THE MONTHS OF THE FOUNDATION - ETHICS AND KNOWLEDGE Gen - Feb - Marzo 2020 - Chiesi Foundation

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THE MONTHS OF THE FOUNDATION - ETHICS AND KNOWLEDGE Gen - Feb - Marzo 2020 - Chiesi Foundation
THE MONTHS OF
THE FOUNDATION
    Gen - Feb - Marzo 2020

ETHICS AND KNOWLEDGE

          CREATED BY
 THE CHIESI FOUNDATION TEAM
THE MONTHS OF THE FOUNDATION - ETHICS AND KNOWLEDGE Gen - Feb - Marzo 2020 - Chiesi Foundation
THE MONTHS OF THE FOUNDATION
     NASCE DALLA VOLONTÀ DI RIMANERE AGGIORNATI SUI FATTI, SULLE
      SFIDE E SULLE OPPORTUNITÀ DEL CONTESTO INTERNAZIONALE E
                NAZIONALE IN CUI CHIESI FOUNDATION OPERA

                              INTERNATIONAL
                                 NATIONAL
                               INSTITUTIONS

GLOBAL
                                                           ADVOCACY
HEALTH

                        THE MONTH OF THE
                          FOUNDATION

INTERNATIONAL                                                  NEWS
 COOPERATION

            PROFIT &             STRATEGIC
                                                     GEOPOLITICS
            NO PROFIT           PHILANTROPY
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IN QUESTO NUMERO
                                                                                                                                      PAGE 03

                                                     Gen - Feb - Marzo 2020

EMERGENZA SANITARIA COVID-19
La solidarietà inaspettata. C’è un mondo
che ci ama. Ed è anche il più sofferente
Emanuela del Re, Vice Ministra agli Affari
Esteri e Cooperazione Internazionale

Sospensioni, proroghe e cancellazioni: le
ONG alle prese con l’emergenza tra Italia
e paesi partner

Partire o restare, i cooperanti al bivio
davanti alla possibile diffusione del
Covid-19 in Africa

La lezione del virus.La scoperta che l’altro
siamo noi

L'altra faccia del Coronavirus.
Zamagni: «Lo Stato da solo non basta»

PROFIT & NO PROFIT
volontariato aziendale

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Dal decreto MILLE-PROROGHE più
risorse umane e fondi di funzionamento
per l’AICS
                                                    SALUTE GLOBALE

La nuova riforma delle cooperazione                 Quattro paesi della regione africana hanno

francese                                            autorizzato il vaccino contro l'ebola

CRISI UMANITARIE                                    Il Burden of Disease dei paesi dell'Africa

La crisi nel Sahel                                  Francofona

Le dieci crisi umanitarie                           NOTIZIE DALL'AFRICA
più ignorate dai media                              Locuste, la tempesta di cavallette che mette in
                                                    ginocchio l'Africa

                                        WHAT'S ON NEST?
                                         Neonatal Essential Survival technologies

            Rassegna dedicata alle tematiche legate al progetto di Chiesi Foundation in campo neonatale
        Nato da una riflessione sulle ineguaglianze di accesso a cure neonatali adeguate nelle diverse regioni del
                  mondo, il Progetto NEST ha l'obiettivo di contribuire alla riduzione della mortalità
           neonatale attraverso il miglioramento della qualità dell'assistenza ai neonati in Peasi a basso e medio reddito, con particolare
                                       attenzione alla cura dei bambini prematuri, patologici e di basso peso.
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                                  Tratto da AVVENIRE - EDITORIALI
                   LA SOLIDARIETÀ INASPETTATA.
       C’È UN MONDO CHE CI AMA. ED È ANCHE IL PIÙ SOFFERENTE
                                            EMANUELA DEL RE
                   Vice Ministra agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale

     Caro direttore,circolano in rete video di      fortunatamente vive in quello che in
     bambini africani che sorridendo                termini relativi potrebbe essere definito
     incitano in coro l’Italia a tener duro,        “il migliore dei mondi possibili” in
     perché il nostro Paese, dicono, ha             quest’epoca contemporanea, nonostante
     vissuto momenti difficili nella storia ma      le circostanze attuali.
     li ha sempre superati. Io stessa ho            Probabilmente la categoria
     ripubblicato il video, ringraziandoli.         interpretativa che bisogna adottare per
     Numerosi rifugiati siriani che conosco         comprendere questo fenomeno bellissimo
     da quando lavoravo nei campi profughi          è l’esperienza. L’esperienza delle cose
     con loro mi scrivono via Facebook parole       brutali della vita. Essi sanno cosa vuol
     d’incoraggiamento, inviano fiori virtuali      dire non uscire di casa per la paura,
     e cuori pulsanti. Siriani che vivono           sanno cosa vuol dire rischiare la vita,
     nell’area nord-occidentale del Paese           un familiare alla volta, per procurarsi
     inviano ai familiari che si trovano in         da mangiare. Sanno cosa vuol dire, nei
     Italia preghiere, rivolte anche alla           campi profughi, non essere sicuri di
     nostra gente e alla nostra terra. Proprio      potersi curare e rischiare di morire per
     loro, che vivono in zona di guerra, e da       un ascesso ai denti. Sanno cosa vuol dire
     anni non sanno se alla sera saranno vivi       passare lunghe ore senza elettricità,
     o morti.                                       stretti attorno a una stufa di ghisa – chi
     I tempi sono bui, certamente. E non            ce l’ha – cercando di proteggere i più
     posso non sottolineare l’importanza di         piccoli da eventuali incidenti domestici.
     queste azioni. Nella frenesia di               Sanno che non sanno, che il destino è
     scambiarsi informazioni che circolano          ignoto, e bisogna vivere giorno per
     in rete come un ciclone, che ingloba           giorno, ora per ora, minuto per minuto.
     tutto nella sua frenetica corsa furiosa e      E proprio coloro che vivono situazioni
     poi lo risputa a chilometri di distanza,       estreme – lontanissime dalla nostra –
     girano immagini metaforiche, nuove             scelgono tra tutte le reazioni possibili a
     leggende, epiche gesta e mitologie             questo flagello del XXI secolo, quella di
     improvvisate. Il monito di Dorothy del         consolarci, partendo da una semplice
     Mago di Oz “Non c’è miglior luogo della        equazione: non ha importanza la
     propria casa”, sembra quasi assurdo            motivazione, quello che ci unisce è il
     nella sua limpidezza oggi.                     senso di smarrimento, la paura e la
     Eppure da giorni mi interrogo su chi           privazione, e per questo ci sentiamo
     vive sotto le bombe o in baraccopoli           uniti a voi. E ci rassicurano. >>
     emarginate e ha la forza d’animo di
     consolare un popolo, gli italiani, che
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Tratto da AVVENIRE - EDITORIALI

     Io credo che questo ci debba far              Ci stringiamo con dolore attorno a chi
     riflettere. Ad esempio, si sta facendo di     ha perso familiari. Ma proprio ora che ci
     tutto per far rientrare in patria gli         sentiamo vulnerabili dal punto di vista
     italiani bloccati all’estero: è evidente      medico, sociale, economico, dobbiamo
     che la mobilità cui siamo abituati e          guardare al mondo veramente come a un
     l’autonomia che ora viene messa a dura        unico luogo condiviso. Il termine
     a prova, ci mette in crisi. Stiamo            africano Ubuntu che in Bantu significa
     riequilibrando le nostre percezioni,          “umanità” corrisponde a una vera e
     rielaborando le conquiste sociali,            propria filosofia che esalta il senso di
     riscoprendo l’unicità del nostro stile di     condivisione universale, il legame che
     vita dalla qualità altissima. Come lei ha     unisce tutti i popoli. È sintetizzata nel
     sottolineato, direttore (“Il rovescio del     concetto Xhosa – l’etnia di Mandela –
     muro”, Avvenire del 1 marzo 2020), ci         Umuntu Ngumuntu Ngabantu, un motto
     siamo scoperti proprio noi – che              che mi guida da sempre e che vuol dire
     abbiamo uno dei passaporti più accettati      “io sono perché noi tutti siamo” ovvero –
     nel mondo – discriminati, sbigottiti di       come diceva in altre parole in Occidente
     fronte a porte e porti chiusi. Molti Paesi,   anche John Donne nel XVII secolo –
     tuttavia, hanno illuminato con il             “nessuno è un’isola”.Le persone
     tricolore italiano i loro più significativi   acquisiscono un senso nella comunità.
     edifici per sostenerci; ringrazio la          Un principio, quello del valore della vita
     Slovenia, Sarajevo, Gerusalemme, le           comunitaria, che gli italiani applicano
     cascate del Niagara in Canada e altri         con convinzione da sempre: siamo
     per questo straordinario messaggio di         maestri nel rifletterlo nella
     solidarietà. Il mondo ama l’Italia e          giurisprudenza che regola le nostre vite
     l’Italia ama il mondo. Ma sono i bambini      e nella nostra splendida Costituzione.
     africani seduti all’aperto, con la maestra    Tante le strategie che possiamo mettere
     che nel far ripetere loro le frasi di         in pratica con i gesti individuali e con le
     conforto per gli italiani sembra danzare      politiche mirate per allargare questa
     davanti alla lavagna, a essere per noi,       comunità che ci appartiene. I bimbi
     insieme ai siriani sotto le bombe e ai        africani e i profughi siriani ce lo
     rifugiati nei campi profughi e altri in       ricordano dai bordi della
     contesti simili, quel punto di riferimento    globalizzazione, e sta a noi fare silenzio,
     che ci deve far ricalibrare le nostre vite.   in questo momento sconvolgente, e
     Siamo tutti al lavoro per superare            riscoprire ed esprimere con forza
     questa crisi mai sperimentata prima nel       l’Umuntu universale che c’è in noi. Ma
     mondo, mentre il governo studia e             non da soli, insieme al mondo, perché
     prende sagge misure, e le persone             proprio a noi il mondo che ci ama lo
     comprendono e si adattano anche con           chiede.
     soluzioni creative ed emotivamente
     coinvolgenti e apotropaiche.
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           SOSPENSIONI, PROROGHE E CANCELLAZIONI:
 LE ONG ALLE PRESE CON L’EMERGENZA TRA ITALIA E PAESI PARTNER
                                     Tratto da INFO Cooperazione

     L’emergenza coronavirus e le misure            Gli italiani ovviamente sono guardati a
     restrittive degli ultimi giorni stanno         vista e in molti paesi sono stati
     mettendo a dura prova diversi settori          attenzionati dalle autorità e costretti
     del paese, sono migliaia le aziende che        allo stop e addirittura a misure di
     hanno subito uno stop nel tentativo di         quarantena.
     arginare il contagio, o che sono state         In loco le organizzazioni ci descrivono
     costrette a rivedere il loro modo di           quotidianamente una situazione
     lavorare. La stessa cosa sta avvenendo         dinamica che richiede loro di sviluppare
     nel mondo del terzo settore e delle ONG        rapidamente e rivedere continuamente
     che hanno messo in campo in modo               le politiche di viaggio del personale e di
     massiccio lo smart-working, modalità           coinvolgimento della comunità.
     che era già fortemente diffusa tra le          L’impatto sulle attività di cooperazione
     organizzazioni anche per il tipo di            e sulle operazioni umanitarie nelle zone
     lavoro che richiede forte flessibilità e       di conflitto, è ancora limitato, ma la
     adattamento ai contesti di crisi nei           situazione preoccupa soprattutto
     quali la maggior parte delle ONG               laddove il contagio dovesse estendersi ai
     operano.I problemi non riguardano solo         paesi partner in modo significativo.
     le attività in Italia che in questi giorni     In Africa la situazione più allarmante
     ha visto il blocco completo di                 che preoccupa le centinaia di cooperanti
     formazione, educazione, volontariato e         italiani sparsi in giro per il mondo. Casi
     raccolta fondi, a preoccupare è                di contagio sono stati confermati in 12
     soprattutto l’operatività all’estero dove      Paesi africani, di cui otto nella regione
     la situazione si complica di giorno in         sub-sahariana. Secondo l’OMS il numero
     giorno.                                        più alto di casi è stato registrato in
     Diversi paesi tra quelli più frequentati       Egitto (60), seguito da Algeria (20),
     dalle ONG italiane hanno emesso                Sudafrica (17), Tunisia (7), Marocco (6),
     direttive che bloccano ogni attività di        Senegal (5), Camerun, Burkina Faso,
     carattere internazionale (vedi per             Nigeria (2 ciascuno), Togo, Repubblica
     esempio Burkina Faso e Kenya)                  democratica del Congo e Costa d’Avorio
     soprattutto laddove vi sia il                  (uno ciascuno), per un totale di 135 casi
     coinvolgimento di personale espatriato.        positivi, tre decessi (in Egitto, Marocco e
                                                    Algeria) e 45 guariti. >>
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Tratto da INFO Cooperazione

     Diverse grandi ONG                           I servizi di protocollo, PEC e
     internazionali hanno già reso operative      corrispondenza in uscita saranno
     le loro procedure di sicurezza               assicurati e il personale sarà comunque
     sanitaria tra cui: la limitazione o la       raggiungibile attraverso gli ordinari
     cancellazione fino al 31 marzo di tutti i    indirizzi di posta elettronica. Le sedi
     viaggi e le attività internazionali,         estere di AICS sono state invitate dal
     l’elaborazione di piani di continuità        Direttore a provvedere, sotto il
     operativa su come gli uffici sul campo       coordinamento della competente
     potrebbero operare in situazioni di          rappresentanza diplomatica, ad
     bassa, media e alta trasmissione; la         assumere provvedimenti analoghi
     preparazione organizzativa e gestionale      garantendo i servizi essenziali, come da
     in molti uffici a livello nazionale per il   DPCM del 11 marzo 2020.
     controllo e la prevenzione delle malattie.   Nel frattempo nelle sedi centrali delle
     Nella maggior parte dei casi vengono         organizzazioni si corre ai ripari e tutti
     limitati gli spostamenti e le riunioni ma    sono alle prese con sospensioni,
     la maggior parte delle organizzazioni        proroghe e cancellazioni delle attività
     continuano a implementare i programmi        progettuali previste. Le rappresentanze
     nel rispetto delle restrizioni dei governi   delle ONG hanno già avviato percorsi di
     locali, continuando a monitorare i livelli   confronto con le istituzioni di
     di rischio nelle varie zone nel mondo e      riferimento più importanti (in primis
     autorizzando i viaggi caso per caso.         AICS, EuropeAid ed Echo) per
     Anche le agenzie delle Nazioni Unite nei     concordare misure specifiche di
     paesi stanno adottando i propri              flessibilità ed eventualmente di
     protocolli di sicurezza sanitaria            supporto. In attesa di misure e
     limitando tutti i viaggi internazionali di   indicazioni più specifiche dall’AICS
     lavoro e posticipando tutti i seminari,      hanno comunicato la possibilità di
     workshop e altri incontri di grandi          richiedere proroghe extra-contrattuali
     dimensioni.                                  di due mesi per cause di forza
     Sul fronte italiano in diversi paesi si è    maggiore dei termini connessi alla
     attivato il contatto tra                     realizzazione dei progetti di
     le rappresentanze diplomatiche italiane,     cooperazione.
     le sedi AICS e le organizzazioni della
     società civile attive per mantenere
     costante un livello di coordinamento.
     All’AICS di Roma a partire da ieri tutte
     le attività lavorative, fatte salve quelle
     strettamente funzionali alla gestione
     dell’emergenza e quelle indifferibili da
     rendere in presenza, saranno svolte dal
     personale in modalità “agile” e da
     remoto.
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           PARTIRE O RESTARE, I COOPERANTI AL BIVIO
    DAVANTI ALLA POSSIBILE DIFFUSIONE DEL COVID-19 IN AFRICA
                                    Tratto da INFO Cooperazione

  Ci sono tanti italiani in difficoltà          ma nonostante i casi siano ancora
  all’estero e vogliono rientrare in Italia“.   limitati nella maggior parte dei
  L’unità di crisi della Farnesina “sta         paesi cresce la preoccupazione sullo
  cercando di dare il massimo per seguire       scenario che si potrebbe creare se il
  ognuno” di loro. Luigi Di Maio, ministro      contagio dovesse prendere piede al ritmo
  degli Affari esteri, lo ha detto due giorni   che si sta registrando in Europa.
  fa in una diretta Facebook. “Stiamo           Nel frattempo i paesi stanno iniziando a
  cercando di tenere la massima allerta su      prendere misure di prevenzione
  tutte le telefonate che arrivano, su tutti    diversificate che riguardano
  i messaggi che riceviamo. Non è               la limitazione o il blocco del traffico
  semplice ma un po’ alla volta li faremo       aereo e in alcuni casi di tutte le
  tornare tutti quanti in Italia attraverso     frontiere. E’ il caso del Sudan, che ha
  varie strade che stiamo seguendo, tra         chiuso le frontiere terrestri e gli
  cui soprattutto i voli di linea e in alcuni   aeroporti con deroghe solo per aiuti
  casi le navi, che consentono di poter         umanitari e merci, dell’Egitto che da
  rientrare magari con uno scalo in più”,       giovedì chiuderà tutti gli aeroporti fino
  ha aggiunto il ministro.Effettivamente        a fine mese e di Guinea Equatoriale,
  in diversi paesi partner della                Ciad e Camerun, unico paese dove sono
  cooperazione iniziano a manifestarsi i        state varate misure restrittive simili a
  primi casi di positività al virus, in         quelle italiane.
  Africa il contagio è ormai registrato         Diversi paesi hanno bloccato l’ingresso
  in 30 paesi con quasi 500 casi accertati,     ai cittadini di paesi dove si siano
  oggi anche Tanzania, Liberia, Benin e         registrati un certo numero di casi, è il
  Somalia hanno registrato il primo             caso di Mauritius, Ghana, Guinea
  paziente contagiato. I paesi più colpiti      Bissau, Kenya, Sud Africa, Botswana,
  per ora sono Egitto, Algeria, Marocco,        Marocco, Tunisia, Giordania, Libano,
  Tunisia, Sud Africa, Senegal e Burkina        Iraq e anche Guatemala, Ecuador, El
  Faso dove tra i 15 positivi al coronavirus    Salvador, Cile e Colombia in America
  c’è anche l’ambasciatore italiano nel         Latina. La maggior parte dei paesi ha
  paese.                                        disposto invece il blocco dei voli da e per
  Il personale espatriato di molte ONG sta      l’Europa con una certa diversificazione.
  già attuando misure di prevenzione            Il Senegal per esempio ha annunciato
  riducendo gli spostamenti e cancellando       che sospenderà i voli da e per Francia,
  eventi o attività che coinvolgono molte       Italia, Spagna, Belgio e Portogallo,
  persone                                       nonché Tunisia e Algeria, per un periodo
                                                di 30 giorni. >>
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EMERGENZA SANITARIA E COOPERAZIONE ALO SVILUPPO                                                PAGE 09

Tratto da INFO Cooperazione

     Questa mappa realizzata dalle riviste        Restano aperti invece Ancona, Bari,
     Africa e Africa e Affari mostra le           Bologna, Cagliari, Catania, Genova,
     limitazioni attualmente in vigore per i      Lamezia Terme, Lampedusa, Milano
     cittadini italiani in arrivo.                Malpensa (che sposta le operazioni al
     Il rischio concreto che preoccupa i          Terminal 2, chiudendo il T1), Napoli,
     cooperanti espatriati è quello di            Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa,
     ritrovarsi da un giorno a l’altro bloccati   Roma Fiumicino (che interrompe i
     in alcuni paesi, soprattutto quelli con      movimenti al Terminal 1 e lascia aperto
     traffico aereo ridotto a poche               solo il T3), Torino e Venezia.Il ministro
     destinazioni internazionali.Sono oltre       di Maio ha dichiarato oggi che” gli
     3mila gli italiani, tra cooperanti,          italiani che rientrano in questi giorni
     volontari e giovani del Servizio civile      dall’estero saranno messi in quarantena,
     universale e del Servizio volontario         misura a mio avviso necessaria per la
     europeo che al momento sarebbero             loro stessa salute e, naturalmente, per la
     impegnati all’estero in progetti di          salute pubblica di tutti. Occorre
     cooperazione e a cui, in tempo di            valutare ogni provvedimento
     coronavirus, dobbiamo fornire canali di      precauzionale volto a contenere sempre
     rimpatrio, se lo desiderano“: a              di più la diffusione del virus. Sono
     sottolinearlo è Silvia Stilli,               misure stringenti ma necessarie”.
     portavoce dell’AOI. In questo senso le
     rappresentanze delle ONG “hanno
     sollevato il problema con la Farnesina,
     con cui è in corso un’interlocuzione. Per
     ora il ministero degli Affari esteri ci ha
     dato la disponibilità a visionare le
     informazioni che stiamo raccogliendo,
     per valutare la sostenibilità di eventuali
     soluzioni“.
     Nel frattempo la situazione si complica
     anche in Italia per via della chiusura
     degli aeroporti. Il governo ha disposto la
     chiusura fino al 25 marzo più di metà
     degli aeroporti italiani — compresi
     alcuni tra i più importanti come quello
     di Milano Linate e Bergamo-Orio al
     Serio. Stop alle attività anche ad
     Alghero, Brindisi, Comiso, Firenze,
     Olbia, Perugia, Reggio Calabria, Rimini,
     Trapani, Treviso, Trieste, Verona.
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EMERGENZA SANITARIA ITALIA

Articoli tratti da AVVENIRE

                       LA LEZIONE DEL VIRUS.
                 LA SCOPERTA CHE L’ALTRO SIAMO NOI

                             È bastato un piccolo virus a far dissolvere
          la nostra granitica certezza come neve al sole. L’altro ora siamo noi. Siamo
             noi i migranti che nessuno vuole, siamo noi che veniamo respinti alle
          frontiere, scansati negli aeroporti, rifiutati nei resort. Un che di nuovo, ma
         anche di antico: ci erano già passati i nostri nonni e bisnonni che arrivavano,
             spinti da disperazione e speranza, ad Ellis Island tra la fine dell’800 e
              l’inizio del ’900. Nella sua sfericità, il nostro Pianeta sembra volerci
             ricordare che ogni punto è equidistante da un immaginario centro di
         riferimento. Questi giorni convulsi passeranno. Ci lasceranno lutti e perdite.
         E un insegnamento, con le indimenticabili parole di Camilleri: che l’altro, per
                                         l’Altro, siamo Noi”.

              L'ALTRA FACCIA DEL CORONAVIRUS.
           ZAMAGNI: «LO STATO DA SOLO NON BASTA»

     "Non tenete il Terzo settore ai margini dell’emergenza. Usate l’esperienza di migliaia di
           volontari attivi negli ospedali e nel campo della sanità, valorizzate con tutte le
         precauzioni del caso la conoscenza di tante persone che, a partire dal mondo delle
        associazioni impegnate nel servizio ai malati, sono disposte a dare una mano. «È in
       gioco un patrimonio di relazioni, che è fondamento della coesione nazionale» spiega
     l’economista Stefano Zamagni, voce storica dell’economia civile e del non profit. «Dopo
        aver eseguito gli ordini impartiti dalle autorità, ora è necessario coinvolgere i corpi
       intermedi. Mi rivolgo direttamente al governo: lo Stato non può fare tutto da solo, le
     Regioni vacillano sotto il peso del contagio. Impediamo che tutto crolli sulle spalle di chi
      è adesso in prima linea» spiega il professore, che dal 27 marzo 2019 è presidente della
              Pontificia accademia delle scienze sociali, su nomina di papa Francesco".
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO - ITALIA                                                                      PAGE 11

         DAL DECRETO MILLE-PROROGHE PIÙ RISORSE UMANE
               E FONDI DI FUNZIONAMENTO PER L’AICS
                                       Tratto da Info cooperazione

      Tra le pieghe del decreto Millepreroghe,           Oltre alle nuove assunzioni cresce quindi lo
      trasformato in una sorta di legge di Bilancio      stanziamento annuale per le spese di
      bis, hanno trovato finalmente risposta una         funzionamento dell’AICS, 4,2 milioni in più
      serie di richieste che ormai da qualche anno       all’anno a partire dal 2020.
      l’Agenzia per la Cooperazione sottoponeva          Ulteriori due commi dell’emendamento
      alla politica senza trovare la sponda giusta       vanno invece a sanare una controversia tra
      per ottenere una esito risolutivo. Si tratta       AICS e attori di cooperazione degli articoli
      del braccio di ferro per ottenere uno sblocco      24 e 25 della 125 (ovvero Amministrazioni
      delle risorse umane                                dello Stato, camere di commercio,
      dell’AICS compartimentate sin dall’origine         università, regioni ed enti locali). Viene
      nella legge 125/2014 e un aumento delle            esplicitamente inserita la possibilità da
      spese di funzionamento di 4,2 milioni              parte di AICS di erogare contributi a tali
      all’anno garantite dal 2020 al 2028. Una           enti in forma anticipata.
      vertenza finora irrisolta che aveva                Infine un comma dell’emendamento è
      contributo fortemente alle dimissioni della        dedicato al superamento del numero
      direttrice Frigenti all’indomani dell’esito        massimo di contratti a tempo
      delle elezioni del 2018 ed era ormai               determinato (max 20%) fissato dal Jobs Act
      diventata la quotidiana lametatio del corpo        per la “realizzazione e il monitoraggio di
      dirigente dell’AICS. Con l’approvazione di         iniziative di cooperazione allo sviluppo” da
      un emendamento congiunto PD/M5S                    parte di università private, istituti di
      approvato giovedì scorso si vanno                  ricerca pubblici e privati, istituti della
      a modificare una serie di commi della legge        cultura, ed altri tipi di enti di derivazione
      125 e dello statuto dell’agenzia per triplicare    statale.
      di fatto (da 20 a 60) le unità di personale
      per le sedi estere dell’AICS, potenziando
      anche il contingente locale da 100 a 150
      unità. In attesa che si compiano le
      procedure concorsuali già autorizzate per
      l’assunzione di 60 nuovi impiegati di ruolo,
      si consente ad AICS di provvedere a
      reclutare ulteriori 9 unità di personale di
      terza area funzionale (da 20 passano a 29).
      Tutto ciò va a sommarsi a quanto già
      ottenuto dall’AICS in sede di legge di
      bilancio a fine 2019 con l’approvazione
      dell’incremento del limite massimo
      della dotazione organica di personale
      dell’Aics da 200 a 240 unità.
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO - FRANCIA
                                                                                                                                     PAGE 12

   LA NUOVA RIFORMA DELLE COOPERAZIONE FRANCESE
                                             Tratto da INFO COOPERAZIONE

     "La bozza finale dovrebbe essere licenziata a inizio marzo        Un ruolo maggiore assegnato alla società civile nella
     dal consiglio dei ministri francese per poi arrivare              dimensione del partenariato disegnata dalla legge. Le
     all’esame parlamentare. Si tratta della riforma della legge       organizzazioni chiedono un articolo dedicato che
     sulla cooperazione datata 2014 che Emmanuel Macron                garantisco un sostanziale aumento delle risorse
     vuole ribattezzare “legge sullo sviluppo solidale e la lotta      finanziarie per le ONG e la chiara definizione del loro
     alle diseguaglianze globali” (loi de programmation relatif        diritto di iniziativa.
     au développement solidaire et à la lutte contre les               Controllo e valutazione della coerenza delle politiche
     inégalités mondiales).Un disegno di legge con il quale il         pubbliche con lo sviluppo effettuata da parte della
     governo d’oltralpe intende concretizzare la promessa del          Commissione di valutazione indipendente.
     presidente di aumentare gli aiuti francesi allo 0,55% del         La promozione esplicita della parità di
     PIL entro il 2022, rispetto allo 0,38% registrato nel             genere stabilendo a riguardo obiettivi finanziari
     2016 e allo 0,43% nel 2018. Nuove priorità identificate           precisi.
     nel 2018 dal comitato interministeriale per lo sviluppo           Eliminazione di riferimenti espliciti all’utilizzo di aiuti
     voluto da Macron per fissare l’agenda di sviluppo della           allo sviluppo al fine di arginare e/o contrastare i
     Francia, 19 paesi prioritari – che sono tra i meno                fenomeni migratori.
     sviluppati in Africa, oltre ad Haiti – e un focus sulle
     questioni di fragilità, istruzione, clima, uguaglianza di      LA NOVITA': il disegno di legge istituisce anche
     genere e salute. Queste le parole chiave di questa             una commissione indipendente per valutare i progetti di
     proposta legislativa che sta suscitando attesa ma anche        cooperazione, in modo simile alla Commissione
     un certo scetticismo tra gli attori della società civile       indipendente per l’impatto degli aiuti istituita nel Regno
     francese.                                                      Unito. Questo nuovo organo ricadrà sotto l’autorità della
     LE SEI PREOCCUPAZIONI PRINCIPALI delle ONG                     Corte dei conti francese, con due funzionari della corte
     francesi rispetto alla bozza del documento discussa la         nella commissione, che includerà anche membri francesi e
     scorsa settimana con tutti gli stakeholders all’interno        internazionali scelti sulla base delle loro capacità di
     del Consiglio nazionale per lo sviluppo e la solidarietà       valutazione e la loro conoscenza delle tematiche dello
     internazionale.                                                sviluppo. La composizione della commissione
        Una maggiore precisione su valori e obiettivi della         indipendente sarà stabilita con decreto governativo, una
        politica di cooperazione, nonché sui principi che la        volta approvata la legge.
        inquadrano. Le ONG chiedono che sia esplicitato che
        l’obiettivo primario della cooperazione è l’eradicazione    NEXT STEPS: il disegno di legge sarà esaminato e discusso
        della povertà e che la legge si inquadra nell’ambito del    dal CESE (Consiglio economico, sociale e ambientale) che
        trattato europeo di Lisbona.                                formulerà raccomandazioni sul testo che dovrebbe essere
        Una migliore precisione dei mezzi e delle risorse           approvato dal Consiglio dei ministri del prossimo 4 marzo.
        associati alla legge con una programmazione fino al         Nell’intenzione del governo l’esame in parlamento
        raggiungimento dello 0,7% del PIL anche oltre la fine       dovrebbe procedere in tempi rapidi per garantire
        del mandato del presidente.                                 l’approvazione prima del summit Francia-Africa che si
                                                                    terrà a giugno a Bordeaux.
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                                    PROFIT & NO PROFIT
                                              VOLONTARIATO AZIENDALE

PROFIT E NO PROFIT ORA TOCCA AI PICCOLI                        NASCE IL CSV EMILIA
                                                               IL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO DI
La partnership tra grandi imprese e Terzo settore              PARMA, REGGIO EMILIA E PIACENZA
è una realtà acquisita i vantaggi sono molti per               Frutto della fusione dei centri per il volontariato
entrambi i mondi e per i cittadini. Ma è arrivato il           delle tre province, nasce ad inizio anno il nuove
momento di coinvolgere le aziende di minori                    ente per la promozione
dimensioni.                                                    CSV Emilia si propone come partner di
L'esperienze che funzionano sono quelle che alla               riferimento per le imprese di Piacenza, Parma e
fine vincno tutti.                                             Reggio Emilia che desiderano sviluppare progetti
                                                               a valore sociale condiviso in linea con una propria
"L'attuale contesto richiede modelli di welfare sempre         strategia di responsabilità sociale e sostenibilità.
più integrati tra Terzo settore, imprese e pubblica            Affianca l'impresa nei primi passi verso la
                                                               definizione delle migliori pratiche di
amministrazione. In questo scenario le collaborazioni
                                                               coinvolgimento della comunità, di volontariato
tra i mondi profit e non profit ricoprono uno spazio
                                                               aziendale e la realizzazione di iniziative e
importante. Esse producono vantaggi per le imprese,            strategie in rete con altre realtà del territorio,
per le organizzazioni del terzo settore , per le comunità      enti e istituzioni.
e per gli utenti serviti. "Vince" il non profit perché dalle
imprese esso ottiene sostegno finanziario e non.               Anche Chiesi Foundation sostiene l'attività di
Vincono le aziende che ricevono visibilità, reputazione,       volontariato d'impresa dell'azienda fondatrice
"legittimazione istituzionale", accrescono il capitale         Chiesi Farmaceutici, attività che si realizza grazie
relazionale, i propri risultati di responsabilità sociale e    alla partnership con il CSV Emilia
di sostenibilità , ottengono ritorni positivi da e per i
propri stakeholder aumentando le potenzialità di               "Sono ormai più di 5 anni che insieme al CSV Emilia co-
                                                               progettiamo l’attività di volontariato di impresa -
business. "Vincono" le comunità e gli utenti serviti che,
                                                               Everyone of us is different - Everyone of us is Chiesi -
grazie alle partenrship, possono fruire di progetti sociali
                                                               una partnership per noi speciale che possiamo definire
più rilevanti, efficaci, innovativi e di sistema.
                                                               vincente, visto il raggiungimento di obiettivi sempre più
Queste collaborazioni non devono essere appannaggio
                                                               ambiziosi. Siamo partiti con la prima edizione nel 2015
solo di grandi imprese e Ots, ma costituiscono
                                                               con circa 200 volontari aziendali coinvolti per arrivare
importanti opportunità anche per piccole e medie               nel 2019 a 600 volontari e 30 associazioni del
imprese (Pmi)"                                                 territorio aiutate. Grazie al lavoro svolto dal CSV Emilia
                                                               il nostro percorso di volontariato d’impresa continua ad
DA: CORRIERE BUONE NOTIZIE                                     essere in evoluzione, adattandosi alle nostre esigenze e
Articolo di Marco Grumo                                        a quelle della comunità in cui operiamo. Nel nostro
                                                               piccolo cerchiamo di scendere in campo per contribuire
                                                               a sostenere le tante realtà del mondo
                                                               dell’associazionismo ed essere promotori-ambasciatori
                                                               di un valore a noi molto caro, la solidarietà. Valore che
                                                               riusciamo a condividere e a coltivare al di fuori delle
                                                               nostre sedi anche grazie alla professionalità e
                                                               all’impegno di tutti gli operatori del CSV Emilia".
AFRICA - SAHEL - CRISI UMANITARIE                                                                             PAGE 14

                 LA CRISI NEL CENTRO DEL SAHEL
                                               Tratto da UNICEF

      Il sahel è da sempre stato una delle regioni       L’aumento dell’insicurezza ha inoltre
      più vulnerabili dell’Africa, ma l’aumento          aggravato delle già presenti vulnerabilità
      delle violenze armate tra il Burkina Faso, il      croniche
      Mali e il Niger sta avendo un impatto              all’interno della regione, tra cui alti livelli di
      devastante sulla sopravvivenza,                    malnutrizione, uno scarso accesso ad acqua
      sull'educazione, sulla protezione e lo             pulita e strutture igienico-sanitarie.
      sviluppo dei bambini e della popolazione.          Quasi 5 milioni di bambini in Burkina Faso,
      Il netto aumento degli attacchi armati sulle       Mali e Niger avranno bisogno di assistenza
      comunità, sulle scuole, sui centri di salute e     sanitaria nel corso del 2020, da 4.3 milioni
      su altre istituzioni pubbliche e infrastrutture    nel 2019. C’è bisogno di rinnovare,
      ha raggiunto dei livelli mai visti in              aumentare ed unire gli sforzi per frenare le
      precedenza, con le violenze che stanno             violenze ed evitare che si
      distruggendo i mezzi di sostentamento e gli        diffonda nei paesi vicini.
      accessi ai servizi sociali.
                                                         COSA STA SUCCEDENDO NEL SAHEL?

                                                         Durante gli scorsi due anni, i gruppi armati
                                                         hanno
                                                         intensificato gli attacchi in alcune parti del
                                                         Burkina Faso, del Mali e del
                                                         Niger. A novembre 2019 si contavano circa
                                                         1.2 milioni di profughi, più della
                                                         metà bambini. Questo significa un aumento
                                                         di circa il doppio nel numero dei
                                                         profughi dovuti all’insicurezza e ai conflitti
                                                         armati nel centro del Sahel nei
                                                         passati 12 mesi.
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                 CRISIS TO WATCH 2020:SAHEL
                                 Tratto da ISPI "2020: il mondo che verrà"

     Tra le situazioni geopolitiche da monitorare       L’incapacità degli stati di contenere
     durante il 2020 racchiuse all'interno del          l’avanzata dei gruppi jihadisti e dei loro
     report dell Istituto per gli Studi di Politica     alleati locali ha fornito un pretesto per la
     Internazionale "2020: Il mondo che verrà"          nascita di gruppi armati di autodifesa,
     ritroviamo anche la crisi in Sahel.                coagulati lungo le faglie delle soggia centi
     Riportiamo di seguito alcuni punti cruciali        divisioni etniche e non di rado sostenuti
     della lettura elaborata da Francesco               informal mente dai rispettivi governi
     Strazzari e Luca Raineri della Scuola              e dai loro alleati occidentali.
     Superiore Sant'Anna di Pisa rispetto alle
     traiettorie della crisi politica che investe       Il Sahel continua a offrire un corridoio di
     l’area coperta da Mali, Niger e Burkina Faso,      predilezione per numerosi traffici. La
     nonché le sfide che attendono la regione           riduzione dei flus si migratori
     nel 2020.                                          (verosimilmente di scala inferiore rispetto a
                                                        quanto riportato nelle statistiche ufficiali, e
     "Continuano ad intensificarsi i problemi di        non conside rati una priorità dalla
     sicurezza connessi a dina miche di                 popolazione) ha messo sotto pres sione
     radicalizzazione, insorgenza di matrice            economie locali legate a migrazioni
     jihadista, e forme di criminalità più o meno       circolari e sti molato una deriva criminale,
     organizzata.                                       con il consolidamento delle organizzazioni
     Nel 2019 gli attacchi di gruppi jihadisti nella    più gerarchicamente strutturate e politica ‐
     regione sono cresciuti esponenzialmente per        mente protette, e la crescente
     numero, letalità e complessità.                    sovrapposizione di traffico e tratta.
     In Mali si consolida la presenza di                Sequestri senza precedenti hanno
     gruppi legati alla costel lazione di               confermato il massiccio ritorno del traffico
     Al-Qaeda, riuniti nel Gruppo di Sostegno           internazionale di cocaina nella
     all’I slam e ai Musulmani (JNIM).                  regione, mentre la crescita dei flussi di
     In Niger prosegue il radicamento                   oppiacei sin tetici, come il tramadol, è
     dello Stato Islamico, attraverso                   trainata da una domanda per il consumo in
     l’alleanza fra la Provincia Occidentale            crescita esponenziale, specialmente in nord
     (ISWAP) – erede di Boko Haram, attiva nella        Africa. Infine, la progressiva scoperta di un
     zona del Lago Ciad – e dello                       filone aurifero che attraversa l’intera
     Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS) –          regione ha stimolato una vivace in dustria
     erede del MUJAO, formazione che aveva              estrattiva, che però rimane artigianale e
     conquistato la città maliana di Gao nel 2012.      informa le: si teme che i proventi possano
     In Burkina Faso, così come nella                   essere intercettati da gruppi armati
     regione maliana di Ménaka, si segnala la           di varia natura, con creazione di un racket
     presenza di entrambe le franchise: e sebbene       della protezione da parte di gruppi armati
     fino a ora le relazioni siano                      non statali".
     state più di convivenza che di competizione,
     non è da escludere che il
     progressivo avvicinamento territoriale possa
     innescare una disputa per il
     controllo di reclute e risorse.
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                               LE DIECI CRISI UMANITARIE
                                PIÙ IGNORATE DAI MEDIA
                        Tratto da: Info e cooperazione & "Sufferinf in silence" CARE

        Si sono verificate nel continente africano nove             Si rileva inoltre una crescita dei collegamenti tra
        su dieci delle cosiddette crisi dimenticate, eventi         gli effetti dei cambiamenti climatici causati
        drammatici che hanno coinvolto milioni di                   dall’uomo e la longevità e la complessità delle
        persone che vanno dalla siccità, ai conflitti, alle         crisi umanitarie; dal Madagascar al Lago Ciad
        epidemie e all'insicurezza alimentare. In molti             alla Corea del Nord, la maggior parte delle crisi
        paesi i cambiamenti climatici stanno                        classificate sono in parte conseguenza della
        trasformando emergenze occasionali in eventi                mancata gestione delle risorse naturali,
        quasi “quotidiani”, rischiando così che il focus            dell’aumento degli eventi meteorologici estremi e
        della comunicazione si sposti altrove nonostante            del riscaldamento globale in senso più ampio.
        la crisi continui ad esserci, ormai inascoltata.
        Succede così che sui nostri media questi drammi
        di intere popolazioni siano raccontati con un
        trafiletto di dieci righe o con la citazione di un
        comunicato stampa mentre si consumino fiumi
        di inchiostro per fomentare un inutile dibattito
        sulla presunta crisi migratoria. Sarebbe invece
        più utile parlare di più e meglio di questi eventi
        avversi e dei drammi che milioni di persone
        stanno affrontando per capire le ragioni
        profonde dei flussi migratori, in particolare
        quelli provenienti dall’Africa.
        Non sorprendono quindi i risultati del
        rapporto “Suffering in Silence: the 10 most
        under-reported humanitarian crises of 2019” che
        analizza le dieci crisi che hanno ricevuto meno
        attenzione (o non hanno ricevuta affatto) da
        parte dei media nel 2019.
        L’analisi dell’organizzazione internazionale
        CARE si riferisce alla copertura mediatica
        online globale e mostra una tendenza relativa ad
        alcuni Paesi che ricorrono ogni anno nell’elenco,
        il rapporto infatti è arrivato alla sua quarta
        edizione ed è stato arricchito includendo fonti di
        media online spagnole e arabe oltre che quelle
        inglesi, francesi e tedesche precedentemente
        analizzate. Le ricerche e le analisi hanno
        prodotto un database di oltre 2,4 milioni di
        articoli pubblicati nel 2019 che hanno permesso
        di identificare quali crisi umanitarie hanno
        avuto minor attenzione mediatica a livello
        globale

            L'unione Europea definisce dimenticata una crisi
                 umanitaria come una grave e prolungata
          situazione di crisi in cui le persone ricevono pochi o
                        nessun aiuto internazionale
          inoltre, c'è una mancanza di volontà politica nel far
             finire la crisi e la mancanza di un attenzione da
          parte dei media, ciò significa che la crisi si sviluppa
                      oltre la percezione del pubblico
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      Di seguito l’elenco stilato nel rapporto:            FOCUS BURKINA FASO
                                                           UNA CATASTROFE UMANITARIA
      1.Madagascar: colpito dalla crisi climatica, oltre
      2,6 milioni di persone colpite dalla siccità         SILENZIOSA

      2.Repubblica Centrafricana: un brutale               Il Burkina Faso è stato segnato da anni di
      conflitto nel cuore dell’Africa, circa 2,6 milioni   prolungata instabilità politica dovuta a delle
      di persone hanno un disperato bisogno di             difficoltà a livello di sicurezza, un vuoto
      assistenza umanitaria                                di potere, di debolezza delle istituzioni della
                                                           presenza di gruppi armati all’interno
      3.Zambia: sul fronte del cambiamento climatico,      del paese. Il Paese registra inoltre altri tassi
      circa 2,3 milioni di persone nel paese hanno
                                                           di povertà estrema, di diseguaglianza
      urgente bisogno di assistenza alimentare
                                                           economica e deficit agricolo dovuto
                                                           principalmente all'insicurezza generale. Il
      4.Burundi: instabilità che alimenta una crisi
                                                           Burkina Faso è un paese fortemente
      umanitaria, 1,7 milioni di persone lottano
                                                           vulnerabile agli shock
      cronicamente per nutrire le loro famiglie
                                                           climatici, soprattutto dovuti ai cambiamenti

      5.Eritrea: in fuga dalla siccità e dalla             nelle distribuzioni delle precipitazioni

      repressione, la metà di tutti i bambini sotto i      e affronta delle gravi crisi alimentari e della
      cinque anni è stata stentata a causa della           nutrizione, in ultimo a causa di una delle
      malnutrizione                                        grandi siccità che hanno colpito la zona del
                                                           Sahel nel 2017-2018.
      6.Korea del Nord: circa 10,9 milioni di persone      Purtroppo, la situazione è peggiorata verso la
      hanno bisogno di assistenza umanitaria per           fine del 2018 quando è avvenuta un’escalation
      soddisfare le loro esigenze alimentari, sanitarie,   delle violenze nella zona centrale del sahel.
      idriche e igieniche                                  Attacchi armati e insicurezza fanno ormai
                                                           parte della quotidianità delle aree a nord e a
      7.Kenya: intrappolati nel mezzo di inondazioni e     est del Burkina Faso. Circa 5.2 milioni di
      siccità, oltre 1,1 milioni di persone vivono senza
                                                           persone, più di un quarto della popolazione,
      regolare accesso al cibo
                                                           sono colpiti da questa crisi. Nel 2019 si è
                                                           calcolato che una
      8.Burkina Faso: una catastrofe umanitaria
                                                           media di 30.000 persone per mese sono state
      silenziosa, circa 5,2 milioni di persone – oltre
                                                           cacciate dalle loro case. Il conflitto ha
      un quarto della popolazione – colpite
                                                           causato degli sfollamenti di massa e
      dall’escalation di violenza nel Sahel centrale.
                                                           interrotto la vita di più di 486.000 persone,

      9.Etiopia: un circolo vizioso di disastri, fame e    un aumento di 6 volte
      sfollamenti, circa 7,9 milioni di persone            dall'inizio dell’anno. Questo ha un impatto
      soffrono di un grave livello di malnutrizione, in    non solo sui profughi, ma anche
      particolare donne in gravidanza e in                 sulla comunità che li ospitano, visto che
      allattamento, neonati e anziani                      l’accesso al cibo e ai mezzi di sussistenza è
                                                           sempre più difficile e critico.
      10.Bacino del Lago Ciad: conflitti armati,
      sfollamenti e fame, quasi 10 milioni di persone
      hanno bisogno di assistenza umanitaria
AFRICA - CRISI UMANITARIE                                                                                     PAGE 18

       Le aree attaccate dalle violenze registrano dei      Alcuni report denunciano che circa 1.7 milioni
       livelli molti alti di malnutrizione e insicurezza.   di persone, più del 15% della popolazione,
       Circa 2,000 scuole e 72 strutture                    hanno cronicamente delle difficoltà nel nutrire
       sanitarie sono state chiuse, solo 75 strutture       i loro familiari, con una previsione futura di
       offrono servizi sanitari limitati.                   declino costante nei redditi legati
       Questo ha un impatto su più di 880.000
                                                            all’agricoltura. Una recente inchiesta ha
       persone. Complessivamente, nel 2019, circa 1.5
                                                            mostrato che il 5% dei bambini sono
       milioni di persona in Burkina Faso hanno avuto
                                                            malnutriti con l’1% in condizioni acute gravi.
       bisogno di aiuti umanitari – protezioni, cibo,
                                                            Secondo l’Indice di Sviluppo Umano, il
       assistenza di base – e questo numero si pensa
                                                            Burundi è tra i paesi più poveri al mondo, si
       possa aumentare di 2.2 milioni nel
                                                            posiziona al 185 posto su 189, è il paese più
       2020.
                                                            colpito dalla malnutrizione cronica.
                                                            Nonostante il 90% della popolazione dipenda
                                                            dalla produzione agricoltura, il paese ha uno
       FOCUS BURUNDI
                                                            dei tassi più bassi di produttività
       UN'INSTABILITÀ' CHE ALIMENTA
                                                            terriera dell’Africa dell’Est a causa dei
       UNA CRISI UMANITARIA                                 conflitti per la terra e la degradazione
                                                            ambientale.
       Con una prolungata insicurezza politica, altri       Un altro elemento di criticità interno al paese
       livelli di povertà e preoccupazioni rispetto ai      è il basso livello di reazione a livello di
       diritti umani, la situazione umanitaria in           comunità per affrontare un’emergenza come
       Burundi rimane fragile. Disastri naturali,           siccità, epidemie e inondazioni.
       epidemie di malaria, rischio epidemia
       di ebola descrivono già una situazione
       precaria.
       Nonostante l’aumento dei rientri dei rifugiati
       burundesi dalla Tanzania, circa 326.000
       persone rimangono rifugiate nei paesi visini
       tra cui Ruanda, Uganda e Repubblica
       Democratica del Congo. Con il 24% dei
       rientrati senza un appezzamento terreno post
       spartizione, più di 106.000 persone sono
       profughi all’interno del Burundi.
       Nonostante un miglioramento registrato nei
       livelli di insicurezza alimentare e
       malnutrizione nel corso del 2019, la maggior
       parte della popolazione vive sotto la soglia
       della povertà e non ha accesso ai servizi di
       base, come la sanità, l’acqua e servizi
       igienici.
SALUTE GLOBALE                                                                                      PAGE 18

  QUATTRO PAESI DELLE REGIONE AFRICANA HANNO
    AUTORIZZATO IL VACCINO CONTRO L'EBOLA
                                Organizzazione Mondiale della Sanità

       La Repubblica Democratica del Congo, il        Il processo è stato guidato dall’OMS
       Burundi, il Gana e lo Zambia hanno             insieme al Forum Regolatorio dei Vaccini
       autorizzato il vaccino contro l’ebola, solo    Africani (il network africano dei delle
       novanta giorni dopo la prequalifica            autorità regolatorie nazionali e i comitati
       dell’OMS. Nelle prossime settimane, ci si      etici), l’Agenzia Europea del Farmaco e
       aspetta che il vaccino                         Merck.
       verrà autorizzato in nuovi stati.              "La rapida approvazione del vaccino contro
       "L'approvazione del vaccino                    l’ebola da parte di alcuni paesi della

       contro l'Ebola da parte di questi paesi è      regione africana garantisce la possibilità
                                                      di utilizzare questo strumento di
       un'altra pietra miliare nella lotta
                                                      prevenzione quando e dove sarà necessario”
       contro questa malattia spietata" ha
                                                      ha detto il direttore generale WHO Africa,
       dichiarato il direttore generale
                                                      Dr Matshidiso Moeti aggiungendo che
       dell’OMS Dr Tedros Adhanom                     “questo tipo di collaborazione innovativa
       Ghebreyesus.                                   diventa un modello per le altre priorità
       L’OMS ha giocato un ruolo cruciale             sanitarie”.
       nell'accelerazione dei processi di
       autorizzazione ed introduzione del             ERVEBO: vaccino anti-ebola prodotto da
       vaccino certificandone il rispetto degli       Merck, gli studi preliminari hanno

       standard in termini di qualità,                dimostrato il 97.5% di efficacia e la
                                                      riduzione della mortalità nelle persone già
       sicurezza ed efficacia, in quello che
                                                      infette.
       viene considerato il più rapido
                                                      In riposta all'ancora in corso epidemia di
       processo di prequalificazione.
                                                      ebola nella RDC, più di 290000 persone
       La velocità con cui si è raggiunto             sono state vaccinare sotto un protocollo
       questo traguardo è stata                       di"uso compassionevole"”. Una volta che le
       possibile grazie ad un approccio               dosi autorizzate saranno disponibili, il
       differente, le procedure di                    vaccino non avrà bisogno di specifici
       autorizzazione a livello nazionale sono        protocolli.
       avvenute in parallelo, sulla base di un
       singolo processo di revisione
       scientifica. Solitamente questo viene
       fatto per ogni singolo stato
       e può durare anni.
SALUTE GLOBALE                                                                                      PAGE 19

                 IL BURDEN OF DISEASES DEI PAESI
                     DELL'AFRICA FRANCOFONA
                                       The Lancet Global Health

     Prendendo i risultati dal Global Burden of
     Diseases, Injuries, and Risk Factors Study        Se guardiamo le principali cause di mortalità
     (GBD) del 2017, gli autori hanno calcolato il     dei paesi non-fr appartenenti alle stesse
     burden of disease (BD) dei paesi                  comunità economiche notiamo una leggera
     dell’Africa francofona per poi confrontarlo       differenza. L'AIDS è infatti una delle prime
     con il BD dei paesi dell’Africa                   cause di mortalità seguita dalle infezione
     non-francofona appartenenti alle stesse           respiratorie, patologie neonatali malaria e
     comunità economiche: the Economic                 malattie diarroiche.
     Community of West African States, the             Le patologie trasmissibili e neonatali hanno
     Economic Community of Central African             un impatto ancora molto alto sui paesi
     States and the Southern African                   francofoni. Questo si può anche notare dal
     Development Community.                            valore del YLL (Years of Life Lost) sul calcolo
     Un’analisi molto interessante soprattutto         del DALYs (Disability Adjusted Life Years).
     per l’unicità del target: i paesi                 Nel 2017, il DALYS era di 53 570 DALYs (50

     francofoni.                                       164–57 361) per 100 000 population,
                                                       distribuito in 43 708 YLLs (41 673–45 742) e
     Guardando ai risultati dell'analisi gli
                                                       9862 YLDs (7331–12 749) per 100 000
     autori hanno evidenziato una
                                                       population.
     diminuzione dei tassi di mortalità e di
                                                       I neonatal disorder risultano tra le
     morbidità dal 1990 al 2017. Nonostante            principali cause di YLL e i rischi principali
     ciò, il Burden of Diseases (BD) delle             che hanno contribuito ai neoanatal disorder
     malattie trasmissibili rimane comunque            sono legati alla malnutrizione.
     costante e si registra un aumento del             In generale,lo studio evidenza un BD
     peso di quelle non-trasmissibili, una             maggiore nei paesi francofoni e una
     nuova sfida per l'intere area.                    differenza rispetto alla velocità di
                                                       diminuzione dei tassi. Si evidenzia infine una
     Guardando alle principali cause di
                                                       maggiore difficoltà nella gestione delle
     mortalità nel 2017 ritroviamo la Malaria,
                                                       morbidità da parte dei sistemi sanitari dei
     le infezioni respiratorie, le patologie
                                                       paesi francofoni.
     neonatali, le malattie diarroiche e la
     tubercolosi.
AFRICA - CRISI UMANITARIA                                                                               PAGE 20

      LOCUSTE, LA TEMPESTA DI CAVALLETTE CHE
           METTE IN GINOCCHIO L'AFRICA
                                             Tatto da: VITA

     Una tempesta di cavallette sta devastando          Uno scenario biblico dovute alle eccessive
     interi raccolti nel Corno d'Africa. Uno            alterazioni climatiche, alternanza di stagione
     scenario biblico che vede centinaia di             secca e umida e anche perché l’Africa
     miliardi di insetti in grado di percorrere         orientale è stata colpita di recente da due
     150 chilometri al giorno distruggendo la           cicloni consecutivi. E a causa delle correnti
     vegetazione. Circa 19 milioni di persone           dei monsoni, gli sciami di insetti sono in
     potrebbero essere lasciate alla fame.              espansione verso il Nord Africa e persino
     L'allarme della Fao: "Il fenomeno sta              verso il Sud-est asiatico.
     crescendo rapidamente, serve un'intervento         «Senza un’azione rapida, la crisi umanitaria
     immediato"                                         si espanderà rapidamente. La tempesta
                                                        dilocuste del deserto sta crescendo
     Una crisi umanitaria in atto che potrebbe          esponenzialmente», ha dichiarato il direttore
     lasciare senza cibo circa 19 miloni di             generale della Fao, Qo Dongyu.

     persone e avare conseguenze devastanti             L’associazione delle nazioni unite per
                                                        l’agricoltura ha lanciato un appello dove si
     sull’intero ecosistema. Da diversi giorni la
                                                        chiedono 76 milioni di dollari per contrastare
     Fao, l’organizzazione internazionale per
                                                        l’emergenza, di fronte ai 20 milioni che non
     l’agricoltura delle Nazioni Uniti ha
                                                        riusciranno a contrastare l’emergenza in
     lanciato l’allarme sulla calamità della            corso. Naturalmente l’emergenza della
     locuste (Schistocerca Gregaria), che sta           locuste potrebbe incidire con i flussi
     distruggendo i raccolti di interi villaggi e       migratori, caratterizzando sempre di più
     contee nel Corno D’Africa: Kenya, Etiopia,         quella fascia di persone (“migranti climatici”)
     Eritrea, Somalia, ma che si estende anche          costrette a fuggire dal proprio paese a causa
     a Nord in Mozambico, passando per                  del clima.

     Tanzania, Sud Sudan e Sudan.Una
     tempesta di cavallette iniziata già a
     dicembre che vede di centinaia di miliardi
     di insetti, tra i 100 e i 200 esemplari, in
     grado di percorrere 150 chilometri al
     giorno divorando intere vegetazioni:
     raccolti, foglie, alberi, erba. La peggiore
     invasione di cavallette degli ultimi 25
     anni che rischia di mettere in ginocchio
     l’intero paese africano.
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2020: ANNO INTERNAZIONALE DELLE
 INFERMIERE E DELLE OSTETRICHE

"Le infermiere e le ostetriche giocano un     Visto il nostro impegno nel campo della
ruolo cruciale nel fornire le cure            salute globale non possiamo non unirci e
sanitarie. Sono le persone che dedicano la    diffondere la campagna promossa
loro vita a prendersi cura delle madri e      dall'Organizzazione Mondiale della
dei bambini, attraverso interventi            Sanità per il 2020. Una campagna che
salvavita di vaccinazioni e consigli          vede come protagoniste le ostetriche e
medici; sono coloro che si prendono cura      le infermiere di tutto il mondo.Un anno
dei più anziani e ogni giorno si occupano     importante non solo per celebrare il
dei bisogni sanitari di base. Molto spesso    lavoro fondamentale che viene portato
sono i primi e gli unici punti di             avanti da queste figure professionali, ma
riferimento per le cure a livello di          anche per riflettere sulla carenza di
comunità. Se vogliamo garantire               personale sanitario. Viene infatti
un'assistenza sanitaria universale entro il   denunciato un deficit di 18 milioni di
2030, il mondo ha bisogno di 9 milioni di     operatori sanitari per raggiungere
infermiere ed ostetriche in più. Per questo   l’obiettivo, e poterlo mantenere nel
motivo l’Assemblea mondiale della salute      tempo, di garantire un’assistenza
ha dichiarato il 2020 come l'anno             sanitaria universale. Di questi 18 milioni,
internazionale delle infermiere e delle       9 si riferiscono ad ostetriche ed
ostetriche" Organizzazione Mondiale           infermiere, con i tassi più alti registrati
della Sanità                                  nei paesi africani e del sud est asiatico.
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Una campagna che tocca il cuore
dell’operato di Chiesi
Foundation, proprio all’interno del
suo modello NEST – Neonatal Essential
Survival Technologies – le infermiere
neonatali e le ostetriche svolgono un
ruolo fondamentale per migliorare
la qualità delle cure ai neonati in Peasi a
basso e medio risorse, con particolare
attenzione alla cura dei bambini
prematuri, patologici e di basso peso. È
difficile poter immaginare i nostri
progetti senza di loro, senza coloro che
ogni giorno, sul campo, si prendono cura
dei più piccoli. Lavoriamo insieme
perché condividiamo la stessa missione e
con loro affrontiamo le complessità dei
contesti in cui si opera, cercando di
fornire gli strumenti per raggiungere
l’obiettivo comune: offrire un’assistenza
di qualità. Una campagna speciale anche
per il lavoro che in questi anni la
Fondazione ha portato avanti per
il riconoscimento del ruolo
dell’infermiera neonatale.
Ci auguriamo che il 2020 non sia solo un
anno di riconoscenza, ma anche un anno
di ispirazione per i tanti giovani ragazzi
e ragazze che si trovano a scegliere il
loro percorso professionale.
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    CHIESI FOUNDATION TORNA AD NGOZI, BURUNDI

L'anno di Chiesi Foundation è                 Piccoli-grandi passi di un percorso
iniziato nel cuore dell'Africa, nella terra   ancora lungo, ricco di nuovi obiettivi e
verde e rigogliosa del Burundi. Atterrati     sfide, per il progetto NEST. Nonostante
nella capitale, accolti dal caldo afoso di    ciò, visitare questi luoghi, vedere gli
Bujumbura, abbiamo iniziato a muoverci        spazi in cui le madri e i neonati vengono
verso nord, verso la città di Ngozi, dove     accolti per ricevere le cure di cui hanno
da ormai circa sei anni collaboriamo          diritto, vedere le madri prendersi cura
insieme ad Amahoro Pro Africa                 dei propri figli a fianco dei medici e degli
nell'ambito del modello NEST - Neonatal       infermieri dello staff della NCU, in
Essential Survival Technologies.Il nostro     qualche modo ci rende orgogliosi.
percorso per migliorare la qualità delle      Orgoglio che non appartiene ad un
cure al neonato presso l'Ospedale             sentimento di autoreferenzialità, ma ad
autonomo di Ngozi ha visto in questi          un sentimento di fiducia. Siamo fiduciosi
anni il raggiungimento di obiettivi           che il lavoro fatto all'Ospedale di Ngozi
importanti. Insieme alla direzione            possa diventare una best-practice per
dell'ospedale e al lavoro sul campo           tutto il paese; che i neonati e le madri
portato avanti da Amahoro Pro Africa è        vengano messi al centro delle cure e che
stata inaugurata nel 2018 la nuova unità      i tassi di mortalità neonatale possano
di cure neonatali e nel novembre 2019 la      diminuire.
nuova area dedicata alla KMC - Kangaroo       Con questo sentimento ci rimettiamo in
Mother Care.                                  strada verso la capitale, torniamo ai
                                              nostri uffici, e proprio sulla via del
                                              ritorno ci rendiamo conto che
                                              nonostante le complessità dei luoghi in
                                              cui operiamo, è proprio lì che dobbiamo
                                              portare avanti la nostra missione.
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