L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO

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L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
Direttore Generale – Dr. Roberto Landolfi

     DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
             PRESIDIO OSPEDALIERO “ A. LANDOLFI “
                           SOLOFRA
                           Direttore Dr. Alfonso Erra

L ‘ INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO
                 Opuscolo informativo per i pazienti
                                   A cura di :
   A. La Verde Dirigente Medico I° Livello U.O.C. Ortopedia e Traumatologia
        R. Gizzi Dirigente Fisioterapista Dipartimento Orto-Riabilitativo
L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
PREFAZIONE

       Con questo opuscolo si intende informare il
paziente che dovrà essere sottoposto ad
intervento di artroprotesi di ginocchio .
Verrà illustrato tutto il percorso che va dalla visita
specialistica ortopedica,al ricovero ,alla degenza
ospedaliera,all’intervento ,al tipo di protesi
utilizzata ed a tutte quelle norme da seguire dopo
la dimissione .
        Tali note informative rappresentano un
valido mezzo che permetterà al paziente di avere
piena coscienza e conoscenza dei processi che
dovrà affrontare nel percorso pre-peri e post
operatorio.
        All’atto delle dimissioni al paziente verranno
fornite tutte le informazioni che gli consentiranno
non solo una deambulazione indipendente con
l’aiuto di ausili ,di poter effettuare passaggi
posturali indipendenti ma anche di tutte le notizie
relative ai rischi connessi alla protesizzazione
(cosa si puo’ fare – cosa non si deve fare –
come e cosa fare ).
L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
FISIOLOGIA ARTICOLARE DEL GINOCCHIO                      I movimenti di rotazione interna ed esterna

Il ginocchio è l'articolazione intermedia              La rotazione interna-esterna ( Fig. 2) della gamba
dell'arto inferiore. E' un'articolazione che ha        attorno al suo asse longitudinale avviene
principalmente due gradi di libertà, la flesso-        solamente quando il ginocchio è flesso. La
estensione, e la rotazione interna-esterna.            posizione di riferimento utilizzata per la sua misura
Il primo predomina in ampiezza sul secondo,            è con il soggetto seduto a gambe pendenti, con
il quale può avvenire solamente quando il              una flessione del ginocchio pari a 90° gradi. In
ginocchio è in posizione di flessione.                 queste condizioni la rotazione interna, porta la
                                                       punta del piede in dentro mentre la rotazione
    I movimenti di flessione e di estensione           esterna la porta in fuori. L'angolo è quello che
                                                       l'asse del piede forma con la sua posizione di
La flessione (Fig. 1) è il movimento che avvicina la   riferimento. I valori tipici sono di 30° e 40°,
faccia posteriore della gamba alla faccia posteriore   rispettivamente per la rotazione interna ed esterna.
della coscia. E' considerato come il movimento che
avviene rispetto ad un asse posto sul piano
frontale e che attraversa orizzontalmente i due
condili femorali (asse di flesso-estensione). Poiché
l'asse di flesso-estensione è orizzontale, a causa
del valgismo fisiologico del ginocchio, esso forma
un angolo di 93° con l'asse della gamba, e di 81°
con il così detto asse anatomico del femore (asse
della diafisi femorale). Ne consegue che durante la
flessione completa, l'asse longitudinale, della
gamba non si mantiene sul piano sagittale: il
tallone si sposta medialmente, e quindi ad una
flessione si accompagna sempre una adduzione.

L'estensione è il movimento per il quale, a partire
dalla posizione anatomica, è possibile provocare,          Fig. 2
passivamente, movimenti di estensione limitati a
5° o 10° a partire dalla posizione di riferimento.     I movimenti di abduzione-adduzione

                                                       Il ginocchio non possiede questo grado di libertà.
                                                       Esiste tuttavia un lieve movimento che la gamba
                                                       può compiere intorno ad un asse perpendicolare
                                                       all'asse di flesso-estensione e all'asse della
                                                       gamba. Nella posizione di riferimento utilizzata per
                                                       la valutazione della rotazione intera-esterna la
                                                       gamba presenta un breve movimento passivo di
                                                       abduzione-adduzione che però scompare del tutto
                                                       a ginocchio esteso; se questo movimento persiste
                                                       anche a ginocchio esteso il comportamento va
                                                       ritenuto patologico. Ad ogni modo, a causa del
                                                       valgismo fisiologico del ginocchio durante la
                                                       flessione, la gamba si porta verso il piano di
    Fig. 1                                             simmetria del corpo, movimento che sul piano
                                                       frontale può essere visto come un movimento di
                                                       adduzione. Il valore tipico di questo angolo è di
                                                       10°- 15°.
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Sovraccarico funzionale: spesso è dovuto
                                                                 al tipo di attività svolta dal paziente; in questo caso
                                                                 assume particolare importanza il microtraumatismo
                                                                 ripetuto.
                                                                          Invecchiamento
                                                                          Ereditarietà: l’influenza del fattore genetico
                                                                 può esplicarsi in maniera diretta o indiretta. Nel
                                                                 primo caso può influire sulla qualità della
                                                                 cartilagine articolare o sulla composizione della so-
                                                                 stanza fondamentale amorfa (SFA) della carti-
                                                                 lagine stessa. Un meccanismo indiretto può essere
                                                                 rappresentato dall’obesità.
                                                                          Fattore endocrino: la netta preponderanza,
                                                                 per il sesso femminile e la comparsa della sinto-
                                                                 matologia in menopausa, spinge a considerare il
                                                                 ruolo svolto dagli ormoni ovarici.
                                                                           Fattore vascolare: è stato ipotizzato un
                                                                 possibile ruolo della stasi venosa in quanto pa-
                                                                 zienti affetti da gonartrosi presentano, nel 20 - 40%
                                                                 dei casi, delle varici agli arti inferiori.
                                                                           Traumi: episodi traumatici a livello del
                                                                 ginocchio possono essere chiamati in causa nella
                                                                 genesi del fenomeno degenerativo.

                                                                       ARTROSI FEMORO - TIBIALE SECONDARIA
Figura 3: L’insieme delle strutture legamentose che
costituisce il cosiddetto pivot centrale.1) Legamento crociato      L’artrosi femoro-tibiale può riconoscere,
anteriore. 2) Legamento crociato posteriore. 3) Legamento        svariate cause che possiamo riassumere in:
collaterale mediale. 4) legamento collaterale laterale.             1) Deviazione assiale
                                                                               Sul piano frontale
        LA PATOLOGIA ARTICOLARE DEL                                            Sul piano sagittale
                 GINOCCHIO
                                                                    2) Post-traumatica
                         GONARTROSI                                            Fratture
E’ la localizzazione al ginocchio del processo                                 Lassità legamentose
artrosico.Come l’anca, il ginocchio partecipa al                               Lesioni condrali
mantenimento della stazione eretta e alla
deambulazione. In ragione della sua funzione e                      3) In corso di artropatie
della sua posizione riusciamo a comprendere il                                 Corpi liberi intra-articolari
motivo per cui sia frequentemente interessato dal                               Esiti di artriti, osteonecrosi, malattie
processo degenerativo; infatti la forma secondaria                            metaboliche, emofilia...
al carico, con deviazioni assiali, rappresenta la
stragrande maggioranza dei casi.                                    4) Da patologia meniscale
                                                                               Post-meniscectomia
    Il sesso femminile in età avanzata, oltre la                               Meniscosi
menopausa, è in assoluto il più colpito.                                       Cisti meniscali
Molti sembrano i fattori che hanno importanza nello
sviluppo dell’artrosi del ginocchio:                                5) Da patologia rotulea
         Eccesso di peso: le donne obese vanno                                 Displasia femoro-rotulea
incontro più frequentemente a questa patologia                                 Rotula alta e bassa
degenerativa.                                                                  Fratture
         Deviazioni dell’asse                                                  Condromalacia
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QUADRO CLINICO                                             EVOLUZIONE
La sintomatologia completa della gonartrosi è              Per quanto concerne l’evoluzione, sono elementi
caratterizzata da dolore, impotenza funzionale,            prognostici sfavorevoli l’obesità e, soprattutto, la
limitazione dei movimenti, rumori articolari,              presenza di deviazione assiale (più grave se in
deformazioni e difetti di scorrimento.                     varo). In genere la progressione è lenta ma
La forma primitiva spesso è bilaterale e nei casi in       clinicamente capricciosa, con recrudescenze
cui la sintomatologia è monolaterale, si osservano         seguite da periodi di remissione più o meno
spesso alterazioni radiografiche in entrambe le            prolungati.
ginocchia.
Il sintomo principale è il dolore di riscaldamento
che viene esacerbato dalla fatica e si attenua con il
riposo; in fase iniziale, viene avvertito dal paziente
solo quando assume certe posizioni (per es. quella
accovacciata o inginocchiata), effettua uno sforzo
particolare o compie determinati movimenti come
salire e scendere le scale.

                                                           Fig.5 Radiografia di ginocchio con artrosi monocompartimentale

                                                                              TRATTAMENTO
Fig.4 Radiografia di un ginocchio con grave gonartrosi
                                                               Il trattamento medico e fisioterapico è
                                                           sufficiente a controllare a lungo la sintomatologia
    L’evoluzione, come anche nelle altre                   nella maggioranza dei casi. Inoltre è importante
localizzazioni dell’artrosi, è lenta e progressiva;        che il paziente segua determinati accorgimenti atti
alcune volte è rapida con la comparsa precoce di           a ridurre il dolore ed a rallentare il processo
idrarto e deficit dell’articolarità. In ragione            degenerativo.
dell’intensità moderata e del carattere transitorio,           In primo luogo, qualora vi sia un eccesso
molto spesso trascorre un certo periodo di tempo           ponderale, risulta fondamentale una dieta ipocalo-
dai primi sintomi dolorosi prima che venga                 rica povera di grassi. Occorre ,altresì ,che il
consultato un medico. Altro sintomo importante è           paziente limiti la durata della stazione eretta ,della
l’impotenza funzionale e la limitazione dei                marcia e che, durante la giornata, si conceda pe-
movimenti che sono assenti nelle fasi iniziali della       riodi di riposo, in posizione supina, a ginocchia
malattia. Negli stadi avanzati però costituiscono          estese.
un’altra delle caratteristiche peculiari della malattia,       Per impedire l’instaurarsi della rigidità in
la deambulazione su terreno accidentato,                   flessione o la limitazione dell’escursione articolare
scosceso, molle è più difficile che su terreno duro e      delle ginocchia, si possono praticare cicli di
pianeggiante. Generalmente l’andatura non è                chinesiterapia e di rinforzo della muscolatura
zoppicante e raramente è necessario l’uso del              quadricipitale.
bastone. Persiste, comunque, la difficoltà a salire o          La terapia farmacologica si basa, come anche
scendere le scale. La diminuzione della lunghezza          per le altre forme di artrosi, sulla somministrazione
del percorso di marcia è una buona misura                  di farmaci per via generale e per via locale. Per via
dell’aggravamento dell’impotenza funzionale. La            generale si useranno analgesici e FANS, mentre,
mobilizzazione del ginocchio può mettere in                per via locale, si potrà attuare un trattamento infil-
evidenza rumori di scroscio articolare che possono         trativo endoarticolare con farmaci cortisonici o
essere percepiti dal malato e obiettivamente               condroprotettori.Nei casi di gonartrosi altamente
saranno rilevati dalla palpazione.                         invalidanti , in cui la deformità sono marcate con
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grave limitazione funzionale l’unica alternativa è
l’impianto di protesi di ginocchio.

                                                                     Fig. 7 Articolazione di ginocchio
                                                               prima e dopo intervento di impianto protesico

                                                                 APPROCCIO ALL’INTERVENTO
                 Fig. 6 Impianto protesico

        ARTROPROTESI DI GINOCCHIO                       Lo specialista ortopedico che durante una visita
                                                        riscontri la necessità di ricorrere all’intervento di
L’artroprotesi sostituisce le parti di articolazione    protesizzazione del ginocchio , provvederà a
usurate e compromesse e, una volta impiantata,          mettere in lista d’attesa per l’intervento il paziente.
deve concedere al ginocchio una stabilità ed una li-    In seguito il paziente verrà contattato dal personale
bertà articolare il più possibili ai limiti della       del Reparto di Ortopedia per fissare la data della
norma.Le protesi di ginocchio possono essere            preparazioneall’intervento (di tipo ambulatoriale),
classificate in:                                        per effettuare gli esami di laboratorio di routine ,
                                                        ECG e Rx del torace e di entrambe le ginocchia ed
   PROTESI VINCOLATE                                    ulteriori esami ritenuti necessari.
             a cerniera
             a rotazione                                Sara’ cura del paziente provvedere
                                                        affinché due persone, di qualunque
   PROTESI DI SUPERFICIE                                gruppo sanguigno, si rechino a donare il
             monocodiloidee                             sangue presso il S.I.T. dell’Azienda
             bicondiloidee
             condilari totali
                                                        Ospedaliera “G. Moscati” di Avellino .

    Le protesi totali “a scivolamento” sono
attualmente preferite in quanto permettono un no-
tevole risparmio osseo, spesso la conservazione         Il paziente dovrà inoltre sottoporsi a visita
del crociato posteriore e lasciano la scelta tra        cardiologia e praticare un ecocardio e portare i
cementazione totale, parziale e ancoraggio diretto.     referti all’atto del ricovero.
Si preferisce la cementazione in pazienti molto
anziani o con ossa distrofiche per consentire il
carico immediato, mentre negli altri casi, come
nelle protesi d’anca, si evita il cemento per rendere
più agevole l’eventuale rimozione e sostituzione
della protesi stessa.
Il modello protesico , la metodica di fissazione , la
qualità dell’osso e la tecnica operatoria indicate
sono di carattere generale e vanno adeguate alle
caratteristiche soggettive del paziente
L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
Tra la visita specialistica ortopedica e la data del
ricovero ,il paziente dovrà osservare una serie di
provvedimenti che gli permetteranno di giungere
all’intervento nelle migliori condizioni fisiche
possibili:

         ¾ Evitare l’eccesso ponderale
           osservando una corretta dieta
           alimentare
         ¾ Nel caso il paziente assume farmaci
           Cardioaspirin, Acriptin,
           Cumadin,Tiklid…ect) questi
                                                          Sarà consentito ad un solo parente
           andranno sospesi almeno 5 giorni               di intrattenersi in reparto la
           prima del ricovero per l’intervento. Se        giornata dell’intervento e la notte
           ritenuto necessario dallo specialista
           anestesista tali farmaci potranno
                                                          immediatamente seguente.
           essere sostituiti con eparina.                 Per il restante periodo di degenza
         ¾ Prepararsi all’intervento mantenendo           bisognerà attenersi alle regole di
           tonica la muscolatura degli arti
           inferiori : Rinforzo dei muscoli glutei ,
                                                          reparto ed agli orari di visita.
           quadricipite e ischio-crurali (flessori
           del ginocchio)

N.B.:Al momento del ricovero il paziente dovrà
portare con se tutta la documentazione in suo
possesso ( radiografie , eventuali cartelle
cliniche di altri ricoveri, referti di visite ed
esami specialistiche effettuati)

             DURANTE IL RICOVERO

Vengono ripetuti gli esami di routine.
Viene richiesto il sangue all’emoteca di riferimento.          Fig. 8 Vie d’accesso per l’impianto di artroprotesi
Viene iniziata la profilassi antibiotica e
tromboembolica .                                                               INTERVENTO
Viene effettuata la visita specialistica
anestesiologica e viene fatto firmare al paziente il      La via d’accesso chirurgica , il modello di protesi ,
consenso informato per l’intervento.                      la metodica di fissazione , la qualità dell’osso ,
Il giorno prima dell’intervento il paziente viene         la tecnica operatoria vanno adeguate alle
preparato secondo un protocollo igienico-                 caratteristiche soggettive del paziente.
alimentare prestabilito .                                 Il tipo di impianto “condiziona” l’immediato
Il giorno dell’intervento il paziente resterà digiuno     trattamento riabilitativo ;ad esempio : se la via
dalla sera prima.                                         d’accesso chirurgica scelta prevede l’osteotomia
Cambio totale della biancheria del letto.                 della tuberosità tibiale o la resezione del tendine
Il paziente dovrà togliere tutti gli effetti personali    quadricipitale al paziente verrà data l’indicazione di
(anelli,orologi,catenine,bracciali, protesi dentarie) e   evitare di la flessione dell’anca a ginocchio esteso
i propri indumenti per indossare l’apposito camice        prima della completa guarigione ( tra la 5° e l’8°
fornito dall’infermiere di reparto.                       settimana). In modo analogo ,se l’asso è
                                                          estremamente portico,è consigliabile posticipare il
L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
carico completo fino all’osteointegrazione
periprotesica. In ogni caso , la concessione del
carico dipende esclusivamente dall’esperienza e
dall’orientamento del chirurgo.

            POST-OPERATORIO                             Fig.10 Successione radiografica della flessione di ginocchio

Terminato l’intervento il paziente viene stabilizzato
dall’anestesista per poter essere riportato in
reparto senza problemi.Per i primi giorni al
paziente vengono infusi liquidi necessari alla
reidratazione post-chirurgica .La terapia antalgica
viene stabilita e strettamente sorvegliata
dall’anestesista ,dall’immediato post-operatorio,
utilizzando una pompa infusionale (collegata al
catetere venoso o peridurale) che contiene
un’associazione di farmaci analgesici o anestetici
che riducono il dolore e favoriscono le prime fasi
della riabilitazione funzionale .

    1                                          4        Fig. 11 Radiografie di impianto protesico di ginocchio

                                               3

     2
                        Fig. 9
            1 Rotula
            2 Tendine quadricipitale
            3 Legamento collaterale
            4 Menisco
L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
RIABILITAZIONE
     Il trattamento riabilitativo post-operatorio nella
protesi del ginocchio è di estrema importanza.
L’opera del fisioterapista è determinante per la
buona riuscita della prestazione chirurgica in
quanto solo la stretta collaborazione fra chirurgo e
riabilitatore riuscirà a completare con successo il
difficile compito iniziato dal chirurgo; ricordiamo
che il trattamento rieducativo condiziona note-
volmente il risultato finale.
                                                             .
Il trattamento fisiokinesiterapico non è facile ed è             Fig.12 Mobilizzazione passiva del ginocchio
comunque indispensabile per ridare al ginocchio
una valida funzionalità.
Il trattamento riabilitativo si prefigge questi obiettivi:                        PRIMO GIORNO
                                                                 (Coincidente con lo stesso giorno dell’intervento)
   I. Prevenire i rischi da immobilizzazione a letto                    Il trattamento di recupero funzionale inizia
  II. Recuperare un’articolarità quanto più ampia                       subito dopo che il paziente, proveniente
        possibile in flesso-estensione (movimenti                       dalla sala operatoria, viene risistemato nel
        principali del ginocchio). Potenziare la                        proprio lettino in reparto: (applicare la
        muscolatura dell’anca e del ginocchio                           borsa di ghiaccio sul ginocchio allo scopo
        recuperando il tono e il trofismo dei glutei e                  di ridurre l'edema e il mobilizzatore
        del quadricipite, oltre che dei suoi flessori.                  meccanico(Mod. Kinetec , vedi fig. 13), ciò
        Importante ricordare che il recupero del                        per evitare aderenze, retrazioni dei diversi
        ginocchio passa essenzialmente                                  tessuti peri-articolari che possono
        attraverso una sua buona estensione, che                        compromettere seriamente il recupero
        avviene per l'azione del quadricipite ed in                     funzionale dell'arto operato.
        particolare per l'azione del suo ventre vasto
        mediale, che assicura gli importantissimi
        ultimi gradi.
 III. Insegnare al paziente a deambulare con
        l’ausilio di bastoni
 IV. Informare il paziente sui movimenti da
        “EVITARE” per non rischiare una lussazione
        della protesi , informarlo sugli ausili da
        adottare nei primi mesi dopo l’intervento
        ( rialzo per il water , calzascarpe con il
        manico più lungo,pinze con manico lungo
        per prendere eventuali oggetti caduti a terra ,
        ausilio per infilare da soli le calze o calzini).           Fig. 13 Mobilizzatore meccanico (Mod. Kinetec)
  V. Dare indicazioni per rendere funzionale
        l’abitazione per lo svolgimento delle normali                    Mobilizzazione dell’articolazione della tibio
        attività quotidiane ( Utilizzo del rialzo per il                 – tarsica in flesso-estensione ( Fig. 14 ) e
        water,utilizzare uno sgabello per la doccia,                     in rotazione (Fig . 15)
        togliere tutti i tappeti e gli eventuali ingombri
        bassi).
La riabilitazione inizia già il giorno stesso
dell’intervento (compatibilmente con le condizioni                       Fig.14
generali) a letto del paziente.

                                                                         Fig. 15
L ' INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO - DIPARTIMENTO ORTO-RIABILITATIVO
Contrazioni isometriche del quadricipite             In questa posizione far eseguire esercizi attivi
    (chiedere al paziente di schiacciare il              di flessione ed estensione delle ginocchia
    proprio ginocchio sul letto) (Fig.16)                (Fig.20)
    Contrazioni isometriche dei glutei.                  Sempre da seduto ,con i piedi in appoggio, far
                                                         effettuare spinte alternate sui piedi (come se si
                                                         volesse far schiacciare qualcosa sotto i piedi)

    Fig. 16

    Flessione del’anca (assistita) a ginocchio
    esteso ,se la tipologia d’intervento lo
    permette. (Fig. 17)
                                                                Fig.20 Flessi-estensione del ginocchio

                                                                       QUARTO GIORNO
                                                         Protocollo come i giorni precedenti
    Fig. 17
                                                         I pazienti inizieranno gli esercizi per la
    Flessione ed estensione del ginocchio                stazione eretta
    (gli esercizi vanno effettuati ad entrambe i         Contemporaneamente al carico inizia la
    lati) (Fig. 18)                                      rieducazione propriocettiva allo scopo di far
                                                         riacquistare al paziente la corretta percezione
                                                         nello spazio delle sue articolazioni e di
                                                         ottenere risposte muscolari riflesse alle solleci-
                                                         tazioni esterne, sempre più rapide e vicine a
    Fig. 18                                              quelle fisiologiche.
                                                         Esercizi da seduto per il recupero
    Esercizi di abduzione (cauti) (Fig. 19)              dell’articolarità in flesso-estensione con
                                                         l’ausilio di una palla da 40 cm. .Chiedere al
                                                         paziente di mantenere il piede sul pallone
                                                         mentre si esegue il movimento di flessione ed
                                                         estensione ( Fig. 21)
    Fig. 19                                              Con l’ausilio di un deambulatore (nei soggetti
                                                         anziani e’ da preferirsi quello con appoggio
              SECONDO GIORNO                             ascellare) ed opportunamente aiutato, il
Ginnastica respiratoria                                  paziente inizierà gradualmente gli esercizi per
Rimozione del drenaggio                                  la rieducazione al passo.
Esercizi come il giorno precedente                       E’ permesso al paziente utilizzare i servizi
incrementando leggermente l’intensità degli              igienici (water con rialzo)
esercizi.
Il trattamento va ripetuto più volte nella stessa
giornata

              TERZO GIORNO
Continuare il programma del giorno
precedente incrementando l’intensità degli
esercizi
Il paziente viene posto seduto ( sentito il
                                                    Fig. 21 Esercizi propriocettivi per la flesso-estensione di
parere dello specialista)
                                                    ginocchio
QUINTO GIORNO
    Protocollo come nei giorni precedenti
    Vengono inseriti esercizi in decubito laterale
    con l’aiuto del fisioterapista – Esercizi di
    flessione ed estensione dell’anca a ginocchio
    flesso ed esteso
    Tali esercizi verranno ripetuti anche in stazione
    eretta .Vedi fig. 22 – 23 -24-25-26-27
    Questi esercizi potranno essere eseguiti con
    l’ausilio di un elastico che oltre ad
    incrementare la forza aumenterà il controllo         Fig.26                  Fig.27
    dei movimenti dell’anca e del ginocchio
    interessato
    Esercizi di deambulazione all’indietro per                                 VI GIORNO
    favorire lo stretching dei tessuti molli anteriori            Protocollo come i giorni precedenti
    e posteriori.                                                 Nella stessa giornata o nella successiva il
                                                                  paziente verrà dimesso per continuare la
                                                                  riabilitazione a domicilio o presso una
                                                                  struttura riabilitativa
                                                                  Vengono consegnati al paziente il foglio di
                                                                  dimissione con le indicazioni in cui
                                                                  verranno riportate le date dei controlli
                                                                  successivi e l’eventuale terapia medica da
                                                                  proseguire a domicilio.
                                                                  Verrà consegnato al paziente il presente
Fig. 22              Fig.23                                       opuscolo

Fig. 24                 Fig. 25

                                                           Fig 28 Nelle prime fasi del recupero porre molta
                                                           attenzione all’altezza del sellino della cyclette.
                                                                (A) Non troppo basso per evitare una eccessiva
                                                                     e brusca flessione del ginocchio
                                                                (B) Non eccessivamente alto per evitare
                                                                     l’iperestensione del ginocchio operato
CONSIGLI ALLA DIMISSIONE

Controllo ambulatoriale a distanza di un mese
dall’intervento

    E’ INDISPENSABILE CHE IL PAZIENTE ,
    UNA VOLTA DIMESSO , PROSEGUA IL
         TRATTAMENTO RIABILITATIVO                                          Fig. 29 Cyclette da camera

Nei primi mesi dopo l’intervento :
        Evitare sedie troppo basse e poltrone
        Evitare di camminare su terreni
        accidentati
        Evitare l’aumento ponderale

La ripresa delle normali attività ,ovviamente, sono
legate ai controlli successivi all’ intervento.Dopo
aver abbandonato i bastoni si potrà tornare al                               Fig.30 Cyclette portatile
lavoro se l’attività prevalente e’ di tipo sedentario.In
attività più impegnative è consigliabile un ulteriore
periodo di riposo incrementando la fisioterapia.
Lo sport non e’ vietato ai pazienti protesizzati
purchè siano praticati a livello ludico-ricreativo e
che prevedano attività che incidano poco sull’usura
dell’impianto (nuoto,ginnastica ….) evitando
comunque le situazioni pericolose.

                                                           Fig.31 Movimenti fisiologici del ginocchio
                                                                a) Flessione
                                                                b) Estensione
                                                                c) Intrarotazione
                                                                d) Extrarotazione

La guida è consigliata dopo aver abbandonato
entrambe i bastoni evitando solo i sediolini
eccessivamente bassi. Per salire e scendere le
scale ,dopo aver acquisito un buon equilibrio sui
bastoni ,si esercita il paziente a salire prima con
l’arto sano ,quindi l’arto operato insieme ai bastoni
e a scendere portando avanti i bastoni ,l’arto
operato e per ultimo quello sano.
Particolare attenzione va rivolta alla rieducazione
della marcia, tenendo presente che la patologia
preesistente ha modificato il normale schema di
marcia, per cui il paziente tende a mantenere
l’andatura patologica con zoppia.
 E’ consigliato l’utilizzo di una cyclette.(Fig.28 – 29)
AUSILI

                   ALZAWATER

L’Alzawater (Fig. 31) viene fissato sul water in
maniera sicura e stabile tramite un meccanismo di
bloccaggio. Consente l’utilizzo anche a pazienti
con problemi articolari . La leggera inclinazione in
avanti della seduta aiuta a mantenere una corretta
postura e riduce la flessione dell’anca e
dell’articolazione del ginocchio. La seduta                      Fig. 33 Deambulatore con ascellari
incorpora un’apertura frontale e una posteriore
permettendo un migliore accesso per l’igiene
personale.

                                                                  Fig.34 Deambulatore pieghevole

                                                                            BASTONI

                                                       Bastoni con appoggio brachiale da utilizzare nella
                                                       fase di ripresa del cammino (Fig.34)

                   Fig.32 Alzawater

                 DEAMBULATORI

Deambulatore con ascellari (Fig.32) regolabile in
altezza ,utilizzabile nelle prime fasi della
                                                                          Fig. 35 Bastoni
deambulazione con soggetti anziani. E’ possibile
inserire un sedile imbottito.

Deambulatore pieghevole (Fig. 33) con snodo , da
utilizzare nelle prime fasi della rieducazione al
passo.Facilmente trasportabile perché richiudibile.

                                                                      Fig. 36 Cyclette portatile
.

DIPARTIMENTO ORTO – RIABILITATIVO
      PRESIDIO OSPEDALIERO
         “ A. LANDOLFI “
            SOLOFRA

      UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA             Hanno collaborato alla stesura del presente
      ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA              opuscolo il seguente personale del Presidio
              Direttore A. Erra              Ospedaliero “A. Landolfi “ :

      UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA                    •     Personale medico e paramedico
         MEDICINA RIABILITATIVA                         U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia
            Direttore C. Rumiano                               Direttore dott. A. Erra

                                                    •     Personale medico e paramedico
                                                           U.O.C. Medicina Riabilitativa
                                                            Direttore dott. C. Rumiano
Recapiti telefonici :
   ℡ 0825530332 Caposala U.O.Ortopedia              •    Medici dell’ U.O.C. di Anestesia e
   ℡ 0825530333 Medicheria “ “ “ “ “                               Rianimazione
   ℡ 0825530334 Reparto “ “ “ “ “                           Direttore dott. G. Ferrante
              Fax : 0825 530271
   ℡ 0825/530252 Reparto U.O. Med. Riabil.          •     Personale medico e paramedico
   ℡ 0825/530223 Palestre                                       Blocco Operatorio

                                                    •    Direzione Servizio Infermieristico
                                                                     Presidiale
                                                           Direttore Dott. F.L.Passerino

                                                            •    Direzione Sanitaria
                                                                Presidio Ospedaliero
                                                         Direttore Sanitario dott. A. Brogna
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