15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
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LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI Il Giovedì Santo Il Venerdì Santo di un altro impegno o della stanchezza. È tutto un’al- tra cosa svegliarsi la mattina di Pasqua dopo aver vis- a cura di D. KRZYSZTOF suto insieme a Gesù la sua passione, morte e risurre- (CRISTOFORO) zione; e questa opportunità ci viene offerta, appunto, M. ZAJCHOWSKI, OSB dalla liturgia. Giovedì sera, dunque, rivivremo due momenti: a cura di ciò che era avvenuto nel cenacolo e poi l’esperien- DON LUCIANO za dell’orto degli ulivi. Durante l’ultima cena Gesù BIANCHI istituirà due sacramenti: l’Eucaristia e il sacerdozio ministeriale. La lavanda dei piedi ci ricorderà il suo testamento d’amore e al termine della Santa Messa il C ari fratelli e sorelle, ci stiamo preparando sacerdote sposterà il Santissimo Sacramento all’alta- V come comunità cristiana a vivere la liturgia re della reposizione – questo sarà il modo simbolico iviamo il Venerdì San- della Settimana Santa e, in modo particola- per ricordarci l’agonia di Gesù nel Getsemani. to nelle nostre chie- re, il Sacro Triduo Pasquale, che costituisce il perio- Vi auguro di tutto il cuore che sia una serata vissu- se inginocchiandoci do più importante di tutto l’anno. Viverlo in maniera ta in famiglia, e cioè insieme a tutti i fratelli e sorelle davanti alla Croce di Cristo, profonda e autentica, seguendo il ritmo liturgico del- intorno all’unica tavola della parola di Dio e dell’Eu- ma senza dimenticare i dram- la Chiesa, ci può aiutare a comprendere il significato caristia. La nostra cena eucaristica, infatti, trae ori- mi che sta passando il mondo dei riti pasquali e forse perfino a riscoprire il senso gine dalla pasqua ebraica, che si svolgeva in famiglia d'oggi: la pandemia e la trage- della vita, recuperare la fede e la speranza. e dove la cosa più importante non era il cibo ma il dia della guerra. Tanti cristiani, purtroppo, impegnati nelle faccende racconto storico della salvezza operata da Dio. Forse In questo tempo tutti siamo sta- temporali, rischiano di impoverire la loro esperien- più di un racconto, una vera catechesi svolta in modo ti travolti da un grande dolore. za pasquale, vivendo i giorni di grazia che la Chiesa tale da far percepire agli ascoltatori che la liberazio- Abbiamo scoperto la nostra fra- ci offre, come tempo per realizzare gli impegni «last ne dalla schiavitù del peccato li riguarda in prima gilità e impotenza. Abbiamo ca- minute», come ad esempio la pulizia di casa oppure persona; che non si tratta soltanto di un evento acca- pito che le certezze, che ci sem- lo shopping. La preoccupazione è quella di arrivare duto nel passato ma è ciò che accade di nuovo oggi; brano affidabili, si rivelano invece inconsistenti. di speranza, perchè Dio, nel suo amore infinito, pronti alla grande domenica della risurrezione. Sa- che la vita della chiesa è la mia vita, la vita della mia Abbiamo dovuto prendere atto che le relazioni consegna il suo unico Figlio per la nostra salvez- rebbe importante, invece, riscoprire la bellezza e la famiglia e della mia comunità parrocchiale. tra le persone e le nazioni non sono improntate za. Gesù, che scusa i suoi crocifissori, vince la ricchezza del Sacro Triduo, a partire dal suo primo Mentre vi auguro un buon proseguimento della Qua- alla fraternità. Ci ha fatto male sapere che l'uomo, violenza con il perdono. Donando la sua vita, ci giorno, il Giovedì Santo, quando alla sera ci trovere- resima, al tempo stesso esprimo la mia speranza di mosso da interessi economici, preferisce usare la dà la prova che la morte viene definitivamente mo nelle nostre chiese per partecipare comunitaria- incontrarci in chiesa a celebrare insieme il dolore forza piuttosto che la ragionevolezza e il dialogo. sconfitta. mente alla Cena del Signore. Non permettiamo che della passione di Gesù, l’attesa per la sua vittoria e la Siamo rimasti disgustati nel vedere che la pre- Anche i drammi, che stiamo vivendo, hanno evi- questo appuntamento importantissimo salti a causa gioia della sua risurrezione. potenza dei grandi calpesta la vita dei piccoli denziato che, nonostante tutto, c'è ancora tanto e i diritti dei poveri e degli innocenti. Anche la bene nel cuore degli uomini. C'è la volontà di al- Passione di Gesù ci ha mostrato il lato negativo leviare la sofferenza con la solidarietà. C'è il desi- dell'uomo, che usa la violenza gratuita e ingiu- derio di fare gesti di vicinanza per stare accanto stificata per sopprimere l'unico Innocente. Il a chi ha perso gli affetti più cari. Alle grandi tra- Venerdì Santo ci obbliga a riflettere sulla nostra gedie che colpiscono fratelli vicini e lontani fa se- facile e frequente indifferenza verso chi soffre. guito una ventata di emozione, che difficilmente Siamo spesso chiusi nelle nostre paure, incapaci si spegne. di ammettere che pure noi siamo responsabili del Il Venerdì Santo ci butta in faccia il tanto male, male presente nel mondo a causa dei nostri silen- che c'è nel mondo, ma ci conferma anche in una zi e comode omissioni. certezza: il bene avrà sempre la meglio sul male; Però oggi non fermiamoci a guardare solo il la vittoria della morte sulla vita è solo passeggera. lato negativo. La Croce di Cristo è anche segno L'Amore prevarrà sull'odio. 3
LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI Il silenzio del Sabato Santo a cura di DON FULVIO GHILARDI 16 OTTOBRE 2021 L'ARRIVO T DI DON FULVIO E ra il giorno della morte di Gesù e quello Per noi è più importante come veniamo a capo del della sua resurrezione sta il Sabato Santo; morire che non come vinciamo la morte. giorno di silenzio e di attesa. Socrate ha vinto il morire, Cristo ha vinto la morte DON DAVIDE La morte è già entrata in azione ha già fatto le in quanto “ l’ultimo nemico ad essere annientato sue vittime e tu non sai cosa dire. sarà la morte! ”. La croce ha gettato un’ombra nella vita degli Venire a capo del morire non significa ancora ve- amici di Gesù; un silenzio che stringe il cuore e ti nire a capo della morte. fa sorgere il dubbio che le sorti del mondo siano La vittoria sul morire rientra nell’ambito delle in mano alla morte e che il destino dell’uomo sia possibilità umane, la vittoria sulla morte si chia- segnato dalla violenza e dalla prepotenza. ma risurrezione. Col ricordo sono là, nella Gerusalemme di due- ….È dalla risurrezione di Cristo che può spirare nel mila anni fa ma con il pensiero sono negli avve- mondo presente un nuovo vento purificatore. nimenti di questi giorni che Papa Francesco ha Vivere partendo dalla Risurrezione: questo signi- definito, nell’Angelus di domenica 20 marzo, un fica Pasqua. massacro insensato dove ogni giorno si ripeto- Nel silenzio del carcere, dove risuonavano solo no scempi e atrocità ….. disumano! Anzi, è anche grida di dolere di torturati, lui ha il coraggio e sacrilego, perché va contro la sacralità della vita la fede di credere che il mondo non è nelle mani umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, della morte ma del Risorto! che va rispettata e protetta, non eliminata, e che Scrive nell’Aprile 1943: “… Il Venerdì Santo e la viene prima di qualsiasi strategia! Pasqua hanno questo di liberatorio, che il pensie- Ma il silenzio del Sabato Santo e la fatica di pro- ro viene distolto dal destino personale, e portato vare a capire e di saper dire che cosa sta succe- molto al di là, fino al senso ultimo della vita, della dendo in questi giorni, mi portano alla mente sofferenza, del corso degli eventi, e che ci è dato di le parole di Bonhoeffer ( Pastore della chiesa concepire una grande speranza”. evangelica, oppositore al nazismo, arrestato dal- Tanti si stanno domandando quale sia il senso la Gestapo il 5 Aprile del 1943 con l’accusa di degli avvenimenti di questi giorni; qualcuno è ar- complotto contro Hitler, condannato a morte il 6 rivato a scorgere i segni dell’Apocalisse: la guer- Aprile del 1945 e giustiziato il 9 Aprile) “Com- ra, la peste, la carestia; noi chiediamo la forza prendete che l’ora della tempesta e del naufragio, dello Spirito Santo per saper leggere questo pas- è l’ora della inaudita prossimità di Dio, non della saggio della storia alla luce della Pasqua anche sua lontananza” per la testimonianza di tanti martiri che non si Dal carcere scriveva: Marzo 1944 sono lasciati travolgere dagli avvenimenti della Pasqua? Il nostro sguardo cade più sul morire che storia ma hanno creduto che la vita, gli uomini e sulla morte. la storia sono nelle mani di Cristo Risorto. 4
LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI PADERGNONE SAIANO In cammino verso Festa Oratorio: Festa Oratorio: un'estate che arde 2-5 giugno Grest: 27-29 maggio Grest: Dal 13 giugno dal 4 al 22 luglio a cura di unioni di gruppo serali con il pen- caso ma é il frutto visibile di una al 1 luglio DON DAVIDE siero al giorno di scuola successi- comunità che decide di costruire Campo ACR CORINI vo, é di certo durante l’estate che atti concreti di amore. É un arde- Campo Elementari Medie a Temú: le nostre attività posso “espander- re che significa anche consumarsi al Mare (Misano Adriatico): dal 31 luglio si” in serenità per un tempo diste- e questo lo sa bene chi conosce le so e prolungato. fatiche dello stare con i ragazzi. dal 4 al 10 luglio al 7 Agosto Ma il bruciare dell’estate non si- Vedrete di seguito le date delle L' etimologia della gnifica solo un dilatarsi nel tempo proposte estive della nostra unità Campo Campo ACR parola estate si ri- di quanto abitualmente facciamo. pastorale: guardatele bene! Medie in Trentino: Elementari a Temú: conduce alla radice L’estate é il tempo in cui maggior- Questi appuntamenti non sono dal 9 al 16 luglio dal 7 al 14 agosto sanscrita idh- o aidh- che espri- mente brucia la nostra passione solo delle prestazioni offerte dal- me l'idea di ardere, infiammare, educativa per i bambini, i ragazzi e la nostra struttura o proposte di accendere. Radice che ritroviamo i giovani. É il tempo in cui lasciar- aggregazione: sono il frutto delle nel greco αἴθω (aitho) = ardere e ci infiammare con ancor più forza nostre comunità che da sempre poi, nel latino aestas = calore bru- da quella passione che per noi, co- bruciano di amore. In un tempo ciante da aestus = calore. Chiaro pensando alle calde tem- munità cristiana, altro non è che il modo concreto in cui vogliamo segnato da grandi preoccupazioni crediamo fortemente che il pren- OME RODENGO perature estive. Ma perché non vivere la carità verso i più piccoli. dersi cura dei piccoli e l’indiriz- andare oltre? É bello pensare Bella l’immagine della fiamma: zare i giovani a farlo a loro volta, Festa Oratorio: Festa Oratorio: all’estate come al tempo in cui le non appare dal nulla ma scaturi- sia una cosa grande. Ringrazia- 10-12 giugno 17-19 giugno nostre parrocchie ardono. sce da qualcosa che brucia e che mo il Signore per tutto questo e Grest: Se la vita dell’oratorio durante la quindi si consuma per sprigiona- per questo tempo in cui abbiamo Grest: stagione fredda si svolge fra tempi re questa energia. Tutta questa ancora una volta l’occasione di Dal 20 giugno dal 29 agosto di catechismo a volte ristretti e ri- passione infatti non nasce per splendere come astri nel mondo. al 8 luglio al 9 settembre Campo Elementari a Malonno: dal 30 luglio al 6 agosto Campo Medie a Malonno: dal 6 al 13 agosto Campo Famiglie a Malonno: dal 13 al 20 agosto IL CARNEVALE A SAIANO INIZIATIVE DI UNITÁ PASTORALE Campo Giovanissimi a Malonno: dal 23 al 30 luglio Campo Cresimandi a Malonno: dal 27 al 30 agosto 6 7
CRESIME A SAIANO - 7 NOVEMBRE 2021 ANNIVERSARI DI MATRIMONIO A OME - 16 GENNAIO 2022 CRESIME A OME - 14 NOVEMBRE 2021 ANNIVERSARI DI MATRIMONIO A SAIANO - 23 GENNAIO 2022 CRESIME E COMUNIONI A PADERGNONE - 12 SETTEMBRE 2021 9
Il Sinodo e noi -Sinodalità è mettersi in ILaSINODO di GIORGIA cura SPIEGATO DAI GIOVANIGUERRINI IL SINODO SPIEGATO DAI GIOVANI Sinodo s.m. dal latino tardo e ascolto ascolto della voce di dal greco "adunanza, convegno" tanti, anche di coloro che si Assemblea dei preti e di altri fedeli di sentono distanti o non parti- Da occasione persa ad opportunità una diocesi, indetta dal vescovo, con il compito di prendere in esame ciò colarmente impegnati nelle che concerne la cura pastorale e in nostre comunità cristiane. La genere la vita della Chiesa. Chiesa vive nel mondo, non a cura di è del mondo, la Chiesa è dono MARIA NEGRI per tutta la famiglia umana: è CRAVOTTI il motivo per il quale è indi- spensabile aprirci all’umile esercizio dell’ascolto di ciò che parla nel cuore e nell’in- telligenza degli uomini e delle P apa Francesco ha in- so: "Che cosa significa concre- dell'agire? Perché in gioco c'è la donne di oggi, detto per l’anno 2023 il tamente compiere un percorso necessità di far diventare azio- - sinodalità è narrare la pro- Sinodo universale dei sinodale? I tre verbi che papa ne concreta il pensiero della pria esperienza di incontro Vescovi e ha voluto che a tema Francesco ricorda nella sua comunione e della corresponsa- con il Signore, ma è anche venisse posto l’esercizio della omelia di apertura del percorso bilità che la parola contiene. In strumento per esprimere le sinodalità nella Chiesa. sinodale aiutano molto bene a sintesi come possono collabora- fatiche, le difficoltà e anche L’appello è rivolto al Popolo di rispondere. Sono: incontrare, re sacerdoti e laici per condivi- qualche delusione patita . Dio ed è orientato ad aprirsi all’a- ascoltare e discernere. dere il cammino da fare? Come - Sinodalità non vuole sosti- scolto di ciò che lo Spirito dice Vivere la sinodalità nella Chie- ascoltare con umiltà ed intel- tuire o depotenziare i consi- alla Chiesa nel nostro tempo. sa significa anzitutto diventare ligenza per diventare esperti gli pastorali, luoghi di discer- Siamo insieme, laici, presbiteri esperti nell’arte dell’incontro.” nell'arte dell'incontro? Questo nimento stabili e permanenti diaconi, consacrati , ascoltatori Anche nella nostra zona pastora- per me è coniugare il "Sinodo" nelle nostre comunità, ma e destinatari di questo evento. le sono stati avviati dei Tavoli si- adesso e fra di noi. favorire l’ascolto di tutte le Papa Francesco: “Ribadisco che nodali di confronto (che si sono Don Carlo Tartari responsabile realtà del territorio. il Sinodo non è un parlamento, chiusi il 31 marzo) , ai quali non di questo cammino in diocesi ha Partendo quindi dalla preghie- che il Sinodo non è un’indagi- abbiamo partecipato come par- scritto alcuni punti che condi- ra allo Spirito per farlo diven- ne sulle opinioni; il Sinodo è un rocchie dell'UP perché le comu- vido con voi per farli diventare tare protagonista del nostro momento ecclesiale, e il prota- nità parrocchiali non sono state tracce del cammino e dello stile progetto sinodale, penso che gonista del Sinodo è lo Spirito preparate a vivere con consape- che vogliamo seguire: i prossimi mesi diventeranno Santo. Se non c’è lo Spirito, non volezza tale occasione, anche te- ""La sinodalità non è un’espres- proficui se sapremo adottare ci sarà Sinodo.” nuto conto degli spostamenti ed sione nuova, inedita, ma forse ci con entusiasmo un nuovo stile «Ricordiamo che lo scopo del inserimenti dei nuovi sacerdoti farà bene non ridurla a slogan o di condivisione ed ascolto, in Sinodo e quindi di questa con- proprio in quel periodo. a qualche mera azione sinergica modo da interrogarci - senza sultazione non è produrre do- Potremmo pensare che questa o ad una ripetizione asfittica e timore - sul rinnovamento del- cumenti, ma «far germogliare non-partecipazione ai Tavoli alla lunga vuota e deludente. la pastorale e sulle prospettive sogni, suscitare profezie e vi- Sinodali (che un po' di dispiace- - La sinodalità non è la trasposi- future delle nostre parrocchie sioni, far fiorire speranze, sti- re ci lascia) ci impedisca di far zione ecclesiale del concetto di e della Chiesa bresciana. C’è molare fiducia, fasciare ferite, sentire la nostra voce rispetto “democrazia” o di ricerca dell’o- bisogno di laici consapevoli e intrecciare relazioni, risuscita- ad argomenti importanti che ci rientamento di una maggioran- di sacerdoti disposti ad ascol- re un’alba di speranza, impara- riguardano e che hanno biso- za rispetto ad una posizione tare, al di là delle consuetudi- re l’uno dall’altro, e creare un gno anche del nostro contributo minoritaria, è metodo per pro- ni, le esigenze del popolo di immaginario positivo che illu- , ma scegliamo di utilizzare lo vare a intuire “cosa lo Spiri- Dio loro affidato. E’ una sfida mini le menti, riscaldi i cuori, spirito del sinodo per farla di- to dice alla Chiesa di oggi”; di comunione e condivisione ridoni forza alle mani» (DP, 32) ventare un'opportunità. in gioco non ci sono equilibri da raccogliere con gioia e spe- Il Vescovo Pierantonio inaugu- Cosa significa però utilizzare di potere, ma la valorizzazione ranza, non senza quel pizzico rando il cammino sinodale per la parola "sinodali" nelle nostre dei carismi, dei talenti e dei mi- di audacia che permette di la nostra diocesi così esprimeva parrocchie e come passare dalla nisteri che esprimono il volto formulare pensieri innovativi il dinamismo di questo percor- parola astratta alla concretezza stesso della Chiesa. e creativi. 10 11
APPROFONDIMENTI | GIOVANI ED EDUCAZIONE dei miti illusori del godimento adulta, voi che ci avete introdotto zione. Mira a fare di un soggetto effimero, del successo mediatico, nell’avventura della vita, siate an- non un competente ma una per- Il Vescovo e i giovani del denaro facile. Su di loro in- che coloro che ci aiutano a cresce- sona a tutto tondo, un esperto in combe tremendo il pericolo delle re, a divenire ciò che da sempre umanità. Di questo c’è bisogno. dipendenze che non perdonano. siamo agli occhi di Dio. Aiutateci Se guardiamo a nostri ragazzi e Temono la solitudine e tuttavia a non aver paura del mondo e a ragazze e pensiamo al loro pre- non riescono a contrastarla. Alcu- realizzare i sogni inconfessati del sente e al loro futuro, dovremo Stralcio dell'omelia del Vescovo Pierantonio in occasione della festa dei SS. Faustino e Giovita. ni di loro, rinchiusi nelle stanze, nostro cuore. In una parola, siate i immaginare per loro un accom- Il Vescovo parla di adolescenti, giovani ed educazione e ci costringe ad una rilettura attenta del fuggono da un mondo – quello re- nostri educatori. pagnamento che li faccia crescere nostro stile educativo nella società del nostro tempo. Il Vescovo conclude chiedendo agli adulti di ale – che fa loro paura, per entra- “In questo tempo – dice papa in umanità. Il fine dell’educazione essere saggi e di guardare alla vita con stupore e gratitudine: questo testo può aiutarci a guardare re in un mondo – quello virtuale Francesco – tutti ci sentiamo pic- è infatti imparare a vivere, cioè a con occhi nuovi la nostra responsabilità educativa. – nel quale cercano rifugio, come coli, forse impotenti, di fronte alle pensare nella verità, a decidere Invitiamo ad una lettura completa sul sito della Diocesi: omelia in occasione della festa dei santi patroni, 15 febbraio 2022 in un nido che però è privo di veri sfide educative”. Guardiamo i no- nella libertà, a rapportarsi nell’a- affetti. stri ragazzi e ragazze e vorremmo more. E così succede che ci ritroviamo per loro tutto il bene che merita- Il saggio è colui che accoglie ogni non di rado a piangere sgomenti no. E poi guardiamo il mondo che giorno l’insegnamento offerto di fronte alle loro scelte estreme li circonda, quel mondo che noi dalla vita, con stupore e gratitu- T utti desideriamo che i e ci chiediamo perché arrivino a abbiamo costruito, e ci rendia- dine. Egli sa ciò che lui stesso ha nostri ragazzi e ragazze recidere in modo così drammati- mo conto che non è esattamente imparato, in vigile ascolto. Nello crescano non solo in età, co il fiore della loro giovane vita. quello che avremmo dovuto offri- stesso tempo, il saggio è colui che ma anche in sapienza e grazia, in Eppure il loro cuore è grande re loro. sa di non sapere: è consapevole una esperienza della vita che sia e sensibile. Sono loro in questo Ci siamo illusi che bastassero il che la vita ha una dimensione di vera, libera e consapevole, ricca momento a difendere con più benessere economico e la tec- mistero sempre eccedente e che le di valori e illuminata dal mistero convinzione il futuro del nostro nologia in costante evoluzione. grandi domande del cuore umano santo di Dio. pianeta, a ricordarci la bellezza Abbiamo ciecamente confidato rimarranno sempre aperte. La sa- Dovessimo chiedere loro: “Di che del creato, a metterci di fronte nella scienza e siamo stati estre- pienza che coltiva lo rende umile cosa avete bisogno? Che cosa de- alle nostre responsabilità epoca- mamente attenti alle esigenze anche di fronte alle coscienze dei siderate? Che cosa possiamo fare - abbiamo bisogno di esperti in ferocia di cui sono capaci. Nasco- li. Quando percepiscono affetto e del mercato. Perché mai non ci più giovani: egli non pretende di per voi?”, forse non saprebbero fasciature di piaghe interiori, uo- sti dietro il paravento delle false fiducia, quando intuiscono che il siamo fatti carico, almeno allo avere risposte su tutto e non offre bene cosa rispondere. Da par- mini e donne che sanno rialzarci identità infieriscono sui più de- dialogo può diventare confiden- stesso modo, delle esigenze del soluzioni a buon mercato. Indica te mia, andando con la mente al da terra quando cadiamo, senza boli senza pietà. za, allora emerge tutta la loro fre- cuore? Perché abbiamo guardato piuttosto prospettive nelle quali tempo un po’ lontano che anch’io spazientirsi, senza giudicarci, Assetati di relazioni, spesso non schezza, il loro desiderio di vita, la all’umanità limitandoci alla sola camminare, senza mai legare a sé. ho vissuto e provando a immagi- senza umiliarci ma anche senza riescono a reggerne il peso: le loro appassionata ricerca di veri- dimensione orizzontale del vive- Il momento che stiamo vivendo nare la risposta che darebbero a scusarci facilmente, senza essere amicizie non durano, i legami tà: le convinzioni affiorano, gli in- re, quella della lunghezza e della rende ancora più apprezzabile queste domande quanti tra loro accondiscendenti, senza difen- facilmente si spezzano, gli affetti terrogativi incalzano, i sentimenti larghezza, e abbiamo dimentica- il carisma della sapienza, racco- sono più capaci di ascoltare il loro derci quando non è giusto farlo, velocemente si spengono. sgorgano, i desideri si svelano. E to la dimensione verticale della manda a tutti gli adulti di colti- cuore, penso potrebbero dire così: senza temere di correggerci. Sono come ipnotizzati dal fasci- insieme spuntano le paure. vita, quella dell’altezza e della varla, sforzandosi di essere per le - abbiamo bisogno di aria fresca e - Abbiamo bisogno di un amore no perverso della violenza, con la Che tempo è dunque questo nel profondità? Abbiamo puntato su nuove generazioni non semplice- pulita da respirare, di ampi oriz- vero, paziente ma anche esigente. quale cercano illusoriamente di quale – almeno nel nostro vec- un sapere che fondamentalmente mente dei competenti ma dei ma- zonti in cui muoverci, di pensieri I nostri ragazzi ci appaiono oggi darsi una dignità. Si riuniscono in chio continente – i nostri ragaz- consegna alle nuove generazio- estri e dei testimoni. costruttivi a cui affidarci; disorientati, spesso smarriti, per- gruppo e si danno alla devastazio- zi e ragazze faticano ad essere ni abilità e competenze. Abbia- Ai santi patroni Faustino e Gio- - abbiamo bisogno di sguardi si in un mondo che solo apparen- ne. Perdono il rispetto per adulti felici? Che cosa ci sta dicendo la mo prevalentemente finalizzato vita, giovani martiri della Chiesa buoni, di sorrisi sinceri, di mani temente è loro amico. Li guardia- e anziani. La forza del branco in nuova generazione attraverso il l’insegnamento alla creazione di universale, affidiamo il cammi- che si stringono, di spalle su cui mo e ci chiediamo se alcuni loro realtà nasconde la fragilità di cia- suo comportamento alcune volte esperti nella innovazione e nella no educativo della nostra Chiesa appoggiarsi, di piedi che traccia- comportamenti – certo mai giu- scuno di loro. Il cappuccio sul loro sconcertante e altre volte ammi- produzione. Ma cosa hanno a che e della nostra comunità civile. A no per noi il cammino; stificabili – non siano anche una volto è una maschera che copre la revole?Credo ci stia rivolgendo vedere l’innovazione e la produ- loro consegniamo il proposito - abbiamo bisogno di parole che reazione istintiva, un modo per loro inconfessata debolezza. un appello accorato: aiutateci a zione con l’educazione? Esse la- condiviso di un accompagnamen- aprono il cuore, che liberano dalla difendersi e un grido di aiuto, Assediati da una noia frustrante, far emergere tutto il bello che sciano nelle persone un vuoto che to generoso, intelligente, creativo solitudine, che riaccendono la fi- Li vediamo pericolosamente rivendicano il diritto di prendersi siamo; aiutateci a cercare la ve- è tutto da colmare. delle nuove generazioni. Il loro ducia, che offrono il perdono, che esposti alla crudeltà. Rimaniamo lunghi tempi, anche nella notte, rità del nostro essere; aiutateci a L’educazione – diceva don Bosco presente, sostenuto dalla nostra volentieri condividono il tesoro sgomenti di fronte al male che che poi non sanno bene come ri- dare compimento alla nostra li- – è cosa del cuore. Essa chiama in vicinanza e dal nostro affetto, pre- dell’esperienza; alcuni arrivano a compiere, alla empire. Cadono facilmente preda bertà. Voi che siete la generazione causa la libertà, la verità e la rela- pari la fioritura del loro futuro. 12 13
Educare è S crivo queste righe dopo aver ascoltato il brano della Trasfigurazione durante la S. Messa che in occasione del weekend ho seguito in una Parroc- generare chia a non pochi chilometri di distanza dalla nostra Uni- tà Pastorale. Ho sentito durante l’omelia del Sacerdote, più volte, la parola “bellezza”… lampante è stato il col- alla vita legamento con le domande che da alcuni mesi mi stavo La meraviglia a cura di ponendo relativamente all’educazione dei ragazzi e dei giovani. nell'educare MICHELE Durante questo periodo “particolare”, tra una pande- RIVA mia ed una guerra, io ed alcuni amici-educatori ci siamo La generatività ritrovati a chiederci come mai i nostri incontri fossero meno partecipati e meno sentiti sotto tutti i punti di vi- dell’educazione sta. Numero di partecipanti, livello di riflessione, desi- S ono le 8.15 di lunedì 13 settembre. Ormai ci lavoro a scuola. Per noi insegnanti tutto ciò è spro- derio di partecipazione. Ci siamo fatti queste domande siamo; abbiamo pensato a tutto: i registri sono ne a far bene, a preparare nei dettagli attività che li uscendo dal nostro confine di Unità Pastorale, sentendo i aperti; i primi documenti sono stati compilati; coinvolgano affinché si sentano protagonisti di tutte vicini di casa e di Diocesi, scoprendo che questa difficol- i computer funzionano; le LIM sono accese ed il ma- le proposte che li riguardano ed abbiano la forte sen- a cura di STEFANIA tà è situazione comune a tanti. teriale per le prime attività è già disteso sulla cattedra. sazione che stanno crescendo e che hanno a disposi- BELUSSI Abbiamo iniziato allora la ricerca: ricerca dei perché, ri- È importante che tutto sia a posto: il primo giorno di zione carte importanti che possono giocare quando cerca di risposte, ricerca di soluzioni. scuola è sempre un evento da grandi emozioni e i no- meglio credono. Passa poco più di un mese e, nel po- stri ragazzi hanno bisogno di ordine e di chiarezza; meriggio di sabato 16 ottobre, molti di loro accettano Leggendo alcuni testi dedicati al tema ho deciso di cam- devono sentirsi accolti, devono capire che anche al di l’invito dei catechisti e sono qui, nella chiesa di Cristo biare prospettiva: non più una “sfida” educativa come fuori della loro casa, ci sono adulti che continuano ad Risorto, ad accogliere i nuovi sacerdoti che sono stati tanti la definiscono, ma quanto più un’opportunità. investire su di loro e a pensare con cura e attenzione assegnati alle nostre parrocchie. Se è vera l’affermazione “educare è generare alla vita”, le esperienze che gli presentano. Da tempo la nostra chiesa non era così colorata e ric- allora gli occhi devono aprirsi e così anche il cuore ad un Tutti noi abbiamo alle spalle mesi intensi caratteriz- ca della presenza dei ragazzi. Nell’aria si sente tre- impegno non più sfida, ma opportunità. Opportunità per zati da un forte senso di precarietà e di fragilità che pidazione: si sta per aprire una nuova stagione e le amare, prendersi cura, per relazionarsi con un giovane o non sempre siamo riusciti ad interpretare ed infatti aspettative si sovrappongono ai timori e alle curiosità. un ragazzo. abbiamo faticato a spiegare in modo chiaro ai nostri Ognuno di loro tiene in mano un ortaggio: non cono- Edu-CARE. CARE letto in lingua anglosassone significa ragazzi cosa stava succedendo e, soprattutto, a passa- scono i dettagli ma sanno che dovranno compiere un proprio questo: “prendersi cura, prendersi a cuore”. re loro un messaggio di speranza. E’ necessario per- gesto simbolico ma importante, che rappresenterà la Io voglio fortemente credere nella “generatività” dell’e- ciò dare a ciascuno di loro la possibilità di tornare alla volontà condivisa di partecipare alla costruzione del- ducazione, perché solo così potremo trovare le risposte normalità, di incontrare gli amici, di ascoltare idee ed le nostre Comunità. Mi colpiscono i loro sguardi un ai tanti perché sovra descritti. esperienze diverse dalle loro e di imparare ad acco- po’ straniti e perplessi, ma resto stupito anche dal loro gliere le opinioni degli altri per sviluppare quell’atteg- atteggiamento composto quando viene spiegato il so- Per generare vita ci vogliono entusiasmo, amore, senso giamento di empatia che tanto serve per affrontare lenne significato del loro gesto, quando lo compiono di responsabilità. A queste tre parole chiave possiamo con serenità le sfide che la vita ci offre. La campanella con eleganza e serietà e quando ascoltano le prime attingere per tornare ad essere educatori attraenti ed at- suona e …. loro entrano sorridenti! I saluti, gli abbrac- parole di don Fulvio e di don Davide. trattivi, aspetti su cui siamo carenti di fronte alla società ci (distanziati!) e le prime chiacchiere libere. Mi piace Anche questa volta si sono fidati di noi e con la loro che ben più di noi riesce a far innamorare i nostri giovani guardarli ed ascoltarli mentre parlano fra di loro: si Bellezza hanno arricchito la celebrazione; i loro pre- e ragazzi. raccontano, si ascoltano, si consigliano, si confron- ziosi sorrisi hanno dato un importante tocco di fre- Pensate alla bellezza (andate a rileggere il testo del tano, si sorridono…. usano un tono di voce familiare, schezza all’intero pomeriggio e guardare lo stupore Vangelo della Trasfigurazione) di quando siete stati o gesticolano e si muovono con assoluta naturalezza e sui loro volti mi ha aiutato ad interrogarmi sulla pu- di quando siete innamorati: il desiderio forte di vedere, spontaneità. rezza della mia Fede e a riflettere sul significato della ascoltare, sentire la persona del cuore. La voglia di re- Rimango sempre sorpreso dall’entusiasmo con cui mia appartenenza alla Comunità cristiana. stare con lei per più tempo, l’entusiasmo nel fare le cose affrontano le giornate, anche quelle cariche di novi- Momenti diversi, spazi diversi, contesti diversi ma insieme. tà; la loro spensieratezza diventa per noi un modello sempre le stesse persone. Da una parte loro, i nostri Vorrei noi tutti educassimo i nostri ragazzi con questo da seguire e, al tempo stesso, un impegno importante ragazzi, con la fame di vita e la voglia di crescere; nell’aiutarli a salvaguardare questo valore aggiunto. dall’altra noi, insegnanti ed educatori ancora con la entusiasmo disarmante e con quel trasporto che solo chi Poco dopo, la scuola riparte e già si inizia con le pri- voglia di lasciarci stupire dal loro entusiasmo per co- è davvero innamorato riesce ad avere. Riusciremo grazie me attività. Sono curiosi e, superate le prime fatiche struire, con loro, un futuro capace di accoglierli e di a questo rinnovato metodo educativo fatto da nuovi oc- dovute alla ripresa, vogliono sapere, vogliono impa- aiutarli a trasformare i loro sogni in progetti di Vita. chi, da affetto ritrovato e da incalzante energia ad attrar- rare e si fidano di noi, accettano le nostre proposte ed Gli stessi progetti che, da sempre, il Padre ha disegna- re le giovani generazioni… senza scordare la potenza affrontano con entusiasmo ogni giorno l’impegno del to per loro. del messaggio da noi testimoniato ogni giorno. 14 15
gida, assolutistica, immodificabile, centrata su di me. ed eccessivamente carichi da cui fatichiamo a pren- L’educazione dei �gli: Occorre un dialogo tra il noi. dere le distanze e che condizionano le nostre scelte. 3) Dalla frase che disse Giovanni Paolo II “prendete in 5) Educare al dialogo. Un tasto dolente guardando mano la vostra vita e fatene un capolavoro” personal- anche ciò che accade ai confini dell’Europa. Se vo- mente aggiungo, “per voi e per gli altri”. L’educazione glio ad avere un dialogo con i miei figli devo iniziare una scommessa mira alla capacità di trasformare la vita e le azioni in qualcosa in straordinario. Non accontentiamoci. Si tratta di imparare a trasformare le cose, di vederle a costruire qualcosa sin dall’inizio, dal primo incon- tro. Il dialogo è il frutto di tempo, attenzione, ascolto, dissenso, ricerca del vero, comprensione del punto sul futuro da altri punti di vista, di renderle significative, di ren- di vista dell’altro e sospensione del giudizio. Significa derle uniche, proprio come ogni persona. Siamo es- guardare l’altro negli occhi alla ricerca di ciò che è a cura di ROBERTO BINDONI seri umani, dotati di intelletto e della capacità di pro- importante per lui e per noi, cercare la via stretta e vare sentimenti veri, dotati della capacità di risolvere non quella facile o più battuta. Il dialogo può partire problemi (almeno quelli modificabili) oltrechè di ac- dal comprendere e avvicinarci a ciò che interessa l’al- cettare quelli che non possiamo cambiare. Durante tro, ciò che lo motiva, anche se a noi quella cosa non un’intervista, uno dei protagonisti del salvataggio dei interessa. Significa combattere il proprio egocentri- L’ Educare ha molteplici sfumature e signi- portanza di: diventare profondamente umani, a non 13 ragazzi bloccati nella grotta thailendese di Tham smo (proprio e della persona che abbiamo davanti) ficati, splendidi ma anche ambigui. An- trascurare i più deboli e i più bisognosi, i più piccoli e Luang nel 2019, ha detto: siamo riusciti in quest’im- alla ricerca di un punto di incontro che non sia ne- che in questo tempo si può intendere l’e- le persone fragili durante le varie età della vita, a cu- presa impossibile e straordinaria solo grazie allo cessariamente il proprio. A volte è piuttosto diffici- ducazione come obbedienza assoluta e acritica ad un stodire e prenderci cura di chi ha difficoltà; cercare spirito di servizio, la generosità e lo sforzo comune. le. A volte sembra che manchi il tempo, la voglia o sistema, ad un regime che ripropone disumanità. E’ una giustizia sociale poiché siamo tutti fratelli, liberi Vivremmo decisamente meglio se tutti ci impegnas- anche il desiderio. E’ faticoso. Questo, però, è l’unico disumano, ad esempio, eseguire gli ordini di un pre- ed uguali; rispettare gli altri tanto quanto farsi rispet- simo ad essere servizio gli uni per gli altri, se scopris- modo possibile per creare rapporti significativi. sidente che ci chiede di bombardare civili che vivono tare dagli altri; rispettare sé stessi; avere il senso del simo il dono della reciprocità e della condivisione, se 6) Educare a diventare persone responsabili ed in un’altra nazione e che stanno fuggendo dal nostro limite sapendo che la libertà è un traguardo che pre- facessimo uno sforzo comune per essere migliori. il più possibile autonome. Forse questo è il fine stesso assedio. vede un percorso lungo, progressivo. E’ una strada ancora possibile oggi? Diciamo che dell’educazione di ogni società. Educare a diventare Mi piace quindi sottolinearne e articolare questi 2) In una frase tratta dal suo libro “Las Palavras An- maggiore è il problema e maggiori devono essere le adulti. Educare a diventare responsabili di ciò che pensieri per proporre un modo d’intendere l’edu- dantes” il grande scrittore uruguayano Edoardo Ga- energie, le forze e fiducia. Occorre l’aiuto di tutti, a facciamo e che ogni nostra azione porta delle con- cazione. Si. Pensieri. Perché l’Educazione, prima di leano dice: “Sul muro di un locale di Madrid c’è un partire da noi stessi e da chi ci sta accanto. Occor- seguenze. La responsabilità deve essere data e rico- essere un’azione, è un pensiero, un modo di pensare. cartello che dice: - E’ proibito il canto flamenco - . Sul re saper vedere il limite ma anche le possibilità per nosciuta in rapporto all’età e alle caratteristiche della 1) Una scommessa per il futuro: puntare tutta la muro dell’aeroporto di Rio de Janeiro c’è un cartello cambiare le cose, a partire da quelle più piccole. persona che abbiamo davanti, alle esigenze di vita. propria vita su qualcosa che si ritiene sensato e che dice - E’ proibito giocare con i carrelli portavali- 4) Michel de Montaigne, filosofo del rinascimento Non è possibile diventare adulti senza essere per- importante. Si tratta di guardare avanti. Una sorta gie. Il che vuol dire che c’è ancora gente che canta e francese, diceva: “E’ meglio una testa ben fatta che sone responsabili e senza essere persone autonome. di scommessa su quel che vorremmo avvenisse, per c’è ancora gente che gioca”. una testa ben piena”. Educare ad imparare a pensa- Non esiste autonomia se non posso essere responsa- la società, per i nostri figli, per il mondo che verrà. L’altro da me (il figlio, etc) è diverso da me. Non pos- re, ad usare la coscienza critica (che non equivale bile per qualcosa. Non esiste responsabilità se non Soprattutto in una società che ormai propone la di- so pensare che l’altro sia una mia copia, un clone, o ad un pensiero distruttivo e cinico) discriminando posso decidere o compiere qualcosa in autonomia. strazione, l’intrattenimento delle menti, l’impoveri- un soldatino che faccia, esegua o divenga esattamen- il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che non lo Ciascuno è responsabile delle proprie azioni. Cia- mento delle coscienze, il vuoto dell’esistere. te come io vorrei (che segua i miei interessi, che ab- è. Imparare a pensare sempre con la propria testa e scuno risponde di ciò che fa. Ciascuno è chiamato a Ancor prima che chiedermi perché educare occorre bia i miei gusti). L’altro ha il diritto di essere in disac- non con quella degli altri; Imparare ad agire secondo compiere delle scelte nella vita reale e non in quella domandarmi: educare a cosa? cordo, di esprimere una critica, di avere un proprio la propria coscienza e non con quella degli altri. Edu- ideale. Prendiamo decisioni ogni giorno: alcune sono Questa domanda devo pormela come adulto. A cosa punto di vista, di scegliere, di essere, di vivere. care a questo significa aiutare l’altro ad esercitare la giuste, altre ci presentano il conto alla fine. voglio educare i miei figli? A diventare superpre- Educare è cercare incessantemente con l’altro propria libertà. Concludendo: Non siamo onnipotenti e spesso sba- stanti? Ad essere i migliori? Ad arrivare per primi? l’equilibrio tra le esigenze, la vitalità, le regole e la Anche con i miei figli capita di sentirsi travolti gliamo o sbaglieremo. Occorre rendersene conto e A realizzare i propri scopi rimanendo indifferenti a loro trasgressione, la complessità e le contraddizioni. dall’ambiente estremamente caotico e confusivo ed provare ad “aggiustare il tiro”. Occorre condividere ciò che succede agli altri? A sopravvivere in modo in- Educare significa trovare la giusta misura con quella è faticoso ricondurli a capire le esperienze che at- le scelte con il coniuge o con l’altro genitore, al di là discriminato? A diventare affermati professionisti? persona. Le modalità che ho utilizzato con un figlio traversano e a prenderne distanza, a non esserne di barriere e difficoltà. Qualche anno fa, una collega Ricchi? Potenti? Apprezzati? Amati? possono non funzionare con l’altro. Il mio modo di condizionati in modo negativo. Occorre imparare a dopo aver perso il marito per una grave malattia mi Mi devi domandare: Cosa è veramente importante pormi può favorire una risposta positiva in un figlio pensare bene, a pensare meglio. Ritengo che la qua- ha detto questo: “La cosa più difficile ad essere un ge- per me? Cosa credo sia importante per lui? A cosa ma creare lontananza e sentimenti profondamente lità della vita dipenda molto anche dalla qualità dei nitore unico è che non ti puoi confrontare con l’altro. tengo? Cosa voglio trasmettergli? Cosa voglio che negativi nell’altro. Devo capire dunque chi ho davan- nostri pensieri. Certo, se non avessimo una casa in cui Decidi da solo. A volte fai delle scelte giuste, a volte, in- impari? Come voglio che diventi? ti: quali sono gli aspetti del carattere, le fragilità, le vivere, se non avessimo delle persone che ci vogliono vece, non ti rendi conto che avresti potuto agire diver- Le risposte che trovo mi guidano a comprendere ciò potenzialità e le risorse. Questo non vuol dire rinun- bene, se non avessimo del cibo per nutrirci, sarebbe samente e meglio”. Occorre provare a parlarne anche che ritengo importante e che, in modo consapevole ciare a cosa voglio trasmettere o dove vorrei arrivare, impossibile avere una qualità di vita soddisfacente. con chi si occupa dell’educazione dei nostri figli e con o no, trasmetterò loro. Devo sapere però che prima ma modificare il come lo faccio, come lo dico, come Notiamo però che anche quando abbiamo una casa, i genitori degli amici oppure con qualcuno che è più delle mie parole, ai figli, arriverà sempre il mio esem- mi pongo. Si tratta di gestire la relazione, in ogni sua un lavoro, degli affetti, una buona cerchia di persone esperto. Occorre sapere che non c’è sempre un’unica pio, il mio modo di essere, il mio comportamento. forma, nel costante andare e venire di bisogni, istan- amiche potremmo sentirci insoddisfatti e farci tra- scelta giusta. Occorre confrontarsi costantemente. Ecco perché ne sono responsabile in prima linea. ze, convinzioni, paradossi, contraddizioni, dialoghi, volgere dai pensieri o dai sentimenti negativi. A volte Ecco perché l’educazione è una scommessa sul futu- Personalmente, cerco di trasmettere ai miei figli l’im- possibilità, limiti. Non è pensabile un’educazione ri- cadiamo nelle spirali e nei vortici dei pensieri drastici ro. E possiamo iniziare proprio ora. 16 17
Per un nuovo Ripartire Anche patto educativo a essere i numeri Una comunità in cammino giovani parlano a cura di SIMONE PELI e DANILA D’INCÀ a cura di LORENA PELI a cura di DON LUCIANO BIANCHI I L n occasione della festa dei Santi patroni di delineando un percorso condiviso ma nel rispetto a divisione tra i giovani per quanto Brescia, Faustino e Giovita, il Vescovo Pie- della specificità di ognuno dei “soggetti educanti”. riguarda la religione è sempre stata rantonio Tremolada ha colto l’occasione Non si tratta quindi, come sostiene qualcuno, di un evidente: c’è chi ritiene la fede un ele- I per rilanciare, dopo due anni di pandemia, l’emer- soggetto “programmatore di eventi”, ma di una co- mento fondamentale per la propria crescita, chi registri, conservati negli archivi delle nostre genza educativa, che coinvolge anche i giovani munità che tenta di lavorare insieme per una edu- si definisce ateo e chi preferisce dormire la do- parrocchie, ci forniscono dati anagrafici abba- delle nostre parrocchie. cazione condivisa. menica mattina invece che recarsi a messa. stanza freddi che possono però aiutarci a capi- Usciamo da un lungo periodo di sospensione dal È in questo ambito che il lavoro della Parrocchia, Dopo i due anni di pandemia, questo distac- re quali cambiamenti sono in atto nelle famiglie del quale noi adulti – persone già “formate” e, nella e da qualche anno anche della nostra Unità Pasto- co dalla religione si sente ancora di più. Molti nostro territorio. maggior parte dei casi, con una consapevolezza di rale, si inserisce a pieno titolo. Da sempre i nostri ragazzi che partecipavano attivamente alle Per esempio, anche nella Parrocchia di Ome, che è noi stessi – facciamo fatica a riprenderci, ristabi- oratori sono una delle principali realtà educati- attività parrocchiali si sono allontanati sia per una comunità abbastanza stabile dal punto di vista lendo quei rapporti sociali che ci sembravano ovvi ve per i nostri territori, dei catalizzatori in grado di pigrizia che per mancanza di volontà o fede, demografico, possiamo notare alcune variazioni e scontati appena prima del Covid. Possiamo solo coinvolgere e far crescere i giovani con uno stile mentre coloro che già non erano coinvolti interessanti. Prendendo il registro dei Battezzati immaginare quale difficoltà possano avere i giova- unico, quello Cristiano. pienamente nella realtà oratoriale hanno to- vediamo che nel decennio 1992-2001 c'è una linea ni e gli adolescenti, che stanno ancora maturando Anche allargando un poco lo sguardo e uscendo dai talmente abbandonato o non riscontrano al- abbastanza omogenea: 227 battezzati, con una me- una percezione del “proprio io” in una realtà alte- confini degli spazi parrocchiali, ci rendiamo con- cun interesse. dia di oltre 22 bambini battezzati ogni anno. Nel rata come quella che stiamo vivendo. to che è sempre più pressante l’esigenza di andare decennio successivo (2002-2011) la curva dei battez- Il Vescovo rivolge questo appello: “L’attuale mo- oltre al semplice concetto di “società” per realiz- Dopo aver chiesto ad alcuni ragazzi se fossero zati è considerevolmente in crescita: 289 battezzati. mento storico domanda una forte alleanza tra i zare invece quello più Cristiano di “Comunità”, disposti a tornare a partecipare nella comuni- Certamente ha influito la venuta di diverse famiglie soggetti educanti, un patto educativo ampio, in soprattutto in paesi come i nostri che possono es- tà, riporto testualmente alcune delle risposte giovani, che si sono insediate nei pressi della Clinica. grado di trasmettere alla nuova generazione non sere ancora “a misura d’uomo”. Come dice un pro- che mi hanno dato: Nell'ultimo decennio (2012-2021) si è verificato un solo la conoscenza di contenuti tecnici, ma anche e verbio africano “per educare un bambino serve • “non sono interessato/a” notevole calo numerico anche nella comunità cri- soprattutto una sapienza umana e spirituale, fatta un intero villaggio”, cioè una comunità coesa, che • “no, ma a me non importano quelle cose lì” stiana: 183 battezzati. Questo dato è in linea con di comportamenti virtuosi e in grado di realizzarsi sa lavorare insieme per un fine comune, senza ne- • “non ho voglia” l'andamento nazionale. Possiamo attribuirlo a vari in concreto; un patto tra la famiglia, la scuola, le cessariamente che qualcuno si intesti la paternità fattori di ordine culturale (visione della vita), econo- amministrazioni, il mondo della cultura e dello di una specifica iniziativa. Ciò che viene proposto e Il disinteresse. È proprio questo che accomu- mico (costo della casa, insicurezza del posto di lavo- sport ma anche del volontariato.” realizzato è di tutti, da tutti e per tutti. na la maggior parte dei giovani. ro...), socio-politico (mancanza di una seria politica E allora, cosa fare? Chi scrive può testimoniare l’e- Si tratta di un lavoro continuo, modulabile e Dunque, come si fa a riottenere un consenso familiare), o religioso (deprezzamento del matrimo- sperienza, nel piccolo del paese di Ome, di un ta- coordinato, e l’Unità Pastorale è un progetto che e un coinvolgimento maggiore? Credo che ci nio e dell'accoglienza dei figli come dono di Dio...). volo di lavoro chiamato “Carta Educativa” che dal calza a pennello: non un annullamento delle sin- sia il bisogno di ripartire dalle attività più so- Non poco poi ha inciso negli ultimi 2 anni la pande- 2010 raggruppa le realtà educative richiamate dal gole realtà, bensì una valorizzazione di ciascuna ciali, come le feste d’oratorio, il grest o i campi mia, che ha costretto tante famiglie a rimandare la Vescovo. Carta Educativa si propone di analizzare parte, nell’ottica di un fine più ampio e articolato, estivi, che negli ultimi anni, causa covid, non celebrazione del Battesimo. insieme le problematiche che di anno in anno si nell’ottica di una Comunità di fedeli in cammino. si sono potuti svolgere. In questo modo, si ri- Speriamo che, nonostante le nuvole oscure che si presentano sul territorio, cercando poi di traccia- Questa è la sfida e noi tutti siamo chiamati a perse- uscirebbe a parlare con più persone e convin- addensano sul presente e sull'immediato futuro, pre- re una linea comune per interventi specifici ma guirla con tutto il nostro impegno: ne va del futuro cerle a rientrare in questo mondo parrocchia- valga ancora la voglia di vedere rifiorire l'amore alla anche di fare proposte concrete su temi generali, dei nostri figli e delle prossime generazioni. le per ripartire al 100% ad essere giovani. vita nelle nostre comunità. 18 19
CARI Verso un Noi samaritano”. Invito tutti a farsi carico delle diffi- coltà di questa gente che ha perso tutto ma non la BRESCIANI, speranza di trovare dei volti accoglienti nelle no- sempre più grande! stre comunità. APRIAMO La Caritas Diocesana si è messa in moto per repe- rire spazi e alloggi. Care parrocchie e cari cittadi- LE PORTE ni bresciani, aprite le vostre porte, create una rete solidale. Chi ha dei locali a disposizione, contatti la Caritas o i Servizi Sociali del proprio Comune. L'Appello del vescovo Non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Abbia- mo da poco iniziato la Quaresima che ci richiama Pierantonio per l'accoglienza alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal dei profughi ucraini Signore nel deserto; è un cammino di intenso alle- namento spirituale per intensificare ciò che nutre l’anima aprendola all’amore di Dio e del prossimo. I l dramma della guerra è entrato nelle nostre Molte persone si sono già attivate. Facciamo atten- case. Ci colpiscono le immagini delle città zione a non disperdere le energie e le risorse. Oggi distrutte e la fuga della popolazione ucrai- è complicato, visto il contesto bellico, consegnare na. Madri e figli in cammino senza i padri costretti in loco generi alimentari e medicinali. Condivido la a combattere. La guerra, e l’ha ricordato anche il scelta di Caritas di promuovere una raccolta fondi Papa all’Angelus di domenica 6 marzo, è una paz- per gestire la fase emergenziale, aiutando le realtà come afferma l’assessora Tiziana Porteri “Passeg- zia. Lo vediamo ogni giorno. E noi, concretamente, che operano al confine con l’Ucraina, e per accom- a cura del giando per le strade di Rodengo si incontra tutto il cosa possiamo fare? Di fronte a quanto sta succe- pagnare l’accoglienza sul nostro territorio che po- GRUPPO CARITAS UP mondo”. dendo, rinnovo l’invito alla preghiera per la pace. trebbe non essere di breve durata. Concludo con le Michele Brescianini ha presentato la realtà di Casa So che in molte case e in molte parrocchie si prega parole riprese da “Tu non uccidere” di don Primo Delbrêl presso l’ex convento carmelitano del ponte, per la pace che rimane sempre un dono di Gesù: Mazzolari: “Se siamo un mondo senza pace, la col- un progetto di accoglienza per richiedenti asilo, don- “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace”. La pace, pa non è di questi e di quelli, ma di tutti. Se dopo ne fragili con i propri figli ma anche di integrazione e affermava don Tonino Bello, “è soprattutto dono venti secoli di Vangelo siamo un mondo senza scambio con le realtà e le associazioni del paese. che viene dall’alto. È la strenna pasquale che Gesù pace, i cristiani devono avere la loro parte di colpa. G iovedì 3 marzo presso il centro culturale S. Il gruppo Caritas UP Ome Padergnone Rodengo ha fatto alla terra”. Papa Francesco nell’enciclica (…) Se la colpa di un mondo senza pace è di tutti, e Salvatore è stato presentato il XXX rappor- Saiano ha illustrato l’attività di accompagnamento “Fratelli Tutti” scrive di prendersi cura “della fra- dei cristiani in modo particolare, l’opera della pace to immigrazione di Caritas Italiana e Fon- di 30 famiglie residenti nel territorio, principalmen- gilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino non può essere che un’opera comune, nella quale i dazione Migrantes. Si è parlato di spostamenti nel te italiane, attualmente in difficoltà economiche, re- e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale cristiani devono avere un compito precipuo, come mondo, arrivi in Italia, presenza di stranieri in Lom- lazionali e psicologiche. e attento, l’atteggiamento di prossimità del buon precipua è la loro responsabilità”. bardia, a Brescia e a Rodengo Saiano. Al termine sono arrivate le testimonianze forti e Don Roberto Ferranti, Direttore del Centro Mi- coinvolgenti di Lamin proveniente dal Gambia e Far- granti della Diocesi di Brescia, si è soffermato sulla zaneh, arrivata dall’Iran. necessità di riscrivere il vocabolario dell’accoglienza Due storie di dolore, di abbandono della propria pa- e di imparare a leggere i numeri dell’immigrazione, tria, di un viaggio allucinante verso un non si sa dove. non come numeri ma come persone. Due delle diverse, tante storie di accoglienza da parte La pandemia ha messo decisamente in secondo pia- delle comunità di Rodengo Saiano e Ome che hanno no il fenomeno dell’immigrazione che non è rallen- risposto ai bisogni tessendo una rete di solidarietà. tato nel corso degli ultimi due anni. “La diversità è ricchezza e l’amministrazione intende Nell’enciclica “Fratelli tutti” Papa Francesco lancia sostenere le associazioni e il volontariato che operano la sfida “Verso un Noi sempre più grande”, verso un in tale direzione” ha affermato l’assessora Porteri. “noi che abita la Casa comune”. “L’accoglienza parte da un momento di condivisio- Promuovere la cultura dell’accoglienza è necessario, ne” è il messaggio che ognuno ha ricevuto uscendo rispondere ai bisogni e proteggere le fragilità è eser- dalla sala. citare la giustizia; la tolleranza è liberante e accre- E’ stata una bella esperienza condividere l’organiz- scente per chi viene accolto e per chi accoglie. zazione di questa partecipata serata con Acli e Casa A Rodengo Saiano vivono 519 stranieri, provenien- Delbrêl. Grazie! ti principalmente da Romania, Albania e Pakistan e Verso un Noi sempre più grande! 20 21
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