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Toscana Energia Box n. 3 - Gennaio 2013 - Rivista inviata in omaggio economia•territorio•arte 12 22 32 SEN Enrico Rossi B.B. King opinioni Toscana e sono ancora a confronto Green Economy il re del Blues
PRIMOPIANO ENERGIETOSCANE Focus • Punti di Vista Tendenze • Novità Mercato • World Report Decisioni • Progetti 4 22 Geopolitica del gas: ecco perchè Enrico Rossi: puntiamo UE e Russia resteranno legate sulla green economy di Angelantonio Rosato di Angela Feo 8 26 Se il grande freddo fa mancare il gas A Pisa l’energia di Diego Gavagnin è un gioco da ragazzi di Michela Signorini 12 DOSSIER SEN 28 Più gas prodotto in Italia Gas e fonti rinnovabili, di Davide Tabarelli un viaggio per la Toscana Un passo avanti, ma l’orizzonte di Michela Signorini temporale è limitato di Giovanni Battista Zorzoli 18 Quando l’energia arriva dalle onde di Claudia Riani TERZAPAGINA Arte • Cultura • Musica Sport • Rubriche Toscana Energia Box n. 3 - Gennaio 2013 32 Periodico di Toscana Energia Il re che lavorava Registrazione del Tribunale di Firenze nei campi di cotone n. 5855 del 15/11/2011 di Marco Boscolo 12 Direttore responsabile: Angela Feo A cura dell’Ufficio Comunicazione 36 e Gestione del Brand di Toscana Energia Il tesoro nascosto tra i ghiacci di Ernesto Ferlenghi Hanno collaborato: Marco Boscolo, Alberto Clò, Rosella Fantoni, Ernesto Ferlenghi, Diego Gavagnin, Giovanni 38 Nardi, Elisabetta Quattrini, Claudia Riani, In Italia ho trovato Angelantonio Rosato, Michela Signorini, la patria della mia arte Davide Tabarelli, Giovanni Battista Zorzoli. di Angela Feo Si ringraziano: Remo Fattorini, Elena Marazzita, 40 22 Alice Momolo, Antonio Piccioli, Gira l’angolo Bruno Possenti, Carlo Visintini. di Michela Signorini La rivista Toscana Energia Box, per garantire al massimo l’obiettività dell’informazione, 42 lascia ampia libertà di trattazione Pillole di energia ai suoi collaboratori, anche se non sempre ne può condividere le opinioni. a cura di Rosella Fantoni e Elisabetta Quattrini Direzione, redazione, amministrazione: 44 Via dei Neri 25 - 50122 Firenze Consigliato da 32 Progetto grafico e impaginazione: di Alberto Clò Sesamo Comunicazione Visiva sas www.sesamo.net - info@sesamo.net 45 www.toscanaenergia.eu Palazzo Blu, una perla ritrovata di Giovanni Nardi
Per Toscana Energia il prossimo futuro se- gnerà un momento di svolta straordinaria. Le gare per l’assegnazione della distribuzione del gas sono imminenti e la società si sta organiz- zando per parteciparvi con gli strumenti finan- ziari più idonei. Le gare si svolgeranno in un contesto nuovo, gli undici ambiti territoriali de- cisi dal ministero, che richiede un piano strategi- co adeguato. Un piano che la società ha voluto condividere con i suoi soci nel novembre scorso: abbiamo compiuto un viaggio nella regione per incontrare e confrontarci con le amministrazio- ni pubbliche del territorio. Un percorso intenso, dieci tappe che hanno registrato una partecipa- zione in forte crescita rispetto alla precedente edizione e un giudizio generale positivo sull’a- zienda e sul suo operato. All’appuntamento con la liberalizzazione del mercato della distribuzione del gas, Tosca- na Energia si presenta con una solida situazio- ne finanziaria e patrimoniale, come dimostra il Rating 1, il più alto riconoscimento in materia di affidabilità economica e finanziaria: questa certificazione, finora conferita a meno del 6% delle aziende italiane, attesta l’ottimo stato di salute della società. Di questo e di molto altro si parlerà in que- sto nuovo numero della rivista che, come sem- pre, offre un’opportunità di approfondimento dei grandi temi energetici e della loro declina- zione su scala globale, nazionale e locale. Non manca un ampio spazio dedicato alla cultura: la nostra azienda investe parte dei suoi utili per promuovere e sponsorizzare eventi culturali di primo piano. Siamo convinti di contribuire an- che in questo modo alla crescita del territorio in cui operiamo. Lorenzo Becattini toscana energia box 3
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO La rete del metano poggerà sempre di più sui due gasdotti: Geopolitica del gas : ecco perchè UE e Russia resteranno legate Foto: istockphoto di Angelantonio Rosato Ad oggi la destinazione naturale del gas russo resta l’Europa, men- tre per il Vecchio Continente l’opzione dello Shale Gas presenta ancora troppi punti problematici 4
North Stream, sull’asse Mosca–Berlino e South Stream, sull’asse Mosca-Roma La relazione ener- getica UE-Russia è spesso descritta, assai sbrigativamente, come dipendenza della prima dalla seconda. È davvero così? Dal punto di vista strutturale, essa è basata su un’intricata rete di pipeline orientata dalla Russia verso l’Europa occidentale. Tale com- plessa rete nel prossimo futuro, ed in parte già oggi, poggerà fondamentalmente su due nuovi assi: quello Mosca–Berlino (prio- ritario), realizzato dal gasdotto North Stre- am, già operativo, e quello Mosca–Roma (secondario), affidato al gasdotto South Stream, in via di realizzazione e non ancora operativo (tempi previsti: 2013–2015). Lo scopo di questi due gasdotti è di bypassare l’Europa orientale, e soprattutto l’Ucraina, dove attualmente transita l’80% del gas russo diretto in Europa e dove av- verrebbero (secondo Mosca) i prelevamen- ti illegali di gas, specialmente quando le temperature si fanno più rigide. Lo scopo precipuo di South Stream è di rendere vano l’alternativo progetto Nabuc- co, sponsorizzato da Washington. È possi- bile che ciò accadrà perché Nabucco ha un problema fondamentale: nel suo consorzio internazionale non ci sono Paesi dotati di consistenti riserve di gas, quindi la vera do- manda è: chi metterà il gas dentro Nabucco? Alla luce di quanto detto la relazione energetica UE-Russia va rivisitata. Possiamo affermare che non si tratta di dipendenza ma di inter-dipendenza energetica tra UE e Federazione Russa. Infatti esiste da tempi non sospetti (già in piena Guerra Fredda) un sistema collaudato di consegna degli idrocarburi russi basato sulla succitata rete di pipeline. Tale rete è presente sul conti- nente europeo per ragioni geo-economiche e storiche. Ed è rigidamente orientata dalla Russia verso l’Europa occidentale: ergo si può affermare che oggi la Russia è sostan- zialmente solo un supplier regionale. È necessario sfatare un mito, quello della via asiatica come alternativa imme- diata alla via europea per Mosca. Ciò non è possibile oggi per varie ragioni, tra cui la più forte è la seguente: esiste solo un progetto serio di gasdotto dalla Russia alla Cina. Si tratta dell’Altai Gas Pipeline che una volta realizzato dovrebbe estendersi dalla Siberia occidentale alla Cina nord-oc- cidentale; ma in verità il progetto è in stallo La via asiatica perché Mosca e Pechino non riescono a mettersi d’accordo sul prezzo del gas. Gli europei pagano, e pagano molto bene, le per Mosca non costituisce un’alternativa immediata forniture energetiche di Mosca, mentre i ci- alla via europea nesi vogliono cheap gas e soprattutto non vogliono dipendere energeticamente dalla Russia. Pechino preferisce semmai prende- re direttamente il metano in Asia centrale. toscana energia box 5
• Foto: © SERGEI KARPUKHIN / POOL/epa/Corbis Dunque oggi la destinazione naturale del gas russo resta l’Europa. Il rischio che la Russia possa riorientare il totale delle Per l’Europa estratta in Polonia e nessuno sa quanto ce ne sia veramente, mentre quello pro- veniente dall’America (non solo USA ma sue esportazioni energetiche verso oriente il tradizionale sistema anche Canada) potrà invadere massiccia- non è immediato. Rischio non immediato di consegna del gas via tubo mente i mercati internazionali non prima non vuol dire inesistente, cioè che un ri- di dieci anni da oggi. Inoltre, è possibile, posizionamento verso est non possa verifi- da Russia e Africa anzi probabile, che per allora lo Shale Gas carsi nel medio/lungo termine, soprattutto resta il più sicuro e sarà scambiato ai nostri antipodi: le futu- se la Cina e gli altri Paesi asiatici vorranno re esportazioni di Shale Gas dall’America, pagare un price adeguato alle richieste di Mosca, e superiore a quello finora accet- affidabile necessariamente sotto forma di GNL via nave, potrebbero infatti semplicemente tato dagli Stati europei. Ciò aprirebbe sce- bypassare l’Europa ed andare direttamen- nari completamente nuovi. te in Asia. Questo se gli USA decideranno legate alla tecnica dell’Hydraulic Fracturing di esportare il loro Shale Gas invece che In ogni caso, ci sarebbero alternative al (spesso accorciato in HydroFracking), ovve- consacrarlo alla ripresa economica nazio- gas russo per la UE? Secondo una scuola ro la tecnologia che serve a “liberare” il gas nale, il che non è affatto da scartare. di pensiero, per i Paesi dell’Unione Europea dagli scisti in cui è intrappolato. una possibile alternativa al gas russo è lo Da non dimenticare poi che il Gas Na- Shale Gas (il gas da scisti bituminosi) molto Ma ci sono altre perplessità, di caratte- turale Liquefatto deve essere rigassificato. presente sul territorio nordamericano e, for- re geo-economico, circa lo Shale Gas come E qui interviene la scellerata sindrome na- se, pure in Polonia. Tuttavia, contro lo Sha- alternativa energetica per l’Europa. Finora, zionale NIMBY (Not In My Back Yard), tan- le Gas stanno crescendo forti opposizioni malgrado grandi entusiasmi, non una sin- to diffusa che si potrebbe parlare di Italia ecologiste in Europa, soprattutto in Francia, gola molecola di Shale Gas è stata ancora nimbyzzata. A causa delle opposizioni loca- 6
•• È cruciale per l’Italia e per l’UE potenziare al più presto la diversificazione degli approvvigionamenti energetici foto: • Foto: © Stefan Sauer/dpa/Corbis Il presidente russo Putin alla cerimonia per l’inizio PRIMOPIANO della costruzione del gasdotto South Stream •• Il gasdotto North Stream nel Mar Baltico li, oggi in Italia esiste un solo rigassificatore È assai rischioso affidarsi solo o prin- Però, non dimentichiamo che uno degno di questo nome, a Rovigo, ma può cipalmente al GNL ed agli acquisti spot. sconvolgimento geopolitico imprevisto in soddisfare solo il 10 per cento del fabbiso- Tra l’altro con i rigassificatori attualmente Nord Africa o in Russia può sempre mette- gno nazionale di gas. Appare chiaro che in operativi, il GNL non sarebbe mai in grado re in pericolo le forniture energetiche all’I- queste condizioni l’opzione Shale Gas / GNL di sostituirsi al gas via tubo per coprire l’in- talia e alla UE, anche via pipeline. In alcuni non è praticabile nel nostro Paese. tero fabbisogno europeo. Insomma oggi, Paesi del Nord Africa si è recentemente con l’apertura del gasdotto North Stre- verificato un mini-sconvolgimento geopo- Inoltre, lo Shale Gas sarebbe vantag- am e la prossima realizzazione del South litico, la cosiddetta primavera araba, che gioso solo se acquistato sul mercato spot, Stream, resta più sicuro ed affidabile per nessuno era stato in grado di prevedere, e altrimenti si riprodurrebbe la stessa “servitù l’Europa il tradizionale sistema di conse- che di fatto è ancora in corso. del tubo” cui siamo già sottoposti, per di gna via tubo da Russia/Africa, come dimo- più aggravata dall’aleatorietà del trasporto stra l’evidenza storica che persino durante La lezione da trarre è che, invece di via mare. Però, la quota di GNL scambiata i periodi più critici della guerra fredda e cedere al lontano miraggio del GNL o su base spot a breve termine è minorita- la terribile guerra civile algerina, non ci ria. La parte di gran lunga prevalente vie- sono mai state interruzioni rilevanti delle affidarsi pigramente al tradizionale si- ne tuttora venduta sulla base di contratti forniture da Mosca e da Algeri, i nostri stema via pipeline, sarà bene potenziare di lungo termine dalle formule indicizzate principali fornitori di gas. Inoltre, è molto e perfezionare al più presto possibile la analoghe a quelle del gas via pipeline (Ta- difficile e costoso rompere un Take-or-Pay diversificazione degli approvvigionamenti ke-or-Pay Agreement). Così, se passassimo Agreement, ossia il normale contratto per energetici dell’Italia e della UE, sia dal lato dalla “servitù del tubo” russo/africano alla le forniture di gas via tubo, che di solito dei fornitori che da quello del mix ener- dipendenza da Shale Gas/GNL, ci ritrove- dura 25 anni e che, come suggerisce il getico, onde evitare di rimanere al freddo remmo alla casella di partenza con proble- nome, ha clausole contrattuali stringenti e il prossimo inverno russo, o la prossima mi anche peggiori da risolvere. penali salate. primavera araba. toscana energia box 7
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Alla luce delle emergenze degli anni passati, una riflessione sulle strategie per affrontare le crisi stagionali Se il grande freddo fa mancare il gas Di DIEGO Gavagnin G li eventi meteorologici estremi minacciano sempre più gli approv - vigionamenti di metano . C ome ridurre il rischio di rimanere a secco ? Per il sistema del gas naturale, il rischio più grave è quel- stria, Polonia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania e Grecia. L’Italia dovette attivare tutte le misure di emergenza già codifica- lo meteorologico, soprattutto a causa delle te per le analoghe crisi degli anni prece- grandi ondate di freddo che possono col- denti, ma in un contesto aggravato dalle pire contemporaneamente l’Europa e la condizioni del mare Adriatico in tempesta Federazione Russa. Quest’ultimo Paese è che bloccò per parecchi giorni il funziona- il più grande fornitore del Vecchio Conti- mento del rigassificatore al largo di Rovigo: nente e se la sua domanda interna per il le metaniere non riuscirono ad attraccare riscaldamento, assieme a quella dei Paesi all’impianto per scaricare il gas liquefatto. limitrofi, come l’Ucraina, la Bielorussia e la Polonia, aumenta troppo, rischia di non es- Il blocco di quel rigassificatore riduce sere più in grado di soddisfare la domanda di oltre il 10% la capacità di importazio- europea, quando anch’essa è al massimo. ne nazionale di gas, e questo preceden- te porta a riconsiderare il ruolo di questi L’episodio peggiore degli ultimi anni si impianti in mare (che però sono più facili è verificato nel febbraio del 2012 quando da realizzare perché meno osteggiati dalle tutta l’Europa restò sotto zero. Nei primi popolazioni rispetto a quelli a terra). giorni di quel mese al punto di ingresso del gas siberiano a Tarvisio si registrò un flusso Entrato in servizio nel 2010 inoltrato, ridotto fino al 30% rispetto alle forniture il rigassificatore di Rovigo era stato salu- previste; i tagli riguardarono anche Au- tato proprio come un elemento in grado 8
Foto: istockphoto Un grave rischio meteorologico è rappresentato da ritorni di freddo intenso alla fine dell’inverno di alleviare i rischi nelle punte di consumo. Una analoga attesa riguarda adesso il ri- gassificatore OLT (capacità annua di 3,75 miliardi di mc, 4% del fabbisogno nazio- nale, e giornaliera 11 milioni di mc), che dovrebbe entrare in servizio al largo di Li- vorno prima del prossimo inverno, ma in un contesto meteomarino, il Tirreno, peg- giore rispetto all’Adriatico. L’altro grave rischio meteorologico tut- to italiano è rappresentato da improvvisi ritorni di freddo verso la fine dell’inverno, quando gli stoccaggi non riescono più a erogare il gas alla stessa velocità (e quin- di nelle quantità giornaliere necessarie) di inizio inverno. Per spiegare il fenomeno l’esempio più calzante è quello del pallon- cino gonfiato, dal quale l’aria esce veloce ad inizio dello sgonfiamento per poi man mano rallentare, fino a fermarsi con den- tro ancora un po’ d’aria. La peggiore crisi da ritorno improvviso di freddo si ebbe nei primi giorni di marzo del 2005, quando sembrava che l’inverno fosse finito. L’e- vento mise a nudo la fragilità del nostro si- stema infrastrutturale del gas, peraltro già segnalata da molti esperti e sotto osserva- zione del Ministero dello Sviluppo Econo- mico (all’epoca delle Attività Produttive). L’apporto degli stoccaggi è essenzia- le per la sicurezza e il funzionamento del sistema nazionale del gas al minor costo, nonostante i potenziamenti dei gasdotti degli scorsi anni e l’arrivo del rigassifica- toscana energia box 9
tore di Rovigo. Purtroppo le opposizioni necessaria per soddisfare la domanda (in quest’anno, senza gli stoccaggi si potreb- locali e la mancanza di nuovi grandi siti particolar modo dal 2009 in poi, quando be avere un deficit di capacità di circa 120 sta facendo crescere molto lentamente la sono iniziati a scendere i consumi per la milioni, beninteso se tutte le altre fonti di capacità di stoccaggio, ottenuta adesso crisi economica), ma la situazione va ana- approvvigionamento funzionano regolar- soprattutto con l’aumento della pressio- lizzata su base giornaliera, non annuale. mente. All’inizio della stagione di utilizzo ne del gas nei depositi sotterranei, che ne Infatti, anche se il rischio maggiore ri- degli stoccaggi (ottobre-novembre) l’ero- aumenta il volume; pratica che richiede guarda un breve periodo, tra metà feb- gazione può anche arrivare a 270 milio- però molte cautele ambientali. Sono in- braio e metà marzo, interruzioni gravi di ni di mc/giorno (che portano la capacità vece in forte ritardo, rispetto alle previsio- uno dei principali gasdotti possono verifi- complessiva alla cifra tranquillizzante di ni, sia i nuovi gasdotti progettati (come i carsi in qualsiasi momento, come l’espe- 614 milioni). Ma le cose cambiano nei due che dovrebbero collegarci alla Grecia rienza ha dimostrato. Tra l’altro i “black mesi successivi: si stima che da metà feb- per l’approvvigionamento di gas dall’a- out” del gas sono molto più pericolosi e braio, in caso di inverni freddi come quelli rea del Caspio o quello che porterà il gas difficili da gestire di quelli elettrici, perché passati, l’erogazione potrebbe assestar- algerino in Sardegna e in Toscana) sia i non basta riattivare il contatore, bisogna si su 120 milioni o meno (per un totale nuovi rigassificatori, nonostante 4 dei 12 controllare se tutti i punti di erogazione di 464 milioni, pericolosamente vicino ai progettati siano già stati autorizzati (oltre sono chiusi, inclusi i fornelli delle cucine, 461 milioni consumati il 6 febbraio dello all’offshore di Livorno, l’offshore di Falco- uno per uno. scorso anno). nara e i due onshore di Porto Empedocle e Gioia Tauro). Il 6 febbraio 2012 si è avuto il record Man mano che passano i giorni la di sempre dei consumi di gas, con 461 pressione di risalita del gas scende sem- Certamente la capacità di erogazio- milioni di mc, spinto dal consumo per ri- pre più, fin quando proprio non riesce a ne complessiva del sistema gas italiano scaldamento pari a 294,4 milioni. In caso entrare nella rete, anche se sottoterra ne su base annuale è superiore alla capacità di un altro inverno molto freddo anche restano miliardi di mc. La difficoltà è la I gasdotti italiani in cifre Ragionando in termini di capacità giornaliera, il gasdotto Tag dalla Siberia può arrivare a fornire 107 milioni di mc/ giorno, il Transmed dall’Algeria 98 milioni, il Transitgas dall’Olanda-Mare del Nord 59 milioni, il Greenstream dal- la Libia 29 milioni, il rigassificatore di Rovigo 21 milioni e quello di La Spezia 9 milioni mentre la produzione naziona- le è di altri 21 milioni per un totale di 344 milioni, cui va ag- giunta la capacità di erogazione giornaliera degli stoccaggi che però è molto variabile e segue le punte di domanda. foto: • Foto: istockphoto • Contenitore industriale di gas naturale • 10
stessa delle auto che tentano di immet- Poi c’è l’obbligo di abbassare i gradi Tutto ciò nonostante i consumi italia- tersi in una via a grande e veloce traffico. centigradi del riscaldamento negli edifi- ni di gas del 2011 siano tornati ai livelli A marzo 2005 fu necessario abbassare la ci pubblici e in quelli privati. Quest’ultimo del 2003 (circa 77 miliardi di mc) da con- pressione della rete per permettere l’af- provvedimento è però di difficile esecuzio- frontare a loro volta con quelli del 2008 flusso del gas dagli stoccaggi. ne e controllo, anche se è utile per far com- di 84,8 miliardi. Se l’aumento dei consu- prendere alle popolazioni la gravità della mi di gas avesse tenuto lo stesso ritmo Il gas disponibile negli stoccaggi alla situazione, di modo che assumano com- portamenti energeticamente più sobri. Si dei 5 anni dal 2003 al 2008 (mediamente fine del riempimento estivo è di 15 miliardi calcola che ogni grado centigrado in meno circa 1,5 miliardi all’anno), dal 2009 in di mc, ma quelli effettivamente utilizzabili delle temperature nelle 24 ore su tutto il poi il sistema non sarebbe stato in grado non sono più di 11; fino ad ora non si è territorio nazionale comporti un risparmio di fronteggiare le emergenze che si sono mai andati oltre e non è affatto certo che i teorico di oltre 10 milioni di mc/giorno. verificate. I consumi del 2012 avrebbero circa 4 miliardi restanti siano effettivamen- te estraibili. Non si può neanche forzare dovuto essere di 90,5 miliardi; le previ- L’insieme di questi provvedimenti, se sioni invece dicono che resteremo sotto troppo la risalita del gas, perché si rischia attuati con determinazione, può portare i 77 miliardi. di rovinare il deposito, trascinando e con- quindi ad un risparmio intorno ai 50 milio- densando la sabbia, tra i cui granelli cir- ni di mc/giorno. Va anche chiarito che tutti cola il gas, fino ad ammassarla nei fori di I consumi del settore industriale sono i provvedimenti che si possono mettere in risalita, ostruendoli. Il rischio è di perderli campo hanno un costo per la collettività. passati da 20,7 miliardi di mc/anno del per anni, se non per sempre. Ad esempio la crisi del 2006, iniziata per 2003 ai 15,4 del 2011: purtroppo è il de- le liti tra russi e ucraini e poi proseguita per clino del Paese, accentuato dalla crisi eco- Cosa si può fare in caso di emergenza motivi meteorologici, è costata ai consu- nomica, a darci il maggiore aiuto per far gas meteorologica, ma anche commercia- matori 100 milioni di euro solo per il rim- fronte ai rischi di emergenza gas. le, geopolitica, da incidente, oltre a utiliz- zare al massimo gasdotti, rigassificatori, produzione nazionale e stoccaggi? Parec- chie cose e l’Italia è già ben allenata. Pres- so il Ministero dello Sviluppo Economico opera in permanenza un Comitato Emer- genza Gas che ogni anno rinnova le misu- re e le procedure per la gestione delle crisi. L’apporto PRIMOPIANO I principali provvedimenti previsti sono degli stoccaggi l’obbligo per gli importatori di massimiz- zare gli arrivi, indipendentemente dagli è essenziale accordi commerciali; questo serve anche per la sicurezza ad evitare il rischio di rialzi artefatti dei prezzi o la deviazione verso altri mercati di e il funzionamento gas destinato all’Italia. del sistema nazionale Un secondo provvedimento è l’attiva- zione dei “contratti interrompibili”, accor- del gas di che prevedono uno sconto sul prezzo del gas ai grandi consumatori industriali a fronte della disponibilità a farsi interrom- pere la fornitura (con preavviso di 24 ore o persino senza). Con questo provvedimen- borso ai produttori elettrici del maggior to a febbraio 2012 si sono risparmiati 15 costo dell’olio combustibile rispetto al gas. milioni di mc/giorno di gas. Il cambiamento climatico, che sta ac- A seguire si provvede a staccare le centuando gli eventi estremi, sempre più centrali di produzione elettrica e di conse- frequenti, dovrebbe imporre soluzioni più guenza ad attivare i contratti interrompibi- radicali di quelle sopra elencate, facilitan- li dei consumatori elettrici e/o riattivare le do nuovi investimenti. Se il sistema è al vecchie centrali che utilizzano l’inquinan- limite della capacità di risposta è proprio te olio combustibile invece del gas. Sono per le opere non realizzate negli ultimi 15 centrali ormai obsolete tenute in vita solo anni, in particolare per gli stoccaggi. Negli per questo scopo, cioè per funzionare for- anni ’90, quando i consumi di gas erano se pochi giorni all’anno (al massimo 4 set- la metà di quelli odierni, la capacità del timane). L’uso di questi impianti richiede sistema prevedeva di poter restare anche una deroga ai limiti di emissioni atmosferi- sei mesi senza l’apporto del maggior for- che. Si calcola che questo provvedimento nitore. Oggi sarebbe impossibile stare da può portare ad un risparmio di circa 18 ottobre ad aprile senza i 107 milioni di mc/ milioni di mc/giorno. giorno di gas russo. toscana energia box 11
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato a ottobre la nuova Strategia Energe- tica Nazionale (SEN). Si tratta al momento di una bozza sulla quale il governo ha aperto una fase di consultazioni che verrà conclusa con una Conferenza nazionale. Il documento, atteso da tempo, è lo strumento di indirizzo e di programmazione della politica energetica nazionale. Toscana Energia Box ospita nelle sue pagine il parere di due esperti del settore. Foto: © David Doubilet/National Geographic Society/Corbis Più gas prodotto in Italia di Davide Tabarelli (presidente di Nomisma Energia) 12
• Finalmente , dopo anni di discussione, l’Italia ha il suo nuovo foto: • Piano Energetico Nazionale, anzi, la sua Piattaforma nuova Strategia Energetica Nazionale, pre- per l’estrazione sentata il 16 ottobre 2012 dal ministro del- del gas naturale lo Sviluppo economico Passera. Dopo quelli del 1975, del 1981 e del 1988, questo è il quarto Piano che l’Italia cerca di implemen- tare. Viene chiamato Strategia e non Piano per evitare imbarazzi circa strumenti tipici dell’intervento pubblico statale, attraverso appunto la pianificazione, dopo oltre un decennio durante il quale si è fatto intera- mente affidamento sulle liberalizzazioni e sulle privatizzazioni per raggiungere i con- divisibili obiettivi di maggiore efficienza e di riduzione dei prezzi per i consumatori. Trop- po ottimisticamente, ma anche incauta- mente, negli anni ’90 si credeva che i sem- plici meccanismi di mercato, attraverso la famigerata mano invisibile, potessero fare entrare nuovi operatori nel settore, capaci di fare investimenti in maniera più efficiente aumentando l’offerta e facendo scendere i prezzi a beneficio dei consumatori finali, cosa che i vecchi monopolisti statali non erano riusciti a fare. Purtroppo, invece, le bollette degli italiani, sia delle imprese che delle famiglie, sono aumentate ad oggi di circa il 30% e così le riforme a favore del dio mercato hanno aggravato il nostro distacco rispetto ai livelli dei prezzi nel resto d’Euro- pa senza modificare granché la nostra forte dipendenza da importazioni dall’estero. I prezzi del gas alle famiglie al primo gennaio 2013 raggiungeranno un nuovo re- cord a 93 centesimi di euro per metro cubo, uno dei prezzi più alti in Europa e quasi un La necessità bene di lusso a causa anche della forte tas- sazione. Il prezzo dell’elettricità al mercato tutelato, quelle delle famiglie, si collocherà di ridurre i costi a 19,2 centesimi di euro per chilowattora, valore anche questo fra i più alti d’Europa. dell’energia Proprio la necessità di ridurre i costi è il primo obiettivo dell’energia è il primo dei quattro obiet- tivi indicati dalla nuova Strategia e que- indicato sto è estremamente positivo. Gli altri tre, dalla nuova Strategia però, sono in gran parte conflittuali con il primo, come accade del resto spesso nei documenti di politica in cui si annunciano intenzioni facili da condividere ma difficili toscana energia box 13
Foto: istockphoto poi da realizzare. Il secondo obiettivo, in- Il punto più concreto è l’impegno ad del nostro deficit energetico, quanto lo sti- fatti, è quello ambientale che addirittura aumentare la produzione nazionale di molo che ne deriverebbe al sostegno di un punta a superare gli impegni già ambiziosi idrocarburi, in particolare di gas, per mi- mercato interno del gas disancorato dal presi con la Comunità Europea all’interno gliorare il grado di dipendenza dall’estero. prezzo del greggio, una delle condizioni del pacchetto energia clima. Le riduzioni Attualmente i nostri consumi di petrolio e per far scendere velocemente i costi delle delle emissioni di CO2 saranno al 2020 del gas, in condizioni normali, sono intorno a centrali elettriche che usano soprattutto 19% rispetto al 1990, (la riduzione dataci 140 milioni tonnellate equivalenti di petro- gas per fare elettricità. dall’Europa è del 18%), l’efficienza ener- lio, con una produzione che oscilla poco getica raggiungerà un 24% (contro un sopra i 10, ma che potrebbe facilmente La decisione più importante di politi- 20% stabilito inizialmente), mentre le fonti raddoppiare se non fosse per l’ostinata ca energetica degli ultimi anni riguarda rinnovabili arriveranno al 20% dei consumi opposizione degli organi locali. Il beneficio quanto annunciato dallo stesso governo finali (contro il 17% comunitario). Il terzo non sarebbe tanto per il miglioramento Monti con la legge di stabilità del 9 otto- obiettivo è quello di accrescere la sicurezza bre 2012, pochi giorni prima dell’annun- del nostro sistema energetico, quello, fra i cio della Strategia. Si tratta della proposta paesi industrializzati di grande dimensione, di spostare le competenze in materia di più dipendente da importazioni dall’este- energia di nuovo allo Stato, dopo che per Sostenere ro con una quota intorno all’85%, prima 11 anni erano state troppo velocemente dell’ultima recessione. Il quarto obiettivo è demandate in buona parte alle regioni che quello di fare crescere l’economia attraver- quasi sempre hanno ostacolato o ritardato so gli investimenti che verranno generati un mercato la realizzazione di nuove infrastrutture. La dalla stessa strategia energetica, in parti- interno del gas questione energia, in tutti i paesi moderni, colare nell’efficienza e nelle rinnovabili, è questione nazionale da gestire central- nella cosiddetta economia verde. servirà a ridurre mente. Lo è ancor di più per l’Italia, il prin- i costi dell’elettricità cipale importatore di energia dall’estero Sono tutti obiettivi condivisibili, ma fra i paesi industrializzati. Avere raggiun- estremamente difficili da raggiungere, tut- prodotta da to questa consapevolezza, averci messo tavia, aver messo al primo posto la questio- ne economica è positivo. Negli anni ci si è metano mano e contemporaneamente fare una strategia è già un buon passo in avanti. dimenticati di come l’energia serva prima Per quanto attiene gli obiettivi, questi ri- di tutto al sistema economico, in partico- mangono molto lontani. lare al sistema produttivo, alla fabbriche, che con il gas e, soprattutto, l’elettricità, devono fare prodotti da esportare in tutto il mondo. È pur vero che non viene meglio specificato come questo obiettivo possa essere raggiunto senza una riconversione del nostro parco elettrico sul carbone, la fonte meno costosa ma più inquinante. Se non altro sarà già un buon risultato se si ri- uscirà a limitare le ulteriori spinte dei costi, in particolare cercando di frenare proprio il sostegno alle rinnovabili. Spetterà poi ad un vero governo politico sollevare nel maggior dettaglio la questione dei costi e di una loro eventuale riduzione. 14
La proposta Strategia Energetica Nazionale, pur rap- di presentando un positivo passo avanti ri- spetto al vuoto di organica politica ener- getica che ha contraddistinto il recente passato, ha però scelto un orizzonte tem- porale troppo limitato, in contrasto con analoghi documenti di altri paesi europei (come Germania, Francia e Regno Unito), tutti proiettati oltre il 2020 (che, dati i tempi attuativi delle politiche energeti- che, è il domani, o quasi). Una prospet- tiva di soli otto anni rende praticamente impossibile verificare se gli obiettivi indivi- duati e le azioni per attuarli sono in gra- do di garantire uno sviluppo energetico a lungo termine coerente con la roadmap europea al 2050, malgrado nella premes- sa della SEN questa sia assunta come qua- dro di riferimento. Nel documento la rinuncia a previsioni dell’evoluzione tecnologica e dei mercati che vadano oltre il 2020, è giustificata dal- la loro eccessiva incertezza. Non è così; i dati di cui disponiamo oggi, consentono PRIMOPIANO di guardare oltre il 2020. Non facendolo, la SEN, mentre ad esempio dedica largo spazio all’Italia come hub sud-europeo del gas, ipotesi che - e non sono il solo - con- sidero velleitaria, non si occupa dell’altra, ben più realistica, funzione di hub che l’Italia presumibilmente avrà. I progetti di investimento nella produzione di energia elettrica in Africa settentrionale, in parte da destinare ai mercati europei, si stanno moltiplicando e gli interessi coinvolti fan- no prevedere il passaggio a investimenti su larga scala in un futuro probabilmente prossimo. Per il nostro paese le implica- Un passo avanti, ma l’orizzonte temporale è limitato di Giovanni Battista Zorzoli (presidente dell’Ises - International Energy Society - Italia) toscana energia box 15
• Foto: © Ingo Wagner/epa/Corbis zioni - politiche, economiche, di impatto per risolvere i problemi che l’ulteriore in- energetico e territoriale - saranno così ri- cremento di generazione diffusa, in larga Gli analoghi levanti che avrebbero meritato un corposo capitolo all’interno della SEN. Basti pensa- misura non programmabile, porrà alla ge- stione delle reti (non solo elettriche) urba- documenti di altri re alla rivoluzione indotta da un sistema ne. Oltretutto, per il decennio 2020-2030, di trasmissione elettrica dell’ordine dei le previsioni sulla crescita della mobilità paesi europei GW che attraversa l’Italia, e dal passaggio elettrica differiscono in termini quantita- sono tutti proiettati da un import elettrico ridotto, ipotizzato tivi, ma concordano sul conseguente im- 2020 dalla SEN per rendere meno complicata patto sulle reti, in particolare urbane, che oltre il l’overcapacity di cicli combinati, a un suo andrà a sommarsi a quello già ora provo- sostanzioso incremento. cato dalla penetrazione delle rinnovabili, e in più si porranno al sistema nazionale di Altro esempio: una Direttiva europea raffinazione problemi analoghi a quelli che prevede l’avvio dei “quasi zero energy bu- oggi stanno incontrando i cicli combinati. foto: ilding” verso la fine di questo decennio, obiettivo impossibile da realizzare senza Ancorata al 2020, la proposta di SEN • un rilevante apporto in loco di generazio- su questi e analoghi problemi tace. Lavori di manutenzione ne elettrica e termica con fonti rinnovabili. su una pala eolica Occorre quindi avviare per tempo la rea- Va infine ricordato che solo una strate- •• lizzazione di smart building su scala dimo- gia proiettata oltre il 2020 permetterebbe Rifornimento strativa, metterne a punto le normative e di impostare con il respiro politiche di ricer- di auto elettrica individuare fin d’ora le misure necessarie ca e sviluppo e industriali che consentano 16
al sistema produttivo di adeguare tempe- Il documento non analizza le conse- stanza precisi e/o insufficienti. Va innan- stivamente la propria offerta nei comparti guenze di queste contraddizioni. Costi più zi tutto sottolineata l’assenza di qualsiasi tecnologici innovativi, come il fotovoltaico elevati del gas si tradurrebbero in costi più riferimento allo strumento fiscale, che in a concentrazione (con efficienze di sistema elevati della produzione elettrica, impeden- mercati energetici liberalizzati rappre- fino al 40-45 %, raggiungibili con tecno- do la prevista riduzione dell’import di elet- senta uno dei mezzi di intervento più logie avanzate come i nanowires o i quan- tricità (dal 13 al 7-10%). Di conseguenza, efficaci a disposizione del governo e tum dot), il fotovoltaico sensibile anche l’apporto alla produzione elettrica dei cicli della pubblica amministrazione. Analo- agli infrarossi (funziona 24 h su 24), l’eoli- combinati nel 2020 scenderebbe al 29%, ghe considerazioni valgono per l’altro co ad alta quota, i biocarburanti da alghe, una situazione economicamente insosteni- strumento principe, quello normativo, le batterie basate sulle nanotecnologie. bile per i produttori interessati, anche se si presente nel documento, ma in modo verificassero tutte le non piccole fuoriuscite inadeguato. In sintesi, diverse fra le decisioni che di altre tipologie di impianti previste nel do- influenzeranno il dopo 2020, vanno pre- cumento. Per evitare il disastro, sarebbero In ultima analisi, la Strategia Energetica se prima di tale data, ma la rinuncia a un necessarie misure ad hoc, a loro volta desti- Nazionale proposta dal governo, pur rap- orizzonte più a lungo termine impedisce nate a gravare sul costo del kWh. presentando un importante passo avanti alla SEN di tenerne adeguatamente conto. rispetto al vuoto preesistente, a causa di Un altro limite riguarda gli strumen- questi e altri limiti rischia di risultare non Inoltre, la SEN, ignorando i conflitti e le ti attuativi, in più di un caso non abba- abbastanza efficace. contraddizioni prodotti dall’attuazione dei suoi obiettivi, in materia rappresenta la re- plica aggiornata delle visioni idilliache che permeavano i passati piani energetici. A titolo di esempio, la SEN ipotizza sia il calo della domanda di gas da poco meno di 67 Otto anni PRIMOPIANO Mtep nel 2010 a 54-59 Mtep nel 2020, sia l’aumento delle infrastrutture per l’im- sono troppo pochi per verificare portazione di gas, col duplice obiettivo di migliorare la sicurezza energetica del pa- l’efficacia del piano ese e trasformare l’Italia nell’hub del gas sud-europeo. Condizione necessaria per- a lungo termine ché il secondo risultato si realizzi, è l’alline- amento dei prezzi del gas ai livelli europei, uno degli obiettivi centrali della SEN. In Foto: istockphoto parallelo, viene però proposto di mettere a carico del sistema i costi di investimento nelle infrastrutture essenziali per garantire nel medio periodo sufficiente capacità di import (LNG e/o gasdotto) e di stoccaggio. Quale sia il “sistema” non è precisato, ma in un periodo in cui si può solo propor- re di ridurre la pressione fiscale, è difficile immaginare una soluzione diversa da una voce aggiuntiva nella bolletta del gas, alla quale andrà a sommarsi l’incentivazione per lo sviluppo delle rinnovabili termiche, con un tetto annuo previsto di 900 milioni, destinato a crescere se si vogliono realizza- re gli obiettivi indicati nel documento. Si tratta di misure che vanno controcorren- te rispetto all’obiettivo di ridurre i prezzi del gas all’interno del paese; e potrebbero non essere le uniche, visto che non viene precisato cosa significhi “supportare la re- alizzazione di altre infrastrutture di impor- tazione e stoccaggio anche in regime di esenzione dall’accesso dei terzi non consi- derate Essential Facilities, e quindi con co- sti di investimento sostenuti dai soggetti •• proponenti, senza garanzia dei ricavi”. toscana energia box 17
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Nata nel 2007, Sea Electric Waves ha progettato impianti su 300 metri di fronte ondoso Quando l’energia arriva dalle onde DI Claudia Riani La start-up fondata da giovani imprenditori catalani si propone di sfrut- tare la potenza dei moti marini, oggi poco utilizzata. Il giovane CEO Xavier Foto: istockphoto Tous ci racconta come 18
nel porto spagnolo di La Coruña e in Sud America Le strutture vengono posizionate sulle dighe artificiali che proteggono i porti e non richiedono gli alti costi di manutenzione delle installazioni in mare aperto Sea Electric Waves Può spiegarci come funzionano le è la start-up catalana fondata da tre gio- unità di produzione dell’energia? vani imprenditori seguendo un’idea all’ap- Le nostre unità ricavano energia sfrut- parenza semplice: sfruttare il potenziale tando il noto principio fisico delle colonne delle onde marine come fonte energetica d’acqua oscillanti. Catturano cioè i mo- pulita, economica e inesauribile. Il proget- vimenti verticali delle onde marine. Ogni to è partito nel 2007 con un investimen- unità è formata da una camera di ingresso to iniziale di circa 100.000 euro, coperti delle onde marine collegata a una turbi- quasi interamente da capitale privato, na tramite un collettore. La produzione con l’eccezione di un contributo da parte di energia avviene in due fasi: nella prima dell’Agenzia per la Competitività della Ge- fase le onde marine entrano nella came- neralità della Catalogna. L’investimento è ra e comprimono l’aria che essa contiene, servito a realizzare uno studio di fattibilità, spingendola verso l’alto nel collettore. L’a- nella forma di un piccolo impianto nel por- ria così compressa passa attraverso la tur- to di Sant Feliu de Guíxols, vicino a Girona. bina mettendola in moto. Nella seconda Lo studio, durato quattro anni e condotto fase, l’onda si ritira creando un vuoto d’a- su impianti di diverse dimensioni in con- ria sopra di sé. Quella esterna è risucchiata tinuo monitoraggio, si è concluso con ri- all’interno della camera d’ingresso, e passa sultati molto promettenti. La tecnologia di nuovo attraverso la turbina generando per la produzione di energia ondomotrice, altra energia. In questo modo, una oscilla- cioè derivata dal moto delle onde, è stata zione ondosa continua si trasforma in un brevettata, e nel 2011 il progetto è entra- movimento ininterrotto delle turbine. to nella fase commerciale. Due impianti di vaste dimensioni sono attualmente in fase Quanto costa l’installazione di una di progettazione. di queste unità, e quanta energia è in grado di produrre? “L’energia dei moti marini - spiega Ogni unità occupa circa 10 metri di Xavier Tous, il giovanissimo CEO di questa fronte ondoso, è composta da una strut- azienda - è da anni oggetto di attenzione tura in cemento e da una turbina in ac- per il suo grandissimo potenziale. Tuttavia, ciaio. Il costo complessivo di impianto è diversamente da quanto avviene per l’e- intorno ai 300.000 euro per unità. Le in- olico e per il solare, il potenziale è larga- stallazioni sono modulari, cioè è possibile mente inesplorato, fatti salvi alcuni casi di installare più unità l’una di fianco all’al- sfruttamento del moto delle maree, delle tra. Ogni turbina sviluppa una potenza correnti e del gradiente termico. Gli esperi- massima di 18,5 kW. Questo significa menti con l’energia delle onde sono rare e che in un anno da soli 10 metri di fron- più recenti. Sea Electric Waves si è inserita te ondoso si possono produrre in media in questo gap, studiando le possibilità di 40.000 kWh, l’equivalente del consumo sviluppo tecnologico che esso offre.” annuale di 40 famiglie. toscana energia box 19
• Sea Electric Waves Paese Catalogna, Spagna Anno di creazione 2007 Fondatori Xavier Tous 33 anni, Master in Business Administration, CEO Guillermo Pastor 36 anni, esperto in Environmental Business José Antonio Pacheco Foto: Sea Electric Waves 34 anni,Ingegnere Impiegati 6 Investimento iniziale circa 100.000 euro Dalle onde si potrebbe potenzialmente ricavare il 40% del fabbisogno energetico mondiale. Questo aprirebbe opportunità per i paesi costieri •• foto: Un impianto di questo genere può installazioni di mare aperto, perché sono essere installato ovunque? facilmente raggiungibili dalla terraferma. • Ci sono alcuni requisiti tecnici neces- Un altro grande vantaggio degli impian- L’installazione sari perché un sito sia adatto a un impian- ti da noi progettati rispetto agli impianti sperimentale a Sant Feliu to di produzione di energia ondomotrice. off-shore è inoltre che non richiedono la de Guixols, Catalogna Il fondale deve essere a più di quattro me- dispendiosa posa di cavi sottomarini per •• tri di profondità, e la potenza media svi- il trasporto dell’energia verso la rete di I tre fondatori luppata naturalmente dalle onde deve es- distribuzione. sere di almeno 10 kW per metro di fronte ondoso. Questo non avviene ovunque, e Ci sono impianti già in fase di rea- nel Mediterraneo i tratti di costa più ripa- lizzazione? rati non sono adatti. È poi necessario fare Sea Electric Waves ha iniziato la pro- una valutazione dell’impatto ambientale, gettazione di un insieme di unità su 300 anche se questo si limita all’estetica per- metri di fronte ondoso sulle barriere fran- ché i materiali utilizzati (cemento e accia- giflutti del porto di La Coruña, nel Nord- io) non rilasciano sostanze chimiche in Ovest della Spagna, e di un altro impian- mare. In prossimità di infrastrutture por- to di vaste dimensioni in Sud America. È tuali le modifiche apportate al paesaggio stato calcolato che dall’energia delle onde sono minime. Le unità vengono infatti costiere si potrebbe ricavare il 40% del installate in modo ottimale sulle dighe ar- fabbisogno energetico mondiale, molto tificiali che proteggono i porti dalla furia più che dalle fonti energetiche marine at- del mare. Queste strutture offrono diversi tualmente più note, come le maree. Que- vantaggi: oltre ad essere esposte a moto sta tecnologia, applicata nei siti adatti, ondoso potente e continuo, non richie- può aprire grandi opportunità energetiche dono gli alti costi di manutenzione delle a tutti i paesi costieri. 20
foto: Principali centrali di energia ondomotrice ••• in Europa (WEP, Wave Energy Parks) Schema di una unità di produzione Anno Potenza Costo Tecnologia di inizio installata totale di energia ondomotrice (MW) UK, Islay 2000 0,5 n.d. Colonna (operativo) d’acqua oscillante UK, Orkney 2010 2,4 5 milioni Pelamis • •• Euro UK, Siadar 2011 4,0 37 milioni Colonna (in costruzione) Euro d’acqua oscillante Spagna, 2009 0,3 6,4 milioni Colonna Mutriku Euro d’acqua oscillante Portogallo, 2008 (chiuso 2,25 n.d. Pelamis Aguçadoura per problemi tecnici) Italia Progetti privati allo studio a Castiglioncello (LI) e Lavagna (GE) Gli impianti non richiedono la dispendiosa posa di cavi sottomarini per il trasporto dell’energia PRIMOPIANO verso la rete di distribuzione Le tecnologie per sfruttare la forza del mare L’energia ondomotrice è ricavata convertendo l’e- sta dall’erosione; oppure a boe off-shore, minimizzando nergia cinetica del moto ondoso in elettricità. La sua l’impatto ambientale ma con maggiori costi di installazio- intensità non dipende né dal ciclo giorno-notte, né ne e manutenzione. da quello delle stagioni. Esistono diverse tecnologie di conversione dell’energia cinetica in energia elet- Generatori basati sull’ampiezza dell’onda trica, che differiscono per adeguatezza alla confor- mazione della costa e del fondale, per impatto am- (Pelamis) bientale, per i costi di installazione e manutenzione. Sfruttano sia i movimenti orizzontali che quelli verticali dell’acqua. Le onde muovono sistemi di pistoni collegati a generatori elettrici. Richiedono in genere strutture mol- Generatori a salto idrico to ingombranti e costose ma sono molto efficienti del Indicati dove le onde raggiungono un’altezza notevole punto di vista energetico. grazie alla “focalizzazione” ottenuta, ad esempio, nel passaggio attraverso un canale che si restringe (come un ‘insenatura tra le rocce). Si sfruttano le onde per riempire Generatori basati sul principio un bacino idrico a quota superiore al livello del mare, che di Archimede può essere sfruttato come succede negli impianti idroe- Una camera d’aria sommersa ancorata al fondale è sog- lettrici montani. getta a cicli di compressione e decompressione dovuti alla continua variazione della colonna d’acqua sovrastante, e Generatori a colonna d’acqua oscillante il movimento oscillatorio che ne deriva viene convertito in Sfruttano i movimenti verticali dell’acqua dall’alto verso energia. Questo tipo di impianto ha il vantaggio di essere il basso e viceversa. Possono essere ancorati alla linea di completamente sommerso, ma richiede fondali di almeno costa, con il vantaggio aggiuntivo di proteggere la co- 80-90 metri e onde di almeno 5 metri di ampiezza. toscana energia box 21
Intervista al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi La green economy è il nostro volano Tendenze • Novità • Decisioni • Progetti ENERGIETOSCANE di crescita DI Angela Feo L’obiettivo della Regione è far partire una filiera produttiva, tecnologica e finanziaria per creare occupazione nuova e qualificata Sviluppo sostenibile, • ambiente, territorio, rinnovamento. Sono queste le parole chiave usate dal Presi- dente della Regione Toscana Enrico Rossi per spiegare le linee guida del Program- ma Regionale di Sviluppo 2011-2015. Un programma ambizioso per una regione, la Toscana, che vuole essere in linea con gli obiettivi posti dall’UE, che prevedono per il 2020 la riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, il miglioramento del risparmio energetico del 20%, un incre- mento fino al 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. “Nel Programma - spiega Rossi - ab- biamo voluto dare un significato nuovo foto: a quello che è un obiettivo storico della nostra regione: lo sviluppo sostenibile, • uno sviluppo che, coniugandosi con le Enrico Rossi, Presidente necessarie tutele dell’ambiente, del terri- della Regione Toscana torio, delle risorse, sia strumento e motore •• di un rinnovamento qualitativo del nostro Pale eoliche sistema produttivo. Le politiche ambientali sull’ Appennino Toscano devono diventare un volano di crescita”. 22
Presidente, qual è lo stato dell’ar- tamente professionalizzate, che operano te del settore della green economy in nella produzione del microeolico, o nel Toscana? Quali sono le iniziative poli- fotovoltaico ad alta integrazione o anche tiche che la Regione sta mettendo in campo per stimolarne la crescita? nell’efficienza energetica. Gli strumenti in- centivanti che abbiamo messo in campo “Abbiamo La Toscana presenta già adesso degli da tempo sono mirati non solo ad aumen- messo in campo elementi di forza nelle eccellenze nella tare il numero degli impianti installati ma a green economy sia a livello di grandi im- creare ed irrobustire delle vere filiere eco- incentivi mirati prese che di PMI. Enel Green Power, ha un nomiche. Abbiamo inoltre, come Regione rilievo internazionale anche grazie alla ge- Toscana, dato vita al Distretto Tecnologico a creare ed irrobustire stione degli impianti geotermoelettrici sto- dell’Energia - DTE - che vanta oltre 300 delle vere filiere economiche” ricamente presenti nelle aree di Larderello imprese aderenti. e dell’Amiata. Power One spa, con sede a Terranuova Bracciolini, è la seconda multi- Quali sono le funzioni e gli obiet- nazionale mondiale nella produzione di in- tivi del DTE? verter per il fotovoltaico. General Electric, Il DTE ha il compito di favorire l’affer- attraverso la Nuovo Pignone, ha a Firenze marsi di una “rete” per lo sviluppo di filie- la sede di importanti attività nell’oil & gas. re della green economy. In questo senso A queste si aggiungono piccole realtà, al- la nostra Regione è stata leader nel pro- Foto: istockphoto ••• toscana energia box 23
• “È importante favorire un coordinamento tra i comuni perchè le gare di distribuzione del gas assicurino le migliori condizioni di servizio cittadino-utente” per il Foto: istockphoto 24
foto: • Interno di una torre di raffreddamento muovere il cluster nazionale delle energie le funzioni amministrative. Poiché la geo- rinnovabili nel recente bando MIUR sulla termia è considerata parte delle “miniere” ricerca. Ma non basta. Stiamo lavorando si sarebbe presentato un contrasto con il per fare del DTE il vero cuore pulsante di precedente decreto legislativo 22/2010 una proposta Toscana sulla green economy di riforma del settore geotermico, che come risposta alla crisi e come modello di stabilisce che “le risorse geotermiche di sviluppo, incentrato sulla sostenibilità am- interesse nazionale sono patrimonio in- bientale. L’obiettivo è quello di creare una disponibile dello Stato mentre quelle di filiera non solo produttiva, ma anche tec- interesse locale sono patrimonio indispo- nologica e finanziaria, attraverso la strut- nibile regionale”. Quindi lo Stato, una vol- turazione di un rapporto costante tra uni- ta destinate le risorse locali alla Regione, versità ed imprese e tra sistema finanziario avrebbe, paradossalmente, passato alle ed imprese, per creare occupazione nuova, province quelle nazionali. Con la legge giovane e qualificata. In quest’ottica l’azio- n. 134 del 7 agosto 2012, sembra che lo ne di coordinamento del distretto ha favo- Stato abbia recepito le nostre osservazio- rito, ad esempio, la presentazione di ben ni, prevedendo di trasferire le miniere (e le 14 progetti congiunti università-impresa in risorse geotermiche) alle Regioni. risposta all’ultimo bando regionale per la ricerca e sviluppo sperimentale. La fusione di Fiorentinagas e To- scana Gas ha portato alla nascita di La geotermia rappresenta un’im- Toscana Energia, che oggi è una re- portante risorsa energetica per la To- altà affermata a livello nazionale. Si scana. Qual è il quadro normativo at- stanno per svolgere le gare per l’af- tuale e come si dovrebbe migliorare fidamento della distribuzione del gas per ottimizzare lo sfruttamento di que- in bacini sovra-comunali. In questo sta risorsa? scenario, come vedrebbe la formazio- Questo per noi è un punto importan- ne di un’unica società regionale delle te: la geotermia è prevalentemente una reti di distribuzione del gas attraverso risorsa del sottosuolo della nostra Regio- nuove fusioni tra gli attuali operatori? ne. Il know-how presente e la storia della I processi di fusione realizzati nel set- produzione geotermoelettrica dimostrano tore del gas in Toscana sono rilevanti. Ma che vi sono, in Toscana, le condizioni per il sistema delle gare disegnato a livello go- ENERGIETOSCANE combinare sviluppo della produzione elet- vernativo non favorisce, a nostro parere, trica e tutela ambientale, passando per il le fusioni, e non c’è dubbio che la dimen- potenziamento delle attività di ricerca. Oc- sione media attuale degli attori toscani corre perciò un quadro normativo chiaro. è ancora inferiore rispetto ai colossi del Negli ultimi anni le norme statali sulla nord-Italia. Le realtà più interessanti tutta- risorsa geotermica si sono moltiplicate in via sono quelle che operano su più servizi maniera talvolta contraddittoria. La pri- locali. Quello che a noi interessa partico- ma formulazione del decreto legislativo larmente, in questa fase, è favorire un n. 85/2010 in materia di federalismo de- coordinamento tra i comuni per svolgere maniale prevedeva addirittura il passaggio gare rivolte ad assicurare le condizioni di delle miniere dal demanio statale al dema- servizio con il miglior rapporto qualità- nio provinciale, lasciando però alle Regioni costo per il cittadino-utente. toscana energia box 25
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