Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino

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Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020
                                          Giornalino Scolastico
                                          a cura degli alunni
                                          dell’I.C. Antonio Genovesi
                                          San Cipriano Picentino (SA)
                                          www.icsanciprianopicentino.gov.it
                                          redazionelacicala@virgilio.it

                                           Editoriale

                                                Tredici anni sono pochi
                                                per decidere il futuro
                                                                                  Si sa, quando ci si trova di fronte
                                                                                  una scelta da fare si è sempre timo-
                                                                                  rosi, insicuri e facilmente condizio-
                                                                                  nabili. Scegliere non è mai facile e lo
                                                                                  diventa ancora di più quando que-
                                                                                  sta, andrà a direzionare la vita di un
                                                                                  ragazzo alla fine del suo percorso di
                                                                                  licenza media, dandole un’impron-
                                                                                  ta. Uno stato di ansia e una strana
                                                                                  sensazione di paura per l’ignoto,
                                                                                  accompagna i ragazzi verso una
                                                                                  svolta importante della propria ma-
                                                                                  turazione e, di conseguenza, della
                                                                                  propria esistenza. Molti ragazzi, nel
                                                                                  vivere la loro adolescenza, vivono
                                                                                  un senso di inadeguatezza che limi-

    Giornalisti resilienti                                                        ta la loro voglia di sperimentare e di
                                                                                  mettersi in gioco. E ciò capita sem-

    in quarantena                                                                 pre, ogni momento: quando devo-
                                                                                  no affrontare una gara sportiva, fare
                                                                                  una scelta di vita o semplicemente
                                                                                  relazionarsi con qualcuno. Rimbom-
                                                                                  ba come un suono assordante quel-
                                                                                  la voce che dice: “Non sono capace,
                                                                                  portando il più delle volte a non
                                                                                  essere sereni e sicuri di fronte ad
                                                                                  una nuova scommessa. A volte, gli
                                                                                  stessi genitori si sentono inadegua-
                                                                                  ti o troppo sicuri. Per il loro bene,
Eravamo pronti a ricominciare “ufficialmente” la consueta attività di re-         ci sostituiamo nella loro scelta, altre
dazione del giornalino scolastico che gli alunni dell’I.C. A. Genovesi di         volte, creiamo aspettative troppo
San Cipriano realizzano ormai da cinque anni. Nuova veste grafica, nuo-           grandi, senza lasciar spazio alla pos-
vo logo, nuova linea editoriale, La Cicala 2.0 aspettava solo di riempire         sibilità di poter liberamente sbaglia-
le sue pagine con i pensieri, i racconti, le interviste e gli articoli dei suoi   re, sperimentare le proprie paure.
giovani redattori. Ma, come uno tsunami improvviso e devastante, il                Si tratta di un passaggio emoziona-
coronavirus ha messo in quarantena le vite di tutti, ha fermato tutte le          le, in cui si abbandona quel mondo
attività, compresa quella scolastica e del suo giornalino.                        dell’obbligatorietà scolastica, dove
Da un giorno all’altro, tutto si è fermato in un’immobilità surreale, in-                                segue a pag.2
                                                             segue a pag.2
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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           La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

La vita on line di un’insegnante, tra giga e pc.
di Prof.ssa Nilde Sotera

Giornate intere passate davanti ad        to, tutto è più lento e monotono.            clude anche alle 10 della sera, e le
uno schermo! Colori, forme, im-           Uno schermo, una sedia, tantissimi           mie bimbe? La più piccola ornai a
magini che scorrono velocemente           testi da consultare, tavolette grafi-        quell’ora dorme e sogna, forse so-
come le ore passate sedute su quel-       che per scrivere e spiegare, tantissi-       gna la propria mamma, che rientra-
la sedia, rigida e accogliente. La mia    mi programmi online per registrare           ta da lavoro la possa abbracciare,
sedia è diventata la mia casa, uno        videolezioni che dovrebbero aiutare          coccolare e finalmente possa gioca-
schermo è diventato il mio mondo.         i nostri studenti a studiare e a capire      re insieme a lei, forse sogna sempli-
Un mondo virtuale, fatto di comuni-       argomenti nuovi, nuove UDA. Si cor-          cemente la propria mamma. La mia
cazioni prive di sensazioni concrete;     re, ci si alza alle 6 del mattino, si pen-   bimba più grande, aspetta, attende
non ci sono sguardi, atteggiamenti        sa solo a come progettare, spiegare,         con grande desiderio che io le possa
comprensibili, tutto sembra fanta-        programmare. In certi momenti mi             stare accanto e le racconti una sto-
scienza! Io da sempre appassionata        sembra di essere un robot, si pro-           ria prima di andare a nanna. Questo
di fantascienza non avrei mai potuto      prio così! Adesso, in questo istante,        mondo virtuale sta togliendo tan-
immaginare, da insegnante di mate-        la mia vita è tutta virtuale, ma dove        to, viviamo senza farlo veramente,
matica e scienze di vivere, un giorno,    sta tutto il resto del mio mondo? La         sommersi da doveri e obblighi, pau-
una simile realtà! La connessione è       mia famiglia, le mie bimbe, le perso-        re e momenti rubati per un sorriso.
diventata la nostra fonte di energia,     ne che amo di più al mondo devono            Questa è la vita di un insegnante ai
non ci nutriamo più di cibo, ma di        attendere che io finisca di lavorare,        tempi del covid-19. Questa è la real-
giga. Il cibo è diventato scontato, ci    che finisca la mia giornata virtuale,        tà del mondo virtuale.
nutriamo per perdere del tempo, far       per potermi riabbracciare!
passare velocemente ogni momen-           Una giornata infinita che si con-

dalla prima pagina

Tredici anni sono pochi...                Noi resilienti della quarantena

  il senso del dovere è visto come        spiegabile ed ignota. Ma loro no, i ragazzi cosiddetti nativi digitali, non si
  una rassegnante impresa da              sono mai fermati, si sono semplicemente adattati, con lo spirito di chi sa
  compiere e ci si avvia verso un         reagire con resilienza alle avversità della vita. Loro sono gli altri “eroi”, i re-
  mondo sconosciuto dove nuo-             silienti della quarantena, ragazzi, studenti e redattori della Cicala che, fin
  ve amicizie e momenti nuovi di          da subito, ci hanno chiesto di riprendere da dove il virus ci aveva fermati,
  vita ti aspettano. La scuola deve       di poter fare quello che un “bravo” giornalista sa fare: esserci e raccontare.
  essere maestra di vita, insegna-        Così i responsabili del progetto giornalino, non hanno potuto fare altro che
  re ai giovani ad affrontarla, a         lasciarsi travolgere dalla corrente di energia ed ottimismo di questi straor-
  non farsi mai trovare imprepa-          dinari ragazzi.
  rati ed al contempo ad orga-            Tra la DAD e le videolezioni, tra i compiti e le serie tv, tra una videochiamata
  nizzarsi impegni, studio, lavoro,       e un dolce fatto in casa, Alessia, Alberto, Angela, Andrea, Andrea A., France-
  divertimento per poi essere ma-         sco, Francesca, Wanda, Giulia, Lucrezia, Maria Giovanna, Younes, Domenico,
  turi nell’affrontare l’università o     Federica, Manuel, Umberto e Teresa hanno rimesso ordine in tutti gli artico-
  il lavoro che verrà.                    li già prodotti nella prima parte dell’anno scolastico (perché La Cicala non si
  La crescita dovrebbe mirare ver-        ferma mai!), hanno riaperto il gruppo wa e ripreso a fare redazione con idee
  so la curiosità, la riflessione, agli   e proposte, realizzando in poco tempo questo nuovo SPECIALE numero. La
  interrogativi e non alla mera co-       Cicala 2.0 speciale Covid19, è qualcosa di straordinario, un vero e proprio
  noscenza, anche se essa, a sua          atto di coraggio e resistenza. Hanno messo in campo tutte le conoscenze
  volta aiuta a estendere la cu-          e le competenze che hanno appreso in questi anni di giornalino scolastico,
  riosità e il pensiero. Il desiderio     dal confronto di idee e pensieri, ad uno sguardo critico sulla realtà, dalle
  di sapere dovrebbe essere non           regole del giornalismo alla stesura di un articolo, dalla creazione di un file
  “imposto” ma “offerto” e mesco-         di word all’invio di una e-mail, per realizzare un giornale ricco di spunti, di
  lato alla curiosità. Qualunque          riflessioni, di approfondimenti, di pensieri, in versione on line consultabile
  sia la scelta, diventerà una vit-       sul sito della scuola e sulla pagina facebook, che resterà nella memoria di
  toria per tutti, a patto che alla       tutti gli studenti dell’anno scolastico 2019/2020, spettatori e protagonisti di
  base di Tutto ci sia Passione, Cu-      una pagina di storia dell’umanità che non dimenticheranno mai!
  riosità e Umiltà.
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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Tra Paura e Speranza: come affrontare la ripresa
di dott.ssa Maria Marino Psicologa - Psicoterapeuta

La pandemia da Coronavirus ci ha            puter, anche se non è stato semplice       che porteremo nel cuore contem-
travolti come un uragano: ci ha pre-        capire come fare. E’ stato anche un        poraneamente. Ci guideranno nelle
so quasi di sorpresa, sconvolgendo          po’ strano. Qualcuno ha riportato          nostre scelte se sapremmo ascoltar-
inevitabilmente le nostre vite. Sono        per iscritto come si sente in questo       le entrambe. Perché?!
state chiuse le scuole, le Chiese, i        periodo, per non dimenticarsene.           Perché la Paura è quell’emozione
parchi e pian piano i negozi, le fab-       Qualcuno ha riflettuto su quanto           che ci avverte del pericolo, ci per-
briche… Ci siamo ritrovati tutti a          è importante la Libertà e quanto è         mette di non essere superficiali e
casa, un po’ spaesati, a guardare dal       bello passare il tempo fuori con gli       di stare attenti. La Speranza, inve-
grande schermo televisivo quello            amici; quanto sono importanti le           ce, rappresenta il nostro motore:
che stava succedendo fuori.                 domeniche passate dai nonni e le           ci aiuta a trovare la motivazione di
Abbiamo visto tanti camici, guanti,         feste di compleanno trascorse insie-       fare il possibile per tornare a vive-
mascherine e poi numeri, tanti nu-          me in allegria.                            re serenamente. Mi piace pensare
meri… di persone che si sono am-            Sono passati quasi due mesi ormai          che potremmo muoverci nel buio
malate e che hanno iniziato a lottare       da quando viviamo in questo modo           dell’incertezza del futuro portando
contro questa malattia sconosciuta.         insolito e “bizzarro”.                     con noi Paura e Speranza come se
Alcune sono guarite, altre no.              Cosa accadrà quando tutto questo           fossero rispettivamente la fiamma e
Con queste premesse, abbiamo                finirà? Sembra una domanda dalla           la cera della nostra candela: tenen-
cercato di trovare un equilibrio nel-       risposta lontana. Questo aumenta           dola per mano e mantenendola ac-
le nostre case, con la nostra fami-         in noi lo sconforto, la paura di rico-     cesa, potremmo illuminare il nostro
glia, con le persone a cui vogliamo         minciare la propria vita fuori casa.       cammino in tutto quel buio.
bene. Siamo rimasti a casa per non          Sicuramente sarà importante non            Quindi, pur non sapendo bene cosa
permettere al virus di diffondersi.         dimenticare quello che abbiamo             ci attenderà, cerchiamo di non per-
Abbiamo disegnato arcobaleni, can-          vissuto. Ci aiuterà ad essere pruden-      dere la calma e di mantenere l’atten-
tato l’Inno di Mameli, cercando di          ti e rispettosi delle altre persone, af-   zione focalizzata. Siamo tutti pezzi
sentirci vicini e di sentirci più forti.    finché possiamo stare tutti bene ed        di un grande puzzle: uniti insieme,
Poi abbiamo provato a riprendere la         in salute. “Paura” e “Speranza” rap-       riusciremo a cambiare le cose e, se
vita di tutti i giorni nelle nostre case.   presenteranno due facce della stes-        vorremo, a migliorarle.
La scuola la frequentiamo dal com-          sa medaglia: saranno due emozioni

 articolo scritto prima dell’emergenza coronavirus

A scuola
di legalità
Dai pericoli della rete al femminicidio, pas-
sando per il ricordo delle vittime di mafia
di Francesca Brangi
Come da anni ormai, anche per quest’anno scolastico
si è svolto il progetto Legalità, durante gli ultimi mesi
del 2019. Il giorno 29 ottobre 2019 alle ore 10:00, presso
la sede della scuola primaria dell’Ist. Comp. A. Genovesi
di San Cipriano Picentino, si è tenuto il primo incontro
del Progetto “EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ, SICUREZ-                 contro è stato dopo circa una settimana, il 5 dicembre,
ZA GIUSTIZIA SOCIALE…un percorso di crescita civile”,            si è parlato della dipendenza dei ragazzi verso i giochi
rivolto a tutti gli alunni delle classi terze della Scuola Se-   d’azzardo, la ludopatia che dilaga anche tra i più giova-
condaria di primo grado. La prima giornata è stata dedi-         ni. L’ultimo incontro si è svolto il 17 dicembre ed è stata
cata ai pericoli del web, le potenzialità e i rischi nell’uso    affrontata ulteriormente, dopo la manifestazione nella
di internet tra gli adolescenti. Dopo circa un mese, il 27       Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne,
novembre c’è stato il secondo incontro che ha affron-            la tematica del femminicidio intitolata “IL CORAGGIO DI
tato la tematica della criminalità organizzata attraverso        UNA DONNA”. Questi incontri hanno aiutato molto tutti
l’intervento teatrale interattivo su “PEPPINO IMPASTA-           i ragazzi a riflettere per crescere, migliorarsi e vivere in
TO”, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1978. Il terzo in-    un modo più civile.
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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           La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

                                                                tere per le donne del paese che non sapevano scrivere.
                                                                Si è sposata a 28 anni nel 1947 con il suo vicino di casa.
                                                                Ha avuto 4 figli e ha potuto festeggiare ben 62 anni di
                                                                matrimonio. Durante la sua vita ha fatto anche la cate-
                                                                chista con il parroco Don Felice Voto ed è la fondatrice
                                                                del Sacro cuore di Gesù nel 1938.
                                                                intervista di Alessia Melella
                                                                Redazione: Vi sareste mai aspettata di raggiungere que-
                                                                sto traguardo?
                                                                Sig.ra Anna: No, non me lo sarei mai aspettata e non ci
                                                                credo ancora.
                                                                R: Ci potreste svelare il segreto per una vita così lunga?
                                                                S. A: Una vita sana, piena di lavoro e non sono mai uscita
                                                                di casa.
                                                                R: Cosa ritiene che la generazione di oggi abbiano sba-
                                                                gliato o stia sbagliando?
                                                                S. A: Penso che i giovani di oggi escano troppo.
                                                                R: Quali sono i suoi ricordi della 2° guerra mondiale?

Cento anni… e                                                   S. A: Ho molti ricordi, i più importanti sono i bombarda-
                                                                menti.
                                                                R: Quando avevate la nostra età cosa facevate durante

non sentirli!                                                   la giornata?
                                                                S. A: A 13 anni già frequentavo il catechismo e all’età di
                                                                15 anni ho iniziato a fare la catechista.
                                                                R: Cosa ne pensate della tecnologia di oggi?
Il 25 settembre 2019                                            S. A: Non lo so, ai miei tempi non c’erano i telefonini e le
San Cipriano Picentino ha festeggiato                           altre tecnologie.
il centenario della signora Anna d’Ascoli.                      R: C’è qualcosa che invidiate ai giovani di oggi?
La redazione della Cicala le ha fatto gli auguri                S. A: Non lo so, non invidio nulla.
con un’intervista speciale.                                     R: Durante questo traguardo così lungo cosa le è piaciu-
                                                                to particolarmente della sua vita?
La signora Anna nasce a Pezzano di San Cipriano Picen-          S. A: Molte cose, sia belle che brutte.
tino a via Italia, proprio un secolo fa; frequenta la scuola    R: Cosa pensa della musica di oggi? E qual è la vostra
fino alla 4° elementare perché non ha i mezzi per arri-         canzone preferita?
varci. All’età di soli 11 anni muore il suo papà. Ha fatto la   S. A: Non ascolto la musica di oggi quindi non saprei, la
sarta per ben 40 anni e a 18 anni ha cucito il suo 1° abito     mia canzone preferita è “Mamma”.
da sposa. Durante la II guerra mondiale scriveva le let-        R: Quale consiglio vorreste dare ai ragazzi di oggi?
                                                                S. A: Non lo so, non so cosa consigliarvi

           Le donne sono
           farfalle libere
           di volare
Gli alunni della classe terza D di Filetta dell’IC A. Geno-
vesi di San Cipriano Picentino sono i vincitori del “Cor-
corso di idee” indetto dell’ Assessorato alla Formazione
e Pari Oppurtunità della Regione Campania contro la             pania, presso il Teatro Troisi di Napoli. I bambini, con la
violenza sulle donne. La premiazione è avvenuta nella           guida della loro insegnante d’arte, la docente Antonia
mattinata del 25 novembre, in occasione della Giornata          Pagliara, con la collaborazione della collega Claudia
Mondiale contro la violenza di Genere, durante l’evento         Penna e l’insegnante Roberta Favale, che ha trattato
dal titolo “Fil Rouge” organizzato dalla Regione Cam-           l’argomento dal punto di vista linguistico, hanno realiz-
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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Senza più violenza contro le donne
la redazione

                                          psicoterapeute e psicologhe Rita
                                          Tucci e Maria Marino. Quest’ ultime
                                          hanno dato vita ad un laboratorio
                                          esperenziale che ha coinvolto gli
                                          alunni del terzo anno della scuola
                                          secondaria di 1° grado, che ha por-
                                          tato alla drammatizzazione del libro
                                          “Un’altra vita” di Filomena Lamberti,
                                          vittima della violenza maschile che
                                          le ha trasfigurato corpo e anima,
Il 25 novembre scorso gli alunni          letto in classe e commentato con i       pulso ad un cambiamento culturale
delle classi terze della scuola sec. di   giusti strumenti educativi e peda-       necessario. Infine una coreografia
1° grado dell’istituto comprensivo        gogici. I ragazzi con l’apporto e la     emozionante interpretata e realiz-
Antonio Genovesi, presso la scuola        guida dei loro insegnanti, i proff.ri    zata da due ragazze di 12 anni ha
primaria, per la giornata della vio-      Eliana Andreozzi, Giuseppe Di Muro,      messo in scena attraverso la danza
lenza sulle donne, hanno preso par-       Maria Luisa Parrilli, Nilde Sotera e     e la canzone “Ballata triste”di Nada,
te all’iniziativa “Senza più violenza”    Giovanna Vassallo, hanno affrontato      il dolore del corpo di una donna
per discutere di donne , di violenza      la tematica della violenza sulle don-    flagellato e umiliato dalla violenza
e di rispetto; promossa dal comu-         ne anche sotto l’aspetto psicologico     dell’uomo. L’evento si è concluso nel
ne di San Cipriano Picentino insie-       con la presentazione di un Role Play,    piazzale di fronte il Municipio, con
me con le istituzioni scolastiche e       mentre attraverso un power-point         l’inaugurazione della panchina, or-
le associazioni culturali. In un’Aula     hanno illustrato le statiche dei casi,   mai divenuta simbolo della lotta alla
Magna gremita di insegnanti, geni-        il problema delle spose bambine,         violenza sulle donne, su cui sono
tori e ragazzi, il convegno, modera-      la condizione della donna nei pae-       state apposte i versi di Alda Merini
to dalla Dirigente dell’I.C Genovesi      si orientali. Con un video ispirato al   “ Siamo state amate e odiate, adora-
Alessandra Viola, ha accolto gli in-      monogolo di Paola Cortellesi, hanno      te e rinnegate, baciate e uccise, solo
terventi del Sindaco di San Cipria-       realizzato una clip per sensibilzza-     perchè Donne”
no Pic. Sonia Alfano, dell’Assessore      re soprattutto i loro
all’Istruzione Federica Di Muro, del      coetani e dare im-
Consigliere Pari Oppurtunità Iole
Albano, della Presidente della Com-
missione Pari Opportunità Maria
Rosaria Pareggio , del Consigliere
delegato all’Istituto del Comune di
Castiglione del Genovesi Francesca
Rega. Particolarmente significativi
e toccanti gli interventi dell’avvoca-
to-coordinatore C.A.C.V AS Stefania
De Martino, del Consulente peda-
gogico Francesco Castaldo, delle

zato un manifesto per la relativa ca-                                            sola”, che ha visto la partecipazione
tegoria di concorso per esprimere il                                             di numerose scuole di ogni ordine e
proprio NO alla violenza sule donne,                                             grado di tutta la regione che si sono
viste, attraverso i loro occhi, come le                                          impegnate con la creatività per rea-
farfalle libere di volare. Alla giornata                                         lizzare video e foto per contrastare il
hanno partecipato la Ministra per le                                             fenomeno. Gli elaborati vincitori sa-
Pari Opportunità Chiara Marciani, il                                             ranno utilizzati dalla Regione Cam-
Questore di Napoli Alessandro Giu-                                               pania per le attività di comunica-
liano, e personaggi come Pippo Pelo                                              zione istituzionale sul contrasto alla
e Clementino che hanno lanciato il                                               violenza di genere​, e gli alunni della
proprio messaggio di sensibilizzazione a questo urgen-        scuola di San Cipriano sono onorati di aver dato il loro
te e preoccupante problema. E’ stata anche l’occasione        contributo ed espresso la propria riflessione su un tema
per premiare le scuole vincitrici del concorso promos-        che coinvolge tutti.
so dall’assessorato nell’ambito del progetto “Mai più
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           La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020           Le interviste della Cicala

Dal Collegio targato RAI2 alla nostra redazione: la
simpatica e severa professoressa Petolicchio è venuta
a trovarci per raccontarci della sua esperienza in TV.
di Umberti Pironti e Alberto Gaeta
Maria Rosa Petolicchio, insegnan-          svolgere un esame finale. La severi-      conciature cotonate, ma dal vivo è
te di Scienze e Matematica in una          tà è il suo tratto distintivo, temuta e   completamente diversa, simpatica,
scuola media di Pontecagnano, si è         osteggiata dagli alunni del docu-re-      affabile e disponibile. La curiosità
raccontata in un’intervista ai ragazzi     ality, è invece amata e apprezzata        più grande per tutti i presenti all’in-
della Istituto Comprensivo A. Ge-          dai veri suoi studenti. La docente ha     contro, era sapere se Il Collegio fosse
novesi di San Cipriano Picentino, in       mostrato ai ragazzi della Cicala, chi     una finzione oppure se fosse tutto
particolare ai redattori del giornali-     si nasconde sotto la scorza dura del      vero. La professoressa Petolicchio,
no scolastico “la Cicala 2.0”.             suo personaggio, raccontando la           ha assicurato che ciò che vediamo
Ha parlato loro delle differenze tra       sua esperienza all’interno program-       in tv è tutto vero. I collegiali sono in
essere insegnante nella realtà ed          ma.                                       convitto per un mese studiando e
esserlo in un programma televisivo,        Dopo averle dato il benvenuto con         rispettando regole severissime fino
degli alunni e della scuola di ieri e      un video dedicato realizzato dai          al giorno dell’esame conclusivo:
di oggi, delle curiosità e del die-        ragazzi della redazione è iniziata la     sveglia alle 07:30, divieto di usare il
tro le quinte del reality più seguito      vera e propria intervista.                cellulare, obbligo di consumare an-
dagli adolescenti. La Petolicchio,         Ci ha raccontato di aver deciso di        che cibi sgradevoli, impossibilità di
tra l’altro, è molto legata al territo-    partecipare per puro caso dopo            avere contatti con l’esterno e senza
rio di San Cipriano Picentino, dove        aver ricevuto una mail in cui si cer-     incontrare i docenti fuori dall’ora-
tutto ha avuto inizio e dove ha pre-       cavano insegnanti per un program-         rio scolastico. Ci ha raccontato che
so il via la sua carriera scolastica di    ma televisivo per Rai Scuola. Dopo        lo scopo di questo reality è quello
insegnante di matematica: “qui ho          aver inserito le informazioni richie-     di assistere e studiare la reazione
svolto la mia prima supplenza”, ha         ste le venne chiesta una sua foto.        dei giovani di oggi alle prese con
dichiarato. Dalla cattedra a al set        Così chiese aiuto a sua figlia, che le    la scuola di una volta, e che la mag-
del programma, la Prof. Petolicchio,       consigliò di mettere l’immagine del       gior parte dei ragazzi selezionati
è uno dei volti più noti del reality       suo profilo whatsapp. Successiva-         sono però riusciti, forse perché con-
“Il Collegio”, dove è una docente di       mente fu contattata per fare un pro-      sapevoli di essere ripresi dalle tele-
matematica alle prese con una clas-        vino, in cui cercavano un’insegnante      camere, a sembrare più maleducati
se variegata di adolescenti tra i 14 e     di matematica piuttosto severa, suo       di quanto forse non lo siano davve-
i 17 anni, catapultati nella scuola del    tratto distintivo. La sua simulazione     ro, spesso tirando fuori il peggio di
1960, 1961, 1968, 1982. Gli studenti,      di una lezione di matematica colpì i      loro. Un quadro che non rispecchia
infatti, alloggiati in un collegio con     produttori de Il Collegio, e così en-     la realtà, dal momento che né i suoi
tanto di dormitori e refettori, con in-    trò a far parte del cast. Da allora, è    alunni né noi, a quanto pare, siamo
dosso una divisa secondo le mode           diventata una dei personaggi più          così maleducati e poco inclini allo
delle diverse epoche storiche, sen-        noti ai telespettatori, per la sua in-    studio, fortunatamente. L’intervista
za telefonini e con regole piuttosto       transigenza e autorevolezza, sottoli-     è terminata con autografi e selfie,
rigide, seguono per un mese circa          neata anche dagli outfit a tema con       lasciandoci con un affettuoso ARRI-
lezioni di italiano, storia, arte ingle-   l’ambientazione del programma,            VEDERCI e un ricordo indelebile.
se, e appunto matematica, per poi          come occhiali da vista enormi e ac-
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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           La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

Congedo
di un viaggiatore cerimonioso
        In memoria di Giuseppe Di Muro
        18/09/1962 - 24/02/2020

         Amici, credo che sia meglio per me cominciare a tirar
giù la valigia. anche se non so bene l’ora d’arrivo, e neppur co-
nosca quali stazioni precedano la mia, sicuri segni mi dicono,
da quanto m’è giunto all’orecchio di questi luoghi, ch’io vi do-
vrò presto lasciare.
        Vogliatemi perdonare quel po’ di disturbo che reco.
Con voi sono stato lieto della partenza, e molto vi sono grato,
credetemi, per l’ottima compagnia.
        Ancora vorrei conversare a lungo con voi. Ma sia.
Il luogo del trasferimento lo ignoro. Sento però che vi dovrò
ricordare spesso, nella nuova sede, mentre il mio occhio già
vede dal finestrino, oltre il fumo umido del nebbione che ci
avvolge, rosso il disco della mia stazione.
         Chiedo congedo a voi senza potervi nascondere, lieve,
                                                                      Vorrei
una costernazione.
Era così bello parlare insieme, seduti di fronte: così bello con-
fondere i volti (fumare, scambiandoci le sigarette) e tutto quel      Vorrei dare una carezza in viso
raccontare di noi (quell’inventare facile, nel dire agli altri),      ad un ragazzo triste che non conosce riso
fino a poter confessare quanto, anche messi alle strette, mai         perché trasformi l’amarezza dolorosa
avremmo osato un istante (per sbaglio) confidare.                     in allegrezza appiccicosa.
Dicevo che era bello stare insieme. Chiacchierare. Abbiamo
avuto qualche diverbio, è naturale.                                   Vorrei dare una carezza in viso
Ci siamo -ed è normale anche questo- odiati su più di un pun-         A quel visino muto e pensieroso
to, e frenati soltanto per cortesia.                                  Perché diventi presto più radioso
Ma, cosa importa. Sia come sia, torno a dirvi e di cuore, grazie      E parli con la voce del suo cuore
per l’ottima compagnia.                                               A chi sa ascoltare e non ha voce

         Congedo a lei , dottore, e alla sua faconda dottrina.        Vorrei dare una carezza in viso
Congedo a te, ragazzina smilza, e al tuo lieve afrore di ricreato-    A quella madre piena e morbidosa
rio e di prato sul volto, la cui tinta mite è sì lieve spinta.        Che sprizza gioia con i suoi bambini
Congedo, o militare ( o marinaio! In terra come in cielo e in         E io ringrazio Dio di quell’amore.
mare) alla pace e alla guerra.
Ed anche a lei, sacerdote, congedo, che m’ha chiesto se io ho         Vorrei dare una carezza in viso
avuto in dote di credere al vero Dio.                                 A quell’ amico caro che per quell’invito
        Congedo alla sapienza e congedo all’amore.                    Ancora oggi mi soddisfa il cuore
Congedo anche alla religione. Ormai sono a destinazione.              E mette in una certezza viva
Ora che più forte sento stridere il freno, vi lascio davvero, ami-    Che dell’amicizia è ciò che nella vita conta.
ci.                                                                   Vorrei dare una carezza in viso
Addio. Di questo, sono certo: io sono giunto alla disperazione        al caro professore di una vita
calma, senza sgomento.                                                che resterà sempre con il sorriso
                                                                      l’unica stella certamente infinita.
        Scendo. Buon proseguimento.
                                                                      Vorrei dare una carezza in viso
                                                    Giorgio Caproni   al mondo intero scomposto ma sempre uguale
                                                                      ma la mia mano non si stanca
                                                                      mai…………………..
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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Non ti dimenticheremo mai professor Peppino Di Muro.
I tuoi alunni e i tuoi colleghi

Non sempre si è pronti a dire addio a persone speciali,
soprattutto quando quell’ultimo sguardo, quello più in-
tenso, ti entra dentro e non ti lascia più.
Ricordo il primo giorno di scuola quando ti ho cono-
sciuto: “Piacere sono Babbo Natale!” Un grande sorri-
so, una parola di conforto e quell’immancabile battuta
caratterizzata da una insolita saggezza ed una estrema
raffinatezza intellettuale. Non amavi stare al centro del-
la scena, ma ti piaceva essere spettatore della vita, assa-
porando di essa i suoi molteplici aspetti. “Il più grande
oltraggio che si possa fare a un buongustaio è inter-
romperlo nell’esercizio delle sue mascelle”. Così esordivi
a volte…come non sorriderne! Con pacata e amabile
ironia, quella bella, lasciavi dietro di te un seguito di
grande ammirazione. Sempre pronto a soccorrerti, a so-
stenerti, a consolarti. Dietro a quegli occhialoni, a volte
appannati, ma pronti ad essere sollevati per una buona
lettura di storia o filosofia, si nascondeva un uomo di al-
tri tempi che paralizzava l’aria, quando emetteva le sue
pillole sulla vita e, poi, come dimenticare la TUA umiltà
e il tuo insito rifuggire da ogni forma di sopraffazione
ed emulazione, la tua invincibile verità. Caro professore,
come dimenticare quel giorno, l’ultimo sorriso, l’ultimo
sguardo...quello che non mi lascerà più!
Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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          La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

Il virus denominato Covid -19
di Andrea e Francesco Alfano
Il CORONAVIRUS è un virus influen-      ganizzazione Mondiale della Sanità.        miliardi di persone nel mondo han-
zale la cui diffusione ha avuto epi-    Ma solo a fine febbraio a causa dell’      no dovuto cambiare drasticamente
centro a Wuhan in Cina nel dicem-       elevato numero di contagi nel zona         e improvvisamente le proprie abitu-
bre 2019. Non sono ancora chiare le     nord dell’Italia la pericolosità del       dini. Lavoriamo e studiamo da casa
cause che hanno portato all’insor-      virus è diventata nota a tutti i paesi     con la DAD (didattica a distanza)
gere del Virus, da quelle che sosten-   del mondo e si sono avviate le pri-        dobbiamo limitare e giustificare le
gono un’origine animale a quelle        me misure restrittive. Si tratta di un     nostre uscite e facciamo lunghe file
che pensano ad un esperimento di        virus di tipo influenzale la cui sinto-    davanti ai supermercati. In alcuni
laboratorio. Dopo un’iniziale sot-      matologia è molto simile a quella di       paesi tra i quali l’Italia, l’epidemia
tostima della pericolosità del virus    una normale influenza, ma nei casi         COVID-19 è l’evento più grave che si
da parte delle autorità cinesi nel      più gravi si traduce in una sindrome       sia verificato dal dopoguerra a oggi
gennaio 2020 è stata allertata l’Or-    respiratoria acuta che richiede il ri-     e con un profondo impatto sulle vite
                                        covero del paziente in terapia inten-      di tutti. La situazione è grave, molte
                                        siva.                                      persone hanno perso la vita e tan-
                                        Tra i sintomi si annoverano: febbre        tissime il lavoro. In alcuni paesi for-
                                        alta, difficoltà respiratorie, stanchez-   tunatamente stanno diminuendo i
                                        za, debolezza ma i sintomi sono di-        contagi ma difficilmente torneremo
                                        versi o addirittura essere asintoma-       alla normalità, Da maggio è iniziata
                                        tico. Trattandosi di un virus nuovo        la cosiddetta Fase 2 che ha allenta-
                                        non esiste ancora un vaccino ma ci         to le restrizioni, riaperto negozi e
                                        sono in corso ricerche e sperimenta-       aziende, continuando ad attener-
                                        zioni promettenti. La popolazione è        ci alle regole del governo e degli
                                        rimasta in quarantena a casa e quasi       scienziati: indossare sempre la ma-
                                        tutte le attività lavorative chiuse per    scherina, mantenere le distanze e
                                        circa due mesi, in tutta Europa, negli     lavare spesso le mani, con l’auspicio
                                        Usa e in molti altri paesi. Come noi,      che andrà tutto bene!

A causa del coronavirus, che ha costretto alla quarantena tutti gli italiani, e che ha fermato
tutte le attività per circa due mesi, anche la scuola è stata chiusa.

Il cerchio si chiude ma a distanza
Noi alunni abbiamo sperimentato per la prima volta la didattica a distanza ma, per motivi di
                                                               sicurezza sulla salute saltano
                                                               per la prima volta gli esami
                                                               di terza media.
                                                                                    di Domenico Pisaturo

                                                                                   Il racconto di uno studente di terza
                                                                                   media, redattore della Cicala, che
                                                                                   come tutti i suoi coetanei non potrà
                                                                                   chiudere il cerchio di un percorso
                                                                                   durato tre anni a causa di un esame
                                                                                   impossibile che assomiglia ad un
                                                                                   compleanno non festeggiato:
                                                                                    “Sono molto triste, perché non po-
                                                                                   trò salutare i miei professori che mi
                                                                                   hanno accompagnato in questo
                                                                                   percorso scolastico, perché non po-
                                                                                   trò rivedere i miei compagni con cui
Torneremo a correre,                                                                                         11

ma ci godremo il paesaggio
di Federica Tedesco
Scuola, amici, compiti e poi corri,                                                   via persone innocenti di cui mai si
corri che stai per perdere l’autobus,                                                 conoscerà l’ultimo pensiero o de-
corri che la campanella suona, corri                                                  siderio. Ed allora si inizia a credere,
il pranzo è a tavola, corri che le tue                                                quasi fosse una preghiera, che “Tut-
amiche hanno bisogno di te, corri                                                     to andrà bene!”, che questo incubo
che sei in ritardo per la ritirata serale.                                            prima o poi finirà. E così si ascoltano
Corri, corri che quasi dimentichi per-                                                le canzoni sui balconi di una Italia
ché corri, fino a quando, tutto im-                                                   che si stringe in un unico Inno, si
provvisamente si ferma. Quella strana cosa detta “Co-          inizia a credere di poter, nonostante tutto, andare avan-
ronavirus” che pare stia inginocchiando la Cina, ora è da      ti ed il pigiamone fino ad ora mai tolto, lascia il posto a
noi, e per la prima volta tutto diventa silenzioso. In TV il   tute, felpe e scarpe da ginnastica. Tutto è in mutazione,
palcoscenico lascia il posto a toni seri, preoccupati, di      la scuola fatta di aule stracolme, banchi, lavagne, bagni
profilo scientifico/divulgativo. L’Italia è ormai ostaggio     e corridoi, viene come noi del resto, confusamente so-
di questo Virus e con lei ognuno di noi.                       stituita da un PC; l’aula diventa un portale ed persino
Iniziano le prime privazioni: non toccare, non abbraccia-      il tanto amato/odiato registro diventa un messaggio e
re. E poi nessun assembramento, nessuna festa, nè riu-         noi, uniti ma solo, con timidezza che forse da tempo
nioni o sabato festosi, e lavati spesso le mani e mantieni     non provavamo, ci aggrappiamo a questa possibilità
le distanze. Ma quello che all’inizio, credo abbia fatto       nonostante tutto, di continuare ad essere e fare scuola
piangere di pura gioia tutti noi ragazzi, attesa come una      per non perdere quanto di bello abbiamo negli anni co-
finale di Amici o il concertone di Ultimo, dichiarata dal      struito. Come lo stesso Giornalino, e tutto quello in cui
Presidente del Consiglio Conte il 9 marzo 2020, è stata la     abbiamo creduto e le persone che abbiamo imparato
“CHIUSURA delle SCUOLE”, a tempo indeterminato. Tra-           ad amare e stimare. Va così il nostro essere VIVI al tempo
smessa su tutti i notiziari, risulta essere stata ad oggi il   del Covid19: lezioni on line, compiti caricati, correzioni
primo passo verso qualcosa di inimmaginabile, capace           attese, scadenze da rispettare e voti in cui sperare, senza
di toglierci la Libertà di Essere e di Esistere! Inizia così   sapere come e quando siamo stati giudicati, senza mani
la nostra nuova esistenza in modalità Covid19, dove la         sudate, senza pensieri in confusione e sguardi persi alla
parola d’ordine è ADATTAMENTO.                                 ricerca del suggerimento senza lo sguardo attento di
 Il nostro mondo ormai è tutto qui, tra le mura di casa.       un’insegnante.
Il tempo sempre sfuggente, quasi non esiste più, le ore        Le domeniche dai nonni diventano le video chiamate
lasciano il posto alle “fasi” della giornata che grazie al     con i nonni, per i credenti la messa con le chiese chiuse
virus ora è formata da 360 ore ed ogni ora di milioni di       si segue in TV, e così via, tutte le nostre abitudini corrono
minuti. Ci sono sempre il giorno e la notte a scandire il      su internet. Netflix toglie spazio con i suoi programmi ai
tempo, ma non sempre le due cose seguono una loro              notiziari man mano più incoraggianti e lo specchio, ini-
regolare alternanza. I nostri amici hanno perso ogni sor-      zialmente messo da parte, ora è pronto a riflettere l’im-
ta di fisicità, sono tutti immagini su un Tablet, un PC o      magine di una Me sicuramente più trascurata, a tratti
un “benedetto” smartphone. Sembriamo anestetizzati             emotivamente provata, ma vincente e consapevole di
alle emozioni, quasi per non rischiare di aprire quella        esserlo perché, parte attiva di un capitolo”” irripetibile
porticina di normale umanità che ci farebbe impazzire          di storia, che speriamo non dover più scrivere.
alla consapevolezza che intorno alla nostra comoda
“prigione”, la morte continua a presentarsi portando

sono cresciuto in questi anni e con      la festa dei 100 giorni prima dell’e-       vere questa importante “esperienza
cui ho condiviso tante cose, e non       same che stavamo preparando da              di crescita”. Una cosa è certa restere-
potrò condividere con loro le emo-       tanto tempo. E siamo dispiaciuti per        mo nella storia della scuola italiana
zioni del tanto atteso e temuto esa-     le gite non fatte, e per gli ultimi gior-   come i primi studenti di terza media
me di terza media. Noi non potremo       ni di scuola che non vivremo. E rim-        che hanno fatto lezioni on line e che
vivere la paura di sbagliare un com-     piangeremo anche il pranzo di fine          andranno alle superiori senza passa-
pito o di non saper rispondere ad        scuola con tutti i professori, che io e     re dal Via dell’esame finale”.
una domanda, e non sapremo (per          i miei compagni non vedevamo l’ora
ora) cos’è veramente un esame se         di poter fare per salutarci come vuo-       Ma #andràtuttobene!
non dai racconti dei nostri amici più    le la tradizione! Non sono contento
grandi. Un’altra cosa che rimpiange-     di lasciare la scuola media con un
remo tutti è che non potremo fare        esame mancato e di non poter vi-
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            La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

Chiusi in casa a causa del coronavirus, riscopriamo il
piacere di stare in famiglia e sentiamo la mancanza
anche delle semplici cose

In quarantena con
la famiglia e senza scuola                                                     di Angela Polini
Tante cose sono cambiate all’improvviso e molto velo-              conto. Ma sembrano così lontane quelle giornate passate
cemente. A tutti manca qualcosa della vita di prima. Ora           interamente fuori casa, tutte le corse per andare in pa-
che non si può più uscire, ci mancano tante cose, gesti            lestra il pomeriggio, e poi studiare di sera. Piano piano
che prima ci sembravano banali, come prendere un cap-              torneremo ad uscire, ma seguendo le regole stabilite dal
puccino o mangiare un cornetto al bar. In questo mo-               governo, che molti già rispettano ma che altri purtroppo
mento, soprattutto per noi giovani e adolescenti, dover            non fanno. Quando si esce si deve indossare la masche-
rimanere a casa è una vera tortura soprattutto per chi era         rina, i guanti e mantenere la distanza di un metro con le
abituato ad avere tanti impegni, a stare in compagnia de-          altre persone. Sebbene il coronavirus ci costringerà a ri-
gli amici. Ci sentiamo soli e annoiati anche se parliamo in        manere ancora per un po’ a casa e a uscire solo per fare la
videochiamata con i nostri compagni e con i professori. E          spesa, lavorare, andare in farmacia, per una passeggiata
la scuola, persino quella, ci manca!                               o per una visita ai propri cari, non ci dobbiamo far abbat-
Ma, questa quarantena è diventata l’occasione per stare            tere e dovremo aiutare, con il giusto comportamento, gli
in famiglia e per vivere meglio il tempo e i rapporti con i        scienziati e i medici a sconfiggerlo, per uscire da questo
nostri familiari. Abbiamo riscoperto che ci si può divertire       brutto incubo assieme e presto. Perché una cosa il virus
giocando insieme e addirittura, come è successo a me, di           ci ha sicuramente fatto capire che siamo noi la malattia,
poter insegnare ai miei genitori un nuovo gioco. Fortu-            come veicolo di contagio, ma siamo anche la cura, per il
natamente le giornate trascorrono abbastanza in fretta             lavoro continuo di tutti gli operatori sanitari.
e fra lo studio e il gioco, il tempo passa e non te ne rendi

                                                         I nostri nonni se ne sono
                                                         andati da soli,
                                                         senza il nostro sorriso
                                                         di Alessia Melella
                                                          gesse la mano, senza ne-       personale non riesce a seguire tutti e
                                                          anche un ultimo bacio dei      per questo motivo gli ospiti, soprat-
                                                          propri affetti. Ad aggrava-    tutto quelli di età molto avanzata,
                                                          re la situazione è stata la    vengono lasciati a letto nella propria
Il COVID-19 sembra non voler esclu-
                                              mancanza del personale, di masche-         solitudine e abbandonati al proprio
dere nessun paese e per questo mo-
                                              rine ed attrezzature varie necessarie      destino. “Se potessi tornare indie-
tivo l’intero pianeta oggi si trova in
                                              per ogni tipo di intervento. A volte si    tro direi a mia figlia di farmi restare
una crisi che ha stravolto tutto e tutti.
                                              pensa che è meglio destinare l’anzia-      a casa” queste sono le ultime parole
La pandemia sta creando tantissime
                                              no in una casa di cura e fare in modo      di un nonno, malato di COVID-19 ri-
vittime sparse per il mondo, ma la
                                              che viva la porzione finale della sua      coverato in una RSA, ai propri figli e
parte della popolazione più colpita
                                              vita nei migliori dei modi, ma spesso,     nipoti prima di lasciare questa brutta
è quella che riguarda gli anziani, che
                                              si è rilevato che è meglio accudirli       realtà. Questi nonnini e nonnine, si
hanno dovuto pagare il prezzo più
                                              nelle proprie case, con i propri affetti   sono trovati d’un tratto soli, smarriti,
alto. Il Coronavirus, infatti li ha colpiti
                                              e con le proprie abitudini. Infatti, con   senza più un punto di riferimento.
in modo più duro strappando loro la
                                              il Coronavirus le case di cura sono        Rimaniamo però con la speranza che
vita. I nostri nonni, una generazione
                                              diventati dei veri focolai, in tutto il    tutto ciò possa finire al più presto e
che ha visto la guerra, spostato ma-
                                              mondo. In questi ospizi purtroppo          che gli anziani siano sempre protetti
cerie e vissuto una vita fatta di lavo-
                                              gli anziani vengono abbandonati a          perché rappresentano un patrimo-
ro e sacrifici, se ne vanno senza una
                                              se stessi, spesso maltrattati e addi-      nio di affetti e di esperienze prezio-
carezza, senza che nessuno gli strin-
                                              rittura dimenticati. Sappiamo che il       sissimo.
Chiusa in un tempo sospeso                                                                                  13

di Teresa Antonia Martinangelo

                                                                                      te non lo è. Sentiamo la mancanza
                                                                                      anche delle cose che ci piacciono
                                                                                      di meno, proviamo anche un po’ di
                                                                                      rimpianto per non averne goduto
                                                                                      fino a che si potesse.
                                                                                      I telegiornali quasi non li sopporto
                                                                                      più a furia di ascoltare solo cattive
                                                                                      notizie. Mi sembra di vivere in un
                                                                                      incubo. Magari lo fosse! Almeno le
                                                                                      vittime sarebbero solo frutto della
Siamo in primavera ormai. Abbiamo lasciato l’inverno,                                 mia mente o dei miei brutti sogni.
ma non il nostro “nemico invisibile” che sta influenzan-        Non vedo l’ora che tutto questo finisca, per poter riab-
do le nostre vite da due mesi e più.                            bracciare e rivedere tutti. La fatica più grande è proprio
L’arrivo di questo odioso coronavirus, ha dato vita den-        questa, quella di rinunciare a ciò che fa parte della no-
tro di me a numerose e indecifrabili emozioni, talmente         stra natura, lo” stare insieme”.
tante che a volte non so neanche come gestirle.                 Ho notato una contraddizione in questo periodo, a
Desidero solo che il mondo si fermi per davvero. Pen-           proposito dello stare insieme: prima di questa pande-
serete: - ma ci siamo già fermati! - invece, secondo me,        mia, gli adulti, studiosi, psicologi, ci dicevano che era
non è così.                                                     sbagliato stare sui cellulari, computer e seguire i social
Durante questa periodo di quarantena, di tempo ne ab-           per troppe ore. Ora invece, facciamo tutto sui media. La
biamo avuto, ma, a parer mio non abbastanza. Ritengo            nostra vita è legata totalmente a quel DISPLAY, anzi se
che questo tempo mi stia facendo riflettere molto, su           metti da parte il telefono e ti perdi un messaggio rischi
me stessa, su chi sono e chi voglio essere. Non nascon-         di perdere anche quella virtuale possibilità di sopravvi-
do i miei conflitti interiori, quando metto a confronto         venza.
chi sono o chi devo essere, perché il mio unico deside-         Tutta questa confusione tra ciò che è giusto fare, ciò
rio è di essere capita e accettata. Non penso che questa        che si dovrebbe e ciò che si fa, mi fa provare una strana
quarantena ci abbia dato tanto tempo a disposizione.            sensazione: una profonda oscurità invade la mia anima.
Per quanto mi riguarda, il tempo è sempre troppo poco.          Sembra di essere in una stanza buia, dove non riesco a
Nella mia mente gira la solita domanda: “Chi sono?”             trovare la chiave che mi possa far uscire.
Ora siamo distanti gli uni dagli altri, non possiamo avere      Presto questa oscurità finirà e ritorneremo alla normali-
rapporti diretti e guardarci negli occhi. Così non è facile     tà, alla quotidianità che prima non apprezzavamo e for-
capire chi siamo e farlo richiede tempo e pazienza.             se, finalmente la vivremo fino in fondo…forse.
Ora possiamo meditare per ore, anche se ci sono i com-
piti, le chat, i genitori che ci dicono di fare questo o
quello, i prof che ci invitano a leggere, studiare e a non
fermarci, ma siamo pur sempre soli.
Io vorrei durante questo tempo, riflettere nel mio silen-
zio, chiudere gli occhi e pensare a tutti i momenti belli
e brutti passati insieme, perché riflettendo sul mio pas-
sato potrò migliorare e creare il mio futuro. Spero lo fac-
ciate anche voi…
In questo periodo mi sento molto confusa e provo tan-
te diverse emozioni. Mi sento privata della tranquillità e
dei miei affetti. Non so se tutti provano le stesse sensa-
zioni ma, credo che a tutti manchino le piccole cose, gli
abbracci, i sorrisi, gli sguardi. Anche addirittura lo sguar-
do di chi ci è indifferente che poi, forse, tanto indifferen-
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           La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

NETFLIX, in rete contro la noia
di Giulia Landi, Wanda Pisaturo e Mariagiovanna Sabato

L’arrivo dell’emergenza Coronavirus       momento distribuendo nuove serie
ha costretto in quarantena tutta la       TV e film con nuovi strumenti digi-
Penisola. Fortunatamente far passa-       tali. In questo periodo di difficoltà
re il tempo è stato molto semplice in     anche economica dà la possibilità di
                                                                                        cerca di Netflix è molto all’avanguar-
questo momento storico, grazie alla       accedervi anche tramite dispositivi
                                                                                        dia e permette di ricevere informa-
rete internet e a tutte le piattaforme    semplici come il cellulare. Il servizio
                                                                                        zioni in breve tempo su film/serie
di film e serie tv in streaming dispo-    di film e telefilm in abbonamento in
                                                                                        TV. Ogni giorno le classifiche dei più
nibili. Prima fra tutti Netflix.          questo momento sta scoppiando
                                                                                        visti cambiano ma ce ne sono alcuni
Netflix è un servizio di streaming        di utenti che giorno dopo giorno si
                                                                                        che sarebbe davvero un peccato la-
a pagamento, nato nel 1997 da un          divertono a passare le ore davanti
                                                                                        sciarsi sfuggire, vuoi per regia, reci-
idea dei californiani Reed Hastings e     allo schermo tra un film, un docu-
                                                                                        tazione o semplicemente perché in
Marc Randolph, entrato poi nel set-       mentario e un telefilm. Infatti, co-
                                                                                        grado di catapultarci momentanea-
tore della produzione nel 2013, pre-      stringendo le persone a restare a
                                                                                        mente in un altro mondo facendoci
sentando la sua prima serie “House        case e, pertanto avendo più tempo
                                                                                        dimenticare le difficoltà di questo
Of Cartd”. Netflix sta aiutando noi       a disposizione, viene sfruttato di più
                                                                                        momento.
ragazzi a superare questo brutto          rispetto agli altri anni. Il sistema di ri-

La Casa di carta è la serie tv più vista su Netflix. Proprio nel bel mezzo della qua-
rantena globale va in onda in prima assoluta la quarta stagione.

In quarantena nella Casa di carta
di Manuel Vitolo

Suspance, flashback, colpi di scena, amore, capovolgi-
menti di fronte, inganni, astuzia e migliaia di milioni di
euro stampati caratterizzano questa avvincente serie tv,
capace di riunire davanti allo schermo varie generazioni.
La vicenda si basa sulle peripezie di un gruppo di crimi-
nali che vogliono assaltare la Banca Centrale Spagnola.
Nata in Spagna nel 2017, spopolata poi in tutta Europa,
è pronta a confermarsi la serie, non in lingua inglese, più
vista. La trama è semplice: otto malviventi, indossando
la maschera di Dalì, irrompono nella zecca nazionale
di Spagna per fare quella che viene considerata la più
grande rapina della storia. La mente di questo piano
diabolico è “Il Professore”, geniale, carismatico, colto,        sceniche. Le sequenze delle irruzioni, il carattere dei
seduttore, capace di trovare sempre soluzioni semplici           personaggi, buoni ma con un aspetto oscuro e cattivo,
a situazioni complesse, di prevedere non solo le mosse           hanno permesso al grande pubblico di immedesimar-
degli avversari, ma anche quelle dei componenti della            si e condividere l’obiettivo principale di questi otto ra-
banda. Per lui il denaro è solo un pezzo di carta, il vero       pinatori, cioè risollevare le sorti dell’umanità. Tra Bella
scopo della rapina è abbattere il sistema, è ribellarsi ad       Ciao, Ti amo e Centro di gravità permanente, colonna
un governo che pensa solo a riempire le proprie tasche           sonora della serie tv, abbiamo trascorso interi pomerig-
senza occuparsi dei problemi dei suoi cittadini. Il pro-         gi di quarantena cantando e guardando la tv, avvolti da
fessore è come “Robin Hood”: ruba ai ricchi per dare ai          una pandemia d’amore...quindi, grazie “Casa...di carta!”
poveri! Ed è forse proprio questo il segreto della popo-
larità di questa serie tv. La prima stagione, in particolare,
è stata molto avvincente per le invenzioni e le trovate
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La quarantena di un tifoso senza sport
La Serie A, la Serie B, la Serie C e tutti i tornei calcistici nazionali sono in pausa.
Non solo il calcio, ovviamente, ma tutto lo sport italiano è sospeso a causa dell’e-
mergenza coronavirus.
di Younes Liguori
Rinviati tutti i campionati, e persino    Queste sono le parole di Conte nel         tori saranno liberati per partecipare
le Olimpiadi. Il Covid 19 ci ha tolto     decreto sulla sospensione dello            a Euro 2021 e alla Coppa Americana.
anche questo. Niente sport per nes-       sport in Italia. Per ora si è deciso che   Tutto è ancora da decidere, ma in-
suno: ne praticato, né seguito. E so-     il 4 maggio si riprenderanno gli al-       tanto per noi ragazzi la quarantena
prattutto niente calcio, che per noi      lenamenti mentre il Campionato di          senza sport, senza le partite, le gare,
italiani è una passione irrinunciabile.   calcio di serie A è al momento anco-       e tutti gli eventi sportivi trasmessi in
Se l’emergenza coronavirus dovesse        ra sospeso. La Uefa, in campo euro-        tv, è diventata un po’ troppo noiosa.
diminuire nelle prossime settimane,       peo ha stabilito che le 12 federazio-      Ci restano da guardare solo le imma-
il governo e il calcio italiano decide-   ni che hanno squadre in corsa nelle        gini di partite già giocate (comprese
ranno su un possibile ritorno delle       2 coppe europee seguano un unico           quelle in cui non eravamo neanche
attività già da fine maggio o inizio      schema per non creare, quando              nati) e che abbiamo ormai imparato
giugno, ma a porte chiuse. “Sono          riprenderanno gli ottavi di Cham-          a memoria dal 1 al 90° minuto. Spe-
sospesi gli eventi e le competizioni      pions e Europa League, una concor-         riamo di risentire presto il fischio di
sportive di ogni ordine e disciplina,     renza sleale. Se passerà la linea della    inizio!
in luoghi pubblici o privati. Sono        Champions assegnata dopo ferra-
sospese altresì le sedute di allena-      gosto, significherà che i campionati
mento degli atleti, professionisti e      di calcio 2020-21 riprenderanno nel
non professionisti, all’interno degli     week end del 12-13 settembre, ma si
impianti sportivi di ogni tipo; Alle-     concluderanno comunque entro l’1
namenti sospesi fino al 3 maggio”.        giugno 2020-2021 quando i calcia-
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            La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020

I più piccoli e
le maestre,
vicini con la
didattica a distanza
Quando le scuole sono state chiuse           i bambini, anche rimanendo fisica-         to, loro da una parte e noi dall’altra,
per l’allerta pandemia da Covid-19,          mente distanti, ci ha reso consape-        il resistentissimo filo fatto di condi-
anche a noi docenti della Scuola             voli della necessità di dover rima-        visione di sentimenti, di emozioni
dell’Infanzia è stato chiesto di met-        nere in contatto con loro, ad ogni         vissute insieme e ancora fortemente
tere in opera la Didattica a Distanza.       costo. Per questo abbiamo deciso           presenti in loro e in noi, che nessun
E’ stato difficile, all’inizio, progettare   di proporre, attraverso la pubblica-       allontanamento fisico avrebbe po-
una modalità specifica di didattica          zione sul sito web dell’Istituto, una      tuto spezzare.
che potesse arrivare a tutti i nostri        serie di attività, tipiche del nostro      La certezza di poterli un giorno ri-
alunni e più volte ci siamo chieste          ordine di scuola, da cui i genitori        vedere, di poter ascoltare ancora le
se, per bambini così piccoli, potesse        potessero prendere spunto. E, con il       loro voci, di poter ancora ridere in-
avere un senso e, se si, quale. Nella        passare dei giorni, abbiamo ricevuto       sieme o consolarli quando saranno
Scuola dell’Infanzia, infatti, i bam-        positivi riscontri da parte delle fami-    tristi, dà significato a tutto ciò che
bini conoscono attraverso l’esplo-           glie che, non solo hanno accettato i       stiamo facendo. E abbiamo, infine,
razione, l’azione, il gioco e, soprat-       nostri “suggerimenti” operativi, ma        capito che non avremmo potuto
tutto, attraverso la condivisione di         ci hanno inviato i meravigliosi lavori     fare a meno dell’appagante senso
esperienze, la relazione con gli altri       fatti dai bambini e i video in cui reci-   di responsabilità che abbiamo nel
e con dinamiche emotive ed affet-            tavano le poesie o le filastrocche da      saperci partecipi formatori del loro
tive fondamentali, per cui il senso          noi proposte. Abbiamo capito, allo-        futuro.
sembrava davvero difficile trovarlo.         ra, che il senso lo avevamo trovato,
Ma l’urgenza di stare vicino a tutti         che insieme avevamo tenuto stret-          Le maestre della Scuola dell’Infanzia
Pensieri e sentimenti                                                                                     17

degli alunni della primaria in quarantena
                                                                  Ciao sono Armando
                                                                  della classe VB di San Cipriano,

                                                                  la mia vita si svolgeva con la solita routine: mi alza-
                                                                  vo alle sei, colazione pronta e dopo essermi lavato e
                                                                  vestito, via, di corsa, a prendere il pulmino. Arrivato
                                                                  a scuola con mio fratello, ci salutavamo e comincia-
                                                                  va la giornata.
                                                                  Tornati a casa, pranzo tutti insieme e poi subito a
                                                                  fare i compiti per il giorno successivo. Poche erano
                                                                  le cose che interrompevano con gioia questa routi-
                                                                  ne, come la visita inaspettata dei nonni oppure usci-
                                                                  re per le spese o anche una passeggiata in piazza.
                                                                  Il sabato era dedicato al catechismo e quello che
                                                                  più mi piaceva era l’uscita per una pizza o solo per
                                                                  una semplice passeggiata con i compagni, dopo la
                                                                  Messa.
                                                                  La domenica era interamente dedicata ai nonni ed
Salve, mi presento,                                               alla famiglia.
sono Sara della classe VC di San Cipriano.                        Finché non è arrivato il corona virus che all’inizio
                                                                  sembrava avermi regalato una piccola vacanza di
Molti di noi vorrebbero che questo virus se ne andasse            una settimana ma poi si è trasformato in un carcere.
via, anche io lo vorrei. Vorrei tornare alla normalità, che       Le ore adesso sembrano più lunghe, tutto va a ri-
non è restare chiusi in casa come se fossimo in gabbia e          lento, la vecchia routine è diventata inesistente, un
fare scuola tramite computer, smartphone o tablet.                ricordo di un passato non molto lontano ma che mi
Questa non è normalità! Di solito andavamo a scuola sen-          manca. Allo stesso tempo però ho riscoperto la gio-
za problemi, se uscivamo non mettevamo mascherine e               ia di condividere il mio tempo con mamma, papà
guanti, non avevamo ansia e paura ogni volta. Ci manca            e mio fratello Antonio, con i miei amici pelosetti i
la nostra quotidianità.                                           quali mi permettono di sfuggire alla monotonia che
Ma, perché dovremmo stare male proprio adesso? Ce                 a volte è noiosa.
l’abbiamo sempre fatta! E pensare che qualcuno è pessi-           Questo tempo mi ha permesso non solo di fare gio-
mista … ragazzi, ne usciremo fuori, come sempre!                  chi diversi ma anche di fare le solite cose, ma con
Sperate, pregate e soprattutto abbiate pazienza ragazzi.          calma, come la colazione accompagnata dai car-
Sì, ne usciremo fuori, è certo. Non abbiate paura, ritorne-       toni, stare tutti e quattro sul divano a vedere un
remo presto alla normalità.                                       film e fare anche belle scoperte; infatti, mentre ero
Come passo le mie giornate? Mi addormento un po’ tar-             in giardino, ho trovato un minerale grandissimo e
di, comincio la giornata con mamma che mi sveglia alle            dopo averlo raffinato è diventato un bel regalo per
8:00. Vado in cucina assonnata alla ricerca di abbracci.          la mia mamma; sono anche riuscito ad assemblare
Dopo aver fatto colazione, leggo i messaggi sul gruppo            la catapulta che avevo acquistato durante la visita al
WhatsApp della nostra classe, tra cui le spiegazioni della        museo di Leonardo.
maestra, e quindi, comincio a fare i compiti. A volte con i       Ma ho molta nostalgia dei nonni, degli zii, dei cugi-
compagni, abbiamo fatto delle videochiamate per sentir-           ni, dei compagni e della maestra, che nonostante le
ci più vicini; stiamo anche imparando ad usare classroom,         distanze mi è sempre vicina. I nostri rapporti sono
l’app per le videolezioni. La sera guardo i miei programmi        cambiati, si sono dovuti adattare alla situazione ed
preferiti o faccio le videochiamate con le amiche. In que-        alcuni sono diventati anche più forti, sono riuscito
sti giorni di quarantena mi sono divertita a giocare con la       a dargli più valore a differenza di prima che li davo
famiglia e ho anche inventato un gioco. Inoltre ho avuto          per scontati.
il tempo di finire il mio libro intitolato “Tikilý la ragazzina   Spero che i nostri super dottori trovino il vaccino,
che spero un giorno possiate trovare in libreria! Anche           che gliela facciano vedere nera a questo virus per
con papà, ogni tanto ci parlo e scherzo.                          poter così tornare a quella che sarà una nuova nor-
Davvero queste giornate sembrano fermate nel tempo;               malità, nella quale sicuramente rivaluteremo il ca-
mamma e papà dicono che sembra un film, ma io spero               lore di un abbraccio, la gioia di un incontro, il bello
che tutto finisca presto!                                         di poter vivere tutte le emozioni con tutte le loro
                                                                  sfaccettature.
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