BILANCIO PREVENTIVO ECONOMICO PLURIENNALE 2018 2020 - APSP Suor Agnese
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A.P.S.P. “ SUOR AGNESE” Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Via F.lli Ballerin, n. 1 38053 Castello Tesino (TN) P.I. e C.F. 01025950229 Tel. 0461/594166 – Fax 0461/592959 e-mail: info@apspsuoragnese.it BILANCIO PREVENTIVO ECONOMICO PLURIENNALE 2018 – 2020 comprensivo del PIANO PROGRAMMATICO TRIENNALE 2018 – 2019 - 2020 IL PRESIDENTE IL DIRETTORE Dott.ssa Fulvia Nervo dott.ssa Danila Ballerin
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) INDICE 1 Premessa 2 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020 2.1 Scenario sociale ed istituzionale 2.1.2 Principali contenuti delle direttive provinciali R.S.A – Centro diurno di presa in carico diurna continuativa - Direttive triennali 2018 – 2020 2.1.3 Ambito territoriale 2.1.4 Il contesto di sviluppo delle APSP in Trentino: la situazione aggiornata al termine del 2017 2.2 Linee programmatiche generali 2.2.1 Qualità dei servizi 2.2.2 Equilibrio economico, sostenibilità economica e razionalizzazione dei costi 2.2.3 Controllo di Gestione 2.2.4 Ricerca di miglioramenti ed ottimizzazione della gestione 2.2.5 Valorizzazione del patrimonio 2.2.6 Qualificazione ulteriore dei servizi e delle attività dell’azienda 2.3 Risorse e oneri 3 Bilancio di previsione pluriennale 2018 – 2019 – 2020 3.1 Esercizio 2018 3.2 Esercizi 2019– 2020 2 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) 1. PREMESSA Il Piano Programmatico (o piano delle attività) costituisce l’allegato al bilancio pluriennale, come previsto dall’art. 5 del Regolamento di esecuzione concernente la contabilità delle A.p.s.p. ai sensi del Tit. III della L.R. 21.09.2005 n. 7, “Nuovo ordinamento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza – aziende pubbliche di servizi alla persona”, approvato con D.P.Reg. 13.04.2006 n.4/L e ss.mm.. Esso ha carattere generale, copre un periodo pari a quello del bilancio pluriennale ed illustra gli aspetti socio – economici dell’utenza e dei servizi dell’Azienda, precisandone le risorse umane, strumentali e tecnologiche. Indica, altresì le linee strategiche da perseguire e gli obiettivi da raggiungere, sia in termini di bilancio che in termini di efficacia e di efficienza, qualità ed economicità del servizio e formula un piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare anche attraverso eventuali dismissioni e conferimenti. L’articolo 12 del vigente Regolamento Generale di Organizzazione Aziendale (approvato con deliberazione n. 25 di data 31.07.2017 del C.d.A in rev. 01), prevede che la pianificazione dell’attività dell’Azienda si realizza, nel rispetto degli indirizzi e dei principi di cui all’art. 2, attraverso la definizione di un Piano programmatico aziendale o Piano delle attività. Il Piano programmatico aziendale è allegato al bilancio preventivo economico pluriennale di previsione, ha carattere generale e definisce le linee strategiche da perseguire e gli obiettivi da raggiungere, sia in termini di efficacia che in termini di efficienza; illustra gli aspetti socio-economici dell’utenza e dei servizi dell’azienda e dei servizi dell’azienda, precisandone le risorse umane, strumentali tecnologiche e finanziarie, prendendo in considerazione: 1. Il quadro generale dei bisogni, delle risorse e delle opportunità di sviluppo dell’A.P.S.P.; 2. Gli obiettivi generali e specifici di sviluppo e di funzionamento dell’Azienda; 3. Le azioni ed i soggetti interessati; 4. Il piano di finanziamento; 5. Le indicazioni programmatiche in materia di valorizzazione delle risorse umane; 6. Le indicazioni programmatiche in tema di miglioramento continuo e sviluppo della qualità; Il Bilancio pluriennale rappresenta l’implementazione economico – finanziaria del piano programmatico aziendale e viene redatto secondo gli schemi previsti dalla normativa vigente. Esso definisce una previsione dei ricavi e dei costi attesi, del fabbisogno finanziario per la gestione e per i nuovi investimenti e delle forme di copertura di tale fabbisogno, anche attraverso eventuali valorizzazioni del patrimonio. Le linee strategiche, in parte aggiornate annualmente, indirizzano il C.d.A a definire gli obiettivi generali attraverso i quali, la Direzione dovrà elaborare il budget economico. In particolare sui progetti di sviluppo della A.p.s.p., le scelte gestionali devono tenere conto di importanti fattori che concorrono a definire i margini di miglioramento e di investimento dei servizi, garantendo la loro sostenibilità economica e le risorse necessarie per assicurare il buono stato di salute dell’Azienda. I principali fattori sono riassunti: -La crescente gravità dell’Ospite; -La politica provinciale per le A.p.s.p. definita nelle direttive annuali per l’assistenza sanitaria ed assistenziale nelle R.s.a. e il relativo finanziamento. -La legge provinciale n. 15 del 24.07.2012 sulla tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie e le modifiche alla normativa provinciale in materia sanitaria. -Le Direttive Triennali 2017 – 2019 alle Aziende Pubbliche di servizi alla persona che gestiscono Residenze Socio Sanitarie per il conseguimento degli obblighi previsti dall’art. 79 dello Statuto e per la razionalizzazione e qualificazione delle spese approvate con deliberazione della Giunta Provinciale n. 2537 del 29.12.2016.- Dette Direttive prevedono in sintesi, come integrate dalla Giunta Provinciale con successiva deliberazione n. 215 del 10 febbraio 2017, che le A.P.S.P. che gestiscono RSA devono, nella redazione del loro budget 2017 – 2019, tener conto del rispetto dei seguenti vincoli: - obbligo di adesione alle proposte di aggregazione di fabbisogno avanzate dalla Provincia per il tramite di A.P.A.C.; 3 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) - blocco totale delle assunzioni del personale amministrativo sia esso a tempo indeterminato che determinato (eventuali deroghe devono essere debitamente documentate); - obbligo di gestione in forma associata tra le APSP della medesima Comunità, delle procedure di formazione delle graduatorie per l’assunzione di personale sia a tempo determinato che a tempo indeterminato; - riduzione nel triennio del 50% delle spese sostenute nel 2013-2014-2015 per l’affidamento di incarichi di consulenza e collaborazioni non indispensabili per l’attività istituzionale dell’Ente; - Adesione all’osservatorio denominato Smart Point gestito da UPIPA; - Assoggettamento delle APSP alla disciplina specifica, prevista dalla deliberazione della Giunta Provinciale n. 206 del 26 febbraio 2016, in caso di ricorso ad operazioni di investimento. La Legge provinciale n. 14 approvata in data 16 novembre 2017 “Riforma del welfare anziani” ha istituito il c.d. “Spazio Argento” quale strumento di integrazione dei servizi rivolti agli anziani all’interno della Comunità di Valle, definendone i compiti ed il ruolo. Senza i rispettivi decreti di attuazione, le APSP trentine non sono comunque ancora in grado di conoscere i propri compiti ed il proprio ruolo – anche prospettico – con le APSP limitrofe d’ambito.- In questo contesto è evidente pertanto la difficoltà di definire linee strategiche di gestione, di riorganizzazione e di sviluppo pro futuro con progetti di convergenza – stabiliti obbligatori – con le altre APSP locali.- 2. PIANO PROGRAMMATICO PLURIENNALE 2018 - 2020 Per assicurare alla A.p.s.p. “Suor Agnese” di Castello Tesino l’esercizio delle funzioni di programmazione nelle forme previste dal nuovo disegno istituzionale, è necessario adottare il Bilancio preventivo economico triennale 2018-2019-2020 comprensivo del Piano programmatico triennale 2018- 2019-2020, nel quale si colloca anche il budget 2018. Sono questi atti di programmazione che - aggiornati di anno in anno – tracciano le prospettive di sviluppo dell’ A.p.s.p “Suor Agnese” nel medio periodo per mantenere l’equilibrio economico che la attuale gestione aziendale presenta. Le previsioni riferite agli esercizi 2019 e 2020 potranno essere aggiornati in sede di approvazione del budget 2019 e budget 2020 con conseguente determinazione/approvazione delle tariffe 2019 e 2020 a carico degli ospiti, del piano programmatico e del bilancio di previsione triennali 2019 – 2020. Le linee strategiche programmatiche sono fissate dal Consiglio di Amministrazione che provvede ad assegnare le risorse corrispondenti le quali, a loro volta, verranno elaborate dalla Direzione che delinea le proprie linee strategiche nell’ambito dei confini così delineati. La programmazione strategica si traduce nel programma annuale dell’attività, con riferimenti triennali per determinate aree. Nel Bilancio di Previsione annuale/triennale questi verranno aggiornati annualmente. 2.1 SCENARIO SOCIALE ED ISTITUZIONALE Nel corso degli ultimi venti anni, l’intensità ed il tipo di bisogni sociali sono mutati non solo in Italia ma in tutti i paese europei. La causa più dirompente di questo momento è stato l’invecchiamento demografico che ha posto problemi ai sistemi di protezione sociale . Il numero sempre più crescente di anziani incide sui costi sanitari, assistenziali e previdenziali che vanno a gravare su un sistema produttivo con la concentrazione di tali oneri su lavoratori attivi in costante diminuzione. Le previsioni statistiche è necessario siano prese in seria considerazione per provvedere in tempo a modificare le strutture sociali, assistenziali e sanitarie in modo da accogliere dignitosamente un numero crescente di anziani, sempre più spesso in difficoltà sia dal punto di vista economico che dal punto di vista socio-assistenziale e sanitario. La crisi economica generale italiana, i continui e ripetuti tagli della spesa pubblica e dell’intervento nel settore del welfare - che si traducono in minori fondi per il sanitario e quindi maggior difficoltà economica per le famiglie, impongono all’A.p.s.p. un’attenta analisi delle strategie e scelte di gestione che dovrà essere 4 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) costantemente effettuata e valutata per assicurare il mantenimento e la sostenibilità dei propri interventi e servizi. A fronte dell’invecchiamento della popolazione e del progressivo aggravamento dei nuovi Ospiti l’A.p.s.p. “Suor Agnese” ha finora assicurato un elevato livello di cura sanitaria ed assistenziale con risposte adeguate ai bisogni differenziati e personalizzati, soprattutto investendo sulle competenze aggiornate di tutta l’equipe. Si avverte comunque necessario orientare maggiormente il sistema dei servizi con azioni di progetto indirizzate alla presa in carico, equa, mediante la strutturazione dei servizi non solo improntati sull’offerta, ma anche sull’intercettazione del bisogno. Ci sono poi dei vincoli esogeni all’attuale sistema sociale, fra i quali rientrano i vincoli di bilancio: La spesa sociale è diventata ovunque il bersaglio privilegiato delle manovre di risanamento; I tagli lineari o di specifici settori di bisogno, innescano ulteriori bisogni nella Comunità che non è in grado di sopperire alla riduzione del welfare; Il depotenziamento dei servizi determina nel lungo periodo un incremento dei costi non solo nella “qualità della vita” intesa come fattori minimi di benessere, ma anche essenzialmente di bilancio, dovuti al peggioramento generale delle condizioni di salute dei cittadini; Le riduzioni apportate a livello nazionale alla spesa sociale comportano l’elevato rischio di un livellamento verso il basso delle condizioni di salute che si manifesta anche con l’incremento delle cronicità, ormai comparse anche in segmenti di età che non corrispondono solo a quella anziana. La promozione del miglioramento continuo nelle RSA richiede l’assunzione di impegni prioritari da parte delle strutture e l’attivazione di condizioni per promuovere un cambiamento culturale di tutta l’organizzazione per porre il residente al centro come già in parte adottato anche dalla Struttura, anche attraverso l’adesione al Marchio Qualità e Benessere costruito da U.p.i.p.a in forma partecipata. Le aree di impegno che si riconoscono fondamentali sono: La qualità di vita dei Residenti: sono compresi la filosofia assistenziale centrata sulla persona, l’organizzazione della vita quotidiana attenta alle abitudini e preferenze delle persone; un management e una leadership che coinvolgono i residenti nelle decisioni; Il contesto normativo provinciale non prospetta aumenti di posti letto nelle RSA ma un quadro di interventi sanitari e sociali orientati a promuovere la permanenza delle persone non autosufficienti nel proprio ambito familiare. Attraverso la valutazione dei livelli di gravità e dei requisiti economico patrimoniali, al non autosufficiente viene erogato l’assegno di cura per l’accesso alle prestazioni socio sanitarie domiciliari. In questo contesto l’A.p.s.p. “Suor Agnese” segue con attenzione l’evoluzione delle politiche sociali e sanitarie al fine di individuare il processo di integrazione e di pianificazione territoriale, mettendo a disposizione delle istituzioni, le proprie potenzialità di sviluppo e le capacità organizzative e tecnico- professionali. 2.1.2 - PRINCIPALI CONTENUTI DELLE DIRETTIVE PROVINCIALI R.S.A – CENTRO DIURNO DI PRESA IN CARICO DIURNA CONTINUATIVA - DIRETTIVE TRIENNALI 2018 – 2020 Le Direttive Provinciali 2018 per l’assistenza sanitaria ed assistenziale a rilievo sanitario a favore degli ospiti non autosufficienti nelle RSA nonché il relativo finanziamento a carico del Fondo sanitario provinciale ricalcano quelle dello scorso anno, confermano il finanziamento 2017 e lasciano invariati i vincoli relativi alla definizione della retta alberghiera base stabiliti con le direttive 2017, ossia la possibilità di aumentare la retta fino ad un massimo di 1,00 €uro solo per le RSA con una retta alberghiera 2017 inferiore alla retta media ponderata delle rette alberghiere base 2017 (Euro 47,50) ma, comunque, in misura tale da non superare la media ponderata 2017; La politica provinciale per le A.p.s.p. definita nelle direttive per l’anno 2018 ha ripreso le indicazioni dell’anno precedente riconoscendo fondamentali per lo sviluppo delle RSA: La qualità di vita dei residenti: sono compresi la filosofia assistenziale centrata sulla persona, l’organizzazione della vita quotidiana attenta alle abitudini e preferenze delle persone, un management e una leadership che coinvolgono i residenti nelle decisioni; cura dell’ambiente 5 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) affinché sia percepito come “familiare”, garantire opportunità di stimolazione sociale e di valorizzazione delle relazioni tra residenti, tra residenti e staff, tra residenti e visitatori: La qualità dell’assistenza: sono compresi l’appropriatezza clinica e assistenziale, le competenze del personale; La qualità dell’organizzazione dell’assistenza: sono compresi modelli organizzativi centrati sulla persona, il ruolo e le competenze di chi esercita funzioni di coordinamento; La qualità dell’ambiente di lavoro per il personale delle RSA : sono compresi i modelli di staffing finalizzati all empowerment del personale e la cura dei climi di lavoro; La qualità della gestione delle risorse assegnate: sono comprese le strategie di gestione del budget in coerenza con i criteri di appropriatezza clinici e assistenziali. Direttive Provinciali 2018 per i centri diurni. La politica provinciale per la gestione ed il finanziamento dei Centri Diurni per l’anno 2018” è stata approvata con deliberazione della Giunta Provinciale n. 2195 di data 14/12/2017. Finalità del Centro diurno è quello di promuovere la domiciliarità favorendo il mantenimento del soggetto al proprio domicilio, offrire alla persona un’alternativa alla vita a domicilio provvedendo alla miglior vita quotidiana possibile, mantenere/migliorare le capacità funzionali, comportamentali, cognitive, affettive-relazionali in coerenza con il Piano assistenziale individualizzato (PAI) attraverso un’assistenza qualificata e personalizzata ; Ed inoltre: sostenere i familiari nella gestione della cura ed assicurare la loro partecipazione all’organizzazione delle attività e la conoscenza al tipo di assistenza erogata, valorizzare la presenza dei volontari per coadiuvare e qualificare l’attività, per favorire i rapporti dell’utente con l’esterno e per una più efficace integrazione con la rete dei servizi e con le risorse del territorio; assicurare una flessibilità organizzativa che consenta di rispondere in maniera efficace alle diverse richieste; costituire un nodo della rete dei servizi prestati sul territorio; promuovere l’integrazione con la comunità, facilitando la partecipazione degli utenti alla vita comunitaria. Tra le 5 diverse tipologie, il Servizio di presa in carico diurna continuativa è un inserimento diurno all’interno della RSA sino ad un massimo di 4 posti convenzionati ed è attivato solo in caso di richiesta delle Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM). Le Direttive trattano la gestione, il finanziamento, l’autorizzazione e l’accreditamento dei centri diurni, attraverso i quali è previsto un potenziamento delle cure a domicilio, con incremento di risorse destinate ai servizi di assistenza domiciliare, integrata e per persone con demenza. 2.1.3 AMBITO TERRITORIALE Nel corso del 2011 e ad inizio 2012, l’A.p.s.p. “Suor Agnese” con U.p.i.p.a di Trento e la collaborazione del prof. Guglielmo Giumelli – sociologo – docente dell’Università la Bicocca di Milano, ha realizzato una rilevazione territoriale “Conoscere per progettare – Indagine sulle condizioni di vita e sui bisogni degli Anziani residenti nel Tesino” dalla quale sono emersi numerosi ed interessantissimi spunti riguardo uno spaccato ed un possibile scenario futuro del territorio. Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione non può essere letto solamente come fenomeno demografico e cioè come un aumento quantitativo di persone avanti in età. E’ anzi un fenomeno complesso per cui necessita una riflessione attenta e profonda da cui – poi - trarre strumentazioni tecnico-culturali, in grado di avviare in primo luogo cambiamenti socio-culturali che permettano di attribuire peso e rilevanza alla componente anziana della popolazione ed ai problemi economici, sanitari e sociali e culturali che questa componente va avanzando ed a cui, spesso si 6 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) tende a dare poca attenzione o al massimo in modo residuale e riducendoli a problemi economici e sanitari evidenziando l’onerosità dei costi e le necessità di un loro contenimento. L’indagine ha indagato su quali possono essere i bisogni e soprattutto i nuovi bisogni e quali - a parere degli anziani - possono essere le risposte che meglio rispondono e soddisfano tali bisogni. Questa porta a ritenere che tra i prossimi anziani vi sia un diverso modo di porsi di fronte alla propria condizione, ai servizi ed alle prestazioni. Aumentano gli old-old, il 3,3% ha più di 90 anni, il 26% ha più di 80 anni ed il 42,5% ha più di 75 anni ed inoltre, i dati disaggregati per età, mostrano che il 18,8% degli intervistati ultraottantenni è celibe o nubile e che vive in uno stato di vedovanza il 59,4%. Un possibile scenario quindi, è che l’aumento della vita media comporta anche un aumento della disabilità e la medicina avrà di fronte un vecchio che vuole mantenere l’autonomia per cui dovrà attrezzarsi non solo tecnicamente ma, soprattutto, culturalmente. La medicina dovrà puntare sulle disabilità e sul loro contenimento, stante il fatto che sia dal punto di vista somatico che delle funzioni cognitive i vecchi oggi, sono più forti. La vecchiaia continuerà ad essere interessata da patologie riguardanti la vista, l’udito, l’apparato locomotorio, l’apparato cardiovascolare e i disturbi mentali. Elevata continuerà ad essere la frequenza delle malattie croniche degenerative associate, spesso, in un quadro pluripatologico e particolare peso assumeranno i disturbi mentali e la demenza senile. Le patologie in senso ampio, non si riducono a quelle diagnosticate ma, ad un insieme di condizioni che comprendono tutto ciò che determina dipendenza valutabile sulla base della capacità di gestire la propria vita quotidiana e della dipendenza economica. Infatti, salute non è solo assenza di malattia ma anche capacità di essere autonomi. E’ una capacità che mette in discussione la medicalizzazione della vecchiaia, anche se è ancora forte la tendenza inversa. Il consumo medico – sanitario sarà sempre più elevato come elevato è anche il tasso di ospedalizzazione, spesso impropria. La politica sociale e quindi anche l’impostazione socio-sanitaria ed assistenziale della A.p.s.p. “Suor Agnese” dovrà essere volta a supportare l’autonomia e cioè la capacità di vivere nel proprio ambiente di vita familiare e sociale, stante la propria condizione psico-fisica. L’aumento di consumo di cure produrrà spese consistenti che indurranno scelte, problemi etici e selezione. Porsi l’autonomia (e non solo l’autosufficienza) come obiettivo, impone di rafforzare e sviluppare una forma decentrata di assistenza, una rete di servizi di Istituzioni polivalenti e coordinate, che promuovono allo stesso tempo ogni possibile forma di supporto all’ambiente di vita abituale ed ogni alternativa che possa ridare, abbreviare o evitare il ricorso all’ospedalizzazione e/o all’istituzionalizzazione. Continuerà il processo di femminilizzazione della popolazione anziana e continueranno ad essere sempre più elevate la loro aspettativa di vita e la loro vita media, anche se lo scarto andrà riducendosi. Il menage familiare, la gestione della casa e l’assistenza a domicilio continueranno a gravare sulle donne, anche se è prevedibile un maggior coinvolgimento dei maschi. E’ probabile che, sia per la differenza di età che per la maggiore longevità, le donne dovranno continuare a farsi carico della cura e della assistenza del coniuge fino alla morte ed anche di familiari e di parenti acquisiti. Nel futuro ci si potrà imbattere in famiglie che al loro interno, potranno annoverare due anche tre generazioni di vecchi. L’ A.P.S.P. “Suor Agnese” di Castello Tesino intende pertanto essere strumento attivo di sviluppo sociale sul territorio in grado di fronteggiare i problemi socio-assistenziali e socio-sanitari della popolazione promuovendo la coesione sociale e la qualità della vita delle persone in relazione ai temi dell’invecchiamento e della disabilità nelle problematiche che si porranno. L’attuazione della legge provinciale 27 luglio 2007 n. 13, legge che – nella ratio - promuove nuovi processi e sistemi di welfare territoriale, con un marcato protagonismo delle municipalità e delle Comunità di Valle, nelle quali, l’ A.p.s.p. “Suor Agnese” di Castello Tesino dovrà situarsi sia come gestore di servizi sia come co- 7 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) attore dei processi di programmazione e sperimentazione. Congiuntamente alle amministrazioni pubbliche locali ed agli enti territoriali (Distretto sanitario e Comunità di valle della Bassa Valsugana e del Tesino, Comune) i Soggetti coinvolti in questo sviluppo aziendale sono: - I fruitori dei servizi – Ospiti residenti, diurni, domiciliari - I potenziali nuovi Ospiti, i Destinatari dei nuovi servizi - I Rappresentanti degli ospiti e dei familiari - I Familiari - Il Personale dell’Azienda - Il Consiglio di Amministrazione - I rappresentanti degli organi di governo locale: Sindaco e Assessori comunali e relativi Dirigenti - I rappresentanti delle Associazioni di volontariato - I Volontari stessi - I rappresentanti degli organi di governo della Comunità di Valle e relativi Dirigenti e Funzionari - I Rappresentanti degli Organi di Governo –provinciale e relativi Dirigenti e Funzionari. Gli organi incaricati del governo strategico della struttura sono chiamati a svolgere una funzione di interazione e comunicazione con le diverse tipologie di soggetti precedentemente descritte, valorizzando tutte le possibili sinergie. La possibilità reale di raggiungere gli obiettivi, in coerenza con la missione istituzionale, risulta strettamente correlata alle capacità di sviluppare una qualificata azione di concertazione sociale e culturale, sviluppando tutte le possibili alleanze con le diverse tipologie di portatori di interesse. Particolarmente attente e sostenute, pertanto, dovranno essere le politiche di conciliazione famiglia e lavoro in quanto rappresentano non solo una questione sociale ma anche un obiettivo a sostegno delle famiglie in quanto consentono di ottenere effetti positivi sulla qualità del clima organizzativo aziendale, di motivazioni dei lavoratori presenti sul territorio, sull’attività dell’azienda nel mercato del lavoro, sulla produttività degli individui, sui tassi di assenteismo e di turn-over e sostenibilità familiare. Un’azienda sensibile ed amica delle famiglie. 2.1.4 IL CONTESTO DI SVILUPPO DELLE APSP IN TRENTINO: LA SITUAZIONE AGGIORNATA AL TERMINE DEL 2017 La popolazione ultra 75 in Trentino è in continuo aumento. Si stima che tra 30 anni sarà duplicata e arriverà a oltre 100mila unità, il 20% della popolazione. La spesa sanitaria per la non autosufficienza non potrà aumentare come nemmeno i posti letto quindi la copertura delle richieste di residenzialità sarà in continuo calo producendo forti squilibri e iniquità tra la popolazione. Si avverte perciò la necessità di intervenire e riformare il sistema di welfare anticipando il cambiamento senza aspettare l’emergenza attraverso: innovazione di servizio il fabbisogno cresce rapidamente: è necessario innovare per adattarsi ad un contesto mutevole, integrazione delle risorse, la PAT presenta una % di presa in carico elevata se comparata al resto d’Italia; tuttavia anche qui c’è una fetta di «welfare fai-da-te», integrazione di processo e nella filiera dei servizi per una presa in carico integrata è necessario integrare la filiera dei servizi. 8 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) Siamo la zona del Trentino con la copertura più alta e quindi con il maggior numero di posti letto rispetto alla popolazione (48,20% pl autorizzati NA su 75+, media 32,90%). Il Tesino poi ha una copertura ancora maggiore considerando che il totale dei posti letto complessivi nelle due case di riposo è maggiore rispetto alla presenza di residenti. Le case di riposo di Castello e Pieve Tesino hanno poi la caratteristica di essere le più vicine in assoluto rispetto a tutte le altre in Trentino. Occorre inoltre considerare il concetto di azienda multiservizi. Un’alternativa agli accorpamenti è proprio la valorizzazione territoriale dei servizi delle APSP attraverso la fornitura di tutta una serie di servizi sul territorio circostante anche oltre il solo bacino di utenza attuale. Anche in questo caso il Tesino si pone in una situazione svantaggiata e più complessa rispetto ad altre realtà il cui potenziale bacino di utenza è molto esteso e ad oggi non ancora adeguatamente coperto. In Tesino infatti di fronte ad un popolazione residente teorica di 2500 abitanti, benchè con un’età media molto elevata, ben due case svolgono la propria attività e difficilmente saranno in grado di dividersi un’utenza comunque ridotta e culturalmente ancora non pronta ad accogliere determinate tipologie di servizi (si pensi all’esperienza del centro diurno). A pochi chilometri inoltre è presente la casa di riposo di Grigno che copre il territorio di Grigno, Tezze e Ospedaletto, la casa di riposo di Strigno che intercetta i comuni di Bieno, Samone, Castel Ivano e Scurelle, l’apsp di Borgo copre Telve, Telve di Sopra e Castelnuovo e quella di Roncegno, i comuni di Roncegno, Marter, Novaledo, Ronchi. Ecco quindi che la prospettiva di ripensare i servizi al territorio si scontra con la necessità da una parte di dividersi il territorio del Tesino con Pieve e dall’altra con i numeri comunque limitati del bacino d’utenza. Queste caratteristiche ci collocano necessariamente in una situazione particolare e diversa da tutte le altre case del Trentino. Rispetto inoltre a molte altre zone che hanno cominciato già da anni a collaborare su molti aspetti gestionali, la nostra zona appare come meno attiva sotto questo punto di vista. Al di là dell’appalto della ristorazione, ancora in fase di espletamento, nessuno sforzo è stato fatto per avviare processi di collaborazione e creazione di quelle reti che in molte altre zone sono già delle realtà consolidate, che negli anni hanno portato a dei frutti tangibili in termini di economie di scala e che oggi possono essere fatte valere al tavolo della riorganizzazione. Anche se ancora non è chiaro quello che accadrà al sistema APSP è importante essere consapevoli di quelli che possono essere le criticità delle strutture coinvolte a partire dalla nostra e operare delle opportune riflessioni. Se l’anno 2016 ha rappresentato, anche simbolicamente, una sorta di culmine delle tensioni e delle incertezze accumulate negli anni precedenti a causa della crisi, l’anno 2017 è stato caratterizzato dal tentativo di stabilizzare le situazioni e governare gli effetti delle tensioni e delle incertezze, nella confermata se pure ancora fragile tendenza alla ripresa economica. A livello internazionale ed europeo, tra mille contraddizioni si è ridotto l’impatto mediatico dei fenomeni dell’immigrazione e del terrorismo, senza che questo però producesse un effetto positivo sulla percezione di insicurezza dei cittadini. Si è invece incrementato il confronto tra i sostenitori dell’autonomia e la tendenza alla centralizzazione e all’integrazione europea, con una forte esposizione mediatica delle situazioni estreme, quali ad esempio la vicenda dell’indipendenza catalana. A livello provinciale le contraddizioni della tensione tra tendenze alla centralizzazione e rivendicazione delle autonomie e delle peculiarità dei territori sono tutt’altro che risolte e si manifestano anche nelle posizioni, spesso ambigue e talvolta invece nettamente polarizzate, con cui vengono valutate le scelte di riforma nel contesto socio-sanitario, dalla Riforma del Welfare Anziani, all’accreditamento istituzionale nel settore socio assistenziale, fino al riassetto organizzativo dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Resta invece al margine del dibattito la questione chiave dell’equilibrio dei servizi e delle opportunità tra zone di montagna e zone di valle, tra zone densamente popolate e zone sempre più a rischio di spopolamento. Dibattito in cui rivestono un ruolo di potenziali protagoniste proprio le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, da una parte come soggetti economici (sono spesso i maggiori datori di lavoro della zona) dall’altra come presidi del welfare locale (sono la cerniera tra le attività sociali e sanitarie, per capillarità di distribuzione ed estensione dell’orario di apertura). La tendenza al prevalere di forme di centralizzazione acritica e di incremento della burocratizzazione si conferma sia nella modalità di attuazione della revisione delle partecipazioni societarie, apparentemente incapace di cogliere potenzialità e peculiarità delle forme mutualistiche di consorzio tra enti pubblici, sia nel 9 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) costante dibattito – ora anche di tipo contrattuale – sulla riforma del pubblico impiego, tutto incentrato sulla ricerca di soluzioni immediate e ad elevato impatto mediatico ai problemi di volta in volta alla ribalta (prima i furbetti del cartellino, ora anche le molestie sessuali), mentre si ignorano i problemi generati dal blocco del turn over della pubblica amministrazione, con l’innalzamento dell’età media ed il mancato ricambio generazionale, che ha raggiunto proporzioni significative anche in Trentino. Tutto ciò mentre la ripresa delle contrattazione per l’aggiornamento dei contratti del pubblico impiego si è focalizzata, nel corso del 2017, più sul recupero del potere d’acquisto (considerato anche come un volano per i consumi interni e la ripresa dell’economia) e del reddito dei lavoratori, che su una revisione della disciplina contrattuale in grado di allineare la pubblica amministrazione alle mutate esigenze del contesto sociale. In questo scenario il 2018 si approssima carico di incognite, soprattutto per quanto riguarda i passaggi politico- elettorali, ma con l’opportunità per il sistema di contribuire a risolvere gradualmente le incertezze sul futuro attraverso una maggiore capacità di interlocuzione politica unitaria e di innovazione di servizio, per mettere a frutto la rinnovata attenzione e sensibilità politica verso il problema dell’invecchiamento che il dibattito sulla riforma del welfare anziani ha avuto il merito di suscitare. La situazione delle A.P.S.P. in Trentino con l’approvazione della riforma del welfare anziani (dal documento UPIPA “Piano ponte 2018”) In Trentino la cosiddetta “Riforma del Welfare Anziani”, che avrebbe dovuto inizialmente rappresentare una drastica trasformazione del sistema delle A.P.S.P., con accorpamenti e riduzione degli enti, è stata approvata dal Consiglio provinciale il 9 novembre 2017, dopo una gestazione di oltre due anni. Il dibattito prima in IV Commissione e poi in Consiglio ha riconfermato - attraverso l’approvazione di alcuni emendamenti e di numerosi ordini del giorno promossi sia dalla maggioranza che dalla minoranza - il ruolo di Upipa quale soggetto rappresentativo e di raccordo, coordinamento e sviluppo del sistema delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, e le potenzialità delle A.P.S.P. medesime quali soggetti centrali nel sistema di welfare anziani in Trentino. E questo nonostante il permanere di un certo distacco nelle posizioni dell’Assessore Zeni, che manifesta una certa insofferenza per il ruolo a suo avviso eccessivamente “sindacale” svolto da Upipa e conferma una tendenza personale a favore della centralizzazione e dell’accorpamento degli enti, considerata come l’unica soluzione possibile in prospettiva. L’istituzione dello “Spazio Argento” conferma però lo spostamento dell’attenzione e del focus della discussione dalla semplice revisione dell’assetto istituzionale delle A.P.S.P., finalizzata al solo contenimento della spesa, alla riforma complessiva del welfare anziani, orientata alla ridefinizione del sistema dei servizi. La scommessa cui si trova di fronte il sistema è di riuscire a contribuire allo sviluppo dello Spazio Argento, facendolo diventare realmente qualcosa di diverso e di più dei precedenti PUA, e recuperando la naturale centralità delle A.P.S.P. nella presa in carico e nella pianificazione individualizzata, anche se questo richiederà necessariamente di rafforzare la collaborazione tra gli enti e l’identità del sistema come “gruppo”. Nonostante tale incertezza il sistema non può rinunciare a perseguire alcuni obiettivi strategici già previsti nel precedente piano triennale, che richiedono di essere ulteriormente posti in evidenza in quest’anno di transizione proprio in relazione all’avvio della Riforma del Welfare Anziani. Il primo riguarda un affinamento dell’idea di integrazione tra gli enti soci che sta alla base del percorso di consortilizzazione dei servizi avviato nello scorso triennio, e che si può rappresentare attraverso l’integrazione dei macro processi anche per rafforzare i servizi al territorio, il secondo riguarda la costruzione di una più forte identità consortile, per passare da un’idea di sistema, in cui le interdipendenze sono presenti ma non sempre riconosciute, ad un’idea di “gruppo”, che fa delle interdipendenze tra gli enti il proprio punto di forza. Pensare l’integrazione per processi e rafforzare i servizi al territorio Nel corso del triennio sono stati avviati alcuni servizi consortili, quali ad esempio il Servizio RSSP, che è andato ad aggiungersi ai già diffusi servizi di Responsabile Qualità e Responsabile Formazione (che oggi interessano stabilmente 18 soci), ed il Progetto Upipa Web, per la gestione in forma coordinata a livello consortile dei siti web e degli adempimenti relativi alla trasparenza. Tali iniziative però sono state concepite come strutturazione di servizi “distinti” ed autonomi rispetto ai macroprocessi organizzativi dei singoli enti, e faticano a produrre ricadute in termini di coordinamento dei servizi all’utenza, che sarebbero invece 10 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) strategiche in una logica di protagonismo delle A.P.S.P. nella strutturazione dello Spazio Argento. Si ritiene ora che l’integrazione a rete dovrebbe essere pensata non solo e non tanto per uffici o funzioni (e non solo amministrative), quanto piuttosto per processi (in particolare i macroprocessi fondamentali e comuni a tutti gli enti), concentrando e aggregando quelle fasi dei processi che richiedono maggiore specializzazione o consentono maggiore standardizzazione e non sono vincolate ad essere materialmente erogate “in loco”. In questa prospettiva gli uffici nei punti di erogazione dovrebbero essere sempre più “front line” ed occuparsi di tutto quanto riguarda la gestione dell’utenza e l’organizzazione diretta dell’attività, del personale e del layout dei servizi; gli uffici in posizione di “back office” all’interno dei punti di erogazione dovrebbero invece specializzarsi su alcune fasi dei processi o su alcuni singoli processi e lavorare in forma consortile per più enti nel medesimo territorio; mentre tutto ciò che si può realizzare solo con elevata specializzazione non compatibile con le risorse umane di un singolo ente o di un piccolo gruppo di enti (ad esempio ufficio legale, ufficio stampa e comunicazione, gestione pratiche pensionistiche, costruzione di capitolati complessi, ecc.) e tutto ciò che può essere altamente standardizzato una volta condivisi i formati e le informazioni di base e non richiede di essere prodotto in loco (ad esempio fatturazione attive ai clienti, registrazioni contabili, gestione dei cedolini paga, ecc.) potrebbe essere concentrato in Upipa (anche in una prospettiva di società “in house”). Questo permetterebbe all’integrazione a rete di coinvolgere anche e soprattutto i servizi all’esterno (e agli utenti) e di progettare modalità di collaborazione/convenzione che consentano all’utente di accedere a tutta la rete dei servizi, sempre, attraverso il punto di erogazione con cui viene a contatto, e alla rete dei servizi di alternarsi a servizio dell’utente in base alle proprie specialità e disponibilità temporali e di risorse, condividendo le informazioni necessarie a coordinarsi e garantire all’utente il servizio senza interruzioni di continuità (anche con le opportune compensazioni economiche). Tale rete dovrebbe riguardare il bacino di utenza “standard” dei servizi residenziali di base, che sono quelli con il bacino più ampio rispetto a quelli semiresidenziali e domiciliari (che sono vincolati ad un perimetro più ristretto dai tempi di percorrenza e di trasporto). Rispetto a questo ambito strategico di azione si farà leva sulle esperienze ed i progetti di lavoro che emergeranno dal percorso manageriale per i direttori delle A.P.S.P. in fase di realizzazione in collaborazione con la SDA Bocconi, per consentire una loro attuazione e diffusione nel sistema e fare in modo che possano realizzarsi forme innovative di coordinamento ed integrazione di processi e servizi, valorizzando in tal senso anche la funzione della Consulta dei Direttori. 2.2. LINEE PROGRAMMATICHE GENERALI Il Piano programmatico triennale definisce le linee strategiche da perseguire e gli obiettivi generali da raggiungere in termini di sviluppo dell’attività istituzionale e di politiche gestionali atte ad assicurare efficacia, efficienza ed economicità. Il Consiglio di Amministrazione nel delineare gli indirizzi per il 2018 ha scelto di sviluppare le linee strategiche previste nel programma triennale formulando i nuovi obiettivi attraverso i quali la direzione dovrà elaborare il Budget economico che esprime in termini finanziari le scelte del piano programmatico aziendale. Le linee programmatiche generali che orientano lo sviluppo dell’Azienda nei prossimi anni possono essere riassunte nei termini seguenti: 2.2.1 Qualità dei servizi 2.2.2 Equilibrio economico, sostenibilità economica e razionalizzazione dei costi 2.2.3 Controllo di Gestione 2.2.4 Ricerca di miglioramenti ed ottimizzazione della gestione 2.2.5 Valorizzazione del patrimonio 2.2.6 Qualificazione ulteriore dei servizi e delle attività dell’azienda 2.2.1 QUALITÀ DEI SERVIZI Nell’attuale contesto sociale ed economico è necessaria una revisione complessiva del disegno istituzionale ed organizzativo aziendale con puntuale adeguamento alle linee previste dalla legislazione, dallo Statuto e 11 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) dai sui regolamenti in armonia con le mutate esigenze organizzative , dettate dal difficile momento di crisi che stanno vivendo le organizzazioni rientranti nel comparto della Pubblica Amministrazione. L’Azienda si è impegnata a dare totale attuazione all’accreditamento istituzionale ex art. 14 D.P.G.P. 27 novembre 2000, n. 30-48/Leg. per la funzione di RSA e Casa di Soggiorno il quale costituisce, oltre che un adempimento normativo, anche uno strumento di qualificazione dei servizi e degli interventi destinati agli ospiti. Nelle attività di mantenimento dei propri servizi residenziali e semiresidenziali dovrà individuare, se necessario per garantire la sostenibilità economica, interventi di natura innovativa di carattere gestionale dei servizi. L’APSP “Suor Agnese” intende nel corso del triennio, rafforzare il ruolo di azienda-multiservizi da sviluppare con gli Enti istituzionali territoriali, promuovendo un vero e proprio sistema integrato di servizi sul territorio. La sperimentazione di nuovi servizi o attività in favore della collettività si è concretizzata nel corso del 2014 con l’acquisizione dell’accreditamento per centro diurno (4 posti convenzionati) e centro servizi (10 posti convenzionati).- Nonostante l’attuale basso grado di utilizzo dei servizi semiresidenziali, l’impegno è quello di mantenere il servizio attivo nella struttura a supporto di tutte le famiglie che dovessero trovarsi nel bisogno di utilizzare i centri anche per periodi brevi o con frequenza discontinua. OBIETTIVI 2018 - Prosecuzione dell’attività dell’azienda in base all’accreditamento istituzionale garantendo sostenibilità economica; - Ricerca di soluzioni gestionali innovative per la ridotta frequentazione dei centri OBIETTIVI 2019-2020 - Mantenimento degli standard necessari a garantire l’accreditamento istituzionale 2.2.2 EQUILIBRIO ECONOMICO, SOSTENIBILITÀ ECONOMICA E RAZIONALIZZAZIONE DEI COSTI Oltre che un obbligo di legge l’equilibrio economico costituisce un principio cardine dell’attività aziendale, nonché, a seguito della riforma del welfare anziani in atto, un obiettivo imprescindibile. A seguito della chiusura del fondo integrazione rette a partire dal 2016 per applicazione della normativa nazionale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili nonché del fondo abbattimento rette, l’azienda ha necessariamente dovuto incrementare la spinta ad improntare la propria gestione ad un sistema di rigore, efficienza ed economicità, nell’ottica di una riduzione del divario tra i ricavi e i costi della gestione caratteristica (e quindi la pressante necessità di risorse extra di natura patrimoniale) come già descritto nei piani programmatici degli anni precedenti. Sono stati fatti importanti passi che stanno portando a significativi risultati in tal senso: in una gestione sana il risultato della gestione caratteristica di un’azienda deve sostanzialmente bilanciare per essere sostenibile nel medio-lungo periodo in uno scenario che vede purtroppo l’ambito sanitario stretto nella morsa del definanziamento pubblico e nell’obbligo pressante di razionalizzazione dei costi di gestione. L’evoluzione degli ultimi anni ha inoltre determinato modifiche significative delle entrate dovute ad una grave situazione di congiuntura economica che ha portato pesanti riduzioni in termini di: diminuzioni delle tariffe sanitarie (-5%), riduzione degli utenti UNP, l’assenza rispetto al passato di utenti provenienti da fuori provincia a seguito del venir meno di convenzioni con le asl fuori pat che determinavano importanti ricavi aggiuntivi, la cancellazione dei rimborsi per malattie lunghe e maternità ora forfetizzati nella retta sanitaria. In linea generale parte delle risorse patrimoniali possono servire per qualificare maggiormente i servizi offerti dall’azienda, ma per quanto riguarda la gestione ordinaria questa dovrebbe bilanciare in maniera autonoma. I proventi patrimoniali dovrebbero essere utilizzati per investimenti, per far fronte a bisogni inaspettati ed emergenti e non per coprire lo squilibrio della gestione corrente. “Ottimizzare” in economia significa utilizzare nel migliore dei modi risorse scarse: ciò può avvenire solo nel momento in cui l’azienda considera le proprie risorse patrimoniali come aggiuntive e non come necessarie per la propria gestione corrente. Un’attività di benchmarking con altre strutture e servizi simili fa comprendere 12 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) come uno sforzo corale tra organo politico e direzione sia la strada più efficace per rendere la gestione dell’azienda maggiormente sostenibile dal punto di vista economico, necessariamente attraverso una rimodulazione del sistema dei costi, attraverso un’attività di confronto, implementazione di best practices, forme consortili di approvvigionamento di beni e servizi, integrazione di processi e rafforzamento di servizi sul territorio solo per citare alcuni esempi. Tutto ciò non potrà avvenire in un unico esercizio, ma, visto il contesto futuro nel quale l’azienda si troverà ad operare, questa è l’unica e più sicura strada da intraprendere e che si pone quindi come obiettivo continuo e trasversale che abbraccia tutto il triennio al quale piano pluriennale si riferisce. OBIETTIVI 2018 Equilibrare il sistema dei costi/ricavi aziendali al fine di ottenere un miglioramento della gestione caratteristica attraverso la creazione di economie sia sul versante dei servizi che dei modelli organizzativi adottati, all’interno dell’imprescindibile mantenimento di equilibrio tra sostenibilità della gestione e qualità dei servizi erogati all’utenza OBIETTIVI 2019-2020 Persistere nel riequilibrio del sistema dei costi/ricavi aziendali al fine di continuare a migliorare la gestione caratteristica attraverso la creazione di economie sia sul versante dei servizi che dei modelli organizzativi adottati 2.2.3 CONTROLLO DI GESTIONE Uno degli aspetti più salienti previsti dalla L.R. 7/2005 e che rimane ancora obiettivo da consolidare all’interno dell’azienda sulle base delle indicazioni riportate nei piani programmatici approvati negli ultimi anni, è un efficace sistema di controllo di gestione e di valutazione strategica della gestione e dei risultati in grado di consentire un confronto continuo e sistematico dei dati economico-gestionali e dei modelli di gestione dei servizi al fine di mettere a disposizione degli organi decisori informazioni utili alla definizione di scelte aziendali volte all’ottimizzazione delle risorse e all’equilibrio economico. Il controllo di gestione all’interno delle APSP è obbligatorio ai sensi dell’art. 9 del regolamento di esecuzione concernente la contabilità delle APSP approvato con DPR n. 4/L del 2006 e ss.mm.ed è uno strumento di monitoraggio e valutazione dei costi e dei rendimenti dell’attività. Il contesto economico e finanziario nazionale e provinciale caratterizzato dalla riduzione dei finanziamenti pubblici e dalla revisione della spesa pubblica, impongono anche alle APSP di conoscere, analizzare e comprendere la propria struttura dei costi al fine di rendere economicamente più sostenibile la propria gestione aziendale e nel contempo l’intero sistema della non autosufficienza. Inoltre l’ambito sempre più complesso ed articolato in cui le APSP si trovano ad operare, rende necessaria una riflessione in merito alle performance e alla qualità dei servizi offerti, in un’ottica corale di miglioramento, ricerca dell’efficienza e ottimizzazione delle risorse a disposizione, anche e soprattutto a seguito della chiusura del fondo integrazione rette. Le decisioni che il Consiglio di Amministrazione si trova ad assumere all’interno dell’impresa richiedono infatti opportuni dati derivanti dall’analisi dei costi e dei ricavi per centri di costo da parte della direzione poiché solo da esaurienti considerazioni sui costi può derivare la corretta scelta tra possibili azioni alternative tra loro. UPIPA in tal senso ha promosso la creazione di un osservatorio permanente sui dati di gestione delle APSP (progetto: “Smart Point– Sistema di monitoraggio delle A.P.S.P. e delle RSA del Trentino – Tavolo di avvio dei raffronti gestionali economici e tecnici) al fine di comparare in maniera dettagliata e specifica i diversi aspetti gestionali e i diversi servizi forniti dalle APSP. L’adesione al progetto Smart Point oltre, che obbligatorio come previsto dalle Direttive - si ritiene quanto mai fondamentale per l’APSP Suor Agnese in quanto è proprio attraverso il confronto, la cultura del miglioramento e indicatori specifici che descrivono le più importanti dimensioni economiche e gestionali degli Enti aderenti che le aziende possono individuare strategie di gestione ottimali e possibili “leve gestionali” per l’ottimizzazione delle risorse e l’avvio di possibili azioni di miglioramento individuali e di sistema. 13 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
A.P.S.P. “Suor Agnese” Castello Tesino (Tn) OBIETTIVI 2018 Sviluppo ed implementazione di un efficace sistema di controllo di gestione e di modalità di valutazione strategica dell’andamento della gestione e dei risultati; Adesione al progetto Smart Point 2018; Utilizzare i risultati del controllo di gestione per effettuare scelte gestionali mirate all’equilibrio aziendale OBIETTIVI 2019-2020 Ricerca, sviluppo ed implementazione di più efficaci modalità di controllo della gestione e di forme rendicontazione sociale e sistemi di semplificazione dell’attività amministrativa. 2.2.4 RICERCA DI MIGLIORAMENTI E OTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE L’Azienda considera i propri dipendenti una risorsa importante e per questo considera strategico l’impegno costante nella creazione di un ambiente di lavoro in cui le persone possano sentirsi partecipi alle attività aziendali, in cui possano sentirsi bene, sicuri e interessati a ciò che fanno. Sono i lavoratori che con la loro professionalità e creatività e grazie ai contributi individuali consentono il raggiungimento degli obiettivi aziendali, oltre che alla loro sensibilità e umanità dovute nell’ambito dei servizi alla persona. Strumento indispensabile per la valorizzazione di tutto il personale è la formazione continua che assieme al benessere organizzativo influenzano efficacia, efficienza, produttività e sviluppo di una struttura pubblica: tanto più una persona sente di appartenere all'organizzazione, perché ne condivide i valori, le pratiche, i linguaggi, tanto più trova motivazione e significato nel suo lavoro . E’ la letteratura più specialistica che fornisce al datore di lavoro i principi che consentono di rendere gli operatori della struttura partecipi e coinvolti nella logica del lavoro di squadra, per promuovere e rinforzare l’identità di gruppo e il senso di appartenenza, sviluppare capacità di lavorare con gli altri, perseguendo il miglioramento della qualità dell’ambiente di lavoro quale presupposto al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e conseguentemente delle prestazioni. Una delle principali criticità legate alle risorse umane risiede nella capacità dell’azienda di essere flessibile di fronte alle assenze per assistenza famigliare in continuo aumento, malattie lunghe, maternità, riqualificazioni di mansioni. Anche in questo caso strategica sarà l’individuazione di soluzioni innovative di riorganizzazione in grado di fronteggiare le contingenze limitando l’impatto sul servizio. La ricerca di economicità, ovvero di adeguati punti di equilibrio tra efficacia ed efficienza, e di sostenibilità economica e sociale della gestione, è uno degli obiettivi cui l’Azienda dovrà sempre più tendere in via prioritaria in ogni aspetto dell’azione amministrativa. Accogliendo con convinzione l’indirizzo proposto dall’Assemblea dei soci di UPIPA volto alla creazione di reti di collaborazione in ambiti territoriali omogenei come risposta alle fusioni coattive, l’idea è quella di promuovere una razionalizzazione della spesa attraverso la condivisione di risorse anche umane migliorando i profili di efficienza, di specializzazione e qualità e riducendo i costi netti di produzione dei servizi attraverso forme di partership nei diversi ambiti gestionali. Dato il blocco delle assunzioni imposto dalla PAT, l’aumento costante di adempimenti burocratici e gestionali, nonché l’incremento dei livelli di responsabilità e la richiesta sempre maggiore di specializzazione nei servizi amministrativi è strategico valutare l’avvio di un progetto, partendo dalla mappatura delle attività attuali, volto alla creazione di gestioni associate con alcune case di riposo limitrofe in grado di garantire nel tempo qualità del servizio, flessibilità in termini di risposte organizzative nonché correttezza negli adempimenti amministrativi sempre più stringenti dal punto di vista dell’assunzione di responsabilità. 14 Piano programmatico pluriennale 2018 – 2020
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