3896 Il mistero di Henry Pick Drammatico
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3896 – Il mistero di Henry Pick Drammatico Regia di Rémi Bezançon. Un film Da vedere 2019 con Fabrice Luchini, Camille Cottin, Alice Isaaz, Bastien Bouillon, Josiane Stoléru. Cast completo Titolo originale: Le mystère Henri Pick. Titolo internazionale: The Mystery of Henri Pick. Genere Commedia, Drammatico, - Francia, Belgio, 2019, durata 100 minuti. Jean-Michel Rouche è un critico letterario e presentatore di un seguitissimo talk show sui libri in uscita. Un giorno in trasmissione si presenta la vedova di un pizzaiolo di cui, dopo la morte, è stato scoperto un romanzo inedito che, a pubblicazione avvenuta, è diventato un best seller. In trasmissione c'è anche la giovane editor che ha scoperto il manoscritto presso un'insolita libreria bretone, dentro la quale c'è una stanza dedicata interamente ai parti letterari di chi non è mai riuscito a farsi pubblicare. Ma Jean-Michel sente odore di imbroglio, e diventa ossessionato dall'idea di smascherare l'autore di quello che lui (e solo lui) ritiene essere un falso letterario. Dunque si reca personalmente in Bretagna per risalire alle origini della frode, e si mette in contatto con la famiglia del pizzaiolo, cercando di scoprirne i segreti. 3895 – Ritratto della giovane in fiamme Drammatico Regia di Céline Sciamma. Un film Da vedere 2019 con Noémie Merlant, Adèle Haenel, Luàna Bajrami, Valeria Golino, Cécile Morel. Titolo originale: Portrait de la jeune fille en feu. Titolo internazionale: Portrait of a Lady On Fire. Genere Drammatico, - Francia, 2019, durata 120 minuti. Francia, 1770. Marianne, una pittrice, riceve l'incarico di realizzare il ritratto di nozze di Héloise, una giovane donna appena uscita dal convento. Lei però non vuole sposarsi e quindi rifiuta anche il ritratto. Marianne cerca allora di osservarla per poter comunque adempiere al mandato. Scoprirà molte cose anche su di sé.
3894 – L’Hotel degli amori smarriti Commedia Regia di Christophe Honoré. Un film Da vedere 2019 con Chiara Mastroianni, Vincent Lacoste, Camille Cottin, Benjamin Biolay, Stéphane Roger, Harrison Arevalo, Carole Bouquet. Titolo originale: Chambre 212. Genere Commedia, - Francia, 2019, durata 86 minuti. Maria e Richard sono sposati da vent'anni. Una sera lui scopre che lei ha un amante: si tratta di un suo studente dell'università. Non valgono a nulla le motivazioni che Maria adduce. Richard è sconvolto. Lei decide allora di lasciare il domicilio coniugale senza andare però troppo lontano: la stanza numero 212 dell'hotel di fronte a casa. Da lì può avere una visione a distanza sul consorte e sul suo matrimonio. Ma non sarà sola in questa riflessione. 3893 – Gli anni più belli Commedia Regia di Gabriele Muccino. Un film Da vedere 2020 con Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Francesco Centorame. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2020, durata 129 minuti.. Roma, primi anni Ottanta. Giulio, Paolo e Riccardo hanno 16 anni e tutta la vita davanti. Giulio e Paolo sono già amici, Riccardo lo diventa dopo una turbolenta manifestazione studentesca, guadagnandosi il soprannome di Sopravvissuto. Al loro trio si unisce Gemma, la ragazza di cui Paolo è perdutamente innamorato. In realtà tutti e quattro dovranno sopravvivere a parecchi eventi, sia personali che storici: fra i secondi ci sono la caduta del muro di Berlino, Mani Pulite, la "discesa in campo" di Berlusconi e il crollo delle Torri Gemelle, per citarne solo qualcuno. E dovranno imparare che ciò che conta veramente sono "le cose che ci fanno stare bene" e che certi amori - così come certe amicizie - "fanno giri immensi e poi ritornano".
3892 – Tolo Tolo Biografico Regia di Checco Zalone. Un film Da vedere 2020 con Checco Zalone, Souleymane Silla, Manda Touré, Nassor Said Berya, Alexis Michalik. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2020, durata 90 minuti. Spinazzola, cuore delle Murge pugliesi. Checco rifiuta il reddito di cittadinanza e apre un sushi restaurant ma, dopo l'entusiasmo iniziale, fallisce miseramente e decide di fuggire dai creditori e dal fisco "là dove è possibile continuare a sognare": ovvero in Africa, dove si improvvisa cameriere per un resort esclusivo. Lì incontra Oumar, cameriere con il sogno di diventare regista e la passione per quell'Italia conosciuta attraverso il cinema di Pasolini. Improvvisamente in Africa scoppia la guerra e i due sono costretti a emigrare, anche se Checco non punta all'Italia ma ad uno di quei Paesi europei in cui le tasse e la burocrazia sono meno pressanti che nel Bel Paese. A loro si uniranno la bella Idjaba e il piccolo Doudou ("come il cane di Berlusconi"). Riusciranno i nostri eroi (l'espressione non è usata a caso) a portare a termine il "grande viaggio da clandestini"? 3891 – Richard Jewell Biografico Regia di Clint Eastwood. Un film Da vedere 2019 con Sam Rockwell, Kathy Bates, Jon Hamm, Olivia Wilde, Paul Walter Hauser, Dexter Tillis. Cast completo Titolo originale: Richard Jewell. Genere Biografico, - USA, 2019, durata 129 minuti. Atlanta, Georgia. Richard Jewell è un trentenne sovrappeso che vive ancora con la mamma e si considera un tutore della legge, ma in realtà svolge per lo più lavoretti di sorveglianza. Richard considera sua missione proteggere gli altri ad ogni costo: dunque, durante gli eventi che precedono le Olimpiadi del 1996, è il primo a dare l'allarme quando vede uno zaino sospetto abbandonato sotto una panchina. Questo fa sì che l'attentato dinamitardo del 27 luglio al Centennial Olympic Park abbia esiti po' meno tragici di quelli previsti dall'attentatore, e Richard diventa l'eroe che aveva sempre sognato di essere: ma la sua celebrità istantanea non tarderà a rivoltarglisi contro e a farlo precipitare dal sogno all'incubo.
3890 – Judy Drammatico Regia di Rupert Goold. Un film con Renée Zellweger, Jessie Buckley, Finn Wittrock, Rufus Sewell, Michael Gambon. Cast completo Titolo originale: Judy. Genere Biografico, Drammatico, Musical, - Gran Bretagna, 2019, durata 118 minuti. Nell'ultimo periodo della sua vita, Judy Garland è ancora un nome che suscita ammirazione e il ricordo di un'età dell'oro del cinema americano, ma è anche sola, divorziata quattro volte, senza più la voce di una volta, senza un soldo e senza un contratto, perché ritenuta inaffidabile e dunque non assicurabile. Per amore dei figli più piccoli, è costretta ad accettare una tournée canora a Londra, ma il ritorno sul palco risveglia anche i fantasmi che la perseguitano da sempre. 3889 – 1917 Drammatico Regia di Sam Mendes. Un film Da vedere 2019 con George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott, Richard Madden. Cast completo Genere Drammatico, Guerra, - Gran Bretagna, 2019, durata 110 minuti. 6 aprile, 1917. Blake e Schofield, giovani caporali britannici, ricevono un ordine di missione suicida: dovranno attraversare le linee nemiche e consegnare un messaggio cruciale che potrebbe salvare la vita di 1600 uomini sul punto di attaccare l'esercito tedesco. Per Blake l'ordine da trasmettere assume un carattere personale perché suo fratello fa parte di quei 1600 soldati che devono lanciare l'offensiva. Il loro sentiero della gloria si avventura su un terreno accidentato, no man's land, trincee vuote, fattorie disabitate, città sventrate, per impedire una battaglia e percorrere più in fretta il tempo che li separa dal 1918.
3888 – TUTTO IL MIO FOLLE AMORE Drammatico Regia di Gabriele Salvatores. Un film Da vedere 2019 con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno, Daniel Vivian. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2019, durata 97 minuti. Trieste. Vincent ha 16 anni e un grave disturbo della personalità, con il quale sua madre Elena si confronta da sempre. Col tempo ad aiutare Elena nell'impresa è sopraggiunto suo marito Mario, che ha imparato a voler bene a Vincent come ad un figlio e l'ha adottato legalmente. Ma quando sulla scena irrompe Willi, il padre naturale del ragazzo che ha abbandonato lui ed Elena alla notizia della gravidanza, quel poco di equilibrio che si era instaurato con un figlio gestibile a stento si rompe, e Vincent trova la via di fuga che cercava: si infila nel furgone di Willi, cantante da matrimoni e da balere soprannominato "il Modugno della Dalmazia", ora diretto verso una tournée nei Balcani. 3887 – TED BUNDY - FASCINO CRIMINALE Biografico - Thriller Regia di Joe Berlinger. Un film con Zac Efron, Lily Collins, Kaya Scodelario, John Malkovich, Jim Parsons, Jeffrey Donovan. Cast completo Titolo originale: Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile. Genere Biografico, Thriller, - USA, 2019, durata 110 minuti. Elizabeth Kloepfer, con il volto segnato e qualche capello bianco, si reca in carcere per un incontro chiaramente cruciale con Ted Bundy, il serial killer con cui ha vissuto una storia d’amore. Si torna quindi indietro nel tempo alla sua giovinezza, negli anni 70, quando la loro relazione è iniziata come tante in un bar, vicino a un juke box. Il fascino di Ted è evidente, ma Elizabeth inizia a sentire che c’è anche qualcosa di strano nel suo comportamento ed è particolarmente turbata quando la Tv diffonde notizie sull’omicidio di alcune ragazze. Anche dopo essere stato arrestato e assediato da accuse in vari Stati, Ted continua a dichiarare la propria innocenza, fino a difendersi in prima persona in uno dei primi processi spettacolo americani, ripreso dalle telecamere nello stato della Florida.
3886 – FIGLI Commedia Regia di Giuseppe Bonito. Un film Da vedere 2020 con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2020, durata 97 minuti. Nicola e Sara hanno scoperto a loro spese uno dei segreti meglio custoditi della contemporaneità: fare il secondo figlio, nell'Italia della natalità zero e della precarietà come regola di vita, rischia di innescare una bomba ad orologeria, e aprire il varco ad una serie di incognite spesso difficili da gestire. La relazione fra Nicola e Sara, teoricamente imperniata su una divisione dei compiti 50/50, fa sentire ognuno di loro non riconosciuto nei suoi sforzi e gravato dal 200% delle incombenze familiari. Che fare allora quando tutto quello che vorresti è saltare fuori dalla finestra di casa tua e abbandonare il campo? 3885 – ODIO L’ESTATE Commedia Regia di Massimo Venier. Un film Da vedere 2020 con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Lucia Mascino, Carlotta Natoli. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2020, durata 110 minuti. Aldo si dice pieno di acciacchi e delega alla moglie Carmen qualsiasi incombenza domestica - ma non le fa mancare attenzioni dove conta. Il figlio maggiore Salvo è in "libertà vigilata" dopo aver rubato un motorino e le due gemelle Ilary e Melissa completano la rumorosa tribù familiare. Giovanni ha ereditato dal padre un negozio di articoli per calzature che ha fatto il suo tempo, come gli fanno notare la pragmatica moglie Paola e l'altrettanto pragmatica figlia Alessia. Giacomo è un dentista che pensa solo al lavoro mentre la moglie Barbara fuma a catena e si isola dal mondo, e il figliastro Ludovico è in piena fase di ribellione preadolescenziale. A causa di un errore di booking le tre famiglie si ritrovano
a condividere una casa al mare e scopriranno le loro affinità affettive, se non proprio elettive, perché "l'isola è bella, la casa è grande, e l'estate è breve". 3884 – SORRY WE MISSED YOU Drammatico Regia di Ken Loach. Un film Da vedere 2019 con Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster. Cast completo Titolo originale: Sorry We Missed You. Genere Drammatico, - Gran Bretagna, Francia, Belgio, 2019, durata 100 minuti. Ricky, Abby e i loro due figli, l'undicenne Liza Jane e il liceale Sebastian, vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Ricky è stato occupato in diversi mestieri mentre Abby fa assistenza domiciliare a persone anziane e disabili. Nonostante lavorino duro entrambi si rendono conto che non potranno mai avere una casa di loro proprietà. Giunge allora quella che Ricky vede come l'occasione per realizzare i sogni familiari. Se Abby vende la sua auto sarà possibile acquistare un furgone che permetta a lui di diventare un trasportatore freelance con un sensibile incremento nei guadagni. Non tutto però è come sembra 3883 – CENA CON DELITTO – Knives Out Azione-Drammatico Regia di Rian Johnson. Un film Da vedere 2019 con Daniel Craig, Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon (II). Cast completo Titolo originale: Knives Out. Genere Azione, Drammatico, - USA, 2019, durata 131 minuti. Harlan Thrombey, romanziere, editore e carismatico patriarca di una bizzarra famiglia allargata, è morto. Scoperto dalla giovane cameriera Marta la mattina dopo un'imponente festa di compleanno per i suoi 85 anni, il cadavere eccellente ha la gola tagliata ma sembra essere il frutto di un suicidio. La lussuosa villa di campagna di Thrombey vede l'arrivo di due ispettori di polizia, dell'investigatore privato Benoit Blanc, e dei familiari del ricco imprenditore, guidati dai figli Linda e Walter e dalla nuora Joni. Con un'eredità che fa gola
a ognuno di loro, e con un'indagine che gratta sotto la superficie degli eventi, la costernazione lascia velocemente il posto al sotterfugio e al pregiudizio. 3882 – L’UFFICIALE E LA SPIA Drammatico Regia di Roman Polanski. Un film Da vedere 2019 con Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Grégory Gadebois, Hervé Pierre. Cast completo Titolo originale: J'accuse. Genere Drammatico, Storico, Thriller, - USA, 2019, durata 126 minuti. Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano vita a quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile dell'École Militaire di Parigi, Georges Picquart, un ufficiale dell'esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all'umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi. Al disonore segue l'esilio e la sentenza condanna il traditore ad essere confinato sull'isola del Diavolo, nella Guyana francese. Il caso sembra archiviato. Picquart guadagna la promozione a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il passaggio di informazioni al nemico non si è ancora arrestato. Da uomo d'onore quale è si pone la giusta domanda: Dreyfus è davvero colpevole? 3881 – PARASITE Drammatico Regia di Bong Joon-ho. Un film Da vedere 2019 con Song Kang- ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae Jin Chang. Titolo originale: Parasite. Genere Drammatico, - Corea del sud, 2019, durata 132 minuti. Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La presenza dei genitori, Ki-taek e Chung-sook, e della sorella Ki-jung rende le condizioni abitative difficoltose, ma l'affetto familiare li unisce nonostante tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l'opportunità di
sostituirlo come insegnante d'inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato, e la villa del signor Park, dirigente di un'azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ki-woo ne è talmente entusiasta che, parlando con la signora Park dei disegni del figlio più piccolo, intravede un'opportunità da cogliere al volo, creando un'identità segreta per la sorella Ki-jung come insegnante di educazione artistica e insinuandosi ancor più in profondità nella vita degli ignari sconosciuti. 3880 – JO JO RABBIT (Commedia, Drammatico, Guerra) Regia di Taika Waititi. Un film con Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Rebel Wilson, Sam Rockwell. Cast completo Titolo originale: Jojo Rabbit. Genere Commedia, Drammatico, Guerra, - Germania, 2019, durata 108 minuti. Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre 'al fronte' a boicottare il regime e madre a casa 'a fare quello che può' contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra un'esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il 'condizionamento' del ragazzo svanirà progressivamente con l'amore e un'amicizia più forte dell'odio razziale. 3873 – IL RE LEONE (live action) AVVENTURA Una qualità tecnica altissima per un'immersione nelle meraviglie della savana. La trasposizione live action de 'Il re Leone'. Regia di Jon Favreau con Donald Glover, James Earl Jones, Beyoncé Knowles, Billy Eichner, Seth Rogen, Chiwetel Ejiofor, Keegan-Michael Key, Alfre Woodard, John Oliver, Eric André. Durata 118 minuti - Produzione USA 2019 Simba è il futuro re, il cucciolo di Mufasa, sovrano temuto e rispettato, che non cerca la guerra e sa stare entro gli ampi confini del proprio regno. Ma qualcuno trama nell'ombra per sovvertire l'ordine costituito e le promesse future: è Scar, l'invidioso fratello minore di Mufasa, pronto a macchiarsi del più atroce delitto e a prendere il potere con l'inganno.
Esiliato e convinto a torto di essere responsabile della fine dell'amato padre, Simba cresce lontano dalla Rupe dei Re finché il passato non torna a cercarlo e a domandargli di assumersi le sue responsabilità. La trama del Re Leone è nota, come lo sono le sue famosissime canzoni, le scene clou, le battute di spirito. Non si troverà nulla di diverso nella versione aggiornata e fotorealistica di Jon Favreau, che del calco dell'originale fa un volano ma anche, involontariamente, un boomerang. Se La Bella e la Bestia in live action e CGI si è presentato come una valida alternativa al suo corrispettivo animato, se il remake de Il libro della Giungla, ad opera dello stesso Favreau, è un'ottima rivisitazione, con un tono specifico e una personalità propria, nessuna delle due cose, sfortunatamente, si può dire del nuovo Il Re Leone, che suscita più domande retoriche che sincero entusiasmo. Sebbene, sulla carta, l'idea di un'immersione quanto più realistica possibile nelle meraviglie della Savana e delle sue creature sembrasse una scommessa vinta in partenza, l'uso straordinario della CGI penalizza il film, interrogando il senso generale di un remake di questo tipo. Gli animali appaiono sfruttati per esclusivi fini antropo-simpatetici, imboccati con un linguaggio che non appartiene loro, ripuliti nei suoni e nella loro natura tout court, senza che il filtro della stilizzazione, che era proprio dell'animazione, intervenga nel mezzo per farci sorridere dell'operazione. E il fatto che il film non preveda presenza umana alcuna (non c'è un Mowgli, per intenderci) amplifica ulteriormente la sensazione di artificiosità. Dopo aver lavorato per un secolo per far sembrare vivi i disegni animati, la Disney sembra impegnarsi qui per "cartonare" gli animali vivi, ammaestrandoli a tutti i costi a replicare le inquadrature e i labiali di una fantasia animata. Le poche aggiunte alla sceneggiatura originale riguardano principalmente l'epurazione dei movimenti paranazisti delle iene sulla musica di "Sarò Re", l'introduzione di maggiori battibecchi di coppia, e qualche approfondimento per allungare la durata, che s'impone però senza leggerezza su un film già tra i più pedagogici del cosiddetto Rinascimento Disney "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere", recita l'Amleto, attorno al cui archetipo si sviluppava la favola immaginata nel '94 da Allers e Minkoff. Ora sappiamo anche che Il Re Leone avrebbe potuto restare serenamente quel che era: questo suo doppio difficilmente lo scalzerà dal trono.
3874 – BOOK CLUB (tutto può succedere) COMMEDIA Un cast di dive (e divi) per una commedia romantica caricaturale sulla sessualità delle donne âgée. Quattro donne sessantenni leggono "Cinquanta sfumature di grigio" e la loro vita prende una svolta inaspettata. Regia di Bill Holderman con Jane Fonda, Alicia Silverstone, Mary Steenburgen, Diane Keaton, Andy Garcia, Candice Bergen, Richard Dreyfuss, Mircea Monroe, Don Johnson, Wallace Shawn. Durata 104 minuti - Produzione USA 2018. Da trent'anni, Diane, Vivian, Sharon e Carol si assegnano a turno un libro da discutere davanti a un bicchiere di vino. Insieme formano un 'book club' in cui si confrontano e voltano pagina. Sessantenni sull'orlo di una crisi sessuale, a parte Vivian che è ricca sfondata, colleziona uomini e ha paura dell'amore vero, decidono di leggere "Cinquanta sfumature di grigio". Le prodezze di Christian Grey le convincono a rimediare alla povertà della loro vita sessuale. Con ogni mezzo, ad ogni costo. Diane seduce suo malgrado un pilota di linea, Vivian flirta con un grande amore della giovinezza, Sharon opta per i siti d'incontri online, Carol prova a risvegliare gli ardori di un marito che le preferisce la moto. Il risultato sarà naturalmente un successo. I buoni libri influenzano le nostre vite, i pessimi ahimè pure. La prova è la commedia di Bill Holderman, autore sconosciuto (e resterà tale) che ripassa lo smalto alla storia di belle donne all'acchiappo. La sceneggiatura, convenzionale e vagamente reazionaria, regala a ciascuna il suo profilo: Jane Fonda incarna il tratto cinico e seccamente seduttivo, Diane Keaton ripropone la stagionata icona del cinema di Allen, pigiando a fondo (troppo a fondo) il pedale del burlesco, Candice Bergen ostenta il carattere altero e una vita ritirata in compagnia di una gatta letargica, 'sottile' metafora di una vita sessuale passiva, Mary Steenburgen condivide la scena con un marito che ha perso la passione e l'erezione. Insieme costituiscono la loro speciale comunità casalinga da cui partono unite e solidali alla conquista dell'amore. La questione insomma è sempre quella, sposarsi. La commedia, di conseguenza, è sentimentale e finirà col mostrare che il cuore ha ragioni che il sesso (da solo) non conosce. Attorno a loro due 'ragazzi' con troppe qualità per essere veri. Andy Garcia, pilota di linea, e Don Johnson, divorziato con dote e devozione, sono pronti a sfoderare fascino,
fiori e monetine per un desiderio. Diversamente dal Grey del romanzo, che riaccende la fiamma che cova ancora nelle signore, gli uomini del club letterario non registrano nessuno dato estremo o selvaggio, che il giudice federale di Candice Bergen giudicherebbe d'altronde inappropriato fino alle manette. Woman's film in cerca di un destino per le sue protagoniste, Book Club - Tutto può succedere è un'opera prima atona e senza ritmo che si impegna con troppi sforzi e pochi risultati a essere divertente e a omaggiare il cinema di Nancy Meyers (L'amore non va in vacanza, È complicato). Un club stellare, che non si preoccupa troppo della qualità delle proprie letture, non basta da solo a salvare una commedia romantica caricaturale sulla sessualità delle donne âgée. La messa in scena, priva di immaginazione, le presenta perennemente occupate a sorseggiare vino bianco dentro quadri lussuosi. I caratteri, altrettanto ordinari, sono costruiti sulla giustapposizione di cliché: la donna libera e indipendente che non conosce il sentimento amoroso ma (ri)trova il suo grande amore, la vedova, infantilizzata fino all'assurdo da due figlie ossessionate dalla sua età, che esita a vivere il suo colpo di fulmine col super pilota, la divorziata, felicissima di non avere un orgasmo da diciotto anni, che passa improvvisamente le ore sui siti di incontri e infine la sola socia del club ancora sposata che cerca ogni stratagemma possibile per riaccendere il suo matrimonio. Non sorprenderà troppo scoprire che sotto l'egida di Christian Grey si parli poco o niente di letteratura alle riunioni confidenziali. Se in Il club di Jane Austen le opere della celebre scrittrice inglese provocavano nelle cinque protagoniste profonde trasformazioni, un'evoluzione che lasciava disarmati i loro compagni, in Book Club ritroviamo le stesse premesse salvo per un dettaglio affatto insignificante. Le nostre eroine non divorano Jane Austen o Marguerite Yourcenar ma si gettano sulle sfumature di E. L. James, trilogia sull'amore ai tempi delle fruste e delle manette. A questo punto è lecito domandarsi cosa abbiano letto nei decenni le quattro protagoniste per arrivare fino a quelle pagine di cui l'effetto è ovviamente immediato. Le avventure di Anastasia Steele, la protagonista di "Cinquanta sfumature di grigio", le obbliga a riconsiderare le loro relazioni coniugali o i loro nubilati volontari. Fortunatamente per lo spettatore, le fanciulle non disserteranno troppo sui meriti letterari del libro in questione, troppo assorbite a leggerlo con una sola mano e a stravolgere la loro routine. Certo Book Club potrebbe accontentare i nostalgici del cinema americano di un'altra stagione, interpretata col sorriso da quattro dive il cui ruolo è ritagliato sulle rispettive personalità cinematografiche. Le stravaganze vestimentarie di Diane Keaton, lo sguardo ironico di Candice Bergen, la leggerezza di Mary Steenburgen e l'autorità naturale dell'imperiale Jane Fonda sono un'evidenza ma non fanno mai di Book Club un'altra cosa che una vetrina solenne di talenti che potrebbero difendere ben più che la loro gloria passata. La rivoluzione di script all'altezza del valore di attrici mature non sembra ancora iniziata a Hollywood, né altrove.
3873 - I FRATELLI SISTERS DRAMMATICO/WESTERN Realista e parodico, il western di Audiard riprende i codici del genere per deviarli come un treno impazzito nell'America della corsa all'oro. L'obiettivo di due ambiziosi fratelli è ammazzare un cercatore d'oro dai modi molto eccentrici. Riusciranno a portare a termine la missione? Regia di Jacques Audiard con Jake Gyllenhaal, Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Riz Ahmed, Jóhannes Haukur Jóhannesson, Rebecca Root, Ian Reddington, Lexie Benbow-Hart, Nick Cornwall, Philip Rosch. durata 122 minuti - Produzione Francia, Spagna, Romania, Belgio, USA 2018. Oregon, 1851. Eli e Charlie Sisters sono fratelli e pistoleri virtuosi al servizio del Commodore, padrino locale che li lancia sulle tracce di Herman Warm, cercatore d'oro fuggito in California. L'uomo ha messo a punto un processo chimico per separare l'oro dagli altri residui minerali su cui il Commodore vuole mettere le mani. A cavallo, i Sisters avanzano verso il loro obiettivo per torturarlo e poi piantargli una pallottola in testa. A precederli nella caccia è John Morris, investigatore umanista che ha il compito di rintracciare Warm e trattenerlo fino all'arrivo dei due sicari. Ma il chimico è pieno di sorprese e finisce per sorprendere Morris, coinvolgendolo nella sua impresa: trovare l'oro e costruire una società ideale a Dallas. Ostinato nella ricerca, Charlie prosegue la cavalcata mentre Eli comincia a porsi delle domande sul senso delle loro azioni e sulla sulfurea reputazione che li precede ovunque vadano. Primo film americano di Jacques Audiard, 'The Sisters Brothers' conquista l'Ovest e riflette a colpi di colt sulla fraternità biologica. Tra l'Oregon e la California, la strada è lunga e gli incontri tanti, il viaggio cova l'oro e un segreto: la consapevolezza che la fratellanza non è un sentimento vano. Realista e parodico, 'The Sisters Brothers' è un percorso iniziatico che mette alla prova il legame di fraternità che unisce i 'Sisters'. Il cognome (Sisters), che contempla la 'sorellanza' dei fratelli e la grazia del gesto femminile (si prendono cura l'uno dell'altro tagliandosi reciprocamente i capelli), corregge il culto della virilità rimproverato al regista in ''Dheepan'', thriller politico a base di testosterone, ideologia passiva e artiglieria pesante. Pieno di humor nero e di profondità insospettabili, di personaggi truculenti e
avventure memorabili, il western di Audiard riprende i codici del genere per deviarli come un treno impazzito nell'America della corsa all'oro. Adattamento del romanzo omonimo di Patrick deWitt, 'The Sisters Brothers' va al di là dell'omaggio al genere e insegue le sue prede al fianco di due criminali che incarnano alla perfezione il folclore del Far West. Sovente bestiali e cattivi, qualche volta sensibili e rabbuiati davanti alle loro azioni selvagge e violente, i fratelli Sisters cavalcano costantemente tra il tono elegiaco di Eli e l'azione costante di Charlie. Il racconto mirabilmente condotto, con le sue svolte senza ritorno e le sue rotture di tono, non chiosa il passato familiare e professionale dei nostri. Cortocircuitando l'intrigo principale (il duo che tallona le sue vittime), Audiard segue parallelamente due personaggi gentili che coltivano insieme un'affinità elettiva. Rovescio romantico del tandem scordato e comico, John Morris (Jake Gyllenhaal) e Herman Warm (Riz Ahmed) incarnano le due facce dell'uomo onesto che il coraggio, il senso della 'decency' e l'intelligenza voterebbe al successo. Ma la prepotenza cieca e arbitraria dei fratelli Sisters dimostra che l'America non ha prosperato sulla fortuna di uomini dabbene ma sull'avidità di uomini famelici. Divorata dalle fiamme, come il granaio nella prima sequenza, l'America affonda sulla riva del fiume e nello spirito 'caustico' di mostri a cui è concesso di dormire in pace. Negli spazi americani, Audiard insegue invano un sentimento di solidarietà e giorni migliori che non arriveranno mai. John C. Reilly (Eli) e Joaquin Phoenix (Charlie) sono gli assi di una partita che gioca sui contrasti, una polarità elementare che si innesca o culmina nel titolo stesso del film. Se il primo concentra una ferita e una ricerca di senso in una cicatrice che risale come una virgola dalle labbra fino al naso, il secondo dispensa le parole che gli mancano tracciando un imprevedibile 'comeback'. Saldo e curiosamente forbito, Eli riflette per due cercando disperatamente il cammino della loro redenzione comune, ingarbugliato e anarchico, Charlie lascia parlare i pugni e le pistole. In sella a un cavallo che fa marcire le loro coscienze più dei cowboy abbattuti alle spalle, galoppano verso un sorprendente ritorno alle origini, alla mamma e al sapone.
3872 - AMERICAN ANIMALS DRAMMATICO Un gruppo di ragazzi si convince di poter realizzare una rapina straordinaria che rimarrà nella storia. Il film porta la fusione tra documentario e fin- zione al suo ultimo stadio: trascinante, diverten- te e dolorosamente umano. Regia di Bart Layton Con Evan Peters, Barry Keoghan, Jared Abrahamson, Blake Jenner, Ann Dowd, Udo Kier. durata 116 minuti – USA 2018 Spencer è uno studente d'arte che sente nella sua vita l'assenza di qualcosa di significativo che lo ispiri, fosse anche un evento tragico. Il suo miglior amico d'infanzia, Warren, ha ottenuto una borsa di studio come giocatore di ca lcio ma è insoddisfatto del college e della sua mediocrità borghese. Quando Spencer scopre che nella biblioteca della Transylvania University di Lexington in Kentucky, sono custoditi testi di grande valore, i due iniziano ad architettare una rapina e coinvolgono anche Erik e Chas. Oltre al colpo nello stesso college che frequentano, Warren progetta anche come piazzare successivamente una refurtiva così rara, entrando in contatto con mercanti d'arte europei. Raccontato dagli stessi ragazzi, ormai cresciuti, che hanno commesso il colpo nel 2003, American Animals porta la fusione tra documentario e finzione al suo ultimo stadio e segnala il talento di Bart Layton nel maneggiare anche i meccanismi della fiction. Siamo di fronte a quattro giovani bianchi americani più o meno di buona famiglia, che nonostante le occasioni che gli aprono la loro condizione privilegiata e il college non sanno che fare delle proprie vite. Il loro orizzonte ultimo è la celebrità o la ricchezza o la gloria di un grande artista e quello che gli offre la propria vita non sembra sufficiente. L'assenza di orizzonti ideali fa così di loro anime perse pronte a inventarsi una folle impresa pur di trovare finalmente qualcosa di eccezionale e unico. In questo ha un forte peso anche la mentalità del gruppo, dove le idee più balzane ricevono sostegno dai compagni fino a sembrare sensate e prendere corpo.
3871 - NON SONO UN ASSASSINO THRILLER Il vice questore Francesco Prencipe esce di casa per raggiungere il suo migliore amico, il giudice Giovanni Mastropaolo, che non vede da quasi due anni. Quella stessa mattina il giudice viene trovato morto. Un thriller sul lato più nero della coscienza, non sempre all’altezza delle ambizioni. Regia di Andrea Zaccariello con Riccar do Scamarcio, Alessio Boni, Edoardo Pesce, Claudia Gerini, Sarah Felberbaum durata 111 minuti – Italia 2019 Francesco Prencipe è vicequestore e amico fraterno del giudice Giovanni Mastropaolo, oltre che dell'avvocato Giorgio, di ricca famiglia ma che ha smesso di esercitare dopo una delusione d'amore e una caduta nell'alcolismo. Quando il giudice Mastropaolo viene trovato ucciso, Francesco, che è l'ultimo ad averlo visto, è il principale indiziato dell'indagine. Lui si dichiara innocente e si affida per la propria difesa a Giorgio, inoltre cerca di ricongiungersi con la figlia, che non gli perdona di aver lasciato la famiglia per un'altra donna. Tutti, inclusi i colleghi in polizia, accusano Francesco di essere una persona orribile e solo Giorgio sembra essere dalla sua parte, anche se da ragazzini Francesco finì per escluderlo e preferirgli Giovanni come amico del cuore. I tre strinsero anche un misterioso patto: non aprire mai un cassetto segreto della scrivania di Giovanni, dove lui aveva nascosto qualcosa che non ha mai voluto rivelare.
3870 - LE INVISIBILI Titolo originale LES INVISIBLES COMMEDIA DRAMMATICA Dopo la chiusura dell'Envol, le assistenti sociali avranno tre mesi per reintegrare le donne di cui si prendono cura: falsificazioni, bugie... d'ora in poi, tutto è permesso! Una brillante commedia sociale in cui tutto funziona a meraviglia, a partire dal riuscitissimo casting. Regia di Louis-Julien Petit. Con Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie Lvovsky, Déborah Lukumuena,Sarah Suco Durata 102 minuti - Francia 2018 Lady D, Édith Piaf, Brigitte Macron, Beyoncé, Salma Hayek e le altre scalpitano davanti al cancello dell'Envol, centro di accoglienza diurno ubicato nel Nord della Francia e destinato a ricevere donne senza fissa dimora. Nascoste dietro agli pseudonimi celebri che si sono scelte per preservare il loro anonimato, cercano e trovano per qualche ora riparo tra quelle mura. Una doccia, un caffè, qualche ora di calore umano le confortano e le rimettono in piedi. Almeno fino al giorno in cui Audrey e Manu, che dirigono con p olso e benevolenza il centro, non ricevono lo 'sfratto'. I fondi sono sospesi secondo le disposizioni della municipalità che ritiene il tasso di reinserimento insufficiente e non vuole più dispensare senza risultati. Ma Audrey e Manu con l'aiuto di Hélène, psicologa trascurata dal marito, non si arrendono e decidono di installare clandestinamente un laboratorio terapeutico e un dormitorio. Radioso come Discount, il nuovo film di Louis-Julien Petit volge una suggestiva materia documentaria sul quotidiano di donne senza un domicilio fisso in una brillante commedia sociale. E tutto funziona a meraviglia, a partire dal casting condotto da quattro attrici resistenti: Audrey Lamy, Corinne Masiero, Déborah Lukumuena e Noémie Lvovsky. Al loro fianco una dozzina di donne che hanno conosciuto la precarietà e la strada, attrici non professioniste le cui vite hanno in alcuni casi ispirato il loro ruolo. Dirette con grazia e filmate col cuore, le interpreti si rivelano dentro un film che fronteggia l'incapacità delle civiltà moderne di farsi carico della sorte dei più fragili. In perfetto equilibrio tra cinema impegnato e feel good movie, Le invisibili insinua in maniera sottile la violenza della strada (l'aggressione sessuale) e il terrore come norma quando una donna è fuori nel mondo.
Elusa qualsiasi idea di moralismo o di miserabilismo, Louis-Julien Petit sceglie il sorriso e l'ottimismo, cogliendo il côté solare dei centri di accoglienza, i volti, le persone, le personalità, i caratteri, le traiettorie. Pesca le 'vere i nvisibili' e le porta sullo schermo, rivelando le donne dietro ai personaggi e trovando insieme a loro la speranza. Nessuna risoluzione miracolosa, la vittoria è quella dei valori, è il processo di rilancio di individui umiliati e dimenticati che ritrovano la propria dignità denunciando un sistema sociale talvolta incoerente. 3869 - IL TRADITORE DRAMMATICO-BIOGRAFICO Il primo grande pentito di mafia, l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Bellocchio tiene in pugno il grande schermo e mette allo specchio uno Stato criminalmente assente . Regia di Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Maria Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Alessio Praticò, Fausto Russo Alesi, Goffredo Maria Bruno, Nunzia Lo Presti, Federica Butera, Nicola Calì. Durata 148 minuti - Italia 2019 Sicilia, anni Ottanta. È guerra aperta fra le cosche mafiose: i Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie. Mentre il numero dei morti ammazzati sale come un contatore impazzito, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, è rifugiato in Brasile, dove la polizia federale lo stana e lo riconsegna allo Stato italiano. Ad aspettarlo c'è il giudice Giovanni Falcone che vuole da lui una testimonianza indispensabile per smontare l'apparato criminale mafioso. E Buscetta decide di diventare "la prima gola profonda della mafia". Il suo diretto avversario (almeno fino alla strage di Capaci) non è però Riina ma Pippo Calò, che è "passato al nemico" e non ha protetto i figli di Don Masino durante la sua assenza: è lui, secondo Buscetta, il vero traditore di questa storia di crimine e coscienza che ha segnato la Storia d'Italia e resta un dilemma etico senza univoca soluzione. Marco Bellocchio è uno dei pochi registi che ancora tengono in pugno il grande schermo, con una consapevolezza profonda del vissuto cinematografico internazionale e un comando totale della propria visione personale. Il che è evidente fin dalla prima scena de 'Il traditore': una festa di famiglia (e di Famiglia) che contiene in sé tanto 'Il gattopardo' quanto 'Il padrino', e un prologo che enuclea tutta la vicenda a seguire, a cominciare da quella conga che è un cordone ombelicale pronto a stringersi ad ogni giro di danza. Ed è una premonizione anche lo
sguardo malinconico di Tommaso Buscetta (un magistrale Pierfrancesco Favino) che vede fuori dalla finestra il figlio Benedetto (solo di nome), tallone d'Achille del padre e simbolo della sua sconfitta. 'Il traditore' è un film doppio fin dal titolo, perché il tradimento è tale dal punto di vista di Cosa Nostra, ma non lo è dal punto di vista del riscatto umano del "primo pentito". La doppia lettura è intrinseca alla vicenda di Buscetta, per alcuni un eroe, per altri un infame, un opportunista di comodo ma anche una cartina di tornasole dell'ipocrisia del sistema di giustizia. La manifestazione visibile di questo doppio registro è la continua alternanza nel film fra un dentro e un fuori: l'interno e l'esterno delle case, il crimine organizzato in cui si è catapultati da bambini e da cui non si esce veramente mai, il carcere e la libertà (vigliata, condizionata, comunque impermanente), le auto americane con il tettuccio che "si apre e si chiude", la palla dentro o fuori in una partita di calcio guardata da italiani usciti dal loro Paese con l'eterno sogno di rientrarci. Sono doppi i fantasmi e le visioni che, come sempre nel cinema di Bellocchio, visitano i viventi come un 'memento mori'. Ed è doppia la percezione stessa della morte, perché ogni membro di Cosa Nostra (come ogni essere umano) è un morituro, e ciò che fa la differenza è solo la consapevolezza con cui Giovanni Falcone sa che la fine arriverà per tutti, anche la mafia stessa. Buscetta è già elemento di cesura fra una criminalità antica e una nuova, con un codice d'onore più elastico e una minore lealtà alla famiglia. "Alla fine si muore e basta" quando nel Grande Gioco delle Sedie perdi il posto, perché la morte, come la mafia, "sa aspettare" il momento giusto per far tornare i suoi conti. Quel che di certo ha raggiunto la fine di un suo ciclo di vita è il gangster movie, di cui Bellocchio certifica con questo film l'implosione naturale: qui non c'è la classica parabola di ascesa e caduta del boss criminale, databile fin dai tempi di Piccolo Cesare, poiché 'Il traditore' inizia già dalla cattura di Buscetta e non ripercorre a ritroso la sua fama. Cosa Nostra è finita, afferma Buscetta, e adesso bisogna parlare: "Dì le cose", intima il boss, e Bellocchio racconta quel "teatro psicologico" che è il crimine organizzato, fatto di riti tribali e di brutalità ferina, ma anche un'Italia connivente che non garantisce protezione o lavoro e copre le sue mancanze con la retorica del 'Và pensiero'. Uno Stato criminalmente assente che Bellocchio mette allo specchio con sarcasmo - lui che conosce bene la differenza fra sarcasmo e ironia - aggiungendo qua e là una pennellata pittorica (Buscetta come un Cristo del Mantegna) e una metafisica (Don Masino in bicicletta lungo il corridoio): tocchi d'autore, zampate di una tigre che (per fortuna) è ancora fuori dalla gabbia.
3868 - VICE – L’UOMO NELL’OMBRA DRAMMATICO-BIOGRAFICO Dick Cheney è stato vice-presidente durante l'amministrazione di George W. Bush. Il film racconta la sua storia.Una biografia politica brillante, irriverente, indiavolata. Con una prova impressionante di Christian Bale. Regia di Adam McKay con Amy Adams, Christian Bale, Steve Carell, Bill Pullman, Sam Rockwell, Jillian Armenante, Brandon Sklenar, Mark Bramhall, Brandon Firla, Alison Pill. durata 132 minuti - USA, Gran Bretagna, Spagna, Emirati Arabi Uniti 2018 Negli anni Settanta Dick Cheney sta con una ragazza davvero in gamba, Lynne, che riesce a farlo ammettere all'Università, dove lui però viene travolto dal gozzovigliare da college e, tra una sbornia e l'altra, finisce per farsi espellere. Non contento, continua a bere anche mentre lavora ai pali della corrente elettrica, finisce in una rissa e viene arrestato per guida in stato di ebrezza. A quel punto Lynne gli dà un ultimatum: o diventa la persona di potere che lei in quanto donna non può essere ma può aiutare e guidare, oppure tra loro è finita. La storia è nota: i due diventeranno una "power couple" di Washington e domineranno placidamente, quasi nell'ombra, l'amministrazione di George W. Bush, tra le più devastanti per la democrazia americana. Dopo ''La grande scommessa'' Adam McKay continua nel filone della satira ad altissima velocità, passando dalla finanza corrotta ma pur sempre contenuta in una manciata di anni del film precedente, fino ad abbracciare in 'Vice - L'uomo nell'ombra' una biografia politica di circa cinquant'anni, che inizia durante l'amministrazione Nixon. Abita il corpo di Cheney il camaleontico Christian Bale, in una performance impressionante ma allo stesso tempo pure in understatement, calma, sicura di sé, come fosse una pietra intorno a cui turbina la corrente. L'unica che tiene il suo passo e che anzi all'inizio ne detta il ritmo è la moglie Lynne, interpretata da Amy Adams, al principio più assetata di potere del marito e poi, scoraggiata dal 'coming out' della figlia, quasi restia a fare l'ultimo passo. Ma a quel punto è troppo tardi: Dick ha assaggiato il potere e ne è inebriato, persino più di quanto lo sia dalle paste che lo spingono verso ripetuti infarti. Quando a Cheney sarà offerta la vicepresidenza, normalmente considerata una carica poco influente, lui ne farà la posizione da cui dominare l'intera amministrazione. Eminenza grigia si circonda di una schiera di aiutanti, tra cui il suo ex maestro Donald Rumsfeld (che ha il volto di Steve Carell), abituato a una politica più aggressiva, mentre la caratteristica di Cheney è sempre stata quella di essere quieto, silenzioso, poco appariscente. Non riesce infatti a farsi strada nelle elezioni e in un sondaggio interno al partito Repubblicano finisce ultimo, così decide di rinunciare alle primarie con rammarico. Solo in seguito capirà che invece quella è stata una benedizione e il suo potere (che in un geniale inserto viene paragonato a
quello del Galactus della Marvel) sarà molto più influente così, esercitato dietro un presidente incapace come George W. Bush. Quest'ultimo è interpretato da Sam Rockwell che, in un ruolo piuttosto detestabile, riesce a fare quasi tenerezza, perché non capisce quale serpe si sia preso in seno pur di emanciparsi dal padre. 'Vice' racconta una perversa fascinazione per il potere, che esplode quando il protagonista realizza come un incontro a porte chiuse tra Nixon e Kissinger può portare al bombardamento di Paesi lontani e a dare una nuova direzione al mondo intero. A rendere però il film qualcosa di unico è lo stile dal ritmo forsennato e dal taglio eccentrico, con la voce over di un narratore che incarna l'uomo comune americano (è il buon Jesse Plemons) e con diverse trovate spiazzanti. Per esempio a un certo punto sembra che la carriera di Cheney sia finita e iniziano cartelli via via più esagerati e agiografici su come la vita del protagonista e della sua famiglia si sia incamminata verso un bucolico tramonto, con tanto di titoli di coda che partono, solo per poi essere interrotti da una fatale telefonata. McKay gioca inoltre con le rappresentazioni del potere, scavalcando a destra il gusto shakespeariano di ''House of Cards'' e immaginando uno scambio di battute tra Dick e la moglie Lynne in pentametri giambici e inglese arcaico. A cui subito però giustappone la versione più "realistica" di quella stessa situazione, dove Cheney si limita a bofonchiare un paio di battute pensieroso e la moglie annuisce, togliendo ogni grandeur anche al suo genio di cospiratore. Si ride quindi parecchio, ma sempre a denti stretti e spesso dopo la risata arriva subito il colpo allo stomaco. Il film si spinge inoltre al di là della figura del protagonista, in una satira della società americana impoverita economicamente e pure moralmente, assorbita dall'intrattenimento e dallo sballo, disinteressata o incapace di fronte a una politica labirintica. Ci sono passaggi ferocissimi, di pura misantropia, dove l'abbrutimento e l'idiozia degli americani (ma vale in fondo per ogni popolazione democratica) emergono prepotentemente, grazie a stacchi di montaggio extradiegetici. A volte questi inserti sono frammenti di scene in luoghi lontani, ma in qualche caso sono persino analogici, come fossimo in un film di Ejzenstejn. Il motivo più ricorrente è quello della pesca che Cheney praticava e i cui ami con esca punteggiano il film, sottolineando come il protagonista tenda le proprie trappole. I mutamenti politici innescati da Cheney, tra cui spicca la nascita di Fox News con la morte della par condicio, sono visti come il germe da cui prende il via la deriva destrorsa dell'America (ma non solo) contemporanea, con un dilagare di falsità o, per dirla come Trump, di "fatti alternativi". Ma anche il gusto per nomi nuovi e ingannevoli, con la funzione rendere idee e leggi più digeribili agli elettori, è una strategia chiave già di Cheney e dei suoi esperti di comunicazione. Del resto durante la Presidenza Bush è stata fatta una guerra sulla base di informazioni falsate riguardo armi di distruzioni di massa in Iraq e sono stati coniati raccapriccianti eufemismi, come "interrogatorio potenziato" per indicare in pratica la tortura senza nominarla mai. Il film non vuole comunque dare la colpa al solo Cheney che pur ha fatto la sua parte, ma ha in fondo anche 'preso' parte a un sistema già diretto in questa direzione. Ancora giovane infatti chiederà al suo maestro Rumsfeld: «Noi in cosa crediamo?» e quello gli scoppierà a ridere in faccia. Gli ideali insomma erano già ampiamente morti ben prima che lui arrivasse al potere e la Casa Bianca di Nixon era una messa in scena, dominata da Kissinger, dove la sola cosa importante era non farsi cogliere con le mani nel sacco. Il genio di Cheney è stato agire con la riservatezza e la discrezione di un uomo quasi invisibile.
3867 - MA COSA CI DICE IL CERVELLO COMMEDIA Il film intende raccontare la realtà con la quale gli italiani si confrontano ogni giorno, abituandosi al peggio e facendosi andare bene qualunque cosa. Tra spy story e parodia, Paola Cortellesi dichiara guerra al degrado. Regia di Riccardo Milani con Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Tomas Arana, Teco Celio, Remo Girone, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Giampaolo Morelli. Durata 98 minuti - Italia 2019. Giovanna lavora al ministero dove in apparenza conduce una professione che più grigia non potrebbe essere, o meglio così appare in pubblico per camuffare la sua vera identità, quella di agente della Sicurezza Nazionale il cui primo dogma è non dare nell'occhio. Tra una missione a Marrakech e una a Mosca si riavvicina ai compagni di liceo, che possono dire di fare una vita soddisfacente... finché non confessano le rispettive vessazioni subite da un assortimento di cafoni o ricchi prepotenti. Giovanna, mentre dà la caccia a un terrorista intento a mettere insieme un'arma di distruzione di massa, decide che non può restare a guardare l'umiliazione e il conseguente abbrutimento dei suoi amici... Una donna dedita alla sicurezza del Paese è avvilita dal degrado, soprattutto da quello romano, e decide di prendersi una rivincita con mezzi a dir poco spropositati contro una galleria di maschere, rispetto a cui è troppo facile sentirsi superiori, il tutto mentre si consuma una blandissima parodia del genere spionistico. Quarto film consecutivo della coppia (anche nella vita) Riccardo Milani-Paola Cortellesi dopo ''Scusate se esisto!'', ''Mamma o papà?'' e il grande successo di pubblico di ''Come un gatto in tangenziale'', 'Ma cosa ci dice il cervello' è però disarmante. Se l'idea di fondo ha il retrogusto di superiorità intellettuale della sinistra che vuole dare lezioni al popolo bue o ai "cafonal", la parte di spionaggio vorrebbe invece essere semplicemente comica ma è più spesso penosa, soprattutto per l'insipienza spettacolare della messa in scena. In particolare il quartier generale della Sicurezza Nazionale è un set di una povertà abbagliante, dove la fotografia non ha alcuna profondità e i dialoghi messi in bocca al povero Remo Girone sono enunciati con mal celato imbarazzo. Paola Cortellesi fa del proprio meglio e sicuramente ha un talento comico degno di miglior causa, così come è un vero spreco l'uso di Vinicio Marchioni e Lucia Mascino nel ruolo di amici senza colore, e ancora peggio va a Claudia Pandolfi, cui tocca una macchietta chiassosa. Stefano Fresi è poi l'interesse romantico del liceo di Giovanna, che una volta era un atleta e ora è un obeso, ma naturalmente dal cuore grande, tanto che sarà il suo nobile tentativo di farsi rispettare dagli studenti (per certi versi un ritorno di Milani ai temi del suo esordio con ''Auguri professore'') a mostrare a Giovanna che il buon esempio è più efficace della vendetta.
3966 - ANIMALI FANTASTICI – I CRIMINI DI GRINDELWALD FANTASTICO-AVVENTURA Continuano le avventure di Newt, lo studioso di creature magiche alle prese con animali fantastici in fuga. Un convincente Jude Law/Silente in un capitolo di passaggio ad alta densità di personaggi e colpi di scena. Regia di David Yates con Johnny Depp, Eddie Redmayne, Zoë Kravitz, Katherine Waterston, Alison Sudol, Dan Fogler, Jude Law, Claudia Kim, Carmen Ejogo, Callum Turner. durata 134 minuti. Gran Bretagna - USA 2018. New York, 1927. Sono passati pochi mesi dalla cattura da parte del MACUSA del perfido e potente Grindelwald e, come da minaccia, il Mago Oscuro sfugge presto alla detenzione, nel corso di una sequenza aerea che stabilisce da subito le caratteristiche dello spettacolo visivo che sta per seguire: vertiginoso, inquieto e acrobatico. Grindelwald ha piani estremi, sul mondo dei maghi e su quello dei non maghi, e si dirige a radunare i suoi seguaci, pescando tra le fila degli scontenti per i metodi repressivi e violenti del Ministero della Magia. Ma in particolare cerca Credence, l'Obscuriale miracolosamente scampato alla morte. Anche Newt Scamander, il timido magizoologo, è sulle tracce del ragazzo, per conto di Albus Silente. E naturalmente anche il Ministero, e l'Auror Tina, con la quale Newt ha un malinteso sentimentale in sospeso. Il secondo film della serie 'Animali Fantastici' è quello in cui si fanno più stretti ed evidenti i legami con l'universo della saga di Harry Potter, si va e si viene da Hogwarts, s'intravedono Dobby, una giovane McGonagall e soprattutto entra in scena Silente stesso. Silente è incarnato da un affascinante Jude Law che gli dona carisma, sicurezza, e non ultima quella dose di ambiguità che il personaggio anziano si era lasciato alle spalle, ma che sappiamo presente nel suo curriculum e intimamente legata proprio alla relazione con Grindelwald. È questo però anche il capitolo in cui ci si lascia definitivamente alle spalle il tempo della favola e del disimpegno: lo sancisce metaforicamente l'uccisione di un bambino, tra le prime azioni del malvagio evaso, mentre, a livello più esplicito, il protagonista è chiamato a scegliere da che parte stare, lui che avrebbe preferito di gran lunga potersi disinteressare dei tormenti umani per dedicarsi con curiosità da scienziato ai suoi animali. Non è più tempo di incertezze e allusioni: quello del Mago Oscuro è un progetto nazista, di pulizia etnica, l'auspicio di un regime del terrore, drappeggiato di nero e di follia, e tutto lascia intendere che la strada per abbatterlo sarà lunga e costellata di perdite. Scritto e sceneggiato dalla Rowling, col fedelissimo David Yates alla regia, 'I crimini di Grindelwald' è talmente popolato di personaggi, nomi, incantesimi, colpi di scena che, specie nella zona finale, rischia l'effetto magic soap (opera), ma è lo scotto che paga chi ha una platea affamata da nutrire e in questo modo la creatrice sta assicurando che le scorte di novità sono più che abbondanti, e che l'attività transmediale che seguirà la visione non conoscerà la noia.
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