Settimana per l'unità dei cristiani 2020: report delle iniziative in tutta Italia - Focolari Italia

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Settimana per l'unità dei cristiani 2020: report delle iniziative in tutta Italia - Focolari Italia
Settimana per l’unità dei
cristiani 2020: report delle
iniziative in tutta Italia
Da sempre le diverse confessioni cristiane hanno pregato per
l’unità, ma separatamente. In particolare verso la fine del
Settecento e nel corso dell’Ottocento si svilupparono diverse
iniziative di preghiera con questa intenzione. Oggi, il
dialogo tra i cristiani di Varie Chiese e Comunità Ecclesiali
si va approfondendo sempre di più attraverso le settimane di
preghiera e in molte comunità del nostro Paese si testimonia
lo spirito di fraternità e di dialogo tra le varie Confessioni
Cristiane. Fraternità che non è soltanto enunciata ma in molti
casi è fonte di ispirazione per costruire le basi di una
comunione concreta tra i cristiani.

Di seguito, una panoramica di alcuni eventi promossi anche
dalle comunità dei focolari che si sono susseguiti durante la
settimana, che è andata dal 18 al 25 gennaio 2020, dal titolo
“Ci trattarono con gentilezza”.

PIEMONTE

Torino – Il 18 gennaio 2020 si è aperta la SPUC con mons.
Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, padre Giorgio
Vasilescu, parroco ortodosso romeno, pastora Maria Bonafede,
c/o Tempio Valdese. Ogni giorno varie celebrazioni e
conferenze non solo a Torino ma anche Collegno, Moncalieri,
Pino Torinese, Carignano, Settimo Torinese, ecc. e varie altre
chiese: Battista, Avventista, Ortodossa, Romena, Greca.

LOMBARDIA
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Milano – Con la Veglia ecumenica, celebrata nella cripta e
nella chiesa del Santo Sepolcro, ha preso inizio la Settimana
di Preghiera per l’Unità dei Cristiani a Milano. Presenti i
Ministri, i rappresentanti, i fedeli delle 19 Confessioni
aderenti al Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano. Vespro
Chiesa Russa Ortodossa S. Vito al Pasquirolo. Preghiera
ecumenica in S. Ambrogio. Preghiera con la comunità Copta a
chiusura della Settimana di preghiera.

Lecco – Celebrazione ecumenica per decanato a Lecco molto
partecipata e nuovissima.

LIGURIA

Chiavari – Molto interessante l’esposizione e spiegazione del
Cantico dei Cantici che ci ha fatto assaporare alcuni aspetti
del mondo ebraico, fatta da Martin Ibarra, pastore della
Chiesa Battista e dalla docente di giudaismo Elena Lea
Bartolini, con un bell’intervento recitato di alcune parti del
Cantico da parte di Giovanna Devoto e con la partecipazione di
un cantore e chitarrista dei neocatecumenali nel coro
ecumenico per eseguire il Sh’ma Israel – Ascolta Israele-.
Sempre più mi pare con questi momenti comuni di dialogo
nascono   rapporti  e   si  conoscono   le  reciproche
diversità. Presente il vescovo di Chiavari mons. Tanasini e
padre Vitaly Tarassenko della comunità ucraina. La
celebrazione partecipata e poi più numerosa degli scorsi anni.
Una bella esperienza è quello del coro ecumenico a Chiavari
nato da qualche anno che si arricchisce sempre di nuove
presenze.

 Lavagna (Ge) – Il momento di preghiera ha coinvolto la Chiesa
evangelica Battista e greca/ortodossa e la comunità ucraina.

 Savona – La celebrazione ecumenica per l’unità dei cristiani
ha visto la partecipazione del vescovo Mons Marino, la Pastora
Natoli, il sacerdote ortodosso Padre George Andronic e il sac.
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Cattolico Giovanni Lupino, in un clima di grande stima e
familiarità fra tutti.

Sanremo – La Veglia ecumenica si è svolta nel Tempio Valdese,
ospiti del Pastore Jonathan Terino. Erano inoltre presenti
Elisabeth Kruse, pastora della Chiesa Evangelica Luterana, il
Sacerdote Padre Claudiu Mihai della Chiesa Ortodossa, il
Rev.do Mika K.T. Pajunen della Chiesa Anglicana, e il Vescovo
cattolico Don Antonio Suetta. La colletta è stata devoluta
all’acquisto di un gioco da sistemare nel parco della Chiesa
Ortodossa, che vada ad affiancare l’ulivo in un angolo che si
vuole dedicare alla realtà ecumenica della nostra città. Molto
sentito il segno che si è voluto dare durante la celebrazione:
erano stati predisposti otto grandi remi, lunghi circa 4
metri, e ad ogni preghiera dei fedeli i giovani delle diverse
chiese hanno affisso una delle otto parole chiave di ogni
intenzione. La celebrazione è stata molto partecipata, in un
tempio affollato. Prossimo appuntamento la giornata per la
donna che si svolgerà venerdì 6 marzo nella chiesa luterana, e
che sarà preparata nel consueto spirito ecumenico.

TRENTINO

Trento – Alla presenza dei responsabili delle chiese presenti
nel territorio trentino si è tenuto uno dei momenti di questa
SPUC, che i vari responsabili hanno voluto fosse dedicato a
Chiara Lubich, in occasione del primo centenario. Durante la
serata, oltre al momento di preghiera, Chiara stessa, in
video, ha parlato dell’ecumenismo dei Focolari, video
particolarmente adatto, che ha creato un clima di
raccoglimento e di profondo ascolto. Si è visto anche il video
di Insieme per l’Europa (Monaco) in vista dell’appuntamento di
maggio.

VENETO
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Venezia – A San Marco con il Patriarca e otto Presbiteri e
Pastori di altrettante Chiese Cristiane del territorio, la
Liturgia della Parola si è svolta con predicazione ortodossa
copta e cattolica. C’è stata una buona partecipazione di
fedeli, in un clima fraterno commovente. La liturgia è stata
celebrata anche nella nuova Chiesa Rumeno-Ortodossa a Mestre.

Vicenza – Veglia di preghiera ecumenica con il Vescovo, la
Chiesa evangelica, la chiesa ortodossa Serba, Romena, Mosca e
Moldavia.

Padova – Nella bella cornice della Chiesa di Santa Sofia
abbiamo partecipato alla veglia ecumenica preparata dalla
Consulta delle Chiese cristiane. Il Vescovo Claudio
riferendosi alla lettura di San Paolo ci ha illuminati
sottolineando che tutti siamo nella stessa barca e che
“l’attraversata” della vita, dobbiamo farla insieme. Nessuno
ci può sottrarre dalle tempeste, ma guidati dal Signore
abbiamo tanti rifugi e insieme possiamo incamminarci. Alla
fine si respirava una bella comunione fra tutti, tra i
celebranti e l’assemblea frutto di anni di rapporti.

EMILIA ROMAGNA

Bologna – Cinque momenti di incontro: Lettura degli Atti con
la partecipazione del Movimento dei focolari, movimento
francescano, Piccola Famiglia (don Dossetti), Chiesa
Avventista, Chiesa della Riconciliazione. Veglia di preghiera
nella Chiesa Metodista-Valdese. Veglia dei giovani nella
Chiesa Avventista; Vespro cattolico con la costituzione
ufficiale del Consiglio delle Chiese Cristiane di Bologna.
Erano presenti otto Chiese e anche il Vescovo della Chiesa
moldava del Patriarcato russo.

Ferrara – Da vari anni si svolge la settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani e la giornata del dialogo Cattolici ed
Ebrei, ogni volta è occasione per rafforzare il cammino
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intrapreso.

TOSCANA

Firenze – Centro studenti Giorgio La Pira – Centenario nascita
di Chiara Lubich – Barbara Gori (Mov dei Focolari):
Spiritualità dell’unità e dialogo ecumenico; Nunzio Picchiotti
(Mov dei Focolari): Ecumenismo di popolo ecumenismo della
vita.

LAZIO

Pomezia – Con Mons Semeraro, past. Luca Negro e Chiesa
ortodossa. Preghiera col vescovo di Albano, il vescovo
ausiliare rumeno ortodosso Atanasio di Bogdania e una numerosa
comunità e il pastore Luca Maria Negro, presidente FCEI
Federazione Chiese Evangeliche in Italia.

Velletri – Con il vescovo Apicella ed il sacerdote rumeno
ortodosso Vasile Radu. Molto partecipata dalla comunità
ortodossa e dai giovani di alcune parrocchie. Poi la cena
insieme. E così anche con alcuni membri della Chiesa valdese.
Il vescovo ha sottolineato la bellezza dell’essere lì insieme
le ‘tre anime della Chiesa’, occidente, Oriente e mondo della
Riforma

Valmontone – Con p. Josip Radu rumeno Ortodosso e sua
comunità, la tradizione dei rapporti con la Chiesa ortodossa
portata avanti dalla nostra comunità locale ormai è entrata
nella tradizione della Chiesa locale e va avanti con
l’iniziativa di varie parrocchie. Il 2 febbraio la “cena e
festa dei popoli” con rumeni e musulmani.

Latina – Con Mons. Crociata, valdesi e ortodossi.

Anagni – Con Mons Loppa, Chiesa rumena ortodossa sac.
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Florentin Mitilelu, valdesi col pastore Massimo Aquilante e
Chiesa neo-apostolica con tre pastori.

Gaeta – Con il vescovo mons. Vari, p. Vasile Carp rumeno
Ortodosso, pastore Franci Mayer, valdo-metodista di Napoli e
pastore Davide Malaguarnera, avventista di Gaeta.

Colleferro – Per la prima volta la chiesa valdese col pastore
Massimo Aquilante ha ospitato la preghiera, presente mons.
Apicella. Il pastore ha lanciato una proposta della FCEI, in
sostegno di aziende agricole della Locride.

Roma – Celebrazione ecumenica diocesi di Roma nella Basilica
di San Paolo fuori le mure e in varie Basiliche, Chiese e
Centri culturali.

MARCHE

Pesaro – Nella Chiesa Evangelica di Canche a Pesaro si è
accesa la fiamma dell’unità: oltre alle veglie coi fratelli
ortodossi e luterani con cui continua il gemellaggio; si è
accolto l’invito del Papa a interiorizzare il documento di Abu
Dabi sulla Fraternità Umana, con i sacerdoti della nostra
metropolia di Pesaro, Fano e Urbino.

Ascoli Piceno – Domenica 26 gennaio 2020 presso il PAS (Polo,
Accoglienza e Solidarietà) si è svolta una celebrazione
ecumenica a conclusione della settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani, che ha visto la partecipazione del
Vescovo Sua Ecc. Mons. Giovanni D’Ercole, il Vescovo congolese
Sua Ecc. Mons. Jean Pierre Katamba, il sacerdote rumeno
ortodosso P. Claudio Costache e il pastore evangelico Cosimo
Angelo Bleve. Ha guidato la celebrazione il sac. Vincenzo
Tassi, incaricato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo
Interreligioso. Durante la preghiera dei fedeli quattro
modellini di remi sono stati introdotti in mezzo all’assemblea
e riposti nella barca da membri di diverse comunità. Su
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ciascun remo c’erano scritte otto parole corrispondenti alle
intenzione di preghiera: riconciliazione, luce, speranza,
forza, fiducia, ospitalità, conversione e generosità.

 ABRUZZO – MOLISE

Teramo – Il 25 gennaio 2020 sera alla conclusione della
settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in Duomo si
è condiviso fraternamente questo momento sacro con i fratelli
ortodossi che hanno arricchito la preghiera comune con canti e
le parole illuminate del parroco ortodosso padre Laurentiu.

Campobasso – Ultima serata nella chiesa evangelica della
riconciliazione. Sono sempre momenti forti, c’è la gioia di
rivedersi e camminare insieme.

Anche a Pescara e Vasto si sono svolti momenti di preghiera.

CAMPANIA

Napoli – Un momento semplice ma in tanta unità nella Chiesa
greco-ortodossa e in Duomo con il Cardinale Sepe.

Torre Annunziata (Na) – Celebrazione ecumenica con i fratelli
luterani.

Cerreto Sanita (Benevento) – Incontro di preghiera per l’unità
dei Cristiani del 24/01/2020 con tutta la metropolia di
Benevento

Pomigliano (Na) – Celebrazione ecumenica regionale Chiesa di
San Felice a Pomigliano.

Pozzuoli – Il 31 gennaio si è svolta la celebrazione ecumenica
nel carcere femminile di Pozzuoli alla presenza del vescovo.
Sono stati presenti due pastori Pentecostali, un pastore
Battista, un sacerdote Ortodosso, Metodista e Valdometodista.
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E ancora a Caserta, Ischia, Acerra.

PUGLIA

Diocesi Conversano/Monopoli – Particolarmente partecipata,
frutto di rapporti personali costruiti durante l’anno e di
un’attenta preparazione, condivisa con la commissione
ecumenica, la celebrazione ecumenica 2020 per la diocesi di
Conversano/Monopoli con il vescovo mons Favale, il vescovo
anglicano Shoeun Larkin, il pastore avventista Petru Niergjes
e quello battista Nunzio Loiudice.

Foggia – La SPUC è stata ricca di appuntamenti e molto
partecipata. Coinvolto in prima linea il Consiglio Ecumenico
con i rappresentanti delle Chiese: Ortodossa-Rumena, Valdese,
Pentecostale Elim, Pentecostale Shalom e Chiesa Cattolica con
la partecipazione di parrocchie e movimenti. È iniziata con
l’Inno Akathistos della liturgia Ortodossa-Rumena, poi lunedì
presso la Chiesa Madre di Deliceto, martedì studio biblico
sulla parola: “Ci trattarono con gentilezza” nella Chiesa
Valdese, mercoledì preghiera ecumenica presso la Parrocchia di
S. Antonio, giovedì liturgia nella parrocchia di San Paolo
inserita nei festeggiamenti del santo, sabato Parrocchia San
Ciro, per concludersi domenica con un pranzo offerto a circa
100 indigenti della città presso la mensa di San Pio X.

CALABRIA

Locride – Da oltre venticinque anni, durante la Settimana per
l’Unità dei Cristiani, la Chiesa Cattolica, la Chiesa
Evangelica della Riconciliazione e la Chiesa Ortodossa,
celebrano insieme dei momenti di preghiera, certe che
camminare insieme come Chiese Cristiane e cercare la strada
dell’unità è un modo per indicare alla Locride tutta che, solo
avanzando insieme, potremo vincere tutti gli ostacoli e tutte
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le difficoltà.

Cosenza – Bisignano – La nostra diocesi ha vissuto, come ogni
anno, momenti di preghiera, riflessione e condivisione,
organizzati dall’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e Dialogo,
dalla Chiesa Evangelica Valdese di Dipignano e Cosenza, dalla
Chiesa Avventista del Settimo Giorno di Cosenza, dalla Chiesa
Evangelica Pentecostale Bethel di Cosenza, dalla Parrocchia
Ortodossa Rumena di Cosenza.

SICILIA

Catania – La celebrazione a Catania, nella chiesa cattolica si
è tenuta alla presenza del vescovo e di altri cristiani di
varie chiese: Luterana, Avventista, Battisti, Valdesi,
Ortodossi Russi, Romeni, Copti, Anglicani ed Esercito della
Salvezza. E’ stata molto partecipata e ben organizzata. Sebi
ed un altro del movimento hanno letto delle preghiere di
intercessione. Più di 20 i membri del movimento presenti.

Diocesi di Piazza Armerina – La celebrazione è stata preparata
da un comitato cittadino, con le rappresentanze delle Chiese
Cattolica, Avventista del settimo giorno, Evangelica, Valdese,
Ortodossa rumena, di Enna, Riesi e Piazza Armerina, con la
partecipazione del Rinnovamento nello Spirito, del Movimento
dei Focolari e del Segretariato per le Attività Ecumeniche
(SAE) di Enna. Presente il vescovo, monsignor Rosario Gisana,
il direttore dell’Ufficio diocesano monsignor Antonio
Scarcione, il vicario foraneo don Giuseppe Fausciana, i
pastori Enzo Paolo Caputo (avventista), Giovanni La Paglia
(evangelico), Andrea Aprile (valdese) e Demetrescu Bogdan
(ortodosso rumeno).

Vittoria – Si è celebrato il centenario di Chiara nella chiesa
pentecostale “Parola della Grazia” inserendolo nella settimana
di preghiera. Presenti tre Chiese pentecostali, luterana e
cattolici anche di paesi vicini. Ha partecipato per la prima
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volta la nuova pastore luterana.

Chiaramonte Gulfi (Rg) – L’incontro ecumenico si è svolto nel
Convento Frati Minori francescani.

Niscemi – Presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù si è svolto
un incontro ecumenico al quale hanno partecipato il vescovo
della diocesi di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana e
il pastore della Chiesa Avventista Cristiana del Settimo
Giorno Felix Cobbinnah che durante i rispettivi momenti di
predicazione hanno aiutato i presenti a conoscere ed
approfondire i testi proposti per la settimana di preghiera.

Gela – Celebrazione ecumenica nella “Chiesa evangelica della
riconciliazione” con il Pastore Giuseppe Emmanuello e     il
Vescovo della Diocesi Armerina Mons. Rosario Gisana.

Siracusa – Presso il Centro Convegni Santuario Madonna delle
Lacrime si è tenuto l’incontro “Il ponte della misericordia“.
Il prof. Saraceno ha moderato gli interventi di mons. Mogavero
(Presidente della Commissione regionale x l’Ecumenismo e il
Dialogo Interreligioso della CESI – Conferenza Episcopale
Siciliana), del pastore Battista dott. Luca Maria Negro, della
dott.ssa Giuseppina Brogna (focolarina di Catania incaricata
del dialogo interreligioso d’Italia del Mov. dei Focolari
membro UNEDI) e del Direttore don Spataro.

Diocesi Caltanissetta – Organizzata dall’ufficio diocesano per
l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso si è tenuta una
conferenza. Relatori Biagio Pitarresi (incaricato x
l’ecumenismo del Mov. dei focolari per l’Italia), Don Luca
Camilleri (Direttore ufficio diocesano di Agrigento per
l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e vice direttore
regionale dell’Uredi), Anna Wagemaker (direttore ufficio
diocesano di CL x E e DI), Prof Gaetano Riggi (Mov dei
Focolari insegnante di religione scuola superiore
Caltanissetta), presentatore e moderatore Sacerdote Padre
Alfonso Incardona. I presenti erano circa 100 persone in
massima parte insegnanti di religione di vari scuole, per la
numerosa presenza di alunni di varie confessioni.

Caltanissetta – Celebrazioni nella parrocchia ortodossa di San
Calogero celebrazione dei Vespri con Padre Paolo Patricolo,
 nella parrocchia di San Luca. Presenti il Pastore valdese
Andrea Aprile, il Pastore Nicolò Sardo dei Gedeoni, il diacono
ortodosso Michele Santagati, Margit Muller, presidente delle
chiese luterane di Sicilia.

Agrigento e Canicatti (Ag) – Ad Agrigento il momento di
preghiera si è svolto nella Chiesa Evangelica Pentecostale
“Condividere Gesù”, presenti il Cardinale Francesco
Montenegro, il Pastore Nino Genova (Chiesa Pentecostale
Condividere Gesù (Movimento Nuova Pentecoste)) e il Pastore
Aprile (Chiesa Valdese).

Palermo – La preghiera x l’unità nella chiesa S. Gaetano in
cui operava il beato padre P. Puglisi, martire di mafia. Molto
e ben partecipata, un clima di unità e gioia di stare e
pregare insieme. Otto chiese presenti: Cattolica, Valdese,
Riconciliazione, Anglicana, Luterana, Avventista, Ortodossa
Rumena e Ortodossa Russa.

Martino delle Scale (Diocesi di Palermo) – Abbiamo vissuto
insieme ieri sera, un momento di preghiera ecumenica a S.
Martino. Erano presenti: il pastore Daniele (Chiesa
avventista), Mimmo Lapi (anziano della chiesa pentecostale
“Pelgrim”).

Misilmeri (Pa) – Presso la chiesa B. V. del Carmelo   momento di
preghiera per l’unità dei cristiani animata dai        canti del
gruppo parrocchiale del “Rinnovamento”. Presenti      il pastore
Pentecostale Ania ed Emanuele anziano di chiesa,      e l’amico
pentecostale Valerio.

Trapani – Incontro ecumenico nel tempio valdese, chiesa
cattolica, ortodossa rumena, valdesi.
Centro   Mariapoli    Castel
Gandolfo. Nuovo sito!
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fraternità universale, accoglie persone provenienti dai cinque
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operatori nel campo     sociale, culturale, professionale per
conferenze, convegni,    ritiri spirituali, corsi di formazione,
con spazi qualificati   di dialogo ecumenico e interreligioso

Contatti
Via S. Giovanni Battista De La Salle
00073 Castel Gandolfo RM
Telefono 06 935 9091
Mail infocmi@centromariapoli.org
Serata di approfondimento su
Igino Giordani
E’ possibile rivedere la serata qui:

Alle radici di una scelta ideale from Focolare Movement

L’ Archivio Generale del Movimento dei Focolari e il Centro
Igino Giordani si sono proposti di lavorare assieme per
favorire lo studio di figure politiche che possano offrire
una testimonianza per il mondo attuale. Con una serie di
serate di approfondimento culturale, desideriamo recuperare e
valorizzare alcuni aspetti di questi “Testimoni in politica”:

–        L’influenza del carisma dell’unità nel loro impegno
politico

–          La loro coerenza morale e passione politica

–          Il loro contributo alla fraternità e alla pace

–          L’attualità del loro esempio

Iniziamo sabato 15 febbraio dalle 19.00 alle 20.30 presso
l’auditorium del Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di
Papa (Via Frascati, 306) con un momento culturale aperto a
tutti quanti desiderano partecipare. Il primo incontro sarà
dedicato all’on. Igino Giordani; il secondo, il 21 marzo, a
Domenico Mangano.

Chiara   Zanzucchi e Alberto Lo Presti

A scuola di ecumenismo – Una
testimonianza
Contributo di Biagio Pitarresi

A scuola di ecumenismo – Incontro di Formazione per educatori
e insegnanti

Organizzato dall’uff. Diocesano per l’ecumenismo e il dialogo
interreligioso di Caltanissetta 16 gennaio 2020

Buon pomeriggio a tutti!

Mi chiedevo quale migliore contributo potevamo dare noi membri
del Movimento dei Focolari a una scuola di ecumenismo se non
la testimonianza? I membri del Movimento dei Focolari su
consiglio della stessa Fondatrice Chiara Lubich hanno da
sempre privilegiato l’amore concreto verso i fratelli e poi la
parola. Metto quindi in comune con voi la mia esperienza in 7
tappe, riguardante il dialogo ed il rapporto con i fratelli di
altre chiese, che ho iniziato da circa 15 anni, nella speranza
che la troviate utile.

1) La prima tappa: la mia conversione all’ecumenismo.

Prima di conoscere e seguire il carisma di Chiara Lubich, io
“vedevo” i cristiani evangelici: nemici della Chiesa e di Dio,
poi man mano, il desiderio della “fratellanza universale” e
 le parole di Gesù “Tutti siano una cosa sola” (Gv 17-21), che
sono il cuore del carisma del Movimento dei Focolari, mi hanno
cambiato profondamente e hanno fatto cadere dal mio cuore il
giudizio e i pregiudizi e li ho sentiti fratelli. Le parole di
Gesù: “Chi non è contro di voi è per voi” (Lc 9-50) mi
aiutarono ancora di più a capire che ogni cristiano è per Gesù
e mi diedero un motivo in più per impegnarmi con la mia vita
affinchè “tutti siano uno”.

2) La seconda tappa: il come iniziare l’approccio con questi
fratelli.

Non avevo una grande preparazione per incontrare i fratelli di
altre confessioni ma dopo aver a lungo pregato capii che
dovevo principalmente amare: amare per primo, amare senza
aspettarmi nulla in cambio, amare sempre, amare senza guardare
le differenze. Con questo spirito iniziai i primi contatti e
cominciai ad avvertire che questi fratelli, amavano tanto Gesù
e pur se vi erano alcune differenze da un punto di vista
dottrinale o liturgico, il loro amore a Gesù era sincero e
forte, tanto da farli divenire martiri se necessario. Quindi
oltre ad amarli, cominciai a nutrire per loro grande stima e a
fare mie le parole illuminate e rivoluzionarie che Chiara
Lubich spesso ci ripeteva: “Amare la Chiesa altrui come la
propria”.

3) La terza tappa: il come trasformare questi rapporti.

Inizialmente i nostri rapporti erano limitati ai momenti
ecumenici ufficiali, molta facciata, ma ancora poca amicizia e
ancor meno rapporti veri. D’accordo allora con Zina mia moglie
ed alcuni amici del movimento dei Focolari, invitammo a casa
nostra alcuni pastori con le mogli e alcune famiglie
appartenenti alle loro chiese. Di norma, dopo un momento di
incontro e di riflessione congiunta su alcuni aspetti sulla
carità e sull’amore vicendevole, si cenava insieme e spesso si
cantava e si scherzava. Pian piano il clima divenne familiare
e molto fraterno per la presenza fondamentale e determinante
di Gesù in mezzo a noi, secondo le parole di Gesù: (Mt 18-20),
tanto che un pastore pentecostale un giorno mi disse: se i
miei fratelli, conoscessero l’amore con cui voi focolarini
portate avanti l’ecumenismo, l’unità sarebbe già una realtà.
Un giorno durante la settimana di preghiera per l’unità dei
cristiani, il pastore Luterano e il reverendo Anglicano: hanno
fatto come una scenetta nella quale dichiaravano che a Palermo
a casa dei Focolarini avevano conosciuto il vero ecumenismo,
definendolo: l’ecumenismo del cuore. Ciò era condiviso da
diversi pastori e fratelli e sorelle di varie chiese. Una di
esse, ci disse un giorno, io non riuscivo a entrare in una
chiesa cattolica nemmeno se si sposavano dei miei parenti
intimi, adesso da quando vi ho conosciuto, non solo che vi
entro per queste occasioni ma anche solo per pregare, inoltre
sto leggendo con grande beneficio i libri di papa Francesco.
Anche il clima e il lavoro della commissione per l’ecumenismo
e il dialogo interreligioso diocesana, di cui facevamo parte,
migliorò notevolmente e i lavori divennero più proficui. Una
chiesa evangelica che ancora non faceva parte della
commissione diocesana allargata alle altre chiese, che
partecipava ai nostri incontri, chiese di farne parte.

4) La quarta tappa: i rapporti apparentemente difficili.

Un giorno uno di questi pastori ci invitò presso alcune
famiglie della sua chiesa che non ci conoscevano, noi per non
pesare portammo il nostro pranzo, ma quelle famiglie che non
avevano mai avuto rapporti con i cattolici, ci fecero capire
in tutti i modi che non eravamo graditi. C’è voluto tanto
amore e tanto pazienza, Zina con tanto amore e tanta festa,
fece loro assaggiare alcune particolarità che aveva cucinato e
pian piano riuscimmo a farci accettare e potemmo pranzare
insieme. Dopo il pranzo, cominciarono a evidenziare i difetti
che loro vedevano nella nostra chiesa cattolica, cose che
sembravano loro orribili. Noi non controbattemmo anzi dicevamo
loro: ma qualunque difetto, qualunque differenza fra le nostre
chiese, ci può impedire di volerci bene? Restarono
meravigliati, abituati a continue diatribe e combattimenti e
una risposta cosi li disarmò per un attimo, ma poi passarono
ad altre accuse, sempre più gravi a loro dire. Ma noi non
scendevamo in questa guerra verbale, ma continuavamo a
ripetere che niente ci poteva impedire di volerci bene. Dopo
un po’ smisero di accusare e cominciammo a parlare del vangelo
e di ciò che ci univa che è sicuramente molto ma molto di più
di ciò che ci divide. In quel momento scese una presenza di
Gesù in mezzo molto forte. I cuori si sono talmente infiammati
che non ci siamo resi conto che il tempo passava. Venuto il
tempo di salutarli, non volevano più che andassimo via e ci
supplicavano di restare ancora, A quel punto abbiamo proposto
di pregare il Padre Nostro, durante il quale abbiamo avvertito
forte la presenza dello Spirito Santo. Poi ci fecero
promettere che saremmo ritornati perchè intendevano farci
conoscere tutto il resto della comunità. Così è stato in tutti
questi anni.

5) La quinta tappa: la consapevolezza della necessità di
conoscere la dottrina e il pensiero della propria chiesa e di
quella altrui.

Di norma non cerchiamo ne accettiamo mai discussioni
teologiche o similari che lasciamo sempre volentieri agli
incaricati, esperti delle rispettive chiese, ma alle volte è
necessario fare o rispondere a delle domande specifiche di una
persona amica per desiderio di conoscenza e non per diatriba o
altri motivi. Mi è capitato in alcune occasioni ed ho risposto
per non mancare nella carità ma ho cercato di essere breve e
conciso.

a) Un giorno un pastore alla fine di un incontro ecumenico
diocesano mi si avvicinò e mi chiese, così a bruciapelo:
Biagio, cosa pensi di Maria? e qual è il tuo rapporto con
Maria? Io non avendo una risposta preparata dissi ciò che
avevo veramente in cuore: Maria è per me mia madre, gli dissi,
e come tale le ho chiesto in questi giorni di pregare Gesù per
la salute di mia figlia (che aveva avuto un tumore), nello
stesso modo come l’altro giorno l’ho chiesto al sacerdote
ortodosso. E lui subito: ma così è condivisibile! Era
palesemente contento della mia risposta.

b) Un altro presbitero che avevo invitato a dare una
testimonianza ecumenica in Mariapoli: poco prima del suo
intervento mi chiese il significato della parola Mariapoli.
Non mi aspettavo questa domanda in quel momento ma risposi
subito: Qual è la cosa più importante che ha fatto Maria? ha
data Gesù al mondo. Noi in questo convegno che chiamiamo
Mariapoli, cioè Città di Maria, vogliamo imparare ad imitarla
e portare Gesù al mondo. Rimase sorpreso e compiaciuto di
questo significato ed intento.

c) Una coppia di amici evangelici, un giorno mi chiesero:
perché considerate Maria divina? dissi subito: vi sbagliate,
Maria è una creatura, non è divina. La risposta li stupì e mi
chiesero se tutti i cattolici la pensassimo così o solo noi
del movimento dei focolari. No dico: questa è dottrina della
chiesa cattolica. Rimasero contenti della risposta semplice,
informarono poi il loro pastore. Molti evangelici pensano che
i cattolici considerino Maria Divina e l’adorino al pari di
Dio.

Queste esperienze mi hanno portato alla convinzione che
dobbiamo cercare di conoscerci più approfonditamente ma senza
pregiudizi, senza paura, senza accomodamenti, ognuno deve
rimanere fedele alla dottrina della propria chiesa, senza
annacquarla e rispettare nello stesso tempo la dottrina
altrui. Penso che la conoscenza reciproca amorevole farà
cadere nel tempo tanti muri.

6) La sesta tappa: la cooperazione tra cristiani.

Pian piano con quasi tutte le chiese tradizionali: Ortodossa,
Anglicana, Valdese, Avventista, Luterana, riuscimmo ad avere
rapporti belli e proficui. Non tutte le confessioni cristiane
erano però aperte ad un rapporto, anzi le più numerose: molte
delle comunità pentecostali, non volevano questo rapporto. Il
Signore ci illuminò la via. Il Concilio Vaticano secondo, già
dal 1964 aveva approvato un documento: “Unitatis
Redintegratio” che affermava che il dialogo con le altre
chiese cristiane, non doveva limitarsi allo studio e alla
preghiera ma si dovevano allacciare rapporti di cooperazione
concreta in vari campi a favore dell’uomo, della società,
nell’ambito della salute, della promozione sociale ed
economica, della scuola, della casa, dell’approvazione di
buone e sane leggi, ecc. fu una rivelazione e cominciammo ad
avvicinare queste chiese con alcuni progetti. Quale fu la
nostra sorpresa nel vedere che erano felici di cooperare con i
cattolici in questi campi. Pian piano sono nate cooperazioni
per i carcerati, per i rifugiati, per le leggi a favore della
famiglia, per le mense dei poveri, per la casa, ecc. Tante
altre sono in cantiere. Sono sicuro che la cooperazione
porterà pian piano, l’amicizia, la conoscenza, e infine il
dialogo.

7) Settima tappa l’ecumenismo oggi e domani.

Un pastore pentecostale di una grande chiesa che aderiva alla
cooperazione, quasi a giustificarsi, ci disse che lui e la sua
comunità non accettavano l’ecumenismo, in quanto non volevano
diventare cattolici. Era fermo al concetto di ecumenismo della
Chiesa Cattolica prima del Concilio Vaticano II cioè l’Unità
nell’uniformità, cioè tutti dovevano ritornare alla chiesa
cattolica. Gli parlai allora del nuovo concetto di ecumenismo
condiviso da tutte le chiese: “l’unità nella diversità”, dove
la diversità di una chiesa non viene vista più come un
ostacolo all’unità ma come una ricchezza, un apporto; ne fu
favorevolmente sorpreso. Non conosceva neanche i passi avanti
teologici, quali ad esempio la firma tra la chiesa cattolica e
la chiesa Luterana sulla dottrina della giustificazione,
rimase contento. Per questa chiesa una breccia nel muro
dell’isolamento e della diffidenza è stata aperta. Mi chiedo
quanti anche tra gli stessi cattolici, vivono ancora questo
stesso isolamento, nostro compito è far conoscere, avvicinare
all’ecumenismo anche gli stessi cattolici per allargare gli
orizzonti del cuore secondo le nuove indicazioni del
Magistero.

Conclusione – Cercare ed evidenziare quello che ci unisce o ci
può unire e non quello che ci può dividere, e farlo con amore,
pensando che ogni persona che abbiamo davanti è Gesù: ecco
l’insegnamento di Chiara Lubich che ha portato e porta frutti
incredibili. Allora andiamo avanti insieme: con la preghiera
fiduciosa, promuovendo il bene dei fratelli, con la parola
umile ma calorosa di carità, a realizzare quello che sta a
cuore a Gesù: che tutti siano Uno.

TIME to DARE – La piattaforma
E-GIVE
Tutto nasce dall’invito di Mons. Giovanni D’Alise rivolto ai
giovani nell’ottobre scorso: impegnarsi affinché i sogni si
trasformino in opere; essere cristiani che si “sporcano” le
mani. C’è chi, allora, propone di fare qualcosa di concreto:
realizzare una piattaforma digitale della solidarietà che non
sia social bensì sociale, che metta al centro le persone e la
loro dignità, che sappia soddisfare i desideri e i bisogni di
chi è in difficoltà, mettendoli in rete con chi invece sceglie
di donare qualcosa di per sé superfluo.

 Caserta. Belvedere di San Leucio: team di coordinamento

La Fondazione Mario Diana, la Diocesi di Caserta e la Caritas
hanno così voluto dare vita a un ambizioso quanto mai
interessante progetto che prende il nome di Time to Dare,
progetto che ha saputo riunire tante realtà diverse sul
territorio le quali, ognuna con le proprie specificità, hanno
voluto contribuire alla riuscita del doppio appuntamento che
si è concretizzato in un Hackathon digitale, il 17 e 18
gennaio ospitato nella sede di 012Factory, e un Forum di
discussione, svoltosi il pomeriggio del 22 gennaio presso il
meraviglioso complesso Monumentale del Belvedere di San
Leucio, a Caserta.

Una data, questa del 22 gennaio, non scelta a caso. I
promotori infatti hanno voluto che la giornata clou
dell’evento ricadesse proprio nel giorno del Centenario della
nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei
Focolari, colei che ha fatto nascere l’economia di comunione e
promosso, per prima, la cultura del «dare».

 Caserta. Belvedere di San Leucio: tavolo relatori

La realizzazione dell’evento è stato possibile anche grazie al
contributo della BCC Terra di Lavoro, che ha sposato in pieno
il valore sociale dell’iniziativa.Un doppio appuntamento che
ha avuto l’obiettivo di realizzare un prototipo di piattaforma
digitale che, strutturata sul modello dei tradizionali e-
commerce, consenta nel principio della gratuità di donare beni
materiali e non solo.

“Dare” è, infatti, una delle parole chiave di questo progetto
e così, la piattaforma web che è stata immaginata durante
l’hackathon si chiamerà E-GIVE, acronimo inglese che sta per
economia del dare. Il titolo TIME to DARE – dall’inglese
tradotto “è tempo di osare”, ma in italiano può essere letto
anche come “è tempo di dare” o “da dare” – ha pertanto un
molteplice valore semantico per un progetto fatto di
condivisione, solidarietà e tecnologia.

L’hackathon si è concretizzato in una maratona informatica di
24 ore che ha visto la partecipazione di sette team composti
da developers, programmatori, grafici, studenti in scienze
sociali ed economiche. Il loro compito è stato quello di
presentare una proposta di piattaforma che avesse, oltre
all’aspetto meramente tecnico, una sostenibilità sociale e
ambientale che, potesse valorizzare il concetto del dono,
promuovendo l’economia cir- colare, in modo da permettere di
recuperare e dare nuova vita a beni ancora utili e favorire la
riduzione della quantità di rifiuti destinati allo
smaltimento.

 Team Givekit

A vincere, seppur di pochissimo rispetto alle altre proposte,
è stata quella del gruppo GiveKit, che ha saputo convincere la
giuria attraverso una proposta molta articolata e il racconto
di una storia che nasce da un antico detto popolare: “Fa ‘o
bbene e scuordate”.

Il gruppo ha avuto così l’opportunità di presentare il proprio
lavoro al Forum svoltosi, come detto, presso le sale del
Belvedere di San Leucio, messe a disposizione dal Comune di
Caserta, ente patrocinante dell’evento, con la partecipazione
di oltre cento persone che hanno avuto modo di confrontarsi su
economia sociale, condivisione, dono e solidarietà; un vero e
proprio laboratorio di idee, esperienze, pensieri, proposte e
domande rivolto a tutti gli operatori sociali che si occupano
di povertà e a coloro che amano i valori della pace, della
fraternità universale, della solidarietà, della sostenibilità
ambientale, prevalentemente giovani che credono in una cultura
economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla
reciprocità.

La particolarità e il punto di forza del Forum è stata
sicuramente la massiccia presenza di giovani e soprattutto la
composizione del team di coordinamento dell’evento costituito
da giovanissimi, ragazzi e ragazze provenienti oltre che da
Caserta anche da Roma, Napoli e Padova. Negli ultimi due mesi
si sono riuniti per organizzare in ogni dettaglio la tre
giorni casertana. I giovani delle organizzazioni partner del
progetto come Movimento dei Focolari, Azione Cattolica,
AGESCI, Rete Salesiana, Centro Sociale ex Canapificio e
progetto Policoro Caserta, hanno messo in campo la loro
creatività e hanno dato vita a un pomeriggio molto intenso.

Al tavolo dei relatori spiccava la presenza di cinque giovani
– maggioranza donne – tutti studenti: una psicologa,
un’educatrice sociale, uno sviluppatore informatico, un
ingegnere aerospaziale, una prossima laureata in
giurisprudenza. Sono stati loro a moderare sapientemente non
solo la plenaria ma anche i due laboratori chiamati creattivi
nei quali si chiedeva di portare proposte concrete per
migliorare e dare uno slancio alla piattaforma E-GIVE. Ad
accompagnare in questo percorso i partecipanti al Forum è
stata Alessandra Smerilli, professoressa di economia politica
alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di
Roma, ente universitario tra i principali partner di Time to
Dare.

Una presenza importante quella di Suor Alessandra, che ha
saputo offrire spunti
di riflessione interessanti al dibattito, sottolineando la
forza del pensiero dei giovani, così come ha fatto anche Papa
Francesco convocando ad Assisi il prossimo 26 – 28 marzo 2000
giovani da tutto il mondo per dare vita all’evento The Economy
of Francesco, di cui Time to Dare ha avuto l’onore di essere
uno degli eventi preparatori.

di Marco Miggiano
da: il Poliedro anno 5 n.1
La piattaforma E-GIVE
Il compito era arduo. Realizzare in 24 ore un prototipo di
piattaforma web che coniugasse dono, gratuità, comunione e
riciclo. Francesco Tirsi, Gaia Moscatelli, Emilio Apuzzo e
Paolo Baldo Luchini, del gruppo Givekit, uno dei sette team
partecipanti all’hackathon EGIVE, ci sono riusciti e sono
andati anche oltre, stupendo con una presentazione ricca di
emozioni i convenuti al Forum dei giovani presso il Complesso
Monumentale del Belvedere di San Leucio a Caserta, il 22
gennaio scorso.

La soluzione offerta è una classica situazione win-win, in cui
vincono tutti. Il sito è diviso in 5 sezioni: una che spiega
la filosofia, una rivolta alle persone che desiderano donare,
una per chi ha bisogno, una per chi vuole aiutare il progetto
e rendere disponibile il proprio tempo (questa pensata
volutamente molto semplice, per dare modo a persone meno
avvezze alla tecnologia di potersi registrare) e una con i
contatti e un form per comunicare se ci fossero dubbi su come
usare la piattaforma.
Team finalisti hackathon

L’idea mira a inserire nella nostra società persone in
situazioni svantaggiate, dandogli la possibilità di imparare
un lavoro o reinserirsi nel tessuto sociale. Mira a dare una
nuova occupazione anche ai pensionati, che hanno molto da
insegnare e sono spesso ingiustamente ignorati. Mira a creare
un tessuto sociale più unito ricostruendo un punto di
aggregazione intorno agli oratori e ai circoli, sparsi sul
territorio, i quali stanno perdendo il proprio ruolo naturale
di punti di aggregazione sociale e che spesso hanno molti
spazi vuoti e disponibili. Con l’utilizzo di una lista dei
desideri che permetta di pre- notare gli oggetti, oltretutto,
si ridurrebbero di molto i tempi di stoccaggio, si andrebbe
direttamente da chi ha molto a chi a molto poco.

Un video clip finale della presentazione del progetto
sintetizza con immagini e parole la filosofia sottesa
all’idea: integrazione, riciclo, rispetto, dignità. Viviamo in
una società sempre più dedita al consumismo, una società
sempre più povera di natura, di lavoro, di comprensione. Con
questa piattaforma sarà possibile invertire questa decadenza e
riscoprire l’altro termine, quello vero con cui indicare il
significato originale di società, un termine che stiamo
purtroppo dimenticando. Trasformare la società in comunità.

Conosciamoli questi ragazzi. Fanno parte della Apple Developer
Academy della Federico II di Napoli. Francesco: “ho deciso di
trasferirmi a Napoli e iniziare l’Academy perché volevo
imparare le tecniche che permettono di dare un impulso alla
società. Da manager non mi occupavo d’altro che di comprare e
vendere, non riuscivo a dare un senso alla mia vita”; Gaia:
“sono un archeologo per amore e un designer per mestiere.
All’Academy mi occupo di un progetto in collaborazione con una
ONG indiana. Il suo scopo è quello di sostenere un’economia
circolare in comunità rurali”; Emilio e Paolo – i due
sviluppatori – stanno lavorando ad un’App per bambini non
udenti in collaborazione con la scuola Smaldone di Napoli.
Sembrano avverarsi le parole della Scrittura «… i vostri figli
e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno
dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni» (Gioele 2,
28).

di Elpidio Pota
Segretario generale della Fondazione Mario Diana

Il video di presentazione del progetto vincitore
dell’Hackathon E-GIVE di Time to Dare, realizzato dal team
GIVEKIT.
A Firenze un incontro sulle
orme del “Documento sulla
Fratellanza Umana” di Abu
Dhabi
Il testo sottoscritto da Papa Francesco e il Grande Imam di
Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb – Un percorso per un’amicizia tra
cristiani e musulmani a Firenze.

                           A Firenze la comunità cristiana e
                           quella    musulmana    si   sono
                           incontrate oggi, 30 gennaio 2020,
                           per riflettere sullo storico
                           “Documento sulla Fratellanza
                           Umana” sottoscritto il 4 febbraio
                           2019 ad Abu Dhabi da Papa
                           Francesco e il Grande Imam di Al-
                           Azhar Ahmad Al-Tayyeb.

L’appuntamento, promosso dal Centro Internazionale Studenti
Giorgio La Pira, dalla Fondazione Giorgio La Pira, dall’
Istituto Universitario Sophia di Loppiano e dalla Comunità
Islamica Firenze e Toscana, è una prima risposta all’appello
contenuto nel documento stesso che invita “tutte le persone
che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella
fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso
(il documento) diventi una guida per le nuove generazioni
verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione
della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani
fratelli”.

                                      L’incontro è stato
                                      aperto    dai   saluti
                                      dell’Arcivescovo     di
                                      Firenze, card. Giuseppe
                                      Betori e dell’imam di
                                      Firenze Izzeddin Elzir
                                      che hanno firmato un
                                      testo in cui, dopo aver
                                      sottolineato         la
                                      tradizione di Firenze
                                      come città di incontro
                                   e di esperienze di
dialogo fra culture e religioni diverse, viene rinnovato
l’impegno ad essere costruttori di pace e fare propri gli
intenti del Documento: “[…] La nostra presenza insieme vuol
                                      essere     un    segno
                                      tangibile dell’amicizia
                                      che ci caratterizza e
                                      che     ci      lega,
                                      sollecitati      dalle
                                      nostre Fedi     che si
                                      fondano sulla medesima
                                      Speranza,    radicata
                                       nella          fiducia
                                       dell’Azione di Dio che,
                                       essendo Amore, chiede
                                       la    partecipazione
libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai
abbandonarla. E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare
per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli
altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici
nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia
finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli
uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà.
[…]Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che
caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del
Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza
comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione,
ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le
nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia
Islamico- Cristiana”.

Durante l’incontro mons.Vittorio Ianari, della Comunità di
Sant’Egidio ha illustrato il percorso storico del documento di
Abu Dhabi, mons. Piero Coda, preside dell’Istituto
Universitario Sophia di Loppiano, ha presentato significato e
prospettive, mentre il prof. Mohamed Bamoshmoosh, resp.
Culturale della Comunità islamica di Firenze si è focalizzato
sulla attualizzazione del Documento a livello locale.

                                       Infine il Direttore del
                                       Centro Internazionale
                                       Studenti   La    Pira
                                       Maurizio   Certini,
                                       insieme  a  Mohamed
                                       Bamoshmoosh si sono
                                       concentrati su alcune
                                       prospettive del cammino
                                       di amicizia in atto a
                                       Firenze da tanti anni.
                                       Ricordiamo in tale
                                       senso lo straorinario,
profetico apporto al dialogo da parte del sindaco Giorgio La
Pira e il cammino fiorentino più recente.
L’incontro di oggi intende segnare infatti anche il primo
passo verso un rapporto più strutturato tra le due realtà
religiose per un’amicizia islamico-cristiana a Firenze. “Una
lunga storia lega la comunità cattolica e islamica di Firenze,
dagli incontri con i primi studenti universitari di fede
islamica nella Sala Teatina, dove significativamente ci siamo
incontrati oggi. La Sala del Centro è stata infatti (dal 1989
al 1992) la prima aula di preghiera della nascente Comunità
islamica toscana e sede provvisoria del primo Centro culturale
islamico della nostra città. – hanno sottolineato Certini e
Bamoshmoosch – In queste stanze, sino dal 1978, per iniziativa
dell’arcivescovo di Firenze card. Benelli che volle un Centro
che desse dignità a ogni giovane internazionale e aperto al
dialogo interreligioso, sulla spinta ideale di Giorgio La Pira
e con l’attento e appassionato accompagnamento di Chiara
Lubich e dei Focolari, è nato un rapporto di amicizia e di
dialogo tra giovani basato su significative interazioni
personali, sincere, aperte e collaborative. Un dialogo che si
è poi dilatato irreversibilmente, con autonome iniziative di
persone, di associazioni, di Chiese; mostrando come Firenze
sia sempre città culturalmente aperta. Una città che in molte
sue parti crede che il dialogo come stile di vita, realizza un
diverso modo di incontrarsi e relazionarsi, portando così a
superare stereotipi e pregiudizi, e a rendere vera ogni giorno
una fraternità che afferma e garantisce le relative
differenze. L’esperienza qui realizzata insegna come il
radicamento in Dio offra un modo nuovo di guardare ogni uomo:
il riconoscere la dignità dell’altro proprio in virtù del suo
essere “altro” genera una reciproca accoglienza, un’amicizia
tale da suscitare in ciascuno il desiderio di una mutua e più
profonda conoscenza e solidarietà. Quello che ci proponiamo è
strutturare un percorso verso un’amicizia islamico-cristiana
sempre più ampio e inclusivo, costruire relazioni sempre più
significative, per spargere nuovi semi di fraternità e di pace
a Firenze, in tutto il territorio nazionale e oltre”.
…………….
In collaborazione con : Mov. dei Focolari, GMI Ass. Giovani
Musulmani, Comunità di SantEgidio, Toscana Impegno Comune,
Opera per la Gioventù Giorgio La Pira.

Messaggio

A un anno dallo storico Incontro del Santo Padre papa
Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb,
abbiamo desiderato, oggi, ritrovarci in questa Sala Teatina.

Un luogo significativo in quanto ospita un Centro intitolato a
Giorgio La Pira. Noto per l’Esperienza di amicizia, cresciuta
sin dal 1978, tra donne e uomini di differenti credi, fedi
religiose e visioni del mondo, segnatamente tra giovani
internazionali, cristiani e musulmani. Primo luogo di
preghiera e di incontro comunitario della nascente Comunità
islamica di Firenze.

                                       Il singolare percorso
                                       fiorentino intorno alla
                                       centralità       della
                                       persona umana e alla
                                       sua dignità, si è
                                       storicamente espresso
                                       in svariati modi: nella
                                       cultura, nell’arte,
                                       nella vita civile,
                                    nella         carità,
nell’attenzione all’incontro tra le Chiese cristiane e nel
dialogo interreligioso, nell’incontro tra i popoli.

Tale percorso ci mostra il volto di una città religiosamente
aperta. Ne è testimonianza la vasta e appassionata diffusione
di esperienze di dialogo che oggi si svolgono a ogni livello:
fino alla recente costituzione della Scuola fiorentina di alta
formazione per il dialogo interreligioso e interculturale.

Il tempo presente, così carico di paure e di gravi tensioni,
in una società che diviene sempre più varia ed eterogenea,
eppure interdipendente, ci richiama a rinnovare con audacia e
con forza, la nostra testimonianza nel comune impegno per la
buona convivenza e per la pace.

La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile
dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati
dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza,
radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore,
chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola
persona umana, senza mai abbandonarla.

E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci
sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci
reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo
costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene,
camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli
altri verso la Sorgente di ogni realtà.

Noi crediamo che gli esseri umani, strutturalmente creati per
amare Dio e amarsi tra di loro, siano al centro della natura
come responsabili di essa, e siano al cuore della bellezza del
mondo la quale si manifesta particolarmente lì dove accade una
relazione fraterna tra le persone e le diverse comunità.

Sentiamo pertanto profondamente Nostra la Dichiarazione sulla
fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune,
riaffermando qui le parole conclusive in essa contenute, per
le quali ci sentiamo oggi particolarmente responsabili, anche
nei confronti delle generazioni future.

                                       “[…]    che     questa
                                       Dichiarazione   sia un
                                       invito            alla
                                       riconciliazione e alla
                                       fratellanza tra tutti i
                                       credenti, […] tra i
                                       credenti    e   i   non
                                       credenti, tra tutte le
                                       persone     di    buona
                                       volontà; sia un appello
                                       a ogni coscienza viva
                                       che ripudia la violenza
[…] e l’estremismo cieco; appello a chi ama i valori di
rispetto e di fratellanza […] sia una testimonianza della
grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva
l’animo umano; sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e
Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che
Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e
per vivere come fratelli che si amano […]”.

Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che
caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del
Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza
comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione,
ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le
nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia
Islamico- Cristiana.

Firenze, 30 gennaio 2020

Arcivescovo metropolita di Firenze: Giuseppe card. Betori

Imam di Firenze: Izzeddin Elzir

Un giorno in più
Punti di vista n. 51

Quest’anno abbiamo un giorno in più e si innescano le
riflessioni sul senso del tempo, sulla nostra vita iperattiva,
alla ricerca di un benessere psicofisico sempre più lontano,
mentre crescono stress insieme a corsi di mindfulness e
tecniche di meditazione.
Mostra   Centenario   Chiara
Lubich – Le Gallerie Trento

Un grande rimedio, sia psicologico che spirituale, è quello
del vivere l’attimo presente, oggi sperimentato da tanti. Ma
non era così il secolo scorso, quando Chiara Lubich ne
cominciava a parlare – portando anche esempi di pensatori di
varie epoche e latitudini – estendendone la pratica quotidiana
a migliaia di persone.

E così è per varie delle sue intuizioni, quasi impronunciabili
nei primi anni di azione del suo Carisma e oggi patrimonio
della Chiesa e della società. Un pensiero e una vita che da
decenni innervano il tessuto del nostro Paese, come una
profezia già in atto ma che ha ancora un enorme potenziale da
sviluppare, a partire dalla passione per la propria gente che
porta ad uscire dalla propria bolla per sognare e agire verso
un orizzonte sempre più grande.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 2/2020 pag. 49
VEDI Centenario Chiara Lubich

Festa della solidarietà al
Centro la Pace di Benevento
Il nuovo anno al Centro la Pace si è aperto, per il terza
volta, il 4 gennaio 2020, con “la festa della solidarietà”
per accogliere i poveri della città in   una giornata
conviviale nella gioia e con una tombolata.

La giornata, voluta fortemente dal Vescovo di Benevento Mons.
Felice Accrocca, è stata realizzata con la collaborazione di
12 associazioni della città e con una numerosa partecipazione
dei giovani del Movimento Gen.Un momento intenso e pieno di
viva commozione il loro arrivo, poi la condivisione del pranzo
e infine la gioia di ricevere i doni preparati con cura.

La felicità si leggeva sui loro volti segnati dalla fatica e
spesso da storie oscure e dolorose. Molti di loro infatti si
sono aperti durante il pranzo donandoci l’amarezza e la
tragedia della loro vita ma anche la gioia di stare con
noi. Anche il vescovo che ha dato loro un saluto affettuoso si
è fermato ed ha pranzato con loro.

Nel pomeriggio poi alle 18 l’incontro con Mons. Zuppi,
Cardinale di Bologna il quale ha offerto a tutti i numerosi
intervenuti dalla città una riflessione forte ed incisiva sul
problema della povertà oggi, invitandoci a prendere a cuore la
sorte di questi nostri fratelli: “Le forti disuguaglianze che
ancora primeggiano nella nostra      civile società sono un
oltraggio alla legge dell’amore che Gesù ha portato sulla
terra. Solo l’amore muove i cuori e prepara quella nuova
umanità dove uguaglianza      libertà e fraternità possono
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