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SETTEMBRE/OTTOBRE 2017 - N°5 - ANNO LX - Poste Italiane S.p.A. – Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. In L 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 Aut. GIPA/C/MI/36/2012
                                                                                                                                                                           01 COP SETTEMBRE/OTTOBRE 2017.qxp_Layout 1 17/10/17 17:51 Pagina 1
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                                                                                                     n°5 - settembre/ottobre 2017
                                                                                                     Questo numero è stato stampato
                                                                                                     in 192.200 copie, di cui 190.953 inviate
                                                                                                     alle Sezioni ed ai Soci ANC in Italia e all’estero,
                                                                                                     ai comandi dell’Arma fino a livello Stazione,
                                                                                                     ad uffici ed enti pubblici, alle mamme dei giovani
                                                                                                     assistiti dall’ONAOMAC
                                                                                                     Rivista della
                                                                                                     Associazione Nazionale Carabinieri
                                                                                                     Direzione
                                                                                                     via Carlo Alberto dalla Chiesa 1/A
                                                                                                     00192 Roma
                                                                                                     tel 063614891 - fax 0636000804
                                                                                                     web: www.assocarabinieri.it
                                                                                                     Indirizzi e-mail
                                                                                                     Presidenza
                                                                                                     anc@assocarabinieri.it
                                                                                                     Presidente
                                                                                                     presidente@assocarabinieri.it
                                                                                                     Volontariato
                                                                                                     volontariato@assocarabinieri.it
                                                                                                     Amministrazione
                                                                                                     amministrazione@assocarabinieri.it

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                                                                                                     Centro Elaborazione Dati
                                                                                                     ced@assocarabinieri.it
                                                                                                     Direttore
                                                                                                     Libero Lo Sardo
                                                                                                     Direttore Responsabile
                                                                                                     Nicolò Mirenna
                                                                                                     direttore@assocarabinieri.it
                                                                                                     Condirettore
                                                                                                     Vincenzo Pezzolet
             editoriale                                  onaomac                                     Capo Redattore
         6 VIGILARE SULLE NOSTRE PENSIONI             59 STUDIATE PER PREPARARVI ALLA VITA           Dario Benassi
                                                                                                     caporedattore@assocarabinieri.it
             di Libero Lo Sardo                          di Cesare Vitale                            tel 06361489320
             scenari internazionali                      belle tradizioni                            Segreteria di Redazione
                                                                                                     Maria Rosa Moglioni
         8 NUOVA PAGINA PER L’EUROPA                  60 IL 50° DELLA STELLETTA                      Alberto Gianandrea
                                                                                                     fiamme_argento@assocarabinieri.it
           DOPO LE ELEZIONI TEDESCHE?                    di Dario Benassi                            tel 06361489325/343
             di Angelo Sferrazza                         frammenti di storia                         Hanno collaborato
                                                                                                     Libero Lo Sardo, Nicolò Mirenna,
             pace&guerra                              62 UN FRANCOBOLLO PER “GLADIO”                 Angelo Sferrazza, Orazio Parisotto,
         10 UNA PREGHIERA SALVERÀ IL MONDO               di Furio Gallina                            Enrico Peverieri, Carmine Adinolfi,
                                                                                                     Marcello La Civita, Dario Benassi,
             di Orazio Parisotto                         in musica                                   Sergio Filipponi, Cesare Vitale,
                                                                                                     Furio Gallina, Paola Ingletti,
             gap italiani                             64 TRIONFA L’AMORE CONIUGALE                   Alfio Borghese, Franco Santini,
                                                                                                     Riccardo Palmieri, S.F.,
         14 UNIVERSITÀ MALATA, NAZIONE IN CRISI          di Paola Ingletti                           Vincenzo Ruggieri, Giuseppe Del Ponte,
             di Enrico Peverieri                                                                     Alberto Gianandrea
                                                         arte&co
             questioni sociali                        68 LE PASSIONI VISIVE DI MARINO MARINI         Art Director
                                                                                                     Sergio Raffo
         16 LA SICUREZZA È UN PROBLEMA?                  di Alfio Borghese                           raffo@raffoartcommunication.it
             di Carmine Adinolfi                         itinerari enogastronomici                   Progetto grafico,
                                                                                                     grafica ed impaginazione
             sui nostri colletti                      71 ANCHE L’ITALIA HA IL SUO WHISKY             RaffoArt Communication
         20 L’ORIGINE DEGLI ALAMARI                      di Franco Santini                           viale Tito Livio 58/60 - 00136 Roma
             di Marcello La Civita                       cinema&società                              Stampa
                                                                                                     Adaptive Srl presso Inprint SpA
             etica professionale                      72 TRE GRANDI DEI NOSTRI TEMPI                 via Campobello 1C - Pomezia (Roma)
                                                                                                     tel. 069122799
         22 CONOSCERE I COLLABORATORI                    di Riccardo Palmieri
                                                                                                     Registrazione Tribunale di Roma n°3400
             di Dario Benassi                                                                        del 23/07/53 - Iscrizione al ROC n°1306
                                                         prevenzione medica                          Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni
             futuro prossimo                                                                         degli autori; proprietà letteraria, artistica
                                                      74 MA CURARSI TROPPO FA MALE?                  e scientifica riservata. Per le riproduzioni anche
         24 SIAMO NELL’INFOCAPITALISMO?                  di S.F.                                     se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte
             di Sergio Filipponi                                                                              Concessionaria per la pubblicità
                                                         l’esperto risponde                                   Publimedia Srl
             associazione nazionale carabinieri       76 PROMOSSI A TITOLO ONORIFICO                          via M. Gonzaga 2
                                                                                                              20123 Milano
         27 VITA ASSOCIATIVA                             di Vincenzo Ruggieri e Giuseppe Del Ponte   Responsabile: A. Massimiliano Nizzola
                                                                                                     tel 0258013807
                                                         abbiamo letto                               e-mail publimedia@assocarabinieri.it
                                                      80 LIBRI & AUTORI                              Il giornale è stato chiuso il 16 ottobre 2017

         4 / SETTEMBRE › OTTOBRE 2017
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06 editoriale SETT OTT 2017 .qxp_Layout 1 18/10/17 12:12 Pagina 6

          editoriale
          UN NUOVO ORGANISMO PER TUTELARE RISORSE ACCUMULATE CON FATICA
         VIGILARE SULLE NOSTRE PENSIONI
        L
                       a situazione economica mondiale vive ormai da
                       un decennio una profonda crisi.
                       L’Italia purtroppo è, tra i paesi più industrializzati,
                       quella che risente maggiormente della crisi eco-
          nomico-finanziaria con conseguenze sull’occupazione e nei
          settori sociale e previdenziale.
          In tale contesto, non passa giorno che sui media non ap-
          paiono notizie che riguardano alcuni aspetti delle pensioni,
          argomento di grande interesse soprattutto per i soci
          dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
          Quest’estate a seguito di una serie di incontri svoltisi anche
          presso ASSOARMA, per il tramite del Gen. C.A. Francesco
          TARRICONE, si è venuti a conoscenza di un organismo chia-
          mato UNPIT (UNIONE NAZIONALE PENSIONATI PER L’ITALIA),
          un movimento formato da pensionati o futuri pensionati (di-
          pendenti di enti privati e pubblici, liberi professionisti, militari
          delle forze armate). Tale movimento apolitico nasce a Milano
          e si avvale di varie delegazioni a livello regionale.
          Il movimento non ha fini di lucro ma ha solo fini di natura
          politico-sociale. Tra gli scopi che si prefigge vi sono, in par-
          ticolare, la realizzazione dell’unione dei pensionati, la colla-
          borazione con le Istituzioni in sede politica, la salvaguardia
          della qualità della vita, la promozione di campagne infor-
          mative a difesa delle pensioni, l’organizzazione di convegni
          e tavole rotonde. Uno degli obiettivi è quello di scoraggiare
          l’orientamento di taluni apparati politici e non, di guardare
          alle pensioni accumulate con la fatica di una vita come ad
          una risorsa pubblica per i tempi meno fortunati del Paese
          invece di eliminare sprechi e perseguire l’evasione fiscale.
          L’UNPIT ha di recente organizzato un Forum dove i singoli
          associati possono accedere per essere aggiornati sulle pro-            modo non corretto determinando di fatto reazioni indignate
          poste e modifiche che stanno per essere introdotte in sede             da parte della opinione pubblica e aprendo una pericolosa
          parlamentare e le iniziative conseguenti. L’ANC già dal mese           frattura generazionale fra pensionati e giovani disoccupati.
          di luglio si è iscritta gratuitamente a tale Forum consentendo         In tale sede mi sono sentito in dovere di intervenire sottoli-
          così a tutti i nostri associati di essere al corrente.                 neando con forza che la mia adesione a tale organismo è
          Ad una riunione a cui ho partecipato recentemente è stato              basata sull’assoluta apoliticità dello stesso e qualora questo
          evidenziato che UNPIT e Forum sono entità distinte e separate          elemento dovesse venire meno, l’ANC ne uscirebbe imme-
          pur perseguendo obiettivi simili. L’obiettivo primario del Forum       diatamente. Ho ribadito inoltre che essere apolitici non si-
          è quello di riunire tutto il mondo pensionistico per meglio            gnifica non colloquiare con i vari parlamentari a prescindere
          difendere il potere di acquisto del proprio assegno pensio-            dagli schieramenti politici ma significa invece portare il nostro
          nistico, esercitando un legittimo intervento su Istituzioni e          punto di vista sui tavoli di chi conta. Altro elemento del quale
          mondo politico. Vorrei evidenziare che sulla base del rapporto         ho voluto che il direttivo tenesse in assoluta considerazione
          del bilancio previdenziale riferito al 2015, elaborato dal             è la forma con cui le nostre istanze, le nostre considerazioni,
          centro ricerche itinerari previdenziali, presentato il 15.2.2017       i nostri suggerimenti verranno portati avanti. Noi dobbiamo
          alla Camera dei Deputati, si sottolinea che l’incidenza della          evidenziarci per un corretto e costruttivo dialogo, privo di
          spesa pensionistica sul PIL al netto dell’IRPEF in Italia è in         qualsivoglia protervia, così come abbiamo sempre fatto nella
          linea con la spesa media Europea (10,6%) e che i contributi            nostra vita professionale e di cittadini onesti.
          versati sono addirittura superiori di oltre 2 miliardi nel 2015        Un carissimo saluto a tutti
          sul 2014. La situazione viene, invece, talvolta presentata in                                                           Libero Lo Sardo

          6 / SETTEMBRE › OTTOBRE 2017                                                                                       LE FIAMME D’ARGENTO
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         scenariinternazionali

         NUOVA PAGINA PER L’EUROPA D
         IN GERMANIA SI PROFILA UN PERIODO DI EQUILIBRI DIFFICILI CHE POTREBBE CONVINCERE LA C

        L
                            e elezioni tedesche del 24 set-                                                            Petry, che nelle elezioni di alcuni lander l’anno
                            tembre sono state una sorpresa                                                             scorso portò il partito ad un’alta percentuale, di
                            e il risultato accolto con stupore                                                         lasciare il partito perché su posizioni estreme, non
                            e preoccupazione.                                                                          avrà nessun seguito. Quale delle due anime del
                            Anche se segnali forti erano                                                               partito prevarrà, quella moderata o la oltranzista
                            emersi durante la campagna                                                                 che non nasconde la sua ispirazione neonazista,
         elettorale, con Angela Merkel “perseguitata” in                                                               anzi ne ha fatto la bandiera della campagna elet-
         ogni uscita pubblica. La perdita percentuale della                                                            torale, lo vedremo presto.
         Cdu-Csu, la sonora sconfitta dei socialdemocratici                                                            Quel che colpisce è che il successo dell’AfD è in
         di Martin Schulz (nella foto a destra) e l’entrata                                                            controtendenza con i risultati delle elezioni olan-
         nel Bundestag della destra AfD, sono il segnale                                                               desi prima e francesi poi con la squillante vittoria
         più marcato che qualcosa di importante ha scon-                                                               di Macron in Francia. Per ora è la nascita del
         volto la politica tedesca.                               Franz Strauss, storico leader della Csu bavarese,    nuovo governo e con quale maggioranza il focus
         La prima è la crisi dei grandi partiti, in caduta ver-   inventore della ost politik, che diceva nessuno      del post elezioni. Facile previsione è pensare che
         ticale con la Cdu-Csu poco sopra il 32,9%, la            alla nostra destra. Così non è stato. Anche se la    le trattative saranno difficili e complicate, con i
         SPD sul filo del 20%, rientrati i Liberali del FdP,      maggioranza di tedeschi non ha votato AfD il pro-    Verdi e Liberali che alzeranno il prezzo e non in
         con Verdi in aumento, stazionaria Linke, sinistra        blema non è di percentuale, ma quello degli umori    settori di poco conto, come quello economico.
         estrema. La vera sorpresa, in parte prevedibile, si      e dei sentimenti della gente. Nella storia passata   La Merkel sarà obbligata forse a fare importanti
         è avuta a destra dove per la prima volta, dalla          partiti minoritari sono arrivati al potere agevol-   concessioni perché non le sarà permesso gover-
         Germania di Bonn a quella unita, un partito di           mente. Riemergono i fantasmi della repubblica        nare come negli ultimi suoi governi.
         destra sfora lo storico sbarramento del 5%, da           di Weimar dove i nazionalsocialisti di Hitler pas-   Se la Cancelliera non riuscirà a varare questo tri-
         sempre il paracadute dell’ammirata stabilità te-         sarono dal 2,6% del 1928 al 43,9% del 1933.          partito potrebbero tornare in gioco i socialdemo-
         desca: l’AfD di Alice Weidel diventato terzo partito     Ma quel periodo conobbe la micidiale crisi del       cratici, ma con molti dubbi. La Spd più che per
         con il 12,6%. Molti hanno parlato di tabù infranto       ’28. Nel parlamento la AfD si farà sentire e non     la politica di collaborazione nel passato governo,
         e non a torto. È stata cancellata quella regola di       poco e il gesto clamoroso della ex leader Franke     è vittima di quella crisi che ha colpito tutti partiti

         8 / SETTEMBRE › OTTOBRE 2017                                                                                                             LE FIAMME D’ARGENTO
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A DOPO LE ELEZIONI TEDESCHE?
ERE LA CANCELLIERA MERKEL A RAFFORZARE LA POLITICA EUROPEA E L’ALLEANZA CON MACRON
             socialisti europei che ovunque non sono riusciti                                                               Nell’agenda fittissima ci sarà quello della difesa
             ad intercettare la voglia di cambiamento.                                                                      comune e la Germania dovrà essere la più inte-
             L’ultimo e più clamoroso risultato la cancellazione                                                            ressata, se vorrà diventare un paese normale,
             dei socialisti francesi. Se i due tentativi di Angela                                                          come disse qualche anno fa l’allora presidente
             Merkel dovessero fallire, rimane la strada di nuove                                                            della Repubblica tedesco Joachim Gauk.
             elezioni, improbabili: sarebbero un regalo all’AfD.                                                            Questo significa che da potenza politica ed eco-
             La Merkel deve anche guardarsi le spalle dagli                                                                 nomica, lo deve diventare anche militare. Tema
             amici bavaresi della Csu che, più insidiosi di verdi                                                           che ha aperto un acceso dibattito fra le forze po-
             e liberali, non le hanno perdonato quel ce la fa-                                                              litiche, ma soprattutto nella società civile tedesca
             remo, non ci sono alterative a proposito dell’on-                                                              e, come scrive Matteo Garavoglia nel numero di
             data di emigranti. Ma la Germania cosa vuol fare                                                               Limes dedicato ai rapporti Usa-Germania, un
             da grande? Risposta non facile. La Germania                                                                    grande viaggio psicoanalitico, attraverso la propria
             dalla sconfitta in poi ha vissuto una storia diversa    nomico, ma nano politico si sta stemperando,           storia, la propria identità. Naturalmente il processo
             da tutti gli altri paesi dell’Europa occidentali: è     perché la Germania è stata costretta ad assumere       di responsabilizzazione militare non dovrà uscire
             stata sempre sotto osservazione soprattutto degli       in Europa responsabilità talvolta in modo malde-       dai confini della Nato e dell’Europa. Macron ha
             americani. Non dimentichiamo che l’Europa nasce         stro, come nel caso della Grecia. L’elezione di        recentemente rilanciato il problema della difesa
             per cancellare l’antica rivalità franco-tedesca.        Trump è stato un amaro risveglio per Berlino.          comune europea, giocando di anticipo e mar-
             Dalla caduta del muro alla riunificazione, non da       Il mondo è minacciato dalla ingovernabilità, il glo-   cando una primazia francese con la sua force de
             tutti ben digerita, le cose sono cambiate con i         balismo che abbiamo conosciuto è tramontato            frappe, ma non basta. Si parla poco di questi pro-
             confini spostati portando di nuovo la Germania          con guasti irreparabili, ne sta nascendo un altro      blemi, eppure la politica dovrebbe essere molto
             ad essere la terra di mezzo, facendo riemergere         confuso e forse più pericoloso. Il primo problema      più attenta. L’Europa dovrà pensare da sola alla
             così vecchie paure e stereotipi.                        è rimettere in piedi l’Europa politicamente ed eco-    propria difesa, l’ombrello americano è ancora
             Per questo, in tutti questi anni, il suo è stato un     nomicamente, non con un’Europa germanizzata,           aperto, ma non si sa per quanto tempo ancora
             ruolo di basso profilo in politica estera e soprat-     ma con una Germania europeizzata, con un rin-          e senza Germania non si va da nessuna parte.
             tutto militare. L’abusata definizione di gigante eco-   novato asse Francia-Germania, allargato all’Italia.                                        Angelo Sferrazza

             LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                             SETTEMBRE › OTTOBRE 2017 / 9
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         pace&guerra
         AMBIENTE, MIGRAZIONI, GUERRE, TERRORISMO: LE GRANDI RELIGIONI CERCANO SOLUZIONI COMUNI
         UNA PREGHIERA SALVERÀ IL MONDO
         Le proposte della Comunità di Sant’Egidio e di Religions for Peace

        N
                           egli ultimi mesi si sono
                           concentrate numerose
                           iniziative internazionali
                           che hanno coinvolto i
         rappresentanti delle maggiori religioni
         mondiali: dall’Incontro Strade di Pace
         di Munster organizzato dalla Comunità
         di Sant’Egidio, alla Rome Half Marathon
         Via Pacis marcia interreligiosa per la
         pace e la solidarietà, al Festival delle
         Religioni di Firenze. Il dialogo intercul-
         turale e interreligioso sta vivendo un mo-
         mento di grande rilancio. Le religioni
         possono e devono avere un ruolo signi-
         ficativo nella costruzione della pace,
         dello sviluppo, della giustizia in un pro-
         cesso di integrazione armonica tra po-
         poli e culture diverse. Finora purtroppo
         non è stato sempre così e la storia del-
         l’umanità ce lo dimostra ampiamente.
         Per contribuire allo sviluppo di un nuovo
         umanesimo le religioni devono, come
         stanno facendo ora, superare le divisioni,
         l’esclusivismo e l’intolleranza che hanno
         contrassegnato una buona parte del
         loro cammino. Se queste aperture sem-
         brano essere in atto nell’ambito della
         maggior parte delle religioni, si deve pur-
         troppo constatare che, proprio in questi
         anni, nuove formazioni fondamentaliste,       cidente), ebraismo, giasenismo, indui-        quindi della violenza. C’è bisogno di una
         calpestando ogni diritto umano, stanno        smo, islamismo, shintoismo, sikhismo,         globalizzazione dello spirito, altrimenti il
         tentando di imporre con la forza le loro      tenrikyo, tradizionali africane, zoroastri-   mondo finirà”.
         interpretazioni religiose che sfociano in     smo e altre. In prima fila tra i promotori    Sui grandi temi aperti della politica in-
         forme estreme di governo teocratico e         di queste iniziative troviamo la Comunità     ternazionale come l’ambiente, le migra-
         di terrorismo. Lo scrittore e filosofo in-    di Sant’Egidio.                               zioni, l’integrazione, lo sfruttamento dei
         diano Rabindranath Tagore ricorda che:        “Mi sembra molto importante il diffon-        minori, il traffico di esseri umani, le
         “Quando una religione ha la pretesa di        dersi di esperienze positive di dialogo       guerre, il terrorismo... gli esponenti delle
         imporre la sua dottrina all’umanità in-       interreligioso in un mondo che cerca più      grandi religioni del pianeta quali stra-
         tera, si degrada a tirannia e diventa una     la contrapposizione che la collabora-         tegie e proposte comuni possono met-
         forma d’imperialismo”. È ormai giunto         zione, dove fa più notizia l’incidente e il   tere in atto?
         il tempo di ricercare i termini di un vero    conflitto che la cooperazione e la pace”      “Sono tutti temi che da tempo le religioni
         dialogo interreligioso attraverso la risco-   ci spiega il Prof. Alberto Quattrucci, Se-    – in modi diversi – affrontano e sui quali     COSÌ TAGORE
                                                                                                                                                    ”Quando una religione
         perta dei valori comuni alle grandi reli-     gretario Generale dell’Associazione Uo-       lavorano con continuità” sostiene Quat-        ha la pretesa di imporre
         gioni: ricordando la storica Giornata per     mini e Religioni della Comunità, “È stata     trucci “Le religioni hanno sviluppato un       la sua dottrina all’umanità
         la Pace del 27 ottobre 1986, voluta da        costruita, particolarmente negli ultimi       dialogo vivo e concreto sui temi dell’am-      intera, si degrada
         Giovanni Paolo II, sembra che lo Spirito      6-8 anni, una vera e propria cultura del      biente, sentendo la responsabilità di          a tirannia e diventa una
                                                                                                                                                    forma d’imperialismo”.
         di Assisi cominci a dare i suoi frutti. Da    conflitto, mentre manca una reale cul-        lavorare per una comune amministra-            Sono le parole del poeta
         allora si sono susseguiti gli incontri dei    tura della pace. In un tempo di divisione     zione del pianete terra, sui temi delle        e filosofo indiano
         rappresentanti delle grandi religioni:        e di contrapposizione le religioni sono       migrazioni e dell’integrazione, basti pen-     Rabindranath Tagore,
         buddhismo (Japan Buddhist federation-         le uniche capaci di comunicare una pro-       sare all’esperienza concreta dei corridoi      tra le voci più
         Delegazione tendai-Rissho Kosei kai-          spettiva positiva di futuro nel vivere in-    umanitari promossa ed attuata attra-           rappresentative dell’India,
                                                                                                                                                    e portatore
         Myochikai), confucianesimo, cristiane-        sieme. Siamo nel tempo della globaliz-        verso una collaborazione ecumenica tra         di un messaggio
         simo (Chiesa Cattolica Romana - Chiese        zazione, ma globalizzazione non significa     cristiani; sul tema dello sfruttamento dei     di armonia universale
         Ortodosse - Antiche Chiese dell’Oriente       giustizia né uguaglianza. Cresce la glo-      minori, con l’esperienza mondiale delle        capace di superare
         - Comunità ecclesiali, Federazioni, Al-       balizzazione e crescono ingiustizie e so-     Scuole della pace, per bambini ed ado-         razze e popoli
         leanze e Organizzazioni cristiane d’Oc-       litudini, da qui il dilagare delle paure e    lescenti, alternativa alle maras in Ame-

         10 / SETTEMBRE › OTTOBRE 2017                                                                                                              LE FIAMME D’ARGENTO
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                                                                                                                                                        di Orazio Parisotto

         rica Centrale e in Indonesia (solo per ci-
         tare due esempi), dove lavorano insieme
         cristiani e musulmani. Un altro esempio
         significativo è la collaborazione tra cri-
         stiani europei e buddisti giapponesi a
         favore delle nuove generazioni africane”.
         La Comunità di Sant'Egidio ha da poco
         firmato un importante accordo di col-
         laborazione con il Dipartimento degli
         affari politici dell'Onu: secondo lei le
         grandi istituzioni internazionali hanno
         strumenti adeguati ai nuovi scenari di
         crisi ? “Senza dubbio questa esperienza
         di collaborazione aiuta in un certo senso
         l’impegno e il ruolo delle Nazioni Unite,
         come quello di tante altre Organizzazioni
         Internazionali dedicate al lavoro per lo
         sviluppo e per la pace” dice ancora
         Quattrucci, “Nel nostro mondo, infatti,
         nell’attuale situazione caotica e diso-
         rientata in cui viviamo oggi, le grandi Or-
         ganizzazioni non riescono più a garantire
         le funzioni per le quali sono state create,
         in un panorama internazionale tanto
         cambiato. Molti sono i nuovi strumenti
         necessari, ma prima di tutto occorre
         cambiare le modalità degli interventi.
         Nessuno oggi riesce ad incidere da solo
         sulla realtà. Occorre costruire e far cre-
         scere una rete operativa, una larga si-
         nergia tra realtà statuali, organizzazioni
         internazionali, movimenti e comunità,
         espressioni della società civile che per-
         metta di far fronte a situazioni tanto
         complesse”. Non pensa allora che sia
         ormai necessaria una nuova governance         altri facciano a te”. Ma come si può tra-    ideologie disperanti e da filosofie per
         mondiale ? “Non ho un’idea esatta di          durre questo principio in azioni comuni      così dire nichiliste”.
         cosa possa significare una nuova gover-       concrete al di là degli appelli congiunti    Ma gli esponenti delle grandi religioni
         nance mondiale in un momento come             per la pace e il disarmo?                    del pianeta, superando le differenze e
         quello che stiamo vivendo, nel quale          Lo abbiamo chiesto a Luigi De Salvia,        a volte le diffidenze reciproche, possono
         non disponiamo neanche di una credi-          Presidente di Religions for Peace Italia,    fare quel salto di qualità sollecitato da
         bile governance nazionale almeno in           una organizzazione internazionale fon-       più parti per mettere in atto strategie e
         Europa, ma forse anche in altri conti-        data da appartenenti alle grandi tradi-      proposte unitarie veramente efficaci?
         nenti... La verità è che con la fine, a li-   zioni religiose mondiali a Kioto nel 1970:   “Non si tratta, a mio avviso, di superare
         vello mondiale, della politica con la P       “Gli incontri tra le grandi religioni che    le differenze, ma di costruire e coltivare
         maiuscola – crollo di valori comuni e         hanno un più o meno ampio rilievo me-        la fiducia reciproca rispettando le diffe-
         mancanza di autentici leader – e con il       diatico sono importanti per il messaggio     renze” precisa De Salvia, “Questo già
         diffondersi di tante forme di populismo,      stimolante che possono trasmettere, ma       avviene da tempo ed è un po’ la novità       QUATTRUCCI
                                                                                                                                                 Alberto Quattrucci,
         si è diffusa una certa fuga dal governare.    quello che conta è soprattutto la pre-       rispetto al passato, anche se questi pro-    Segretario generale
         Per questo dobbiamo ribadire con forza        senza costante nei luoghi dove le diffe-     cessi sono parziali e mai definitivi. Le     dell’Associazione
         che è impossibile governare senza spi-        renze si incontrano e rischiano di essere    religioni non sono di per sé il toccasana    Uomini e Religioni
         ritualità di valori e visione di futuro. La   fattore di rischio per ghettizzazioni e      dei motivi delle nostre sofferenze, anzi,    della Comunità,
                                                                                                                                                 sostiene che negli ultimi
         politica ha bisogno della religione”.         scontri” afferma De Salvia, “A questo li-    se vissute in modo inquieto, possono         anni è stata costruita
         Ma in questa prospettiva le religioni         vello, cosiddetto di base, ritengo impor-    esasperarle. Ma d’altra parte, se vissute    una cultura del conflitto,
         mondiali dovrebbero identificare i loro       tante la collaborazione di persone di di-    con fede ed equilibrio, possono inse-        mentre manca una reale
         tratti comuni e magari stabilire un pic-      versa appartenenza religiosa e culturale     gnarci ad accogliere e benedire i nostri     cultura della pace
         colo elenco di regole fondamentali, che       (ovviamente anche non religiosa) per         limiti e liberarci dalla pericolosa ten-
         possa essere accettato da tutte: a par-       prevenire settarismo e fanatismo violento    tazione di risolvere tutto e per sempre
         tire dalla cosiddetta regola d’oro. Tutte     e trasformare in opportunità di rinascita    e trasformarci in persone pazienti che
         le culture conoscono questo principio         e crescita le sfide inquietanti che per-     si prendono cura del mondo e dei suoi
         di reciprocità che in italiano recita: “Non   corrono una modernità delusa dalle pro-      abianti, senza pretendere di fabbricare
         fare agli altri ciò che non vuoi che gli      messe positivistiche e resa fragile da       un altro mondo”.

         LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                          SETTEMBRE › OTTOBRE 2017 / 11
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         gapitaliani

        UNIVERSITÀ M
        NAZIONE IN C
         L’ITALIA SOFFRE DI UN DISLIVELLO DI LAUREATI RISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI E DI T

        U
                              niversità malata nazione in         mica per il Paese: quella sostenuta per formarli,        merita responsabilità elevate, e a questa base
                              crisi, si potrebbe dire parafra-    dalla quale non si ha il ritorno sperato. Secondo        ristretta si accompagna troppo spesso un deficit
                              sando il titolo di una famosa       la Confindustria ogni anno l’Italia perde 14 mi-         culturale. Pochi e scarsamente competenti, in-
                              inchiesta de L’Espresso (ca-        liardi di euro: un punto di Pil. Si tratta di intelli-   somma. L’indiziato numero uno di questo stato
                              pitale corrotta, nazione infetta,   genze costrette ad espatriare perché in Italia i fi-     di cose è il finanziamento pubblico a università
                              1955). È noto che Il nostro         nanziamenti per la ricerca sono esigui sia in            e ricerca. I dati Eurostat (l’Ufficio statistico del-
         massimo sistema di istruzione, ricerca e cultura         assoluto sia nel confronto con quelli di altri Paesi,    l’Unione Europea) mostrano che investiamo meno
         non gode di buona salute, anche se in questi ul-         e perché chi merita si trova davanti troppe bar-         di altri Paesi in ricerca e sviluppo: nel 2015 la
         timi tempi sembra avere compiuto piccoli ma si-          riere. La cronaca delle scorse settimane (lo scan-       cifra riporta l’1,33% del Pil, contro una media
         gnificativi passi avanti nelle graduatorie interna-      dalo di Firenze) rivela l’altro drammatico fattore       europea del 2,03%. Per gli investimenti in forma-
         zionali. Siamo poveri di laureati: rispetto all’Europa   di freno alla ricerca, almeno nei termini qualitativi    zione non va certamente meglio: siamo terzultimi
         soffriamo di un deciso gap nelle iscrizioni e nel        della selezione dei migliori: l’esistenza di consi-      in Europa, con il 4% del Pil, quasi un punto in
         compimento del percorso alla laurea. Oggi nei            stenti gruppi di potere interni all’università che       meno della media Ue, poco più della metà di
         Paesi dell’Ocse (l’Organizzazione per la coope-          condizionerebbero e piloterebbero l’assegnazione         quanto investe la Danimarca. Tra il 2008 e il 2014
         razione e lo sviluppo economico che raggruppa            degli incarichi, dal dottorato di ricerca alle abili-    i finanziamenti sono diminuiti del 14%. Ora sa-
         35 Paesi sviluppati), secondo lo studio Education        tazioni all’assegnazione degli incarichi di inse-        rebbero in arrivo 400 milioni in ricerca annunciati
         at a glance, il 43% dei giovani adulti tra i 25 e i      gnamento. Un vero e proprio viluppo di cordate           dalla ministra Fedeli e caldeggiati dalla profes-
         35 anni ha una laurea. Da noi solo il 18%. Cioè          e di interessi familistici (oltre che economici).        soressa Elena Cattaneo, senatrice a vita: una
         il 25% in meno. È decisamente troppo.                    Non si tratta di novità, al di là dello scalpore su-     scelta illuminata, ha commentato.
         In più, l’insegnamento della maggior parte dei           scitato dal fatto di cronaca: dei potentati, i co-       Meno fondi comporta che, rispetto agli altri Paesi
         nostri atenei non è considerato di alto livello (con     siddetti baroni, all’interno di singole facoltà e uni-   europei, presentiamo un numero inferiore di ri-
         aspetti contraddittori, come vedremo), anche se          versità se ne parla da decenni.                          cercatori rapportato alla popolazione: sempre
         la buona riuscita dei nostri laureati rifugiati all’e-   Pochi laureati comportano anche scarsità di              secondo l’Ocse, infatti, nel 2015 avevamo 4,73%
         stero potrebbe dimostrare il contrario. I cervelli       classe dirigente, un altro male cronico del Paese:       ricercatori ogni mille occupati in Italia, mentre la
         in fuga determinano anche una perdita econo-             c’è una base troppo ristretta da cui enucleare chi       media europea era del 7,40%. È una situazione

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À MALATA
N CRISI
EI E DI TROPPI CERVELLI IN FUGA. SARÀ UNA CLASSE DIRIGENTE SEMPRE PIÙ MODESTA?
             complessa, un male endemico che presenta an-               disponibili. È un risultato confortante, a quanto       obiettivi di rilievo. Le sole facoltà scientifiche, ad
             che aspetti contraddittori.                                sembra. Però a questo si contrappone la posi-           esempio, hanno formato 50mila ricercatori che
             La Conferenza dei Rettori delle Università italiane,       zione delle università italiane rispetto a quelle       sono andati all’estero. Con i soldi dell’European
             insieme con i presidenti degli Enti pubblici di ri-        degli altri Paesi. Nella classifica internazionale      Research Council (Erc), su oltre 400 premiati,
             cerca, sulla base di uno studio effettuato, a feb-         degli Atenei, secondo la Jiao Tong University di        43 sono italiani, ma di questi lavorano in Italia
             braio scorso asseriva che “l’analisi del posizio-          Shanghai che ha pubblicato il suo Academic              soltanto 19 (dati di questo settembre). Il motivo
             namento internazionale del paese in termini di             Ranking of World Universities 2017, noi siamo           è lampante: non siamo un Paese attrattivo per
             performance della ricerca pubblica evidenzia uno           presenti esclusivamente nel gruppo 501-200 e            la ricerca. Però quando siamo bravi, lo siamo dav-
             stato di salute buono e, per certi versi ottimo.           con sole due università: La Sapienza di Roma e          vero. È lo stesso Erc a riconoscerlo, quando af-
             La quota sul totale della produzione scientifica           l’Ateneo di Padova. Il resto segue. Non è certo un      ferma che “nonostante le restrizioni la produzione
             italiana delle pubblicazioni su riviste eccellenti         posizionamento lusinghiero. Ma negli anni pre-          scientifica italiana è forte e in continuo migliora-
             (presenti nel top internazionale in base al fattore        cedenti eravamo ancora messi peggio. Se guar-           mento (…) la performance è generalmente mi-
             di impatto) è superiore alla media mondiale                diamo solo all’Europa, stando al Ranking Reuters        gliore rispetto a Germania e Francia”.
             (Fonte Report ANVUR 2016).                                 sulle 100 università innovative la prima italiana       Non dimentichiamo che siamo ottavi al mondo
             Analogamente, nel periodo 2011-2014, l’impatto             è il Politecnico di Milano (42), seguono la Statale     per quantità e qualità della produzione scientifica,
             della produzione italiana, risulta superiore alla          (52), La Sapienza di Roma (72), Padova (98).            dopo Usa, Cina, Regno Unito, Germania, Giap-
             media dell’Unione Europea. L’Italia è posizionata          Poche e non in cima, purtroppo.                         pone, Francia e Canada.
             poco sotto gli Stati Uniti per impatto medio, ma           Qualità della ricerca e basso livello dei nostri Ate-   Ma non si vive di sole eccellenze, ottenute poi a
             con valori molto superiori per quota di pubblica-          nei sono due fatti che sembrano stridere fra loro.      gran fatica. Per far marciare il Paese occorre una
             zioni su riviste di eccellenza. In sintesi, se si guarda   Com’è possibile raggiungere ottimi risultati par-       classe dirigente cospicua e ben attrezzata, cioè
             alla qualità della produzione scientifica italiana,        tendo da così in basso? Forse il motivo è che           più laureati. Nel 2017 la percentuale degli iscritti
             essa risulta elevata in rapporto alla spesa pub-           quei pochi centri di eccellenza che abbiamo sono        è cresciuta di 12.295 matricole, il numero più
             blica e privata in ricerca”.                               realmente tali. I nostri cervelli, quelli formati in    alto dal 2002. Un dato confortante.
             Da questi dati sembrerebbe che siamo capaci                Italia, hanno successo e sono premiati all’estero.      Staremo a vedere.
             di produrre ottimi risultati nonostante i pochi soldi      Da noi è ben difficile che riescano a raggiungere                                            Enrico Peverieri

             LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                               SETTEMBRE › OTTOBRE 2017 / 15
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         REALTÀ E PERCEZIONE DEGLI ITALIANI DI FRONTE AL FENOMENO STRANIERI
         LA SICUREZZA È UN PROBLEMA?
         Vanno salvaguardati sempre il rispetto della legalità e della dignità delle persone

        O
                         ggi il problema principale     pinione, certamente condizionata da             mana (di essi la metà in possesso di
                         dei cittadini è sentirsi       fattori di diversa natura poco pertinenti       cittadinanza italiana), mentre 450 mila
                         protetti, vivere in contesti   a una serena valutazione della delicata         potrebbero essere irregolari (dati ovvia-
                         nei quali la sicurezza sia     situazione, è in parte condivisibile se si      mente non verificabili).
         sempre e comunque garantita senza              considerano che taluni fenomeni di cri-         Da considerarsi che solo nel 2017 gli
         essere costretti a subire fenomeni e fatti     minalità sono effettivamente ricondu-           sbarchi hanno già portato circa 100 mi-
         che turbino la serena convivenza socia-        cibili prevalentemente (ma non solo)            la immigrati, di cui moltissimi minori,
         le. Ma a fronte di un indiscutibile e lo-      ad organizzazioni appartenenti ad etnie         anche non accompagnati. È evidente
         devole impegno delle Forze di Polizia e        particolari: traffici di sostanze stupefa-      che si tratta di un fenomeno biblico che
         della Magistratura, le cronache giorna-        centi, prostituzione, violenze ed altro an-     interessa diversi Paesi per note ragioni
         liere, spesso inopportunamente ampli-          cora vedono spesso protagonisti soggetti        storiche, le cui popolazioni oggi cercano
         ficate dagli organi di informazione, in-       stranieri peraltro non necessariamente          di sfuggire alle drammatiche conse-
         cidono negativamente sull’opinione             clandestini.                                    guenze di conflitti senza fine, situazioni   REALTÀ DURA
         pubblica, originando convincimenti che         Devastante è, poi, sul piano psicologico,       climatiche non più tollerabili, fame, vio-   Gli stranieri presenti
         soltanto in parte sono fondati e rispon-       la paura sempre più diffusa di possibili        lenze di ogni genere ed altro ancora.        in Italia svolgono attività
                                                                                                                                                     pesanti che nessuno
         denti alla realtà.                             atti terroristici.                              È altresì evidente che l’Italia non può      ha più voglia di praticare,
         Soprattutto in alcune aree geografiche         Ci troviamo, dunque, di fronte a un qua-        farsi carico da sola di problemi così        spesso in situazioni
         e nelle grandi città, dove maggiore è la       dro complicato che va analizzato ade-           complessi per i quali la Comunità In-        di sfruttamento
         presenza di stranieri, si tende a gene-        guatamente in ogni suo elemento.                ternazionale necessariamente deve svol-      intollerabile.
         ralizzare, riconducendo ad essi la re-         Approfondendo la complessa realtà del           gere il proprio ruolo, considerando pe-      Ma bisogna anche
                                                                                                                                                     considerare che una parte
         sponsabilità di fatti, anche gravi, nella      nostro Paese, comunque simile ad altre          raltro che ad essi sono legati delicati      largamente minoritaria
         realtà opera di ignoti. Tutto ciò porte-       riscontrabili nell’ambito della Comunità        aspetti concernenti la sicurezza.            di stranieri è dedita
         rebbe la percezione degli italiani per il      Europea, ci rendiamo conto che in Italia,       Il non semplice sistema di accoglienza       ad attività criminali
         fenomeno ad affermare che l’aumento            secondo dati approssimativi, ma in ogni         che, per il corrente anno, dovrebbe por-
         di criminalità sarebbe proporzionale alla      caso verosimili, registriamo la presenza        tare ad oltre tre miliardi di spese di ge-
         crescente presenza di stranieri, e il dato     di oltre sei milioni di stranieri, comunitari   stione, sta trovando rilevanti difficoltà
         troverebbe conferma in un obiettivo au-        e non, (pertanto il 10% della popola-           nel coordinamento tra Ministero dell’In-
         mento della popolazione carceraria co-         zione) di cui cinque milioni già residenti;     terno e Anci, per la non condivisione da
         stituita dai predetti (circa il 33%). L’o-     due milioni e mezzo di religione musul-         parte di diversi comuni delle scelte ope-

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         rate dalle autorità centrali, non certa-
         mente facili, a causa dell’entità dei fe-
         nomeni e della mancanza di un’ade-
         guata e convergente politica comunitaria.
         Anche le Ong (Organizzazioni Non Go-
         vernative) sembrano avere, per alcuni
         aspetti, complicato l’operato del Gover-
         no, il cui impegno è stato ed è continuo
         ed incisivo in ogni direzione.
         Va sottolineato che il particolare quadro,
         fin troppo semplificato per motivi di spa-
         zio, deve portarci a considerare che la
         quasi totalità degli stranieri presenti in
         Italia è perfettamente integrata e costi-
         tuisce una notevole forza lavoro, ormai
         indispensabile in tutto il Paese, anche
         perché garantisce lo svolgimento di at-
         tività che i nostri giovani non sempre
         gradiscono (citiamo il lavoro nei campi,
         negli allevamenti, nell’edilizia, in alcune
         industrie, nella ristorazione e in tanti altri
         settori). Senza la manodopera straniera
         l’intera economia rischierebbe di col-
         lassare. A fronte di ciò, peraltro, emer-
         gono situazioni d’illegalità legate allo
         sfruttamento di lavoratori stranieri, di
         fatto spesso non tutelati (fenomeni di
         caporalato) e frequentemente tenuti in
         condizioni logistiche e sanitarie non ac-
         cettabili. C’è, poi, un’aliquota di stranieri
         (ripeto, non sempre clandestini) che,
         con motivazioni varie sceglie di delin-
         quere o di darsi all’accattonaggio. Oggi,
         soprattutto nelle grandi città (Roma in
         testa), interi quartieri sono occupati da
         numerosi giovani di colore, provenienti          e la semplificazione di tutte quelle pro-       messi in discussione principi e simboli      INTEGRAZIONE
         dai Paesi del centro Africa, che di fatto        cedure necessarie a realizzare un rapido        della nostra Fede che storicamente ci        Bambini extracomunitari
         presidiano gran parte delle attività com-        inserimento di quanti giungono nel no-          appartengono da duemila anni.                intraprendono il percorso
                                                                                                                                                       di integrazione fondato
         merciali chiedendo un obolo ai passanti          stro Paese. Ad essi va peraltro imposto         Se qualcuno di noi dovesse vivere in un      sulla conoscenza
         in quanto - secondo comuni asserzioni            il rispetto della cultura Occidentale e di      Paese musulmano, certamente non              del loro nuovo Paese.
         - non potrebbero trovare un lavoro poi-          quei valori irrinunciabili tutelati per quan-   oserebbe stigmatizzarne valori e cultura,    Il primo passo
         ché privi dei necessari documenti                to ci riguarda nella nostra Costituzione,       e nel caso la reazione sarebbe di ben        di una vera integrazione
         (aspetto solitamente non credibile, ma           che non possono, né devono essere               altra portata rispetto a quella giuridica-   Chi riceve ospitalità
                                                                                                                                                       da un altro Paese
         che se fosse vero, seppure in parte, do-         mortificati da quanti sono portatori di         mente prevista in Italia.                    ha il dovere di rispettarne
         vrebbe imporre alle Autorità l’esigenza          posizioni estreme assolutamente non             Sono problemi complessi e delicati che,      leggi, usi e costumi.
         di intervenire subito per rimuovere tem-         condivisibili, talvolta espresse con ini-       probabilmente, richiederebbero un’at-        Soprattutto deve
         pestivamente il problema) e salvaguar-           ziative anche violente e fanatici com-          tenzione maggiore in tutte le competenti     accettare i principi
                                                                                                                                                       fondamentali sanciti
         dare così la dignità di giovani che non          portamenti, tipici del terrorismo.              sedi istituzionali, soprattutto Comunita-     dalla Costituzione.
         possono né devono mortificarsi sce-              L’accettazione dei nostri valori deve co-       rie, e non solo.                             E d’altro canto,
         gliendo la facile e conveniente via del-         stituire una condizione essenziale per          Ma essa presuppone conoscenza, com-          è la Costituzione stessa
         l’accattonaggio.                                 l’integrazione di persone che, nella giu-       petenza e volontà convergenti, con la fi-    che salvaguarda
         È evidente che i fenomeni di criminalità         sta richiesta di considerazione della loro      nalità di tutelare i valori della cultura    sempre la pari dignità
                                                                                                                                                       delle persone
         da un lato e queste “attività” comunque          condizione, devono comprendere che,             occidentale, seppure nel doveroso ri-
         non gradite dall’altro determinano nei           ricevendo ospitalità in un altro Paese,         spetto delle altre culture, per quanto
         cittadini un senso di minore sicurezza           hanno il dovere morale e giuridico di ri-       compatibili.
         che, talvolta, porta a reazioni negative,        spettarne le leggi, gli usi e i costumi, ma     L’importante è, in tale contesto, salva-
         in ogni caso non condivisibili allorquan-        soprattutto di accettarne quei principi         guardare sempre e comunque la pari
         do generalizzate a danno di tanti stra-          fondamentali, per noi sanciti nella Co-         dignità delle persone, che nel nostro
         nieri (la maggioranza) completamente             stituzione, che, nel dare la stessa dignità     Paese è ben tutelata nel sacro testo
         integrati, perciò meritevoli di ampio ri-        a uomini e donne, ne fissano in modo            della citata Costituzione, da considerare
         spetto. Il vero problema dell’accoglienza        paritario i diritti e i doveri.                 punto di partenza irrinunciabile per qual-
         appare essere dunque l’accelerazione             Come pure è inammissibile che siano             siasi forma di integrazione.

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         suinostricolletti
         DA PRATICO SISTEMA PER ABBOTTONARE LE GIUBBE AD ORNAMENTO DELL’UNIFORME
         L’ORIGINE DEGLI ALAMARI
         Fra le svariate e documentate descrizioni storiche, il loro uso risalirebbe al XV secolo

        N
                        el Ducato di Savoia del         1200 uomini. L’originale dell’Editto Du-
                        XVII secolo, come in tutti      cale è tuttora conservato presso l’Ar-
                        gli altri i Stati dell’Italia   chivio di Stato di Torino. Al Duca suc-
                        preunitaria e nelle altre       cesse nel 1675 il figlio Vittorio Amedeo
         Nazioni europee, era in uso da parte           II. Fu il primo Re di Sardegna, nominato
         dei Sovrani servirsi in caso di guerra di      tale dall’allora Imperatore d’Austria per
         milizie raccogliticce e anche mercenarie       il suo fattivo contributo alla vittoria nella
         reclutate alla bisogna e congedate al          guerra di successione di Spagna del
         termine dell’evento bellico.                   1703, il quale volle riformare ulterior-
         Salito al trono l’ultimo Duca di Pie-          mente le proprie Forze Armate.
         monte, Carlo Emanuele II, decise di rifor-     Istituì, primo al mondo, il Battaglione e
         mare le proprie Truppe dando loro una          una nuova specialità militare i granatieri.
         diversa connotazione, ossia un Esercito        Si trattava di soldati addestrati al lancio
         di popolo pronto a difendere la propria        di un’arma di recente invenzione: la gra-
         Patria. In precedenza i Reggimenti erano       nata. Questa consisteva in una sfera di
         di proprietà di chi li assoldava e veni-       metallo munita di un’impugnatura riem-
         vano denominati con il nome del fon-           pita di granuli anch’essi metallici e pol-      i Granatieri sfilano in testa all’Esercito,   LA GRANATA
         datore, da allora in poi divennero pro-        vere da sparo.                                  non solo, ma unico caso tra tutte le          La granata sulla giberna
         prietà del Sovrano quindi dello Stato.         Una volta acceso lo stoppino con la             Forze Armate Italiane, nel loro schiera-      della bandoliera
                                                                                                                                                      dei Carabinieri e sulle
         Iniziò dall’Arma di Fanteria. Istituì le Ré-   scintilla provocata da un acciarino ve-         mento quelli più alti stanno in prima fila    punte della marsina della
         giment des Gardes, ossia il Reggimento         niva lanciata contro il nemico ed esplo-        e man mano a scalare verso i più bassi.       loro grande uniforme
         delle Guardie, gli antesignani degli           dendo provocava effetti devastanti, per         Ai vari Reggimenti di Fanteria vennero        ricorda che i primi
         odierni Corazzieri, con precedenza sugli       questo motivo quei soldati dovevano             assegnate inizialmente una Compagnia          componenti del nascente
                                                                                                                                                      Corpo dei Carabinieri
         altri nello schieramento. Il Reggimento        necessariamente essere di alta statura          di Granatieri, due a quello delle Guardie.    Reali furono scelti dal Re
         nacque il 18 aprile del 1659, ordinato         e posizionati in prima fila, veri e propri      In seguito, vista l’efficacia in battaglia,   proprio nel Reggimento
         su dodici Compagnie per un totale di           reparti d’assalto dell’epoca. Perciò oggi       furono raddoppiati gli organici. Tanto        Granatieri Guardie

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                                                                                                                                                        di Marcello La Civita

         che nel Reggimento delle Guardie si            agli ispanici; in seguito vennero trasferiti   tezza così come si conviene ad un So-
         venne ad avere un Battaglione di Gra-          sul bavero delle giacche, come tuttora         vrano (40 once che nel Piemonte del-
         natieri, per cui d’allora il Reparto as-       in uso. Re Vittorio Emanuele I, succe-         l’epoca erano una misura di lunghezza
         sunse la denominazione di Reggimento           duto al fratello Carlo Emanuele IV per         ed equivalevano all’incirca a m. 1,80).
         Granatieri-Guardie.                            abdicazione da parte di costui, a seguito      Costoro portarono alcuni particolari
         Nella guerra di successione d’Austria          dell’invasione napoleonica del Pie-            uniformologici quali gli alamari, la gra-
         (1740-1748) un esercito franco-spa-            monte, riparò in Sardegna seguito da           nata sulla giberna della bandoliera,
         gnolo invase il Piemonte. Nell’aspra bat-      quel che restava del Reggimento Gra-           quelle sulla punta della marsina della
         taglia sul colle dell’Assietta del 19 luglio   natieri-Guardie. Come ben sappiamo             Grande Uniforme; da non tralasciare
         1747, il primo Battaglione delle Guardie       nel 1814 il Re tornò in Piemonte,              poi quella applicata sulla bandoliera
         resistette strenuamente.                       riformò lo Stato riportandolo esatta-          da maresciallo che è totalmente iden-
         Queste, benché decimate e caduto an-           mente com’era prima dell’invasione del         tica al fregio da basco dei Ganatieri di
         che il loro Comandante, con un ultimo          Bonaparte. Dall’esperienza francese            Sardegna. La componente a cavallo fu
         disperato assalto riuscirono ad entrare        capì però l’importanza di dotarsi di un        invece prelevata dal Reggimento Savoia
         persino nel posto-comando nemico e             corpo di polizia ad ordinamento militare,      Cavalleria, tuttora operativo, dal quale
         ad uccidere anche il comandante fran-          non volendolo chiamare Gendarmeria,            provennero sia Giovanni Battista Sca-
         cese in capo dell’armata. Da allora il I°      rispolverò un antico titolo semi nobiliare     paccino, assassinato a Les Echelles,
         Btg. del I° Rgt. Granatieri di Sardegna        risalente al XV-XVI secolo, Carabiniere,       prima Medaglia d’Oro al Valor Militare
         assunse l’appellativo Assietta.                grosso modo l’equivalente di quello di         del Regio Esercito, sia Cipriano Gaben-
         Le truppe spagnole portavano sulla             Cavaliere di fine ottocento - inizio nove-     cel che salvò una famiglia nella tor-
         giubba degli alamari bianchi orizzontali       cento. L’organico della prima ora del          menta sul Moncenisio. Secondo alcune
         su fondo rosso per tenerla abbottonata.        Corpo dei Reali Carabinieri, per quanto        fonti i Reggimenti Granatieri-Guardie,
         Il Re Carlo Emanuele III, a titolo d’onore,    concerne la componente a piedi, il Re          con il tempo divenuti tre ed assunto        SIMBOLI
                                                                                                                                                   Granata e alamari
         decretò che le Guardie dovessero in-           l’attinse dal Reparto di sua maggior fi-       l’appellativo di Sardegna, comprende-       dei Granatieri.
         dossare sull’uniforme i bianchi alamari        ducia: il Reggimento Granatieri-Guardie,       vano anche alcuni reparti di carabinieri,   Sotto, gli alamari
         su fondo rosso letteralmente strappati         anche perché li volle di una certa al-         intesi però come fucilieri.                 dell’Arma

         LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                            SETTEMBRE › OTTOBRE 2017 / 21
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         eticaprofessionale                                                                                                                                 di Dario Benassi

         UN CONCETTO ESSENZIALE, DA SEMPRE INSEGNATO NELLE SCUOLE DELL’ARMA
         CONOSCERE I COLLABORATORI
         L’azione di governo è prerogativa di chi ha responsabilità di comando, sino ai minori livelli

        N
                        el corso della recente ce-    nella sua azione capacità organizzative,      insistito su quanto sia fondamentale          DA RICORDARE
                        rimonia di avvicenda-         tecnico-professionali e psicologiche per      educare gli educatori. Ne discende l’im-      Chi ha responsabilità
                        mento al Comando delle        valutare correttamente a chi, su cosa, e      portanza della consapevolezza di ciò da       di comando ha il dovere
                                                                                                                                                  di conoscere a fondo
                        Scuole dell’Arma, que-        come dare ordini, prevedendo le risposte      parte di ciascuno, della necessità di stu-    i suoi militari anche
         st’anno caratterizzata dalla cessazione      che potrà, dovrà, saprà dare il collabo-      diare e concepire l’educazione e di man-      negli aspetti caratteriali.
         dal servizio del Comandante uscente,         ratore a cui si rivolge.                      tenere contestualmente l’immutabilità         Sopra, Carabinieri
         Generale C.A. Carmine Adinolfi, ho colto     Per questo chi è incaricato di respon-        dei valori attagliandone gli aspetti ma-      in servizio di pattuglia
                                                                                                                                                  effettuano un Posto
         nel suo intervento, nella parte rivolta ai   sabilità di comando - specialmente nella      nageriali del servizio che, imprescindi-      di controllo stradale
         giovani ufficiali, un aspetto che, se pur    linea territoriale, dall’Ufficiale al Mare-   bilmente dalla figura militare del coman-
         non nuovo, merita di essere ricordato a      sciallo comandante di Stazione sino al        dante, l’attuale momento sociale
         noi stessi e a chi ci legge e dal quale      Capo Pattuglia - dovrà conoscere com-         richiede: non manager in stile aziendale
         qui traggo spunto: il Governo del perso-     piutamente i suoi militari anche negli        dunque, in quanto in primis deve essere
         nale, componente essenziale dell’azione      aspetti caratteriali, per trarne non solo     orientato agli ideali dell’Istituzione, ai
         di comando, privilegio e nello stesso        la giusta risposta professionale, ma an-      valori umani e nazionali ed alla Patria,
         tempo motivo di preoccupazione a qua-        che il modo migliore per ottenerla, te-       ma “anche” manager, nel senso che al-
         lunque grado della gerarchia militare,       nendo conto che a volte non premiano          l’occorrenza, sotto il profilo gestionale,
         segnatamente dell’Arma.                      né la severità né l’affabilità.               deve saper essere tale. Infine, quando
         Il concetto comprende infatti una serie      Premia sempre la giustizia, che va cer-       poi i comandanti - e nella vita di Cara-
         di connotazioni che non riguardano sol-      cata nell’equilibrio, nella determinazione    biniere prima o poi tutti, pur se per brevi
         tanto gli aspetti professionali e, diciamo   e nell’autorevolezza, attagliando di volta    periodi, ne assumono le funzioni - sce-
         così, gestionali, ma ineriscono a tutto      in volta, su una linea di azione univoca      glieranno liberamente di transitare nei
         tondo alla complessità umana e sociale       e coerente, gli atteggiamenti da tenere       ranghi dell’ANC, la arricchiranno del pro-
         del personale, che deve essere indiriz-      in relazione alle circostanze e alle per-     prio bagaglio che l’addestramento rice-
         zato, sostenuto e giudicato in base a        sone. Tutto questo rispettando, come ha       vuto, la variegata esperienza di servizio,
         più parametri. A tale proposito è impor-     evidenziato l’alto Ufficiale nel suo inter-   l’azione morale e psicologica legata al
         tante rilevare che il comandante ad ogni     vento, la linea di comando. E appunto         governo del personale ci avrà dato nei
         livello deve essere in grado di esprimere    su questa base il Generale Adinolfi ha        lunghi anni di carriera.

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         futuroprossimo
         L’ECONOMIA DELL’INFORMAZIONE VIA DI USCITA DAL CROLLO DEL NEOLIBERISMO
         SIAMO NELL’INFOCAPITALISMO?
         Per alcuni studiosi solo il capitalismo cognitivo supererà la crisi dei mercati

         D
                          al 2006 l’Occidente è sprofon-      Dopo il capitalismo mercantile del ‘600 - ‘700            primo saggio che Lenin pubblicò nel 1902 du-
                          dato in una crisi economica senza   e quello industriale dell’800-‘900, i cui fattori         rante la nebulosa fase prerivoluzionaria dal titolo
                          precedenti dalla quale dopo 10      fondamentali consistevano rispettivamente nel             Che fare?.
                          anni non è ancora uscito. La sta-   comprare e vendere, nel produrre e consumare,             È innegabile che il rapporto tra lavoro fisico ed
         gnazione, osserva il giornalista economico in-       i neoliberisti pensavano di entrare in un nuovo           informazioni è cambiato; l’informatica tende a
         glese Paul Mason, è causata dal tracollo del         cinquantennio caratterizzato da mercati globali           ridurre il costo di dati e prodotti fisici e conse-
         neoliberismo che ha alimentato la contraddizione     garanti di equilibrio economico, da consumi fi-           guentemente fa scendere verso lo zero il costo
         tra la possibilità di avere da una parte beni e      nanziarizzati e da lavoro e capitale immateriali;         marginale di produzione, ma l’offerta infinita ed
         prodotti socialmente gratuiti e abbondanti e         ma non è stato così.                                      il calo dei prezzi, che in tempi di prosperità sono
         dall’altra un sistema di monopoli, di banche e       Le tecnologie informatiche stanno demolendo               bilanciati dalla domanda infinita, hanno perso
         di governi che si sforzano di conservare il con-     gradualmente il capitalismo, corrodono i mec-             il loro equilibrio di mercato perché oggi molti
         trollo sul potere e sull’informazione: è una lotta   canismi di mercato, i classici rapporti tra lavoro,       beni sono sovrabbondanti e la domanda è crol-
         tra la rete informatica e la gerarchia che non ha    profitto, salario e i diritti di proprietà (copyright).   lata a causa della crisi.
         permesso di entrare nel nuovo positivo ciclo cin-    Il copyright, che è caratteristico di un’economia         Questo passaggio epocale è stato studiato e
         quantennale previsto dalla teoria universalmente     di mercato con proprietà intellettuale che sot-           previsto da diversi economisti.
         condivisa dell’economista russo Kondrat’ev           toutilizza l’informazione, è destinato a scomparire       Peter Ferdinand Drucker (1909-2005), austriaco
         (1892-1938).                                         perché l’informazione viene inesorabilmente co-           naturalizzato statunitense, docente, scrittore, pa-
         Per sbloccare la crisi, secondo la visione di Ma-    piata o condivisa alimentando la schiera di pirati        dre della scienza del management, dopo aver
         son, ci sono due possibilità: o si affermerà una     informatici, la concorrenza imperfetta e man-             affermato che i vecchi fattori di produzione, terra,
         nuova forma di capitalismo cognitivo, chiamato       dando gradualmente in soffitta i monopoli, i bre-         lavoro e capitale sono diventati secondari rispetto
         infocapitalismo, fondato sulla collaborazione in     vetti, i sindacati ed i cartelli per fissare i prezzi,    all’informazione, esaltava il valore della cono-
         rete tra aziende e mercati e sull’accettazione di    tutti elementi caratteristici del mercato tradizio-       scenza che trasforma la struttura della società
         quanto è compatibile del vecchio capitalismo,        nale. Ci dovremmo chiedere, quindi, verso quale           capitalistica e crea nuove dinamiche politiche,
         oppure la rete si imporrà con forza logorando in     nuova era economico-sociale ci condurranno                economiche e sociali. Piuttosto che ad una al-
         breve tempo prezzi, proprietà e salari che sono      l’informatica e la tecnologia di rete.                    leanza tra neoliberismo ed informazione, Drucker
         alla base del funzionamento e della legittima-       Saranno in grado di superare il capitalismo e             credeva in un infocapitalismo che aiutasse la
         zione del sistema di mercato tradizionale. Si        creare un nuovo sistema di produzione? e in               transizione verso una nuova socialità economica
         tratta allora di vedere se questo passaggio epo-     che modo? e si potrà dare un valore alla emer-            espressa dalla collaborazione tra manager ed
         cale sarà più o meno traumatico.                     gente proprietà intellettuale? Viene in mente il          intellettuali per guidare un progresso di alto pro-

         24 / SETTEMBRE › OTTOBRE 2017                                                                                                            LE FIAMME D’ARGENTO
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