AMICI RITROVATI - Comune di Cavriago
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Multiplo Centro Cultura Cavriago via della Repubblica, 23 - 42025 Cavriago (RE) tel. 0522/373466 - fax 0522/373463 multiplo@comune.cavriago.re.it www.comune.cavriago.re.it/multiplo Multiplo Cavriago Letture con musica dal vivo, a cura di TeatrO dell’Orsa I suggerimenti di lettura del 50° appuntamento, 13 Febbraio 2020 AMICI RITROVATI Amiche di sempre, amici perduti, traditi, complici, nemici. Da Fois alla Ferrante, da Molnar alla Woolf, l’amicizia raccontata nei libri. PIETRO E PAOLO Marcello Fois Prima erano inseparabili: Pietro figlio dei servi, Paolo dei padroni, un'adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una Sardegna selvaggia. I giochi, le parole pronunciate per conoscersi o per ferire, poi Lucia, «una giovane acacia selvatica»: sono tante le vie per scoprire chi sei, chi vuoi diventare, qual è la misura esatta del tuo potere. Quando Paolo viene chiamato alle armi, per una promessa che assomiglia a un patto di sangue si arruola anche Pietro, da volontario. Il suo compito è guardare a vista l'amico fragile, sorvegliarlo, proteggerlo. Le disparità nel loro rapporto ora non è piú possibile ignorarle, s'impongono come le regole di grammatica che Paolo un tempo spiegava a Pietro: ci sono dei verbi, gli ausiliari, che permettono a tutti gli altri di spostarsi nello spazio e nel tempo. «Non lasciarmi» chiede Paolo, e Pietro forse lo tradirà o forse rispetterà la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in Sardegna, cambieranno per sempre. Sino a quel mattino di gennaio in cui, ormai uomini fatti, si troveranno di nuovo uno di fronte all'altro. In una resa dei conti dove tradirsi o salvarsi può essere paradossalmente lo stesso gesto.
PARLARNE TRA AMICI Sally Rooney Frances è una ragazza acuta e razionale, analizza ogni istante della sua esistenza e decide qual è la posizione più adatta da assumere per sembrare a proprio agio. Anche se forse non si è mai interrogata su cosa significhi essere davvero a proprio agio con se stessa. Frequenta l'università a Dublino, e scrive poesie che la sua amica Bobbi mette in scena durante serate frequentate da un'umanità molto attenta a occupare il posto giusto. Frances ha con Bobbi, che è lesbica, un rapporto strano, fatto di ammirazione e sudditanza; Bobbi le sembra così certa del suo ruolo, quasi non lo stesse soltanto recitando. Durante uno dei loro reading incontrano Melissa, una fotografa e scrittrice molto apprezzata. E iniziano a frequentare lei e il marito Nick, un attore di una certa fama. Parlano tra di loro di qualsiasi cosa: sesso, politica, arte, religione, convinti di potersi mettere al riparo dai sentimenti che intanto dentro di loro crescono. Sono belli, intelligenti, votati al successo e anticonformisti, pensano che le piccole meschinità dei rapporti umani non li riguardino, e invece scopriranno di essere soggetti alle stesse irrazionali leggi emotive di chiunque altro. E scopriranno di potersi fare molto male. DANNY, L’ELETTO Chaim Potok A Brooklyn, negli anni della seconda guerra mondiale, due ragazzi, Reuven Malter e Danny Saunders, s'incontrano sul campo di baseball nel corso di una partita che presto assume i connotati di una guerra santa. Entrambi ebrei, Danny e Reuven appartengono a due diverse comunità religiose, che da sempre si guardano con sospetto e diffidenza. Reuven, figlio di uno studioso del Talmud, è quello che Danny, chassid intransigente, definisce sprezzantemente un "apicoros", cioè un eretico, che ha l'ardire di profanare la lingua sacra studiando le materie scolastiche in ebraico anziché in yiddish. La ferita che Danny infligge a Reuven durante la partita è anche una ferita simbolica, di sfregio e di sfida, e insieme la cerniera narrativa che consente a Potok di mettere a confronto due modi di concepire la fedeltà alla tradizione e di vivere l'esistenza. La scrittura di Potok riluce soprattutto nell'ascolto che riesce a prestare a quegli immensi silenzi famigliari, gonfi di tensione, che legano biologicamente i padri ai figli; antichi linguaggi muti che "dicono più col silenzio che con le parole di una vita intera", perché "le parole sono crudeli, nascondono il cuore, il cuore che parla per tramite del silenzio".
L’AMICO PERDUTO Hella Haasse Due ragazzi crescono insieme nella natura lussureggiante e incantata di Giava, uniti da un mondo di avventure, esplorazioni e sogni tra i verdi campi di tè e le terrazze di risaie, i sentieri di terra rossa e i misteri delle foreste vergini del Preanger. L’uno è il figlio del direttore di una piantagione olandese e ama l’Indonesia e la sua gente come il luogo dell’anima dove è nato e a cui sente di appartenere. L’altro è Urug, figlio di un lavorante indigeno che grazie a una serie di circostanze fortuite riesce ad accedere agli studi e a seguire l’amico fino a Giacarta. Ma l’innocenza e la libertà dell’infanzia non tardano a essere travolte da avvenimenti inaspettati: il movimento di liberazione indonesiano, la Seconda guerra mondiale e la guerra coloniale rendono ineludibile una scelta di campo e portano i due giovani a guardarsi con occhi nuovi, a scoprirsi estranei, e a seguire i loro destini inconciliabili: l’uno ritrovandosi sradicato di fronte alla fine del proprio mondo con la consapevolezza di non avere mai conosciuto veramente quella che considerava la sua terra; l’altro alla ricerca di un’identità, di una rivalsa, di un nuovo inizio per sé e per il suo Paese. Considerato uno dei grandi classici della letteratura olandese, "L’amico perduto" è una delicata storia di amicizia che sfocia nel drammatico disvelamento di una lontananza, un romanzo di formazione attraversato da una nostalgia struggente che ancora oggi ci tocca per la sua forza profetica nell’affrontare l’eredità del colonialismo, la necessità di interrogarsi sul passato, quell’incomprensione che continua a minare un autentico dialogo tra diversi. L’INCONTRO Michela Murgia Maurizio ha dieci anni e non vede l'ora che comincino le vacanze. Per lui l'estate significa stare dai nonni a Crabas: lì ogni anno ritrova Franco e Giulio, fratelli di biglie, di ginocchia sbucciate e caccia alle libellule, e domina con loro un piccolo universo retto da legami che sembrano destinati a durare per sempre. Ma nell'estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia e mostrerà a tutti, adulti e ragazzi, quanto possa essere fragile il granito delle identità collettive. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova parrocchia per portare una scintilla di fanatico antagonismo dove prima c'erano solo fratellanze. In quella crepa della comunità l'estraneo può assumere qualunque volto, persino i capelli rossi di un inseparabile compagno di giochi. In questo racconto insieme comico e profondo, la penna inconfondibile di Michela Murgia ci regala una storia di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa significa dire "oi". "Non era un pronome come negli altri posti, ma la cittadinanza di una patria tacita dove tutto il tempo si declinava così, al presente plurale".
STAGIONI DIVERSE Stephen King Un quartetto di racconti in bilico tra l'orrore e l'avventura, l'incubo e la fantasia. Il riscatto di un uomo condannato ingiustamente per omicidio. Il morboso rapporto tra un adolescente e un ex nazista. Quattro ragazzini alla ricerca del cadavere di un coetaneo. Una donna che partorisce in circostanze surreali. Quattro storie da brivido, agghiaccianti e paradossali, che hanno per protagonisti mostri moderni. UN RAGAZZO NORMALE Lorenzo Marone Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Moria, la tartaruga che vive sul terrazzo all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de "Il Mattino" che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno.
LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI Elena Ferrante Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo. L’AMICA GENIALE Elena Ferrante Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.
STORIA DEL NUOVO COGNOME Elena Ferrante «Capii che ero arrivata fin là piena di superbia e mi resi conto che – in buona fede certo, con affetto – avevo fatto tutto quel viaggio soprattutto per mostrarle ciò che lei aveva perso e ciò che io avevo vinto. Lei naturalmente se ne era accorta fin dal momento in cui le ero comparsa davanti e ora stava reagendo spiegandomi di fatto che non avevo vinto niente, che al mondo non c'era alcunché da vincere, che la sua vita era piena di avventure diverse e scriteriate proprio quanto la mia, e che il tempo semplicemente scivolava via senza alcun senso, ed era bello solo vedersi ogni tanto per sentire il suono folle del cervello dell'una echeggiare dentro il suono folle del cervello dell'altra». Ecco Storia del nuovo cognome, secondo romanzo del ciclo dell'Amica geniale. Cominciate a leggere e la scrittura vi catturerà. Ritroverete subito Lila ed Elena, il loro rapporto di amore e odio, l'intreccio inestricabile di dipendenza e volontà di autoaffermazione. Lila ed Elena hanno sedici anni e si sentono entrambe in un vicolo cieco. Lila si è appena sposata ma, nell’assumere il cognome del marito, ha l’impressione di aver perso se stessa. Elena è ormai una studentessa modello ma, proprio durante il matrimonio dell’amica, ha scoperto che non sta bene né nel rione né fuori. Le vicende dell’Amica geniale riprendono a partire da questo punto e ci trascinano nella vitalissima giovinezza delle due ragazze, dentro il ritmo travolgente con cui si tallonano, si perdono, si ritrovano. Il tutto sullo sfondo di una Napoli, di un’Italia che preparano i connotati allarmanti di oggi. STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA Elena Ferrante Elena e Lila, le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso L’amica geniale e Storia del nuovo cognome, sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato il marito e l’agiatezza, lavora come operaia in condizioni durissime; Elena è andata via dal rione, ha studiato alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto. Ambedue hanno provato a forzare le barriere che le volevano chiuse in un destino di miseria, ignoranza e sottomissione. Ora navigano, con i ritmi travolgenti a cui Elena Ferrante ci ha abituati, nel grande mare aperto degli anni Settanta, uno scenario di speranze e incertezze, di tensioni e sfide fino ad allora impensabili, sempre unite da un legame fortissimo, ambivalente, a volte sotterraneo a volte riemergente in esplosioni violente o in incontri che aprono prospettive inattese.
STORIA DELLA BAMBINA PERDUTA Elena Ferrante "Storia della bambina perduta" è il quarto e ultimo volume dell'"Amica geniale". Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà tra l'altro allo scontro con i potenti fratelli Solara). Ma il romanzo è soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s'incontrano, s'influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano. Attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell'altra sempre nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d'amicizia. Intanto la storia d'Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare... QUALCOSA NELLA NOTTE Paola Capriolo Le più antiche tradizioni orali del "Gilgamesh", grande poema epico della civiltà sumerica, risalgono al III millennio a.C., ma la storia dell'opera è complessa; oltre a una redazione babilonese del XII secolo, se ne conosce un'altra, assira, del VII secolo. Il romanzo di Paola Capriolo è una vera, personale "esecuzione", una reinterpretazione moderna e poetica di quel testo. La nostra scrittrice ha studiato con passione e accanimento la tradizione del testo, ma il suo intento, pur nel rispetto accurato di ogni particolare, non ha nulla a che vedere con la filologia o con l'archeologia. Nelle sue pagine, le avventure di Gilgamesh e del suo amico Enkidu, l'uomo "selvatico" che conosce il linguaggio degli animali, dà vita a una nuova epopea.
AMICHE PER LA PELLE Laila Wadia Laila Wadia è indiana ma ha scritto questo romanzo in italiano. Le sue protagoniste, quattro donne, sono una cinese, un'indiana, un'albanese, una bosniaca. La vicenda si svolge in via Ungaretti, una strada immaginaria nel centro storico di Trieste "dimenticata sia dal sole sia dal Comune". "Negri!" urla l'unico inquilino italiano del palazzo, il signor Rosso di settant'anni, appassionato di letteratura, grande estimatore del Duce, uno che chiama "negri" tutti gli stranieri. Il romanzo parla con un sorriso sulle labbra, al femminile, di quattro straniere alle prese con l'apprendimento della cultura e della lingua italiana, così ardua da sembrare quasi "inventata per scoraggiare l'integrazione". Con fatica e con alcuni buffi scivoloni, le donne cercano di costruire una rete di amicizie, perché unite si è più forti e insieme si può cercare di respingere la spada di Damocle di un imminente sfratto. UNA TESTA SELVATICA Marie-Sabine Roger Qui si racconta la storia di Germain, lo "scemo del villaggio". Centodieci chili di muscoli per sorreggere una testa selvatica, un passato di mancata educazione sentimentale e un presente di conta dei piccioni e pomeriggi spesi al bar. Qui si racconta di un incontro straordinario nel più ordinario dei luoghi, un parco pubblico. Si traccia il delicato resoconto della più improbabile delle complicità, quella tra un gigante semi analfabeta e una vecchina con i capelli viola e la passione per i libri. Si dimostra che l'intelligenza è altra cosa dalla cultura. Quando le vite di Germain e Margueritte si accomodano sulla medesima panchina, ogni cosa, dentro e fuori, comincia a cambiare. E così questa può anche essere una storia che parla di avventure o di amore... o di indiani. Perché no? I sentimenti, come le parole, non sono innati. Bisogna acquisirli, piano piano. E quando sbocciano non conta più il vuoto che c'è ancora da riempire, ma tutto il pieno che invade il cuore e la testa come gramigna che non si può più estirpare. Il mondo in cui pianta le sue radici un'altra selvatichezza, fatta di affetti, fatta di parole. Come quella di Germain e Margueritte, e del vocabolario che ne riscrive i destini.
IO SONO CON TE Melania Mazzucco L’ULTIMO AMICO Tahar Ben Jelloun L’AMICIZIA Tahar Ben Jelloun TRA AMICI Amos Oz L’AMICO RITROVATO Fred Uhlman IL MIGLIOR AMICO DELL’ORSO Arto Paasilinna I RAGAZZI DELLA VIA PAAL Ferenc Molnar LETTERE ALLE AMICHE Virginia Woolf CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA Virginia Woolf LE AMICHE CHE VORREI E DOVE TROVARLE Beatrice Masini, Fabian Negrin NARCISO E BOCCADORO Hermann Hesse IL SOLE FRA LE DITA Gabriele Clima LA CANZONE DI ORFEO David Almond E POI PAULETTE … Barbara Constantine IL PICCOLO GENTILUOMO Philippa Pearce IL COLOMBRE E ALTRI RACCONTI Dino Buzzati IT Stephen King
L’ESTATE DEL CANE NERO Francesco Carofiglio IL PICCOLO REGNO. UNA STORIA D’ESTATE Wu Ming 4 LE PAROLE SONO IMPORTANTI Marco Balzano LOVE Lowen Siff NON DIRMI CHE HAI PAURA Giuseppe Catozzella LE CASE DEGLI ALTRI BAMBINI Luca Tortolini, Claudia Palmarucci PENTIMENTO e IL TEMPO DEI FURFANTI Lillian Hellman NEL REGNO DI ACILIA Marco Baliani IL GRANDE FUTURO Giuseppe Catozzella LE OTTO MONTAGNE Paolo Cognetti IL PASSATO E’ UNA TERRA STRANIERA Gianrico Carofiglio I TRE MOSCHETTIERI Alexandre Dumas LE BRACI Sándor Márai LA PORTA Magda Szabò IL GRANDE MEAULNES Alain-Fournier IL GRANDE FUTURO Giuseppe Catozzella
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