STANISLAV KOCHANOVSKY - direttore musica - Orchestra della Toscana

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STANISLAV KOCHANOVSKY - direttore musica - Orchestra della Toscana
CITTÀ METROPOLITANA
                                    DI FIRENZE

   STANISLAV
KOCHANOVSKY
                  direttore

PIETRO DE MARIA
pianoforte
                          musica
                          DIVINA
STANISLAV KOCHANOVSKY - direttore musica - Orchestra della Toscana
CITTÀ METROPOLITANA
                                                                                                                             DI FIRENZE

                       STANISLAV KOCHANOVSKY
                       direttore
                       PIETRO DE MARIA
                       pianoforte

                       FRANZ LISZT                                                        concerto trasmesso
                                                                                          in streaming
                       Concerto n.2 in la maggiore                                        sul canale YouTube e
                       per pianoforte e orchestra S 125                                   sulla pagina Fb dell’ORT
                       Adagio sostenuto assai. Allegro agitato assai. Allegro moderato.
                       Allegro deciso. Marziale. Allegro animato. Stretto                 gio_28 GENNAIO 2021 /
                                                                                          ore 21:00

                       JOHANNES BRAHMS
                       Sinfonia n.1 in do minore op.68
                       Allegro - Un poco sostenuto
                       Andante sostenuto
                       Un poco allegretto e grazioso
                       Adagio - Allegro non troppo, ma con brio

con il contributo di

                                                                                          riprese e streaming
                                                                                          a cura di Sicrea

                                                                                          registrazione e produzione
                                                                                          audio a cura di
                                                                                          SoundStudioService
STANISLAV KOCHANOVSKY - direttore musica - Orchestra della Toscana
FRANZ
   LISZT
   / Raiding 1811 / Bayreuth 1886

   Concerto n.2 per pianoforte
   e orchestra S 125
   durata: 22 minuti circa                            tà che accomunano il musicista italiano             riamente concisa, la descrizione strutturale      destinata a risolversi in una nuova e breve
                                                      con quello ungherese. In dettaglio: le              che segue (ma in questo brano, come in            Cadenza ("Tempo del Andante", secondo
                                                      fisiche sembianze e il modo di sentire              pochi altri, la valutazione autentica del         l'approssimativa terminologia musicale
                                                      "principeschi" (intendiamo con questo               componimento dipende soprattutto, data            inventata da Liszt).
                                                      aggettivo la singolarità della figura fisica        l'estrosa libertà inventiva del Concerto, dalla   Nel successivo Allegro moderato, un parti-
                                                      e, soprattutto, la raffinata sensibilità            sensibilità di chi ascolta il tutto con la        colare rilievo spetta, ad un certo punto, allo
                                                      artistica), il talento di prim'ordine, l'intelli-   debita attenzione e il complementare              strumento solista impegnato in un episo-
«Fu principe e artista, e già al tempo della          genza straordinaria e produttiva, la perse-         straordinario piacere).                           dio appassionato e cantabile ("con abban-
sua vita fu leggenda. Principeschi erano il           veranza nel seguire contemporaneamente              L'Adagio sostenuto assai del secondo              dono" secondo la didascalia del composi-
suo modo di sentire, il suo aspetto, il suo           il cammino dell'attività concertistica e di         Concerto di Liszt per pianoforte e orchestra      tore). L'episodio, prima risolve in una nuova
modo di fare; gli impresse il sigillo di artista      quella compositiva, l'idealismo estraneo al         inizia con una plastica introduzione stru-        cadenza del pianoforte, poi si fissa alla
la fortunata unione di talento, intelligenza,         mediocre esercizio dell'ambizione fine a se         mentale ("dolce soave" secondo la                 gagliarda dimensione di un Allegro deciso.
perseveranza e idealismo. Come artista ebbe           stessa, lo spirito di ricerca stilisticamente       didascalia dell'autore) affidata al timbro dei    Il tempo che segue (Marciale un poco meno
tutti i segni distintivi dei grandi: l'universalità   progressivo, la propensione a fare dell'inter-      "legni" (flauto, oboe, clarinetti, fagotti).      Allegro, secondo la curiosa definizione
della sua arte, i tre periodi creativi, lo spirito    pretazione musicale un'esperienza presti-           L'entrata del pianoforte ("dolce armonioso")      segnata in partitura) è caratterizzato da
di ricerca sino alla fine; le sue capacità miste-     giosa; codesti sono tutti aspetti che               prevede, per lo strumento solista, una fun-       una vigorosa marcatura ritmica associata
riose, le sue esibizioni prestigiose, l'efficacia     appartengono sia al musicista italiano che          zione decorativa risolta attraverso il            alla massiccia strutturazione del discorso
magnetica delle sue arti gli conferirono              a quello ungherese. Il che si verificò              costante impiego dell'arpeggio. Questo            musicale. Da qui in avanti, il discorso
l'"aura leggendaria". Le sue mete sono                specialmente - e Busoni ne sapeva qualcosa!         tipo di decorazione acquista maggiore             musicale si fa sempre più denso e concitato
ascensione, affinamento e liberazione. Solo           - in quel settore che il Nostro definisce "lo       spicco, dopo la prima entrata del corno           fino all'episodio conclusivo ("Stretto, molto
una persona elevata aspira a salire, solo una         spirito di ricerca", in un settore dove noto-       solista e lo stacco del "Poco più mosso",         accellerando"), dove sia l'orchestra che lo
 nobile mente ad affinarsi, solo uno spirito          riamente Liszt promosse un ragguardevole            attraverso la mobile concitazione delle           strumento solista ("forte con bravura") si
libero alla libertà. Egli è diventato il simbolo      rinnovamento del linguaggio e delle forme           "fioriture" virtuosistiche destinate a risol-     dispongono nell'ambito di una prospettiva
del pianoforte, che innalzò al rango principe-        musicali; al punto che non pochi composi-           vere in una breve Cadenza del pianoforte          strutturale nella quale l'euforia virtuosistìca
sco, perché diventasse degno di lui stesso».          tori del periodo ultimo-romantico - Wagner,         (segnata in partitura da questo disinvolto        del pianoforte - tutt'altro che insignificante
                                                      tanto per citare l'esempio più illustre             pasticcio linguistico: "Orchester tacet.          come veicolo di una incalzante spavalderia
Queste parole di Ferruccio Busoni assumo-             dell'influenza stilistica esercitata da Liszt       Cadenza del piano"). Dopo di che si ritorna       espressiva - si associa alla brillante
no il significato di un omaggio da parte di           - trovarono la via del "progresso" musicale         al tempo iniziale ("L'istesso tempo"), con        scrittura progettata per l'accompagnamen-
un grande pianista-compositore a beneficio            grazie alle innovazioni, oltre che in virtù         una incisiva proposta tematica (scharf            to orchestrale.
di quello che fu uno dei protagonisti della           della protezione, messe in atto da Liszt. Di        markiert und abgestossen - "aspramente
musica tardo-ottocentesca; protagonista,              queste innovazioni, non sempre la musica            marcato e spezzato"), introdotta con
come lo fu Busoni stesso, sia sul piano               "inventata" da Liszt suggerisce qualcosa di         gagliarda fermezza dallo strumento solista.
della produzione compositiva sia su quello            interessante al pubblico e allo studioso. Il        Nella rapida mutabilità del discorso musi-
dell'interpretazione esecutiva. A parte               che, invece, non si verifica per il Concerto        cale, quasi subito si arriva ad un Allegro
l'aspetto "leggendario" - meno rilevante,             in la maggiore. L'ascolto immediato - e             agitato assai, dove il discorso musicale
nelle vicende biografiche del musicista               ancor meglio la verifica testuale di quello         conclude nei termini della più evidente
ungherese, rispetto alle mitizzazioni mistifi-        "spirito di ricerca" citato da Busoni nel suo       dinamicità. Ancor più concitato appare
catorie solitamente tramandateci! - non               "omaggio" critico a Liszt - forniscono              l'episodio successivo ("Tutti, un poco più
poco significativa risulta qui la puntualizza-        un'incontestabile documentazione delle              mosso") che, utilizzando una classificazio-       testo tratto da www.flaminioonline.it
zione con la quale Busoni mette a fuoco,              innovazioni rilevabili in questo momento            ne formale propria del barocco "Concerto          [Testo tratto dal programma di sala del Concerto
oltre che i più notevoli attributi proprii al         esemplare della stilistica lisztiana; a questo      grosso", impone sia all'orchestra che allo        dell'Accademia di Santa Cecilia, Roma, Auditorio di via
suo illustre "collega", le non poche affini-          mira, nei limiti di un'illustrazione necessa-       strumento solista, una vivace mobilità,           della Conciliazione, 6 gennaio 1985]
STANISLAV KOCHANOVSKY - direttore musica - Orchestra della Toscana
JOHANNES
  BRAHMS
  / Amburgo 1833 / Vienna 1897

  Sinfonia n.1 op.68
  durata: 45 minuti circa
                                                   alle spalle i passi di un gigante come quello».   monia di una volontà poderosa, di un pensie-     di note, dall'intervallo che le separa,
  nota di                                          Dice “gigante” e intende Beethoven, di cui        ro musicale logico, di una grandezza di facol-   germoglia un movimento intero. Il clima
  Gregorio Moppi                                   si sente obbligato a proseguire il percorso       tà architettoniche e di una maestria tecnica     espressivo muta decisamente nel secondo
                                                   sinfonico scavalcando le esperienze               tali che nessun altro compositore vivente        e terzo tempo. L'uno, Andante sostenuto,
                                                   mendelssohniana e schumanniana. Del               possiede”, ne diceva il critico Eduard           d'afflato quasi cameristico e comunque
                                                   resto già Schumann, scrivendo al violinista       Hanslick all'indomani della première             intriso di un lirismo sommesso, meditativo,
                                                   Josef Joachim, amico comune, l'aveva              viennese, successiva di un mese e mezzo          dal quale alla fine si eleva il canto puro,
Per Johannes Brahms la strada che porta            indirizzato su quella strada: «E Johannes         alla prima assoluta avvenuta il 4 novembre       intimamente palpitante di un violino solo.
alla sinfonia (genere musicale sommo per           dov'è? Vola alto oppure è soltanto sotto i        1876 a Karlsruhe. Opera di sofferto, magi-       L'altro, Un poco Allegretto e grazioso, evoca
il Romanticismo) fu assai faticosa, irta di        fiori? Farà ancora risuonare timpani e            strale artigianato, più forzata che ispirata,    scenari naturalistici di quiete pastorale.
ripensamenti, deviazioni, indugi imposti           tamburi? Dovrà sempre ricordare che               la prima sinfonia pare scritta per saldare       Dopo queste due parentesi, l'ultimo tempo
dalla vigilanza del suo implacabile senso          bisogna far capo alle sinfonie di Beethoven;      un debito al quale non ci si può sottrarre.      si pone in perfetta relazione simmetria con
critico che le aspettative ansiose di amici,       dovrà tentare anche lui di produrre qualcosa      Una recinzione di filo spinato la serra          il primo offrendo alla sinfonia un altro
critica, pubblico, e la consapevolezza di          di simile. Tutto è cominciare, poi il resto       tutt'attorno poiché, per volontà o difetto,      solido pilastro su cui sostenersi. La pagina
doversi per forza misurare con un passato          viene da sé».                                     molte asperità non vi sono state smussate,       comincia con un ampio Adagio: nel suo dna
ingombrante rendevano ancora più intran-           Certo, tutto stava a cominciare. E in effetti     né risolte appieno le tante incertezze che       è già racchiuso tutto quanto si ascolterà
sigente di quanto già non fosse di per sé.         Brahms si mise all'opera immediatamen-            ne hanno accompagnato la creazione.              poco più oltre, nell'Allegro non troppo, ma
Era il 1853 quando Robert Schumann                 te, tentando di riutilizzare materiali di una     Ciononostante la venuta alla luce di questa      con brio. Però, prima che l'Allegro prenda
intravide nei primi saggi pianistici del           sua Sonata per due pianoforti; ma l'impresa       sinfonia consente a Brahms di svincolarsi        avvio, Brahms cede a un momento di
ventenne, fino ad allora sconosciuto Brahms        non riuscì, e invece di una sinfonia prese        dal complesso d'inferiorità nei confronti        meraviglia estatica: lascia che il corno
un'attitudine tanto spiccata alla composi-         forma, dopo una genesi di cinque anni, il         di Beethoven. E il citarne, nell'ultimo          diffonda un tema largo e spazioso, remini-
zione sinfonica (« ... Sorse un suono così         Concerto per pianoforte e orchestra op.15.        movimento, il tema dell'Inno alla gioia          scenza di uno di quei maestosi panorami
geniale da trasformare il pianoforte in            La prima delle quattro sinfonie sarebbe           assume valore simbolico e catartico: supe-       alpini a lui tanto cari, al quale poi si
un'orchestra di voci ora gementi, ora esultanti.   arrivata a compimento solo nel 1876, dopo         rato il senso di inadeguatezza che fino a        appiglia subito un corale di fiati dal sapore
Erano sonate, o piuttosto velate sinfonie ... »)   un ventennio di assillo torturante e di pro-      quel momento lo limitava, orgoglioso per         luterano (e qui sembra di trovarsi improvvi-
da augurarsi che presto vi si dedicasse            gressiva presa di coscienza dell'ingranag-        non aver tradito le aspettative del mentore      samente proiettati dentro il Wagner dei
anima e corpo («Se egli calerà la sua              gio orchestrale raggiunta principalmente          Schumann, Brahms non prova più sogge-            Maestri cantori). Poi l'Allegro attacca con
bacchetta magica dove la potenza della musica      attraverso la composizione delle due              zione alcuna verso i padri. Tant'è che la        il tema della Nona sinfonia di Beethoven
infonde la sua forza, nel coro e nell'orchestra,   Serenate (1858-59), del Requiem tedesco           sinfonia successiva gli zampillerà dalla         sottilmente modificato e tuttavia ben
allora ci verranno dischiuse prospettive           eseguito nel 1868, delle Variazioni su un         penna limpida e serena in pochissimi mesi,       riconoscibile, attorno a cui viene innalzato
ancora più magnifiche dei segreti del regno        tema di Haydn del 1873. Quanto la gesta-          oramai disinibita, appagata da se stessa.        un edificio sonoro e costruttivo imponente.
dello spirito»). Una speranza, questa              zione della sinfonia sia stata logorante per      La Sinfonia n.1 in do minore op.68 (che il
espressa da Schumann in un articolo per            l'autore è la partitura stessa a certificarlo,    pianista e direttore d'orchestra Hans von
la prestigiosa «Neue Zeitschrift für Musik»        con quella sua ambizione a mostrarsi              Bülow salutò, in segno di apprezzamento,
intitolato Vie nuove, che suscitò un gran          programmaticamente ingegnosa, a                   come la «Decima» di Beethoven) si apre
fermento nell'ambiente musicale tedesco            sviluppare un discorso così denso di              con un Allegro di austera tragicità, brunito
e che, sul piano psicologico, ebbe l'effetto       pensiero e musica da risultare talvolta           nella tinta generale e grandioso nel carat-
di inibire Brahms più che spronarlo.               faticoso, difficile da seguire – perlomeno        tere, che sviluppa in organismo musicale
Sapeva infatti di essere atteso al varco non       più difficile del solito, giacché l'eloquio di    complesso piccole cellule melodiche
solo dai contemporanei, ma dalla storia.           Brahms non è mai rettilineo ma si sfrangia        presenti nelle sue 37 battute d'introduzione
Tanto da confidarsi con gli intimi: «Non           in incisi numerosi, si dirama in sequenze         lenta (Un poco sostenuto). Si tratta di un
puoi avere un'idea di come si sta, avvertendo      roteanti di subordinate. “La sinfonia testi-      procedimento tipico di Brahms: da un paio
STANISLAV                                                                                                           PIETRO
KOCHANOVSKY                                                                                                            DE MARIA

                        Nasce e studia a San Pietroburgo dove si è     Premio della Critica al Concorso Čajkovskij
                        subito messo in evidenza per il suo talento    di Mosca nel 1990, ha ricevuto nello stesso
                        ed è oggi considerato fra i più brillanti e    anno il Primo Premio al Concorso Interna-
                        promettenti direttori russi emergenti. Ha      zionale Dino Ciani di Milano, al Géza Anda
                        un’approfondita conoscenza ed esperienza       di Zurigo (1994) e nel 1997 gli è stato
                        in una vasta gamma di repertorio sia sinfo-    assegnato il Premio Mendelssohn ad
                        nico che operistico, maturata prima come       Amburgo. La sua intensa attività concerti-
                        direttore principale della State Safonov       stica lo vede solista delle più prestigiose
                        Philharmonic Orchestra e in seguito            orchestre, collaborando con direttori del
                        durante i suoi anni di formazione presso il    calibro di Roberto Abbado, Gary Bertini,
                        Mikhailovsky Theatre di San Pietroburgo,       Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev,
                        collaborazione iniziata nel 2017 dove,         Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal.
                        all’età di 25 anni, ha avuto l’inestimabile    Nato a Venezia nel 1967, ha iniziato gli
                        opportunità di dirigere oltre 60 titoli di     studi con Giorgio Vianello e si è diplomato
                        opera e balletto. Nella stagione in corso ha   sotto la guida di Gino Gorini, perfezionan-
                        debuttato con i Wiener Symphoniker e la        dosi in seguito con Maria Tipo al Conserva-
                        Berner Symphonieorchester, ed è tornato        torio di Ginevra, dove ha conseguito nel
                        sul podio dell’Orchestre de Paris, la          1988 il Premier Prix de Virtuosité con
                        Netherlands Philharmonic, l’Orchestre          distinzione. Il suo repertorio spazia da Bach
                        Philharmonique de Strasbourg, la Oslo          a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad
                        Philharmonic, la Malaysian Philharmonic        aver eseguito pubblicamente l’integrale
                        e le principali orchestra russe. È inoltre     delle opere di Chopin in sei concerti, a
                        ospite regolare dello Stars of the White       cui è seguita l'incisione per Decca. Per la
                        Nights di San Pietroburgo, del Klarafestival   stessa etichetta ha registrato anche il
  kochanovsky.ru        di Bruxelles e di MITO SettembreMusica di      Clavicembalo ben temperato e le Variazioni         pietrodemaria.com

  @kochanovsky.ru       Milano e Torino. A maggio 2021 debutterà       Goldberg, ricevendo importanti riconosci-          @demariapiano
                        con la Deutsches Sinfonie-Orchester di         menti tra cui Diapason, International Piano,
  @kochanovsky.ru       Berlino. Oltre al repertorio classico, ha un   MusicWeb-International e Pianiste. È               @pietro_de_maria
                        profondo interesse anche per la direzione      Accademico di Santa Cecilia e insegna al
  Conductor Stanislav   di lavori raramente eseguiti e si dedica       Mozarteum di Salisburgo. È nel team di             Pietro De Maria
  KOCHANOVSKY
                        inoltre ad eseguire lavori di compositori      docenti del progetto La Scuola di Maria
                        contemporanei quali Dean, Fedele,              Tipo organizzato dall’Accademia di Musica
                        Visman, Campogrande, e molti altri.            di Pinerolo.
FONDAZIONE ORCHESTRA
                                                                                                                        O
                                                                                     REGIONALE TOSCANA                    IC
                                                                                                                           stituzioni
                                                                                                                                oncertistiche
                                                                                                                                        rchestrali
                                                                                     Via Verdi, 5 - 50122 Firenze
                                                                                     tel. (+39) 055 234 2722 - 0710
                                                                                     fax (+39) 055 2008035
                                                                                     orchestradellatoscana.it
                                                                                     info@orchestradellatoscana.it
                                  @orchestradellatoscana
                                  Orchestra della Toscana
                                                                                     Consiglio di Amministrazione     Direzione artistica            Ospitalità e sala Teatro Verdi
                                  @ort_insta                                         Maurizio Frittelli presidente    Cristian Carrara               Fulvio Palmieri
                                  pinterest.it/ortpin/                               Nazzareno Carusi vice            Paolo Frassinelli              Paolo Malvini
                                                                                     Maria Luisa Chiofalo             Tiziana Goretti                Lisa Baldi
                                                                                     in attesa di nomina un altro                                    Francesco Bazzani
                                                                                     consigliere                      Direzione generale,            Pietro Carnera
                                                                                                                      sviluppo e personale           Tommaso Cellini
                                                                                     Revisore unico                   Marco Parri                    Gaia Cugini
                                                                                     Vittorio Quarta                  Elisa Bonini                   Matilde Delli Guanti
Violini Primi             Violoncelli                    Corni                                                        Andrea Gianfaldoni             Lorenzo Del Mastio
Daniele Giorgi *          Luca Provenzani *              Andrea Albori *                                              Stefania Tombelli              Elena Fabbrucci
Virginia Ceri *           Augusto Gasbarri **            Paolo Faggi *               Direttore artistico                                             Leone Fossati
Paolo Gaiani **           Andrea Landi **                Alberto Bertoni             Daniele Rustioni                                                Vittoria Frassinelli
                                                                                                                      Comunicazione
Angela Asioli             Giovanni Simeone               Gabriele Galluzzo                                                                           Enrico Guerrini
                                                                                                                      Riccardo Basile
Stefano Bianchi           Felix Thiemann                                             Direttore principale                                            Pasquale Matarrese
                                                                                                                      Ambra Greco
Gabriella Colombo                                        Trombe                      Eva Ollikainen                   Claudia Arcari
                                                                                                                                                     Giulia Mazzone
                          Contrabbassi                   Stefano Benedetti *                                                                         Francesca Rigutini
Clarice Curradi           Amerigo Bernardi *             Luca Betti *                Direttore onorario                                              Alice Zanobini
Francesco Di Cuonzo       Luigi Giannoni **                                          James Conlon                     Amministrazione
Annie Fang Hsu                                           Donato De Sena *                                             Simone Grifagni
                          Francesco D'Innocenzo                                                                                                      Palcoscenico Teatro Verdi
Susanna Pasquariello                                                                 Direttore ospite principale      Cristina Ottanelli
                          Francesco Piccioni             Tromboni                                                                                    Walter Sica
                                                                                     Beatrice Venezi
                                                         Alessio Brontesi *                                                                          Carmelo Meli
Violini Secondi           Flauti                                                                                      Servizi tecnici orchestra
                                                         Marcello Angeli             Direttore ospite principale                                     Sandro Russo
Franziska Schötensack *   Fabio Fabbrizzi *                                          Nil Venditti                     Angelo Del Rosso               Alessandro Goretti
Chiara Foletto **                                        Sergio Bertellotti
                          Claudia Bucchini *
Patrizia Bettotti         Angela Camerini                Basso Tuba
Marcello D'Angelo                                        Riccardo Tarlini *
Alessandro Giani          Oboi
Marco Pistelli            Alessio Galiazzo *             Timpani
Paolo Vuono               Flavio Giuliani *              Tommaso Ferrieri Caputi *   TEATRO VERDI
Eleonora Zamboni                                                                     Via Ghibellina, 99
                          Clarinetti                     Percussioni                 50122 Firenze
Viole                     Emilio Checchini *             Marco Farruggia             teatroverdifirenze.it
Stefano Zanobini *        Marco Ortolani *
                                                                                                                                                     Progetto grafico e
Pierpaolo Ricci **                                                                   BIGLIETTERIA
                          Fagotti                                                                                                                    impaginazione
Caterina Cioli                                                                       Via Ghibellina, 97
                          Paolo Carlini *                * prime parti                                                                               Ambra Greco
Valentina Gasperetti                                                                 50122 Firenze
Sabrina Giuliani          Umberto Codecà *               ** concertino
                          Corrado Barbieri                                           Chiusa al momento                                               Foto e Illustrazioni
Giulia Panchieri                                                                                                                                     Marco Borggreve (cop, 8)
                                                         Ispettore d’orchestra e     Per info                                                        Evgeny Evtyukhov (8 bn)
                                                         archivista                  tel. (+39) 0550681726                                           Leonardo Ferri (9)
                                                         Alfredo Vignoli             teatro@orchestradellatoscana.it                                 Marco Borrelli (9 bn)
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