Duemila15 - Campus Internazionale di Musica

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Duemila15 - Campus Internazionale di Musica
CAMPUS       FONDAZIONE
INTERNAZIONALE    ROFFREDO
   DI MUSICA       CAETANI
    Fondazione

                              duemila15
CAMPUS       FONDAZIONE
INTERNAZIONALE    ROFFREDO
   DI MUSICA       CAETANI
    Fondazione
I SALUTI DEL PRESIDENTE DEL CAMPUS
                                                                                         Questa 51a edizione del Festival Pontino è carica di               musica e il suono di tanti giovani a cui si aggiungeranno,
                                                                                         significati anche per le scelte che il Campus ha dovuto            per tutto il mese di luglio e oltre, i “Giovani artisti dal
                                                                                         affrontare in un momento contraddistinto da profonda               mondo” che parteciperanno all’edizione 2015 dei Corsi di
                                                                                         incertezza. Ma nelle circostanze più difficili esso ha la          Sermoneta. Giovani artisti che hanno molto da esprimere,
                                                                                         fortuna di trovare al proprio interno ragioni forti, confortato    come testimonia il testo “Il senso e il suono”, di Martina
                                                                                         dal sostegno straordinario dei soci, dalla disponibilità           Santarone (allieva del corso di viola di Bruno Giuranna)
                                                                                         della Fondazione “Roffredo Caetani”, dei Conservatori              che abbiamo voluto pubblicare nelle pagine di questo
                                                                                         “Respighi” di Latina e “Verdi” di Milano, dall’amicizia di         catalogo. Sono certo infine che sarà apprezzata anche
                                                                                         artisti, docenti e consulenti. A tutti va il mio pensiero grato.   la piccola incursione nel jazz, con i concerti del Roberto
                                                                                         Grazie a questo idem sentire abbiamo potuto proseguire gli         Gatto Perfectrio e i Melodies in Jazz. L’attenzione che il
                                                                                         Incontri di Musica Contemporanea che saranno avviati               Campus rivolge al territorio quest’anno si esprimerà anche
                                                                                         dall’Ensemble del Laboratorio di Musica Contemporanea              attraverso il ricordo di Aldo Manuzio - editore e poliedrico
                                                                                         del Conservatorio di Milano con uno sguardo alla musica            intellettuale rinascimentale nato a Bassiano - nel V
                                                                                         italiana del Novecento; poi l’attenzione tornerà, come già         centenario della scomparsa, con una serie di momenti che
                                                                                         nelle ultime edizioni, sulla giovane musica europea con            intendono far incontrare le due arti della scrittura e della
                                                                                         esecuzioni affidate all’Ensemble Tema, per chiudere con            musica: una breve presenza scenica di registi e attori che
                                                                                         un omaggio al presidente onorario del Festival, Luis de            ringrazio per aver accolto il mio invito amichevole, i quali
                                                                                         Pablo, di cui il duo Moretti-Ravelli presenterà la prima           con un “tocco” personale apriranno alcune delle nostre
                                                                                         esecuzione assoluta di Amable Sombra, per due pianoforti.          serate a Sermoneta. Tra questi vi sono Clara Galante,
                                                                                         Dal 4 luglio il Pontino proseguirà nelle tradizionali cornici      Selene Gandini, Melania Giglio, Giorgio Maulucci, Daniele
                                                                                         di Sermoneta, Fossanova e Fondi, a cui si aggiunge                 Salvo. Quest’ultimo, il 25 luglio renderà un suo particolare
                                                                                         quest’anno la corte comunale di Sabaudia, città di cui             omaggio a Pier Paolo Pasolini, di cui cadono quarant’anni
                                                                                         salutiamo l’ingresso nella platea del Festival.                    dalla scomparsa. Il mio sentito ringraziamento va a tutti
                                                                                         In programma belle pagine di musica con gli Archi                  coloro che hanno collaborato alla formazione di questo
                                                                                         dell’Accademia di Santa Cecilia, diretti da Luigi Piovano,         programma, agli Enti e alle Istituzioni che mi auguro
È completamente coperta di note la figurina di carta che accorda il suo violino d’oro.   l’Alessandro Carbonare Trio, Elissò Virsaladze, Mariana            non faranno mancare il loro sostegno, non ancora certo
Forse Benaglia l’ha ritagliata dal foglio di uno spartito.                               Sirbu con Bruno Giuranna e le pianiste Linda Di Carlo e            nel momento in cui scrivo. Sono perciò maggiormente
Ha appena finito di suonare e sta per iniziare un nuovo pezzo.                           Clara Dutto, la Camerata du Léman con Roberto Prosseda             grato agli sponsors e ai sostenitori senza i quali non
La giovane musicista ha un’aria intenta e concentrata, il gesto è veloce e teso.         e Fabrizio von Arx, in qualità di solisti. Con affetto mi          avremmo potuto completare questo programma; al
Ha l’archetto infilato sotto il braccio, le labbra serrate. Eppure mentre vive il suo    soffermo a sottolineare la loro presenza insieme a quella di       Presidente dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia, Michele
piccolo spasimo di perfezionismo, quello che accade intorno è pura meraviglia.           altri interpreti ex allievi di lungo corso di Sermoneta, come      dall’Ongaro; a Riccardo Cerocchi, Tilde Lucchetti,
Un riverbero azzurro, una nebbia pulsante di note l’avvolge come una scia.               il Duo Gazzana, Piero Cardarelli, Luisa Prayer e - tra i           Giovanni Brignola, Gianfranco Pitton, che hanno aderito,
L’aria riecheggia ancora di ineffabile armonia. Tutto si trasfigura in una galassia di   compositori eseguiti - Federico Gardella e Clara Iannotta:         generosamente alla richiesta di contribuire a un fondo
emozioni, quando il cuore vola nell’onda della musica.                                   il Festival sarà dunque animato da un cospicuo drappello di        per borse di studio per i Corsi di Sermoneta. Ringrazio
                                                                                         musicisti che amano il Festival, hanno condiviso segmenti          infine Enrico Benaglia per l’immagine suggestiva e bella
enricobenaglia.net                                                                       della sua storia e si sentiranno certamente a casa. Ma è un        riportata in copertina: il suo titolo Armonia evoca non solo
                                                                                         piacere anche la presenza dei più giovani Emanuel Rimoldi          quanto ritroviamo in musica ma anche quanto ricerchiamo
                                                                     Alida Maria Sessa
                                                                                         e Vitaly Pisarenko, che suoneranno rispettivamente a Fondi         altrove: la nostra vita è ricerca di armonia. A nome mio e
                                                                                         e Sabaudia sotto l’egida del Keyboard Trust di Londra, con         del Comitato Esecutivo un grazie ancora una volta a tutti
                                                                                         il quale collaboriamo già da alcuni anni; così come quella         coloro che a diverso titolo consentono a questa bella storia
                                                                                         della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa              di scrivere una nuova pagina.
                                                                                         Cecilia, che allieterà Sermoneta con una bella giornata di         Buon ascolto                                       Il Presidente
                                                                                                                                                                                                  Luigi Ferdinando Giannini
ALDO PIO MANUZIO DI BASSIANO                                                                                                           IL SENSO E IL SUONO
E LA CULTURA DIFFUSA DALLA STAMPA
                                                                                                                                       Impercettibile alla vista e al tatto, il suono rimanda ad una    delle peculiarità del suono come cristallo. La cui origine
L’anno 2015 è un anno speciale per l’area pontino-lepina.           febbraio 2015, quando su una intera pagina a lui dedicata,         dimensione immateriale, ineffabile. Dante lo percepisce          è nel termine greco krýstallos: ghiaccio. Il paradosso per
Ricorre, difatti, il 500° anniversario della morte di Aldo          ha pubblicato la foto del bel frontespizio del libro del quale     nell’armonia delle sfere celesti del Paradiso, trovando in       eccellenza poiché in grado di essere incredibilmente solido
Pio Manuzio, detto il Vecchio per distinguerlo dal Giovane,         la Fondazione Roffredo Caetani ha curato la ristampa               esso lo stimolo della conoscenza:                                e compatto, ma nello stesso tempo, se sciolto, fluido come
che era il nipote. A Manuzio il Campus Internazionale               anastatica, e che ora il Campus di Musica propone anche                                                                             l’acqua: percepibile ma inafferrabile. Così la limpidezza e
di Musica ha deciso di dedicare un ricordo speciale,                nel ricordo colto e complessivo agli amanti della musica.          “La novità del suono e ‘l grande lume                            la trasparenza di un suono pulito rispecchiano il cristallo
raccordandosi con la iniziativa assunta dalla Fondazione            Musica che in modo evidente si è avvalsa delle nuove               di lor cagion m’accesero un disio                                e la regolarità del suo reticolo. Nella ricerca verso questa
Roffredo Caetani, della quale il Campus condivide tutte le          tecniche introdotte da Manuzio, per vedere diffusi spartiti                                                                         purezza del suono è l’unicità dell’interpretazione che
                                                                                                                                       mai non sentito di cotanto acume.”                               sa bilanciare essenzialità e completezza. La memoria
maggiori iniziative culturali e con la quale elabora spesso         un tempo riservati a poche persone.                                Paradiso, I, vv. 82-84
iniziative congiunte.                                                                                                                                                                                   del Maestro Arturo Benedetti Michelangeli torna viva
Per questo anno speciale, la prevalenza dell’interesse                                                        Pier Giacomo Sottoriva                                                                    nell’indirizzarci, secondo le sue parole, al “lavoro, lavoro,
                                                                                                                                       Quale migliore orizzonte se non la profondità nel                lavoro. E pazienza, umiltà, sacrificio. L’interprete è
verso la figura di Aldo Manuzio è decisa, quando si pensi                            Presidente della Fondazione Roffredo Caetani
                                                                                                                                       capire, nel trascendere l’apparenza. Così il liutaio come        soltanto un lettore della musica. Ma deve saper leggere
al fatto che, dopo la invenzione dei caratteri a stampa                                                                                il compositore, il maestro come l’allievo, il filologo come
mobili introdotta da Johannes Gutenberg di Magonza                                                                                                                                                      bene, perché nella musica c’è già scritto tutto”.
                                                                                                                                       l’interprete continuamente ricercano quella perfezione che
(Germania), Manuzio sfruttò genialmente questo nuovo                                                                                   permette di raggiungere la propria idea del vero, il proprio                                                       Martina Santarone*
mezzo di diffusione della cultura, in un duplice modo:                                                                                 ideale. Levigare, scolpire il suono per dare vita a una goccia
riducendo l’ampiezza del folio sul quale stampare a torchio,                                                                           che cade con perfetta determinazione. Attende fremente           *Studentessa del Liceo Farnesina di Roma, con il testo “Il senso e il
piegandolo 16 volte (il sedicesimo) e rendendolo maneggevole,                                                                          l’attimo in cui abbandonarsi alla sua stessa forza centrifuga    suono” ha vinto lo scorso mese di maggio il concorso nazionale indetto
anzi “tascabile”; e, soprattutto, attraverso la maggiore                                                                                                                                                dal MIUR dedicato alla memoria di Arturo Benedetti Michelangeli.
                                                                                                                                       e partire verso il cuore della Terra che la richiama a sé.
diffusione garantita dal nuovo formato, stampando e                                                                                    Così la mano non si lancia ciecamente verso il tasto, ma
così salvando centinaia di manoscritti classici altrimenti                                                                             raccoglie le dita cariche di energia, per lasciarle andare
soggetti a perdita, da Aristotele ai classici latini ed ebraici.                                                                       solo quando l’attimo è maturato. Poiché chi genera suoni si
Manuzio, inoltre, ha lasciato la sua impronta anche nello                                                                              astrae dalla frenesia del tempo, lo domina. Interminabili i
stile di scrittura, facendo realizzare i caratteri che dal                                                                             secondi che precedono l’esecuzione, i silenzi, i respiri. Cosa
suo nome si chiamano aldini. Di Manuzio si è disputato a                                                                               significa fraseggiare se non plasmare il tempo, dargli una
lungo se fosse romano, parmigiano, di Carpi o veneziano.                                                                               forma? Ma è proprio nel momento dell’interpretazione che
Manuzio è Uomo Lepino, nato a Bassiano.                                                                                                nasce la dialettica intrinseca nella musica: razionalità ed
E un libro di metà Settecento lo afferma con dovizia di                                                                                emozione. La ricerca dell’equilibrio perfetto che permette
testimonianze. Èdito proprio a Venezia nel 1759, il libro                                                                              lo slancio appassionato all’interno dei confini dello stile,
di Domenico Maria Manni, bibliotecario della Biblioteca                                                                                l’abbandono ai sensi necessariamente dominati dalla sfera
Strozzi di Firenze, è una autorevole conferma di quella                                                                                razionale, quella fedeltà espressiva che poco ha a che
sua provenienza, nonché del racconto della Vita di Aldo                                                                                vedere con l’esasperazione del virtuosismo o con l’estro
Pio Manuzio Insigne Restauratore delle Lettere Greche e Latine in                                                                      del momento. All’interno di questa concezione propria del
Venezia, come recita il titolo. L’importanza di questo libro ha                                                                        pensiero e della maturità artistica, lo strumento in sé non è
avuto una indiretta conferma, in modo del tutto autonomo,                                                                              il fine, bensì un mezzo espressivo. Mezzo attraverso il quale
grazie ad un ampio servizio giornalistico che il New York                                                                              il musicista si dedica all’intenso studio delle sfumature e
Times ha dedicato a Manuzio nella edizione di Venerdì 27
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
> 30 giugno Sermoneta, Scuderie Castello Caetani             > 2 luglio Sermoneta, Scuderie Castello Caetani
MUSICA ITALIANA DA DALLAPICCOLA AD OGGI                      LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 2
Ensemble del Laboratorio di Musica Contemporanea             Ensemble Tema
del Conservatorio G. Verdi di Milano
Sara Caneva, direttore - Mauro Bonifacio, coordinatore       > 3 luglio Sermoneta, Castello Caetani
                                                             OMAGGIO A LUIS DE PABLO

                                                                                                                                    INCONTRI
> 1 luglio Sermoneta, Scuderie Castello Caetani              PER I SUOI 85 ANNI
LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 1                                Duo pianistico: Antonella Moretti e Mauro Ravelli
Ensemble Tema

CONCERTI DEL CICLO TRADIZIONALE
> 4 luglio Sermoneta, Castello Caetani                       > 25 luglio Sermoneta, Castello Caetani
                                                                                                                                    INTERNAZIONALI
                                                                                                                                    DI MUSICA
Archi dell’Accademia S. Cecilia - Luigi Piovano, direttore   Duo Gazzana: violino e pianoforte
> 5 luglio Fossanova, Infermeria                             > 26 luglio Fossanova, Infermeria
Alessandro Carbonare Trio                                    Mariana Sirbu, violino - Bruno Giuranna, viola

                                                                                                                                    CONTEMPORANEA
                                                             Clara Dutto/Linda Di Carlo, pianoforte
> 6 luglio Sermoneta, Scuderie Castello Caetani
Workshop Classe di Composizione di Alessandro Solbiati       > 27 luglio Sabaudia, Corte Comunale
Maria Grazia Bellocchio, pianoforte                          Vitaly Pisarenko, pianoforte
> 10 luglio Fondi, Palazzo Baronale                          > 29 luglio Sermoneta, Castello Caetani
Emanuel Rimoldi, pianoforte                                  JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia -
                                                             Simone Genuini, direttore
> 11 luglio Sermoneta, Castello Caetani
Melodies in Jazz                                             > 1 agosto Sermoneta, Castello Caetani                                 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
                                                             Camerata Du Léman - Roberto Prosseda, pianoforte
> 12 luglio Fossanova, Infermeria
Elissò Virsaladze, pianoforte                                > 2 agosto Fossanova, Infermeria
                                                             Camerata Du Léman - Fabrizio von Arx, violino
> 13 luglio Sermoneta, Castello Caetani
                                                             Roberto Prosseda, pianoforte
Giovani artisti dal mondo
                                                             > 3 agosto Sermoneta, Castello Caetani
> 15 luglio Sermoneta, Castello Caetani
                                                             Giovani artisti dal mondo
Giovani artisti dal mondo
> 18 luglio Sermoneta, Castello Caetani
Roberto Gatto Perfectrio
> 19 luglio Fossanova, Infermeria                            Su RADIOLUNA dal 29 giugno, per tutta la durata del Festival, dal
Valentina Coladonato, soprano - Luisa Prayer, pianoforte     lunedì al sabato, alle ore 11.00 andrà in onda Buongiorno, Festival!
                                                             rubrica di informazioni e aggiornamenti sul 51° Festival Pontino.
> 24 luglio Sermoneta, Castello Caetani
Giovani artisti dal mondo
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA   duemila15                                               INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                                 duemila15

                                                                                                               MARTEDÌ 30 Giugno ore 20.00
                                                                                                               Sermoneta
                                                                                                               Scuderie Castello Caetani

                                                                   ENSEMBLE DEL LABORATORIO DI                 MUSICA ITALIANA DA DALLAPICCOLA AD OGGI
                                                                   MUSICA CONTEMPORANEA DEL
                                                                                                               Luigi Dallapiccola (1904-1975)
                                                                   CONSERVATORIO DI
                                                                                                               Piccola musica notturna (1961)
                                                                   MUSICA G. VERDI DI MILANO
                                                                                                               per complesso da camera - 9’
                                                                   Alice Mafessoni ottavino
                                                                                                               Franco Donatoni (1927-2000)
                                                                   Viola Brambilla flauto, fl. sol, ottavino
                                                                                                               Lumen (1975)
                                                                   Stella Chissotti flauto                     per sei strumenti - 6’
                                                                   Daniele Arzuffi oboe
                                                                   Fabio Busetto clarinetto                    Federico Gardella (1979)
                                                                   Daniela Fiorentino clarinetto, cl. basso    Nebbiæ (2009)
                                                                   Rebecca Mellano arpa                        per ensemble - 10’
                                                                   Valentina Valente chitarra                  Fausto Romitelli	 (1963-2004)
                                                                   Paolo Gorini pianoforte, celesta            Nell’alto dei giorni immobili (1990)
                                                                   Salvatore Scucces percussioni               per sei esecutori 11’
                                                                   Gabriele Segantini percussioni              Bruno Maderna (1920-1973)
                                                                   Alessio Cavalazzi violino                   Serenata per un satellite (1969)
                                                                   Pietro Molteni viola                        per ensemble - 10’
                                                                   Matteo Vercelloni violoncello
                                                                   Sara Caneva direttore
                                                                   Mauro Bonifacio coordinatore

                                                                                                               Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it

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INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                    duemila15                                                         INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                      duemila15

     Il concerto di questa sera propone un viaggio attraverso di-      sospeso tra premonizione e ricordo. Tre delle composizioni        Luigi Dallapiccola                                                 fantasmatica. Nel brano di Dallapiccola – scritto nel 1954
     verse generazioni di compositori italiani, disegnando una         in programma appartengono a una linea estetica di ispira-         Piccola musica notturna (1961)                                     per orchestra e riproposto nel 1961 in una versione per otto
     traiettoria complessiva che abbraccia quasi tutto il Nove-        zione notturna: Piccola musica notturna, Lumen e Serena-          per complesso da camera                                            strumenti – ruotano lenti motivi di tre suoni legati che si
     cento. Nell’anno di Expo 2015 è parso naturale che il La-         ta per un satellite sono di fatto ‘musiche della notte’, con                                                                         perdono nel nulla, la cui calma linearità è spezzata da brevi,
     boratorio di Musica Contemporanea del Conservatorio di            le loro specifiche caratteristiche, ormai storicizzate, aperte    NOCHE DE VERANO                                                    improvvisi, violenti stati di tensione. Le frasi si espandono e
     Milano, formato da giovani musicisti, potesse riflettere su       in una gamma di caratteri che va dal segno meditativo e           Es una hermosa noche de verano                                     sembrano aprirsi nel vuoto (ricorrenti sono gli echi, i silen-
     alcuni aspetti centrali della musica italiana ripercorrendo       drammatico di Dallapiccola allo spirito anarchico-giocoso         Tienen las altas casas                                             zi, i respiri), mentre il tempo appare chiuso in una ripetitivi-
     un importante tratto del cammino compiuto nell’ultimo             di Maderna, passando attraverso l’astrazione inafferrabile        abiertos los balcones                                              tà circolare, spiralica, presentando ciclicità e ritorni variati,
     secolo fino al nostro tempo. Il punto di partenza è rappre-       di Donatoni. Sono, questi, tre piccoli grandi capolavori or-      del viejo pueblo a la anchurosa plaza.                             riflessi di frammenti specchiati in contrappunto, come in un
     sentato da Luigi Dallapiccola (classe 1904): una scelta sim-      mai diventati classici del Novecento. Fausto Romitelli (nato      En el amplio rectángulo desierto,                                  labirinto. Rimangono costanti sia le riprese della sequenza
     bolica, per molte ragioni. La bellezza della sua musica e la      nei primi anni ’60) e Federico Gardella (nato alla fine degli      bancos de piedra, evónimos y acacias                              melodica principale, prevalentemente isocrona, sia gli inse-
     purezza del gesto tecnico, anzitutto, che ci appaiono oggi        anni ‘70) hanno studiato presso il Conservatorio di Milano.       simiétricos dibujan			                                             rimenti delle improvvise e contrastanti parentesi drammati-
     inscindibili dal senso profondo del messaggio in esse custo-      Tra loro c’è però una differenza anagrafica di sedici anni        sus negras sombras en la arena blanca.                             che. Non sono, queste ultime, punti culminanti conquistati
     dito. L’impegno che ha sempre contraddistinto le sue scelte       che da sola potrebbe spiegare le personalissime – per molti       En el cenit, la luna, y en la torre                                gradualmente ma, al contrario, terribili lacerazioni imposte
     e le sue idee contro ogni forma di tirannia è infatti riassu-     aspetti opposte – concezioni del suono, le differenti grada-      la esfera del reloj iluminada.                                     dall’esterno. O - se vogliamo - create dal soggetto stesso,
     mibile in poche parole-chiave: le principali sono speranza e      zioni di tensione, di densità o di temperatura emotiva che        Yo en este viejo pueblo paseando                                   dall’io narrante della poesia di Machado: croniche ‘fitte’,
     libertà, parole elevabili a emblema dell’intera, sofferta sto-    leggiamo nei loro brani. Volendo semplificare, limitandoci        solo, como un fantasma.                                            forse proiezioni spaventose di una coscienza individuale, al-
     ria del secolo scorso, il cui valore possiamo orgogliosamente     all’essenziale, potremmo sottolineare i tratti di aggressività    Antonio Machado                                                    tra faccia o vero volto del senso di solitudine espresso dalla
     consegnare alle nuove generazioni. All’estremità cronologi-       ‘elettronica’ in Romitelli contrapposti all’apparente sospen-                                                                        tenue sequenza melodica.
     camente più vicina del nostro percorso troviamo Federico          sione contemplativa di Gardella. In entrambi i composi-           NOTTE D’ESTATE
     Gardella (classe 1979), proveniente dalla scuola di Com-          tori, tuttavia, riconosciamo il desiderio di muoversi lungo       È una bella notte d’estate.                                        Franco Donatoni
     posizione del Conservatorio di Milano, un autore giovane          il confine che separa (o unisce) suono e rumore, mettendo         Hanno le case alte                                                 Lumen (1975) per sei strumenti
     già molto eseguito e stimato a livello internazionale, che        in gioco una dialettica tra ciò che è armonico e ciò che è        le finestre aperte                                                 Dedicato alla memoria di Luigi Dallapiccola (scritto quindi
     possiede un tocco espressivo molto personale, di raffinata        inarmonico, valorizzando i momenti di transizione tra l’im-       sull’ampia piazza del paese.                                       nel 1975, anno della morte del grande compositore istria-
     eleganza.                                                         magine pura e il filtro che vi si sovrappone. Esiste allora       Nel largo rettangolo deserto                                       no), Lumen è una breve composizione dal fascino inaffer-
     Insieme all’evoluzione degli stili e delle tecniche, il pro-      un aspetto comune, riguardante sia il dato formale sia il         panche di pietra, siepi e acacie                                   rabile. Riconosciamo la scrittura precisa e contrastata di
     gramma evidenzia due linee tematiche principali, due              contenuto estetico, e si tratta del medesimo filo che lega le     simmetriche disegnano                                              Donatoni, con quelle estremità chiaroscurali rappresentate
     direzioni di ricerca nelle quali possiamo leggere segni di        loro composizioni ai brani ‘storici’ in programma: ha a che       le loro nere ombre sull’arena bianca.                              dall’ottavino e dal clarinetto basso e incorniciate dalle ner-
     continuità, connotativi di un’identità della musica italiana      fare con una logica narrativa (o temporale tout-court) fatta      Nello zenit, la luna, e sulla torre                                vose pulsazioni dei due archi. Ma la magia e la sospensione
     del Novecento: qualcosa che non si perde, ma tende a rie-         di veri e propri oggetti sonori, ripetuti e riconoscibili, che    la sfera, l’orologio; illuminata.                                  misteriosa del brano vengono disegnate soprattutto dai due
     mergere trasformandosi di generazione in generazione. La          appaiono dal nulla e nel nulla scompaiono. Se a nascondere        Io passeggio in questo vecchio paese                               timbri risonanti del vibrafono e della celesta, che dapprima
     prima riguarda la natura del suono, il mondo timbrico che         ‘ciò che c’è dietro’ può essere di volta in volta il buio della   solo, come un fantasma.                                            ruotano a vuoto, come prigionieri di figure ripetute, seg-
     ciascun compositore inventa, qui sospeso in un’opposizione        notte, il velo di una nebbia reale o metaforica oppure l’urlo     (traduzione di Carlo Bo)                                           menti di un tempo bloccato, ipnotico; ma poi si tendono,
     dialettica tra primo piano e sfondo, tra presenza ed evane-       distorto di una chitarra elettrica, dovremo essere disposti ad                                                                       poco prima della fine, insieme a tutti gli altri strumenti tra-
     scenza (comporre ‘il suono’ anziché ‘con il suono’, scriveva      acuire i nostri sensi provando a cercare oltre le convenzioni     La poesia di Antonio Machado riportata sul frontespizio            scinati dall’ottavino, in uno slancio verso la luce: è questo
     Fausto Romitelli), tra natura e artificio. Elementi, questi,      e le apparenze, nella nostra ‘libertà’ dell’ascolto. Potrebbero   della partitura evoca un clima sospeso, enigmatico, desola-        l’unico, brevissimo momento di grande sonorità di un bra-
     che diventano – in tutti i brani presentati – sintassi e narra-   allora svelarsi le qualità espressive della natura rituale del    to: vengono in mente certe atmosfere oniriche delle Piazze         no che si era fin qui mosso in una dinamica tenue, lontana.
     zione. Di conseguenza, il secondo tema proposto si riferisce      suono, qualcosa in grado di (ri)avvicinarci – superando le        d’Italia di De Chirico. Visioni di spazi architettonici e dire-    Ed è anche il momento ove l’omaggio si fa esplicito, con
     al lavoro sul tempo che questi materiali musicali innescano       specificità dei linguaggi, delle tecniche, dei contesti – alla    zionalità orizzontali/verticali (le ombre, la piazza, le case      l’utilizzo di un frammento di tre suoni ricorrente e simbo-
     nella nostra percezione: un tempo ciclico, spesso incanta-        dimensione poetica, indicibile con le parole, nascosta nel        alte, la torre-orologio, la luna) si alternano a contrasti buio/   lico nella musica di Dallapiccola (la libertà e il cielo stellato
     torio, ove le figure appaiono, spariscono e nuovamente            suo nascere e nel suo perpetuo scomparire nel mistero del         luce (la notte, l’orologio illuminato, la luna, le nere ombre,     vagheggiati dal Prigioniero – nell’opera omonima – o la do-
     riappaiono in un inestricabile, metaforico contrappunto           silenzio.                                                         l’arena bianca). Un panorama notturno vuoto nel quale la           lorosa ambiguità della parola “fratello”). Dopo una caduta
                                                                                                                                         figura umana appare, negli ultimi due versi, come presenza         negli abissi gravi e scuri del clarinetto basso, si ritorna forse

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INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                       duemila15                                                         INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                    duemila15

     a sperare nella luce, in un’enigmatica quanto smaterializ-             sione tecnica ed estetica, accettando – nel bene e nel male,        sicale. La scelta, la distribuzione e la natura degli strumenti    alludono forse a una serie di possibili traiettorie (o orbite)
     zata atmosfera finale.                                                 disegnando il proprio vocabolario fino ai limiti estremi di         sono aperte, possono cioè essere diverse ad ogni esecuzio-         ciclicamente ripercorribili. Il dedicatario Umberto Mon-
                                                                            una saturazione sensoriale – il confronto con i media, le tec-      ne. La materia musicale è anch’essa aperta. Gli strumen-           talenti (1916-2004), ingegnere e direttore dell’ESOC (Eu-
     Federico Gardella                                                      nologie, il suono elettronico amplificato, il suono ‘sporco’        tisti possono scegliere essi stessi quali frammenti suonare        ropean Space Operation Centre), con sede a Darmstadt,
     Nebbiæ (2009) per ensemble                                             del rock progressivo, della musica techno fino al rapporto          e si possono prevedere rielaborazioni diverse (…) dei dati         aveva progettato e coordinato il lancio, la notte dell’1 Ot-
      “La natura quasi immateriale della nebbia e al tempo stes-            con l’immagine (ricordiamo il suo ultimo lavoro An Index            originali forniti da Maderna, talvolta in forma puramente          tobre 1969, del satellite europeo ESTRO I per lo studio
     so la sua capacità di nascondere il paesaggio, rivelandolo             of Metals, video-opera per soprano, ensemble, elettronica           grafica. È il direttore d’orchestra che deve regolare il flusso    dei fenomeni connessi alle aurore boreali. Nella stessa data
     per frammenti, lascia all’immaginazione di chi osserva il              e multiproiezione). È utile, a questo proposito, ricordare la       di quei frammenti e deve stabilire la densità e la forma dello     Maderna ‘accompagnava’ metaforicamente il satellite nello
     compito di ricomporre questi frammenti in una visione                  frase di James Ballard citata da Romitelli in un suo ‘manife-       sviluppo musicale: spetta cioè a lui ‘mettere in orbita’ que-      spazio attraverso il suo giocoso messaggio di libertà musi-
     unitaria. L’idea iniziale di “Nebbiæ” si sviluppa a partire            sto’ programmatico del 2001 (intitolato significativamente          sta piacevole e innocente serenata”.                               cale, dirigendo la prima esecuzione della Serenata per un
     da due elementi antitetici, un orizzonte di suoni-rumore e             “Il compositore come virus”): “Oggi il paesaggio dei media          Con queste parole Luciano Berio – che ha condiviso molte           satellite.
     una sequenza melodica, pensati attraverso un rapporto di               offre illimitate opportunità a un’immaginazione ribelle. In         importanti esperienze insieme a Maderna ed è stato fra i           Mauro Bonifacio
     nascondimento/disvelamento reciproco: come avviene nel                 questa situazione ho l’impressione che dovremmo immer-              migliori interpreti della Serenata – descrive lo spirito di un
     caso di un paesaggio osservato attraverso la nebbia, la se-            gerci in questo magma di elementi distruttivi e cominciare          brano felicemente entrato nel repertorio di moltissimi stru-
     quenza melodica emerge inizialmente a tratti dallo sfondo              a nuotare”. Nell’alto dei giorni immobili è un lavoro per           mentisti e significativo di un momento storico ove la musica
     che la nasconde, ma nel suo progressivo ricomporsi si tra-             sei strumenti del 1990, frutto dell’iniziale interesse verso la     italiana ed europea si aprivano con grande entusiasmo ad
     sforma a sua volta in un elemento che nasconde il proprio              musica spettrale, un interesse che lo porterà, subito dopo gli      esperienze nuove. La ‘partitura’ di questo brano, quindi,
     sfondo. La polarità, rappresentata dal dualismo nebbia-                studi milanesi e al periodo di perfezionamento con Fran-            è poco più di una tavolozza di materiali grezzi: tali mate-
     paesaggio, trova il suo correlato compositivo nel rapporto             co Donatoni, a concludere la propria fase di apprendistato          riali richiedono di essere elaborati e calati in un disegno
     tra contemplazione e vettorialità: se l’orizzonte di suoni-            con l’esperienza francese all’IRCAM. Si tratta di una com-          musicale collettivo che l’autore non definisce, ma delega
     rumore non presenta un’evoluzione interna, ma un con-                  posizione basata sull’esplorazione, la messa in sequenza e          agli interpreti. Maderna indica solamente che gli strumenti
     tinuo ritorno delle figure che lo costituiscono, la sequenza           la convergenza di spettri armonici orchestrati con estrema          “possono suonare tutti insieme o separati o a gruppi – im-
     melodica si sviluppa per arcate che, ad ogni riproposizione,           energia e, al contempo, grande raffinatezza. Una sorta di           provvisando insomma, ma! – con le note scritte”.
     modificano progressivamente il proprio percorso fino ad                lunga progressione, generatrice di un forte impatto percetti-       La stessa durata del brano è lasciata libera, tra 4 e 12 minu-
     arrivare ad un ultimo frammento melodico ormai comple-                 vo, ove già si prefigurano gesti, qui solo strumentali (i glissa-   ti. La versione eseguita in questa occasione si muove lungo
     tamente trasformato”.                                                  ti degli archi che alludono alle chitarre elettriche, la densità    tre livelli di controllo sul materiale musicale originale:
     Federico Gardella                                                      massiva delle sonorità), che lo indirizzeranno in seguito a         - un livello macro-compositivo deciso a priori, diviso in
                                                                            sviluppare un percorso di fusione tra gli strumenti acustici        cinque sezioni, che mette in luce simmetrie, apparizioni e
     Fausto Romitelli                                                       e le qualità artificiali dell’amplificazione e dell’elaborazio-     ritorni di situazioni e di caratteri nel percorso generale della
     Nell’alto dei giorni immobili (1990) per ensemble                      ne elettronica. Un’utopia, quella di Romitelli, che sentiamo        forma;
     L’insofferenza verso gli aspetti più accademici del comporre           oggi più che mai vicina e coinvolgente. Con essa faremo             - un livello interpretativo deciso dal direttore, riguardante il
     e la critica verso gli scopi e gli effetti negativi di “un’industria   bene a confrontarci, poiché il suo vivere pericolosamente           timing degli eventi contenuti in ciascuna sezione (regolando
     culturale” omologante hanno condotto Fausto Romitelli                  sul filo di varie forme di ricerca musicale (artigianali, spe-      il rapporto tra le fasi di continuità e di discontinuità) oltre
     a prefigurare, come sola via di uscita possibile, il contatto          rimentali, alternative e antiaccademiche) passa attraverso          alla densità e ai colori dell’orchestrazione;
     totale del compositore con le forme di comunicazione del               l’idea di un pensiero libero, di una creatività potente e ‘sen-     - un livello interpretativo deciso dagli strumentisti, princi-
     proprio tempo. Non la fuga nella torre d’avorio, quindi, ma            za dogmi’ che non teme di proporsi come punto di assoluto           palmente legato ai modi di elaborare il materiale originale
     al contrario un attacco sferrato dall’interno, accettando “la          riferimento per un futuro possibile della musica.                   salvaguardandone la componente improvvisativa, propo-
     sfida con il mondo o, piuttosto, con il grande show media-                                                                                 nendo novità o rispondendo al contesto.
     tico sponsorizzato che lo sostituisce” (Romitelli). Un atteg-          Bruno Maderna                                                       Come in qualsiasi gioco, quindi, regole e libera creatività
     giamento dal quale può scaturire una salvifica reinvenzione            Serenata per un satellite (1969) per ensemble                       coesistono aprendosi a reciproche influenze. L’aspetto gra-
     del rapporto tra suono e ascolto, forse dello stesso significa-        “Scritto nel 1969 e dedicato all’amico Umberto Montalen-            fico della partitura è anticonvenzionale, quasi pittorico: un
     to del comporre. Romitelli ha trovato qui la propria dimen-            ti, Serenata per un satellite è, per certi aspetti, un gioco mu-    solo foglio, con i suoi pentagrammi incrociati e sghembi che

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                                                                                                    MERCOLEDÌ 1 Luglio
                                                                                                    Sermoneta

                                                                                                    CASA DEL CARDINALE ore 15.30
                                                                                                    LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 1
                                                                                                    tavola rotonda presiede: Alfonso Alberti

                                                                   ENSEMBLE TEMA                    Scuderie Castello Caetani ore 20.00
                                                                   Eve Cambreling flauto            Hèctor Parra (1976)
                                                                   Evgeni Orkin clarinetto          Klaviertrio Nr. 1 “Wortschatten” (2004) **
                                                                                                    per violino, violoncello e pianoforte - 7’30”
                                                                   Christoph Heeg saxofono
                                                                   Alexander Schröder percussioni   Bruno Mantovani (1974)
                                                                   Olga Zheltikova pianoforte       L’incandescence de la bruine (1997) **
                                                                                                    per saxofono soprano e pianoforte - 8’50”
                                                                   Tomas Westbrooke violino
                                                                   Marie Schmit violoncello         Eunsun Lee (1976)
                                                                                                    Dae-Hwa (2006) **
                                                                                                    per flauto e violino - 10’
                                                                                                    Wolfgang Rihm (1952)
                                                                                                    Über die Linie VI (2004)
                                                                                                    per flauto contralto, violino e violoncello - 15’
                                                                                                    Walter Mobilio
                                                                                                    RetroMondo (2015) *
                                                                                                    per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte - 5’30”

                                                                                                    * Prima esecuzione assoluta
                                                                                                    (Compositore selezionato al Corso di perfezionamento di Alessandro Solbiati, Sermoneta 2014)

                                                                                                    ** Prima esecuzione italiana

                                                                                                    Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it

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INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                    duemila15                                                         INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                 duemila15

     Wortschatten                                                         rapidamente poco dopo la metà della composizione.                 coalescenza di termini negativi, in una neutralizzazione          (non sono realizzati in quanto serie programmatica, come i
     Con il Trio Wortschatten (2004), ho cercato per la                   L’improvviso e notevolmente ritardato effetto di netto            discriminativa, in un equilibrio sospensivo che s’apre verso      quartetti), non meno rappresentano uno specifico dialogico
     prima volta di approfondire i microspazi timbrici che                contrasto è controbilanciato dalla persistenza delle stesse       un altrove, un paesaggio di valori puro, non sottoposto           e forse una forma particolare di espressione (“disegno” e
     emergono dall’integrazione di una dizione ritmica                    scintillanti ripetizioni della tessitura che pervadono il resto   a immediata rubricazione sotto etichette, classi, generi,         non “quadro”, per usare le parole dello stesso compositore).
     densa, molto irregolare e articolata, con determinate                del pezzo. Verso la fine, torna il Fa centrale, fornendo          epoche d’afferimento. Di fatto, malgrado non sia esplicito        Pierluigi Basso Fossali
     tecniche strumentali legate alla produzione di suoni                 un’impressione quasi classica di simmetria, nonostante la         nelle dichiarazioni di poetica recenti di Rihm, la serie Über
     “non abituali”, come i tremoli di armonici o le sonorità             brevità di questo richiamo all’inizio, più prolungato, della      die Linie rappresenta una terra di nessuno raggiunta per
                                                                                                                                                                                                              RetroMondo
     stridenti dello “sforzato sul ponticello”. La mia idea era           composizione.                                                     trascendenza rispetto all’agonistica del presente musicale,
                                                                                                                                                                                                              Impulsi fantasma stanno dietro a una frenesia degli archi
     di ottenere che gli impulsi energetici strumentali possano                                                                             dove si confrontano stilemi avanguardistici e altri passatisti.
                                                                                                                                                                                                              che conduce verso un confine, superato il quale tutto
     agire sulla percezione ritmico-temporale dell’ascoltatore            Dae-Hwa                                                           Rispetto alle opere di fine anni Novanta, culminate in Etude
                                                                                                                                                                                                              viene eroso e svuotato. I vari strumenti si uniscono per
     e lo emozionino mediante una “esperienza forte” di flussi            Dae-Hwa potrebbe essere tradotto come “dialogo” o                 d’apres Seraphin, non vi è dubbio che si assiste con Über
                                                                                                                                                                                                              formare un blocco centrale che procede indisturbato e
     temporali sviluppati dalla musica. Così, nella prima parte di        “conversazione”. L’impulso a scrivere questo pezzo è              die Linie a un recupero del primo periodo di Rihm, quello
                                                                                                                                                                                                              inesorabile fino all’emergere di un tessuto colorato, in una
     Wortschatten, due strutture di flusso musicale si oppongono          derivato dalla mia osservazione delle lingue europee -            che lo aveva visto protagonista della “Nuova semplicità”
                                                                                                                                                                                                              sorta di sospensione temporale. Questo tessuto scatena un
     persistentemente: una è fluida e continua, l’altra sospesa e         principalmente l’inglese e il tedesco - in quanto immigrata       neoromantica. Più che in Über die Linie I per solo violoncello,
                                                                                                                                                                                                              improvviso flusso che trascina con sé tutto l’ensemble in un
     statica. Il violino e violoncello agiscono come propulsori del       in Europa dalla Corea. Mentre la maggior parte delle              è con Musik für Klarinette und Orchester. Über die Linie II
                                                                                                                                                                                                              pulviscolo vivo e frenetico; un semplice soffio spegne con
     discorso, con brevi frasi nervose dalle dinamiche cangianti          lingue europee mi sembra siano parlate fluidamente,               (1999) che si può cogliere in Rihm un’improvvisa torsione
                                                                                                                                                                                                              leggerezza questo breve viaggio attraverso la visione di
     nel registro centrale, molto ristretto, mentre il pianoforte         sviluppando frasi con minime variazioni tonali, il coreano        verso stilemi dodecafonici che hanno il sapore di risalire
                                                                                                                                                                                                              possibili luoghi sonori.
     si limita a creare spazi armonici di risonanza. Il timido            tende ad articolarsi in brevi e punteggiate esplosioni nelle      ben al di qua di Darmstadt (gli anni Cinquanta), e qui è
                                                                                                                                                                                                              Walter Mobilio
     dialogo che gli archi e il pianoforte intrattengono va               quali la voce sale e scende rapidamente in un brevissimo          là rispuntano persino le ombre di passaggi tonali melodici.
     crescendo in ampiezza e intensità per condurci a un finale           lasso di tempo. Di conseguenza, quando parlo in tedesco,          Über die Linie VI (2004) è costruito da tre sezioni ciascuna
     di tessiture estreme, dopo aver attraversato due momenti             mi sento come se parlassi meno melodiosamente che non             delle quali tesa da un continuum sonoro levigatissimo e
     cruciali caratterizzati da un’espansione pianistica massima.         nella mia lingua madre. Questo brano è il mio tentativo di        cromatico. La scrittura è molto meno nervosa dei primi
     I ruoli strumentali si sono invertiti: gli attacchi percussivi nel   rendere musicalmente un animato dialogo tra due giovani           brani della serie, e il tentativo di viaggiare sulla linea tra
     registro grave del pianoforte strutturano un discorso sempre         donne coreane.                                                    passato e presente musicale è molto più precisa, nitidamente
     più instabile e brusco, mentre il violino e il violoncello si        Eunsun Lee                                                        tratteggiata. Viene il sospetto che l’andare oltre la linea
     estinguono a poco a poco nelle note più acute e più gravi                                                                              di Rihm sia meno un compito di tensione formale e più
     dei loro rispettivi registri, lasciando solo tracce effimere         Über die Linie VI                                                 una posta storica. Musica al “meridiano zero”, Über die
     degli impulsi energetici iniziali; come ombre di parole in           Il brano eseguito, Über die Linie VI (2004), ha un piccolo        Linie di Rihm si vuole in fondo come esemplificazione di
     ritardo di un linguaggio sempre in corso di riscrittura…             organico anomalo (flauto, violino, violoncello); da un lato,      una dedizione ai valori musicali sospensiva delle tendenze
     Hèctor Parra                                                         deve essere colto all’interno di una serie programmatica          eversive, così come di quelle conservatrici. In definitiva,
                                                                          recente (Über die Linie), dall’altro rinviato, rispetto al        è come se improvvisamente Rihm si trovasse di fronte al
     L’incandescence de la bruine                                         corpus complessivo delle opere dell’autore, alla serie            compito di superare un nichilismo bifrontale, un’esaustione
     L’ascoltatore di L’incandescence de la bruine di Bruno               dei Trios. La serie Über die Linie pare non abbia nulla           della tradizione così come dell’innovazione. Non c’è dubbio
     Mantovani viene colto da una tessitura sonora brillante              a che fare con il famoso, omonimo confronto tra Ernst             che questa serie di Rihm ha il pregio di reinterrogare
     e fluttuante che richiama gli aggregati armonici glaciali            Jünger e Martin Heidegger. La linea verrebbe concepita            l’ansia del nuovo della musica contemporanea, senza in
     degli spettralisti francesi (o, più da lontano, le tessiture         come interna a un pensiero figurale puramente musicale:           nulla riportare in campo una bieca e irriflessa esigenza
     accordali fluttuanti tipiche della musica francese a partire         linea melodica, frontiera dell’eseguibile, soglia di              di “comunicatività”. Ma c’è da chiedersi se tale strada sia
     da Debussy). La sostanza musicale è, comunque, piuttosto             decomposizione strutturale, e così via. Ne deriva che i           in grado di dischiudere un nuovo paesaggio compositivo
     differente, con un insieme relativamente minimale e statico          brani di questa serie si offrirebbero come una semantica dei      o se sia essa stessa “senza salvezza”. Dei brani della serie,
     di note perno, centrate attorno al Fa sopra al Do centrale,          confini che i diversi assetti musicali possono raggiungere.       Über die Linie VI resta comunque il più convincente, per
     che dominano la tessitura in una miriade di ripetizioni di           Tale semantica tensiva (forme sotto tensione) non sfocia          la sua parca tavolozza, e per gli sforamenti prospettici
     timbro e intensità variabili. Il Fa centrale avanza e retrocede,     tuttavia in alcuna intensificazione, in alcuna bruciante          cui conduce, nel suo continuum inafferrabile. Per quanto
     ma è onnipresente fino a che non diminuisce e svanisce               affermazione di un termine categoriale, ma piuttosto in una       Rihm abbia sostenuto che i Trii sono nati accidentalmente

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INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                      duemila15                                              INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                                 duemila15

     Il colore dell’ombra
     Il colore dell’ombra, composto in quasi un anno (tra il 2010 e
                                                                         sono in chiara relazione tra loro: a volte si imitano, a
                                                                         volte si completano e spesso suonano in sincronia, con le                                            GIOVEDÌ 2 Luglio
     il 2011), è il pezzo scritto per il mio Diploma di Composizione     percussioni che fungono da modulatore timbrico per il
     al Conservatorio di Milano ed è stato eseguito nella sua
     interezza dai solisti dell’Ensemble Multilatérale (2011).
                                                                         saxofono o viceversa. L’enfasi è posta sulla chiarezza e la
                                                                         sottigliezza della combinazione, piuttosto che sul colore
                                                                                                                                                                              Sermoneta
     Ispirato dal trio per pianoforte di Ravel, il titolo si riferisce   o sull’effetto. Predominano un’esile tessitura e chiare
     all’ombra della nota la, scheletro dei quattro movimenti, e al      strutture quasi reminiscenti di Webern, anche se ciò si
     profumo della (probabilmente) irriconoscibile citazione della       estende considerevolmente da un lato attraverso l’uso di
     Passacaille nel terzo movimento.                                    ripetizioni tendenti al loop, dall’altro attraverso l’impiego                                        CASA DEL CARDINALE ore 15.30
     Clara Iannotta                                                      di effetti coloristici come i multifonici e lo slap-tongue nel
     Dans l’ombre des anges                                              saxofono, così come attraverso l’accendersi del virtuosismo                                          LA GIOVANE MUSICA EUROPEA # 2
     Dans l’ombre des anges (1999) è stata scritta in memoria            che aumenta man mano che il pezzo progredisce. Questo                                                tavola rotonda presiede: Alfonso Alberti
     di Gérard Grisey, dopo la morte del compositore. Stavo              virtuosismo è accompagnato da un uso crescente di
                                                                         ornamentazioni e momenti di ritmo flessibile che, al
     lavorando allora a un’opera di grandi dimensioni (Encore
                                                                         termine della composizione, ci trasmettono un senso di                                               Scuderie Castello Caetani ore 20.00
     per 17 esecutori, 2 disklavier e elettronica) e Dans l’ombre
     des anges si presentò come una sezione supplementare di             emancipazione rispetto all’inizio piuttosto freddo e distaccato.    ENSEMBLE TEMA                    Clara Iannotta (1983)
     questo lavoro, una sezione che si sarebbe poi staccata dalla        Oscar Stasnoy                                                                                        Il colore dell’ombra (2010)
                                                                                                                                             Eve Cambreling flauto
     sua matrice d’origine e che avrebbe preso la sua autonomia.         Di lu me fruttu ci nni desi a tutti                                                                  per violino, violoncello e pianoforte - 11’
     La composizione utilizza lo stesso materiale musicale ma in         Il brano è costruito sopra ad un canto popolare siciliano           Evgeni Orkin clarinetto
     una tinta più scura: la strumentazione è spinta verso il grave      (Cantu di carritteri) all’interno del quale è contenuta la frase    Christoph Heeg saxofono          Jean-Luc Hervé (1960)
     e il ritmo della frase musicale è rallentato all’estremo.           del titolo. Frase (“del mio frutto ne ho dato a tutti”) scelta                                       Dans l’ombre des anges (1999)
     Jean-Luc Hervé                                                      come simbolo della generosità che rappresenta: il carrettiere,
                                                                                                                                             Alexander Schröder percussioni
                                                                                                                                             Olga Zheltikova pianoforte       per flauto basso, clarinetto basso, violoncello e percussione - 5’
     Díptico                                                             che aveva con sé pane, formaggio e vino, lo ha diviso con tutti,
     I due movimenti di Díptico sono stati inizialmente pensati          anche se alla bella ragazza di cui si è invaghito ne ha donato      Tomas Westbrooke violino         Elena Mendoza (1973)
     per un’esecuzione tra un movimento e l’altro della Messe            più di tutti. La scelta del materiale popolare nella mia musica                                      Díptico (2003/04)**
                                                                         rappresenta una visione del mondo di pasoliniana influenza:         Marie Schmit violoncello
     de Notre Dame di Machaut. Il secondo movimento è stato                                                                                                                   per clarinetto, saxofono, violoncello, pianoforte e percussioni - 12’
     anche concepito per emergere dall’accordo finale dell’Agnus         il poeta affermava che il potere consumista ha distrutto le
     dei come una sorta di riverbero acustico. Díptico è tuttavia        realtà particolari come neanche il fascismo è riuscito a                                             Oscar Strasnoy (1970)
     concepito anche per esecuzioni autonome e i due movimenti,          fare in vent’anni. Oggi l’omologazione culturale è il verbo
                                                                         imperante. L’uso di canto popolare, non nuovo nella musica                                           Serial toro (2003)**
     quando sono presentati come pezzo da concerto, forniscono
     una contrapposta miscela di uniformità e contrasto. Il flusso       colta sia storica che contemporanea, è qui il simbolo di un                                          per saxofono contralto e percussione - 9’
     quasi costante di figure sotterranee del primo movimento            inconscio collettivo come stratificazione di un mondo che
                                                                         non esiste più o che resiste ma viene eroso quotidianamente                                          Francesco Lipari
     che si mantengono sulla soglia dell’udibilità, cede il passo
     nel secondo a una tessitura più concreta, nella quale gli           fino alla sua definitiva, futura, estinzione che è ormai                                             Di lu me fruttu ci nni desi a tutti (2015)*
     impulsi simultanei nei diversi strumenti si combinano con           questione di tempo. Allo stesso tempo la musica orale è la                                           per flauto, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte - 6’30”
     i toni leggermente oscillanti che emergono dal timbro del           voce del popolo, quello dimenticato dai libri di storia che ha
     vibrafono. «Queste dualità contrastanti fissano i limiti entro i    sempre raccontato la storia delle nazioni, dei condottieri,
                                                                         delle classi dirigenti che del popolo si sono serviti per la loro                                    * Prima esecuzione assoluta (Compositore selezionato al Corso di perfezionamento di Alessan-
     quali la compositrice fa le sue scelte, ma non determinano per                                                                                                           dro Solbiati, Sermoneta 2014)
     se stesse decisioni specifiche; sono regole intenzionalmente        ricchezza sfruttandoli e mandandoli al macello nelle proprie
     definite di un “gioco” compositivo che si presenta in sé            guerre. Dal punto di vista formale è un brano duro, in cui gli
                                                                         strumenti vengono utilizzati in contrapposizione di elementi                                         ** Prima esecuzione italiana
     comprensibile, ma non prevedibile, all’ascoltatore».
     Markus Böggemann                                                    forti, con timbri in cui predomina la percussività. La melodia
                                                                         del canto tenta di farsi strada invano, aggredita da un vortice
     Serial toro                                                         di acciaccature. Solo alla fine riesce ad emergere; ma è un
     Serial toro è enfaticamente un lavoro per duo. Le parti del                                                                                                              Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it
                                                                         galleggiare sofferto che si sgretola nel silenzio.
     saxofono delle percussioni (dominate da un kit di batteria)         Francesco Lipari
20                                                                                                                                                                                                                                                                              21
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                    duemila15                                 INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                                 duemila15

     Amable sombra
     Amable sombra, per due pianoforti, è il mio secondo
                                                                      per due pianoforti. Ancora Claude Debussy: alla fine
                                                                      della propria vita, malato gravemente e in ambasce per il                              venerdÌ 3 Luglio ore 21.00
     omaggio a Federico Mompou, compositore che ho sempre             «tragico concerto» della Grande Guerra, tracciò l’ultima,
     ammirato e della cui amicizia ho avuto la fortuna e l’onore      inattesa e felicissima parte della sua parabola creativa con                           Sermoneta
     di godere. Il titolo si riferisce alla sua presenza - alla sua   alcuni capolavori di «musica pura», scritti «senza alcun
     “ombra” - sempre misteriosa, ma affettuosa, come la sua          partito preso», in perfetto stato di grazia dopo essersi
                                                                                                                                                             Castello Caetani
     stessa persona che s’aggira, per quanto nascostamente, in        rimesso a «studiare da capo la musica». Oltre alle Études
     molte pagine dell’opera. La composizione risale al 1989 ed       per pianoforte e a tre delle Sonate per diversi strumenti, vide
     è stata ascoltata una prima volta al Conservatorio di Reims      così la luce En blanc et noir, in tre movimenti caratterizzati
     (Francia), nell’interpretazione di due allievi. Tale versione,   da una scrittura fervida e singolare, che procede per sbalzi       DUO PIANISTICO      OMAGGIO A LUIS DE PABLO PER I SUOI 85 ANNI
     non pubblica, può essere considerata alla stregua di una         e sorprese anziché per trasformazioni graduali, e che              Antonella Moretti
     semplice lettura. Immediatamente dopo ritirai infatti la         sventaglia le ampie possibilità timbriche e acustico-spaziali                          CONCERTO INAUGURALE DEDICATO AL
     partitura per introdurre alcuni cambiamenti che ritenevo         insite nella apparente “monocromia” dei due pianoforti. Le         Mauro Ravelli
     indispensabili. Questo spiega perché sia stato necessario        dediche, le citazioni musicali, insieme ad alcune suggestioni                          PRESIDENTE ONORARIO
     attendere tanti anni per la prima ufficiale, che vede ora la
     luce nella versione definitiva affidata al duo Moretti-Ravelli
                                                                      pittoriche e poetiche e a riferimenti storici e biografici, solo
                                                                      accennati o magistralmente sublimati, contribuiscono a
                                                                                                                                                             DEL FESTIVAL PONTINO DI MUSICA
     che la interpreta come l’avevo immaginata. Per questo            fare di questa composizione quasi un testamento poetico e                              introduzione di: Gabriele Bonomo
     motivo gliela dedico con amicizia e la mia ammirazione           profetico. Non è casuale e non si deve solo all’amicizia e alla                        presentazione di: Antonella Moretti e Mauro Ravelli
     per il loro lavoro eccellente, minuzioso e profondo.             stima la dedica dell’ultimo movimento di En blanc et noir a
     Luis de Pablo                                                    Igor Stravinskij: il “padre” della musica moderna avrebbe,
                                                                      più di chiunque altro, compreso e apprezzato la carica                                 Robert Schumann (1810-1856)
     La trascrizione, la citazione, la dedica allusiva, la
     trasfigurazione, l’astrazione: da un brano all’altro, nel
                                                                      innovativa dell’ultimo pianismo di Debussy. Pianista a sua                             Studien für den Pedalflügel (6 Studi in forma di canone)
                                                                      volta e compositore che utilizzava il pianoforte quando                                op. 56 (1845)
     programma di questo concerto, affiora una rete sottile di
                                                                      scriveva, Stravinskij, mai uguale a se stesso né succube                               Adattamento per due pianoforti di Claude Debussy (1891)
     nessi e rimandi squisitamente musicali. Dobbiamo a un
                                                                      dei propri mezzi o delle aspettative altrui, trasfigurava
     Claude Debussy non ancora trentenne e poco conosciuto,
                                                                      ogni spunto, ogni stile, ogni tecnica: dal folklore russo alle                         Luis de Pablo (1930)
     ma già redarguito per eccesso di originalità dagli accademici
                                                                      forme settecentesche, dal teatro di strada a quello d’opera,                           Amable Sombra (1989)*
     più conservatori, l’adattamento per due pianoforti dei sei
                                                                      dal jazz al balletto “classicheggiante”, dalla polifonia sacra                         per due pianoforti - 20’
     Studien für den Pedal-Flügel op. 56 composti in un periodo di
                                                                      alla dodecafonia. Con la “virata neoclassica” inaugurò
     amara disillusione e di ansia per il proprio futuro artistico
                                                                      un nuovo, controverso capitolo creativo, comprendente                                  Claude Debussy (1868-1917)
     da Robert Schumann. Questi, appena trasferitosi da
                                                                      numerose opere per organici alquanto diversi. La Sonata                                En blanc et noir (1915)
     Lipsia a Dresda, aveva intrapreso con accanimento lo
                                                                      per due pianoforti fu composta a Hollywood, senza                                      per due pianoforti
     studio del contrappunto e si era procurato un pianoforte
                                                                      commissione e per puro piacere inventivo. La forme a cui
     con pedaliera al quale destinò alcune raccolte di pezzi,                                                                                                Avec emportement - Lent. Sombre - Scherzando
                                                                      alludono i tre movimenti sono dichiarate e riconoscibili, ma
     scritti sia per prendere confidenza con tale strumento, sia
                                                                      l’impianto sonatistico tradizionale risulta completamente                              Igor Stravinskij (1882-1971)
     per cimentarsi con le tecniche e i procedimenti polifonici
                                                                      mutato e astratto, rispetto alle origini: è la combinazione                            Sonata (1943/44)
     che andava indagando. Dopo lo Schumann “canonico”
                                                                      continua e impeccabile di durate e intervalli a generare
     trascritto da Debussy, Amable sombra di Luis de Pablo evoca                                                                                             per due pianoforti
                                                                      e organizzare la forma stessa, che trae la propria forza
     il compositore catalano Federico Mompou e, nel finale,                                                                                                  Moderato - Tema con variazioni - Variazione 1 - Variazione 2 - Variazione 3 -
                                                                      propulsiva dal contrappunto, quale gioco inesauribile di
     lo cita espressamente, aggiungendo una connotazione                                                                                                     Variazione 4 - Allegretto
                                                                      imitazioni, intrecci, specchi, inversioni. E qui il cerchio si
     delicata e intimistica a un lavoro poderoso, articolato e
                                                                      chiude, saldando la più pura geometria novecentesca allo
     virtuosistico, volutamente al centro del recital odierno e di
                                                                      studio intenso e fecondo che alle regole antiche e severe                              * Prima esecuzione assoluta
     un’incisione discografica di prossima pubblicazione, che
                                                                      della polifonia aveva dedicato il romantico Schumann.
     includerà, dello stesso Maestro, l’integrale delle opere                                                                                                Incontri Internazionali di Musica Contemporanea in diretta streaming su www.buongiornolatina.it
                                                                      Antonella Moretti - Mauro Ravelli
22                                                                                                                                                                                                                                                             23
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                          duemila15                                                               INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA                        duemila15

     Compositori                                                             tale scuola. L’originalità dell’arte di Donatoni deriva tuttavia da
                                                                             una posizione estetica che lo ha presto portato, all’indomani delle
                                                                                                                                                      di Venezia; di particolare rilievo è inoltre la sua collaborazione
                                                                                                                                                      con gruppi da camera e ensemble dedicati al repertorio
                                                                                                                                                                                                                              suoi lavori sono eseguiti in Francia e in altri paesi stranieri, da
                                                                                                                                                                                                                              gruppi musicali quali l’Ensemble Intercontemporain, L’Itinéraire,
     LUIGI DALLAPICCOLA Uno dei padri della musica italiana                  prime affermazioni come Puppenspiel I (1961), ad affermare               contemporaneo quali il Trio di Parma, il Quatuor Diotima,               Court-Circuit, Contrechamps, 2e2m, Sillages, Aleph, Fa,
     Novecento, Luigi Dallapiccola (Pisino, Istria 1904 - Firenze 1975)      un rapporto del tutto artigianale con la materia, smitizzando            l’Hilliard Ensemble, i Neue Vocalsolisten Stuttgart, il Vertixe         L’Instant Donné, Musique Croisée, Caliopé, Les Pleiades, S.I.C.,
     completò la propria formazione a Firenze, dove poi si stabilì, dopo     completamente la figura dell’artista “creatore”. Di fronte alla          Sonora Ensemble e il Divertimento Ensemble. Federico Gardella           Icarus Ensemble, United Berlin, Phorminx, KNM Berlin, oltre
     aver studiato in parte a Graz e in parte a Trieste. Nel capoluogo       materia, il musicista può solo “abbandonarsi”, automatizzando            ha studiato composizione al Conservatorio di Milano con Sonia Bo        che dall’Orchestra Nazionale di Francia, l’Orchestra Sinfonica
     toscano ebbe un insegnamento di pianoforte ma, al crescere              una serie di trasformazioni del medesimo quali gli consentono            e si è perfezionato con Azio Corghi presso l’Accademia Nazionale        dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini”, la Berliner Sinfonie
     della sua fama oltre i confini nazionali, fu ben presto invitato a      la diretta conoscenza delle pratiche compositive e la propria            di Santa Cecilia a Roma e l’Accademia Musicale Chigiana di              Orchester, l’Orchestra Filarmonica di Radio France, l’Orchestra
     tenere corsi di composizione a Tanglewood, New York, Berkeley           sensibilità. Il “comporre” diviene così una sorta di teatro fatto        Siena e con Alessandro Solbiati ai Corsi di Perfezionamento di          della Toscana, e in occasione di numerosi Festival quali Danse
     e in Michigan. Molto importante è inoltre la sua influenza sui          di gesti artigianali per così dire interiorizzati e sublimati in una     Sermoneta e al Conservatorio di Milano, dove si è laureato con il       Musique (Auch), Sons d’Hivers (Haÿ-Les-Roses), Musicavoix
     musicisti italiani dell’Avanguardia, che hanno riconosciuto nella       “tecnica”. Puppenspiel II (1966), Duo pour Bruno (1975), In cauda        massimo dei voti e la lode; particolarmente importanti per la sua       (Evreux), Présences (Radio France, Parigi), Musica (Strasburgo),
     sua persona un modello etico di artista e nella sua musica un           (1982), Puppenspiel III (1985): questi sono solo alcuni dei lavori più   formazione sono stati inoltre gli incontri con Brian Ferneyhough        Nuove Sincronie (Milano), I.S.C.M. Sofia (Bulgaria), Musica
     modello di assoluto rigore formale unito a capacità espressive          conosciuti e apprezzati del compositore, figura di riferimento tra       e Toshio Hosokawa. La sua musica è pubblicata dalle Edizioni            Nova (Sofia, Bulgaria), Nordlyd ’97 (Trondheim, Norvegia),
     e comunicative pienamente inserite nel solco della migliore             le più limpide della musica italiana di fine secolo.                     Suvini Zerboni-SugarMusic S.p.A. di Milano.                             Agora (Ircam, Parigi), Archipel (Ginevra), Ars Musica (Bruxelles),
     tradizione italiana. Due i principali interessi manifestati da                                                                                                                                                           Why Note? (Digione), Biennale di Venezia, UltraSchall (Berlino),
                                                                             FEDERICO GARDELLA è nato a Milano nel 1979. La                           JEAN-LUC HERVÉ nato nel 1960, ha studiato orchestrazione                Weimarer Frühjahrstage für zeitgenössische Musik (Weimar),
     Dallapiccola nell’arco della vita e rintracciabili in pressoché tutta   sua musica è stata presentata nei principali festival e stagioni         e musica elettroacustica al C.N.R. di Boulogne-Billancourt,
     la sua produzione. In primo luogo, per le tradizioni polifonica                                                                                                                                                          Traiettorie (Parma). Le sue composizioni sono pubblicate dalle
                                                                             concertistiche a Tokyo (Tokyo Opera City), Milano (Festival              continuando gli studi con Emmanuel Nunes e Gérard Grisey                Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic, Milano.
     rinascimentale e madrigalistica italiana; in secondo luogo, per         Milano Musica, Rondò/Divertimento Ensemble, Teatro Dal                   al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi, dove
     l’atonalità e la dodecafonia viennese, della quale fu il principale     Verme, Sala Verdi del Conservatorio), Royaumont (Voix                    ha vinto il Premier Prix di composizione. È stato premiato dal          CLARA IANNOTTA nata a Roma nel 1983 studia composizione
     apostolo in Italia. Tra i temi delle sue opere è dominante quello       Nouvelles), Firenze (Maggio Musicale Fiorentino, Festival Play           “comitato di lettura Ircam/Eic” del 1996, e nel 1997 ha ottenuto        al Conservatorio di Milano con Alessandro Solbiati, al
     della libertà, intesa dal musicista istriano come una faticosa          It!), Riga (Festival Arena/Great Guild Concert Hall), Torino             il premio “Goffredo Petrassi” con la composizione per orchestra         Conservatoire National Supérieur di Parigi con F. Durieux e
     conquista. Il catalogo di Dallapiccola comprende tre opere teatrali     (MiTo SettembreMusica, Unione Musicale, Rai NuovaMusica/                 Ciels. Ha completato la propria formazione sulle nuove tecnologie       all’Università di Harvard con Chaya Czernowin. Ha ricevuto
     - tra le quali è considerato capolavoro Il Prigioniero (1949), che è    Auditorium Rai “Arturo Toscanini”), Lodz (Lodz Philharmonic              all’Ircam con una ricerca nell’ambito della composizione assistita      commissioni da importanti istituzioni (WDR, Festival d’Automne,
     anche la prima opera interamente dodecafonica della storia della        Hall), Bologna (Accademia Filarmonica), New York (Columbia               dal computer, ed è stato associato come compositeur en recherche per    Ensemble Intercontemporain, Neue Vocalsolisten Stuttgart,
     musica italiana - e numerosi lavori sinfonici, da camera e per          University, IKIF/Mannes College of Music), Parma (Festival               l’anno 2001. È stato ospite della Fondation des Treilles (1997), a      Ministero della Cultura in Francia, Radio France, L’Auditori
     pianoforte. La parte preponderante resta comunque quella vocale,        Traiettorie), Takefu (Takefu International Music Festival), Venezia      Villa Kujoyama a Kyoto (2001) e ha partecipato al programma             Barcelona, etc.) e vinto concorsi e residenze internazionali. Nel
     che comprende pezzi per coro - celeberrimi i Canti di prigionia         (La Biennale di Venezia, Teatro Malibran), Losanna (Société de           artistico del DAAD a Berlino (2003). Dal 2001 insegna                   2013 è stata scelta come compositore in residenza del Berliner
     (1941) - e per voce sola e strumenti. Le sue composizioni sono          Musique Contemporaine), Latina (Festival Pontino), Boston                composizione al Conservatorio di Nanterre; ha insegnato alla            Küstlerprogramm des DAAD e dal 2014 è anche direttore
     pubblicate dalle Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic, Milano.          (Harvard University, Boston University), Roma (Auditorium                sessione di composizione della Fondation Royaumont nel settembre        artistico del festival di musica contemporanea Bludenzer Tage
     FRANCO DONATONI (Verona 1927 - Milano 2000) ha                          Parco della Musica), Bruxelles (Flagey) e Madrid (Auditorio              del 2000 e del 2005, oltre ad aver tenuto vari seminari: all’interno    zeitgemäßer Musik, in Austria. Vive e lavora tra Berlino e Boston.
     studiato con Desderi, Liviabella e Pizzetti. Dopo aver conosciuto       Nacional de Música). È stato premiato in numerosi concorsi               del corso di composizione del Conservatorio Nazionale Superiore
                                                                             internazionali di composizione tra cui il Tansman International          di Musica di Parigi, nel corso di composizione dell’Ircam (1998-        EUNSUN LEE è nata nel 1976 a Seoul e ha studiato composizione
     Maderna si è recato a Darmstadt dove si è specializzato. Ha                                                                                                                                                              con Sueyoun Hong presso la Sook-Myung Women’s University.
     insegnato in diversi Conservatori, a Torino, Milano, Bologna,           Competition of Musical Personalities di Lodz e nel 2009 gli è stato      2000), all’Istituto Musicale “A. Peri” di Reggio Emilia, all’Istituto
                                                                             assegnato il Takefu International Composition Award. Nel 2012            Francese di Bilbao (Spagna). L’incontro con Gérard Grisey è stato       Dal 2000 al 2007 ha proseguito gli studi di composizione e
     Roma, e alla Chigiana di Siena, formando una delle più floride                                                                                                                                                           teoria musicale alla Hochschule für Musik di Dresda sotto la
     scuole compositive, in seno alla quale si sono specializzati            gli è stato conferito a Tokyo il Primo Premio al Toru Takemitsu          determinante nell’orientare la sua attività; la tesi di dottorato in
                                                                             Composition Award e nel 2014 gli è stato assegnato il Premio             estetica e la ricerca condotta all’Ircam sono stati l’occasione per     guida di Wilfried Krätzschmar, e dei Prof. Wenzel e Herchet.
     intere generazioni di compositori. Autore di un ricco catalogo                                                                                                                                                           Dal 2008 al 2010 ha perfezionato gli studi post-diploma con
     compositivo, ha scritto anche due enigmatici libri di riflessione       Speciale “Una Vita nella Musica – Giovani” al Teatro la Fenice           una riflessione teorica sul proprio lavoro di compositore, mentre la
                                                                             di Venezia. Sue composizioni sono state interpretate da orchestre        residenza a Villa Kujoyama a Kyoto ha rappresentato un grande           Wolfgang Rihm a Karlsruhe. Ha preso parte a varie masterclass
     sulla propria arte: Questo (1970) e Antecedente X (1980). I primi                                                                                                                                                        e corsi estivi studiando inoltre con Brian Ferneyhough, Georg
     cimenti artistici del veronese riflettono il suo amore per la musica    quali l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Latvian              choc estetico e una svolta decisiva nella sua attività. Ha ricevuto
                                                                             National Symphony Orchestra, l’Orchestra della Toscana, la Lodz          numerose commissioni, in particolare dallo Stato Francese, da           Friedrich Haas, Toshio Hosokawa, Helmut Lachenmann, Claus-
     di Bartók, in particolare per le opere percussive del musicista                                                                                                                                                          Steffen Mahnkopf, Isabel Mundry, Gerhard Stäbler, Vladimir
     ungherese. A tale modello unì poi il radicalismo strutturale della      Philharmonic Orchestra, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, la             Radio France, dall’Ircam, dall’Ensemble Intercontemporain,
                                                                             Tokyo Philharmonic Orchestra e l’Orchestra del Teatro La Fenice          dall’Ensemble L’Itinéraire, dalla Fondation Royaumont, dalla            Tarnopolski, Manos Tsangaris and Nils Vigeland, e ha seguito
     scuola di Darmstadt e la serialità post-weberniana connessa a                                                                                                                                                            con regolarità i Darmstadt Summer Courses for New Music dal
                                                                                                                                                      Radio della Svizzera Romanda, dalla Konzerthaus di Berlino. I

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