Settimana per l'unità dei cristiani 2020: report delle iniziative in tutta Italia - Focolari Italia
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Settimana per l’unità dei cristiani 2020: report delle iniziative in tutta Italia Da sempre le diverse confessioni cristiane hanno pregato per l’unità, ma separatamente. In particolare verso la fine del Settecento e nel corso dell’Ottocento si svilupparono diverse iniziative di preghiera con questa intenzione. Oggi, il dialogo tra i cristiani di Varie Chiese e Comunità Ecclesiali si va approfondendo sempre di più attraverso le settimane di preghiera e in molte comunità del nostro Paese si testimonia lo spirito di fraternità e di dialogo tra le varie Confessioni Cristiane. Fraternità che non è soltanto enunciata ma in molti casi è fonte di ispirazione per costruire le basi di una comunione concreta tra i cristiani. Di seguito, una panoramica di alcuni eventi promossi anche dalle comunità dei focolari che si sono susseguiti durante la settimana, che è andata dal 18 al 25 gennaio 2020, dal titolo “Ci trattarono con gentilezza”. PIEMONTE Torino – Il 18 gennaio 2020 si è aperta la SPUC con mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, padre Giorgio Vasilescu, parroco ortodosso romeno, pastora Maria Bonafede, c/o Tempio Valdese. Ogni giorno varie celebrazioni e conferenze non solo a Torino ma anche Collegno, Moncalieri, Pino Torinese, Carignano, Settimo Torinese, ecc. e varie altre chiese: Battista, Avventista, Ortodossa, Romena, Greca. LOMBARDIA
Milano – Con la Veglia ecumenica, celebrata nella cripta e nella chiesa del Santo Sepolcro, ha preso inizio la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani a Milano. Presenti i Ministri, i rappresentanti, i fedeli delle 19 Confessioni aderenti al Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano. Vespro Chiesa Russa Ortodossa S. Vito al Pasquirolo. Preghiera ecumenica in S. Ambrogio. Preghiera con la comunità Copta a chiusura della Settimana di preghiera. Lecco – Celebrazione ecumenica per decanato a Lecco molto partecipata e nuovissima. LIGURIA Chiavari – Molto interessante l’esposizione e spiegazione del Cantico dei Cantici che ci ha fatto assaporare alcuni aspetti del mondo ebraico, fatta da Martin Ibarra, pastore della Chiesa Battista e dalla docente di giudaismo Elena Lea Bartolini, con un bell’intervento recitato di alcune parti del Cantico da parte di Giovanna Devoto e con la partecipazione di un cantore e chitarrista dei neocatecumenali nel coro ecumenico per eseguire il Sh’ma Israel – Ascolta Israele-. Sempre più mi pare con questi momenti comuni di dialogo nascono rapporti e si conoscono le reciproche diversità. Presente il vescovo di Chiavari mons. Tanasini e padre Vitaly Tarassenko della comunità ucraina. La celebrazione partecipata e poi più numerosa degli scorsi anni. Una bella esperienza è quello del coro ecumenico a Chiavari nato da qualche anno che si arricchisce sempre di nuove presenze. Lavagna (Ge) – Il momento di preghiera ha coinvolto la Chiesa evangelica Battista e greca/ortodossa e la comunità ucraina. Savona – La celebrazione ecumenica per l’unità dei cristiani ha visto la partecipazione del vescovo Mons Marino, la Pastora Natoli, il sacerdote ortodosso Padre George Andronic e il sac.
Cattolico Giovanni Lupino, in un clima di grande stima e familiarità fra tutti. Sanremo – La Veglia ecumenica si è svolta nel Tempio Valdese, ospiti del Pastore Jonathan Terino. Erano inoltre presenti Elisabeth Kruse, pastora della Chiesa Evangelica Luterana, il Sacerdote Padre Claudiu Mihai della Chiesa Ortodossa, il Rev.do Mika K.T. Pajunen della Chiesa Anglicana, e il Vescovo cattolico Don Antonio Suetta. La colletta è stata devoluta all’acquisto di un gioco da sistemare nel parco della Chiesa Ortodossa, che vada ad affiancare l’ulivo in un angolo che si vuole dedicare alla realtà ecumenica della nostra città. Molto sentito il segno che si è voluto dare durante la celebrazione: erano stati predisposti otto grandi remi, lunghi circa 4 metri, e ad ogni preghiera dei fedeli i giovani delle diverse chiese hanno affisso una delle otto parole chiave di ogni intenzione. La celebrazione è stata molto partecipata, in un tempio affollato. Prossimo appuntamento la giornata per la donna che si svolgerà venerdì 6 marzo nella chiesa luterana, e che sarà preparata nel consueto spirito ecumenico. TRENTINO Trento – Alla presenza dei responsabili delle chiese presenti nel territorio trentino si è tenuto uno dei momenti di questa SPUC, che i vari responsabili hanno voluto fosse dedicato a Chiara Lubich, in occasione del primo centenario. Durante la serata, oltre al momento di preghiera, Chiara stessa, in video, ha parlato dell’ecumenismo dei Focolari, video particolarmente adatto, che ha creato un clima di raccoglimento e di profondo ascolto. Si è visto anche il video di Insieme per l’Europa (Monaco) in vista dell’appuntamento di maggio. VENETO
Venezia – A San Marco con il Patriarca e otto Presbiteri e Pastori di altrettante Chiese Cristiane del territorio, la Liturgia della Parola si è svolta con predicazione ortodossa copta e cattolica. C’è stata una buona partecipazione di fedeli, in un clima fraterno commovente. La liturgia è stata celebrata anche nella nuova Chiesa Rumeno-Ortodossa a Mestre. Vicenza – Veglia di preghiera ecumenica con il Vescovo, la Chiesa evangelica, la chiesa ortodossa Serba, Romena, Mosca e Moldavia. Padova – Nella bella cornice della Chiesa di Santa Sofia abbiamo partecipato alla veglia ecumenica preparata dalla Consulta delle Chiese cristiane. Il Vescovo Claudio riferendosi alla lettura di San Paolo ci ha illuminati sottolineando che tutti siamo nella stessa barca e che “l’attraversata” della vita, dobbiamo farla insieme. Nessuno ci può sottrarre dalle tempeste, ma guidati dal Signore abbiamo tanti rifugi e insieme possiamo incamminarci. Alla fine si respirava una bella comunione fra tutti, tra i celebranti e l’assemblea frutto di anni di rapporti. EMILIA ROMAGNA Bologna – Cinque momenti di incontro: Lettura degli Atti con la partecipazione del Movimento dei focolari, movimento francescano, Piccola Famiglia (don Dossetti), Chiesa Avventista, Chiesa della Riconciliazione. Veglia di preghiera nella Chiesa Metodista-Valdese. Veglia dei giovani nella Chiesa Avventista; Vespro cattolico con la costituzione ufficiale del Consiglio delle Chiese Cristiane di Bologna. Erano presenti otto Chiese e anche il Vescovo della Chiesa moldava del Patriarcato russo. Ferrara – Da vari anni si svolge la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la giornata del dialogo Cattolici ed Ebrei, ogni volta è occasione per rafforzare il cammino
intrapreso. TOSCANA Firenze – Centro studenti Giorgio La Pira – Centenario nascita di Chiara Lubich – Barbara Gori (Mov dei Focolari): Spiritualità dell’unità e dialogo ecumenico; Nunzio Picchiotti (Mov dei Focolari): Ecumenismo di popolo ecumenismo della vita. LAZIO Pomezia – Con Mons Semeraro, past. Luca Negro e Chiesa ortodossa. Preghiera col vescovo di Albano, il vescovo ausiliare rumeno ortodosso Atanasio di Bogdania e una numerosa comunità e il pastore Luca Maria Negro, presidente FCEI Federazione Chiese Evangeliche in Italia. Velletri – Con il vescovo Apicella ed il sacerdote rumeno ortodosso Vasile Radu. Molto partecipata dalla comunità ortodossa e dai giovani di alcune parrocchie. Poi la cena insieme. E così anche con alcuni membri della Chiesa valdese. Il vescovo ha sottolineato la bellezza dell’essere lì insieme le ‘tre anime della Chiesa’, occidente, Oriente e mondo della Riforma Valmontone – Con p. Josip Radu rumeno Ortodosso e sua comunità, la tradizione dei rapporti con la Chiesa ortodossa portata avanti dalla nostra comunità locale ormai è entrata nella tradizione della Chiesa locale e va avanti con l’iniziativa di varie parrocchie. Il 2 febbraio la “cena e festa dei popoli” con rumeni e musulmani. Latina – Con Mons. Crociata, valdesi e ortodossi. Anagni – Con Mons Loppa, Chiesa rumena ortodossa sac.
Florentin Mitilelu, valdesi col pastore Massimo Aquilante e Chiesa neo-apostolica con tre pastori. Gaeta – Con il vescovo mons. Vari, p. Vasile Carp rumeno Ortodosso, pastore Franci Mayer, valdo-metodista di Napoli e pastore Davide Malaguarnera, avventista di Gaeta. Colleferro – Per la prima volta la chiesa valdese col pastore Massimo Aquilante ha ospitato la preghiera, presente mons. Apicella. Il pastore ha lanciato una proposta della FCEI, in sostegno di aziende agricole della Locride. Roma – Celebrazione ecumenica diocesi di Roma nella Basilica di San Paolo fuori le mure e in varie Basiliche, Chiese e Centri culturali. MARCHE Pesaro – Nella Chiesa Evangelica di Canche a Pesaro si è accesa la fiamma dell’unità: oltre alle veglie coi fratelli ortodossi e luterani con cui continua il gemellaggio; si è accolto l’invito del Papa a interiorizzare il documento di Abu Dabi sulla Fraternità Umana, con i sacerdoti della nostra metropolia di Pesaro, Fano e Urbino. Ascoli Piceno – Domenica 26 gennaio 2020 presso il PAS (Polo, Accoglienza e Solidarietà) si è svolta una celebrazione ecumenica a conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che ha visto la partecipazione del Vescovo Sua Ecc. Mons. Giovanni D’Ercole, il Vescovo congolese Sua Ecc. Mons. Jean Pierre Katamba, il sacerdote rumeno ortodosso P. Claudio Costache e il pastore evangelico Cosimo Angelo Bleve. Ha guidato la celebrazione il sac. Vincenzo Tassi, incaricato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso. Durante la preghiera dei fedeli quattro modellini di remi sono stati introdotti in mezzo all’assemblea e riposti nella barca da membri di diverse comunità. Su
ciascun remo c’erano scritte otto parole corrispondenti alle intenzione di preghiera: riconciliazione, luce, speranza, forza, fiducia, ospitalità, conversione e generosità. ABRUZZO – MOLISE Teramo – Il 25 gennaio 2020 sera alla conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in Duomo si è condiviso fraternamente questo momento sacro con i fratelli ortodossi che hanno arricchito la preghiera comune con canti e le parole illuminate del parroco ortodosso padre Laurentiu. Campobasso – Ultima serata nella chiesa evangelica della riconciliazione. Sono sempre momenti forti, c’è la gioia di rivedersi e camminare insieme. Anche a Pescara e Vasto si sono svolti momenti di preghiera. CAMPANIA Napoli – Un momento semplice ma in tanta unità nella Chiesa greco-ortodossa e in Duomo con il Cardinale Sepe. Torre Annunziata (Na) – Celebrazione ecumenica con i fratelli luterani. Cerreto Sanita (Benevento) – Incontro di preghiera per l’unità dei Cristiani del 24/01/2020 con tutta la metropolia di Benevento Pomigliano (Na) – Celebrazione ecumenica regionale Chiesa di San Felice a Pomigliano. Pozzuoli – Il 31 gennaio si è svolta la celebrazione ecumenica nel carcere femminile di Pozzuoli alla presenza del vescovo. Sono stati presenti due pastori Pentecostali, un pastore Battista, un sacerdote Ortodosso, Metodista e Valdometodista.
E ancora a Caserta, Ischia, Acerra. PUGLIA Diocesi Conversano/Monopoli – Particolarmente partecipata, frutto di rapporti personali costruiti durante l’anno e di un’attenta preparazione, condivisa con la commissione ecumenica, la celebrazione ecumenica 2020 per la diocesi di Conversano/Monopoli con il vescovo mons Favale, il vescovo anglicano Shoeun Larkin, il pastore avventista Petru Niergjes e quello battista Nunzio Loiudice. Foggia – La SPUC è stata ricca di appuntamenti e molto partecipata. Coinvolto in prima linea il Consiglio Ecumenico con i rappresentanti delle Chiese: Ortodossa-Rumena, Valdese, Pentecostale Elim, Pentecostale Shalom e Chiesa Cattolica con la partecipazione di parrocchie e movimenti. È iniziata con l’Inno Akathistos della liturgia Ortodossa-Rumena, poi lunedì presso la Chiesa Madre di Deliceto, martedì studio biblico sulla parola: “Ci trattarono con gentilezza” nella Chiesa Valdese, mercoledì preghiera ecumenica presso la Parrocchia di S. Antonio, giovedì liturgia nella parrocchia di San Paolo inserita nei festeggiamenti del santo, sabato Parrocchia San Ciro, per concludersi domenica con un pranzo offerto a circa 100 indigenti della città presso la mensa di San Pio X. CALABRIA Locride – Da oltre venticinque anni, durante la Settimana per l’Unità dei Cristiani, la Chiesa Cattolica, la Chiesa Evangelica della Riconciliazione e la Chiesa Ortodossa, celebrano insieme dei momenti di preghiera, certe che camminare insieme come Chiese Cristiane e cercare la strada dell’unità è un modo per indicare alla Locride tutta che, solo avanzando insieme, potremo vincere tutti gli ostacoli e tutte
le difficoltà. Cosenza – Bisignano – La nostra diocesi ha vissuto, come ogni anno, momenti di preghiera, riflessione e condivisione, organizzati dall’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e Dialogo, dalla Chiesa Evangelica Valdese di Dipignano e Cosenza, dalla Chiesa Avventista del Settimo Giorno di Cosenza, dalla Chiesa Evangelica Pentecostale Bethel di Cosenza, dalla Parrocchia Ortodossa Rumena di Cosenza. SICILIA Catania – La celebrazione a Catania, nella chiesa cattolica si è tenuta alla presenza del vescovo e di altri cristiani di varie chiese: Luterana, Avventista, Battisti, Valdesi, Ortodossi Russi, Romeni, Copti, Anglicani ed Esercito della Salvezza. E’ stata molto partecipata e ben organizzata. Sebi ed un altro del movimento hanno letto delle preghiere di intercessione. Più di 20 i membri del movimento presenti. Diocesi di Piazza Armerina – La celebrazione è stata preparata da un comitato cittadino, con le rappresentanze delle Chiese Cattolica, Avventista del settimo giorno, Evangelica, Valdese, Ortodossa rumena, di Enna, Riesi e Piazza Armerina, con la partecipazione del Rinnovamento nello Spirito, del Movimento dei Focolari e del Segretariato per le Attività Ecumeniche (SAE) di Enna. Presente il vescovo, monsignor Rosario Gisana, il direttore dell’Ufficio diocesano monsignor Antonio Scarcione, il vicario foraneo don Giuseppe Fausciana, i pastori Enzo Paolo Caputo (avventista), Giovanni La Paglia (evangelico), Andrea Aprile (valdese) e Demetrescu Bogdan (ortodosso rumeno). Vittoria – Si è celebrato il centenario di Chiara nella chiesa pentecostale “Parola della Grazia” inserendolo nella settimana di preghiera. Presenti tre Chiese pentecostali, luterana e cattolici anche di paesi vicini. Ha partecipato per la prima
volta la nuova pastore luterana. Chiaramonte Gulfi (Rg) – L’incontro ecumenico si è svolto nel Convento Frati Minori francescani. Niscemi – Presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù si è svolto un incontro ecumenico al quale hanno partecipato il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana e il pastore della Chiesa Avventista Cristiana del Settimo Giorno Felix Cobbinnah che durante i rispettivi momenti di predicazione hanno aiutato i presenti a conoscere ed approfondire i testi proposti per la settimana di preghiera. Gela – Celebrazione ecumenica nella “Chiesa evangelica della riconciliazione” con il Pastore Giuseppe Emmanuello e il Vescovo della Diocesi Armerina Mons. Rosario Gisana. Siracusa – Presso il Centro Convegni Santuario Madonna delle Lacrime si è tenuto l’incontro “Il ponte della misericordia“. Il prof. Saraceno ha moderato gli interventi di mons. Mogavero (Presidente della Commissione regionale x l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CESI – Conferenza Episcopale Siciliana), del pastore Battista dott. Luca Maria Negro, della dott.ssa Giuseppina Brogna (focolarina di Catania incaricata del dialogo interreligioso d’Italia del Mov. dei Focolari membro UNEDI) e del Direttore don Spataro. Diocesi Caltanissetta – Organizzata dall’ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso si è tenuta una conferenza. Relatori Biagio Pitarresi (incaricato x l’ecumenismo del Mov. dei focolari per l’Italia), Don Luca Camilleri (Direttore ufficio diocesano di Agrigento per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e vice direttore regionale dell’Uredi), Anna Wagemaker (direttore ufficio diocesano di CL x E e DI), Prof Gaetano Riggi (Mov dei Focolari insegnante di religione scuola superiore Caltanissetta), presentatore e moderatore Sacerdote Padre Alfonso Incardona. I presenti erano circa 100 persone in
massima parte insegnanti di religione di vari scuole, per la numerosa presenza di alunni di varie confessioni. Caltanissetta – Celebrazioni nella parrocchia ortodossa di San Calogero celebrazione dei Vespri con Padre Paolo Patricolo, nella parrocchia di San Luca. Presenti il Pastore valdese Andrea Aprile, il Pastore Nicolò Sardo dei Gedeoni, il diacono ortodosso Michele Santagati, Margit Muller, presidente delle chiese luterane di Sicilia. Agrigento e Canicatti (Ag) – Ad Agrigento il momento di preghiera si è svolto nella Chiesa Evangelica Pentecostale “Condividere Gesù”, presenti il Cardinale Francesco Montenegro, il Pastore Nino Genova (Chiesa Pentecostale Condividere Gesù (Movimento Nuova Pentecoste)) e il Pastore Aprile (Chiesa Valdese). Palermo – La preghiera x l’unità nella chiesa S. Gaetano in cui operava il beato padre P. Puglisi, martire di mafia. Molto e ben partecipata, un clima di unità e gioia di stare e pregare insieme. Otto chiese presenti: Cattolica, Valdese, Riconciliazione, Anglicana, Luterana, Avventista, Ortodossa Rumena e Ortodossa Russa. Martino delle Scale (Diocesi di Palermo) – Abbiamo vissuto insieme ieri sera, un momento di preghiera ecumenica a S. Martino. Erano presenti: il pastore Daniele (Chiesa avventista), Mimmo Lapi (anziano della chiesa pentecostale “Pelgrim”). Misilmeri (Pa) – Presso la chiesa B. V. del Carmelo momento di preghiera per l’unità dei cristiani animata dai canti del gruppo parrocchiale del “Rinnovamento”. Presenti il pastore Pentecostale Ania ed Emanuele anziano di chiesa, e l’amico pentecostale Valerio. Trapani – Incontro ecumenico nel tempio valdese, chiesa cattolica, ortodossa rumena, valdesi.
Centro Mariapoli Castel Gandolfo. Nuovo sito! NUOVO SITO Situato nei Castelli Romani, a poca distanza dalla Capitale, il Centro Mariapoli Internazionale coniugando tecnologia, ospitalità, accoglienza tipica di chi crede nella fraternità universale, accoglie persone provenienti dai cinque continenti: adulti, giovani, famiglie, realtà ecclesiali, operatori nel campo sociale, culturale, professionale per conferenze, convegni, ritiri spirituali, corsi di formazione, con spazi qualificati di dialogo ecumenico e interreligioso Contatti Via S. Giovanni Battista De La Salle 00073 Castel Gandolfo RM Telefono 06 935 9091 Mail infocmi@centromariapoli.org
Serata di approfondimento su Igino Giordani E’ possibile rivedere la serata qui: Alle radici di una scelta ideale from Focolare Movement L’ Archivio Generale del Movimento dei Focolari e il Centro Igino Giordani si sono proposti di lavorare assieme per favorire lo studio di figure politiche che possano offrire una testimonianza per il mondo attuale. Con una serie di serate di approfondimento culturale, desideriamo recuperare e valorizzare alcuni aspetti di questi “Testimoni in politica”: – L’influenza del carisma dell’unità nel loro impegno
politico – La loro coerenza morale e passione politica – Il loro contributo alla fraternità e alla pace – L’attualità del loro esempio Iniziamo sabato 15 febbraio dalle 19.00 alle 20.30 presso l’auditorium del Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Via Frascati, 306) con un momento culturale aperto a tutti quanti desiderano partecipare. Il primo incontro sarà dedicato all’on. Igino Giordani; il secondo, il 21 marzo, a Domenico Mangano. Chiara Zanzucchi e Alberto Lo Presti A scuola di ecumenismo – Una testimonianza Contributo di Biagio Pitarresi A scuola di ecumenismo – Incontro di Formazione per educatori e insegnanti Organizzato dall’uff. Diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Caltanissetta 16 gennaio 2020 Buon pomeriggio a tutti! Mi chiedevo quale migliore contributo potevamo dare noi membri del Movimento dei Focolari a una scuola di ecumenismo se non la testimonianza? I membri del Movimento dei Focolari su consiglio della stessa Fondatrice Chiara Lubich hanno da sempre privilegiato l’amore concreto verso i fratelli e poi la
parola. Metto quindi in comune con voi la mia esperienza in 7 tappe, riguardante il dialogo ed il rapporto con i fratelli di altre chiese, che ho iniziato da circa 15 anni, nella speranza che la troviate utile. 1) La prima tappa: la mia conversione all’ecumenismo. Prima di conoscere e seguire il carisma di Chiara Lubich, io “vedevo” i cristiani evangelici: nemici della Chiesa e di Dio, poi man mano, il desiderio della “fratellanza universale” e le parole di Gesù “Tutti siano una cosa sola” (Gv 17-21), che sono il cuore del carisma del Movimento dei Focolari, mi hanno cambiato profondamente e hanno fatto cadere dal mio cuore il giudizio e i pregiudizi e li ho sentiti fratelli. Le parole di Gesù: “Chi non è contro di voi è per voi” (Lc 9-50) mi aiutarono ancora di più a capire che ogni cristiano è per Gesù e mi diedero un motivo in più per impegnarmi con la mia vita affinchè “tutti siano uno”. 2) La seconda tappa: il come iniziare l’approccio con questi fratelli. Non avevo una grande preparazione per incontrare i fratelli di altre confessioni ma dopo aver a lungo pregato capii che dovevo principalmente amare: amare per primo, amare senza aspettarmi nulla in cambio, amare sempre, amare senza guardare le differenze. Con questo spirito iniziai i primi contatti e cominciai ad avvertire che questi fratelli, amavano tanto Gesù e pur se vi erano alcune differenze da un punto di vista dottrinale o liturgico, il loro amore a Gesù era sincero e forte, tanto da farli divenire martiri se necessario. Quindi oltre ad amarli, cominciai a nutrire per loro grande stima e a fare mie le parole illuminate e rivoluzionarie che Chiara Lubich spesso ci ripeteva: “Amare la Chiesa altrui come la propria”. 3) La terza tappa: il come trasformare questi rapporti. Inizialmente i nostri rapporti erano limitati ai momenti
ecumenici ufficiali, molta facciata, ma ancora poca amicizia e ancor meno rapporti veri. D’accordo allora con Zina mia moglie ed alcuni amici del movimento dei Focolari, invitammo a casa nostra alcuni pastori con le mogli e alcune famiglie appartenenti alle loro chiese. Di norma, dopo un momento di incontro e di riflessione congiunta su alcuni aspetti sulla carità e sull’amore vicendevole, si cenava insieme e spesso si cantava e si scherzava. Pian piano il clima divenne familiare e molto fraterno per la presenza fondamentale e determinante di Gesù in mezzo a noi, secondo le parole di Gesù: (Mt 18-20), tanto che un pastore pentecostale un giorno mi disse: se i miei fratelli, conoscessero l’amore con cui voi focolarini portate avanti l’ecumenismo, l’unità sarebbe già una realtà. Un giorno durante la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il pastore Luterano e il reverendo Anglicano: hanno fatto come una scenetta nella quale dichiaravano che a Palermo a casa dei Focolarini avevano conosciuto il vero ecumenismo, definendolo: l’ecumenismo del cuore. Ciò era condiviso da diversi pastori e fratelli e sorelle di varie chiese. Una di esse, ci disse un giorno, io non riuscivo a entrare in una chiesa cattolica nemmeno se si sposavano dei miei parenti intimi, adesso da quando vi ho conosciuto, non solo che vi entro per queste occasioni ma anche solo per pregare, inoltre sto leggendo con grande beneficio i libri di papa Francesco. Anche il clima e il lavoro della commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso diocesana, di cui facevamo parte, migliorò notevolmente e i lavori divennero più proficui. Una chiesa evangelica che ancora non faceva parte della commissione diocesana allargata alle altre chiese, che partecipava ai nostri incontri, chiese di farne parte. 4) La quarta tappa: i rapporti apparentemente difficili. Un giorno uno di questi pastori ci invitò presso alcune famiglie della sua chiesa che non ci conoscevano, noi per non pesare portammo il nostro pranzo, ma quelle famiglie che non avevano mai avuto rapporti con i cattolici, ci fecero capire
in tutti i modi che non eravamo graditi. C’è voluto tanto amore e tanto pazienza, Zina con tanto amore e tanta festa, fece loro assaggiare alcune particolarità che aveva cucinato e pian piano riuscimmo a farci accettare e potemmo pranzare insieme. Dopo il pranzo, cominciarono a evidenziare i difetti che loro vedevano nella nostra chiesa cattolica, cose che sembravano loro orribili. Noi non controbattemmo anzi dicevamo loro: ma qualunque difetto, qualunque differenza fra le nostre chiese, ci può impedire di volerci bene? Restarono meravigliati, abituati a continue diatribe e combattimenti e una risposta cosi li disarmò per un attimo, ma poi passarono ad altre accuse, sempre più gravi a loro dire. Ma noi non scendevamo in questa guerra verbale, ma continuavamo a ripetere che niente ci poteva impedire di volerci bene. Dopo un po’ smisero di accusare e cominciammo a parlare del vangelo e di ciò che ci univa che è sicuramente molto ma molto di più di ciò che ci divide. In quel momento scese una presenza di Gesù in mezzo molto forte. I cuori si sono talmente infiammati che non ci siamo resi conto che il tempo passava. Venuto il tempo di salutarli, non volevano più che andassimo via e ci supplicavano di restare ancora, A quel punto abbiamo proposto di pregare il Padre Nostro, durante il quale abbiamo avvertito forte la presenza dello Spirito Santo. Poi ci fecero promettere che saremmo ritornati perchè intendevano farci conoscere tutto il resto della comunità. Così è stato in tutti questi anni. 5) La quinta tappa: la consapevolezza della necessità di conoscere la dottrina e il pensiero della propria chiesa e di quella altrui. Di norma non cerchiamo ne accettiamo mai discussioni teologiche o similari che lasciamo sempre volentieri agli incaricati, esperti delle rispettive chiese, ma alle volte è necessario fare o rispondere a delle domande specifiche di una persona amica per desiderio di conoscenza e non per diatriba o altri motivi. Mi è capitato in alcune occasioni ed ho risposto
per non mancare nella carità ma ho cercato di essere breve e conciso. a) Un giorno un pastore alla fine di un incontro ecumenico diocesano mi si avvicinò e mi chiese, così a bruciapelo: Biagio, cosa pensi di Maria? e qual è il tuo rapporto con Maria? Io non avendo una risposta preparata dissi ciò che avevo veramente in cuore: Maria è per me mia madre, gli dissi, e come tale le ho chiesto in questi giorni di pregare Gesù per la salute di mia figlia (che aveva avuto un tumore), nello stesso modo come l’altro giorno l’ho chiesto al sacerdote ortodosso. E lui subito: ma così è condivisibile! Era palesemente contento della mia risposta. b) Un altro presbitero che avevo invitato a dare una testimonianza ecumenica in Mariapoli: poco prima del suo intervento mi chiese il significato della parola Mariapoli. Non mi aspettavo questa domanda in quel momento ma risposi subito: Qual è la cosa più importante che ha fatto Maria? ha data Gesù al mondo. Noi in questo convegno che chiamiamo Mariapoli, cioè Città di Maria, vogliamo imparare ad imitarla e portare Gesù al mondo. Rimase sorpreso e compiaciuto di questo significato ed intento. c) Una coppia di amici evangelici, un giorno mi chiesero: perché considerate Maria divina? dissi subito: vi sbagliate, Maria è una creatura, non è divina. La risposta li stupì e mi chiesero se tutti i cattolici la pensassimo così o solo noi del movimento dei focolari. No dico: questa è dottrina della chiesa cattolica. Rimasero contenti della risposta semplice, informarono poi il loro pastore. Molti evangelici pensano che i cattolici considerino Maria Divina e l’adorino al pari di Dio. Queste esperienze mi hanno portato alla convinzione che dobbiamo cercare di conoscerci più approfonditamente ma senza pregiudizi, senza paura, senza accomodamenti, ognuno deve rimanere fedele alla dottrina della propria chiesa, senza
annacquarla e rispettare nello stesso tempo la dottrina altrui. Penso che la conoscenza reciproca amorevole farà cadere nel tempo tanti muri. 6) La sesta tappa: la cooperazione tra cristiani. Pian piano con quasi tutte le chiese tradizionali: Ortodossa, Anglicana, Valdese, Avventista, Luterana, riuscimmo ad avere rapporti belli e proficui. Non tutte le confessioni cristiane erano però aperte ad un rapporto, anzi le più numerose: molte delle comunità pentecostali, non volevano questo rapporto. Il Signore ci illuminò la via. Il Concilio Vaticano secondo, già dal 1964 aveva approvato un documento: “Unitatis Redintegratio” che affermava che il dialogo con le altre chiese cristiane, non doveva limitarsi allo studio e alla preghiera ma si dovevano allacciare rapporti di cooperazione concreta in vari campi a favore dell’uomo, della società, nell’ambito della salute, della promozione sociale ed economica, della scuola, della casa, dell’approvazione di buone e sane leggi, ecc. fu una rivelazione e cominciammo ad avvicinare queste chiese con alcuni progetti. Quale fu la nostra sorpresa nel vedere che erano felici di cooperare con i cattolici in questi campi. Pian piano sono nate cooperazioni per i carcerati, per i rifugiati, per le leggi a favore della famiglia, per le mense dei poveri, per la casa, ecc. Tante altre sono in cantiere. Sono sicuro che la cooperazione porterà pian piano, l’amicizia, la conoscenza, e infine il dialogo. 7) Settima tappa l’ecumenismo oggi e domani. Un pastore pentecostale di una grande chiesa che aderiva alla cooperazione, quasi a giustificarsi, ci disse che lui e la sua comunità non accettavano l’ecumenismo, in quanto non volevano diventare cattolici. Era fermo al concetto di ecumenismo della Chiesa Cattolica prima del Concilio Vaticano II cioè l’Unità nell’uniformità, cioè tutti dovevano ritornare alla chiesa cattolica. Gli parlai allora del nuovo concetto di ecumenismo
condiviso da tutte le chiese: “l’unità nella diversità”, dove la diversità di una chiesa non viene vista più come un ostacolo all’unità ma come una ricchezza, un apporto; ne fu favorevolmente sorpreso. Non conosceva neanche i passi avanti teologici, quali ad esempio la firma tra la chiesa cattolica e la chiesa Luterana sulla dottrina della giustificazione, rimase contento. Per questa chiesa una breccia nel muro dell’isolamento e della diffidenza è stata aperta. Mi chiedo quanti anche tra gli stessi cattolici, vivono ancora questo stesso isolamento, nostro compito è far conoscere, avvicinare all’ecumenismo anche gli stessi cattolici per allargare gli orizzonti del cuore secondo le nuove indicazioni del Magistero. Conclusione – Cercare ed evidenziare quello che ci unisce o ci può unire e non quello che ci può dividere, e farlo con amore, pensando che ogni persona che abbiamo davanti è Gesù: ecco l’insegnamento di Chiara Lubich che ha portato e porta frutti incredibili. Allora andiamo avanti insieme: con la preghiera fiduciosa, promuovendo il bene dei fratelli, con la parola umile ma calorosa di carità, a realizzare quello che sta a cuore a Gesù: che tutti siano Uno. TIME to DARE – La piattaforma E-GIVE Tutto nasce dall’invito di Mons. Giovanni D’Alise rivolto ai giovani nell’ottobre scorso: impegnarsi affinché i sogni si trasformino in opere; essere cristiani che si “sporcano” le mani. C’è chi, allora, propone di fare qualcosa di concreto: realizzare una piattaforma digitale della solidarietà che non sia social bensì sociale, che metta al centro le persone e la
loro dignità, che sappia soddisfare i desideri e i bisogni di chi è in difficoltà, mettendoli in rete con chi invece sceglie di donare qualcosa di per sé superfluo. Caserta. Belvedere di San Leucio: team di coordinamento La Fondazione Mario Diana, la Diocesi di Caserta e la Caritas hanno così voluto dare vita a un ambizioso quanto mai interessante progetto che prende il nome di Time to Dare, progetto che ha saputo riunire tante realtà diverse sul territorio le quali, ognuna con le proprie specificità, hanno voluto contribuire alla riuscita del doppio appuntamento che si è concretizzato in un Hackathon digitale, il 17 e 18 gennaio ospitato nella sede di 012Factory, e un Forum di discussione, svoltosi il pomeriggio del 22 gennaio presso il meraviglioso complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, a Caserta. Una data, questa del 22 gennaio, non scelta a caso. I
promotori infatti hanno voluto che la giornata clou dell’evento ricadesse proprio nel giorno del Centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, colei che ha fatto nascere l’economia di comunione e promosso, per prima, la cultura del «dare». Caserta. Belvedere di San Leucio: tavolo relatori La realizzazione dell’evento è stato possibile anche grazie al contributo della BCC Terra di Lavoro, che ha sposato in pieno il valore sociale dell’iniziativa.Un doppio appuntamento che ha avuto l’obiettivo di realizzare un prototipo di piattaforma digitale che, strutturata sul modello dei tradizionali e- commerce, consenta nel principio della gratuità di donare beni materiali e non solo. “Dare” è, infatti, una delle parole chiave di questo progetto e così, la piattaforma web che è stata immaginata durante l’hackathon si chiamerà E-GIVE, acronimo inglese che sta per
economia del dare. Il titolo TIME to DARE – dall’inglese tradotto “è tempo di osare”, ma in italiano può essere letto anche come “è tempo di dare” o “da dare” – ha pertanto un molteplice valore semantico per un progetto fatto di condivisione, solidarietà e tecnologia. L’hackathon si è concretizzato in una maratona informatica di 24 ore che ha visto la partecipazione di sette team composti da developers, programmatori, grafici, studenti in scienze sociali ed economiche. Il loro compito è stato quello di presentare una proposta di piattaforma che avesse, oltre all’aspetto meramente tecnico, una sostenibilità sociale e ambientale che, potesse valorizzare il concetto del dono, promuovendo l’economia cir- colare, in modo da permettere di recuperare e dare nuova vita a beni ancora utili e favorire la riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento. Team Givekit A vincere, seppur di pochissimo rispetto alle altre proposte, è stata quella del gruppo GiveKit, che ha saputo convincere la
giuria attraverso una proposta molta articolata e il racconto di una storia che nasce da un antico detto popolare: “Fa ‘o bbene e scuordate”. Il gruppo ha avuto così l’opportunità di presentare il proprio lavoro al Forum svoltosi, come detto, presso le sale del Belvedere di San Leucio, messe a disposizione dal Comune di Caserta, ente patrocinante dell’evento, con la partecipazione di oltre cento persone che hanno avuto modo di confrontarsi su economia sociale, condivisione, dono e solidarietà; un vero e proprio laboratorio di idee, esperienze, pensieri, proposte e domande rivolto a tutti gli operatori sociali che si occupano di povertà e a coloro che amano i valori della pace, della fraternità universale, della solidarietà, della sostenibilità ambientale, prevalentemente giovani che credono in una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla reciprocità. La particolarità e il punto di forza del Forum è stata sicuramente la massiccia presenza di giovani e soprattutto la composizione del team di coordinamento dell’evento costituito da giovanissimi, ragazzi e ragazze provenienti oltre che da Caserta anche da Roma, Napoli e Padova. Negli ultimi due mesi si sono riuniti per organizzare in ogni dettaglio la tre giorni casertana. I giovani delle organizzazioni partner del progetto come Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, AGESCI, Rete Salesiana, Centro Sociale ex Canapificio e progetto Policoro Caserta, hanno messo in campo la loro creatività e hanno dato vita a un pomeriggio molto intenso. Al tavolo dei relatori spiccava la presenza di cinque giovani – maggioranza donne – tutti studenti: una psicologa, un’educatrice sociale, uno sviluppatore informatico, un ingegnere aerospaziale, una prossima laureata in giurisprudenza. Sono stati loro a moderare sapientemente non solo la plenaria ma anche i due laboratori chiamati creattivi nei quali si chiedeva di portare proposte concrete per migliorare e dare uno slancio alla piattaforma E-GIVE. Ad
accompagnare in questo percorso i partecipanti al Forum è stata Alessandra Smerilli, professoressa di economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, ente universitario tra i principali partner di Time to Dare. Una presenza importante quella di Suor Alessandra, che ha saputo offrire spunti di riflessione interessanti al dibattito, sottolineando la forza del pensiero dei giovani, così come ha fatto anche Papa Francesco convocando ad Assisi il prossimo 26 – 28 marzo 2000 giovani da tutto il mondo per dare vita all’evento The Economy of Francesco, di cui Time to Dare ha avuto l’onore di essere uno degli eventi preparatori. di Marco Miggiano da: il Poliedro anno 5 n.1
La piattaforma E-GIVE Il compito era arduo. Realizzare in 24 ore un prototipo di piattaforma web che coniugasse dono, gratuità, comunione e riciclo. Francesco Tirsi, Gaia Moscatelli, Emilio Apuzzo e Paolo Baldo Luchini, del gruppo Givekit, uno dei sette team partecipanti all’hackathon EGIVE, ci sono riusciti e sono andati anche oltre, stupendo con una presentazione ricca di emozioni i convenuti al Forum dei giovani presso il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio a Caserta, il 22 gennaio scorso. La soluzione offerta è una classica situazione win-win, in cui vincono tutti. Il sito è diviso in 5 sezioni: una che spiega la filosofia, una rivolta alle persone che desiderano donare, una per chi ha bisogno, una per chi vuole aiutare il progetto e rendere disponibile il proprio tempo (questa pensata volutamente molto semplice, per dare modo a persone meno avvezze alla tecnologia di potersi registrare) e una con i contatti e un form per comunicare se ci fossero dubbi su come usare la piattaforma.
Team finalisti hackathon L’idea mira a inserire nella nostra società persone in situazioni svantaggiate, dandogli la possibilità di imparare un lavoro o reinserirsi nel tessuto sociale. Mira a dare una nuova occupazione anche ai pensionati, che hanno molto da insegnare e sono spesso ingiustamente ignorati. Mira a creare un tessuto sociale più unito ricostruendo un punto di aggregazione intorno agli oratori e ai circoli, sparsi sul territorio, i quali stanno perdendo il proprio ruolo naturale di punti di aggregazione sociale e che spesso hanno molti spazi vuoti e disponibili. Con l’utilizzo di una lista dei desideri che permetta di pre- notare gli oggetti, oltretutto, si ridurrebbero di molto i tempi di stoccaggio, si andrebbe direttamente da chi ha molto a chi a molto poco. Un video clip finale della presentazione del progetto sintetizza con immagini e parole la filosofia sottesa
all’idea: integrazione, riciclo, rispetto, dignità. Viviamo in una società sempre più dedita al consumismo, una società sempre più povera di natura, di lavoro, di comprensione. Con questa piattaforma sarà possibile invertire questa decadenza e riscoprire l’altro termine, quello vero con cui indicare il significato originale di società, un termine che stiamo purtroppo dimenticando. Trasformare la società in comunità. Conosciamoli questi ragazzi. Fanno parte della Apple Developer Academy della Federico II di Napoli. Francesco: “ho deciso di trasferirmi a Napoli e iniziare l’Academy perché volevo imparare le tecniche che permettono di dare un impulso alla società. Da manager non mi occupavo d’altro che di comprare e vendere, non riuscivo a dare un senso alla mia vita”; Gaia: “sono un archeologo per amore e un designer per mestiere. All’Academy mi occupo di un progetto in collaborazione con una ONG indiana. Il suo scopo è quello di sostenere un’economia circolare in comunità rurali”; Emilio e Paolo – i due sviluppatori – stanno lavorando ad un’App per bambini non udenti in collaborazione con la scuola Smaldone di Napoli. Sembrano avverarsi le parole della Scrittura «… i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni» (Gioele 2, 28). di Elpidio Pota Segretario generale della Fondazione Mario Diana Il video di presentazione del progetto vincitore dell’Hackathon E-GIVE di Time to Dare, realizzato dal team GIVEKIT.
A Firenze un incontro sulle orme del “Documento sulla Fratellanza Umana” di Abu Dhabi Il testo sottoscritto da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb – Un percorso per un’amicizia tra cristiani e musulmani a Firenze. A Firenze la comunità cristiana e quella musulmana si sono incontrate oggi, 30 gennaio 2020, per riflettere sullo storico “Documento sulla Fratellanza Umana” sottoscritto il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il Grande Imam di Al- Azhar Ahmad Al-Tayyeb. L’appuntamento, promosso dal Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, dalla Fondazione Giorgio La Pira, dall’ Istituto Universitario Sophia di Loppiano e dalla Comunità Islamica Firenze e Toscana, è una prima risposta all’appello contenuto nel documento stesso che invita “tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso (il documento) diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione
della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli”. L’incontro è stato aperto dai saluti dell’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori e dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir che hanno firmato un testo in cui, dopo aver sottolineato la tradizione di Firenze come città di incontro e di esperienze di dialogo fra culture e religioni diverse, viene rinnovato l’impegno ad essere costruttori di pace e fare propri gli intenti del Documento: “[…] La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza, radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore, chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai abbandonarla. E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà.
[…]Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione, ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia Islamico- Cristiana”. Durante l’incontro mons.Vittorio Ianari, della Comunità di Sant’Egidio ha illustrato il percorso storico del documento di Abu Dhabi, mons. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, ha presentato significato e prospettive, mentre il prof. Mohamed Bamoshmoosh, resp. Culturale della Comunità islamica di Firenze si è focalizzato sulla attualizzazione del Documento a livello locale. Infine il Direttore del Centro Internazionale Studenti La Pira Maurizio Certini, insieme a Mohamed Bamoshmoosh si sono concentrati su alcune prospettive del cammino di amicizia in atto a Firenze da tanti anni. Ricordiamo in tale senso lo straorinario, profetico apporto al dialogo da parte del sindaco Giorgio La Pira e il cammino fiorentino più recente. L’incontro di oggi intende segnare infatti anche il primo passo verso un rapporto più strutturato tra le due realtà religiose per un’amicizia islamico-cristiana a Firenze. “Una lunga storia lega la comunità cattolica e islamica di Firenze, dagli incontri con i primi studenti universitari di fede islamica nella Sala Teatina, dove significativamente ci siamo incontrati oggi. La Sala del Centro è stata infatti (dal 1989
al 1992) la prima aula di preghiera della nascente Comunità islamica toscana e sede provvisoria del primo Centro culturale islamico della nostra città. – hanno sottolineato Certini e Bamoshmoosch – In queste stanze, sino dal 1978, per iniziativa dell’arcivescovo di Firenze card. Benelli che volle un Centro che desse dignità a ogni giovane internazionale e aperto al dialogo interreligioso, sulla spinta ideale di Giorgio La Pira e con l’attento e appassionato accompagnamento di Chiara Lubich e dei Focolari, è nato un rapporto di amicizia e di dialogo tra giovani basato su significative interazioni personali, sincere, aperte e collaborative. Un dialogo che si è poi dilatato irreversibilmente, con autonome iniziative di persone, di associazioni, di Chiese; mostrando come Firenze sia sempre città culturalmente aperta. Una città che in molte sue parti crede che il dialogo come stile di vita, realizza un diverso modo di incontrarsi e relazionarsi, portando così a superare stereotipi e pregiudizi, e a rendere vera ogni giorno una fraternità che afferma e garantisce le relative differenze. L’esperienza qui realizzata insegna come il radicamento in Dio offra un modo nuovo di guardare ogni uomo: il riconoscere la dignità dell’altro proprio in virtù del suo essere “altro” genera una reciproca accoglienza, un’amicizia tale da suscitare in ciascuno il desiderio di una mutua e più profonda conoscenza e solidarietà. Quello che ci proponiamo è strutturare un percorso verso un’amicizia islamico-cristiana sempre più ampio e inclusivo, costruire relazioni sempre più significative, per spargere nuovi semi di fraternità e di pace a Firenze, in tutto il territorio nazionale e oltre”. ……………. In collaborazione con : Mov. dei Focolari, GMI Ass. Giovani Musulmani, Comunità di SantEgidio, Toscana Impegno Comune, Opera per la Gioventù Giorgio La Pira. Messaggio A un anno dallo storico Incontro del Santo Padre papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb,
abbiamo desiderato, oggi, ritrovarci in questa Sala Teatina. Un luogo significativo in quanto ospita un Centro intitolato a Giorgio La Pira. Noto per l’Esperienza di amicizia, cresciuta sin dal 1978, tra donne e uomini di differenti credi, fedi religiose e visioni del mondo, segnatamente tra giovani internazionali, cristiani e musulmani. Primo luogo di preghiera e di incontro comunitario della nascente Comunità islamica di Firenze. Il singolare percorso fiorentino intorno alla centralità della persona umana e alla sua dignità, si è storicamente espresso in svariati modi: nella cultura, nell’arte, nella vita civile, nella carità, nell’attenzione all’incontro tra le Chiese cristiane e nel dialogo interreligioso, nell’incontro tra i popoli. Tale percorso ci mostra il volto di una città religiosamente aperta. Ne è testimonianza la vasta e appassionata diffusione di esperienze di dialogo che oggi si svolgono a ogni livello: fino alla recente costituzione della Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale. Il tempo presente, così carico di paure e di gravi tensioni, in una società che diviene sempre più varia ed eterogenea, eppure interdipendente, ci richiama a rinnovare con audacia e con forza, la nostra testimonianza nel comune impegno per la buona convivenza e per la pace. La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza,
radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore, chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai abbandonarla. E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà. Noi crediamo che gli esseri umani, strutturalmente creati per amare Dio e amarsi tra di loro, siano al centro della natura come responsabili di essa, e siano al cuore della bellezza del mondo la quale si manifesta particolarmente lì dove accade una relazione fraterna tra le persone e le diverse comunità. Sentiamo pertanto profondamente Nostra la Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, riaffermando qui le parole conclusive in essa contenute, per le quali ci sentiamo oggi particolarmente responsabili, anche nei confronti delle generazioni future. “[…] che questa Dichiarazione sia un invito alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, […] tra i credenti e i non credenti, tra tutte le persone di buona volontà; sia un appello a ogni coscienza viva che ripudia la violenza […] e l’estremismo cieco; appello a chi ama i valori di rispetto e di fratellanza […] sia una testimonianza della grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva
l’animo umano; sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano […]”. Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione, ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia Islamico- Cristiana. Firenze, 30 gennaio 2020 Arcivescovo metropolita di Firenze: Giuseppe card. Betori Imam di Firenze: Izzeddin Elzir Un giorno in più Punti di vista n. 51 Quest’anno abbiamo un giorno in più e si innescano le riflessioni sul senso del tempo, sulla nostra vita iperattiva, alla ricerca di un benessere psicofisico sempre più lontano, mentre crescono stress insieme a corsi di mindfulness e tecniche di meditazione.
Mostra Centenario Chiara Lubich – Le Gallerie Trento Un grande rimedio, sia psicologico che spirituale, è quello del vivere l’attimo presente, oggi sperimentato da tanti. Ma non era così il secolo scorso, quando Chiara Lubich ne cominciava a parlare – portando anche esempi di pensatori di varie epoche e latitudini – estendendone la pratica quotidiana a migliaia di persone. E così è per varie delle sue intuizioni, quasi impronunciabili nei primi anni di azione del suo Carisma e oggi patrimonio della Chiesa e della società. Un pensiero e una vita che da decenni innervano il tessuto del nostro Paese, come una profezia già in atto ma che ha ancora un enorme potenziale da sviluppare, a partire dalla passione per la propria gente che porta ad uscire dalla propria bolla per sognare e agire verso un orizzonte sempre più grande. Rosalba Poli e Andrea Goller Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia Fonte: Rivista Città Nuova n. 2/2020 pag. 49
VEDI Centenario Chiara Lubich Festa della solidarietà al Centro la Pace di Benevento Il nuovo anno al Centro la Pace si è aperto, per il terza volta, il 4 gennaio 2020, con “la festa della solidarietà” per accogliere i poveri della città in una giornata conviviale nella gioia e con una tombolata. La giornata, voluta fortemente dal Vescovo di Benevento Mons. Felice Accrocca, è stata realizzata con la collaborazione di 12 associazioni della città e con una numerosa partecipazione dei giovani del Movimento Gen.Un momento intenso e pieno di viva commozione il loro arrivo, poi la condivisione del pranzo e infine la gioia di ricevere i doni preparati con cura. La felicità si leggeva sui loro volti segnati dalla fatica e spesso da storie oscure e dolorose. Molti di loro infatti si sono aperti durante il pranzo donandoci l’amarezza e la tragedia della loro vita ma anche la gioia di stare con noi. Anche il vescovo che ha dato loro un saluto affettuoso si è fermato ed ha pranzato con loro. Nel pomeriggio poi alle 18 l’incontro con Mons. Zuppi, Cardinale di Bologna il quale ha offerto a tutti i numerosi intervenuti dalla città una riflessione forte ed incisiva sul problema della povertà oggi, invitandoci a prendere a cuore la sorte di questi nostri fratelli: “Le forti disuguaglianze che ancora primeggiano nella nostra civile società sono un oltraggio alla legge dell’amore che Gesù ha portato sulla terra. Solo l’amore muove i cuori e prepara quella nuova umanità dove uguaglianza libertà e fraternità possono
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