VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso

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VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE
DELLE   DONNE AL  TSFF  di
TRIESTE
Da tre anni a questa parte il Trieste Film Festival è
impegnato ad esplorare le nuove tecnologie in ambito
cinematografico e anche in questa trentesima edizione Alpe
Adria Cinema promuove il progetto TSFF goes Virtual – VR Days.

«La tecnologia ha sempre visto nomi maschili tra le file degli
inventori, dei creatori e successivamente dei CEO e
amministratori delle grandi aziende tecnologiche» ci racconta
il responsabile della sezione VR del TSFF Antonio Giacomin
«Poi arrivano i nuovi media immersivi che mettono lo
spettatore in un ruolo diverso, lo immergono in un ambiente
nel quale entra e diventa il centro dell’attenzione/azione. E
con il nuovo medium espressivo della realtà virtuale tutto ciò
viene sperimentato con nuovi contenuti e con nuove modalità di
interazione tra storia e spettatore. La narrazione è ancora
alla ricerca di un protocollo, di una serie di regole e
sensibilità per un nuovo modo di raccontare il mondo e molte
donne si sono cimentate in questo nuovo metodo, non solo per
immagini, ma soprattutto per esperienze.»

In questa terza edizione dei VR Days, promossa da Alpe Adria
Cinema e sostenuta da proESOF 2020,vogliamo discutere e capire
il ruolo delle donne nei media immersivi, esplorare nuove
tecnologie e nuove modalità di storytelling in un panel con
Stefania Casini, regista e produttrice, Sara Tirelli, artista
visiva e filmmaker e Alessia Sonaglioni dell’European Women’s
Audiovisual Network. L’incontro a ingresso libero dal titolo
“Donne E Storytelling Nella Realtà Virtuale” si tiene sabato
18 alle ore 17:00 al Cafè Rossetti ed è moderato da Agnese
Pietrobon, psicologa e ricercatrice delle tecnologie
immersive.
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
Mentre per un’esperienza “fisica”, da sabato 18 a martedì 21
dalle 11:00 alle 19:00 nel foyer del Politeama Rossetti sarà
possibile ‘immergersi’ in tre esperienze in VR. La prima
è Mare Nostrum. The Nightmare (Stefania Casini, I, 2019, col.,
11’), in cui coraggio, speranza, nostalgia, paura, sofferenza,
spaesamento scandiscono il viaggio di un giovane migrante di
13 anni. Una live action, un’esperienza a 360° in realtà
virtuale che farà provare un turbinio di emozioni,
accompagnati da un sound 3D che consentirà di vivere la
tragedia in modo molto emotivo. Ingresso libero con
prenotazione obbligatoria www.marenostrum.eventbrite.it.

La seconda s’intitola Medusa Act Ii (Sara Tirelli, I – S,
2018, col., 9’) ed è un cortometraggio a 360° sulla crisi
contemporanea dell’identità europea e sulle conseguenze che
hanno i grandi flussi di migranti sulla fortezza Europa. Mette
in discussione il regresso e la perdita di memoria di una
cultura.     Ingresso    libero    con     prenotazione
obbligatoria www.medusavrexperience.eventbrite.it

La terza è parte del progetto Esterno / Giorno di Casa del
Cinema di Trieste e si intitola Set Reali E Visite Virtuali e
porta lo spettatore ad immergersi nei set dei più celebri film
e serie TV girati in Friuli Venezia Giulia senza doversi
muovere. Accompagnati dalla voce dei protagonisti si potrà
vivere un’esperienza completamente nuova grazie alla realtà
virtuale. L’esperienza è stata realizzata da Antonio Giacomin,
immersive video & VR specialist e si potrà fare da sabato 18 a
martedì 21 dalle 11:00 alle 19:00 al costo di €15,00 con
prenotazione                                   obbligatoria
su www.set-reali-visite-virtuali.eventbrite.it

Ma ci sarà anche una quarta importante esperienza la cui
postazione viene allestita da sabato 18 a martedì 21 dalle
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
11:00 alle 19:00 presso l’Hotel DoubleTree by Hilton Trieste e
si intitola The Key (Céline Tricart, USA, 2019, col., 20’, v.o
inglese), un’esperienza interattiva che mescola teatro
immersivo e realtà virtuale. Il partecipante prende parte a un
viaggio, esplorando dei sogni nei quali deve affrontare sfide
e decisioni difficili, compresa l’esperienza della perdita. Il
pubblico sperimenterà un viaggio metaforico dal pericolo alla
salvezza. The Key è il vincitore del Gran Premio della Giuria
per la migliore opera VR immersiva all’ultima Mostra del
Cinema di Venezia. A ingresso libero con prenotazione
obbligatoriawww.thekeyvrexperience.eventbrite.it.

dal corrispondente

Teatro   Miela  Lunedì   20
gennaio   ore20.33   Pupkin
Kabarett
Prima puntata dell’anno per il Pupkin Kabarett che cade
proprio il 20.1.2020. Quindi se i nostri comici daranno anche
questa volta i numeri forse non sarà solo una metafora e
potrebbe venirne fuori anche qualcosa di buono da giocare
sulla ruota di Venezia. La compagnia più strampalata del Nord
Est salirà sul palco piena di buoni propositi che verranno
subito smentiti appena il primo di loro aprirà bocca. I temi
trattati saranno come a ogni inizio anno: oroscopo, previsioni
sulla cronaca locale, nazionale ed internazionale e sui
rapporti        matrimoniali         e       di       coppia.
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
La musica colta della niente band in trio supersonico
accompagnerà la serata. Spettacolo consigliato a tutti quelli
che vogliono partecipare ad una serata di cabaret strampalato
e mai scontato.

Ospiti a sorpresa, incredibili ma veri!!!!!

Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti
i giorni dalle 17.00 alle 19.00 oppure su vivaticket.
Ricordiamo che nel quest’anno nel trentennale del Teatro Miela
la riduzione giovani è estesa agli under 30.

A.F.
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
ROCK OPERA il 30 marzo a
Trieste il concerto evento
con i più grandi successi del
rock arrangiati per orchestra
e coro
TRIESTE, Politeama Rossetti

30 MARZO 2020, ore 20:30

Biglietti in vendita dalle ore 10:00 di giovedì 16
gennaio alle biglietterie del Teatro Rossetti, online su
Ticketone.it, Vivaticket.it e nei punti vendita

Dai Led Zeppelin ai Pink Floyd, passando per i Deep Purple, i
Queen, i Rolling Stones, gli AC/DC e tantissimi altri mostri
sacri della storia mondiale della musica rock che rivivono in
chiave sinfonica in “ROCK OPERA”. Un concerto evento dove
l’atmosfera e la potenza delle canzoni originali si fondono
con il suono maestoso di un grande ensemble, impreziosito
dalle eccezionali voci dei solisti, con più di 50 elementi sul
palco tra orchestra, coro, big band e solisti.
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
Dopo aver riempito i principali teatri nei Balcani, a grande
richiesta la straordinaria produzione dell’Orchestra e Del
Coro del Teatro Nazionale dell’Opera di Novi Sad – diretti dal
Maestro Fedor Vrtacnik – arriva in Italia per un unico
imperdibile concerto: il 30 marzo al Politeama Rossetti di
Trieste, organizzato da VignaPR e AND Production, in
collaborazione con il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia. I biglietti saranno in vendita dalle ore 10:00
di giovedì 16 gennaio alle biglietterie del teatro, online su
Ticketone.it e Vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati.
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
Nel programma di “ROCK OPERA” ci sono davvero tutte le grandi
hit, che hanno caratterizzato la storia del rock e che sono in
grado di emozionare e coinvolgere il pubblico di tutte le età:
da “Stairway to heaven” dei Led Zeppelin ad “Another brick in
the wall” dei Pink Floyd, passando per “Smoke on the water”
dei Deep Purple, “I can’t get no satisfaction” dei Rolling
Stones e “Highway to Hell” degli AC/DC. E ancora, dall’epopea
Queen ci saranno “Somebody to Love”, “We will rock you”, “We
are the champions” e “Bohemian Rhapsody”…

L’Orchestra viene dunque riportata al suo ruolo storico,
suonando brani amatissimi dal pubblico!

IL MALINTESO al Teatro San
Giovanni  Trieste  dal  17
gennaio
                     A sessant’anni dal tragico incidente
                     automobilistico (4 gennaio 1960) che
                     costò la vita al Premio Nobel per la
                     letteratura Albert Camus, la compagnia
                     Petit Soleil porta in scena il suo
                     capolavoro teatrale: Il Malinteso.
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
Venerdì 17/ sabato 18 gennaio, ore 20.30

Domenica 19 gennaio, 0re 17.30

Con: Aldo Vivoda, Margherita Cipriano, Mariarosaria Acconcia,
Sara Cechet Woodcock, Guido
D’Ascenzo / Pianoforte dal vivo
di Alessandro Mandarini /
Trucchi di Dorina Forti /
Tecnica di Maurizio Silvestri /
Regia di Aldo Vivoda e Giovanni
Boni / Produzione Petit Soleil.

Foto di scena realizzate da Giovanni Spano

NUOVO TEATRO COMUNALE DI
GRADISCA D’ISONZO ‘Popone e
il granello di polvere’ per
lo SpazioRagazzi Domenica 19
gennaio alle 16
          NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA D’ISONZO

    ‘Popone e il granello di polvere’ per lo SpazioRagazzi

  Domenica 19 gennaio alle 16 – Un appuntamento per l’intera
                           famiglia
VR DAYS LA REALTÀ VIRTUALE - DELLE DONNE AL TSFF di - Il Discorso
‘Popone e il granello di polvere, una storia meravigliosa’. A
dieci anni dal suo debutto, a.ArtistiAssociati riallestisce la
fiaba dell’elefante più amato dai bambini: il grosso e
sensibile Popone. Si tratta di una favola che con un
linguaggio nuovo e contemporaneo conquista le nuove
generazioni, fornendo un pretesto per una riflessione su temi
importanti come la tolleranza, la tutela delle minoranze, il
rispetto e la perseveranza. L’appuntamento per tutta la
famiglia è fissato per domenica 19 gennaio 2020, alle 16, al
Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo. Lo spettacolo,
scritto da Chiara Cardinali, vedrà in scena Enrico Cavallero,
Serena Finatti (che firma anche le musiche) e Chiara
Cardinali.

Lo spettacolo narra di un grande e grosso elefante di nome
Popone che, mentre ciondola spensierato nella giungla,
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incontra un popolo talmente piccolo da abitare su di un
granello di polvere. I nuovi minuscoli amici hanno bisogno
dell’aiuto del tenero elefante, sono alla ricerca di un posto
sicuro dove vivere, senza la continua paura di essere
schiacciati. Popone li aiuterà pur incontrando mille
difficoltà, prima su tutte la resistenza degli amici di
sempre, che non riuscendo a vedere nulla sul granello, lo
credono pazzo e decidono di rubarglielo per dispetto. Popone,
rimasto solo e scoraggiato, verrà sostenuto dai suoi piccoli
amici e insieme riusciranno a sconfiggere l’intolleranza e
l’indifferenza che li circonda. La giungla diventerà un posto
sicuro in cui si potrà vivere tutti insieme nel rispetto delle
diversità.

Il teatro aprirà un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

PROPRIETA’ E ATTO di WILL ENO
al Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia dal 14 gennaio
Sono chiamato ad una prova molto difficile, in cui sento le
parole rotolare come un domino e con la consapevolezza di non
poterne perdere per strada nessuna» ha dichiarato Francesco
Mandelli in una recente intervista ad ADNKronos, raccontando
il suo impegno in “Proprietà e atto” di Will Eno, che giunge
in scena alla Sala Bartoli dal 14 al 19 gennaio. Lo
spettacolo, scritto da uno dei più intriganti e riconosciuti
drammaturghi contemporanei è parte del cartellone Altri
Percorsi dello Stabile regionale.

«Mi emoziona questo testo – ha proseguito il protagonista –
perché accorcia le distanze tra persone di mondi diversi,
perché ognuno di noi inciampa, si perde o si riconosce negli
stati d’animo e nelle esperienze che racconta questo strano
protagonista. Eppure in questo cupo apparente c’è solo luce e
voglia di lasciarsi sorprendere dalla vita e dall’amore». Non
stupisce troppo la scelta di Mandelli di addentrarsi
nell’affascinante universo drammaturgico di Will Eno:
l’artista, infatti, ha sempre mostrato un piglio eclettico e
curioso, incapace di accontentarsi a lungo di “comodi”
successi. È infatti un celebre volto di MTV e di film
apprezzati, regista, sceneggiatore, ma anche musicista,
conduttore televisivo e scrittore recentemente del bel romanzo
“Mia figlia è un’astronave”… Interpretare un monologo come
“Proprietà e atto” rappresenta per lui una sfida che sente
affine al momento che sta vivendo e che contemporaneamente gli
permette di crescere e di provarsi con qualcosa di diverso da
ciò che fino ad ora ha affrontato: non la comicità ma il
sarcasmo, una scrittura precisa che non ammette
improvvisazioni, e che spesso si abbandona alla poesia, un
rapporto con il pubblico particolare… gli spettatori sono
costantemente interlocutori del suo monologare. Will Eno è un
autore impegnativo e Francesco Mandelli, guidato dal preparato
regista Leonardo Lidi, si muove con competenza nella sua
prosa. Una prosa che al Rossetti ha già ottenuto applausi, nel
2011, nel “Thom Pain” con Elio Germano, il testo che fece del
suo autore un finalista al Premio Pulitzer. Assieme proprio a
“Thom Pain” e a “Lady Gray”, “Proprietà e atto” compone e
completa una riflessione che l’autore statunitense,
rappresentante eccellente del teatro minimale americano,
costruisce sul tema dell’esistenza e del valore del tempo
nelle nostre vite. L’esistenza qui è vista come stato di
esilio permanente, tanto che il regista spiega: «La
drammaturgia di “Proprietà e atto”consente un viaggio
indagatore all’interno della figura e del termine “straniero”.
Partendo dalla etimologia della parola, con lo stesso
meccanismo grammaticale del protagonista, Will Eno permette
una riflessione sullo stato d’animo di chi si definisce extra,
ex, strano, ed estraneo, dipingendo un agente alieno piombato
sul palcoscenico per ricordarci la nostra inadeguatezza». In
effetti, in una scena chiara ed essenziale (una sedia, rari
oggetti) il protagonista Mandelli si pone davanti agli
spettatori ed inizia a rivolgere loro le proprie riflessioni:
racconta chi è, tratteggia il luogo da cui       proviene fra
stranezze e ironia, e appare visionario e stralunato. Si muove
fra distacco e confidenza, fra distanza e introspezione,
incarnando alla perfezione il disagio e la malinconia di chi
si sente esule, estraneo: e il discorso non è meramente
politico, ma universale, intimo, profondo. Perciò alla fine è
condiviso e sentito dalla platea: ognuno, in quello strano
protagonista, trova un piccolo frammento di sé. Lo spettacolo
replica alle ore 19.30 martedì e venerdì; di mercoledì,
giovedì e sabato le repliche si succedono alle ore 21 e
domenica 19 gennaio va in scena l’unica pomeridiana alle ore
17. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi
alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti
punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it.
Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

il 14 gennaio al Politeama
Rossetti          “Gershwin
Suite/Schubert Frames”
Nessuno al pari di Franz Schubert ha saputo tessere nella
musica sentimenti ed emozioni che continuano a vibrare
nell’animo umano: l’amore, la speranza, la malinconia…Vive di
queste increspature interiori la coreografia che Enrico
Morelli ha creato per la MM Contemporary Dance Company e che,
assieme alla seconda parte – “Gershwin Suite” coreografata da
Michele Merola – compone la serata che l’ottima compagnia
italiana propone al Politeama Rossetti martedì 14 gennaio alle
ore 20.30.

Lo spettacolo va in scena nell’ambito del cartellone Danza del
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Quello della MM Contemporary Dance Company alla sala
Assicurazioni Generali è un ritorno gradito: vi è infatti già
stata applaudita nel 2017 con “La sagra della primavera” e
“Bolero” e nel 2018 ne “Le Silfidi” e “Pulcinella”.

Ad aprire la nuova esibizione, sarà “Schubert Frames”
declinata sul romanticismo delle partiture del compositore
viennese, vissuto fra il 1797 e il 1828: la coreografia non si
assume ambizioni descrittive, e sceglie invece di abbandonarsi
completamente all’ispirazione musicale. Si crea così
un’evocazione astratta delle emozioni che l’uomo contemporaneo
vive nel profondo, sullo sfondo di un’epoca stanca, torbida,
disincantata, in cui si ritrova ancora e sempre assetato
d’amore, di senso per la propria esistenza, di speranza di
felicità.

I danzatori tratteggiano itinerari di solitudini e di anime
affini attraverso immagini poetiche, che esprimono la
fragilità, la tenerezza di ognuno davanti ai sentimenti più
potenti, quelli che fanno cambiare, crescere, aprire
all’amore. Il linguaggio coreografico di Morelli si nutre
dell’inesauribile varietà della musica di Schubert fino a
diventare un tutt’uno con la sua appassionata mutevolezza.

I nove danzatori della compagnia passeranno poi al lavoro di
Michele Merola, loro direttore artistico e coreografo
principale, che invita il pubblico – con un salto di due
secoli – ad entrare nel mondo di due artisti statunitensi, che
sono vere icone del Novecento: George Gershwin e il pittore
Edward Hopper.

“Gershwin Suite” si sviluppa partendo dai più amati brani del
compositore – non mancheranno “Summertime” e “Rhapsody in
Blue” – collegati in una composizione nuova da Stefano
Corrias.

L’ispirazione visuale invece arriva dalle suggestioni di
quadri di Hopper, come “New York Movie”, “Soir Bleu” o “People
in the Sun”.

Il realismo di questo pittore, il suo modo di “inquadrare”
come se guardasse la realtà già attraverso il filtro del
cinema, suggeriscono a Merola una chiave per indagare
nell’intimità di situazioni anche della vita quotidiana: ecco
allora la delicatezza sussurrata degli assoli e di tanti passi
a due, a cui si alternano momenti d’assieme che esprimono
tutta la voglia di vivere e di riscatto che abita la brillante
musica di Gershwin.

“Gershwin Suite” ci propone allora un universo coreografico
che riesce a trascolorare fra intimità e dinamismo, entusiasmo
e seduzione, sullo sfondo di una scenografia molto mutevole,
come un set cinematografico.

Schubert e Gershwin: un accostamento ardito, ma riuscito
grazie alla robusta preparazione tecnica della compagnia e
all’intensità interpretativa dei danzatori e attraverso i
linguaggi efficaci, magnetici di Morelli e Merola, due fra i
più interessanti e quotati coreografi dell’attuale panorama
della danza italiana.

La MM Contemporary Dance Company è diretta dal coreografo
Michele Merola, fondata nel 1999 con l’intento di promuovere
progetti e workshop per favorire scambi e alleanze fra artisti
italiani ed internazionali, testimoni e portavoce della
cultura e della danza contemporanea.
Il repertorio della compagnia, che ha sede a Reggio Emilia, è
ricco grazie ai lavori di Merola stessoe alle creazioni
firmate da coreografi europei ed italiani come Mats Ek,
Gustavo Ramirez Sansano, Karl Alfred Schreiner, Emanuele
Soavi, Enrico Morelli.

Nel 2010 la MM Contemporary Dance Company ha vinto il
prestigioso Premio Danza&Danza come migliore compagnia
emergente e oggi, è, a tutti gli effetti, una realtà di
eccellenza della danza italiana, con una consolidata attività
di spettacoli su tutto il territorio nazionale. Da alcuni anni
ha conquistato un mercato internazionale esibendosi in paesi
europei ed extraeuropei (fra gli altri in Corea, Colombia,
Canada, Germania, Russia, Marocco).

Nel 2017 la MM Contemporary Dance Company ha vinto il Premio
Europaindanza 2017 – Premio al Merito alla coreografia, per lo
spettacolo “Bolero”.

Allo Stabile regionale lo spettacolo va in scena alla Sala
Assicurazioni Generali alle ore 20.30 solo il 14 gennaio. Per
biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla
Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti
vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it.
Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

“GERSHWIN SUITE/SCHUBERT FRAMES”

coreografie di Michele Merola ed Enrico Morelli

danzano Emiliana Campo, Dylan Di Nola, Lorenzo Fiorito,
Federica Lamonaca, Fabiana Lonardo, Annalisa Perricone,
Martina Piacentino, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa

produzione MM Contemporary Dance Company

coproduzione Teatro Ristori di Verona

con   il   sostegno    di   Ministero      per   i   Beni   e   le
Attività Culturali; Regione Emilia-Romagna; Teatro Asioli di
Correggio; ASD Progetto Danza – Reggio Emilia; Partner
tecnico: Pro Music

PRIMA PARTE

SCHUBERT FRAMES

coreografia Enrico Morelli

musica Franz Schubert

disegno luci Cristina Spelti

costumi Carlotta Montanari

interpreti MM Contemporary Dance Company (9 danzatori)

SECONDA PARTE

GERSHWIN SUITE    ​​​​

concept Michele Merola e Cristina Spelti​​​​​

coreografia Michele Merola

musica George Gershwin, Stefano Corrias

disegno luci e ideazione scenografie Cristina Spelti

realizzazione scenografie Alice De Lorenzi

costumi Carlotta Montanari

adattamento musiche e recomposing Stefano Corrias

assistente alla coreografia Paolo Lauri

interpreti MM Contemporary Dance Company (9 danzatori
Presentato il 31. TRIESTE
FILM FESTIVAL, 17-23 GENNAIO
TRIESTE
30+1: dopo i festeggiamenti – speriamo non troppo
autocelebrativi – del trentennale dell’anno scorso,
il   Trieste    Film   Festival,     diretto    da  Fabrizio
Grosoli e Nicoletta Romeo, si tuffa in un nuovo decennio,
facendo tesoro della propria storia (iniziata alla vigilia
della caduta del Muro di Berlino) ma allo stesso tempo
rimettendosi in gioco con la freschezza di una nuova prima
volta. Il giro di boa è compiuto, adesso si continua a nuotare
“sincronizzando” – proprio come fanno le campionesse della
Triestina Nuoto nella sigla firmata da Thanos Anastopoulos –
le anime del festival, tra omaggi e scommesse, azzardo e

memoria.

Mai così numerosi come quest’anno, i “maestri” si affacciano
sin dall’apertura, affidata all’anteprima italiana del nuovo
film di un autentico mito della storia del cinema, Terrence
Malick: girato interamente in Europa, LA VITA NASCOSTA –
HIDDEN LIFE (presentato in concorso all’ultimo Festival di
Cannes, e nelle nostre sale dal 9 aprile distribuito da The
Walt Disney Company Italia) racconta la storia vera di Franz
Jägerstätter, un contadino austriaco che – richiamato alle
armi durante la Seconda guerra mondiale – rifiutò di giurare
fedeltà a Hitler, e per questo fu condannato a morte
nell’agosto del 1943. “Un film – spiegano i direttori
artistici del TsFF – che ci riguarda da vicino, non solo in
senso geografico, e che dopo alcune opere molto intime riporta
l’autore di La sottile linea rossa a misurarsi con la Storia
del Novecento”.

A chiudere il festival sarà invece Corneliu Porumboiu, uno dei
nomi più eccentrici emersi dalle file del cosiddetto “nuovo
cinema rumeno”: ambientato tra Bucarest e le Canarie – più
precisamente La Gomera, l’isola che in originale dà il titolo
al film – il suo FISCHIA! (prossimamente nelle sale italiane
con Valmyn) è un noir insolito e sorprendente, che reinventa
tutti gli archetipi del genere (il poliziotto corrotto, la
femme fatale irresistibile) con un gusto e un umorismo
personalissimi. Non deve stupire, quindi, il calore con cui il
film è stato accolto dalla critica internazionale l’anno
scorso a Cannes, e l’attesa per la masterclass aperta al
pubblico che Porumboiu terrà a Trieste.

Nucleo centrale del programma si confermano i tre concorsi
internazionali                                   dedicati
a lungometraggi, cortometraggi e documentari: a decretare i
vincitori, ancora una volta, sarà il pubblico del festival.

Undici i film, tutti in anteprima italiana, che compongono
il Concorso internazionale lungometraggi. La (im)mobilità
sociale dell’Europa di oggi, fatta di migranti economici che
attraversano il continente, è tra i temi centrali: dalla
Brexit vissuta sulla propria pelle dai protagonisti bulgari
di KOT W SCIANIE (Un gatto nel muro / Cat in the Wall) di Mina
Mileva e Vesela Kazakova, già in concorso a Locarno, a NECH JE
SVETLO (Che sia fatta luce / Let There Be Light) di Marko
Škop, dove un muratore slovacco di ritorno a casa dalla
Germania scopre l’affiliazione del figlio ad un gruppo
paramilitare; e ancora l’OLEG di Juris Kursietis, macellaio
lettone che a Bruxelles cerca un buon salario e trova la
criminalità polacca; altrove la prospettiva è più intima,
persino “spietatamente” intima, come dimostra IVANA CEA
GROAZNICĂ (Ivana la Terribile / Ivana the Terrible) in cui la
regista e attrice Ivana Mladenović mette in scena – e in gioco
– le proprie vere fragilità, e i sentimenti sono al centro
anche     dell’emozionante       trittico     amoroso      del
serbo ASIMETRIJA (Asimmetria / Asymmetry) di Maša Nešković,
del viaggio di un padre e un figlio in lutto nel
bulgaro BASHTATA (Il padre / The Father) di Kristina
Grozeva e Petar Valchanov, del matrimonio giunto (forse) al
capolinea in MONȘTRI. (Mostri. / Monsters.) del rumeno Marius
Olteanu, dell’amore clandestino raccontato dalla russa Larisa
Sadilova in ODNAŽDY V TRUBČEVSKE (C’era una volta a Trubčevsk
/ Once in Trubchevsk), del dolore vissuto da un intero
villaggio per la scomparsa       di   OROSLAN,   girato   dallo
sloveno Matjaž Ivanišin.

Per        finire,        due       grandi        ritratti
femminili: LILLIAN dell’austriaco Andreas Horvath, il lungo
viaggio di un’emigrante bloccata a New York per tornare in
Russia, un road movie – liberamente ispirato alla
straordinaria storia vera di Lillian Alling – che si fa
cronaca di una lenta sparizione; e ZANA di Antoneta Kastrati,
che nel Kosovo di oggi riflette sui traumi della guerra e su
una società patriarcale che ancora condiziona pesantemente la
libertà delle donne.

Molte anche le proposte Fuori concorso, spesso all’insegna del
genere: due “polar”, il crepuscolare HEIDI di Cătălin
Mitulescu, l’ultimo caso di un agente alla vigilia della
pensione che nella periferia di Bucarest deve trovare due
prostitute disposte a testimoniare in un caso di mafia, e il
corale V KRAG (La ronda / Rounds) di Stephan Komandarev, che
intreccia le storie di tre squadre di polizia di pattuglia
nella notte di Sofia. Due commedie: l’italiano PARADISE UNA
NUOVA VITA di Davide Del Degan (presto nelle sale distribuito
da Fandango), dove un errore burocratico riunisce tra le nevi
del Friuli, con esiti inattesi e paradossali, un testimone di
giustizia sotto protezione e il killer di mafia contro cui ha
testimoniato;      e    la    prima    “commedia      zombie”
balcanica, POSLJEDNJI SRBIN U HRVATSKOJ (L’ultimo serbo in
Croazia / The Last Serb in Croatia) di Predrag Ličina; infine,
due opere prime: ZGODBE IZ KOSTANJEVIH GOZDOV (Storie dai
boschi di castagne / Stories from the Chestnut Woods)
di Gregor Božič, che mescola suggestioni letterarie (Cechov e
le fiabe della Slavia veneta) e fascinazione per luoghi
dimenticati (le Valli del Natisone, al confine tra l’Italia e
l’odierna Slovenia), e MOI DUMKI TICHI (I miei pensieri sono
silenziosi / My Thoughts Are Silent) dell’ucraino Antonio
Lukič, che si muove tra dramma e commedia per raccontare
l’ultima chance del giovane Vadym di lasciarsi alle spalle
tutto e trasferirsi in Canada.

E.L.

Ritorna la Rassegna L’ENERGIA
DEI LUOGHI 5° Edizione – 2°
Parte – dal 12 gennaio al 29
febbraio 2020 organizzata
dall’associazione culturale
CASA C.A.V.E di Visogliano
Prende il via dal Comune di Duino Aurisina (Ts), domenica 12
gennaio 2020, la seconda parte della Rassegna “L’Energia dei
Luoghi” – 5° edizione” con importanti appuntamenti organizzati
dall’associazione culturale CASA C.A.V.E di Visogliano, nei
mesi di gennaio e febbraio, a Visogliano, Ceroglie, Sistiana,
Cervignano del Friuli e a Gorizia con la grande mostra
internazionale “EVVI UN’ALTRA PROSPETTIVA…“, ideata da Massimo
Premuda e co-curata con Eva Comuzzi. La Rassegna si conclude
sabato 29 febbraio, a Duino, con il Seminario NUOVE
DIMENSIONI, aperto a tutti, a cura della fisica Marina Cobal,
con importanti presenze internazionali del mondo dell’arte e
della scienza.

                      Il primo appuntamento della Rassegna
                      “L’Energia dei Luoghi” è previsto
                      domenica 12 gennaio 2020, allo
                      StudioMima di Visogliano n.1 con la
                      sezione SUONI E VISIONI. Alle ore 18.00,
                      è in programma l’inaugurazione mostra
                      fotografica “La terra vista dalla terra
                      – Lookdownart” del danese Steffen A.
                      Andersen,    un   artista    che  pone
                      particolare attenzione alla luce e alla
                      composizione delle forme e dei colori,
                      ricercando sentimenti di meraviglia,
mistero e fiaba in una nuova fotografia impressionista.

La mostra – visitabile sino al 19/01/2020 – dalle 18.00 alle
20.00 sarà accompagnata dall’intervento musicale della
pianista Beatrice Zonta, una grande prova di sensibilità e
abilità sull’antico Pokorni, pianoforte viennese, di fine
Ottocento.
Alle ore 19.00, seguirà l’incontro ”La scienza di Leonardo Da
Vinci: Platone all’incontrario” con il violoncellista Riccardo
Pes e il fisico Fabrizio Cocetti, ricercatore dell’Istituto E.
Fermi di Roma e presso il CERN di Ginevra. L’evento è
organizzato in collaborazione con l’associazione PianoFVG,
nell’ambito del Progetto “Quaderni Leonardiani”. La lectio
musicalis coniugherà la Musica, considerata da Leonardo
sorella minore della Pittura, con il sapere della Scienza e
della    Filosofia.      L’incontro     sarà    accompagnato
dall’installazione “Dodecafonia per il pianeta – Non sei mai
troppo piccolo per fare la differenza” di Fabiola Faidiga e
Madia Cotimboe sarà proiettato il video “Osserva” a cura di
Federica Pagnucco, Sara Beinat, Matteo Sabbadini.

Presso lo Studio Mima, continuerà in settimana il programma di
“SUONI E VISIONI”, a cura di Beatrice Zonta, con i seguenti
appuntamenti, sempre alle ore 19.00: Mercoledì 15 gennaio,
“Giovani pianisti” esibizione di alcuni allievi dell’istituto
musicale Glasbena matica. Venerdì 17 gennaio,”Musica
d’operetta e non solo…” con il soprano Daria Ivana Vitez.
Domenica 19 gennaio,“Artquiz“ indovinelli sull’arte e la
cultura.

Canto libero: una serata a
Trieste con la magia della
musica di Mogol & Battisti
(photo by smartphone -credits Dario
            Furlan)

Canto libero, lo spettacolo omaggio alle canzoni di Mogol &
Battisti è ritornato a Trieste sabato scorso nell’ambito del
“Teatri Tour 2019-2020” ed è stato accolto da un Politeama
Rossetti gremito all’inverosimile e desideroso di godere di
una serata all’insegna della musica che ha accompagnato parte
della nostra esistenza: le canzoni, o meglio, le poesie
scritte da Mogol e magnificamente interpretate da Lucio
Battisti; canzoni create dal sodalizio artistico più creativo
della nostra nazione (Mogol & Battisti, appunto) che nella
riproposizione di Canto libero acquistano una magia
particolare.

Chiariamo subito che Canto libero non è uno spettacolo di una
cover band che cerca di riproporre fedelmente i brani del
binomio Mogol & Battisti ma piuttosto un gruppo di musicisti –
10 elementi, capitanati da Fabio “Red” Rosso – che con degli
arrangiamenti personali intendono dare un’impronta esclusiva
alle canzoni di Battisti senza stravolgerle ma, anzi,
esaltarne il sound originariamente alla base delle loro linee
melodiche. I brani di Battisti vengono quindi rinnovati e
proposti sotto una nuova veste, riarrangiati con influenze
marcatamente rock, blues ed anche soul, influenze che si
possono riscontrare con un ascolto attento dei brani originali
di Lucio Battisti – un innovatore ed un precursore per quanto
riguarda gli stili musicali ed i generi interpretati – e che
vengono qui esaltate da un’esecuzione intensa e prorompente.

  Fabio “Red” Rosso

Accade quindi che ai concerti di Canto libero, anche per i più
appassionati, a volte non sia semplice individuare dalle prime
note il brano che la band inizia a suonare, per poi
sorprendersi nel riconoscerlo alcuni accordi dopo ed
apprezzarne l’arrangiamento. I brani di Battisti acquisiscono
così una freschezza ed un dinamismo coinvolgenti pur se
eseguiti con strumentazione prevalentemente dell’epoca.
La serata triestina è stata aperta con uno dei tanti
bellissimi brani di Battisti: Amarsi un po’, e immaginiamo che
chi ha assistito allo spettacolo per la prima volta sia
rimasto un attimo disorientato dalla timbrica del vocalist
Fabio Rosso che nulla ha a che vedere con quella di Lucio
Battisti (almeno nell’esecuzione di questo brano) per poi
ricredersi ed approvarne pienamente l’interpretazione. Fabio è
il “trascinatore” della band ma soprattutto del pubblico, con
il suo carisma riesce a pilotarlo per fargli fare quello che –
ma sopratutto il pubblico – vuole: divertirsi e cantare sulle
note della musica meravigliosa di Lucio Battisti.
Fabio Rosso, leader della band e trascinatore del
  pubblico

Sono stati proposti molti brani dell’enorme produzione di
Lucio (20 solo gli album pubblicati da studio, senza contare
il resto, ndr), da Con il nastro rosa a Il nostro caro angelo,
da E penso a te a Si, viaggiare, passando per Fiori rosa,
fiori di pesco e Nessun dolore (con tutto il teatro in piedi a
ballare) e tanti altri ancora per oltre due ore di splendida
musica ed emozioni culminate in quello che Fabio Rosso ha
definito (e come dargli torto?) il più bel brano di Lucio
Battisti: La canzone del sole, uno struggente e poetico
ricordo delle infatuazioni giovanili e dei loro risvolti.
Notevoli le prestazioni della band sul palco, oltre a Fabio
“Red” Rosso alla voce, avevamo Giovanni Vianelli al pianoforte
e alla direzione musicale, Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi
Di Campo alle chitarre, Alessandro Sala al basso, Jimmy Bolco
alla batteria e Marco Vattovani alle percussioni, Luca Piccolo
alle tastiere e, per finire, le splendide voci delle coriste
Joy Jenkins e Michela Grilli esibitesi con maestria anche
singolarmente.
Michela Grilli e Joy Jenkins (photo by smartphone –
  credits Dario Furlan)

La serata è stata anche allietata da un fuori programma: il
compleanno di Fabio Rosso ricordato da alcuni spettatori in
sala che hanno srotolato uno striscione di auguri e celebrato
da tutto il pubblico che per una volta si è reso interprete di
un brano nei confronti del cantante della band (tanti auguri,
ovviamente) fra lo stupore e l’emozione.

  (photo by smartphone – credits Dario Furlan)

C’è stato anche spazio per la solidarietà con l’intervento di
Bruna Scaggiante della sezione della LILT (Lega italiana per
la Lotta contro i Tumori) di Trieste che ha ricordato
l’impegno di Canto libero nei confronti dell’associazione ed
ha esortato il pubblico in sala ad una maggiore attenzione
verso le persone meno fortunate. Sulle note di Arrivederci a
questa sera si è chiuso un concerto con un tuffo nel passato
indimenticato e indimenticabile delle canzoni di Mogol &
Battisti ma con l’attualità delle interpretazioni di Canto
libero.
(credits Francesco Chiot)

Queste le prossime date del tour:

GENNAIO 2020
• giov 09: VERONA, Teatro Nuovo
• ven 10: VERONA, Teatro Nuovo
• sab 11: PESCARA, Teatro Massimo

FEBBRAIO 2020
• ven 21: BELLUNO,   Teatro   Comunale
• sab 22: CREMONA,   Teatro   Ponchielli
• giov 27: BIELLA,   Teatro   Odeon
• ven 28: SONDRIO,   Teatro   Sociale

MARZO   2020
• ven   06: PADOVA, Multisala PIO X
• sab   07: ANCONA, Teatro delle Muse
• dom   08: PORDENONE, Teatro Verdi
• ven   27: LECCO (CO), Teatro Cenacolo Francescano
• sab   28: ALESSANDRIA, Teatro Alessandrino

APRILE 2020
•   ven 03: BERGAMO, Teatro Colognola
•   sab 04: PINEROLO (TO), Teatro Sociale
•   giov 16: MODENA, Teatro Storchi
•   ven 17: SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP), PalaRiviera

MAGGIO 2020
• giov 07: UDINE, Teatro Giovanni da Udine

        Servizio Dario Furlan, foto Francesco Chiot/Dario Furlan
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