La ricerca bibliografica per yamatologi - Antonella Fallerini - Biblioteca ISO

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La ricerca bibliografica per yamatologi
Antonella Fallerini – Biblioteca ISO
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Sommario

• 1. Che cosa è una ricerca bibliografica e quando è necessario
  farla
• 2. Stili citazionali in bibliografia. Export citazionali dalle banche
  dati
• 3. Catalogo Sapienza, Opac SBN, Opac Waseda, Catalogo
  italiano dei periodici ACNP (servizio NILDE – Network Inter-
  library Document Exchange)
• 4. Risorse elettroniche (Discovery) Sapienza

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La ricerca bibliografica
«Farsi una bibliografia significa cercare quello di cui non si
conosce l’esistenza»
                                             Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, 1995

La ricerca bibliografica è necessaria ogni qualvolta si debba fare un
approfondimento su un argomento, sia per un’esercitazione, un elaborato,
una presentazione, che per la tesi di laurea. È molto utile anche per
guidarci nella definizione dell’argomento che si desidera trattare, per
renderci conto innanzitutto se questo sia già stato esplorato più o meno
esaustivamente, cosa è stato scritto in proposito, se abbiamo scelto un
tema originale, oppure quale aspetto particolare indagare, e ancora se si
trova materiale sufficiente (specie in questo periodo) e dove è possibile
reperirlo. Spesso è richiesta preliminarmente dai docenti prima
dell’assegnazione della tesi.

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Ricerca dell’informazione e le sue fasi

                        Fase 1: riconoscere i propri bisogni informativi

1.   Inizio della ricerca, valutazione di possibili argomenti da affrontare;
2.   Selezione dell’argomento di massima;
3.   «Exploring»: analisi dell’argomento, sforzi di comprensione dell’argomento e ricerca
     bibliografica;
4.   Formulazione di un pre-focus e successivamente di un focus;
5.   Raccolta delle informazioni mirate che consentono di ridurre o allargare l’argomento
     individuato;
6.   Conclusione: si identifica necessità di informazioni aggiuntive e si rifinisce il lavoro;
                                                                         (Carol Collier Kuhlthau)

Processo dinamico (filoni inattesi, serendipity, risultati che contraddicono quanto ci si aspettava)

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Bibliografia – Definizione
Termine composto dal greco βιβλίον "libro" e γράϕιο "scrivo",
letteralmente «trascrizione di libri».
Disciplina che studia la teoria e i metodi della ricerca, descrizione e classificazione dei
libri allo scopo di produrre repertori atti ad agevolare il lavoro intellettuale. Il termine
indica altresì l’elenco dei testi scritti intorno a un determinato argomento, in cui l’autore
di un lavoro saggistico cita le fonti e gli studi da lui utilizzati o segnala al lettore opere
utili per l’ampliamento della discussione
(http://www.treccani.it/enciclopedia/bibliografia/).
Il concetto elementare e più diffuso la identifica con la compilazione e l’uso di «elenchi di
libri» approntati, secondo criteri di scelta variabili, a scopo di informazione e di studio.
Sappiamo come oggi il concetto di bibliografia, da semplice elenco di libri si sia evoluto
in elenco di molteplici fonti fino a giungere al conio di un nuovo termine, per la precisione
di un neologismo, la sitografia, che sempre più spesso viene compilata a completamento
della bibliografia, e che la Treccani definisce appunto "composto dal s. m. sito con
l’aggiunta del confisso -grafia, sul modello di bibliografia".

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Bibliografia - Esempio

                                          Iwasaka, Michiko and Barre Toelken. Ghosts And The Japanese: Cultural Experience
                                          in Japanese Death Legends. Utah State University Press, 1994. Project
                                          MUSE muse.jhu.edu/book/9344.

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Bibliografia –
Esempio 2

In questo esempio i riferimenti ai siti
non sono isolati, ma inseriti all’interno
della bibliografia. Si noti che si riporta
per intero l’URL (Universal Resource
Locator, che identifica univocamente
l’indirizzo di una risorsa web), e
l’ultimo accesso effettuato, in genere
prossimo alla consegna per la
stampa.
A questo link un interessante articolo
di Riccardo Ridi, Citare Internet:           La ricerca bibliografica per yamatologi
tradizioni da confermare e miti da
sfatare, “Bollettino AIB”, 46 (2006), 3,
p. 247-253
https://bollettino.aib.it/article/view/515
8/4925
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Citazione bibliografica

Ogni lavoro scientifico, anche se di estrema originalità, riporta il
lavoro di altri, ispirandosi a esso, contestandolo, prendendolo
come spunto per nuove riflessioni.
È quindi doveroso e opportuno dare la possibilità a chi ci legge di
trovare facilmente le fonti che abbiamo utilizzato, e indicarle nel
modo più chiaro e uniforme possibile. Si sceglierà quindi una
modalità di citazione e si utilizzerà quella per tutta l’estensione
dell’elaborato, sia nelle note che nella bibliografia.
La citazione segue, a seconda dello stile adottato, una precisa
sintassi, che pone i vari elementi (titolo, autore, anno di edizione,
editore, paginazione) in un ordine fisso con una apposita
punteggiatura.
[per una trattazione approfondita: https://www.aib.it/aib/contr/gnoli2.htm]
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Stili citazionali
• Esistono differenti stili citazionali, in genere elaborati in seno
  alle diverse comunità scientifiche. Medici, fisici, giuristi hanno
  loro stili di riferimento, e così anche in ambito umanistico
  troviamo degli stili citazionali più comuni.
• Perché è importante conoscere questi stili?
      Molti database che utilizziamo per il reperimento di riferimenti
       bibliografici come vedremo danno la possibilità di esportare in
       automatico le informazioni bibliografiche direttamente nello stile
       citazionale che abbiamo scelto.
      I principali software di gestione delle bibliografie (Zotero, RefWorks,
       ecc.), si basano su questi stili.

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Principali stili citazionali in ambito umanistico
•   Tradizionalmente in Italia il sistema di citazioni si svolge attraverso le note a
    piè di pagina o a fine capitolo, e la bibliografia posta alla fine del testo, che
    riporta in forma completa i riferimenti citati nelle note e tutte le opere di
    riferimento utilizzate.
•   Esiste anche una indicazione bibliografica intertestuale con elenco
    bibliografico di riferimento: alla citazione segue un’indicazione fra parentesi
    tonde – cognome autore/data di edizione – con cui si recupera all’interno
    dell’elenco bibliografico finale (References), ordinato per cognome
    dell’autore, la descrizione completa dell’opera citata.
•   Per gli studi linguistici, storici e umanistici potete far riferimento ai seguenti
    stili: ·
     – Metodo MLA (Modern Language Association of America), privilegiato dall’area linguistica;
     – Chicago Manual of Style A (https://www.chicagomanualofstyle.org/home.html, e un’utile
       guida in italiano: https://www.aib.it/aib/contr/dellorso1.htm) ·
     – Turabian (stile Chicago semplificato).

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Differenza tra gli stili citazionali
 A questo indirizzo potrete trovare un’ampia descrizione degli stili e
 delle modalità di citazione bibliografica con esempi:
 https://www.unive.it/media/allegato/BALI/Scienze_Linguaggio/stili_
 citazione_bibliograf.pdf.
 Di seguito una tabella riassuntiva dei tre stili citati:

Stili di riferimento                         Disciplina                         Sistema di citazione

Chicago A                                    Umanistica                         Notazione

MLA                                          Umanistica (soprattutto campi      Autore-numero di pagina
                                             linguistici)

Turabian (Chicago semplificata)              Umanistica (soprattutto campi      Notazione
                                             linguistici)

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Esempio da ProjectMuse - Monografia

                        • MLA:
                        Igarashi, Yoshikuni. Bodies of Memory: Narratives of War in
                        Postwar Japanese Culture, 1945-1970. Course Book ed.
                        Princeton University Press, 2012. Project
                        MUSE muse.jhu.edu/book/30501.

                        • CHICAGO:
                        Igarashi, Yoshikuni. Bodies of Memory: Narratives of War in
                        Postwar Japanese Culture, 1945-1970. Course Book ed.,
                        Princeton: Princeton University Press,
                        2012. muse.jhu.edu/book/30501

                        • APA:
                        Igarashi, Y. (2012). Bodies of Memory: Narratives of War in
                        Postwar Japanese Culture, 1945-1970. (Course Book ed.).
                        Princeton: Princeton University
                        Press. muse.jhu.edu/book/30501

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Export di citazioni da banche dati
Più tardi vedremo in breve le banche dati di maggiore interesse per voi
disponibili tra le risorse elettroniche di Sapienza.
Quello che mi preme ora sottolineare è che una volta effettuata la ricerca è
possibile esportare la citazione bibliografica nel formato che si preferisce:
questo può essere molto utile e ha l’indubbio vantaggio di velocizzare la stesura
della bibliografia, rendendola anche uniforme. Inoltre bisogna tenere conto che
molte di quelle banche dati alle quali non siamo abbonati fanno comunque
effettuare una ricerca ed esportare le citazioni.
Ovviamente la decisione sullo stile citazionale va presa in coordinamento con il
relatore della tesi.
Da notare che spesso troverete come stile citazionale proposto anche APA
(American Psycological Association), utilizzato soprattutto per la psicologia e le
scienze sociali.

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Export di citazioni da banche dati - JSTOR

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Export di citazioni da banche dati - JSTOR

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Export di citazioni da banche dati - ProjectMuse

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Export di citazioni da banche dati - ProjectMuse

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MLA International Bibliography
Finora abbiamo più volte citato lo stile MLA, utilizzato soprattutto nell’ambito degli studi
linguistici. La Modern Language Association of America nasce nel 1883, e la Bibliografia rientra
tra le sue attività, essendo intesa come un indice bibliografico della letteratura scientifica
internazionale disponibile nel campo della lingue e letterature moderne. La versione elettronica
della bibliografia ha una copertura che parte dal 1920. La banca dati mette a disposizione
milioni di contenuti e il full text di oltre 1.000 riviste. Il prodotto è compilato dallo staff dei servizi
informatici bibliografici di MLA con il contributo di 100 bibliografi negli Stati Uniti e all'estero.
Tale copertura internazionale è avvalorata dalla presenza delle letterature di Africa, Asia,
Australia, Europa e America Settentrionale e Meridionale; la maggior parte dei record è in
lingua inglese, ma sono rappresentate almeno altre sessanta lingue tra cui francese, spagnolo,
tedesco, russo, portoghese, norvegese e svedese. MLA Bibliography è un prodotto EBSCO.
A volte troviamo soltanto il riferimento bibliografico, ma c’è anche l’accesso diretto al full-text di
molte riviste. Ci viene data inoltre la possibilità di salvare il riferimento (scegliendo lo stile
citazionale), di citare il risultato della ricerca anche qui con le citazioni già compilate o ancora di
esportare direttamente la citazione in diversi formati, tra cui quelli creati per i software di
gestione delle bibliografie.
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MLA Bibliography – Risultato della ricerca

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MLA Bibliography - Cita

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Utilizzo della funzionalità di Word Citazioni e
         bibliografia

Di seguito l’indirizzo al supporto Office sulla funzionalità di Word Citazioni
e bibliografia all’interno della scheda Riferimenti
https://support.office.com/it-it/article/aggiungere-o-modificare-fonti-citazioni-
e-bibliografie-159264ec-0a8a-4e9e-acf7-21faa9c371c2

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Alcuni chiarimenti: Cos’è un OPAC

• OPAC è acronimo di Online Public Access Catalogue
• Interfaccia destinata agli utenti per la consultazione del
  posseduto di una o più biblioteche da qualsiasi computer
  connesso in rete.
• Vengono offerti percorsi di interrogazione diversi attraverso
  interfacce semplici o complesse, con possibilità di opzioni e
  filtri, per esempio un unico campo di ricerca libera («Google
  like»), oppure la possibilità di navigare in liste o di interrogare
  mediante campi di metadati specifici come autore, titolo, anno
  ecc.

•La ricerca bibliografica per yamatologi   27/04/2020        Pagina 22
Il Catalogo Sapienza
         Pagina iniziale (ricerca «Google like»)
     https://opac.uniroma1.it/SebinaOpacRMS/.do

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Utilizzo del Catalogo Sapienza - Ricerca semplice
Per accedere al Catalogo Sapienza è sufficiente avere a disposizione una connessione internet,
senza necessità di autenticarsi, e si possono svolgere ricerche semplici o avanzate. La ricerca
semplice è quella proposta inizialmente, molto simile a un motore di ricerca, con possibilità di
filtrare per Titolo, autore e soggetto (tenere sempre a mente che la ricerca per soggetto
funziona soltanto per quelle biblioteche che trattano i soggetti e quindi non è esaustiva su tutto il
catalogo) o per biblioteca (si seleziona la macroarea, es. Umanistica e poi la Biblioteca)

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Utilizzo del Catalogo Sapienza - Ricerca avanzata
Esiste anche la ricerca avanzata che prevede una serie di filtri e consente un
raffinamento dei risultati, consigliata ad esempio nel caso di ricerche con termini
generici, e che dà la possibilità di ricercare per campi, con diverse azioni possibili

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Ricerca Avanzata
Sono predefiniti alcuni campi, ma se ne possono selezionare altri, con la possibilità in
basso a sinistra di aggiungerne ulteriori, e sono anche previste diverse combinazioni di
ricerca tra i diversi campi (Contiene/Non contiene/Inizia con/Esatta):

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Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale

     https://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp
                    Ricerca semplice

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Catalogo SBN - Ricerca avanzata

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Catalogo della Waseda University Library
Ricerca semplice, con possibilità di definire i campi e le modalità di ricerca
rispetto alla stringa inserita.

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WINE – Ricerca avanzata

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WINE – Risultati della ricerca

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ACNP – Catalogo italiano dei periodici

Per una descrizione: http://acnp.sba.unibo.it/chi-siamo/la-storia-di-acnp.
La maschera di ricerca iniziale: https://acnpsearch.unibo.it/

  La ricerca bibliografica per yamatologi   27/04/2020              Pagina 32
ACNP – Risultato della ricerca

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Posseduto formato elettronico su JSTOR

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Posseduto cartaceo Biblioteca ISO

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ACNP E NILDE (Network Inter-library
Document Exchange)

Nilde è un software web finalizzato
al servizio di scambio di documenti
(capitoli di libri e articoli) tra
biblioteche, disposte a condividere le
loro risorse bibliografiche in spirito di
collaborazione reciproca e,
prevalentemente, in maniera gratuita.
https://nildeworld.bo.cnr.it/it

        La ricerca bibliografica per yamatologi   27/04/2020   Pagina 36
I metaopac
http://www.worldcat.org/

   La ricerca bibliografica per yamatologi        27/04/2020   Pagina 37
Ricerca base in WORLDCAT

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WORLDCAT – Esporta citazioni

La ricerca bibliografica per yamatologi   27/04/2020   Pagina 39
Catalogo Virtuale Karlsruhe

• Karlsruhe Catalog
https://kvk.bibliothek.kit.edu/index.html?lang=en
La maschera di ricerca è per campi

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Karlsruhe Virtual Catalog - Selezione cataloghi

La ricerca bibliografica per yamatologi   27/04/2020   Pagina 41
Il Discovery Sapienza
                                http://discovery.uniroma1.it/
Anche nel discovery c’è la possibilità della doppia ricerca, semplice e avanzata. Il
discovery è accessibile anche dall’Opac, cliccando su Estendi la tua ricerca col Discovery
Sapienza. Il Discovery Sapienza (DS) è un potente motore di ricerca che permette di
interrogare simultaneamente la gran parte delle risorse bibliografiche di ateneo, siano
esse cartacee o elettroniche. La ricerca viene effettuata sul Catalogo Sapienza, sui
periodici elettronici in abbonamento, sulle raccolte di eBook, sulle banche dati, ma anche
sull’archivio delle tesi di dottorato discusse presso la Sapienza. Per questo è importante
che quando si cerca sul Discovery da casa ci si sia autenticati precedentemente come
utenti Sapienza. Informazioni più dettagliate sul discovery sono reperibili al seguente
link https://opac.uniroma1.it/SebinaOpacRMS/article/il-discovery-sapienza/discovery

       La ricerca bibliografica per yamatologi   27/04/2020                    Pagina 42
Accesso da casa (fuori della rete Sapienza)
https://web.uniroma1.it/sbs/accesso-fuori-rete-
sapienza
Possono accedere al servizio, tramite le proprie
credenziali istituzionali:
• studenti, docenti e personale TAB di Sapienza
   Università di Roma;
• iscritti alla Fondazione Sapienza;
• studenti e personale di Unitelma Sapienza.

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Accesso da casa direttamente dal Discovery
    Sapienza

Se si effettua la ricerca nel Discovery Sapienza senza
essersi autenticati compare un banner giallo "Utente
Sapienza? Accedi con le tue credenziali istituzionali"
che indirizza l'utente alla pagina di autenticazione
dove vanno inserire le credenziali istituzionali.

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Le risorse elettroniche disponibili
Attualmente sul sito del sistema bibliotecario trovate una divisione per tipologia di risorse
elettroniche https://web.uniroma1.it/sbs/risorse-elettroniche/risorse-elettroniche. Questa
suddivisone è destinata a scomparire a favore di una ricerca unificata sul Discovery
Sapienza. Cominciate quindi a prendere l’abitudine a effettuare la ricerca sempre sul
Discovery Sapienza. I diversi canali di ricerca sono comunque raggiungibili dalla pagina del
Discovery Sapienza

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Le ricerche nelle banche dati 1.
Le banche dati di maggiore interesse per voi naturalmente sono quelle umanistiche, e in particolare JSTOR,
Linguistic Bibliography on line, MLA international Bibliography e Project Muse. Per ora solo alcuni suggerimenti
per migliorare la ricerca. È comunque consigliabile considerare con attenzione tutte le banche dati presenti,
almeno in questo gruppo
disciplinare per avere
un quadro completo delle
possibilità.

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Le ricerche nelle banche dati 2.
Molte banche dati presentano una ricerca semplice e una avanzata, che si può ottimizzare mediante
l’uso degli operatori booleani o dei caratteri jolly. Ad esempio JSTOR nella pagina iniziale ha la solita
ricerca Google like e poi propone una ricerca avanzata. Ricordarsi sempre che quando si inserisce
una stringa di ricerca, cioè più di un termine, può essere utile racchiudere questa stringa tra virgolette
("), comunicando così al motore di ricerca di ricercare la frase esatta (vale anche nelle ricerche
Google).

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Le ricerche nelle banche dati 3.

Evidenziamo qui gli
operatori logici, di cui
abbiamo già accennato
trattando dei cataloghi,
ma che spiegheremo
brevemente nella
prossima slide.

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Gli operatori logici o booleani 1
•    Intersezione (AND o +): per rintracciare i
     record che soddisfano entrambi i criteri
     richiesti. Ad esempio, specificando
     «promessi AND sposi», si ottengono tutti i
     record che contengono sia la parola
     promessi sia quella sposi. Più AND si
     immettono in fase di ricerca, più si restringe il
     numero dei risultati. La maggioranza dei
     sistemi utilizza attualmente l'AND come
     operatore logico di default.
•    Unione (OR): per rintracciare i record che
     soddisfano almeno uno dei criteri richiesti.
     Ad esempio, specificando «promessi OR
     sposi», si ottengono tutti i record della banca
     dati che contengono la parola promessi, tutti
     quelli che contengono la parola sposi e tutti
     quelli che le contengono entrambe. Più OR si
     immettono in fase di ricerca, più si amplia il
     numero dei risultati. Solo una minoranza di
     sistemi utilizza attualmente l'OR come
     operatore logico di default.
•    Complemento (NOT oppure AND NOT): per
     rintracciare i record che soddisfano un
     determinato criterio escludendo quelli che
     però ne soddisfano un altro. Ad esempio,
     specificando «promessi NOT sposi», si
     ottengono tutti i record che contengono la
     parola promessi tranne quelli che
     contengono anche la parola sposi.

La ricerca bibliografica per yamatologi                  27/04/2020   Pagina 49
Gli operatori logici o booleani 2
•     Le banche dati più sofisticate (=JSTOR) permettono perfino di indicare fino a che
      distanza reciproca possono essere presenti i termini ricercati. Per esempio, col comando
      «promessi NEAR2 sposi» si rintracciano tutti i record in cui «promessi» e «sposi» sono
      presenti nel medesimo campo separati da 0, 1 o 2 parole qualsiasi, ovvero vengono
      rintracciate le frasi «promessi sposi», «sposi promessi», «promessi e sposi», «sposi e
      promessi», «promessi e poi sposi» ma non «promessi e non ancora sposi», in cui la
      distanza fra i due termini è di tre parole.
•     Le parentesi tonde ( ) accompagnate all’uso di operatori booleani consentono di
      modificare l’ordine con cui vengono elaborati i termini, permettendo la composizione di
      espressioni di ricerca complesse. Ad es. inserendo la stringa
                                 (japanese OR korean) AND cinema
      verranno cercati i documenti che contengono o solo japanese, o solo korean o entrambi,
               e che comunque contengono anche cinema.
•     In assenza di parentesi tonde japanese OR korean AND cinema l'operatore AND avrebbe
      priorità sull'operatore OR: verrebbero ricercati i documenti che contengono o solo
      japanese, o solo korean e cinema insieme, o che contengono contemporaneamente tutte
      e tre le parole.
•     L’operatore OR è utile soprattutto per la ricerca con sinonimi o quasi sinonimi, o per fare
      ricerche in più lingue
                                (cinema or films or movies) AND (war or fight)
                              (victorian OR vittoriano) AND (novel OR romanzo)

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I caratteri jolly

•      I termini che si vogliono utilizzare per una ricerca possono avere diverse forme
       (sostantivi singolari e plurali, aggettivi...) o si potrebbe volerli cercare in diverse
       lingue. Non è sempre necessario ripetere la ricerca per ciascuna forma, ma si
       possono utilizzare i caratteri jolly o di troncamento. Questi caratteri sostituiscono
       lettere intermedie o finali di una parola; sono:
•      L'asterisco: * sostituisce un numero imprecisato di caratteri; cercare rocc* dà come
       risultati roccia, rocce, roccioso, rocca, roccaforte, Rocco...
•      Il punto di domanda: ? sostituisce un solo carattere; cercare rocc? dà come risultati
       rocce, rocca e Rocco. E' utile per maschile/femminile, e per qualche
       singolare/plurale
•      Sfruttando le radici comuni delle parole che interessano per la ricerca, anche
       comuni a più lingue, e i caratteri jolly, si riduce il numero delle ricerche da fare per
       ottenere un risultato soddisfacente. Bisogna fare attenzione all'uso dell'asterisco che
       può ampliare il numero dei risultati in maniera esagerata: meno lettere precedono
       l'asterisco, più si allarga il numero di parole che corrispondono alla ricerca.

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antonella.fallerini@uniroma1.it

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