Duemila15 - Campus Internazionale di Musica
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CAMPUS FONDAZIONE INTERNAZIONALE ROFFREDO DI MUSICA CAETANI Fondazione
I SALUTI DEL PRESIDENTE DEL CAMPUS Questa 51a edizione del Festival Pontino è carica di musica e il suono di tanti giovani a cui si aggiungeranno, significati anche per le scelte che il Campus ha dovuto per tutto il mese di luglio e oltre, i “Giovani artisti dal affrontare in un momento contraddistinto da profonda mondo” che parteciperanno all’edizione 2015 dei Corsi di incertezza. Ma nelle circostanze più difficili esso ha la Sermoneta. Giovani artisti che hanno molto da esprimere, fortuna di trovare al proprio interno ragioni forti, confortato come testimonia il testo “Il senso e il suono”, di Martina dal sostegno straordinario dei soci, dalla disponibilità Santarone (allieva del corso di viola di Bruno Giuranna) della Fondazione “Roffredo Caetani”, dei Conservatori che abbiamo voluto pubblicare nelle pagine di questo “Respighi” di Latina e “Verdi” di Milano, dall’amicizia di catalogo. Sono certo infine che sarà apprezzata anche artisti, docenti e consulenti. A tutti va il mio pensiero grato. la piccola incursione nel jazz, con i concerti del Roberto Grazie a questo idem sentire abbiamo potuto proseguire gli Gatto Perfectrio e i Melodies in Jazz. L’attenzione che il Incontri di Musica Contemporanea che saranno avviati Campus rivolge al territorio quest’anno si esprimerà anche dall’Ensemble del Laboratorio di Musica Contemporanea attraverso il ricordo di Aldo Manuzio - editore e poliedrico del Conservatorio di Milano con uno sguardo alla musica intellettuale rinascimentale nato a Bassiano - nel V italiana del Novecento; poi l’attenzione tornerà, come già centenario della scomparsa, con una serie di momenti che nelle ultime edizioni, sulla giovane musica europea con intendono far incontrare le due arti della scrittura e della esecuzioni affidate all’Ensemble Tema, per chiudere con musica: una breve presenza scenica di registi e attori che un omaggio al presidente onorario del Festival, Luis de ringrazio per aver accolto il mio invito amichevole, i quali Pablo, di cui il duo Moretti-Ravelli presenterà la prima con un “tocco” personale apriranno alcune delle nostre esecuzione assoluta di Amable Sombra, per due pianoforti. serate a Sermoneta. Tra questi vi sono Clara Galante, Dal 4 luglio il Pontino proseguirà nelle tradizionali cornici Selene Gandini, Melania Giglio, Giorgio Maulucci, Daniele di Sermoneta, Fossanova e Fondi, a cui si aggiunge Salvo. Quest’ultimo, il 25 luglio renderà un suo particolare quest’anno la corte comunale di Sabaudia, città di cui omaggio a Pier Paolo Pasolini, di cui cadono quarant’anni salutiamo l’ingresso nella platea del Festival. dalla scomparsa. Il mio sentito ringraziamento va a tutti In programma belle pagine di musica con gli Archi coloro che hanno collaborato alla formazione di questo dell’Accademia di Santa Cecilia, diretti da Luigi Piovano, programma, agli Enti e alle Istituzioni che mi auguro È completamente coperta di note la figurina di carta che accorda il suo violino d’oro. l’Alessandro Carbonare Trio, Elissò Virsaladze, Mariana non faranno mancare il loro sostegno, non ancora certo Forse Benaglia l’ha ritagliata dal foglio di uno spartito. Sirbu con Bruno Giuranna e le pianiste Linda Di Carlo e nel momento in cui scrivo. Sono perciò maggiormente Ha appena finito di suonare e sta per iniziare un nuovo pezzo. Clara Dutto, la Camerata du Léman con Roberto Prosseda grato agli sponsors e ai sostenitori senza i quali non La giovane musicista ha un’aria intenta e concentrata, il gesto è veloce e teso. e Fabrizio von Arx, in qualità di solisti. Con affetto mi avremmo potuto completare questo programma; al Ha l’archetto infilato sotto il braccio, le labbra serrate. Eppure mentre vive il suo soffermo a sottolineare la loro presenza insieme a quella di Presidente dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia, Michele piccolo spasimo di perfezionismo, quello che accade intorno è pura meraviglia. altri interpreti ex allievi di lungo corso di Sermoneta, come dall’Ongaro; a Riccardo Cerocchi, Tilde Lucchetti, Un riverbero azzurro, una nebbia pulsante di note l’avvolge come una scia. il Duo Gazzana, Piero Cardarelli, Luisa Prayer e - tra i Giovanni Brignola, Gianfranco Pitton, che hanno aderito, L’aria riecheggia ancora di ineffabile armonia. Tutto si trasfigura in una galassia di compositori eseguiti - Federico Gardella e Clara Iannotta: generosamente alla richiesta di contribuire a un fondo emozioni, quando il cuore vola nell’onda della musica. il Festival sarà dunque animato da un cospicuo drappello di per borse di studio per i Corsi di Sermoneta. Ringrazio musicisti che amano il Festival, hanno condiviso segmenti infine Enrico Benaglia per l’immagine suggestiva e bella enricobenaglia.net della sua storia e si sentiranno certamente a casa. Ma è un riportata in copertina: il suo titolo Armonia evoca non solo piacere anche la presenza dei più giovani Emanuel Rimoldi quanto ritroviamo in musica ma anche quanto ricerchiamo Alida Maria Sessa e Vitaly Pisarenko, che suoneranno rispettivamente a Fondi altrove: la nostra vita è ricerca di armonia. A nome mio e e Sabaudia sotto l’egida del Keyboard Trust di Londra, con del Comitato Esecutivo un grazie ancora una volta a tutti il quale collaboriamo già da alcuni anni; così come quella coloro che a diverso titolo consentono a questa bella storia della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa di scrivere una nuova pagina. Cecilia, che allieterà Sermoneta con una bella giornata di Buon ascolto Il Presidente Luigi Ferdinando Giannini
ALDO PIO MANUZIO DI BASSIANO IL SENSO E IL SUONO E LA CULTURA DIFFUSA DALLA STAMPA Impercettibile alla vista e al tatto, il suono rimanda ad una delle peculiarità del suono come cristallo. La cui origine L’anno 2015 è un anno speciale per l’area pontino-lepina. febbraio 2015, quando su una intera pagina a lui dedicata, dimensione immateriale, ineffabile. Dante lo percepisce è nel termine greco krýstallos: ghiaccio. Il paradosso per Ricorre, difatti, il 500° anniversario della morte di Aldo ha pubblicato la foto del bel frontespizio del libro del quale nell’armonia delle sfere celesti del Paradiso, trovando in eccellenza poiché in grado di essere incredibilmente solido Pio Manuzio, detto il Vecchio per distinguerlo dal Giovane, la Fondazione Roffredo Caetani ha curato la ristampa esso lo stimolo della conoscenza: e compatto, ma nello stesso tempo, se sciolto, fluido come che era il nipote. A Manuzio il Campus Internazionale anastatica, e che ora il Campus di Musica propone anche l’acqua: percepibile ma inafferrabile. Così la limpidezza e di Musica ha deciso di dedicare un ricordo speciale, nel ricordo colto e complessivo agli amanti della musica. “La novità del suono e ‘l grande lume la trasparenza di un suono pulito rispecchiano il cristallo raccordandosi con la iniziativa assunta dalla Fondazione Musica che in modo evidente si è avvalsa delle nuove di lor cagion m’accesero un disio e la regolarità del suo reticolo. Nella ricerca verso questa Roffredo Caetani, della quale il Campus condivide tutte le tecniche introdotte da Manuzio, per vedere diffusi spartiti purezza del suono è l’unicità dell’interpretazione che mai non sentito di cotanto acume.” sa bilanciare essenzialità e completezza. La memoria maggiori iniziative culturali e con la quale elabora spesso un tempo riservati a poche persone. Paradiso, I, vv. 82-84 iniziative congiunte. del Maestro Arturo Benedetti Michelangeli torna viva Per questo anno speciale, la prevalenza dell’interesse Pier Giacomo Sottoriva nell’indirizzarci, secondo le sue parole, al “lavoro, lavoro, Quale migliore orizzonte se non la profondità nel lavoro. E pazienza, umiltà, sacrificio. L’interprete è verso la figura di Aldo Manuzio è decisa, quando si pensi Presidente della Fondazione Roffredo Caetani capire, nel trascendere l’apparenza. Così il liutaio come soltanto un lettore della musica. Ma deve saper leggere al fatto che, dopo la invenzione dei caratteri a stampa il compositore, il maestro come l’allievo, il filologo come mobili introdotta da Johannes Gutenberg di Magonza bene, perché nella musica c’è già scritto tutto”. l’interprete continuamente ricercano quella perfezione che (Germania), Manuzio sfruttò genialmente questo nuovo permette di raggiungere la propria idea del vero, il proprio Martina Santarone* mezzo di diffusione della cultura, in un duplice modo: ideale. Levigare, scolpire il suono per dare vita a una goccia riducendo l’ampiezza del folio sul quale stampare a torchio, che cade con perfetta determinazione. Attende fremente *Studentessa del Liceo Farnesina di Roma, con il testo “Il senso e il piegandolo 16 volte (il sedicesimo) e rendendolo maneggevole, l’attimo in cui abbandonarsi alla sua stessa forza centrifuga suono” ha vinto lo scorso mese di maggio il concorso nazionale indetto anzi “tascabile”; e, soprattutto, attraverso la maggiore dal MIUR dedicato alla memoria di Arturo Benedetti Michelangeli. e partire verso il cuore della Terra che la richiama a sé. diffusione garantita dal nuovo formato, stampando e Così la mano non si lancia ciecamente verso il tasto, ma così salvando centinaia di manoscritti classici altrimenti raccoglie le dita cariche di energia, per lasciarle andare soggetti a perdita, da Aristotele ai classici latini ed ebraici. solo quando l’attimo è maturato. Poiché chi genera suoni si Manuzio, inoltre, ha lasciato la sua impronta anche nello astrae dalla frenesia del tempo, lo domina. Interminabili i stile di scrittura, facendo realizzare i caratteri che dal secondi che precedono l’esecuzione, i silenzi, i respiri. Cosa suo nome si chiamano aldini. Di Manuzio si è disputato a significa fraseggiare se non plasmare il tempo, dargli una lungo se fosse romano, parmigiano, di Carpi o veneziano. forma? Ma è proprio nel momento dell’interpretazione che Manuzio è Uomo Lepino, nato a Bassiano. nasce la dialettica intrinseca nella musica: razionalità ed E un libro di metà Settecento lo afferma con dovizia di emozione. La ricerca dell’equilibrio perfetto che permette testimonianze. Èdito proprio a Venezia nel 1759, il libro lo slancio appassionato all’interno dei confini dello stile, di Domenico Maria Manni, bibliotecario della Biblioteca l’abbandono ai sensi necessariamente dominati dalla sfera Strozzi di Firenze, è una autorevole conferma di quella razionale, quella fedeltà espressiva che poco ha a che sua provenienza, nonché del racconto della Vita di Aldo vedere con l’esasperazione del virtuosismo o con l’estro Pio Manuzio Insigne Restauratore delle Lettere Greche e Latine in del momento. All’interno di questa concezione propria del Venezia, come recita il titolo. L’importanza di questo libro ha pensiero e della maturità artistica, lo strumento in sé non è avuto una indiretta conferma, in modo del tutto autonomo, il fine, bensì un mezzo espressivo. Mezzo attraverso il quale grazie ad un ampio servizio giornalistico che il New York il musicista si dedica all’intenso studio delle sfumature e Times ha dedicato a Manuzio nella edizione di Venerdì 27
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA > 30 giugno Sermoneta, Scuderie Castello Caetani > 2 luglio Sermoneta, Scuderie Castello Caetani MUSICA ITALIANA DA DALLAPICCOLA AD OGGI LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 2 Ensemble del Laboratorio di Musica Contemporanea Ensemble Tema del Conservatorio G. Verdi di Milano Sara Caneva, direttore - Mauro Bonifacio, coordinatore > 3 luglio Sermoneta, Castello Caetani OMAGGIO A LUIS DE PABLO INCONTRI > 1 luglio Sermoneta, Scuderie Castello Caetani PER I SUOI 85 ANNI LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 1 Duo pianistico: Antonella Moretti e Mauro Ravelli Ensemble Tema CONCERTI DEL CICLO TRADIZIONALE > 4 luglio Sermoneta, Castello Caetani > 25 luglio Sermoneta, Castello Caetani INTERNAZIONALI DI MUSICA Archi dell’Accademia S. Cecilia - Luigi Piovano, direttore Duo Gazzana: violino e pianoforte > 5 luglio Fossanova, Infermeria > 26 luglio Fossanova, Infermeria Alessandro Carbonare Trio Mariana Sirbu, violino - Bruno Giuranna, viola CONTEMPORANEA Clara Dutto/Linda Di Carlo, pianoforte > 6 luglio Sermoneta, Scuderie Castello Caetani Workshop Classe di Composizione di Alessandro Solbiati > 27 luglio Sabaudia, Corte Comunale Maria Grazia Bellocchio, pianoforte Vitaly Pisarenko, pianoforte > 10 luglio Fondi, Palazzo Baronale > 29 luglio Sermoneta, Castello Caetani Emanuel Rimoldi, pianoforte JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia - Simone Genuini, direttore > 11 luglio Sermoneta, Castello Caetani Melodies in Jazz > 1 agosto Sermoneta, Castello Caetani INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA Camerata Du Léman - Roberto Prosseda, pianoforte > 12 luglio Fossanova, Infermeria Elissò Virsaladze, pianoforte > 2 agosto Fossanova, Infermeria Camerata Du Léman - Fabrizio von Arx, violino > 13 luglio Sermoneta, Castello Caetani Roberto Prosseda, pianoforte Giovani artisti dal mondo > 3 agosto Sermoneta, Castello Caetani > 15 luglio Sermoneta, Castello Caetani Giovani artisti dal mondo Giovani artisti dal mondo > 18 luglio Sermoneta, Castello Caetani Roberto Gatto Perfectrio > 19 luglio Fossanova, Infermeria Su RADIOLUNA dal 29 giugno, per tutta la durata del Festival, dal Valentina Coladonato, soprano - Luisa Prayer, pianoforte lunedì al sabato, alle ore 11.00 andrà in onda Buongiorno, Festival! rubrica di informazioni e aggiornamenti sul 51° Festival Pontino. > 24 luglio Sermoneta, Castello Caetani Giovani artisti dal mondo
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 MARTEDÌ 30 Giugno ore 20.00 Sermoneta Scuderie Castello Caetani ENSEMBLE DEL LABORATORIO DI MUSICA ITALIANA DA DALLAPICCOLA AD OGGI MUSICA CONTEMPORANEA DEL Luigi Dallapiccola (1904-1975) CONSERVATORIO DI Piccola musica notturna (1961) MUSICA G. VERDI DI MILANO per complesso da camera - 9’ Alice Mafessoni ottavino Franco Donatoni (1927-2000) Viola Brambilla flauto, fl. sol, ottavino Lumen (1975) Stella Chissotti flauto per sei strumenti - 6’ Daniele Arzuffi oboe Fabio Busetto clarinetto Federico Gardella (1979) Daniela Fiorentino clarinetto, cl. basso Nebbiæ (2009) Rebecca Mellano arpa per ensemble - 10’ Valentina Valente chitarra Fausto Romitelli (1963-2004) Paolo Gorini pianoforte, celesta Nell’alto dei giorni immobili (1990) Salvatore Scucces percussioni per sei esecutori 11’ Gabriele Segantini percussioni Bruno Maderna (1920-1973) Alessio Cavalazzi violino Serenata per un satellite (1969) Pietro Molteni viola per ensemble - 10’ Matteo Vercelloni violoncello Sara Caneva direttore Mauro Bonifacio coordinatore Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it 10 11
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 Il concerto di questa sera propone un viaggio attraverso di- sospeso tra premonizione e ricordo. Tre delle composizioni Luigi Dallapiccola fantasmatica. Nel brano di Dallapiccola – scritto nel 1954 verse generazioni di compositori italiani, disegnando una in programma appartengono a una linea estetica di ispira- Piccola musica notturna (1961) per orchestra e riproposto nel 1961 in una versione per otto traiettoria complessiva che abbraccia quasi tutto il Nove- zione notturna: Piccola musica notturna, Lumen e Serena- per complesso da camera strumenti – ruotano lenti motivi di tre suoni legati che si cento. Nell’anno di Expo 2015 è parso naturale che il La- ta per un satellite sono di fatto ‘musiche della notte’, con perdono nel nulla, la cui calma linearità è spezzata da brevi, boratorio di Musica Contemporanea del Conservatorio di le loro specifiche caratteristiche, ormai storicizzate, aperte NOCHE DE VERANO improvvisi, violenti stati di tensione. Le frasi si espandono e Milano, formato da giovani musicisti, potesse riflettere su in una gamma di caratteri che va dal segno meditativo e Es una hermosa noche de verano sembrano aprirsi nel vuoto (ricorrenti sono gli echi, i silen- alcuni aspetti centrali della musica italiana ripercorrendo drammatico di Dallapiccola allo spirito anarchico-giocoso Tienen las altas casas zi, i respiri), mentre il tempo appare chiuso in una ripetitivi- un importante tratto del cammino compiuto nell’ultimo di Maderna, passando attraverso l’astrazione inafferrabile abiertos los balcones tà circolare, spiralica, presentando ciclicità e ritorni variati, secolo fino al nostro tempo. Il punto di partenza è rappre- di Donatoni. Sono, questi, tre piccoli grandi capolavori or- del viejo pueblo a la anchurosa plaza. riflessi di frammenti specchiati in contrappunto, come in un sentato da Luigi Dallapiccola (classe 1904): una scelta sim- mai diventati classici del Novecento. Fausto Romitelli (nato En el amplio rectángulo desierto, labirinto. Rimangono costanti sia le riprese della sequenza bolica, per molte ragioni. La bellezza della sua musica e la nei primi anni ’60) e Federico Gardella (nato alla fine degli bancos de piedra, evónimos y acacias melodica principale, prevalentemente isocrona, sia gli inse- purezza del gesto tecnico, anzitutto, che ci appaiono oggi anni ‘70) hanno studiato presso il Conservatorio di Milano. simiétricos dibujan rimenti delle improvvise e contrastanti parentesi drammati- inscindibili dal senso profondo del messaggio in esse custo- Tra loro c’è però una differenza anagrafica di sedici anni sus negras sombras en la arena blanca. che. Non sono, queste ultime, punti culminanti conquistati dito. L’impegno che ha sempre contraddistinto le sue scelte che da sola potrebbe spiegare le personalissime – per molti En el cenit, la luna, y en la torre gradualmente ma, al contrario, terribili lacerazioni imposte e le sue idee contro ogni forma di tirannia è infatti riassu- aspetti opposte – concezioni del suono, le differenti grada- la esfera del reloj iluminada. dall’esterno. O - se vogliamo - create dal soggetto stesso, mibile in poche parole-chiave: le principali sono speranza e zioni di tensione, di densità o di temperatura emotiva che Yo en este viejo pueblo paseando dall’io narrante della poesia di Machado: croniche ‘fitte’, libertà, parole elevabili a emblema dell’intera, sofferta sto- leggiamo nei loro brani. Volendo semplificare, limitandoci solo, como un fantasma. forse proiezioni spaventose di una coscienza individuale, al- ria del secolo scorso, il cui valore possiamo orgogliosamente all’essenziale, potremmo sottolineare i tratti di aggressività Antonio Machado tra faccia o vero volto del senso di solitudine espresso dalla consegnare alle nuove generazioni. All’estremità cronologi- ‘elettronica’ in Romitelli contrapposti all’apparente sospen- tenue sequenza melodica. camente più vicina del nostro percorso troviamo Federico sione contemplativa di Gardella. In entrambi i composi- NOTTE D’ESTATE Gardella (classe 1979), proveniente dalla scuola di Com- tori, tuttavia, riconosciamo il desiderio di muoversi lungo È una bella notte d’estate. Franco Donatoni posizione del Conservatorio di Milano, un autore giovane il confine che separa (o unisce) suono e rumore, mettendo Hanno le case alte Lumen (1975) per sei strumenti già molto eseguito e stimato a livello internazionale, che in gioco una dialettica tra ciò che è armonico e ciò che è le finestre aperte Dedicato alla memoria di Luigi Dallapiccola (scritto quindi possiede un tocco espressivo molto personale, di raffinata inarmonico, valorizzando i momenti di transizione tra l’im- sull’ampia piazza del paese. nel 1975, anno della morte del grande compositore istria- eleganza. magine pura e il filtro che vi si sovrappone. Esiste allora Nel largo rettangolo deserto no), Lumen è una breve composizione dal fascino inaffer- Insieme all’evoluzione degli stili e delle tecniche, il pro- un aspetto comune, riguardante sia il dato formale sia il panche di pietra, siepi e acacie rabile. Riconosciamo la scrittura precisa e contrastata di gramma evidenzia due linee tematiche principali, due contenuto estetico, e si tratta del medesimo filo che lega le simmetriche disegnano Donatoni, con quelle estremità chiaroscurali rappresentate direzioni di ricerca nelle quali possiamo leggere segni di loro composizioni ai brani ‘storici’ in programma: ha a che le loro nere ombre sull’arena bianca. dall’ottavino e dal clarinetto basso e incorniciate dalle ner- continuità, connotativi di un’identità della musica italiana fare con una logica narrativa (o temporale tout-court) fatta Nello zenit, la luna, e sulla torre vose pulsazioni dei due archi. Ma la magia e la sospensione del Novecento: qualcosa che non si perde, ma tende a rie- di veri e propri oggetti sonori, ripetuti e riconoscibili, che la sfera, l’orologio; illuminata. misteriosa del brano vengono disegnate soprattutto dai due mergere trasformandosi di generazione in generazione. La appaiono dal nulla e nel nulla scompaiono. Se a nascondere Io passeggio in questo vecchio paese timbri risonanti del vibrafono e della celesta, che dapprima prima riguarda la natura del suono, il mondo timbrico che ‘ciò che c’è dietro’ può essere di volta in volta il buio della solo, come un fantasma. ruotano a vuoto, come prigionieri di figure ripetute, seg- ciascun compositore inventa, qui sospeso in un’opposizione notte, il velo di una nebbia reale o metaforica oppure l’urlo (traduzione di Carlo Bo) menti di un tempo bloccato, ipnotico; ma poi si tendono, dialettica tra primo piano e sfondo, tra presenza ed evane- distorto di una chitarra elettrica, dovremo essere disposti ad poco prima della fine, insieme a tutti gli altri strumenti tra- scenza (comporre ‘il suono’ anziché ‘con il suono’, scriveva acuire i nostri sensi provando a cercare oltre le convenzioni La poesia di Antonio Machado riportata sul frontespizio scinati dall’ottavino, in uno slancio verso la luce: è questo Fausto Romitelli), tra natura e artificio. Elementi, questi, e le apparenze, nella nostra ‘libertà’ dell’ascolto. Potrebbero della partitura evoca un clima sospeso, enigmatico, desola- l’unico, brevissimo momento di grande sonorità di un bra- che diventano – in tutti i brani presentati – sintassi e narra- allora svelarsi le qualità espressive della natura rituale del to: vengono in mente certe atmosfere oniriche delle Piazze no che si era fin qui mosso in una dinamica tenue, lontana. zione. Di conseguenza, il secondo tema proposto si riferisce suono, qualcosa in grado di (ri)avvicinarci – superando le d’Italia di De Chirico. Visioni di spazi architettonici e dire- Ed è anche il momento ove l’omaggio si fa esplicito, con al lavoro sul tempo che questi materiali musicali innescano specificità dei linguaggi, delle tecniche, dei contesti – alla zionalità orizzontali/verticali (le ombre, la piazza, le case l’utilizzo di un frammento di tre suoni ricorrente e simbo- nella nostra percezione: un tempo ciclico, spesso incanta- dimensione poetica, indicibile con le parole, nascosta nel alte, la torre-orologio, la luna) si alternano a contrasti buio/ lico nella musica di Dallapiccola (la libertà e il cielo stellato torio, ove le figure appaiono, spariscono e nuovamente suo nascere e nel suo perpetuo scomparire nel mistero del luce (la notte, l’orologio illuminato, la luna, le nere ombre, vagheggiati dal Prigioniero – nell’opera omonima – o la do- riappaiono in un inestricabile, metaforico contrappunto silenzio. l’arena bianca). Un panorama notturno vuoto nel quale la lorosa ambiguità della parola “fratello”). Dopo una caduta figura umana appare, negli ultimi due versi, come presenza negli abissi gravi e scuri del clarinetto basso, si ritorna forse 12 13
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 a sperare nella luce, in un’enigmatica quanto smaterializ- sione tecnica ed estetica, accettando – nel bene e nel male, sicale. La scelta, la distribuzione e la natura degli strumenti alludono forse a una serie di possibili traiettorie (o orbite) zata atmosfera finale. disegnando il proprio vocabolario fino ai limiti estremi di sono aperte, possono cioè essere diverse ad ogni esecuzio- ciclicamente ripercorribili. Il dedicatario Umberto Mon- una saturazione sensoriale – il confronto con i media, le tec- ne. La materia musicale è anch’essa aperta. Gli strumen- talenti (1916-2004), ingegnere e direttore dell’ESOC (Eu- Federico Gardella nologie, il suono elettronico amplificato, il suono ‘sporco’ tisti possono scegliere essi stessi quali frammenti suonare ropean Space Operation Centre), con sede a Darmstadt, Nebbiæ (2009) per ensemble del rock progressivo, della musica techno fino al rapporto e si possono prevedere rielaborazioni diverse (…) dei dati aveva progettato e coordinato il lancio, la notte dell’1 Ot- “La natura quasi immateriale della nebbia e al tempo stes- con l’immagine (ricordiamo il suo ultimo lavoro An Index originali forniti da Maderna, talvolta in forma puramente tobre 1969, del satellite europeo ESTRO I per lo studio so la sua capacità di nascondere il paesaggio, rivelandolo of Metals, video-opera per soprano, ensemble, elettronica grafica. È il direttore d’orchestra che deve regolare il flusso dei fenomeni connessi alle aurore boreali. Nella stessa data per frammenti, lascia all’immaginazione di chi osserva il e multiproiezione). È utile, a questo proposito, ricordare la di quei frammenti e deve stabilire la densità e la forma dello Maderna ‘accompagnava’ metaforicamente il satellite nello compito di ricomporre questi frammenti in una visione frase di James Ballard citata da Romitelli in un suo ‘manife- sviluppo musicale: spetta cioè a lui ‘mettere in orbita’ que- spazio attraverso il suo giocoso messaggio di libertà musi- unitaria. L’idea iniziale di “Nebbiæ” si sviluppa a partire sto’ programmatico del 2001 (intitolato significativamente sta piacevole e innocente serenata”. cale, dirigendo la prima esecuzione della Serenata per un da due elementi antitetici, un orizzonte di suoni-rumore e “Il compositore come virus”): “Oggi il paesaggio dei media Con queste parole Luciano Berio – che ha condiviso molte satellite. una sequenza melodica, pensati attraverso un rapporto di offre illimitate opportunità a un’immaginazione ribelle. In importanti esperienze insieme a Maderna ed è stato fra i Mauro Bonifacio nascondimento/disvelamento reciproco: come avviene nel questa situazione ho l’impressione che dovremmo immer- migliori interpreti della Serenata – descrive lo spirito di un caso di un paesaggio osservato attraverso la nebbia, la se- gerci in questo magma di elementi distruttivi e cominciare brano felicemente entrato nel repertorio di moltissimi stru- quenza melodica emerge inizialmente a tratti dallo sfondo a nuotare”. Nell’alto dei giorni immobili è un lavoro per mentisti e significativo di un momento storico ove la musica che la nasconde, ma nel suo progressivo ricomporsi si tra- sei strumenti del 1990, frutto dell’iniziale interesse verso la italiana ed europea si aprivano con grande entusiasmo ad sforma a sua volta in un elemento che nasconde il proprio musica spettrale, un interesse che lo porterà, subito dopo gli esperienze nuove. La ‘partitura’ di questo brano, quindi, sfondo. La polarità, rappresentata dal dualismo nebbia- studi milanesi e al periodo di perfezionamento con Fran- è poco più di una tavolozza di materiali grezzi: tali mate- paesaggio, trova il suo correlato compositivo nel rapporto co Donatoni, a concludere la propria fase di apprendistato riali richiedono di essere elaborati e calati in un disegno tra contemplazione e vettorialità: se l’orizzonte di suoni- con l’esperienza francese all’IRCAM. Si tratta di una com- musicale collettivo che l’autore non definisce, ma delega rumore non presenta un’evoluzione interna, ma un con- posizione basata sull’esplorazione, la messa in sequenza e agli interpreti. Maderna indica solamente che gli strumenti tinuo ritorno delle figure che lo costituiscono, la sequenza la convergenza di spettri armonici orchestrati con estrema “possono suonare tutti insieme o separati o a gruppi – im- melodica si sviluppa per arcate che, ad ogni riproposizione, energia e, al contempo, grande raffinatezza. Una sorta di provvisando insomma, ma! – con le note scritte”. modificano progressivamente il proprio percorso fino ad lunga progressione, generatrice di un forte impatto percetti- La stessa durata del brano è lasciata libera, tra 4 e 12 minu- arrivare ad un ultimo frammento melodico ormai comple- vo, ove già si prefigurano gesti, qui solo strumentali (i glissa- ti. La versione eseguita in questa occasione si muove lungo tamente trasformato”. ti degli archi che alludono alle chitarre elettriche, la densità tre livelli di controllo sul materiale musicale originale: Federico Gardella massiva delle sonorità), che lo indirizzeranno in seguito a - un livello macro-compositivo deciso a priori, diviso in sviluppare un percorso di fusione tra gli strumenti acustici cinque sezioni, che mette in luce simmetrie, apparizioni e Fausto Romitelli e le qualità artificiali dell’amplificazione e dell’elaborazio- ritorni di situazioni e di caratteri nel percorso generale della Nell’alto dei giorni immobili (1990) per ensemble ne elettronica. Un’utopia, quella di Romitelli, che sentiamo forma; L’insofferenza verso gli aspetti più accademici del comporre oggi più che mai vicina e coinvolgente. Con essa faremo - un livello interpretativo deciso dal direttore, riguardante il e la critica verso gli scopi e gli effetti negativi di “un’industria bene a confrontarci, poiché il suo vivere pericolosamente timing degli eventi contenuti in ciascuna sezione (regolando culturale” omologante hanno condotto Fausto Romitelli sul filo di varie forme di ricerca musicale (artigianali, spe- il rapporto tra le fasi di continuità e di discontinuità) oltre a prefigurare, come sola via di uscita possibile, il contatto rimentali, alternative e antiaccademiche) passa attraverso alla densità e ai colori dell’orchestrazione; totale del compositore con le forme di comunicazione del l’idea di un pensiero libero, di una creatività potente e ‘sen- - un livello interpretativo deciso dagli strumentisti, princi- proprio tempo. Non la fuga nella torre d’avorio, quindi, ma za dogmi’ che non teme di proporsi come punto di assoluto palmente legato ai modi di elaborare il materiale originale al contrario un attacco sferrato dall’interno, accettando “la riferimento per un futuro possibile della musica. salvaguardandone la componente improvvisativa, propo- sfida con il mondo o, piuttosto, con il grande show media- nendo novità o rispondendo al contesto. tico sponsorizzato che lo sostituisce” (Romitelli). Un atteg- Bruno Maderna Come in qualsiasi gioco, quindi, regole e libera creatività giamento dal quale può scaturire una salvifica reinvenzione Serenata per un satellite (1969) per ensemble coesistono aprendosi a reciproche influenze. L’aspetto gra- del rapporto tra suono e ascolto, forse dello stesso significa- “Scritto nel 1969 e dedicato all’amico Umberto Montalen- fico della partitura è anticonvenzionale, quasi pittorico: un to del comporre. Romitelli ha trovato qui la propria dimen- ti, Serenata per un satellite è, per certi aspetti, un gioco mu- solo foglio, con i suoi pentagrammi incrociati e sghembi che 14 15
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 MERCOLEDÌ 1 Luglio Sermoneta CASA DEL CARDINALE ore 15.30 LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 1 tavola rotonda presiede: Alfonso Alberti ENSEMBLE TEMA Scuderie Castello Caetani ore 20.00 Eve Cambreling flauto Hèctor Parra (1976) Evgeni Orkin clarinetto Klaviertrio Nr. 1 “Wortschatten” (2004) ** per violino, violoncello e pianoforte - 7’30” Christoph Heeg saxofono Alexander Schröder percussioni Bruno Mantovani (1974) Olga Zheltikova pianoforte L’incandescence de la bruine (1997) ** per saxofono soprano e pianoforte - 8’50” Tomas Westbrooke violino Marie Schmit violoncello Eunsun Lee (1976) Dae-Hwa (2006) ** per flauto e violino - 10’ Wolfgang Rihm (1952) Über die Linie VI (2004) per flauto contralto, violino e violoncello - 15’ Walter Mobilio RetroMondo (2015) * per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte - 5’30” * Prima esecuzione assoluta (Compositore selezionato al Corso di perfezionamento di Alessandro Solbiati, Sermoneta 2014) ** Prima esecuzione italiana Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it 16 17
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 Wortschatten rapidamente poco dopo la metà della composizione. coalescenza di termini negativi, in una neutralizzazione (non sono realizzati in quanto serie programmatica, come i Con il Trio Wortschatten (2004), ho cercato per la L’improvviso e notevolmente ritardato effetto di netto discriminativa, in un equilibrio sospensivo che s’apre verso quartetti), non meno rappresentano uno specifico dialogico prima volta di approfondire i microspazi timbrici che contrasto è controbilanciato dalla persistenza delle stesse un altrove, un paesaggio di valori puro, non sottoposto e forse una forma particolare di espressione (“disegno” e emergono dall’integrazione di una dizione ritmica scintillanti ripetizioni della tessitura che pervadono il resto a immediata rubricazione sotto etichette, classi, generi, non “quadro”, per usare le parole dello stesso compositore). densa, molto irregolare e articolata, con determinate del pezzo. Verso la fine, torna il Fa centrale, fornendo epoche d’afferimento. Di fatto, malgrado non sia esplicito Pierluigi Basso Fossali tecniche strumentali legate alla produzione di suoni un’impressione quasi classica di simmetria, nonostante la nelle dichiarazioni di poetica recenti di Rihm, la serie Über “non abituali”, come i tremoli di armonici o le sonorità brevità di questo richiamo all’inizio, più prolungato, della die Linie rappresenta una terra di nessuno raggiunta per RetroMondo stridenti dello “sforzato sul ponticello”. La mia idea era composizione. trascendenza rispetto all’agonistica del presente musicale, Impulsi fantasma stanno dietro a una frenesia degli archi di ottenere che gli impulsi energetici strumentali possano dove si confrontano stilemi avanguardistici e altri passatisti. che conduce verso un confine, superato il quale tutto agire sulla percezione ritmico-temporale dell’ascoltatore Dae-Hwa Rispetto alle opere di fine anni Novanta, culminate in Etude viene eroso e svuotato. I vari strumenti si uniscono per e lo emozionino mediante una “esperienza forte” di flussi Dae-Hwa potrebbe essere tradotto come “dialogo” o d’apres Seraphin, non vi è dubbio che si assiste con Über formare un blocco centrale che procede indisturbato e temporali sviluppati dalla musica. Così, nella prima parte di “conversazione”. L’impulso a scrivere questo pezzo è die Linie a un recupero del primo periodo di Rihm, quello inesorabile fino all’emergere di un tessuto colorato, in una Wortschatten, due strutture di flusso musicale si oppongono derivato dalla mia osservazione delle lingue europee - che lo aveva visto protagonista della “Nuova semplicità” sorta di sospensione temporale. Questo tessuto scatena un persistentemente: una è fluida e continua, l’altra sospesa e principalmente l’inglese e il tedesco - in quanto immigrata neoromantica. Più che in Über die Linie I per solo violoncello, improvviso flusso che trascina con sé tutto l’ensemble in un statica. Il violino e violoncello agiscono come propulsori del in Europa dalla Corea. Mentre la maggior parte delle è con Musik für Klarinette und Orchester. Über die Linie II pulviscolo vivo e frenetico; un semplice soffio spegne con discorso, con brevi frasi nervose dalle dinamiche cangianti lingue europee mi sembra siano parlate fluidamente, (1999) che si può cogliere in Rihm un’improvvisa torsione leggerezza questo breve viaggio attraverso la visione di nel registro centrale, molto ristretto, mentre il pianoforte sviluppando frasi con minime variazioni tonali, il coreano verso stilemi dodecafonici che hanno il sapore di risalire possibili luoghi sonori. si limita a creare spazi armonici di risonanza. Il timido tende ad articolarsi in brevi e punteggiate esplosioni nelle ben al di qua di Darmstadt (gli anni Cinquanta), e qui è Walter Mobilio dialogo che gli archi e il pianoforte intrattengono va quali la voce sale e scende rapidamente in un brevissimo là rispuntano persino le ombre di passaggi tonali melodici. crescendo in ampiezza e intensità per condurci a un finale lasso di tempo. Di conseguenza, quando parlo in tedesco, Über die Linie VI (2004) è costruito da tre sezioni ciascuna di tessiture estreme, dopo aver attraversato due momenti mi sento come se parlassi meno melodiosamente che non delle quali tesa da un continuum sonoro levigatissimo e cruciali caratterizzati da un’espansione pianistica massima. nella mia lingua madre. Questo brano è il mio tentativo di cromatico. La scrittura è molto meno nervosa dei primi I ruoli strumentali si sono invertiti: gli attacchi percussivi nel rendere musicalmente un animato dialogo tra due giovani brani della serie, e il tentativo di viaggiare sulla linea tra registro grave del pianoforte strutturano un discorso sempre donne coreane. passato e presente musicale è molto più precisa, nitidamente più instabile e brusco, mentre il violino e il violoncello si Eunsun Lee tratteggiata. Viene il sospetto che l’andare oltre la linea estinguono a poco a poco nelle note più acute e più gravi di Rihm sia meno un compito di tensione formale e più dei loro rispettivi registri, lasciando solo tracce effimere Über die Linie VI una posta storica. Musica al “meridiano zero”, Über die degli impulsi energetici iniziali; come ombre di parole in Il brano eseguito, Über die Linie VI (2004), ha un piccolo Linie di Rihm si vuole in fondo come esemplificazione di ritardo di un linguaggio sempre in corso di riscrittura… organico anomalo (flauto, violino, violoncello); da un lato, una dedizione ai valori musicali sospensiva delle tendenze Hèctor Parra deve essere colto all’interno di una serie programmatica eversive, così come di quelle conservatrici. In definitiva, recente (Über die Linie), dall’altro rinviato, rispetto al è come se improvvisamente Rihm si trovasse di fronte al L’incandescence de la bruine corpus complessivo delle opere dell’autore, alla serie compito di superare un nichilismo bifrontale, un’esaustione L’ascoltatore di L’incandescence de la bruine di Bruno dei Trios. La serie Über die Linie pare non abbia nulla della tradizione così come dell’innovazione. Non c’è dubbio Mantovani viene colto da una tessitura sonora brillante a che fare con il famoso, omonimo confronto tra Ernst che questa serie di Rihm ha il pregio di reinterrogare e fluttuante che richiama gli aggregati armonici glaciali Jünger e Martin Heidegger. La linea verrebbe concepita l’ansia del nuovo della musica contemporanea, senza in degli spettralisti francesi (o, più da lontano, le tessiture come interna a un pensiero figurale puramente musicale: nulla riportare in campo una bieca e irriflessa esigenza accordali fluttuanti tipiche della musica francese a partire linea melodica, frontiera dell’eseguibile, soglia di di “comunicatività”. Ma c’è da chiedersi se tale strada sia da Debussy). La sostanza musicale è, comunque, piuttosto decomposizione strutturale, e così via. Ne deriva che i in grado di dischiudere un nuovo paesaggio compositivo differente, con un insieme relativamente minimale e statico brani di questa serie si offrirebbero come una semantica dei o se sia essa stessa “senza salvezza”. Dei brani della serie, di note perno, centrate attorno al Fa sopra al Do centrale, confini che i diversi assetti musicali possono raggiungere. Über die Linie VI resta comunque il più convincente, per che dominano la tessitura in una miriade di ripetizioni di Tale semantica tensiva (forme sotto tensione) non sfocia la sua parca tavolozza, e per gli sforamenti prospettici timbro e intensità variabili. Il Fa centrale avanza e retrocede, tuttavia in alcuna intensificazione, in alcuna bruciante cui conduce, nel suo continuum inafferrabile. Per quanto ma è onnipresente fino a che non diminuisce e svanisce affermazione di un termine categoriale, ma piuttosto in una Rihm abbia sostenuto che i Trii sono nati accidentalmente 18 19
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 Il colore dell’ombra Il colore dell’ombra, composto in quasi un anno (tra il 2010 e sono in chiara relazione tra loro: a volte si imitano, a volte si completano e spesso suonano in sincronia, con le GIOVEDÌ 2 Luglio il 2011), è il pezzo scritto per il mio Diploma di Composizione percussioni che fungono da modulatore timbrico per il al Conservatorio di Milano ed è stato eseguito nella sua interezza dai solisti dell’Ensemble Multilatérale (2011). saxofono o viceversa. L’enfasi è posta sulla chiarezza e la sottigliezza della combinazione, piuttosto che sul colore Sermoneta Ispirato dal trio per pianoforte di Ravel, il titolo si riferisce o sull’effetto. Predominano un’esile tessitura e chiare all’ombra della nota la, scheletro dei quattro movimenti, e al strutture quasi reminiscenti di Webern, anche se ciò si profumo della (probabilmente) irriconoscibile citazione della estende considerevolmente da un lato attraverso l’uso di Passacaille nel terzo movimento. ripetizioni tendenti al loop, dall’altro attraverso l’impiego CASA DEL CARDINALE ore 15.30 Clara Iannotta di effetti coloristici come i multifonici e lo slap-tongue nel Dans l’ombre des anges saxofono, così come attraverso l’accendersi del virtuosismo LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 2 Dans l’ombre des anges (1999) è stata scritta in memoria che aumenta man mano che il pezzo progredisce. Questo tavola rotonda presiede: Alfonso Alberti di Gérard Grisey, dopo la morte del compositore. Stavo virtuosismo è accompagnato da un uso crescente di ornamentazioni e momenti di ritmo flessibile che, al lavorando allora a un’opera di grandi dimensioni (Encore termine della composizione, ci trasmettono un senso di Scuderie Castello Caetani ore 20.00 per 17 esecutori, 2 disklavier e elettronica) e Dans l’ombre des anges si presentò come una sezione supplementare di emancipazione rispetto all’inizio piuttosto freddo e distaccato. ENSEMBLE TEMA Clara Iannotta (1983) questo lavoro, una sezione che si sarebbe poi staccata dalla Oscar Stasnoy Il colore dell’ombra (2010) Eve Cambreling flauto sua matrice d’origine e che avrebbe preso la sua autonomia. Di lu me fruttu ci nni desi a tutti per violino, violoncello e pianoforte - 11’ La composizione utilizza lo stesso materiale musicale ma in Il brano è costruito sopra ad un canto popolare siciliano Evgeni Orkin clarinetto una tinta più scura: la strumentazione è spinta verso il grave (Cantu di carritteri) all’interno del quale è contenuta la frase Christoph Heeg saxofono Jean-Luc Hervé (1960) e il ritmo della frase musicale è rallentato all’estremo. del titolo. Frase (“del mio frutto ne ho dato a tutti”) scelta Dans l’ombre des anges (1999) Jean-Luc Hervé come simbolo della generosità che rappresenta: il carrettiere, Alexander Schröder percussioni Olga Zheltikova pianoforte per flauto basso, clarinetto basso, violoncello e percussione - 5’ Díptico che aveva con sé pane, formaggio e vino, lo ha diviso con tutti, I due movimenti di Díptico sono stati inizialmente pensati anche se alla bella ragazza di cui si è invaghito ne ha donato Tomas Westbrooke violino Elena Mendoza (1973) per un’esecuzione tra un movimento e l’altro della Messe più di tutti. La scelta del materiale popolare nella mia musica Díptico (2003/04)** rappresenta una visione del mondo di pasoliniana influenza: Marie Schmit violoncello de Notre Dame di Machaut. Il secondo movimento è stato per clarinetto, saxofono, violoncello, pianoforte e percussioni - 12’ anche concepito per emergere dall’accordo finale dell’Agnus il poeta affermava che il potere consumista ha distrutto le dei come una sorta di riverbero acustico. Díptico è tuttavia realtà particolari come neanche il fascismo è riuscito a Oscar Strasnoy (1970) concepito anche per esecuzioni autonome e i due movimenti, fare in vent’anni. Oggi l’omologazione culturale è il verbo imperante. L’uso di canto popolare, non nuovo nella musica Serial toro (2003)** quando sono presentati come pezzo da concerto, forniscono una contrapposta miscela di uniformità e contrasto. Il flusso colta sia storica che contemporanea, è qui il simbolo di un per saxofono contralto e percussione - 9’ quasi costante di figure sotterranee del primo movimento inconscio collettivo come stratificazione di un mondo che non esiste più o che resiste ma viene eroso quotidianamente Francesco Lipari che si mantengono sulla soglia dell’udibilità, cede il passo nel secondo a una tessitura più concreta, nella quale gli fino alla sua definitiva, futura, estinzione che è ormai Di lu me fruttu ci nni desi a tutti (2015)* impulsi simultanei nei diversi strumenti si combinano con questione di tempo. Allo stesso tempo la musica orale è la per flauto, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte - 6’30” i toni leggermente oscillanti che emergono dal timbro del voce del popolo, quello dimenticato dai libri di storia che ha vibrafono. «Queste dualità contrastanti fissano i limiti entro i sempre raccontato la storia delle nazioni, dei condottieri, delle classi dirigenti che del popolo si sono serviti per la loro * Prima esecuzione assoluta (Compositore selezionato al Corso di perfezionamento di Alessan- quali la compositrice fa le sue scelte, ma non determinano per dro Solbiati, Sermoneta 2014) se stesse decisioni specifiche; sono regole intenzionalmente ricchezza sfruttandoli e mandandoli al macello nelle proprie definite di un “gioco” compositivo che si presenta in sé guerre. Dal punto di vista formale è un brano duro, in cui gli strumenti vengono utilizzati in contrapposizione di elementi ** Prima esecuzione italiana comprensibile, ma non prevedibile, all’ascoltatore». Markus Böggemann forti, con timbri in cui predomina la percussività. La melodia del canto tenta di farsi strada invano, aggredita da un vortice Serial toro di acciaccature. Solo alla fine riesce ad emergere; ma è un Serial toro è enfaticamente un lavoro per duo. Le parti del Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it galleggiare sofferto che si sgretola nel silenzio. saxofono delle percussioni (dominate da un kit di batteria) Francesco Lipari 20 21
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 Amable sombra Amable sombra, per due pianoforti, è il mio secondo per due pianoforti. Ancora Claude Debussy: alla fine della propria vita, malato gravemente e in ambasce per il venerdÌ 3 Luglio ore 21.00 omaggio a Federico Mompou, compositore che ho sempre «tragico concerto» della Grande Guerra, tracciò l’ultima, ammirato e della cui amicizia ho avuto la fortuna e l’onore inattesa e felicissima parte della sua parabola creativa con Sermoneta di godere. Il titolo si riferisce alla sua presenza - alla sua alcuni capolavori di «musica pura», scritti «senza alcun “ombra” - sempre misteriosa, ma affettuosa, come la sua partito preso», in perfetto stato di grazia dopo essersi Castello Caetani stessa persona che s’aggira, per quanto nascostamente, in rimesso a «studiare da capo la musica». Oltre alle Études molte pagine dell’opera. La composizione risale al 1989 ed per pianoforte e a tre delle Sonate per diversi strumenti, vide è stata ascoltata una prima volta al Conservatorio di Reims così la luce En blanc et noir, in tre movimenti caratterizzati (Francia), nell’interpretazione di due allievi. Tale versione, da una scrittura fervida e singolare, che procede per sbalzi DUO PIANISTICO OMAGGIO A LUIS DE PABLO PER I SUOI 85 ANNI non pubblica, può essere considerata alla stregua di una e sorprese anziché per trasformazioni graduali, e che Antonella Moretti semplice lettura. Immediatamente dopo ritirai infatti la sventaglia le ampie possibilità timbriche e acustico-spaziali CONCERTO INAUGURALE DEDICATO AL partitura per introdurre alcuni cambiamenti che ritenevo insite nella apparente “monocromia” dei due pianoforti. Le Mauro Ravelli indispensabili. Questo spiega perché sia stato necessario dediche, le citazioni musicali, insieme ad alcune suggestioni PRESIDENTE ONORARIO attendere tanti anni per la prima ufficiale, che vede ora la luce nella versione definitiva affidata al duo Moretti-Ravelli pittoriche e poetiche e a riferimenti storici e biografici, solo accennati o magistralmente sublimati, contribuiscono a DEL FESTIVAL PONTINO DI MUSICA che la interpreta come l’avevo immaginata. Per questo fare di questa composizione quasi un testamento poetico e introduzione di: Gabriele Bonomo motivo gliela dedico con amicizia e la mia ammirazione profetico. Non è casuale e non si deve solo all’amicizia e alla presentazione di: Antonella Moretti e Mauro Ravelli per il loro lavoro eccellente, minuzioso e profondo. stima la dedica dell’ultimo movimento di En blanc et noir a Luis de Pablo Igor Stravinskij: il “padre” della musica moderna avrebbe, più di chiunque altro, compreso e apprezzato la carica Robert Schumann (1810-1856) La trascrizione, la citazione, la dedica allusiva, la trasfigurazione, l’astrazione: da un brano all’altro, nel innovativa dell’ultimo pianismo di Debussy. Pianista a sua Studien für den Pedalflügel (6 Studi in forma di canone) volta e compositore che utilizzava il pianoforte quando op. 56 (1845) programma di questo concerto, affiora una rete sottile di scriveva, Stravinskij, mai uguale a se stesso né succube Adattamento per due pianoforti di Claude Debussy (1891) nessi e rimandi squisitamente musicali. Dobbiamo a un dei propri mezzi o delle aspettative altrui, trasfigurava Claude Debussy non ancora trentenne e poco conosciuto, ogni spunto, ogni stile, ogni tecnica: dal folklore russo alle Luis de Pablo (1930) ma già redarguito per eccesso di originalità dagli accademici forme settecentesche, dal teatro di strada a quello d’opera, Amable Sombra (1989)* più conservatori, l’adattamento per due pianoforti dei sei dal jazz al balletto “classicheggiante”, dalla polifonia sacra per due pianoforti - 20’ Studien für den Pedal-Flügel op. 56 composti in un periodo di alla dodecafonia. Con la “virata neoclassica” inaugurò amara disillusione e di ansia per il proprio futuro artistico un nuovo, controverso capitolo creativo, comprendente Claude Debussy (1868-1917) da Robert Schumann. Questi, appena trasferitosi da numerose opere per organici alquanto diversi. La Sonata En blanc et noir (1915) Lipsia a Dresda, aveva intrapreso con accanimento lo per due pianoforti fu composta a Hollywood, senza per due pianoforti studio del contrappunto e si era procurato un pianoforte commissione e per puro piacere inventivo. La forme a cui con pedaliera al quale destinò alcune raccolte di pezzi, Avec emportement - Lent. Sombre - Scherzando alludono i tre movimenti sono dichiarate e riconoscibili, ma scritti sia per prendere confidenza con tale strumento, sia l’impianto sonatistico tradizionale risulta completamente Igor Stravinskij (1882-1971) per cimentarsi con le tecniche e i procedimenti polifonici mutato e astratto, rispetto alle origini: è la combinazione Sonata (1943/44) che andava indagando. Dopo lo Schumann “canonico” continua e impeccabile di durate e intervalli a generare trascritto da Debussy, Amable sombra di Luis de Pablo evoca per due pianoforti e organizzare la forma stessa, che trae la propria forza il compositore catalano Federico Mompou e, nel finale, Moderato - Tema con variazioni - Variazione 1 - Variazione 2 - Variazione 3 - propulsiva dal contrappunto, quale gioco inesauribile di lo cita espressamente, aggiungendo una connotazione Variazione 4 - Allegretto imitazioni, intrecci, specchi, inversioni. E qui il cerchio si delicata e intimistica a un lavoro poderoso, articolato e chiude, saldando la più pura geometria novecentesca allo virtuosistico, volutamente al centro del recital odierno e di studio intenso e fecondo che alle regole antiche e severe * Prima esecuzione assoluta un’incisione discografica di prossima pubblicazione, che della polifonia aveva dedicato il romantico Schumann. includerà, dello stesso Maestro, l’integrale delle opere Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it Antonella Moretti - Mauro Ravelli 22 23
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA duemila15 Compositori tale scuola. L’originalità dell’arte di Donatoni deriva tuttavia da una posizione estetica che lo ha presto portato, all’indomani delle di Venezia; di particolare rilievo è inoltre la sua collaborazione con gruppi da camera e ensemble dedicati al repertorio suoi lavori sono eseguiti in Francia e in altri paesi stranieri, da gruppi musicali quali l’Ensemble Intercontemporain, L’Itinéraire, LUIGI DALLAPICCOLA Uno dei padri della musica italiana prime affermazioni come Puppenspiel I (1961), ad affermare contemporaneo quali il Trio di Parma, il Quatuor Diotima, Court-Circuit, Contrechamps, 2e2m, Sillages, Aleph, Fa, Novecento, Luigi Dallapiccola (Pisino, Istria 1904 - Firenze 1975) un rapporto del tutto artigianale con la materia, smitizzando l’Hilliard Ensemble, i Neue Vocalsolisten Stuttgart, il Vertixe L’Instant Donné, Musique Croisée, Caliopé, Les Pleiades, S.I.C., completò la propria formazione a Firenze, dove poi si stabilì, dopo completamente la figura dell’artista “creatore”. Di fronte alla Sonora Ensemble e il Divertimento Ensemble. Federico Gardella Icarus Ensemble, United Berlin, Phorminx, KNM Berlin, oltre aver studiato in parte a Graz e in parte a Trieste. Nel capoluogo materia, il musicista può solo “abbandonarsi”, automatizzando ha studiato composizione al Conservatorio di Milano con Sonia Bo che dall’Orchestra Nazionale di Francia, l’Orchestra Sinfonica toscano ebbe un insegnamento di pianoforte ma, al crescere una serie di trasformazioni del medesimo quali gli consentono e si è perfezionato con Azio Corghi presso l’Accademia Nazionale dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini”, la Berliner Sinfonie della sua fama oltre i confini nazionali, fu ben presto invitato a la diretta conoscenza delle pratiche compositive e la propria di Santa Cecilia a Roma e l’Accademia Musicale Chigiana di Orchester, l’Orchestra Filarmonica di Radio France, l’Orchestra tenere corsi di composizione a Tanglewood, New York, Berkeley sensibilità. Il “comporre” diviene così una sorta di teatro fatto Siena e con Alessandro Solbiati ai Corsi di Perfezionamento di della Toscana, e in occasione di numerosi Festival quali Danse e in Michigan. Molto importante è inoltre la sua influenza sui di gesti artigianali per così dire interiorizzati e sublimati in una Sermoneta e al Conservatorio di Milano, dove si è laureato con il Musique (Auch), Sons d’Hivers (Haÿ-Les-Roses), Musicavoix musicisti italiani dell’Avanguardia, che hanno riconosciuto nella “tecnica”. Puppenspiel II (1966), Duo pour Bruno (1975), In cauda massimo dei voti e la lode; particolarmente importanti per la sua (Evreux), Présences (Radio France, Parigi), Musica (Strasburgo), sua persona un modello etico di artista e nella sua musica un (1982), Puppenspiel III (1985): questi sono solo alcuni dei lavori più formazione sono stati inoltre gli incontri con Brian Ferneyhough Nuove Sincronie (Milano), I.S.C.M. Sofia (Bulgaria), Musica modello di assoluto rigore formale unito a capacità espressive conosciuti e apprezzati del compositore, figura di riferimento tra e Toshio Hosokawa. La sua musica è pubblicata dalle Edizioni Nova (Sofia, Bulgaria), Nordlyd ’97 (Trondheim, Norvegia), e comunicative pienamente inserite nel solco della migliore le più limpide della musica italiana di fine secolo. Suvini Zerboni-SugarMusic S.p.A. di Milano. Agora (Ircam, Parigi), Archipel (Ginevra), Ars Musica (Bruxelles), tradizione italiana. Due i principali interessi manifestati da Why Note? (Digione), Biennale di Venezia, UltraSchall (Berlino), FEDERICO GARDELLA è nato a Milano nel 1979. La JEAN-LUC HERVÉ nato nel 1960, ha studiato orchestrazione Weimarer Frühjahrstage für zeitgenössische Musik (Weimar), Dallapiccola nell’arco della vita e rintracciabili in pressoché tutta sua musica è stata presentata nei principali festival e stagioni e musica elettroacustica al C.N.R. di Boulogne-Billancourt, la sua produzione. In primo luogo, per le tradizioni polifonica Traiettorie (Parma). Le sue composizioni sono pubblicate dalle concertistiche a Tokyo (Tokyo Opera City), Milano (Festival continuando gli studi con Emmanuel Nunes e Gérard Grisey Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic, Milano. rinascimentale e madrigalistica italiana; in secondo luogo, per Milano Musica, Rondò/Divertimento Ensemble, Teatro Dal al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi, dove l’atonalità e la dodecafonia viennese, della quale fu il principale Verme, Sala Verdi del Conservatorio), Royaumont (Voix ha vinto il Premier Prix di composizione. È stato premiato dal CLARA IANNOTTA nata a Roma nel 1983 studia composizione apostolo in Italia. Tra i temi delle sue opere è dominante quello Nouvelles), Firenze (Maggio Musicale Fiorentino, Festival Play “comitato di lettura Ircam/Eic” del 1996, e nel 1997 ha ottenuto al Conservatorio di Milano con Alessandro Solbiati, al della libertà, intesa dal musicista istriano come una faticosa It!), Riga (Festival Arena/Great Guild Concert Hall), Torino il premio “Goffredo Petrassi” con la composizione per orchestra Conservatoire National Supérieur di Parigi con F. Durieux e conquista. Il catalogo di Dallapiccola comprende tre opere teatrali (MiTo SettembreMusica, Unione Musicale, Rai NuovaMusica/ Ciels. Ha completato la propria formazione sulle nuove tecnologie all’Università di Harvard con Chaya Czernowin. Ha ricevuto - tra le quali è considerato capolavoro Il Prigioniero (1949), che è Auditorium Rai “Arturo Toscanini”), Lodz (Lodz Philharmonic all’Ircam con una ricerca nell’ambito della composizione assistita commissioni da importanti istituzioni (WDR, Festival d’Automne, anche la prima opera interamente dodecafonica della storia della Hall), Bologna (Accademia Filarmonica), New York (Columbia dal computer, ed è stato associato come compositeur en recherche per Ensemble Intercontemporain, Neue Vocalsolisten Stuttgart, musica italiana - e numerosi lavori sinfonici, da camera e per University, IKIF/Mannes College of Music), Parma (Festival l’anno 2001. È stato ospite della Fondation des Treilles (1997), a Ministero della Cultura in Francia, Radio France, L’Auditori pianoforte. La parte preponderante resta comunque quella vocale, Traiettorie), Takefu (Takefu International Music Festival), Venezia Villa Kujoyama a Kyoto (2001) e ha partecipato al programma Barcelona, etc.) e vinto concorsi e residenze internazionali. Nel che comprende pezzi per coro - celeberrimi i Canti di prigionia (La Biennale di Venezia, Teatro Malibran), Losanna (Société de artistico del DAAD a Berlino (2003). Dal 2001 insegna 2013 è stata scelta come compositore in residenza del Berliner (1941) - e per voce sola e strumenti. Le sue composizioni sono Musique Contemporaine), Latina (Festival Pontino), Boston composizione al Conservatorio di Nanterre; ha insegnato alla Küstlerprogramm des DAAD e dal 2014 è anche direttore pubblicate dalle Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic, Milano. (Harvard University, Boston University), Roma (Auditorium sessione di composizione della Fondation Royaumont nel settembre artistico del festival di musica contemporanea Bludenzer Tage FRANCO DONATONI (Verona 1927 - Milano 2000) ha Parco della Musica), Bruxelles (Flagey) e Madrid (Auditorio del 2000 e del 2005, oltre ad aver tenuto vari seminari: all’interno zeitgemäßer Musik, in Austria. Vive e lavora tra Berlino e Boston. studiato con Desderi, Liviabella e Pizzetti. Dopo aver conosciuto Nacional de Música). È stato premiato in numerosi concorsi del corso di composizione del Conservatorio Nazionale Superiore internazionali di composizione tra cui il Tansman International di Musica di Parigi, nel corso di composizione dell’Ircam (1998- EUNSUN LEE è nata nel 1976 a Seoul e ha studiato composizione Maderna si è recato a Darmstadt dove si è specializzato. Ha con Sueyoun Hong presso la Sook-Myung Women’s University. insegnato in diversi Conservatori, a Torino, Milano, Bologna, Competition of Musical Personalities di Lodz e nel 2009 gli è stato 2000), all’Istituto Musicale “A. Peri” di Reggio Emilia, all’Istituto assegnato il Takefu International Composition Award. Nel 2012 Francese di Bilbao (Spagna). L’incontro con Gérard Grisey è stato Dal 2000 al 2007 ha proseguito gli studi di composizione e Roma, e alla Chigiana di Siena, formando una delle più floride teoria musicale alla Hochschule für Musik di Dresda sotto la scuole compositive, in seno alla quale si sono specializzati gli è stato conferito a Tokyo il Primo Premio al Toru Takemitsu determinante nell’orientare la sua attività; la tesi di dottorato in Composition Award e nel 2014 gli è stato assegnato il Premio estetica e la ricerca condotta all’Ircam sono stati l’occasione per guida di Wilfried Krätzschmar, e dei Prof. Wenzel e Herchet. intere generazioni di compositori. Autore di un ricco catalogo Dal 2008 al 2010 ha perfezionato gli studi post-diploma con compositivo, ha scritto anche due enigmatici libri di riflessione Speciale “Una Vita nella Musica – Giovani” al Teatro la Fenice una riflessione teorica sul proprio lavoro di compositore, mentre la di Venezia. Sue composizioni sono state interpretate da orchestre residenza a Villa Kujoyama a Kyoto ha rappresentato un grande Wolfgang Rihm a Karlsruhe. Ha preso parte a varie masterclass sulla propria arte: Questo (1970) e Antecedente X (1980). I primi e corsi estivi studiando inoltre con Brian Ferneyhough, Georg cimenti artistici del veronese riflettono il suo amore per la musica quali l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Latvian choc estetico e una svolta decisiva nella sua attività. Ha ricevuto National Symphony Orchestra, l’Orchestra della Toscana, la Lodz numerose commissioni, in particolare dallo Stato Francese, da Friedrich Haas, Toshio Hosokawa, Helmut Lachenmann, Claus- di Bartók, in particolare per le opere percussive del musicista Steffen Mahnkopf, Isabel Mundry, Gerhard Stäbler, Vladimir ungherese. A tale modello unì poi il radicalismo strutturale della Philharmonic Orchestra, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, la Radio France, dall’Ircam, dall’Ensemble Intercontemporain, Tokyo Philharmonic Orchestra e l’Orchestra del Teatro La Fenice dall’Ensemble L’Itinéraire, dalla Fondation Royaumont, dalla Tarnopolski, Manos Tsangaris and Nils Vigeland, e ha seguito scuola di Darmstadt e la serialità post-weberniana connessa a con regolarità i Darmstadt Summer Courses for New Music dal Radio della Svizzera Romanda, dalla Konzerthaus di Berlino. I 24 25
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