Il nuovo album di Giovanni Russo ALIVE - ilSottosopra
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Il nuovo album di Giovanni Russo ALIVE Accompagnato dall’evocativo videoclip di “Acqua Tersa”, esce per Digressione Music, “Alive“, il nuovo album firmato da Giovanni Russo, musicista dal lungo ed articolato percorso musicale nel corso del quale ha pubblicato diversi album come solista (“Don pepp’ u pacce”, “Prima matina”) e composto musiche per documentari e pubblicità. Nel titolo sono racchiuse le ispirazioni di questo nuovo disco con il quale l’artista pugliese fa ritorno a casa, alle sue origini e alla sua giovinezza, come scrive nelle note di copertina: “L’ulivo è il simbolo della mia terra natìa, delle mie origini, della mia giovinezza. È il simbolo dei miei ricordi. L’ulivo simboleggia il ritorno a casa, e il suo profumo è simile ad un abbraccio che mi stringe ogni volta che torno in Puglia. Il dialetto è la lingua che respiro e che parlo ogni giorno, e sebbene io abbia passato la maggior parte della mia vita altrove, posso dire con certezza di non averlo mai dimenticato. In questo disco completo un discorso iniziato tanti anni fa, arricchito di tanti anni di esperienza musicale”. Composto da tredici brani in cui vengono evocati i suoni, i sapori, i colori e gli odori della Puglia, il disco rappresenta un ideale ponte tra presente, passato e futuro. Dal punto di vista musicale, questo lavoro vede Giovanni Russo alle prese con un suono dal tratto tipicamente world nel quale convergono tra incroci ed attraversamenti sonori, elementi di jazz, funky e pop. Fondamentali nella costruzione di un così vario coté sonoro è il folto gruppo di strumentisti che si alternano al fianco di Giovanni Russo nei vari brani: Livio Gianola (chitarra 8 corde), Teo Ciavarella e Umberto Sangiovanni (piano), Michele Carrabba (clarinetto basso), Flaviano Braga (fisarmonica e
bandoneon), Sergio Picucci (basso elettrico), Michele Telera (contrabasso), Stefano Pesante (flauto e sax soprano), Mauro del Grosso (arciliuto), Cesare Rizzi, Eugenio Ambrosino e Corrado Niglio (chitarre elettriche), Alfredo Ricciardi e Gennaro Calabrese (percussioni), Antonio Cicoria (batteria) e le voci di Luana Croella, Annamaria Mirasole e Piernicola Dalla Zeta. Sin dalle prime battute di “Dhauno”, brano che apre il disco con i suoi echi mediorientali, incontriamo storie di gente comune, frammenti di ricordi, storie e riflessioni sociali, il tutto impreziosito da un uso raffinatamente lirico del dialetto pugliese. Così, “Giostrantica” rimanda alle feste di paese ed all’infanzia felice, “Storie” propone una serie di personaggi e storie legati alla vita di un piccolo centro e “File” ci regala una perla del repertorio di Silvano Spadaccino. Si prosegue con il tema dell’emigrazione in “Acqua tersa” e l’acquerello sonoro di un paesaggio pugliese della title-track che ci accompagnano all’inno alla natura “Parla cu sole”. Non è tutto, perché a seguire arriva il canto dedicato alla natura “Prima matina” e la bella rilettura di “Sempre poveri” di Matteo Salvatore. “Arrivurè”, “Nind cagne” e la splendida ninna nanna “Aria” concludono un disco di rara bellezza che rende omaggio alla Puglia e alla sua gente, conservando intatta la fiaccola della tradizione. Insomma, “Alive” conferma l’impegno profuso, in questi anni, dall’etichetta molfettese nella valorizzazione e nella diffusione della musica popolare pugliese, attraverso pubblicazioni di grande spessore culturale.
“Da Fellini a Tarantino – Le colonne sonore italiane di successo nel mondo” Domenica 21 luglio in Piazza Cesare Battisti a Foggia continua l’estate di “Non soli, ma ben accompagnati”Davanti al Teatro Giordano in scena lo spettacolo di immagini, parole e musica. “Da Fellini a Tarantino – Le colonne sonore italiane di successo nel mondo” di e con Vince Tempera Continuano gli imperdibili eventi della rassegna “Non soli, ma ben accompagnati – Festival D’Arte Apuliae 2019”. Domenica 21 luglio alle ore 21:00 davanti al teatro U. Giordano è la volta dello spettacolo “Da Fellini a Tarantino – Le colonne sonore italiane di successo nel mondo”, che vede la presenza a Foggia di Vince Tempera, il musicista dei record con le sue 43 partecipazioni al Festival di Sanremo come direttore d’orchestra, 20 edizioni del Festivalbar, 6 edizioni dell’Eurofestival, le 650.000 copie vendute del singolo del cartone animato “Ufo Robot” di cui è autore, i 5 milioni di dischi venduti con le sigle del seguitissimo telefilm “Mork & Mindy” (“Nano – Nano”), “Remi”, “Anna dai capelli rossi”, “Hello! Spank” e moltissimi altri. Lo spettacolo è un viaggio nel mondo della grande musica da film scritta da compositori italiani; d’altro canto, dopo gli americani, gli italiani sono i compositori che nel mondo hanno ricevuto più Oscar nella musica. Proiezioni di film-cult che hanno fatto la storia del cinema, come La dolce vita, La strada, Il padrino, C’era una volta il
west, Metti una sera a cena, Profondo rosso, curiosità e aneddoti sul mondo cinematografico raccontati da Vince Tempera, musiche di compositori grandissimi come Rota, Morricone, Piccioni, Ortolani, Bacalov interpretate dallo stesso Tempera al pianoforte e dal quartetto d’archi dell’Ensemble “U. Giordano” composto da Marcello De Francesco e Pantaleo Gadaleta (violini), Dino De Palma (viola) e Luciano Tarantino (violoncello). Immagini, parole e musica; ecco i tre ingredienti di uno spettacolo che vede come protagonista assoluto Vince – nome d’arte da Vincenzo –, in veste sia di narratore e pianista che di compositore, considerato che si ascolteranno alcuni dei suoi temi più noti, come “Sette note in nero”, poi utilizzato anche da Quentin Tarantino nel film Kill Bill. La storia di questo artista è nota a tutti. Chi non ricorda la frase di tanti grandi presentatori del Festival di Sanremo “Dirige l’orchestra il Maestro Vince Tempera“? Sì, perché lui, dopo il diploma in pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, inizia a suonare nelle orchestre di Gorni Kramer, Franck Pourcel, per poi debuttare al festival di Sanremo con la canzone “Zingara” cantata da Iva Zanicchi. Collabora con numerosi artisti di rilievo nazionale quali Lucio Dalla, Loredana Bertè, Iva Zanicchi, i Nomadi, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, e internazionale come Arthur Conley, Wilson Pickett, Natalie Cole, Dee Dee Bridgewater e molti altri. Negli anni ’70 e ’80 scrive e produce numerose sigle di cartoni animati (tra le altre, “Capitan Harlock”, “Remi”, “Anna dai capelli rossi”, “Goldrake”, “L’ape Maia”, “Daitan 3”, “Hello! Spank”, “Ufo Robot”) e realizza oltre 80 colonne sonore tra cui “Fantozzi”, “Febbre da cavallo”, “Sette note in nero”. Negli ultimi anni lavora quasi in esclusiva per la RAI, componendo le musiche di diverse fiction di successo. Intensa anche la sua attività di talent scout: tra le sue scoperte
Fabio Concato, Zucchero, Biagio Antonacci, Fiorello, Gianluca Grignani, Negramaro, Andrea Guerra. Spicca la presenza sul palco, accanto a Vince Tempera, di Dino De Palma, direttore artistico della rassegna e solista internazionale, che si mostra particolarmente soddisfatto di questo concerto. «La rassegna Non soli, ma ben accompagnati – dichiara – è un fiore all’occhiello della programmazione estiva della città di Foggia, essendo parte del progetto regionale triennale D.A.M.A. (Daunia, Arte, Musica, Anima), rete territoriale con capofila il Comune di Foggia e il Teatro “U. Giordano”. Un grande progetto artistico nato in Capitanata e ideato dalle più rappresentative realtà culturali del territorio con la finalità di allargare la proposta culturale cittadina in un’ottica di sempre maggiore apertura e qualità dell’offerta artistica». Il concerto inizia alle ore 21.00. La cittadinanza è invitata a partecipare. L’ingresso è libero. Il nuovo singolo dei Maneskin fa impazzire i fan L’altra dimensione è il nuovo singolo del gruppo musicale dei Maneskin, pubblicato l’11 aprile 2019 come quarto estratto dell’album “Il Ballo della Vita”. Il brano, con
oltre 50 milioni di stream su Spotify, è accompagnato dal videoclip che ad oggi conta più di 70 milioni di visualizzazioni su YouTube. L’altra dimensione è un pezzo molto importante perché nel ritornello è citato il nome dell’album. Il videoclip rappresenta la Spagna andalusa, con la presenza di violini acuti, tipici della zona. Damiano, frontman del gruppo, dice: “Il testo credo sia uno dei più profondi del disco.” Domenica al Chiostro Santa Chiara di Foggia l’ensemble di percussioni Continuano gli eventi dell’estate foggiana di “Non soli, ma ben accompagnati” – edizione 2019 Domenica 14 luglio alle ore 21.00 al Chiostro Santa Chiara di Foggia l’ensemble di percussioni guidato da Filippo Lattanzi propone “Suoni dai mondi” Special guest: Giovanni Astorino, violoncello
Dopo il grande successo del concerto di apertura della rassegna “Non soli, ma ben accompagnati”, che ha ospitato i New Trolls e l’Orchestra della Magna Grecia, continuano gli appuntamenti musicali domenicali dell’estate foggiana. Domenica prossima 14 luglio alle ore 21.00 nell’incantevole cornice del Chiostro Santa Chiara è la volta di “Suoni dal mondo”, il concerto che vedrà in scena il virtuosistico gruppo di percussioni guidato da Filippo Lattanzi, talento tra i più interessanti e completi della sua generazione, apprezzatissimo dalla critica e dal pubblico per la sua capacità di comprendere nel suo repertorio brani di culture molto diverse tra loro. Spettacolare l’impatto visivo e acustico del concerto, che riunisce tradizioni e musiche del vasto repertorio del mondo degli strumenti a percussione e che propone melodie provenienti da varie culture. Sul palco, insieme a Filippo Lattanzi, i musicisti Francesco D’Aniello, Andrea Saracino, eccellenza foggiana, la nota percussionista macedone Mojca Sedeu, la statunitense Sara Simonovska e allievi del Liceo Musicale “Carolina Poerio” di Foggia. Un viaggio musicale che ci condurrà dai brani di tradizione popolare macedone a note melodie italiane e, perché no, anche a quelle della nostra terra garganica. Si ascolteranno brani per set up, come Rebounds B di Iannis Xenakis, e non mancherà la musica del compositore per eccellenza, J.S. Bach, del quale verrà proposto un corale a
quattro voci in una versione originalissima per marimba. Ospite della serata, insieme al gruppo di percussionisti, il violoncellista Giovanni Astorino per un incontro-scontro molto suggestivo con il mondo delle percussioni. Un programma per tutti i gusti musicali con un organico originalissimo e un sound unico. L’ingresso sarà consentito dalle ore 20.30 fino ad esaurimento dei posti. La rassegna “Non soli, ma ben accompagnati” è parte del progetto regionale triennale D.A.M.A. (Daunia, Arte, Musica, Anima), rete territoriale che ha come capofila il Comune di Foggia e il Teatro “U. Giordano” e come partner quattro associazioni della città. Un grande progetto artistico nato in Capitanata e ideato dalle più rappresentative realtà culturali del territorio con la finalità di allargare la proposta culturale cittadina in un’ottica di sempre maggiore apertura e qualità dell’offerta artistica. La cittadinanza è invitata a partecipare. L’ingresso è libero.
Apre con il rock la rassegna a Foggia. Grandi artisti come i Neri per Caso, Andrea Rivera, i Radiodervish, Vince Tempera, Filippo Lattanzi e tanti altri. Domenica 7 luglio alle 21 il primo grande evento dell’estate foggiana di “Non soli, ma ben accompagnati” – edizione 2019. In Piazza Cesare Battisti i New Trolls e l’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia in”Concerto grosso per i New Trolls. Omaggio a Luis Bacalov” Apre con il rock sinfonico dello storico gruppo di Vittorio De Scalzi la rassegna che ogni domenica di luglio e agosto porta a Foggia grandi artisti come i Neri per Caso, Andrea Rivera, i Radiodervish, Vince Tempera, Filippo Lattanzi e tanti altri. Torna “Non soli, ma ben accompagnati”, la rassegna del Festival d’arte Apuliae che da qualche anno arricchisce la proposta culturale estiva della città di Foggia, portando spettacoli e concerti nella suggestiva Piazza Cesare Battisti e nel prezioso Chiostro Santa Chiara.
Otto gli appuntamenti domenicali, dal 7 luglio al 25 agosto, con una programmazione che spazia dalla musica pop al rock, dalla classica al jazz, dall’etnica alle colonne sonore, dall’intrattenimento al teatro. Si inizia domenica 7 luglio in Piazza Cesare Battisti (davanti al Teatro Giordano) con i New Trolls e l’Orchestra della Magna Grecia in “Concerto grosso per i New Trolls – Omaggio a Luis Bacalov”. Al centro della scena, insieme alla grande orchestra sinfonica tarantina diretta da Maurizio Lomartire, Vittorio De Scalzi, cantante, polistrumentista, compositore e fondatore di uno dei gruppi più amati in Italia. Nella loro lunga carriera i New Trolls hanno sperimentato e attraversato diversi generi: beat, psichedelia, progressive, hard rock e pop melodico. Concerto grosso per i New Trolls (1971) è considerato un capolavoro, oltre che un disco di grande successo, con oltre 800.000 copie vendute. Il lato A dell’album era un’opera originale con musica scritta dal compositore Luis Enriquez Bacalov e arrangiamenti orchestrali e testi di Sergio Bardotti. Nella seconda facciata dell’album i New Trolls proponevano l’incisione di una improvvisazione musicale. Domenica gusteremo ancora una volta, in una versione originalissima, lo straordinario “rock sinfonico” dei New Trolls e la perfetta fusione della musica barocca del ‘700 con il rock progressive italiano.
A seguire, ogni domenica di luglio e agosto, gli spettacoli porteranno in scena i grandi nomi del panorama artistico nazionale: il 14 luglio sarà la volta del virtuosistico gruppo di percussioni guidato da Filippo Lattanzi, il 21 luglio toccherà a Vince Tempera con lo spettacolo “Da Fellini a Tarantino, le colonne sonore italiane di successo nel mondo”, quindi il 28 luglio con l’esilarante Andrea Rivera in “Che razza di spettacolo!”, il 4 agosto i Neri per Caso in concerto, l’11 agosto i Radiodervish e l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento, il 18 agosto sarà la volta di “Stasera Cinema!” e il 25 agosto si chiude con il Brass ensemble del conservatorio “U. Giordano” diretto da Antonio Falcone. Gli eventi del 7 luglio (New Trolls) e del 4 agosto (Neri per caso) si svolgeranno in Piazza Cesare Battisti (inizio ore 21.00), gli altri nel Chiostro Santa Chiara (ingresso ore 20.30 – inizio ore 21.00). L’ingresso a tutti gli eventi è libero fino ad esaurimento dei posti. La rassegna è parte del progetto regionale triennale D.A.M.A. (Daunia, Arte, Musica, Anima), rete territoriale che ha come capofila il Comune di Foggia e il Teatro “U. Giordano” e come partner quattro associazioni della città. Un grande progetto artistico nato in Capitanata e ideato dalle più rappresentative realtà culturali del territorio con la finalità di allargare la proposta culturale cittadina in un’ottica di sempre maggiore apertura e qualità dell’offerta artistica. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Alla Città del Cinema la finale regionale di Sanremo Rock & Trend 2019 Il 32° Sanremo Rock & Trend Festival, il più longevo e ambito contest nazionale per rock band emergenti, arriva in Puglia per la finale regionale del Live Tour 2019. Sabato 18 maggio alle 19 sul palco de La Città del Cinema di Foggia arriveranno le band pronte a sfidarsi a “colpi” di riff incendiari. In palio c’è l’accesso alle fasi finali dell’edizione numero 32 del Sanremo Rock & Trend Festival dal 4 al 6 giugno al Teatro Ariston di Sanremo, ultimo “scoglio” prima della finalissima del 7 giugno. GLI ARTISTI. Tredici gli artisti in gara, tutti rigorosamente live: Nova Fluo da Bari, Sonic Crush da Manfredonia, Walter Celi da Bari, No Bra Club da Bari, Anaconda Rock Band da Conversano, Loy da Mesagne (BR), Valerya & Band da Lecce, Walkman da Santeramo in Colle (BA), Vito Solfrizzo da Conversano, mArte da Foggia, Midihands da Bari, Anteros da Altamura (BA) e “0” dalla vicina Basilicata (provincia di Potenza). VALERIO ZELLI DEGLI ORO. La giuria che valuterà tutte le esibizioni sarà presieduta da Valerio Zelli, produttore e autore, voce della band O.R.O., e sarà composta da professionisti del settore musicale fra cui il produttore discografico e procuratore artistico Andrea Lybra; il batterista e talent scoutMax Mattiolo; il neuropsichiatra- psicoterapeuta esperto delle dinamiche musica/mente Antonello Dell’Era in rappresentanza di Radio Irene; l’autore, musicista, compositore ed esperto di concorsi e festival Fabio Silvis e l’attrice e doppiatrice, esperta di comunicazione inconsapevole e presenza scenica Roberta Paolini. I PARTNER. Sono partner istituzionali del 32° Sanremo Rock& Trend Festival: Assomusica (Associazione italiana degli organizzatori e dei produttori di spettacoli di musica dal
vivo), F.I.P.I. Italia (Federazione Internazionale Proprietà Intellettuale) e NUOVOIMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico per la tutela dei diritti degli Artisti Interpreti Esecutori). LA FINALE. La serata, ad ingresso libero, è organizzata da Radio Irene e verrà ripresa e trasmessa su YouTube Official channel Sanremo Rock e sul canale On Music del circuito Vision Tv. Info su www.sanremorock.it “HYPNOS”. Il nuovo album dell’artista di handpan Maurizio Ran “HYPNOS” è un viaggio alla ricerca dell’equilibrio interiore. Hypnos è un album di 15 brani presentato in anteprima il 7 maggio al Palazzetto dell’Arte di Foggia, con la sinergia di artisti e musicisti che hanno condiviso il percorso ideato da Maurizio Rana. Dopo un anno di pausa, l’etichetta RadioSpia records pubblica un nuovo album, di circa 73 minuti, che vuole essere un viaggio ideale alla ricerca dell’equilibrio fra mente, anima e spazio circostante. “Grazie al talento di Maurizio, abbiamo potuto realizzare un percorso musicale di grande energia e lontano dal caos. Un lavoro di quasi due anni che documenta la fine di una ricerca sonora e l’inizio di una nuova fase artistica“, ha dichiarato Marco Maffei, responsabile dell’etichetta RadioSpia. Il titolo del disco deriva da una frase del celebre regista giapponese Akira Kurosawa “L’uomo è un genio quando sogna“, parallelismo ideale con il Dio greco Hypnos (figlio della Notte e gemello di Tanatos), che aveva il potere di agire sui sogni di uomini e Dei.
Durante la presentazione, moderata dalla cantante Giovanna Russo e dalla giornalista Mariangela Mariani, i presenti hanno potuto ascoltare gli interventi di Maurizio Rana (handpan), di Donatella Damato (insegnante di Yoga), di OrEx Dance Tribe (compagnia di danzatrici presente in uno dei video e in copertina). A sorpresa, è stata eseguita anche una performance musicale immersiva con i musicisti Torindo Colangione (basso fretless), Mickael Brest(handpan e percussioni) e Giovanna Russo (campane tibetane e altri suoni), che insieme a Maurizio Rana hanno regalato ai presenti un live davvero avvolgente. La presentazione ha anche svelato in anteprima il videoclip del brano “Asa Crime“, filmato a New York, Parigi e Foggia da Sara Sabatino e Marco Elia Morea. L’album Hypnos verrà distribuito in tutto il mondo dal 9 maggio. Un breve nota sull’handpan: Considerato lo strumento del terzo millennio, esso è una percussione armonica fatta di leghe metalliche nata nel 1999, con enormi potenzialità ritmiche e melodiche e riconoscibile per la sua forma che ricorda un disco volante. Sul palco dell’Auditorium Santa Chiara con il flautista DAN LAURIN, la
clavicembalista ANNA PARADISO e il TRIO X OF SWEDEN. Otto appuntamenti di musica, teatro, conversazioni, approfondimenti culturali. Venerdì 26 aprile ultimo appuntamento della rassegna Musica felix con il grande concerto “HERE AND NOW!”, che unisce musica barocca a jazz. Si chiude la rassegna Musica felix 2019 con uno spettacolo internazionale che spazia da arrangiamenti in chiave jazz a brani originali, da capolavori del folk svedese al barocco. Un programma, quello dello spettacolo “Here and now!”, nel quale trionfa sempre l’improvvisazione e la gioia contagiosa di creare musica insieme qui ed ora. Protagonisti sul palco dell’Auditorium Santa Chiara di Foggia il 26 aprile 2019 alle ore 20.00 Dan Laurin, definito dalla critica americana il “Charlie Parker del flauto dolce” e conosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi virtuosi del suo strumento, insieme a musicisti internazionali della scena barocca e jazz: la clavicembalista Anna Paradiso e il Trio X of Sweden, composto da Lennart Simonsson (pianoforte), Per V. Johansson (basso) e Joakim Ekberg (batteria). Dan Laurin è considerato dalla critica mondiale uno dei più interessanti interpreti del flauto dolce. I suoi sforzi per riscoprire le possibilità sonore del flauto lo hanno portato alla costruzione di una solida struttura tecnica e uno stile di gioco che lo ha portato a vincere numerosi premi tra cui un Grammy e il Premio del Performer dalla Royal Swedish Academy of Music. Oltre a lavorare con la musica antica, Dan Laurin ha anche presentato in anteprima numerose opere di compositori svedesi; è anche professore di flauto dolce presso il Trinity College e il Royal College of Music di Stoccolma.
La clavicembalista Anna Paradiso, oltre al suo impegno come solista, è molto attiva come musicista da camera, con una varietà di gruppi, sia barocchi che moderni. Nel 2008 Anna ha iniziato a suonare con suo marito, Dan Laurin, tenendo concerti negli Stati Uniti, in Giappone, Taiwan, Svezia, Italia, Regno Unito, Germania, Finlandia, Slovenia, Francia. Il duo clavicembalo-flauto è impegnato in una vasta gamma di stili, dal primo barocco all’alto-barocco, dalla musica britannica alla musica contemporanea. Il Trio X of Sweden è uno dei principali gruppi di improvvisazione della Svezia. Tratto distintivo del trio è una musica esplorativa e transnazionale ispirata a molti generi. Il gruppo ha iniziato a collaborare nel 2002 e da allora ha registrato diversi dischi, collaborando con molti artisti ed organizzando numerose tournée. Il Trio X è un ensemble versatile tanto che ha realizzato anche una serie di apprezzate produzioni rivolte a bambini e giovani. A Musica felix i cinque artisti propongono un programma estremamente eterogeneo, messo a punto in collaborazione con la direzione artistica di Gianna Fratta e Dino e Palma, artisti che riescono sempre a stupire il pubblico con proposte seducenti e molto innovative. Da Bach ai nostri giorni, nulla mancherà nel programma del 26 aprile, che sarà connotato da un sound nuovo e inaspettato, contaminato e fortemente imprevedibile, grazie all’accattivante abbinamento di strumenti barocchi a trio jazz. La stagione Musica felix, ideata e organizzata dalla Fondazione Apulia felix, gode del sostegno della Regione Puglia e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia. Ingresso con abbonamento o con biglietto in vendita nell’Auditorium Santa Chiara dalle ore 19.00 di venerdì 26 aprile al costo di 10 euro. Il biglietto può essere anche prenotato chiamando il numero 3929892331.
Ingresso ore 19.30 – inizio ore 20.00. Per ulteriori info: tel. 3929892331 – sito www.apuliafelix.org Un viaggio alla nostra riscoperta: Figli di nessuno “Questo è un album benedetto perché è stato scritto e prodotto in un momento in cui non avevo più energie e forza. Avevo fatto due Festival di seguito, l’Eurovision (2018, ndr), il tour, il live all’Olimpico e una serie di impegni che mi avevano debilitato fisicamente. Ogni volta che mi avvicinavo alla fine della stagione e pensavo a un album nuovo, mi dicevo che non ce l’avrei mai fatta. Succedeva però che appena mi avvicinavo alla chitarra o al piano avveniva qualcosa di magico. Le undici canzoni sono state scritte tutte di seguito, una dopo l’altra. Ogni volta che riposavo un poco, arrivavano le idee ed era tutto molto semplice, non mi era mai capitato”. Così si racconta Fabrizio Moro davanti alle telecamere. Il suo ultimo lavoro discografico, Figli di nessuno, disponibile dal 12 aprile in tutti gli store fisici e digitali, è il decimo album del cantautore romano. Un viaggio introspettivo attraverso il passato e il presente dell’artista che si racconta senza filtri e maschere di alcun tipo. Le sue paure, insicurezze, fragilità si mutano nei suoi punti di forza verso la “pace” tanto cercata. Quest’album si può definire la vera e propria attesa di tutti i fan ma, in fondo, anche dello stesso Fabrizio Moro che, due
anni dopo Pace, lascia penetrare la sua aggressività filtrandola con la poesia. Il viaggio inizia con il brano che dà il titolo all’album: Figli di nessuno. È il grido di chi, ricolmo di rabbia repressa, è fiero dei traguardi raggiunti con le sole proprie forze, contro tutti quelli che non ci avevano mai creduto. “Noi siamo in mezzo Fra la purezza e l’inquietudine di un santo Noi siamo corpi nell’amianto Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi E tu non sei opportuno Noi siamo figli di nessuno” La melodia di un pianoforte attutisce l’impatto della voce dirompente e schietta, contro coloro che tentano in tutti i modi di mandare in frantumi i sogni altrui. Il ritmo dirompente, come di chi scaraventa i propri punti contro il vento, si attenua con Filo d’erba, che il cantautore dedica al proprio figlio. Il senso paterno prende il sopravvento ed è proprio al figlio che Fabrizio Moro augura di poter avere la forza di combattere sempre, nonostante la sua tenera età faccia sembrare il mondo così grande. “Crescere non è facile però Tante cose ancora non le so Ma non devi avere mai paura” Il ritmo rock di Fabrizio Moro ritorna a farsi sentire in Quasi. Una chitarra accompagna una cassa che viaggia al doppio della velocità: il tutto esplode in un sound davvero stupefacente. “Quasi è l’unità di misura Per capire la distanza fra le bolle di speranza E il prezzo della resistenza per sopprimere La parte debole fragile” Tutti ci siamo ritrovati quasi ad un passo dal riuscire nel
nostro intento per poi veder andare tutto in frantumi, crollare nelle nostre stesse mani. Fabrizio Moro racconta qualcosa che solo il coraggio ci permette di vedere. Ho bisogno di credere intermezza l’album. “Ho fede in te e ho fede nell’amore Per descrivere la fede poi non servono parole La fede è un conduttore Fra un dubbio e questo immenso Quando il resto perde il senso” La fede diventa essenziale nel momento in cui bisogna rimboccarsi le maniche ed affrontare la vita. Che sia la fede in un Dio, o in una qualsiasi altra entità, diventa l’unico motivo di conforto. Arresto cardiaco risulta essere il giusto compromesso tra il funk e il rock. L’ascoltatore non può non essere travolto nello stato di ansia tipico di ogni attacco di panico. Tieni il tempo e respira! Questo risulta essere l’atteggiamento in cui l’ascoltatore viene travolto. “Respiro piano Qualcuno chiede è ancora vivo è ancora vivo I battiti sono lontani Respiro ancora” Anche questo testo non manca di messaggi importanti: “Che strano La vita è un vestito perfetto Che spesso però non sappiamo indossare Ma calza a pennello se impari Che a un tratto puoi smettere di respirare” Il sound elettronico sarà la vera sorpresa dei live. Il ritmo torna dolce con Come te, una carezza sulla guancia. “L’amore è frutto della costanza Perché è una meta senza distanza
E’ una carezza ispirata dall’alba Mentre nel freddo il tuo sangue si scalda” Il vero amore si vede nei piccoli gesti quotidiani. Il ritmo ritorna incalzante con Non mi sta bene niente. Spesso la vita ci fa sentire inadeguati e questo Fabrizio Moro lo esprime bene. “Non mi stava bene niente Non mi sta bene niente Non mi sta per niente bene Non mi sta più niente bene Non mi sta mai niente bene” L’assolo di chitarra e il simpatico gioco di parole nell’inciso si inchiodano come un tatuaggio nella mente sin dal primo ascolto. Impossible dire il contrario. In Me’ nnamoravo de te ritorna il Fabrizio politico, quello stesso uomo che si affaccia alla finestra ed osserva la sua Italia “desta fra soldi e assassini A fare cattiva, ladra e fallita Ma è solo stuprata, confusa e impaurita”. Sì passa tra gli anni ‘70, dal compromesso di Berlinguer e dalla morte di Pasolini, per gli anni ‘80 di Sandro Pertini, fino agli anni ‘90, macchiati dagli attentati di Cosa Nostra a Falcone e Borsellino, dallo scandalo Tangentopoli per giungere, infine, alla caduta del Muro di Berlino. Il finale dal brano lascia sospesi: una registrazione di uno spaccato di Radio Aut, la radio libera fondata da Peppino Impastato nel 1977, fa da cerniera conclusiva. Uno specchio occupa la scena. È giunto il momento della resa dei conti per Fabrizio Moro: una profonda autoanalisi è ricoperta dal brano Per me. “E la vita che va Un minuto un’età Per me”
Tutti i forse, le fosse, le forze sono davvero serviti all’artista per non far mai cadere le piume dalle ali dei propri sogni che gli permettono oggi di poter giungere più rinnovato che mai. Il letterario suono del sax, completa l’opera. Ci troviamo alla penultima traccia dell’album, #A. I momenti di spensierata felicità meritano un loro inno, ed eccolo qui. Fabrizio Moro ricalca un testo ricolmo di positività, alla faccia di chi l’ha disprezzato. “Amore mi fa impazzire questa gioia Amore mi fa impazzire questa voglia Di credere che tutto vada Per il verso giusto” Il # – diesis della musica greca -, l’intervallo di un tono, e la prima lettera dell’alfabeto, A, sottolineano il marcato accento di spensieratezza. L’album si chiude con Quando ti stringo forte, un ringraziamento al grande amore del cantautore che raccoglie i pezzi della sua vita, contro le paure che si infrangono ad un passo dal dolore. “Ma tu sei sempre qui A salvarmi da me stesso E mi sembra che la vita sia bellissima Quanto ti stringo forte” Un intimo e personale senso di sincera gratitudine. Di sicuro Figli di nessuno è un album tutto da ascoltare e da scoprire. Intanto non ci resta che aspettare i primi live del tour nei Palazzetti.
“Zapoj World One Way”, ultimo live in rassegna Ciclo di concerti live, a ingresso libero, con sonorità italiane e straniere. Mephitis: Piccola Raccolta di Brani Mortali Venerdì 19 aprile, ore 22.30, in via Grecia 36. Il concerto di chiusura della kermesse. Tra worldmusic e jazz, in anteprima, il progetto-album ispirato alla Dea Mefite Sax, percussioni, basso, contrabbasso e chitarre: quattro musicisti e una “messa musicale” di gusto squisitamente pagano per raccontare, celebrare e suonare la Dea Mefite. Sembra un invito a una setta segreta, invece è un progetto sonoro straordinariamente vivo e innovativo: Mephitis – Piccola Raccolta di Brani Mortali. Ispirato alla leggenda che aleggia attorno alla Valle d’Ansanto, in Irpinia, sede della malefica Dea nonché “bocca dell’inferno” secondo il poeta Virgilio, il progetto accoglie brani originali a metà strada tra worldmusic e jazz, esito di un progetto discografico frutto di una campagna crowdfunding di successo: venerdì 19 aprile, alle ore 22.30, i Mephitis Ensemble suoneranno, in anteprima, le tracce del loro album allo Zapoj Risto-pub di via Grecia 36, a Foggia, tappa finale della rassegna Zapoj World One Way. Si chiude così un ciclo di concerti che ha unito sonorità e sapori birrari provenienti da varie parti del mondo, tutti ad ingresso libero: ben sette live da febbraio ad aprile che hanno fatto il pieno di pubblico e apprezzamenti, ritagliando nella periferia del capoluogo dauno un avamposto dedicato all’arte della musica dal vivo. “Abbiamo immaginato di raccontare il mito e la leggenda
attraverso la musica e le parole, la formula, infatti, sarà quella di una vera e propria messa in onore della Dea – hanno raccontato i quattro musicisti in una recente intervista – i brani saranno le preghiere e la loro voce saranno loro, i musicisti, nelle vesti di adepti estranei da qualsiasi forma di giudizio”. I membri della band, ciascuno proveniente da varie esperienze sonore, sono: Andrea Marchesino alle chitarre: Matteo Marseglia al sax tenore; Giovanni Scamardella al basso/contrabbasso; Davide Roberto alle percussioni. Quattro artisti provenienti da quattro parti d’Italia differenti, rispettivamente: Foggia, Anzio, Napoli e Andria. L’EP “Piccola Raccolta di Brani Mortali” è stato registrato di recente, presso il Combo Studios – produzioni audiovisive di Lucera, ed è in fase di pubblicazione. La band, ultimata la fase di lavorazione discografica, ha dato vita, di recente, ad alcune performance live: a Roma, e negli stessi studi di registrazione lucerini, esibendosi davanti ad un pubblico su invito. Quella allo Zapoj di Foggia è la prima, vera presentazione dei brani contenuti nell’album.
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