SVEZZAMENTO CONSIGLI SULLO SVEZZAMENTO DAI 6 AI 36 MESI - laprimanina.it - La Nina

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SVEZZAMENTO
CONSIGLI SULLO SVEZZAMENTO DAI 6 AI 36 MESI

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Consigli sullo svezzamento dai 6 ai 36
mesi
Partiamo da una domanda importante:
Svezzamento o Autosvezzamento?

La mia reazione quando la pediatra mi ha chiesto se avevo una preferenza tra
svezzamento e autosvezzamento è stata pensare: “ma stiamo scherzando?”

Ovviamente non sapevo neanche ci fosse un diverso approccio e un’altra
scelta da compiere...uff, ma non potevano creare una guida da distribuire?

Parto con il dire che ogni pediatra ha una propria visione di svezzamento e
difficilmente se ne parlerete con le amiche, avrete una direzione univoca da
seguire, sia come tempistiche che come modalità, io ho parlato con 10 pediatri
diversi per scrivere una guida che segua una direzione omogenea.

Secondo l’opinione della mia pediatra occorre muoversi nel mezzo.

Io personalmente, per l’esperienza che ho vissuto fino ad ora con la mia
piccolina, posso affermare che seguo moltissimo un consiglio che diede una
pediatra a mia zia quando nacque mia cugina, e cioè che la mamma sono io e
che sono io che sto con lei tutto il giorno e tutti i giorni, pertanto sono io che la
conosco e la capisco e posso seguire ciò che il suo atteggiamento mi indica.

Alcuni pediatri propongono linee guida per l’introduzione graduale degli
alimenti, che nell’arco di due o tre mesi dall’inizio dello svezzamento
permettono di arrivare ad un’alimentazione completa questa è la base dello
svezzamento classico.

Altri pediatri lasciano completamente in mano alla madre o al padre

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la gestione di questo momento prediligendo la scuola di pensiero
dell’autosvezzamento, ovvero una modalità più libera che permette di
aggiungere man mano alimenti diversi dal latte, nessuna preparazione
specifica per il lattante ma piccole quantità di cibo degli adulti, cucinato in
modo leggero e salutare poiché sarà il neonato stesso a orientarsi verso i cibi
che gli interessano. Ovviamente sminuzzato o schiacciato.

Non sono molto in linea con questa metodologia, soprattutto perché il neonato
non è in grado di capire quali siano i suoi fabbisogni nutrizionali quindi le sue
scelte potrebbero non essere le più idonee per la sua crescita salutare.

Per l’autosvezzamento è assolutamente necessario che il bimbo sia in grado
di star seduto da solo con la schiena ben dritta e di deglutire non solo liquidi,
dimostrare interesse per il cibo solido, dovrebbe anche già essere in grado
di scegliere dicendo sì o no e di prendere il cibo da solo. In ogni caso il mio
approccio è stato influenzando dal fatto che se ogni pediatra dice di fare una
cosa diversa non è proprio necessario seguire una tabella, ma farsi portare un
po’ dal buon senso.

Svezzare nel modo corretto è fondamentale per garantirgli una sana crescita
ed un corretto sviluppo salvaguardando un apporto proteico e calorico
bilanciato, significa assicurarsi che avrà un buon rapporto con il cibo e ridurrà
il rischio di intolleranze, allergie e carenze vitaminiche (in particolare di ferro).

Peccato che per quanto sia importante non ti venga detto praticamente
niente….io sono maniaca del controllo e questo ormai lo avrete capito ma
alcune domande ce le poniamo un po’ tutte?

A quanto tempo dalla frutta posso dare il latte?

Dopo quanto posso passare alla pastina?

E quando aggiungere il pasto serale?

E…. potrei continuare per qualche ora!
Io cercherò, come per gli altri articoli del blog, di dare delle linee guida per uno
svezzamento che non segue regole precise ma neanche che lasci la mamma

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brancolare nel buio.

Ovviamente come già detto e ridetto queste sono indicazioni che vi danno
sicurezza perché vi danno una risposta immediata se avete dubbi ma solo voi
che conoscete i vostri piccolini potete trovare il metodo più corretto per lui o
per lei.

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità parla di svezzamento dal 6° mese in
poi, perché ipotizza che il bambino fino al 6° mese si nutra ancora solo di latte
materno.
Ma questa è la teoria.

La realtà non sempre, anzi quasi mai è così.

Se il latte materno è sufficiente è fondamentale attendere il 6° mese, diverso è
il caso di allattamento misto (pasti di latte materno + pasti di latte artificiale)
che permette di accettare che lo svezzamento inizi intorno al 4°/5°mese.

Già da questo punto incontreremo pediatri che consigliano di aspettare,
altri che fanno iniziare prima, chi dice di iniziare con solo frutta (almeno 3
settimane dopo dalla somministrazione della frutta e si propone a pranzo)
e chi dice che iniziare con alimenti dolci li confonde e potrebbe rendere
difficoltoso lo svezzamento stesso, e quindi?

E quindi regola base: introdurre gradualmente i vari alimenti, iniziando
con piccole dosi e non più di uno al giorno.

Questo è fondamentale, dopodiché scegliete l’approccio del vostro pediatra
o quello che ritenete per voi il più opportuno, come detto poc’anzi se ci sono
diverse teorie su dolce e salato è perché comunque danno non si fa.

Come per qualsiasi cosa, per capire se è il momento adatto per iniziare
occorrerà osservare attentamente il piccolino e cogliere i segnali che ci dà per
farci capire che è ponto.
Se il bambino ha più di quattro mesi, mostra con continuità molti di questi
comportamenti e il suo peso natale è raddoppiato, potrebbe essere pronto per

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iniziare lo svezzamento; se, però, ha meno di sei mesi, dovreste parlarne col
vostro pediatra e decidere come procedere

Sintomi, cose da notare che ti faranno capire che puoi iniziare con lo
svezzamento:

  • Fa quattro o cinque pasti completi al giorno, poppando bene da entrambi
    i seni, o bevendo un biberon di 240 ml di latte artificiale e comincia a
    diventare irritabile e mordersi le mani tra una poppata e l’altra.

  • In genere dorme bene durante la notte e nei pisolini diurni, ma si sveglia
    sempre più presto;

  • Si morde troppo spesso le mani e, mostrando una buona coordinazione
    occhimano, cerca di mettere in bocca qualsiasi cosa;

  • È già incuriosito da ciò che succede in tavola e tenta di allungare la mano
    verso il cibo;

Sintomi, cose da notare che ti faranno capire che NON puoi iniziare con lo
svezzamento:

  • Non cominciare prima della 17° settimana perché solo dopo avrà
    maturato tutte quelle funzioni (neuromotorie, digestivo-metaboliche,
    immunitarie, renali) che gli permettono di inghiottire e digerire ogni
    tipo di cibo usato normalmente dagli adulti in casa. Molti esperti
    attribuiscono l’aumento delle allergie e intolleranze ad un o svezzamento
    precoce o tardivo se avvenuto oltre la 26° settimana di vita;

  • Non prima che il bimbo abbia uno sviluppo sufficiente neuro-muscolare
    di collo e la testa;

  • Non prima che abbia perso il “riflesso di estrusione” che fa si che
    spingano fuori con la lingua tutto quello che non è liquido e che hanno in
    bocca: è un riflesso di protezione, aiuta il bambino che è troppo piccolo
    per deglutire solidi a difendersi da quello che accidentalmente finisce in
    bocca. Per lo svezzamento invece deve essere in grado di spostare il cibo
    dalla parte anteriore a quella posteriore per poi inghiottirlo;

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Il metodo più semplice ed efficace per
svezzare un bambino
Più del cosa è importante il come, abbiamo visto nel precedente articolo, che
secondo l’autosvezzamento non ci sarebbe un ordine specifico di alimenti,
ma per semplificarci la vita vi darò delle istruzioni su come comportarvi
nell’approccio con i vari alimenti.

Il metodo più semplice ed efficace per svezzare un bambino è, solitamente,
l’introduzione graduale dei vari alimenti, iniziando con piccole dosi. Questo
serve alla mamma per capire se il bimbo riesce a gestire la deglutizione e
tollera il cucchiaino, per saggiare la tolleranza delle nuove consistenze dei cibi
e dei gusti che hanno e per verificare che non vi siano allergie o intolleranze.

Proprio per limitare le possibili intolleranze la regola è “un alimento al giorno”
cercando di mantenerlo per almeno 3 giorni di fila, così da poter notare
l’insorgere di eventuali modifiche di qualsivoglia genere. Generalmente sono
lievi intolleranze, quindi non preoccuparti più del dovuto, di solito si possono

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presentare eritemi, asma, tosse, irritazioni al sederino, diarrea, lacrimazione,
vomito.

Con lo svezzamento dopo i 6 mesi e specialmente nel periodo estivo occorre
iniziare a somministrare l’acqua. Deve bere molto perché con le prime pappe
anche i reni lavorano molto di più per eliminare le scorie, inoltre agevolerà il
transito intestinale.
Ecco allora che ingerire molti liquidi, così come succede per gli adulti, è
importante anche nell’alimentazione dei piccoli.

Il bimbo si regola da solo per quanto riguarda la quantità da assumere nelle
24 ore, il bambino assume una consistente quantità di liquidi grazie al latte,
al brodo vegetale e alla frutta, quindi non bisogna preoccuparsi se si ha la
sensazione che non beva abbastanza: se rifiuta l’acqua vuol dire che non ha
sete, bisogna però ricordarsi di offrirgli da bere più volte al giorno.

Il latte materno contiene circa l’87% di acqua pertanto un bambino sano
allattato al seno a libera domanda generalmente prende liquidi a sufficienza.

Un bambino non allattato al seno deve ricevere liquidi da altre fonti quando
prende alimenti complementari e latte artificiale.

Nei climi temperati sono necessari almeno 400-600 ml/die di altri liquidi in
aggiunta ai circa 200-700 ml/die di acqua provenienti dal latte e da altri cibi; in
climi molto caldi sono necessari 800-1200 ml/die.

Degli alimenti complementari sono generalmente necessari a partire da
quest’età, in aggiunta al latte materno. Gli alimenti complementari possono
essere classificati in:

  • Alimenti di transizione (passati, in purea, semisolidi), alimenti cioè
    appartenenti a specifiche categorie ma adattati per andare incontro alle
    particolari esigenze nutrizionali e fisiologiche del lattante.

  • Alimenti familiari, basati su una dieta familiare varia ed equilibrata, con
    qualche piccolo adattamento.

Il passaggio dal latte materno agli alimenti di transizione, fino alla completa

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integrazione nella dieta familiare con la cessazione dell’allattamento al seno,
dev’essere graduale.

Quando il bambino si sarà abituato a mangiare un po’ di tutto, è bene
programmare pranzo e cena variando gli alimenti in modo da offrire un
“pasto completo” anche somministrato separatamente (meglio dopo l’anno),
l’importante è che contenga tutti i nutrienti secondo le indicazioni riportate
a seguire, valide sia per gli adulti che per il bambino. E cioè contenere acqua
(i primi mesi è data con il brodo)+ carboidrati, (prima farine poi pasta o
pane) + grassi (olio) + proteine(si comincia con liofilizzati per passare ad
omogeneizzato a cucinai al vapore) + vitamine e minerali (verdura).

Per ragioni di sicurezza, un bambino deve sempre essere adeguatamente
sorvegliato. L’adattamento al mutare delle abilità motorie del bambino richiede
una stretta attenzione, dato che queste cambiano rapidamente nei primi due
anni di vita.

Il tempo necessario al bambino per mangiare una certa quantità di cibo
diminuisce con l’età per gli alimenti solidi e viscosi, ma non per le puree più
diluite. Anche l’abilità di maneggiare un cucchiaio o una tazza, o di afferrare
un pezzo di cibo con le mani migliora con l’età durante i pasti. Dagli un
cucchiaio tutto per lui e quando sarà in grado di portarlo alla bocca riempilo
recuperando con il vostro ciò che cade.
Imparerà in fretta che può fare da solo.

Come procedere

Pur considerando che vi sono variazioni nei bisogni dei singoli bambini,
il latte materno da solo non è sufficiente a soddisfare tutte le esigenze
nutrizionali dei bambini dopo i sei mesi. Il fabbisogno di latte è di circa 700 ml
dalla nascita a due mesi, dopodiché tra i 3 e i 5 mesi passa a circa 800 ml.

A 6 mesi si prevedono 4-5 pasti, di cui uno rappresentato dalla pappa e 3-4
dal latte artificiale, in quantità variabili da 170 a 230 ml di latte a pasto. Il
fabbisogno di latte ritorna ad essere i latte (circa 700 ml) e 200 Kcal di alimenti
complementari.

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Pertanto nel mio caso che la piccolina mangia 4 volte al giorno, di cui una
pappa, e le rimanenti 230 di latte, sarebbe meglio non sostituire una poppata
con la frutta ma dargliela in aggiunta ad essa, altrimenti non riceverebbe
abbastanza latte.
Questo problema non si pone a chi fa 5 pasti che potrà sostituire quello
pomeridiano alla frutta. Quando il piccolo comincerà a non bere molto latte il
pomeriggio, si potrà sostituire con yogurt, frutta o una dose inferiore di latte a
propria scelta.

Tra i 7 e gli 11 mesi si prevedono 4-5 pasti, di cui due rappresentati dalla pappa
e 2-3 dal latte artificiale, in quantità variabili da 170 a 230 ml di latte a pasto. Il
fabbisogno di latte sarà di circa 500ml e 455 Kcal di alimenti complementari.
Il problema dello spuntino per chi fa 4 pasti totali al giorno rimane come nel
mese precedente.

Tra i 12 e i 24 mesi, i pasti dovrebbero diventare 5 colazione, pranzo, cena e due
merende. Si raccomandano 200-400 ml/die di latte vaccino intero non diluito
se altri cibi di derivazione animale sono inclusi nella dieta, 300-500 ml/die
se non lo sono. Il latte deve continuare ad essere parte integrante della dieta
durante l’alimentazione complementare e si raccomanda di continuare con
l’allattamento al seno fino a due anni ed oltre.

Igiene

Usate panni di carta per lavare e asciugare le superfici poiché più igieniche
rispetto le spugne ed asciugamani, acquistate anti batterici come il napisan
(quello che si può anche non risciaquare).

Lavate bene la frutta e fino al compimento dei 6 mesi occorre cuocerle al
vapore o bollirle. La sterilizzazione fino ai 6 mesi riveste ancora un ruolo
importante pertanto sterilizzate tutto ciò che viene a contatto con i cibi.

Cosa comprare

Spugne dedicate, scottex, Napisan, frullatore, grattuggia( meglio di vetro),

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colino, cucchiaino (Importante è verificare che nessun oggetto in plastica che
utilizzate per le pappe contenga il Bisfenolo BPA con il riscaldamento con
molta probabilità può contaminare l’alimento), vasetti, vaporiera passaverdure.

Svezzamento: cosa fare e cosa non fare
Di seguito i miei consigli su cosa fare e cosa non fare quando l’argomento é lo
svezzamento.

Partiamo con cosa sconsiglio di non fare.

Servire porzioni troppo grandi. Servigli delle porzioni appropriate e non
insistere se si dichiara sazio. Ogni bambino è perfettamente capace di
autoregolarsi sulla quantità di cibo che gli è necessaria, perciò è molto
importante evitare ogni forzatura e imparare a riconoscere i segnali con i quali
ci comunica quando è sazio o quando ha fame.

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Sconsiglio anche ad insistere affinché svuoti il piatto. Forzare il bambino a
mangiare controvoglia è controproducente. Il pasto deve comunque essere
un momento di piacere. Se al contrario diventa un momento di tensione tra
genitori e figli, si rischia di creare uno sbagliato rapporto con il cibo che si
potrà ripercuotere anche sulla sua vita adulta.

Permettigli di scegliere qual è il menu.
Lascia che esprima i suoi gusti. Ricorda però che seppur privilegiando i suoi
cibi preferiti, è importante proporre sempre nuovi sapori ed è bene che gli
alimenti sani, come frutta e verdura, non facciano le spese a favore di alimenti
di solito più graditi ai bambini come il formaggio. Ricordatevi che le abitudini
alimentari imparate nei primi due anni di vita tendono a mantenersi nel
tempo.

Smettere di provare! Possono volerci fino a 20 tentativi prima che un bambino
accetti un determinato sapore quindi non mollate al primo colpo e continuate
a proporre l’alimento incriminato. Inoltre se dovesse sputare un alimento non
significa necessariamente che non gli piaccia, a cibi diversi corrispondono
reazioni diverse…se invece proprio non gli piace riprovate dopo una settimana.

Non usare il cibo come premio: soprattutto se il premio consiste in alimenti
grassi e zuccherosi che ovviamente ai bimbi piacciono molto. Se un dolce
diventa una ricompensa, nella mente del bambino si crea l’idea che il dolce
è auspicabile mentre il cibo sano non lo è, contribuendo così a creare uno
sbagliato rapporto con l’alimentazione.

L’abitudine di offrire un ultimo pasto a base di latte prima della nanna è diffusa
ma non per questo da incoraggiare per principio. Se il bambino reclama il latte
e si ha la sensazione che accontentarlo significhi anche garantirgli un più
rapido addormentamento e un riposo notturno più sereno e continuativo si
può tranquillamente concederlo, diversamente non conviene proporglielo.

E se non mangia?
Vorrei rispondere a questa domanda dicendovi cosa è capitato a me. Allora
avevo appena finito di raccogliere tutte le informazioni quando cosa come
ecc. ero prontissima, pazza come sono avevo già deciso il menù per i primi
due mesi circa… hihihi….eccitatissima preparo con il mio fedele bimby il

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brodo e comincio a fare tutti gli intrugli mescolo la farina e il brodo, preparo
il seggiolone tutto da manuale, prendo la piccola le metto il primo cucchiaino
in bocca ed ecco l’inaspettato: mi risputa tutto con una faccia che più schifata
non si può….e vabbè dovrà abituarsi penso, d’altronde la frutta se l’è sempre
sbaffata con gusto, e invece il secondo cucchiaino uguale al primo il terzo
peggio che i primi e al quarto aveva deciso di scioperare, bocca serrata e niente
più…e quindi?

Ovviamente ho dovuto cambiare i programmi e trovare il metodo per fare
mangiare la piccola.

Cominciamo con il dire che nel modo di crescere la mia piccolina ho scelto in
leitmotive: serenità!

Cerco di essere una mamma poco apprensiva ma attenta ai bisogni, pericoli e
necessità e sono fermamente convinta che i bambini non sono macchine.

È vero che seguono i medesimi ritmi e vanno incontro pressappoco alle
medesime esigenze ma non è detto che il giorno del suo sesto mese sia pronto
per lo svezzamento o perché è il calendario a dirlo o il pediatra.

Quando sarà pronto lui si potrà procedere e non prima, la mamma dovrebbe
essere una guida, un sostegno e soprattutto in questi primi mesi una complice
capace di capire le esigenze del neonato e non imporgli le proprie.

Quindi vi darò 5 consigli che per quanto mi riguarda sono risultati essere
molto utili:

  • Verificate e controllate che il bambino sia in salute. Febbre, diarrea,
    sintomi influenzali, dentini potrebbero essere la causa dell’inappetenza.
    Qualora si presentassero questi o altri sintomi e , se il rifiuto del cibo
    persiste, è svogliato, stanco e ha perso peso, non esitate a contattare
    il pediatra. Per tutti gli altri casi armatevi soltanto di una bella dose di
    pazienza.

  • La primissima cosa è approcciare il piccolo al cucchiaino. Diversamente
    da quanto si creda l’accettazione del cucchiaino è, una cosa naturale

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e innata, nel caso in cui il neonato non collaborasse è semplicemente
     perché non è ancora pronto. Fino al quinto o sesto mese di vita il bambino
     presenta il cosiddetto riflesso di estrusione, che lo porta a cacciare
     istintivamente la lingua quando viene stimolata la bocca. Per permettere
     che il neonato accetti senza problemi il cucchiaio, è necessario che
     questo riflesso sia sparito pertanto, Non forzatelo e siate pazienti. Meglio
     iniziare, con un cucchiaino di silicone, morbido e sicuro.
     Assicuratevi che il cucchiaio che state scegliendo sia poco concavo,
     in modo da facilitarvi anche la raccolta dell’eventuale pappa che cola.
     Possibilmente lasciategli un cucchiaino tutto per lui per famigliarizzare.

  • Istinto di sopravvivenza: non forzate il bambino in alcun modo, e non
    vi preoccupate non si lascerà morire di fame! A riguardo vi consiglio
    questa lettura, è dedicata soprattutto alle mamme preoccupate di far
    mangiare i piccoli a tutti i costi facendosi venire crisi di nervi e ansie.
    https://www.amazon.it/bambinoConsigli-prevenire-risolvere-problema/
    dp/8886631855/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1530306908&sr=8-1&keywords=il
    +mio+bambino+non+mangia.
    L’inappetenza è un problema di equilibrio tra quello che un bambino
    mangia e quello che sua madre si aspetta che mangi. Mai obbligarlo.
    Non promettere regali, non dare stimolanti dell’appetito, né castighi. Il
    bambino conosce molto bene ciò di cui ha bisogno. Anche un bambino
    in buona salute non sempre ha lo stesso appetito. Per accontentarvi il
    bimbo potrebbe mangiare senza appetito E vi farà felice. Ma, alla lunga,
    andare al di sopra delle sue esigenze “lo porterà a un cattivo rapporto
    con il cibo. Il pediatra Carlos González, responsabile della rubrica
    sull’allattamento materno della rivista Ser Padres, sdrammatizza il
    problema e, indicando regole chiare di comportamento, tranquillizza
    quelle madri che vivono i momento dell’allattamento e dello svezzamento
    come una questione personale, con angustia e sensi di colpa. Le mamme
    impareranno a riconoscere: l’importanza dell’allattamento al seno; quello
    che non bisogna fare all’ora dei pasti; i luoghi comuni e i falsi miti legati
    allo svezzamento e soprattutto a rispettare le preferenze e le necessità
    del loro bambino.

  • Cibo è sperimentazione: il momento del pasto DEVE essere vissuto come
    un momento positivo di condivisione tra genitori e figli, nota bene non tv

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e figli né cellulare e figli. Il bambino deve essere felice di essere seduto
     a fare esattamente ciò che sta facendo, mangiando senza distrazioni. Il
     suo approccio al cibo potrebbe condizionare il suo rapporto futuro con
     lo stesso, quindi se non volete dover corrergli in futuro dietro per tutta la
     casa per farlo mangiare o essere costretti ad avere televisione o radio a
     portata di mano. Evitate di dare cattive abitudini.

  • Attivo no passivo: Fate in modo che sia il più presente possibile,
    avvicinatelo al tavolo mentre mangiate, iniziate da subito a condividere
    il momento familiare del pasto, create una routine, un po come per la
    nanna, adagiatelo nel seggiolone mentre apparecchiate, offritegli un
    suo cucchiaino con cui giocare mentre fa la pappa e non. Permettetegli
    di pasticciare con le mani la pappa stessa. Insomma rendetelo il più
    partecipe possibile a ciò che avviene durante il pasto.

  • Rispettate i suoi tempi: Se non è pronto, non è pronto! Senza frustrazioni,
    ne paure ansie o vergogna di essere diversi considerate le sue priorità
    e non le vostre, cercate di capire cosa gli crea disagio (il seggiolone, il
    cucchiaino, l’ambiente, il gusto, ecc) e agite per correggere il problema, un
    passo alla volta. Difficilmente osservandolo attentamente non riuscirete a
    coglierne il motivo. Ricordate che non ci sono tempistiche o scadenze da
    rispettare e non dovete rendere conto a nessuno se non alla creatura che
    avete davanti. La mia piccola per esempio inizialmente non gradiva ne la
    consistenza ne il gusto della prima pappa alche per la prima settimana
    ho preparato la pappa che le proponevo con il cucchiaino ma che dopo
    i primi pianti rovesciavo senza indugio nel biberon allungandola con
    un altro po’ di brodo e anche se non era proprio di suo gusto la beveva
    tranquilla. Credo che arrivasse troppo affamata e il cucchiaino non la
    saziava così ho spostato la frutta a metà mattinata e dopo una settimana
    così, il numero di cucchiaini ha cominciato ad aumentare e la quantità da
    travasare nel biberon a diminuire, ma non c’era ancora quel clima disteso
    che tanto agognavo alche bando alle indicazioni telefonai alla pediatra
    chiedendo se potevo passare prima agli omogeneizzati, la sua risposta?
    Signora, la bimba deve mangiare la carne scelga lei come…La adoro! Con
    gli omogeneizzati è cambiato tutto e ho addirittura dopo pochi giorni
    dovuto aumentare le dosi per come se la sbaffava.
    Amiche invece hanno avuto problemi con il seggiolone e capendo

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facendolo mangiare in braccio, che il problema era quello hanno
     gradualmente fatto accettare al piccolo la situazione. Quindi regola
     fondamentale: Osservatelo!

  • Non combattete ma perseverate: Se dopo aver provato diversi sapori,
    diverse consistenze, diversi luoghi, il piccolo dovesse ancora rifiutare
    il cibo, potrete sempre chiedere consiglio al vostro pediatra di famiglia.
    Ricordate che un’atmosfera comoda e rilassata durante i pasti facilità
    buone pratiche alimentari, con incoraggiamenti e senza litigi, questi
    episodi saranno passeggeri e non inficeranno un adeguato consumo di
    alimenti. Ma concretamente che fare se il piccolo comincia a piangere
    disperato? Io sono per toglietegli il piatto e farlo tranquillizzare, provare
    a riproporglielo dopo una mezz’oretta (potrebbe non essere ancora
    abbastanza affamato all’orario che avete scelto per il pranzo) ma fate
    attenzione a non farlo mangiare irregolarmente, potrebbe innescare
    un circolo in cui avrà sempre meno appetito al pasto successivo. Ma se
    invece non si dovesse calmare per la troppa fame? Provate con la frutta o
    con lo yogurt, in modo che non associ il fatto che se piange evita la pappa
    per ottenere il latte.
    Successivamente potrete anticipare la poppata successiva se fosse
    ancora affamato, ma questo potrete valutarlo solo dopo aver osservato
    ed effettuato le diverse prove. Non combattete quindi contro di lui
    imponendogli una particolare alimentazione ma nello stesso tempo non

     demordete e portate avanti la vostra linea step by step.

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Svezzamento 6-8 mesi: indicazioni giorno
per giorno + ricette
Un’alimentazione sana ed attenta a partire dai primi anni di vita ha una
fondamentale importanza per la salute psicofisica, non soltanto nell’infanzia
e adolescenza ma anche nell’ età adulta. Per questo una corretta educazione
alimentare, un accurato equilibrio nutrizionale e una dieta variata, coerente
con le esigenze del bambino nelle diverse fasce d’età, è fondamentale per
garantire al piccolo una crescita adeguata; ma è altrettanto importante che
il bambino acquisisca un atteggiamento positivo e favorevole nei confronti
del cibo che lo porti a mangiare con gusto un’ampia varietà di alimenti,
senza rifiuti ma anche senza eccessi, agendo favorevolmente anche sulla
prevenzione di eventuali futuri disturbi dell’alimentazione.

Personalmente ho sempre avuto a cuore il tema dell’alimentazione per mia
figlia ma spesso mi sono trovata a dare sempre le stesse cose perché non
ero in grado di creare menu sempre nuovi e rispondessero alle esigenze in
mutazione di consistenza e macronutrienti di cibi da proporre. Di seguito

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troverete quindi una serie di esempi di Menù da riprodurre in base alle fasce di
età e alle capacità del bambino.

Fondamentale è, come sempre, osservare vostro figlio. Solo lui potrà darvi
indicazioni su consistenza, dimensione e gusti che è pronto ad assaggiare.
Le età servono come linee guida ma solo il piccolo potrà farvi capire quando
passare allo step successivo.

Leitmotive: Non abbiate eccessiva paura che si strozzi! Ricordate di non
riversare levostre paure sui piccini. Usate la cognizione ma non esagerate con
le premure.

Le prime settimane di svezzamento sono una fase delicata, in cui il bambino
dovrà abituarsi a nuovi alimenti, nuove consistenze, nuovi sapori.

Si comincerà gradualmente sostituendo dapprima il pranzo per poi passare
anche alla cena circa un mese dopo.

Si comincia con l’introduzione della frutta frullata (mela o banana,
solitamente), poi con la prima pappa di brodo vegetale e le prime creme (a sei
mesi si può benissimo inserire anche il glutine e quindi la pastina).

Se il piccolo è ancora allattato al seno, è fondamentale iniziare da subito ad
integrare l’alimentazione con alimenti ricchi di proteine poiché il ferro della
mamma va via via diminuendo nel latte, quindi dopo qualche giorno dall’inizio
si introdurrà la carne (prima bianca, poi rossa).

Se invece il bambino è alimentato con latte formulato, si può cominciare con
diversi passati preparati con verdure miste, in modo da fargli variare un po’
i sapori, posticipando i cibi ricchi di proteine verso gli 8-9 mesi. Nel corso
dei mesi si introdurranno pesce, legumi, formaggi, uova. L’alimentazione del
bambino fra i 6 e gli 8 mesi si organizza in quattro pasti, sostanzialmente
corrispondenti alla prima colazione, al pranzo, alla merenda e alla cena delle
età successive.

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Indicazioni generali:

  • Evitare lo zucchero, (no a bevande zuccherate e succhi di frutta) che fa
    sviluppare una maggiore propensione per i cibi dolci e un disinteresse
    per quelli non dolci, ed essere causa di seri problemi, quali carie e obesità.
    Inoltre, poiché lo zucchero si converte molto rapidamente in energia,
    i bambini che ne assumono troppo diventano spesso iperattivi. Lo
    zucchero aggiunto può anche ridurre l’appetito e limitare il consumo di
    cibi più nutrienti. Le bevande gassate zuccherate devono essere evitate
    per gli stessi motivi.

  • Evitate il miele per i primi 12 mesi, che oltre ad essere zucchero, rischia di
    veicolare il botulino.

  • No a tè e tisane sia perché sono solitamente molto zuccherati, sia per la
    presenza di componenti che possono interferire con la biodisponibilità di
    micronutrienti importanti come il ferro e lo zinco

  • Evitare il sale, il suo apporto dovrebbe essere ridotto a tutte le età, ma
    soprattutto nei primi 2 anni di vita, sia perché i sistemi metabolici,
    quello renale innanzitutto, non sono ancora maturi, sia perché questo è il
    periodo nel quale si pongono le basi per le abitudini alimentari di tutta la
    vita.

  • Utilizzate modalità di cottura semplici e rapide che permettano di
    mantenere inalterate le proprietà nutritive degli alimenti. Favorite perciò
    la cottura a pressione, al vapore, lessatura e cottura in forno.

  • I bambini allattati al seno in particolare, si alimentano con latte che
    non è particolarmente saporito, non serve quindi aggiungere troppo
    condimento o formaggio nella speranza che il sapore migliori. Il gusto
    di verdura o frutta così come si presenta è la cosa migliore da proporre
    al vostro bambino. Imparerà con calma ad assaporare cose diverse e
    deciderà lui stesso cosa gli piace o meno.

  • Latte vaccino: sconsigliato l’uso fino ai 12 mesi, per il rischio di anemia da
    carenza di ferro e per l’eccesso di apporto proteico.

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• Le diete vegetariane escludono in varia misura prodotti animali; le diete
    vegan li escludono del tutto. La preoccupazione maggiore per queste diete
    riguarda il piccolo ma importante rischio di carenze nutrizionali. Queste
    includono le carenze di ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, vitamina
    D e calcio (specialmente per le diete vegan), oltre all’inadeguato apporto
    calorico. Queste carenze sono più probabili in individui con bisogni
    aumentati, come i lattanti, i bambini e le donne in gravidanza e durante
    l’allattamento. Sebbene l’inclusione di prodotti animali non garantisca
    automaticamente l’adeguatezza di una dieta, è più facile riuscire ad avere
    una dieta bilanciata con prodotti animali.

Merenda:

Iniziare con pera, mela, banana, prugna o comunque con frutta di stagione. La
frutta può essere offerta al bambino anche a fine pasto se lo desidera. Nella
scelta della frutta tenete presente che:

  • A 5 mesi è bene cominciare con: mele, pere e prugne

  • A 6 mesi Banana

  • A 8 Pesche e Albicocche

  • Oltre 1-2 anni fragole, ciliegie

Normalmente la frutta si può dare dopo pranzo e cena, e a merenda.

A pranzo e cena andrebbe data solo la frutta, mentre a merenda possiamo dare:
la frutta in un frullato con latte, frutta con lo yogurt, solo frutta con latte a parte
o una pappa lattea alla frutta.

La cosa migliore è la frutta preparata in casa appena fatta, perché ha più
vitamine e perché quasi tutti i tipi di frutta in commercio hanno zucchero
aggiunto.
Mela e pera possono utilizzarsi con la buccia ma sempre che siano BIO e
lavandole bene .In realtà la maggiore concentrazione delle vitamine sta nella
buccia. Altri frutti, come la pesca (per allergia) e la prugna (per sapore acido) è
meglio somministrarli senza buccia.

La mela (cruda) e la banana matura sono astringenti, la pera, l’arancia,

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mandarino e prugna favoriscono la defecazione, a patto che utilizziamo la
frutta intera, non solo il succo, perché quella che fa effetto è la polpa.

Vi consiglio, sia che il piccolo abbia problemi di stitichezza che non, di dare la
banana sempre insieme ad un frutto ad effetto lassativo come pera o prugna
per evitare spiacevoli inconvenienti. Io mi sono spaventata un sacco un
giorno. Premetto che la mia bimba non soffre di stitichezza, la prima volta che
le ho dato la banana non è andata di corpo per un giorno, considerando che lei
va dalle 3 alle 4 volte, era un tempo abnorme, comunque in un bel momento
la mattina seguente la vedo diventare rossa con i sudori che le colavano,
spingeva così tanto che le mancava
il respiro e spaventata poi piangeva…
insomma episodio che nell’arco si
una mattinata è capitato diverse volte
alchè con mia e sua somma gioia
abbiamo dovuto fare una peretta, che
io odio fare ,soprattutto quando sono
sola a casa, comunque dopo aver tolto
il tappo tutto risolto ma non è stata
una mattina da ricordare.

PRIMA PAPPA

La base di tutte le primissime
pappe è il brodo vegetale
(successivamente si passerà a
passati vegetali) a cui aggiungerete
le farine di cereali specifiche per
lo svezzamento,verdure, carni
liofilizzate (10 gr) o omogeneizzate
(40 gr), per passare infine alla carne
fresca (35-40 g) cotta al vapore
e omogeneizzata) da aumentare
gradualmente fino a 50 gr dopo i 10
mesi.

Come tempistiche procedete come

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segue:

  • GIORNO 1
    Brodo vegetale : 150-200 gr + crema di riso o mais e tapioca : 2-3 cucchiai
    , circa 15- 20 gr, in base alla consistenza gradita. L’introduzione degli
    alimenti contenenti glutine (frumento,orzo, segale, avena, farro, kamut)
    va fatta con attenzione. É bene evitare sia quella precoce (< 4 mesi) sia
    quella tardiva (>= 7 mesi), per ridurre il rischio di celiachia nei bambini
    predisposti. É bene inoltre, per la stessa ragione, introdurli quando il
    bambino è ancora allattato al seno. Gradualmente aggiungete i vari tipi di
    farina e aumentate le dosi in base alla fame del bimbo.

  • GIORNO 2
    Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 1 un cucchiaino di olio
    d’oliva.
    NB = l’olio andrebbe sempre aggiunto alla fine, a crudo, in modo da non
    soffriggere durante la cottura e non aumentare così i grassi.

  • GIORNO 3
    Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 2 1 cucchiaino di
    parmigiano 24/36 mesi.

  • GIORNO 4
    Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 3 il liofilizzato. Si
    inizia con metà per passare dopo 10 giorni a uno intero. Il liofilizzato è la
    preparazione più digeribile e quindi più adatta allo svezzamento; l’agnello
    è la carne meno allergizzante ma anche quella meno amata, quindi bene
    usarla per prima ; poi inserire le carni bianche ( pollo, coniglio, tacchino e
    vitello), quindi quelle rosse (Manzo, Cavallo, Prosciutto). Una volta provati
    tutti i vari gusti di liofilizzato potrete passare agli omogeneizzati. (Io li
    ho dati dopo circa 1 settimana perché i liofilizzati non le piacevano e non
    li mangiava). Intorno ai 6-7 mesi la carne può essere preparata in casa
    facendone cuocere al vapore 50 gr, poi omogeneizzate.

  • GIORNO 5
    Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 4, un paio di cucchiaini
    di Verdure.
    Ogni settimana si potrà aumentare la dose di verdure fino ad arrivare a
    sostituire gradualmente il brodo con il passato. Introdurre una verdura
    nuova iniziando con carota, patata, zucchina, e proseguendo con le

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verdure di stagione. A me è stato consigliato iniziare dando una verdura
     per volta così da farle capire a lei i differenti gusti e a voi se c’è qualcosa
     che non piace.

Nella scelta delle verdure tenete presente che:

  • cavoli, cavolfiori, verze, cipolle, asparagi, hanno aromi molto forti e non
    sempre sono graditi

  • il pomodoro può essere potenzialmente allergizzante e sarebbe meglio
    introdurlo dopo il 9° mese di vita

  • gli spinaci, le bietole per l’alto contenuto di nitrati, dopo l’8° mese

  • piselli, ceci, lenticchie dopo l’8° mese

Dopo un mese circa si sostituirà anche il pasto serale.

La pappa serale va preparata esattamente come descritto per la pappa del
pranzo.

Conviene però effettuare le seguenti variazioni:

  • variare il CEREALE utilizzato la sera rispetto a quello usato a pranzo

  • variare il FORMAGGINO IPOLIPIDICO (ad esempio Plasmon, Hipp o altri)
    AL POSTO DELLA CARNE nella pappa della sera, 3-4 volte a settimana
    (o anche di più se gradito al bambino!). È opportuno iniziare con un
    terzo o mezzo vasetto e aumentare poi progressivamente. Dai 7 mesi
    in poi si può anche usare il FORMAGGINO NORMALE. Dai 8 mesi, i
    formaggi freschi possono essere anche introdotti robiola, stracchino,
    squacquerone, mozzarella, crescenza, ricotta. I formaggi freschi possono
    essere mescolati nella pappa serale nella quantità circa di 30gr per pasto.

  • variare con PROSCIUTTO COTTO 30-40 gr nella pappa della sera AL
    POSTO DELLA CARNE 2 o 3 volte a settimana. variare con PESCE 30-40 gr
    nella pappa della sera AL POSTO DELLA CARNE 2 o 3 volte a settimana,
    a partire dai 7 mesi in poi. Iniziare con omogeneizzato di merluzzo
    o nasello, poi variare con orata, trota, sogliola, spigola, rombo, luccio,
    dentice; se si opta per il pesce fresco lessato o cotto a vapore aggiungerne
    una quantità triturata di 40-50 gr dopo averlo lessato o cotto a vapore.

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RICETTE: (PIATTI UNICI)
Tenete presente che…

Dai 6 mesi: liofilizzati / omogeneizzati di carne; formaggi freschi (ricotta,
crescenza, stracchino); cereali: crema di cereali, orzo, multicereali ; verdure:
zucca, finocchio, lattuga, sedano, cavolfiore, broccolo; yogurt e gelati (fior di
latte e frutta)

Dai 7 mesi: omogeneizzato di carne; farine e/o pastina 000; pomodoro; pesce
liofilizzato o omogeneizzato (sogliola, trota, nasello, salmone, orata); yogurt

Dagli 8 mesi: prosciutto cotto (senza polifosfati); carne e pesce freschi, cotti al
vapore e frullati; pesce fresco, cotto al vapore e frullato; verdure : gli spinaci, le
bietole, peperoni, cavolini, verza …il pomodoro no;, frutta: Pesche e Albicocche.

Brodo Vegetale / Passato di Verdure
INGREDIENTI per 4 porzioni: 1 patata grossa (ca 150 g) 2 carote (ca 170 g) 1
zucchina (ca 150 g) 1 pezzo di gambo di sedano (ca 20 g) 1000 ml di acqua

PREPARAZIONE: Lavate tutte le verdure, privatele della pelle. Immergete
le verdure in un litro di acqua, tagliate a pezzetti o lasciate intere. Potete
utilizzare l’acqua del rubinetto, se non risulta troppo pesante, oppure preferire
un’acqua confezionata più leggera. Non aggiungete sale al brodo vegetale
e lasciate bollire per circa un’ora, finché la quantità di acqua non si sarà
dimezzata.
A fine cottura filtrare il brodo e utilizzare subito una porzione come base per la
prima pappa o passare le verdure.

CONSERVAZIONE: Il brodo vegetale si può conservare in frigorifero negli
appositi contenitori ben chiusi per massimo 24 ore. L’ideale sarebbe di riuscire
a prepararlo tutti i giorni, ma per molte mamme è impossibile riuscire a
cuocerlo ogni giorno..
All’inizio il brodo si darà solo a pranzo, mentre dopo circa un mese dall’inizio
dello svezzamento si potrà cominciare a dare la pappa anche a cena. Quindi
inizialmente nell’arco di 24 ore vi basteranno 2 porzioni di brodo. Il brodo si

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può congelare nel freezer. Prima, lasciatelo raffreddare insieme alle verdure.
Quando saranno freddi potrete dividerlo in porzioni, utilizzando appositi
contenitori. La porzione di brodo per una pappa è inizialmente di circa 130
/150 gr. Le verdure è sempre meglio congelarne a parte, anche queste in
porzioni (potete utilizzare uno stampo per i cubetti di ghiaccio e poi ogni volta
potete scongelare 3 o 4 cubetti per la pappa). Il brodo vegetale si conserva in
freezer per circa 3 mesi. Quando dovete utilizzarlo, lasciatelo scongelare a
temperatura ambiente o a bagnomaria.

Crema di Mais e Tapioca alla Ricotta
INGREDIENTI: 2 cucchiai di crema di mais e tapioca, 20 gr di ricotta, 1/2 litro
d’acqua, una patata, una carota, una zucchina, olio extravergine di oliva.

PREPARAZIONE: lavare le verdure, pelarle e tagliarle a pezzettini. Far bollire
l’acqua, unire le verdure e cuocere per 30 minuti. Filtrare il brodo e passare le
verdure al passaverdure. Far bollire una tazza di brodo (200ml), aggiungere
la crema di mais e tapioca e cuocere per 5-6 minuti. Versare in un piatto la
crema, unire tre cucchiai di verdura, la ricotta e l’olio e mescolare.

Crema di Riso con Zucca
INGREDIENTI: 1 fetta di zucca, 300gr di acqua, 2 cucchiai di crema di riso, 1
cucchiaino di olio di oliva, 1 cucchiaino di formaggio parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la zucca a pezzettini e farla bollire nell’acqua per
circa 60 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la zucca al
passaverdure.
Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e
aggiungere la zucca. Condire con l’olio e il parmigiano.

Vellutata di Carota e Pollo
INGREDIENTI: 5-6 pezzetti di carota (ca 100 g) 20 g di crema di riso, 40/80 g di
omogeneizzato o 5/10 g di 40g carne al vapore omogeneizzata, 350 ml di acqua
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

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PREPARAZIONE: Tagliare la carota a pezzettini e farla bollire nell’acqua per
circa 30 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la carota al
passaverdure.
Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e
aggiungere la carota, l’omogeneizzato di pollo. Condire con l’olio e il
parmigiano.

Vellutata di Zucchina e Manzo
INGREDIENTI: 1 zucchina (ca 100 g) 20 g di crema di riso, 40/80 g di
omogeneizzato o 5/10 g di 40g carne al vapore omogeneizzata, 350 ml di acqua
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la zucchina a pezzettini e farla bollire nell’acqua per
circa 30 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la zucchina
al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso,
stemperarla e aggiungere la zucchina, l’omogeneizzato di pollo. Condire con
l’olio e il parmigiano.

Sformatino di Zucca e Robiola
INGREDIENTI: 1 fetta di zucca, 300gr di acqua, 50 gr robiola, 1 cucchiaino di olio
di oliva, 1 cucchiaino di formaggio parmigiano.

PREPARAZIONE: Far bollire e frullare un pezzo di zucca, poi amalgamarne 4
cucchiai con 2 cucchaini di robiola, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio.
Servire tiepido.

Crema di Prosciutto
INGREDIENTI: 120 gr patate sbucciate 20 gr prosciutto magro 2 foglie lattuga
20 gr semolino di grano istantaneo 250 gr acqua 1 cucchiaino olio extravergine

PREPARAZIONE: Far bollire l’insalata e le patate. Una volta cotte frullare
insieme al prosciutto e il semolino. Condire con l’olio e il parmigiano.

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Pappa di Sogliola / Platessa
INGREDIENTI: 100 gr carote, 50 gr patate sbucciate, 50 gr filetti di sogliola, 20
gr semolino di grano istantaneo o 20 gr pastina, 400 gr acqua, 1 cucchiaino olio
extra vergine

PREPARAZIONE: Far bollire l’insalata, le patate, e il pesce al vapore per 30
minuti circa. Una volta cotte frullare e aggiungere il semolino / la pasta cotta a
parte.
Condire con l’olio e il parmigiano.

Pappa con Finocchi e Nasello
INGREDIENTI: 100 g di finocchi 1 patata pelata 40 g di nasello 20 g di pastina
250 g di acqua 2 cucchiaini di olio d’ oliva 1 cucchiaio di parmigiano

PREPARAZIONE: Far bollire cuocere i finocchi, la patata e il pesce al vapore
per 20 minuti circa. Una volta cotte frullare e aggiungere la pasta. Terminare la
cottura della pasta e condire con l’olio a crudo e il parmigiano.

Gemmine in salsa verde
INGREDIENTI: 1/2 zucchina (ca 70 g) 2-3 foglie di bietola (circa 25 g) 2-3 foglie
di spinaci (ca 25 g) 50 gr di vitello 350 ml di acqua 30 gr di pastina a forma di
gemmine per bambini o altri formati 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1
cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. Cuocetele insieme alla
carne a vapore. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente
con un mixer ad immersione. Riportate a bollore e cuocete la pastina.
Terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di
parmigiano reggiano

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Purea di carote e formaggio
INGREDIENTI: ½ patata (circa 40 g) 1 carota piccola (circa 60 g) 20 gr di
crema di riso 30 gr di formaggio fresco 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio
extravergine di oliva

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. Cuocetele a vapore. Quando
saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad
immersione.
Aggiungere il formaggio, la crema di riso, terminate con un filo d’olio
extravergine di oliva a crudo .

Risotto con crema di zucca
INGREDIENTI: 1/4 di una zucca piccola (ca 100 g) 30 g di riso per bambini
300 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di
parmigiano.

PREPARAZIONE: Pulite la zucca e tagliatela a pezzi. Cuocetele a vapore.
Quando sarà morbida frullatela direttamente nel recipiente con un mixer ad
immersione, tenendola piuttosto liquida. Aggiungere il reso e fate cuocere per
il tempo indicato.
Terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di

parmigiano reggiano.

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Svezzamento 9-11 mesi: menù + ricette
Vorrei iniziare con il rassicurare tutte le mamme che temono il soffocamento
dei neonati.
Io ho sempre avuto tantissima paura.

Pensavo che quando sarebbe arrivato il momento di dare cibi solidi avrei
lasciato l’onere a mio marito perché la mia ansia ed inquietudine avrebbe reso
tutto più difficile e poco razionale.

Ciò che accaduto in realtà è molto diverso e molto più naturale.

È iniziato tutto durante l’inizio dell’ottavo mese circa quando mi sono resa
conto che la mia piccola Nina cominciava ad essere particolarmente attratta
dalle nostre portate, ma la mia ansia non mi permetteva di avvicinarle nulla.

Il consiglio più grande che mi hanno dato, e che darò a voi, è cominciare con i

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biscottini plasmon .

Si sciolgono in bocca e a meno che non spezzi bocconi troppo grossi non
si corre particolare pericolo...dapprima dalle mie mani e poi in autonomia
ho visto che era perfettamente in grado di masticare anche con appena due
dentini allora un po più rassicurata ho cominciato a darle pezzi minuscoli del
nostro cibo e ingrandendoli sempre più.

Il problema che è sorto poi, è stato che la pappa con il brodo e le farine non
erano più di suo gradimento ed è così che sono passata gradualmente a
pastina di dimensioni sempre maggiori. Tutto in massima tranquillità perché
graduale.

Abboccata alle nostre portate, delle
quali però non sapevo le quantità da
lei ingerite, ha iniziato a fare un po
di storie con la sua pappa allora sono
andata alla ricerca di menù che avrei
potuto preparargli abbandonando
definitivamente il pappone con gli
omogeneizzati.

Cominciamo con le porzioni più
abbondanti e a ridurre il latte
gradualmente.

Nota bene: 4/5 pasti sono i pasti
(consigliati) da fare durante la
giornata, due di questi sono ancora a
base di latte.

La frutta, la verdura e la pappa in
generale non viene più sminuzzata
fino a farne una poltiglia ma si può
cominciare a provare a dare qualche
boccone più grosso.

Seguilo sempre durante il pasto, non

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perderlo di vista e accompagna sempre con un sorso d’acqua il boccone di
pappa per aiutarlo a deglutire meglio.

Lo svezzamento a quest’età è ormai quasi completo.

Dai 9 mesi si possono aggiungere i legumi: 40-50gr di fagioli, ceci piselli
e lenticchie e l’uovo: proponendo prima qualche cucchino di tuorlo e
successivamente di albume, rigorosamente cotto e inserirlo nel pasto serale.
Infine aggiungere anche il pomodoro (magari bollito nel brodo vegetale,
insieme alle verdure).

Questo periodo lo definirei di transito perché conduce a un graduale passaggio
da pasto unico preparato appositamente per il piccolo a ciò che sarà un menù
completo che lo accompagnerà per il resto della sua esistenza. Di seguito
piatti unici più elaborati. Quando il bambino sarà pronto a iniziare con un
pasto separato è importante ricordare che è fondamentale che ogni pasto sia
composto da: primo, secondo e contorno.

Mi sono fatta dare un menù direttamente dall’asilo comunale della mia zona e

questo è composto come segue:

PRIMO = Passato di verdure di stagione con pastina.

SECONDO = Prosciutto Cotto, Ricotta, Robiola, Petto di Pollo al Vapore, Pesce al

vapore o in umido, Uovo.

MERENDA = Frullato mela e pera + biscotti primi mesi; Yogurt + biscotti primi
mesi;
Pera grattugiata + biscotti primi mesi; Latte di proseguimento+ biscotti primi
mesi;
Banana + biscotti primi mesi.

Di seguito dei primi e secondi alternativi che potrete cominciare a dare quando
il piccolo si sarà abituato a separare i pasti.

RICETTE: Le varietà di verdure, di carne e di pesce sono variabili in base al
gusto e alla stagionalità.

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PIATTI UNICI

Purea di piselli e robiola
INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, 1 patata piccola (circa 60 g), 50 g robiola,
acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Pulire bene i piselli e pulire e tagliare a pezzi la patata e fate
cuocere il tutto al vapore. . Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in
modo da ottenere una crema “morbida”,aggiungete acqua se risulta necessario.
Aggiungete il formaggio ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un
filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.
Sformatino di piselli e ricotta

INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, ricotta, 1 cucchiaino di olio extravergine
di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Bollire in poca acqua un cucchiaio di piselli freschi, quando
l’acqua si e’ asciugata e i piselli sono teneri, spegnere e aggiungere un paio di
cucchiaini di ricotta, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio extra vergine.

Minestra di lenticchie
INGREDIENTI: 20 g di lenticchie, 1 carota, 1/2 gambo di sedano (circa 10 g), 30 g
di pastina 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE: La prima cosa da fare è mettere le lenticchie a bagno per
almeno 12 ore: l’ideale, quindi è lasciarle in ammollo la sera prima per tutta
la notte. Una volta che le lenticchie saranno pronte per la cottura, ricoprile
in una pentola con l’acqua, il sedano e la carota e fai cuocere per circa un’ora,
aggiungendo altra acqua se necessario. Passa le lenticchie con un frullatore ad
immersione e poi rimettile sul fuoco, aggiungendo anche la pastina. Una volta
pronta la pastina, aggiungi in filo d’olio a crudo.

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Vellutata di ceci
INGREDIENTI: 20 g di ceci secchi, mezzo gambo di sedano, mezza patata, un
cucchiaino di olio extravergine d’oliva e uno di formaggio grattugiato tipo
grana, un cucchiaio di bicarbonato, qualche fogliolina di prezzemolo o erba
cipollina.

PREPARAZIONE: ascia in ammollo i ceci per un giorno intero con il
bicarbonato e poi sciacqua bene. Pulisci le verdure, taglia a tocchetti e cuocile
insieme ai ceci al vapore per una mezz’ora o anche di più se i ceci non
risultano cotti. Passa i legumi con il passaverdure, avendo cura di eliminare il
grosso della buccia esterna. Versa in un piattino, aggiungi qualche cucchiaio
di acqua di cottura per evitare che diventi troppo denso, condisci con l’olio e il
prezzemolo o l’erba cipollina e servi al bimbo.

Pastina con pesce, zucchine e basilico
INGREDIENTI: 30 g. di pastina, 40 g. di pesce lessato e frullato, ½ zucchina
lessata e frullata, qualche fogliolina di basilico. Olio evo

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate la zucchina e cuocetela al vapore per circa
15/20 minuti insieme al pesce, infine frullate il tutto. Dopodiché cuocete a
parte la pasta e unite. Terminate con un filo d’olio a crudo.

Purea di patate ai due colori
INGREDIENTI: 1 patata, 30 ml di Latte, 1 carota

PREPARAZIONE: Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al
vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola
l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli).
Versa la patata schiacciata in un pentolino antiaderente, aggiungi il Latte,
mescolando bene, e scalda a fuoco lento per 1 minuto. Pela la patata e lavala
bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla
con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate
(o passaverdura con fori piccoli) e condisci con l’ olio extra vergine

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d’oliva. Con la forchetta mescola grossolanamente il purè e la verdura, in modo
da mantenerli separati, senza amalgamarli. Infine

PRIMI PIATTI

Pastina con Pomodoro
INGREDIENTI: 20 pomodorini ciliegina, 1 foglia di basilico, 1 pezzetto di cipolla,
30 g di pastina, 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, acqua di cottura dei
pomodorini qb

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola
d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno
cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di
basilico ben lavata e un pezzetto di cipolla. Mettete il pentolino sul fuoco piu
piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Il sugo
dovrà risultare a fine cottura ancora liquidino, eliminate cipolla e basilico. Al
momento della pappa fate bollire il sugo e buttatevi la pastina. Fatela cuocere
per il tempo indicato sulla confezione a fiamma.Servite con olio a crudo.

Pappa con Pomodoro
INGREDIENTI: 250 gr. pomodori maturi, 150 gr. pane raffermo, 250 gr. brodo
vegetale, uno spicchio d’aglio, olio evo qb, un cucchiaio di parmigiano, qualche
fogliolina di basilico

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola
d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno
cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di
basilico ben lavata e l’aglio. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma
bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Spezzettare il pane e
bagnarlo nel brodo caldo, aggiungere il pane al sugo di pomodoro e continuare
la cottura per altri 10 minuti, aggiungere del brodo se necessario.

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