Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce

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Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
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V. Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto

Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto:
il noce

   E. Bellini, F.P. Nicese, C. Bertagnini
   Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università degli Studi di Firenze

   1. Introduzione                                                      2. Materiali e metodi

    In Italia il noce da frutto è largamente coltivato,                 La ricerca, avviata già da alcuni anni (Bertagnini,
adattandosi alla variabilità ambientale e pedologica                1997; Nicese et al., 1998), si è inizialmente basata
che caratterizza il nostro paese. Tuttavia la coltura è,            sulla raccolta di informazioni (istituzioni pubbliche
nel suo complesso, in costante e progressivo declino                e privati cittadini) circa la presenza di piante di par-
da molti anni: da 80.000 tonnellate circa nel triennio              ticolare interesse (es.: età e fruttificazione); sono
1968-70 è passata a 10.000 t/anno secondo gli ulti-                 state quindi individuate alcune piante sulle quali è
mi dati ISTAT (Lugli e Fanigliulo, 1998). L’evoluzione              stata effettuata una serie di rilievi, basati sui descrit-
e l’attuale situazione della coltura del noce in                    tori IPGRI (1994) e sulle schede UPOV (1995), come
Toscana seguono, nel complesso, l’andamento nazio-                  segue:
nale. Differenze sostanziali riguardano la distribu-
zione altimetrica della coltura, più diffusa in collina             • rilievi fenologici: epoche di germogliamento e di
ed in montagna, la sua ridotta presenza come coltu-                   fioritura, tipo di fruttificazione, numero di fiori
ra specializzata (Fig. 1) e l’assoluta prevalenza della               femminili/gemma e di fiori maschili/amento,
produzione da piante sparse. È quindi apparsa evi-                    epoca di maturazione;
dente l’esigenza di reperire e caratterizzare genotipi              • rilievi carpometrici: forma, altezza, larghezza,
locali di pregio (soprattutto per ciò che riguarda il                 spessore della noce, colore e tessitura delle valve,
frutto) in aree della Toscana tradizionalmente inte-                  tipo di sutura, peso totale e del solo gheriglio;
ressate dalla presenza del noce, quali le province di               • rilievi merceologici: tipo di apertura delle valve,
Firenze ed Arezzo, per evitare la loro scomparsa.                     resistenza allo schiacciamento, resa in sgusciato.

Fig. 1 - Noce: esempio di coltivazione consociata al noccio-        Fig. 2 - Noce: esempi di forme diverse di frutti reperiti nel
lo nel comune di Rignano sull’Arno                                  corso della sperimentazione
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
Il germoplasma della Toscana
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                                                                                                                                                                            Fig. 3 - Noce: epoca di
                                                                                                                                                                            germogliamento suddivisa
                                                                                                         20-30 aprile
   7                                                                                                                                                                        in classi di frequenza
                                               8-15 aprile

   6
                                                                            16-22 aprile

   5
                                                                                                                                     1-8 maggio

   4

             1-7 aprile
   3

   2

   1

   0
        Molto precoce                          Precoce                       Media                        Tardiva                   Molto tardiva

                                                                                                                                                                            Fig. 4 - Noce: peso medio (g)
       60                                                                                                                                                                   del gheriglio dei genotipi
                                                                                                                                                                            individuati
       50
                 Sorrento

       40

       30

       20

       10

        0
            33
                 23
                      11
                           15
                                26
                                     10
                                          18
                                                16
                                                     21
                                                          31
                                                               12
                                                                    6
                                                                        2
                                                                            45
                                                                                 28
                                                                                      37
                                                                                           4
                                                                                               17
                                                                                                    19
                                                                                                         39
                                                                                                              14
                                                                                                                   1
                                                                                                                       44
                                                                                                                            6
                                                                                                                                7
                                                                                                                                     38
                                                                                                                                          40
                                                                                                                                               43
                                                                                                                                                    22
                                                                                                                                                         27
                                                                                                                                                              8
                                                                                                                                                                  36
                                                                                                                                                                       42

   3. Risultati                                                                                                                           livello della “Sorrento” (4,6-5,1 g) dei quali 12 in una
                                                                                                                                          fascia di assoluta eccellenza (5 g o più) (Fig. 4).
    Le ricerche hanno portato, sinora, alla individua-
zione di 33 ecotipi con caratteristiche morfologiche
e biologiche alquanto diversificate (Fig. 2). L’epoca                                                                                           4. Conclusioni
di germogliamento, che negli ambienti dell’Italia
centrale è bene sia alquanto ritardata per sfuggire a                                                                                         In definitiva, dalle ricerche sinora condotte, è
pericolose gelate tardive, è risultata compresa tra la                                                                                    emerso un panorama genetico del noce in Toscana di
prima settimana di aprile e la prima di maggio; ben                                                                                       notevole interesse (Fig. 5); questo materiale è attual-
11 ecotipi hanno evidenziato un germogliamento                                                                                            mente in osservazione in un campo di raccolta-com-
dopo il 22 aprile, quindi tardivo o molto tardivo (Fig.                                                                                   parazione presso l’Azienda Montepaldi (San Ca-
3). Relativamente ai dati carpometrici, la maggior                                                                                        sciano Val di Pesa - FI) dell’Università di Firenze allo
parte degli ecotipi si è collocata tra i 9 ed i 14 g di                                                                                   scopo di individuare i genotipi di maggior interesse
peso medio del frutto, con punte sino ai 17 g, anche                                                                                      nella prospettiva di un loro possibile impiego com-
se accompagnate da rese in sgusciato più modeste                                                                                          merciale. In questo campo, oltre agli ecotipi locali,
(30-35%).                                                                                                                                 sono state introdotte alcune delle più importanti
    Anche i rilievi sul gheriglio hanno evidenziato                                                                                       varietà, italiane ed estere (americane e francesi), da
un livello del materiale individuato sostanzialmente                                                                                      utilizzare come “riferimento” nell’opera di cataloga-
buono, con 18 ecotipi nell’ambito o al di sopra del                                                                                       zione del germoplasma locale.
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
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Fig. 5 - Noce: ecotipo individuato nell’Alto Mugello (Pian   Fig. 6 - Noce: ecotipo individuato nel Valdarno
della Querce - Marradi)                                      (Mandri III - Reggello)

    5. Scheda descrittiva semplificata                           Bibliografia
    del noce

    Allo scopo di facilitare il lavoro di reperimento        BERTAGNINI C. (1997) - Ricerche per la caratterizzazione di bio-
delle “accessioni” di noce ancora presenti in                    tipi di noce da frutto reperiti nelle province di Firenze e
                                                                 di Arezzo. Tesi di laurea.
Toscana, la commissione delle specie legnose da
                                                             IPGRI (1994) - Descriptors for walnut (Juglans spp.). Inter-
frutto (L.R. 50/97) ha redatto una “scheda descritti-            national Plant Genetic Resources Institute, Roma.
va semplificata”, riportata nelle pagine seguenti (in
                                                             NICESE F.P., FERRINI F., BERTAGNINI C. (1998) - Ricerche per la
fac-simile, richiedere l’originale all’ARSIA).                   caratterizzazione di ecotipi di noce da frutto reperiti nelle
                                                                 province di Firenze e Arezzo. Atti VI Giornate Scientifiche
                                                                 S.O.I., Sanremo, 1-3 aprile.
                                                             LUGLI S., FANIGLIULO G. (1998) - Il noce in Italia: coltura in
                                                                ripresa. Frutticoltura (1): 7-14.
                                                             UPOV (1995) - Test guidelines for walnut. International Union
                                                                for the protection of new varieties of plants, Geneva.
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
Il germoplasma della Toscana
212

                              Commissione tecnico-scientifica delle Specie Legnose da Frutto
                                                     - L.R. 50/97 -

                                                 Scheda descrittiva semplificata
                                                            NOCE

                                        (Scheda fac-simile, richiedere l’originale all’ARSIA)

Nome e cognome del rilevatore:

Periodo della rilevazione: dal                                  al

Luogo della rilevazione (nome, cognome, indirizzo):

NOME CULTIVAR                                        ETÀ DELLE PIANTE                            N. PIANTE INDIVIDUATE

SINONIMI

                                                     CARATTERI OBBLIGATORI

1) VIGORIA                                      2) PORTAMENTO                            3) FIORITURA MASCHILE (data)
❏ scarsa                                        ❏ assurgente                             inizio (10% fiori aperti)
❏ media                                         ❏ semiassurgente                         piena (60% fiori aperti)
❏ elevata                                       ❏ espanso                                fine (100% fiori aperti)

4) FIORITURA FEMMINILE (data)                   5) NUMERO AMENTI                         6) FIORI FEMMINILI
inizio (10% fiori aperti)                       ❏ scarso                                 PER GEMMA
piena (60% fiori aperti)                        ❏ medio                                  ❏ uno       ❏ tre
fine (100% fiori aperti)                        ❏ elevato                                ❏ due       ❏ oltre tre

7) FRUTTIFICAZIONE                              8) PRODUTTIVITÀ                          9) RACCOLTA (data)
❏ costante                                      ❏ scarsa                                 inizio
❏ incostante                                    ❏ media                                  fine
❏ alternante                                    ❏ elevata

10) DIMENSIONE FRUTTI                           11) FORMA FRUTTI                         12) FORMA FRUTTI
ALLA RACCOLTA (noce)                            (sez. ventrale, lungo la sutura)         (sez. trasversale)
❏ piccola: fino a 4 g                           ❏ arrotondata                            ❏ circolare
❏ media: da 5 a 7 g                             ❏ ovale                                  ❏ ellittico-allargata
❏ grossa: da 7a13 g                             ❏ trapezoidale                           ❏ ellittico-stretta
❏ molto grossa: oltre 13 g                      ❏ ellittica
                                                ❏ cordiforme

13) SIMMETRIA FRUTTI                            14) SUPERFICIE GUSCIO                    15) SPESSORE GUSCIO
❏ simmetrica                                    ❏ liscia                                 ❏ sottile
❏ asimmetrica                                   ❏ rugosa                                 ❏ medio
                                                ❏ molto rugosa                           ❏ spesso
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
213

                                   CARATTERI OBBLIGATORI

16) COLORE GUSCIO              17) DIMENSIONE GHERIGLIO                      18) COLORE GHERIGLIO
❏ marrone chiaro               ❏ piccolo                                     ❏ molto chiaro
❏ marrone                      ❏ medio                                       ❏ chiaro
❏ marrone scuro                ❏ grosso                                      ❏ ambrato

19) SAPORE GHERIGLIO           20) RIMOZIONE GHERIGLIO                       21) GIUDIZIO QUALITATIVO
❏ mediocre                     ❏ facile                                      GENERALE
❏ buono                        ❏ media                                       ❏ senza interesse
❏ ottimo                       ❏ difficoltosa                                ❏ mediocre
                                                                             ❏ buono
                                                                             ❏ ottimo

22) GIUDIZIO QUALITATIVO       22) GIUDIZIO AGRONOMICO                       24) SUSCETTIBILITÀ A
    OSSERVAZIONI                   COMPLESSIVO                                   MALATTIE

                                    CARATTERI FACOLTATIVI

1) ENTITÀFIORITURA (F)         2) POSIZIONE GEMME A FRUTTO                   3) ALLEGAGIONE
❏ scarsa                       ❏ apicale                                     ❏ scarsa
❏ media                        ❏ mediana                                     ❏ media
❏ elevata                      ❏ laterale                                    ❏ elevata

4) NUMERO FRUTTI/NODO          5) SUTURA                                     6) APERTURA GUSCIO
❏ uno                          ❏ poco evidente                               ❏ facile
❏ più di uno                   ❏ evidente                                    ❏ intermedia
                               ❏ marcata                                     ❏ difficile

7) SPESSORE MEMBRANE           8) PRODUZIONE                                 9) PESO MEDIO FRUTTI
❏ sottile                      (kg/albero)                                   (g)
❏ medio
❏ spesso

10) RESA IN SGUSCIATO          11) OLI                                       12) FORMA DELLA FOGLIOLINA
%                              (%)                                           ❏ ellittico-stretta
                                                                             ❏ ellittica
                                                                             ❏ ellittico-allargata

13) SENSIBILITÀ A MACULATURA   14) SENSIBILITTÀ A OIDIO                      15) SENSIBILITÀ A TICCHIOLATURA
❏ nulla    ❏ media             ❏ nulla    ❏ media                            ❏ nulla    ❏ media
❏ scarsa   ❏ elevata           ❏ scarsa   ❏ elevata                          ❏ scarsa   ❏ elevata

16) SENSIBILITÀ A CARPOCAPSA
❏ nulla    ❏ media
❏ scarsa   ❏ elevata

                                    arrotondata          ovale        trapezoidale      ellittica      cordiforme
                                                  Frutto: forma in sezione ventrale, lungo la sutura
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
215

V. Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto

Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto:
le pesche “Burrone fiorentine”

   E. Bellini, V. Nencetti, E. Picardi
   Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università degli Studi di Firenze
   G. Giannelli - Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose - CNR, Firenze

   1. Origine delle “Burrone fiorentine”                            buite in prevalenza nei tratti mediano e basale.
                                                                 Fiore: campanulaceo o rosaceo, fioritura general-
    Il termine “burrona” è scarsamente presente                     mente tardiva.
nella letteratura pomologica; non esiste nei cartigli            Entrata in fruttificazione: normale (2°- 3° anno).
dei quadri del Bimbi, anche se sono rappresentate                Produttività: medio-elevata e costante.
pesche simili come Lucchese, Reale, Biancona                     Epoca di maturazione: da medio-tardiva a molto tar-
(Bellini e Pisani, 1982). È invece presente nella                   diva.
Pomona italiana del Gallesio (1817-1839) secondo il              Suscettibilità ad alcune malattie: molte cultivar sono
quale la Reale del Bimbi corrisponderebbe alla                      sensibili alla Cidia e alla Monilia.
Spiccacciola bianca Settembrina, volgarmente chia-
mata Burrona massima o Pesca di Parigi (Fig. 1).                    Frutto
    È nostra opinione che il termine “burrona” si sia            Pezzatura: da media a grossa.
generato nelle campagne di Rosano (FI). Tale voca-               Forma: rotonda o tendenzialmente schiacciata ai
bolo, nel linguaggio popolare fiorentino, sta a signi-              poli in sezione longitudinale e rotonda in sezione
ficare qualcosa di corposo e delizioso allo stesso                  trasversale.
tempo. Il contado dell’epoca, non essendo uso a chia-            Linea di sutura: mediamente profonda, talora con
mare le pesche con nomi definiti, chiamava "burro-                  presenza di umbone.
ne" quelle popolazioni di cultivar diffuse nella zona,           Buccia: colore di fondo bianco-verdastro chiaro,
a polpa bianca, fine, aromatica e profumata, spicca,                marezzata o sfumata di rosso vivo nella parte
a maturazione tardiva, talora riproducibile per seme.               esposta al sole, semiaderente alla polpa, di medio
                                                                    spessore e medio tomento.
                                                                 Polpa: di colore bianco-crema, estesamente venata di
   2. Caratterizzazione                                             rosso vivo al nocciolo, soda, molto dolce, grade-
   delle “Burrone fiorentine”                                       vole, aromatica e assai profumata, spicca.
                                                                 Nocciolo: medio grosso, di colore marrone scuro,
    Le “burrone” possono essere definite un sotto-                  slargato, asimmetrico, con piccolo mucrone.
gruppo delle “pesche a polpa bianca”. Le differenze
sostanziali riguardano: il tipo della polpa (meno
liquescente nelle burrone); la pezzatura e la forma                  3. Le principali cultivar
(più omogenee nelle burrone); il colore della buccia                 di “Burrone fiorentine”
(più chiaro nelle burrone); le epoche di fioritura e di
maturazione (più tardive nelle burrone). Di seguito                  Da una indagine svolta negli anni Settanta
si riportano le caratteristiche dell’albero e del frutto         (Bellini e Bini, 1976), è emersa la presenza nelle
tipiche delle burrone fiorentine.                                zone peschicole fiorentine di numerose cultivar (o
                                                                 presunte tali) di burrone. Il perpetuarsi della propa-
   Albero                                                        gazione per seme di poche cultivar ancestrali, ha
Vigoria: da media a molto elevata.                               generato popolazioni alquanto omogenee, dalle quali
Portamento: regolare.                                            sono state selezionate e propagate, più recentemen-
Ramo misto: piuttosto lungo, gemme a fiore distri-               te per innesto, le migliori giunte fino ai giorni nostri.
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
Il germoplasma della Toscana
216

Fig. 1 - Rappresentazione schematica del gruppo pomologico delle “Burrone”
all’interno delle tipologie di pesco conosciute da Gallesio (1817-1839)

                               Tab. 1 - Cultivar di “Burrone fiorentine” di maggior interesse

 Cultivar                                            Luogo di origine                     Epoca di maturazione
 Burrona di Terzano                                     Rosano                           agosto-I decade
 Burrona di Rosano (Fig. 2)                             Rosano                           agosto-II decade
 Daniela (Fig. 3)                                       Londa                            agosto-III decade
 Spicca Bianca                                          Rosano                           settembre-I decade
 Vittorio Emanuele III (Fig. 4)                         Firenze                          settembre-I decade
 Tos-China Settembre                                    Firenze                          settembre-II decade
 Poppa di Venere Settembrina (Fig. 5)                   Firenze                          settembre-I decade
 Regina di Londa                                        Londa                            settembre-II decade
 Tondona Presidente                                     Firenze                          settembre- II decade
 Lucchese Tardina                                       Rosano                           settembre-III decade
 Burrona di Mezzano                                     Greve in Chianti                 ottobre-I decade
 Regina di Ottobre (Fig. 6)                             Londa                            ottobre-I decade
 Tardiva di Firenze                                     Firenze                          ottobre-I decade
 Tos-China-Ottobre                                      Firenze                          ottobre-I decade

    Tra queste ne abbiamo individuate 14 che matu-                     3.1. Descrizione della “Burrona di Rosano”
rano nell’arco di 3 mesi: 3 si raccolgono in agosto, 7              Origine: ottenuta casualmente a Rosano (Firenze),
in settembre e 4 in ottobre (tab. 1).                                  da genealogia sconosciuta. Diffusa da tempo
    Tutte le cultivar individuate sono state valutate                  nella zona di origine.
comparativamente per più anni, e per ciascuna è                     Rami misti: lunghi, con internodi di media lunghez-
stata redatta una dettagliata scheda agro-bio-pomo-                    za; la corteccia è di colore rosso e verde interme-
logica, sul tipo di quella della Burrona di Rosano,                    dio; le gemme a fiore sono distribuite uniforme-
che di seguito si riporta.                                             mente lungo il ramo, l’indice di fertilità è medio.
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
217

Fig. 2 - Burrone fiorentine: Burrona di Rosano, da tempo         Fig. 3 - Burrone fiorentine: Daniela, ottenuta nella zona di
diffusa nella zona di origine                                    Londa, simile alla nota Michelini, ma più adatta ai nostri
                                                                 ambienti

Fig. 4 - Burrone fiorentine: Vittorio Emanuele III, rilasciata   Fig. 5 - Burrone fiorentine: Poppa di Venere Settembrina,
dalla Scuola delle Cascine ai primi del Novecento                ricorda la pesca Lucchese

Fig. 6 - Burrone fiorentine: Regina di Ottobre, diffusa di       Fig. 7 - Burrone fiorentine: Londa nel Mugello è il centro
recente, prolunga la stagione di Regina di Londa                 della coltivazione delle Burrone; in settembre si tiene la
                                                                 sagra delle pesche, dove viene conferito il premio "Pesca
                                                                 d’argento" ai migliori campioni esposti della cultivar
                                                                 Regina di Londa
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
Il germoplasma della Toscana
218

Foglie: lunghe mm 142 e larghe mm 45, con rappor-             lità medio, grado di fertilità elevato); la cascola
   to diametrico di 3,15; la larghezza massima è              dei frutti è medio-scarsa; il grado di produttività
   prevalentemente centrale; il lembo è increspato            è medio-elevato. Buona la resistenza alle malat-
   lungo la nervatura principale; l’angolo apicale e          tie. I frutti sono molto ricercati e ben quotati sui
   quello basale sono medi; il margine è crenato; le          mercati locali.
   glandole sono reni-formi.                                Maturazione: seconda decade di agosto.
Fiori: rosacei, piccoli; i petali sono rotondi, di colore
   rosa intenso, attenuato al margine che è corruga-
   to; il pistillo è alto come gli stami; si riscontrano
   talvolta fiori con pistilli doppi; l’epoca di fioritu-
   ra è intermedia, tendente al tardivo.
Frutti: medi (alti mm 59, larghi mm 64, spessi mm
   65, con peso di g 160), di forma rotonda sia in              Bibliografia
   sezione longitudinale che in sezione trasversale;
                                                            BELLINI E. (1973) - Mostra pomologica 1972 a Firenze.
   la cavità peduncolare è mediamente profonda e                Considerazioni su: Pesche e Nettarine, Prugne e Susine,
   mediamente larga; la linea di sutura è media-                Diospiri o Kaki. Vol. Ed. L’Informatore Agrario, Verona.
   mente profonda; l’apice è incavato, con umbone           BELLINI E. (1987) - Il pesco: favorevole alternativa per la frutti-
   piccolo o assente; la buccia è verdastra, soffusa            coltura tardiva del Mugello. Atti Convegno “Il territorio del
   di rosso, aderente alla polpa, mediamente spes-              Comune di Borgo San Lorenzo. Prospettive di sviluppo
   sa, con medio tomento; la polpa è bianco-verda-              della frutticoltura nel Mugello”, Ronta (FI), 7 novembre.
   stra, mediamente soda, leggermente acidula,              BELLINI E., BINI G. (1976) - Contributo allo studio delle cultivar
   spicca. I noccioli sono medi (alti mm 31, larghi             di pesco toscane a maturazione tardiva. CNR, Firenze.
   mm 25, spessi mm 21, con peso di g 8), di colore         BELLINI E., PISANI P.L. (1982) - Pesche in: Agrumi, frutta e uve
                                                                nella Firenze di Bartolomeo Bimbi pittore mediceo. CNR,
   scuro, allungati, con profilo simmetrico; l’angolo           Firenze.
   apicale è ampio; la superficie è molto corrugata,
                                                            BELLINI E., SCARAMUZZI F. (1976) - Monografia delle principali
   con parte dei rilievi lisci e con cresta di media            cultivar di pesco. Vol. II, CNR, Firenze.
   larghezza.                                               GALLESIO G. (1817-1839) - Pomona italiana, ossia trattato degli
Caratteri bio-agronomici: la pianta è di vigoria ele-          alberi fruttiferi. N. Capurro, Pisa.
   vata, con portamento regolare; la cascola delle          MORETTINI A., BALDINI E., SCARAMUZZI F., BARGIONI G., PISANI P.L.
   gemme è medio-scarsa; la fioritura è abbondante;            (1962) - Monografia delle principali cultivar di pesco. CNR,
   l’allegagione è elevata (grado di autocompatibi-            Firenze.
Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il noce
219

V. Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto

Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto:
le pesche “Cotogne fiorentine”

   E. Bellini, V. Nencetti, E. Picardi
   Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università degli Studi di Firenze
   G. Giannelli - Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose, CNR - Firenze

   1. Origine delle “Cotogne fiorentine”                         Produttività: medio-elevata, talora alternante.
                                                                 Epoca di maturazione: da tardiva a molto tardiva.
    Le pesche cotogne sono state introdotte in Italia            Suscettibilità ad alcune malattie: molte cultivar sono
probabilmente dagli spagnoli durante la dominazio-                  sensibili a Monilia e Oidio.
ne del Meridione, e giunte successivamente a Fi-
renze grazie all’interesse mostrato dai Medici verso                Frutto
la frutticoltura. Tale ipotesi è avvalorata dal fatto che        Pezzatura: da media a grossa.
tra le cultivar-popolazioni spagnole, se ne riscontra-           Forma: rotondo-oblunga od oblata in sezione longi-
no tuttora alcune simili alle cotogne fiorentine. Nel               tudinale e triangolare-solcata in quella trasversa-
napoletano certe cultivar locali ancora diffuse ricor-              le, asimmetrica.
dano molto le cotogne fiorentine, per caratteri sia              Linea di sutura: da poco a molto profonda, talora con
pomologici che agronomici.                                          valve alquanto divise e presenza di umbone.
    Lo stesso Gallesio (1817-1839) nella Pomona ita-             Buccia: aderente alla polpa, molto tomentosa, fondo
liana fa riferimento alle “cotogne”, quando scrive                  di colore giallo-verdastro, con sovraccolore rosso
sulle pesche “duracine serotine” (pesche non spic-                  più o meno esteso.
che tardive) (Fig. 1).                                           Polpa: di colore giallo-arancio, rossa al nocciolo, tes-
                                                                    situra molto compatta e ricca di fibre, soda, sapo-
                                                                    re ottimo, aromatica, duracina (non spicca).
   2. Caratterizzazione                                          Nocciolo: grosso, allungato, asimmetrico, con mucro-
   delle “Cotogne fiorentine”                                       ne pronunciato.

    Le “cotogne” si distinguono nettamente dalle
“percoche”, come è chiaramente esposto nella Tab. 1.                 3. Le principali cultivar
Le prime si coltivano per produrre frutti da destina-                di “Cotogne fiorentine”
re esclusivamente al mercato fresco, mentre le
seconde trovano destinazione prevalente nella tra-                   Assai numerose sono le cultivar (se così possia-
sformazione industriale. Di seguito si riportano le              mo definirle) di cotogne fiorentine tutt’ora presenti
caratteristiche dell’albero e del frutto tipiche delle           nelle aree peschicole della provincia. La propagazio-
cotogne fiorentine.                                              ne per seme che veniva praticata nel passato, ha
                                                                 generato nel tempo diverse cultivar-popolazioni, ma
   Albero                                                        anche genotipi ben distinti.
Vigoria: in genere elevata.                                          Tra questa biodiversità sono state individuate tre
Portamento: per lo più assurgente.                               tipologie di frutto: a) tipo arrotondato, simmetrico,
Ramo misto: piuttosto lungo, gemme a fiore distri-               con sutura poco pronunciata e colore della polpa
   buite in prevalenza nei tratti mediano e distale.             poco arrossato al nocciolo, a cui afferisce la Cotogna
Fiore: campanulaceo, a fioritura tardiva.                        di Rosano; b) tipo arrotondato, asimmetrico, con
Entrata in fruttificazione: in genere lenta (3°- 5°              sutura molto pronunciata e colore della polpa molto
   anno).                                                        arrossato al nocciolo, a cui afferisce la Cotogna del
Il germoplasma della Toscana
220

Fig. 1 - Rappresentazione schematica del gruppo pomologico delle "cotogne"
all’interno delle tipologie di pesco conosciute da Gallesio (1817-1839)

                              Tab. 1 - Principali caratteri distintivi tra “cotogne” e “percoche”

 Caratteri                                  Cotogna                                                  Percoca
 Forma del frutto                           asimmetrica, oblunga                                     simmetrica, sferica
 Linea di sutura                            profonda                                                 superficiale
 Sovraccolore buccia                        rosso da 40 a 70%                                        rosso da 0 a 20%
 Polpa                                      compatta e fibrosa                                       più liquescente
 Rosso al nocciolo                          intenso                                                  assente
 Aderenza al nocciolo                       duracina, con la torsione delle valve si divide          assoluta
 Consumo                                    solo fresco                                              adatta alla trasformazione

Poggio; c) tipo allungato, asimmetrico, sutura spesso
molto incavata e polpa di colore alquanto arrossato al
nocciolo, a cui afferisce la Cotogna del Berti (Fig. 2).
    Nella Tab. 2 si riportano le cultivar da noi indivi-
duate, ritenute le più importanti tra quelle maggior-
mente diffuse nella zona. Le indagini comparative
condotte hanno consentito la stesura di dettagliate
schede agro-bio-pomologiche per tutte le cultivar
prescelte.
    A titolo di esempio si riporta la descrizione della
cultivar Cotogna di Rosano.

                                                                            Fig. 2 - Cotogne fiorentine: frutti a confronto delle diverse
                                                                            tipologie: in alto tipo "Rosano"; al centro tipo "Berti";
                                                                            in basso tipo "Poggio"
221

Fig. 3 - Cotogne fiorentine: Cotogna Ceccarelli,               Fig. 4 - Cotogne fiorentine: Cotogna della Remola, diffusa
è la più precoce                                               nella zona di San Casciano

Fig. 5 - Cotogne fiorentine: Cotogna Pandolfini, deve il suo   Fig. 6 - Cotogne fiorentine: Regina di Montalcino, differisce
nome ad una delle più importanti fattorie di Rosano            dalle altre cotogne per la pianta di vigore contenuto

                             Tab. 2 - Cultivar di “Cotogne fiorentine” di maggiore interesse

 Cultivar                                   Luogo di origine               Epoca di maturazione
 Cotogna Ceccarelli (Fig. 3)                Rosano                         agosto III decade
 Cotogna di Rosano                          Rosano                         agosto III decade - settembre I decade
 Guglielmina                                Londa                          agosto III decade - settembre II decade
 Cotogna della Remola (Fig. 4)              San Casciano                   agosto III decade - settembre II decade
 Cotogna di Villamagna                      Villamagna                     settembre II decade
 Ciani 1                                    Scandicci                      settembre II decade
 Cotogna del Berti                          Rosano                         settembre II decade
 Cotogna del Poggio Precoce                 San Casciano                   settembre II decade
 Cotogna del Poggio                         San Casciano                   settembre III decade
 Cotogna Cicalini                           Rosano                         settembre III decade - ottobre I decade
 Cotogna Pandolfini (Fig. 5)                Rosano                         settembre III decade - ottobre I decade
 Gialla di San Polo                         San Polo                       ottobre I-II decade
 Regina di Montalcino (Fig. 6)              Bagno a Ripoli                 ottobre I-II decade
Il germoplasma della Toscana
222

   3.1. Descrizione della “Cotogna di Rosano”             Caratteri bio-agronomici: la pianta è di vigoria ele-
Origine: ottenuta casualmente a Rosano (FI), da              vata, la resistenza delle gemme alle basse tem-
   genealogia sconosciuta. Talvolta è stata erronea-         perature è buona; la fioritura è abbondante; l’al-
   mente identificata con la Cotogna del Berti.              legagione è elevata; la produzione è elevata e
Rami misti: medi, con internodi corti; le gemme a            costante. La cultivar, un tempo assai diffusa sia
   fiore sono distribuite uniformemente od in pre-           in agro di Rosano che nei comuni limitrofi, dopo
   valenza nel tratto mediano.                               un periodo di stasi è ora in fase di ripresa. I frut-
Foglie: lunghe mm 150 e larghe mm 41, con rappor-            ti sono molto richiesti e ben quotati sui mercati
   to diametrico di 3,67; la larghezza massima è             locali.
   centrale; il lembo è ondulato e talora increspato      Maturazione: tra la terza decade di agosto e la prima
   lungo la nervatura principale; l’angolo apicale e         di settembre.
   quello basale sono medi; il margine è crenato; le
   glandole sono reniformi.
Fiori: campanulacei, di grandezza media; i petali             Bibliografia
   sono ellittico-allungati, di colore rosa più intenso
   ai margini; il pistillo è alto meno o come gli         BELLINI E. (1973) - Mostra pomologica 1972 a Firenze.
   stami, che sono ripiegati varso l’interno del ricet-       Considerazioni su: Pesche e Nettarine, Prugne e Susine,
                                                              Diospiri o Kaki. Vol. Ed. L’Informatore Agrario, Verona.
   tacolo; l’epoca di fioritura è medio-precoce.
                                                          BELLINI E. (1987) - Il Pesco: favorevole alternativa per la frutti-
Frutti: grossi (alti mm 64, larghi mm 71, spessi mm           coltura tardiva del Mugello. Atti Convegno “Il territorio del
   75, con peso di g 200), di forma oblata in sezione         Comune di Borgo San Lorenzo. Prosopettive di sviluppo
   trasversale e oblata a sutura depressa in sezione          della frutticoltura del Mugello”, Ronta (FI), 7 novembre.
   trasversale, le valve talvolta sono ineguali; la       BELLINI E., BINI G. (1976) - Contributo allo studio delle cultivar
   cavità peduncolare è mediamente profonda e                 di pesco toscane a maturazione tardiva. CNR, Firenze.
   mediamente larga; la linea di sutura è poco pro-       BELLINI E., GIANNELLI G., GIORDANI E., NENCETTI V., PICARDI E.
   nunciata; l’apice è incavato, senza umbone; la             (1992) - Individuazione, descrizione e conservazione
   buccia ha una colorazione di fondo giallo mac-             delle “pesche cotogne fiorentine”. Atti del Congresso
                                                              “Germoplasma frutticolo, salvaguardia e valorizzazione
   chiata estesamente di rosso nella parte esposta al         delle risorse genetiche”, Alghero (SS), 21-25 settembre.
   sole, è aderente alla polpa, di spessore medio,
                                                          BELLINI E., PISANI P.L. (1982) - Pesche. In: Agrumi, frutta e uve
   con medio tomento; la polpa è di colore giallo-            nelle Firenze di Bartolomeo Bimbi pittore mediceo. CNR,
   aranciato, poco arrossata intorno al nocciolo,             Firenze.
   molto soda, buona, aromatica e profumata, dura-        BELLINI E., SCARAMUZZI F. (1976) - Monografia delle principali
   cina (non spicca).                                         cultivar di pesco. Vol. II, CNR, Firenze.
I noccioli sono medi (alti mm 31, larghi mm 27,           GALLESIO G. (1817-1839) - Pomona italiana, ossia trattato degli
   spessi mm 23, con peso di g 6), di colore scuro,          alberi fruttiferi. N. Capurro, Pisa.
   globosi, con profilo simmetrico; l’angolo apicale è    MORETTINI A., BALDINI E., SCARAMUZZI F., BARGIONI G., PISANI P.L.
   molto ampio; la superficie è molto corrugata, con         (1962) - Monografia delle principali cultivar di pesco.
                                                             CNR, Firenze.
   rilievi lisci e con cresta stretta.
223

V. Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto

Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto:
il pero

   E. Bellini, S. Nin - Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università degli Studi di Firenze
   G. Giannelli - Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose - CNR, Firenze

   1. Introduzione                                                  cento il patrimonio varietale toscano aveva raggiun-
                                                                    to una notevole ampiezza, come dimostrano le opere
    La rapida evoluzione della nostra frutticoltura, le             del Micheli, celebre botanico fiorentino vissuto a
sempre crescenti esigenze agronomiche e commer-                     cavallo del XVII e del XVIII secolo, nelle quali sono
ciali, legate al problema del contenimento dei costi,               descritte, spesso con abbondanza e molteplicità di
portano progressivamente alla riduzione delle culti-                indicazioni pomologiche, oltre 230 varietà, e soprat-
var di pero ed alla sostituzione delle preesistenti con             tutto del Bimbi, nei cui dipinti sono illustrati 115
nuove cultivar più rispondenti alle immediate esi-                  soggetti di pere differenziati per epoca di maturazio-
genze. Questa tendenza però provoca inesorabil-                     ne e di tipologie del frutto. È accertato che i Medici
mente una grave erosione genetica che porta all’ab-                 ricercavano le novità vegetali anche da Paesi esteri,
bandono di numerose cultivar di pero che in passa-                  soprattutto Francia e Germania. Le raccolte varietali
to costituivano gran parte delle popolazioni locali.                della Toscana erano famose ed apprezzate anche
    È ragionevole pensare che probabilmente le vec-                 all’estero e coprivano un periodo di maturazione
chie cultivar di pero sono portatrici dei caratteri di              pressoché uguale all’attuale calendario; notevolmen-
spiccata resistenza e rusticità, in quanto selezionate              te ampie erano le varietà di forme, pezzature e colo-
prima della massiccia espansione dei prodotti chi-                  ri dei frutti.
mici (fertilizzanti, antiparassitari, ecc.), i quali                    Ma come per altre specie da frutto, anche nel
hanno contribuito a mascherare e a limitare nelle                   pero è andata perduta la maggior parte dell’ampio
nuove cultivar la presenza di questi importanti ca-                 patrimonio varietale esistente all’epoca del Bimbi,
ratteri. Avvalorano questa ipotesi le numerose culti-               tanto che ad oggi si ritiene che solo 17 delle 115
var e biotipi che ancora oggi possono essere trovati                varietà raffigurate nei dipinti sono sicuramente per-
nelle campagne della nostra regione, benché le pian-                venute fino a noi con il loro nomi originali o con
te spesso siano prive di adeguate cure colturali.                   sinonimi (Bellini et al., 1982).
Considerata l’importanza che riveste la precocità
per la nostra produzione di pero si può altresì com-
prendere l’interesse che può avere la conservazione                     3. Il germoplasma di pero
di alcuni individui a maturazione estiva anche per il                   ancora presente in Toscana
lavoro di miglioramento genetico.
    È chiara pertanto la necessità di una azione                        Il germoplasma del pero toscano annovera 381
immediata e coordinata intesa a garantire la salva-                 accessioni raccolte e conservate da 3 istituzioni di
guardia e la conservazione del germoplasma perico-                  ricerca, di cui 75 sono autoctone della Toscana (Tab. 1).
lo nel nostro Paese.                                                    Tra queste meritano di essere ricordate le 20
                                                                    riportate nella Tab. 2, che costituiscono il germopla-
                                                                    sma di pero di origine toscana più antico e diffuso
   2. Il pero nella Toscana medicea                                 fino agli inizi del Novecento. Quasi tutte sono anco-
                                                                    ra conservate nelle collezioni fiorentine e soltanto
    Il grande interesse rivolto al pero nella Toscana               una parte riveste interesse colturale.
è testimoniato già dall’epoca dei Medici. Nel Sette-
Il germoplasma della Toscana
224

Fig. 1 - Pero: San Giovanni, cultivar-popolazione, poco ser-            Fig. 2 - Pero: Gentile, cultivar precocissima ma poco serbe-
bevole, interessante per l’estrema precocità                            vole, conosciuta già al tempo dei Medici

    3.1. Notizie storiche di tre cultivar di pero                       stata denominata Gentile Bianca di Firenze. La pera
    precoci di antica origine toscana                                   Gentile deve la sua rinomanza alle note colture dei
    Nella nostra letteratura pomologica assai rare                      pomari granducali, attuate per iniziativa di Cosimo
sono in genere le notizie sull’origine delle varietà di                 III, agli albori del XVIII secolo. Il suo frutto è stato
pere italiane. Le descrizioni sono spesso di carattere                  pressoché regolarmente esportato all’estero a parti-
morfologico e sul comportamento agronomico delle                        re dalla seconda metà del XVIII e per merito, soprat-
singole piante. Tuttavia per la Coscia, la Gentile                      tutto dell’esportatore Becherucci, si è affermato sui
Bianca di Firenze e la Coscia di Donna, considerate                     mercati dell’Austria e della Germania e più tardi
le principali varietà antiche precoci diffuse in                        anche in altri Paesi.
Toscana, si hanno notizie più specifiche.                                    Coscia (Fig. 4): non esistono elementi sufficien-
    Gentile (Fig. 2): il buon nome e l’apprezzamento                    temente attendibili per identificarne in modo preci-
di questa varietà sono stati in parte compromessi dai                   so l’origine. Il Racah (1927) desume, da notizie tra-
contingenti di pere precoci provenienti dall’Italia                     mandate nel contado fiorentino, che la Coscia deri-
meridionale denominate spesso pere Gentili. Per                         verebbe da una pianta da seme cresciuta a Bagno a
questo motivo, ed anche a seguito delle continue                        Ripoli (Firenze), lungo le rive dell’Arno ai primi
lagnanze degli esportatori fiorentini, tale varietà è                   dell’Ottocento. Tuttavia la descrizione della Coscia,

                                              Tab. 1 - Pero: accessioni conservate in Toscana

 Istituzioni                                                                                            Accessioni (numero)
                                                                                                    totale          autoctone
 Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Univ. di Firenze (DO-UFI)                                     9                 9
 Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose, Univ. di Pisa (DCDSL-PI)                 97                36
 Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose, CNR di Scandicci - FI (IPSL-CNR-FI)               275                30
 Totale                                                                                              381                75
225

                  Tab. 2 - Pero: caratteristiche essenziali delle principali cultivar di origine toscana
                                 o di antica coltivazione nella regione (Bellini, 1978)

Cultivar               Origine genetica e sinonimi             Epoca di consumo   Caratteristiche generali
Giugnolina             nota fin dal 1554                        metà giugno       fra le cultivar extraprecoci tipo “Moscatelle”
                                                                                  è la più conosciuta in Toscana
San Giovanni           taluni hanno ritenuto                    metà giugno       cultivar-popolazione con frutti piriformi,
                       di identificarla con il pero                               molto piccoli
                       Hordaceus dei Romani
Gentile Bianca         citata e raffigurata fin dall’epoca      fine giugno       frutto piccolo, verde-giallastro, con polpa
di Firenze             medicea. Sin.: Gentile d’estate,                           liquescente, zuccherina, poco serbevole
(Fig. 2)               Pera zucchina, Zuccherina
Gentilona              diffusa in provincia di Pisa             fine giugno       simile alla Gentile, rispetto alla quale produce
                                                                                   frutti più grossi, ma meno serbevoli
Coscia Precoce         costituita da Ragionieri nel 1910        inizio luglio     frutto piccolo, piriforme, verde-giallastro,
                       dall’incrocio di Precoce                                   con polpa granulosa e zuccherina
                       di Cassano x Coscia
Lardaia                diffusa in Toscana                       inizio luglio     frutto medio, doliforme, verde-chiaro, con polpa
                                                                                   biancastra, translucida, non serbevole
Spadoncina di Firenze nome che indica cultivar talora           metà luglio       frutto piriforme, medio, verde-giallastro, con polpa
(Fig. 3)              differenti, ma che maturano                                 fondente, zuccherina, aromatica, ma poco serbevole
                      precocemente
Coscia                è accertato che il primo centro           fine luglio       frutto medio, verde-chiaro, con polpa bianca,
(Fig. 4)              di diffusione sia stata la pianura                          fondente, ottima
                      dell’Arno, presso Bagno a Ripoli
Coccitoia             diffusa nel Livornese                     metà luglio       frutto medio-piccolo, piriforme, verde-giallastro,
                                                                                  di medie caratteristiche organolettiche
Coscia di Donna        diffusa nel Mugello intorno alla         inizio agosto     frutto medio-grosso, turbinato, verde-giallastro,
(Fig. 5)               metà dell’Ottocento.                                       con polpa bianca, tenera e dolce
                       Sin.: Maganza, Gamba di donna
Coscia Tardiva         costituita dal Ragionieri                metà agosto       frutto medio-piccolo, piriforme, giallastro, con
                       ai primi del Novecento                                     polpa fondente, zuccherina e profumata
Bugiarda               Sin.: Brutt’e buona, Mal vestita         metà agosto       la denominazione “Bugiarda” è dovuta alla non
                                                                                  corrispondenza fra il brutto aspetto esteriore
                                                                                  e la bontà del frutto
Pera Mora              di genealogia sconosciuta, diffusa       nov./dic.         frutto medio-grosso, maliforme, verde-bronzeo,
(Fig. 6)               da secoli nell’Appennino                                   con polpa leggermente acidula, di buon sapore,
                       Tosco-Romagnolo                                            sensibile alla ticchiolatura
Curato                 individuata nel 1760 in Francia.         nov./genn.        frutto medio, piriforme, verde-giallastro, percorso
(Fig. 7)               Sin.: Spada, Spadona d’inverno                             da una striscia rugginosa, con polpa croccante,
                                                                                  zuccherina e granulosa al centro, resistente
                                                                                  alla ticchiolatura
Scipiona               introdotta dall’Inghilterra alla fine    nov. /febb.       frutto medio, calebassiforme, verde-giallastro,
                       dell’Ottocento.                                            con polpa succosa, tenera e dolce
                       Sin.: Fiasca, Spadona di Cesena
Pera dell’Orto         individuata a Firenze nel 1958           nov./genn.        frutto medio, turbinato breve, verdastro
                       da Morettini                                               e rugginoso, di buon sapore
Allora                 in Toscana era la più diffusa            dic. /febb.       frutto piccolo, oblungo, verdastro, succoso,
                       tra le pere invernali                                      ottimo soprattutto da cuocere in forno
Cento Doppie           molto antica.                            genn. /febb.      frutto medio-piccolo, rotondo, verdastro, con polpa
                       Sin.: Pera del Duca, Gelsomino                             consistente e di buon sapore, ottimo da cuocere
Pera Volpina           di genealogia sconosciuta, indigena      genn. /febb.      frutto piccolo, sferico schiacciato, verde-bronzato,
                       dell’Appennino Tosco-Romagnolo                             con polpa di consistenza elevata e sapore discreto,
                                                                                  ottimo da cuocere
Spina Vera             Sin.: Pira Spina, Pero Spina,            genn. /marzo      frutto medio, turbinato-appiattito, verdastro,
                       Pero Spino, Spinoso                                        con polpa aromatica e profumata
Il germoplasma della Toscana
226

Fig. 3 - Pero: Spadoncina, nome che indica una cultivar-       Fig. 4 - Pero: Coscia, la più importante cultivar toscana,
popolazione frequentemente riscontrabile nelle campagne        diffusa a livello industriale e nota anche all’estero
toscane

Fig. 5 - Pero: Coscia di Donna, cultivar di buona qualità,     Fig. 6 - Pero: Pera Mora, cultivar invernale, abbastanza
diffusa nel Mugello                                            diffusa nel Pre-Appennino toscano

                                                               fornita dal Micheli non sembra corrispondere con l’o-
                                                               monima cultivar attuale. Non è certo facile stabilire
                                                               se la cultivar oggi diffusa provenga dalla pianta
                                                               madre ritrovata nelle condizioni citate, ma non è da
                                                               escludere che essa sia derivata dalla Coscia del
                                                               Micheli attraverso miglioramenti successivi ed in
                                                               seguito ad incroci ed a semine naturali. Rimane il
                                                               fatto che la rapida diffusione di questa cultivar, assai
                                                               conosciuta ed apprezzata anche all’estero (es. in
                                                               Spagna sotto il nome Ercolini), va ricercata nella
                                                               piana di Bagno a Ripoli (periodo Leopoldino), soprat-
                                                               tutto per merito della famiglia colonica Goggioli. Una
                                                               delle prime spedizioni di frutti fu fatta dal
                                                               Becherucci di Firenze, che nell’estate del 1882 spedì
Fig. 7 - Pero: Curato, cultivar invernale per cuocere, molto
comune in Toscana                                              dalla stazione ferroviaria di Firenze a Vienna una
                                                               quantità modesta di pere Coscia.
                                                                   Coscia di Donna (Fig. 5): (nome attribuito dall’e-
                                                               sportatore fiorentino Becherucci per distinguerla
                                                               dalla tipica Coscia) o Maganza, altra varietà di una
                                                               certa importanza nella tradizione colturale toscana,
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                                  Tab. 3 - Pero: cultivar ottenute a Firenze tra il 1951 e il 1999

 Cultivar           Costitutore       Origine genetica                  Anno di       Epoca*      Osservazioni
                                                                       diffusione   di raccolta
 Santa Maria        Morettini         William x Coscia                   1951           =         molto rustica, con eccellenti
                                                                                                  caratteristiche agronomiche
                                                                                                  e commerciali
 Butirra Precoce    Morettini         Coscia x William                   1956          - 22       frutti di bell’aspetto e di squisito sapore
 Butirra Rosata     Morettini         Coscia x Butirra Clairgeau         1960          - 11       frutti attraenti, di ottimo sapore
 William Precoce    Morettini         William x Citron des Carmes        1960          - 19       frutti belli, di ottima pezzatura, ma spesso
                                                                                                   soggetti all’ammezzimento
 Morettini 64       Morettini         William x Citron des Carmes        1961          - 33       frutti di ottimo sapore, ma non si
                                                                                                  conservano bene, ammezziscono
                                                                                                  facilmente
 Morettini 113      Morettini         William x Citron des Carmes        1961          - 42       frutti di ottimo sapore, ma non si
                                                                                                  conservano bene, di facile ammezzimento
 Eletta             Morettini         Butirra Hardy x Passa Crassana     1963         + 45        frutti di aspetto attraente e di buona
                                                                                                  serbevolezza in frigo
 Leopardo           Morettini         Coscia x Decana d’Inverno          1967         + 35        la produzione non è sempre elevata,
                                                                                                  ma i frutti sono di eccellente qualità
 Fiorenza           Breviglieri       Dr. J. Guyot x William             1974          -5         abbastanza rustica, con frutti di
                                                                                                  buona serbevolezza
 Etrusca            Bellini           Coscia x Gentile                   1991          - 37       molto produttiva, entra subito in
                                                                                                  fruttificazione; frutti medio-grossi, non
                                                                                                  soggetti ad ammezzimento
 Sabina             Bellini           Santa Maria M.                     1999          -2         frutti simili per forma e pezzatura
                                      x Decana del Comizio                                        a Decana del Comizio, ma con buccia
                                                                                                  più colorata di rosso

 Legenda: * in ± giorni da William.

non è facilmente precisabile, ma dalle notizie rac-                        3.3. La scheda descrittiva semplificata del pero
colte, risulta che le prime colture risalgono ad un                        Allo scopo di rendere più agevole il lavoro di
secolo fa (fine Ottocento) nel pre-Appennino                            reperimento delle “accessioni” di pero ancora pre-
Toscano, nella zona centrale del Mugello e nel comu-                    senti in Toscana, la Commissione delle Specie
ne di Borgo San Lorenzo, da cui poi si diffusero nei                    Legnose da Frutto (L.R. 50/97) ha elaborato una
colli di tutta la Toscana.                                              “scheda descrittiva semplificata”, riportata nelle
                                                                        pagine seguenti.
     3.2. Le cultivar di pero ottenute
    a Firenze dal 1950
    Il germoplasma del pero toscano non è costituito                         Bibliografia
solo da antiche varietà di origine spesso ignota, ma
anche da cultivar ottenute nell’ambito di programmi                     BELLINI E. (1978) - La coltura del pero in Italia. Edizioni
                                                                            L’Informatore Agrario, Verona.
di miglioramento genetico finalizzati. Tra questi è
doveroso ricordare i risultati conseguiti da Morettini                  BELLINI E. (1993) - La coltivazione del pero. Edizioni
                                                                            L’Informatore Agrario, Verona.
che tra il 1951 ed il 1967 rendeva note ben 8 nuove
                                                                        BELLINI E., MARIOTTI P.L., PISANI P.L. (1982) - Pere. In: Agrumi,
cultivar (Morettini, 1961; Morettini et al., 1967), due                     frutta e uve nella Firenze di Bartolomeo Bimbi pittore
delle quali (Santa Maria e Butirra Precoce) oggi                            mediceo. CNR, Firenze.
molto diffuse a livello nazionale. Al lavoro del                        MORETTINI A. (1961) - Le nuove cultivar Morettini. CNR,
Morettini si è affiancato quello di Breviglieri con la                     Firenze.
cultivar Fiorenza del 1974, e quello di Bellini con la                  MORETTINI A., BALDINI E., SCARAMUZZI F., MITTEMPERGHER L.
costituzione delle due cultivar precoci Etrusca e                          (1967) - Monografia delle principali cultivar di pero. CNR,
Sabina (Bellini, 1993), rese note rispettivamente nel                      Firenze.
1991 e 1999 (Tab. 3).                                                   RACAH V. (1927) - L’origine del pero Coscio e cenni sulla sua
                                                                           coltivazione. L’Italia Agricola, Piacenza.
Il germoplasma della Toscana
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                              Commissione tecnico-scientifica delle Specie Legnose da Frutto
                                                     - L.R. 50/97 -

                                                 Scheda descrittiva semplificata
                                                            PERO

                                        (Scheda fac-simile, richiedere l’originale all’ARSIA)

Nome e cognome del rilevatore:

Periodo della rilevazione: dal                                al

Luogo della rilevazione (nome, cognome, indirizzo):

NOME CULTIVAR                                        ETÀ DELLE PIANTE                             N. PIANTE INDIVIDUATE

SINONIMI

                                                    CARATTERI OBBLIGATORI

1) VIGORIA                                      2) PORTAMENTO                            3) FIORITURA (data)
❏ scarsa                                        ❏ colonnare        ❏ eretto              inizio (10% fiori aperti)
❏ media                                         ❏ intermedio       ❏ aperto (espanso)    piena (60% fiori aperti)
❏ elevata                                       ❏ pendulo                                fine (100% fiori aperti)

4) CASCOLA PRE-RACCOLTA                         5) PRODUTTIVITÀ                          6) FRUTTIFICAZIONE
❏ scarsa                                        ❏ scarsa                                 ❏ costante
❏ media                                         ❏ media                                  ❏ incostante
❏ elevata                                       ❏ elevata                                ❏ alternante

7) RACCOLTA (data)                              8) N. RACCOLTE                           9) DIMENSIONE FRUTTI
inizio                                                                                   ❏ piccola: fino a100 g
fine                                                                                     ❏ media: da 101 a 150 g
                                                                                         ❏ grossa: da 151 a 300 g
                                                                                         ❏ molto grossa: oltre 300 g

10) FORMA FRUTTI (secondo Chasset)              11) SIMMETRIA FRUTTI                     12) PEDUNCOLO
[vedi figura a destra]                          ❏ simmetrica                             ❏ corto: fino a20 mm
❏A         ❏E          ❏I  ❏M                   ❏ asimmetrica                            ❏ medio: da 21 a 35 mm
❏B         ❏F          ❏J  ❏N                                                            ❏ lungo: oltre 35 mm
❏C         ❏G          ❏K  ❏O
❏D         ❏H          ❏L  ❏P

13) EPIDERMIDE                                  14) RUGGINOSITÀ                          15) COLORE DI FONDO
❏ liscia                                        ❏ assente       ❏ presente               ❏ verde       ❏ verde chiaro
❏ rugosa                                        (%)                                      ❏ giallo

16) SOVRACCOLORE EPIDERMIDE                     17) TESSITURA POLPA                      18) SCLEREIDI
❏ assente                                       ❏ fine                                   ❏ assenti
❏ rosso soffuso (%)                             ❏ grossolana                             ❏ presenti, al torsolo
❏ rosso striato (%)                                                                      ❏ presenti, nella polpa
229

                                                CARATTERI OBBLIGATORI

19) CONSISTENZA POLPA                       20) SUCCOSITÀ POLPA            21) COLORE POLPA
❏ croccante                                 ❏ croccante                    ❏ bianco
❏ fondente                                  ❏ fondente                     ❏ bianco-giallo
                                                                           ❏ crema

22) SAPORE POLPA                            23) PROFUMO (aroma)            24) SOVRAMMATURAZIONE
❏ scarso                                    ❏ assente                      (ammezzimento)
❏ mediocre                                  ❏ scarso                       ❏ assente
❏ buono                                     ❏ medio                        ❏ presente
❏ ottimo                                    ❏ elevato

25) SOVRAMMATURAZIONE                       26) RESISTENZA                 27) CONSERVABILITÀ
❏ scarsa                                    ALLE MANIPOLAZIONI             (in fruttaio)
❏ media                                     ❏ scarsa                       ❏ scarsa
❏ elevata                                   ❏ media                        ❏ media
                                            ❏ elevata                      ❏ elevata

28) GIUDIZIO QUALITATIVO                    29) GIUDIZIO QUALITATIVO       30) GIUDIZIO AGRONOMICO
GENERALE                                        OSSERVAZIONI                   COMPLESSIVO
❏ senza interesse
❏ mediocre
❏ buono
❏ ottimo

31) SUSCETTIBILITÀ A
     MALATTIE

                                                     A                 B       C                D

                                                     E                 F       G                H

                                                       I               J       K                L
Classificazione della forma dei frutti
secondo lo schema proposto da Chasset:
A) sferoidali; B) turbinati brevi;
C) doliformi brevi; D) cidoniformi brevi;
E) maliformi; F) turbinati appiattiti;
G) doliformi; H) ovoidali;
I) turbinati; J) turbinati troncati;                 M                 N      O                 P
K) piriformi; L) piriformi troncati;
M) cidoniformi; N) piriformi allungati;
O) calebassiformi; P) oblunghi.
Il germoplasma della Toscana
230

                                                CARATTERI FACOLTATIVI

1) FORMA DELLA FOGLIA                       2) CAVITÀ PEDUNCOLARE             3) CAVITÀ CALICINA
❏ lanceolata          ❏ ovale               ❏ superficiale                    ❏ assente
❏ obovata             ❏ ovale allungata     ❏ profonda                        ❏ mediamente pronunciata
❏ ellittica           ❏ subrotonda          ❏ stretta                         ❏ molto pronunciata
❏ ellittico-allargata ❏ cordiforme          ❏ ampia

4) ENTITÀ FIORITURA                         5) ALLEGAGIONE                    6) PRODUZIONE
❏ scarsa                                    ❏ scarsa                          (kg/albero)
❏ media                                     ❏ media
❏ elevata                                   ❏ elevata

7) PESO MEDIO FRUTTI                        8) GRADO RIFRATTOMETRICO          9) SENSIBILITÀ A MACULATURA
(g)                                         (%)                               ❏ nulla     ❏ media
                                                                              ❏ scarsa    ❏ elevata

10) SENSIBILITÀ A OIDIO                     11) SENSIBILITÀ A TICCHIOLATURA   12) SENSIBILITÀ A BRUSONE
❏ nulla    ❏ media                          ❏ nulla    ❏ media                ❏ nulla    ❏ media
❏ scarsa   ❏ elevata                        ❏ scarsa   ❏ elevata              ❏ scarsa   ❏ elevata

13) SENSIBILITÀ A PSILLA                    14) FISIOPATIE ALLA RACCOLTA
❏ nulla    ❏ media                          ❏ assenti
❏ scarsa   ❏ elevata                        ❏ butteratura
                                            ❏ vitrescenza
                                            ❏ spaccature
231

V. Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto

Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto:
il susino

    E. Bellini, V. Nencetti, S. Nin
    Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università degli Studi di Firenze

    1. Il susino nella pomologia toscana                                 2. Il germoplasma di susino
    del passato                                                          ancora presente in Toscana

    La presenza in Toscana di una variegata quantità                     In epoca più moderna i primi tentativi di valoriz-
di tipologie di frutta è dimostrata fino dal XVII seco-              zare il germoplasma nazionale dei fruttiferi furono
lo dall’opera del pittore naturalista Bartolomeo                     intrapresi nel 1940 per iniziativa dell’Ente Eco-
Bimbi, vissuto alla corte di Cosimo III de’ Medici.                  nomico per l’Ortoflorofrutticoltura con il coordina-
    In due tele dell’autore vengono infatti raffigurate              mento del Guzzini. Anche per il susino fu avviata
rispettivamente 39 e 36 tipi di susine di varie forme                un’indagine pomologica a carattere nazionale che
e colori che testimoniano l’interesse dimostrato                     rimase però incompiuta a causa degli eventi bellici.
all’epoca anche per questo tipo di frutta (Bellini e                     Tale inventario fu poi ripreso nell’immediato
Pisani, 1982).                                                       dopoguerra ad opera del Centro Miglioramento
                                                                     Piante da Frutto e da Orto del CNR, sotto la direzione
    Numerose sono inoltre le descrizioni del Gallesio                del Prof. Alessandro Morettini. Egli raccolse
nella Pomona Italiana (1817-39) ove tra le altre spe-                nell’Azienda Sperimentale di Firenze numerose cul-
cie vengono raffigurate 10 tipologie di susine, che                  tivar italiane ed estere delle principali specie da frut-
furono da lui raccolte e collezionate.                               to con lo scopo di valutarle e di utilizzarle nei pro-
    Tra queste ne ricorda alcune di origine toscana                  grammi di miglioramento genetico. Le cultivar di
come: “Susino Catelano giallo” o “Buon Boccone”,                     susino presenti nella collezione vennero descritte da
“Susina Catelana”, “Susino Catelano violaceo” o                      Baldini (1960); tra quelle di probabile origine tosca-
“Susino Vecchietti”, “Susino Verdacchio”.                            na si ricordano: “Florentia”, “Porcina”, “San Piero”,
                                                                     “Vecchietti”, “Morettini 355” e “Morettini 243”.
                                                                         Il germoplasma del susino, oggi ancora presente
                                                                     in Toscana, annovera 401 accessioni raccolte e con-
                                                                     servate da 3 istituzioni di ricerca, di cui 44 sono rite-
                                                                     nute autoctone della nostra regione (Tab. 1). Per 21 di
                                                                     queste si ritiene utile riportare le essenziali caratteri-
                                                                     stiche (Tab. 2), che evidenziano alcune peculiarità.

                                    Tab. 1 - Susino: accessioni conservate in Toscana

 Istituzioni                                                                                        Accessioni (numero)
                                                                                                totale          autoctone
 Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Univ. di Firenze (DO-UFI)                                38                 9
 Dipartimento di Coltivazioni e Difesa delle Specie Legnose, Univ. di Pisa (DCDSL-PI)            103                20
 Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose, CNR di Scandicci - FI (IPSL-CNR-FI)           260                15
 Totale                                                                                          401                44
Il germoplasma della Toscana
232

                  Tab. 2 - Susino: caratteristiche essenziali delle principali cultivar di origine toscana
                                          o di antica coltivazione nella regione

Cultivar          Gruppo Pomologico           Origine genetica           Epoca Maturaz.               Caratteristiche generali
Florentia         cino-giapponese        probabile l.i. di “Burbank”        1 luglio       albero vigoroso e produttivo; frutto medio, buccia
(Fig. 1)                                                                                    rossa, polpa poco consistente e buon sapore
Morettini 355     cino-giapponese        ottenuta da Morettini              7 luglio       albo vigoroso e produttivo; frutto grosso,
(Fig. 5)                                 da Florentia x Beauty                              rosso-violaceo, media consistenza e sapore
Shiro             cino-giapponese        probabile incrocio                10 luglio       albero vigoroso e costantemente produttivo; frutto
                                         [P. munsoniana x (P. triflora                     medio-grosso, con polpa tenera, dolce
                                         x P. simoni)] x P. cerasifera                     e di buon sapore
Morettini 243     cino-giapponese        ottenuta da Morettini da          12 luglio       albero vigoroso e produttivo; frutto medio, violaceo,
                                         Shiro x Santa Rosa                                polpa consistente e sapore aromatico
Mirabelle         cino-giapponese        di origine sconosciuta,           14 luglio       albero vigoroso e scarsamente produttivo; frutto
de Metz                                  molto antica                                      piccolo, giallo, dolce e consistente
Burbank           cino-giapponese        semenzale di P. triflora,         15 luglio       albero vigoroso e costantemente produttivo; frutto
                                         di origine giapponese                             medio-grosso, a buccia rossa su fondo giallo,
                                                                                           di buona consistenza e sapore
Porcina                europea           antica cultivar toscana,          18 luglio       albero vigoroso e di scarsa produttività; frutto
                                         di origine sconosciuta                            medio, violaceo, di scarsa consistenza e sapore
Vecchietti             europea           antica cultivar toscana,          20 luglio       albero di medio vigore e poco produttivo; frutto
(Fig. 2)                                 di origine sconosciuta                            grosso, rosso-violaceo, di scarsa consistenza
                                                                                           e di ottimo sapore
San Piero              europea           probabilmente toscana,            24 luglio       albero vigoroso e con produttività incostante; frutto
(Fig. 3)                                 di origine sconosciuta                            medio, violaceo scuro, di scarsa consistenza
                                                                                           e buon sapore
Presidente             europea           di origine sconosciuta,           25 luglio       albero vigoroso e di scarsa produttività; frutto
                                         probabilmente toscana                             medio, violaceo-verdastro, di media consistenza
                                                                                           e buon sapore
Claudia Nera           europea           di origine incerta,               28 luglio       albero di medio vigore e produttività; frutto medio,
                                         probabilmente belga                                violaceo, di scarsa consistenza e medio sapore
Claudia                europea           probabile l.i.                    28 luglio       albero vigoroso, assurgente e produttivo; frutto
Mostruosa                                di Regina Claudia                                 grosso, giallo a maturazione, di scarsa consistenza
                                                                                           e buon sapore
Firenze ’90            europea           ottenuta da E. Bellini            30 luglio       albero vigoroso, assurgente e produttivo; frutto
                                         a Firenze da Ruth                                 grosso, blu a maturazione, di buona consistenza
                                         Gerstetter x President                             e sapore
Claudia Verde          europea           di origine sconosciuta,           4 agosto        albero di medio vigore e di elevata produttività;
(Fig. 4)                                 molto antica                                      frutto piccolo, verde, polpa compatta, di ottimo
                                                                                           sapore
Regina Vittoria        europea           di origine sconosciuta,           13 agosto       albero di media vigoria e produttività elevata;
                                         introdotta dall’Inghilterra                       frutto grosso, rosso-violaceo, polpa compatta
                                                                                           e di medio sapore
Santa Caterina         europea           di origine sconosciuta,           13 agosto       albero vigoroso e produttivo; frutto piccolo, verde,
                                         introdotta dalla Francia                          con polpa dolce e succosa
Claudia Diafana        europea           ottenuta da l.i.                  16 agosto       albero vigoroso e produttivo; frutto medio, giallo
                                         di Regina Claudia                                 chiaro, polpa compatta, dolce e aromatica
Prugna d’Italia        europea           antica cultivar italiana          22 agosto       albero vigoroso e produttivo; frutto medio, violaceo,
                                         di origine sconosciuta                            polpa consistente, acidula e zuccherina
Coscia                 europea           di origine sconosciuta,           22 agosto       albero mediamente vigoroso e produttivo; frutto
di Monaca                                forse locale italiana                             medio, giallo chiaro, con polpa tenera,
                                                                                           succosa e dolce
Anna Spath             europea           di origine sconosciuta,           27 agosto       albero mediamente vigoroso e produttivo; frutto
                                         ottenuta in Germania                              medio, rosso scuro, con polpa compatta
                                         nel 1870 da Spath                                 e di buon sapore
Zuccherina             europea           di origine sconosciuta,         15 settembre      albero mediamente vigoroso e di elevata
di Somma                                 forse locale italiana                             produttività; frutto medio, giallo, con polpa
                                                                                           compatta e di buon sapore

Altre cultivar: AA Spinosa-Terrosi, BB Spinosa-Terrosi, Franceschini 1, Prugna d’Oro, Sant’Anna, Mascina di Montepulciano.
233

Fig. 1 - Susino: Florentia, cultivar fiorentina molto produtti-   Fig. 2 - Susino: Vecchietti, cultivar molto antica individuata
va, propagata intorno al 1920                                     nella provincia di Firenze

Fig. 3 - Susino: San Piero, ancestralmente presente nella         Fig. 4 - Susino: Regina Claudia Verde, sebbene di origine
regione, la sua origine toscana è discutibile                     incerta, è presente in Toscana fin dall’antichità

    2.1. Notizie storiche di tre antiche cultivar
    di susino toscane
    La letteratura pomologica del passato raramente
riferisce sull’origine delle varietà di susino, mentre
è generosa di caratteri morfologici ed agronomici.
Tuttavia per Florentia, Vecchietti e Porcina, si
dispongono notizie di una certa attendibilità.
    Florentia (Fig. 1): secondo Racah questa cultivar
deriverebbe dalla propagazione di un albero nato,
intorno al 1920, in prossimità di un susino Burbank
coltivato nei pressi di Bagno a Ripoli (FI). Alla sua
diffusione contribuì iniziamente l’occasionale sco-
pritore a nome Picciolo.
    Porcina: antica cultivar italiana di probabile ori-
gine toscana ricordata da P.A. Micheli in un mano-
scritto dei primi del XVIII secolo.
    Vecchietti (Fig. 2): la cultivar avrebbe avuto ori-
gine, secondo Racah da un albero allevato nel poma-
rio della Parrocchia di Quintole, nei pressi di Com-              Fig. 5 - Susino: Morettini 355, cultivar fiorentina che si è
piobbi (FI). Essa è infatti localmente nota anche con             diffusa un po’ ovunque anche all’estero
Il germoplasma della Toscana
234

il sinonimo Susina del Prete di Quintole. P.A.                 Bibliografia
Micheli, peraltro, in un suo manoscritto dei primi
del XVIII secolo, illustrante le frutta allora coltivate   AUTORI VARI (1994) - Elenco delle cultivar autoctone italiane.
in Toscana, ricorda una Susina del Vecchietto,                Agabbio M. (Ed.) CNR, Carlo Delfino Editore, Sassari.
descrivendola tuttavia come caratterizzata da frutto       BALDINI E. (1960) - Le cultivar introdotte presso il Centro di
                                                              miglioramento piante da frutto e da orto del CNR. Da “La
bianco maturante in agosto. In ogni caso sembra
                                                              coltura del susino”, Riv. di Ortoflorofrutticoltura Italiana,
trattarsi di un’antica cultivar toscana.                      n.s.
                                                           BELLINI E. (1990) - “Firenze ’90” a new european plum cultivar
    2.2. La scheda descrittiva semplificata                    obtained by cross-breeding. Firenze, XXIII Internationale
    del susino                                                 Horticultural Congress, ISHS-SOI, 27 agosto-1° settembre.
    Al fine di facilitare il compito di rilevamento dei    BELLINI E., PISANI P.L. (1982) - Susino. In: Agrumi, frutta e uve
dati per le accessioni di susino presenti in Toscana,          nella Firenze di Bartolomeo Bimbi pittore mediceo. CNR,
non ancora consevate nelle collezioni di cui alla Tab.         Firenze.
1, la Commissione delle Specie Legnose da frutto           GALLESIO G. (1817-1839) - Pomona Italiana, ossia Trattato degli
(L.R. 50/97) ha predisposto la “scheda descrittiva            Alberi da Frutto. N. Capurro, Pisa.
semplificata”, che si riporta nelle pagine seguenti.       MORETTINI A. (1961) - Le nuove cultivar Morettini. CNR,
                                                              Firenze.
                                                           RACAH V. (1933) - La susina Florentia nel suo terzo anno di
                                                              prova. Firenze Agricola.
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