15 Parrocchia Cristo Re in Saiano

Pagina creata da Ludovica Pesce
 
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15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
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  15
APRILE 2022
15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI                                                                                           LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI

Il Giovedì Santo                                                                                                        Il Venerdì Santo
                                                          di un altro impegno o della stanchezza. È tutto un’al-
                                                          tra cosa svegliarsi la mattina di Pasqua dopo aver vis-
                 a cura di
                 D. KRZYSZTOF
                                                          suto insieme a Gesù la sua passione, morte e risurre-
                 (CRISTOFORO)                             zione; e questa opportunità ci viene offerta, appunto,
                 M. ZAJCHOWSKI, OSB                       dalla liturgia.
                                                          Giovedì sera, dunque, rivivremo due momenti:                  a cura di
                                                          ciò che era avvenuto nel cenacolo e poi l’esperien-           DON LUCIANO
                                                          za dell’orto degli ulivi. Durante l’ultima cena Gesù          BIANCHI
                                                          istituirà due sacramenti: l’Eucaristia e il sacerdozio
                                                          ministeriale. La lavanda dei piedi ci ricorderà il suo
                                                          testamento d’amore e al termine della Santa Messa il

C
           ari fratelli e sorelle, ci stiamo preparando   sacerdote sposterà il Santissimo Sacramento all’alta-

                                                                                                                        V
           come comunità cristiana a vivere la liturgia   re della reposizione – questo sarà il modo simbolico                     iviamo il Venerdì San-
           della Settimana Santa e, in modo particola-    per ricordarci l’agonia di Gesù nel Getsemani.                           to nelle nostre chie-
re, il Sacro Triduo Pasquale, che costituisce il perio-   Vi auguro di tutto il cuore che sia una serata vissu-                    se inginocchiandoci
do più importante di tutto l’anno. Viverlo in maniera     ta in famiglia, e cioè insieme a tutti i fratelli e sorelle   davanti alla Croce di Cristo,
profonda e autentica, seguendo il ritmo liturgico del-    intorno all’unica tavola della parola di Dio e dell’Eu-       ma senza dimenticare i dram-
la Chiesa, ci può aiutare a comprendere il significato    caristia. La nostra cena eucaristica, infatti, trae ori-      mi che sta passando il mondo
dei riti pasquali e forse perfino a riscoprire il senso   gine dalla pasqua ebraica, che si svolgeva in famiglia        d'oggi: la pandemia e la trage-
della vita, recuperare la fede e la speranza.             e dove la cosa più importante non era il cibo ma il           dia della guerra.
Tanti cristiani, purtroppo, impegnati nelle faccende      racconto storico della salvezza operata da Dio. Forse         In questo tempo tutti siamo sta-
temporali, rischiano di impoverire la loro esperien-      più di un racconto, una vera catechesi svolta in modo         ti travolti da un grande dolore.
za pasquale, vivendo i giorni di grazia che la Chiesa     tale da far percepire agli ascoltatori che la liberazio-      Abbiamo scoperto la nostra fra-
ci offre, come tempo per realizzare gli impegni «last     ne dalla schiavitù del peccato li riguarda in prima           gilità e impotenza. Abbiamo ca-
minute», come ad esempio la pulizia di casa oppure        persona; che non si tratta soltanto di un evento acca-        pito che le certezze, che ci sem-
lo shopping. La preoccupazione è quella di arrivare       duto nel passato ma è ciò che accade di nuovo oggi;           brano affidabili, si rivelano invece inconsistenti.    di speranza, perchè Dio, nel suo amore infinito,
pronti alla grande domenica della risurrezione. Sa-       che la vita della chiesa è la mia vita, la vita della mia     Abbiamo dovuto prendere atto che le relazioni          consegna il suo unico Figlio per la nostra salvez-
rebbe importante, invece, riscoprire la bellezza e la     famiglia e della mia comunità parrocchiale.                   tra le persone e le nazioni non sono improntate        za. Gesù, che scusa i suoi crocifissori, vince la
ricchezza del Sacro Triduo, a partire dal suo primo       Mentre vi auguro un buon proseguimento della Qua-             alla fraternità. Ci ha fatto male sapere che l'uomo,   violenza con il perdono. Donando la sua vita, ci
giorno, il Giovedì Santo, quando alla sera ci trovere-    resima, al tempo stesso esprimo la mia speranza di            mosso da interessi economici, preferisce usare la      dà la prova che la morte viene definitivamente
mo nelle nostre chiese per partecipare comunitaria-       incontrarci in chiesa a celebrare insieme il dolore           forza piuttosto che la ragionevolezza e il dialogo.    sconfitta.
mente alla Cena del Signore. Non permettiamo che          della passione di Gesù, l’attesa per la sua vittoria e la     Siamo rimasti disgustati nel vedere che la pre-        Anche i drammi, che stiamo vivendo, hanno evi-
questo appuntamento importantissimo salti a causa         gioia della sua risurrezione.                                 potenza dei grandi calpesta la vita dei piccoli        denziato che, nonostante tutto, c'è ancora tanto
                                                                                                                        e i diritti dei poveri e degli innocenti. Anche la     bene nel cuore degli uomini. C'è la volontà di al-
                                                                                                                        Passione di Gesù ci ha mostrato il lato negativo       leviare la sofferenza con la solidarietà. C'è il desi-
                                                                                                                        dell'uomo, che usa la violenza gratuita e ingiu-       derio di fare gesti di vicinanza per stare accanto
                                                                                                                        stificata per sopprimere l'unico Innocente. Il         a chi ha perso gli affetti più cari. Alle grandi tra-
                                                                                                                        Venerdì Santo ci obbliga a riflettere sulla nostra     gedie che colpiscono fratelli vicini e lontani fa se-
                                                                                                                        facile e frequente indifferenza verso chi soffre.      guito una ventata di emozione, che difficilmente
                                                                                                                        Siamo spesso chiusi nelle nostre paure, incapaci       si spegne.
                                                                                                                        di ammettere che pure noi siamo responsabili del       Il Venerdì Santo ci butta in faccia il tanto male,
                                                                                                                        male presente nel mondo a causa dei nostri silen-      che c'è nel mondo, ma ci conferma anche in una
                                                                                                                        zi e comode omissioni.                                 certezza: il bene avrà sempre la meglio sul male;
                                                                                                                        Però oggi non fermiamoci a guardare solo il            la vittoria della morte sulla vita è solo passeggera.
                                                                                                                        lato negativo. La Croce di Cristo è anche segno        L'Amore prevarrà sull'odio.

                                                                                                                                                                                                                                   3
15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI

                   Il silenzio
               del Sabato Santo
                                                       a cura di
                                                       DON FULVIO
                                                       GHILARDI

                                                                                                                      16 OTTOBRE 2021

                                                                                                                     L'ARRIVO
T                                                                                                                DI DON FULVIO E
        ra il giorno della morte di Gesù e quello       Per noi è più importante come veniamo a capo del
        della sua resurrezione sta il Sabato Santo;     morire che non come vinciamo la morte.
        giorno di silenzio e di attesa.                 Socrate ha vinto il morire, Cristo ha vinto la morte

                                                                                                                   DON DAVIDE
La morte è già entrata in azione ha già fatto le        in quanto “ l’ultimo nemico ad essere annientato
sue vittime e tu non sai cosa dire.                     sarà la morte! ”.
La croce ha gettato un’ombra nella vita degli           Venire a capo del morire non significa ancora ve-
amici di Gesù; un silenzio che stringe il cuore e ti    nire a capo della morte.
fa sorgere il dubbio che le sorti del mondo siano       La vittoria sul morire rientra nell’ambito delle
in mano alla morte e che il destino dell’uomo sia       possibilità umane, la vittoria sulla morte si chia-
segnato dalla violenza e dalla prepotenza.              ma risurrezione.
Col ricordo sono là, nella Gerusalemme di due-          ….È dalla risurrezione di Cristo che può spirare nel
mila anni fa ma con il pensiero sono negli avve-        mondo presente un nuovo vento purificatore.
nimenti di questi giorni che Papa Francesco ha          Vivere partendo dalla Risurrezione: questo signi-
definito, nell’Angelus di domenica 20 marzo, un         fica Pasqua.
massacro insensato dove ogni giorno si ripeto-          Nel silenzio del carcere, dove risuonavano solo
no scempi e atrocità ….. disumano! Anzi, è anche        grida di dolere di torturati, lui ha il coraggio e
sacrilego, perché va contro la sacralità della vita     la fede di credere che il mondo non è nelle mani
umana, soprattutto contro la vita umana indifesa,       della morte ma del Risorto!
che va rispettata e protetta, non eliminata, e che      Scrive nell’Aprile 1943: “… Il Venerdì Santo e la
viene prima di qualsiasi strategia!                     Pasqua hanno questo di liberatorio, che il pensie-
Ma il silenzio del Sabato Santo e la fatica di pro-     ro viene distolto dal destino personale, e portato
vare a capire e di saper dire che cosa sta succe-       molto al di là, fino al senso ultimo della vita, della
dendo in questi giorni, mi portano alla mente           sofferenza, del corso degli eventi, e che ci è dato di
le parole di Bonhoeffer ( Pastore della chiesa          concepire una grande speranza”.
evangelica, oppositore al nazismo, arrestato dal-       Tanti si stanno domandando quale sia il senso
la Gestapo il 5 Aprile del 1943 con l’accusa di         degli avvenimenti di questi giorni; qualcuno è ar-
complotto contro Hitler, condannato a morte il 6        rivato a scorgere i segni dell’Apocalisse: la guer-
Aprile del 1945 e giustiziato il 9 Aprile) “Com-        ra, la peste, la carestia; noi chiediamo la forza
prendete che l’ora della tempesta e del naufragio,      dello Spirito Santo per saper leggere questo pas-
è l’ora della inaudita prossimità di Dio, non della     saggio della storia alla luce della Pasqua anche
sua lontananza”                                         per la testimonianza di tanti martiri che non si
Dal carcere scriveva: Marzo 1944                        sono lasciati travolgere dagli avvenimenti della
Pasqua? Il nostro sguardo cade più sul morire che       storia ma hanno creduto che la vita, gli uomini e
sulla morte.                                            la storia sono nelle mani di Cristo Risorto.

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15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
LA PAROLA AI NOSTRI SACERDOTI
                                                                                                                           PADERGNONE                                 SAIANO
In cammino verso                                                                                                                Festa Oratorio:                       Festa Oratorio:

un'estate che arde                                                                                                                2-5 giugno

                                                                                                                                     Grest:
                                                                                                                                                                       27-29 maggio

                                                                                                                                                                          Grest:
                                                                                                                                 Dal 13 giugno                       dal 4 al 22 luglio
                 a cura di
                                        unioni di gruppo serali con il pen-     caso ma é il frutto visibile di una                al 1 luglio
                 DON DAVIDE             siero al giorno di scuola successi-     comunità che decide di costruire                                                       Campo ACR
                 CORINI                 vo, é di certo durante l’estate che     atti concreti di amore. É un arde-           Campo Elementari                          Medie a Temú:
                                        le nostre attività posso “espander-     re che significa anche consumarsi
                                                                                                                              al Mare (Misano Adriatico):              dal 31 luglio
                                        si” in serenità per un tempo diste-     e questo lo sa bene chi conosce le
                                        so e prolungato.                        fatiche dello stare con i ragazzi.
                                                                                                                               dal 4 al 10 luglio                      al 7 Agosto
                                        Ma il bruciare dell’estate non si-      Vedrete di seguito le date delle

L'
              etimologia       della    gnifica solo un dilatarsi nel tempo     proposte estive della nostra unità                  Campo                              Campo ACR
              parola estate si ri-      di quanto abitualmente facciamo.        pastorale: guardatele bene!                     Medie in Trentino:                   Elementari a Temú:
              conduce alla radice       L’estate é il tempo in cui maggior-     Questi appuntamenti non sono                   dal 9 al 16 luglio                    dal 7 al 14 agosto
sanscrita idh- o aidh- che espri-       mente brucia la nostra passione         solo delle prestazioni offerte dal-
me l'idea di ardere, infiammare,        educativa per i bambini, i ragazzi e    la nostra struttura o proposte di
accendere. Radice che ritroviamo        i giovani. É il tempo in cui lasciar-   aggregazione: sono il frutto delle
nel greco αἴθω (aitho) = ardere e       ci infiammare con ancor più forza       nostre comunità che da sempre
poi, nel latino aestas = calore bru-    da quella passione che per noi, co-     bruciano di amore. In un tempo
ciante da aestus = calore.
Chiaro pensando alle calde tem-
                                        munità cristiana, altro non è che il
                                        modo concreto in cui vogliamo
                                                                                segnato da grandi preoccupazioni
                                                                                crediamo fortemente che il pren-
                                                                                                                                     OME                             RODENGO
perature estive. Ma perché non          vivere la carità verso i più piccoli.   dersi cura dei piccoli e l’indiriz-
andare oltre? É bello pensare           Bella l’immagine della fiamma:          zare i giovani a farlo a loro volta,           Festa Oratorio:                        Festa Oratorio:
all’estate come al tempo in cui le      non appare dal nulla ma scaturi-        sia una cosa grande. Ringrazia-                 10-12 giugno                           17-19 giugno
nostre parrocchie ardono.               sce da qualcosa che brucia e che        mo il Signore per tutto questo e
                                                                                                                                    Grest:
Se la vita dell’oratorio durante la     quindi si consuma per sprigiona-        per questo tempo in cui abbiamo                                                            Grest:
stagione fredda si svolge fra tempi     re questa energia. Tutta questa         ancora una volta l’occasione di                 Dal 20 giugno
                                                                                                                                                                      dal 29 agosto
di catechismo a volte ristretti e ri-   passione infatti non nasce per          splendere come astri nel mondo.                   al 8 luglio
                                                                                                                                                                      al 9 settembre
                                                                                                                                  Campo
                                                                                                                             Elementari a Malonno:
                                                                                                                                dal 30 luglio
                                                                                                                                al 6 agosto
                                                                                                                            Campo Medie a Malonno:
                                                                                                                              dal 6 al 13 agosto
                                                                                                                          Campo Famiglie a Malonno:
                                                                                                                            dal 13 al 20 agosto
                                           IL CARNEVALE
                                              A SAIANO

                                                                                                                       INIZIATIVE DI UNITÁ PASTORALE
                                                                                                                       Campo Giovanissimi a Malonno: dal 23 al 30 luglio
                                                                                                                       Campo Cresimandi a Malonno: dal 27 al 30 agosto
6                                                                                                                                                                                         7
15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
CRESIME A SAIANO - 7 NOVEMBRE 2021                     ANNIVERSARI DI MATRIMONIO A OME - 16 GENNAIO 2022

CRESIME A OME - 14 NOVEMBRE 2021

                                                       ANNIVERSARI DI MATRIMONIO A SAIANO - 23 GENNAIO 2022

CRESIME E COMUNIONI A PADERGNONE - 12 SETTEMBRE 2021

                                                                                                              9
15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
Il Sinodo e noi
                                                                                                                            -Sinodalità è mettersi in                                        ILaSINODO di GIORGIA
                                                                                                                                                                                                 cura SPIEGATO DAI GIOVANIGUERRINI

                                                                                                                                                            IL SINODO SPIEGATO DAI GIOVANI
                                                                              Sinodo s.m. dal latino tardo e
                                                                                                                         ascolto ascolto della voce di
                                                                              dal greco "adunanza, convegno"             tanti, anche di coloro che si
                                                                              Assemblea dei preti e di altri fedeli di   sentono distanti o non parti-
Da occasione persa ad opportunità                                             una diocesi, indetta dal vescovo, con
                                                                              il compito di prendere in esame ciò        colarmente impegnati nelle
                                                                              che concerne la cura pastorale e in        nostre comunità cristiane. La
                                                                              genere la vita della Chiesa.
                                                                                                                         Chiesa vive nel mondo, non
                 a cura di                                                                                               è del mondo, la Chiesa è dono
                 MARIA NEGRI                                                                                             per tutta la famiglia umana: è
                 CRAVOTTI                                                                                                il motivo per il quale è indi-
                                                                                                                         spensabile aprirci all’umile
                                                                                                                         esercizio dell’ascolto di ciò
                                                                                                                         che parla nel cuore e nell’in-
                                                                                                                         telligenza degli uomini e delle

P
         apa Francesco ha in-          so: "Che cosa significa concre-        dell'agire? Perché in gioco c'è la         donne di oggi,
         detto per l’anno 2023 il      tamente compiere un percorso           necessità di far diventare azio-           - sinodalità è narrare la pro-
         Sinodo universale dei         sinodale? I tre verbi che papa         ne concreta il pensiero della              pria esperienza di incontro
Vescovi e ha voluto che a tema         Francesco ricorda nella sua            comunione e della corresponsa-             con il Signore, ma è anche
venisse posto l’esercizio della        omelia di apertura del percorso        bilità che la parola contiene. In          strumento per esprimere le
sinodalità nella Chiesa.               sinodale aiutano molto bene a          sintesi come possono collabora-            fatiche, le difficoltà e anche
L’appello è rivolto al Popolo di       rispondere. Sono: incontrare,          re sacerdoti e laici per condivi-          qualche delusione patita .
Dio ed è orientato ad aprirsi all’a-   ascoltare e discernere.                dere il cammino da fare? Come              - Sinodalità non vuole sosti-
scolto di ciò che lo Spirito dice      Vivere la sinodalità nella Chie-       ascoltare con umiltà ed intel-             tuire o depotenziare i consi-
alla Chiesa nel nostro tempo.          sa significa anzitutto diventare       ligenza per diventare esperti              gli pastorali, luoghi di discer-
Siamo insieme, laici, presbiteri       esperti nell’arte dell’incontro.”      nell'arte dell'incontro? Questo            nimento stabili e permanenti
diaconi, consacrati , ascoltatori      Anche nella nostra zona pastora-       per me è coniugare il "Sinodo"             nelle nostre comunità, ma
e destinatari di questo evento.        le sono stati avviati dei Tavoli si-   adesso e fra di noi.                       favorire l’ascolto di tutte le
Papa Francesco: “Ribadisco che         nodali di confronto (che si sono       Don Carlo Tartari responsabile             realtà del territorio.
il Sinodo non è un parlamento,         chiusi il 31 marzo) , ai quali non     di questo cammino in diocesi ha            Partendo quindi dalla preghie-
che il Sinodo non è un’indagi-         abbiamo partecipato come par-          scritto alcuni punti che condi-            ra allo Spirito per farlo diven-
ne sulle opinioni; il Sinodo è un      rocchie dell'UP perché le comu-        vido con voi per farli diventare           tare protagonista del nostro
momento ecclesiale, e il prota-        nità parrocchiali non sono state       tracce del cammino e dello stile           progetto sinodale, penso che
gonista del Sinodo è lo Spirito        preparate a vivere con consape-        che vogliamo seguire:                      i prossimi mesi diventeranno
Santo. Se non c’è lo Spirito, non      volezza tale occasione, anche te-      ""La sinodalità non è un’espres-           proficui se sapremo adottare
ci sarà Sinodo.”                       nuto conto degli spostamenti ed        sione nuova, inedita, ma forse ci          con entusiasmo un nuovo stile
«Ricordiamo che lo scopo del           inserimenti dei nuovi sacerdoti        farà bene non ridurla a slogan o           di condivisione ed ascolto, in
Sinodo e quindi di questa con-         proprio in quel periodo.               a qualche mera azione sinergica            modo da interrogarci - senza
sultazione non è produrre do-          Potremmo pensare che questa            o ad una ripetizione asfittica e           timore - sul rinnovamento del-
cumenti, ma «far germogliare           non-partecipazione ai Tavoli           alla lunga vuota e deludente.              la pastorale e sulle prospettive
sogni, suscitare profezie e vi-        Sinodali (che un po' di dispiace-      - La sinodalità non è la trasposi-         future delle nostre parrocchie
sioni, far fiorire speranze, sti-      re ci lascia) ci impedisca di far      zione ecclesiale del concetto di           e della Chiesa bresciana. C’è
molare fiducia, fasciare ferite,       sentire la nostra voce rispetto        “democrazia” o di ricerca dell’o-          bisogno di laici consapevoli e
intrecciare relazioni, risuscita-      ad argomenti importanti che ci         rientamento di una maggioran-              di sacerdoti disposti ad ascol-
re un’alba di speranza, impara-        riguardano e che hanno biso-           za rispetto ad una posizione               tare, al di là delle consuetudi-
re l’uno dall’altro, e creare un       gno anche del nostro contributo        minoritaria, è metodo per pro-             ni, le esigenze del popolo di
immaginario positivo che illu-         , ma scegliamo di utilizzare lo        vare a intuire “cosa lo Spiri-             Dio loro affidato. E’ una sfida
mini le menti, riscaldi i cuori,       spirito del sinodo per farla di-       to dice alla Chiesa di oggi”;              di comunione e condivisione
ridoni forza alle mani» (DP, 32)       ventare un'opportunità.                in gioco non ci sono equilibri             da raccogliere con gioia e spe-
Il Vescovo Pierantonio inaugu-         Cosa significa però utilizzare         di potere, ma la valorizzazione            ranza, non senza quel pizzico
rando il cammino sinodale per          la parola "sinodali" nelle nostre      dei carismi, dei talenti e dei mi-         di audacia che permette di
la nostra diocesi così esprimeva       parrocchie e come passare dalla        nisteri che esprimono il volto             formulare pensieri innovativi
il dinamismo di questo percor-         parola astratta alla concretezza       stesso della Chiesa.                       e creativi.

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15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
APPROFONDIMENTI | GIOVANI ED EDUCAZIONE                                                                                                dei miti illusori del godimento          adulta, voi che ci avete introdotto      zione. Mira a fare di un soggetto
                                                                                                                                       effimero, del successo mediatico,        nell’avventura della vita, siate an-     non un competente ma una per-

Il Vescovo e i giovani
                                                                                                                                       del denaro facile. Su di loro in-        che coloro che ci aiutano a cresce-      sona a tutto tondo, un esperto in
                                                                                                                                       combe tremendo il pericolo delle         re, a divenire ciò che da sempre         umanità. Di questo c’è bisogno.
                                                                                                                                       dipendenze che non perdonano.            siamo agli occhi di Dio. Aiutateci       Se guardiamo a nostri ragazzi e
                                                                                                                                       Temono la solitudine e tuttavia          a non aver paura del mondo e a           ragazze e pensiamo al loro pre-
                                                                                                                                       non riescono a contrastarla. Alcu-       realizzare i sogni inconfessati del      sente e al loro futuro, dovremo
     Stralcio dell'omelia del Vescovo Pierantonio in occasione della festa dei SS. Faustino e Giovita.                                 ni di loro, rinchiusi nelle stanze,      nostro cuore. In una parola, siate i     immaginare per loro un accom-
     Il Vescovo parla di adolescenti, giovani ed educazione e ci costringe ad una rilettura attenta del                                fuggono da un mondo – quello re-         nostri educatori.                        pagnamento che li faccia crescere
     nostro stile educativo nella società del nostro tempo. Il Vescovo conclude chiedendo agli adulti di
                                                                                                                                       ale – che fa loro paura, per entra-      “In questo tempo – dice papa             in umanità. Il fine dell’educazione
     essere saggi e di guardare alla vita con stupore e gratitudine: questo testo può aiutarci a guardare
                                                                                                                                       re in un mondo – quello virtuale         Francesco – tutti ci sentiamo pic-       è infatti imparare a vivere, cioè a
     con occhi nuovi la nostra responsabilità educativa.
                                                                                                                                       – nel quale cercano rifugio, come        coli, forse impotenti, di fronte alle    pensare nella verità, a decidere
     Invitiamo ad una lettura completa sul sito della Diocesi: omelia in occasione della festa dei santi patroni, 15 febbraio 2022
                                                                                                                                       in un nido che però è privo di veri      sfide educative”. Guardiamo i no-        nella libertà, a rapportarsi nell’a-
                                                                                                                                       affetti.                                 stri ragazzi e ragazze e vorremmo        more.
                                                                                                                                       E così succede che ci ritroviamo         per loro tutto il bene che merita-       Il saggio è colui che accoglie ogni
                                                                                                                                       non di rado a piangere sgomenti          no. E poi guardiamo il mondo che         giorno l’insegnamento offerto
                                                                                                                                       di fronte alle loro scelte estreme       li circonda, quel mondo che noi          dalla vita, con stupore e gratitu-

T
          utti desideriamo che i                                                                                                       e ci chiediamo perché arrivino a         abbiamo costruito, e ci rendia-          dine. Egli sa ciò che lui stesso ha
          nostri ragazzi e ragazze                                                                                                     recidere in modo così drammati-          mo conto che non è esattamente           imparato, in vigile ascolto. Nello
          crescano non solo in età,                                                                                                    co il fiore della loro giovane vita.     quello che avremmo dovuto offri-         stesso tempo, il saggio è colui che
ma anche in sapienza e grazia, in                                                                                                      Eppure il loro cuore è grande            re loro.                                 sa di non sapere: è consapevole
una esperienza della vita che sia                                                                                                      e sensibile. Sono loro in questo         Ci siamo illusi che bastassero il        che la vita ha una dimensione di
vera, libera e consapevole, ricca                                                                                                      momento a difendere con più              benessere economico e la tec-            mistero sempre eccedente e che le
di valori e illuminata dal mistero                                                                                                     convinzione il futuro del nostro         nologia in costante evoluzione.          grandi domande del cuore umano
santo di Dio.                                                                                                                          pianeta, a ricordarci la bellezza        Abbiamo ciecamente confidato             rimarranno sempre aperte. La sa-
Dovessimo chiedere loro: “Di che                                                                                                       del creato, a metterci di fronte         nella scienza e siamo stati estre-       pienza che coltiva lo rende umile
cosa avete bisogno? Che cosa de-                                                                                                       alle nostre responsabilità epoca-        mamente attenti alle esigenze            anche di fronte alle coscienze dei
siderate? Che cosa possiamo fare               - abbiamo bisogno di esperti in                  ferocia di cui sono capaci. Nasco-     li. Quando percepiscono affetto e        del mercato. Perché mai non ci           più giovani: egli non pretende di
per voi?”, forse non saprebbero                fasciature di piaghe interiori, uo-              sti dietro il paravento delle false    fiducia, quando intuiscono che il        siamo fatti carico, almeno allo          avere risposte su tutto e non offre
bene cosa rispondere. Da par-                  mini e donne che sanno rialzarci                 identità infieriscono sui più de-      dialogo può diventare confiden-          stesso modo, delle esigenze del          soluzioni a buon mercato. Indica
te mia, andando con la mente al                da terra quando cadiamo, senza                   boli senza pietà.                      za, allora emerge tutta la loro fre-     cuore? Perché abbiamo guardato           piuttosto prospettive nelle quali
tempo un po’ lontano che anch’io               spazientirsi, senza giudicarci,                  Assetati di relazioni, spesso non      schezza, il loro desiderio di vita, la   all’umanità limitandoci alla sola        camminare, senza mai legare a sé.
ho vissuto e provando a immagi-                senza umiliarci ma anche senza                   riescono a reggerne il peso: le        loro appassionata ricerca di veri-       dimensione orizzontale del vive-         Il momento che stiamo vivendo
nare la risposta che darebbero a               scusarci facilmente, senza essere                amicizie non durano, i legami          tà: le convinzioni affiorano, gli in-    re, quella della lunghezza e della       rende ancora più apprezzabile
queste domande quanti tra loro                 accondiscendenti, senza difen-                   facilmente si spezzano, gli affetti    terrogativi incalzano, i sentimenti      larghezza, e abbiamo dimentica-          il carisma della sapienza, racco-
sono più capaci di ascoltare il loro           derci quando non è giusto farlo,                 velocemente si spengono.               sgorgano, i desideri si svelano. E       to la dimensione verticale della         manda a tutti gli adulti di colti-
cuore, penso potrebbero dire così:             senza temere di correggerci.                     Sono come ipnotizzati dal fasci-       insieme spuntano le paure.               vita, quella dell’altezza e della        varla, sforzandosi di essere per le
- abbiamo bisogno di aria fresca e             - Abbiamo bisogno di un amore                    no perverso della violenza, con la     Che tempo è dunque questo nel            profondità? Abbiamo puntato su           nuove generazioni non semplice-
pulita da respirare, di ampi oriz-             vero, paziente ma anche esigente.                quale cercano illusoriamente di        quale – almeno nel nostro vec-           un sapere che fondamentalmente           mente dei competenti ma dei ma-
zonti in cui muoverci, di pensieri             I nostri ragazzi ci appaiono oggi                darsi una dignità. Si riuniscono in    chio continente – i nostri ragaz-        consegna alle nuove generazio-           estri e dei testimoni.
costruttivi a cui affidarci;                   disorientati, spesso smarriti, per-              gruppo e si danno alla devastazio-     zi e ragazze faticano ad essere          ni abilità e competenze. Abbia-          Ai santi patroni Faustino e Gio-
- abbiamo bisogno di sguardi                   si in un mondo che solo apparen-                 ne. Perdono il rispetto per adulti     felici? Che cosa ci sta dicendo la       mo prevalentemente finalizzato           vita, giovani martiri della Chiesa
buoni, di sorrisi sinceri, di mani             temente è loro amico. Li guardia-                e anziani. La forza del branco in      nuova generazione attraverso il          l’insegnamento alla creazione di         universale, affidiamo il cammi-
che si stringono, di spalle su cui             mo e ci chiediamo se alcuni loro                 realtà nasconde la fragilità di cia-   suo comportamento alcune volte           esperti nella innovazione e nella        no educativo della nostra Chiesa
appoggiarsi, di piedi che traccia-             comportamenti – certo mai giu-                   scuno di loro. Il cappuccio sul loro   sconcertante e altre volte ammi-         produzione. Ma cosa hanno a che          e della nostra comunità civile. A
no per noi il cammino;                         stificabili – non siano anche una                volto è una maschera che copre la      revole?Credo ci stia rivolgendo          vedere l’innovazione e la produ-         loro consegniamo il proposito
- abbiamo bisogno di parole che                reazione istintiva, un modo per                  loro inconfessata debolezza.           un appello accorato: aiutateci a         zione con l’educazione? Esse la-         condiviso di un accompagnamen-
aprono il cuore, che liberano dalla            difendersi e un grido di aiuto,                  Assediati da una noia frustrante,      far emergere tutto il bello che          sciano nelle persone un vuoto che        to generoso, intelligente, creativo
solitudine, che riaccendono la fi-             Li vediamo pericolosamente                       rivendicano il diritto di prendersi    siamo; aiutateci a cercare la ve-        è tutto da colmare.                      delle nuove generazioni. Il loro
ducia, che offrono il perdono, che             esposti alla crudeltà. Rimaniamo                 lunghi tempi, anche nella notte,       rità del nostro essere; aiutateci a      L’educazione – diceva don Bosco          presente, sostenuto dalla nostra
volentieri condividono il tesoro               sgomenti di fronte al male che                   che poi non sanno bene come ri-        dare compimento alla nostra li-          – è cosa del cuore. Essa chiama in       vicinanza e dal nostro affetto, pre-
dell’esperienza;                               alcuni arrivano a compiere, alla                 empire. Cadono facilmente preda        bertà. Voi che siete la generazione      causa la libertà, la verità e la rela-   pari la fioritura del loro futuro.

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15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
Educare è S                  crivo queste righe dopo aver ascoltato il brano
                                                                                                                                                        della Trasfigurazione durante la S. Messa che in
                                                                                                                                                        occasione del weekend ho seguito in una Parroc-

                                                                                                                           generare
                                                                                                                                               chia a non pochi chilometri di distanza dalla nostra Uni-
                                                                                                                                               tà Pastorale. Ho sentito durante l’omelia del Sacerdote,
                                                                                                                                               più volte, la parola “bellezza”… lampante è stato il col-

                                                                                                                           alla vita
                                                                                                                                               legamento con le domande che da alcuni mesi mi stavo

La meraviglia                                                                                             a cura di
                                                                                                                                               ponendo relativamente all’educazione dei ragazzi e dei
                                                                                                                                               giovani.

nell'educare
                                                                                                          MICHELE                              Durante questo periodo “particolare”, tra una pande-
                                                                                                          RIVA                                 mia ed una guerra, io ed alcuni amici-educatori ci siamo
                                                                                                                           La generatività     ritrovati a chiederci come mai i nostri incontri fossero
                                                                                                                                               meno partecipati e meno sentiti sotto tutti i punti di vi-
                                                                                                                           dell’educazione     sta. Numero di partecipanti, livello di riflessione, desi-

S
         ono le 8.15 di lunedì 13 settembre. Ormai ci         lavoro a scuola. Per noi insegnanti tutto ciò è spro-                            derio di partecipazione. Ci siamo fatti queste domande
         siamo; abbiamo pensato a tutto: i registri sono      ne a far bene, a preparare nei dettagli attività che li                          uscendo dal nostro confine di Unità Pastorale, sentendo i
         aperti; i primi documenti sono stati compilati;      coinvolgano affinché si sentano protagonisti di tutte                            vicini di casa e di Diocesi, scoprendo che questa difficol-
i computer funzionano; le LIM sono accese ed il ma-           le proposte che li riguardano ed abbiano la forte sen-               a cura di
                                                                                                                                   STEFANIA    tà è situazione comune a tanti.
teriale per le prime attività è già disteso sulla cattedra.   sazione che stanno crescendo e che hanno a disposi-
                                                                                                                                   BELUSSI     Abbiamo iniziato allora la ricerca: ricerca dei perché, ri-
È importante che tutto sia a posto: il primo giorno di        zione carte importanti che possono giocare quando
                                                                                                                                               cerca di risposte, ricerca di soluzioni.
scuola è sempre un evento da grandi emozioni e i no-          meglio credono. Passa poco più di un mese e, nel po-
stri ragazzi hanno bisogno di ordine e di chiarezza;          meriggio di sabato 16 ottobre, molti di loro accettano                           Leggendo alcuni testi dedicati al tema ho deciso di cam-
devono sentirsi accolti, devono capire che anche al di        l’invito dei catechisti e sono qui, nella chiesa di Cristo                       biare prospettiva: non più una “sfida” educativa come
fuori della loro casa, ci sono adulti che continuano ad       Risorto, ad accogliere i nuovi sacerdoti che sono stati                          tanti la definiscono, ma quanto più un’opportunità.
investire su di loro e a pensare con cura e attenzione        assegnati alle nostre parrocchie.                                                Se è vera l’affermazione “educare è generare alla vita”,
le esperienze che gli presentano.                             Da tempo la nostra chiesa non era così colorata e ric-                           allora gli occhi devono aprirsi e così anche il cuore ad un
Tutti noi abbiamo alle spalle mesi intensi caratteriz-        ca della presenza dei ragazzi. Nell’aria si sente tre-                           impegno non più sfida, ma opportunità. Opportunità per
zati da un forte senso di precarietà e di fragilità che       pidazione: si sta per aprire una nuova stagione e le                             amare, prendersi cura, per relazionarsi con un giovane o
non sempre siamo riusciti ad interpretare ed infatti          aspettative si sovrappongono ai timori e alle curiosità.                         un ragazzo.
abbiamo faticato a spiegare in modo chiaro ai nostri          Ognuno di loro tiene in mano un ortaggio: non cono-                              Edu-CARE. CARE letto in lingua anglosassone significa
ragazzi cosa stava succedendo e, soprattutto, a passa-        scono i dettagli ma sanno che dovranno compiere un                               proprio questo: “prendersi cura, prendersi a cuore”.
re loro un messaggio di speranza. E’ necessario per-          gesto simbolico ma importante, che rappresenterà la                              Io voglio fortemente credere nella “generatività” dell’e-
ciò dare a ciascuno di loro la possibilità di tornare alla    volontà condivisa di partecipare alla costruzione del-
                                                                                                                                               ducazione, perché solo così potremo trovare le risposte
normalità, di incontrare gli amici, di ascoltare idee ed      le nostre Comunità. Mi colpiscono i loro sguardi un
                                                                                                                                               ai tanti perché sovra descritti.
esperienze diverse dalle loro e di imparare ad acco-          po’ straniti e perplessi, ma resto stupito anche dal loro
gliere le opinioni degli altri per sviluppare quell’atteg-    atteggiamento composto quando viene spiegato il so-                              Per generare vita ci vogliono entusiasmo, amore, senso
giamento di empatia che tanto serve per affrontare            lenne significato del loro gesto, quando lo compiono                             di responsabilità. A queste tre parole chiave possiamo
con serenità le sfide che la vita ci offre. La campanella     con eleganza e serietà e quando ascoltano le prime                               attingere per tornare ad essere educatori attraenti ed at-
suona e …. loro entrano sorridenti! I saluti, gli abbrac-     parole di don Fulvio e di don Davide.                                            trattivi, aspetti su cui siamo carenti di fronte alla società
ci (distanziati!) e le prime chiacchiere libere. Mi piace     Anche questa volta si sono fidati di noi e con la loro                           che ben più di noi riesce a far innamorare i nostri giovani
guardarli ed ascoltarli mentre parlano fra di loro: si        Bellezza hanno arricchito la celebrazione; i loro pre-                           e ragazzi.
raccontano, si ascoltano, si consigliano, si confron-         ziosi sorrisi hanno dato un importante tocco di fre-                             Pensate alla bellezza (andate a rileggere il testo del
tano, si sorridono…. usano un tono di voce familiare,         schezza all’intero pomeriggio e guardare lo stupore                              Vangelo della Trasfigurazione) di quando siete stati o
gesticolano e si muovono con assoluta naturalezza e           sui loro volti mi ha aiutato ad interrogarmi sulla pu-                           di quando siete innamorati: il desiderio forte di vedere,
spontaneità.                                                  rezza della mia Fede e a riflettere sul significato della                        ascoltare, sentire la persona del cuore. La voglia di re-
Rimango sempre sorpreso dall’entusiasmo con cui               mia appartenenza alla Comunità cristiana.                                        stare con lei per più tempo, l’entusiasmo nel fare le cose
affrontano le giornate, anche quelle cariche di novi-         Momenti diversi, spazi diversi, contesti diversi ma
                                                                                                                                               insieme.
tà; la loro spensieratezza diventa per noi un modello         sempre le stesse persone. Da una parte loro, i nostri
                                                                                                                                               Vorrei noi tutti educassimo i nostri ragazzi con questo
da seguire e, al tempo stesso, un impegno importante          ragazzi, con la fame di vita e la voglia di crescere;
nell’aiutarli a salvaguardare questo valore aggiunto.         dall’altra noi, insegnanti ed educatori ancora con la                            entusiasmo disarmante e con quel trasporto che solo chi
Poco dopo, la scuola riparte e già si inizia con le pri-      voglia di lasciarci stupire dal loro entusiasmo per co-                          è davvero innamorato riesce ad avere. Riusciremo grazie
me attività. Sono curiosi e, superate le prime fatiche        struire, con loro, un futuro capace di accoglierli e di                          a questo rinnovato metodo educativo fatto da nuovi oc-
dovute alla ripresa, vogliono sapere, vogliono impa-          aiutarli a trasformare i loro sogni in progetti di Vita.                         chi, da affetto ritrovato e da incalzante energia ad attrar-
rare e si fidano di noi, accettano le nostre proposte ed      Gli stessi progetti che, da sempre, il Padre ha disegna-                         re le giovani generazioni… senza scordare la potenza
affrontano con entusiasmo ogni giorno l’impegno del           to per loro.                                                                     del messaggio da noi testimoniato ogni giorno.

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15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
gida, assolutistica, immodificabile, centrata su di me.       ed eccessivamente carichi da cui fatichiamo a pren-

L’educazione dei �gli:
                                                                                                                          Occorre un dialogo tra il noi.                                dere le distanze e che condizionano le nostre scelte.
                                                                                                                          3) Dalla frase che disse Giovanni Paolo II “prendete in       5) Educare al dialogo. Un tasto dolente guardando
                                                                                                                          mano la vostra vita e fatene un capolavoro” personal-         anche ciò che accade ai confini dell’Europa. Se vo-
                                                                                                                          mente aggiungo, “per voi e per gli altri”. L’educazione       glio ad avere un dialogo con i miei figli devo iniziare

una scommessa                                                                                                             mira alla capacità di trasformare la vita e le azioni
                                                                                                                          in qualcosa in straordinario. Non accontentiamoci.
                                                                                                                          Si tratta di imparare a trasformare le cose, di vederle
                                                                                                                                                                                        a costruire qualcosa sin dall’inizio, dal primo incon-
                                                                                                                                                                                        tro. Il dialogo è il frutto di tempo, attenzione, ascolto,
                                                                                                                                                                                        dissenso, ricerca del vero, comprensione del punto

sul futuro
                                                                                                                          da altri punti di vista, di renderle significative, di ren-   di vista dell’altro e sospensione del giudizio. Significa
                                                                                                                          derle uniche, proprio come ogni persona. Siamo es-            guardare l’altro negli occhi alla ricerca di ciò che è
                                                           a cura di ROBERTO BINDONI                                      seri umani, dotati di intelletto e della capacità di pro-     importante per lui e per noi, cercare la via stretta e
                                                                                                                          vare sentimenti veri, dotati della capacità di risolvere      non quella facile o più battuta. Il dialogo può partire
                                                                                                                          problemi (almeno quelli modificabili) oltrechè di ac-         dal comprendere e avvicinarci a ciò che interessa l’al-
                                                                                                                          cettare quelli che non possiamo cambiare. Durante             tro, ciò che lo motiva, anche se a noi quella cosa non
                                                                                                                          un’intervista, uno dei protagonisti del salvataggio dei       interessa. Significa combattere il proprio egocentri-

L’
            Educare ha molteplici sfumature e signi-       portanza di: diventare profondamente umani, a non              13 ragazzi bloccati nella grotta thailendese di Tham          smo (proprio e della persona che abbiamo davanti)
            ficati, splendidi ma anche ambigui. An-        trascurare i più deboli e i più bisognosi, i più piccoli e     Luang nel 2019, ha detto: siamo riusciti in quest’im-         alla ricerca di un punto di incontro che non sia ne-
            che in questo tempo si può intendere l’e-      le persone fragili durante le varie età della vita, a cu-      presa impossibile e straordinaria solo grazie allo            cessariamente il proprio. A volte è piuttosto diffici-
ducazione come obbedienza assoluta e acritica ad un        stodire e prenderci cura di chi ha difficoltà; cercare         spirito di servizio, la generosità e lo sforzo comune.        le. A volte sembra che manchi il tempo, la voglia o
sistema, ad un regime che ripropone disumanità. E’         una giustizia sociale poiché siamo tutti fratelli, liberi      Vivremmo decisamente meglio se tutti ci impegnas-             anche il desiderio. E’ faticoso. Questo, però, è l’unico
disumano, ad esempio, eseguire gli ordini di un pre-       ed uguali; rispettare gli altri tanto quanto farsi rispet-     simo ad essere servizio gli uni per gli altri, se scopris-    modo possibile per creare rapporti significativi.
sidente che ci chiede di bombardare civili che vivono      tare dagli altri; rispettare sé stessi; avere il senso del     simo il dono della reciprocità e della condivisione, se       6) Educare a diventare persone responsabili ed
in un’altra nazione e che stanno fuggendo dal nostro       limite sapendo che la libertà è un traguardo che pre-          facessimo uno sforzo comune per essere migliori.              il più possibile autonome. Forse questo è il fine
stesso assedio.                                            vede un percorso lungo, progressivo.                           E’ una strada ancora possibile oggi? Diciamo che              dell’educazione di ogni società. Educare a diventare
Mi piace quindi sottolinearne e articolare questi          2) In una frase tratta dal suo libro “Las Palavras An-         maggiore è il problema e maggiori devono essere le            adulti. Educare a diventare responsabili di ciò che
pensieri per proporre un modo d’intendere l’edu-           dantes” il grande scrittore uruguayano Edoardo Ga-             energie, le forze e fiducia. Occorre l’aiuto di tutti, a      facciamo e che ogni nostra azione porta delle con-
cazione. Si. Pensieri. Perché l’Educazione, prima di       leano dice: “Sul muro di un locale di Madrid c’è un            partire da noi stessi e da chi ci sta accanto. Occor-         seguenze. La responsabilità deve essere data e rico-
essere un’azione, è un pensiero, un modo di pensare.       cartello che dice: - E’ proibito il canto flamenco - . Sul     re saper vedere il limite ma anche le possibilità per         nosciuta in rapporto all’età e alle caratteristiche della
1) Una scommessa per il futuro: puntare tutta la           muro dell’aeroporto di Rio de Janeiro c’è un cartello          cambiare le cose, a partire da quelle più piccole.            persona che abbiamo davanti, alle esigenze di vita.
propria vita su qualcosa che si ritiene sensato e          che dice - E’ proibito giocare con i carrelli portavali-       4) Michel de Montaigne, filosofo del rinascimento             Non è possibile diventare adulti senza essere per-
importante. Si tratta di guardare avanti. Una sorta        gie. Il che vuol dire che c’è ancora gente che canta e         francese, diceva: “E’ meglio una testa ben fatta che          sone responsabili e senza essere persone autonome.
di scommessa su quel che vorremmo avvenisse, per           c’è ancora gente che gioca”.                                   una testa ben piena”. Educare ad imparare a pensa-            Non esiste autonomia se non posso essere responsa-
la società, per i nostri figli, per il mondo che verrà.    L’altro da me (il figlio, etc) è diverso da me. Non pos-       re, ad usare la coscienza critica (che non equivale           bile per qualcosa. Non esiste responsabilità se non
Soprattutto in una società che ormai propone la di-        so pensare che l’altro sia una mia copia, un clone, o          ad un pensiero distruttivo e cinico) discriminando            posso decidere o compiere qualcosa in autonomia.
strazione, l’intrattenimento delle menti, l’impoveri-      un soldatino che faccia, esegua o divenga esattamen-           il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che non lo          Ciascuno è responsabile delle proprie azioni. Cia-
mento delle coscienze, il vuoto dell’esistere.             te come io vorrei (che segua i miei interessi, che ab-         è. Imparare a pensare sempre con la propria testa e           scuno risponde di ciò che fa. Ciascuno è chiamato a
Ancor prima che chiedermi perché educare occorre           bia i miei gusti). L’altro ha il diritto di essere in disac-   non con quella degli altri; Imparare ad agire secondo         compiere delle scelte nella vita reale e non in quella
domandarmi: educare a cosa?                                cordo, di esprimere una critica, di avere un proprio           la propria coscienza e non con quella degli altri. Edu-       ideale. Prendiamo decisioni ogni giorno: alcune sono
Questa domanda devo pormela come adulto. A cosa            punto di vista, di scegliere, di essere, di vivere.            care a questo significa aiutare l’altro ad esercitare la      giuste, altre ci presentano il conto alla fine.
voglio educare i miei figli? A diventare superpre-         Educare è cercare incessantemente con l’altro                  propria libertà.                                              Concludendo: Non siamo onnipotenti e spesso sba-
stanti? Ad essere i migliori? Ad arrivare per primi?       l’equilibrio tra le esigenze, la vitalità, le regole e la      Anche con i miei figli capita di sentirsi travolti            gliamo o sbaglieremo. Occorre rendersene conto e
A realizzare i propri scopi rimanendo indifferenti a       loro trasgressione, la complessità e le contraddizioni.        dall’ambiente estremamente caotico e confusivo ed             provare ad “aggiustare il tiro”. Occorre condividere
ciò che succede agli altri? A sopravvivere in modo in-     Educare significa trovare la giusta misura con quella          è faticoso ricondurli a capire le esperienze che at-          le scelte con il coniuge o con l’altro genitore, al di là
discriminato? A diventare affermati professionisti?        persona. Le modalità che ho utilizzato con un figlio           traversano e a prenderne distanza, a non esserne              di barriere e difficoltà. Qualche anno fa, una collega
Ricchi? Potenti? Apprezzati? Amati?                        possono non funzionare con l’altro. Il mio modo di             condizionati in modo negativo. Occorre imparare a             dopo aver perso il marito per una grave malattia mi
Mi devi domandare: Cosa è veramente importante             pormi può favorire una risposta positiva in un figlio          pensare bene, a pensare meglio. Ritengo che la qua-           ha detto questo: “La cosa più difficile ad essere un ge-
per me? Cosa credo sia importante per lui? A cosa          ma creare lontananza e sentimenti profondamente                lità della vita dipenda molto anche dalla qualità dei         nitore unico è che non ti puoi confrontare con l’altro.
tengo? Cosa voglio trasmettergli? Cosa voglio che          negativi nell’altro. Devo capire dunque chi ho davan-          nostri pensieri. Certo, se non avessimo una casa in cui       Decidi da solo. A volte fai delle scelte giuste, a volte, in-
impari? Come voglio che diventi?                           ti: quali sono gli aspetti del carattere, le fragilità, le     vivere, se non avessimo delle persone che ci vogliono         vece, non ti rendi conto che avresti potuto agire diver-
Le risposte che trovo mi guidano a comprendere ciò         potenzialità e le risorse. Questo non vuol dire rinun-         bene, se non avessimo del cibo per nutrirci, sarebbe          samente e meglio”. Occorre provare a parlarne anche
che ritengo importante e che, in modo consapevole          ciare a cosa voglio trasmettere o dove vorrei arrivare,        impossibile avere una qualità di vita soddisfacente.          con chi si occupa dell’educazione dei nostri figli e con
o no, trasmetterò loro. Devo sapere però che prima         ma modificare il come lo faccio, come lo dico, come            Notiamo però che anche quando abbiamo una casa,               i genitori degli amici oppure con qualcuno che è più
delle mie parole, ai figli, arriverà sempre il mio esem-   mi pongo. Si tratta di gestire la relazione, in ogni sua       un lavoro, degli affetti, una buona cerchia di persone        esperto. Occorre sapere che non c’è sempre un’unica
pio, il mio modo di essere, il mio comportamento.          forma, nel costante andare e venire di bisogni, istan-         amiche potremmo sentirci insoddisfatti e farci tra-           scelta giusta. Occorre confrontarsi costantemente.
Ecco perché ne sono responsabile in prima linea.           ze, convinzioni, paradossi, contraddizioni, dialoghi,          volgere dai pensieri o dai sentimenti negativi. A volte       Ecco perché l’educazione è una scommessa sul futu-
Personalmente, cerco di trasmettere ai miei figli l’im-    possibilità, limiti. Non è pensabile un’educazione ri-         cadiamo nelle spirali e nei vortici dei pensieri drastici     ro. E possiamo iniziare proprio ora.

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15 Parrocchia Cristo Re in Saiano
Per un nuovo                                                                                                       Ripartire                                             Anche
patto educativo                                                                                                    a essere                                              i numeri
Una comunità in cammino                                                                                            giovani                                               parlano
a cura di SIMONE PELI e DANILA D’INCÀ
                                                                                                                   a cura di LORENA PELI                                                  a cura di
                                                                                                                                                                                          DON LUCIANO
                                                                                                                                                                                          BIANCHI

I                                                                                                                  L
      n occasione della festa dei Santi patroni di      delineando un percorso condiviso ma nel rispetto                     a divisione tra i giovani per quanto
      Brescia, Faustino e Giovita, il Vescovo Pie-      della specificità di ognuno dei “soggetti educanti”.                 riguarda la religione è sempre stata
      rantonio Tremolada ha colto l’occasione           Non si tratta quindi, come sostiene qualcuno, di un                  evidente: c’è chi ritiene la fede un ele-

                                                                                                                                                                         I
per rilanciare, dopo due anni di pandemia, l’emer-      soggetto “programmatore di eventi”, ma di una co-          mento fondamentale per la propria crescita, chi             registri, conservati negli archivi delle nostre
genza educativa, che coinvolge anche i giovani          munità che tenta di lavorare insieme per una edu-          si definisce ateo e chi preferisce dormire la do-           parrocchie, ci forniscono dati anagrafici abba-
delle nostre parrocchie.                                cazione condivisa.                                         menica mattina invece che recarsi a messa.                  stanza freddi che possono però aiutarci a capi-
Usciamo da un lungo periodo di sospensione dal          È in questo ambito che il lavoro della Parrocchia,         Dopo i due anni di pandemia, questo distac-           re quali cambiamenti sono in atto nelle famiglie del
quale noi adulti – persone già “formate” e, nella       e da qualche anno anche della nostra Unità Pasto-          co dalla religione si sente ancora di più. Molti      nostro territorio.
maggior parte dei casi, con una consapevolezza di       rale, si inserisce a pieno titolo. Da sempre i nostri      ragazzi che partecipavano attivamente alle            Per esempio, anche nella Parrocchia di Ome, che è
noi stessi – facciamo fatica a riprenderci, ristabi-    oratori sono una delle principali realtà educati-          attività parrocchiali si sono allontanati sia per     una comunità abbastanza stabile dal punto di vista
lendo quei rapporti sociali che ci sembravano ovvi      ve per i nostri territori, dei catalizzatori in grado di   pigrizia che per mancanza di volontà o fede,          demografico, possiamo notare alcune variazioni
e scontati appena prima del Covid. Possiamo solo        coinvolgere e far crescere i giovani con uno stile         mentre coloro che già non erano coinvolti             interessanti. Prendendo il registro dei Battezzati
immaginare quale difficoltà possano avere i giova-      unico, quello Cristiano.                                   pienamente nella realtà oratoriale hanno to-          vediamo che nel decennio 1992-2001 c'è una linea
ni e gli adolescenti, che stanno ancora maturando       Anche allargando un poco lo sguardo e uscendo dai          talmente abbandonato o non riscontrano al-            abbastanza omogenea: 227 battezzati, con una me-
una percezione del “proprio io” in una realtà alte-     confini degli spazi parrocchiali, ci rendiamo con-         cun interesse.                                        dia di oltre 22 bambini battezzati ogni anno. Nel
rata come quella che stiamo vivendo.                    to che è sempre più pressante l’esigenza di andare                                                               decennio successivo (2002-2011) la curva dei battez-
Il Vescovo rivolge questo appello: “L’attuale mo-       oltre al semplice concetto di “società” per realiz-        Dopo aver chiesto ad alcuni ragazzi se fossero        zati è considerevolmente in crescita: 289 battezzati.
mento storico domanda una forte alleanza tra i          zare invece quello più Cristiano di “Comunità”,            disposti a tornare a partecipare nella comuni-        Certamente ha influito la venuta di diverse famiglie
soggetti educanti, un patto educativo ampio, in         soprattutto in paesi come i nostri che possono es-         tà, riporto testualmente alcune delle risposte        giovani, che si sono insediate nei pressi della Clinica.
grado di trasmettere alla nuova generazione non         sere ancora “a misura d’uomo”. Come dice un pro-           che mi hanno dato:                                    Nell'ultimo decennio (2012-2021) si è verificato un
solo la conoscenza di contenuti tecnici, ma anche e     verbio africano “per educare un bambino serve              • “non sono interessato/a”                            notevole calo numerico anche nella comunità cri-
soprattutto una sapienza umana e spirituale, fatta      un intero villaggio”, cioè una comunità coesa, che         • “no, ma a me non importano quelle cose lì”          stiana: 183 battezzati. Questo dato è in linea con
di comportamenti virtuosi e in grado di realizzarsi     sa lavorare insieme per un fine comune, senza ne-          • “non ho voglia”                                     l'andamento nazionale. Possiamo attribuirlo a vari
in concreto; un patto tra la famiglia, la scuola, le    cessariamente che qualcuno si intesti la paternità                                                               fattori di ordine culturale (visione della vita), econo-
amministrazioni, il mondo della cultura e dello         di una specifica iniziativa. Ciò che viene proposto e      Il disinteresse. È proprio questo che accomu-         mico (costo della casa, insicurezza del posto di lavo-
sport ma anche del volontariato.”                       realizzato è di tutti, da tutti e per tutti.               na la maggior parte dei giovani.                      ro...), socio-politico (mancanza di una seria politica
E allora, cosa fare? Chi scrive può testimoniare l’e-   Si tratta di un lavoro continuo, modulabile e              Dunque, come si fa a riottenere un consenso           familiare), o religioso (deprezzamento del matrimo-
sperienza, nel piccolo del paese di Ome, di un ta-      coordinato, e l’Unità Pastorale è un progetto che          e un coinvolgimento maggiore? Credo che ci            nio e dell'accoglienza dei figli come dono di Dio...).
volo di lavoro chiamato “Carta Educativa” che dal       calza a pennello: non un annullamento delle sin-           sia il bisogno di ripartire dalle attività più so-    Non poco poi ha inciso negli ultimi 2 anni la pande-
2010 raggruppa le realtà educative richiamate dal       gole realtà, bensì una valorizzazione di ciascuna          ciali, come le feste d’oratorio, il grest o i campi   mia, che ha costretto tante famiglie a rimandare la
Vescovo. Carta Educativa si propone di analizzare       parte, nell’ottica di un fine più ampio e articolato,      estivi, che negli ultimi anni, causa covid, non       celebrazione del Battesimo.
insieme le problematiche che di anno in anno si         nell’ottica di una Comunità di fedeli in cammino.          si sono potuti svolgere. In questo modo, si ri-       Speriamo che, nonostante le nuvole oscure che si
presentano sul territorio, cercando poi di traccia-     Questa è la sfida e noi tutti siamo chiamati a perse-      uscirebbe a parlare con più persone e convin-         addensano sul presente e sull'immediato futuro, pre-
re una linea comune per interventi specifici ma         guirla con tutto il nostro impegno: ne va del futuro       cerle a rientrare in questo mondo parrocchia-         valga ancora la voglia di vedere rifiorire l'amore alla
anche di fare proposte concrete su temi generali,       dei nostri figli e delle prossime generazioni.             le per ripartire al 100% ad essere giovani.           vita nelle nostre comunità.

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CARI
Verso un Noi
                                                                                                                                                                             samaritano”. Invito tutti a farsi carico delle diffi-
                                                                                                                                                                             coltà di questa gente che ha perso tutto ma non la

                                                                                                                     BRESCIANI,                                              speranza di trovare dei volti accoglienti nelle no-

sempre più grande!
                                                                                                                                                                             stre comunità.

                                                                                                                     APRIAMO                                                 La Caritas Diocesana si è messa in moto per repe-
                                                                                                                                                                             rire spazi e alloggi. Care parrocchie e cari cittadi-

                                                                                                                     LE PORTE
                                                                                                                                                                             ni bresciani, aprite le vostre porte, create una rete
                                                                                                                                                                             solidale. Chi ha dei locali a disposizione, contatti
                                                                                                                                                                             la Caritas o i Servizi Sociali del proprio Comune.
                                                                                                                     L'Appello del vescovo                                   Non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Abbia-
                                                                                                                                                                             mo da poco iniziato la Quaresima che ci richiama
                                                                                                                     Pierantonio per l'accoglienza                           alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal
                                                                                                                     dei profughi ucraini                                    Signore nel deserto; è un cammino di intenso alle-
                                                                                                                                                                             namento spirituale per intensificare ciò che nutre
                                                                                                                                                                             l’anima aprendola all’amore di Dio e del prossimo.

                                                                                                                     I
                                                                                                                            l dramma della guerra è entrato nelle nostre     Molte persone si sono già attivate. Facciamo atten-
                                                                                                                            case. Ci colpiscono le immagini delle città      zione a non disperdere le energie e le risorse. Oggi
                                                                                                                            distrutte e la fuga della popolazione ucrai-     è complicato, visto il contesto bellico, consegnare
                                                                                                                     na. Madri e figli in cammino senza i padri costretti    in loco generi alimentari e medicinali. Condivido la
                                                                                                                     a combattere. La guerra, e l’ha ricordato anche il      scelta di Caritas di promuovere una raccolta fondi
                                                                                                                     Papa all’Angelus di domenica 6 marzo, è una paz-        per gestire la fase emergenziale, aiutando le realtà
                                                          come afferma l’assessora Tiziana Porteri “Passeg-          zia. Lo vediamo ogni giorno. E noi, concretamente,      che operano al confine con l’Ucraina, e per accom-
                 a cura del                               giando per le strade di Rodengo si incontra tutto il       cosa possiamo fare? Di fronte a quanto sta succe-       pagnare l’accoglienza sul nostro territorio che po-
                 GRUPPO CARITAS UP                        mondo”.                                                    dendo, rinnovo l’invito alla preghiera per la pace.     trebbe non essere di breve durata. Concludo con le
                                                          Michele Brescianini ha presentato la realtà di Casa        So che in molte case e in molte parrocchie si prega     parole riprese da “Tu non uccidere” di don Primo
                                                          Delbrêl presso l’ex convento carmelitano del ponte,        per la pace che rimane sempre un dono di Gesù:          Mazzolari: “Se siamo un mondo senza pace, la col-
                                                          un progetto di accoglienza per richiedenti asilo, don-     “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace”. La pace,    pa non è di questi e di quelli, ma di tutti. Se dopo
                                                          ne fragili con i propri figli ma anche di integrazione e   affermava don Tonino Bello, “è soprattutto dono         venti secoli di Vangelo siamo un mondo senza
                                                          scambio con le realtà e le associazioni del paese.         che viene dall’alto. È la strenna pasquale che Gesù     pace, i cristiani devono avere la loro parte di colpa.

G
          iovedì 3 marzo presso il centro culturale S.    Il gruppo Caritas UP Ome Padergnone Rodengo                ha fatto alla terra”. Papa Francesco nell’enciclica     (…) Se la colpa di un mondo senza pace è di tutti, e
          Salvatore è stato presentato il XXX rappor-     Saiano ha illustrato l’attività di accompagnamento         “Fratelli Tutti” scrive di prendersi cura “della fra-   dei cristiani in modo particolare, l’opera della pace
          to immigrazione di Caritas Italiana e Fon-      di 30 famiglie residenti nel territorio, principalmen-     gilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino     non può essere che un’opera comune, nella quale i
dazione Migrantes. Si è parlato di spostamenti nel        te italiane, attualmente in difficoltà economiche, re-     e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale     cristiani devono avere un compito precipuo, come
mondo, arrivi in Italia, presenza di stranieri in Lom-    lazionali e psicologiche.                                  e attento, l’atteggiamento di prossimità del buon       precipua è la loro responsabilità”.
bardia, a Brescia e a Rodengo Saiano.                     Al termine sono arrivate le testimonianze forti e
Don Roberto Ferranti, Direttore del Centro Mi-            coinvolgenti di Lamin proveniente dal Gambia e Far-
granti della Diocesi di Brescia, si è soffermato sulla    zaneh, arrivata dall’Iran.
necessità di riscrivere il vocabolario dell’accoglienza   Due storie di dolore, di abbandono della propria pa-
e di imparare a leggere i numeri dell’immigrazione,       tria, di un viaggio allucinante verso un non si sa dove.
non come numeri ma come persone.                          Due delle diverse, tante storie di accoglienza da parte
La pandemia ha messo decisamente in secondo pia-          delle comunità di Rodengo Saiano e Ome che hanno
no il fenomeno dell’immigrazione che non è rallen-        risposto ai bisogni tessendo una rete di solidarietà.
tato nel corso degli ultimi due anni.                     “La diversità è ricchezza e l’amministrazione intende
Nell’enciclica “Fratelli tutti” Papa Francesco lancia     sostenere le associazioni e il volontariato che operano
la sfida “Verso un Noi sempre più grande”, verso un       in tale direzione” ha affermato l’assessora Porteri.
“noi che abita la Casa comune”.                           “L’accoglienza parte da un momento di condivisio-
Promuovere la cultura dell’accoglienza è necessario,      ne” è il messaggio che ognuno ha ricevuto uscendo
rispondere ai bisogni e proteggere le fragilità è eser-   dalla sala.
citare la giustizia; la tolleranza è liberante e accre-   E’ stata una bella esperienza condividere l’organiz-
scente per chi viene accolto e per chi accoglie.          zazione di questa partecipata serata con Acli e Casa
A Rodengo Saiano vivono 519 stranieri, provenien-         Delbrêl. Grazie!
ti principalmente da Romania, Albania e Pakistan e        Verso un Noi sempre più grande!

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