Yverdon-les-Bains Gros-de-Vaud - Payerne Haute Broye Vallée de Joux

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Yverdon-les-Bains Gros-de-Vaud - Payerne Haute Broye Vallée de Joux
Giornale della Missione Cattolica di
·   Yverdon-les-Bains
·   Gros-de-Vaud - Payerne
·   Haute Broye
·   Vallée de Joux
Anno XXXVIII speciale
No 4 · Ottobre - Novembre - Dicembre 2011
Yverdon-les-Bains Gros-de-Vaud - Payerne Haute Broye Vallée de Joux
Camminiamo Insieme e Attività della Missione 2012.
    Invia il tuo sostegno per l'anno 2012 per soli 30 frs. al CCP 10-25913-5
    intestato alla Missione Cattolica Italiana - 1400 Yverdon-les-Bains.
    Avete versato il vostro sostegno ma non ricevete Camminiamo Insieme (nomi illeggibili sul
    BVR, indirizzo impreciso, cambio d'indirizzo non comunicato, troppe copie ...), telefonate
    subito allo 024 425 76 48.

             Sabato 21 gennaio 2011, ore 14.00
         Incontro a Vallorbe per tutti i volontari che visitano gli
                            Anziani della Missione.
                   L'incontro è unico per i volontari di
       Yverdon, Orbe, Vallorbe Chavornay, Ste. Croix, Vallèe de Joux.
    È bene invitato anche chi desidera collaborare come nuovo volontario.
                                      Vi aspettiamo.

                                                          Sommario
    Numeri lotteria della
    Festa all'Italiana                                     3 Editoriale
    del 3-4 settembre 2011                                 4 Nord Vaudois
    · Smartbox              0042     verde
                                                          14 Mons. Charles Morerod, Vescovo
    · Panier garni          0326     giallo               16 Dossier: Convegno di Delémont
    · Libro 100 Anni        0365     blu                  22 Il Papa in Benin
    · Orologio              0071     verde                24 Monti nuovo Premier
                                                          26 Assisi: 27 ottobre 2011
                                                          29 Battesimi e matrimonio
                                                          30 In attesa di Resurrezione
                                                          34 Pubblicità
                                                          40 Orari Sante Messe e telefoni utili
2                                                  Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
Yverdon-les-Bains Gros-de-Vaud - Payerne Haute Broye Vallée de Joux
Editoriale
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   A Natale tutto cambia ...
                                    Fratello, se a Natale non riesci a cantare a squarciagola:
                                    "Osanna, Pace agli uomini da Dio amati",
                                    se non ti viene di alzare con gratitudine le mani al cielo
                                    per lodare benedire ringraziare,
                                    se hai difficoltà a stringere le mani a chi ti sta accanto
                                    solo perché è un prediletto da Dio,
                                    se non avverti la spinta a gettarti in ginocchio per adorare Dio
                                    e temi di rovinare la striscia dei pantaloni,
                                    se non avverti la fame di giustizia e di verità
                                    che vibra attorno a te oggi in questo mondo,
                                    se non ardi dal desiderio che ci sia pace e amore
                                    anche per le creature dell'Africa e dell'Asia,
                                    se non brami occhi puri e cuore limpido
                                    per vedere il mondo che Dio ama e salva,
                                    è tempo che tu smetta di illuderti.
                                    Tu non attendi più un Messia e un Salvatore.
                                    Dillo pure: mi bastano le varie assicurazioni,
                                    la carta di credito, il libretto di assegni,
                                    le multi-proprietà, gli investimenti che rendono,
                                    le giuste conoscenze, le amicizie influenti.
                                    Fratello, puoi andare in chiesa per Natale,
                                    ma se a Gesù non hai spalancato la tua vita,
                                    non celebrerai il vero Natale.
                                    Fratello, se a Natale sai dire solo:
                                    "Auguri di Buon Natale", "buone feste",
                                    "buona fine e buon principio"
                                    il Natale è per te un giorno di vacanza,

     o n e
                                    non un giorno di festa e di gioia piena.

 B u                                Ma chi se l'aspettava questo Dio?
                                    Un'autentica sorpresa!

 F este
                                    Che Bambino! Non dà per nulla l'idea di essere un Dio,
                                    e non fa nulla per dare una parvenza di essere l'Onnipotente,
                                    né ci tiene a dimostrare di essere l'Onnisciente
                                    che ha programmato e preparato tutto a puntino.
                                    Tutto invece maledettamente difficile, fastidioso, seccante.
                                    Ora cadono i nostri alibi le nostre scuse per non accettarti,
                                    cadono i nostri dubbi a tuo riguardo.
                                    Ti pensavamo lontano, distante, indifferente a noi,
                                    e ci accorgiamo invece che conosci i nostri guai,
                                    le nostre amarezze, il nostro inferno.
                                    Ora possiamo dirti l'Emmanuele, il Dio-con-noi,
                                    il Vicino, il Presente, colui che ha deciso di stare qui,
                                    in questo nostro sporco difficile mondo di Erodi,
                                    di cittadini allarmati e preoccupati, messi in difesa,
         don                        senza alcuna gioia di saperti finalmente qui.
  Gianfranco
      Falgari                       Natale, una serie di pugni allo stomaco
                                    per portare in giro alcuni scampoli di speranza.

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                             3
Nord Vaudois - Piccoli Giganti

     Grigliata in amicizia
     e campeggio 2011
     a Bosco di Corniglio
Una simpatica grigliata in compagnia
nella Broye Vaudoise ha permesso di
passare una bella giornata ricca di sole
e in amicizia, per ultimare i preparativi
al mitico campeggio a Bosco di Corniglio
sulle colline parmensi.
Il campeggio a Bosco è stata come un
tuffo nella natura, riscoprire la bellezza
dei paesaggi, che circondano questo bel-
lissimo posto.
La meditazione, le passeggiate, i giochi
notturni, le sorprese hanno contribuito a
rendere grandi e comunicativi i pensieri,
rassodare amicizie e crearne di nuove.
Grazie a tutti coloro che vi hanno parte-
cipato e che hanno dato il meglio di sè.
Pronti per l'anno prossimo?
Ne vedremo delle belle!

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Nord Vaudois - Piccoli Giganti

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Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
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Nord Vaudois

      Baulmes 2011:
      Festa all'Italiana

È proprio vero, l'Unione fà la forza. Per
prova basta vedere con quale entusia-
smo e successo anche quest'anno si è
organizzato l'evento in questione: la Fe-
sta all'Italiana della Missione Italiana del
Nord Vaudois a Baulmes.
Partendo dall'infrastruttura, passando
dalla cucina, alla musica, alle tombolate,
all'attività di coordinamento, fondamen-
tale affinché tutto si svolga correttamen-
te, ognuno ha dato il meglio di sè stesso,
in tutti i sensi.
Un grazie di cuore a tutti i volontari che
hanno dato il loro contributo per la realiz-
zazione della festa, così come a tutti quel-
li che vi hanno partecipato condividendo
le diverse attività in un clima gioioso.
Appuntamento all'anno prossimo.
Vi aspettiamo

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Nord Vaudois

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Nord Vaudois

Gita all'Alpage Comb
Simpatica gita in montagna al fine
di approfittare di un momento di
meditazione in piena natura accom-
pagnato da una gustosa fonduta a
1223 m di altitudine.
Un avvenimento unico giunto alla
settima edizione: quest'anno siamo
giunti alla cifra record di 46 parte-
cipanti.
È stato bello ritrovarci insieme in un
bell'ambiente montano in allegria e
simpatia.
Grazie ai collaboratori e ci diamo
l'arrivederci al prossimo anno.
Grazie a tutti coloro
che hanno risposto presente.

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baz

 Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                             13
Nuovo Vescovo

                                       Mons.
                                       Charles Morerod
                                       nuovo Vescovo
                                       di Losanna,
                                       Ginevra, Fribourg
3 novembre 2011:                                La comunità cattolica italiana di Fribourg for-
Papa Benedetto XVI nomina padre                 mulano i loro migliori auguri al novello ve-
                                                scovo per la sua missione.
Charles Morerod come nuovo ve-
scovo di Losanna-Ginevra-Fribourg
È con grande gioia che i fedeli della comu-
nità cattolica italiana accolgono questa no-
tizia molto attesa.
La Missione cattolica italiana augura un cor-
diale benvenuto al nuovo vescovo assicuran-
dogli le sue preghiere e il suo sostegno in
questo nuovo ministero.
Finora padre Charles Morerod occupava già
funzioni importanti al servizio della Chiesa.
Dopo alcuni anni di attività pastorale nella
sua diocesi d’origine e poi d’insegnamento
alle Università di Friburgo e Lugano, mons.
Charles Morerod è chiamato al posto di ret-
tore della Pontificia Università San Tomma-
so d’Aquino (l’Angelicum) e di segretario ge-
nerale della Commissione teologica inter-
nazionale in Vaticano.

 14                                             Camminiamo
                                                 CamminiamoInsieme
                                                            Insieme··Ottobre-Novembre-Dicembre
                                                                     Ottobre-Novembre-Dicembre2011
                                                                                               2011
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Cenni biografici del nuovo vescovo Mons. Charles Morerod
                     Padre Charles Morerod, religio-       bourg e dal 1996 anche Professore invitato pres-
                     so domenicano, è nato a Riaz il       so la Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino.
                     28 ottobre 1961.                      Dal 1997 è Redattore dell’edizione in francese
                     Ha compiuto gli studi filosofici      della Rivista "Nova et Vetera".
                     e teologici presso la Facoltà di      Dal 1999 è Professore a tempo pieno presso la
                     Teologia dell’Università di Fri-      Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino.
                     bourg, concludendoli con la li-       Dal 1999 al 2002 ha anche insegnato presso la
                     cenza in Teologia.                    Facoltà di Teologia di Lugano.
Nel 1983 è entrato nel noviziato della provincia           È stato Vice-Decano della Facoltà di Teologia e
svizzera dell’Ordine dei Frati Predicatori (frati do-      dal 2003 al 2009 Decano della Facoltà di Filo-
menicani) ed ha emesso la professione religiosa            sofia della Pontificia Università di S. Tommaso
solenne nel 1987.                                          d’Aquino.
È stato ordinato sacerdote il 30 aprile 1988 a Ge-         Nel 2004 ha ottenuto il dottorato in Filosofia
nève. Dal 1987 al 1989 ha svolto il ministero pa-          presso l’Istituto Cattolico di Toulouse.
storale dapprima come diacono e poi come vice-             Dal 2008 è anche Direttore del Catholic Studies
parroco presso la parrocchia di S. Paolo a Genève.         Roman Program della University of St. Thomas
Dal 1989 al 1992 è stato Assistente presso la Facol-       (St. Paul Minnesota).
tà di Teologia dell’Università di Fribourg e dal 1991      Nell’aprile 2009 è stato nominato Segretario
al 1994 Cappellano dell’Università di Fribourg.            Generale della Commissione Teologica Interna-
Nel 1993 ha ottenuto il dottorato in Teologia e nel        zionale e Consultore della Congregazione per
1996 la licenza in Filosofia.                              la Dottrina della Fede e nel settembre 2009 an-
Dal 1994 al 1999 è stato Professore aggiunto di            che Rettore Magnifico della Pontificia Universi-
Teologia fondamentale presso l’Università di Fri-          tà S. Tommaso d’Aquino.

La diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo conta 690’000 cattolici circa, 300 preti e circa 400 laici permanenti.

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                               15
Dossier
24 - 27 ottobre 2011                                munità di riferimento in questo mondo sem-

Convegno
                                                    pre più globale?
                                                    È una realtà comune alla Chiesa di oggi in Eu-
                                                    ropa, in Svizzera e, quindi, anche nella nostra
                                                    diocesi LGF, sia nelle Parrocchie sia nelle Mis-
                                                    sioni Italiane e Linguistiche in genere.
                                                    Mal comune mezzo gaudio?

 di Delémont                                        Troviamo nuove collaborazioni ecclesiali!

                                                    2. Unità nella diversità:
Relazione di don Gianfranco al Convegno del-            ogni cantone ha una sua pastorale e
le Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera al          una diversità amministrativa propria
Convegno di Delemont svoltosi dal 24 al 27 ot-      L'UPID (Unità Pastorale Italiana della Diocesi
tobre 2011.                                         LGF = Losanna, Ginevra e Friburgo) fa' vela con
                                                    4 modelli diversi in un unico progetto/labora-
1. Introduzione.                                    torio che più sotto illustreremo brevemente.
   Il futuro per le Missioni Cattoliche Ita-        Abbiamo bisogno di comunicare quanto fac-
   liane? Comunicazione e Collaborazio-             ciamo, “ad extra” e “ad intra”, cioè tra noi e
   ne.                                              con la parrocchia locale.
2. Unità nella diversità:                           È comprensibile chi dice che diamo la netta
   ogni cantone ha una sua pastorale e              impressione che ognuno lavora per il proprio
   una diversità amministrativa propria.            giardino. Anche se di fatto non è cosi.
3. La proposta:                                     Non si tratta di fare di più, ma di comunicare
   Unità Plurilinguistica Cantonale/Dioce-          meglio e con più attenzione.
   sana.                                            Un esempio per tutti: perché non condividere
                                                    informazioni e date dei corsi matrimoniali, che
1. Introduzione.                                    si svolgono in molte missioni, vista l'elevata
   Il futuro per le Missioni Cattoliche Italiane?   mobilità dei giovani oggi? Può essere senz'al-
   Comunicazione e Collaborazione                   tro utile sapere quanto e dove avvengono i
Oggi il cristianesimo sta attraversando una pro-    corsi. E così per tutte le altre numerose atti-
fonda crisi di senso: con sempre più maggior        vità che facciamo. Questo potrebbe essere un
forza c'è una domanda di senso tanto seria da       primo passo per imparare a collaborare me-
mettere al sole le radici più solide.               glio con le parrocchie locali.
Perché la Chiesa quando posso pregare Dio a         Nelle nostre Comunità c'è chi si impegna nelle
casa mia? Serve veramente un prete o una co-        parrocchie locali, mentre la stragrande mag-
                                                    gioranza non sente nemmeno il bisogno (oltre
                                                    il novantapercento!) per nessuna aggregazio-
                                                    ne ecclesiale.
                                                    Il vero senso della missione è essere artigiana
                                                    di fede e non più socio-aggregativo. Abbiamo
                                                    percorsi diversi, nella storia delle missioni ita-
                                                    liane nella nostra diocesi.
                                                    Essi conducono a livelli diversi di intercolla-
                                                    borazione ecclesiale a seconda delle strutture
                                                    delle parrocchie stesse, molto diverse da can-
                                                    tone a cantone: la realtà ecclesiale del Vaud
                                                    è diversa da Neuchâtel, da Friburgo e da Gi-
                                                    nevra. Sono aggregabili, ma non assimilabili.
                                                    Questa è la bellezza della Chiesa!

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                                      scegli la Missione di Yverdon-les-Bains e Nord Vaudois e le foto.
                                                              Goditi lo spettacolo con lo Slideshow. Go!
                                        www.missioni.ch · www.lemissioni.net · www.lemissioni.org

                                                        I quattro “laboratori”
                                                        li possiamo
                                                        sintetizzare così
                                                        Missione di attenzione alla comunità
                                                        canton Friburgo
                                                        Missioni in unità plurilinguistiche
                                                        canton Ginevra
                                                        La nuova fase della vita della Missione: si trat-
                                                        ta di chiederci quali siano le scelte pastorali
                                                        da intraprendere nel prossimo futuro, dopo la
                                                        fase dell’inserimento degli italiani nella città, e
3. La proposta:                                         dei servizi religiosi dati nei primi tempi di que-
   Unità Plurilinguistica Cantonale/Diocesana           sto inserimento, quando, a motivo della lingua
È vero! Abbiamo una nostra tipicità italiana. È         e della opportunità di conservare le tradizioni
innegabile. D'altra parte siamo italiani!               religiose dei luoghi di provenienza, la Missione
Possiamo testimoniare di una bella ricchezza            sostituiva in qualche modo le parrocchie locali
ecclesiale in un tessuto collaborativo, lo ripe-        nella conduzione della pastorale ordinaria.
tiamo, a diversi livelli a seconda delle missioni       La Missione ha ancora un compito importan-
e dei cantoni.                                          te da svolgere: non c’è dubbio che la Missio-
Siamo un laboratorio vivente per la Svizzera.           ne abbia ancora, per qualche tempo, un ruolo
Le missioni cattoliche italiane presenti nei            importante nell’ambito della pastorale ordina-
quattro cantoni della diocesi sono un laborato-         ria, nel volontariato e nell’accompagnamento
rio arricchito dalle diverse tradizioni pastorali.      dei gruppi che operano in Missione. Siamo
Arricchimento reso possibile da cammini e da            però chiamati ad operare con maggiore inci-
sensibilità diverse cresciute in situazioni socio-      sività nelle strutture della chiesa locale.
ambientali diverse tra loro.                            Le parrocchie locali e gli emigrati: qualcuno
Le MCLI hanno caratteristiche particolari e             parla della difficoltà da parte delle parrocchie
diverse da un cantone all'altro, sia per motivi         di assumere la pastorale migratoria. Se que-
storici, sociali ed ecclesiali con la vocazione         sto è il caso per alcune ondate recenti dell’e-
di favorire l'incontro con Dio nel tessuto delle        migrazione, si deve riconoscere che le parroc-
diverse realtà ecclesiale presenti sul territorio,      chie sono da tempo attrezzate per accogliere
siano esse le parrocchie siano esse le missioni         gli emigrati nelle loro strutture.
con la propria specificità linguistica.                 Tutte le parrocchie hanno fedeli di diverse na-
Un progetto dinamico e di diversità nella co-           zionalità, e i sacerdoti e gli agenti pastorali ani-
munione come un'onda colorata che si muove              mano liturgie e catechesi attenti a conglobare
in diocesi già da diversi anni. Non uniforme,           sensibilità e culture diverse.
ma in comunione. Il cammino di queste mis-              Certo, questo richiede ancora dialogo e col-
sioni muove da punti di partenza diversi e con          laborazione, in modo che le varie etnie pos-
attenzioni parrocchiali diverse.                        sano salvaguardare la loro ricchezza umana e
                                                        spirituale.
                                                        Ne soffre la nostra identità? È una domanda
                                                        insistente: richiederà una analisi approfondita.
                                                        Non mancano nelle nostre comunità quelli che
                                                        si impegnano nelle parrocchie locali, partendo
                                                        dal principio che non si tratta tanto di salvare
                                                                                                  continua ➟

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                            17
Dossier
la propria identità (ma esiste una identità mo-         re sono unificanti e totalizzanti a discapito dei
noetnica?) bensì di costruire una cattolicità           punti di riferimento).
che manifesti la ricchezza dello Spirito.               Il prete rischia terribilmente di diventare solo
Ci aspetta un cammino impegnativo, carico di            un agente di servizi, incapace di “pastorale
speranza: la Missione italiana deve scommet-            d'engendrements” che, invece, chiede tempo
tere su un futuro che dia ragione della sua esi-        e prossimità. Un clima sereno di collaborazio-
stenza e dello spirito con cui ha iniziato ad esi-      ne favorisce l'integrazione religiosa che arrive-
stere. Si trattava infatti di aiutare i connazionali    rà a buon fine. Già ora, a vari livelli, in diverse
ad uscire dalla situazione di emergenza degli           comunità la si sta attuando.
inizi per inserirsi pian piano nella società e nel-     Con tempi propri. L'integrazione religiosa tra
la chiesa locale. Ma ora è tempo di compiere            chiesa locale e missione, dunque, non sappia-
un passo ulteriore, come lo esige l’evoluzione          mo quanti anni domanda.
della comunità migrante in questo momento.              Essa chiede uno sguardo di fiducia reciproca
                                                        e senza orologio e con due gambe. Per una
Missioni in piena collaborazione                        nuova comunione ecclesiale e uno sguardo pa-
con le parrocchie                                       ziente alle diverse situazioni storico-ecclesiali
canton Neuchâtel                                        delle Missioni e delle Parrocchie.
Missioni con realtà diverse di integrazione             In un clima di sempre più grande collaborazio-
parrocchiale, di territori ampi, di attenzione          ne. Il termine “straniero” nella società globale
speciale alle famiglie e ai giovani,                    di oggi perde sempre più significato. Dipende,
di unità plurilinguistica                               lo sappiamo, dal punto di osservazione. La so-
canton Vaud                                             cietà globale verso la quale ci muoviamo non
Quale futuro per le Missioni? È un fatto. Oggi          parte da un unico punto di vista, ma dalle di-
la gente si affianca alla Missione per diversi          versità che sono la vera ricchezza.
motivi: ricordi di esperienza giovanili, acco-          È più sensato affermare la caratteristica delle
glienza italiana. I sacramenti si celebrano, ab-        propria diversità (socio-linguistica). Senza for-
bastanza in francese (sia i nati qui che di altre       zare. I progetti si realizzeranno, senza essere
lingue per tanti motivi, la gente si muove, con-        imposti. Tempo al tempo. La pastorale non si fa
tatti occasionali, celebrazioni casuali, incontro       con l'orologio, ma col cuore. Avverrà solo così
col missionario).                                       l'integrazione religiosa.
Le possibilità di “nuova evangelizzazione”              L'arrivo di due missionari, don Ottavio e padre
sono molto numerose e variegate: “c'è posto             don Daniele sono un chiaro segnale di parti-
e c'è da fare” per tutti. Sia laici sia preti sia lo-   colare attenzione alle missioni italiane. Quindi
cali che linguistici. Con le loro caratteristiche e     per la nostra diocesi, l'italianità conta ed è im-
diversità. Grazie a Dio.                                portante. Nonostante alcune partenza improv-
Libertà e rispetto sono la chiave per una buona         vise ed in pieno accordo con la Coordinazione
integrazione religiosa bidirezionale, un'inte-          Nazionale con il relativo Consiglio di Coordina-
grazione di comunione ecclesiale.                       zione formato dai Coordinatori zonali è l'orga-
Collaborare nella stessa chiesa, tenendo pre-           no voluto dalla Conferenza Episcopale Svizzera
sente la vastità geografica, la grande possibi-         per coordinare a pieno titolo le MCI in Svizzera
lità di contatti personali e familiari. In questa       inserita nel tessuto ecclesiale diocesano.
logica è da rafforzare il numero del persona-           “Le missioni sono una parte obbligatoria del-
le pastorale. La comunione ecclesiale si ge-            la pastorale migratoria” (dal documento della
nera camminando con il rispetto del passo di            P.P. Della diocesi LGF).
ognuno, non imponendola. Accompagnare le                Naturalmente questa proposta sarà da condi-
comunità nel rispetto delle proprie specificità,        videre con i Consigli (Pastorali e di Missione)
tradizioni, diversità linguistiche considerando         e con la comunità nell'A.G. Annuale.
anche l'ampiezza della realtà locale (i territori                                    don Gianfranco Falgari,
sono geograficamente consistenti, le struttu-                       Coordinatore del'UPID, ex-Zona Romanda

 18                                                      Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
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Multiculturalità                                        2. Basi e prospettive
                                                        Durante il convegno del 2010 a Delémont
nelle Unità Pastorali.                                  abbiamo cercato di sostenere, in alcune tesi
                                                        teologico-pastorali, che la globalizzazione e la
Chance per                                              mobilità umana sono diventate un fenomeno
                                                        strutturale duraturo della società in Svizzera,
l'evangelizzazione                                      oltre che un segno dei tempi.
1. Introduzione                                         In questo senso una pastorale orientata verso i
Dal 24 al 27 ottobre 2011 noi missionari e              migranti e i loro figli "non può più essere consi-
operatori pastorali delle missioni cattoliche           derata solo una pastorale settoriale e specifica
di lingua italiana (MCI) ci siamo riuniti a Delé-       transitoria, destinata a dileguarsi nel tempo".
mont per discutere sul ruolo delle MCI nelle            Ben più, la pastorale migratoria è da conside-
unità pastorali con rappresentanti delle dio-           rarsi pastorale ordinaria, parte integrante del-
cesi, delle chiese cantonali e di altre missioni        la vita della chiesa locale, e va perciò iscritta
linguistiche.                                           nella concezione globale delle riflessioni d'or-
Abbiamo ascoltato la relazione iniziale di mons.        dine pastorale.
Felix Gmür, Vescovo di Basilea, sull'evange-            I coordinatori zonali delle MCI hanno presen-
lizzazione in una società caratterizzata dalla          tato come le tesi teologico-pastorali del con-
presenza di diverse culture. Il Vescovo ha evi-         vegno del 2010 sono state recepite e sviluppa-
denziato diversi modi di evangelizzare: procla-         te nelle loro realtà locali.
mazione (cf. Mc 1,15), convocazione (cf. Mt             È necessario che anche i nuovi sviluppi delle
22,1ss), attrazione (cf. Atti), irradiazione (cf. Mt    strutture ecclesiali - come per es. le Unità Pa-
5,16), contagio (cf. 1Pt 3,1ss), essere lievito.        storali - tengano conto della multiculturalità
Si sono susseguiti gli interventi di rappresen-         presente tra i fedeli e delle loro svariate tra-
tanti delle diocesi di Basilea (Dott. Odo Cam-          dizioni culturali, linguistiche e rituali. Una tale
ponovo), Coira (Mons. Luis Capilla, Zurigo), San        pastorale rispettosa delle diversità favorisce la
Gallo (Sig. Kaeser-Casutt) e Losanna-Ginevra-           crescita del legame con Dio e con persone di
Friburgo (Mons. Rémy Berchier), che ci hanno            diverse culture in forza dello Spirito Santo.
illustrato a loro volta il concetto delle unità         Chi vive nello Spirito di Cristo, non cessando
pastorali e le possibilità di collaborazione con        di volgersi (convertirsi) a Dio e di manifestare
le MCI.                                                 questa dinamica, si fa fermento di universali-
Ripartiti in gruppi di lavoro secondo le diocesi,       tà e diventa una pietra viva nella costruzione
abbiamo poi approfondito le questioni della             della Chiesa che è cattolica. Gli strumenti pa-
pastorale in una società multiculturale e rac-          storali e le strutture ecclesiali vanno rese "ca-
colto le riflessioni che seguono.                       sa e scuola della comunione", a servizio della
Auspichiamo che esse siano prese in conside-            crescita della fede e dell’amore vicendevole.
razione anche da altri organi ecclesiali a tutti        La nostra meta è una comunità delle comunità,
i livelli (parrocchie, missioni, unità pastorali,       edificata su una spiritualità della communio/
decanati, regioni diocesane e diocesi) e forni-         comunità, promossa in particolare nella for-
scano così impulsi adeguati per trovare nuove           mazione dei fedeli e degli operatori pastorali.
soluzioni pastorali.                                    In tal modo, in una società multiculturale - nel-
                                                        la quale un numero crescente di persone cerca
                                                        Dio e risposte spirituali al di fuori della chiesa
                                                        - la chiesa cattolica può dare testimonianza di
                                                        comunione tra le diversità diventando segno
                                                        della presenza di Dio nel mondo.
                                                        Su questa strada sono così possibili nuove for-
                                                        me di cura pastorale e di evangelizzazione.
                                                                                                        continua ➟

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                              19
Dossier
3. Modelli strutturali
Abbiamo preso in considerazione nei diversi
gruppi, secondo le diocesi, alcuni modelli di
collaborazione tra MCI e parrocchie/unità pa-
storali.
I seguenti modelli non sono stati elaborati o
sostenuti dalla MCI, ma vengono attualmente
proposti e discussi
A. Modello di servizio saltuario
Il missionario ha una missio cum cura anima-
rum e offre servizi ausiliari in una parrocchia/
unità pastorale a seconda delle necessità.
B. Modello di cooperazione                          re un linguaggio che divide tra un “noi” e “voi”.
Il missionario ha una missio cum cura ani-          Le MCI non sono rimaste quelle di 50 anni fa.
marum, che comprende una mutua coopera-             C’è stato un cammino di trasformazione note-
zione con una parrocchia/unità pastorale in         vole in base alla evoluzione delle comunità di
alcuni settori (ad es. cooperazione nella pa-       lingua italiana e dei rapporti con le parrocchie
storale dei giovani, degli anziani, catechesi,      territoriali. Certamente là dove non è avvenu-
servizi liturgici ecc.).                            to un cammino di apertura e cambiamento, è
                                                    necessario stimolare passi nuovi. Ma in gene-
C. Modello parrocchiale                             rale si può constatare una sempre maggiore
Passaggio delle strutture di una data parroc-       collaborazione e un interscambio con le par-
chia a un gruppo linguistico attivo.                rocchie/unità pastorali e con le altre missioni
D. Modello di team pastorale misto                  linguistiche. La riuscita della collaborazione
Il missionario è membro a pieno titolo di un        dipende spesso dalle persone coinvolte.
team pastorale di una parrocchia/unità pa-          Per questo è essenziale curare la formazione
storale.                                            e la crescita di una spiritualità di comunione
E. Modello di gruppo parrocchiale                   sia dei fedeli che degli operatori pastorali.
Una comunità di fedeli di altra lingua madre        Negli ultimi tempi notiamo la tendenza ad
entra a far parte di una parrocchia/unità pa-       accorpare diverse MCI. Ciò determina un am-
storale come gruppo parrocchiale.                   pliamento del territorio di riferimento e quin-
Un membro del team pastorale della parroc-          di maggiori difficoltà nel collaborare con le
chia/unità pastorale accompagna in maniera          varie parrocchie/unità pastorali. Vi è il rischio
speciale il gruppo linguistico.                     che il sacerdote diventi un dispensatore di ser-
                                                    vizi più che essere un pastore.
                                                    È fondamentale che il criterio delle scelte
Alcune considerazioni generali                      dei modelli strutturali per le MCI sia dettato
sui modelli                                         dall’annuncio del Vangelo e dalle esigenze dei
Ogni MCI ha una realtà e una storia diversa. È      fedeli, anche della terza e quarta generazione.
impossibile trovare un modello unico che vada       Le strutture sono necessarie, ma non sono as-
bene per tutti i contesti. Già le differenze lin-   solute; si pongono a servizio della cura pasto-
guistiche e culturali all’interno della Svizzera    rale e della nuova evangelizzazione.
determinano cammini diversi di collaborazio-        La prima e la seconda generazione, ancora
ne. È anche da considerare che tutta la chie-       presenti e punto di riferimento per la trasmis-
sa in Svizzera è in una fase di profonda trasfor-   sione della fede alle successive generazioni,
mazione, che provoca a cercare nuove strade         richiedono un accompagnamento specifico da
per trasmettere la fede.                            parte delle missioni.
Le MCI sono tenute a partecipare a tale rifles-     Per quanto riguarda la terza e la quarta gene-
sione. In questo cammino è necessario supera-       razione, da una parte essa vive la problematica

 20                                                  Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
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della fede tipica della cristianità occidentale,        Questo modello esige una grande flessibilità
dall’altra esistono proposte di coinvolgimento          da parte del sacerdote, che dovrebbe muover-
sia da parte delle MCI che delle parrocchie con         si tra due comunità.
delle attività concrete avviate, come esempi di         L’aspetto positivo è che le due comunità più
collaborazione nel campo giovanile.                     facilmente possono fare un cammino insieme.
Si riscontra, poi, una nuova mobilità di giova-         Nel modello D è importante definire la posi-
ni italiani che vengono a causa della crisi eco-        zione giuridica del missionario all’interno del
nomica o per motivi di studio e di lavoro alta-         team. La forma più adeguata sarebbe quella
mente qualificato.                                      del sacerdote in solidum.
Sarebbe necessario che in ogni modello sia ga-          Un pericolo potrebbe essere che aumenti il
rantita la specificità linguistica e culturale.         carico di lavoro per il missionario.
                                                        Il modello E è stato considerato negativamen-
Riflessioni specifiche                                  te da tutti i gruppi perché porta in sé il rischio
sui singoli modelli                                     della scomparsa della specificità della pasto-
Il modello A è il modello tradizionale, che fa-         rale migratoria: l’integrazione diventa una as-
vorisce la partecipazione del missionario alla          similazione a senso unico.
pastorale delle parrocchie/unità pastorali, ma
talvolta manca di reciprocità e comporta il ri-         Altri modelli possibili
schio della autoreferenzialità.
                                                        · Modello di corresponsabilità, dove tutti gli
Il modello B è il più diffuso tra le MCI, poiché          operatori pastorali (consacrati o no, stipen-
vi sono già stabili forme di collaborazione in            diati o volontari), vivendo la comunione tra
vari ambiti. Questo modello permette una                  loro, a seconda dei carismi di ciascuno, pren-
maggiore corresponsabilità, ma vi è il pericolo           dono la responsabilità pastorale nel territo-
che la cooperazione avvenga solo in alcuni set-           rio a loro assegnato, con un moderatore pa-
tori (per esempio liturgie bilingue).                     storale eletto tra loro.
Nel caso di un territorio più vasto con molte             Questo corrisponde al modello della chiesa
parrocchie o unità pastorali, più che una col-            originale di pentecoste. Le parrocchie non
laborazione con un solo partner risulta più               perdono la loro identità ma usando i carismi
valido il contatto con i team pastorali delle uni-        dei singoli si vive la comunione.
tà pastorali dove la missione ha una presenza
più significativa.                                      · Modello di parrocchia personale di lingua
                                                          italiana.
Il modello C è più realizzabile nelle città, per-
mette di esprimere la multiculturalità e la MCI
fa parte delle strutture ordinarie. Una tale so-        Considerazioni conclusive
luzione potrebbe suscitare però reazioni ne-            I nuovi processi di trasformazione strutturale
gative tra i fedeli autoctoni.                          in cui ci troviamo sono spesso accompagnati
Nel caso in cui il missionario diventi anche par-       anche da conflitti e frustrazioni. Questi vanno
roco della comunità del luogo, troverà comun-           presi sul serio e affrontati. Solo così possono
que la difficoltà di comprendere la mentalità           diventare una chance di vita nuova. Importanti
e la cultura locale.                                    sono delle forme e delle figure di mediazione
                                                        che accompagnino questi cammini, contri-
                                                        buendo a guarire le ferite, a superare le paure
                                                        e a relativizzare stereotipi consolidati.
                                                        Un cammino di comunione richiede attenzio-
                                                        ne nel modo in cui ci comportiamo gli uni con
                                                        gli altri, stima, rispetto e fiducia.
                                                        Dove questo c’è, c’è dialogo e dove c’è dialo-
                                                        go c’è convivenza e collaborazione.

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                            21
Dall’Italia

L'esortazione apostolica
“Africa munus" del 19 novembre
Anche per il Papa la "sfida"        pagine nella edizione italiana      vescovi africani, scrive inoltre
per l'Africa è debellare i mali     siglata in Benin, durante la vi-    Ratzinger, "rinnovo il mio so-
storici del continente.             sita pastorale del Papa.            stegno e mi rivolgo a tutte le
L'Aids, innanzitutto, da affron-                                        istituzioni e a tutti i movimenti
tare rendendo "accessibili a        L'appello                           della Chiesa che operano nel
tutti i trattamenti e le medi-      per fermare l'Aids                  settore della sanità e special-
cine necessarie".                   Benedetto XVI si sofferma in        mente dell'Aids: realizzate un
Ma anche l'analfabetismo,           particolare sulla lotta all'Aids    lavoro meraviglioso ed im-
che in Africa è un "flagello"       che sta falcidiando la popola-      portante. Chiedo alle agenzie
addirittura paragonabile al vi-     zione africana: "Occorre tro-       internazionali di riconoscervi
rus dell'Hiv.                       vare soluzioni e rendere ac-        e di aiutarvi nel rispetto della
Così come i frequenti e san-        cessibili a tutti i trattamenti e   vostra specificità e in spirito
guinosi conflitti, dietro i quali   le medicine, considerando le        di collaborazione. Incoraggio
si celano gli interessi opachi      situazioni di precarietà", scri-    vivamente ancora una volta".
di "responsabili da punire" ad      ve il Pontefice.                    Nel testo il Papa tedesco si
ogni costo.                         "La Chiesa - ricorda il testo       preoccupa anche delle con-
L'impegno programmatico del-        - sostiene da molto tempo la        dizioni difficilissime dei de-
la Chiesa per far fronte a tut-     causa di un trattamento me-         tenuti in molti Paesi dell'A-
te queste emergenze è rac-          dico di alta qualità e a mino-      frica e chiede che "la digni-
chiuso nella esortazione apo-       re costo per tutte le persone       tà umana del carcerato sia ri-
stolica "Africae munu", 130         coinvolte". In unione con i         spettata".

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                                      su un'antropologia ancorata              fatto la triste esperienza, per
                                      al diritto naturale e illumina-          educarli al rispetto della vita.
                                      ta dalla Parola di Dio e dall'in-        Essa apprezza il coraggio dei

2011
                                      segnamento della Chiesa".                governi che hanno legiferato
                                                                               contro la cultura della morte,
                                      La difesa della vita                     della quale l'aborto è espres-
  Bandire                             Il nuovo documento papale                sione drammatica, in favore
  la "promiscuità"                    affronta anche altri temi sen-           della cultura della vita".
  Ma per il Papa l'Aids non è         sibili, come la difesa della vi-
  solo un problema medico.            ta. Sull'aborto, in particolare,         Le indicazioni del Papa
  Anzi è anzitutto etico.             rileva "una mancanza di chia-            Tra le indicazioni di Bene-
  "Il cambio di comportamento         rezza etica" emersa nel corso            detto XVI anche la cura degli
  che esso esige - ad esempio:        degli ultimi incontri interna-           anziani: "l'Occidente impari
  l'astinenza sessuale, il rifiuto    zionali: "L'aborto che consiste          dall'Africa".
  della promiscuità sessuale, la      nella soppressione di un inno-           O la difesa dei giovani dalla
  fedeltà coniugale - pone in ul-     cente non nato, è contrario -            "mancanza di formazione, di-
  tima analisi la questione del-      conferma il documento - alla             soccupazione, sfruttamento
  lo sviluppo integrale che ri-       volontà di Dio, poiché il valore         politico" perché non cadano
  chiede un approccio e una ri-       e la dignità della vita umana            nella "frustrazione" e possa-
  sposta globali della Chiesa".       debbono esser protetti dal               no "prendere in mano il pro-
  Ratzinger torna quindi a bat-       concepimento sino alla morte             prio avvenire".
  tere sul tasto della prevenzio-     naturale. La Chiesa in Africa e          E infine dai bambini, minaccia-
  ne: "Per essere efficace, la pre-   nelle isole vicine deve impe-            ti dai "trattamenti intollerabili
  venzione dell'Aids - si afferma     gnarsi ad aiutare ed accom-              inflitti a tanti di loro in Africa",
  ancora nel documento - deve         pagnare le donne e le coppie             tra cui i bimbi soldato, i bimbi
  poggiarsi su un'educazione          tentate dall'aborto, e ad es-            vittime di stregoneria, i bimbi
  sessuale fondata essa stessa        ser vicina a quanti ne hanno             schiavizzati sessualmente.

                                                        "Il valore e la dignità
                                                        della vita umana
                                                        debbono esser protetti
                                                        dal concepimento
                                                        sino alla morte naturale."

  Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                               23
Dall’Italia
                                                                        La replica a
                                                                        Montecitorio
                                                                        Prima del voto, accoglien-
                                                                        za calorosa per le parole del
                                                                        nuovo premier delle oppo-
                                                                        sizioni, più timida da parte
                                                                        del Pdl, fredda e rumorosa
                                                                        quella della Lega. Monti ha
                                                                        parlato in aula alla Camera
                                                                        circa mezz'ora, ribadendo che
                                                                        il suo governo sarà di "impe-
                                                                        gno nazionale", prima di por-
                                                                        re la fiducia. L'emiciclo re-
                                                                        plica la scena già vista ieri al
                                                                        Senato, con il Carroccio forse
                                                                        meno scatenato rispetto a
                                                                        palazzo Madama: "Elezioni",
Monti, fiducia record                                                   "al voto" sono le parole che
                                                                        si sentono dai banchi della

alla Camera                                                             Lega, ma sono voci isolate.
                                                                        Il presidente del Consiglio ha
                                                                        ringraziato Gianni Letta con
                                                                        queste parole: "Sia ieri al Se-
Il nuovo premier                    Quelli ottenuti da Monti sono       nato che oggi alla Camera
                                    numeri di rilievo assoluto,         una persona molto rispetta-
tra rigore e ironia                                                     ta da tutti mi ha usato la
                                    che nella conferenza stampa
Il nuovo esecutivo ottiene il       successiva al voto fanno par-       grande cortesia di essere pre-
sì dei deputati con 556 voti a      lare il premier di un "inatteso     sente in tribuna per ascoltar-
favore.                                                                 mi: Gianni Letta", ricevendo
                                    nuovo clima di dialogo in Par-
Nella replica a Montecitorio                                            l'applauso della Camera.
                                    lamento", incoraggiando un
ribadita l'intenzione di attua-                                         Ringraziamenti anche al pre-
re le riforme e stoccate su-        armistizio tra i partiti.
                                    E ricordando di "non essersi        sidente della Camera Gian-
gli attacchi delle ultime ore:
"Staccare la spina? Non sia-        mai candidato a nulla", a chi
mo un polmone artificiale".         gli chiede se è intenzionato a
Il professore parla di "inatte-     correre nelle prossime elezio-
so nuovo clima" in Parlamen-        ni politiche. Monti dice poi di
to e dice: "Sacrifici per chi fi-   "non escludere sacrifici" par-
nora ha dato meno".                 lando dei provvedimenti che
Dopo quella del Senato di ie-       dovrà prendere il Governo
ri, il governo di Mario Monti       per rilanciare l'economia.
incassa anche quella della          Sacrifici che, spiega il premier,
Camera: una fiducia record          "verranno richiesti a quelle
con 556 sì e 61 no. A favo-         categorie che finora hanno
re hanno votato quasi tutti i       dato di meno". Nella stessa
gruppi parlamentari.                occasione, Monti ha espres-
Solo dai leghisti di Monteci-       so parole di condanna per "la
torio è arrivato un compatto        piazza contro Berlusconi", e
no (59 deputati). Voto nega-        ribadito che sulle prossime
tivo anche da Domenico Sci-         manovre, cercherà "il più am-
lipoti e Alessandra Mussolini.      pio consenso possibile".

 24                                                    Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
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franco Fini, "per il ruolo sem-      riale", dice Monti: "Non vedo             parlato di un
pre costruttivo e molto utile        nessuna contraddizione tra                governo espressione dei
con il quale in questi giorni        il rispetto, per quanto è gia             poteri forti.
mi ha agevolato, così come           stato deciso in materia di fe-            Il Pdl applaude a tratti.
il presidente del Senato, nel        deralismo che ovviamente il               Pd, Idv e Terzo polo quasi si
mio percorso da novizio".            governo intende seguire da                spellano le mani invece a sot-
E al termine del delle dichia-       vicino nel processo di attua-             tolineare la loro soddisfazio-
razioni di voto sulla fiducia al     zione, e l'avere istituito una            ne per le parole pronunciate
governo, l'ex premier Berlu-         specifica attenzione alla Coe-            dal professore.
sconi (inizialmente assente in       sione territoriale, che è il va-          Ironia inglese, aplomb conti-
aula) si è diretto verso i ban-      lore che interessa tutti".                nentale, così Monti risponde
chi dell'esecutivo, passando         Poi, aggiunge il premier, "di-            alle accuse e agli attacchi di
in rassegna tutti i ministri,        pende dalle modalità con cui              queste ore. Ricordando come
per poi raggiungere Monti,           viene realizza, come tutti gli            per gli Usa lui fosse il "Sad-
con cui si è brevemente in-          altri temi saremo aperti alla             dam del business": "Il giorno
trattenuto a parlare dopo una        dialettica e al dibattito".               in cui proibii una fusione tra
stretta di mano.                     C'è spazio anche per una cita-            due grandissime società ame-
                                     re Spadolini: "Vi prego, con-             ricane, benché fosse interve-
                                     tinuate pure a chiamarmi
"Ce la faremo"                       professore", ha detto Monti,
                                                                               nuto il presidente degli Stati
Monti ha illustrato lo scena-                                                  Uniti, l'Economist scrisse che
                                     "Anche perché l'altro titolo,
rio in cui si muoverà il nuovo                                                 il mondo degli affari interna-
                                     Presidente, durerà poco".
governo, definendo il com-           E proprio citando l'ex pre-               zionali considerava Mario
pito "già quasi impossibile"         mier repubblicano ha spie-                Monti il Saddam Hussein de-
aggiungendo poi "ma ci riu-          gato: "I presidenti passano, i            gli affari", dice il nuovo pre-
sciremo".                            professori restano".                      mier. E sulle minacce di "stac-
Il professore risponde poi al-                                                 care la spina" (poi smentite
le polemiche sollevate dalla                                                   da Berlusconi), Monti dice:
Lega sul ministero della Coe-        Stoccate e battute                        "Non siamo un apparecchio
sione territoriale.                  Monti non risparmia le stoc-              elettrico. E poi bisognereb-
"Nessuna contraddizione tra          cate alla Lega - applauditis-             be capire che apparecchio
il federalismo fiscale e il mi-      sime dall'opposizione - e a               saremmo, se un rasoio o un
nistero della Coesione territo-      quanti in questi giorni hanno             polmone artificiale".

                                                                               La nuova "squadra" del Governo italiano

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                            25
Dall’Italia

Assisi, 27 ottobre 2011

  "Se gli atei non trovano                                       Elogio dell’agnosticismo “pen-
                                                                 sante”, alla Giornata di rifles-
                                                                 sione, dialogo e preghiera per
  la fede dipende                                                la pace e la giustizia nel mon-
                                                                 do convocata da Benedetto
  anche dai credenti"                                            XVI venticinque anni dopo
                                                                 il primo incontro voluto da
  Il discorso del Papa: "Gli agnostici alla ricerca di verità    Wojtyla.
  aiutano i non credenti a liberarsi dalla false certezze".      Gli agnostici che sono alla ri-
                                                                 cerca della verità, ha detto il
                                                                 Papa, aiutano gli atei a libe-
                                                                 rarsi "della loro falsa certezza"
                                                                 e insieme "chiamano in cau-
                                                                 sa" gli stessi credenti, perché
                                                                 "non considerino Dio loro pro-
                                                                 prietà".
                                                                 Del resto, che gli agnostici
                                                                 "non riescano a trovare Dio",
                                                                 scandisce il pontefice, "dipen-
                                                                 de anche dai credenti con la
                                                                 loro immagine ridotta o an-
                                                                 che travisata di Dio".

   26                                            Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
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I volti della violenza
Benedetto XVI, nel suo in-
tervento a Santa Maria degli
Angeli è partito dai "nuovi e
spaventosi volti della violenza
e della discordia" che 25 anni
dopo continuano a ferire il
mondo. Da un parte c’è il ter-
rorismo e la religione "usata
come giustificazione della vio-
lenza". La religione come "cau-
sa" della violenza la si vede an-
che quando "la violenza viene
esercitata da difensori di una
religione contro gli altri". Ma
tutto ciò è "un travisamento"
della religione e "contribuisce
alla sua distruzione". Nella
storia, ha aggiunto tra l’altro
il Papa, "anche in nome della
fede cristiana si è fatto ricorso
alla violenza: lo riconosciamo,
pieni di vergogna. Ma è asso-
lutamente chiaro che questo è
stato un utilizzo abusivo della
fede cristiana, in evidente con-
trasto con la sua vera natura".
C’è poi una seconda "tipolo-
gia di violenza", quella che è
"conseguenza dell’assenza di
Dio", perché "il ‘no’ a Dio ha
prodotto crudeltà senza misu-
ra, resa possibile solo perché
l’uomo non riconosceva più

                                                              i t i a
alcuna norma e alcun giudice

                                                      I u s t
sopra di sé". È la violenza dei

                                            a x   =
totalitarismi del Novecento, ha

                                          P
ricordato ad esempio il pon-
tefice, "gli orrori dei campi di
concentramento mostrano in

                                                              P a   x
tutta chiarezza le conseguenze

                                                     i a  =
dell’assenza di Dio".

                                          Iu s t i t
Ma oltre "l’ateismo di Stato"
c’è qualcosa di molto attuale:
"L’adorazione di mammona,
dell’avere e del potere, si rive-
la una contro-religione, in cui
non conta più l’uomo, ma solo
il vantaggio personale".

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                              27
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                                                                               “i tempi e la
                                                                               gradualità nelle
                                                                               espressioni”. Preparazione al
                                                                               matrimonio che non può fon-
                                                                               darsi sul colpo di fulmine o su
                                                                               una breve e superficiale cono-
                                                                               scenza. Perché “la libertà non
                                                                               va confusa con l’assenza di vin-
                                                                               coli. E s’illude chi pensa di po-
Al centro                                                                      ter fare da solo, di poter met-
                                                                               tere da parte Dio, confinandolo
la famiglia e i valori                                                         nella sfera del privato”.
                                                                               Illusione molto diffusa ai nostri
Il Congresso eucaristico nazionale di Ancona e gli                             tempi tendenti ad “organiz-
                                                                               zare la società con la forza del
appelli del Papa. Non c’è pace senza Dio. La violen-                           potere e dell’economia”. E che
za non risolve i problemi.                                                     il Papa contrasta, affermando
La maggior parte dei quotidiani      Ribadendo l’importanza del                che “la storia dimostra, dram-
e dei telegiornali ha dato piut-     matrimonio e del suo valo-                maticamente, come l’obiettivo
tosto peso alla richiesta, fatta     re eucaristico, “patrimonio               di assicurare a tutti sviluppo,
da Benedetto XVI, di “restituire     prezioso per l’intera società”,           benessere materiale e pace
dignità al lavoro… e superare        pilastri del quale sono la fe-            prescindendo da Dio e dalla
l’incertezza del precariato e il     deltà, l’indissolubilità e la tra-        sua rivelazione, si sia risolto
problema della disoccupazio-         smissione della vita, il Papa             in un dare agli uomini pietre
ne”, perché “il potere e l’econo-    ha implicitamente e di nuovo              al posto del pane”. E a far cre-
mia non sono sufficienti da sole     condannato quel relativismo,              scere in maniera esponenziale
ad organizzare le società”.          a torto ritenuto espressione di           delitti di ogni sorta.
Ben poco hanno riferito, in-         libertà, ma che intacca i valori          Il Santo Padre - che, in segno
vece, sul valore della famiglia,     essenziali e rende fragili anche          di attenzione e di paternità, ha
“ricchezza per gli sposi, bene       le scelte basilari della vita, tra        pranzato con 16 precari o cas-
insostituibile per i figli, fon-     le quali l’unione coniugale tra-          sintegrati di Fincantieri e della
damento indispensabile della         sformata, da comunione ca-                Merloni di Fabriano, 5 poveri
società, comunità vitale per il      ratterizzata dal “volere bene”            assistiti dalla Caritas e 2 de-
cammino della Chiesa”.               all’altro e dal “volere il bene”          tenuti - parlava di spiritualità
Né è stato messo in evidenza         dell’altro, in “cultura priva del         eucaristica e di valori morali,
l’invito a “contribuire a cambia-    vino della festa” (chiaro riferi-         essendo l’una e gli altri l’unica
re il mondo”, rivolto dal Ponte-     mento alle Nozze di Cana).                via per restituire dignità all’uo-
fice alla gioventù, oggi troppo      Per questo Benedetto XVI ha               mo e al suo lavoro. Invitando,
spesso condizionata da una           raccomandato ai giovani di non            in occasione del decennale del-
cultura materialista e senza         perdere mai la speranza e li              la strage statunitense dell’11
ideali. O sul compito dei sacer-     ha invitati a non scoraggiarsi            settembre, “i responsabili delle
doti che devono essere “acco-        “davanti alle carenze che sem-            nazioni e gli uomini di buona
glienti e misericordiosi, anche      brano spegnere la gioia sulla             volontà a rifiutare sempre la
con quanti fanno più fatica ad       mensa della vita”.                        violenza come soluzione dei
adempiere gli impegni assunti        Ma anche a rifiutare la convi-            problemi, a resistere alla ten-
con il vincolo matrimoniale e        venza, perché il ridurre le tap-          tazione dell’odio”. Che inevita-
con quanti, purtroppo, vi sono       pe finisce per “bruciare” l’amo-          bilmente suggerisce atti di ag-
venuti meno”.                        re, che invece ha bisogno di              gressività fisica e verbale.

 28                                                        Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
Battesimi e Matrimonio
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Eva Montangero                         Claudio Marcelino Cruz e
Il 25 settembre 2011 nella             Fabiana Caputo Marcelino Cruz
Chiesa del "Buon Pastore" a            Il 17 settembre 2011 nella Chiesa "St Martin" a Cugy, si so-
Prilly, si è celebrato il batte-       no sposati nel Signore Claudio Marcelino Cruz e Fabiana
simo di Eva Montangero, figlia         Caputo Marcelino Cruz con il battesimo del loro figlio Mirko
di Dominique e Ilenia, nata il         nato il 23 aprile 2011 a Payerne.
5 marzo 2011 a Losanna.                I padrini Stéphane e Manuela, fanno i migliori auguri al pic-
I padrini, Filipe Graça e Janice       colo Mirko e ai suoi genitori, fieri di essere testimoni e par-
Longo, fanno i migliori auguri         tecipi di tale evento.
alla piccola Eva e ai suoi ge-
nitori, fieri di essere testimo-       Un augurio speciale a Fabiana animatrice del Gruppo dei Pic-
ni e partecipi di tale evento.         coli Giganti della Missione di Yverdon-les-Bains dal Gruppo
                                       Animatori (Natalia, Gabriella e don Gianfranco) e dal Grup-
                                       po dei Piccoli Giganti che hanno animato la Messa con i can-
                                       ti accompagnati dalle chitarre.

Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
                                                                                                      29
In attesa di Resurrezione

                            † Venusto Sperandini
                            Nato il 15 ottobre 1933 a Arcevia (AN) e dece-
                            duto l'8 luglio 2011 a Senigallia (AN).
                            I cognati Maria e Carmelo Colombo, Rosaria e
                            Cirino Di Bella, i cugini Giuseppina e Rosario La
                            Placa e zia Maria, e i nipoti hanno il dispiacere
                            di annunciarne la morte.
                            Lo ricordano attraverso i tratti seguenti che han-
                            no caratterizzato la sua esistenza: "Un uomo bra-
                            vo, gentile, un grande lavoratore e soprattutto
                            un ottimo cuoco".
                            Emigrato a Yverdon negli anni 60 ha lavorato a
                            “Paillard Hermes Precisa”, ed è stato in fabbri-
                            ca che ha trovato anche l’amore sposandosi nel
                            1965 con Paola Colombo di cui ha avuto due fi-

     Sono
                            gli: Fabio e Federica.
                            Nel 1971 sono rientrati in Italia e con tanti sa-

          venuti
                            crifici ha avviato la sua attività commerciale as-
                            sociando moglie e figli al suo progetto.
                            Anno dopo anno grazie al suo dinamismo e

      a mancare
                            al savoir faire che lo caratterizzava ha avuto la
                            soddisfazione di ingrandire e far crescere la sua
                            azienda di bibite.

        all'affetto
                            Adesso che poteva riposarsi, la malattia se lo
                            ha portato via lasciando la sua famiglia in un
                            immenso dolore e in particolare la sua nipotina

      dei loro cari
                            Sara che adorava.
                            Ciao Venusto ci rivedremo in Paradiso.

         e sono in
         attesa di
     Resurrezione
30                           Camminiamo Insieme · Ottobre-Novembre-Dicembre 2011
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