Tredici anni sono pochi per decidere il futuro - IC San Cipriano Picentino
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La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 Giornalino Scolastico a cura degli alunni dell’I.C. Antonio Genovesi San Cipriano Picentino (SA) www.icsanciprianopicentino.gov.it redazionelacicala@virgilio.it Editoriale Tredici anni sono pochi per decidere il futuro Si sa, quando ci si trova di fronte una scelta da fare si è sempre timo- rosi, insicuri e facilmente condizio- nabili. Scegliere non è mai facile e lo diventa ancora di più quando que- sta, andrà a direzionare la vita di un ragazzo alla fine del suo percorso di licenza media, dandole un’impron- ta. Uno stato di ansia e una strana sensazione di paura per l’ignoto, accompagna i ragazzi verso una svolta importante della propria ma- turazione e, di conseguenza, della propria esistenza. Molti ragazzi, nel vivere la loro adolescenza, vivono un senso di inadeguatezza che limi- Giornalisti resilienti ta la loro voglia di sperimentare e di mettersi in gioco. E ciò capita sem- in quarantena pre, ogni momento: quando devo- no affrontare una gara sportiva, fare una scelta di vita o semplicemente relazionarsi con qualcuno. Rimbom- ba come un suono assordante quel- la voce che dice: “Non sono capace, portando il più delle volte a non essere sereni e sicuri di fronte ad una nuova scommessa. A volte, gli stessi genitori si sentono inadegua- ti o troppo sicuri. Per il loro bene, Eravamo pronti a ricominciare “ufficialmente” la consueta attività di re- ci sostituiamo nella loro scelta, altre dazione del giornalino scolastico che gli alunni dell’I.C. A. Genovesi di volte, creiamo aspettative troppo San Cipriano realizzano ormai da cinque anni. Nuova veste grafica, nuo- grandi, senza lasciar spazio alla pos- vo logo, nuova linea editoriale, La Cicala 2.0 aspettava solo di riempire sibilità di poter liberamente sbaglia- le sue pagine con i pensieri, i racconti, le interviste e gli articoli dei suoi re, sperimentare le proprie paure. giovani redattori. Ma, come uno tsunami improvviso e devastante, il Si tratta di un passaggio emoziona- coronavirus ha messo in quarantena le vite di tutti, ha fermato tutte le le, in cui si abbandona quel mondo attività, compresa quella scolastica e del suo giornalino. dell’obbligatorietà scolastica, dove Da un giorno all’altro, tutto si è fermato in un’immobilità surreale, in- segue a pag.2 segue a pag.2
2 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 La vita on line di un’insegnante, tra giga e pc. di Prof.ssa Nilde Sotera Giornate intere passate davanti ad to, tutto è più lento e monotono. clude anche alle 10 della sera, e le uno schermo! Colori, forme, im- Uno schermo, una sedia, tantissimi mie bimbe? La più piccola ornai a magini che scorrono velocemente testi da consultare, tavolette grafi- quell’ora dorme e sogna, forse so- come le ore passate sedute su quel- che per scrivere e spiegare, tantissi- gna la propria mamma, che rientra- la sedia, rigida e accogliente. La mia mi programmi online per registrare ta da lavoro la possa abbracciare, sedia è diventata la mia casa, uno videolezioni che dovrebbero aiutare coccolare e finalmente possa gioca- schermo è diventato il mio mondo. i nostri studenti a studiare e a capire re insieme a lei, forse sogna sempli- Un mondo virtuale, fatto di comuni- argomenti nuovi, nuove UDA. Si cor- cemente la propria mamma. La mia cazioni prive di sensazioni concrete; re, ci si alza alle 6 del mattino, si pen- bimba più grande, aspetta, attende non ci sono sguardi, atteggiamenti sa solo a come progettare, spiegare, con grande desiderio che io le possa comprensibili, tutto sembra fanta- programmare. In certi momenti mi stare accanto e le racconti una sto- scienza! Io da sempre appassionata sembra di essere un robot, si pro- ria prima di andare a nanna. Questo di fantascienza non avrei mai potuto prio così! Adesso, in questo istante, mondo virtuale sta togliendo tan- immaginare, da insegnante di mate- la mia vita è tutta virtuale, ma dove to, viviamo senza farlo veramente, matica e scienze di vivere, un giorno, sta tutto il resto del mio mondo? La sommersi da doveri e obblighi, pau- una simile realtà! La connessione è mia famiglia, le mie bimbe, le perso- re e momenti rubati per un sorriso. diventata la nostra fonte di energia, ne che amo di più al mondo devono Questa è la vita di un insegnante ai non ci nutriamo più di cibo, ma di attendere che io finisca di lavorare, tempi del covid-19. Questa è la real- giga. Il cibo è diventato scontato, ci che finisca la mia giornata virtuale, tà del mondo virtuale. nutriamo per perdere del tempo, far per potermi riabbracciare! passare velocemente ogni momen- Una giornata infinita che si con- dalla prima pagina Tredici anni sono pochi... Noi resilienti della quarantena il senso del dovere è visto come spiegabile ed ignota. Ma loro no, i ragazzi cosiddetti nativi digitali, non si una rassegnante impresa da sono mai fermati, si sono semplicemente adattati, con lo spirito di chi sa compiere e ci si avvia verso un reagire con resilienza alle avversità della vita. Loro sono gli altri “eroi”, i re- mondo sconosciuto dove nuo- silienti della quarantena, ragazzi, studenti e redattori della Cicala che, fin ve amicizie e momenti nuovi di da subito, ci hanno chiesto di riprendere da dove il virus ci aveva fermati, vita ti aspettano. La scuola deve di poter fare quello che un “bravo” giornalista sa fare: esserci e raccontare. essere maestra di vita, insegna- Così i responsabili del progetto giornalino, non hanno potuto fare altro che re ai giovani ad affrontarla, a lasciarsi travolgere dalla corrente di energia ed ottimismo di questi straor- non farsi mai trovare imprepa- dinari ragazzi. rati ed al contempo ad orga- Tra la DAD e le videolezioni, tra i compiti e le serie tv, tra una videochiamata nizzarsi impegni, studio, lavoro, e un dolce fatto in casa, Alessia, Alberto, Angela, Andrea, Andrea A., France- divertimento per poi essere ma- sco, Francesca, Wanda, Giulia, Lucrezia, Maria Giovanna, Younes, Domenico, turi nell’affrontare l’università o Federica, Manuel, Umberto e Teresa hanno rimesso ordine in tutti gli artico- il lavoro che verrà. li già prodotti nella prima parte dell’anno scolastico (perché La Cicala non si La crescita dovrebbe mirare ver- ferma mai!), hanno riaperto il gruppo wa e ripreso a fare redazione con idee so la curiosità, la riflessione, agli e proposte, realizzando in poco tempo questo nuovo SPECIALE numero. La interrogativi e non alla mera co- Cicala 2.0 speciale Covid19, è qualcosa di straordinario, un vero e proprio noscenza, anche se essa, a sua atto di coraggio e resistenza. Hanno messo in campo tutte le conoscenze volta aiuta a estendere la cu- e le competenze che hanno appreso in questi anni di giornalino scolastico, riosità e il pensiero. Il desiderio dal confronto di idee e pensieri, ad uno sguardo critico sulla realtà, dalle di sapere dovrebbe essere non regole del giornalismo alla stesura di un articolo, dalla creazione di un file “imposto” ma “offerto” e mesco- di word all’invio di una e-mail, per realizzare un giornale ricco di spunti, di lato alla curiosità. Qualunque riflessioni, di approfondimenti, di pensieri, in versione on line consultabile sia la scelta, diventerà una vit- sul sito della scuola e sulla pagina facebook, che resterà nella memoria di toria per tutti, a patto che alla tutti gli studenti dell’anno scolastico 2019/2020, spettatori e protagonisti di base di Tutto ci sia Passione, Cu- una pagina di storia dell’umanità che non dimenticheranno mai! riosità e Umiltà.
3 Tra Paura e Speranza: come affrontare la ripresa di dott.ssa Maria Marino Psicologa - Psicoterapeuta La pandemia da Coronavirus ci ha puter, anche se non è stato semplice che porteremo nel cuore contem- travolti come un uragano: ci ha pre- capire come fare. E’ stato anche un poraneamente. Ci guideranno nelle so quasi di sorpresa, sconvolgendo po’ strano. Qualcuno ha riportato nostre scelte se sapremmo ascoltar- inevitabilmente le nostre vite. Sono per iscritto come si sente in questo le entrambe. Perché?! state chiuse le scuole, le Chiese, i periodo, per non dimenticarsene. Perché la Paura è quell’emozione parchi e pian piano i negozi, le fab- Qualcuno ha riflettuto su quanto che ci avverte del pericolo, ci per- briche… Ci siamo ritrovati tutti a è importante la Libertà e quanto è mette di non essere superficiali e casa, un po’ spaesati, a guardare dal bello passare il tempo fuori con gli di stare attenti. La Speranza, inve- grande schermo televisivo quello amici; quanto sono importanti le ce, rappresenta il nostro motore: che stava succedendo fuori. domeniche passate dai nonni e le ci aiuta a trovare la motivazione di Abbiamo visto tanti camici, guanti, feste di compleanno trascorse insie- fare il possibile per tornare a vive- mascherine e poi numeri, tanti nu- me in allegria. re serenamente. Mi piace pensare meri… di persone che si sono am- Sono passati quasi due mesi ormai che potremmo muoverci nel buio malate e che hanno iniziato a lottare da quando viviamo in questo modo dell’incertezza del futuro portando contro questa malattia sconosciuta. insolito e “bizzarro”. con noi Paura e Speranza come se Alcune sono guarite, altre no. Cosa accadrà quando tutto questo fossero rispettivamente la fiamma e Con queste premesse, abbiamo finirà? Sembra una domanda dalla la cera della nostra candela: tenen- cercato di trovare un equilibrio nel- risposta lontana. Questo aumenta dola per mano e mantenendola ac- le nostre case, con la nostra fami- in noi lo sconforto, la paura di rico- cesa, potremmo illuminare il nostro glia, con le persone a cui vogliamo minciare la propria vita fuori casa. cammino in tutto quel buio. bene. Siamo rimasti a casa per non Sicuramente sarà importante non Quindi, pur non sapendo bene cosa permettere al virus di diffondersi. dimenticare quello che abbiamo ci attenderà, cerchiamo di non per- Abbiamo disegnato arcobaleni, can- vissuto. Ci aiuterà ad essere pruden- dere la calma e di mantenere l’atten- tato l’Inno di Mameli, cercando di ti e rispettosi delle altre persone, af- zione focalizzata. Siamo tutti pezzi sentirci vicini e di sentirci più forti. finché possiamo stare tutti bene ed di un grande puzzle: uniti insieme, Poi abbiamo provato a riprendere la in salute. “Paura” e “Speranza” rap- riusciremo a cambiare le cose e, se vita di tutti i giorni nelle nostre case. presenteranno due facce della stes- vorremo, a migliorarle. La scuola la frequentiamo dal com- sa medaglia: saranno due emozioni articolo scritto prima dell’emergenza coronavirus A scuola di legalità Dai pericoli della rete al femminicidio, pas- sando per il ricordo delle vittime di mafia di Francesca Brangi Come da anni ormai, anche per quest’anno scolastico si è svolto il progetto Legalità, durante gli ultimi mesi del 2019. Il giorno 29 ottobre 2019 alle ore 10:00, presso la sede della scuola primaria dell’Ist. Comp. A. Genovesi di San Cipriano Picentino, si è tenuto il primo incontro del Progetto “EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ, SICUREZ- contro è stato dopo circa una settimana, il 5 dicembre, ZA GIUSTIZIA SOCIALE…un percorso di crescita civile”, si è parlato della dipendenza dei ragazzi verso i giochi rivolto a tutti gli alunni delle classi terze della Scuola Se- d’azzardo, la ludopatia che dilaga anche tra i più giova- condaria di primo grado. La prima giornata è stata dedi- ni. L’ultimo incontro si è svolto il 17 dicembre ed è stata cata ai pericoli del web, le potenzialità e i rischi nell’uso affrontata ulteriormente, dopo la manifestazione nella di internet tra gli adolescenti. Dopo circa un mese, il 27 Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, novembre c’è stato il secondo incontro che ha affron- la tematica del femminicidio intitolata “IL CORAGGIO DI tato la tematica della criminalità organizzata attraverso UNA DONNA”. Questi incontri hanno aiutato molto tutti l’intervento teatrale interattivo su “PEPPINO IMPASTA- i ragazzi a riflettere per crescere, migliorarsi e vivere in TO”, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1978. Il terzo in- un modo più civile.
4 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 tere per le donne del paese che non sapevano scrivere. Si è sposata a 28 anni nel 1947 con il suo vicino di casa. Ha avuto 4 figli e ha potuto festeggiare ben 62 anni di matrimonio. Durante la sua vita ha fatto anche la cate- chista con il parroco Don Felice Voto ed è la fondatrice del Sacro cuore di Gesù nel 1938. intervista di Alessia Melella Redazione: Vi sareste mai aspettata di raggiungere que- sto traguardo? Sig.ra Anna: No, non me lo sarei mai aspettata e non ci credo ancora. R: Ci potreste svelare il segreto per una vita così lunga? S. A: Una vita sana, piena di lavoro e non sono mai uscita di casa. R: Cosa ritiene che la generazione di oggi abbiano sba- gliato o stia sbagliando? S. A: Penso che i giovani di oggi escano troppo. R: Quali sono i suoi ricordi della 2° guerra mondiale? Cento anni… e S. A: Ho molti ricordi, i più importanti sono i bombarda- menti. R: Quando avevate la nostra età cosa facevate durante non sentirli! la giornata? S. A: A 13 anni già frequentavo il catechismo e all’età di 15 anni ho iniziato a fare la catechista. R: Cosa ne pensate della tecnologia di oggi? Il 25 settembre 2019 S. A: Non lo so, ai miei tempi non c’erano i telefonini e le San Cipriano Picentino ha festeggiato altre tecnologie. il centenario della signora Anna d’Ascoli. R: C’è qualcosa che invidiate ai giovani di oggi? La redazione della Cicala le ha fatto gli auguri S. A: Non lo so, non invidio nulla. con un’intervista speciale. R: Durante questo traguardo così lungo cosa le è piaciu- to particolarmente della sua vita? La signora Anna nasce a Pezzano di San Cipriano Picen- S. A: Molte cose, sia belle che brutte. tino a via Italia, proprio un secolo fa; frequenta la scuola R: Cosa pensa della musica di oggi? E qual è la vostra fino alla 4° elementare perché non ha i mezzi per arri- canzone preferita? varci. All’età di soli 11 anni muore il suo papà. Ha fatto la S. A: Non ascolto la musica di oggi quindi non saprei, la sarta per ben 40 anni e a 18 anni ha cucito il suo 1° abito mia canzone preferita è “Mamma”. da sposa. Durante la II guerra mondiale scriveva le let- R: Quale consiglio vorreste dare ai ragazzi di oggi? S. A: Non lo so, non so cosa consigliarvi Le donne sono farfalle libere di volare Gli alunni della classe terza D di Filetta dell’IC A. Geno- vesi di San Cipriano Picentino sono i vincitori del “Cor- corso di idee” indetto dell’ Assessorato alla Formazione e Pari Oppurtunità della Regione Campania contro la pania, presso il Teatro Troisi di Napoli. I bambini, con la violenza sulle donne. La premiazione è avvenuta nella guida della loro insegnante d’arte, la docente Antonia mattinata del 25 novembre, in occasione della Giornata Pagliara, con la collaborazione della collega Claudia Mondiale contro la violenza di Genere, durante l’evento Penna e l’insegnante Roberta Favale, che ha trattato dal titolo “Fil Rouge” organizzato dalla Regione Cam- l’argomento dal punto di vista linguistico, hanno realiz-
5 Senza più violenza contro le donne la redazione psicoterapeute e psicologhe Rita Tucci e Maria Marino. Quest’ ultime hanno dato vita ad un laboratorio esperenziale che ha coinvolto gli alunni del terzo anno della scuola secondaria di 1° grado, che ha por- tato alla drammatizzazione del libro “Un’altra vita” di Filomena Lamberti, vittima della violenza maschile che le ha trasfigurato corpo e anima, Il 25 novembre scorso gli alunni letto in classe e commentato con i pulso ad un cambiamento culturale delle classi terze della scuola sec. di giusti strumenti educativi e peda- necessario. Infine una coreografia 1° grado dell’istituto comprensivo gogici. I ragazzi con l’apporto e la emozionante interpretata e realiz- Antonio Genovesi, presso la scuola guida dei loro insegnanti, i proff.ri zata da due ragazze di 12 anni ha primaria, per la giornata della vio- Eliana Andreozzi, Giuseppe Di Muro, messo in scena attraverso la danza lenza sulle donne, hanno preso par- Maria Luisa Parrilli, Nilde Sotera e e la canzone “Ballata triste”di Nada, te all’iniziativa “Senza più violenza” Giovanna Vassallo, hanno affrontato il dolore del corpo di una donna per discutere di donne , di violenza la tematica della violenza sulle don- flagellato e umiliato dalla violenza e di rispetto; promossa dal comu- ne anche sotto l’aspetto psicologico dell’uomo. L’evento si è concluso nel ne di San Cipriano Picentino insie- con la presentazione di un Role Play, piazzale di fronte il Municipio, con me con le istituzioni scolastiche e mentre attraverso un power-point l’inaugurazione della panchina, or- le associazioni culturali. In un’Aula hanno illustrato le statiche dei casi, mai divenuta simbolo della lotta alla Magna gremita di insegnanti, geni- il problema delle spose bambine, violenza sulle donne, su cui sono tori e ragazzi, il convegno, modera- la condizione della donna nei pae- state apposte i versi di Alda Merini to dalla Dirigente dell’I.C Genovesi si orientali. Con un video ispirato al “ Siamo state amate e odiate, adora- Alessandra Viola, ha accolto gli in- monogolo di Paola Cortellesi, hanno te e rinnegate, baciate e uccise, solo terventi del Sindaco di San Cipria- realizzato una clip per sensibilzza- perchè Donne” no Pic. Sonia Alfano, dell’Assessore re soprattutto i loro all’Istruzione Federica Di Muro, del coetani e dare im- Consigliere Pari Oppurtunità Iole Albano, della Presidente della Com- missione Pari Opportunità Maria Rosaria Pareggio , del Consigliere delegato all’Istituto del Comune di Castiglione del Genovesi Francesca Rega. Particolarmente significativi e toccanti gli interventi dell’avvoca- to-coordinatore C.A.C.V AS Stefania De Martino, del Consulente peda- gogico Francesco Castaldo, delle zato un manifesto per la relativa ca- sola”, che ha visto la partecipazione tegoria di concorso per esprimere il di numerose scuole di ogni ordine e proprio NO alla violenza sule donne, grado di tutta la regione che si sono viste, attraverso i loro occhi, come le impegnate con la creatività per rea- farfalle libere di volare. Alla giornata lizzare video e foto per contrastare il hanno partecipato la Ministra per le fenomeno. Gli elaborati vincitori sa- Pari Opportunità Chiara Marciani, il ranno utilizzati dalla Regione Cam- Questore di Napoli Alessandro Giu- pania per le attività di comunica- liano, e personaggi come Pippo Pelo zione istituzionale sul contrasto alla e Clementino che hanno lanciato il violenza di genere, e gli alunni della proprio messaggio di sensibilizzazione a questo urgen- scuola di San Cipriano sono onorati di aver dato il loro te e preoccupante problema. E’ stata anche l’occasione contributo ed espresso la propria riflessione su un tema per premiare le scuole vincitrici del concorso promos- che coinvolge tutti. so dall’assessorato nell’ambito del progetto “Mai più
6 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 Le interviste della Cicala Dal Collegio targato RAI2 alla nostra redazione: la simpatica e severa professoressa Petolicchio è venuta a trovarci per raccontarci della sua esperienza in TV. di Umberti Pironti e Alberto Gaeta Maria Rosa Petolicchio, insegnan- svolgere un esame finale. La severi- conciature cotonate, ma dal vivo è te di Scienze e Matematica in una tà è il suo tratto distintivo, temuta e completamente diversa, simpatica, scuola media di Pontecagnano, si è osteggiata dagli alunni del docu-re- affabile e disponibile. La curiosità raccontata in un’intervista ai ragazzi ality, è invece amata e apprezzata più grande per tutti i presenti all’in- della Istituto Comprensivo A. Ge- dai veri suoi studenti. La docente ha contro, era sapere se Il Collegio fosse novesi di San Cipriano Picentino, in mostrato ai ragazzi della Cicala, chi una finzione oppure se fosse tutto particolare ai redattori del giornali- si nasconde sotto la scorza dura del vero. La professoressa Petolicchio, no scolastico “la Cicala 2.0”. suo personaggio, raccontando la ha assicurato che ciò che vediamo Ha parlato loro delle differenze tra sua esperienza all’interno program- in tv è tutto vero. I collegiali sono in essere insegnante nella realtà ed ma. convitto per un mese studiando e esserlo in un programma televisivo, Dopo averle dato il benvenuto con rispettando regole severissime fino degli alunni e della scuola di ieri e un video dedicato realizzato dai al giorno dell’esame conclusivo: di oggi, delle curiosità e del die- ragazzi della redazione è iniziata la sveglia alle 07:30, divieto di usare il tro le quinte del reality più seguito vera e propria intervista. cellulare, obbligo di consumare an- dagli adolescenti. La Petolicchio, Ci ha raccontato di aver deciso di che cibi sgradevoli, impossibilità di tra l’altro, è molto legata al territo- partecipare per puro caso dopo avere contatti con l’esterno e senza rio di San Cipriano Picentino, dove aver ricevuto una mail in cui si cer- incontrare i docenti fuori dall’ora- tutto ha avuto inizio e dove ha pre- cavano insegnanti per un program- rio scolastico. Ci ha raccontato che so il via la sua carriera scolastica di ma televisivo per Rai Scuola. Dopo lo scopo di questo reality è quello insegnante di matematica: “qui ho aver inserito le informazioni richie- di assistere e studiare la reazione svolto la mia prima supplenza”, ha ste le venne chiesta una sua foto. dei giovani di oggi alle prese con dichiarato. Dalla cattedra a al set Così chiese aiuto a sua figlia, che le la scuola di una volta, e che la mag- del programma, la Prof. Petolicchio, consigliò di mettere l’immagine del gior parte dei ragazzi selezionati è uno dei volti più noti del reality suo profilo whatsapp. Successiva- sono però riusciti, forse perché con- “Il Collegio”, dove è una docente di mente fu contattata per fare un pro- sapevoli di essere ripresi dalle tele- matematica alle prese con una clas- vino, in cui cercavano un’insegnante camere, a sembrare più maleducati se variegata di adolescenti tra i 14 e di matematica piuttosto severa, suo di quanto forse non lo siano davve- i 17 anni, catapultati nella scuola del tratto distintivo. La sua simulazione ro, spesso tirando fuori il peggio di 1960, 1961, 1968, 1982. Gli studenti, di una lezione di matematica colpì i loro. Un quadro che non rispecchia infatti, alloggiati in un collegio con produttori de Il Collegio, e così en- la realtà, dal momento che né i suoi tanto di dormitori e refettori, con in- trò a far parte del cast. Da allora, è alunni né noi, a quanto pare, siamo dosso una divisa secondo le mode diventata una dei personaggi più così maleducati e poco inclini allo delle diverse epoche storiche, sen- noti ai telespettatori, per la sua in- studio, fortunatamente. L’intervista za telefonini e con regole piuttosto transigenza e autorevolezza, sottoli- è terminata con autografi e selfie, rigide, seguono per un mese circa neata anche dagli outfit a tema con lasciandoci con un affettuoso ARRI- lezioni di italiano, storia, arte ingle- l’ambientazione del programma, VEDERCI e un ricordo indelebile. se, e appunto matematica, per poi come occhiali da vista enormi e ac-
8 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 Congedo di un viaggiatore cerimonioso In memoria di Giuseppe Di Muro 18/09/1962 - 24/02/2020 Amici, credo che sia meglio per me cominciare a tirar giù la valigia. anche se non so bene l’ora d’arrivo, e neppur co- nosca quali stazioni precedano la mia, sicuri segni mi dicono, da quanto m’è giunto all’orecchio di questi luoghi, ch’io vi do- vrò presto lasciare. Vogliatemi perdonare quel po’ di disturbo che reco. Con voi sono stato lieto della partenza, e molto vi sono grato, credetemi, per l’ottima compagnia. Ancora vorrei conversare a lungo con voi. Ma sia. Il luogo del trasferimento lo ignoro. Sento però che vi dovrò ricordare spesso, nella nuova sede, mentre il mio occhio già vede dal finestrino, oltre il fumo umido del nebbione che ci avvolge, rosso il disco della mia stazione. Chiedo congedo a voi senza potervi nascondere, lieve, Vorrei una costernazione. Era così bello parlare insieme, seduti di fronte: così bello con- fondere i volti (fumare, scambiandoci le sigarette) e tutto quel Vorrei dare una carezza in viso raccontare di noi (quell’inventare facile, nel dire agli altri), ad un ragazzo triste che non conosce riso fino a poter confessare quanto, anche messi alle strette, mai perché trasformi l’amarezza dolorosa avremmo osato un istante (per sbaglio) confidare. in allegrezza appiccicosa. Dicevo che era bello stare insieme. Chiacchierare. Abbiamo avuto qualche diverbio, è naturale. Vorrei dare una carezza in viso Ci siamo -ed è normale anche questo- odiati su più di un pun- A quel visino muto e pensieroso to, e frenati soltanto per cortesia. Perché diventi presto più radioso Ma, cosa importa. Sia come sia, torno a dirvi e di cuore, grazie E parli con la voce del suo cuore per l’ottima compagnia. A chi sa ascoltare e non ha voce Congedo a lei , dottore, e alla sua faconda dottrina. Vorrei dare una carezza in viso Congedo a te, ragazzina smilza, e al tuo lieve afrore di ricreato- A quella madre piena e morbidosa rio e di prato sul volto, la cui tinta mite è sì lieve spinta. Che sprizza gioia con i suoi bambini Congedo, o militare ( o marinaio! In terra come in cielo e in E io ringrazio Dio di quell’amore. mare) alla pace e alla guerra. Ed anche a lei, sacerdote, congedo, che m’ha chiesto se io ho Vorrei dare una carezza in viso avuto in dote di credere al vero Dio. A quell’ amico caro che per quell’invito Congedo alla sapienza e congedo all’amore. Ancora oggi mi soddisfa il cuore Congedo anche alla religione. Ormai sono a destinazione. E mette in una certezza viva Ora che più forte sento stridere il freno, vi lascio davvero, ami- Che dell’amicizia è ciò che nella vita conta. ci. Vorrei dare una carezza in viso Addio. Di questo, sono certo: io sono giunto alla disperazione al caro professore di una vita calma, senza sgomento. che resterà sempre con il sorriso l’unica stella certamente infinita. Scendo. Buon proseguimento. Vorrei dare una carezza in viso Giorgio Caproni al mondo intero scomposto ma sempre uguale ma la mia mano non si stanca mai…………………..
9 Non ti dimenticheremo mai professor Peppino Di Muro. I tuoi alunni e i tuoi colleghi Non sempre si è pronti a dire addio a persone speciali, soprattutto quando quell’ultimo sguardo, quello più in- tenso, ti entra dentro e non ti lascia più. Ricordo il primo giorno di scuola quando ti ho cono- sciuto: “Piacere sono Babbo Natale!” Un grande sorri- so, una parola di conforto e quell’immancabile battuta caratterizzata da una insolita saggezza ed una estrema raffinatezza intellettuale. Non amavi stare al centro del- la scena, ma ti piaceva essere spettatore della vita, assa- porando di essa i suoi molteplici aspetti. “Il più grande oltraggio che si possa fare a un buongustaio è inter- romperlo nell’esercizio delle sue mascelle”. Così esordivi a volte…come non sorriderne! Con pacata e amabile ironia, quella bella, lasciavi dietro di te un seguito di grande ammirazione. Sempre pronto a soccorrerti, a so- stenerti, a consolarti. Dietro a quegli occhialoni, a volte appannati, ma pronti ad essere sollevati per una buona lettura di storia o filosofia, si nascondeva un uomo di al- tri tempi che paralizzava l’aria, quando emetteva le sue pillole sulla vita e, poi, come dimenticare la TUA umiltà e il tuo insito rifuggire da ogni forma di sopraffazione ed emulazione, la tua invincibile verità. Caro professore, come dimenticare quel giorno, l’ultimo sorriso, l’ultimo sguardo...quello che non mi lascerà più!
10 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 Il virus denominato Covid -19 di Andrea e Francesco Alfano Il CORONAVIRUS è un virus influen- ganizzazione Mondiale della Sanità. miliardi di persone nel mondo han- zale la cui diffusione ha avuto epi- Ma solo a fine febbraio a causa dell’ no dovuto cambiare drasticamente centro a Wuhan in Cina nel dicem- elevato numero di contagi nel zona e improvvisamente le proprie abitu- bre 2019. Non sono ancora chiare le nord dell’Italia la pericolosità del dini. Lavoriamo e studiamo da casa cause che hanno portato all’insor- virus è diventata nota a tutti i paesi con la DAD (didattica a distanza) gere del Virus, da quelle che sosten- del mondo e si sono avviate le pri- dobbiamo limitare e giustificare le gono un’origine animale a quelle me misure restrittive. Si tratta di un nostre uscite e facciamo lunghe file che pensano ad un esperimento di virus di tipo influenzale la cui sinto- davanti ai supermercati. In alcuni laboratorio. Dopo un’iniziale sot- matologia è molto simile a quella di paesi tra i quali l’Italia, l’epidemia tostima della pericolosità del virus una normale influenza, ma nei casi COVID-19 è l’evento più grave che si da parte delle autorità cinesi nel più gravi si traduce in una sindrome sia verificato dal dopoguerra a oggi gennaio 2020 è stata allertata l’Or- respiratoria acuta che richiede il ri- e con un profondo impatto sulle vite covero del paziente in terapia inten- di tutti. La situazione è grave, molte siva. persone hanno perso la vita e tan- Tra i sintomi si annoverano: febbre tissime il lavoro. In alcuni paesi for- alta, difficoltà respiratorie, stanchez- tunatamente stanno diminuendo i za, debolezza ma i sintomi sono di- contagi ma difficilmente torneremo versi o addirittura essere asintoma- alla normalità, Da maggio è iniziata tico. Trattandosi di un virus nuovo la cosiddetta Fase 2 che ha allenta- non esiste ancora un vaccino ma ci to le restrizioni, riaperto negozi e sono in corso ricerche e sperimenta- aziende, continuando ad attener- zioni promettenti. La popolazione è ci alle regole del governo e degli rimasta in quarantena a casa e quasi scienziati: indossare sempre la ma- tutte le attività lavorative chiuse per scherina, mantenere le distanze e circa due mesi, in tutta Europa, negli lavare spesso le mani, con l’auspicio Usa e in molti altri paesi. Come noi, che andrà tutto bene! A causa del coronavirus, che ha costretto alla quarantena tutti gli italiani, e che ha fermato tutte le attività per circa due mesi, anche la scuola è stata chiusa. Il cerchio si chiude ma a distanza Noi alunni abbiamo sperimentato per la prima volta la didattica a distanza ma, per motivi di sicurezza sulla salute saltano per la prima volta gli esami di terza media. di Domenico Pisaturo Il racconto di uno studente di terza media, redattore della Cicala, che come tutti i suoi coetanei non potrà chiudere il cerchio di un percorso durato tre anni a causa di un esame impossibile che assomiglia ad un compleanno non festeggiato: “Sono molto triste, perché non po- trò salutare i miei professori che mi hanno accompagnato in questo percorso scolastico, perché non po- trò rivedere i miei compagni con cui
Torneremo a correre, 11 ma ci godremo il paesaggio di Federica Tedesco Scuola, amici, compiti e poi corri, via persone innocenti di cui mai si corri che stai per perdere l’autobus, conoscerà l’ultimo pensiero o de- corri che la campanella suona, corri siderio. Ed allora si inizia a credere, il pranzo è a tavola, corri che le tue quasi fosse una preghiera, che “Tut- amiche hanno bisogno di te, corri to andrà bene!”, che questo incubo che sei in ritardo per la ritirata serale. prima o poi finirà. E così si ascoltano Corri, corri che quasi dimentichi per- le canzoni sui balconi di una Italia ché corri, fino a quando, tutto im- che si stringe in un unico Inno, si provvisamente si ferma. Quella strana cosa detta “Co- inizia a credere di poter, nonostante tutto, andare avan- ronavirus” che pare stia inginocchiando la Cina, ora è da ti ed il pigiamone fino ad ora mai tolto, lascia il posto a noi, e per la prima volta tutto diventa silenzioso. In TV il tute, felpe e scarpe da ginnastica. Tutto è in mutazione, palcoscenico lascia il posto a toni seri, preoccupati, di la scuola fatta di aule stracolme, banchi, lavagne, bagni profilo scientifico/divulgativo. L’Italia è ormai ostaggio e corridoi, viene come noi del resto, confusamente so- di questo Virus e con lei ognuno di noi. stituita da un PC; l’aula diventa un portale ed persino Iniziano le prime privazioni: non toccare, non abbraccia- il tanto amato/odiato registro diventa un messaggio e re. E poi nessun assembramento, nessuna festa, nè riu- noi, uniti ma solo, con timidezza che forse da tempo nioni o sabato festosi, e lavati spesso le mani e mantieni non provavamo, ci aggrappiamo a questa possibilità le distanze. Ma quello che all’inizio, credo abbia fatto nonostante tutto, di continuare ad essere e fare scuola piangere di pura gioia tutti noi ragazzi, attesa come una per non perdere quanto di bello abbiamo negli anni co- finale di Amici o il concertone di Ultimo, dichiarata dal struito. Come lo stesso Giornalino, e tutto quello in cui Presidente del Consiglio Conte il 9 marzo 2020, è stata la abbiamo creduto e le persone che abbiamo imparato “CHIUSURA delle SCUOLE”, a tempo indeterminato. Tra- ad amare e stimare. Va così il nostro essere VIVI al tempo smessa su tutti i notiziari, risulta essere stata ad oggi il del Covid19: lezioni on line, compiti caricati, correzioni primo passo verso qualcosa di inimmaginabile, capace attese, scadenze da rispettare e voti in cui sperare, senza di toglierci la Libertà di Essere e di Esistere! Inizia così sapere come e quando siamo stati giudicati, senza mani la nostra nuova esistenza in modalità Covid19, dove la sudate, senza pensieri in confusione e sguardi persi alla parola d’ordine è ADATTAMENTO. ricerca del suggerimento senza lo sguardo attento di Il nostro mondo ormai è tutto qui, tra le mura di casa. un’insegnante. Il tempo sempre sfuggente, quasi non esiste più, le ore Le domeniche dai nonni diventano le video chiamate lasciano il posto alle “fasi” della giornata che grazie al con i nonni, per i credenti la messa con le chiese chiuse virus ora è formata da 360 ore ed ogni ora di milioni di si segue in TV, e così via, tutte le nostre abitudini corrono minuti. Ci sono sempre il giorno e la notte a scandire il su internet. Netflix toglie spazio con i suoi programmi ai tempo, ma non sempre le due cose seguono una loro notiziari man mano più incoraggianti e lo specchio, ini- regolare alternanza. I nostri amici hanno perso ogni sor- zialmente messo da parte, ora è pronto a riflettere l’im- ta di fisicità, sono tutti immagini su un Tablet, un PC o magine di una Me sicuramente più trascurata, a tratti un “benedetto” smartphone. Sembriamo anestetizzati emotivamente provata, ma vincente e consapevole di alle emozioni, quasi per non rischiare di aprire quella esserlo perché, parte attiva di un capitolo”” irripetibile porticina di normale umanità che ci farebbe impazzire di storia, che speriamo non dover più scrivere. alla consapevolezza che intorno alla nostra comoda “prigione”, la morte continua a presentarsi portando sono cresciuto in questi anni e con la festa dei 100 giorni prima dell’e- vere questa importante “esperienza cui ho condiviso tante cose, e non same che stavamo preparando da di crescita”. Una cosa è certa restere- potrò condividere con loro le emo- tanto tempo. E siamo dispiaciuti per mo nella storia della scuola italiana zioni del tanto atteso e temuto esa- le gite non fatte, e per gli ultimi gior- come i primi studenti di terza media me di terza media. Noi non potremo ni di scuola che non vivremo. E rim- che hanno fatto lezioni on line e che vivere la paura di sbagliare un com- piangeremo anche il pranzo di fine andranno alle superiori senza passa- pito o di non saper rispondere ad scuola con tutti i professori, che io e re dal Via dell’esame finale”. una domanda, e non sapremo (per i miei compagni non vedevamo l’ora ora) cos’è veramente un esame se di poter fare per salutarci come vuo- Ma #andràtuttobene! non dai racconti dei nostri amici più le la tradizione! Non sono contento grandi. Un’altra cosa che rimpiange- di lasciare la scuola media con un remo tutti è che non potremo fare esame mancato e di non poter vi-
12 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 Chiusi in casa a causa del coronavirus, riscopriamo il piacere di stare in famiglia e sentiamo la mancanza anche delle semplici cose In quarantena con la famiglia e senza scuola di Angela Polini Tante cose sono cambiate all’improvviso e molto velo- conto. Ma sembrano così lontane quelle giornate passate cemente. A tutti manca qualcosa della vita di prima. Ora interamente fuori casa, tutte le corse per andare in pa- che non si può più uscire, ci mancano tante cose, gesti lestra il pomeriggio, e poi studiare di sera. Piano piano che prima ci sembravano banali, come prendere un cap- torneremo ad uscire, ma seguendo le regole stabilite dal puccino o mangiare un cornetto al bar. In questo mo- governo, che molti già rispettano ma che altri purtroppo mento, soprattutto per noi giovani e adolescenti, dover non fanno. Quando si esce si deve indossare la masche- rimanere a casa è una vera tortura soprattutto per chi era rina, i guanti e mantenere la distanza di un metro con le abituato ad avere tanti impegni, a stare in compagnia de- altre persone. Sebbene il coronavirus ci costringerà a ri- gli amici. Ci sentiamo soli e annoiati anche se parliamo in manere ancora per un po’ a casa e a uscire solo per fare la videochiamata con i nostri compagni e con i professori. E spesa, lavorare, andare in farmacia, per una passeggiata la scuola, persino quella, ci manca! o per una visita ai propri cari, non ci dobbiamo far abbat- Ma, questa quarantena è diventata l’occasione per stare tere e dovremo aiutare, con il giusto comportamento, gli in famiglia e per vivere meglio il tempo e i rapporti con i scienziati e i medici a sconfiggerlo, per uscire da questo nostri familiari. Abbiamo riscoperto che ci si può divertire brutto incubo assieme e presto. Perché una cosa il virus giocando insieme e addirittura, come è successo a me, di ci ha sicuramente fatto capire che siamo noi la malattia, poter insegnare ai miei genitori un nuovo gioco. Fortu- come veicolo di contagio, ma siamo anche la cura, per il natamente le giornate trascorrono abbastanza in fretta lavoro continuo di tutti gli operatori sanitari. e fra lo studio e il gioco, il tempo passa e non te ne rendi I nostri nonni se ne sono andati da soli, senza il nostro sorriso di Alessia Melella gesse la mano, senza ne- personale non riesce a seguire tutti e anche un ultimo bacio dei per questo motivo gli ospiti, soprat- propri affetti. Ad aggrava- tutto quelli di età molto avanzata, re la situazione è stata la vengono lasciati a letto nella propria Il COVID-19 sembra non voler esclu- mancanza del personale, di masche- solitudine e abbandonati al proprio dere nessun paese e per questo mo- rine ed attrezzature varie necessarie destino. “Se potessi tornare indie- tivo l’intero pianeta oggi si trova in per ogni tipo di intervento. A volte si tro direi a mia figlia di farmi restare una crisi che ha stravolto tutto e tutti. pensa che è meglio destinare l’anzia- a casa” queste sono le ultime parole La pandemia sta creando tantissime no in una casa di cura e fare in modo di un nonno, malato di COVID-19 ri- vittime sparse per il mondo, ma la che viva la porzione finale della sua coverato in una RSA, ai propri figli e parte della popolazione più colpita vita nei migliori dei modi, ma spesso, nipoti prima di lasciare questa brutta è quella che riguarda gli anziani, che si è rilevato che è meglio accudirli realtà. Questi nonnini e nonnine, si hanno dovuto pagare il prezzo più nelle proprie case, con i propri affetti sono trovati d’un tratto soli, smarriti, alto. Il Coronavirus, infatti li ha colpiti e con le proprie abitudini. Infatti, con senza più un punto di riferimento. in modo più duro strappando loro la il Coronavirus le case di cura sono Rimaniamo però con la speranza che vita. I nostri nonni, una generazione diventati dei veri focolai, in tutto il tutto ciò possa finire al più presto e che ha visto la guerra, spostato ma- mondo. In questi ospizi purtroppo che gli anziani siano sempre protetti cerie e vissuto una vita fatta di lavo- gli anziani vengono abbandonati a perché rappresentano un patrimo- ro e sacrifici, se ne vanno senza una se stessi, spesso maltrattati e addi- nio di affetti e di esperienze prezio- carezza, senza che nessuno gli strin- rittura dimenticati. Sappiamo che il sissimo.
Chiusa in un tempo sospeso 13 di Teresa Antonia Martinangelo te non lo è. Sentiamo la mancanza anche delle cose che ci piacciono di meno, proviamo anche un po’ di rimpianto per non averne goduto fino a che si potesse. I telegiornali quasi non li sopporto più a furia di ascoltare solo cattive notizie. Mi sembra di vivere in un incubo. Magari lo fosse! Almeno le vittime sarebbero solo frutto della Siamo in primavera ormai. Abbiamo lasciato l’inverno, mia mente o dei miei brutti sogni. ma non il nostro “nemico invisibile” che sta influenzan- Non vedo l’ora che tutto questo finisca, per poter riab- do le nostre vite da due mesi e più. bracciare e rivedere tutti. La fatica più grande è proprio L’arrivo di questo odioso coronavirus, ha dato vita den- questa, quella di rinunciare a ciò che fa parte della no- tro di me a numerose e indecifrabili emozioni, talmente stra natura, lo” stare insieme”. tante che a volte non so neanche come gestirle. Ho notato una contraddizione in questo periodo, a Desidero solo che il mondo si fermi per davvero. Pen- proposito dello stare insieme: prima di questa pande- serete: - ma ci siamo già fermati! - invece, secondo me, mia, gli adulti, studiosi, psicologi, ci dicevano che era non è così. sbagliato stare sui cellulari, computer e seguire i social Durante questa periodo di quarantena, di tempo ne ab- per troppe ore. Ora invece, facciamo tutto sui media. La biamo avuto, ma, a parer mio non abbastanza. Ritengo nostra vita è legata totalmente a quel DISPLAY, anzi se che questo tempo mi stia facendo riflettere molto, su metti da parte il telefono e ti perdi un messaggio rischi me stessa, su chi sono e chi voglio essere. Non nascon- di perdere anche quella virtuale possibilità di sopravvi- do i miei conflitti interiori, quando metto a confronto venza. chi sono o chi devo essere, perché il mio unico deside- Tutta questa confusione tra ciò che è giusto fare, ciò rio è di essere capita e accettata. Non penso che questa che si dovrebbe e ciò che si fa, mi fa provare una strana quarantena ci abbia dato tanto tempo a disposizione. sensazione: una profonda oscurità invade la mia anima. Per quanto mi riguarda, il tempo è sempre troppo poco. Sembra di essere in una stanza buia, dove non riesco a Nella mia mente gira la solita domanda: “Chi sono?” trovare la chiave che mi possa far uscire. Ora siamo distanti gli uni dagli altri, non possiamo avere Presto questa oscurità finirà e ritorneremo alla normali- rapporti diretti e guardarci negli occhi. Così non è facile tà, alla quotidianità che prima non apprezzavamo e for- capire chi siamo e farlo richiede tempo e pazienza. se, finalmente la vivremo fino in fondo…forse. Ora possiamo meditare per ore, anche se ci sono i com- piti, le chat, i genitori che ci dicono di fare questo o quello, i prof che ci invitano a leggere, studiare e a non fermarci, ma siamo pur sempre soli. Io vorrei durante questo tempo, riflettere nel mio silen- zio, chiudere gli occhi e pensare a tutti i momenti belli e brutti passati insieme, perché riflettendo sul mio pas- sato potrò migliorare e creare il mio futuro. Spero lo fac- ciate anche voi… In questo periodo mi sento molto confusa e provo tan- te diverse emozioni. Mi sento privata della tranquillità e dei miei affetti. Non so se tutti provano le stesse sensa- zioni ma, credo che a tutti manchino le piccole cose, gli abbracci, i sorrisi, gli sguardi. Anche addirittura lo sguar- do di chi ci è indifferente che poi, forse, tanto indifferen-
14 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 NETFLIX, in rete contro la noia di Giulia Landi, Wanda Pisaturo e Mariagiovanna Sabato L’arrivo dell’emergenza Coronavirus momento distribuendo nuove serie ha costretto in quarantena tutta la TV e film con nuovi strumenti digi- Penisola. Fortunatamente far passa- tali. In questo periodo di difficoltà re il tempo è stato molto semplice in anche economica dà la possibilità di cerca di Netflix è molto all’avanguar- questo momento storico, grazie alla accedervi anche tramite dispositivi dia e permette di ricevere informa- rete internet e a tutte le piattaforme semplici come il cellulare. Il servizio zioni in breve tempo su film/serie di film e serie tv in streaming dispo- di film e telefilm in abbonamento in TV. Ogni giorno le classifiche dei più nibili. Prima fra tutti Netflix. questo momento sta scoppiando visti cambiano ma ce ne sono alcuni Netflix è un servizio di streaming di utenti che giorno dopo giorno si che sarebbe davvero un peccato la- a pagamento, nato nel 1997 da un divertono a passare le ore davanti sciarsi sfuggire, vuoi per regia, reci- idea dei californiani Reed Hastings e allo schermo tra un film, un docu- tazione o semplicemente perché in Marc Randolph, entrato poi nel set- mentario e un telefilm. Infatti, co- grado di catapultarci momentanea- tore della produzione nel 2013, pre- stringendo le persone a restare a mente in un altro mondo facendoci sentando la sua prima serie “House case e, pertanto avendo più tempo dimenticare le difficoltà di questo Of Cartd”. Netflix sta aiutando noi a disposizione, viene sfruttato di più momento. ragazzi a superare questo brutto rispetto agli altri anni. Il sistema di ri- La Casa di carta è la serie tv più vista su Netflix. Proprio nel bel mezzo della qua- rantena globale va in onda in prima assoluta la quarta stagione. In quarantena nella Casa di carta di Manuel Vitolo Suspance, flashback, colpi di scena, amore, capovolgi- menti di fronte, inganni, astuzia e migliaia di milioni di euro stampati caratterizzano questa avvincente serie tv, capace di riunire davanti allo schermo varie generazioni. La vicenda si basa sulle peripezie di un gruppo di crimi- nali che vogliono assaltare la Banca Centrale Spagnola. Nata in Spagna nel 2017, spopolata poi in tutta Europa, è pronta a confermarsi la serie, non in lingua inglese, più vista. La trama è semplice: otto malviventi, indossando la maschera di Dalì, irrompono nella zecca nazionale di Spagna per fare quella che viene considerata la più grande rapina della storia. La mente di questo piano diabolico è “Il Professore”, geniale, carismatico, colto, sceniche. Le sequenze delle irruzioni, il carattere dei seduttore, capace di trovare sempre soluzioni semplici personaggi, buoni ma con un aspetto oscuro e cattivo, a situazioni complesse, di prevedere non solo le mosse hanno permesso al grande pubblico di immedesimar- degli avversari, ma anche quelle dei componenti della si e condividere l’obiettivo principale di questi otto ra- banda. Per lui il denaro è solo un pezzo di carta, il vero pinatori, cioè risollevare le sorti dell’umanità. Tra Bella scopo della rapina è abbattere il sistema, è ribellarsi ad Ciao, Ti amo e Centro di gravità permanente, colonna un governo che pensa solo a riempire le proprie tasche sonora della serie tv, abbiamo trascorso interi pomerig- senza occuparsi dei problemi dei suoi cittadini. Il pro- gi di quarantena cantando e guardando la tv, avvolti da fessore è come “Robin Hood”: ruba ai ricchi per dare ai una pandemia d’amore...quindi, grazie “Casa...di carta!” poveri! Ed è forse proprio questo il segreto della popo- larità di questa serie tv. La prima stagione, in particolare, è stata molto avvincente per le invenzioni e le trovate
15 La quarantena di un tifoso senza sport La Serie A, la Serie B, la Serie C e tutti i tornei calcistici nazionali sono in pausa. Non solo il calcio, ovviamente, ma tutto lo sport italiano è sospeso a causa dell’e- mergenza coronavirus. di Younes Liguori Rinviati tutti i campionati, e persino Queste sono le parole di Conte nel tori saranno liberati per partecipare le Olimpiadi. Il Covid 19 ci ha tolto decreto sulla sospensione dello a Euro 2021 e alla Coppa Americana. anche questo. Niente sport per nes- sport in Italia. Per ora si è deciso che Tutto è ancora da decidere, ma in- suno: ne praticato, né seguito. E so- il 4 maggio si riprenderanno gli al- tanto per noi ragazzi la quarantena prattutto niente calcio, che per noi lenamenti mentre il Campionato di senza sport, senza le partite, le gare, italiani è una passione irrinunciabile. calcio di serie A è al momento anco- e tutti gli eventi sportivi trasmessi in Se l’emergenza coronavirus dovesse ra sospeso. La Uefa, in campo euro- tv, è diventata un po’ troppo noiosa. diminuire nelle prossime settimane, peo ha stabilito che le 12 federazio- Ci restano da guardare solo le imma- il governo e il calcio italiano decide- ni che hanno squadre in corsa nelle gini di partite già giocate (comprese ranno su un possibile ritorno delle 2 coppe europee seguano un unico quelle in cui non eravamo neanche attività già da fine maggio o inizio schema per non creare, quando nati) e che abbiamo ormai imparato giugno, ma a porte chiuse. “Sono riprenderanno gli ottavi di Cham- a memoria dal 1 al 90° minuto. Spe- sospesi gli eventi e le competizioni pions e Europa League, una concor- riamo di risentire presto il fischio di sportive di ogni ordine e disciplina, renza sleale. Se passerà la linea della inizio! in luoghi pubblici o privati. Sono Champions assegnata dopo ferra- sospese altresì le sedute di allena- gosto, significherà che i campionati mento degli atleti, professionisti e di calcio 2020-21 riprenderanno nel non professionisti, all’interno degli week end del 12-13 settembre, ma si impianti sportivi di ogni tipo; Alle- concluderanno comunque entro l’1 namenti sospesi fino al 3 maggio”. giugno 2020-2021 quando i calcia-
16 La Cicala 2.0 numero 7 - maggio 2020 I più piccoli e le maestre, vicini con la didattica a distanza Quando le scuole sono state chiuse i bambini, anche rimanendo fisica- to, loro da una parte e noi dall’altra, per l’allerta pandemia da Covid-19, mente distanti, ci ha reso consape- il resistentissimo filo fatto di condi- anche a noi docenti della Scuola voli della necessità di dover rima- visione di sentimenti, di emozioni dell’Infanzia è stato chiesto di met- nere in contatto con loro, ad ogni vissute insieme e ancora fortemente tere in opera la Didattica a Distanza. costo. Per questo abbiamo deciso presenti in loro e in noi, che nessun E’ stato difficile, all’inizio, progettare di proporre, attraverso la pubblica- allontanamento fisico avrebbe po- una modalità specifica di didattica zione sul sito web dell’Istituto, una tuto spezzare. che potesse arrivare a tutti i nostri serie di attività, tipiche del nostro La certezza di poterli un giorno ri- alunni e più volte ci siamo chieste ordine di scuola, da cui i genitori vedere, di poter ascoltare ancora le se, per bambini così piccoli, potesse potessero prendere spunto. E, con il loro voci, di poter ancora ridere in- avere un senso e, se si, quale. Nella passare dei giorni, abbiamo ricevuto sieme o consolarli quando saranno Scuola dell’Infanzia, infatti, i bam- positivi riscontri da parte delle fami- tristi, dà significato a tutto ciò che bini conoscono attraverso l’esplo- glie che, non solo hanno accettato i stiamo facendo. E abbiamo, infine, razione, l’azione, il gioco e, soprat- nostri “suggerimenti” operativi, ma capito che non avremmo potuto tutto, attraverso la condivisione di ci hanno inviato i meravigliosi lavori fare a meno dell’appagante senso esperienze, la relazione con gli altri fatti dai bambini e i video in cui reci- di responsabilità che abbiamo nel e con dinamiche emotive ed affet- tavano le poesie o le filastrocche da saperci partecipi formatori del loro tive fondamentali, per cui il senso noi proposte. Abbiamo capito, allo- futuro. sembrava davvero difficile trovarlo. ra, che il senso lo avevamo trovato, Ma l’urgenza di stare vicino a tutti che insieme avevamo tenuto stret- Le maestre della Scuola dell’Infanzia
Pensieri e sentimenti 17 degli alunni della primaria in quarantena Ciao sono Armando della classe VB di San Cipriano, la mia vita si svolgeva con la solita routine: mi alza- vo alle sei, colazione pronta e dopo essermi lavato e vestito, via, di corsa, a prendere il pulmino. Arrivato a scuola con mio fratello, ci salutavamo e comincia- va la giornata. Tornati a casa, pranzo tutti insieme e poi subito a fare i compiti per il giorno successivo. Poche erano le cose che interrompevano con gioia questa routi- ne, come la visita inaspettata dei nonni oppure usci- re per le spese o anche una passeggiata in piazza. Il sabato era dedicato al catechismo e quello che più mi piaceva era l’uscita per una pizza o solo per una semplice passeggiata con i compagni, dopo la Messa. La domenica era interamente dedicata ai nonni ed Salve, mi presento, alla famiglia. sono Sara della classe VC di San Cipriano. Finché non è arrivato il corona virus che all’inizio sembrava avermi regalato una piccola vacanza di Molti di noi vorrebbero che questo virus se ne andasse una settimana ma poi si è trasformato in un carcere. via, anche io lo vorrei. Vorrei tornare alla normalità, che Le ore adesso sembrano più lunghe, tutto va a ri- non è restare chiusi in casa come se fossimo in gabbia e lento, la vecchia routine è diventata inesistente, un fare scuola tramite computer, smartphone o tablet. ricordo di un passato non molto lontano ma che mi Questa non è normalità! Di solito andavamo a scuola sen- manca. Allo stesso tempo però ho riscoperto la gio- za problemi, se uscivamo non mettevamo mascherine e ia di condividere il mio tempo con mamma, papà guanti, non avevamo ansia e paura ogni volta. Ci manca e mio fratello Antonio, con i miei amici pelosetti i la nostra quotidianità. quali mi permettono di sfuggire alla monotonia che Ma, perché dovremmo stare male proprio adesso? Ce a volte è noiosa. l’abbiamo sempre fatta! E pensare che qualcuno è pessi- Questo tempo mi ha permesso non solo di fare gio- mista … ragazzi, ne usciremo fuori, come sempre! chi diversi ma anche di fare le solite cose, ma con Sperate, pregate e soprattutto abbiate pazienza ragazzi. calma, come la colazione accompagnata dai car- Sì, ne usciremo fuori, è certo. Non abbiate paura, ritorne- toni, stare tutti e quattro sul divano a vedere un remo presto alla normalità. film e fare anche belle scoperte; infatti, mentre ero Come passo le mie giornate? Mi addormento un po’ tar- in giardino, ho trovato un minerale grandissimo e di, comincio la giornata con mamma che mi sveglia alle dopo averlo raffinato è diventato un bel regalo per 8:00. Vado in cucina assonnata alla ricerca di abbracci. la mia mamma; sono anche riuscito ad assemblare Dopo aver fatto colazione, leggo i messaggi sul gruppo la catapulta che avevo acquistato durante la visita al WhatsApp della nostra classe, tra cui le spiegazioni della museo di Leonardo. maestra, e quindi, comincio a fare i compiti. A volte con i Ma ho molta nostalgia dei nonni, degli zii, dei cugi- compagni, abbiamo fatto delle videochiamate per sentir- ni, dei compagni e della maestra, che nonostante le ci più vicini; stiamo anche imparando ad usare classroom, distanze mi è sempre vicina. I nostri rapporti sono l’app per le videolezioni. La sera guardo i miei programmi cambiati, si sono dovuti adattare alla situazione ed preferiti o faccio le videochiamate con le amiche. In que- alcuni sono diventati anche più forti, sono riuscito sti giorni di quarantena mi sono divertita a giocare con la a dargli più valore a differenza di prima che li davo famiglia e ho anche inventato un gioco. Inoltre ho avuto per scontati. il tempo di finire il mio libro intitolato “Tikilý la ragazzina Spero che i nostri super dottori trovino il vaccino, che spero un giorno possiate trovare in libreria! Anche che gliela facciano vedere nera a questo virus per con papà, ogni tanto ci parlo e scherzo. poter così tornare a quella che sarà una nuova nor- Davvero queste giornate sembrano fermate nel tempo; malità, nella quale sicuramente rivaluteremo il ca- mamma e papà dicono che sembra un film, ma io spero lore di un abbraccio, la gioia di un incontro, il bello che tutto finisca presto! di poter vivere tutte le emozioni con tutte le loro sfaccettature.
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