Unisa guarda al futuro, tra la ricerca e la task force dei nuovi delegati
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Unisa guarda al futuro, tra la ricerca e la task force dei nuovi delegati di Giovanna Naddeo «Le università hanno bisogno adottare una visione prospettica, orientata al futuro. Il nostro Ateneo vanta una comunità di studiosi di fisica molto riconosciuta e l’accordo di oggi è il risultato di un lavoro consolidato nel tempo, nonché il punto di partenza di un’evoluzione scientifica e tecnologica». Così il rettore Vincenzo Loia, nel corso della firma dell’accordo di collaborazione tra l’Università e il Centro di ricerca di Darmstadt, Germania. Nell’ambito della facility europea “Fair” in materia di fisica nucleare, l’ente tedesco ha individuato quale sede operativa per le proprie ricerche il laboratorio per la superconduttività di potenza del Dipartimento di Fisica “E.R. Caianiello”, laboratorio realizzato grazie al supporto dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica e del Centro Regionale di Competenza nel settore. Tra gli obiettivi dell’accordo sottoscritto, favorire lo scambio di ricercatori e tecnici tra le due istituzioni. A confermarlo il professor Paolo Giubellino, direttore generale di “Fair” : «Questo accordo vuole dare obiettivi più ampi ad un lavoro che già si sta facendo qui all’Università di Salerno, un lavoro di test di magneti superconduttori. Con questo accordo si darà, infatti, la possibilità a tanti giovani studiosi di formarsi nell’ambito di questa attività. Sono molte le prospettive di lavoro che ritengo possiamo realizzare insieme. Gli acceleratori di particelle sono impiegati nei laboratori di ricerca, ma sono utilizzati ovunque, nelle industrie, negli ospedali. Tantissime le applicazioni nella vita quotidiana che potremmo supportare con questo progetto». E mentre l’Ateneo guarda al futuro, va prendendo forma la task force di Loia.
Tra riconferme e nuove nomine, è stata pubblicata la squadra dei delegati del rettore per il prossimo triennio. Nell’elenco, tra gli altri, Carmine Vecchione per i rapporti con il Ruggi, Carmine Pinto nell’area Reputation e Valutazione e Sergio Perongini per i rapporti con gli enti territoriali. Resta scoperta – per il momento – l’area dell’internazionalizzazione, tra i cavalli di battaglia della governance Loia. E’ Campiglia il nuovo delegato alla ricerca: «Maggior sinergia tra i dipartimenti» Proviene dal Dipartimento di Farmacia il nuovo delegato del rettore alla ricerca per l’area scientifica. Si tratta di Pietro Campiglia, in passato delegato al fundraising nonché attuale direttore del suo Dipartimento. Professor Campiglia, è stato appena firmato un importante accordo tra l’Ateno e il centro di ricerca di Darmastadt. I laboratori Unisa sono apprezzati anche oltralpe. «Possiamo vantare laboratori di eccellenza in tante discipline come fisica, chimica, medicina, grazie all’elevata qualità dei nostri ricercatori. Ora dobbiamo puntare ad attrarre fondi competitivi, intensificando i collegamenti con network internazionali e avvicinandoci a competizioni a livello europeo». A tal proposito, quale sarà linea d’azione per il prossimo futuro? «Unisa è tra gli Atenei maggiormente in crescita. In particolar modo, nell’ambito delle classifiche, il parametro delle citazioni ci colloca ai primi posti in Italia. Per la prossima governance mi auguro un maggior dialogo tra i dipartimenti nella ricerca, in una prospettiva multidisciplinare. Puntiamo a creare aree di specializzazione e progetti che vedano più dipartimenti lavorare sinergicamente. E’ una sfida importante. Noi siamo pronti».
Comunicazione, Delega a Petrone. La Radio va ad Amendola E’ la ricercatrice Alessandra Petrone la nuova delegata del rettore alla comunicazione di Unisa. Petrone, titolare della cattedra di “Politica e Storia dell’integrazione europea” e “Storia delle dottrine politiche”, succede a Vittoria Marino, professoressa associata di Marketing. Nella squadra individuata da Loia (ancora incompleta, vista l’assenza dell’importante tassello dell’internazionalizzazione) spunta una nuova delega riservata esclusivamente alla radio d’Ateneo e affidata al professor Alfonso Amendola, in passato già vicino alla Professoressa Petrone, quali obiettivi per la comunicazione dell’Ateneo? «Il nostro Ateneo continuerà a valorizzare la comunicazione come servizio per la comunità universitaria, garantendo il dialogo con il territorio. In tal senso si lavorerà in costante coordinamento con gli altri delegati». A tal proposito, spunta una nuova delega riservata esclusivamente alla radio di Ateno e affidata al professore Alfonso Amendola. Come mai? «La radio è da sempre un laboratorio di comunicazione per i nostri studenti, utile strumento di socializzazione e di confronto. Il collega Alfonso Amendola saprà ulteriormente valorizzare questa dimensione». Unisa insiste sull’internazionalizzazione. Quali saranno le azioni per essere più competitivi in ambito europeo? «L’internazionalizzazione è sicuramente un ambito chiave nella programmazione del rettore Vincenzo Loia. Per questo motivo, la comunicazione di Ateneo svolgerà il suo importante ruolo anche in tale ambito». Area Umanistica – Come nel 2013, la delega al professore Luca Cerchiai: «Paestum e Ponte dei Diavoli, tra ricerca e formazione»
Va sempre più delineandosi la task force di Vincenzo Loia, dal primo novembre scorso alla guida dell’Ateneo salernitano. Il neorettore ha nominato Luca Cerchiai in qualità di delegato alla ricerca per l’area umanistica. Non è la prima volta per Cerchiai, già delegato per la medesima area negli anni accademici 2013-2016, nonché attuale direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale. Professor Cerchiai, quali gli obiettivi per la ricerca umanistica nei prossimi anni? «Continueremo a promuovere una ricerca in continuo dialogo con le altre branche del sapere. Non esistono le materie umanistiche, esiste la dimensione umanistica». Oltre alla proficua collaborazione tra Ateneo e Parco Archeologico di Paestum, sono in cantiere altri accordi con siti culturali del territorio? «Proseguono le nostre molteplici relazioni con il patrimonio archeologico locale. Lei ha citato un importante esempio quale è Paestum: lì stiamo portando avanti diversi progetti grazie anche all’affetto del direttore Gabriel Zuchtriegel. Dall’anno prossimo partiremo con la campagna di scavi a cura della nostra Scuola di Specializzazione. Si tratta di un importante investimento che coniuga ricerca e formazione. Non dimentichiamo che la nostra Scuola vanta numerosi concessioni di scavi anche in Grecia. Tornando alla Campania, proseguono i nostri impegni nel napoletano e nell’avellinese. Due novità ci sono: gli scavi nel Chiostro del Paradiso, ad Amalfi, e il progetto di rilievo e verifica strutturale dell’acquedotto medievale di via Arce, in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria, il Comune di Salerno e la Sovrintendenza». A breve avrà inizio UnisaOrienta: su cosa punterete per incentivare le iscrizioni ai Dipartimenti di area umanistica? «Stiamo lavorando a un calendario di incontri durante i quali saranno gli studenti iscritti a presentare la nostra offerta,
insistendo sulle prospettive lavorative. I pregiudizi del “bello ma non utile” si sfatano con dati alla mano. Stiamo parlando di una formazione professionalizzante che va a costruire un bagaglio culturale spendibile in settori lavorativi di tutti i tipi. Pensiamo soltanto all’altissima percentuale di laureati in filosofia occupati nei reparti di organizzazione del personale nelle aziende o di catalogazione e archiviazione nelle biblioteche nella fase di trasferimento dal cartaceo al digitale. È una questione di metodo e il sapere umanistico fornisce tutti gli strumenti utili per interpretare il reale». “Nella Rete della violenza: il cyberbullismo come fenomeno multiprospettico”, il convegno all’Università di Salerno “Nella Rete della violenza: il cyberbullismo come fenomeno multiprospettico”: è il titolo del convegno in programma il prossimo 13 gennaio, alle 11, presso l’Aula “G. De Rosa” (Edificio D2) dell’Università degli Studi di Salerno. L’evento è stato organizzato dalla professoressa Diana Salzano, docente di Sociologia dei media ed Internet studies e di Sociologia dell’Innovazione e presidente dell’Osservatorio “Violenza Media Minori” dell’Unisa, in collaborazione con il Centro Studi “Media Culture Società” e l’“Internet & Communication Policy Center”, afferenti al Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Ateneo salernitano. Al convegno parteciperanno,
in veste di esperti e professionisti, il professor Mario Morcellini, commissario dell’Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni; la dottoressa Barbara Strappato, dirigente della Polizia di Stato; il professor Salvatore Pace, consigliere delegato alla tutela della biodiversità per la Città Metropolitana e preside del Liceo “A. Pansini” di Napoli; il dottor Carmine Lamberti, project manager della Brain Computing di Roma. Interverranno inoltre docenti di varie discipline: Angela Costabile (Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Università della Calabria), Virginia Zambrano (Intercultural Law, Università di Salerno), Marinella Attinà (Pedagogia generale e Pedagogia dei contesti educativi e formativi, Università di Salerno), Simona Perfetti (Pedagogia generale e sociale, Università della Calabria), e Mauro Santaniello (Politiche digitali, Università di Salerno). L’incontro mira ad un’analisi multidisciplinare del fenomeno del cyberbullismo, tracciando analogie e differenze con il bullismo tradizionale. Principale obiettivo è quello di focalizzare possibili strategie preventive e risolutive attraverso l’alleanza tra le varie agenzie socio-educative, tracciare itinerari di digital education nelle scuole e percorsi formativi della figura professionale del responsabile per il cyberbullismo, previsto in ogni Istituto scolastico dalla legge 71 del 2017. Agricoltura eco-compatibile, Unisa protagonista delle telecamere Rai di Giovanna Naddeo
Trattori cingolati in grado di riconoscere i frutti grazie all’intelligenza artificiale e vasi a degradazione programmata: sono solo alcune delle ricerche scientifiche firmate Unisa protagoniste del racconto che “Linea Verde Rai” ha dedicato all’Ateneo salernitano nella puntata dello scorso sabato 4 gennaio. La troupe della rete nazionale, in visita a Salerno, ha fatto tappa al campus di Fisciano alla scoperta delle buone pratiche messe in atto a favore della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile. A Simona Concilio e Adolfo Senatore, rispettivamente ricercatrice e professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, il compito di illustrare i progetti sperimentati nei laboratori Unisa dedicati all’agricoltura eco-compatibile. Da tempo, infatti, l’Ateneo porta avanti una politica green volta allo sviluppo di soluzioni universitarie rispettose dell’ambiente, politica premiata dalle più importanti classifiche internazionali. Lo scorso dicembre sono stati resi i risultati di “Green Metric”, uno studio elaborato annualmente dall’Università dell’Indonesia volto alla misurazione dell’impegno delle istituzioni accademiche, a livello mondiale. L’Ateneo di Salerno, nell’indice generale che contempla 800 istituzioni accademiche, si posiziona al 112° posto tra le università mondiali, recuperando oltre 100 posizioni rispetto al 2018 (214° posto). Tra gli indicatori su cui l’Ateneo ha mostrato una performance particolarmente positiva, la pianificazione energetica implementata per i due campus di Fisciano e Baronissi e i programmi di ricerca e formazione sui temi della sostenibilità. Rispetto all’indice degli atenei italiani, Unisa si colloca al 9° posto guadagnando tre posizioni sull’anno precedente e configurandosi come primo ateneo del centro Sud. Tra gli obiettivi per il 2020, in un’ottica di crescente riduzione dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente naturale, interventi a sostegno della produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, come tetti fotovoltaici, solare termico, impianti di cogenerazione e solar cooling; interventi per la riduzione del consumo di materiali, con risparmio di
materie prime; gestione integrata del ciclo dei rifiuti e interventi a favore della mobilità universitaria sostenibile. «Grazie all’attività del gruppo di docenti, personale tecnico- amministrativo e studenti impegnato sulle politiche di sostenibilità – ha affermato il rettore Vincenzo Loia – stiamo lavorando per migliorare le nostre performance partendo dal presupposto che al ruolo istituzionale delle Università si associa un duplice impegno: essere sostenibili e impegnarsi per la sostenibilità». L’Unisa cambia il codice: «Vertici non potranno candidarsi» di Andrea Pellegrino L’Università degli Studi di Salerno pensa alla norma “anti – Tommasetti”. Il senato accademico modifica il codice etico dell’Ateneo di Fisciano, su richiesta di alcuni componenti. In sostanza rettore, pro rettore, presidente di Fondazione e direttori di area didattica non potranno accettare incarichi politici o candidature. Dunque l’era Loia, così come presagito fin dall’insediamento, cambia rotta rispetto al passato, strappando definitivamente con il suo predecessore e suo “supporter” nella corsa al rettorato. Le modifiche al codice etico e ai regolamenti garantiranno, secondo quanto discusso nella seduta del senato accademico dello scorso 17 dicembre, “l’adozione di comportamenti e azioni “etiche” che eviteranno di compromettere o anche gettare ombre sull’autonomia, sull’imparzialità e sul prestigio della nostra Università”. Naturalmente, quello di Tommasetti è l’ultimo caso che si è
verificato all’Ateneo salernitano, da sempre e storicamente trampolino di lancio per politici. La stessa Fondazione è presieduta da Caterina Miraglia, già assessore regionale della giunta Caldoro. Una norma, dunque, che arriva anche con l’approssimarsi degli appuntamenti elettorali in Regione Campania. Inoltre, sempre nel corso dell’ultima seduta, sono stati istituti nuovi corsi di studio, così come annunciato dalla Cisl Università. L’offerta formativa sarà integrata con il corso di Laurea Magistrale in Data Scienze and Innovation Management (Dipartimento di Scienze giuridiche e Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems); corso di Laurea in Giurista d’impresa e delle nuove tecnologie (Dipartimento di Scienze giuridiche); corso di Laurea Magistrale interateneo in Progettazione dei servizi educativi, formativi, “Media Education” e tecnologie per l’inclusione nei contesti formali e non formali (Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione e Università degli Studi di Napoli “Parthenope”). Ancora il rettore Vincenzo Loia si è impegnato a proporre per il prossimo anno accademico l’istituzione del corso di Laurea Magistrale in Psicologia di comunità per i contesti formativi, per il benessere e lo sport (Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione). De Luca torna a Unisa e annuncia piena collaborazione con Loia di Andrea Pellegrino Taglio netto con il passato, collaborazione con il nuovo
rettore dell’Unisa. De Luca rimette piede a pieno titolo al campus di Fisciano, dopo anni di freddezza con l’allora rettore Aurelio Tommasetti. L’occasione è il progetto di digitalizzazione delle opere di Viviani, curato proprio dagli studenti del campus e finanziato dalla Regione Campania. Il governatore è seduto accanto a Vincenzo Loia, il successore alla guida dell’Ateneo di Aurelio Tommasetti, oggi indicato direttamente da Matteo Salvini per la composizione delle liste regionali in Campania. Un duetto, quello tra rettore e presidente della Regione, che non si vedeva da tempo, perfino nei giorni delle Universiadi in Campania. Vincenzo De Luca tende la mano e annuncia la piena collaborazione e sintonia con Loia. «Sono felice di incontrare il nuovo rettore – dice dal palco del teatro d’Ateneo – ci eravamo visti rapidamente durante il periodo delle Universiadi. Credo che avvieremo un rapporto di forte collaborazione tra l’istituzione regionale e l’Università di Salerno per creare sviluppo, ricerca e prospettive di lavoro per i giovani». Si dice che Loia e De Luca si siano incontrati pochi minuti prima dell’avvio del convegno di ieri mattina. Sul tavolo la vicenda Ruggi, attualmente commissariato e che tra breve potrebbe riavere il direttore generale. Una nomina bloccata proprio in attesa dell’arrivo del nuovo rettore all’Unisa. Iovino, M5s: “In Campania si rischia il paradosso” di Giovanna Naddeo Buone notizie per gli studenti universitari di tutta la penisola. La commissione Bilancio al Senato, nella giornata di ieri, ha approvato lo stanziamento di 31 milioni, contro i 16
attuali, da destinare al fondo per le borse di studio per l’università. “Una notizia straordinaria, se non fosse che in Campania, con un sistema di gestione fallace affidato ad Adisurc, si rischia il paradosso” è quanto dichiara il deputato pentastellato e segretario alla presidenza della Camera, Luigi Iovino. “Tenuto conto che ad oggi c’e una sola dipendente appena incaricato di smaltire ben 21.937 pratiche di studenti campani aventi diritto a beneficiare di borse di studio, non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere se questo numero dovesse raddoppiare”. E aggiunge: “Garantire il diritto allo studio equivale a garantire il diritto alla democrazia e allalibertà di ciascuno di no. In Campania da troppi anni assistiamo a ritardi sistematici nell’erogazione di borse di studio, con studenti in attesa addirittura dal 2012. Ragazzi che non possono permettersi di accollarsi spese fin troppo onerose, costretti per questo a fare salti mortali, se non alla rinuncia alla carriera universitaria che rappresenta una delle peggiori sconfitte per il nostro Paese. Non possiamo piu consentirlo”. E poi: “Una battaglia che ha fatto sua da anni anche il consigliere regionale Luigi Cirillo accanto al quale mi batterò perché nella Campania di De Luca, dopo aver negato ai nostri cittadini il diritto alla salute, al lavoro, alla vivibilita e a un’aria pulita, non si continui a ledere anche il sacrosanto diritto allo studio dei nostri giovani”. Università premiata per sostenibilità ambientale di Giovanna Naddeo Unisa sempre più virtuosa nell’ambito della sostenibilità ambientale. Lo studio Green Metric 2019 curato dall’Università
dell’Indonesia colloca l’Ateneo salernitano al 112° posto su 800 realtà accademiche in tutto il globo. Un incredibile balzo in avanti per l’Università salernitana, che conquista oltre cento posizioni rispetto alla classifica 2018, dove risultava 214esima. Tra gli indicatori su cui l’Ateneo ha mostrato una performance particolarmente positiva, la pianificazione energetica implementata per i due campus e i programmi di ricerca e formazione sui temi della sostenibilità (corsi, pubblicazioni scientifiche, eventi tematici). «L’impegno che il nostro Ateneo profonde in termini di miglioramento e di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, contribuisce a delineare il profilo di quello che intende essere sempre più un Campus Sostenibile». E’ quanto dichiara il neorettore, Vincenzo Loia. E aggiunge: «La strategia che abbiamo messo in atto punta in particolare ad aumentare le già buone prestazioni energetiche, incrementando la produzione da fonti rinnovabili». Inoltre, «occorre gestire in modo sempre più efficiente le risorse idriche e il ciclo dei rifiuti, nonché sensibilizzare la nostra comunità sulla fondamentale importanza del rispetto ambientale». Sarà chiuso nei prossimi gioni il bando di apliamento del parco fotovoltaico, tra i punti all’occhiello del Campus di Fisciano. «Grazie all’attività del gruppo di docenti, personale tecnico- amministrativo e studenti impegnato sulle olitiche di sostenibilità» – tiene a precisare Vincenzo Loia, «stiamo lavorando per migliorare le nostre performance partendo dal presupposto che al ruolo istituzionale delle Università si associa un duplice impegno: essere sostenibili e impegnarsi per la sostenibilità». Per quanto riguarda il panorama nazionale, l’Ateneo salernitano guadagna ben tre posizioni rispetto al precedente anno solare, classificandosi al 9° posto nella classifica nazionale, seguita da Bologna, Torino, Venezia Milano-Bicocca, dal Politecnico di Torino, L’Aquila Luiss University di Roma e Università degli Studi di Genova. Conquistato il primo posto, invece, nella classifica degli atenei meridionali. Green Economy e sostenibilità saranno al centro di un dibattito in programma martedì 10 dicembre, alle
ore 9, presso l’aula delle Lauree “Nicola Cilento” del campus di Fisciano. Tra i relatori, Giovanni Bartolomeo, responsabile Affari istituzionali territoriali di Enel Italia per la Campania e Basilicata, e Roberto Morassut, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e del Mare. La Lega napoletana conquista Salerno: Esposito nominato coordinatore provinciale, Tommasetti responsabile del programma elettorale di Erika Noschese La Lega Salerno sembra essere pronta a ripartire da zero dopo la frattura interna creatasi alle scorse elezioni europee. Nella giornata di ieri, infatti, due importanti novità che sembrano però aver suscitato l’ira dei leghisti salernitani. Terminata, definitivamente, l’era Falcone. Il coordinamento provinciale ha una nuova figura di riferimento: si tratta del napoletano Nicholas Esposito, residente a Portici, nominato coordinatore provinciale da Nicola Molteni, recentemente alla guida del coordinamento regionale. «Oggi (ieri per chi legge ndr) ho avuto l’onore e l’onere di essere stato nominato segretario provinciale di Salerno. Ringrazio il Coordinatore regionale l’onorevole Nicola Molteni per la fiducia concessami – ha detto Esposito attraverso i suoi canali social – C’è una comunità da aggregare e valorizzare che da tempo con impegno, passione e competenza porta avanti le istanze della Lega». Il
partito di Matteo Salvini sembra ora intenzionato a procedere a passo svelto verso le elezioni regionali, in programma nel 2020. L’ex rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Aurelio Tommasetti, è stato infatti nominato responsabile del programma elettorale. «Ringrazio il coordinatore regionale Nicola Molteni che, d’intesa con Matteo Salvini, mi ha indicato come Responsabile del programma elettorale della Lega per le prossime Elezioni Regionali in Campania. Un grande onore ma anche una grande responsabilità per la quale mi impegnerò con determinazione nei prossimi mesi», ha detto l’ex numero uno dell’Unisa. Due scelte che, come già anticipato, hanno suscitato l’ira degli esponenti salernitani che speravano di vedere riconosciuto il loro impegno territoriale provinciale di Salerno. Nulla da fare, almeno per il momento. Molteni sembra infatti aver preferito ancora una volta esponenti napoletani: tanto Tommasetti quanto Esposito, di fatti, hanno origini partenopee. Terremoto in Albania, docente Unisa: «Rafforzare relazioni tra lo Stato e Ue» di Giovanna Naddeo Sospensione delle attività accademiche e chiusura degli uffici giudiziari ancora per qualche giorno, mentre le scosse di assestamento continuano a far tremare la terra. Riprende, dunque, lentamente la quotidianità albanese dopo il violento fenomeno sismico dello scorso 26 novembre. Ancora migliaia gli sfollati in attesa di una sistemazione temporanea o di seppellire coloro che non ce l’hanno fatta, eppure da più
parti si levano ringraziamenti ai soccorritori europei per quell’abbraccio solidale nelle ore più buie della storia albanese. «Sono rientrata in Italia da Tirana lo scorso 16 novembre, esattamente dieci giorni prima del terremoto» – racconta Teresa Russo, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche Unisa, titolare delle cattedre di “Organizzazione internazionale” e “Diritto dell’Unione Europea e delle migrazioni”, da anni promotrice del dialogo tra l’Ateneo salernitano e l’Università albanese di Vlore. «Colleghi e amici albanesi, fortunatamente, stanno bene. Il popolo albanese» continua Russo «ripone grande speranza nell’ingresso nell’Unione Europea. Il rifiuto da parte di alcuni Stati rappresenterebbe un “errore storico”, come ha affermato anche il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Dopo quasi vent’anni dall’Agenda di Tessalonica, non stati fatti passi avanti significativi». Rimandi su rimandi, da ultimo il Consiglio europeo dello scorso 18 ottobre 2019 ha deciso di tornare sulla questione dell’allargamento prima del vertice UeBalcani occidentali, in programma a Zagabria a maggio 2020. «C’è instabilità all’interno del Paese, diviso ormai in tre fasce generazionali sempre più distanti tra loro» – specifica Russo. «Da un lato, la fascia conservatrice dei propri usi e costumi; dall’altro, i professionisti che si sono formati nei nostri Atenei e che parlano fluentemente l’italiano; dall’altro ancora i giovanissimi, l’ultima generazione, proiettata già verso l’Europa e gli Stati Uniti e che predilige l’utilizzo dell’inglese». Tre generazioni lontane per età, lingua, costume. «Non mancano coloro che tornano a casa per rispetto delle proprie radici, seppur con grandi difficoltà nell’inserimento nel tessuto socioeconomico del Paese». Eppure, l’adesione dell’Albania all’Ue gioverebbe ad entrambi i contraenti. «L’abbraccio solidale di questi giorni eccezionali deve fungere da mediatico per rafforzare le relazioni tra Ue e Albania». In cantiere, il lancio del programma del modulo Jean Monnet “EU-Western balkans cooperation on justice and home affairs” nell’ambito del programma Erasmus+ per il triennio 2019-2022. Ai partecipanti
la possibilità di prender parte (gratuitamente) a un corso triennale di specializzazione sulla cooperazione in materia di giustizia e affari interni con i Balcani occidentali in vista della loro prossima adesione all’Unione. L’offerta formativa del Modulo, rivolta agli studenti universitari (italiani e stranieri), ai laureati, ai dottori e dottorandi di ricerca ed a tutti gli stakeholders che operano nell’ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia, costituirà, inoltre, un’opportunità unica di formazione e orientamento sul futuro dell’Unione europea per gli studenti e professori albanesi che già beneficiano della mobilità Erasmus nell’ambito dell’International Credit Mobility (Icm) presso l’Ateneo Salernitano. Le attività formative saranno, altresì, affiancate da attività di ricerca e iniziative socio-culturali organizzate con il coinvolgimento attivo anche degli stakeholders albanesi e degli altri paesi dei Balcani occidentali. Sold out per Giuliano Sangiorgi: «Il sud, il motore del mondo» di Giovanna Naddeo «Noi, la voce di un Sud culla di grandi idee, linfa vitale per la cultura e l’arte, terra di sogni e di sacrifici. È il sacrificio a rendere unica questa terra. Nessuno ti potrà togliere quanto costruito. Il Sud è il motore del mondo». Sono parole di incoraggiamento quelle di Giuliano Sangiorgi alla platea di studenti e fans che riempiono il Teatro (sold out) del Campus di Fisciano. Il frontman dei Negramaro è intervento
nella serata di ieri a Unisa nella cornice di “DLiveMedia”, la rassegna diretta da Roberto Vargiu e nata con l’obiettivo di stimolare il dialogo tra giovani ed esponenti del mondo dell’arte e dello spettacolo. Due grandi appuntamenti nella stessa giornata per “DLiveMedia”: nel primo pomeriggio, il dialogo con il celebre giornalista sportivo, Federico Buffa, affezionato amico della rassegna, a proposito di sport e alimentazione; poi l’incontro con Sangiorgi, il quale è preliminarmente ricevuto da Vincenzo Loia nel suo nuovo ufficio. «Vivevamo una Lecce universitaria che, senza l’ausilio dei social (allora non c’erano), era perfettamente al passo coi tempi. Quello che succedeva a Londra non era per nulla distante da quello che succedeva nella nostra città. Eravamo desiderosi di sapere cosa succedeva nel mondo e rispondevamo con la nostra musica. Non abbiamo mai vissuto il divario di cui tanto si parla» confida un Sangiorgi con il sorriso sulle labbra e senza filtri, che non trascura di commentare i suoi ultimi lavori. «Frozen 2? Bellissima esperienza!» esclama, a proposito del cartoon firmato Walt Disney al quale il cantante ha prestato la voce alla colonna sonora. «Cantare per “Frozen 2” significa diventare l’eroe di mia figlia Stella. Penserà che sono la voce di tutti i suoi cartoni preferiti. Glielo farò credere. Premerò Stop sul finale di ogni cartoon che vedrà e le canterò la mia personale sigla». E poi: «Immagine e musica, un binomio inscindibile» dichiara Sangiorgi, in merito al docufilm “L’anima vista da qui” per i 20 anni di carriera della band. «Quando scrivo, è inevitabile che veda davanti a me anche scorrere la pellicola della storia. Lo ritengo un momento fondamentale». Platea in delirio quando Sangiorgi impugna la chitarra per un breve omaggio musicale. Chi canta a squarciagola e chi immortala il momento con lo smartphone, magari pensando all’amico fan rimasto fuori dal Teatro per sopraggiunta incapienza. «Ma non finisce qui» chiosa Vargiu. « Continueremoa a regalare eventi importanti all’università e al territorio con la partecipazione dei più rappresentativi artisti della cultura italiana. Ci sono ancora tante soprese in programma».
Restiamo, dunque, connessi.
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