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Toscana Energia Box n. 3 - Gennaio 2013 - Rivista inviata in omaggio
economia•territorio•arte
12 22 32
SEN Enrico Rossi B.B. King
opinioni Toscana e sono ancora
a confronto Green Economy il re del BluesPRIMOPIANO ENERGIETOSCANE
Focus • Punti di Vista Tendenze • Novità
Mercato • World Report Decisioni • Progetti
4 22
Geopolitica del gas: ecco perchè Enrico Rossi: puntiamo
UE e Russia resteranno legate sulla green economy
di Angelantonio Rosato di Angela Feo
8 26
Se il grande freddo fa mancare il gas A Pisa l’energia
di Diego Gavagnin è un gioco da ragazzi
di Michela Signorini
12
DOSSIER SEN 28
Più gas prodotto in Italia Gas e fonti rinnovabili,
di Davide Tabarelli un viaggio per la Toscana
Un passo avanti, ma l’orizzonte di Michela Signorini
temporale è limitato
di Giovanni Battista Zorzoli
18
Quando l’energia arriva dalle onde
di Claudia Riani
TERZAPAGINA
Arte • Cultura • Musica
Sport • Rubriche
Toscana Energia Box n. 3 - Gennaio 2013 32
Periodico di Toscana Energia Il re che lavorava
Registrazione del Tribunale di Firenze nei campi di cotone
n. 5855 del 15/11/2011
di Marco Boscolo
12
Direttore responsabile: Angela Feo
A cura dell’Ufficio Comunicazione
36
e Gestione del Brand di Toscana Energia Il tesoro nascosto tra i ghiacci
di Ernesto Ferlenghi
Hanno collaborato:
Marco Boscolo, Alberto Clò, Rosella Fantoni,
Ernesto Ferlenghi, Diego Gavagnin, Giovanni 38
Nardi, Elisabetta Quattrini, Claudia Riani, In Italia ho trovato
Angelantonio Rosato, Michela Signorini, la patria della mia arte
Davide Tabarelli, Giovanni Battista Zorzoli.
di Angela Feo
Si ringraziano:
Remo Fattorini, Elena Marazzita, 40
22
Alice Momolo, Antonio Piccioli, Gira l’angolo
Bruno Possenti, Carlo Visintini.
di Michela Signorini
La rivista Toscana Energia Box, per garantire
al massimo l’obiettività dell’informazione, 42
lascia ampia libertà di trattazione
Pillole di energia
ai suoi collaboratori, anche se non sempre
ne può condividere le opinioni. a cura di Rosella Fantoni e Elisabetta Quattrini
Direzione, redazione, amministrazione: 44
Via dei Neri 25 - 50122 Firenze
Consigliato da
32
Progetto grafico e impaginazione: di Alberto Clò
Sesamo Comunicazione Visiva sas
www.sesamo.net - info@sesamo.net 45
www.toscanaenergia.eu Palazzo Blu, una perla ritrovata
di Giovanni NardiPer Toscana Energia il prossimo futuro se-
gnerà un momento di svolta straordinaria. Le
gare per l’assegnazione della distribuzione del
gas sono imminenti e la società si sta organiz-
zando per parteciparvi con gli strumenti finan-
ziari più idonei. Le gare si svolgeranno in un
contesto nuovo, gli undici ambiti territoriali de-
cisi dal ministero, che richiede un piano strategi-
co adeguato. Un piano che la società ha voluto
condividere con i suoi soci nel novembre scorso:
abbiamo compiuto un viaggio nella regione per
incontrare e confrontarci con le amministrazio-
ni pubbliche del territorio. Un percorso intenso,
dieci tappe che hanno registrato una partecipa-
zione in forte crescita rispetto alla precedente
edizione e un giudizio generale positivo sull’a-
zienda e sul suo operato.
All’appuntamento con la liberalizzazione
del mercato della distribuzione del gas, Tosca-
na Energia si presenta con una solida situazio-
ne finanziaria e patrimoniale, come dimostra il
Rating 1, il più alto riconoscimento in materia
di affidabilità economica e finanziaria: questa
certificazione, finora conferita a meno del 6%
delle aziende italiane, attesta l’ottimo stato di
salute della società.
Di questo e di molto altro si parlerà in que-
sto nuovo numero della rivista che, come sem-
pre, offre un’opportunità di approfondimento
dei grandi temi energetici e della loro declina-
zione su scala globale, nazionale e locale. Non
manca un ampio spazio dedicato alla cultura:
la nostra azienda investe parte dei suoi utili per
promuovere e sponsorizzare eventi culturali di
primo piano. Siamo convinti di contribuire an-
che in questo modo alla crescita del territorio
in cui operiamo.
Lorenzo Becattini
toscana energia box 3Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO La rete del metano poggerà sempre di più sui due gasdotti:
Geopolitica
del gas :
ecco perchè UE e Russia
resteranno legate
Foto: istockphoto
di Angelantonio Rosato
Ad oggi la destinazione naturale del gas russo resta l’Europa, men-
tre per il Vecchio Continente l’opzione dello Shale Gas presenta ancora
troppi punti problematici
4North Stream, sull’asse Mosca–Berlino e South Stream, sull’asse Mosca-Roma
La relazione ener-
getica UE-Russia è spesso descritta, assai
sbrigativamente, come dipendenza della
prima dalla seconda. È davvero così? Dal
punto di vista strutturale, essa è basata su
un’intricata rete di pipeline orientata dalla
Russia verso l’Europa occidentale. Tale com-
plessa rete nel prossimo futuro, ed in parte
già oggi, poggerà fondamentalmente su
due nuovi assi: quello Mosca–Berlino (prio-
ritario), realizzato dal gasdotto North Stre-
am, già operativo, e quello Mosca–Roma
(secondario), affidato al gasdotto South
Stream, in via di realizzazione e non ancora
operativo (tempi previsti: 2013–2015).
Lo scopo di questi due gasdotti è di
bypassare l’Europa orientale, e soprattutto
l’Ucraina, dove attualmente transita l’80%
del gas russo diretto in Europa e dove av-
verrebbero (secondo Mosca) i prelevamen-
ti illegali di gas, specialmente quando le
temperature si fanno più rigide.
Lo scopo precipuo di South Stream è di
rendere vano l’alternativo progetto Nabuc-
co, sponsorizzato da Washington. È possi-
bile che ciò accadrà perché Nabucco ha un
problema fondamentale: nel suo consorzio
internazionale non ci sono Paesi dotati di
consistenti riserve di gas, quindi la vera do-
manda è: chi metterà il gas dentro Nabucco?
Alla luce di quanto detto la relazione
energetica UE-Russia va rivisitata. Possiamo
affermare che non si tratta di dipendenza
ma di inter-dipendenza energetica tra UE e
Federazione Russa. Infatti esiste da tempi
non sospetti (già in piena Guerra Fredda)
un sistema collaudato di consegna degli
idrocarburi russi basato sulla succitata rete
di pipeline. Tale rete è presente sul conti-
nente europeo per ragioni geo-economiche
e storiche. Ed è rigidamente orientata dalla
Russia verso l’Europa occidentale: ergo si
può affermare che oggi la Russia è sostan-
zialmente solo un supplier regionale.
È necessario sfatare un mito, quello
della via asiatica come alternativa imme-
diata alla via europea per Mosca. Ciò non
è possibile oggi per varie ragioni, tra cui
la più forte è la seguente: esiste solo un
progetto serio di gasdotto dalla Russia alla
Cina. Si tratta dell’Altai Gas Pipeline che
una volta realizzato dovrebbe estendersi
dalla Siberia occidentale alla Cina nord-oc-
cidentale; ma in verità il progetto è in stallo
La via asiatica
perché Mosca e Pechino non riescono a
mettersi d’accordo sul prezzo del gas. Gli
europei pagano, e pagano molto bene, le
per Mosca non costituisce un’alternativa immediata forniture energetiche di Mosca, mentre i ci-
alla
via europea nesi vogliono cheap gas e soprattutto non
vogliono dipendere energeticamente dalla
Russia. Pechino preferisce semmai prende-
re direttamente il metano in Asia centrale.
toscana energia box 5•
Foto: © SERGEI KARPUKHIN / POOL/epa/Corbis
Dunque oggi la destinazione naturale
del gas russo resta l’Europa. Il rischio che
la Russia possa riorientare il totale delle
Per l’Europa estratta in Polonia e nessuno sa quanto
ce ne sia veramente, mentre quello pro-
veniente dall’America (non solo USA ma
sue esportazioni energetiche verso oriente
il tradizionale sistema anche Canada) potrà invadere massiccia-
non è immediato. Rischio non immediato di consegna del gas via tubo mente i mercati internazionali non prima
non vuol dire inesistente, cioè che un ri- di dieci anni da oggi. Inoltre, è possibile,
posizionamento verso est non possa verifi- da Russia e Africa anzi probabile, che per allora lo Shale Gas
carsi nel medio/lungo termine, soprattutto resta il più sicuro e sarà scambiato ai nostri antipodi: le futu-
se la Cina e gli altri Paesi asiatici vorranno re esportazioni di Shale Gas dall’America,
pagare un price adeguato alle richieste di
Mosca, e superiore a quello finora accet- affidabile necessariamente sotto forma di GNL via
nave, potrebbero infatti semplicemente
tato dagli Stati europei. Ciò aprirebbe sce- bypassare l’Europa ed andare direttamen-
nari completamente nuovi. te in Asia. Questo se gli USA decideranno
legate alla tecnica dell’Hydraulic Fracturing di esportare il loro Shale Gas invece che
In ogni caso, ci sarebbero alternative al (spesso accorciato in HydroFracking), ovve- consacrarlo alla ripresa economica nazio-
gas russo per la UE? Secondo una scuola ro la tecnologia che serve a “liberare” il gas nale, il che non è affatto da scartare.
di pensiero, per i Paesi dell’Unione Europea dagli scisti in cui è intrappolato.
una possibile alternativa al gas russo è lo Da non dimenticare poi che il Gas Na-
Shale Gas (il gas da scisti bituminosi) molto Ma ci sono altre perplessità, di caratte- turale Liquefatto deve essere rigassificato.
presente sul territorio nordamericano e, for- re geo-economico, circa lo Shale Gas come E qui interviene la scellerata sindrome na-
se, pure in Polonia. Tuttavia, contro lo Sha- alternativa energetica per l’Europa. Finora, zionale NIMBY (Not In My Back Yard), tan-
le Gas stanno crescendo forti opposizioni malgrado grandi entusiasmi, non una sin- to diffusa che si potrebbe parlare di Italia
ecologiste in Europa, soprattutto in Francia, gola molecola di Shale Gas è stata ancora nimbyzzata. A causa delle opposizioni loca-
6••
È cruciale
per l’Italia e per l’UE
potenziare al più presto
la diversificazione
degli approvvigionamenti
energetici
foto:
•
Foto: © Stefan Sauer/dpa/Corbis
Il presidente russo Putin
alla cerimonia per l’inizio
PRIMOPIANO
della costruzione
del gasdotto South Stream
••
Il gasdotto North Stream
nel Mar Baltico
li, oggi in Italia esiste un solo rigassificatore È assai rischioso affidarsi solo o prin- Però, non dimentichiamo che uno
degno di questo nome, a Rovigo, ma può cipalmente al GNL ed agli acquisti spot. sconvolgimento geopolitico imprevisto in
soddisfare solo il 10 per cento del fabbiso- Tra l’altro con i rigassificatori attualmente Nord Africa o in Russia può sempre mette-
gno nazionale di gas. Appare chiaro che in operativi, il GNL non sarebbe mai in grado re in pericolo le forniture energetiche all’I-
queste condizioni l’opzione Shale Gas / GNL di sostituirsi al gas via tubo per coprire l’in- talia e alla UE, anche via pipeline. In alcuni
non è praticabile nel nostro Paese. tero fabbisogno europeo. Insomma oggi, Paesi del Nord Africa si è recentemente
con l’apertura del gasdotto North Stre- verificato un mini-sconvolgimento geopo-
Inoltre, lo Shale Gas sarebbe vantag- am e la prossima realizzazione del South litico, la cosiddetta primavera araba, che
gioso solo se acquistato sul mercato spot, Stream, resta più sicuro ed affidabile per nessuno era stato in grado di prevedere, e
altrimenti si riprodurrebbe la stessa “servitù l’Europa il tradizionale sistema di conse- che di fatto è ancora in corso.
del tubo” cui siamo già sottoposti, per di gna via tubo da Russia/Africa, come dimo-
più aggravata dall’aleatorietà del trasporto stra l’evidenza storica che persino durante
La lezione da trarre è che, invece di
via mare. Però, la quota di GNL scambiata i periodi più critici della guerra fredda e
cedere al lontano miraggio del GNL o
su base spot a breve termine è minorita- la terribile guerra civile algerina, non ci
ria. La parte di gran lunga prevalente vie- sono mai state interruzioni rilevanti delle affidarsi pigramente al tradizionale si-
ne tuttora venduta sulla base di contratti forniture da Mosca e da Algeri, i nostri stema via pipeline, sarà bene potenziare
di lungo termine dalle formule indicizzate principali fornitori di gas. Inoltre, è molto e perfezionare al più presto possibile la
analoghe a quelle del gas via pipeline (Ta- difficile e costoso rompere un Take-or-Pay diversificazione degli approvvigionamenti
ke-or-Pay Agreement). Così, se passassimo Agreement, ossia il normale contratto per energetici dell’Italia e della UE, sia dal lato
dalla “servitù del tubo” russo/africano alla le forniture di gas via tubo, che di solito dei fornitori che da quello del mix ener-
dipendenza da Shale Gas/GNL, ci ritrove- dura 25 anni e che, come suggerisce il getico, onde evitare di rimanere al freddo
remmo alla casella di partenza con proble- nome, ha clausole contrattuali stringenti e il prossimo inverno russo, o la prossima
mi anche peggiori da risolvere. penali salate. primavera araba.
toscana energia box 7Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO
Alla luce delle emergenze degli anni passati, una riflessione sulle strategie per affrontare le crisi stagionali
Se il grande
freddo fa
mancare il gas Di DIEGO Gavagnin
G li eventi meteorologici estremi minacciano sempre più gli approv -
vigionamenti di metano . C ome ridurre il rischio di rimanere a secco ?
Per il sistema
del gas naturale, il rischio più grave è quel-
stria, Polonia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria,
Romania e Grecia. L’Italia dovette attivare
tutte le misure di emergenza già codifica-
lo meteorologico, soprattutto a causa delle te per le analoghe crisi degli anni prece-
grandi ondate di freddo che possono col- denti, ma in un contesto aggravato dalle
pire contemporaneamente l’Europa e la condizioni del mare Adriatico in tempesta
Federazione Russa. Quest’ultimo Paese è che bloccò per parecchi giorni il funziona-
il più grande fornitore del Vecchio Conti- mento del rigassificatore al largo di Rovigo:
nente e se la sua domanda interna per il le metaniere non riuscirono ad attraccare
riscaldamento, assieme a quella dei Paesi all’impianto per scaricare il gas liquefatto.
limitrofi, come l’Ucraina, la Bielorussia e la
Polonia, aumenta troppo, rischia di non es- Il blocco di quel rigassificatore riduce
sere più in grado di soddisfare la domanda di oltre il 10% la capacità di importazio-
europea, quando anch’essa è al massimo. ne nazionale di gas, e questo preceden-
te porta a riconsiderare il ruolo di questi
L’episodio peggiore degli ultimi anni si impianti in mare (che però sono più facili
è verificato nel febbraio del 2012 quando da realizzare perché meno osteggiati dalle
tutta l’Europa restò sotto zero. Nei primi popolazioni rispetto a quelli a terra).
giorni di quel mese al punto di ingresso del
gas siberiano a Tarvisio si registrò un flusso Entrato in servizio nel 2010 inoltrato,
ridotto fino al 30% rispetto alle forniture il rigassificatore di Rovigo era stato salu-
previste; i tagli riguardarono anche Au- tato proprio come un elemento in grado
8Foto: istockphoto
Un grave
rischio meteorologico
è rappresentato
da ritorni di freddo intenso
alla fine dell’inverno
di alleviare i rischi nelle punte di consumo.
Una analoga attesa riguarda adesso il ri-
gassificatore OLT (capacità annua di 3,75
miliardi di mc, 4% del fabbisogno nazio-
nale, e giornaliera 11 milioni di mc), che
dovrebbe entrare in servizio al largo di Li-
vorno prima del prossimo inverno, ma in
un contesto meteomarino, il Tirreno, peg-
giore rispetto all’Adriatico.
L’altro grave rischio meteorologico tut-
to italiano è rappresentato da improvvisi
ritorni di freddo verso la fine dell’inverno,
quando gli stoccaggi non riescono più a
erogare il gas alla stessa velocità (e quin-
di nelle quantità giornaliere necessarie) di
inizio inverno. Per spiegare il fenomeno
l’esempio più calzante è quello del pallon-
cino gonfiato, dal quale l’aria esce veloce
ad inizio dello sgonfiamento per poi man
mano rallentare, fino a fermarsi con den-
tro ancora un po’ d’aria. La peggiore crisi
da ritorno improvviso di freddo si ebbe nei
primi giorni di marzo del 2005, quando
sembrava che l’inverno fosse finito. L’e-
vento mise a nudo la fragilità del nostro si-
stema infrastrutturale del gas, peraltro già
segnalata da molti esperti e sotto osserva-
zione del Ministero dello Sviluppo Econo-
mico (all’epoca delle Attività Produttive).
L’apporto degli stoccaggi è essenzia-
le per la sicurezza e il funzionamento del
sistema nazionale del gas al minor costo,
nonostante i potenziamenti dei gasdotti
degli scorsi anni e l’arrivo del rigassifica-
toscana energia box 9tore di Rovigo. Purtroppo le opposizioni necessaria per soddisfare la domanda (in quest’anno, senza gli stoccaggi si potreb-
locali e la mancanza di nuovi grandi siti particolar modo dal 2009 in poi, quando be avere un deficit di capacità di circa 120
sta facendo crescere molto lentamente la sono iniziati a scendere i consumi per la milioni, beninteso se tutte le altre fonti di
capacità di stoccaggio, ottenuta adesso crisi economica), ma la situazione va ana- approvvigionamento funzionano regolar-
soprattutto con l’aumento della pressio- lizzata su base giornaliera, non annuale. mente. All’inizio della stagione di utilizzo
ne del gas nei depositi sotterranei, che ne Infatti, anche se il rischio maggiore ri- degli stoccaggi (ottobre-novembre) l’ero-
aumenta il volume; pratica che richiede guarda un breve periodo, tra metà feb- gazione può anche arrivare a 270 milio-
però molte cautele ambientali. Sono in- braio e metà marzo, interruzioni gravi di ni di mc/giorno (che portano la capacità
vece in forte ritardo, rispetto alle previsio- uno dei principali gasdotti possono verifi- complessiva alla cifra tranquillizzante di
ni, sia i nuovi gasdotti progettati (come i carsi in qualsiasi momento, come l’espe- 614 milioni). Ma le cose cambiano nei
due che dovrebbero collegarci alla Grecia rienza ha dimostrato. Tra l’altro i “black mesi successivi: si stima che da metà feb-
per l’approvvigionamento di gas dall’a- out” del gas sono molto più pericolosi e braio, in caso di inverni freddi come quelli
rea del Caspio o quello che porterà il gas difficili da gestire di quelli elettrici, perché passati, l’erogazione potrebbe assestar-
algerino in Sardegna e in Toscana) sia i non basta riattivare il contatore, bisogna si su 120 milioni o meno (per un totale
nuovi rigassificatori, nonostante 4 dei 12 controllare se tutti i punti di erogazione di 464 milioni, pericolosamente vicino ai
progettati siano già stati autorizzati (oltre sono chiusi, inclusi i fornelli delle cucine, 461 milioni consumati il 6 febbraio dello
all’offshore di Livorno, l’offshore di Falco- uno per uno. scorso anno).
nara e i due onshore di Porto Empedocle
e Gioia Tauro). Il 6 febbraio 2012 si è avuto il record Man mano che passano i giorni la
di sempre dei consumi di gas, con 461 pressione di risalita del gas scende sem-
Certamente la capacità di erogazio- milioni di mc, spinto dal consumo per ri- pre più, fin quando proprio non riesce a
ne complessiva del sistema gas italiano scaldamento pari a 294,4 milioni. In caso entrare nella rete, anche se sottoterra ne
su base annuale è superiore alla capacità di un altro inverno molto freddo anche restano miliardi di mc. La difficoltà è la
I gasdotti italiani in cifre
Ragionando in termini di capacità giornaliera, il gasdotto
Tag dalla Siberia può arrivare a fornire 107 milioni di mc/
giorno, il Transmed dall’Algeria 98 milioni, il Transitgas
dall’Olanda-Mare del Nord 59 milioni, il Greenstream dal-
la Libia 29 milioni, il rigassificatore di Rovigo 21 milioni e
quello di La Spezia 9 milioni mentre la produzione naziona-
le è di altri 21 milioni per un totale di 344 milioni, cui va ag-
giunta la capacità di erogazione giornaliera degli stoccaggi
che però è molto variabile e segue le punte di domanda.
foto: •
Foto: istockphoto
•
Contenitore industriale
di gas naturale
•
10stessa delle auto che tentano di immet- Poi c’è l’obbligo di abbassare i gradi Tutto ciò nonostante i consumi italia-
tersi in una via a grande e veloce traffico. centigradi del riscaldamento negli edifi- ni di gas del 2011 siano tornati ai livelli
A marzo 2005 fu necessario abbassare la ci pubblici e in quelli privati. Quest’ultimo del 2003 (circa 77 miliardi di mc) da con-
pressione della rete per permettere l’af- provvedimento è però di difficile esecuzio- frontare a loro volta con quelli del 2008
flusso del gas dagli stoccaggi. ne e controllo, anche se è utile per far com- di 84,8 miliardi. Se l’aumento dei consu-
prendere alle popolazioni la gravità della
mi di gas avesse tenuto lo stesso ritmo
Il gas disponibile negli stoccaggi alla situazione, di modo che assumano com-
portamenti energeticamente più sobri. Si dei 5 anni dal 2003 al 2008 (mediamente
fine del riempimento estivo è di 15 miliardi
calcola che ogni grado centigrado in meno circa 1,5 miliardi all’anno), dal 2009 in
di mc, ma quelli effettivamente utilizzabili
delle temperature nelle 24 ore su tutto il poi il sistema non sarebbe stato in grado
non sono più di 11; fino ad ora non si è
territorio nazionale comporti un risparmio di fronteggiare le emergenze che si sono
mai andati oltre e non è affatto certo che i
teorico di oltre 10 milioni di mc/giorno. verificate. I consumi del 2012 avrebbero
circa 4 miliardi restanti siano effettivamen-
te estraibili. Non si può neanche forzare dovuto essere di 90,5 miliardi; le previ-
L’insieme di questi provvedimenti, se sioni invece dicono che resteremo sotto
troppo la risalita del gas, perché si rischia
attuati con determinazione, può portare i 77 miliardi.
di rovinare il deposito, trascinando e con-
quindi ad un risparmio intorno ai 50 milio-
densando la sabbia, tra i cui granelli cir-
ni di mc/giorno. Va anche chiarito che tutti
cola il gas, fino ad ammassarla nei fori di I consumi del settore industriale sono
i provvedimenti che si possono mettere in
risalita, ostruendoli. Il rischio è di perderli campo hanno un costo per la collettività. passati da 20,7 miliardi di mc/anno del
per anni, se non per sempre. Ad esempio la crisi del 2006, iniziata per 2003 ai 15,4 del 2011: purtroppo è il de-
le liti tra russi e ucraini e poi proseguita per clino del Paese, accentuato dalla crisi eco-
Cosa si può fare in caso di emergenza motivi meteorologici, è costata ai consu- nomica, a darci il maggiore aiuto per far
gas meteorologica, ma anche commercia- matori 100 milioni di euro solo per il rim- fronte ai rischi di emergenza gas.
le, geopolitica, da incidente, oltre a utiliz-
zare al massimo gasdotti, rigassificatori,
produzione nazionale e stoccaggi? Parec-
chie cose e l’Italia è già ben allenata. Pres-
so il Ministero dello Sviluppo Economico
opera in permanenza un Comitato Emer-
genza Gas che ogni anno rinnova le misu-
re e le procedure per la gestione delle crisi.
L’apporto
PRIMOPIANO
I principali provvedimenti previsti sono
degli stoccaggi
l’obbligo per gli importatori di massimiz-
zare gli arrivi, indipendentemente dagli è essenziale
accordi commerciali; questo serve anche
per la sicurezza
ad evitare il rischio di rialzi artefatti dei
prezzi o la deviazione verso altri mercati di e il funzionamento
gas destinato all’Italia. del sistema nazionale
Un secondo provvedimento è l’attiva-
zione dei “contratti interrompibili”, accor-
del gas
di che prevedono uno sconto sul prezzo
del gas ai grandi consumatori industriali a
fronte della disponibilità a farsi interrom-
pere la fornitura (con preavviso di 24 ore o
persino senza). Con questo provvedimen- borso ai produttori elettrici del maggior
to a febbraio 2012 si sono risparmiati 15 costo dell’olio combustibile rispetto al gas.
milioni di mc/giorno di gas.
Il cambiamento climatico, che sta ac-
A seguire si provvede a staccare le centuando gli eventi estremi, sempre più
centrali di produzione elettrica e di conse- frequenti, dovrebbe imporre soluzioni più
guenza ad attivare i contratti interrompibi- radicali di quelle sopra elencate, facilitan-
li dei consumatori elettrici e/o riattivare le do nuovi investimenti. Se il sistema è al
vecchie centrali che utilizzano l’inquinan- limite della capacità di risposta è proprio
te olio combustibile invece del gas. Sono per le opere non realizzate negli ultimi 15
centrali ormai obsolete tenute in vita solo anni, in particolare per gli stoccaggi. Negli
per questo scopo, cioè per funzionare for- anni ’90, quando i consumi di gas erano
se pochi giorni all’anno (al massimo 4 set- la metà di quelli odierni, la capacità del
timane). L’uso di questi impianti richiede sistema prevedeva di poter restare anche
una deroga ai limiti di emissioni atmosferi- sei mesi senza l’apporto del maggior for-
che. Si calcola che questo provvedimento nitore. Oggi sarebbe impossibile stare da
può portare ad un risparmio di circa 18 ottobre ad aprile senza i 107 milioni di mc/
milioni di mc/giorno. giorno di gas russo.
toscana energia box 11Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato a ottobre la nuova Strategia Energe-
tica Nazionale (SEN). Si tratta al momento di una bozza sulla quale il governo ha aperto
una fase di consultazioni che verrà conclusa con una Conferenza nazionale. Il documento,
atteso da tempo, è lo strumento di indirizzo e di programmazione della politica energetica
nazionale. Toscana Energia Box ospita nelle sue pagine il parere di due esperti del settore.
Foto: © David Doubilet/National Geographic Society/Corbis
Più gas
prodotto in Italia di Davide Tabarelli
(presidente di Nomisma Energia)
12•
Finalmente , dopo
anni di discussione, l’Italia ha il suo nuovo
foto:
•
Piano Energetico Nazionale, anzi, la sua Piattaforma
nuova Strategia Energetica Nazionale, pre- per l’estrazione
sentata il 16 ottobre 2012 dal ministro del- del gas naturale
lo Sviluppo economico Passera. Dopo quelli
del 1975, del 1981 e del 1988, questo è il
quarto Piano che l’Italia cerca di implemen-
tare. Viene chiamato Strategia e non Piano
per evitare imbarazzi circa strumenti tipici
dell’intervento pubblico statale, attraverso
appunto la pianificazione, dopo oltre un
decennio durante il quale si è fatto intera-
mente affidamento sulle liberalizzazioni e
sulle privatizzazioni per raggiungere i con-
divisibili obiettivi di maggiore efficienza e di
riduzione dei prezzi per i consumatori. Trop-
po ottimisticamente, ma anche incauta-
mente, negli anni ’90 si credeva che i sem-
plici meccanismi di mercato, attraverso la
famigerata mano invisibile, potessero fare
entrare nuovi operatori nel settore, capaci
di fare investimenti in maniera più efficiente
aumentando l’offerta e facendo scendere i
prezzi a beneficio dei consumatori finali,
cosa che i vecchi monopolisti statali non
erano riusciti a fare. Purtroppo, invece, le
bollette degli italiani, sia delle imprese che
delle famiglie, sono aumentate ad oggi di
circa il 30% e così le riforme a favore del dio
mercato hanno aggravato il nostro distacco
rispetto ai livelli dei prezzi nel resto d’Euro-
pa senza modificare granché la nostra forte
dipendenza da importazioni dall’estero.
I prezzi del gas alle famiglie al primo
gennaio 2013 raggiungeranno un nuovo re-
cord a 93 centesimi di euro per metro cubo,
uno dei prezzi più alti in Europa e quasi un
La necessità
bene di lusso a causa anche della forte tas-
sazione. Il prezzo dell’elettricità al mercato
tutelato, quelle delle famiglie, si collocherà
di ridurre i costi a 19,2 centesimi di euro per chilowattora,
valore anche questo fra i più alti d’Europa.
dell’energia
Proprio la necessità di ridurre i costi
è il primo obiettivo dell’energia è il primo dei quattro obiet-
tivi indicati dalla nuova Strategia e que-
indicato sto è estremamente positivo. Gli altri tre,
dalla nuova Strategia però, sono in gran parte conflittuali con il
primo, come accade del resto spesso nei
documenti di politica in cui si annunciano
intenzioni facili da condividere ma difficili
toscana energia box 13Foto: istockphoto
poi da realizzare. Il secondo obiettivo, in- Il punto più concreto è l’impegno ad del nostro deficit energetico, quanto lo sti-
fatti, è quello ambientale che addirittura aumentare la produzione nazionale di molo che ne deriverebbe al sostegno di un
punta a superare gli impegni già ambiziosi idrocarburi, in particolare di gas, per mi- mercato interno del gas disancorato dal
presi con la Comunità Europea all’interno gliorare il grado di dipendenza dall’estero. prezzo del greggio, una delle condizioni
del pacchetto energia clima. Le riduzioni Attualmente i nostri consumi di petrolio e per far scendere velocemente i costi delle
delle emissioni di CO2 saranno al 2020 del gas, in condizioni normali, sono intorno a centrali elettriche che usano soprattutto
19% rispetto al 1990, (la riduzione dataci 140 milioni tonnellate equivalenti di petro- gas per fare elettricità.
dall’Europa è del 18%), l’efficienza ener- lio, con una produzione che oscilla poco
getica raggiungerà un 24% (contro un sopra i 10, ma che potrebbe facilmente La decisione più importante di politi-
20% stabilito inizialmente), mentre le fonti raddoppiare se non fosse per l’ostinata ca energetica degli ultimi anni riguarda
rinnovabili arriveranno al 20% dei consumi opposizione degli organi locali. Il beneficio quanto annunciato dallo stesso governo
finali (contro il 17% comunitario). Il terzo non sarebbe tanto per il miglioramento Monti con la legge di stabilità del 9 otto-
obiettivo è quello di accrescere la sicurezza bre 2012, pochi giorni prima dell’annun-
del nostro sistema energetico, quello, fra i cio della Strategia. Si tratta della proposta
paesi industrializzati di grande dimensione, di spostare le competenze in materia di
più dipendente da importazioni dall’este- energia di nuovo allo Stato, dopo che per
Sostenere
ro con una quota intorno all’85%, prima 11 anni erano state troppo velocemente
dell’ultima recessione. Il quarto obiettivo è demandate in buona parte alle regioni che
quello di fare crescere l’economia attraver- quasi sempre hanno ostacolato o ritardato
so gli investimenti che verranno generati
un mercato la realizzazione di nuove infrastrutture. La
dalla stessa strategia energetica, in parti- interno del gas questione energia, in tutti i paesi moderni,
colare nell’efficienza e nelle rinnovabili, è questione nazionale da gestire central-
nella cosiddetta economia verde.
servirà a ridurre mente. Lo è ancor di più per l’Italia, il prin-
i costi dell’elettricità cipale importatore di energia dall’estero
Sono tutti obiettivi condivisibili, ma fra i paesi industrializzati. Avere raggiun-
estremamente difficili da raggiungere, tut-
prodotta da to questa consapevolezza, averci messo
tavia, aver messo al primo posto la questio-
ne economica è positivo. Negli anni ci si è metano mano e contemporaneamente fare una
strategia è già un buon passo in avanti.
dimenticati di come l’energia serva prima Per quanto attiene gli obiettivi, questi ri-
di tutto al sistema economico, in partico- mangono molto lontani.
lare al sistema produttivo, alla fabbriche,
che con il gas e, soprattutto, l’elettricità,
devono fare prodotti da esportare in tutto
il mondo. È pur vero che non viene meglio
specificato come questo obiettivo possa
essere raggiunto senza una riconversione
del nostro parco elettrico sul carbone, la
fonte meno costosa ma più inquinante. Se
non altro sarà già un buon risultato se si ri-
uscirà a limitare le ulteriori spinte dei costi,
in particolare cercando di frenare proprio
il sostegno alle rinnovabili. Spetterà poi
ad un vero governo politico sollevare nel
maggior dettaglio la questione dei costi e
di una loro eventuale riduzione.
14La proposta
Strategia Energetica Nazionale, pur rap-
di
presentando un positivo passo avanti ri-
spetto al vuoto di organica politica ener-
getica che ha contraddistinto il recente
passato, ha però scelto un orizzonte tem-
porale troppo limitato, in contrasto con
analoghi documenti di altri paesi europei
(come Germania, Francia e Regno Unito),
tutti proiettati oltre il 2020 (che, dati i
tempi attuativi delle politiche energeti-
che, è il domani, o quasi). Una prospet-
tiva di soli otto anni rende praticamente
impossibile verificare se gli obiettivi indivi-
duati e le azioni per attuarli sono in gra-
do di garantire uno sviluppo energetico a
lungo termine coerente con la roadmap
europea al 2050, malgrado nella premes-
sa della SEN questa sia assunta come qua-
dro di riferimento.
Nel documento la rinuncia a previsioni
dell’evoluzione tecnologica e dei mercati
che vadano oltre il 2020, è giustificata dal-
la loro eccessiva incertezza. Non è così; i
dati di cui disponiamo oggi, consentono
PRIMOPIANO
di guardare oltre il 2020. Non facendolo,
la SEN, mentre ad esempio dedica largo
spazio all’Italia come hub sud-europeo del
gas, ipotesi che - e non sono il solo - con-
sidero velleitaria, non si occupa dell’altra,
ben più realistica, funzione di hub che
l’Italia presumibilmente avrà. I progetti di
investimento nella produzione di energia
elettrica in Africa settentrionale, in parte
da destinare ai mercati europei, si stanno
moltiplicando e gli interessi coinvolti fan-
no prevedere il passaggio a investimenti
su larga scala in un futuro probabilmente
prossimo. Per il nostro paese le implica-
Un passo avanti,
ma l’orizzonte
temporale è limitato di Giovanni Battista Zorzoli
(presidente dell’Ises - International Energy Society - Italia)
toscana energia box 15•
Foto: © Ingo Wagner/epa/Corbis
zioni - politiche, economiche, di impatto per risolvere i problemi che l’ulteriore in-
energetico e territoriale - saranno così ri- cremento di generazione diffusa, in larga
Gli analoghi levanti che avrebbero meritato un corposo
capitolo all’interno della SEN. Basti pensa-
misura non programmabile, porrà alla ge-
stione delle reti (non solo elettriche) urba-
documenti di altri re alla rivoluzione indotta da un sistema ne. Oltretutto, per il decennio 2020-2030,
di trasmissione elettrica dell’ordine dei le previsioni sulla crescita della mobilità
paesi europei
GW che attraversa l’Italia, e dal passaggio elettrica differiscono in termini quantita-
sono tutti proiettati da un import elettrico ridotto, ipotizzato tivi, ma concordano sul conseguente im-
2020 dalla SEN per rendere meno complicata patto sulle reti, in particolare urbane, che
oltre il l’overcapacity di cicli combinati, a un suo andrà a sommarsi a quello già ora provo-
sostanzioso incremento. cato dalla penetrazione delle rinnovabili, e
in più si porranno al sistema nazionale di
Altro esempio: una Direttiva europea raffinazione problemi analoghi a quelli che
prevede l’avvio dei “quasi zero energy bu- oggi stanno incontrando i cicli combinati.
foto: ilding” verso la fine di questo decennio,
obiettivo impossibile da realizzare senza Ancorata al 2020, la proposta di SEN
•
un rilevante apporto in loco di generazio- su questi e analoghi problemi tace.
Lavori di manutenzione ne elettrica e termica con fonti rinnovabili.
su una pala eolica Occorre quindi avviare per tempo la rea- Va infine ricordato che solo una strate-
•• lizzazione di smart building su scala dimo- gia proiettata oltre il 2020 permetterebbe
Rifornimento strativa, metterne a punto le normative e di impostare con il respiro politiche di ricer-
di auto elettrica individuare fin d’ora le misure necessarie ca e sviluppo e industriali che consentano
16al sistema produttivo di adeguare tempe- Il documento non analizza le conse- stanza precisi e/o insufficienti. Va innan-
stivamente la propria offerta nei comparti guenze di queste contraddizioni. Costi più zi tutto sottolineata l’assenza di qualsiasi
tecnologici innovativi, come il fotovoltaico elevati del gas si tradurrebbero in costi più riferimento allo strumento fiscale, che in
a concentrazione (con efficienze di sistema elevati della produzione elettrica, impeden- mercati energetici liberalizzati rappre-
fino al 40-45 %, raggiungibili con tecno- do la prevista riduzione dell’import di elet- senta uno dei mezzi di intervento più
logie avanzate come i nanowires o i quan- tricità (dal 13 al 7-10%). Di conseguenza, efficaci a disposizione del governo e
tum dot), il fotovoltaico sensibile anche l’apporto alla produzione elettrica dei cicli della pubblica amministrazione. Analo-
agli infrarossi (funziona 24 h su 24), l’eoli- combinati nel 2020 scenderebbe al 29%, ghe considerazioni valgono per l’altro
co ad alta quota, i biocarburanti da alghe, una situazione economicamente insosteni- strumento principe, quello normativo,
le batterie basate sulle nanotecnologie. bile per i produttori interessati, anche se si presente nel documento, ma in modo
verificassero tutte le non piccole fuoriuscite inadeguato.
In sintesi, diverse fra le decisioni che di altre tipologie di impianti previste nel do-
influenzeranno il dopo 2020, vanno pre- cumento. Per evitare il disastro, sarebbero In ultima analisi, la Strategia Energetica
se prima di tale data, ma la rinuncia a un necessarie misure ad hoc, a loro volta desti- Nazionale proposta dal governo, pur rap-
orizzonte più a lungo termine impedisce nate a gravare sul costo del kWh. presentando un importante passo avanti
alla SEN di tenerne adeguatamente conto. rispetto al vuoto preesistente, a causa di
Un altro limite riguarda gli strumen- questi e altri limiti rischia di risultare non
Inoltre, la SEN, ignorando i conflitti e le ti attuativi, in più di un caso non abba- abbastanza efficace.
contraddizioni prodotti dall’attuazione dei
suoi obiettivi, in materia rappresenta la re-
plica aggiornata delle visioni idilliache che
permeavano i passati piani energetici. A
titolo di esempio, la SEN ipotizza sia il calo
della domanda di gas da poco meno di 67
Otto anni
PRIMOPIANO
Mtep nel 2010 a 54-59 Mtep nel 2020,
sia l’aumento delle infrastrutture per l’im- sono troppo pochi per verificare
portazione di gas, col duplice obiettivo di
migliorare la sicurezza energetica del pa- l’efficacia del piano
ese e trasformare l’Italia nell’hub del gas
sud-europeo. Condizione necessaria per-
a lungo
termine
ché il secondo risultato si realizzi, è l’alline-
amento dei prezzi del gas ai livelli europei,
uno degli obiettivi centrali della SEN. In
Foto: istockphoto
parallelo, viene però proposto di mettere
a carico del sistema i costi di investimento
nelle infrastrutture essenziali per garantire
nel medio periodo sufficiente capacità di
import (LNG e/o gasdotto) e di stoccaggio.
Quale sia il “sistema” non è precisato, ma
in un periodo in cui si può solo propor-
re di ridurre la pressione fiscale, è difficile
immaginare una soluzione diversa da una
voce aggiuntiva nella bolletta del gas, alla
quale andrà a sommarsi l’incentivazione
per lo sviluppo delle rinnovabili termiche,
con un tetto annuo previsto di 900 milioni,
destinato a crescere se si vogliono realizza-
re gli obiettivi indicati nel documento. Si
tratta di misure che vanno controcorren-
te rispetto all’obiettivo di ridurre i prezzi
del gas all’interno del paese; e potrebbero
non essere le uniche, visto che non viene
precisato cosa significhi “supportare la re-
alizzazione di altre infrastrutture di impor-
tazione e stoccaggio anche in regime di
esenzione dall’accesso dei terzi non consi-
derate Essential Facilities, e quindi con co-
sti di investimento sostenuti dai soggetti
••
proponenti, senza garanzia dei ricavi”.
toscana energia box 17Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Nata nel 2007, Sea Electric Waves ha progettato impianti su 300 metri di fronte ondoso
Quando
l’energia
arriva
dalle onde DI Claudia Riani
La start-up fondata da giovani imprenditori catalani si propone di sfrut-
tare la potenza dei moti marini, oggi poco utilizzata. Il giovane CEO Xavier
Foto: istockphoto
Tous ci racconta come
18nel porto spagnolo di La Coruña e in Sud America
Le strutture
vengono posizionate sulle dighe artificiali
che proteggono i porti
e non richiedono gli alti costi
di manutenzione delle installazioni
in mare aperto
Sea Electric Waves Può spiegarci come funzionano le
è la start-up catalana fondata da tre gio- unità di produzione dell’energia?
vani imprenditori seguendo un’idea all’ap- Le nostre unità ricavano energia sfrut-
parenza semplice: sfruttare il potenziale tando il noto principio fisico delle colonne
delle onde marine come fonte energetica d’acqua oscillanti. Catturano cioè i mo-
pulita, economica e inesauribile. Il proget- vimenti verticali delle onde marine. Ogni
to è partito nel 2007 con un investimen- unità è formata da una camera di ingresso
to iniziale di circa 100.000 euro, coperti delle onde marine collegata a una turbi-
quasi interamente da capitale privato, na tramite un collettore. La produzione
con l’eccezione di un contributo da parte di energia avviene in due fasi: nella prima
dell’Agenzia per la Competitività della Ge- fase le onde marine entrano nella came-
neralità della Catalogna. L’investimento è ra e comprimono l’aria che essa contiene,
servito a realizzare uno studio di fattibilità, spingendola verso l’alto nel collettore. L’a-
nella forma di un piccolo impianto nel por- ria così compressa passa attraverso la tur-
to di Sant Feliu de Guíxols, vicino a Girona. bina mettendola in moto. Nella seconda
Lo studio, durato quattro anni e condotto fase, l’onda si ritira creando un vuoto d’a-
su impianti di diverse dimensioni in con- ria sopra di sé. Quella esterna è risucchiata
tinuo monitoraggio, si è concluso con ri- all’interno della camera d’ingresso, e passa
sultati molto promettenti. La tecnologia di nuovo attraverso la turbina generando
per la produzione di energia ondomotrice, altra energia. In questo modo, una oscilla-
cioè derivata dal moto delle onde, è stata zione ondosa continua si trasforma in un
brevettata, e nel 2011 il progetto è entra- movimento ininterrotto delle turbine.
to nella fase commerciale. Due impianti di
vaste dimensioni sono attualmente in fase Quanto costa l’installazione di una
di progettazione. di queste unità, e quanta energia è in
grado di produrre?
“L’energia dei moti marini - spiega Ogni unità occupa circa 10 metri di
Xavier Tous, il giovanissimo CEO di questa fronte ondoso, è composta da una strut-
azienda - è da anni oggetto di attenzione tura in cemento e da una turbina in ac-
per il suo grandissimo potenziale. Tuttavia, ciaio. Il costo complessivo di impianto è
diversamente da quanto avviene per l’e- intorno ai 300.000 euro per unità. Le in-
olico e per il solare, il potenziale è larga- stallazioni sono modulari, cioè è possibile
mente inesplorato, fatti salvi alcuni casi di installare più unità l’una di fianco all’al-
sfruttamento del moto delle maree, delle tra. Ogni turbina sviluppa una potenza
correnti e del gradiente termico. Gli esperi- massima di 18,5 kW. Questo significa
menti con l’energia delle onde sono rare e che in un anno da soli 10 metri di fron-
più recenti. Sea Electric Waves si è inserita te ondoso si possono produrre in media
in questo gap, studiando le possibilità di 40.000 kWh, l’equivalente del consumo
sviluppo tecnologico che esso offre.” annuale di 40 famiglie.
toscana energia box 19•
Sea Electric Waves
Paese Catalogna, Spagna
Anno di creazione 2007
Fondatori Xavier Tous
33 anni, Master in Business Administration, CEO
Guillermo Pastor
36 anni, esperto in Environmental Business
José Antonio Pacheco
Foto: Sea Electric Waves
34 anni,Ingegnere
Impiegati 6
Investimento iniziale circa 100.000 euro
Dalle onde
si potrebbe
potenzialmente ricavare
il 40% del fabbisogno
energetico mondiale.
Questo aprirebbe
opportunità per i paesi
costieri
••
foto: Un impianto di questo genere può installazioni di mare aperto, perché sono
essere installato ovunque? facilmente raggiungibili dalla terraferma.
• Ci sono alcuni requisiti tecnici neces- Un altro grande vantaggio degli impian-
L’installazione sari perché un sito sia adatto a un impian- ti da noi progettati rispetto agli impianti
sperimentale a Sant Feliu to di produzione di energia ondomotrice. off-shore è inoltre che non richiedono la
de Guixols, Catalogna Il fondale deve essere a più di quattro me- dispendiosa posa di cavi sottomarini per
•• tri di profondità, e la potenza media svi- il trasporto dell’energia verso la rete di
I tre fondatori luppata naturalmente dalle onde deve es- distribuzione.
sere di almeno 10 kW per metro di fronte
ondoso. Questo non avviene ovunque, e Ci sono impianti già in fase di rea-
nel Mediterraneo i tratti di costa più ripa- lizzazione?
rati non sono adatti. È poi necessario fare Sea Electric Waves ha iniziato la pro-
una valutazione dell’impatto ambientale, gettazione di un insieme di unità su 300
anche se questo si limita all’estetica per- metri di fronte ondoso sulle barriere fran-
ché i materiali utilizzati (cemento e accia- giflutti del porto di La Coruña, nel Nord-
io) non rilasciano sostanze chimiche in Ovest della Spagna, e di un altro impian-
mare. In prossimità di infrastrutture por- to di vaste dimensioni in Sud America. È
tuali le modifiche apportate al paesaggio stato calcolato che dall’energia delle onde
sono minime. Le unità vengono infatti costiere si potrebbe ricavare il 40% del
installate in modo ottimale sulle dighe ar- fabbisogno energetico mondiale, molto
tificiali che proteggono i porti dalla furia più che dalle fonti energetiche marine at-
del mare. Queste strutture offrono diversi tualmente più note, come le maree. Que-
vantaggi: oltre ad essere esposte a moto sta tecnologia, applicata nei siti adatti,
ondoso potente e continuo, non richie- può aprire grandi opportunità energetiche
dono gli alti costi di manutenzione delle a tutti i paesi costieri.
20foto:
Principali centrali di energia ondomotrice
•••
in Europa (WEP, Wave Energy Parks) Schema di una unità
di produzione
Anno Potenza Costo Tecnologia
di inizio installata totale di energia ondomotrice
(MW)
UK, Islay 2000 0,5 n.d. Colonna
(operativo) d’acqua
oscillante
UK, Orkney 2010 2,4 5 milioni Pelamis
•
••
Euro
UK, Siadar 2011 4,0 37 milioni Colonna
(in costruzione) Euro d’acqua
oscillante
Spagna, 2009 0,3 6,4 milioni Colonna
Mutriku Euro d’acqua
oscillante
Portogallo, 2008 (chiuso 2,25 n.d. Pelamis
Aguçadoura per problemi
tecnici)
Italia Progetti privati allo studio a Castiglioncello (LI) e Lavagna (GE)
Gli impianti non richiedono
la dispendiosa posa di cavi sottomarini per il trasporto dell’energia
PRIMOPIANO
verso la rete di distribuzione
Le tecnologie per sfruttare la forza del mare
L’energia ondomotrice è ricavata convertendo l’e- sta dall’erosione; oppure a boe off-shore, minimizzando
nergia cinetica del moto ondoso in elettricità. La sua l’impatto ambientale ma con maggiori costi di installazio-
intensità non dipende né dal ciclo giorno-notte, né ne e manutenzione.
da quello delle stagioni. Esistono diverse tecnologie
di conversione dell’energia cinetica in energia elet-
Generatori basati sull’ampiezza dell’onda
trica, che differiscono per adeguatezza alla confor-
mazione della costa e del fondale, per impatto am- (Pelamis)
bientale, per i costi di installazione e manutenzione. Sfruttano sia i movimenti orizzontali che quelli verticali
dell’acqua. Le onde muovono sistemi di pistoni collegati
a generatori elettrici. Richiedono in genere strutture mol-
Generatori a salto idrico to ingombranti e costose ma sono molto efficienti del
Indicati dove le onde raggiungono un’altezza notevole
punto di vista energetico.
grazie alla “focalizzazione” ottenuta, ad esempio, nel
passaggio attraverso un canale che si restringe (come un
‘insenatura tra le rocce). Si sfruttano le onde per riempire Generatori basati sul principio
un bacino idrico a quota superiore al livello del mare, che di Archimede
può essere sfruttato come succede negli impianti idroe- Una camera d’aria sommersa ancorata al fondale è sog-
lettrici montani. getta a cicli di compressione e decompressione dovuti alla
continua variazione della colonna d’acqua sovrastante, e
Generatori a colonna d’acqua oscillante il movimento oscillatorio che ne deriva viene convertito in
Sfruttano i movimenti verticali dell’acqua dall’alto verso energia. Questo tipo di impianto ha il vantaggio di essere
il basso e viceversa. Possono essere ancorati alla linea di completamente sommerso, ma richiede fondali di almeno
costa, con il vantaggio aggiuntivo di proteggere la co- 80-90 metri e onde di almeno 5 metri di ampiezza.
toscana energia box 21Intervista al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
La green
economy è
il nostro volano
Tendenze • Novità • Decisioni • Progetti ENERGIETOSCANE
di crescita DI Angela Feo
L’obiettivo della Regione è far partire una filiera produttiva, tecnologica
e finanziaria per creare occupazione nuova e qualificata
Sviluppo sostenibile,
•
ambiente, territorio, rinnovamento. Sono
queste le parole chiave usate dal Presi-
dente della Regione Toscana Enrico Rossi
per spiegare le linee guida del Program-
ma Regionale di Sviluppo 2011-2015. Un
programma ambizioso per una regione,
la Toscana, che vuole essere in linea con
gli obiettivi posti dall’UE, che prevedono
per il 2020 la riduzione delle emissioni di
gas serra del 20%, il miglioramento del
risparmio energetico del 20%, un incre-
mento fino al 20% dell’energia prodotta
da fonti rinnovabili.
“Nel Programma - spiega Rossi - ab-
biamo voluto dare un significato nuovo
foto: a quello che è un obiettivo storico della
nostra regione: lo sviluppo sostenibile,
• uno sviluppo che, coniugandosi con le
Enrico Rossi, Presidente necessarie tutele dell’ambiente, del terri-
della Regione Toscana torio, delle risorse, sia strumento e motore
•• di un rinnovamento qualitativo del nostro
Pale eoliche sistema produttivo. Le politiche ambientali
sull’ Appennino Toscano devono diventare un volano di crescita”.
22Presidente, qual è lo stato dell’ar- tamente professionalizzate, che operano
te del settore della green economy in nella produzione del microeolico, o nel
Toscana? Quali sono le iniziative poli- fotovoltaico ad alta integrazione o anche
tiche che la Regione sta mettendo in
campo per stimolarne la crescita?
nell’efficienza energetica. Gli strumenti in-
centivanti che abbiamo messo in campo “Abbiamo
La Toscana presenta già adesso degli da tempo sono mirati non solo ad aumen-
messo in campo
elementi di forza nelle eccellenze nella tare il numero degli impianti installati ma a
green economy sia a livello di grandi im- creare ed irrobustire delle vere filiere eco- incentivi mirati
prese che di PMI. Enel Green Power, ha un nomiche. Abbiamo inoltre, come Regione
rilievo internazionale anche grazie alla ge- Toscana, dato vita al Distretto Tecnologico
a creare ed irrobustire
stione degli impianti geotermoelettrici sto- dell’Energia - DTE - che vanta oltre 300 delle vere filiere
economiche”
ricamente presenti nelle aree di Larderello imprese aderenti.
e dell’Amiata. Power One spa, con sede a
Terranuova Bracciolini, è la seconda multi- Quali sono le funzioni e gli obiet-
nazionale mondiale nella produzione di in- tivi del DTE?
verter per il fotovoltaico. General Electric, Il DTE ha il compito di favorire l’affer-
attraverso la Nuovo Pignone, ha a Firenze marsi di una “rete” per lo sviluppo di filie-
la sede di importanti attività nell’oil & gas. re della green economy. In questo senso
A queste si aggiungono piccole realtà, al- la nostra Regione è stata leader nel pro-
Foto: istockphoto
•••
toscana energia box 23•
“È importante
favorire un coordinamento tra i comuni
perchè le gare di distribuzione del gas
assicurino le migliori condizioni di servizio
cittadino-utente”
per il
Foto: istockphoto
24foto:
•
Interno di una torre
di raffreddamento
muovere il cluster nazionale delle energie le funzioni amministrative. Poiché la geo-
rinnovabili nel recente bando MIUR sulla termia è considerata parte delle “miniere”
ricerca. Ma non basta. Stiamo lavorando si sarebbe presentato un contrasto con il
per fare del DTE il vero cuore pulsante di precedente decreto legislativo 22/2010
una proposta Toscana sulla green economy di riforma del settore geotermico, che
come risposta alla crisi e come modello di stabilisce che “le risorse geotermiche di
sviluppo, incentrato sulla sostenibilità am- interesse nazionale sono patrimonio in-
bientale. L’obiettivo è quello di creare una disponibile dello Stato mentre quelle di
filiera non solo produttiva, ma anche tec- interesse locale sono patrimonio indispo-
nologica e finanziaria, attraverso la strut- nibile regionale”. Quindi lo Stato, una vol-
turazione di un rapporto costante tra uni- ta destinate le risorse locali alla Regione,
versità ed imprese e tra sistema finanziario avrebbe, paradossalmente, passato alle
ed imprese, per creare occupazione nuova, province quelle nazionali. Con la legge
giovane e qualificata. In quest’ottica l’azio- n. 134 del 7 agosto 2012, sembra che lo
ne di coordinamento del distretto ha favo- Stato abbia recepito le nostre osservazio-
rito, ad esempio, la presentazione di ben ni, prevedendo di trasferire le miniere (e le
14 progetti congiunti università-impresa in risorse geotermiche) alle Regioni.
risposta all’ultimo bando regionale per la
ricerca e sviluppo sperimentale. La fusione di Fiorentinagas e To-
scana Gas ha portato alla nascita di
La geotermia rappresenta un’im- Toscana Energia, che oggi è una re-
portante risorsa energetica per la To- altà affermata a livello nazionale. Si
scana. Qual è il quadro normativo at- stanno per svolgere le gare per l’af-
tuale e come si dovrebbe migliorare fidamento della distribuzione del gas
per ottimizzare lo sfruttamento di que- in bacini sovra-comunali. In questo
sta risorsa? scenario, come vedrebbe la formazio-
Questo per noi è un punto importan- ne di un’unica società regionale delle
te: la geotermia è prevalentemente una reti di distribuzione del gas attraverso
risorsa del sottosuolo della nostra Regio- nuove fusioni tra gli attuali operatori?
ne. Il know-how presente e la storia della I processi di fusione realizzati nel set-
produzione geotermoelettrica dimostrano tore del gas in Toscana sono rilevanti. Ma
che vi sono, in Toscana, le condizioni per il sistema delle gare disegnato a livello go-
ENERGIETOSCANE
combinare sviluppo della produzione elet- vernativo non favorisce, a nostro parere,
trica e tutela ambientale, passando per il le fusioni, e non c’è dubbio che la dimen-
potenziamento delle attività di ricerca. Oc- sione media attuale degli attori toscani
corre perciò un quadro normativo chiaro. è ancora inferiore rispetto ai colossi del
Negli ultimi anni le norme statali sulla nord-Italia. Le realtà più interessanti tutta-
risorsa geotermica si sono moltiplicate in via sono quelle che operano su più servizi
maniera talvolta contraddittoria. La pri- locali. Quello che a noi interessa partico-
ma formulazione del decreto legislativo larmente, in questa fase, è favorire un
n. 85/2010 in materia di federalismo de- coordinamento tra i comuni per svolgere
maniale prevedeva addirittura il passaggio gare rivolte ad assicurare le condizioni di
delle miniere dal demanio statale al dema- servizio con il miglior rapporto qualità-
nio provinciale, lasciando però alle Regioni costo per il cittadino-utente.
toscana energia box 25Puoi anche leggere