un Aiuola cittadina tipo orto con piante Circa l’80% dei medicinali in commercio parco cittadino aperto al pubblico. officinali nella città di Zurigo (2014). oggi sono di origine vegetale.
Materia: Biologia Docenti: Ottorino Pedrazzini e Davide Speziga Gli studenti che intendono aderire a questa proposta saranno portati a: o individuare un argomento che sia proponibile con gli obiettivi del LAM; o progettare una ricerca sperimentale secondo un approccio scientifico; o raccogliere dati scientifici attraverso una sperimentazione; o analizzare e interpretare i dati raccolti e confrontarli con la letteratura; o elaborare un rapporto di ricerca personale, che includa sia la parte teorica che quella sperimentale. Tutto ciò porterà lo studente ad affrontare uno studio da svolgere in laboratorio e/o nel contesto territoriale locale. Il lavoro personale di ricerca sarà strettamente correlato con gli interessi dell’allievo, che verranno discussi con il docente mentore durante i primi incontri. È evidente che, per ragioni strettamente correlate con il tipo di ricerca proposto, il LAM potrebbe comprendere quindi una parte pratico-sperimentale da svolgersi, in parte, anche nel periodo estivo. Si richiede pertanto allo studente un’eventuale disponibilità a compiere alcune attività pratiche, in genere di breve durata, nell’estate 2015. Per questo LAM vengono valutati l’impegno, la costanza e la serietà con le quali ogni singolo studente dimostrerà di affrontare il lavoro di ricerca in tutte le sue fasi. Vengono inoltre considerati nella valutazione le modalità operative che lo studente adotta nella raccolta dei dati, come pure le capacità analitiche messe in atto nel raggiungimento dei risultati e nella redazione del rapporto finale. Al fine di una valutazione verrà pure considerata la presentazione orale in termini di chiarezza espositiva e di riflessione sul procedimento e risultato del lavoro. Bibliografia: • A. Fossati, Investigatori della natura, 1853-2003. Centocinquanta anni di Museo cantonale di storia naturale, 2003, ed. Dadò • Darko Pandakovic, Architettura del paesaggio vegetale, 2000, ed. Unicopli • Ivano Morelli, Guido Flamini, Luisa Pistelli, Manuale dell'erborista. Biosintesi, estrazione e identificazione delle sostanze di origine vegetale, 2005, ed. Tecniche nuove • L.P. Da Legnano, Le piante medicinali del Canton Ticino e dell' Oltrepo, 1978, ed. Mediterranee • Muccinelli Mario, Prontuario dei fitofarmaci, 2004, Decima Edizione • N. Campbell, Biologia, 2000, ed. Zanichelli • Paolo Villa, La costruzione del giardino. Metodologia di progettazione, 2004, Flaccovio • R. Ricklesfs, Ecologia, 1997, ed. Zanichelli • Stefano Mancuso e Alessandra Viola, Verde Brillante, sensibilità e intelligenza del mondo vegetale, 2013, ed. Giunti
Materia: Chimica Docente: Dario Leonardi Ceramica tra arte, artigianato e tecnologia Introduzione Le tecniche impiegate nella produzione di prodotti ceramici si riferiscono alla fabbricazione di oggetti utilizzando diverse sostanze minerali finemente polverizzate impastate in genere con acqua, foggiati a mano o meccanicamente, essiccati e successivamente cotti ad elevate temperature. La ceramica è conosciuta sin dalla preistoria e nasce dalla scoperta che l'argilla umida mediante il calore perde il suo carattere plastico e solidifica conservando la forma che le si è data, acquistando interessanti proprietà fisiche di durezza e resistenza. La sua invenzione costituisce una delle principali conquiste nella storia dell'umanità. I primi manufatti risalgono al neolitico, e si compongono essenzialmente di vasellame cotto direttamente sulle braci di fuochi di bivacco. La parola ceramica deriva dal nome greco del- l'argilla (κέραμος) ed è passata nelle lingue moderne a indicare ogni oggetto fabbricato con argille, come vasellame (piatti, vasi, lampade, portacandele…), statue, gioielli ed altri oggetti artistici così come gli elementi da costruzione (mattoni, piastrelle…). Ai prodotti ceramici tradizionali si sono aggiunti nell’ultimo secolo materiali avanzati o moderni. Si tratta di materiali di sintesi ad elevata densità e resistenza meccanica, ottenuti a partire da ossidi metallici e altre sostanze, che trovano applicazioni di tipo strutturale (utensili da taglio, parti resistenti all’usura, scudi termici), o di tipo funzionale (elettroceramici, superconduttori). I diversi oggetti ceramici possono risultare tra loro sensibilmente diversi sia nell’aspetto estetico sia da un punto di vista tecnico per quanto riguarda le proprietà fisiche. Le principali variabili che sono in grado di condizionarne le caratteristiche vanno dalla natura delle argille e degli ingredienti talora aggiunti a formare l'impasto, alle modalità di cottura differenti per velocità e temperatura massima raggiunta, all'eventuale rivestimento di smaltatura che richiede un’ulteriore cottura pure possibile in differenti condizioni chimiche e fisiche. La proposta di un lavoro di maturità che ha come oggetto lo studio di alcune fra le tante tecniche usate dai ceramisti è particolarmente interessante perché in ogni stadio del ciclo produttivo, a parte la modellazione, permette di affrontare aspetti fondamentali di chimica teorica, di sperimentare materiali e metodi per invenzione progettuale o modifica di procedure esistenti, di coniugare l’espressione artistica alla scienza e non da ultimo di produrre concretamente oggetti.
Materia: Chimica Docente: Dario Leonardi Obiettivi e impostazione del lavoro di maturità Lo scopo di questo lavoro di maturità è principalmente quello di compiere un lavoro di ricerca individuale con la possibilità di cimentarsi nella programmazione di un percorso che oltre all’approfondimento teorico delle basi scientifiche di una tecnica, consente la realizzazione di una parte pratica di laboratorio, condotta come se si trattasse di una vera e propria attività in un’officina artigianale. L’impostazione prevede il lavoro iniziale, della durata di circa un mese, su materiale bibliografico messo a disposizione dal docente, che sarà seguito dalla presentazione ai compagni degli aspetti teorici della ricerca. In un secondo tempo verrà pianificata e al più presto iniziata anche l’attività pratica, che andrà ad affiancare l’approfondimento teorico. L’allievo avrà la possibilità di utilizzare materiali diversi e adire ad apparecchiature specifiche. La ricerca potrà essere facilitata da contatti già esistenti o da perfezionare sia con ceramisti dilettanti e professionisti presenti sul territorio sia con industrie attive nell’area tecnologica. I risultati saranno oggetto di una relazione scritta e di una presentazione orale da tenere entro la fine del secondo semestre. Campi di studio Come già anticipato nell’introduzione, la varietà dei campi di applicazione, dei materiali e delle tecniche, così come la complessità dei procedimenti, offre la possibilità di focalizzare l’attenzione su uno dei tanti dettagli di una particolare procedura. L’obiettivo potrà essere quello di valutare l’effetto di determinate condizioni, sostanze o accorgimenti tecnici sulle caratteristiche dei prodotti finali. I possibili campi di studio si possono inquadrare facilmente considerando le varie tappe dei cicli produttivi. Di seguito sono elencati alcuni esempi che danno un’idea di possibili ambiti di ricerca. - Tipi di ceramiche: a pasta compatta (porcellane e gres) o a pasta porosa (terrecotte e maioliche). - Varietà delle argille: caolino, montmorillonite, smectite, feldspati, silicati, idrati d'alluminio, cloriti ferrifere. - Lavorazione e preparazione delle argille: miscelazione, aggiunta di chamotte, fritte o altre sostanze. - Cottura: questa avviene in forni che raggiungono temperature che possono raggiungere addirittura i 1500 °C e i processi possono durare anche molte ore; modulando le condizioni di cottura si possono ottenere risultati diversi. - Atmosfera di cottura: la presenza di ossigeno (ossidante) o vapore o monossido di carbonio (riducente) può avere come risultato quello di ottenere colorazioni diverse. - Tecnica Raku: togliendo l'oggetto incandescente dal forno il pezzo subisce un forte shock termico e la natura dei costituenti viene modificata tramite riduzione, ponendo l’oggetto a contatto di materiali diversi (segatura, carta, foglie ecc.). - Smalti: sono ricoprimenti di tipo vetroso in grande varietà ottenuti variando la composizione in ossidi metallici, fondenti diversi silicati e tante sostanze diverse naturali e sintetiche. - Cristalline: ricoprimenti di tipo vetroso trasparenti. - Smaltatura a ingobbio: lo smalto può essere applicato direttamente sull'oggetto essiccato, ma ancora da cuocere. - Produzione industriale di materiali ceramici.
Materia: Chimica Docente: Dario Leonardi Criteri di valutazione Il lavoro di maturità verrà valutato tenendo conto dei seguenti aspetti: ⋅ chiarezza e coerenza nella presentazione orale; ⋅ qualità e esito dell’attività pratica; ⋅ rigore nella trattazione degli aspetti scientifici; ⋅ forma struttura e contenuto della produzione scritta; ⋅ qualità della bibliografia; ⋅ impegno, interesse, spirito di iniziativa e capacità di organizzazione dimostrati durante l’intero lavoro. Bibliografia Susan Peterson: Working With Clay. Laurence King Publishing, London, 2009 Louisa Taylor : The Ceramics Bible: The Complete Guide to Materials and Techniques. Chronicle Books, San Francisco, 2011 Nino Caruso: Ceramica viva. Hoepli Editore, Milano, 2003 Nino Caruso: Decorazione ceramica. Hoepli Editore, Milano, 2010 Susan Peterson: Fare ceramica. Zanichelli Editore, Bologna, 1998 P. Rada, M. Hucek. Le tecniche della ceramica. Melita Editore 1992 Jacqui Atkin : 250 Tips, Techniques, and Trade Secrets for Potters: The Indispensable Compendium of Essential Knowledge and Troubleshooting Tips. Barrons Educational Series Inc, 2009 Piero Cademartori: Corso completo di ceramica. De Vecchi - Giunti Editore, Milano, 1994 Ninina Cuomo di Caprio: La ceramica in archeologia, 2: antiche tecniche di lavorazione e moderni metodi di indagine. L'Erma di Bretschneider, 2007 Sitografia http://didatticaonline.artisticobusto.it/ceramiche.pdf http://www.lameridiana.fi.it/pdf/smalti_loro_teoria_it.pdf
Materie: Chimica e Fisica Docenti: Omar Gianora e Fabio Lucchinetti Ticino terra… d'acqua L'acqua è una sostanza con la quale abbiamo grande familiarità, ma alla quale prestiamo un'attenzione ridotta. Il nostro territorio ne è particolarmente ricco: una fortuna che andrebbe gestita in modo oculato e attento. L'acqua, che sgorga dalle nostre montagne, costituisce una risorsa locale importante, sia per l'approvvigionamento domestico e industriale di acqua potabile che per la produzione di energia elettrica. Siamo tutti consumatori – spesso voraci – di questa risorsa: la conosciamo a sufficienza? Siamo in grado di capire quali siano gli indizi che l'acqua è di buona qualità, salubre, sana? Quali comportamenti la rendono invece inquinata, inutilizzabile, pericolosa? Le nostre montagne continueranno a elargirci con generosità l'acqua di cui abbiamo un vitale bisogno o dovremo imparare a gestirla con maggiore parsimonia, affinché sia disponibile per tutti gli scopi cui la destiniamo? È più opportuno importare autotreni carichi di acqua imbottigliata da paesi lontani o affinare le nostre conoscenze per gestire nel migliore dei modi il nostro oro blu? Malgrado le numerose campagne di sensibilizzazione per un uso parsimonioso dell'acqua, rimangono importanti i quantitativi utilizzati dalle economie domestiche e dalle industrie; mentre l’accresciuta sensibilità ambientale ha contenuto, ma non eliminato, le occasioni di inquinamento dell’acqua. Indagini sempre più raffinate, competenze scientifiche e tecniche moderne permettono di fare fronte agli inquinamenti, di risanare corsi d'acqua, di rendere potabili le acque, di migliorare e monitorare la qualità dell'acqua distribuita dagli acquedotti, a tutto vantaggio dei consumatori finali e della protezione dell’ambiente. Organizzazione e metodologia Il corso avrà un'impronta sperimentale e una struttura seminariale. Lo studente avrà modo di definire una domanda di indagine puntuale (alcuni esempi tematici sono riportati nel prossimo paragrafo) che gli permetterà di svolgere un lavoro di ricerca sperimentale su un aspetto circoscritto. È a questo proposito possibile svolgere dei periodi di lavoro direttamente sul territorio, avvalendosi delle competenze di istituti di ricerca locali. Agli studenti è richiesta la disponibilità a trascorrere alcuni giorni della pausa estiva presso questi laboratori. Ciascun allievo si occuperà di un particolare progetto concreto, che sarà però da mettere in relazione con i progetti dei compagni, in modo da permettere un approfondimento complessivo delle conoscenze attorno all'acqua.
Materie: Chimica e Fisica Docenti: Omar Gianora e Fabio Lucchinetti Temi Lo studente potrebbe confrontarsi con la necessità di sfruttare una nuova sorgente, indagandone le caratteristiche batteriologiche e chimico-fisiche che renderebbero possibile l'inserimento delle acque nella rete di erogazione in modo che, contemporaneamente, venga attivata una centrale di produzione di energia elettrica, garantendo la migliore efficacia possibile. È ipotizzabile partecipare a campagne di monitoraggio dei fiumi del Sopraceneri, volte a determinarne la qualità, oppure seguire le indagini svolte in casi di recuperi ambientali legate alla rivitalizzazione dei corsi d’acqua. È pure possibile immaginare di correlare dei fenomeni atmosferici particolari (piogge di intensità alte o periodi di piogge prolungati) con le conseguenze che essi hanno sulla gestione del territorio (smottamenti, inondazioni) e delle risorse idriche (prevenzione delle piene, gestione programmata dei livelli dei bacini idrici). Valutazione La valutazione coprirà l’intero percorso di ricerca svolto. Si prenderanno in considerazione: • la capacità di formulare ipotesi e obiettivi di ricerca, circoscrivendoli in modo opportuno, l’autonomia nella definizione di riferimenti bibliografici pertinenti, l’originalità e l’audacia nell’affrontare le scelte tematiche, la capacità di definire un livello di approfondimento adeguato, il rigore nel lavoro empirico; • la capacità di organizzare in modo chiaro e strutturato il documento scritto, la cura riservata a lessico e sintassi, il rigore nell’uso corretto di citazioni, riferimenti in nota o bibliografici; • la capacità di esporre oralmente il lavoro in modo sintetico, strutturato, il più possibile avvincente, chiaro e corredato dai supporti adatti. Bibliografia e webliografia orientativa Una bibliografia di dettaglio sarà da allestire, in collaborazione con i docenti, per ciascun possibile progetto di lavoro. Di seguito sono proposti unicamente alcuni riferimenti a opere che permettono un primo approccio al tema. 1. Un’opera completa e rigorosa di limnologia: Laura Sigg, Werner Stumm, Aquatische Chemie: Einführung in die Chemie natürlicher Gewässer, utb Stuttgart, 2011 2. La normativa federale di riferimento: Legge federale sulla protezione delle acque (LPAc) (http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19910022/index.html) 3. Uno studio ticinese sulla protezione ambientale, un capitolo è dedicato alla protezione dell’acqua: Rapporto cantonale sulla protezione dell’ambiente, editore Consiglio di Stato della Repubblica del Cantone Ticino, 2009 4. Una ricerca di limnologia sulle condizioni del lago di Lugano: http://www.cipais.org/pdf/2013-rapporti/Limnologia_LUGANO_Rapporto_2012.pdf 5. Il sito dell’istituto di ricerca Eawag (con una raccolta di pubblicazioni scientifiche): http://www.eawag.ch/index_FR (http://www.eawag.ch/medien/publ/eanews/index_FR) 6. Un sito con interessanti contenuti divulgativi: http://www.trinkwasser.ch/Italiano/default_i.html
Materia: Francese Docente: Edoardo Baylaender Un livre dans une boîte / Un libro in una scatola: il Lapbook Introduzione Presentare il risultato di un’analisi letteraria in una forma diversa da quella che si fa generalmente in classe è quanto vuole proporre questo Lavoro di Maturità. Il processo d’analisi dell’opera letteraria sarà lo stesso di quello seguito in classe, la differenza sta che i risultati e gli elementi di analisi saranno presentati in un “lapbook”. Un lapbook è una scatola, una cartella che raccoglie dei mini libri di diverso formato, delle rappresentazioni (disegni, piccole costruzioni, ecc.) che espongono gli elementi e i risultati dell’analisi dell’opera letteraria. In poche parole bisognerà trasportare il contenuto e i risultati dell’analisi in un contenitore diverso dal foglio tradizionale, bisognerà creare un dossier dove i diversi elementi saranno introdotti sotto forme diverse. L’analisi dell’opera resta un elemento chiave per il lavoro e per la sua valutazione. Se per esempio l’opera studiata è il romanzo di Jules Verne “Vingt mille lieues sous les mers” si potrebbe immaginare che la scatola (il contenitore) sia il sottomarino e che all’interno si trovino i vari elementi del romanzo e che per ognuno di essi ci sia un mini libro, una girandola, una registrazione o una qualsiasi altra rappresentazione iconografica (dall’intrigo, ai personaggi, ai luoghi, …). Al posto di comando, c’è il comandante Nemo e lì si troverà in una cartella la sua biografia, in un’altra le sue azioni. Finora il Lapbook è stato soprattutto utilizzato per lavori con allievi nei paesi nordici e francofoni, ma sta avendo un buon successo anche in Italia. Questa proposta di LAM è una nuova esperienza: introdurre un’opera letteraria e la sua analisi in un Lapbook. Essendo una prima esperienza, si pensava di limitare il campo delle opere letterarie al romanzo poliziesco, ma anche i romanzi dell’Ottocento francese sono sicuramente una fonte molto vasta per un tale lavoro. Con gli studenti che seguiranno questo LAM si cercherà di scegliere dei romanzi dove esista un fil rouge, un elemento comune alle diverse opere, in modo da avere alla fine dei Lapbook “collegati” fra loro. Obiettivi Analisi di un’opera letteraria (area francofona) e trasposizione in un Lapbook. Svolgimento • Presentazione del “lapbook”(docente) o Cosa è un lapbook o Come costruirlo o Le diverse tecniche • Scelta del romanzo (autore di lingua francese) e del fil rouge, dell’elemento in comune alle diverse opere (docente-allievo) • Analisi del romanzo e primi risultati (allievo) • Scelta della forma del Lapbook (allievo) • Creazione del Lapbook e delle sue componenti (allievo) • Presentazione dell’analisi (testo scritto), presentazione e descrizione del Lapbook
Materia: Francese Docente: Edoardo Baylaender Valutazione Nell’attribuzione della nota finale saranno considerati • la qualità dell’analisi (testo scritto): pertinenza dell’approccio analitico scelto, struttura del lavoro e dell’argomentazione, la profondità dell’analisi • il Lapbook o L’originalità o Il contenuto e la presentazione-rappresentazione • La presentazione orale del prodotto finito Lingua • Espressione scritta-lingua: o il LAM è aperto a tutti gli studenti. Il lavoro potrà essere svolto, scritto in italiano ma sarà caldeggiato il lavoro svolto e scritto in francese • Espressione orale: o durante la presentazione orale dei risultati della propria ricerca, i partecipanti potranno fare uso della lingua francese, se riterranno di possedere i mezzi linguistici adeguati. Bibliografia MEULEMANS/POLFLIET, Lapbooks en Classe 8-12 Ans , coll. Lapbooks, éd. Sedrap , 2014 Sitografia http://blogaugustin.canalblog.com/archives/2012/10/25/25346649.html http://www.charivarialecole.fr/les-lapbooks-pour-depoussierer-nos-exposes-et-nos-cahiers- a3486845 http://lapbook.fr http://lecriveron.fr/ http://maestrarenata.altervista.org/lapbook.html http://www.pinterest.com/MeetPenny/lapbook-ideas/ http://prosper.andko.free.fr/wa_files/lapbook_20pre_CC_81sentation.pdf https://sololapbook.wordpress.com http://sololapbook.wordpress.com/che-cose-un-lapbook/ https://www.youtube.com/watch?v=zFVJ2OBMICM http://www.zaubereinmaleins.de/kommentare/lapbook-einmaleins....589/
Materie: Geografia e Storia Docenti: Adriano Martignoni e Marco Pellegrini Media di comunicazione di massa: dal telegrafo a internet Chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato. George Orwell, 1984 La società dell’informazione che si sviluppa in molti paesi industrializzati a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso si basa sul trattamento di una grande quantità di dati e sull’automazione della trasmissione delle informazioni. Non è più tanto la ricchezza di informazione che conta, bensì la capacità di trattare in maniera efficace testi e dati, al fine di una loro comunicazione efficace. La comunicazione è quindi strettamente legata alla diffusione delle innovazioni tecnologiche: solo nel 1852 il telegrafo elettrico (quello di Morse) fu accessibile al pubblico, sia pure con molte restrizioni legate al controllo di tipo militare sulle reti. Fu una stagione del tutto nuova per l’informazione: le notizie potevano spostarsi molto più rapidamente delle persone e raggiungere, quasi in tempo reale, luoghi molto distanti tra loro. È però il XX secolo, definito anche il secolo della comunicazione, ad essere caratterizzato per le molte e straordinarie innovazioni tecnologiche che hanno favorito la trasmissione a distanza di informazioni, suoni, immagini, testi scritti e dati statistici. Il telefono, in particolare, diventava uno strumento indispensabile per la comunicazione a distanza tra individui, nelle città, negli affari e, in generale, in tutte le attività della vita moderna. Fin dalla sua nascita, nel 1877, ha assunto le caratteristiche di un servizio pubblico cui si accede attraverso il pagamento di un canone. Per questo, quasi tutti gli Stati, hanno assunto la gestione della telefonia, mantenendola fino al recente processo di privatizzazione, attuato in forma generalizzata negli ultimi anni del XX secolo. La radio è un’altra grande invenzione che ha permesso la trasmissione di messaggi e suoni anche a distanze transcontinentali contribuendo, assieme alla televisione, a modificare la percezione dello spazio e del tempo. Essere sintonizzati con eventi che stanno avvenendo in luoghi lontani dà la sensazione che quegli avvenimenti siano più vicini. L’importanza di questo strumento era stata ben compresa dai principali dittatori del XX secolo, grandi manipolatori di masse che hanno fatto della radio il principale strumento di comunicazione tra il potere ed il popolo. L’innovazione che ha modificato maggiormente il comportamento degli individui e dei gruppi sociali prima dell’avvento del computer è però stata la televisione, diffusasi rapidamente e capillarmente dal 1945 negli Stati Uniti e dal 1955 nel resto dei paesi industrializzati. Da quel momento tutto il mondo entra facilmente nelle case di tutti, contribuendo alla collettivizzazione dello spazio privato dello spettatore e influenzando in maniera determinante l’opinione pubblica, sempre più utilizzata anche a fini commerciali. Dagli anni Sessanta si è però sviluppato un modulo comunicativo completamente diverso, interattivo, costituito dalla telematica. Essa rende possibile la trasmissione di un’enorme quantità di dati elaborati in luoghi diversi: la produzione e l’accesso all’informazione sono ora teoricamente alla portata di tutti coloro che ne hanno le possibilità tecniche ed economiche. Tutte queste innovazioni si sono imposte come trasmettitori di modelli comportamentali che hanno contribuito all’accelerazione del processo di globalizzazione attraverso un complesso intreccio di omologazioni che influenzano e, a volte esasperano, l’affermazione delle identità individuali e collettive.
Materie: Geografia e Storia Docenti: Adriano Martignoni e Marco Pellegrini 1. Possibili argomenti del Lavoro di Maturità - I media e la democrazia: la primavera araba - I nuovi media e la censura: l’esempio di google Cina - I media e la propaganda: l’esempio del cinema - La tecnologia ed i nuovi media: il Digital divide - La pubblicità ed i nuovi media - La comunicazione nell’epoca della globalizzazione - Guerra ed informazione - … 2. Un approccio pluridisciplinare: perché? Il contributo pluridisciplinare consiste nel dimostrare con ottiche metodologiche e disciplinari complementari l’impatto delle nuove tecnologie dell’informazione sui modelli comportamentali in contesti spazio-temporali diversi. 3. Struttura del corso - Introduzione metodologica e approfondimento disciplinare: le prime lezioni alterneranno momenti condotti dai docenti intesi a presentare e approfondire il tema quadro del LaM con attività di carattere metodologico finalizzate a familiarizzare con le peculiarità della ricerca in un contesto liceale e ad acquisire gli strumenti necessari ad affrontare il lavoro in modo autonomo. Sarà riservato ampio spazio alla lettura, all’analisi e all’interpretazione dei documenti scritti e cartografici, all’ordinamento delle fonti e a lavori a piccoli gruppi su supporti multimediali. - Parte individuale: una volta circoscritto l’ambito d’indagine sarà richiesta la strutturazione del piano di lavoro con la programmazione dettagliata dell’attività di ricerca. In seguito, gli studenti dovranno approfondire, mediante delle ricerche individuali scritte, il loro tema specifico. - Presentazione orale: nei mesi di novembre e dicembre gli studenti presenteranno l’argomento e i risultati della loro ricerca, evidenziando gli aspetti metodologici e l’analisi critica delle ipotesi di lavoro. 4. Criteri di valutazione Ai fini della valutazione oltre alla presenza attiva durante le lezioni ed al contributo all’attività seminariale, saranno determinanti la struttura della ricerca, il rigore scientifico e metodologico, la capacità espressiva e linguistica per la parte scritta; il grado d’approfondimento del tema, la chiarezza espositiva, la pertinenza scientifica e l’utilizzo dei sussidi didattici per la presentazione orale. 5. Bibliografia di riferimento: Bettoni, Tamponi, Geopolitica e comunicazione, FrancoAngeli editore, Milano 2012 Casari, Corna-Pellegrini, Eva, Elementi di geografia economica e politica, Carocci, Roma 2003 Fracassi, Bugie di guerra. L’informazione come arma strategica, Mursia, Milano 2003 Gorman, McLean, Media e società nel mondo contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2005 Rampini, Rete padrona, Amazon, Apple, Google & co. Il volto oscuro della rivoluzione digitale, Feltrinelli, Milano 2014 Torrealta (a cura di), Guerra e informazione, un’analisi fuori da ogni schieramento, Sperlin Paperback, Milano 2005
Materie: Greco e Latino Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli Medicina nella storia II Lezioni di anatomia (di Rembrandt, 1632, Lezione di anatomia del dottor Tulp, L’Aia, Mauritshuis e di G. von Hagens, inventore della plastinazione nel 1977, nella mostra itinerante Körperwelten che ha girato il mondo intero, http://www.bodyworlds.com/en.html). il confronto con il passato che aiuta a capire il presente e a progettare il futuro Questa proposta, insieme a quella di Lavoro di Maturità Medicina nella storia I ancora in corso per l’a.s. 2014, fa da corollario al progetto sperimentale di sede di storia della medicina (la storia della medicina e la medicina nella storia, a.s. 2012-13, a.s. 2013-14) che, accanto ad un eterogeneo ciclo di incontri sul tema del contagio in collaborazione con il Dicastero Cultura della città di Bellinzona e ad un corso facoltativo sul tema, ha anche promosso una riflessione multidisciplinare e interdisciplinare sullo statuto epistemologico della medicina in seno al curricolo scientifico di Biologia e Chimica (BIC). Si invita in particolare a considerare e a ragionare sulle due epoche cardine della storia della medicina occidentale che sono la medicina ippocratica (V-IV sec. a.C.) e quella dell’affrancamento dalla tradizione ippocratica dei secoli Cinque-, Sei- e Settecento sempre favorendo la visione triangolare che studia il passato per ragionare e capire il presente come fase di passaggio verso il futuro. La medicina ippocratica Nella storia della medicina occidentale la nascita di una medicina razionale intesa come «tecnica» (téchne «arte, artigianato, mestiere»), fatta di teoria e di pratica insieme, è legata alla figura del medico greco Ippocrate di Cos (ca. 440-370 a.C.), fondatore di una vera scuola professionale e autore di «trattati» (i «trattati ippocratici») che formano il nucleo di un’imponente raccolta di circa 70 testi medici di autori diversi nota come Corpus Hippocraticum. Predominano la medicina preventiva che guarda alla «dieta» (lo stile di vita) e la diagnostica (la ricerca di una spiegazione razionale delle malattie che registra i sintomi, formula una diagnosi, prognostica il decorso e fornisce una terapia). Si studiano a fondo aspetti di anatomia, fisiologia, ereditarietà genetica, ostetricia, ginecologia, pediatria, patologia, epidemiologia, farmacologia e chirurgia, ma anche aspetti di etica professionale medica («Giuramento di Ippocrate»). I «trattati di Ippocrate» sono spesso critici e anche polemici. Sono testimoni inequivocabili del dibattito sul sapere coerente. Attraverso la via della ricezione diretta (scuole di Alessandria, Asclepiade, Galeno, impero romano, alto medioevo) e attraverso la via araba (traduzione in arabo, ritraduzione in latino durante il basso medioevo, ripresa del greco originale), infine ‘ri-nati’ e rivitalizzati tra Umanesimo e Rinascimento, sono i testi che hanno fatto scuola in Occidente fino almeno al
Materie: Greco e Latino Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli Seicento, alcuni addirittura fino all’Ottocento, quando il paradigma ippocratico-galenico di due millenni ha definitivamente ceduto il passo al modello della medicina sperimentale. La bimillenaria tradizione ippocratico-galenica ha lasciato strascichi inevitabili, più o meno visibili ancora oggi nel magma della medicina popolare e della medicina «complementare». Si possono citare la pratica terapeutica del salasso, ancora ostinatamente diffusa in Germania, oppure la vacuum terapia (la terapia delle coppette nella medicina popolare) e molte e varie forme di terapia olistica e di terapia ‘dietetica’. Anche le terapie omeopatiche di Hahnemann (1755-1843, similia similibus curentur) e le terapie spagiriche offerte in moltissime farmacie svizzere (es. Aurora Pharma, Heidak, Spagyros) possono essere considerate un retaggio della medicina ippocratica. Si tratta perlopiù di metodi terapeutici che non reggono al paradigma della medicina sperimentale, ossia al vaglio del metodo scientifico moderno inaugurato da Galileo, ma che fanno ben comprendere, una volta in più, che l’organismo umano non coincide con l’uomo, e che la medicina, pur ricorrendo alle scienze esatte (fisica, chimica, biologia), non è ancora arrivata ad essere una scienza esatta. Accade quindi che nell’era del decollo delle tecnologie biomediche e dei farmacoterapici sempre più efficaci e sicuri, si registra anche un dilagare della medicina «naturale» dei «rimedi che-non-aiutano-ma-che-non-fanno-male», anche di quelli potenzialmente pericolosi acquistabili in Internet che eludono le vie di distribuzione legali. Si propone ai maturandi di ragionarci sopra nella prospettiva storica scegliendo un tema specifico. La medicina tra Cinquecento e Settecento La medicina ha proseguito il suo corso ed il suo sviluppo anche in epoca moderna, veicolando gli elementi della più remota tradizione e quelli della più vicina innovazione: si cerca di introdurre nuove metodologie, ma senza rompere definitivamente con la medicina antica e medievale. La prassi medica è un'arte, per sua natura non fondata unicamente su complessi impianti teorici basati sui nostri concetti di 'scientificità'. L'arte medica è un crogiuolo di conoscenze, teoriche ed empiriche, il cui scopo precipuo è quello di guarire. Molti rigagnoli confluiscono a darle dignità: l'anatomia, la clinica e la chirurgia, la farmacologia, congiunte con la deontologia del medico coscienzioso. Non possiamo né stupirci né indignarci per l'efficacia riposta in una certa farmacologia (Dreckapotheke) in uso dai tempi di Ippocrate, nella quale urina, sterco, ed altre sostanze del corpo umano ed animale entrano come ingredienti di base. D'altra parte la scoperta del nuovo mondo ha aperto la via a nuove malattie e a nuovi rimedi. Si pensi, ad es. al guaiaco, alla china, alla salsaparilla. Per il periodo 1500-1800 disponiamo anche di un'ampia documentazione sulla prassi medica ufficiale grazie alle lettere che intercorrevano fra i malati ed i medici lontani. È possibile farsi un quadro preciso e ravvicinato sulle malattie più ricorrenti e sui metodi di cura più accreditati. Si tratta di microstorie che ci aiutano a capire meglio la società di quel tempo e, di riflesso, anche la nostra. ORGANIZZAZIONE, TIPO DI LAVORO RICHIESTO Come previsto dal regolamento la ricerca viene condotta in tre tappe: il primo semestre (gennaio- giugno 2015), l’estate (luglio-agosto 2015), il secondo semestre (settembre-dicembre 2015). L’agenda del primo semestre prevede un’introduzione tematica generale e una panoramica di casi esemplari che procede pari passo con un avvio al metodo di base della ricerca (ricerca bibliografica, uso delle fonti primarie iconografiche e scritte, vaglio qualitativo della letteratura secondaria, gestione di articoli, appunti e fotocopie, funzione delle note esplicative, regole
Materie: Greco e Latino Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli redazionali). A partire da marzo del primo semestre 2015 saranno circoscritti i temi e avviati i singoli progetti di ricerca; il tempo dedicato al cammino comune lascerà il posto a percorsi individuali seguiti e discussi a scadenze regolari. A conclusione del primo semestre è prevista la consegna di un rapporto in cui si valuteranno i risultati conseguiti durante il primo semestre in modo da garantire un progresso del lavoro durante l’estate. Il secondo semestre sarà dedicato alla redazione definitiva del testo. VALUTAZIONE Ai fini della valutazione nella prima fase preparatoria saranno giudicati il grado di acquisizione delle basi metodologiche, in particolare la capacità di vagliare e ordinare gerarchicamente le fonti nell’attività di ricerca e la buona organizzazione del lavoro. Sarà però decisiva la qualità dell’elaborato scritto definitivo: la sua esattezza documentaria, l’uso corretto di fonti iconografiche e scritte primarie e secondarie, l’uso opportuno delle note esplicative, la correttezza linguistica, la coerenza e l’originalità di pensiero. Nella presentazione orale sarà giudicata l’efficacia e la chiarezza nell’esposizione sintetica dei risultati. BIBLIOGRAFIA SCELTA Andorlini I. e A. Marcone A., Medicina, medico e società nel mondo antico, Firenze: Le Monnier, 2004. Attali J., Vita e morte della medicina. L’ordine cannibale, Milano: Feltrinelli, 1980. Benedetto V., Il medico e la malattia. La scienza di Ippocrate, Torino: Einaudi, 1986. Bernardi W. e Guerrini L. (a cura di), Francesco Redi. Un Protagonista della Scienza Moderna. Documenti, Esperimenti, Immagini, Firenze: Olschki, 1999 («Biblioteca di Nuncius», Studi e Testi, XXXIII). Bertoloni Meli D. (a cura di), M. Malpighi Anatomist and Physician, Firenze: Olschki, 1997 («Biblioteca di Nuncius», Studi e Testi, XXVII). Bieri E.L., Le medicine tradizionali e l'immaginazione della medicina contemporanea, Locarno: Pedrazzini, 1986. Changeux J.P., L'uomo neuronale, Milano: Feltrinelli, 1983. Cosmacini G., L’arte lunga, Storia della medicina dall’antichità a oggi, Bari: Laterza, 2011 (1997). Cosmacini G., La vita nelle mani. Storia della chirurgia, Bari: Laterza, 2004 (2003). Cosmacini G., Prima lezione di medicina, Bari: Laterza, 2009. Fioranelli M. e Zullino P., Io, Ippocrate di Kos, Bari: Laterza, 2008. Foucault M., Sorvegliare e punire, Torino: Einaudi, 1976. Friedman M. e Friedland G.W., Le 10 più grandi scoperte della medicina, Milano: Baldini Castoldi, 2000. Grmek M.D., La première révolution biologique, Paris: Payot, 1990. Grmek M.D. (a cura di), Storia del pensiero medico occidentale, voll. 1-3, Bari: Laterza, 1993. Ippocrate: Oeuvres Complètes d'Hippocrate, traduction nouvelle avec le texte grec en regard, collationnée sur les manuscrits et toutes les éditions..., par E. Littré, Amsterdam: Hakkert, voll. 1- 10, 1962 [Réimpression anastatique de l'Edition Paris 1838-1861]. Jonas H., Il diritto di morire, Genova: Il Melangolo, 1991. Jouanna J., Ippocrate, Torino: Società Editrice Internazionale, 1994 (1992).
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