Appunti di un'avventura educativa numero 11 - gennaio 2019
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2 Editoriale Ma che passione ci mettono? I nostri allievi sono come tutti gli altri, bene a ciò che è in gioco in queste at- sguardo contagioso sull’altro e risve- talvolta impegnati e “performanti”, e tività, si può vedere come lo studio, un glia un compito e una passione per le talvolta distaccati, sordi anche alle lavoro in classe, le stesse competenze cose spesso sconosciuti. indicazioni più semplici, eppure… Ep- e conoscenze possano essere la via, Educare insegnando è una sfida gran- pure ci sorprendono come dovrebbe la realtà particolare in cui ogni ragazzo de innanzitutto per chi la pone, ma il sempre sorprenderci anche la nostra può esprimersi in rapporto con tutta la bello di una comunità educante è che umanità di adulti. Qual è la strada per realtà. Si potrebbe liquidare la faccen- c’è sempre qualcuno che aiuta gli altri, crescere insieme e imparare? da osservando: sono allievi diligenti ed che testimonia agli altri questo fascino. In questo numero di Scuolaviva si tro- “educati”, hanno imparato a compor- Così i ragazzi si trovano davanti inse- vano alcuni esempi di che cosa signi- tarsi in un certo modo. Tuttavia, per gnanti che sono sinceramente interes- fichi educare i ragazzi insegnando loro molti di loro, non è un atteggiamento sati a loro, che li prendono sul serio i contenuti specifici delle diverse ma- scontato, anzi. E allora, perché prova- e che non hanno paura né di alcune terie. Educare non grandi domande che talvolta imba- significa solo svi- “…in quello che stanno facendo capiscono razzano noi grandi, né dei difetti e dei luppare compe- limiti che loro per primi possono vive- che sono chiamati a esprimere se stessi, vanno tenze e conoscen- re come un ostacolo insormontabile. ze, frutto di valide oltre e vogliono affermare quel che loro sono” Come ha detto ai quartini il docente di spiegazioni e stra- geografia, in una delle testimonianze: tegie; non è solo tirar fuori una parte di no le scenette fuori dall’orario scolasti- “Siete una delle classi che più mi ha sé, quella delle abilità da affinare con co, addirittura portando costumi tanto dato da fare, ma mai nessuna classe l’esercizio e da mettere alla prova con sontuosi ed elaborati quando non ri- aveva fatto una cosa così per me. Ed è compiti e verifiche. Ma tutta la propria chiesti dalla docente? Perché anche bello prendervi così come siete”. Poter personalità, tutto il proprio io. Può dav- le ragazze decorano carrozzerie con dire chi si è e vedere qualcuno davanti vero sembrare troppo, pensando ma- stile inconfondibilmente femminile? che dice: “vai bene così”, cioè sei fatto gari con tenerezza agli allievi di prima Non ho altra risposta: perché in quel- bene per capire che cosa desideri ve- media che si cimentano nelle prime lo che stanno facendo capiscono che ramente e crescere. È un’esperienza scenette in francese, agli allievi di se- sono chiamati a esprimere se stessi, liberante. Quando si è guardati così conda che costruiscono col legno le vanno oltre e vogliono affermare quel nasce in noi una passione nuova. macchine a propulsione gassosa per che loro sono. Perché lo fanno? Per- l’imprescindibile gara di fine anno, fino ché lo desiderano (e chi non lo desi- Roberto Laffranchini ai “grandi” di quarta che incontrano dera?) ma, soprattutto, perché vedono direttore scuola media Parsifal per la prima volta Dante partendo da davanti a loro qualcuno che, con i suoi e coordinatore delle scuole un video in cui compare il loro docen- difetti, è ricco in quel che fa e questa della Fondazione San Benedetto te di geografia. E invece, guardando umanità affascina, si manifesta in uno
3 Con le delegate di classe c’è una nuova figura di riferimento nelle scuole San Benedetto Quei trait d’union tra scuola e famiglia L’esigenza da parte della Fondazio- ne di avere anche nelle scuole della San Benedetto dei delegati di classe era nell’aria da parecchio tempo. Due anni fa e poco più, si è voluto istituire questa figura proponendo a noi ge- nitori di assumerne il compito. Si è trattato innanzitutto di scegliere due rappresentanti per ciascuna classe di tutti gli ordini di scuola con l’incari- co di facilitare la comunicazione e la collaborazione tra scuola e famiglia, ritenute centrali nella nostra opera educativa. Per quanto concerne la nostra esperienza personale siamo richieste di turno mensa, ecc.), ab- insieme a loro un “pezzetto di strada”. state contattate dalla maestra Sara, biamo riferito ai genitori i vari ordini Emblematica la realizzazione di una due anni fa ad intraprendere insieme del giorno discussi e proposti con festicciola alla maestra Sara lo scorso questa avventura la direttrice all’in- giugno. In occasione della conclusio- del tutto nuova che terno degli incontri ne del primo ciclo, abbiamo ringrazia- ci vede coinvolte an- “…un’occasione di interclasse (due to e salutato la docente in un clima di cora oggi con Renza privilegiata per all’anno) e trasmes- festa tra bambini e genitori nel cortile e Federica docenti coinvolgersi in prima so il riscontro da della scuola. Grazie a una collabora- delle nostre figlie in persona per il bene dei parte della docen- zione corale, semplice e spontanea in terza elementare. bambini percorrendo te sull’andamento pochissimo tempo, è nato un momen- Inizialmente erava- complessivo della to di gioiosa convivialità (come testi- mo perplesse e titu- insieme a loro un classe. moniano le foto). banti in quanto non pezzetto di strada” Possiamo affermare L’impegno dell’essere delegato è mini- sapevamo cosa ci si che è ed è stata si- mo in proporzione alla soddisfazione aspettasse e quello che ci attendeva, curamente un’occasione privilegiata che se ne trae. Provate per credere! ma in seguito ci siamo lanciate con per conoscere ed entrare in diretto curiosità e fiducia certe e felici di met- contatto con tutti i genitori in breve Anna Ghielmetti e terci a servizio delle necessità della tempo, sensibilizzandoli sulla prezio- Chica Castellazzi scuola che nascevano man mano. sità di coinvolgersi in prima persona delegate terza elementare per il bene dei bambini percorrendo Il Piccolo Principe Prima una chat, poi un cammino insieme Siamo partite col raccogliere i dati personali e col chiedere il consenso di condividerli tra i genitori. Abbiamo creato un gruppo whatsapp che vie- Cartoleria Mobili e Arredamenti ne utilizzato tuttora solo ed esclusiva- Forniture per uffici e scuole per l’ufficio mente per comunicazioni urgenti di servizio (per es. ritardi dopo le uscite, Via Sonvico 8 | 6952 Canobbio | Tel. 091 941 31 51 | www.garbani.ch
4 Genitori e scuola si interrogano su come è cambiato il ruolo del telefonino e su cosa significhi l’educazione digitale Due ore al giorno sui telefonini. Come educare i nostri figli? Lo scorso ottobre, su invito dei ge- nelle scuole medie: si passa dal 25% Questo dato diminuisce nelle famiglie nitori della V elementare, la Piccolo delle scuole elementari al 93% del con una buona atmosfera famigliare, Principe ha ospitato una serata per terzo anno delle scuole medie. Inol- in cui il giovane riesce a “raccontarsi” mettere a tema il rapporto dei giovani tre, nel 2018, i giovani passano molto più facilmente e in modo spontaneo, e dei giovanissimi con i media digitali tempo su internet (circa due ore al favorendo la conoscenza dei genitori e con i social network, e per discute- giorno), sullo smartphone (quasi due sulle sue attività online. Questi dati re del ruolo educativo che sono chia- ore al giorno) e sui social network sottolineano come l’uso dei media mati ad assumere genitori e scuola. (circa 1 ora e mezza al giorno). Tra le tocca ormai la quotidianità non solo Ospiti della serata Anne-Linda Came- applicazioni preferite troviamo Insta- dei giovani, ma anche delle famiglie. rini e Laura Marciano, rispettivamente gram, WhatsApp, SnapChat, Youtu- coordinatrice e collaboratrice del pro- be e Fortnite. Facebook è ormai “per Il divieto assoluto non è una getto MEDIATICINO2.0 presso l’U- vecchi” e coinvolge oggi solo il 23% soluzione SI, e Luca Botturi, docente in Media dei tredicenni. Attività come rilassar- Considerando quest’ultima temati- in Educazione presso la SUPSI. si, passare del tempo da soli o con ca, Luca Botturi si è chiesto: come Come l’utilizzo dei media si inserisce gli amici, ma anche l’uso intensivo di possiamo delineare il nostro ruolo nello sviluppo dei giovani di oggi? internet da parte dei educativo di genito- Questa è la domanda di ricerca del genitori, sono colle- ri? Da un lato sap- progetto MEDIATICINO2.0, che gati a una maggiore “…non è vero che piamo che il mondo coinvolge, dal 2014, tutte le 35 scuo- quantità di tempo prima era meglio digitale nasconde le medie pubbliche del Canton Tici- spesa online nei gio- e nemmeno che di insidie e trappole no, l’Istituto Elvetico e il Collegio Pa- vani. In Ticino i geni- (dalla perdita di tem- più è meglio. Un pio. Nel 2018 lo studio longitudinale tori tendono a dare po, alla pornografia, ha raccolto dati sull’uso dei media e spesso delle regole ulteriore possibile agli adescamen- sul benessere di circa 1’400 giovani (59%) ai propri figli, ostacolo è il pensare ti); dall’altro, siamo di terza media e dei rispettivi genitori. ad esempio chiedo- che [noi genitori] consapevoli che i no di mettere via i di- siamo troppo vecchi” nostri figli dovranno Il salto della scuola media spositivi durante i pa- diventare adulti “di- I risultati dei questionari mostrano un sti, prima di andare gitalmente compe- netto aumento nel possesso dello a dormire, oppure regolano il tempo tenti”. La via del divieto assoluto, da smartphone nei giovani con l’entrata d’uso. I genitori spiegano spesso i ri- questo punto di vista, non pare del schi legati a inter- tutto valida. net (41%) e sono È importante innanzitutto sgombrare spesso presenti il campo da alcuni malintesi: i giovani durante l’utilizzo che dimostrano migliori competen- (40%). Le stime ze digitali di solito non hanno inizia- sulla quantità di to prestissimo a usare computer e tempo speso onli- smartphone, né li usano tanto. Dun- ne differiscono tra que non è vero che “prima è meglio” genitore e figlio/a, e nemmeno che “di più è meglio”. in quanto i primi Un ulteriore possibile ostacolo è il sottostimano mol- pensare che “siamo troppo vecchi”: to il tempo speso i giovani sono “nativi digitali”, e noi online dai giovani. non abbiamo nulla da insegnargli –
5 25 % re consapevolmente uno strumento più complesso per risolvere un pro- In possesso di un telefonino blema o creare qualcosa (ad es. un alle scuole elementari programma di grafica per creare una 40 % maglietta da stampare online). I gio- vani – e tanto più i piccoli – hanno 25 % bisogno di confrontarsi con gli adulti non solo per imparare a usare questi 59 % strumenti, ma anche per capire se e In possesso di un telefonino al 3° anno scuole medie 41 % quando usarli, e per sviluppare dei 25 % criteri guida. maniera pratica i nostri criteri e va- 40 % lori. Dobbiamo poi ricordarci che i 93 % I figli ci guardano figli ci guardano, sempre: imparano Come per tutti i contesti educativi, osservandoci, non ascoltando le no- possiamo (e dobbiamo!) immagina- stre prediche. Dobbiamo allora fare 41 % sull’uso del telefonnino 25 Genitori che danno regole 40%% re una gradualità nell’ingresso delle da modelli, darci delle regole e ri- tecnologie nella vita dei nostri figli, spettarle, creando spazi in cui siamo rispettando la loro maturazione co- con loro e non digitalmente altrove, gnitiva, emotiva, affettiva e identi- ad es. a tavola, quando li accogliamo 59 % taria. Durante gli anni della scuola dopo la scuola, ecc. Infine, quando i 41 % elementare possiamo immaginare figli chiedono di più (più tempo onli- 40 % di creare situazioni in cui usiamo lo ne, più autonomia, ecc.), interroghia- Genitori che spiegano ai figli i rischi legati a internet 25 % schermo insieme, decidendo quan- moci sul bisogno vero dietro la ri- 93 % do e quanto a lungo, e cosa guarda- chiesta: magari è il bisogno di amici, 59 % re insieme su YouTube o su altri siti o di riconoscimento, o di trovare una 41 % noti. Possiamo poi pian piano lascia- sfida. Nella maggior parte dei casi, re maggior autonomia, ma sempre non sarà un nuovo gadget ipercon- 40 % in una situzione controllata e su un nesso a rispondere. 93 %figli utilizzano il telefonino Genitori presenti quando i dispositivo comune. Il passaggio a L’educazione al digitale è una grande uno smartphone personale sempre sfida in un contesto contrassegnato 59 % connesso dovrebbe essere deciso da un mercato invadente e dal cambia- in funzione della crescita del figlio e mento continuo. Affrontarla insieme, 41 % del reale bisogno (non basta un tele- tra genitori e con i docenti, così come fono “coi tasti”?), e non unicamente si è iniziato a fare alla Piccolo Princi- in base alla pressione commerciale pe, è un aiuto al nostro essere genitori. 93 % o del gruppo (ad es., “deve” essere il regalo della Prima Comunione). Per conoscere MEDIATICINO 2.0 anzi, semmai dovremmo guardarli Come genitori, possiamo muoverci e imparare. Anche questo è falso: i senza paura per conoscere le tec- giovani sono rapidissimi a usare app nologie che usiamo e che usano i e giochi che fanno un’unica cosa nostri figli (dallo smartphone ai vi- (ad es., mandare dei messaggi), ma deogiochi: come funzionano?), e spesso non sono in grado di sceglie- definire regole che comunichino in www.mediaticino.usi.ch il Tuo Spitex Servizio professionale di badanti T 091 980 44 68 - www.beecare.ch
6 Come l’arrivo e la realizzazione di alcuni giochi da esterno hanno messo in moto grandi e piccini Solo lo stupore conosce, solo con stupore si costruisce Da tempo alla Piccolo Principe e alla dono venisse trattato con cura. An- Carovana c’era il desiderio di offrire ai cora oggi, infatti, la casetta sembra bambini uno spazio per giocare all’a- sempre nuova! perto più curato. Certo c’è un corti- le asfaltato con una fila di alberi che Falegnami in pausa pranzo d’estate concedono un po’ di frescu- Alcune mamme, invece, hanno avu- ra e d’autunno regalano tante foglie, to l’idea di costruire una sabbiera da ma mancava qualche gioco. Così la sistemare all’ombra degli alberi e per Fondazione ha deciso di regalare una farlo hanno proposto ai ragazzi di casetta di legno. Una caldissima mat- quinta di creare uno spazio falegna- tina di settembre, al loro arrivo gli sco- meria durante la pausa pranzo. Così sere esaudite poiché in falegnameria i lari hanno un misterioso pacco regalo i ragazzini hanno assunto un ruolo gruppi di lavoro non potevano essere e vedendolo hanno iniziato a doman- attivo, diventando costruttori e non troppo grandi visto l’utilizzo di attrezzi dare e a interrogarsi stupiti: per chi è? semplici destinatari della cassetta e anche pericolosi. Chi voleva parteci- Chi l’ha messo? Cosa contiene? La prendendo coscienza dell’uso e del pare doveva lasciarmi un biglietto con curiosità è stata soddisfatta durante valore del tempo. Quando la casset- la motivazione; ecco cosa c’era scrit- la pausa con il momento ufficiale: un ta della sabbia è stata terminata, gli to su alcuni: “Vorrei fare quella cosa alunno per classe mi ha accompa- alunni di quinta hanno chiesto di po- che non so neanche cosa è”; “Vorrei gnato nel taglio del nastro. Chissà terla inaugurare come era stato fatto farlo perché mi sembra un’occasio- quanti di loro avevano già partecipato con la casetta. Tutta la scuola riuni- ne molto bella pensare che uno può a un gesto così solenne? Quando gli ta, le spiegazioni di rito e… a sorpre- costruire qualcosa di bello partendo ho detto che la casetta in legno era sa, nel cortile è apparso un muletto da oggetti riciclati o vecchi”; “Voglio un regalo per loro gli occhi si sono rosso fiammante carico di sabbia. farlo perché mi piace costruire e per- illuminati tanto da voler stabilire delle Gli ormai amici del cantiere di fianco ché voglio fare cose buone per tutta regole per il buon uso affinché quel ci hanno offerto e regalato tanta, tan- la scuola”; “Mi piacerebbe fare que- tissima sabbia per riempire la nostra sto lavoro perché mio padre mi fa fare cassetta. È stata una seconda festa! tanti lavori e anche mio nonno perché faceva l’operaio”. Oggi nel cortile del- “Vorrei farlo perché…” la Piccolo Principe e della Carovana E i momenti di festa non sono finiti: vi sono una casetta di legno e una dopo alcuni giorni sono stati inau- cassetta della sabbia nuove. Ma è an- gurati due tavolini di legno montati cora più bello aver visto lo slancio e dai ragazzi di quarta durante la pau- l’attenzione con cui i bambini le hanno sa del mezzogiorno. È sorprendente accolte e costruite. la disponibilità e la serietà con cui i bambini più grandi hanno partecipato Francesca Beretta Piccoli al progetto. Addirittura non tutte le ri- Direttrice Scuola elementare chieste di adesione hanno potuto es- Il Piccolo Principe via Bagutti 16 Ringraziamo le ditte 6900 Lugano TIPESCA SA - IDROBON 079 316 77 58 SHUTTLEBUS SA - LA BUONA STAMPA SA abarray@ticino.com per il contributo alla realizzazione di questo numero.
7 Come i lavori in zona Resega hanno provocato i bambini della scuola dell’infanzia La Carovana Un cantiere chiamato scuola Apparentemente può sembrare un’i- Oltre ai rami sono stati spostati alcu- ronia o una provocazione, ma essen- ni massi, molto pesanti, che richie- do lo stabile della Piccolo Principe devano l’aiuto di più bambini. e della Carovana circondato dall’e- norme cantiere del Nuovo Quartie- Dall’osservazione al gioco, re Cornaredo, quest’anno abbiamo all’apprendimento scelto il tema del “CANTIERE” come Rientrati a scuola i bambini più gran- fil rouge della nostra programmazio- di hanno provato a ricostruire una ne. I primi giorni di gennaio, ci siamo capanna con i rametti raccolti e la recati nel parco adiacente la scuola pasta modellante come base. Così d’infanzia per osser- facendo si sono scon- vare la progressione “Sembrava proprio trati con le prime diffi- dei lavori e gli operai coltà: i rami non stava- impegnati. Il parco era di essere dei veri no in piedi oppure non pieno di rami, compli- costruttori” tenevano la posizione ce il forte vento dei iniziale. Alcuni hanno do problemi e soluzioni. Alcuni dei giorni precedenti. I bambini hanno identificato delle soluzioni per ov- compagni più piccoli hanno provato iniziato a raccoglierli e a inventare i viare a questo problema: c’è chi ha a costruire le loro capanne prenden- primi giochi simbolici. Poco dopo gli rinforzato la base dei rami, mettendo do spunto dalle idee dei grandi, altri sforzi di tutti si sono uniti nella co- più pasta modellabile; chi ha usato hanno preferito sperimentare e pro- struzione di una capanna talmente la colla; chi ha fatto un anello intorno vare a modo proprio la costruzione. grande da permettere l’entrata dei ai rametti per tenerli uniti. Il giorno bambini al suo interno. Sembrava dopo “i grandi” hanno mostrato le Emilia Giocoli, maestra scuola proprio di essere dei veri costruttori. loro creazioni ai più piccoli svelan- dell’infanzia La Carovana 0 i o 2 0 1 9, 17h0 g S R U N - 25 Mag 2 0 1 9 , 14h30 KID gi o A R I T Y - 26 mag 4CH SCRIZIO NI Galvodeco® parapetti in vetro INFO E I GANO.CH ALU W WW.STR www.galvolux.com
8 Lo stupore di quando non si impara solo a lezione: i racconti della Parsifal Quando la scuola è occasione di esprimere se stessi Sono anni che Lucia propone ai ra- lità, gusto, temperamento. attitudine per la batteria e il ritmo, ma gazzi di prima media di preparare La stessa dinamica accade in se- anche la sua grande timidezza e la “le scenette in francese”; e tutte le conda, quando Gabriele fa costruire conseguente vergogna a esibirsi in volte la stupiscono. L’obiettivo è fa- le macchine per la gara di velocità – pubblico. Dopo tre mesi in cui è cre- cilitare l’apprendimento del voca- ormai un sacro rito della festa finale. sciuta l’amicizia con i compagni e si bolario e migliorare la pronuncia in Anche qui l’obiettivo è impratichirsi è intensificato il rapporto col docen- modo simpatico e “leggero”, quindi nella lavorazione del legno e nel di- te di musica, eccolo alle percussioni basterebbe curare ciò che si dice e segno tecnico applicato in modo per il momento di Natale, con una come. Invece i vari gruppetti iniziano divertente e spumeggiante (la pro- scioltezza e una gioia a settembre pulsione è data da una inimmaginabili, ma allo stesso tempo bottiglia d’acqua posta specchio della sua reale personalità. tra le ruote e, al momen- to della gara, addizio- Dalla Grande Guerra… nata abbondantemente Un aspetto comune a queste come con aria). Eppure tutti i ad altre esperienze è la serietà, la ma- ragazzi e le ragazze si turità che i ragazzi dimostrano quan- mettono immancabil- do possono esprimere sé nell’attività mente a curare l’este- che stanno facendo. Anche studenti tica della carrozzeria, normalmente svogliati o agitati cam- ognuno abbellendola biano atteggiamento e – letteralmen- a provare fuori dalle ore di francese, con disegni e colori che ne riflettono te – aspetto, sguardo, tono, quando durante gli intervalli, correggere non la personalità. riescono a giocarsi integralmente e solo la dizione ma i gesti; ed è uno fino in fondo in una certa cosa. Fa- spettacolo osservarli il giorno delle Il Natale e il tamburello biana abbandona la sua cattedra di scenette, quando arrivano con bor- Preparando il momento di Nata- storia e si mette seduta in un banco soni straripanti di vestiti recuperati le, Maurizio è rimasto colpito da un per assistere alle lezioni che ha chie- da genitori, fratelli, nonne e zie, per musicista dell’orchestra della scuo- sto di preparare alla “sua” seconda: camuffarsi da perfetti parigini, alpi- la. Tra archi e fiati, arpe e chitarre singoli, coppie o gruppetti scelgono giani austriaci o dame sciantose. An- spiccavano le percussioni, affidate un argomento, lo preparano e lo pre- che i più timidi si dimostrano attori a un allievo di seconda che all’inizio sentano alla classe. Oltre che miglio- convincenti riuscendo, attraverso il dell’anno, per la messa col vescovo, rare la loro capacità di esposizione personaggio della scenetta, a mo- si era offerto di “tenere il tempo” col orale, queste lezioni diventano oc- strare alla classe la propria persona- tamburello. Maurizio vedeva la sua casioni per raccontare di sé. Magari attraverso l’illustrazione della Prima Guerra Mondiale, dove due ragazzi hanno portato reperti, plastici, car- macelleria MANZOCCHI tine, documenti, squadernando una passione clamorosa per le guerre, ★★★ sviluppatasi in famiglia dai racconti Carne di qualità del padre e di altri parenti; gli argo- Salumeria nostrana - Gastronomia - Produzione propria menti erano trincee, alleanze, batta- 6818 Melano glie, ma la classe ha imparato aspetti T 091 648 26 37 - F 091 648 26 90 - mac.manzocchi@bluewin.ch dei compagni prima sconosciuti.
9 …al Medioevo Anche la tradizionale Cena Medie- vale, altra invenzione di Fabiana, sta diventando in questi anni un momento privilegiato per “scopri- re” certi allievi di seconda; timidi o distratti tra i banchi e letteralmen- te trasformati quando si mettono ai fornelli per imbandire un menù di mille anni fa o sfilare in abiti cortesi davanti ai propri genitori. Un’altra cena, quella di Natale, è teatro di simili esperienze con gli allievi di quarta media; esperienze ancor più sorprendenti perché più si cresce e più gli atteggiamenti di serietà o di superficialità si fanno più marcati. traghettare gli allievi per il pelago delle e indicano l’affresco e le terzine. Non Qui sono Anna e Roberto, il diret- medie. Paolo è famoso per il suo rigore c’è vendetta, la parodia certifica la sti- tore, gli chef attorno a cui gravita e quando il professore di italiano inizia ma per il loro docente, altrimenti non un esercito di cuochi; tra loro un a raccontare del Caronte dantesco il avrebbero speso tutte quelle ore e ragazzo che non si distingue certo parallelo viene spontaneo. Doveva es- quelle energie. E lui, sbalordito: “Siete per amore allo studio o impegno, sere la “scusa” per iniziare la Divina una delle classi che più mi ha dato del anzi non perde Commedia, un’oret- filo da torcere, ma mai nessuna classe occasione per ta e via; ne è uscita aveva fatto una cosa così per me. Ed manifestare la sua “Anche studenti un’intera giornata in è bello prendervi così come siete”. Poi insofferenza verso normalmente svogliati, cui i ragazzi, dopo prende il telefono e inizia a fotografare le regole o lo stile un po’ superficiali, aver parafrasato ogni figura e ogni terzina. Forse, an- della scuola. Però agitati o eccessivamente tutto il canto terzo che nascondendo una inaspettata, ha un talento vero dell’Inferno, hanno piacevolissima commozione. per la cucina e distaccati, cambiano copiato le terzine sogna di poter di- atteggiamento e aspetto dedicate a Caronte Enrico Parola ventare un grande quando riescono a incorniciandole con docente scuola media Parsifal cuoco: la serietà e giocarsi integralmente fregi demoniaci, e le l’impegno con cui e fino in fondo…” “artiste” della clas- ha preparato inin- se hanno realizzato terrottamente piat- a carboncino una ti e contorni per cinquanta persone spettacolare riproduzione del Caronte non potevano che nascere dalla ritratto da Michelangelo nel Giudizio possibilità che aveva di “vivere” Universale (con un cartello segnaleti- ALBICARTA di Albizzati Roberto anche a scuola la sua grande pas- co “Parsifal” a destra della prua). Ore COMMERCIO DI CARTA sione. E di condividerla con gli altri, in cui i ragazzi, anche chi non ama la E PLASTICA ALL’INGROSSO seguendo le indicazioni di Anna e letteratura, cercavano di superare la Albicarta sostiene da sempre Roberto e coinvolgendo i suoi com- loro scarsa attitudine pittorica rifacen- il giovane pilota ticinese di monoposto pagni, proprio lui che non smania di do, chiedendo aiuto, in cui le ragazze Alex Fontana visita www.alexfontana.net cimentarsi nei lavori di gruppo. (anche tra di loro non abbondano le aspiranti scrittrici) avevano invaso di La geografia e la Commedia cartelloni tutto l’atrio antistante la dire- Gli stessi quartini (classe assai viva- zione. E poi il gran finale: i lavori appe- ce!) hanno mostrato al loro docente si in classe prima della lezione di ge- Via alla Bozzoreda 43 6963 Lugano Pregassona di italiano un video in cui Paolo para- ografia, Paolo entra, parte l’audio “del Tel 091 941 76 51 - Fax 091 940 61 71 gonava il suo insegnare geografia al traghettatore”, tutti i ragazzi si voltano www.albicarta.ch
10 “Figli in crescita, adulti in gioco!” è il ciclo di incontri sull’educazione proposto ai genitori Quando mamma e papà si interrogano sul mestiere del genitore “Domattina, quando vedrete i vostri fi- zione Genitori e Amici delle Scuole occhi cerca quel che già conosce: gli, ringraziateli”. Genitori che passano San Benedetto (GASSB) ha deciso la madre, il suo corpo, il suo odore e da un atteggiamento di preoccupa- di proporre un lavoro, sapendo che quando li ritrova torna sereno. C’è un zione a una gratitudine. È questa una l’obiettivo non è quello di essere pa- episodio che accade sempre: quan- delle provocazioni dri e madri perfetti. do un bebè fa un versetto, la madre lanciate da Anna Ma- Pensate a un figlio, gli sorride e c’è come un rimbalzo nel razza, psicologa mi- ha esordito la dot- piccolo, un sorriso di risposta perché lanese, alle mamme toressa Marazza, capisce di poter illuminare il volto di e ai papà presenti come può crescere chi l’ha fatto. Inizia così una relazione alla prima serata del in una famiglia per- affettiva che lo fa crescere. Questo è ciclo di incontri “Figli fetta dove non si il metodo che insegna la vita: esse- in crescita, adulti in ha diritto all’errore? re se stessi passando attraverso un gioco!”. Se in una famiglia altro. A ogni età, la vita affettiva è la Il mestiere di ge- il limite è accetta- ricerca di ciò che ha il potere di muo- nitore lo si impara, to può diventare verci: l’uomo se non s’imbatte, se non è un cammino. Im- un’occasione di la- è urtato da un altro non si mette in provvisando un po’, imitando un po’, voro. In un luogo così fragile è in gio- moto, si “spegne”, diventa arido, sen- facendosi aiutare. Non ci sono istru- co la questione più importante della za voglia di buttarsi nella vita. Que- zioni per l’uso. Il passo è scandito nostra umanità: l’affettività. sto è ciò che fanno accadere i figli dalla crescita dei figli e prima o poi, ai genitori: man mano che crescono inevitabile, si insinua quella leggera La ricerca di ciò che ci muove i figli fanno rinascere nei genitori il apprensione che ci fa domandare Come si attiva la relazione affettiva? desiderio di muoversi di nuovo, mani- “Farò bene? Sarò un bravo genito- Proviamo a immaginarci, a “ricordar- festando un bisogno di cui gli adulti re? I miei figli hanno forse bisogno di ci”, ha spiegato la relatrice, di come si erano dimenticati perché i ragazzi qualcosa di più?”. tutti sin dal grembo materno abbiamo fatto un’esperienza di bene totale in Famiglia luogo dell’imperfezione cui nulla ci manca, con una madre di- Quando uno s’incammina in un’av- sposta “a cambiare forma” per acco- ventura la prima cosa in cui s’imbatte glierci, che dà tutto ciò di cui il bimbo è il proprio limite, tant’è che molti di ha bisogno per essere se stesso. Il noi sperimentiamo come la famiglia bambino questo lo sa tanto che quan- sia il luogo dell’imperfezione. Per aiu- do nasce si spaventa un po’, “fuori da tarsi in questo percorso l’Associa- qui come sarà?”. Quando apre gli
11 che crescono – in tutti i modi, anche confusamente – stanno affermando la grandezza umana. Adolescenza e sessualità Una messa in moto che d’acchito scombina e coglie l’adulto imprepa- rato: la pubertà e l’adolescenza, ad esempio, paiono viste come malat- tie. E invece anche il corpo che cam- bia grida un bisogno di pienezza e di bene. La sessualità che si impone indica come l’essere umano sia fatto per altro da sé. E poi ci sono la ra- gione – il pensiero si fa più riflessivo, un bene grande fuori di me”. Magari Per questo possiamo ringraziarli. astratto – e il cuore, laddove l’emoti- in modo disordinato: basti pensare Solo così si può ripetere l’esperienza vità però sembra avere sempre la me- alla sessualità che, ha ricordato la di stupore e di commozione di quan- glio sulla capacità di controllo. Una Marazza, è questa spinta, bella e do i bambini neonati con un sorriso crescita, un cambia- saggia, di cui pen- illuminavano il volto dei genitori e ba- mento e un’instabili- siamo di sapere tut- stava loro stare di fronte alla madre “…la prima cosa tà che spaventano i to e di cui rischiamo perché si mettesse in moto. Di quan- ragazzi, ha racconta- con cui ci si imbatte di perdere il signi- do si sono accorti che bastava ave- to la psicologa, per- è il proprio limite e ficato: è una spinta re un altro davanti per desiderare la ché li sbatte verso ci si interroga: farò che mette l’uomo vita. Cosa sta succedendo ai nostri cose nuove ed è un bene? Sarò un bravo alla ricerca di senso, figli? Cosa li muove nel loro cammi- momento della vita abbiamo bisogno di no? Interrogativi che Anna Marazza genitore? I miei figli in cui la madre e il un altro per essere ha posto ai genitori per rilanciare un padre dovrebbero hanno forse bisogno noi stessi. Eppure di lavoro individuale e comune, perché rassicurarli dicendo di qualcosa di più?” fronte a parole come parlare di educazione non significa “Wow! Che bello pubertà, affettività, dire “come si fa”, ma innanzitutto che stai crescendo! C’è qualcosa di sessualità c’è pudore, imbarazzo e aiutare a rimettersi in gioco. Senza così grande in te che non puoi stare ritrosia. Si vorrebbero regole da far ansia, e per un’inattesa ma sperata fermo!”. Invece la nostra tentazione rispettare e invece… gratitudine. è di limitare i danni, rallentare la cre- scita, quasi non volessimo ricono- Un lavoro, non istruzioni I prossimi incontri del ciclo “Figli in scere che un uomo è fatto di corpo, Siamo fortunati – ha rilanciato la crescita, adulti in gioco!” rivolti a ge- ragione e cuore. Un tutt’uno. Il lavo- relatrice – perché anche noi geni- nitori e insegnanti si terranno il 7 feb- ro è custodire l’unità della persona tori per crescere, per non restare braio, il 14 marzo e il 4 aprile 2019. e accompagnare quel portentoso fermi abbiamo bisogno di qualcuno dinamismo di un ragazzino o di una che “ci rompe” e questo qualcuno, I genitori ragazzina in cui tutto grida “voglio quest’occasione sono i nostri figli. dell’associazione GASSB SCOPRI I NOSTRI SERVIZI - LAVAGGIO AUTO ECOLOGICO A PARTIRE DA 47 CHF E LE NOSTR NOSTRE IDEE REGALO - SANIFICAZIONE INTERNI A PARTIRE DA 17 CHF SU PITST TOPCENTER.CH - TRATTAMENTO PELLE A PARTIRE DA 47 CHF - PROTEZIONE CARROZZERIA A PARTIRE DA 147 CHF - TOUR GUIDATI CON AUTO SPORTIVE A PARTIRE DA 97 CHF - ESPERIENZE DI GUIDA SU PISTA A PARTIRE DA 97 CHF - NOLEGGIO AUTO SPORTIVE AD ORE A PARTIRE DA 147 CHF www.pitstopcenter.ch - Via San Gottardo 22, 6943 Vezia
12 Il racconto di Franco Tanzi, uno dei genitori che ha contribuito alla nascita delle scuole San Benedetto Abbiamo desiderato questa scuola per i nostri figli, ora la vorremmo per tutti I motivi floreali essendo docente riconosceva mag- e i colori sgar- giormente la bontà del progetto, gianti di felpe e la necessità di convertire in opera magliette degli quella forma di educazione che ave- alunni tradisco- vamo intravisto e desideravamo per no il passare de- i nostri figli. Dalla Piccolo Principe e gli anni, la luce dalla Parsifal sono passati tutti i suoi nello sguardo figli: Francesco, Caterina, Filippo e tradisce un po’ Livia. L’ultima oggi ha 23 anni. Ricor- d’emozione guardando le foto del- do chiaramente ancora quel che mi la prima pluriclasse della Piccolo disse mio figlio dopo la prima set- Principe. Correva l’anno 1990. Le timana di scuola media: “Papà, qui immagini sono quelle appese nell’a- mi sono accorto che il professore con maggior distacco, senza ruoli di trio della scuola elementare davanti non si dà pace finché non abbiamo primissimo piano: “abbiamo sempre alla segreteria. Tra i bambini immor- capito”. La chiarezza di quel giudi- detto che una scuola la fanno do- talati c’è Caterina zio, di un alunno centi, allievi e genitori e ora che non e oggi suo papà, di undici anni, – abbiamo più figli che la frequentano “La nostra è sempre il dottor Franco dice Franco – mi siamo felici di aver ceduto il testimo- Tanzi, ammette stata un’iniziativa colpisce ancora ne a chi è stato compagno di scuo- che rivedere que- economicamente fragile, oggi perché seb- la dei nostri bambini”. Nonostante il gli scatti e ripen- ma questo è sempre stato bene fosse ap- suo ruolo di “simpatizzante” il coin- sare ad allora è uno sprone a non sedersi, pena un ragazzo volgimento del dottor Tanzi non è “un tuffo al cuore”. aveva intuito tutta però mai venuto meno, per esempio a non dare nulla per Fa impressione, la differenza, tutta nella ricerca di fondi. “È accaduto ammette, pensare scontato, a coinvolgersi” la passione che più volte, svela senza addentrarsi allo slancio che muoveva chi face- in particolari, che pazienti facoltosi, avevamo e anche all’ingenuo ardi- va le scuole della San Benedetto. con cui era cresciuta una famigliari- mento nel mettere in piedi una scuo- tà se non un’amicizia, devolvessero la, per di più una pluriclasse quando Passaggio di testimone soldi alle scuole. Io sono geriatra e ai tempi erano scomparse. Viene da Oggi Franco e Laura guardano la c’è sempre un po’ di imbarazzo nel sorridere, continua il medico, ma crescita delle scuole San Benedetto parlare di scuola a persone anziane, c’è anche ammirazione per la scelta di allora e il cammino di tutti questi anni che potevano essere fatti uni- Lingua Sagl ORMAT camente in forza di una compagnia e del legame d’amicizia che c’era tra noi genitori… senza dimenticare scuola di lingue una certa fiducia nella provvidenza! traduzioni Nelle foto s’intravvede anche la mo- FORMAT Lingua Sagl glie Laura. Eravamo tutti implicati, Via Balestra 21 - CP 6216 - 6901 Lugano spiega Franco Tanzi, ma mia moglie Tel. 091 921 26 00 - Fax 091 921 26 66 - info@formatlingua.ch - www.formatlingua.ch
13 ma ricordo in particolare un paziente che si illuminava sentendomi parlare di scuola: riconosceva un germoglio che cresceva e che corrispondeva in pieno alle sue aspettative. È l’opera di una vita che viene custodita nelle nostre scuole e succede che alcu- ne persone di una certa età colgono in un’esperienza educativa come la nostra un’alternativa al declino che intravvedono nella società”. La sfida finanziaria È importante – spiega Franco Tanzi – cercare di fare il possibile affinché ostacoli e difficoltà in questi anni e lo unisce l’istruzione all’educazione. Per- più persone possano permettersi di dico stupito e ammirato perché que- ché a scuola si sono vissuti momenti frequentare le scuole della San Be- sto è sempre stato uno sprone a non che andavano al di là di una presta- nedetto ed è per questo che bisogna sedersi, a non dare nulla per sconta- zione pretesa dall’“istituzione scuola”. aiutare a raggiungere un’efficienza to, a coinvolgerci”. Nessuno dei suoi figli è impegnato in maggiore della scuola anche in ter- prima persona nelle scuole San Be- mini economici. Il pensiero corre al Una responsabilità nedetto, ma ciò non ha impedito la 2001 quando in votazione popolare non solo verso i propri figli successione. Come vive il passag- venne sonoramente bocciato un con- Ora, a distanza di anni, con i figli or- gio generazionale chi ha fondato una tributo statale alle famiglie con i figli mai adulti, qual è il giudizio su una re- scuola come la Piccolo Principe o la iscritti a istituti privati. “Fu una bato- altà educativa che si è visto nascere Parsifal? Il dottor Tanzi deglutisce, sta, ma il nostro e accompagnato pare assumere una posa seriosa, obiettivo era solo “È l’opera di una vita a crescere? Quel- poi serenamente chiosa: “i figli dei quello di consen- lo che posso dire, nostri amici, gli amici dei miei nipoti tire a più ragazzi che viene custodita nelle riprende Franco, è sono in un certo senso anche una no- di frequentare le nostre scuole e alcune quello che ripeto- stra responsabilità. È per questo che nostre scuole e persone colgono in questa no i miei figli ed è quando ho visto il bene che abbiamo da quella sconfit- esperienza educativa la loro gratitudine ricevuto da questa esperienza non ta, ad esempio, un’alternativa al declino verso le scuole fat- ho potuto non desiderarlo anche per nacque l’Associa- te e alcuni docenti gli amici, per i loro figli, i loro nipoti, zione degli amici che intravvedono nella avuti. Gratitudine per tutti. La San Benedetto non era con l’obiettivo di società” per essere stati e non è una scuola ‘di famiglia’, ma trovare delle bor- accompagnati, as- di famiglie. E questa è una ricchezza se di studio. La nostra, confessa sistiti sino all’ultimo esame, coinvolti per tutti”. Franco, è sempre stata un’iniziativa nel fare dei lavori il sabato per siste- economicamente fragile ed è un mi- mare la scuola, per una proposta di Massimiliano Herber racolo essere riusciti a superare tanti vita che è più che mai urgente perché genitore Via S. Balestra 19 - 6901 Lugano Tel. 091 921 21 04 - Fax 091 921 21 06 www.ocst.com Servizi assicurativi affidabili per aziende e persone.
14 Conosciamo meglio Eugenio Bonetti, ex allievo e futuro direttore della scuola media Un rinnovato sito web e un nuovo direttore per la Parsifal Verso il futuro e oltre. In occasione della cena annuale dell’Associa- zione genitori e amici sono state presentate due grandi novità. La prima in ambito comunicativo con il lancio del nuovo volto online del- le scuole: un sito web rinnovato w w w.scuolesanbenedetto.ch e l’immancabile profilo social, su Facebook e su Instagram, per rac- da sinistra: Tommaso Gianella (membro dell’associazione genitori e amici della FSB), Fausto contare l’esperienza vissuta, informa- Leidi (uno dei fondatori di Piccolo Principe e Parsifal e amministratore FSB), Eugenio Bonetti re più celermente, farsi conoscere. (ex alunno, docente e futuro direttore della Parsifal), Luca Botturi (presidente FSB). La seconda invece è stata l’annun- cio del direttore della Parsifal a par- per lui maestri, ai quali continua a fine è che gli allievi possano essere tire dall’anno scolastico 2020-2021 guardare con stima e riconoscen- sempre in rapporto con un adulto e si tratta di un ritorno: a Roberto za: Giuseppe Valli, che li guarda per Laffranchini succederà Eugenio docente di pratica poter crescere e Bonetti, ex alunno delle nostre scuo- professionale alla “L’incontro con un scoprire se stessi. le, che dopo una significativa espe- scuola media di modo di fare scuola, E la stessa preoc- rienza in Italia ha deciso di tornare Morbio Inferiore, al uno sguardo educativo cupazione avviene alle origini. quale ancora oggi che non tralascia nella didattica, at- ripensa quando in traverso la scelta nessun particolare Alle origini di una scelta classe con gli alun- curata di contenuti In occasione della serata Eugenio ni si accorge di met- della vita scolastica e metodologie, con ha raccontato le ragioni della sua tere a frutto i suoi dall’accoglienza lo scopo di aiutare scelta e il suo cammino nel campo insegnamenti, ma mattutina fino alla i ragazzi a diventare educativo. Dopo la maturità, un anno soprattutto Maria campanella di fine grandi impegnan- alla facoltà di medicina di Losanna Grazia Fertoli, di- giornata” dosi nel lavoro, a è bastato per avere l’intuizione che rettrice della scuo- che se a volte fati- quella non fosse la sua strada e che la milanese, che gli coso. Questi due il suo reale desiderio fosse quello trasmette un modo di fare scuola, aspetti lo convincono e lo segnano di diventare docente. Così Eugenio uno sguardo educativo che non tra- nel suo percorso di crescita perso- decide di studiare lettere alla Statale lascia nessun particolare della vita nale e professionale. Un bagaglio di Milano e, conseguita la laurea, scolastica dall’accoglienza mattutina di esperienze che Eugenio Bonetti, inizia a lavorare. Trova posto come fino alla campanella di fine giornata. dice, è desideroso di spendere alla docente alla scuola media di Milano Parsifal, in una realtà che ha una tra- Andrea Mandelli, accetta con con- La certezza di una proposta dizione solida e radicata, curioso di vinzione l’incarico e si mette in gioco Una delle cose che lo colpisce scoprire some il suo passato potrà iniziando a frequentare contempora- maggiormente dell’esperienza fat- dare frutto in futuro. neamente il master di formazione per ta a Milano è il fatto che i ragazzi l’insegnamento al DFA di Locarno. sono costantemente di fronte a una Anna Orlandi Sono anni segnati dall’incontro con proposta forte, capace di interro- docente scuola media Parsifal figure professionali che diventano garli, sostenerli e incoraggiarli. Il
15 Premio Giorgio Salvadè 2018 Cambia il giorno, non le tradizioni. In occasione della festa di fine anno delle Scuole San Benedetto che quest’anno si è svolta di domenica, è avvenuta l’ormai rituale ma attesissima premiazione dei vincitori del Premio Giorgio Salvadè. Il riconoscimento in memo- ria di uno dei fondatori delle nostre scuole è giunto alla sesta edizione e ogni anno premia due allievi del- la Parsifal, un ragazzo e una ragazza, che al termine della quarta media si sono distinti per particolari me- riti scolastici. Non un premio agli alunni scolastica- mente più brillanti, ma un riconoscimento che cerca di tenere conto di profitto, impegno, collaborazione con i compagni di classe. Tanto è vero che al mo- mento della consegna più che brama e invidia, regna sempre una sorprendente gioia collettiva. Al termi- ne dell’anno scolastico 2017/18 sono stati premiati Vera Mazzali e Jann Rudolph. Vera Mazzali e Jann Rudolph ricevono il premio dalle mani di Tina Salvadè, moglie di Giorgio, e del dottor Ezio Foglia, tra gli ideatori del premio. FONDAZIONE TICINESE PER IL II° PILASTRO Via Peri 6 - CP 5616 - 6901 Lugano L’altra cassa pensioni al servizio delle piccole e medie imprese ticinesi Sito web: www.ftp2p.ch E-mail: info@ftp2p.ch Telefono: 091 922 20 24 FONDAZIONE PER INVESTIMENTI SOCIALMENTE RESPONSABILI
Porte aperte 2019 16 Vieni a Scuola dell’infanzia La Carovana Via Chiosso 8, zona Resega, Porza vedere Mercoledì 6 febbraio 9.00 - 12.00 Scuola elementare le nostre Il Piccolo Principe Via Chiosso 8, zona Resega, Porza Mercoledì 6 febbraio 9.00 - 12.00 Scuole ! Scuola media Parsifal Via alla Roggia 8, Sorengo-Cortivallo Mercoledì 20 febbraio 8.30 - 12.00 Scuole della Fondazione Fondo Borse di Studio San Benedetto Scuole San Benedetto Scuola dell’infanzia La Carovana Il Fondo Borse di Studio sostiene famiglie in difficoltà a Scuola elementare Il Piccolo Principe coprire per intero la retta scolastica dei propri figli iscritti Scuola media Parsifal alle scuole San Benedetto. Il Fondo è sostenuto da aziende, fondazioni, privati che riconoscono il valore sociale di Scuole libere, parificate, cattoliche, aperte a tutti. queste scuole. Quale ente di pubblica utilità i contributi alla Servizio di mensa e pre-doposcuola; alle medie studio Fondazione San Benedetto sono fiscalmente deducibili. assistito. Un percorso unitario dell’educazione Conto corrente bancario di base in cui insegnanti, direzione e genitori si CH32 8037 5000 1059 7098 0 coinvolgono insieme per il bene dei bambini. Borse di studio Fondazione San Benedetto Banca Raiffeisen Lugano CCP 69-9762-5 Vuoi ricevere scuolaviva o inserire una pubblicità? Per qualsiasi informazione scrivi a scuolaviva@scuolesanbenedetto.ch FONDAZIONE SAN BENEDETTO SCUOLAVIVA Direzione - Amministrazione Direttore scuola media Parsifal: Editore: Segreteria - Iscrizioni: Roberto Laffranchini Associazione Genitori e Amici Scuole San Benedetto Via Chiosso 8, zona Resega, roberto.laffranchini@scuolesanbenedetto.ch Via Chiosso 8, zona Resega, 6948 Porza 6948 Porza, www.scuolesanbenedetto.ch Coordinamento: Tommaso Gianella Direttrice Pubblicità: Cecilia Herber Responsabile gestionale: scuola elementare Il Piccolo Principe Elisabetta Masini e Scuola dell’infanzia La Carovana: Grafica: Regiopress advertising, Martina Baronio elisabetta.masini@scuolesanbenedetto.ch Francesca Beretta Piccoli Tiratura: 35’000 copie T 091 930 88 45 francesca.berettapiccoli@scuolesanbenedetto.ch Stampa: La Buona Stampa Per sostenere le nostre scuole e la pubblicazione di scuolaviva IBAN Associazione Amici Scuole San Benedetto: CH22 0900 0000 6571 9589 6 - CCP 65-719589-6
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