Al via "Diversamente Speleo": un evento dedicato alle persone disabili Domenica 10 giugno, dalle 9 alle 13, a Villanova delle Grotte - Il Discorso

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Al via "Diversamente Speleo": un evento dedicato alle persone disabili Domenica 10 giugno, dalle 9 alle 13, a Villanova delle Grotte - Il Discorso
Al via “Diversamente Speleo”:
un   evento   dedicato   alle
persone disabili Domenica 10
giugno, dalle 9 alle 13, a
Villanova delle Grotte
Una giornata dedicata all’incontro tra mondo sotterraneo e la
disabilità. C’è attesa per “Diversamente Speleo 2018”, un
evento dedicato interamente alle persone disabili.
L’appuntamento è per domenica 10 giugno, dalle 9 alle 13, a
Villanova delle Grotte. La manifestazione è organizzata dal
Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di Villanova (Gelgv),
in collaborazione con il Gruppo Ricerche Ipogee Friulane di
Tarcento. «Diversamente Speleo Fvg – spiegano gli
organizzatori – propone questa sfida per dimostrare che il
mondo ipogeo può essere vissuto anche dalle persone
diversamente abili, in tutta la sua bellezza e soprattutto in
tutta sicurezza». La Grotta Nuova, gestita dal Gelgv, ospiterà
associazioni, centri diurni e famiglie e li accompagnerà alla
scoperta di cristalli, concrezioni e altre meraviglie
sotterranee. Collaboreranno all’evento i principali gruppi
speleo della provincia: G.U.S.T. Fvg, Associazione
Speleologica Forum Julii di Cividale, Gruppo Speleologico
Michele Gortani di Tolmezzo e Circolo Speleologico Idrologico
Friulano di Udine, capitanati dagli speleologi del Gruppo
Ricerche        Ipogee       Friuli        di      Tarcento.
Al via "Diversamente Speleo": un evento dedicato alle persone disabili Domenica 10 giugno, dalle 9 alle 13, a Villanova delle Grotte - Il Discorso
La visita e il percorso attrezzato e illuminato saranno
appositamente strutturati in chiave sensoriale per rivelare
tutte le potenzialità della grotta (odori, suoni, scenari).
«Alcune tappe – anticipano gli organizzatori – saranno
focalizzate sul mondo delle grotte e altre saranno gestite dai
bravissimi operatori che già operano nel mondo della
musicoterapia per disabilità (Adun, Gong Time, A.R.T.E.M.). Ci
saranno tre turni (alle 9, alle 10 e alle 11) per effettuare
la visita. Sarà possibile accedere gratuitamente ma solo
previa prenotazione. I gruppi, per poterli seguire meglio, non
potranno superare le 20 persone. La durata di ogni discesa
sarà circa di 1 ora e 30 minuti». Poiché all’interno della
grotta la temperatura è di 11 gradi costanti, si raccomanda di
indossare abiti caldi e scarpe da trekking. Saranno forniti,
per chi lo desidera, i caschetti a led che gli speleologi
utilizzano durante le esplorazioni. «Voglio ringraziare tutti
i partecipanti, i soci e le guide – commenta il presidente del
Gelgv, Mauro Pinosa -. Speriamo di poter continuare a
organizzare questa bella manifestazione, nei prossimi anni,
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utilizzando il nuovo ingresso opportunamente attrezzato». Le
visite sul percorso turistico saranno interrotte per tutta la
durata dell’evento e riprenderanno nel pomeriggio (apertura
reception alle 13.30, ultima visita alle 17.30). «Quest’anno –
conclude Tiziana Angotzi – Diversamente Speleo rientra nella
programmazione dell’evento “Libero Sport-Emozione e Natura”,
che si terrà, nello stesso giorno, al Parco delle Pianelle di
Nimis. Saranno presenti, nell’area del parco, numerose
associazioni sportive, che saranno disponibili per far provare
le loro attività ai ragazzi disabili. Per chi volesse restare
a Villanova, invece, ci sarà la possibilità di pranzare in uno
dei numerosi locali del paese oppure di optare per un pranzo
al sacco all’Abisso di Vigant». Per informazioni e
prenotazioni contattare Tiziana al numero 347-8830590 oppure
scrivere una mail a tizcaver@gmail.com. Il calendario degli
eventi propone anche una suggestiva meditazione: Il cuore di
Pacha Mama, domenica 17 giugno, alle 17, in una location mai
utilizzata   prima. Per informazioni     tizcaver@gmail.com,
visitare     la   pagina  Facebook       oppure    il   sito
www.grottedivillanova.it.

Romagnano Sesia Grande festa
d’estate per il progetto
“Benvenuta, natura!”
Domenica 10 giugno alle 17 nel cortile del Comune di Romagnano
Sesia, in Piazza della Libertà 1, durante lo StreetFood
organizzato dal Comune, grande festa d’estate del progetto
Benvenuta, natura! con l’inaugurazione ufficiale della mostra
(che sarà però già visitabile da sabato mattina) dei lavori
dei bambini e ragazzi partecipanti al progetto, la premiazione
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del concorso per la scuola media Storie di riciclo e la
premiazione del concorso fotografico Benvenuta natura: il
rispetto per la natura; tutte le mostre saranno visitabili nel
cortile del Comune sia sabato 10 che domenica 11 giugno.
Il progetto anche quest’anno per la terza edizione consecutiva
è stato capitanato dal Comune di Romagnano Sesia, e ha
coinvolto come enti partner anche comuni limitrofi come
Sizzano, Ghemme e Prato Sesia, con la coordinazione generale
delle Rane di Interlinea.
È stato un lavoro in sinergia che ha convinto per il terzo
anno di seguito la Compagnia di San Paolo che ha creduto in
esso dando un contributo per le attività.
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Guido Quarzo

Come ha spiegato all’inizio del progetto l’assessore
all’Istruzione del Comune di Romagnano Sesia Alessandro
Carini: «Con queste attività proseguiamo il cammino intrapreso
con i progetti Benvenuta, natura! e Benvenuta, acqua!, che da
due anni hanno avviato una serie di attività di promozione
verso le giovani generazioni, coinvolgendo scuole,
biblioteche, enti, educatori e famiglie. Progetti che hanno
riscosso un notevole successo: la qualità e la serietà delle
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iniziative sono state riconosciute tanto che Compagnia di San
Paolo ci ha ridato fiducia e ci sostiene di nuovo. A loro va
il mio, e quello di tutti gli amministratori coinvolti, grazie
perché ci sostengono e danno alle nuove generazioni
opportunità importanti di crescita educativa e formativa».
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Cinzia Ghigliano

Con i vari contributi quindi il progetto è diventato in
concreto prassi quotidiana nel territorio della Bassa
Valsesia, coinvolgendo nei vari luoghi delle comunità, in
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attività culturali, esperienziali e di promozione alla
lettura, i bambini e i ragazzi della fascia d’età compresa tra
i 6 e i 14 anni. Quest’anno il tema scelto per gli incontri è
il riciclo, visto come tema centrale per la nostra
sopravvivenza sulla Terra.
I bambini e i ragazzi durante tutto l’anno hanno incontrato
autori e illustratori di fama come Guido Quarzo e Cinzia
Ghigliano, ascoltando storie e creando lavori con materiale di
recupero con l’illustratrice Lucia Mongioj e gli operatori
delle Rane di Interlinea e arrivando a comprendere e ad
approfondire il tema del riciclo visto come risorsa per
l’umanità.

“Benevenuta    estate”   I
edizione: il 2 e 3 giu. in
Piazza   Piccola    e  nel
Sottoportico del Comune di
Trieste
Una mostra mercato con esposizione creativa dedicata
all’ingegno artistico nelle sue più svariate forme e materiali
pensata per i triestini rimasti in città in occasione della
Festa della Repubblica e per i numerosi turisti in visita, che
si svolgerà dalle ore 8 alle ore 20 nelle giornate del 2 e 3
giugno che ci avvicinano all’avvio della bella stagione. Si
intitola “Benvenuta Estate” l’evento a ingresso libero,
organizzato dall’associazione Arti in Piazza in Piazza Piccola
e nel Sottoportico del Comune di Trieste, che animerà il
centro storico della città con una trentina di espositori che
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presenteranno le proprie creazioni artistiche fatte
rigorosamente a mano con passione e dedizione (sculture con
minerali, pittura su pietra, cucito creativo, oggetti creati
con resine e materiali poveri o riciclati). L’evento si
svolgerà in una location decorata in maniera originale e
accurata, con addobbi ispirati al mare, che saprà stupire i
visitatori creando una particolare atmosfera d’allegria.

Novità di questa manifestazione, un Laboratorio creativo per i
bambini dove poter sviluppare il proprio talento artistico e
uno speciale angolo dedicato ai giochi di un tempo, quelli
insomma che facevano i nostri nonni in strada: dal porton al
salto della corda fino ai tappi e i piattelli.

L’intento dell’associazione, che si concretizza soprattutto
attraverso questi eventi, è quello di favorire lo sviluppo e
promuovere la diffusione della creatività e dell’ingegno
artistico locale, offrendo la possibilità a numerosi creativi
di esporre le proprie creazioni rigorosamente “fatte a mano”.
Per mezzo di questi appuntamenti, oltre a valorizzare
l’ingegno creativo in ogni sua forma e genere e a promuovere
il riciclo creativo e la trasformazione artistica di materiali
grezzi o di recupero – spiegano gli organizzatori – si vuole
rendere partecipe il pubblico, divertendolo e coinvolgendolo.
Gli appuntamenti promossi dal sodalizio rappresentano quindi
un’occasione di svago per chiunque sia alla ricerca di
qualcosa di unico e originale e per rendere indimenticabile la
visita alla città di Trieste. Prossimamente avranno luogo
altre manifestazioni dedicate alla creatività e ispirate a
diversi temi, a seconda della stagione. Il programma completo
è disponibile sulla pagina facebook “Artiinpiazza” e presso la
sede dell’evento, dove verranno distribuiti inoltre dei
piccoli omaggi a tutti i visitatori.

Andrea Forliano

“   Il  Pan   in  compagnia”
festeggia un anno di attività
Al Sacro Cuore di Pordenone
Da un anno al Sacro Cuore, ogni primo venerdì del mese, si
tiene l’incontro conviviale “Il pan in compagnia”, promosso da
quattro donne del quartiere per rilanciare il concetto di
solidarietà di prossimità e promuovere la partecipazione della
comunità alle iniziative per favorire una maggior aggregazione
tra le genti del quartiere.Mese dopo mese – commenta la
consigliera comunale Giovanna Favret, una delle promotrici
dell’iniziativa – sono nate amicizie, abbiamo conosciuto
persone che vivono nel nostre stesso quartiere ma che non
abbiamo mai incontrato, per i diversi ritmi di vita, per gli
impegni che si sovrappongono, qualche volta anche per la
nostra riservatezza. Fra gli altri, recentemente abbiamo
ospitato Gino Argentin noto collezionista di fotografie di
Pordenone che ci ha raccontato un po’ del nostro quartiere
commentando immagini divenute oramai storiche. Nei vari
appuntamenti sono venuti a trovarci anche gli amministratori,
il sindaco Alessandro Ciriani presente con Emanuele Loperfido
per festeggiare l’anno dell’iniziativa, ha illustrato il
lavoro e gli impegni dell’Amministrazione Comunale Ritengo che
sia alquanto significativo promuovere gli incontri informali
come questo tra amministratori e amministrati, sono più
genuini e spontanei perché la politica deve essere al servizio
dei cittadini per raccogliere le loro istanze così da
contribuire ad una crescita equilibrata e contemperata alle
esigenze di nascono dal dalla società civile.“Ringraziano in
particolare Don Angelo e i suoi collaboratori che ci ha
concesso i locali per un’attività che esula dalle originario
funzioni, comprendendo quanto sia importante portare avanti il
dialogo fra i componenti della comunità.Il prossimo pranzo,
che si caratterizza per la varietà dei piatti è in calendario
per venerdì primo giugno e l’invito è esteso a tutti poiché i
nuovi commensali saranno sollecitati a suggerire ricette della
nostra tradizione che, nei progetti dei promotori de “Il pan
in compagnia” , costituiranno le pagine di una raccolta.

EffettoCapitale su Pistoia
Capitale   Italiana  della
Cultura
Effetto Capitale. L’impatto di comunicazione delle Capitali
Italiane della Cultura: il caso Pistoia 2017 è il titolo della
ricerca commissionata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Pistoia e Pescia al prof. Guido Guerzoni dell’Università
Bocconi di Milano, per valutare il valore economico della
ricaduta comunicazionale dell’elezione di Pistoia a Capitale
Italiana della Cultura.

La ricerca ha applicato la stessa metodologia innovativa
testata da Guido Guerzoni in Effettofestival 3 – ricerca
commissionata dalla Fondazione Caript per misurare la ricaduta
comunicazionale dei festival culturali e, in particolare,
della scorsa edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo – per
misurare il valore economico dell’impatto comunicazionale
sullo sviluppo turistico, promozionale e reputazionale della
città toscana e del suo territorio, che nel caso di Pistoia
Capitale Italiana della Cultura è stato compreso tra i 7,9 e i
9,9 milioni di euro, a fronte del milione di euro ricevuto dal
MiBACT per la candidatura e dei 150.000 euro spesi per
l’acquisto di pubblicità a pagamento.

Non si è trattato solo di misurare le ricadute sui flussi
turistici, che pure sono state notevoli (+20% su base
annuale), ma di verificare la tenuta nel tempo della crescita
reputazionale: l’attenzione tributata per dodici mesi a
Pistoia e al suo territorio rilascia i suoi effetti ancora
oggi (nel primo trimestre del 2018 c’è stata una crescita
degli arrivi del 4,1%), dal momento che grazie al successo
della candidatura e al programma di eventi correlati, Pistoia
è entrata tra le destinazioni di un vasto e qualificato
pubblico nazionale e internazionale.

«L’analisi dei due casi di studio da me curati, ovvero la
ricerca su Pistoia – Dialoghi sull’uomo e la presente,
dimostra senza ombra di dubbio che sussiste una correlazione
positiva tra la qualità della programmazione culturale e la
quantità, la qualità e il valore economico della media
coverage di parti terze» commenta Guido Guerzoni «I media
cercano e apprezzano contenuti inediti e intelligenti e sono
disposti a dedicarvi gratuitamente spazi e attenzioni se
trovano autorevolezza della direzione culturale, qualità della
programmazione e consapevolezza che la fiducia del pubblico si
conquista lentamente, giorno dopo giorno. Dalle istituzioni
culturali i media si aspettano serietà, profondità e terzietà
e solo accettando questo elementare assioma è possibile
emergere nel severo clima competitivo attuale».

«In considerazione dell’esperienza estremamente positiva della
precedente ricerca sul festival promosso dall’Ente che
rappresento – ha dichiarato Luca Iozzelli, Presidente della
Fondazione Caript – abbiamo deciso di estendere l’indagine
allo studio della copertura mediatica derivante dalla nomina
della nostra città a Capitale Italiana della Cultura. I
risultati sono un’ulteriore conferma del successo di Pistoia
2017, macro-evento per il quale la Fondazione si è fortemente
impegnata, sia nella fase progettuale di stesura del dossier
di candidatura, sia nella fase operativa in qualità di
promotore e protagonista di molti progetti culturali di
successo. Mi auguro che l’importante lavoro svolto per questa
ricerca possa essere di aiuto e di stimolo per gli altri
operatori del settore».
LA RICERCA
Gli obiettivi
La scelta di valutare, per la prima volta in Italia, il valore
economico dell’impatto comunicazionale di un anno di Capitale
Italiana della Cultura risponde a un grande imperativo del
dibattito internazionale sulla misurazione dell’efficacia e
sull’accountability degli investimenti in comunicazione e
promozione degli eventi culturali; si tratta di un tema che da
almeno quarant’anni all’estero viene trattato con ammirevole
rigore scientifico.
La ricerca di Guido Guerzoni ha avuto come obiettivo quello di
monitorare, misurare e valutare quantitativamente e
qualitativamente il valore economico della copertura mediatica
di due diversi eventi culturali che, seppur interrelati, hanno
avuto una natura simile, ma una durata differente: Pistoia
Capitale Italiana della Cultura 2017 e l’ottava edizione del
festival Pistoia – Dialoghi sull’uomo.
Per quanto riguarda Pistoia Capitale, la valutazione del
valore economico dell’impatto comunicazionale è stata fatta su
un arco temporale di sedici mesi (dal 1 ottobre 2016 al 31
gennaio 2018).

La metodologia
Per quanto riguarda le valutazioni di tipo quantitativo, la
domanda iniziale è semplice: quanto si sarebbe dovuto spendere
per ottenere la media coverage che Pistoia Capitale Italiana
della Cultura 2017 ha ottenuto gratuitamente sui tradizionali
media online e offline locali, nazionali e internazionali,
grazie alle attività di ufficio stampa e relazioni
istituzionali? E, a seguire: quanto vale, in euro, la
comunicazione dei pregi e dell’identità della città e del
territorio pistoiese garantita dalla copertura mediatica?
Quali risultati di breve, medio e lungo periodo possono essere
identificati? In che misura tale comunicazione ha creato,
mantenuto e incrementato il valore economico del “marchio”
della città e del suo territorio di riferimento, in un’epoca
in cui si parla, non a caso, di place branding, ovvero di
trasformare città e territori in marchi di qualità,
utilizzabili anche da altri soggetti profit e no profit per
scopi di pubblica utilità?
Per rispondere a queste domande sono stati utilizzati
congiuntamente metodi diversi, tra i quali, per la prima volta
in Italia, il Weighted Media Cost, per attribuire un valore
economico, pari al costo teorico di acquisto, alla media
coverage. Si è potuto così      calcolare, con ragionevole
approssimazione, il costo       della presenza sui media
tradizionali e su quelli digitali.
Tuttavia non esiste solo la dimensione quantitativa – ovvero
quanto si è parlato di Pistoia Capitale, del suo programma e
dei contenuti – ma per stimare l’impatto comunicazionale è
fondamentale sapere anche come se ne parla, per comprendere il
posizionamento reputazionale: con quali toni, accuratezza e
precisione? Che messaggi chiave sono veicolati, quali valori
sono comunicati e con quale frequenza? Quali temi, parole
chiave, termini e aggettivi sono associati alla città
ospitante e al suo territorio?

I risultati
Grazie all’utilizzo di tecniche specifiche è stato dunque
possibile convertire le 6.682 uscite ottenute sui media
offline (quotidiani, periodici, radio e televisioni locali e
nazionali) e online
(edizioni online di testate cartacee, web magazine, portali
news, ecc…) in equivalenti spazi pubblicitari, calcolandone il
valore economico grazie all’adozione di parametri correttivi,
che hanno ponderato anche il tono e la qualità dei messaggi e
non solo la loro quantità.

Il budget ADV di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017
è stato ricavato indirettamente, in quanto il dossier di
candidatura della città prevedeva che ogni ente promotore di
un evento agisse in totale autonomia per l’ADV e tra i vari
soggetti solo il Comune di Pistoia ha dovuto rendicontare le
sue spese. In totale, la spesa di tutti i soggetti sommati
assieme è stata valutata in 150.000 euro e, rispetto ad essa,
i risultati sono così riassumibili:
• pur avendo adottato principi massimamente prudenziali – e
avendo sottostimato il valore delle uscite sulle testate
estere – senza il titolo di Capitale Italiana della Cultura
per ottenere la medesima copertura mediatica, qualunque
investitore pubblico o privato avrebbe dovuto spendere una
cifra oscillante tra i 7,92 e i 9,9 milioni di euro. La
differenza tra le due cifre è ascrivibile agli sconti
applicabili ai listini ufficiali dei concessionari
pubblicitari: i 7,92 milioni di euro sono stati calcolati
considerando uno sconto del 25% sul valore di listino dei
prodotti cartacei e del 16,33% sui listini radiotelevisivi, la
seconda ipotesi di 9,9 milioni di euro considera invece i
prezzi pieni di listino.
• Considerando il contributo di un milione di euro dal MiBACT,
il valore della copertura media ottenuta gratuitamente è pari
a 8 o 10 volte il contributo ministeriale.
• Per quanto concerne la struttura della media coverage
ottenuta gratuitamente, emerge che i tradizionali media
offline (stampa, radio e tv) dal punto di vista economico
contano più dei nuovi media online. Questi ultimi, tuttavia,
svolgono un’importante funzione informativa di carattere
locale/regionale, offrendo una copertura capillare.
• In tal senso è evidente che la media coverage ottenuta
gratuitamente è molto più ampia e capillare di quella
acquistata: l’interesse di media importanti e costosi come le
radio e le televisioni nazionali, per esempio, sarebbe
difficilmente ottenibile a pagamento.

BENTORNATA   BORAMATA!   DA
GIOVEDÌ 31 A DOMENICA 3
GIUGNO NEL CUORE DI TRIESTE
Una grande festa all’aria aperta, nel centro della città, tra
piazza Ponterosso e piazza Unità. Dal 31 maggio al 3 giugno
tornano in scena le follie di vento nella città della bora.
Ritorna BoraMata, la festa della bora, una manifestazione che
di anno in anno vuole portare un momento di leggerezza in
pieno centro città, mettendo insieme memoria e creatività, per
celebrare la cosa più triestina che c’è, durante il ponte
della Festa della Repubblica.
Una nuova edizione, nata dalla collaborazione tra
l’Associazione Museo della Bora e Prandicom, per celebrare un
pa- trimonio unico della nostra città che merita a pieno
titolo un “museo del vento”. E’ il museo più piccolo e curioso
della città e, dopo 14 anni di attività, una visibilità
mediatica davvero straordinaria e un pubblico crescente, oggi
chiede più spazio, insomma cerca casa…
                              I triestini potranno conoscere
                              meglio il fenomeno che li rende
                              “unici al mondo”, mentre i
                              visitatori della città potranno
                              scoprire la ricchezza di questo
                              elemento che rappresenta l’anima
                              di Trieste e un punto di vista
                              diverso per conoscerla.
La festa ritorna in piazza Ponterosso, il cuore dell’anima
multiculturale di Trieste. Ma anche uno dei luoghi della bora
per antonomasia: basti pensare che l’angolo tra via Roma e via
Genova era tra i più fotografati, immortalato nelle centinaia
di memorabili foto in bianco e nero del passato. Secondo gli
ideatori Rino Lombardi, del Museo della Bora, e Federico
Prandi, partner organizzativo con la sua Prandicom, BoraMata
punta a diventare un classico tra gli eventi cittadini. Anno
dopo anno, qualcosa cambia, qualcosa resta, per celebrare la
madre di tutti i refoli, in una
stagione che non è proprio la
sua, quando è più facile
incontrare un borin che una Bora
vera.
I sostenitori di BoraMata
Anche                quest’anno
l’organizzazione può contare su
alcuni preziosi sostenitori, sia
pubblici, su tutti il Comune di Trieste e Promoturismo FVG,
sia privati.
È la condivisione dei valori legati al rispetto dell’ambiente
che n dall’inizio lega BoraMata ad AcegasApsAmga. Una
collaborazione che quest’anno si sviluppa attorno al concept
del nuovo depuratore di Servola, “Il depuratore che parla con
il mare”: lo si potrà scoprire attraverso un viaggio virtuale
nello stand appositamente allestito in piazza Ponterosso
e sfogliando il libro fotogra co
                              che le aziende appaltatrici
                              hanno    dedicato    al   nuovo
                              impianto.     Il   libro   sarà
                              presentato in esclusiva giovedì
                              31 maggio all’apertura della
                              manifestazione.
Al partner storico di BoraMata, AcegasApsAmga, da quest’anno
si af anca QuiConviene che, oltre a sposare la manifestazione,
in particolare abbina il proprio brand al contest fotogra co
organizzato con il quotidiano Il Piccolo, media partner della
manifestazione: saranno esposte piu di 60 immagini inviate dai
lettori lo scorso inverno; i primi classi cati nelle categorie
“La città del vento”, “La gente del vento” saranno premiate
sabato 2 giugno alle 18.00. Sarà premiato anche il più bel
video sulla Bora realizzato dai lettori de “Il Piccolo”.
Il giardino delle girandole con colori nuovi!
Giovedì e venerdì ritorneranno le girandole in piazza Unità!
Quest’anno con nuovi colori! Centinaia di girandole per un
colpo d’occhio unico sulla più grande piazza aperta sul mare.
E sulla Bora! È il paesaggio più caratteristico dell’evento,
fotografato da centinaia di triestini e turisti durante le
precedenti edizioni e sicuramente il rito si rinnoverà anche
quest’anno.
Sabato     le   girandole     si
sposteranno in un luogo della
città a sorpresa.
Per la condivisione sui canali
social di queste e di tutte le
altre foto scattate a BoraMata è
stato ideato l’hashtag #boramata Domenica         pomeriggio le
girandole verranno assegnate all’asta: il         ricavato sarà
devoluto alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo   Hrovatin per la
ristrutturazione di Casa Valussi.
Incontro con lo scrittore inglese Nick Hunt,
l’autore di “Dove sof ano i venti selvaggi”
Tra gli appuntamenti clou dell’edizione 2018,    l’incontro con
lo scrittore inglese Nick Hunt, autore di “Where wild winds
are”, che parla di quattro venti europei, tra i quali anche la
Bora.
Il volume è uscito a settembre 2017 in Gran Bretagna, dove è
stato molto apprezzato dalla critica e dal pubblico ed esce
ora nell’edizione italiana con il titolo “Dove sof ano i venti
selvaggi” per i tipi delle edizioni Neri Pozza.
L’autore converserà con Riccardo Cepach, responsabile del
Museo Svevo e Joyce. Vedi scheda Libro Neri Pozza
http://neripozza.it/collane_dett.php?id_coll=5&id_lib=1163
Sito dell’autore: (in inglese)
https://nickhuntscrutiny.com/
Recensione di Jan Morris: (in inglese)

 Let It Blow

Il numero della rivista Walden dedicato tutto al vento
Sabato 2 alle 19 sarà presentato il primo numero della rivista
Walden tutto dedicato al vento
Walden è un magazine dedicato ai temi dell’ecologia, della
sostenibilità dello sviluppo, del pensiero ambientale. Il
vento è visto con gli occhi di lo affronta come s da
ambientale estrema. Di chi lo studia. Di chi lo usa come fonte
per produrre energia. Di chi lo utilizza per sospingere la
propria barca. Di chi, ancora, lo “vive” con un paio d’ali,
siano esse di deltaplano o di aliante. Le tante facce di un
fenomeno affascinante. Senza dimenticare la Bora e il suo
Museo! Sarà presente il direttore Antonio Portanova che
dialogherà con il poeta viandante Luigi Nacci.
Vedi sito

 Home – Ita

Spazio ai libri triestini
In programma venerdì 1 la presentazione di libri molto
triestini come “A la riversa” di Alessandro Ambrosi e “Mirela”
di Micol Brusaferro.
Mentre Edda Vidiz racconterà in prima persona la nascita della
sua leggenda di Madonna Bora.
Disegni e design, incontri e chiacchiere al vento
Nel Salottino di BoraMata, sono in programma una serie di
appuntamenti e chiacchierate al vento, presentazioni di libri
e incontri a sorpresa per esplorare le tante facce della bora.
Tanti appuntamenti in programma, dalle Boramatite, quest’anno
con il fumettista Walter Chendi e l’illustratrice Dunja Jogan,
no ai Trieste Sketchers che disegneranno dal vivo nei luoghi
di BoraMata.
Un momento speciale sarà dedicato anche all’Associazione di
cultura gra ca Typos che esporrà 4 originali interpretazioni
gra che della bora.
Sabato pomeriggio, spazio alle idee al vento, a cominciare dal
Borameter ideato da Paolo Ferluga.
Più tardi sarà la volta dell’omaggio alla Bora nell’arte di
Miela Reina e Bruno Chersicla, due indimenticabili artisti
triestini, a cura della studiosa Paola Bonifacio.
Gli allestimenti
Il Piccolo Museo della Bora propone curiosità, immagini,
suoni, refoli, in uno spazio chiamato “Tutto fa bora”, dove
sarà possibile ammirare anche le suggestive riprese di bora
realizzate dall’operatore Paolo Forti.
La mostra “en plein air”
Grazie alla collaborazione con il quotidiano “Il Piccolo”,
dopo la mostra “La Bora in cronaca” dell’edizione 2017 con le
immagini del fotografo Andrea Lasorte, sarà la volta delle
foto che hanno partecipato al contest fotogra co del
quotidiano triestino scattate durante lo scorso inverno.
Immagini curiose e suggestive di vento, in una mostra all’aria
aperta! Più aria di così! Questa esposizione circonderà l’area
salottino che sarà allestita in Piazza Ponterosso per ospitare
gli incontri speciali.
Gli uomini del vento
BoraMata sarà l’occasione per incontrare persone particolari
che hanno scoperto o fatto del vento un elemento fondamentale
delle proprie vite.
Nick Hunt
Nick Hunt è un viaggiatore appassionato che ha attraversato e
scritto di molti paesi europei. I suoi articoli escono
regolarmente sul Guardian e sull’Economist. È tra i fondatori
del Dark Mountain Project. Il suo primo libro Walking the
Woods and the Water è stato nalista al Premio Stanford Dolman
Travel Book of the Year. Attualmente vive a Bristol. Nel
settembre 2017 ha pubblicato il libro “Where wild winds are”
che racconta di quattro venti europei: l’Helm, il Mistral, il
Fohn e la nostra cara adorata Bora. Per questo nel 2016 era
passato da Trieste ed era stato in visita al Magazzino dei
Venti.
Omero Vanin
Il musicista del vento Omero Vanin, propone un originale
salotto ispirato al Divano occidentale-orientale di Goethe.
Venerdì alle 16.30 e sabato alle 15.30 l’artista proporrà
anche laboratori per grandi e piccoli per creare auti
“strumenti musicali a vento”.
Omero è un artigiano della musica, la sua ricerca sulla musica
oggettiva lo porta a giocare col vento. Il suono delle sue
arpe a vento è un’esperienza meditativa, con sapori
ancestrali, che riporta l’ascoltatore al qui e ora. La
casualità e spontaneità della musica prodotta dalle arpe è
un’espressione dell’interazione e del uire delle cose senza
arti zi. Natura, ecco tutto!
Filippo Gallina
Fa parte di una nuova generazione di aquilonisti, Filippo
progetta e realizza aquiloni di tutti i tipi, ma si è
specializzato negli aquiloni gon abili: prende spunto dai
pupazzi e dai personaggi più simpatici che trova e li
ingrandisce, partendo da cartamodelli fatti a mano. La sua
opera più recente è una tartaruga gigante. Chissà se riuscirà
a volare? http://www. lovola.com/chi-siamo-2/
Boramata di sera
Giovedì 31 maggio: Crampi Elisi in trio con Flavio Furian ed
Elisa Bombacigno per ritrovare le divertenti rivisitazioni di
brani di successo realizzate da Massimiliano Cernecca, in arte
Maxino, che spopolano sul web nelle giornate di bora e non
solo: da “Che zimon” a “Mary Poppich”.
Venerdì 1 giugno: “Nata in una giornata di bora chiara”. Una
favola dedicata alla Fondazione Luchetta Ota D’angelo
Hrovatin, di e con Nicolò Giraldi ed Enrico Cortellino
“Cortex”. Sarà anche l’occasione per ascoltare la versione di
“140 all’ora” canzone di Ivan Graziani di qualche tempo fa,
rielaborata di recente dal cantante triestino.
Sabato 2 giugno: 1953: Una raf ca di gol: quando la bora e la
Triestina scon ssero la Juventus. Una serata rossoalabardata
in collaborazione con il Comitato “Unione” per i 100 anni
della Triestina. Introduzione artistica di Sara Alzetta,
Interventi a sorpresa, memorie e attualità, moderati dal
giornalista Sebastiano Franco.
La bora a scuola
Venerdì 1° giugno mattinata speciale dedicata alla scuola
Rodari, che per tutto l’anno scolastico ha intrapreso un ricco
e impegnativo percorso dedicato al clima e ai cambiamenti
climatici. I bambini festeggeranno giocando con il Cruciverba
gigante ispirato dalla bora e ideato da Giorgio Dendi; si
sposteranno poi in piazza Unità per ammirare gli aquiloni
giganti e le altre fantasiose e leggere creazioni di Filippo
Gallina/Filovola.
Momento partecipativo
Sabato pomeriggio “Idee al vento”: i triestini saranno
invitati a presentare e proporre liberamente le loro idee
sulla bora. Idee nuove o idee già realizzate. Invenzioni,
installazioni, escamotage… via libera alla creatività. Per
partecipare, è necessario registrarsi all’indirizzo e-mail:
museobora@iol.it o contattando in anticipo gli organizzatori.
Gran nale museale!
Domenica 3 giugno in tutta Italia sarà di scena la seconda
giornata nazionale dei piccoli musei. A Trieste la festa si
svolgerà in contemporanea con BoraMata. Così nei Piccoli Musei
triestini della rete dell’APM-Associazione Nazionale Piccoli
Musi sarà possibile trovare molta Bora, in particolare allo
Speleovivarium (vedi comunicato allegato) con un programma
ricco e coinvolgente.
La festa coinvolgerà anche il Museo Casa di Osiride Brovedani
e il Museo del Lavatoio a San Giacomo. Il Piccolo Museo della
Bora festeggerà in trasferta in piazza Ponterosso.
Gran nale solidale!
Domenica pomeriggio, alle 17, asta bene ca per la vendita
delle girandole. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione
Luchetta Ota d’Angelo Hrovatin per la ristrutturazione della
casa di Via Valussi.
Gran nale musicale!
Con la Banda Refolo, che eseguirà i brani ventosi del proprio
repertorio.
Gli organizzatori sono contenti di essere nalmente riusciti ad
averla tra gli ospiti!
Un eolico ringraziamento va in particolare al violinista
Andrea Monterosso che accompagnerà con degli stacchi musicali
i vari momenti e agli altri partner storici come STS
Vigilanza, a Cooperativa Sole, NCA Web, Tecnomusic che per
passione da anni

Andrea Forliano

B.eng si è trasferita nella
sua nuova sede di Tolmezzo,
messa a disposizione dal
Carnia Industrial Park
L’azienda    di   Tolmezzo,   impegnata    nel   settore
dell’illuminazione automotive (fari e fanali per auto di
lusso), ha lasciato la storica sede cittadina di via Carducci
per insediarsi nella zona industriale del capoluogo carnico

Tolmezzo (Udine), 28 maggio 2018 – B.eng (Bearzi engineering)
cresce, e si espande su di un’area più ampia. L’azienda
carnica (14 dipendenti, 2,5 milioni il fatturato), impegnata
nel settore dell’illuminazione automotive per vetture di alta
gamma, ha lasciato la storica sede di via Carducci, a
Tolmezzo, per trasferirsi in quella nuova, ubicata nella zona
industriale del capoluogo carnico, divenendo così una delle
ultime insediate del Carnia Industrial Park. L’impresa ha
trovato spazio in un plesso di circa 1.200 metri quadrati
appartenenti al capannone “ex Sermet”, sito in via degli
Artigiani, recentemente ristrutturato e rammodernato. Il
taglio del nastro si è tenuto alla presenza del fondatore
Giovannino Bearzi, del figlio Matteo e di Danilo Farinelli,
direttore del Carnia Industrial Park.

«Eravamo dislocati su due sedi diverse, seppur vicine, una
destinata alla produzione e l’altra riservata agli uffici –
afferma Giovannino Bearzi -. Una situazione scomoda, tanto che
abbiamo deciso di riunire tutto sotto un unico tetto. Questo
anche per motivi di immagine: molto spesso ospitiamo clienti
dalle note case automobilistiche, attenti anche alla forma ed
al dettaglio». «Il nostro è un mercato di nicchia – proseguono
i Bearzi -, abbiamo però intenzione di ampliare la produzione.
Ed è naturale, quindi, che esista la necessità di farlo in
spazi adeguati, per organizzare una linea produttiva basata
sulle nostre esigenze». L’azienda tolmezzina si è trasferita
nei nuovi spazi con un contratto di locazione di lungo periodo
sottoscritto con il Carnia Industrial Park.

Questo il commento di Mario Gollino, presidente del Carnia
Industrial Park: «Siamo lieti di accogliere e dare il
benvenuto a questo nuovo insediamento nel parco. B.Eng è una
realtà in crescita, che ci ha presentato un piano di sviluppo
dalle grandi potenzialità, con ricadute occupazionali nel
medio termine, importanti, sia dal punto di vista quantitativo
che qualitativo. Crediamo nello sviluppo di questo territorio
e continueremo a sostenere i percorsi di crescita e di nuovo
insediamento delle imprese».

B.eng, in virtù delle sue competenze è in grado di realizzare
dispositivi illuminanti dotati delle massime tecnologie a
disposizione. L’azienda, caratterizzata dal nuovo claim “The
Light Makers”, annovera commesse per vetture – ‘pezzi unici’ –
qualiFerrari, Apollo IE, Italdesign Zerouno, Pagani Huayra BC
e Lamborghini Sesto Elemento.

Un viaggio nel tempo per i
primi 50 anni della Fiera
Antiquaria: ecco “Back to
‘68” Dal 1 al 3 giugno
New Trolls, Camaleonti, Don Backy in un concerto-raduno tutto
da ballare, un drive in vintage con proiezioni targate 1968 e
ancora tantissimi artisti ad animare il centro storico della
città toscana per rivivere i giorni in cui nacque la
manifestazione

Pantaloni a zampa di elefante, minigonne e camice con fantasie
floreali. Frugate nei vecchi armadi di casa e preparatevi a
indossare veri capi vintage. Poi venite ad Arezzo, dove per 3
giorni si torna indietro nel tempo con “Back to ‘68”, una
grande festa a tema che nasce per celebrare il cinquantesimo
compleanno          della        Fiera         Antiquaria.

Era il 2 giugno 1968 quando grazie a un’intuizione di Ivan
Bruschi venne allestita, per la prima volta, la grande mostra
mercato a cielo aperto che, ispirata a Portobello di Londra e
al Mercato delle Pulci di Parigi, portava nel cuore di Piazza
Grande nuova linfa culturale.
Attratti dalle bancarelle, ad Arezzo iniziarono ad arrivare
tanti personaggi illustri, incuriositi da quello che sarebbe
diventato uno degli appuntamenti più internazionali d’Italia.
Da allora, ininterrottamente ogni prima domenica del mese e il
sabato precedente, la Fiera Antiquaria di Arezzo “occupa” il
meraviglioso centro storico, offrendo a visitatori di tutto il
mondo, una grande varietà di oggetti che sono il vero
patrimonio della nostra identità.
Come consuetudine, anche nell’edizione del cinquantenario, su
quasi 400 banchi un piccolo esercito di espositori tornerà a
proporre oggetti d’arte, mobili, gioielli e bijoux, libri e
stampe antiche, strumenti scientifici e musicali, giocattoli,
ogni tipo di collezionismo compreso un vasto assortimento di
modernariato, vintage e artigianato di qualità.

E per festeggiare un compleanno tanto importante l’intera
città toscana si mobilita con “Back to ‘68”, un vero e proprio
cartellone di eventi che come una macchina del tempo farà
rivivere le atmosfere di quell’anno.

IL PROGRAMMA DI BACK TO ‘68

Si comincia il 1 giugno, quando l’apertura straordinaria della
mostra mercato (che per la prima volta avverrà di venerdì e
non di sabato come tradizione) darà il via ai tantissimi
eventi collaterali che in ogni angolo del centro storico di
Arezzo, permetteranno di respirare il profumo di quel giugno
1968 fatto di musica, sogni, belle speranze.
Di questo racconterà la gallery di fotografie d’epoca, curata
dal Foto club “La Chimera”, che allestita nelle scale mobili
che portano al centro storico, ricostruirà la storia della
fiera.

Da non perdere, alle ore 21, il drive in vintage che
trasformerà la bellissima area verde del Prato in un enorme
cinema all’aperto dove gli spettatori potranno godersi due
pellicole, rigorosamente targate 1968, seduti sui sedili di
auto e moto d’epoca (potranno partecipare le auto al massimo
degli anni 70 e l’audio verrà inviato direttamente nella
autoradio) oppure sull’erba.

Dal cinema alla musica, sabato 2 giugno alle ore 19.30 il
Teatro Petrarca ospiterà la Filarmonica Rossini diretta da
Donato Renzetti.
Alle ore 21.30 Don Backy, New Trolls e Camaleonti, vere icone
della musica italiana che nel giugno 1968 occupavano le prime
posizioni dell’ hit parade, animeranno il prato di Arezzo in
una serata condotta dal bravissimo cantante ed imitatore
Antonio Mezzancella. Un vero e proprio raduno colorato e
festoso, in cui anche il pubblico è invitato ad indossare
camicie flower power e pantaloni a zampa di elefante.

Ma sabato 2 e domenica 3 giugno saranno tantissimi gli artisti
ad animare ogni angolo del centro storico. Dalle ore 11 alle
ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19 oltre 10 differenti gruppi,
saranno protagonisti di esecuzioni live in cinque diverse
piazze di Arezzo proponendo ogni genere musicale. Tra questi
non mancheranno le band che furono protagoniste della scena
beat aretina e che per l’occasione torneranno ad esibirsi.

Da non perdere, domenica 3 giugno, il curioso Pic Nic anni ’60
che avrà luogo al Prato.

Intanto un originale percorso di installazioni e un arredo
urbano a tema darà il via ad un lungo calendario di
appuntamenti che per l’intera estate continuerà le
celebrazioni dei primi 50 anni della Fiera Antiquaria con
mostre, laboratori e percorsi emozionali tutti da scoprire.
Per saperne di più: http://www.fieraantiquaria.org/back-to-68/
Informazioni: info@arezzointour.it

TORNA A NOVARA LA BELLEZZA DE
“GLI ANGELI SOGNANTI” DI
GAUDENZIO FERRARI
Una performance di painting art per restituire alla città
un’opera di Gaudenzio Ferrari da anni scomparsa: l’artista
Andrea Ravo Mattoni riprodurrà infatti con un murale “Gli
angeli sognanti”.

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renderà letteralmente forma nel pomeriggio del 27 maggio:
l’opera di Gaudenzio Ferrari .

Ci vorranno diversi giorni di lavoro, , perché Andrea Ravo Mattoni possa ultimare il murale,
che sarà presentato ufficialmente alle 12 del 29 maggio,
durante una conferenza stampa che si terrà nel cortile del
Broletto.

Andrea Ravo Mattoni è un artista varesino, conosciuto in tutta
Italia e in Europa e che ha appena terminato un murale a
Varallo Sesia nel circuito di “WARAL Urban Art Project”, Da
anni sta lavorando al progetto “Pinacoteca a cielo aperto” che
intende proporre una sorta di collezione d’arte, fino ad oggi
esposta e “rinchiusa” nelle sale dei più grandi musei del
mondo, non per “sostituire”, ma anzi per “esaltare” il ruolo
dei musei, promuovendone il valore e conferendo così nuova
visibilità.

Humus Park sabato 26 maggio:
open party a Pordenone
Atto secondo per Humus Park, il meeting internazionale di Land
Art diretto da Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga, con
l’assistenza di Matteo Biason, organizzato dai Comuni di
Pordenone, Caneva e Polcenigo. Al termine della seconda
settimana di lavoro verranno presentate le opere realizzate
dagli artisti nel Parco del Seminario e nel Parco del Museo
archeologico​ a Pordenone​. L’appuntamento è alle 18.30
nell’arena verde del parco del castello di Torre. Durante la
cerimonia verrà consegnato il
Premio Gea destinato agli
studenti partecipanti. L’evento
inaugurale sarà una vera e
propria festa con assaggi dei
prodotti tipici del territorio e
performance pittorico musicali,
per celebrare i frutti della
terra. In degustazione ci
saranno infatti prodotti tipici
del territorio selezionati da
Gianna       Buongiorno       in
collaborazione con Slow Food. L’intrattenimento musicale sarà
a cura dei dj Denilove e Mauro Cefis, in attesa dell’evento
clou, previsto verso le 21: Audiopaint, la performance
pittorico musicale di Giulio Masieri (anche artista di Humus
Park). Accompagnato da Roberto Vignandel e Luca Grizzo che
suoneranno strumenti percussivi realizzati con materiali
naturali, dipingerà un soggetto ispirato alla Land Art su una
tela collegata ad appositi sensori, facendola suonare.
A Pordenone hanno realizzato le loro opere le seguenti coppie
di artisti internazionali: Jan Johansen, Jette Mellgren
(Danimarca); Kim Kao, Francesco Bortolin (Francia – Italia);
Denis Pchelyakov, Anna Peshkova (Kazakistan); Anastasiia
Gvildiene, Marijus Gvildys (Lituania); Donald Buglass, Fiona
                              Paterson (Nuova Zelanda); Juan
                              Luis Zegarra Queirolo, Damoon
                             Keshavarz (Perù – Iran); Nick
                             Neddo, Hannah Mitchel (USA). E
                             ancora i seguenti artisti
                             italiani: Enzo Morson, Francesco
                             Orlando, Luisa Cimenti, Vera
                             Paoletti,   Silvia   Braida,
Alessandra Ghirardelli, Michele Battistuzzi, Valentina
Bassetti. Accanto a loro anche gli studenti dell’Istituto di
Istruzione Superiore Statale di Sacile e Brugnera – Bruno
Carniello, del Liceo Artistico Enrico Galvani di Cordenons,
dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dell’Accademia di
Belle Arti di Brera, dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Le opere, ora terminate sia a Pordenone che al Palù di
Livenza, potranno essere ammirate per tutta l’estate. Gli
instagramers sono già pronti con un Instameet dedicato
(iscrizioni su eventbrite), in programma per domenica 27
maggio. La giornata prevede in mattinata la visita ai parchi
di Torre e del Seminario a Pordenone con la guida
dell’architetta Sara Florian, al pomeriggio la visita al Palù
di Livenza con la guida dei curatori di Humus Park. Le foto
scattate con lo smartphone verranno condivise su Instagram,
raggiungendo in questo modo un ampio pubblico in tutto il
mondo.

Foto franco Moret
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