Si presenta Paolo Valerio, da gennaio 2021 direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

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Si presenta Paolo Valerio, da gennaio 2021 direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Si presenta Paolo Valerio, da
gennaio 2021 direttore del
Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia
«Attraverso Trieste, vedere il mondo» è con molto entusiasmo e
questa prospettiva che Paolo Valerio intraprende il suo
percorso di Direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia, ruolo che gli è stato affidato a partire da gennaio
2021.

Assieme al Presidente Francesco Granbassi, il 26 gennaio al
Politeama Rossetti, ha tenuto una prima conferenza stampa che
è stata l’occasione per tracciare alcune riflessioni sulla
futura attività.

Il neodirettore ha innanzitutto espresso il proprio
ringraziamento alle istituzioni: al Sindaco di Trieste Roberto
Dipiazza, al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga e agli altri soci del Teatro Stabile, al
Presidente Francesco Granbassi al vice presidente Piero
Geremia e ai membri del Consiglio d’Amministrazione Nicole
Matteoni, Federico Pastor e Tiziana Sandrinelli.

Un particolare ringraziamento è andato a Tiziana Gibelli,
Assessore alla cultura e allo sport della Regione e a Serena
Tonel, Assessore ai Teatri del Comune di Trieste.

Paolo Valerio ha inoltre sottolineato l’ottimo lavoro svolto
da Franco Però, che lo ha preceduto negli ultimi sei anni di
direzione: da lui riceve un teatro sano, dall’attività
notevole, con un personale d’eccellenza in tutti i settori,
riconosciuto a livello nazionale. E sul piano artistico, un
fiore all’occhiello come la Compagnia Stabile, un gruppo di
professionisti preparati e affiatati che per un regista
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rappresentano uno strumento prezioso, di rado istituito in
pari strutture.

Apprezzato regista e attore Paolo Valerio è stato spesso in
scena nel Teatro che ora dirige «Conosco bene l’emozione di
portare a Trieste i propri spettacoli – ha detto – l’ho
provata di recente con “Jezabel” di Irène Némirovsky, con “Il
Deserto dei Tartari” e “Poema a fumetti” di Buzzati, con
“Misura per Misura” e prima ancora con “Le ho mai raccontato
del vento del Nord” che fu ospitato al Miela… Ora ci saranno
anche la responsabilità di rivolgermi al pubblico preparato e
affezionato dello Stabile, la sfida impegnativa della maestosa
sala del Politeama con i suoi 1530 posti, per vocazione adatta
alla grande prosa di qualità, come agli eventi
multidisciplinari, ed un territorio di riferimento molto ricco
culturalmente e artisticamente… E le tante anime di Trieste,
il suo respiro internazionale, il suo immenso patrimonio
culturale di scrittori, artisti, uomini di scienza, di
pensiero triestini oppure “adottati” dalla città – da Italo
Svevo a Margherita Hack, da Rilke a Strehler, a Joyce – che
regalano profonde induzioni per comprendere il presente,
immaginare il futuro, e che ispireranno di certo la
progettualità sul piano della produzione…»

Fino a qui l’ottimo punto di partenza da cui muoverà il
Direttore, e le suggestioni che contribuiranno a delineare il
suo percorso fra nuovi progetti di produzione, ospitalità,
formazione.

Ma va anche evidenziato che Paolo Valerio assume il ruolo in
un periodo del tutto particolare, un momento senza precedenti
nel panorama mondiale, in cui ogni idealità, ogni
organizzazione è costretta a confrontarsi con esigenze,
limitazioni, responsabilità dettate dall’emergenza sanitaria.

Paolo Valerio è comunque in accordo con la linea percorsa fino
ad ora dallo Stabile regionale: l’attività va mantenuta e
incrementata anche in streaming in questo particolare
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frangente: le limitazioni possono fungere da stimolo per una
sperimentazione arricchente e dunque si continuerà a lavorare,
proporre, spendersi per la comunità di spettatori e di artisti
per cui questo Teatro è un riferimento.

Lo testimonia la programmazione di questi giorni: da un lato
l’elaborazione della produzione “Valzer per un mentalista” che
fino al 31 gennaio è diffusa in modalità di live streaming
interattivo. Dall’altro lato, il primo progetto curato da
Paolo Valerio, che guarda al grande fascino, e assieme alla
profonda complessità storica e culturale di Trieste.

“Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città” sulla
drammaturgia di Paola Pini è un contributo in live streaming
che il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria,
e in sintonia con le iniziative già promosse dal Comune di
Trieste e dalla Regione, viene offerto a tutti gli
interessati, e in particolare al mondo della scuola e
dell’Università, nell’ottica di accrescere le occasioni di
conoscenza e di riflessione su una delle pagine più buie della
Storia del Novecento. (il comunicato di presentazione è
accluso). Da oggi stesso il lavoro della Compagnia Stabile si
concentrerà sulle drammatiche vicende del confine orientale
nel secondo dopoguerra, per la creazione di un nuovo progetto
che si vedrà in concomitanza con il Giorno del Ricordo il 10
febbraio.

L’evoluzione della pandemia potrebbe far immaginare una
riapertura dei teatri con pubblico limitato, fra marzo e
aprile: se tale ipotesi sarà confermata, il progetto di
ospitalità e produzione dello Stabile potrà finalmente
svilupparsi anche nella dimensione a cui tutti aspiriamo, “dal
vivo”. Il Direttore ha anticipato che si ripartirà dalla
riprogrammazione di buona parte degli spettacoli ospiti che
sono stati sospesi e dalla ripresa delle produzioni già varate
che proseguiranno le loro tournée.

Molte   risorse,   secondo   Paolo   Valerio,   si   esprimeranno
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nell’attività estiva site-specific e all’aperto che coniugherà
sicurezza, cultura, fascinazioni artistiche: si intraprenderà
dunque nell’immediato un dialogo – sulla linea della positiva
esperienza dell’estate scorsa – per incrementare la
collaborazione con il Museo storico e il Parco del Castello di
Miramare, con i Civici Musei, con il Porto che offre cornici
diverse e interessanti.

La produzione in sinergia con il turismo culturale è infatti
un tema su cui il direttore desidera impegnarsi, certo che si
possa valorizzare molto, sia nel territorio che a Trieste, in
particolare nel momento di crescita che la città sta vivendo.

Sarà questo un primo passo nell’intenso lavoro di partnership
e di rapporti che il direttore curerà meticolosamente in città
e in regione, confrontandosi con tutte le realtà teatrali,
culturali e artistiche, per individuare ambiti e modalità di
collaborazione che rappresentano sempre dei punti di forza.

Intanto ci si concentra sulla Stagione 2021-2022 da sviluppare
in una sperabile ritrovata normalità: se, per evidenti ragioni
di prudenza, è impossibile in questo momento anticipare titoli
e artisti, è chiaro che il direttore è già al lavoro per
tracciare un progetto di ospitalità che si sviluppi a 360
gradi nella parabola dei linguaggi teatrali, a partire dalla
prosa di elevata qualità, per toccare naturalmente i musical
internazionali, la danza – proposte che appartengono alla
natura stessa del Politeama – fino al teatro d’innovazione, di
contaminazione che proprio qui e in questi momenti va
coltivato, perché può trovare un terreno artistico fertile e
menti aperte e interessate in platea.

Sul piano della produzione sono inestimabili, secondo Paolo
Valerio, gli stimoli che si ricevono dai già citati
“giacimenti culturali” di Trieste e del territorio: i primi
progetti trarranno ispirazione proprio da qui, da quei
monumenti della letteratura che sono capisaldi del Novecento
europeo dal valore universale o da figure imprescindibili per
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chi ama il teatro, per chi di teatro vive, come quella di
Giorgio Strehler. Paolo Valerio, forte anche del suo rapporto
privilegiato con la Scuola del Piccolo Teatro, dove si è
formato, vorrebbe dedicare il 2021 (nel centenario della
nascita) alla sua visione della vita e dell’arte che ancora ci
regala potenti illuminazioni: «Il teatro come responsabilità
morale, come amore accanito ed esclusivo, un severo impegno
verso la vita e verso gli altri, in un sentimento di unità tra
parola scritta e rappresentazione, attori e scenografo e
musicisti e autori, un tutto unico fino all’ultimo macchinista
– cita Paolo Valerio – è una frase di Strehler, ma sembra
perfetta per noi: sono queste la motivazione, l’energia di cui
ora abbiamo bisogno».

Infine un patto che il direttore ha voluto proporre ai media,
proprio in occasione della conferenza stampa, riconoscendo il
ruolo fondamentale di “compagni di viaggio” che essi hanno
sempre per chi fa teatro e che assumeranno ancor più nel
prossimo futuro: «La gente di teatro è paziente, sì, ma non
rassegnata: siamo pronti a ripartire, e il ritornare in sala
rappresenterà per tutti un momento di grande rinascimento, di
gioia, di motivazione. Il ruolo dei media in questo ritornare
a parlare di teatro con il pubblico, sarà fondamentale, sarà
fondamentale veicolare e trasmettere attraverso la loro
attenzione e sensibilità il piacere della libertà e del
teatro, che vibreranno naturalmente sul palcoscenico, ma che
vivremo appieno solo se riusciremo a condividerlo con ogni
spettatore».

E.L.
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Sebastien Ogier sbanca il
Rallye    Monte-Carlo per
l’ottava volta.
E così Sebastien Ogier, navigato dal fido Julien Ingrassia, ha
nuovamente piazzato la sua zampata vincente sul Rallye Monte-
Carlo con la Toyota Yaris WRC Plus del Team Gazoo Racing.

Il campione transalpino forte della sua esperienza (7 titoli
mondiali non si vincono a caso) e del fatto di guidare sulle
strade di casa – ma aggiungiamo anche da una vettura che l’ha
assecondato alla perfezione – ha vinto infatti per l’ottava
volta il rally più famoso al mondo aggiudicandosi ben 9 prove
speciali delle 14 disputate.

Bisogna dire però che, anche a causa della pandemia, il Monte-
Carlo visto quest’anno è stato un rally piuttosto anomalo
sotto molti punti di vista, ad iniziare dall’assenza del
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pubblico al quale è stata negata la possibilità di recarsi in
prova oltre che, ovviamente, anche alle fasi di partenza,
arrivo e alle assistenze della gara; una scelta forse
condivisibile in relazione al dilagare della pandemia ma che,
a torto o a ragione, ha comunque snaturato l’essenza del
rally: un rally senza pubblico è qualcosa di innaturale che
cozza contro l’idea di una manifestazione che nell’immaginario
collettivo esalta le folle a bordo strada. Faceva tristezza
poi vedere le immagini delle premiazioni della Power Stage a
Entrevaux con i piloti sul podio accompagnati dai pochissimi
applausi degli addetti ai lavori e nessuno spettatore a far da
cornice ad un momento che dovrebbe rappresentare l’apoteosi
del rally.

Un rally di Monte-Carlo anomalo anche per quanto riguarda
orari e prove, il Monte 2021 ha dovuto ridimensionarsi
parecchio – sempre causa Covid – anticipando gli orari di
partenza delle PS e cancellandone una per far si che il
coprifuoco potesse venire rispettato, quindi niente prove in
notturna e un chilometraggio totale che alcuni hanno definito
“stitico” hanno caratterizzato questa edizione di un rally che
però, nonostante tutto, è andato in scena ed ha dato il via al
Campionato del mondo 2021.
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Forse un Monte-Carlo non anomalo invece per quanto riguarda il
meteo e le condizioni stradali, ma una edizione con un meteo
così avverso non si vedeva da tempo, con pioggia, fango, neve
e ghiaccio che mutavano in contiuazione a condizionare la
gara, ne sa qualcosa il finlandese Teemu Suninen autore di una
rovinosca uscita di strada sul bagnato della prima prova
speciale del rally con la Ford Fiesta di M-Sport, uscita che
probabilmente gli costerà il licenziamento.
Si presenta Paolo Valerio, da gennaio 2021 direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Ecco come si è ridotta la Fiesta WRC di Teemu Suninen
  dopo la rovinosa uscita di strada

Dopo l’acuto iniziale di Ott Tanak (Hyundai i20 WRC Plus) il
pluricampione Ogier ha iniziato a pestare sull’accelleratore
lasciando ben poche speranze ai rivali, neanche una foratura
sulla PS 6 è riuscita ad estromettrlo dai giochi, nella prova
successiva il miglior tempo è stato nuovamente il suo. Seb
Ogier non si è fatto mancare nulla vincendo anche la Power
Stage (l’ultima prova speciale la cui vittoria da diritto a
punti supplementari nella classifica piloti).

Elfyn Evans (Toyota Yaris WRC Plus) ha provato a tenergli
testa ma dopo aver guadagnato la prima posizione della
classifica assoluta, complice anche la foratura di Ogier, ha
subìto il ritorno del transalpino accontentandosi infine del
secondo posto finale. Una doppietta per la Toyota che ha reso
felice Jari-Matti Latvala, il nuovo Team Principal della
squadra nipponica, che debutta portando a casa punti
pesantissimi nella classifica costruttori.
Elfyn Evans

                 Al terzo posto si è classificato Thierry
                 Neuville con l’altra Hyundai i20 WRC Plus,
                 qualche errore e un po’ di sfortuna non
                 hanno permesso al belga di emergere ma
                  Neuville ha comunque dimostrato le sue doti
velocistiche vincendo con un distacco abissale la PS 10,
ripetendosi nella giornata successiva sulla PS 13.

E che dire del baby prodigio Kalle Rovanpera? Un fenomeno che
sta crescendo sempre più e che si è piazzato al quarto posto
finale dopo aver a lungo battagliato con Neuville, un piccolo
errore ed una foratura gli sono costati il terzo posto finale
ma siamo certi che il giovanissimo finlandese avrà modo di
rifarsi.
Kalle Rovanpera

Quinto lo spagnolo Dani Sordo (pure su Hyundai i20 WRC Plus),
non sempre a suo agio con la vettura, lui ed il suo navigatore
Carlos del Barrio probabilmente avrebbero voluto concludere
meglio l’ultima gara disputata da Carlos con Dani Sordo.

Sesto il giapponesino della Toyota, Takamoto Katsuta (Toyota
Yaris WRC Plus), buona la sua prestazione anche se sui social
è stato un po’ “canzonato” per aver leggermente danneggiato la
vettura ancor prima della partenza della 1^ P.S.

Strepitoso invece il 7° posto finale e primo di WRC2 di
Andreas Mikkelsen con la Skoda Fabia Rally 2 Evo, che
estromesso dal giro che conta (quello delle WRC Plus) ha fatto
vedere cosa sa ancora fare al volante, forse un ripensamento
di qualche team di vertice nei suoi confronti sarebbe
opportuno.
Andreas Mikkelsen

Senza infamia e senza lode l’ottava posizione di Gus
Greensmith, l’alfiere della Ford (su Fiesta WRC Plus) che non
è riuscito a mettersi in evidenza in questo difficile Monte-
Carlo.

Il francesino Adrien Fourmaux è entrato nella top ten portando
in nona posizione assoluta la Ford Fiesta Rally 2, una
condotta regolare la sua con un bel risultato finale per
questo giovanotto che sta accumulando esperienza ed è
candidato a guidare la Fiesta WRC Plus in alcune gare del
mondiale 2021.

Buone anche le prove di Camilli, Rossel (primo di WRC3),
Gryazin, Bonato, Clamin e Bulacia , piazzatisi nell’ordine dal
10° al 15° posto della classifica generale. Contrastanti
invece le prestazioni di Pierre-Louis loubet, il givane figlio
d’arte ha dimostrato notevoli doti velocistiche artigliando un
secondo ed un quarto posto in prova speciale ma sprecando
tutto con un paio di errori, per così dire, di gioventù. Per
sua fortuna c’è stato qualcuno sul percorso a tirarlo fuori da
una brutta situazione, alcune persone – che fortunatamente si
trovavano sul posto – hanno rimesso in carreggiata Loubet dopo
un’innevamento nella Power Stage, rafforzando ancor più la
convinzione che “la compagnia della spinta” è un elemento
indissolubile dallo sport rallystico.

  Un fermo immagine del momento in cui è risultata
  determinate “la compagnia della spinta” per Loubet

Discorso a parte invece per Ott Tanak, l’ex campione del mondo
che dopo il passaggio alla Hyundai sembra proprio non riuscire
a ripetere le entusiasmanti prestazioni del – forse –
rimpianto team Toyota con cui vinse il mondiale nel 2019;
l’estone è partito subito forte, come detto, ma è stato
vittima di una doppia foratura nella mattinata di sabato che
l’ha poi costretto al ritiro, fra l’altro ha anche rimediato
un’ammenda con diffida per aver percorso il tratto di strada
fino alla successiva assistenza su tre ruote. Numerose le
polemiche insorte in seguito alla sanzione in quanto Sebastien
Ogier è stato multato di 400 euro per non aver allacciato il
casco prima della partenza di una prova speciale, due episodi
diversi con gravità diverse di cui forse le sanzioni
andrebbero ricalibrate.
Per finire gli italiani, non molto numerosi al Monte
nonostante la vicinanza della gara al confine italo-francese
(probabilmente, oltre ai costi di partecipazione, ha influito
anche la pandemia), dove il migliore è stato Giacomo Ogliari,
navigato da Lorenzo Granai, piazzatosi 28° assoluto e nono di
classe con la Citroen C3 Rally 2.

La top ten:

 1    Ogier/Ingrassia       Toyota Yaris WRC      2.56’33”7
 2      Evans/Martin        Toyota Yaris WRC        +32″6
                            Hyundai i20 Coupé
 3   Neuville/Wydaeghe                             +1’13″5
                                   WRC
 4   Rovanpera/Halttunen    Toyota Yaris WRC       +2’33″6
                            Hyundai i20 Coupé
 5    Sordo/Del Barrio                             +3’14″2
                                   WRC
 6    Katsuta/Barritt       Toyota Yaris WRC       +7’01″3
 7    Mikkelsen/Floene     Skoda Fabia R5 Evo      +7’23″6
 8 Greensmith/Endmondson    Ford Fiesta WRC        +8’21″1
 9    Fourmaux/Jamoul      Ford Fiesta R5 MKII     +9’15″8
10     Camilli/Buresi         Citroen C3 R5        +9’48″9
Prossimo   appuntamento,   Covid   permettendo,    l’Artic    Rally
Finland – dal 24 al 28 febbraio – , che prende il posto dello
Sweden Rally cancellato dal calendario iridato.

Servizio Dario Furlan – Foto Honza Froněk

NINO ZONCADA da Monfalcone al
Mondo, una grande esposizione
per valorizzare la città
della cantieristica
NINO ZONCADA da Monfalcone al Mondo

Una grande esposizione     per   valorizzare   la   città   della
cantieristica,
sede di sperimentazione per l’eccellenza architettonica e
tecnologica italiana.

Il percorso espositivo si sviluppa nelle sedi della

Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone
e del MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone

Realizzazione e promozione
a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monfalcone
in collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese
e con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia

Per far conoscere e apprezzare il lavoro del grande designer
Nino Zoncada nell’ambito dell’evoluzione tecnico-artistica
della costruzione navalmeccanica italiana a partire da
Monfalcone, il Comune di Monfalcone – in collaborazione con il
Consorzio Culturale del Monfalconese, con il contributo della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – organizza e promuove
l’esposizione “Nino Zoncada da Monfalcone al Mondo”, nelle
sedi della Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone e
del MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone.

Un progetto fortemente voluto dall’Assessorato alla Cultura
del Comune di Monfalcone per valorizzare, ancora una volta, la
città della cantieristica, sede costante da oltre 110 anni di
sperimentazione per l’eccellenza architettonica e tecnologica
italiana.
“La mostra di Nino Zoncada rappresenta una grande opportunità
per il territorio e per il messaggio culturale che ne deriva –
afferma l’assessore alla Cultura, Luca Fasan – “proseguendo
così il grande impegno di questa Amministrazione nel
promuovere e realizzare eventi culturali finalizzati alla
valorizzazione della nostra identità e del nostro territorio.

Una raccolta inedita tra arredi navali, fotografie, e appunti
che, raccontati da suggestive e originali immagini da
repertorio, ci narrano la storia di un designer che,
coniugando senso artistico e rigore costruttivo con
sperimentazione e coraggio innovativo, ha segnato una svolta
epocale per la storia della navalmeccanica”.

Nato   a   Venezia   nel   1898,   Giovanni   Zoncada   si   diploma
all’Accademia di Belle Arti e nel 1927 viene assunto presso il
Cantiere Navale Triestino come disegnatore qualificato. Da un
primo incarico presso l’Ufficio Arredamento è promosso, in
pochissimi anni, a dirigente del reparto ebanisteria e
falegnameria dello stabilimento monfalconese. Nel corso della
sua carriera Zoncada progetta gli interni della maggior parte
delle navi costruite in Italia, transatlantici quali Giulio
Cesare, Augustus, Andrea Doria, Cristoforo Colombo,
Michelangelo, Eugenio C. e molti altri, che portano lo stile
del design italiano da Monfalcone nel mondo.

Il percorso espositivo, a cura di Giulia Norbedo e Giulio
Princic, si sviluppa a partire da un’introduzione relativa ai
cambiamenti tecnici e sociali del territorio tra gli anni 20 e
gli anni 60 del Novecento per poi focalizzarsi sul lavoro di
Nino Zoncada nell’ambito dell’allestimento e della
progettazione dei grandi transatlantici italiani. Il nome di
Zoncada si intreccia, nel percorso di visita, ai nomi degli
altri suoi grandi colleghi designer e architetti, come Gio
Ponti, portando a un lineare percorso di evoluzione stilistica
sulle navi del Novecento. Il percorso di visita non si limita
a una puntuale descrizione degli allestimenti interni ma tocca
anche lo sviluppo dell’evoluzione tecnica e tecnologica della
navalmeccanica, incontrando nomi quali quelli del celebre
Ingegner Nicolò Costanzi e di Egone Missio. I due percorsi
paralleli, quello tecnico e quello artistico, sono presi in
considerazione di pari passo a quello sociale, con un focus
specifico sulla figura dell’operaio del cantiere di
Monfalcone: vero protagonista della storia locale, fulcro
indiscusso di un processo unitario che ha portato e ancora
porta, il nome della città di Monfalcone nel mondo.

L’esposizione sarà aperta al pubblico non appena la situazione
dell’emergenza sanitaria lo consentirà nel rispetto di tutte
le normative previste.

Esposizione e sedi
La mostra si sviluppa principalmente nella Galleria Comunale
d’Arte Contemporanea di Monfalcone con un rimando
all’allestimento permanente del MuCa – Museo della
Cantieristica, ed è articolata in due filoni principali
(tecnico e artistico) realizzati in un percorso coordinato e
integrato.
Al pianterreno della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di
Monfalcone l’ingresso è dedicato a una breve introduzione
storica per ripercorrere, mediante documentazione originale e
riproduzioni (pannelli a parete, bacheche), l’evoluzione
navalmeccanica nel cantiere monfalconese e la presenza di Nino
Zoncada all’interno di questo processo. Un importante focus è
dedicato alla biografia del decoratore con documentazione
originale.
Lungo la sala principale si sviluppa la tematica storico
artistica con l’esposizione di copie autografe, progetti,
schizzi e foto d’epoca; sono inoltre presenti pezzi originali
di arredamento dalle navi e opere d’arte di pregio, come i
cinque arazzi provenienti dalla TN Michelangelo, per ricreare,
o almeno evocare, gli interni delle grandi navi. In tutta la
sala sono installati pannelli a parete e teche d’esposizione,
oltre alla presenza di video proiezioni con immagini di
repertorio e interviste.
Nella     seconda     sala    al
                              pianterreno della Galleria si
                              passa al filone tecnico –
                              tecnologico   dell’esposizione,
                              procedendo     con    confronti
                              iconografici    e   descrizioni
                              riguardanti       l’evoluzione
                              navalmeccanica monfalconese e
                              italiana negli anni di lavoro di
Nino Zoncada. Il tutto si integra perfettamente con
l’evoluzione storico artistica relativa alle grandi navi e al
progresso sociale dell’Italia del secondo dopoguerra.

Al   piano   superiore   è   organizzata   un’importante   sezione
documentaria dedicata al lavoro del reparto ebanisteria e
falegnameria del Cantiere di Monfalcone con la raccolta di
materiale proveniente dal Consorzio Culturale del Monfalconese
e con la prosecuzione del progetto “Cacciatori di Memorie”.

Questa sezione è volta a restituire la forte presa di
coscienza del legame della Città di Monfalcone con la cultura
del lavoro e la nobilitazione dell’arte industriale nello
stabilimento monfalconese.

Al MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone la mostra si
integra con l’allestimento permanente, andando a sottolineare
con elementi grafici e semplici
totem descrittivi i materiali
già presenti in collezione e
inerenti la mostra in corso.
Elemento               centrale
dell’esposizione al MuCa sono
alcuni bozzetti originali di
Nino Zoncada, conservati presso la Biblioteca Comunale di
Monfalcone, in relazione agli allestimenti di Nino Zoncada per
le grandi navi costruite a Monfalcone e più in generale nei
cantieri italiani tra gli anni 30 e gli anni 70. I sistemi
multimediali già presenti in sede sono integrati con immagini
di repertorio e interviste relative ai materiali esposti
temporaneamente.

Altre sedi comunali, che espongono opere relative al lavoro di
Nino Zoncada, vengono integrate nel percorso museale con
semplici banner e totem di riferimento, tra queste la
Biblioteca Comunale di Monfalcone dov’è esposto in sede
permanente il grande pannello “La Principessa e il Trovatore”
di Tranquillo Marangoni dall’allestimento di Nino Zoncada per
la TN Ausonia.

Su   STREEEN.ORG: per                                     la
Giornata della Memoria                                    il
film IL ROSA NUDO

                                 Gianni Dettori in Il Rosa
                                 Nudo

Mercoledì 27 gennaio, in occasione della        GIORNATA DELLA
MEMORIA e gratuitamente per 24 ore, Il Rosa    Nudo di Giovanni
Coda, film sperimentale ispirato alla vita     di Pierre Seel.
Attraverso la vicenda traumatica di Seel, il   film rimarca gli
orrori compiuti dai nazisti anche nei confronti di chi era
schedato come omosessuale e marchiati come lui con il
triangolo rosa.

Giovedì 28 gennaio riprende inoltre il ciclo di film legati
alla fotografia e all’arte in collaborazione con CAMERA –
Centro Italiano per la Fotografia: Dans un océan
d’images della filmmaker Helen Doyle sarà disponibile dalle
18.30 del 28 gennaio e per 72 ore dal momento dell’acquisto a
2,80 €. La regista ha seguito e intervistato dieci artisti e
fotografi contemporanei di fama internazionale impegnati nel
loro lavoro di denuncia, cercando in questo “oceano di
immagini”, quelle che aiutano a capire meglio il tumulto del
mondo; riflettendo sul significato e sul potere delle immagini
fotografiche.

Tornare all’Anormalità

Da sabato 30 gennaio, in anteprima assoluta e disponibile in
tutto il mondo su Streeen.org, Tornare all’anormalità (più
complesso di un virus), opera collettiva frutto del lavoro di
nove documentaristi che racconta otto storie da otto paesi del
mondo le cui contraddizioni sociali, preesistenti al Covid-19,
sono esplose con la pandemia. Partendo dal tema sanitario, il
film racconta le disuguaglianze economiche, le ingiustizie
sociali, l’aumento della violenza domestica, il diritto alla
salute negato. Il film sarà visibile in tutto il mondo su
Streeen.org a 4,20€ e gli autori e le autrici del documentario
devolveranno il ricavato del film a EMERGENCY ONG ONLUS, per
contribuire all’impegno e alla missione dell’Associazione
nella difesa del diritto alla salute per tutti gli individui.

Qui   la   clip    video    di   Tornare    all’Anormalità.
Ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Fujakkà Films
(Francesca Marras, francimarras88@gmail.com, 3392344230).

In allegato il comunicato generale di Streeen.org, di seguito
con alcune immagini dai film in programma.

A questo link i comunicati dei singoli appuntamenti con
relative immagini.

Aperte le iscrizioni per il
Premio Bianca D’Aponte 2021,
il concorso per cantautrici
AL VIA IL BANDO DEL PREMIO BIANCA D’APONTE 2021, IL
  CONTEST PER CANTAUTRICI GIUNTO ALLA 17A EDIZIONE

    LE FINALI DELLA 16A EDIZIONE SARANNO PROGRAMMATE APPENA
              L’EMERGENZA SANITARIA LO CONSENTIRÀ

È online il bando di concorso per la 17a edizione del “Premio
Bianca d’Aponte – Città di Aversa”, l’unico contest in Italia
riservato a cantautrici, un evento diventato ormai uno dei più
importanti appuntamenti in Italia per la canzone di qualità.

Il lancio del nuovo bando avviene quando purtroppo, per le
normative legate all’emergenza sanitaria, non è ancora
avvenuta la finale della 16a, edizione, che era prevista per lo
scorso ottobre e che verrà riprogrammata non appena le
condizioni lo consentiranno, auspicabilmente entro l’estate. A
concorrere, come già annunciato, saranno BamBi da Napoli,
Simona Boo da Termoli (Campobasso), Ebbanesis da Napoli,
Lamante da Piovene Rocchette (Vicenza), La Zero da Piano di
Sorrento (Napoli), Lucrezia da Bologna, Miglio da Brescia,
Elena Romano da Firenze, Sara Romano da Monreale (Palermo),
Veronica da Aversa (Caserta), Chiara White da Firenze.

Intanto il nuovo bando di concorso è disponibile, insieme alla
scheda di iscrizione, su www.premiobiancadaponte.it . La
partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza è
fissata al 30 aprile.

Le finali sono previste al teatro Cimarosa di Aversa il 22 e
23 ottobre 2021, anche se si tratta di date da confermare in
base all’andamento della pandemia e alle misure conseguenti.

Il Premio Bianca d’Aponte si avvale della direzione artistica
di Ferruccio Spinetti, mentre ogni anno una artista di grande

popolarità assume il ruolo di madrina. Per la 16a edizione era
stata scelta Arisa, che era stata preceduta da: Rachele
Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco,
Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea
Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo,
Tosca, Paola Turci, Fausta Vetere.

Le finaliste del Premio 2021 saranno come sempre selezionate
da un nutrito e prestigioso Comitato di garanzia, composto da
cantanti, autori e compositori nonché da operatori del settore
e giornalisti e critici musicali. Alla vincitrice del premio
assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000, a
quella del Premio della critica “Fausto Mesolella” una di €
800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore
interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi
previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della
giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

CHAMBER   MUSIC    TRIESTE,
“CONTRAPPUNTI   a  PAROLE”:
GIOVEDI’   28  GENNAIO   IN
STREAMING
Seconda tappa per “Contrappunti a parole”, gli eventi digitali
programmati da Chamber Music Trieste, in attesa dell’avvio
della Stagione Cameristica 2021. «E il secondo “contrappunto
sarà decisamente speciale – spiega il Direttore artistico
Fedra Florit – perché ci porterà nel cuore della musica di
Johann Sebastian Bach, le Suites per violoncello: una
scrittura che si anima e si accende spaziando da una pagina
all’altra. Un linguaggio che, fra note e parole, impariamo a
conoscere e gustare per la sua varietà di accenti e movimenti,
un vero antidoto contro la noia!». Appuntamento giovedì 28
gennaio, alle 18.30, su piattaforma zoom, per il dialogo che
vedrà protagonisti Massimo Polidori, primo violoncello della
Scala, e il musicologo Giorgio Pugliaro, a lungo Direttore
Artistico dell’Unione Musicale onlus di Torino. Conduce
l’intervista Fedra Florit, direttore artistico di Chamber
Music Trieste. Tutti potranno partecipare collegandosi al
link: https://zoom.us/j/97449457747?pwd=TDhpbzFIVkFjcWR6QnZrRT
JpWkNPdz09

“Contrappunti a parole” offrirà l’occasione per anticipare i
temi del “Dialogo fra musica e parole” con Polidori e Pugliaro
che era atteso lunedì primo febbraio, sul palcoscenico del
Teatro Miela di Trieste, per la Stagione Cameristica 2021
Chamber Music, ed è stato riprogrammato per lunedì 7 giugno.
Molti saranno i temi in campo, a cominciare dallo spettacolo
dal vivo in rapporto al contesto generale pandemico: la voce e
il commento dei protagonisti come viatico e auspicio per la
ripresa “on stage” nei teatri italiani. Massimo Polidori è
Primo Violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala dal
2000, quando veniva scelto da Riccardo Muti. Da sempre
impegnato nell’approfondimento del repertorio da camera, è il
fondatore del Trio Johannes e ha inciso per Decca, Berlin
Classic e Philips. Giorgio Pugliaro è ideatore di “Opera”,
Annuario EdT dell’opera lirica in Italia e autore di numerose
voci per il Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e
dei Musicisti (UTET). Come Direttore Artistico dell’Unione
Musicale onlus di Torino ha progettato oltre un migliaio di
manifestazioni musicali nelle stagioni concertistiche degli
ultimi decenni.

Contrappunti è anche il tema 2021 della Stagione Musicale di
Chamber Music Trieste: l’evento inaugurale è auspicabilmente
previsto lunedì primo marzo, al Teatro Miela di Trieste:
“Carta bianca al Duo Sinossi” vedrà protagonisti il pianista
Lorenzo Cossi e la violoncellista Marianna Sinagra, insieme al
clarinettista Massimiliano Miani e al mezzosoprano Karina
Oganjan, su pagine musicali di Giacomo Meyerbeer (Hirtenlied
per voce, clarinetto e pianoforte), Ludwig van Beethoven (Trio
per clarinetto, violoncello e pianoforte in si bemolle
maggiore op.11), Johannes Brahms (Trio per clarinetto,
violoncello e pianoforte in la minore op.114) e Gustav Mahler
(dalla Sinfonia n.4 in sol maggiore).
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