IL CORAGGIO DI DIRE NO. LA STORIA DI GIORGIO PRELASCA - Il Discorso

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IL CORAGGIO DI DIRE NO. LA STORIA DI GIORGIO PRELASCA - Il Discorso
IL CORAGGIO DI DIRE NO. LA
STORIA DI GIORGIO PRELASCA
Dal 21 feb. Sala Bartoli del
Rossetti di Trieste
Alessandro Albertin evoca in uno spettacolo molto toccante la
storia di Perlasca, lo Schindler italiano: è Il coraggio di
dire no. La storia di Giorgio Perlasca scritto e interpretato
dall’attore stesso e messo in scena a cura di Michela
Ottolini, che arriva alla Sala Bartoli da martedì 21 a
domenica 26 febbraio, per la stagione altripercorsi del Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia.La storia si svolge a
Budapest nel 1944. Le SS cercano Perlasca, commerciante di
carni che ha rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Per
loro è un traditore. Ma Perlasca, che in passato ha guadagnato
la stima di Francisco Franco, possiede una lettera che lo
invita, in caso di bisogno, a presentarsi presso una qualunque
ambasciata spagnola. L’uomo coglie questa opportunità di
salvezza non tanto per sé, quanto per evitare l’atroce destino
della deportazione a quante più persone possibile. Si fa
chiamare Jorge Perlasca e si mette al servizio
dell’ambasciatore Sanz Briz con cui collabora finché, per
ragioni politiche, questi è costretto a lasciare l’Ungheria.
Perlasca assume allora indebitamente il ruolo di ambasciatore
di Spagna ed in soli 45 giorni – in una corsa drammatica
contro il tempo e la persecuzione nazista – volgendo le sue
capacità comunicative di venditore in straordinarie doti
diplomatiche e sfoderando un coraggio da eroe, evita la morte
ad almeno 5.200 ebrei.Il coraggio di dire no. La storia di
Giorgio Perlasca scritto e interpretato da Alessandro Albertin
e messo in scena a cura di Michela Ottolini è una produzione
del Teatro de Gli Incamminati e del Teatro di Roma in
collaborazione con Overlord Teatro e con il patrocinio della
IL CORAGGIO DI DIRE NO. LA STORIA DI GIORGIO PRELASCA - Il Discorso
Fondazione Giorgio Perlasca.

Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli martedì 21 e
venerdì 24 febbraio alle 19.30, mercoledì, giovedì e sabato
alle 21 e chiude le repliche domenica 26 febbraio alle ore 17.

Andrea Forliano

AL COMPAS FLAMENCO Sabato 25
feb. Teatro della Corte di
Osoppo
Dopo i ripetuti SoldOut del Teatro della Corte di Osoppo, Anà-
Thema prosegue la stagione con un’anteprima nazionale;
un’ospitalità internazionale porta sul palcoscenico della
Corte le atmosfere e i colori della Spagna.
Sabato 25 febbraio, alle ore 20.45 si alzerà il sipario sullo
spettacolo “Al Compas Flamenco” con la compagnia di Silvia
Marin “El Flamenco Vive” di Madrid.
Uno spettacolo che avvicina il flamenco ai giovani ed alle
loro famiglie. Una pieces teatrale in cui lo spettatore viene
coinvolto dalla forza travolgente e passionale della danza e
dai ritmi musicali del flamenco.
Sul palco si esibiranno la stessa Silvia Marin con Rafael
Pera, saranno accompagnati da Alfredo Escudero nei canti e
percussioni e Amir Haddad alla chitarra.
Guidati dalla musica gli spettatori si uniscono agli
interpreti e partecipano attivamente dando il ritmo (compas)
con le mani, ballando e utilizzando i complementi alla danza
come lo scialle (manton de Manila), il ventaglio(abanico) e le
nacchere (castanuelas).
IL CORAGGIO DI DIRE NO. LA STORIA DI GIORGIO PRELASCA - Il Discorso
Come nasce il flamenco? Chi sono i suoi
                      protagonisti? Come si balla? Come si
                      distinguono i suoi differenti stili
                      quali Alegrias, Tangos e Fandangos?
                      Queste alcune delle domande alle quali
                      la rappresentazione “Al compas flamenco”
                      darà una risposta.
                      Il flamenco è un’arte etnico popolare
                      riconosciuta come patrimonio immateriale
                      dell’umanità dell’Unesco. E’ una musica
                      viva che risuona ogni giorno in ogni
                      angolo della Spagna ed in molti paesi
del mondo. Un’arte oramai divenuta universale che risveglia
passioni nei cinque continenti.
Inoltre domenica 26 febbraio, il giorno dopo dello spettacolo,
dalle ore 10 alle 11.30 la Marin terrà una lezione-festa dal
titolo “VAMOS A BAILAR FLAMENCO” aperta a tutta la famiglia.
Durante la lezione, bambini e adulti impareranno il ritmo del
tango amenco, il fandango e la sevillana ballando con lo
scialle, il ventaglio e il cappello cordobese. Tutta la
famiglia entrerà in contatto con la musica amenca, esplorerà
la sua danza divertendosi con Pulpitarrita, la simpatica
mascotte. Piccoli e grandi si avvicinano al amenco con giochi
e attivitá didattiche e ludiche creando e condividendo una
nuova passione. Costo € 10 a persona – € 5 ragazzi fino a 14
anni (Prenotazione obbligatoria – non è richiesta nessun tipo
di preparazione)

Info   e  prenotazioni      04321740499         –    345.3146797
info@anathemateatro.com

  Biglietti spettacolo       intero   €12   –       ridotto   €   10
  www.anathemateatro.com
IL CORAGGIO DI DIRE NO. LA STORIA DI GIORGIO PRELASCA - Il Discorso
DOMENICA       19       PRIMO
APPUNTAMENTO PER LE FAMIGLIE
CON IL FESTIVAL DI MUSICA PER
BAMBINI
Dopo il grande riscontro del Seminario “Raccontare, immaginare
la musica” tenutosi venerdì e sabato e dedicato agli
insegnanti di scuole dell’infanzia e primaria, domenica 19
febbraio alle 11 l’attesissimo primo appuntamento dedicato
alle famiglie: “Angry Harps”, con le tre arpe di Tatiana
Donis, Francesca Tirale e Marina Sabbadini e la voce narrante
di Leonardo Zannier. Un programma delizioso, tra musiche per
il cinema di animazione (Aristogatti, SpongeBob), colonne
sonore (La vita è bella, I pirati dei caraibi, Il signore
degli anelli), fino ai motivi dei        (Angry Birds) L’età
consigliata è per i bambini dai tre anni.

 Anche per questa edizione sono davvero tanti i partner che
con entusiasmo sostengono e rendono possibile il Festival: il
Comune di Trieste – Area Educazione, Università e Ricerca, la
Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, la Rai
Radiotelevisione Italiana – Sede regionale per il Friuli
Venezia Giulia, Science Centre Immaginario Scientifico, MIUR –
Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia, il
Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, Poste
italiane, l’Associazione Musicale Aurora Ensemble, il Festival
Wunderkammer – miniW, l’Associazione Triestebookfest e
Comunicarte.

Andrea Forliano
HEINER MÜLLER TRE PAESAGGI
dal 23 al 26 Feb.2017 Villa
Piccolomini ROMA
Dal 23 al 26 Febbraio 2017 l´Accademia Nazionale d´Arte
Drammatica “Silvio d´Amico” presenta Heiner Müller tre
paesaggi, studi ideati e diretti con la guida di Giorgio
Barberio Corsetti dagli allievi del II anno del Corso di
Regia, Tommaso Capodanno, Paolo Costantini, Marco Fasciana.

                     ‘La scrittura del grande drammaturgo
                     tedesco del secolo scorso è costantemente
                      in bilico nel fulcro della crisi di
                      un’epoca; racconta la modernità, la
                      desolazione, plasmando la materia mitica
                      e tragica e restituendola in figure
                      dell’esilio del nostro tempo.
                      Müller osserva il mito di Giasone e Medea
                      e le tragedie shakespeariane di Tito
                      Andronico e di Amleto attraverso le
                      rovine della storia e della nostra
                      contemporaneità mostrandoci dei paesaggi
nei quali degli eroi è rimasta solo una ’traccia’, un’orma
sulla riva di fiumi e mari devastati e contaminati.
I nostri giovani registi si interrogano sul tempo e sull’arte
con lo sguardo inverso dell’Angelo della Storia di Müller, che
da un futuro tragico viaggia verso di noi guardando il passato
dietro le nostre spalle.’
Giorgio Barberio Corsetti
Il progetto ha coinvolto quattro Corsi dell´Istituzione: gli
allievi di Regia, l´intera classe di Recitazione del II anno,
gli allievi del Master di Drammaturgia e Sceneggiatura nella
funzione di dramaturg e quelli del Master di Critica
giornalistica per la comunicazione, e infine otto giovani
attori professionisti diplomati in Accademia.
Il laboratorio, durato tre mesi, ha prodotto uno spettacolo
itinerante pensato per gli spazi fortemente evocativi di Villa
Piccolomini.

L’impegno di Giorgio Barberio Corsetti come maestro delle
giovani generazioni di registi, autori e attori dell’Accademia
si rinnova ormai da tre anni proponendo ogni volta agli
allievi uno studio esaustivo di un autore, da cui trarre poi
autonomi progetti di elaborazione scenica: prima Pasolini, poi
Kleist, ora Müller. Sono nati così Anatomia Tito Fall of Rome
Un commentario shakespeariano, Paesaggio con Argonauti e
HamletMaschine, tre diversi studi di altrettante opere
dell’autore tedesco.
Anatomia Tito   Fall of Rome Un commentario shakespeariano.
Allievo regista: Marco Fasciana   Durata 35 minuti

HamletMaschine Allievo regista: Tommaso Capodanno
Durata 35 minuti

Paesaggio con Argonauti   Allievo regista: Paolo Costantini
Durata 30 minuti

Prenotazione obbligatoria – fino ad esaurimento posti –
Info-line 366 6815543 – attiva dal 16 febbraio – ore
10.30/15.00 (domenica esclusa)

La    Storia   delle    Cose
Improponibili_Mostra      di
fotografia analogica, a cura
di Cosimo Di Giacomo – dal 24
febbraio al 3 marzo 2017
presso Liberetà Napoli
Il progetto nato da un’idea di Cosimo Di Giacomo, fotografo, e
Liviano Mariella, architetto, vuol narrare una delle
caratteristiche di Sapri, uno dei più grandi centri del
Cilento.
                             La   mostra   realizzata     con
                             fotografie analogiche ai sali
                             d’argento presso la camera
                              oscura dell’Arkfotolab di Napoli
                              è costituita da 25 immagini in
                              bianco e nero che ritraggono il
                              fenomeno   dell’autocostruzione
                              spontanea.
Sono le stesse Cose Improponibili a raccontarsi attraverso un
testo che accompagna ogni immagine.
L’esposizione non racconta del ready-made legato al dare nuova
vita ad oggetti di uso comune per la produzione di opere
artistiche, bensì di una consuetudine legata all’oggettiva
necessità di realizzare opere per soddisfare dei bisogni
quotidiani.
La presentazione del progetto al pubblico avverrà alle 18.00
del 24 febbraio 2017.

pnlegge                 il   territorio:                   i
luoghi della poesia di Andrea
Zanzotto
Ai paesaggi e ai luoghi di Andrea Zanzotto sarà dedicata la
seconda escursione di pordenonelegge il territorio, il format
come sempre ideato e promosso dalla Fondazione
Pordenonelegge.it con Friulovest Banca, PromoTurismo FVG e
Pordenone with love.

“Tutto il mondo è l’orto mio/dove raccolgo a sera/dolci bacche
accecate e caute acque”: ci sono versi di Andrea Zanzotto che
sembrano identificarsi con i suoi primari paesaggi. Soligo, i
suoi boschi collinari a occidente, “il freddo Montello”
accolgono rassicuranti autore e lettori e ci accompagnano
nelle pieghe più intime dell’ispirazione del poeta: “Nei miei
primi libri avevo addirittura cancellato la presenza umana …
volevo solo parlare di paesaggi, ritornare a una natura in cui
l’uomo non avesse operato. Era un riflesso psicologico alle
devastazioni della guerra”.

Sabato 25 marzo si partirà alle 9 da Pordenone, per incontrare
alle 10 Gian Mario Villalta nella sede comunale di Refrontolo,
dove si converserà della “Geografia poetica di Andrea
Zanzotto”. Alle 11.15 la visita all’Abbazia di Follina, quindi
la pausa ristoratrice all’Agriturismo Da Muner. Nel pomeriggio
visita al suggestivo Molinetto della Croda e l’incontro con
Matteo Giancotti a Villa Brandolini di Solighetto su
“Zanzotto, lo sguardo e il paesaggio”. La Villa ospita anche
la sede del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene
Prosecco che accoglierà i visitatori con un brindisi. Al
termine, rientro a Pordenone.

Prenotazioni fino a esaurimento dei posti in Fondazione
Pordenonelegge.it, Palazzo Badini – Via Mazzini, 2 –
Pordenone,        Tel.        0434.1573200      e-mail
fondazione@pordenonelegge.it.
Alla Basilica dello Spirito
Santo, NAPOLI il ritorno
della commedia dell’arte con
“Resocunto” 24 e 25 feb.
                              Basilica dello Spirito Santo di
                              via Toledo, 402, il teatro torna
                              protagonista. In scena venerdì
                              24 e sabato 25 febbraio alle ore
                              21, lo spettacolo “Resocunto” di
                              e con Vittorio Passaro, un
                              omaggio di un giovane artista e
                              un ritorno alla tradizione della
commedia dell’arte. Dopo l’unificazione dell’Italia, i guitti
di una compagnia teatrale si ritrovano a dover recitare come
commedianti dell’arte, in strada con i pochi elementi a loro
disposizione. Vogliono raccontare una verità e, per farlo,
mettono in scena “Pascariello surdato cungedato” (di A.
Petito). Una macchina comica classica quella del
travestimento, ma sempre nuova, ricca di lazzi e frizzi,
canzoni e innesti petitiani. Una denuncia all’Unità d’Italia e
ai suoi aspetti negativi. Un festa o, forse più semplicemente,
un modo allegro per denunciare l’impossibilità di oggi di
comunicare da parte degli attori, degli autori e dei registi,
che non vengono tuttora messi in condizione di fare il loro
mestiere. Ma lo spettacolo non gode di queste pretese, vuole
solo far ridere alla maniera dei commedianti dell’arte. Nelle
note il regista Vittorio Passaro, anche autore
dell’adattamento, scrive: “Mi sono spesso
cimentato, come attore, in opere di
Petito o di Scarpetta e i miei studi da
autodidatta, con il maestro Michele
Danubio, partono proprio da qui, dalla
commedia dell’arte. Mi ha trasmesso tutte
le sue conoscenze, come gli artigiani di
un tempo, perché di questo parliamo, no?!
Di un’arte, di un mestiere. Cuore dello
spettacolo è “Pascariello surdato
cungedato” di Antonio Petito, all’interno
del quale vi sono innesti di opere del
medesimo autore riadattati e contestualizzati. Da cornice una
storia semplice, ma che prova ad essere specchio della vita
dei commedianti dell’arte che, paradossalmente, a distanza di
secoli, è tornata ad essere la vita dell’attore, dell’autore e
del regista di oggi… Una commedia che non parla solo alle
persone di teatro, ma che riguarda tutta la situazione
                          italiana di oggi, attraverso un
                             gioco di paradossi che ci
                             riporta fino all’Unità d’Italia.
                             Abbiamo voluto      creare    uno
                             spettacolo alla     maniera   dei
                             commedianti dell’arte: comico,
                             divertente, ma che provi a
                             rispecchiare la vita di oggi e
fare il resoconto della situazione italiana, tramite una
storia, un racconto, “nu cunto”.

Presentazione                     di       LibrUTI,
Agenda Verde per le Unioni
Territoriali Intercomunali 20
feb. Ore 18,00
Il riordino degli enti locali avviato in Friuli Venezia Giulia
pone sfide a livelli diversi. Una delle opportunità più
importanti per gli amministratori locali è certamente quella
di riscrivere le agende amministrative su scala diversa, più
ampia e con l’orizzonte segnato dalla maggiore capacità di
intervenire che le Uti possiedono.

È di questo che discuteranno, lunedì 20 febbraio, alle 18,
nella sede comunale del Pd, in via Maniago 4, in occasione
della presentazione di ‘LibrUTI, Agenda Verde per le Unioni
Territoriali Intercomunali’, Giorgio Zanin, coordinatore
regionale EcoDem, Enrico Pizza, assessore alla Mobilità e
Ambiente Comune di Udine, Mauro Fullin, Mario Liut, Domenico
Pepe, EcoDem Pordenone ed Elio Baraccetti, EcoDem Udine, a
introdurre i relatori ci sarà Enrico Leoncini, segretario del
Pd cittadino.

Con la volontà di contribuire alla diffusione delle buone
pratiche e al confronto costruttivo, senza barriere di tipo
politico e mirando in primo luogo alla buona amministrazione,
gli Ecologisti Democratici hanno scelto di approfondire alcuni
temi: spreco di cibo, ristorazione collettiva, regolamento di
polizia rurale, Piano di azione per l’energia sostenibile,
fondo di rotazione per l’efficientamento energetico, riduzione
delle emissioni di Co2. Dal confronto con esperti e
amministratori è nato un volumetto che sarà offerto a stimolo
del lavoro amministrativo.
DOMENICA 19 FEBBRAIO ALLA
PALAZZINA EX-AIAT DI SISTIANA
È IL MOMENTO DEI DINOSAURI
COMPONIBILI!
La Cooperativa Gemina – massima esperta di paleontologia e
dinosauri, che da anni gestisce e valorizza il sito
paleontologico del Villaggio del Pescatore – propone anche per
questa domenica, 19 febbraio, un nuovo appuntamento
nell’ambito delle sue attività invernali “indoor” realizzate
alla Palazzina AIAT di Sistiana, in programma ogni domenica e
festivi fino al mese di aprile.Tra le 10.00 e le 17.00 si
parlerà di dinosauri!. Un nuovo e inedito laboratorio mirato
alla conoscenza “sul campo” di questi animali. Sarà infatti
possibile ricostruire passo dopo passo gli scheletri di due
classici dinosauri: il Velociraptor, tipico carnivoro di
piccola taglia troppe volte ingigantito nelle sue reali misure
da versioni cinematografiche “scorrette”, e il Prosaurolophus,
dinosauro lontano parente del nostro adrosauro Antonio. Sono
state preparate due repliche di questi animali, tratte da
reperti originali, costruite in
modo da disporre di parti dello
scheletro separate che sarà
possibile assemblare”, spiega il
responsabile del progetto Flavio
Bacchia. “Il carnivoro sarà
posizionato su uno speciale
supporto metallico, in modo da completarlo in collocazione
tridimensionale con posa d’attacco, mentre l’erbivoro
(Prosaurolophus) sarà collocato in posizione post-mortem
simile a quella in cui si trova Antonio. La ricerca delle
ossa, opportunamente numerate e il loro assemblaggio nella
posizione finale dello scheletro fornirà le nozioni base di
anatomia di questi animali anche ai più piccini, che vedranno
crescere sotto le loro mani questi animali preistorici. Sarà
così possibile comprendere la differenza tra i due grandi
gruppi in cui ancora oggi gli studiosi dividono i dinosauri:
quelli simili agli uccelli, che ne rappresentano l’evoluzione
e quelli simili ai sauri in generale”.Accanto a questo
laboratorio di “dinosauri componibili” sarà comunque anche
                           consueto     il    Paleolab,    il
                           laboratorio di paleontologia che
                           permette di scavare e ritrovare i
                           famosi pesci fossili del Wyoming
                           vecchi    di    55   milioni    di
                           anni.All’interno della palazzina
                           AIAT è stato allestito un percorso
                           illustrativo sui fossili che
                        possono   essere   comunemente
rinvenuti nella roccia americana oggetto d’ indagine. I
fossili sono relativamente facili da estrarre sotto
supervisione dei tecnici della Gemina. Come sempre il
risultato della “pesca” di fossili, tranne rarissime eccezioni
di interesse scientifico, rimarrà di proprietà degli
scopritori

Info e iscrizioni: 334.7463432 – cooperativagemina@gmail.com

Atmosfere di jazz d’autore
con il Nodancing Project
sabato 18 febbraio 2017 dalle
ore 21.30 al Dai Dai Club, lo
storico locale in Strada di
Guardiella 10/D a Trieste.
Atmosfere di jazz d’autore con il Nodancing Project sabato 18
febbraio 2017 al Dai Dai Club (The Dai Dai). Nello spazio jazz
del venerdì allestito presso lo storico locale in Strada di
Guardiella 10/D a Trieste che ha da poco riaperto i battenti
con una nuova gestione e ambienti rinnovati, sabato 18
febbraio dalle ore 21.30 si rinnova l’appuntamento con la
genuine jazz atmoSphere live del music club curato dal
direttore artistico, Stefano Franco. Di scena,il Nodancing
Project, spensierato complesso che suona principalmente
standard jazz di nicchia e rivisita brani del panorama rock e
pop in chiave swing. Il gruppo nasce con l’intento e la voglia
di suonare jazz in modo allegro e comprensibile,
enfatizzandone il lato spassoso e non concettuale. Viene
fondato da Paolo Bisiani (chitarra), Bruno Prodan (sassofono)
e Sophie Gei (voce) nel 2011, poco dopo si aggiunge Alex croce
alle percussioni. La formazione ha subito un drammatico
cambiamento nell’estate del 2013 a causa della dipartita di
Bruno Prodan. Successivamente la formazione è stata: Paolo
Bisiani alla chitarra , Giuliano Tull al sassofono, Sophie Gei
alla voce, Alex Croce alle percussioni e Manuel Buzzotta al
basso con delle brevi incursioni di Gabriele Pribetti al
sassofono e di Paolo Bernetti alla tromba. Durante la bella
stagione compare frequentemente come ospite Franco Valussi al
sassofono o al clarinetto. Ultimamente la band si esibisce in
varie formazioni a seconda del contesto, in duo, trio o
quartetto ed è composta da: Paolo Bisiani (chitarra), Andrea
Resce (contrabbasso), Paolo Bernetti (tromba) e Sophie Gei
(voce).

https://www.facebook.com/nodancingproject
Sophie Gei. Nata nel 1982, comincia a studiare pianoforte
classico all’età di 8 anni, frequenta il Conservatorio Tartini
di Trieste, dove studia per altri 6 anni con il Mariarita
Verardi. Durante la sua adolescenza ha cantato e suonato la
tastiera in alcuni gruppi rock locali.
All’età di 23 anni fonda il gruppo “Haw” a Padova con Boris
Ruge (chitarra), Sergio Marchesini (fisarmonica) e Franco
Valussi (clarinetto e sassofono), suonando in numerosi locali
tra Padova, Ferrara e Trieste. Si esibisce alcune volte al
Teatro Miela di Trieste con la “Band Niente” e suona per un
breve periodo in trio con Giorgio Pacorig (pianoforte) e
Giuliano Tull (sax). Dal 2006 fino al 2010 si esibisce in
molti club in Europa (a Madrid e Berlino). Dal 2007 fino al
2010 durante vari soggiorni in asia, collabora con la Victoria
Jazz Band e si esibisce al festival del Wan Chai Art Centre a
Hong Kong. Nel 2011 fonda il gruppo “No Dancing” con Bruno
Prodan (sax), Paolo Bisiani (chitarra) e Alessandro Croce
(percussioni) col quale continua a cantare tutt’oggi.

La   programmazione      musicale    dei    Dai   Dai    Club
(www.thedaidai.com,               pagina            facebook
https://www.facebook.com/thedaidai) proseguirà il 19 febbraio
con Radio Days // Storie di oggetti, immagini e suoni, il 25
febbraio con Drom Pale Luma (gipSy saturday) e il 28 febbraio
con The Dixiers 8644.

Il Music Club
In collaborazione con l’associazione culturale musicale B.B.C.
e sotto la direzione artistica di Stefano Franco, nasce il
Music Club Dai Dai, ovverosia la condivisione di un grande
albero, il jazz, con i suoi rami di tutti i generi spaziando
dal blues, allo swing, al boogie woogie, al jazz più classico
e alla tradizione del bebop per avvicinare alla musica colta
il maggior numero di persone possibile e dimostrare che
ascoltare il jazz (che affonda le proprie radici nello swing,
nella musica afro, nel rock e nel blues) può essere molto
divertente e alla portata di tutti.
Per informazioni e prenotazioni:   040 57 00 568   377 454 62 35
 info@thedaidai.com
Andrea Forliano
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