PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO - LUGLIO - AGOSTO2019 ANNO XXIX n. 7

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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO - LUGLIO - AGOSTO2019 ANNO XXIX n. 7
PARROCCHIA
                        SANTA MARIA MAGGIORE
                         MONTE SANT’ANGELO
VOCE della COMUNITÁ
                      MENSILE DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE
                             CULTURALE E RELIGIOSO

                                           ANNO XXIX n. 7   -8
                                LUGLIO - AGOSTO2019
PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO - LUGLIO - AGOSTO2019 ANNO XXIX n. 7
INDICE
Notte di Stelle e di Poesia (a cura di Rosa di Padova)   p. 3

San Gaetano Thiene(a cura di Tonino Falcone)             p. 8

Estate montanara (di Ernesto Scarabino)                  p. 14

4 risate (di Guglielmo Ferosi)                           p. 18

Direttore responsabile: don Leonardo Petrangelo

Comitato di redazione:
Ernesto Scarabino
Rosa di Padova
Guglielmo Ferosi
Antonio Falcone
Matteo Armillotta

Foto: vari siti web; archivio Ernesto Scarabino.

Ciclostilato in proprio. Ad uso interno.
PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO - LUGLIO - AGOSTO2019 ANNO XXIX n. 7
La Voce della Comunità

                   NOTTE DI STELLE E DI POESIA
                                                                        a cura di Rosa di Padova

Il cielo stellato di agosto e la                   una trasposizione nel nostro dialetto de
meravigliosa facciata di Santa Maria               “Il sabato del villaggio” di Giacomo
Maggiore hanno fatto da cornice allo               Leopardi. In questa opera Giovanni De
spettacolo di teatro e musica allestito dal        Cristofaro riesce a ricreare immagini
Gruppo Teatro Monte – Li Sammecalere               poetiche ispirate dai nostri luoghi, dalla
per rendere omaggio al poeta e scrittore           nostra gente, dalle nostre tradizioni. Così
Giovanni De Cristofaro.                            “ladonzelletta” diventa “la cafuncedda”,
Le poesie, i canti, i racconti del nostro          “la quatrera” che “pensa ca crematina è
autore hanno incantato il numeroso                 festa e ce hadda mette sust’e ‘nnidde,
pubblico che si è lasciato coinvolgere e           recchin’      a      campanidde”;        la
trascinare dalla magia dei versi e dei             “vecchiaredda” chiacchiera “accuste alli
suoni, esibiti con maestria e sentimento           cummere” che qui hanno dei nomi
dagli attori e dai musicisti.                      propri di donne realmente vissute a
È stata una piacevole occasione per                Monte Sant’Angelo: “ Teresuccia,
scoprire o approfondire la figura di               Custanza Felaseta, Seppuzza Turceniddo,
Giovanni De Cristofaro che, come più               Carmusina”. A suonare la campana che
volte evidenziato, è da ritenersi “voce            già rimanda al dì di festa ci pensa
letteraria della comunità di Monte                 “Tutubetto”, il sagrestano del nostro
Sant’Angelo accanto a quelle degli altri           Santuario, mentre nella piazzetta “’na
nostri grandi Giovanni Tancredi e Ciro             frotta de quatrere scioca allu curlo e
Angelillis”.                                       vurla”.
Tutti i testi interpretati e accompagnati           “Lu cafone, stracquo e strutto, ‘ntla
da opportune introduzioni del prof.                cucina ce assetta e mange la menestra cla
Franco Nasuti, ideatore e regista                  famigghia” e quando, ormai tardi, “la
dell’evento,     hanno        permesso     a       ‘llorgia a Sangeseppe ‘ntinne l’ore…” si
personaggi, fatti, atmosfere di un tempo           sente da “’nu juso”, un rumore
passato di rivivere tra di noi per suscitare       “demastredasce”:      è    Carluccio,    il
non sentimenti di malinconia o di                  falegname, che nella sua bottega “cla
rimpianto, ma di amore e di speranza per           lanterna allisce, spacca, sega, ‘nchiove e
la nostra terra garganica.                         schiove, e vole ca fenisce ‘nta l’alva
Particolarmente emozionante è stata la             crematina la fatia”.
recitazione della lirica “Lu sabet’ e sera”,

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Anche qui i personaggi assumono nomi e             canzoni, di risate spensierate che, come
sembianze di persone reali, donne e                un ricamo col filo d’argento, lasciano
uomini che lo scrittore all’epoca                  intravedere       un    futuro     radioso,
incontrava quotidianamente, ma che                 sicuramente più felice del tempo
anche a noi oggi sembra quasi di                   presente.
“scorgere” nelle nostre piazzette, nei              “Gioventù bella, gioventù de fede
nostri vicoli, nelle casette bianche con le        ‘gni riso è ‘na canzone
porte ormai sempre chiuse o nelle tante            ‘nu rechemo d’arginto, ‘nu felone
chiese, eterne testimoni di una comunità           de speranza c’avvampa anema e core”.
nata grazie alla fede cristiana portata, un        Non ci sono moniti volti a non farsi
giorno, dall’Angelo Michele.                       cogliere dall’ansia di raggiungere presto
Il testo in vernacolo si conclude con              l’età adulta, nella quale i sogni
l’immagine di una giovane donna che                inevitabilmente si infrangono con la
attende impaziente il ritorno dai campi            dura e triste realtà. De Cristofaro sceglie
del proprio amato e “Felice e cor                  di lasciare che la speranza in un domani
cuntente,      l’amore     ‘mparaviso     la       di festa nutra e infiammi sempre l’animo
straporta”.                                        dei giovani.
Gli ultimi versi sono un inno all’età della
giovinezza, colma di promesse, di allegre

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Forse sarebbe opportuno e davvero                 studio e alla divulgazione delle nostre
stimolante promuovere nelle scuole la             radici e della nostra identità, attraverso
conoscenza dei testi di De Cristofaro e di        progetti teatrali e artistici che hanno
tanti altri autori e letterati del nostro         visto spesso il coinvolgimento di tanti
Gargano, attraverso la creazione di               giovani studenti.
laboratori per la ricerca, lo studio e la
valorizzazione del nostro patrimonio
culturale che, in tutti i suoi aspetti            In omaggio alla nostra Madonna degli
(ambientale,                monumentale,          Angeli, proponiamo questa breve ma
demoetnoantropologico…), costituisce              toccante poesia di Giovanni De
una inestimabile eredità da conoscere e           Cristofaro …
far conoscere, da riconquistare e
arricchire con lo sguardo rivolto al              Regina Angelorum
futuro e non solo al passato.
                                                  Quanno T’ammiro ‘mmizz’ all’Angiulicchie
Un meritato plauso va al Gruppo Teatro
                                                        me crenzo ca lu Manto, tutto stelle,
Monte - Li Sammecalere, con                             è l’Arca cchiú secura. Arc’a nicchie
l’instancabile Franco Nasuti e i suoi                   pe cuddo ca c’è sperso ‘ntli stradelle
preziosi collaboratori: Matteo Gabriele,
Giovanni Lauriola, Francesco Saverio              furete de lu munno ‘ngannatore.
                                                          Curre, Mamma de l’Angiulicchie, curre
Prezioso, Vincenzo Trotta, Matteo
                                                          adonne abbanduneto e sulo more
Trufini, per la emozionante serata, ma                    lu mescredente. A tutte Tu seccurre.
soprattutto per la grande passione
dedicata da più di quarant’anni allo              O Regina de l’Angele ‘nucente
                                                         appicceme lu fuco cchiú cucente.

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Note biografiche su Giovanni De                  muntanere” (Chi lo dice? Proverbi, modi
Cristofaro                                       di dire e soprannomi montanari, 1943),
Nato a Monte Sant’Angelo l’11 ottobre            “L’appuntamente”         (L’appuntamento,
1886, Giovanni De Cristofaro studia a            1955), “’Mmizzo la streda” (Sulla strada,
Napoli, dove consegue la maturità                1957), “La lampa de la fede” (La lampada
classica al Liceo-Ginnasio “Genovesi” nei        della    Fede,     1959),     “L’Oro      de
primi anni del secolo, per poi iscriversi        Sammechele” (Il tesoro di San Michele,
alla facoltà di lettere dell’Università          1959), “A mezza tappa de la delatà” (Nel
partenopea. Ritornato nella città natale         mezzo del cammino di nostra vita,
per assistere la propria famiglia dopo la        Dall’inferno di Dante Alighieri, 1959),
morte improvvisa del padre, vince un             “Lu sabetè sere” (Sabato del Villaggio, da
concorso come impiegato comunale,                G. Leopardi, 1959). Con “Racconti del
giungendo ad occuparvi il ruolo di               Gargano” nel 1965 vince il primo premio
segretario dell’E.C.A. (Ente Comunale di         al concorso nazionale de “La penna
Assistenza) e di vice-ragioniere capo.           d’oro” indetto dal Convivio letterario di
La sua ricca produzione - edita e inedita        Milano.
- comprende poesie, racconti, testi              De Cristofaro nelle sue opere descrive e
teatrali in dialetto di Monte Sant’Angelo        racconta il suo paese d’origine,
e in italiano. Tra le sue opere: “Anema          “esplorato attraverso il cielo della vita e i
nova” (Anima nuova, 1927), “A cor’ a             suoi rituali: Natale, vendemmia,
core” (Cuore a cuore, 1929), “Chi lu             pellegrinaggi     alla     Sacra     Grotta
dice? Prudebbie, addite e soprannome

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dell’Arcangelo, i personaggi, gli oggetti e       storia paesana egli si è mosso con
gli eventi ordinari e straordinari”.              impegno di artista e precisione di
Altro aspetto importante della vita di de         scienziato”. Ciro Angelillis invece, in
Cristofaro è sicuramente il suo impegno           una lettera del 1928, dice: “… sono
per la valorizzazione delle tradizioni            davvero lieto di constatare che la nostra
popolari attraverso il gruppo folcloristico       Monte Sant’Angelo ha un artista vero e
di Monte Sant’Angelo, “La Pacchianella”,          proprio di letteratura vernacola sia in
fondata nel 1923 e da lui diretto per             prosa che in verso e che tu possiedi tutte
molti anni fornendo diversi testi delle           le qualità per rappresentare es esprimere
canzoni presentate in tanti concorsi              l’anima viva e schietta della nostra
nazionali e internazionali riscuotendo            comunità con tutta la gamma delle sue
premi e consensi unanimi.                         passioni e dei suoi sentimenti…”.
Il Prof. Fichera, nella presentazione di          De Cristofaro muore ad Aosta il 12
“Racconti del Gargano” parla di De                luglio 1969, ma le spoglie riposano dal
Cristofaro come “il massimo interprete            2002 nel cimitero della città natale.
del folclore. Allo studio della piccola

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Il Santo del Mese
a cura di Tonino Falcone
                         “San Gaetano Thiene”
Gaetano Thiene è stato un presbitero
italiano, fondatore dell'Ordine dei
chierici regolari teatini; nel 1671 è stato
proclamato santo da papa Clemente X ed
è detto il Santo della Provvidenza.
Nascita: 1 ottobre 1480, Vicenza;
       Decesso: 7 agosto 1547, Napoli.
Nome completo: Cajetan. Etimologia:
Gaetano = nativo di Gaeta, dal latino.
Venerato da: Chiesa cattolica; Patrono
dei Disoccupati
Sepoltura: Basilica di San Paolo
Maggiore, Napoli.

Di origine nobiliare, nacque a Vicenza            allo stato ecclesiastico, senza però farsi
nel 1480 dal conte Gasparo e da Maria da          ordinare sacerdote, perché non si sentiva
Porto che erano dei pii genitori. Gli fu          degno.
dato il nome di Gaetano in onore di un            Nel 1505, animato da grande spirito
suo zio, famoso canonico e professore             religioso, Gaetano si fece promotore
all'Università di Padova, nativo di Gaeta.        dell'edificazione della chiesa di Santa
Perse in giovanissima età il padre, morto         Maria Maddalena a Rampazzo nella
nel 1492, e la sua educazione venne               tenuta di famiglia, tuttora esistente e che
curata dalla madre che, fin dai primi             è ancora oggi la parrocchia del luogo.
istanti di sua vita, lo consacrò alla B.          Pur essendo avvocato, Gaetano non
Vergine, e fatto più grandicello gli              esercitò mai tale professione, preferendo
impartì una sana istruzione religiosa.            indirizzarsi verso lo stato di religioso.
Ad esempio di Gesù adolescente,                   Entrò infatti subito nello stato clericale
Gaetano, mentre cresceva nello spirito,           ricevendo la tonsura da Pietro Dandolo,
faceva pure gran profitto nello studio.           vescovo di Vicenza; il suo desiderio di
Studiò diritto all'Università di Padova e         divenire sacerdote era, però, contrario a
il 17 luglio 1504 a soli 24 anni conseguì         quello di sua madre che, avendo già
la laurea in utroque iure ("nell'uno e            perduto due figli maschi, aveva riposto
nell'altro diritto": formula che veniva           in lui le speranze di veder proseguire nel
utilizzata nelle prime università europee         tempo la famiglia.
per indicare i dottori laureati in diritto        Nel 1507 si stabilì a Roma, dove prese
civile e in diritto canonico). Si dedicò          dimora assieme al futuro cardinale

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Giovanni Battista Pallavicini, vescovo di          scoraggiò per la miseria morale che
Cavaillon, presso la chiesa di San                 vedeva; egli ripeteva: “Roma un tempo
Simeone ai Coronari. Gli furono concessi           santa, ora è una Babilonia”; invece di
poi i benefici ecclesiastici delle chiese di       fuggire e ritirarsi in un eremo, da uomo
Santa Maria di Malo e Santa Maria di               intelligente e concreto, passò all’azione
Bressanvido. Presso la Curia Romana                riformatrice, cominciando da sé stesso;
ricoprì gli incarichi di scrittore delle           incoraggiato da una suora agostiniana
lettere    pontificie    e     protonotario        bresciana Laura Mignani, che godeva di
apostolico ed ebbe un ruolo notevole nel           fama di santità.
riportare la pace tra la Santa Sede e la
Repubblica di Venezia, dopo la guerra
della Lega di Cambrai (guerra della Lega
di Cambrai, 1508 – 1516, fu uno dei
maggiori conflitti delle guerre d'Italia del
XVI secolo iniziato con l'intento
primario di arrestare l'espansione della
Repubblica di Venezia nella penisola
italiana).
Si guadagnò la stima di papa Giulio II
(216º papa, Albisola superiore 5
dicembre 1443 - Roma 21 febbraio
1513), di cui divenne subito segretario
particolare. Il Papa in un breve si rivolse
a Gaetano come a un "figlio diletto" e
"nostro famigliare".
Ebbe l’incarico di scrittore delle lettere
pontificie, ufficio questo che gli diede
l’opportunità di conoscere e collaborare
con tante persone importanti.                      A Roma, Gaetano si iscrisse all'Oratorio
Siamo nel periodo dello splendore                  del Divino Amore e partecipò
rinascimentale, che vede concentrati a             attivamente alle riunioni che si tenevano
Roma grandi artisti, intenti a realizzare          nella chiesa di Santa Dorotea presso
quanto di più bello l’arte era in grado di         l'Ospedale di San Giacomo degli
offrire, e che ancora oggi il Vaticano e           Incurabili. Ottenuta una particolare
Roma offrono all’ammirazione del                   dispensa da papa Leone X, tra il 27 e il 29
mondo; nel contempo però la vita                   settembre 1516 ricevette gli ordini
morale della curia papale, del popolo e            minori e il diaconato; Nel settembre
del clero, a Roma come altrove, non                1516 a 36 anni, accettò di essere ordinato
brillava certo per santità di costumi.             sacerdote, ma solo a Natale di
Gaetano non si lasciò abbagliare dallo             quell’anno, volle celebrare la prima
splendore della corte pontificia, né si            Messa nella Basilica di S. Maria

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Maggiore. In una lettera scritta a suor            riformare il clero e di restaurare e
Laura Mignani, Gaetano confidò che                 applicare una regola primitiva di vita
durante la celebrazione della Messa, gli           apostolica; papa Clemente VII, con il
apparve la Madonna che gli depose tra le           breve Exponi nobis (24 giugno 1524)
braccia il Bambino Gesù; per questo egli           permise loro di prendere i voti e
è raffigurato nell’arte e nelle immagini           condurre vita fraterna in comunità e il
devozionali con Gesù Bambino tra le                14 settembre successivo, nella basilica di
braccia.                                           San Pietro, Gaetano e i suoi compagni
Fece ritorno nella sua nativa Vicenza nel          fecero la loro professione nelle mani del
1519; entrò nella compagnia dei Santi              vescovo di Caserta Giovan Battista
Clemente e Girolamo e ristrutturò                  Boncianni, delegato papale.
l'ospedale della Misericordia; trasferitosi        Pur non essendo questo il loro proposito,
a Verona, si aggregò alla compagnia del            Gaetano e i compagni andarono a
Santissimo Corpo di Cristo e, poi a                costituire un nuovo ordine religioso, il
Venezia, nel 1520 fondò alla Giudecca in           primo degli ordini di chierici regolari
Venezia l’Ospedale degli Incurabili.               sorti    durante      il   periodo   della
Instancabile nel suo ardore di apostolato          Controriforma; essendo Gian Pietro
e di aiuto verso gli altri,                        Carafa vescovo di Chieti (in latino
In seguito, ispirato dal Signore a                 Theate), i membri dell'ordine vennero
riformare i costumi sia del popolo che             detti teatini. I suoi chierici non devono
del clero, si recò nuovamente a Roma e lì          possedere niente e non possono neanche
iniziò la sua opera. Unitosi ad alcuni suoi        chiedere         l’elemosina,      devono
ferventi compagni, compose alcune                  accontentarsi di ciò che i fedeli
regole per presentarle al Papa.                    spontaneamente offrono e di quanto la
Nel 1524 ne ottenne l'approvazione, e              Provvidenza manda ai suoi figli; con le
Pietro Caraffa, che salì poscia al trono           parole di Gesù sempre presenti: “Cercate
pontificio col nome di Paolo III, fu il            prima il regno di Dio e la sua giustizia e
primo superiore della Congregazione                tutte queste cose vi saranno date in
testè fondata. Le basi della riforma erano         aggiunta”.
poste: molti sacerdoti entrarono a far             Gaetano e i suoi ormai dodici compagni
parte dei Chierici Regolari Teatini ed             subirono la prigionia durante il sacco di
operarono un gran bene in tutta la città.          Roma del 1527 nella Torre dell'Orologio
Poco tempo dopo, costretto a fuggire da            in Vaticano da dove riuscirono
Roma a cagione di una guerra, passò a              provvidenzialmente a fuggire per
Venezia dove fondò un suo convento.                Venezia, stabilendosi presso la chiesa di
Tornò a Roma nel 1527; assieme a Gian              San Nicola dei Tolentini; il 14 settembre
Pietro Carafa (futuro papa Paolo IV),              1527 Gaetano venne eletto preposito
Bonifacio de' Colli e Paolo Consiglieri,           generale dell'ordine.
suoi compagni all'Oratorio del Divino              Nel 1533, insieme a Giovanni Marinoni,
Amore, decise di formare una nuova                 si recò a Napoli per fondarvi una casa
fraternità di sacerdoti con il fine di             dell'ordine; il viceré Pedro de Toledo,

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nel 1538, concesse loro la basilica di San          L’opera che più l’aveva assillato nella sua
Paolo Maggiore. Napoli fu il campo delle            vita, era senza dubbio la riforma della
sue ultime fatiche apostoliche: questa              Chiesa, al contrario del contemporaneo
città ha pure la gloria di possedere il suo         Martin Lutero, operò la sua riforma dal
corpo ed il principale convento da lui              basso verso l’alto, formando il clero e
fondato. Fondò ospizi per anziani,                  dedicandosi all’apostolato fra i poveri, i
potenziò l’Ospedale degli Incurabili,               diseredati e gli ammalati, specie se
fondò i Monti di Pietà, da cui nel 1539             abbandonati.
sorse il Banco di Napoli, il più grande             A quanti gli facevano notare che i
Istituto bancario del Mezzogiorno;                  napoletani non potevano essere così
suscitò nel popolo la frequenza assidua             generosi negli aiuti, come i ricchi
dei sacramenti, stette loro vicino durante          veneziani, rispondeva: “E sia, ma il Dio
le carestie e le ricorrenti epidemie come           di Venezia è anche il Dio di Napoli”.
il colera, che flagellarono la città in quel
periodo, peraltro agitata da sanguinosi             San Gaetano da Thiene è la
tumulti.                                            testimonianza di quanto la Chiesa nei
Per ironia della sorte, fu proprio il               secoli, attraverso i suoi figli, sia stata
teatino cofondatore Giampiero Carafa,               sempre all’avanguardia e con molto
divenuto papa Paolo IV a permettere che             anticipo sul potere laico, nel realizzare,
nell’Inquisizione, imperante in quei                inventare e gestire opere di assistenza in
tempi,        si      usassero       metodi         tutte le sue forme per il popolo, specie
diametralmente opposti allo spirito della           dove c’è sofferenza. Ecco così i Monti di
Congregazione teatina, essenzialmente               Pietà per giusti prestiti ed elargizioni,
mite, permissiva, rispettosa delle altre            l’istituzione degli ospedali, orfanotrofi,
idee.                                               ospizi, lebbrosari, ecc. a cui ieri come
E quando le autorità civili vollero                 oggi i governanti più avveduti e non
instaurare nel Viceregno di Napoli, il              ostili, hanno dato il loro consenso o il
tribunale dell’Inquisizione, il popolo              prosieguo, anche se a distanza a volte di
napoletano (unico a farlo nella storia              molto tempo.
triste dell’Inquisizione in Europa) si              A Napoli Gaetano curò la formazione dei
ribellò; la repressione spagnola fu                 sacerdoti impegnati nel locale ospedale
violenta e ben 250 napoletani vennero               degl'Incurabili; fu corettore della
uccisi, per difendere un principio di               compagnia dei Bianchi (scopo della
libertà.                                            Compagnia era di – “procurare la salute
Gaetano in quel triste momento, fece di             dell’anima di quelli che sono a morte
tutto per evitare il massacro e quando si           condannati, et visitare i miserabili
accorse che la sua voce non era ascoltata,          imprigionati e gli spedali de li ammalati,
offrì a Dio la sua vita in cambio della             e quelli spetialmente di mali incurabili
pace; e due mesi dopo la pace ritornò               infermi”);
nella città partenopea.                             diresse il monastero delle domenicane
                                                    della Sapienza (fondato da Maria Carafa,

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sorella di Gian Pietro); guidò Maria               Nella piazza, come in altre zone di
Lorenza Longo nella fondazione delle               Napoli, vi è una grande statua che lo
monache Cappuccine; contrastò la                   raffigura; da secoli è stato nominato
diffusione delle dottrine eterodosse               compatrono di Napoli. Il suo è uno dei
introdotte in città da Bernardino                  nomi più usati da imporre ai figli dei
Ochino, Pier Martire Vermigli e Juan de            napoletani e di tutta la provincia.
Valdés.
Tra il 1540 e il 1543 fu preposito della           La sua memoria liturgica è fissata al 7
comunità teatina di Venezia, poi tornò a           agosto e nel 1673 la sua festa venne
Napoli. Già vicino a ricevere il premio, ai        estesa alla Chiesa universale. L'esempio
medici che lo consigliavano di lasciar le          di questo Santo ci ricorda l'insegnamento
penitenze, almeno nell'ultima ora, egli            di Gesù Cristo: «Beati i poveri di spirito,
rispondeva: « Il mio Signore e Salvatore è         perchè di essi è il regno dei cieli ».
morto sulla croce: lasciatemi almeno
morire sulla cenere », e dalla cenere
passò alla gloria dei Beati il 7 agosto
1547.
Egli venne beatificato il 23 novembre
1624 da papa Urbano VIII e proclamato
santo, con decreto del 12 novembre
1670, da papa Clemente X il 12 aprile
1671. Nella stessa cerimonia vennero
proclamati santi anche Rosa da Lima,
Luigi Bertrando, Francesco Borgia e
Filippo Benizi.
Il popolo napoletano non ha mai
dimenticato questo vicentino di Thiene,
venuto a donarsi a loro fino a morirne
per la stanchezza e gli strapazzi, in
un’assistenza senza risparmio e continua.
La piazza antistante la Basilica di S.
Paolo Maggiore è a lui intitolata, ma la
stessa    basilica,   per    secoli    sede
dell’Ordine, è ormai da tutti chiamata di
S. Gaetano; il suo corpo insieme a quello
del beato Marinoni, del beato Paolo
Burali e altri venerabili teatini è deposto
nella cripta monumentale, che ha un
accesso diretto sulla piazza, ed è meta di
continua devozione del popolo dello
storico e popoloso rione.

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PREGHIERA.                                          Preghiera a San Gaetano, protettore dei
                                                    disoccupati, da recitare oggi, per trovare
O glorioso S. Gaetano, che hai amato il             un lavoro
Signore con cuore puro ed ammirabile
distacco dal mondo, intercedi presso Dio,           Il Santo Voi siete della Provvidenza, così
affinchè noi pure, imitando le tue virtù,           comunemente acclamato, e ben a
possiamo raggiungere la gloria.                     ragione, se in vita vostra avete voluto
                                                    offrire singolarissimo esempio di assoluto
MARTIROLOGIO ROMANO.                                abbandono        alla    stessa    Divina
                                                    Provvidenza e voleste questo spirito
San Gaetano da Thiene, sacerdote, che a             trasfuso ne’ vostri figli riuniti a
Napoli si dedicò a pie opere di carità, in          glorificare il comune Padre Celeste che
particolare adoperandosi per i malati               l’esca fornisce in tempo opportuno.
incurabili, promosse associazioni per la            Arrossisco in verità della diffidenza mia,
formazione religiosa dei laici e istituì i          delle mie trepidazioni, dei miei timori,
Chierici regolari per il rinnovamento               con che feci ingiuria talvolta al Divin
della Chiesa, rimettendo ai suoi discepoli          Creatore e Provvidissimo Conservatore;
il dovere di osservare l’antico stile di vita       imploratemene quindi Voi stesso, o
degli Apostoli.                                     Gaetano gloriso, il perdono ed
È invocato come il "Santo della                     impetratemi il favore di non essere
Provvidenza". In occasione del IV                   giammai sollecito del dimane, come
centenario della sua nascita papa Pio XII           insegna anche a me il vostro Divin
sintetizzò la sua spiritualità definendolo          Maestro, e la grazia di adorare in umile
«...acceso apostolo del divino Amore e              silenzio le tracce delle superne
campione insigne dell'umana carità».                Provvidenze, sebbene al corto mio
                                                    vedere siano inconcepibili.

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Attualità
di Ernesto Sacarabino
                           “L’estate montanara”
Non è facile per me, uno dei cittadini              Forse questo accade dappertutto, ma
“molto        diversamente         giovani”         intanto l’armonica e fervida Monte
avventurarmi in questo argomento. Il                Sant’Angelo di un tempo, pur
rischio è di scivolare nella retorica, nei          nell’inevitabile umana dialettica dei
paragoni tra ieri ed oggi e nell’abuso di           diversi punti di vista, non esiste più. In
quella frase che fa soffrire chi la scrive e        anni non troppo lontani quassù, oltre
fa sorridere di commiserazione chi la               l’aria pura, si respirava l’intento
legge: “A quei tempi” o – peggio – “Ai              concorde almeno in uno scopo: fare in
miei tempi”.                                        modo (e non con le sole chiacchiere) che
Il            presente             contiene         la nostra singolare cittadina progredisse
contemporaneamente molte generazioni                in ogni senso e venisse sempre meglio
viventi, tutte formate in modo diverso e            apprezzata. E nacquero realizzazioni
con gusti diversi, divenute tali perché le          spesso divergenti, in lotta tra di loro, ma
mode della nostra società, in rapida corsa          tutte tendenti, sia pure da diversi punti
non si sa verso che cosa, cambiano di               di vista,      alla crescita del comune
anno in anno. E ciascuno ritiene che                prestigio già alto grazie al Santuario di S.
l’agire e le preferenze di quelli della sua         Michele. Per questo obbiettivo un vero e
età siano i migliori possibili. Così, nel           proprio benessere fisico ti derivava dal
giro di pochi anni, assistiamo a                    lavorare senza risparmio e lo facevano in
capovolgimenti drastici e radicali anche            tantissimi. Restando nel settore del
della vita cittadina. Per esempio, la               cosiddetto “dopolavoro” ed escludendo –
cosiddetta “movida”, cioè la vita                   per esempio – la riapertura dell’Ospedale
notturna dei giovanissimi e persino degli           faticosamente riconquistato e poi
adolescenti sarebbe stata impensabile per           miseramente abbandonato nelle mani
le generazioni nate in un tempo                     dei Manfredoniani, cito solo al volo i
abbastanza vicino.                                  “mitici” Raduni Folkloristici, tre bande
Tuttavia, discutendone talvolta, in una             musicali tra cui i simpaticissimi
conclusione sembra che ci troviamo tutti            “cafuncìdde”, tre o quattro gruppi folk,
d’accordo, almeno dai “quaranta” in su:             le feste degli studenti e degli universitari
l’egoismo ad oltranza, l’arrivismo e                con i carri allegorici e gli spettacoli
l’estrema cura nel perseguire i propri              autoprodotti, gli “Zecchini d’oro”
singoli interessi, certamente presenti              dell’Immacolata        Concezione,       gli
anche nel passato, ma oggi divenuti                 spettacoli di un certo livello realizzati
decalogo di vita, hanno danneggiato                 dall’AVIS e dal Centro ricreativo “S.
molto il senso della comunità cittadina.            Michele Arcangelo”, le squadre di calcio
                                                    giunte fino al grado della “promozione”

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(terzo gradino delle squadre di calcio),            L’estate      sembra     rompere       solo
complessi musicali, mostre, conferenze              apparentemente il cerchio della attuale
che vedevano come protagonisti non                  solitudine. Sono proprio quelli che
tanto “Soloni” espressamente invitati (e            ritornano a farti notare con rammarico
strapagati), ma diversi club a carattere            che “Monte non è più la stessa”. Lo
culturale-ricreativo animati da bravi e             scoprono bruscamente, lo avvertono “a
capaci professionisti, universitari e liceali       pelle”, mentre tu che ne assisti al
locali tipo la Pro Monte e l’ENAL: vere e           lentissimo declino giorno per giorno
proprie colonne motrici di un fervore               ormai ci sei tanto abituato che non te ne
creativo        cittadino     praticamente          accorgi più.
inarrestabile.      E     le   realizzazioni        Spesso vedendo le attività commerciali
“tiravano” poiché si notava benissimo               che chiudono o recandoti per acquistare
che la gente ci teneva a partecipare più            delle “cose” che prima c’erano ed ora
che a guardare ed applaudire, il più delle          non trovi più, provi sconforto ed
volte senza alcun compenso. Tutto a                 amarezza pensando che ti toccherà
gloria e vantaggio del “paese”, cioè della          “scendere a Manfredonia” pure per una
comunità intera, amici ed avversari (il             sciocchezza.
buon Mimino Palena ne sa qualcosa!).                Ammiro ed apprezzo l’ottimismo di
Oggigiorno, invece, si ha l’impressione             coloro che si affannano a pubblicare le
che per le strade della città dell’Angelo           foto più belle dei nostri angoli
soffi un vento gelido di egoismo e di               caratteristici e ne decantano la bellezza e
disinteresse. Saluti, qualche discorso su           l’esclusività, ma oggigiorno i ritmi e le
argomenti banali o di nessun conto. La              esigenze dell’attuale esistenza non
solita ipocrita domanda retorica: “Tutto            consentono di appagare il residente ed il
bene?.....” e poi ognuno tira dritto con le         visitatore con la sola vista. Un
sue gioie o i suoi problemi. Siamo                  particolare ricordo va ai cosiddetti
diventati tante cellule viventi ciascuna            “emigrati” che rientravano come per
per conto proprio, ristrette a famiglie o,          adempire ad un debito di fedeltà e di
al massimo, ai clan familiari. Così                 amore. Tutti. Proprio tutti. Per la gioia
d’estate pensi a quando i vicinati                  degli anziani genitori ancora in vita. Poi
cantavano e ballavano in allegria per le            questi hanno avuto dei figli, educati e
strade ed i vicoli attorno ai falò durante          vissuti in altri contesti, i quali, appena
le sere di agosto, fuori dalle basse casette        resisi conto della situazione, hanno
dove l’essenza della vita si concentrava            cominciato a chiedersi ed a chiedere:
nella cordialità e nella frugalità. E, più          “Ma che ci andiamo a fare laggiù?”.
avanti nel tempo, a quando si                       Specie se nel frattempo avevano stretto
moltiplicavano        spontaneamente       le       relazioni amorose nei luoghi di
attività citate. Circoli e comitati nei quali       residenza. Poi i genitori sono morti ed i
si intessevano e si intrecciavano anche i           loro nipoti hanno ancor meno
rapporti umani più belli e sinceri.                 considerato benevolmente i ritorni estivi
                                                    nella città degli antenati, convincendo i

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genitori stessi che era inutile ormai               vedono addosso un vestito nuovo
affrontare magari lunghi viaggi per una             acquistato altrove o se un falegname ti
questione solamente “sentimentale”. E               “spara” un prezzo da cui non vuole
meno male che c’è ancora una buona                  transigere nemmeno di un euro e poi
porzione di loro che “non molla” e ci fa            vede che l’opera l’hai affidata ad un altro
ricordare per poche settimane cosa era              che ti ha fatto risparmiare parecchio e
Monte Sant’Angelo nel passato. Ma                   con lo stesso risultato. E questo in ogni
consideriamo un “forestiero” che è                  campo.      Nello     spettacolo,     nelle
venuto attirato dalla propaganda e dalle            animazioni, nelle prestazioni di qualsiasi
dicerie. Effettivamente al primo impatto            tipo d’opera e persino nei funerali
non potrà che restare ammirato. L’aria              sembra che sia d’obbligo, a prescindere
fresca del Belvedere.... I panorami.... La          dal costo e dalla qualità, preferire
relativa vicinanza al mare….. Bellezze e            l’amico, l’amico dell’amico o, comunque,
rarità che, però, non possono soddisfare            il “Montanaro”. C’è chi non è
pienamente un’ intera vacanza di chi ha             d’accordo?.... Padronissimi di dire che
atteso impaziente di godersela in tutta la          sbaglio. Noi siamo geniali, produttivi,
sua pienezza.                                       “chépa tosta” nell’andare avanti, lodevoli
Il cartellone degli eventi estivi – lo dico         per la determinazione (anche se troppo
senza nessun’aria di saccenteria o di               spesso mossa dalla voglia di fare dispetto
critica nei riguardi di chi lo ha realizzato        o concorrenza ad altri concittadini),
– è piuttosto simile a quelli degli anni            aggiungiamo pure che tutto quanto
passati: in particolare sembra una                  realizziamo è di qualità, ma – direbbe
passerella di gala per i vari complessi             don Giovanni De Cristofaro – anche un
musicali, associazioni e quanto altro               fagiano “saprìtosaprìto”, se mangiato
locali che, ovviamente, danno ciò che               ogni santo giorno, finirà per “stufarti”.
possono. E’ vero che gli artisti di                 Tempo addietro la giornalista locale
richiamo, quelli che farebbero accorrere            Valentina mi intervistò telefonicamente
i villeggianti dei dintorni ed anche i più          chiedendomi se fossi soddisfatto di come
lontani, costano, ma se è altrettanto vera          vanno le cose, ovviamente nel campo
la voce che circola su quanto si sborserà           culturale che mi compete. Risposi che
per l’intera programmazione, secondo                chi viene eletto ha tutto il diritto di
me si è ricaduti nel solito errore che da           operare come gli pare e chi vuol bene
alcuni anni si commette: la spesa non               alla città non deve tirarsi indietro se
avrà che poco ritorno sulle attività                viene chiamato a collaborare anche se,
produttive locali.                                  magari, non è molto convinto o
Lo ripeto con la sincerità che spesso mi            coinvolto. Io e qualche altro “Cireneo” lo
ha causato anche inimicizie. A Monte                abbiamo sempre fatto quando ce lo
Sant’Angelo ti fai nemico personale il              hanno richiesto, a prescindere da
venditore (per esempio) di abiti se, dopo           amicizie, simpatie e colori politici e,
una serata di prove, te ne vai senza                dunque, queste considerazioni non sono
portar via niente e, magari, l’indomani ti          assolutamente      una      critica     agli

                                  16 | Luglio e Agosto 2 0 1 9
La Voce della Comunità

organizzatori o agli artisti o agli                 parcheggiate, non si accorgono che non
animatori nostrani, ma solo frutto di un            c’è un solo angolo caratteristico al quale
punto di vista che, se c’è ancora un po’ di         scattare una fotografia?... Che si aspetta a
sincerità in quello che si dice, molti              cacciare via da tanta bellezza questi
condividono.                                        intrusi?..... Si è tanto parlato delle
Due parole contrarie senza “se” e senza             telecamere le quali potrebbero svolgere
“ma”        vorrei spendere, però, sul              il loro lavoro sanzionatorio nel perfetto
problema del traffico. Qui non c’è                  anonimato, ma perché non si mettono in
comprensione che tenga. Non capisco                 funzione? Dicono di certi influenti
come mai non si trovino altre soluzioni             commercianti che ostacolano e che, anzi,
almeno limitative, tipo il senso unico              vorrebbero auto e camion transitare e
dalla chiesa di S. Giuseppe in giù e                sostare ad ogni ora e momento persino
l’eliminazione          dei       parcheggi         nel loro retrobottega. Questo è proprio
indiscriminati spesso su entrambi i lati, o         l’atteggiamento del “ciascuno pensa agli
– peggio ancora - si continuino a                   interessi propri” ed “alla faccia del bene
commettere tante infrazioni. Proprio                comune” di cui parlavo. Ho visto tanti
qualche giorno fa un tipo, in barba ai              turisti imprecare letteralmente per il
divieti ed ai miei cenni di diniego, si è           continuo scansarsi sullo stretto corso
immesso comunque da San Giuseppe                    principale a causa del passaggio
verso il cantiere di ricostruzione della            ininterrotto delle auto e dei furgoni di
strada. Le bestemmie quando ha scoperto             ogni dimensione. I prezzi di parcheggio,
che non c’era nessun varco in cui                   ristorante, albergo e quanto altro per una
infilarsi “contro senso” e doveva tornare           vacanza decente sono quelli che sono. Se
indietro!.... E’ l’emblema dell’indisciplina        c’è questo problema che pare insolubile
incredibile dei locali automobilisti che si         (insieme ad altri che non è il caso di
sentono impuniti e se ne infischiano                tirare in ballo) e non mi si offre almeno
altamente di divieti e segnali. Ammiro e            qualcosa di forte richiamo nel campo
lodo i giovani del “Dove andiamo sul                dell’intrattenimento, cosa ci ricavo a far
Gargano” che cercano di abbellire il                vacanza nella città dei due siti
rione Junno. Ma, con tutte quelle auto lì           Unesco?.......Il panzerotto di Peppino?.....

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La Voce della Comunità

                                        4 RISATEdi Guglielmo Ferosi
                                Una strana banda
Un signore dice al suo amico:                          Pierino entra in un negozio ortofrutticolo e
                                                       chiede: -"Vorrei un chilo di mele." Il
- Lo sai che ogni mezz’ora un cammello                 negoziante risponde: "Come le vuole rosse o
attraversa il deserto?                                 gialle?" e Pierino: "Non ha importanza tanto
E l’amico: - Cosa?                                     dopo le sbuccio!”

Il signore ribatte: - Ogni mezz’ora un                                     *******
cammello attraversa il deserto.                        Una mamma incinta e suo figlio sono al
E l’amico: - E allora?                                 ristorante. A un tratto si avvicina una
                                                       signora e chiede alla mamma:
E il signore: - Due…
                                                       - Aspetta il secondo?
                     *******
                                                       E lei: - No! Aspetto il dessert!
Una principessa scappa da un cattivo da cui
era stata rapita.                                                          *******

Dopo aver corso per parecchio tempo trova              - Ehi, poi sei riuscito a curarti da quella
una casetta nel bosco, bussa e le apre un              brutta tosse?
bambino di 5 anni. La principessa gli chiede:          - No, ma ho preso così tante medicine che
- Caro bambino, c’è la mamma?                          ogni volta che starnutisco guarisco
E lui:- No, è uscita quando è entrato papà.            qualcuno!

E lei: - Quindi c’è il papà?                                               *******

- No, è uscito quando è entrata la nonna.              Due amici:

E ancora la principessa, esausta: - Allora c’è         - "Ho sentito che hai fondato una banda
la nonna?                                              musicale."

- No, se n’è andata quando sono entrato io.            - "Si, è un quartetto."

La principessa, arrabbiatissima:                       - "Ma quanti siete?"

- Ma allora chi cavolo ci abita qui?!                  - "Siamo in tre."

Il bimbo: - Veramente la casa è laggiù,                - "E chi?"
dietro gli alberi. Questo è il gabinetto!              - "Io e mio fratello."
                     *******                           - "Hai un fratello?!"

                                                       - "No, perché

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