RASSEGNA STAMPA CGIL FVG - mercoledì 12 febbraio 2020

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RASSEGNA STAMPA CGIL FVG – mercoledì 12 febbraio 2020
(Gli articoli di questa rassegna, dedicata prevalentemente ad argomenti locali di carattere economico e sindacale, sono
scaricati dal sito internet dei quotidiani indicati. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti)

ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA (pag. 2)
Disservizi postali: l'azienda promette miglioramenti. Sindaci soddisfatti (M. Veneto, 2 articoli)
Obiettivo riassetto per Insiel. Bene Micotra, ma Fuc in rosso (M. Veneto)
Palazzetti realizza la stufa intelligente e restaura l'antico camino dei Savoia (M. Veneto)
Esof2020 cala i suoi assi: 170 eventi, due Nobel e quattromila delegati (Piccolo)
CRONACHE LOCALI (pag. 4)
Slitta ancora l'accordo tra Safilo e i sindacati (M. Veneto Udine)
Nostra famiglia, primo giorno di presidio dei lavoratori (M. Veneto Udine)
Si accende la vertenza Castalia, I dipendenti pronti a fermarsi (M. Veneto Udine)
Dopo quasi vent'anni Udine ha l'hospice. Riccardi: struttura chiave per la riforma (M. Veneto Udine)
"Udine sta bene in strada", venerdì la manifestazione (M. Veneto Udine)
Il liquidatore CoopCa: non c'è più nulla da vendere, stop ai rimborsi (M. Veneto Udine)
Electrolux Italia, si tratta sul nuovo integrativo. Resta il nodo delle 9 ore (M. Veneto Pordenone)
Alfatech, vinta la scommessa del ricambio generazionale (M. Veneto Pordenone)
Rimborsi Coop, scatta il rush finale. I bonifici per i soci in arrivo entro aprile (Piccolo Ts, 2 articoli)
L'aut aut degli autisti sugli incroci pericolosi (Piccolo Trieste)
Alla Pittway 13 settimane di cassa integrazione (Piccolo Trieste)
Multietnicità a scuola, seminario della Cgil (Piccolo Gorizia-Monfalcone)
Cisl pensionati in prima linea per la sicurezza (Piccolo Gorizia-Monfalcone)

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ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA (pag. 2)

Disservizi postali: l'azienda promette miglioramenti. Sindaci soddisfatti (M. Veneto)
Maura Delle Case - Un primo passo è stato compiuto. Nel segno dell'ascolto. Il vis à vis tra i sindaci e i vertici
di Poste Italiane che si è tenuto ieri a Pordenone, in casa di Unindustria, ha posto le premesse a un
confronto permanente tra l'azienda e i primi cittadini che negli auspici dovrà portare a un miglioramento
generale del servizio di consegna. «Incontro positivo, ma non risolutivo», ha chiarito al termine del
confronto il sindaco di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, tanto a dire che alle promesse dovranno
seguire i fatti. «A dispetto di quanto ci è stato detto in apertura, e cioè che le criticità sono minime,
collegate soprattutto ai mesi di novembre, dicembre e gennaio in ragione dell'aumento dei pacchi legato al
periodo festivo, la verità è che in Friuli i problemi ci sono ancora e riguardano tutto il territorio come ci è
stato segnalato da più parti - ha puntualizzato Maurmair -. Abbiamo chiesto quindi che alla luce degli utili
che realizza, Poste investa sul servizio, a partire dai portalettere che vanno stabilizzati e non cambiati in
continuazione, e ci garantisca l'attivazione di un tavolo di confronto permanente al quale interloquire con
persone in carne e ossa, a livello regionale, e non tramite una mail. Richiesta che è stata accolta
positivamente e ci fa ben sperare al pari dell'assicurazione, venuta dal vicedirettore generale di Poste
Italiane, Giuseppe Lasco, che si è impegnato «a riflettere su quanto sentito». La presenza del numero due di
Poste Italiane ieri a Pordenone dimostra quale attenzione l'azienda abbia riservato ai sindaci e come l'unità
d'intenti messa in campo dai 92 primi cittadini firmatari della lettera indirizzata all'azienda per segnalare le
tante criticità a loro dire presenti in regione, abbia colto nel segno. Lasco ha espresso a sua volta
soddisfazione per il positivo confronto. «Produttivo», perché ha permesso a Poste di ribadire «la fattiva
collaborazione e la vicinanza alle comunità, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni». Ai sindaci che gli
hanno chiesto maggiori investimenti, il vicedirettore ha ricordato come nel piano quinquennale l'azienda
stia investendo un miliardo di euro a favore dell'infrastruttura logistica per innovare e allo stesso tempo
continuare a garantire gli standard qualitativi. Ha quindi ricordato la nuova strategia di Poste nella gestione
dei rapporti con il territorio, caratterizzato da «un consistente programma di interventi per le comunità».
Comprese le piccole e piccolissime. Vedi Barcis, dove «abbiamo istallato un Postamat - ha fatto sapere
Lasco - che inaugureremo a breve». All'incontro hanno partecipato una quarantina di sindaci, spalleggiati
dai vertici regionali di Anci e Uncem. «L'incontro è stato un'ottima occasione per evidenziare le
problematiche che si sono verificate nella consegna della corrispondenza e per ricordare che si tratta di un
servizio pubblico essenziale - ha commentato il presidente di Anci Friuli Venezia Giulia Dorino Favot -. I
sindaci hanno chiesto e ottenuto di avviare un tavolo operativo e collaborativo che come Anci ci siamo
offerti di ospitare, a cadenza bimestrale o trimestrale, in modo da verificare costantemente la situazione e
approntare le necessarie migliorie».
La società risponde con i numeri: oltre 500 interventi per i piccoli comuni
testo non disponibile

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Obiettivo riassetto per Insiel. Bene Micotra, ma Fuc in rosso (M. Veneto)
Le società partecipate Friulia, Insiel, Friuli Venezia Giulia Strade e Ferrovie Udine-Cividale (Fuc) hanno
illustrato i risultati raggiunti e le prospettive future alla I Commissione del Consiglio regionale.
FRIULIA Prima a presentarsi, la finanziaria Friulia. La sintesi dei risultati raggiunti al 30 giugno 2019 vede:
per l'attività tradizionale, aver perfezionato investimenti per 25 milioni di euro e deliberate operazioni per
12 milioni in attesa di attuazione; per il Money&Coaching, aver finalizzato interventi per circa 2 milioni,
taluni già in fase di forte crescita; per il settore dei minibond, aver realizzato investimenti per 10 milioni in 7
imprese emittenti con diverse finalità.
INSIEL Obiettivi ambiziosi di innovazione digitale per la società informatica, che punta a confermarsi partner
strategico per la Regione, inclusa l'area sanitaria, e per gli enti locali. Il programma di trasformazione che
coinvolge i suoi 661 dipendenti (per 41 milioni di costo, mentre i ricavi totali della società sono di quasi 81
milioni), già avviato con i Piani industriali 2014-2017 e 2018-2021, necessita di un cambio di passo per
evolvere a partner strategico della Regione, sviluppando maggiormente il ruolo di System Integrator con
soluzioni software sia proprie sia di mercato, oltre a quello già riconosciuto di Service provider.
Coerentemente con le linee guida del Piano strategico, la società è stata riorganizzata.
FVG STRADE Passando a Fvg Strade, si tratta di una realtà a capitale interamente pubblico avente per
oggetto sociale esclusivo la progettazione, la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza di
opere di viabilità. Nel 2019, le manutenzioni ordinarie sono state realizzate per oltre 17,5 milioni di euro;
nei 10 anni di attività, la società ha avviato investimenti per 302 milioni di euro e interventi di
manutenzione per 133 milioni.
FUC La Fuc è la società 100% regionale in house che con un centinaio di dipendenti fornisce servizi di
trasporto pubblico locale ferroviario passeggeri lungo la linea Udine-Cividale, nonché espleta il servizio
passeggeri transfrontaliero Micotra con il Land Carinzia lungo la tratta Trieste-Udine-Tarvisio-Villaco. Il
bilancio 2018 è stato in perdita, ma guardando ai principali indicatori relativi ai servizi offerti nel 2019, Fuc
vanta arrivi a destinazione che non superano i 5 minuti di ritardo nel 99,1% dei casi e il 100% entro i 10
minuti, per un totale di 15.265 corse treno più bus, e 450 429 passeggeri trasportati, con un incremento
dello 0,1%. Da Micotra che arrivano le maggiori soddisfazioni, grazie al trasporto bicilette: 1.900 le corse
garantite, 101.076 i passeggeri lungo la tratta Trieste-Villaco (+11,4% rispetto al 2018) e 20.869 le due ruote
caricate nella medesima tratta (+7,7 per cento rispetto all'anno precedente, il 2018).

Palazzetti realizza la stufa intelligente e restaura l'antico camino dei Savoia (M. Veneto)
Martina Milia - Dalla stufa intelligente al progetto "La Cornice del tempo" che ha spinto un'azienda a
finanziare il restauro di camini antichi, vere e proprie opere d'arte che hanno segnato la storia d'Italia. Sono
i due volti dell'impresa e della famiglia Palazzetti di Pordenone: ieri a palazzo reale a Torino, l'azienda
friulana ha presentato il restauro del camino della sala delle guardie svizzere. Ma l'appuntamento, riservato
alla stampa, è stata anche l'occasione per anticipare le ultime novità di prodotto, quelle che approderanno
la settimana prossima nella fiera di settore (Progetto fuoco) a Verona, dove l'impresa di Ruben e Lucilla
Palazzetti e dei figli Marco e Chiara, proporrà tre marchi: Palazzetti, Royal (marchio che esiste dal 1915) e
Casatelli. Marco e Chiara Palazzetti, che hanno condotto la presentazione trasmettendo la passione di
famiglia, hanno proiettato gli ospiti dal salone dei Savoia al futuro: fino al 2050, «quando le emissioni
dovranno essere zero» ha spiegato Marco...

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Esof2020 cala i suoi assi: 170 eventi, due Nobel e quattromila delegati (Piccolo)
Benedetta Moro - Ci siamo quasi. Mancano cinque mesi alla manifestazione che celebrerà Trieste Città
Europea della scienza: il programma di Esof2020, il Forum biennale dedicato alla ricerca scientifica e
all'innovazione ideato dall'organizzazione paneruopea EuroScience, debutterà il 5 luglio e si concluderà il 9.
Porto vecchio sarà la location d'elezione per incontri e dibattiti all'insegna del tema della sostenibilità: sono
circa 170 gli eventi in calendario a cui sono attesi 4mila partecipanti da 80 Paesi (per le iscrizioni
www.esof.eu), tra ricercatori, policy maker, imprenditori, giornalisti e comunicatori scientifici. Il
programma triestino - «uno dei più ricchi e più d'impatto finora organizzati dalla nascita della
manifestazione nel 2004», come ha sottolineato il presidente di Euroscience Michael Matlosz - prevede un
parterre de rois per quanto riguarda gli oltre 850 speaker invitati ai diversi incontri. Qualche esempio?
Saranno presenti come relatori i Premi Nobel Didier Queloz (2019, Fisica) e Ada Yonath (2009, Chimica), il
direttore generale del Cern Fabiola Gianotti e Alessio Figalli, matematico e accademico italiano, vincitore
nel 2018 della medaglia Field. Personaggi che assieme ad altri colleghi scienziati affronteranno temi cruciali
del nostro tempo: sostenibilità, nutrizione, qualità della vita, digitalizzazione, intelligenza artificiale e molto
altro. Gli appuntamenti più rilevanti, una ventina circa, sono stati presentati ieri, al Museo Revoltella,
mentre verrà annunciato in seguito il calendario definitivo, che affonda le proprie radici nel motto "Open
knowledge, fair future" (Conoscenza aperta, futuro equo) e che si suddividerà, come ha spiegato Marina
D'Alessandro, Communication Assistant Manager di Esof2020, in tre differenti contenitori: il "Science
programme", il "Science to business" e il "Science to career". Nel primo caso si alterneranno dibattiti basati
su nove temi che coprono le principali sfide e opportunità della società contemporanea e che esaminerà
come queste ultime possono essere affrontate grazie agli approcci innovativi delle scienze naturali e sociali.

CRONACHE LOCALI

Slitta ancora l'accordo tra Safilo e i sindacati (M. Veneto Udine)
Slitta ancora la firma dell'accordo Safilo. Sindacati e azienda hanno proseguito ieri il confronto in
Confindustria Udine ma senza raggiungere l'intesa. «Questione di approfondimenti tecnici» hanno fatto
sapere le parti sociali che nelle prossime ore si confronteranno con i segretari nazionali di categoria per
fugare gli ultimi dubbi prima di tornare al tavolo e cercare di chiudere la partita.«Ci siamo arenati - ha fatto
sapere a margine dell'incontro a palazzo Torriani il segretario di Filctem Fvg, Andrea Modotto - perché ci
sono alcune questioni che non siamo stati in grado di dirimere sui due piedi, ma che necessitano di un
approfondimento. Detto questo, l'imbastitura dell'accordo c'è - ha aggiunto il sindacalista -. Non appena
avremo chiarito gli ultimi aspetti procedurali potremo fare il passo avanti decisivo». In attesa che quel
passo sia compiuto ci sono i 235 lavoratori dello stabilimento Safilo di Martignacco, che il piano industriale
approvato di recente dal consiglio di amministrazione del gruppo padovano dell'occhiale ha condannato a
perdere il posto di lavoro in conseguenza della decisione, sofferta ma necessaria, di chiudere la fabbrica
friulana. Una scelta insindacabile, sulla quale l'azienda non è disposta a fare alcun passo indietro,
contrariamente ai modi e tempi di attuazione della dimissione del sito produttivo e dell'attivazione
dell'ammortizzatore sociale per le sue maestranze. Anziché avviare subito la cassa integrazione
straordinaria per crisi, infatti, i vertici Safilo hanno ipotizzato di poterla far slittare fino alla fine di giugno
prossimo, concedendo così un po' di tempo in più agli stakeholder e all'advisor - leggi Sernet, società di
consulenza che ieri è stata formalmente presentata alle parti sociali - per cercare un soggetto disposto a
reindustrializzare il sito. «Safilo ci ha presentato l'advisor, abbiamo iniziato ad affrontare la partita degli
incentivi all'esodo per chi vorrà uscire volontariamente dall'azienda e naturalmente abbiamo discusso sul
come aprire la Cigs senza però arrivare al punto - ha aggiunto dal canto suo Pasquale Lombardo, segretario
di Femca Cisl Fvg -. Dobbiamo verificare quali sono i tempi i modi della cassa integrazione, per capire come
procedere tecnicamente. Per questo - ha concluso Lombardo - abbiamo sospeso l'incontro e ci siamo
aggiornati fra qualche giorno, sperando che a valle di questi approfondimenti si possa infine arrivare alla
firma dell'accordo». M.D.C.

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Nostra famiglia, primo giorno di presidio dei lavoratori (M. Veneto Udine)
Primo giorno di presidio oggi a "La Nostra famiglia" di Pasian di Prato. I 75 dipendenti in forze al centro di
riabilitazione friulano hanno deciso di manifestare così, presidiando in pausa pranzo l'esterno del centro,
volantini alla mano, la propria contrarietà al cambio di contratto deciso unilateralmente dall'azienda. La
protesta si limiterà alla pausa, poche decine di minuti quindi, sufficienti però a denunciare la situazione e
garantire la continuità del servizio che riguarda in particolare bambini con disabilità. Il cambio di contratto,
dal Ccnl della sanità privata a quello Aris, è stato comunicato ai dipendenti lo scorso 27 gennaio senza
alcuna preliminare trattativa con le organizzazioni sindacali e comporta a sentire parti sociali e dipendenti
solo svantaggi: prevede infatti riduzioni dello stipendio fino al 30 percento per i nuovi assunti e un aumento
per tutti delle ore lavorate, da 36 a 38 alla settimana, senza alcuna rimodulazione in positivo delle buste
paga. Ieri i segretari nazionali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil si sono seduti al tavolo con i
rappresentanti dell'associazione. Il cambio del contratto «è una decisione iniqua - si legge nella nota
stampa -. Abbiamo chiesto che "La Nostra Famiglia" revochi formalmente quanto deciso, così da consentire
una discussione». A fronte delle richieste e delle osservazioni avanzate dalle parti sociali, l'associazione ha
chiesto l'aggiornamento del tavolo di confronto, in modo da poter riferire al cda già programmato per il
prossimo lunedì 17 febbraio. M.D.C.

Si accende la vertenza Castalia, I dipendenti pronti a fermarsi (M. Veneto Udine)
Maristella Cescutti - I lavoratori sono pronti a bloccare la produzione della Castalia in attesa di un esito
positivo delle trattative di acquisizione della fonderia, come conferma il segretario della Fiom Cgil, David
Bassi. I tempi si fanno stretti, sale la preoccupazione delle maestranze per le sorti della fonderia di
alluminio di Pannellia di Sedegliano e dei suoi 22 dipendenti.«Esiste il rischio concreto di una fermata totale
dell'azienda. Rischio che è sempre più vicino - afferma Bassi -. Stiamo cercando di coinvolgere il maggior
numero possibile di persone per riuscire a trovare una soluzione che metta al sicuro i 22 lavoratori e le loro
famiglie. Ci auguriamo che la politica prosegua nelle promesse espresse al consiglio comunale di Sedegliano
del 5 febbraio scorso. La tensione dei lavoratori e il clima pesante in fabbrica sta aumentando di giorno in
giorno».«La pazienza - sottolinea Bassi - ha un limite perché dopo tutte le privazioni che hanno subito i
lavoratori da parte della proprietà durante gli anni passati, ora le difficoltà si fanno sentire sempre
più».«Non escludo quindi - rimarca il sindacalista della Fiom Cgil - che ci sia prima della scadenza del
termine del 29 febbraio il blocco totale della fabbrica. Da rilevare un fatto positivo di questi giorni la
proprietà ha saldato ai dipendenti il mese di dicembre».«La probabilità di un interessamento, da parte di
un soggetto che dovrebbe prendere visione la settimana prossima dello stabilimento per un'eventuale
affitto del capannone è fonte di una lieve speranza che l'azienda venga rilevata nella sua totalità - spiega il
sindacalista della Fim Cisl Giuseppe Sedola -: auspichiamo che ci sia l'interesse a rilevare non solo i
macchinari, ma l'intera forza lavoro. Attualmente la produzione lavora con il 50% dei dipendenti in quanto i
rimanenti sono in ferie-permesso perché negli anni precedenti hanno accumulato parecchio per fare fronte
agli ordini da evadere. La Castalia è in possesso di comnesse che garantiscono la produzione fino alla fine di
febbraio».«La materia prima per la costruzione di manufatti di alluminio - spiega ancora il sindacalista - è
garantita dalla newco Self Group grazie al supporto, pari a 200 mila euro di importo, che sarà concesso
dalla finanziaria regionale Friulia. La speranza più viva è che entro fine mese si scongiuri la chiusura
dell'azienda appartenente al gruppo Self e che la società veneta di investimenti che l'ha rievato si attivi
nella ricerca di un possibile acquirente della Castalia, che purtroppo non ha risorse».Tutti uniti quindi - è
l'appello dei rappresentanti dei lavoratori - nella speranza di una soluzione positiva che porti a definire il
rilancio dell'azienda.

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Dopo quasi vent'anni Udine ha l'hospice. Riccardi: struttura chiave per la riforma (M. Veneto Udine)
Cristian Rigo - «Ogni persona inguaribile è curabile». Lo ha ricordato ieri la dirigente dell'Asuiud, Maria
Grazia Fabiani che ha rimarcato come «le cure palliative non si rivolgano più alla malattia, ma siano
indirizzate alla persona, per accompagnare i pazienti che si trovano ad affrontare l'ultima fase della loro
vita». E allora ecco spiegati il senso e l'importanza dell'hospice (fondamentale per la riforma, ha precisato il
vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi) che è stato inaugurato ieri nel padiglione 9 Scrosoppi
dell'azienda ospedaliero universitaria Santa Maria della Misericordia. Dopo un'attesa di quasi vent'anni
Udine ha finalmente il suo hospice. Con 12 posti letto invece degli 8 presenti nella precedente struttura
presente al Gervasutta, che diventeranno 16 entro la fine dell'anno. Operativo dal 18 dicembre scorso,
l'hospice ha già registrato in diverse giornate la piena occupazione «a dimostrazione - ha sottolineato il
direttore del distretto sanitario Luigi Canciani - del fatto che si tratti di un servizio necessario per il quale nel
2019 ci sono stati 198 ingressi di cui 98 direttamente dall'ospedale. Un dato che certifica l'importanza di
questo avvicinamento che ci consentirà di una maggiore integrazione garantendo maggiore continuità alle
cure. Delle 90 persone che hanno avuto accesso all'hospice senza passare prima attraverso l'ospedale o
altre strutture sanitarie, oltre il 70% riceveva già a domicilio le cure palliative il che significa che riusciamo a
intercettare sul territorio il bisogno di ricorrere all'hospice». E, grazie al contributo del volontariato,
l'hospice può adesso contare anche su un ecografo portatile: «Dopo quello che ho vissuto insieme alle mie
sorelle Sonia e Monica - ha raccontato Vanda Fattori - ci siamo chieste come potevamo contribuire e così è
partito il progetto "Un raggio di sole" che ci ha permesso, grazie a una raccolta fondi, di donare all'hospice
delle attrezzature elettroniche. Poi siamo riusciti grazie anche alla Pro loco di Pagnacco ad acquistare
l'ecografo e se ci sarà ancora bisogno di noi faremo la nostra parte». A rimarcare il valore aggiunto dato
dall'associazionismo e la rilevanza dell'integrazione tra territorio e ospedale sono stati il direttore generale
dell'azienda Massimo Braganti e Riccardi che ha evidenziato come il Fvg sia la prima regione nel rapporto
tra persone impegnate nel volontariato e residenti..

"Udine sta bene in strada", venerdì la manifestazione (M. Veneto Udine)
Venerdì, dalle Loggia del Lionello alle 9.30, "Udine sta bene in strada". I pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp
Uil alla presenza dei segretari nazionali Ivan Pedretti, Ermenegildo Bonfanti e Romano Bellissima, faranno
riparte la campagna nazionale dedicata alla sicurezza: "siamo tutti pedoni".I sindacati dei pensionati con il
centro Antartide di Bologna, tornano a insistere su questi temi, proprio nei mesi invernali cui si verificano il
maggior numero di incidenti stradali che coinvolgono i pedoni come vittime. Per questo a Udine i segretari
nazionali dei pensionati quelli della provincia, con la partecipazione del Sindaco Pietro Fontanini, il Rettore
e altre autorità istituzionali, faranno visita alle aree degli spazi pubblici urbani. Alle 11.15 conferenza
stampa in sala Florio di Palazzo Florio. A. D'A.

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Il liquidatore CoopCa: non c'è più nulla da vendere, stop ai rimborsi (M. Veneto Udine)
Luana de Francisco - Il riparto è finito. E, con esso, anche la speranza di recuperare la totalità dei soldi persi
dai soci con il tracollo finanziario di CoopCa. Risparmiatori che, quindi, dovranno accontentarsi delle
briciole, a fronte di un passivo concordatario che supera i 92 milioni di euro. Il processo ai presunti
responsabili del crac, tutti individuati negli ex vertici della storica cooperativa carnica di consumo fallita nel
2016, invece, continua. Tecnicamente parlando, anzi, è cominciato proprio ieri, con l'apertura
dell'istruttoria dibattimentale, e proprio dal "de profundis" recitato dal liquidatore giudiziale Paola Cella, in
cima alla lista dei testi citati dal pm Elisa Calligaris. Un quadro contabile sconfortante, quello illustrato dalla
professionista al tribunale collegiale di Udine, ma che per le difese non basta affatto a ritenere già scritta la
sentenza di condanna nei confronti dei sedici imputati.i cartelliA ricordare che ieri era la giornata di
CoopCa, l'ennesima da quando, all'inizio del 2018, i faldoni sono passati dalla Procura al Palazzo di giustizia,
erano i due cartelli appoggiati da un gruppetto di soci a una finestra accanto al portone d'ingresso. "Verità e
risarcimenti", ecco cosa chiedono i soci "truffati". In una parola: "giustizia", anche per rispetto ai "110 anni
di storia" della cooperaiva, i "5 anni di agonia" di tutti loro e i "650 dipendenti lasciati a casa". Concetti
chiari, a fronte di un futuro, anche processuale, lungo e dall'esito per nulla scontato. Tanto che è lo stesso
avvocato Gianberto Zilli, che assiste la stragrande maggioranza dei 277 ex soci costituitisi parte civile nel
procedimento, a fine udienza, a tracciare un bilancio preoccupato. «La dottoressa Cella ha illustrato le
conseguenze negative della gestione degli amministratori e delle difficoltà incontrate nella liquidazione -
dice -. L'elemento dato per acquisito è che quanto pagato a oggi ai prestatori sociali, e cioè il 6,9 per cento,
sarà anche quello definitivo. E questo perché, terminati i beni da vendere, non ci saranno altri riparti»i
ripartiNell'ultima relazione informativa della propria gestione, depositata lo scorso ottobre, il liquidatore
indicava in 35.164.642 euro il totale dell'attivo netto realizzato. Quasi la metà, pari a 15.892.800 euro arriva
dagli immobili, e altri 9.921.102 euro dal realizzo degli immobili di Immobilcoopca...

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Electrolux Italia, si tratta sul nuovo integrativo. Resta il nodo delle 9 ore (M. Veneto Pordenone)
Una piattaforma che presenta richieste «pesanti e onerose» sotto il profilo economico, ma che l'azienda - al
momento - non boccia tout court lasciando aperta la porta al confronto per la definizione del nuovo
contratto integrativo di gruppo, confronto che dovrà tenere conto anche delle "controproposte" che
Electrolux Italia intende avanzare per contemperare le esigenze di «flessibilità e delle garanzie di
competitività degli stabilimenti» con il salario aggiuntivo. Questo l'esito del primo round della trattativa tra
azienda e sindacati sul contratto di secondo livello che deve rinnovare il precedente fermo ormai a 10 anni
fa, svoltosi ieri a Porcia, con annessa visita allo stabilimento dell'unica fabbrica italiana che nel 2014 aveva
rischiato la chiusura. L'incontro ha visto in apertura la relazione di Alessandro Mellina Bares, responsabile
delle relazioni industriali di Electrolux professional che ha dettagliato i prossimi step dello spin off della
divisione dei prodotti professionali, dall'assemblea degli azionisti dei 21 febbraio che ratificherà la
separazione delle due aziende, con approdo in borsa al Nasdaq di Stoccolma di Electrolux professional il 23
marzo. Confermata la strategia: «Continueremo a realizzare apparecchiature innovative, sostenibili ed
efficienti - ha detto Mellina Bares - e a conquistare e rafforzare la nostra presenza nei diversi mercati, da
quelli emergenti al Nord America». Il manager ha poi smentito che i conti del gruppo abbiano risentito dello
spin off del Professional, ricordando la domanda di mercato, che resta debole, e la forte pressione sui
prezzi. Analoga analisi anche sul settore del bianco, dove il Gruppo comunque conferma - anche qui - la
propria strategia con il lancio di una nuova gamma di prodotti innovativi in tutti i segmenti, per evitare -
anche qui - di spostare la competizione dalla qualità al prezzo. Sono stati quindi i coordinatori di Fim Fiom e
Uilm a illustrare i contenuti della piattaforma, dall'incremento salariale di 100 euro mensili (1. 300 euro
l'anno) in aggiunta alle quote di premio sulla redditività da consolidare (415 euro), la rivalutazione delle
indennità e delle maggiorazioni legate alle prestazioni, un incremento del trattamento economico in caso di
reperibilità, trasferta e trasferimenti negli stabilimenti del gruppo.Altro tema attiene all'inquadramento
professionale attraverso il quale garantire ai lavoratori il riconoscimento delle nuove professionalità che si
esprimono con l'introduzione delle automazioni, con la digitalizzazione e con la polifunzionalità; richiesti
anche percorsi e programmi di formazione e riqualificazione del personale. In piattaforma riferimenti anche
alla salute e alla sicurezza sul lavoro, orario di lavoro e welfare. Non si è discusso invece - essendo un tema
di confronto legato esclusivamente alla fabbrica di Porcia - della proposta aziendale di fare ricorso alle 9 ore
giornaliere, cancellando i sabati di straordinario, per la gestione dei picchi della domanda. Una proposta
che ha suscitato già la forte perplessità delle Rsu - che avvieranno un confronto con la direzione di fabbrica
- in relazione ai ritmi di lavoro, già molto sostenuti, e all'opportunità di procedere, invece, con nuove
assunzioni, anche a termine. «In premessa devo dire - è il commento del coordinatore nazionale Uilm per
Electrolux, Gianluca Ficco - che visitare la fabbrica di Porcia è stata davvero una bella emozione e ha
suscitato sentimenti di soddisfazione per uno stabilimento completamente rinnovato solo pochi anni dopo
aver paventato il rischio che venisse dismesso. Era un rischio concreto che abbiamo evitato e la fabbrica ora
è salva grazie alle lotte dei lavoratori e agli accordi innovativi che sono stati siglati. Ora discutiamo di futuro
con il rinnovo del contratto di secondo livello, non sarà una trattativa facile ma cercheremo di portare a
casa le richieste che abbiamo presentato nella piattaforma votata dai lavoratori del Gruppo». Non c'è
ancora una data per il prossimo incontro che sarà comunque il primo di una serie per entrare nel dettaglio
delle proposte del sindacato e anche di quelle dell'azienda.

Alfatech, vinta la scommessa del ricambio generazionale (M. Veneto Pordenone)
Hanno respirato "aria di impresa" fin da quando erano piccoli e hanno deciso di continuare nel solco
lasciato dal nonno, scommettendo il loro futuro su un'azienda che stava per essere venduta. Una sfida che
Marco De Pellegrin e suo fratello Alessandro, 31 e 27 anni, sentono di aver vinto: il numero dei dipendenti è
tornato a crescere e c'è stato un incremento di fatturato del 40 percento. Una storia che si snoda tra San
Quirino, dove inizia la storia imprenditoriale della famiglia Querinuzzi, e di Fiume Veneto, dove Alfatech ha
sede: l'azienda è specializzata nel trattamento superficiale dei metalli, un settore che ha fatto la storia
dell'industria pordenonese... «Abbiamo iniziato riducendo consumi, sprechi ed inefficienze - spiega Marco -
poi siamo tornati ad investire, anche nei dipendenti. Ora sono 20. Lavoriamo come una famiglia, facciamo
periodicamente una riunione con tutti i nostri collaboratori. Ma ci siamo accorti che le nostre competenze
non sono sufficienti e abbiamo deciso di farci seguire da una coach aziendale che ci consiglia sullo sviluppo
interno dell'azienda». Novità che stanno portando i loro frutti...

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Rimborsi Coop, scatta il rush finale. I bonifici per i soci in arrivo entro aprile (Piccolo Trieste)
Lorenzo Degrassi - I prossimi due mesi saranno decisivi per il destino dei 17 mila soci delle ormai defunte
Cooperative operaie che aspettano ancora di vedersi corrisposto quanto loro dovuto dopo i rimborsi
parziali, e a rate, dei rispettivi libretti di risparmio, congelati nell'autunno del 2014 dal Tribunale a causa
dell'irreversibile crisi finanziaria del gruppo cooperativo locale. Con le aste degli ultimi otto immobili, fissate
a fine mese, scatta di fatto il rush finale.L'obiettivo, giova ricordarlo, è quello di arrivare quantomeno al
recupero dell'81,4% dei depositi originari, percentuale indicata nel concordato approvato da soci e creditori
vari. In due distinte udienze, la prima si terrà domani e la seconda il 25 febbraio, si dibatterà in sede penale
sul comportamento tenuto da manager e sindaci delle Coop che furono (si legga l'articolo a lato, ndr),
mentre il 18 marzo è fissata l'udienza riguardante il ricorso in appello promosso in sede civile da oltre 200
ex soci che chiedono il risarcimento completo del danno subito alla Regione, cui viene imputato il mancato
controllo finanziario sulle Operaie.Ma andiamo con ordine e partiamo dai rimborsi. Quanto manca, in
termini di tempo, per arrivare all'agognato 81% e passa promesso, oggi che siamo fermi attorno al 75%?
Tutto dipenderà da quanto dureranno le procedure d'asta per la vendita degli ultimi otto immobili di
proprietà Coop operaie, due a Trieste e sei nel Pordenonese. Se tutto filerà liscio entro aprile la partita
potrebbe concludersi, o per lo meno - nel caso qualcosa rimanesse ancora invenduto - potrebbero arrivare
ulteriori riparti tali da avvicinare il famoso target dell'81%. «Solo all'esito delle aste per tali immobili, fissate
per la fine di questo mese, potremo provvedere all'erogazione di tali riparti», spiega l'avvocato Maurizio
Consoli nel suo ruolo di liquidatore giudiziale: i tempi tecnici, puntualizza lo stesso Consoli, dovrebbero
prevedere non più di un paio di mesi per la compravendita e l'erogazione dei soldi ai soci oggi in attesa. Soci
che, stando a una voce circolante con insistenza a inizio anno, si aspettavano però già alla fine di gennaio
un'altra piccola tranche di bonifici. «Il rimborso succulento avverrà solo dopo le aste e andrà così ad
aggiungersi a quanto saldato finora (il 75% appunto, ndr)», aggiunge Consoli, che conferma come la voce
del "rinforzino" di fine gennaio non fosse completamente campata in aria: «In effetti in cassa abbiamo già
del denaro, ma si tratta di una cifra che, suddivisa per tutti i creditori, diventa talmente bassa da non
giustificare il costo dei bonifici. Per questo aspettiamo l'esito delle aste degli otto immobili ancora
invenduti. Proprio per avere a disposizione una cifra più sostanziosa da erogare». Definitiva o ancora
parziale, dipenderà da quanti immobili saranno stati ceduti.L'altro fronte risarcitorio tuttora aperto
riguarda, come detto, quello degli oltre 200 ex soci firmatari della causa civile contro la Regione. L'udienza,
in questo caso, è fissata per il 18 marzo. «In primo grado la causa non è stata accolta - spiega l'avvocato
Mario Reiner, che sta seguendo il contenzioso - ma ora l'abbiamo impugnata presentandola alla Corte
d'Appello. Contiamo di ottenere una sentenza entro fine anno». Con quali prospettive? «Siamo ottimisti
per l'accoglimento - spiega lo stesso Reiner - perché le doglianze dei soci sono fondate in quanto la legge
regionale imponeva a nostro avviso all'ente di controllare lo stato patrimoniale delle Coop, stato che la
Procura della Repubblica ha verificato essere talmente disastroso da non potersi essere verificato da un
giorno all'altro». L'ispezione da parte della Regione, ricorda Reiner, si era verificata soltanto pochi mesi
prima che la stessa Procura ordinasse un'ispezione sui bilanci della cooperative. Da questo controllo era
emersa una situazione irreversibile da portare la Procura a un'istanza di prefallimento e di nomina di un
amministratore giudiziario, Consoli appunto. «Se questi controlli fossero stati fatti periodicamente -
conclude Reiner - e la Regione avesse verificato periodicamente i bilanci, nominando anni prima un
amministratore giudiziario, oggi molto probabilmente le Coop esisterebbero ancora. È un ragionamento
molto semplice e lineare».
In stallo il fondo della Regione per i risparmiatori traditi
testo non disponibile

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L'aut aut degli autisti sugli incroci pericolosi (Piccolo Trieste)
Luigi Putignano - Un sit in di solidarietà per i colleghi coinvolti loro malgrado negli incidenti avvenuti negli
ultimi mesi e per farsi sentire dalle istituzioni che, ad oggi, non hanno trovato soluzioni efficaci. Ieri mattina
all'altezza dell'ormai famigerato innesto di via Mazzini con piazza Goldoni decine di autisti di Trieste
Trasporti, supportati dalle sigle dei principali sindacati di categoria, hanno manifestato il loro disappunto
nei confronti dell'amministrazione comunale accusata di non voler dialogare con i lavoratori per cercare di
trovare una soluzione condivisa. «Noi abbiamo segnalato la pericolosità dell'incrocio - hanno evidenziato
Paolo Peretti, di Fit Cisl e Stefano Mauro di Filt Cgil - il problema è che il Comune non ha nessuna intenzione
di dialogare con i sindacati».La questione della pericolosità non riguarda solo piazza Goldoni: per Roberto
Gazzaneo di Uil Trasporti, «a Trieste l'80% di passaggi pedonali non è a norma, in quanto gli stessi dovrebbe
essere posizionati almeno a cinque metri a monte dall'incrocio». Ma ci sono margini di dialogo con le
istituzioni? «Il consigliere comunale Porro - ha sottolineato Gazzaneo - ci ha assicurato un incontro.
Sappiamo che l'assessorato non ha intenzione di dialogare, quindi se tra due, al massimo tre settimane non
avremo le risposte che cerchiamo, porteremo la nostra protesta sotto il palazzo, o addirittura fin dentro al
consiglio comunale». Per Giovanni Pezzullo di Ugl il problema è che "nel corso degli anni si sono fatti
interventi che ci hanno penalizzato: anche in questa piazza (Goldoni ndr), dopo i lavori, nessuno ha pensato
di spostare l'attraversamento pedonale in questione, nonostante l'arretramento dell'angolatura dovuto alla
creazione della corsia della linea 29».Intanto, in contemporanea, nei pressi della fermata della linea 1 si è
riunita la sesta commissione, presieduta da Porro, per discutere sulla questione. «Lo spostamento delle
strisce pedonali - così l'assessore al traffico Luisa Polli - pare una soluzione impraticabile a causa
dell'impossibilità dell'attraversamento per i disabili. Se non sarà possibile chiederemo alla polizia locale di
stazionare all'incrocio e sanzionare chi attraversa con il rosso». E intanto, come se nulla stesse accadendo,
decine di pedoni hanno continuato ad attraversare l'incrocio con il semaforo rosso, nonostante gli applausi
ironici dei manifestanti e la presenza di due agenti di polizia locale nei pressi, che, nel frattempo, non
hanno elevato alcuna contravvenzione.

Alla Pittway 13 settimane di cassa integrazione (Piccolo Trieste)
Assemblea in due rate - mattino e primo pomeriggio - ieri alla Pittway Honeywell, dove le tre sigle presenti
in azienda - Fiom, Uilm, Fismic - hanno spiegato ai dipendenti le ragioni che hanno motivato la
multinazionale ad adottare la Cassa integrazione ordinaria, per un periodo di 13 settimane fino a metà
maggio. L'ammortizzatore sociale scatterà la prossima settimana. Secondo quanto riferito dal segretario
della Uilm Antonio Rodà, in sede assembleare non è stata decisa alcuna forma di lotta, in attesa di meglio
comprendere la portata del provvedimento, ovvero se si tratta effettivamente di una momentanea
difficoltà congiunturale o se esistono in prospettiva preoccupazioni sulla tenuta produttivo-occupazionale.
Lo stabilimento, non lontano dal Canale navigabile, occupa circa 250 addetti e opera nel settore elettronico
(sensori). Rodà ricorda che l'ultimo periodo di "cassa" risale al 2015.

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Multietnicità a scuola, seminario della Cgil (Piccolo Gorizia-Monfalcone)
Qual è il ruolo della scuola nei processi di inclusione e nella costruzione di una società multietnica e
multiculturale?Questo l'interrogativo di fondo del seminario Da stranieri a cittadini, in programma oggi al
Kinemax di Monfalcone in via Grado 54. Un evento di riflessione e confronto organizzato su iniziativa della
Flc, il sindacato scuola della Cgil, e dell'associazione Proteo fare Sapere, specializzata in iniziative di
formazione (quale sarà anche quella di oggi) dedicate al mondo della scuola.Non casuale la scelta della sede
di Monfalcone, in una città cioè che è stata teatro di polemiche anche aspre in seguito alla scelta del
Comune, fortemente contestata anche dalla Cgil, di imporre un tetto alla presenza dei bambini stranieri
nelle scuole dell'infanzia. Questioni legate al fatto che la città dei cantieri vede una presenza di stranieri
pari al 21% della popolazione e di questi una larga parte provenienti dal Bangladesh (quasi 4 mila persone)
che è un'area specifica che offre alla navalmeccanica molte braccia. Una vicenda strettamente legata al
tema del seminario, che vedrà intervenire, tra gli altri, il segretario nazionale della Flc Francesco Sinopoli,
don Pierluigi di Piazza, presidente del centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano (Udine), la scrittrice
(e dirigente scolastica) Mariapia Veladiano, seconda al Premio Strega 2012 con il romanzo La vita accanto,
lo scrittore, giornalista e docente universitario italo-congolese Jean Leonard Touadi, già assessore al
Comune di Roma e parlamentare dal 2008 al 2013. I lavori, che dureranno dalle 10 alle 14, saranno
coordinati dal giornalista di Repubblica Corrado Zunino.

Cisl pensionati in prima linea per la sicurezza (Piccolo Gorizia-Monfalcone)
Marco Bisiach - L'esperienza diretta e la testimonianza, ma anche l'ironia e la rappresentazione teatrale
possono essere prezioso strumento di comunicazione e promozione della cultura della sicurezza. Ne è
convinta la Cisl pensionati, che con il suo Coordinamento Donne e con il patrocinio del Comune ha
organizzato per il 17 febbraio (alle 10.45 al teatro Verdi) lo spettacolo "Ocjo - La sicurezza in prima fila",
rivolto a ben 640 studenti di 3 istituti superiori goriziani: il D'Annunzio-Fabiani, il Galilei-Fermi-Pacassi e il
Cossar-Da Vinci.L'evento si compone di 2 parti: una vedrà sul palco i fratelli Mara e Bruno Begamasco, i
popolari "Trigeminus", che proporranno in chiave ironica, ma proprio per questo in modo particolarmente
incisivo agli occhi dei giovani, una riflessione sulla sicurezza. Un'altra invece presenterà le testimonianze
dirette e anche drammatiche di chi ha dovuto fare i conti con un grave infortunio, Flavio Frigè e Bruzio
Bisignano, che spiegheranno l'importanza di arrivare preparati sui luoghi di lavoro così come in tutti gli
ambiti della vita.«In questi ultimi cinque anni abbiamo costruito un rapporto importante con le scuole del
territorio - hanno spiegato, presentando l'iniziativa, il segretario generale della Cisl Pensionati di Gorizia e
Trieste Pierangelo Motta, il coordinatore isontino Flavio Bregant e la segretaria con delega al
Coordinamento donne Carmen Russian...

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