3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico

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3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
3896 – Il mistero di Henry Pick
Drammatico
                           Regia di Rémi Bezançon. Un film Da vedere 2019 con Fabrice
                           Luchini, Camille Cottin, Alice Isaaz, Bastien Bouillon, Josiane
                           Stoléru. Cast completo Titolo originale: Le mystère Henri Pick.
                           Titolo internazionale: The Mystery of Henri Pick. Genere
                           Commedia, Drammatico, - Francia, Belgio, 2019, durata 100
                           minuti.

                            Jean-Michel Rouche è un critico letterario e presentatore di un
                            seguitissimo talk show sui libri in uscita. Un giorno in
                            trasmissione si presenta la vedova di un pizzaiolo di cui, dopo
                            la morte, è stato scoperto un romanzo inedito che, a
pubblicazione avvenuta, è diventato un best seller. In trasmissione c'è anche la giovane
editor che ha scoperto il manoscritto presso un'insolita libreria bretone, dentro la quale
c'è una stanza dedicata interamente ai parti letterari di chi non è mai riuscito a farsi
pubblicare. Ma Jean-Michel sente odore di imbroglio, e diventa ossessionato dall'idea di
smascherare l'autore di quello che lui (e solo lui) ritiene essere un falso letterario.
Dunque si reca personalmente in Bretagna per risalire alle origini della frode, e si mette
in contatto con la famiglia del pizzaiolo, cercando di scoprirne i segreti.

3895 – Ritratto della giovane in fiamme
Drammatico
                          Regia di Céline Sciamma. Un film Da vedere 2019 con Noémie
                          Merlant, Adèle Haenel, Luàna Bajrami, Valeria Golino, Cécile
                          Morel. Titolo originale: Portrait de la jeune fille en feu. Titolo
                          internazionale: Portrait of a Lady On Fire. Genere Drammatico,
                          - Francia, 2019, durata 120 minuti.

                         Francia, 1770. Marianne, una pittrice, riceve l'incarico di
                         realizzare il ritratto di nozze di Héloise, una giovane donna
                         appena uscita dal convento. Lei però non vuole sposarsi e
                         quindi rifiuta anche il ritratto. Marianne cerca allora di
                         osservarla per poter comunque adempiere al mandato.
Scoprirà molte cose anche su di sé.
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
3894 – L’Hotel degli amori smarriti
Commedia
                          Regia di Christophe Honoré. Un film Da vedere 2019 con Chiara
                          Mastroianni, Vincent Lacoste, Camille Cottin, Benjamin Biolay,
                          Stéphane Roger, Harrison Arevalo, Carole Bouquet. Titolo
                          originale: Chambre 212. Genere Commedia, - Francia, 2019,
                          durata 86 minuti.

                         Maria e Richard sono sposati da vent'anni. Una sera lui scopre
                         che lei ha un amante: si tratta di un suo studente
                         dell'università. Non valgono a nulla le motivazioni che Maria
                         adduce. Richard è sconvolto. Lei decide allora di lasciare il
                         domicilio coniugale senza andare però troppo lontano: la stanza
numero 212 dell'hotel di fronte a casa. Da lì può avere una visione a distanza sul consorte
e sul suo matrimonio. Ma non sarà sola in questa riflessione.

3893 – Gli anni più belli
Commedia
                            Regia di Gabriele Muccino. Un film Da vedere 2020 con
                            Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart,
                            Claudio Santamaria, Francesco Centorame. Cast completo
                            Genere Commedia, - Italia, 2020, durata 129 minuti..

                            Roma, primi anni Ottanta. Giulio, Paolo e Riccardo hanno 16
                            anni e tutta la vita davanti. Giulio e Paolo sono già amici,
                            Riccardo lo diventa dopo una turbolenta manifestazione
                            studentesca, guadagnandosi il soprannome di Sopravvissuto.
                            Al loro trio si unisce Gemma, la ragazza di cui Paolo è
                            perdutamente innamorato. In realtà tutti e quattro dovranno
sopravvivere a parecchi eventi, sia personali che storici: fra i secondi ci sono la caduta del
muro di Berlino, Mani Pulite, la "discesa in campo" di Berlusconi e il crollo delle Torri
Gemelle, per citarne solo qualcuno. E dovranno imparare che ciò che conta veramente
sono "le cose che ci fanno stare bene" e che certi amori - così come certe amicizie -
"fanno giri immensi e poi ritornano".
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3892 – Tolo Tolo
Biografico
                           Regia di Checco Zalone. Un film Da vedere 2020 con Checco
                           Zalone, Souleymane Silla, Manda Touré, Nassor Said Berya,
                           Alexis Michalik. Cast completo Genere Commedia, - Italia,
                           2020, durata 90 minuti.

                            Spinazzola, cuore delle Murge pugliesi. Checco rifiuta il reddito
                            di cittadinanza e apre un sushi restaurant ma, dopo
                            l'entusiasmo iniziale, fallisce miseramente e decide di fuggire
                            dai creditori e dal fisco "là dove è possibile continuare a
                            sognare": ovvero in Africa, dove si improvvisa cameriere per
                            un resort esclusivo. Lì incontra Oumar, cameriere con il sogno
di diventare regista e la passione per quell'Italia conosciuta attraverso il cinema di
Pasolini. Improvvisamente in Africa scoppia la guerra e i due sono costretti a emigrare,
anche se Checco non punta all'Italia ma ad uno di quei Paesi europei in cui le tasse e la
burocrazia sono meno pressanti che nel Bel Paese. A loro si uniranno la bella Idjaba e il
piccolo Doudou ("come il cane di Berlusconi"). Riusciranno i nostri eroi (l'espressione non
è usata a caso) a portare a termine il "grande viaggio da clandestini"?

3891 – Richard Jewell
Biografico
                         Regia di Clint Eastwood. Un film Da vedere 2019 con Sam
                         Rockwell, Kathy Bates, Jon Hamm, Olivia Wilde, Paul Walter
                         Hauser, Dexter Tillis. Cast completo Titolo originale: Richard
                         Jewell. Genere Biografico, - USA, 2019, durata 129 minuti.

                          Atlanta, Georgia. Richard Jewell è un trentenne sovrappeso che
                          vive ancora con la mamma e si considera un tutore della legge,
                          ma in realtà svolge per lo più lavoretti di sorveglianza. Richard
                          considera sua missione proteggere gli altri ad ogni costo:
                          dunque, durante gli eventi che precedono le Olimpiadi del 1996,
                          è il primo a dare l'allarme quando vede uno zaino sospetto
abbandonato sotto una panchina. Questo fa sì che l'attentato dinamitardo del 27 luglio al
Centennial Olympic Park abbia esiti po' meno tragici di quelli previsti dall'attentatore, e
Richard diventa l'eroe che aveva sempre sognato di essere: ma la sua celebrità istantanea
non tarderà a rivoltarglisi contro e a farlo precipitare dal sogno all'incubo.
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
3890 – Judy
Drammatico
                         Regia di Rupert Goold. Un film con Renée Zellweger, Jessie
                         Buckley, Finn Wittrock, Rufus Sewell, Michael Gambon. Cast
                         completo Titolo originale: Judy. Genere Biografico, Drammatico,
                         Musical, - Gran Bretagna, 2019, durata 118 minuti.

                          Nell'ultimo periodo della sua vita, Judy Garland è ancora un
                          nome che suscita ammirazione e il ricordo di un'età dell'oro del
                          cinema americano, ma è anche sola, divorziata quattro volte,
                          senza più la voce di una volta, senza un soldo e senza un
                          contratto, perché ritenuta inaffidabile e dunque non
assicurabile. Per amore dei figli più piccoli, è costretta ad accettare una tournée canora a
Londra, ma il ritorno sul palco risveglia anche i fantasmi che la perseguitano da sempre.

3889 – 1917
Drammatico
                          Regia di Sam Mendes. Un film Da vedere 2019 con George
                          MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott,
                          Richard Madden. Cast completo Genere Drammatico, Guerra, -
                          Gran Bretagna, 2019, durata 110 minuti.

                          6 aprile, 1917. Blake e Schofield, giovani caporali britannici,
                          ricevono un ordine di missione suicida: dovranno attraversare
                          le linee nemiche e consegnare un messaggio cruciale che
                          potrebbe salvare la vita di 1600 uomini sul punto di attaccare
                          l'esercito tedesco. Per Blake l'ordine da trasmettere assume un
                          carattere personale perché suo fratello fa parte di quei 1600
soldati che devono lanciare l'offensiva. Il loro sentiero della gloria si avventura su un
terreno accidentato, no man's land, trincee vuote, fattorie disabitate, città sventrate, per
impedire una battaglia e percorrere più in fretta il tempo che li separa dal 1918.
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
3888 – TUTTO IL MIO FOLLE AMORE
Drammatico
                             Regia di Gabriele Salvatores. Un film Da vedere 2019 con
                             Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono,
                             Giulio Pranno, Daniel Vivian. Cast completo Genere
                             Drammatico, - Italia, 2019, durata 97 minuti.

                             Trieste. Vincent ha 16 anni e un grave disturbo della
                             personalità, con il quale sua madre Elena si confronta da
                             sempre. Col tempo ad aiutare Elena nell'impresa è
                             sopraggiunto suo marito Mario, che ha imparato a voler bene
                             a Vincent come ad un figlio e l'ha adottato legalmente. Ma
                             quando sulla scena irrompe Willi, il padre naturale del ragazzo
che ha abbandonato lui ed Elena alla notizia della gravidanza, quel poco di equilibrio che
si era instaurato con un figlio gestibile a stento si rompe, e Vincent trova la via di fuga che
cercava: si infila nel furgone di Willi, cantante da matrimoni e da balere soprannominato
"il Modugno della Dalmazia", ora diretto verso una tournée nei Balcani.

3887 – TED BUNDY - FASCINO CRIMINALE
Biografico - Thriller
                            Regia di Joe Berlinger. Un film con Zac Efron, Lily Collins, Kaya
                            Scodelario, John Malkovich, Jim Parsons, Jeffrey Donovan.
                            Cast completo Titolo originale: Extremely Wicked, Shockingly
                            Evil and Vile. Genere Biografico, Thriller, - USA, 2019, durata
                            110 minuti.

                            Elizabeth Kloepfer, con il volto segnato e qualche capello
                            bianco, si reca in carcere per un incontro chiaramente cruciale
                            con Ted Bundy, il serial killer con cui ha vissuto una storia
                            d’amore. Si torna quindi indietro nel tempo alla sua
                            giovinezza, negli anni 70, quando la loro relazione è iniziata
                            come tante in un bar, vicino a un juke box. Il fascino di Ted è
evidente, ma Elizabeth inizia a sentire che c’è anche qualcosa di strano nel suo
comportamento ed è particolarmente turbata quando la Tv diffonde notizie sull’omicidio
di alcune ragazze. Anche dopo essere stato arrestato e assediato da accuse in vari Stati,
Ted continua a dichiarare la propria innocenza, fino a difendersi in prima persona in uno
dei primi processi spettacolo americani, ripreso dalle telecamere nello stato della Florida.
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
3886 – FIGLI
Commedia
                            Regia di Giuseppe Bonito. Un film Da vedere 2020 con Paola
                            Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Valerio Aprea,
                            Paolo Calabresi. Cast completo Genere Commedia, - Italia,
                            2020, durata 97 minuti.

                              Nicola e Sara hanno scoperto a loro spese uno dei segreti
                              meglio custoditi della contemporaneità: fare il secondo figlio,
                              nell'Italia della natalità zero e della precarietà come regola di
                              vita, rischia di innescare una bomba ad orologeria, e aprire il
                              varco ad una serie di incognite spesso difficili da gestire. La
                              relazione fra Nicola e Sara, teoricamente imperniata su una
divisione dei compiti 50/50, fa sentire ognuno di loro non riconosciuto nei suoi sforzi e
gravato dal 200% delle incombenze familiari. Che fare allora quando tutto quello che
vorresti è saltare fuori dalla finestra di casa tua e abbandonare il campo?

3885 – ODIO L’ESTATE
Commedia
                             Regia di Massimo Venier. Un film Da vedere 2020 con Aldo
                             Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Lucia Mascino,
                             Carlotta Natoli. Cast completo Genere Commedia, - Italia,
                             2020, durata 110 minuti.

                              Aldo si dice pieno di acciacchi e delega alla moglie Carmen
                              qualsiasi incombenza domestica - ma non le fa mancare
                              attenzioni dove conta. Il figlio maggiore Salvo è in "libertà
                              vigilata" dopo aver rubato un motorino e le due gemelle Ilary
                              e Melissa completano la rumorosa tribù familiare. Giovanni
                              ha ereditato dal padre un negozio di articoli per calzature che
ha fatto il suo tempo, come gli fanno notare la pragmatica moglie Paola e l'altrettanto
pragmatica figlia Alessia. Giacomo è un dentista che pensa solo al lavoro mentre la
moglie Barbara fuma a catena e si isola dal mondo, e il figliastro Ludovico è in piena fase
di ribellione preadolescenziale. A causa di un errore di booking le tre famiglie si ritrovano
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
a condividere una casa al mare e scopriranno le loro affinità affettive, se non proprio
elettive, perché "l'isola è bella, la casa è grande, e l'estate è breve".

3884 – SORRY WE MISSED YOU
Drammatico
                               Regia di Ken Loach. Un film Da vedere 2019 con Kris Hitchen,
                               Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster.
                               Cast completo Titolo originale: Sorry We Missed You. Genere
                               Drammatico, - Gran Bretagna, Francia, Belgio, 2019, durata 100
                               minuti.

                               Ricky, Abby e i loro due figli, l'undicenne Liza Jane e il liceale Sebastian,
                               vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Ricky è stato occupato in
                               diversi mestieri mentre Abby fa assistenza domiciliare a persone anziane e
                               disabili. Nonostante lavorino duro entrambi si rendono conto che non
                               potranno mai avere una casa di loro proprietà. Giunge allora quella che
                               Ricky vede come l'occasione per realizzare i sogni familiari. Se Abby vende
la sua auto sarà possibile acquistare un furgone che permetta a lui di diventare un trasportatore
freelance con un sensibile incremento nei guadagni. Non tutto però è come sembra

3883 – CENA CON DELITTO – Knives Out
Azione-Drammatico

                               Regia di Rian Johnson. Un film Da vedere 2019 con Daniel
                               Craig, Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael
                               Shannon (II). Cast completo Titolo originale: Knives Out.
                               Genere Azione, Drammatico, - USA, 2019, durata 131 minuti.

                            Harlan Thrombey, romanziere, editore e carismatico patriarca
                            di una bizzarra famiglia allargata, è morto. Scoperto dalla
                            giovane cameriera Marta la mattina dopo un'imponente festa
                            di compleanno per i suoi 85 anni, il cadavere eccellente ha la
                            gola tagliata ma sembra essere il frutto di un suicidio. La
                            lussuosa villa di campagna di Thrombey vede l'arrivo di due
ispettori di polizia, dell'investigatore privato Benoit Blanc, e dei familiari del ricco
imprenditore, guidati dai figli Linda e Walter e dalla nuora Joni. Con un'eredità che fa gola
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
a ognuno di loro, e con un'indagine che gratta sotto la superficie degli eventi, la
costernazione lascia velocemente il posto al sotterfugio e al pregiudizio.

3882 – L’UFFICIALE E LA SPIA
Drammatico
                                   Regia di Roman Polanski. Un film Da vedere 2019 con Jean
                                   Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Grégory
                                   Gadebois, Hervé Pierre. Cast completo Titolo originale:
                                   J'accuse. Genere Drammatico, Storico, Thriller, - USA, 2019,
                                   durata 126 minuti.

                                  Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano vita a
                                  quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile
                                  dell'École Militaire di Parigi, Georges Picquart, un ufficiale
                                  dell'esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e
                                  all'umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano
                                  ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi.
                                  Al disonore segue l'esilio e la sentenza condanna il traditore ad
essere confinato sull'isola del Diavolo, nella Guyana francese. Il caso sembra archiviato. Picquart
guadagna la promozione a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare
che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il passaggio di informazioni al
nemico non si è ancora arrestato. Da uomo d'onore quale è si pone la giusta domanda: Dreyfus è
davvero colpevole?

3881 – PARASITE
Drammatico

                            Regia di Bong Joon-ho. Un film Da vedere 2019 con Song Kang-
                            ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae
                            Jin Chang. Titolo originale: Parasite. Genere Drammatico, - Corea
                            del sud, 2019, durata 132 minuti.
                            Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La
                            presenza dei genitori, Ki-taek e Chung-sook, e della sorella Ki-jung rende le
                            condizioni abitative difficoltose, ma l'affetto familiare li unisce nonostante
                            tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza
                            una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia.
                            La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l'opportunità di
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
sostituirlo come insegnante d'inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato, e la villa
del signor Park, dirigente di un'azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ki-woo ne è
talmente entusiasta che, parlando con la signora Park dei disegni del figlio più piccolo, intravede
un'opportunità da cogliere al volo, creando un'identità segreta per la sorella Ki-jung come insegnante di
educazione artistica e insinuandosi ancor più in profondità nella vita degli ignari sconosciuti.

3880 – JO JO RABBIT
(Commedia, Drammatico, Guerra)

                               Regia di Taika Waititi. Un film con Roman Griffin Davis,
                               Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Rebel Wilson, Sam Rockwell.
                               Cast completo Titolo originale: Jojo Rabbit. Genere Commedia,
                               Drammatico, Guerra, - Germania, 2019, durata 108 minuti.
                             Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista
                             fanatico, col padre 'al fronte' a boicottare il regime e madre a casa 'a fare
                             quello che può' contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra
                             un'esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre
                             nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di
                             Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti
                             a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama
                             più di ogni altra cosa al mondo. Ma il 'condizionamento' del ragazzo
svanirà progressivamente con l'amore e un'amicizia più forte dell'odio razziale.

3873 – IL RE LEONE (live action)
AVVENTURA
                          Una qualità tecnica altissima per un'immersione nelle
                         meraviglie della savana. La trasposizione live action de 'Il re
                         Leone'.
                         Regia di Jon Favreau
                         con Donald Glover, James Earl Jones, Beyoncé Knowles, Billy Eichner, Seth
                         Rogen, Chiwetel Ejiofor, Keegan-Michael Key, Alfre Woodard, John Oliver, Eric
                         André.
                         Durata 118 minuti - Produzione USA 2019

Simba è il futuro re, il cucciolo di Mufasa, sovrano temuto e rispettato, che non cerca la
guerra e sa stare entro gli ampi confini del proprio regno. Ma qualcuno trama nell'ombra
per sovvertire l'ordine costituito e le promesse future: è Scar, l'invidioso fratello minore
di Mufasa, pronto a macchiarsi del più atroce delitto e a prendere il potere con l'inganno.
3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
Esiliato e convinto a torto di essere responsabile della fine dell'amato padre, Simba
cresce lontano dalla Rupe dei Re finché il passato non torna a cercarlo e a domandargli di
assumersi le sue responsabilità. La trama del Re Leone è nota, come lo sono le sue
famosissime canzoni, le scene clou, le battute di spirito. Non si troverà nulla di diverso
nella versione aggiornata e fotorealistica di Jon Favreau, che del calco dell'originale fa un
volano ma anche, involontariamente, un boomerang.
Se La Bella e la Bestia in live action e CGI si è presentato come una valida alternativa al
suo corrispettivo animato, se il remake de Il libro della Giungla, ad opera dello stesso
Favreau, è un'ottima rivisitazione, con un tono specifico e una personalità propria,
nessuna delle due cose, sfortunatamente, si può dire del nuovo Il Re Leone, che suscita
più domande retoriche che sincero entusiasmo.
Sebbene, sulla carta, l'idea di un'immersione quanto più realistica possibile nelle
meraviglie della Savana e delle sue creature sembrasse una scommessa vinta in partenza,
l'uso straordinario della CGI penalizza il film, interrogando il senso generale di un remake
di questo tipo. Gli animali appaiono sfruttati per esclusivi fini antropo-simpatetici,
imboccati con un linguaggio che non appartiene loro, ripuliti nei suoni e nella loro natura
tout court, senza che il filtro della stilizzazione, che era proprio dell'animazione,
intervenga nel mezzo per farci sorridere dell'operazione. E il fatto che il film non preveda
presenza umana alcuna (non c'è un Mowgli, per intenderci) amplifica ulteriormente la
sensazione di artificiosità.
Dopo aver lavorato per un secolo per far sembrare vivi i disegni animati, la Disney sembra
impegnarsi qui per "cartonare" gli animali vivi, ammaestrandoli a tutti i costi a replicare le
inquadrature e i labiali di una fantasia animata. Le poche aggiunte alla sceneggiatura
originale riguardano principalmente l'epurazione dei movimenti paranazisti delle iene
sulla musica di "Sarò Re", l'introduzione di maggiori battibecchi di coppia, e qualche
approfondimento per allungare la durata, che s'impone però senza leggerezza su un film
già tra i più pedagogici del cosiddetto Rinascimento Disney
"Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere", recita l'Amleto, attorno
al cui archetipo si sviluppava la favola immaginata nel '94 da Allers e Minkoff. Ora
sappiamo anche che Il Re Leone avrebbe potuto restare serenamente quel che era:
questo suo doppio difficilmente lo scalzerà dal trono.
3874 – BOOK CLUB (tutto può succedere)
                                     COMMEDIA
                                      Un cast di dive (e divi) per una commedia
                                     romantica caricaturale sulla sessualità delle
                                     donne âgée. Quattro donne sessantenni
                                     leggono "Cinquanta sfumature di grigio" e la
                                     loro vita prende una svolta inaspettata.
                                     Regia di Bill Holderman
                                     con Jane Fonda, Alicia Silverstone, Mary
                                     Steenburgen, Diane Keaton, Andy Garcia,
                                     Candice Bergen, Richard Dreyfuss, Mircea
                                     Monroe, Don Johnson, Wallace Shawn.
                                     Durata 104 minuti - Produzione USA 2018.
                                      Da trent'anni, Diane, Vivian, Sharon e Carol si
assegnano a turno un libro da discutere davanti a un bicchiere di vino. Insieme formano
un 'book club' in cui si confrontano e voltano pagina. Sessantenni sull'orlo di una crisi
sessuale, a parte Vivian che è ricca sfondata, colleziona uomini e ha paura dell'amore
vero, decidono di leggere "Cinquanta sfumature di grigio". Le prodezze di Christian Grey
le convincono a rimediare alla povertà della loro vita sessuale. Con ogni mezzo, ad ogni
costo. Diane seduce suo malgrado un pilota di linea, Vivian flirta con un grande amore
della giovinezza, Sharon opta per i siti d'incontri online, Carol prova a risvegliare gli ardori
di un marito che le preferisce la moto. Il risultato sarà naturalmente un successo. I buoni
libri influenzano le nostre vite, i pessimi ahimè pure. La prova è la commedia di Bill
Holderman, autore sconosciuto (e resterà tale) che ripassa lo smalto alla storia di belle
donne all'acchiappo.
La sceneggiatura, convenzionale e vagamente reazionaria, regala a ciascuna il suo profilo:
Jane Fonda incarna il tratto cinico e seccamente seduttivo, Diane Keaton ripropone la
stagionata icona del cinema di Allen, pigiando a fondo (troppo a fondo) il pedale del
burlesco, Candice Bergen ostenta il carattere altero e una vita ritirata in compagnia di
una gatta letargica, 'sottile' metafora di una vita sessuale passiva, Mary Steenburgen
condivide la scena con un marito che ha perso la passione e l'erezione. Insieme
costituiscono la loro speciale comunità casalinga da cui partono unite e solidali alla
conquista dell'amore. La questione insomma è sempre quella, sposarsi. La commedia, di
conseguenza, è sentimentale e finirà col mostrare che il cuore ha ragioni che il sesso (da
solo) non conosce.
Attorno a loro due 'ragazzi' con troppe qualità per essere veri. Andy Garcia, pilota di
linea, e Don Johnson, divorziato con dote e devozione, sono pronti a sfoderare fascino,
fiori e monetine per un desiderio. Diversamente dal Grey del romanzo, che riaccende la
fiamma che cova ancora nelle signore, gli uomini del club letterario non registrano
nessuno dato estremo o selvaggio, che il giudice federale di Candice Bergen
giudicherebbe d'altronde inappropriato fino alle manette.
Woman's film in cerca di un destino per le sue protagoniste, Book Club - Tutto può
succedere è un'opera prima atona e senza ritmo che si impegna con troppi sforzi e pochi
risultati a essere divertente e a omaggiare il cinema di Nancy Meyers (L'amore non va in
vacanza, È complicato).
Un club stellare, che non si preoccupa troppo della qualità delle proprie letture, non
basta da solo a salvare una commedia romantica caricaturale sulla sessualità delle donne
âgée. La messa in scena, priva di immaginazione, le presenta perennemente occupate a
sorseggiare vino bianco dentro quadri lussuosi. I caratteri, altrettanto ordinari, sono
costruiti sulla giustapposizione di cliché: la donna libera e indipendente che non conosce
il sentimento amoroso ma (ri)trova il suo grande amore, la vedova, infantilizzata fino
all'assurdo da due figlie ossessionate dalla sua età, che esita a vivere il suo colpo di
fulmine col super pilota, la divorziata, felicissima di non avere un orgasmo da diciotto
anni, che passa improvvisamente le ore sui siti di incontri e infine la sola socia del club
ancora sposata che cerca ogni stratagemma possibile per riaccendere il suo matrimonio.
Non sorprenderà troppo scoprire che sotto l'egida di Christian Grey si parli poco o niente
di letteratura alle riunioni confidenziali. Se in Il club di Jane Austen le opere della celebre
scrittrice inglese provocavano nelle cinque protagoniste profonde trasformazioni,
un'evoluzione che lasciava disarmati i loro compagni, in Book Club ritroviamo le stesse
premesse salvo per un dettaglio affatto insignificante. Le nostre eroine non divorano Jane
Austen o Marguerite Yourcenar ma si gettano sulle sfumature di E. L. James, trilogia
sull'amore ai tempi delle fruste e delle manette. A questo punto è lecito domandarsi cosa
abbiano letto nei decenni le quattro protagoniste per arrivare fino a quelle pagine di cui
l'effetto è ovviamente immediato. Le avventure di Anastasia Steele, la protagonista di
"Cinquanta sfumature di grigio", le obbliga a riconsiderare le loro relazioni coniugali o i
loro nubilati volontari. Fortunatamente per lo spettatore, le fanciulle non disserteranno
troppo sui meriti letterari del libro in questione, troppo assorbite a leggerlo con una sola
mano e a stravolgere la loro routine.
Certo Book Club potrebbe accontentare i nostalgici del cinema americano di un'altra
stagione, interpretata col sorriso da quattro dive il cui ruolo è ritagliato sulle rispettive
personalità cinematografiche. Le stravaganze vestimentarie di Diane Keaton, lo sguardo
ironico di Candice Bergen, la leggerezza di Mary Steenburgen e l'autorità naturale
dell'imperiale Jane Fonda sono un'evidenza ma non fanno mai di Book Club un'altra cosa
che una vetrina solenne di talenti che potrebbero difendere ben più che la loro gloria
passata. La rivoluzione di script all'altezza del valore di attrici mature non sembra ancora
iniziata a Hollywood, né altrove.
3873 - I FRATELLI SISTERS
DRAMMATICO/WESTERN
                              Realista e parodico, il western di Audiard
                             riprende i codici del genere per deviarli come
                             un treno impazzito nell'America della corsa
                             all'oro.
                             L'obiettivo di due ambiziosi fratelli è
                             ammazzare un cercatore d'oro dai modi molto
                             eccentrici. Riusciranno a portare a termine la
                             missione?
                             Regia di Jacques Audiard
                             con Jake Gyllenhaal, Joaquin Phoenix, John C.
                             Reilly,    Riz   Ahmed,    Jóhannes      Haukur
                             Jóhannesson, Rebecca Root, Ian Reddington,
                             Lexie Benbow-Hart, Nick Cornwall, Philip Rosch.
durata 122 minuti - Produzione Francia, Spagna, Romania, Belgio, USA 2018.

Oregon, 1851. Eli e Charlie Sisters sono fratelli e pistoleri virtuosi al servizio del
Commodore, padrino locale che li lancia sulle tracce di Herman Warm, cercatore d'oro
fuggito in California. L'uomo ha messo a punto un processo chimico per separare l'oro
dagli altri residui minerali su cui il Commodore vuole mettere le mani. A cavallo, i Sisters
avanzano verso il loro obiettivo per torturarlo e poi piantargli una pallottola in testa. A
precederli nella caccia è John Morris, investigatore umanista che ha il compito di
rintracciare Warm e trattenerlo fino all'arrivo dei due sicari. Ma il chimico è pieno di
sorprese e finisce per sorprendere Morris, coinvolgendolo nella sua impresa: trovare l'oro
e costruire una società ideale a Dallas. Ostinato nella ricerca, Charlie prosegue la
cavalcata mentre Eli comincia a porsi delle domande sul senso delle loro azioni e sulla
sulfurea reputazione che li precede ovunque vadano. Primo film americano di Jacques
Audiard, 'The Sisters Brothers' conquista l'Ovest e riflette a colpi di colt sulla fraternità
biologica. Tra l'Oregon e la California, la strada è lunga e gli incontri tanti, il viaggio cova
l'oro e un segreto: la consapevolezza che la fratellanza non è un sentimento vano.
Realista e parodico, 'The Sisters Brothers' è un percorso iniziatico che mette alla prova il
legame di fraternità che unisce i 'Sisters'. Il cognome (Sisters), che contempla la
'sorellanza' dei fratelli e la grazia del gesto femminile (si prendono cura l'uno dell'altro
tagliandosi reciprocamente i capelli), corregge il culto della virilità rimproverato al regista
in ''Dheepan'', thriller politico a base di testosterone, ideologia passiva e artiglieria
pesante. Pieno di humor nero e di profondità insospettabili, di personaggi truculenti e
avventure memorabili, il western di Audiard riprende i codici del genere per deviarli
come un treno impazzito nell'America della corsa all'oro. Adattamento del romanzo
omonimo di Patrick deWitt, 'The Sisters Brothers' va al di là dell'omaggio al genere e
insegue le sue prede al fianco di due criminali che incarnano alla perfezione il folclore del
Far West. Sovente bestiali e cattivi, qualche volta sensibili e rabbuiati davanti alle loro
azioni selvagge e violente, i fratelli Sisters cavalcano costantemente tra il tono elegiaco di
Eli e l'azione costante di Charlie. Il racconto mirabilmente condotto, con le sue svolte
senza ritorno e le sue rotture di tono, non chiosa il passato familiare e professionale dei
nostri. Cortocircuitando l'intrigo principale (il duo che tallona le sue vittime), Audiard
segue parallelamente due personaggi gentili che coltivano insieme un'affinità elettiva.
Rovescio romantico del tandem scordato e comico, John Morris (Jake Gyllenhaal) e
Herman Warm (Riz Ahmed) incarnano le due facce dell'uomo onesto che il coraggio, il
senso della 'decency' e l'intelligenza voterebbe al successo. Ma la prepotenza cieca e
arbitraria dei fratelli Sisters dimostra che l'America non ha prosperato sulla fortuna di
uomini dabbene ma sull'avidità di uomini famelici. Divorata dalle fiamme, come il granaio
nella prima sequenza, l'America affonda sulla riva del fiume e nello spirito 'caustico' di
mostri a cui è concesso di dormire in pace. Negli spazi americani, Audiard insegue invano
un sentimento di solidarietà e giorni migliori che non arriveranno mai. John C. Reilly (Eli)
e Joaquin Phoenix (Charlie) sono gli assi di una partita che gioca sui contrasti, una polarità
elementare che si innesca o culmina nel titolo stesso del film. Se il primo concentra una
ferita e una ricerca di senso in una cicatrice che risale come una virgola dalle labbra fino
al naso, il secondo dispensa le parole che gli mancano tracciando un imprevedibile
'comeback'. Saldo e curiosamente forbito, Eli riflette per due cercando disperatamente il
cammino della loro redenzione comune, ingarbugliato e anarchico, Charlie lascia parlare i
pugni e le pistole. In sella a un cavallo che fa marcire le loro coscienze più dei cowboy
abbattuti alle spalle, galoppano verso un sorprendente ritorno alle origini, alla mamma e
al sapone.
3872 - AMERICAN ANIMALS
DRAMMATICO
                               Un gruppo di ragazzi si convince di poter
                               realizzare una rapina straordinaria che
                               rimarrà nella storia.
                               Il film porta la fusione tra documentario e fin-
                               zione al suo ultimo stadio: trascinante, diverten-
                               te e dolorosamente umano.
                               Regia di Bart Layton
                               Con Evan Peters, Barry Keoghan, Jared
                               Abrahamson, Blake Jenner, Ann Dowd, Udo
                               Kier.
                               durata 116 minuti – USA 2018

Spencer è uno studente d'arte che sente nella sua vita l'assenza di qualcosa di
significativo che lo ispiri, fosse anche un evento tragico. Il suo miglior amico
d'infanzia, Warren, ha ottenuto una borsa di studio come giocatore di ca lcio ma è
insoddisfatto del college e della sua mediocrità borghese. Quando Spencer scopre
che nella biblioteca della Transylvania University di Lexington in Kentucky, sono
custoditi testi di grande valore, i due iniziano ad architettare una rapina e
coinvolgono anche Erik e Chas. Oltre al colpo nello stesso college che
frequentano, Warren progetta anche come piazzare successivamente una
refurtiva così rara, entrando in contatto con mercanti d'arte europei.
Raccontato dagli stessi ragazzi, ormai cresciuti, che hanno commesso il colpo nel
2003, American Animals porta la fusione tra documentario e finzione al suo ultimo
stadio e segnala il talento di Bart Layton nel maneggiare anche i meccanismi della
fiction.
Siamo di fronte a quattro giovani bianchi americani più o meno di buona famiglia,
che nonostante le occasioni che gli aprono la loro condizione privilegiata e il
college non sanno che fare delle proprie vite. Il loro orizzonte ultimo è la celebrità
o la ricchezza o la gloria di un grande artista e quello che gli offre la propria vita
non sembra sufficiente. L'assenza di orizzonti ideali fa così di loro anime perse
pronte a inventarsi una folle impresa pur di trovare finalmente qualcosa di
eccezionale e unico. In questo ha un forte peso anche la mentalità del gruppo,
dove le idee più balzane ricevono sostegno dai compagni fino a sembrare sensate
e prendere corpo.
3871 - NON SONO UN ASSASSINO
THRILLER
                                Il vice questore Francesco Prencipe esce di
                                casa per raggiungere il suo migliore amico, il
                                giudice Giovanni Mastropaolo, che non vede
                                da quasi due anni. Quella stessa mattina il
                                giudice viene trovato morto.
                                Un thriller sul lato più nero della coscienza,
                                non sempre all’altezza delle ambizioni.
                                Regia di Andrea Zaccariello
                                con Riccar do Scamarcio, Alessio Boni,
                                Edoardo Pesce, Claudia Gerini, Sarah
                                Felberbaum
durata 111 minuti – Italia 2019

Francesco Prencipe è vicequestore e amico fraterno del giudice Giovanni
Mastropaolo, oltre che dell'avvocato Giorgio, di ricca famiglia ma che ha smesso
di esercitare dopo una delusione d'amore e una caduta nell'alcolismo. Quando il
giudice Mastropaolo viene trovato ucciso, Francesco, che è l'ultimo ad averlo
visto, è il principale indiziato dell'indagine. Lui si dichiara innocente e si affida per
la propria difesa a Giorgio, inoltre cerca di ricongiungersi con la figlia, che non gli
perdona di aver lasciato la famiglia per un'altra donna. Tutti, inclusi i colleghi in
polizia, accusano Francesco di essere una persona orribile e solo Giorgio sembra
essere dalla sua parte, anche se da ragazzini Francesco finì per escluderlo e
preferirgli Giovanni come amico del cuore. I tre strinsero anche un misterioso
patto: non aprire mai un cassetto segreto della scrivania di Giovanni, dove lui
aveva nascosto qualcosa che non ha mai voluto rivelare.
3870 - LE INVISIBILI
Titolo originale LES INVISIBLES
                                COMMEDIA DRAMMATICA
                                Dopo la chiusura dell'Envol, le assistenti
                                sociali avranno tre mesi per reintegrare le
                                donne di cui si prendono cura: falsificazioni,
                                bugie... d'ora in poi, tutto è permesso!
                                Una brillante commedia sociale in cui tutto
                                funziona a meraviglia, a partire dal riuscitissimo
                                casting.
                                Regia di Louis-Julien Petit.
                                Con Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie
                                Lvovsky, Déborah Lukumuena,Sarah Suco
                                Durata 102 minuti - Francia 2018
                                  Lady D, Édith Piaf, Brigitte Macron, Beyoncé, Salma
Hayek e le altre scalpitano davanti al cancello dell'Envol, centro di accoglienza
diurno ubicato nel Nord della Francia e destinato a ricevere donne senza fissa
dimora. Nascoste dietro agli pseudonimi celebri che si sono scelte per preservare
il loro anonimato, cercano e trovano per qualche ora riparo tra quelle mura. Una
doccia, un caffè, qualche ora di calore umano le confortano e le rimettono in
piedi. Almeno fino al giorno in cui Audrey e Manu, che dirigono con p olso e
benevolenza il centro, non ricevono lo 'sfratto'. I fondi sono sospesi secondo le
disposizioni della municipalità che ritiene il tasso di reinserimento insufficiente e
non vuole più dispensare senza risultati. Ma Audrey e Manu con l'aiuto di Hélène,
psicologa trascurata dal marito, non si arrendono e decidono di installare
clandestinamente un laboratorio terapeutico e un dormitorio.
Radioso come Discount, il nuovo film di Louis-Julien Petit volge una suggestiva
materia documentaria sul quotidiano di donne senza un domicilio fisso in una
brillante commedia sociale. E tutto funziona a meraviglia, a partire dal casting
condotto da quattro attrici resistenti: Audrey Lamy, Corinne Masiero, Déborah
Lukumuena e Noémie Lvovsky. Al loro fianco una dozzina di donne che hanno
conosciuto la precarietà e la strada, attrici non professioniste le cui vite hanno in
alcuni casi ispirato il loro ruolo.
Dirette con grazia e filmate col cuore, le interpreti si rivelano dentro un film che
fronteggia l'incapacità delle civiltà moderne di farsi carico della sorte dei più
fragili. In perfetto equilibrio tra cinema impegnato e feel good movie, Le
invisibili insinua in maniera sottile la violenza della strada (l'aggressione sessuale)
e il terrore come norma quando una donna è fuori nel mondo.
Elusa qualsiasi idea di moralismo o di miserabilismo, Louis-Julien Petit sceglie il
sorriso e l'ottimismo, cogliendo il côté solare dei centri di accoglienza, i volti, le
persone, le personalità, i caratteri, le traiettorie. Pesca le 'vere i nvisibili' e le porta
sullo schermo, rivelando le donne dietro ai personaggi e trovando insieme a loro
la speranza. Nessuna risoluzione miracolosa, la vittoria è quella dei valori, è il
processo di rilancio di individui umiliati e dimenticati che ritrovano la propria
dignità denunciando un sistema sociale talvolta incoerente.

3869 - IL TRADITORE
DRAMMATICO-BIOGRAFICO
                                   Il primo grande pentito di mafia, l'uomo che per
                                   primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla
                                   piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra
                                   Stato e criminalità organizzata. Bellocchio tiene
                                   in pugno il grande schermo e mette allo specchio
                                   uno Stato criminalmente assente .
                                   Regia di Marco Bellocchio
                                   con Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Maria
                                   Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Alessio
                                   Praticò, Fausto Russo Alesi, Goffredo Maria
                                   Bruno, Nunzia Lo Presti, Federica Butera, Nicola
                                   Calì.
                                   Durata 148 minuti - Italia 2019

Sicilia, anni Ottanta. È guerra aperta fra le cosche mafiose: i Corleonesi, capitanati da
Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie. Mentre il numero dei morti
ammazzati sale come un contatore impazzito, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra
vecchio stile, è rifugiato in Brasile, dove la polizia federale lo stana e lo riconsegna allo
Stato italiano. Ad aspettarlo c'è il giudice Giovanni Falcone che vuole da lui una
testimonianza indispensabile per smontare l'apparato criminale mafioso. E Buscetta
decide di diventare "la prima gola profonda della mafia". Il suo diretto avversario (almeno
fino alla strage di Capaci) non è però Riina ma Pippo Calò, che è "passato al nemico" e
non ha protetto i figli di Don Masino durante la sua assenza: è lui, secondo Buscetta, il
vero traditore di questa storia di crimine e coscienza che ha segnato la Storia d'Italia e
resta un dilemma etico senza univoca soluzione. Marco Bellocchio è uno dei pochi registi
che ancora tengono in pugno il grande schermo, con una consapevolezza profonda del
vissuto cinematografico internazionale e un comando totale della propria visione
personale. Il che è evidente fin dalla prima scena de 'Il traditore': una festa di famiglia (e
di Famiglia) che contiene in sé tanto 'Il gattopardo' quanto 'Il padrino', e un prologo che
enuclea tutta la vicenda a seguire, a cominciare da quella conga che è un cordone
ombelicale pronto a stringersi ad ogni giro di danza. Ed è una premonizione anche lo
sguardo malinconico di Tommaso Buscetta (un magistrale Pierfrancesco Favino) che vede
fuori dalla finestra il figlio Benedetto (solo di nome), tallone d'Achille del padre e simbolo
della sua sconfitta. 'Il traditore' è un film doppio fin dal titolo, perché il tradimento è tale
dal punto di vista di Cosa Nostra, ma non lo è dal punto di vista del riscatto umano del
"primo pentito". La doppia lettura è intrinseca alla vicenda di Buscetta, per alcuni un
eroe, per altri un infame, un opportunista di comodo ma anche una cartina di tornasole
dell'ipocrisia del sistema di giustizia. La manifestazione visibile di questo doppio registro è
la continua alternanza nel film fra un dentro e un fuori: l'interno e l'esterno delle case, il
crimine organizzato in cui si è catapultati da bambini e da cui non si esce veramente mai,
il carcere e la libertà (vigliata, condizionata, comunque impermanente), le auto
americane con il tettuccio che "si apre e si chiude", la palla dentro o fuori in una partita di
calcio guardata da italiani usciti dal loro Paese con l'eterno sogno di rientrarci. Sono
doppi i fantasmi e le visioni che, come sempre nel cinema di Bellocchio, visitano i viventi
come un 'memento mori'. Ed è doppia la percezione stessa della morte, perché ogni
membro di Cosa Nostra (come ogni essere umano) è un morituro, e ciò che fa la
differenza è solo la consapevolezza con cui Giovanni Falcone sa che la fine arriverà per
tutti, anche la mafia stessa. Buscetta è già elemento di cesura fra una criminalità antica e
una nuova, con un codice d'onore più elastico e una minore lealtà alla famiglia. "Alla fine
si muore e basta" quando nel Grande Gioco delle Sedie perdi il posto, perché la morte,
come la mafia, "sa aspettare" il momento giusto per far tornare i suoi conti. Quel che di
certo ha raggiunto la fine di un suo ciclo di vita è il gangster movie, di cui Bellocchio
certifica con questo film l'implosione naturale: qui non c'è la classica parabola di ascesa e
caduta del boss criminale, databile fin dai tempi di Piccolo Cesare, poiché 'Il traditore'
inizia già dalla cattura di Buscetta e non ripercorre a ritroso la sua fama. Cosa Nostra è
finita, afferma Buscetta, e adesso bisogna parlare: "Dì le cose", intima il boss, e Bellocchio
racconta quel "teatro psicologico" che è il crimine organizzato, fatto di riti tribali e di
brutalità ferina, ma anche un'Italia connivente che non garantisce protezione o lavoro e
copre le sue mancanze con la retorica del 'Và pensiero'. Uno Stato criminalmente assente
che Bellocchio mette allo specchio con sarcasmo - lui che conosce bene la differenza fra
sarcasmo e ironia - aggiungendo qua e là una pennellata pittorica (Buscetta come un
Cristo del Mantegna) e una metafisica (Don Masino in bicicletta lungo il corridoio): tocchi
d'autore, zampate di una tigre che (per fortuna) è ancora fuori dalla gabbia.
3868 - VICE – L’UOMO NELL’OMBRA
                              DRAMMATICO-BIOGRAFICO

                             Dick Cheney è stato vice-presidente durante
                             l'amministrazione di George W. Bush. Il film racconta
                             la sua storia.Una biografia politica brillante,
                             irriverente,   indiavolata.     Con    una      prova
                             impressionante di Christian Bale.
                             Regia di Adam McKay
                             con Amy Adams, Christian Bale, Steve Carell, Bill
                             Pullman, Sam Rockwell, Jillian Armenante, Brandon
                             Sklenar, Mark Bramhall, Brandon Firla, Alison Pill.
                             durata 132 minuti - USA, Gran Bretagna, Spagna,
                             Emirati Arabi Uniti 2018
Negli anni Settanta Dick Cheney sta con una ragazza davvero in gamba, Lynne, che riesce
a farlo ammettere all'Università, dove lui però viene travolto dal gozzovigliare da college
e, tra una sbornia e l'altra, finisce per farsi espellere. Non contento, continua a bere
anche mentre lavora ai pali della corrente elettrica, finisce in una rissa e viene arrestato
per guida in stato di ebrezza. A quel punto Lynne gli dà un ultimatum: o diventa la
persona di potere che lei in quanto donna non può essere ma può aiutare e guidare,
oppure tra loro è finita. La storia è nota: i due diventeranno una "power couple" di
Washington e domineranno placidamente, quasi nell'ombra, l'amministrazione di George
W. Bush, tra le più devastanti per la democrazia americana. Dopo ''La grande
scommessa'' Adam McKay continua nel filone della satira ad altissima velocità, passando
dalla finanza corrotta ma pur sempre contenuta in una manciata di anni del film
precedente, fino ad abbracciare in 'Vice - L'uomo nell'ombra' una biografia politica di
circa cinquant'anni, che inizia durante l'amministrazione Nixon. Abita il corpo di Cheney il
camaleontico Christian Bale, in una performance impressionante ma allo stesso tempo
pure in understatement, calma, sicura di sé, come fosse una pietra intorno a cui turbina
la corrente. L'unica che tiene il suo passo e che anzi all'inizio ne detta il ritmo è la moglie
Lynne, interpretata da Amy Adams, al principio più assetata di potere del marito e poi,
scoraggiata dal 'coming out' della figlia, quasi restia a fare l'ultimo passo. Ma a quel
punto è troppo tardi: Dick ha assaggiato il potere e ne è inebriato, persino più di quanto
lo sia dalle paste che lo spingono verso ripetuti infarti. Quando a Cheney sarà offerta la
vicepresidenza, normalmente considerata una carica poco influente, lui ne farà la
posizione da cui dominare l'intera amministrazione. Eminenza grigia si circonda di una
schiera di aiutanti, tra cui il suo ex maestro Donald Rumsfeld (che ha il volto di Steve
Carell), abituato a una politica più aggressiva, mentre la caratteristica di Cheney è sempre
stata quella di essere quieto, silenzioso, poco appariscente. Non riesce infatti a farsi
strada nelle elezioni e in un sondaggio interno al partito Repubblicano finisce ultimo, così
decide di rinunciare alle primarie con rammarico. Solo in seguito capirà che invece quella
è stata una benedizione e il suo potere (che in un geniale inserto viene paragonato a
quello del Galactus della Marvel) sarà molto più influente così, esercitato dietro un
presidente incapace come George W. Bush. Quest'ultimo è interpretato da Sam Rockwell
che, in un ruolo piuttosto detestabile, riesce a fare quasi tenerezza, perché non capisce
quale serpe si sia preso in seno pur di emanciparsi dal padre. 'Vice' racconta una perversa
fascinazione per il potere, che esplode quando il protagonista realizza come un incontro a
porte chiuse tra Nixon e Kissinger può portare al bombardamento di Paesi lontani e a
dare una nuova direzione al mondo intero. A rendere però il film qualcosa di unico è lo
stile dal ritmo forsennato e dal taglio eccentrico, con la voce over di un narratore che
incarna l'uomo comune americano (è il buon Jesse Plemons) e con diverse trovate
spiazzanti. Per esempio a un certo punto sembra che la carriera di Cheney sia finita e
iniziano cartelli via via più esagerati e agiografici su come la vita del protagonista e della
sua famiglia si sia incamminata verso un bucolico tramonto, con tanto di titoli di coda che
partono, solo per poi essere interrotti da una fatale telefonata. McKay gioca inoltre con le
rappresentazioni del potere, scavalcando a destra il gusto shakespeariano di ''House of
Cards'' e immaginando uno scambio di battute tra Dick e la moglie Lynne in pentametri
giambici e inglese arcaico. A cui subito però giustappone la versione più "realistica" di
quella stessa situazione, dove Cheney si limita a bofonchiare un paio di battute
pensieroso e la moglie annuisce, togliendo ogni grandeur anche al suo genio di
cospiratore. Si ride quindi parecchio, ma sempre a denti stretti e spesso dopo la risata
arriva subito il colpo allo stomaco. Il film si spinge inoltre al di là della figura del
protagonista, in una satira della società americana impoverita economicamente e pure
moralmente, assorbita dall'intrattenimento e dallo sballo, disinteressata o incapace di
fronte a una politica labirintica. Ci sono passaggi ferocissimi, di pura misantropia, dove
l'abbrutimento e l'idiozia degli americani (ma vale in fondo per ogni popolazione
democratica) emergono prepotentemente, grazie a stacchi di montaggio extradiegetici. A
volte questi inserti sono frammenti di scene in luoghi lontani, ma in qualche caso sono
persino analogici, come fossimo in un film di Ejzenstejn. Il motivo più ricorrente è quello
della pesca che Cheney praticava e i cui ami con esca punteggiano il film, sottolineando
come il protagonista tenda le proprie trappole. I mutamenti politici innescati da Cheney,
tra cui spicca la nascita di Fox News con la morte della par condicio, sono visti come il
germe da cui prende il via la deriva destrorsa dell'America (ma non solo) contemporanea,
con un dilagare di falsità o, per dirla come Trump, di "fatti alternativi". Ma anche il gusto
per nomi nuovi e ingannevoli, con la funzione rendere idee e leggi più digeribili agli
elettori, è una strategia chiave già di Cheney e dei suoi esperti di comunicazione. Del
resto durante la Presidenza Bush è stata fatta una guerra sulla base di informazioni
falsate riguardo armi di distruzioni di massa in Iraq e sono stati coniati raccapriccianti
eufemismi, come "interrogatorio potenziato" per indicare in pratica la tortura senza
nominarla mai. Il film non vuole comunque dare la colpa al solo Cheney che pur ha fatto
la sua parte, ma ha in fondo anche 'preso' parte a un sistema già diretto in questa
direzione. Ancora giovane infatti chiederà al suo maestro Rumsfeld: «Noi in cosa
crediamo?» e quello gli scoppierà a ridere in faccia. Gli ideali insomma erano già
ampiamente morti ben prima che lui arrivasse al potere e la Casa Bianca di Nixon era una
messa in scena, dominata da Kissinger, dove la sola cosa importante era non farsi cogliere
con le mani nel sacco. Il genio di Cheney è stato agire con la riservatezza e la discrezione
di un uomo quasi invisibile.
3867 - MA COSA CI DICE IL CERVELLO
COMMEDIA

                             Il film intende raccontare la realtà con la quale gli
                             italiani si confrontano ogni giorno, abituandosi al
                             peggio e facendosi andare bene qualunque cosa.
                             Tra spy story e parodia, Paola Cortellesi dichiara
                             guerra al degrado.
                             Regia di Riccardo Milani
                             con Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Tomas Arana,
                             Teco Celio, Remo Girone, Vinicio Marchioni, Lucia
                             Mascino, Ricky Memphis, Paola Minaccioni,
                             Giampaolo Morelli.
                             Durata 98 minuti - Italia 2019.
Giovanna lavora al ministero dove in apparenza conduce una professione che più grigia
non potrebbe essere, o meglio così appare in pubblico per camuffare la sua vera identità,
quella di agente della Sicurezza Nazionale il cui primo dogma è non dare nell'occhio. Tra
una missione a Marrakech e una a Mosca si riavvicina ai compagni di liceo, che possono
dire di fare una vita soddisfacente... finché non confessano le rispettive vessazioni subite
da un assortimento di cafoni o ricchi prepotenti. Giovanna, mentre dà la caccia a un
terrorista intento a mettere insieme un'arma di distruzione di massa, decide che non può
restare a guardare l'umiliazione e il conseguente abbrutimento dei suoi amici... Una
donna dedita alla sicurezza del Paese è avvilita dal degrado, soprattutto da quello
romano, e decide di prendersi una rivincita con mezzi a dir poco spropositati contro una
galleria di maschere, rispetto a cui è troppo facile sentirsi superiori, il tutto mentre si
consuma una blandissima parodia del genere spionistico. Quarto film consecutivo della
coppia (anche nella vita) Riccardo Milani-Paola Cortellesi dopo ''Scusate se esisto!'',
''Mamma o papà?'' e il grande successo di pubblico di ''Come un gatto in tangenziale'',
'Ma cosa ci dice il cervello' è però disarmante. Se l'idea di fondo ha il retrogusto di
superiorità intellettuale della sinistra che vuole dare lezioni al popolo bue o ai "cafonal",
la parte di spionaggio vorrebbe invece essere semplicemente comica ma è più spesso
penosa, soprattutto per l'insipienza spettacolare della messa in scena. In particolare il
quartier generale della Sicurezza Nazionale è un set di una povertà abbagliante, dove la
fotografia non ha alcuna profondità e i dialoghi messi in bocca al povero Remo Girone
sono enunciati con mal celato imbarazzo. Paola Cortellesi fa del proprio meglio e
sicuramente ha un talento comico degno di miglior causa, così come è un vero spreco
l'uso di Vinicio Marchioni e Lucia Mascino nel ruolo di amici senza colore, e ancora peggio
va a Claudia Pandolfi, cui tocca una macchietta chiassosa. Stefano Fresi è poi l'interesse
romantico del liceo di Giovanna, che una volta era un atleta e ora è un obeso, ma
naturalmente dal cuore grande, tanto che sarà il suo nobile tentativo di farsi rispettare
dagli studenti (per certi versi un ritorno di Milani ai temi del suo esordio con ''Auguri
professore'') a mostrare a Giovanna che il buon esempio è più efficace della vendetta.
3966 - ANIMALI FANTASTICI –                                              I CRIMINI DI
GRINDELWALD
                               FANTASTICO-AVVENTURA

                               Continuano le avventure di Newt, lo studioso                     di
                               creature magiche alle prese con animali fantastici               in
                               fuga.
                               Un convincente Jude Law/Silente in un capitolo                   di
                               passaggio ad alta densità di personaggi e colpi                  di
                               scena.
                               Regia di David Yates
                               con Johnny Depp, Eddie Redmayne, Zoë Kravitz,
                               Katherine Waterston, Alison Sudol, Dan Fogler, Jude
                               Law, Claudia Kim, Carmen Ejogo, Callum Turner.
durata 134 minuti. Gran Bretagna - USA 2018.
New York, 1927. Sono passati pochi mesi dalla cattura da parte del MACUSA del perfido e
potente Grindelwald e, come da minaccia, il Mago Oscuro sfugge presto alla detenzione, nel
corso di una sequenza aerea che stabilisce da subito le caratteristiche dello spettacolo visivo che
sta per seguire: vertiginoso, inquieto e acrobatico. Grindelwald ha piani estremi, sul mondo dei
maghi e su quello dei non maghi, e si dirige a radunare i suoi seguaci, pescando tra le fila degli
scontenti per i metodi repressivi e violenti del Ministero della Magia. Ma in particolare cerca
Credence, l'Obscuriale miracolosamente scampato alla morte. Anche Newt Scamander, il timido
magizoologo, è sulle tracce del ragazzo, per conto di Albus Silente. E naturalmente anche il
Ministero, e l'Auror Tina, con la quale Newt ha un malinteso sentimentale in sospeso. Il secondo
film della serie 'Animali Fantastici' è quello in cui si fanno più stretti ed evidenti i legami con
l'universo della saga di Harry Potter, si va e si viene da Hogwarts, s'intravedono Dobby, una
giovane McGonagall e soprattutto entra in scena Silente stesso. Silente è incarnato da un
affascinante Jude Law che gli dona carisma, sicurezza, e non ultima quella dose di ambiguità che
il personaggio anziano si era lasciato alle spalle, ma che sappiamo presente nel suo curriculum e
intimamente legata proprio alla relazione con Grindelwald. È questo però anche il capitolo in cui
ci si lascia definitivamente alle spalle il tempo della favola e del disimpegno: lo sancisce
metaforicamente l'uccisione di un bambino, tra le prime azioni del malvagio evaso, mentre, a
livello più esplicito, il protagonista è chiamato a scegliere da che parte stare, lui che avrebbe
preferito di gran lunga potersi disinteressare dei tormenti umani per dedicarsi con curiosità da
scienziato ai suoi animali. Non è più tempo di incertezze e allusioni: quello del Mago Oscuro è un
progetto nazista, di pulizia etnica, l'auspicio di un regime del terrore, drappeggiato di nero e di
follia, e tutto lascia intendere che la strada per abbatterlo sarà lunga e costellata di perdite.
Scritto e sceneggiato dalla Rowling, col fedelissimo David Yates alla regia, 'I crimini di
Grindelwald' è talmente popolato di personaggi, nomi, incantesimi, colpi di scena che, specie
nella zona finale, rischia l'effetto magic soap (opera), ma è lo scotto che paga chi ha una platea
affamata da nutrire e in questo modo la creatrice sta assicurando che le scorte di novità sono
più che abbondanti, e che l'attività transmediale che seguirà la visione non conoscerà la noia.
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