Seat Arona, un'ottima amica per città e campagna - Weekend Premium

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Seat Arona, un'ottima amica per città e campagna - Weekend Premium
Seat Arona, un’ottima amica
per città e campagna
Nel sempre più affollato settore dei B-SUV, i crossover
compatti, anche la Seat Arona può dire la sua. Si tratta del
secondo SUV in assoluto prodotto dalla casa spagnola e del
terzo nuovo modello lanciato quest’anno, dopo le nuove serie
di Leon e Ibiza. Il suo ambito d’azione privilegiato è quello
cittadino, senza naturalmente disdegnare le gite in campagna.

LA SEAT ARONA PUNTA A CONQUISTARE LE CITTA’

Compattezza, dicevamo: con una lunghezza di 4.138 mm e una
larghezza di 1.780 mm la Seat Arona può muoversi senza
difficoltà negli angusti ambienti urbani. L’altezza di 1.552
mm consente quella guida alta che oggi va tanto per la
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maggiore. Queste dimensioni sono adatte anche per offrire uno
spazio adeguato ai passeggeri, davanti e dietro. E già che
parliamo di misure, dobbiamo citare quelle del bagagliaio,
decisamente ampio, grazie ad un volume minimo di 400 litri;
gli schienali dei sedili posteriori sono ovviamente
abbattibili e sdoppiati.

Il design della Seat Arona esprime caratteri grintosi adeguati
sia all’avventura stile SUV che alle strade cittadine,
selvagge a modo loro. Il look richiama da vicino quello della
sorella maggiore Ateca. Per quanto riguarda gli interni,
l’ambiente è molto ospitale, ogni attenzione è dedicata a
garantire comfort, praticità e sicurezza. Ciò non toglie che
l’aspetto possa essere personalizzato a piacere, sia per la
carrozzeria (con le varie combinazioni bicolori) che per gli
interni.
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La tecnologia per la sicurezza è di primo piano, di serie
troviamo frenata anticollisione multipla, front assist,
rilevamento stanchezza; tra gli optional ci sono avviso di
traffico posteriore in attraversamento, monitoraggio angolo
cieco, regolatore automatico della distanza e parcheggio
semiautomatico. Multimedia e comunicazioni sono garantite da
compatibilità smartphone Apple e Android, sistema BeatsAudio e
caricabatteria senza fili. Nel 2018 si aggiungerà il cruscotto
digitale.

Chiudiamo con i motori. Al momento del lancio, a gennaio,
saranno disponibili due motori a benzina 1.0 EcoTSI da 95 e
115 cavalli, il secondo anche con cambio automatico a doppia
frizione DSG. Successivamente si aggiungeranno il 1.5 TS Evo
da 150 cavalli, i diesel 1.6 TDI da 95 e 115 cavalli e anche
una versione a metano con un 1.0 TGI da 90 cavalli. I prezzi
di listino chiavi in mano della Seat Arona per le versioni
disponibili al lancio vanno da 16.950 a 22.970 euro.
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Porsche 718 GTS, Cayman e
Boxster ruggiscono ancora più
forte
La Porsche 718 GTS è l’ultima versione della gamma di Cayman e
Boxster, cioè le Porsche a motore centrale. Il gran turismo
d’impostazione sportiva tradizionale, sempre però ad alte
prestazioni, per weekend adrenalinici sia in versione coupé
che all’aria aperta. Aggiungendo un design che accentua
l’aspetto dinamico, mantenendo il look tipico di ogni vera
Porsche.

PORSCHE 718 GTS CAYMAN E BOXSTER, L’ANIMA SPORTIVA
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Diversamente dalla 911, ormai l’unica auto rimasta con motore
posteriore a sbalzo, il suo più puro marchio di fabbrica,
nelle 718 il propulsore è montato sempre al retrotreno ma in
posizione centrale, una soluzione più tradizionale nell’ambito
delle supercar dall’impostazione più racing. Ha quattro
cilindri invece di sei ma conserva la disposizione boxer
(cilindri orizzontali e contrapposti), altra classica
soluzione della casa di Stoccarda. Cilindrata sempre 2.5
litri. Nella nuova Porsche 718 GTS la potenza è stata
aumentata di 15 cavalli rispetto alle 718 attuali e di 35
cavalli in confronto alle 718 GTS precedenti. Ora si arriva a
365 cavalli. Esuberante e lunga la coppia massima, 430 Newton
metri tra 1.900 e 5.000 giri, per una spinta esaltante e
inesauribile, strade permettendo. Le prestazioni parlano da
sole: 0-100 in 4,1 secondi e 290 Km/h, misurate con cambio
automatico PDK e pacchetto Sport Chrono. Chiudiamo la
carrellata sulla meccanica citando il Porsche Vectoring
Control, il blocco meccanico del differenziale posteriore e
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gli ammortizzatori attivi     PASM,   in   grado   di   abbassare
l’assetto di 10 mm.

Passando al design, la Porsche 718 GTS si distingue dal resto
della serie per il nuovo rivestimento anteriore chiamato Sport
Design. I gruppi ottici sia anteriori che posteriori hanno
lenti scure, come sempre nelle versioni GTS. Nella coda si
notano i loghi, l’estrattore e i terminali di scarico
centrali, tutti elementi verniciati in nero, allo stesso modo
dei cerchi da 20 pollici, però satinati.
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Per quanto riguarda gli interni, la Porsche 718 GTS integra
nei sedili sportivi una fascia centrale in Alcantara; la
regolazione è elettronica a due vie. Alcantara anche per i
rivestimenti di volante, console centrale e braccioli. Il
cronometro del pacchetto Sport Chrono è integrato nel quadro
strumenti. Disponibile anche una app per smartphone, Porsche
Track Precision, che registra, visualizza e analizza sul
telefono i dati di guida. La Porsche 718 GTS è già ordinabile
e arriverà nei concessionari a dicimbre. Questi sono i prezzi
per l’Italia, IVA e dotazione specifica incluse : 81.498 euro
per la Porsche 718 Boxster GTS e 79.424 euro per la Porsche
718 Cayman GTS.
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Porsche 911 Carrera T,                                   la
potenza diventa leggera
Di 911 non ce ne sono mai abbastanza, allora salutiamo con
piacere l’arrivo della Porsche 911 Carrera T. La guida è tutto
in una 911 e a Zuffenhausen lo hanno sempre saputo
perfettamente. Allora anche questa Carrera T mette il pilota
al primo piano, per veri weekend sportivi ad alto tasso di
divertimento. Perché “T” in questo caso significa Touring.

PORSCHE 911 CARRERA T, MENO È MEGLIO

Abbiamo ripreso pari pari lo slogan usato dalla casa, perché
sintetizza perfettamente lo spirito della nuova Porsche 911
Carrera T. Peso ridotto, dappertutto. Infatti la massa a vuoto
è di 1.425 Kg, 20 Kg in meno rispetto alla Carrera normale.
Vetri leggeri, maniglie a tirante, meno materiale
fonoassorbente (perché il rumore del motore è sempre parte
integrante del divertimento in una 911), niente sedili
posteriori, niente Porsche Communication Management,
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ottimizzato anche il peso del pacchetto Sport Chrono. Tutte le
cure sono concentrate sull’esaltare la guida. Quindi trazione
posteriore con blocco meccanico del differenziale, rapporti
del cambio manuale più corti (è più corta anche la leva),
telaio sportivo di serie ribassato di 20 mm; infine, come
optional, l’asse posteriore sterzante, il quale non è
disponibile sulla Carrera normale.

Tutto ovviamente ruota intorno al motore, il classico 6
cilindri boxer posteriore a sbalzo, biturbo da 370 cavalli e
450 Newton metri di coppia massima, erogata tra 1.750 e 5.000
giri per una progressione esaltante. Il rapporto peso/potenza,
dopo tutti questi interventi, ammonta a 3,85 Kg per cavallo.
Le prestazioni ne beneficiano guadagnando un decimo di secondo
nell’accelerazione 0-100 rispetto alla Carrera di base: 4,5
secondi, col pacchetto opzionale Sport Chrono scendono a 4,2.
La velocità massima è di 290 Km/h.
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Il design della Porsche 911 Carrera T rispecchia
l’impostazione purista. Spoiler anteriore ottimizzato, cerchi
Carrera S da 20 pollici con finitura Titan Grey, sulle
fiancate e al posteriore il logo 911 Carrera T. Completa il
quadro lo scarico sportivo con terminali al centro e
verniciati di nero. Per quanto riguarda gli interni, vediamo
sedili sportivi neri con fascia centrale in tessuto e
poggiatesta con logo 911 ricamato in nero, oltre alla
regolazione elettrica; troviamo inoltre il volante sportivo GT
con corona in pelle, pomello leva cambio con schema delle
marce in rosso, colori a contrasto delle finiture. La Porsche
911 Carrera T è già ordinabile e arriverà nei concessionari a
gennaio. Prezzo di listino per l’Italia di 111.586 euro.
Come guidare con la nebbia:
consigli per vederci chiaro
Sappiamo tutti come guidare con la nebbia. O forse no?
Osserviamo questi tre numeretti: 1.939, 48 e 2.824.
Quantificano rispettivamente gli incidenti stradali e i
conseguenti morti e feriti in Italia nel 2016 in situazioni di
nebbia. Se ci mettiamo in viaggio per raggiungere la nostra
località preferita, per weekend, vacanza lunga o altro, il
minimo obiettivo da raggiungere deve essere quello di
arrivarci vivi e sani. Come per molte altre situazioni che
riguardano la circolazione stradale, esistono troppe
convinzioni errate, leggende metropolitane, informazioni
scarse o del tutto sbagliate che, messe insieme, formano una
miscela esplosiva. Allora ricapitoliamo quali sono le giuste
cose da fare, alcuni consigli raccolti dalle indicazioni di
agenti di polizia e altri professionisti della circolazione.
Sembrano ovvi ma, dati quei numeri poco sopra, forse così
scontati non sono.

I CONSIGLI UTILI SU COME GUIDARE CON LA NEBBIA
Il primo consiglio utile su come guidare con la nebbia, e
anche il più logico, è quello di non farlo. Se proprio non è
strettamente necessario e urgente e non ci sono alternative,
mettersi in strada in queste condizioni è solo fonte di
pericoli. Un viaggio deve essere possibilmente piacevole e
almeno tranquillo, condizioni impossibili in questi casi.
Meglio il treno o il rinvio. Ne consegue il secondo consiglio
utile: informarsi accuratamente prima di partire. Oggi
esistono tante fonti, perfino troppe. Radio e televisione fino
ad un certo punto, poi ci sono i servizi meteo su internet.
Sceglierne uno attendibile, possibilmente di provenienza
ufficiale. Il sito web dell’aeronautica militare italiana può
essere certamente una fonte valida, che fornisce previsioni
anche molto localizzate. Ricordandosi che le previsioni meteo
sono attendibili al massimo a distanza di tre giorni. Ma se
proprio si deve guidare, allora cominciamo col restare
concentrati e non distrarsi. Soprattutto niente telefonate,
messaggi e altre diavolerie. La distrazione è diventata la
prima causa assoluta d’incidente, soprattutto per colpa dei
maledetti telefonini.

Al secondo posto arriva l’utilizzare correttamente le luci.
Purtroppo ci sono ancora molti imbecilli, per non dire peggio,
che viaggiano a fari spenti nella nebbia. Questi andrebbero
arrestati immediatamente, se avessimo leggi logiche e
strutture efficienti. Poi però ci sono anche quelli che usano
le luci in modo “filosofico”, cioè sbagliato e ugualmente
pericoloso. Regola numero 1: niente abbaglianti. La nebbia è
composta da infinite e microscopiche gocce d’acqua, dovute
alla condensazione dell’umidità. L’acqua riflette la luce in
modo indistinto e disorientante. Quindi più luce si proietta
direttamente contro la nebbia, peggiore sarà l’effetto
accecante, perché la nebbia si trova abbastanza in alto
rispetto al suolo; essendo il fascio degli abbaglianti più
alto (perché deve arrivare più lontano), ecco l’effetto
dannoso. Quindi si devono usare sempre i fari anabbaglianti,
perché proiettano la luce più vicino al suolo, dove la nebbia
è scarsa. Per lo stesso motivo sono ovviamente molto utili i
fari fendinebbia; il loro fascio è intenso è puntato ancora
più in basso, serve a far riflettere la loro luce dalle linee
sulla carreggiate e dai segnali stradali. Il fanale posteriore
antinebbia è utile e necessario su strade extraurbane per
farsi vedere da lontano. Però in città, in situazioni di coda
o di nebbia scarsa va tenuto spento per non accecare chi
arriva da dietro, aumentando il pericolo di tamponamento.

Altra ovvietà che però viene regolarmente ignorata: mantenere
una bassa velocità e un’ampia distanza di sicurezza. Una delle
maggiori insidie provocate dalla nebbia è l’alteramento della
percezione della profondità e del movimento, proprio perché la
luce viene riflessa in modo disordinato. Quando c’è nebbia
tutti i punti di riferimento vengono a mancare. Altra
considerazione importante, la maggiore umidità rende l’asfalto
viscido; non è solo l’acqua ma l’insieme delle sostanze oleose
contenute nei gas di scarico. La nebbia le imprigiona e le
scarica a terra.
Serve perciò molto più tempo per individuare l’andamento della
strada e gli altri veicoli (per non parlare degli eventuali
pedoni). L’unico modo per trovare questo tempo è ridurre la
velocità e stare molto lontani da chi è davanti. Quando si
frena violentemente perché si vede l’ostacolo all’ultimo
momento, venire tamponati è quasi matematico, perché magari
anche chi arriva da dietro è troppo veloce e troppo vicino.
Sotto 50 metri di visibilità non si devono superare i 50 Km/h.
Sotto 20 metri la situazione è talmente drammatica da
consigliare 30 Km/h, per arrivare al primo albergo e fermarsi
lì. Ricordiamo che in autostrada, sulla linea della corsia
d’emergenza, sono dipinti ad intervalli regolari dei
semicerchi bianchi la cui funzione è proprio aiutarci in
questi casi. Se ne vediamo solo due, dobbiamo procedere a 60
Km/h; se ne vediamo uno solo, marciare a 40 Km/h.

Altro comportamento indispensabile è, oltre alla bassa
velocità, mantenere un’andatura regolare. I muri di nebbia
arrivano sempre all’improvviso (perché, come diceva Totò, la
nebbia quando c’è non si vede). Accelerare forte quando il
banco si dirada e frenare bruscamente quando si ripresenta è
la prima ricetta per provocare l’incidente. Naturalmente, in
strade statali o anche in città, mai sorpassare. E mai fidarsi
di chi è davanti a noi restandogli incollati, credendo che
egli abbia un radar. Nessuno ci garantisce che sappia quello
che sta facendo; anzi, spesso è proprio il contrario.

Infine l’ultima precauzione su come guidare con la nebbia. Mai
scendere dall’auto. Si viene investiti, perché non si vede
niente. Non si contano più i casi di persone morte proprio per
questo motivo. Non ci si deve fermare sulla corsia di
emergenza o sul ciglio della strada, si deve arrivare ad
un’area di servizio o di sosta o in altro posto sicuro. Se si
ha un guasto tale da impedire di proseguire, attivare le
quattro frecce e chiamare un carro attrezzi (è bene inserire
questo servizio nella polizza d’assicurazione); lasciare
l’auto solo se c’è spazio vicino per raggiungere un luogo
sicuro; prima di scendere per piazzare il triangolo, indossare
il giubbotto riflettente (che deve stare nell’abitacolo, non
nel bagagliaio), guardare mille volte prima di uscire,
guardare sempre la strada mentre si arretra per collocare il
triangolo, posarlo e togliersi di mezzo, senza mai entrare
nella corsia di circolazione. Tutto questo potrebbe non essere
possibile. E’ proprio per questo motivo che prima di mettersi
in viaggio si deve sempre eseguire la manutenzione dell’auto.

Audi A7 Sportback, design
sportivo   e    tecnologia
spaziale
Design e tecnologia: è l’essenza della nuova Audi A7
Sportback, da poco svelata. Arriverà sul mercato a febbraio.
Nel linguaggio di Ingolstadt, la parola “Sportback” indica una
berlina a tre volumi di forme moderne, in cui lo stile è quasi
da coupé e il bagagliaio ha una buona capienza grazie ai
sedili posteriori abbattibili, come in una station o una
berlina a due volumi. Il compromesso ideale tra stile e
praticità. Con questa vettura i viaggi si trasformano
sicuramente in gran turismo, per trascorrere weekend fra
prestazioni e comfort lussuoso prima di raggiungere la propria
destinazione.

AUDI A7 SPORTBACK, LE NOVITA’ DELLA NUOVA SERIE
Convenzionalmente Audi A7 Sportback è una berlina di segmento
E, data la lunghezza di 497 cm e il non trascurabile dettaglio
di derivare dalla A6. Molta attenzione in questa nuova serie è
stata rivolta al design. Le differenze stilistiche rispetto al
modello attuale sono marcate. All’anteriore la classica
calandra esagonale è diventata molto più grande e i fari hanno
una sagoma più regolare che aumenta l’effetto dinamico.
Profondamente diverso anche il paraurti, occupato per buona
parte dalla calandra stessa, la quale separa le prese d’aria
laterali (prima era un tutt’uno).
Il profilo resta quello di una coupé, le nervature sulle
fiancate sono decisamente più eleganti, lo spiovente del tetto
ha un angolo molto accentuato ma dolce. Un’idea di sportività
non nervosa. E’ al posteriore che l’Audi A7 Sportback cambia
maggiormente. Ora i gruppi ottici sono uniti da una fascia di
LED che attraversa l’intera larghezza della vettura, un look
molto moderno. Anche il paraurti è raccordato da una lunga
fascia cromata che ingloba i due scarichi.
Gli interni sono stati rinnovati ancora più profondamente. La
nuova Audi A7 Sportback ha un abitacolo anche visivamente
high-tech. La leva del cambio è una specie di joystick
aeronautico, pulsanti e manopole sono spariti dalla
circolazione, ora tutti i comandi sono tattili, gestuali o
vocali. I centri di controllo diventano i tre grandi display
(da 12,3 pollici quello davanti al conducente, da 10,1 quello
al centro della plancia e da 8,6 quello in basso) ad alta
risoluzione.

La tecnologia non si ferma all’abitacolo. La nuova Audi A7
Sportback incorpora tutto l’attuale scibile umano sulla guida
assistita, compreso il sistema di parcheggio automatico in
remoto, in cui il conducente può scendere dall’auto e
comandare la manovra dallo smartphone, ottimo per parcheggiare
negli spazi impossibili di certe autorimesse, soprattutto
quelle degli alberghi (anche di lusso).
Non dimentichiamoci dei motori. Al lancio ci sarà un V6 3.0 a
benzina da 340 cavalli (nome del modello Audi A7 Sportback 55
TFSI, secondo l’incomprensibile nuova nomenclatura Audi). Il
motore è assistito da un sistema ibrido leggero con batteria
da 48 volt, l’auto è in grado di recuperare energia dalle
decelerazioni e viaggiare per lunghi tratti a motore spento
anche a velocità autostradali. Successivamente entrerà in
gamma anche una motorizzazione diesel 3.0 V6 (Audi A7
Sportback 50 TDI) da 286 cavalli, accompagnato più avanti
dalle cattivissime S7 ed RS7 Sportback. La nuova Audi A7
Sportback arriverà a febbraio, dicevamo. I prezzi per l’Italia
non sono ancora stati comunicati. In Germania la 3.0 V6 a
benzina sarà venduta a 67.800 euro.
Hyundai Kona, il SUV compatto
coreano arriva in Italia
Sono aperti gli ordini in Italia per Hyundai Kona, il primo
SUV compatto, segmento B, della casa coreana. Dimensioni
contenute e trazione anteriore per viaggiare agevolmente in
città ma anche una versione a trazione integrale per weekend
in campagna o altre località dove si è più a contatto con la
natura.

PREZZI E ALLESTIMENTI DEL SUV COMPATTO HYUNDAI KONA

Gli ordini di Hyundai Kona sono già aperti e il modello
arriverà nei concessionari a partire da un weekend di porte
aperte per 11 e 12 novembre. Al momento del lancio saranno
disponibili due motori a benzina turbocompressi: il 1.0 T-GDi
da 120 cavalli e il 1.6 T-GDi da 177 cavalli con trazione
integrale e cambio automatico a doppia frizione. Quattro
allestimenti, Classic, Comfort, XPossible e Style. I prezzi di
listino vanno da 18.450 a 25.650 euro per il 1.0 e da 27.050 a
30.650 per il 1.6. A metà 2018 entreranno in gamma anche i
turbodiesel 1.6 CRDi da 115 e 136 cavalli, il secondo solo con
cambio automatico e a due o quattro ruote motrici. Prezzi di
listino: da 20.150 a 27.350 per il modello da 115 cavalli, da
25.650 a 29.250 per il 136 cavalli a trazione anteriore e da
27.400 a 31.000 euro per quello a trazione integrale. A metà
2018 arriverà anche una versione elettrica.

Per la Hyundai Kona ci sono delle offerte lancio valide fino
al 31 dicembre 2017. Il 1.0 Classic è offerto a 14.950 euro in
caso di permuta o rottamazione con un extra-bonus di 500 euro.
Se si sceglie il finanziamento Hyundai i-Plus, lo stesso
modello è disponibile in 36 rate da 199 euro al mese, con
assicurazione inclusa. Garanzia di 5 anni a chilometri
illimitati, come per tutte le Hyundai.
Scorrendo gli equipaggiamenti di serie, l’allestimento di
partenza Classic comprende fra l’altro sistema di mantenimento
corsia, rilevamento stanchezza, cerchi in acciaio da 16
pollici, luci diurne a LED, climatizzatore manuale, radio con
bluetooth, comandi al volante e schermo da 5 pollici. Comfort
aggiunge cerchi in lega da      16, sensori di parcheggio
posteriori, touchscreen da      7 pollici, retrocamera e
compatibilità smartphone Apple e Android. XPossible aggiunge
cerchi da 18, vetri oscurati, climatizzatore automatico, drive
mode select, sedili misto tessuto/pelle, caricatore smartphone
wireless. L’allestimento Style aggiunge frenata automatica
d’emergenza con riconoscimento pedoni, avviso traffico in
attraversamento posteriore, head-up display, fari full LED,
radio DAB, navigatore su display da 8 pollici, abbonamento
servizi Live per 7 anni e impianto audio premium.
Volkswagen Tiguan Allspace
nelle profondità dello spazio
Il suo punto di forza principale è lo spazio e non potrebbe
essere altrimenti, dato il nome: Volkswagen Tiguan Allspace
sta per arrivare nei concessionari italiani e le ordinazioni
sono già state avviate. Fra poco vedremo i prezzi di listino.
Tiguan Allspace s’inserisce fra Tiguan e Touareg, è un SUV di
dimensioni medio-grandi, può trasportare sette persone e punta
a catturare una clientela che prima si rivolgeva ai veicoli
multispazio, tipologia ormai avviata al declino.

VOLKSWAGEN TIGUAN ALLSPACE, ALLESTIMENTI E PREZZI

Osserviamo le dimensioni, tanto per capirci. La Volkswagen
Tiguan Allspace ha una lunghezza di 4.701 mm e un passo di
2.787 mm. Il bagagliaio ha un volume di 760 litri con i sedili
in configurazione cinque posti. Ma se si abbattono gli
schienali della seconda fila arriviamo ad una capacità di ben
1.920 litri e una lunghezza di carico di 1.921 mm, adatta ad
ospitare perfino una tavola da surf.

Motori diesel 2.0 TDI da 150 e 190 cavalli, di serie il cambio
a doppia frizione DSG a sette marce. Trazione anteriore o
integrale 4Motion. Massa rimorchiabile di 2.200 o 2.500 Kg
(con la 4Motion). Tra gli optional c’è anche il pacchetto
offroad per un uso più agevole in fuoristrada, comprendente
fra l’altro protezioni sottoscocca e paraurti con maggiore
angolo d’attacco.
Sono numerosi i sistemi avanzati di assistenza alla guida. Di
serie su tutte le versioni c’è il Front Assist (frenata urbana
automatica d’emergenza con riconoscimento pedoni),
mantenimento della corsia, frenata anticollisione multipla,
riconoscimento stanchezza guidatore e cruise control con
regolazione automatica della distanza. Optional la regolazione
adattiva dell’assetto. Ma c’è molto altro.
Arriviamo ad allestimenti e prezzi di listino chiavi in mano
della Volkswagen Tiguan Allspace. Due allestimenti, Business e
Advanced. Il primo è solo per la motorizzazione da 150
cavalli, prezzo di 39.500 euro per la versione a trazione
anteriore e 41.900 con la 4Motion. Advanced costa
rispettivamente 41.900 e 44.300 euro col motore da 150
cavalli; la motorizzazione da 190 cavalli ha solo la trazione
integrale e costa 46.650 euro.

Toyota Land Cruiser 2018, si
rinnova il re dell’avventura
Un autentico mostro sacro si rinnova, nel mondo dei SUV con
marcate caratteristiche da fuoristrada: sono aperti gli ordini
per il Toyota Land Cruiser 2018. Un modello che accompagna gli
appassionati dell’offroad da ben 65 anni. Modifiche al design
esterno e interno, sistema evoluto di sicurezza Toyota Safety
Sense e migliore comfort sono le maggiori novità della nuova
serie, ottime compagne delle consolidate prestazioni nell’uso
fuoristradistico. Per weekend puramente avventurosi.

LE NOVITA’ DI TOYOTA LAND CRUISER 2018

La struttura del Toyota Land Cruiser 2018 è quella ottimale
per il fuoristrada, quindi carrozzeria appoggiata ad un telaio
a longheroni, la soluzione migliore per isolare bene
l’abitacolo dalle forti sollecitazioni nei percorsi offroad.
Accanto alla trazione integrale permanente troviamo poi i
differenziali centrale (di serie) e posteriore (sul top di
gamma) a slittamento limitato Torsen, marce ridotte (anche con
cambio automatico), fari e prese d’aria in posizione adatta
per avere la massima profondità di guado, consistenti
protezioni dei vari organi meccanici, raggio di sterzata e
altezza minima da terra pensati per le condizioni più
difficili.

Per quanto riguarda il design esterno, sono stati ridisegnati
cofano, griglia radiatore, gruppi ottici, parafanghi e
paraurti. Immancabili le barre verticali cromate sulla
griglia. Dietro troviamo luci di stop a LED (davanti sono a
LED le luci diurne e a scelta anche i fari). Dieci colori
disponibili per la carrozzeria, due dei quali nuovi, chiamati
Dark Blue Met e Bronze Met. La carrozzeria è disponibile a tre
o cinque porte, lunghezze rispettive di 4.565 e 4.840 mm. Peso
in ordine di marcia compreso il conducente da 2.085 a 2.240
Kg. Passando agli interni, la plancia è stata ridisegnata per
dare una migliore funzionalità e aumentarne l’eleganza, perché
il Toyota Land Cruiser 2018 è un SUV premium a tutti gli
effetti. Il quadro strumenti ora è a quattro quadranti e
include un display da 4,2 pollici. Nuovi anche i colori dei
rivestimenti.
Arriviamo al motore del Toyota Land Cruiser 2018. Per il
mercato italiano è disponibile unicamente il turbodiesel a
quattro cilindri 2.8 da 177 cavalli e 420 Newton metri di
coppia massima, erogabile da 1.600 a 2.400 giri. Per
l’allestimento superiore è disponibile il sistema integrato di
assistenza alla guida Toyota Safety Sense, dotato di aiuto
pre-collisione con rilevamento pedoni, riconoscimenti segnali
stradali, avviso superamento corsia, abbaglianti automatici e
cruise control adattivo.
Chiudiamo con i prezzi per l’Italia. Gli allestimenti sono
Active, Lounge, Lounge+ e Style. La versione a tre porte va da
41.300 a 54.300 euro, quella a cinque porte parte da 55.000
euro e arriva a 67.200 euro, sempre prezzi di listino chiavi
in mano.

Skoda Karoq, in Italia il SUV
compatto dalla Boemia
Ottobre è il mese in cui entra sul mercato italiano il SUV
Skoda Karoq, dimensioni medio-compatte e tutta la praticità
tipica del marchio ceco. Prezzi competitivi e grande spazio
sono le sue caratteristiche più evidenti. Disponibili al
lancio due motorizzazioni a benzina e due diesel, tutte
turbocompresse e a cambio manuale o automatico a doppia
frizione DSG. Sono tre gli allestimenti della Skoda Karoq,
Ambition, Executive e Style. I prezzi variano rispettivamente
da 23.850 a 31.450 euro, da 25.450 a 33.050 euro e da 26.750 a
34.350 euro. Ordini aperti, modello nei concessionari italiani
a gennaio.

LE CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA SKODA KAROQ

Skoda Karoq è il secondo SUV prodotto dalla casa di Mlada
Boleslav, dopo il più grande Kodiaq uscito lo scorso anno.
Tecnicamente viene catalogato nel segmento C, tuttavia le
categorie oggi stanno variando molto il loro significato.
Quindi Karoq si colloca nella fascia più compatta, parlando di
dimensioni, data una lunghezza di 4,38 m. Cominciamo da uno
dei suoi punti forti, il bagagliaio. Già la capienza ordinaria
è molto ampia, un volume da 521 a 1.630 litri.
Lo spazio aumenta ulteriormente se poi si sceglie l’optional
dei sedili posteriori Varioflex (di serie con l’allestimento
Style): divano separato in proporzioni 40:20:40, inclinazione
singola degli schienali fino a 13°, spostamento in avanti dei
sedili esterni di 15 cm, completo ribaltamento in avanti e
anche smontaggio dei sedili stessi. Con i Varioflex il volume
di carico massimo arriva a 1.810 litri.
La tecnologia della Skoda Karoq è di prim’ordine. Di serie su
tutti gli allestimenti c’è la frenata automatica d’emergenza
con riconoscimento pedoni. Per quanto riguarda connettività e
multimedia, il sistema Skoda Connect si basa su uno schermo da
8 pollici con compatibilità smartphone Apple via presa USB,
oltre alla compatibilità Apple Carplay, Android Auto e
Mirrorlink. Le versioni superiori includono navigazione e
funzione hotspot wi-fi; il top di gamma ha un navigatore su
schermo da 9,2 pollici con funzioni avanzate, ad esempio il
modulo per una SIM LTE, oltre all’interfaccia a comandi
gestuali. La strumentazione di bordo usa un cruscotto
digitale. I motori della Skoda Karoq partono dal 1.0 TSI da
115 cavalli, troviamo poi il 1.5 TSI da 150 cavalli. Per
quanto riguarda i diesel l’ingresso è il 1.6 TDI da 115
cavalli. Top di gamma il 2.0 TDI da 150 cavalli, unica
versione con trazione integrale.
Sicurezza auto, 5 stelle: i
crash test di EuroNcap
Sicurezza auto, 5 stelle, crash test, EuroNcap: parole che
probabilmente avrete sentito o letto nelle notizie del
settore. Il loro significato è abbastanza intuitivo ma non
farà certo male saperne di più. Per un eccellente motivo: tali
parole rappresentano in maniera molto accurata la capacità di
un’auto di proteggere i passeggeri in caso d’incidente, nonché
quanto il veicolo sia in grado di prevenire un impatto. Oltre
all’ovvia importanza per noi automobilisti, anche i
costruttori traggono vantaggi d’immagine non trascurabili.

I CRASH TEST: L’ENTE EURONCAP

Partiamo da EuroNcap. Il nome è una sigla, significa European
New Car Assessment Programme, programma europeo di valutazione
auto nuove. Si tratta di un ente i cui membri sono i ministeri
dei trasporti delle principali nazioni europee oppure gli
organismi pubblici del settore, come l’ACI per l’Italia. La
funzione di EuroNcap è effettuare collaudi sulla sicurezza
passiva e attiva dei nuovi modelli di auto entrati sul mercato
continentale. Sono i cosiddetti crash test, eseguiti in sette
laboratori europei, uno anche in Italia. Sono prove d’impatto:
i veicoli vengono letteralmente colpiti da gigantesche presse
per simulare incidenti stradali di diverso tipo e gravità. Al
loro interno vengono collocati speciali e sofisticati
manichini, studiando i quali vengono valutati i danni che gli
occupanti umani di quei veicoli subirebbero se l’incidente
fosse reale.

SICUREZZA AUTO, 5 STELLE: COSA SONO?

Avete presente le stelline per valutare le app degli
smartphone? Anche per giudicare la sicurezza di un’auto negli
incidenti si usa un criterio simile. Arriviamo quindi alle 5
stelle EuroNcap, il punteggio massimo attribuibile. Significa
che quell’auto offre la migliore sicurezza attiva e passiva
possibile allo stato attuale della tecnologia. Quindi è tutto
molto semplice: più stelle ha un’auto, più essa è sicura.
Riportiamo quindi il dettaglio dei criteri di valutazione,
cioè cosa significa avere ogni stella, dalla pessima singola
al massimo della sicurezza auto, 5 stelle.

Cominciamo dal basso, 1 stella: protezione da impatto scarsa.
Saliamo a 2 stelle: protezione nominale in caso di impatto, ma
mancanza di una tecnologia anticollisione. 3 stelle: media
protezione degli occupanti, ma manca una tecnologia
anticollisione. 4 stelle: Buona protezione in caso di impatto;
si incoraggiano miglioramenti della tecnologia anticollisione.
Infine 5 stelle: buona protezione globale in caso di impatto.
Veicolo   equipaggiato     con   una   robusta    tecnologia
anticollisione.

E’ importante sottolineare che la valutazione EuroNcap non si
limita ad indicare la robustezza di un veicolo in caso
d’impatto, ma anche la presenza di equipaggiamenti di
sicurezza. E’ altrettanto importante rimarcare che EuroNcap va
oltre i requisiti minimi di legge. Infatti un veicolo che si
limita ad osservare le normative senza andare oltre non viene
nemmeno selezionato per l’assegnazione delle stelle. Sul sito
ufficiale di EuroNcap, www.euroncap.com, chiunque può leggere
le valutazioni e i risultati dettagliati di ogni veicolo
sottoposto a test. Una fondamentale guida all’acquisto,
infinitamente più importante della compatibilità con gli
smartphone o le vernici con i colori alla moda.
DS 7 Crossback, è arrivato il
suo momento
Il cammino del marchio DS come brand autonomo, a tre anni
dalla sua nascita formale, comincia effettivamente ora.
Ottobre è infatti il mese in cui diventa ordinabile la serie
del SUV DS 7 Crossback, il primo modello progettato
interamente dopo la separazione da Citroën; l’arrivo nei punti
vendita comincerà a febbraio 2018. DS è un marchio premium e
sta completando la sua organizzazione con l’apertura di nuovi
punti vendita, chiamati DS Store e DS Salon. In Italia ne sono
stati attivati 23 a gennaio, saranno 47 entro la fine del
2018. In questi showroom è possibile configurare e vedere la
propria DS nei minimi dettagli attraverso un sistema di realtà
aumentata di nome DS Virtual Vision, in cui degli occhiali
speciali permettono di sedersi virtualmente nella macchina e
modificarne le parti con un perfetto grado di realismo. Si
abbinerà poi il programma di personalizzazione Only You,
composto da servizi esclusivi come la consegna a casa
dell’auto, l’assistenza stradale completa per 8 anni e altre
proposte racchiuse nel pacchetto DS Club Privilege.

PREZZI, ALLESTIMENTI       E   DATI   TECNICI   DELLA   DS   7
CROSSBACK
Ma arriviamo alla macchina, cioè la DS 7 Crossback. Si tratta
di un SUV di segmento C “lungo”, infatti la vettura ha circa
10 cm in più delle principali rivali nel settore. Partiamo
appunto dalle dimensioni: lunghezza 4.570 mm, passo 2.740 mm,
larghezza senza specchietti 1.895 mm e altezza 1.620 mm. I
pesi vanno da 1.420 a 1.535 Kg a seconda delle motorizzazioni.
Cinque posti, bagagliaio molto ampio, capacità da 628 a 1.752
litri.
Proseguiamo la carrellata sulle caratteristiche tecniche con i
motori. Le prime versioni ad essere prodotte (a gennaio) e
consegnate (a febbraio) monteranno il diesel Blue HDi 1.5 da
130 cavalli con cambio manuale. Un mese dopo si affiancherà la
versione a benzina PureTech 1.6 da 225 cavalli e cambio
automatico. A luglio comincerà la produzione della
motorizzazione PureTech 180 automatica. Successivamente
arriverà la BlueHDi 180 automatica. Nel 2019 il top di gamma
della DS 7 Crossback, la E-Tense con motorizzazione ibrida
plug-in a benzina da 300 cavalli, trazione integrale (il
motore elettrico agirà sulle ruote posteriori) e autonomia di
50 Km in modalità solo elettrica. Più avanti nel 2019 ci sarà
anche una serie speciale di cui non sono state ancora rese
note le caratteristiche ma il prezzo sì: circa 62.000 euro.
Arriviamo quindi agli allestimenti e ai prezzi di listino
chiavi in mano della DS 7 Crossback. Il livello di partenza è
So Chic, poi ci sono Business e Grand Chic. I prezzi di So
Chic vanno da 31.100 a 38.050 euro; Business è proposto da
32.600 a 38.950 euro; Grand Chic va da 34.600 a 41.550 euro.
L’equipaggiamento di serie è di ottimo livello già
dall’allestimento So Chic. Le motorizzazioni più alte hanno
incluse nel prezzo anche le sofisticate sospensioni attive, in
grado di regolare costantemente gli ammortizzatori in anticipo
sulle asperità della strada, grazie ad una telecamera che le
rileva fino a cinque metri di distanza.

Nuova Audi A8, l’ammiraglia è
ordinabile in Italia
E’ arrivato il momento dell’ingresso in Italia da parte della
nuova Audi A8. L’ultima versione dell’ammiraglia tedesca è
ordinabile nelle versioni a passo corto e lungo (cioè A8 L o
Lunga) e con motorizzazioni mild-hybrid 3.0 V6 a benzina o
diesel. Utilizzando la nuova e non proprio comprensibile
terminologia adottata dalla casa degli anelli per nominare i
nuovi modelli sul mercato, Audi A8 55 TFSI 3.0 quattro
tiptronic ha un prezzo di listino chiavi in mano di 95.800
euro. Per l’Audi A8 50 TDI 3.0 quattro tiptronic il prezzo è
invece di 93.800 euro. Le versioni A8 L costano
rispettivamente 103.100 e 101.100 euro. I nuovi modelli
arriveranno nei concessionari a novembre.

DESIGN E DIMENSIONI: LA NUOVA AUDI A8 E’ ANCORA PIU’
IMPONENTE

Audi A8 è la vettura di rappresentanza ad un livello che va
anche oltre il premium, uno status a parte, per personaggi che
contano. La si vede nei parcheggi riservati delle
multinazionali, a pochi passi dall’ascensore ad accesso
cifrato che arriva direttamente dentro gli uffici dei piani
alti; nelle autorimesse degli hotel più prestigiosi, delle
località di villeggiatura più esclusive. Insomma, una berlina
di gran lusso.

Nel descrivere la nuova generazione, partiamo dalle
dimensioni. Come nelle versioni precedenti, ci saranno due
versioni di telaio, la A8 standard e la A8 L. La prima ha un
passo di 2.998 mm e una lunghezza totale di 5.172 mm, mentre
la A8 L misura 3.128 mm nel passo e 5.302 mm in lunghezza.
Rispetto alla serie precedente, la nuova Audi A8 è più lunga
di 37 mm, mentre il passo è cresciuto di 6 mm. Le altre misure
dicono 1.945 mm di larghezza per entrambe le versioni e 1.473
mm di altezza (1.488 la A8 L). La larghezza è diminuita di 4
mm, mentre l’altezza è cresciuta di 13 mm.

Arriviamo al design della Audi A8 2018. L’anteriore è come
sempre dominato dalla griglia esagonale, diventata sempre più
grande. La forma dei fari e della zona paraurti (decorata da
numerose cromature) si adatta perfettamente ai bordi della
calandra. Il profilo fa apparire la nuova A8 quasi una coupé,
come rimarcato con insistenza da Marc Lichte, capo del design
Audi, mentre illustrava il modello durante la presentazione di
martedì 11 luglio. Questo nonostante l’altezza sia aumentata;
sono le proporzioni ovviamente a creare questa illusione. Per
quanto riguarda invece il posteriore, ora è maggiormente
accentuata l’inclinazione in avanti. La parte più visibile è
invece la striscia continua di luci che unisce i fanali e
attraversa orizzontalmente l’intera coda.
Un dettaglio tecnico sui fari: si possono avere come optional
i proiettori Led a matrice abbinati ad un laser.
L’orientamento dei Led (ben 32 elementi) è controllato da una
telecamera; inoltre a velocità superiori a 70 Km/h il laser
raddoppia la portata del fascio di luce. Si tratta di una
tecnologia che Audi ha sperimentato negli anni in cui ha corso
e dominato alla 24 ore di Le Mans. Non finisce qui: il fascio
viene orientato nelle curve ancora prima di muovere lo sterzo,
in base alle informazioni del navigatore. La ciliegina sulla
torta: le luci posteriori, che usano la tecnologia Oled (led
organici), adattano la propria intensità all’illuminazione
ambientale.
Arriviamo agli interni. Per quanto riguarda i comandi,
pulsanti e manopole sono una cosa del passato. La plancia
appare infatti pulita. Tutti i comandi sono sostituiti da due
grandi display touch centrali, il superiore (da 10,1 pollici)
per navigazione, comunicazioni e multimedia, l’inferiore (da
8,6 pollici) per climatizzazione e funzioni secondarie. Il
cruscotto è ovviamente digitale e personalizzabile. Il volante
ha un aspetto non proprio convenzionale; è circolare ma le
razze appaiono decisamente differenti, come si vede nella
foto. Tutte le luci dell’abitacolo sono naturalmente a Led.
Diamo per scontata la presenza di materiali di gran lusso per
i rivestimenti.

MOTORI MICROIBRIDI, CRESCE L’EFFICIENZA
Le normative sulle emissioni obbligano i costruttori ad
intervenire in modo pesante sui motori a combustione. Poiché
nessuno spenderebbe quasi centomila euro per un’auto poco
potente, l’unico modo rimasto per ridurre i consumi è
ricorrere all’elettricità. La nuova Audi A8 ha equipaggiato
tutti i suoi motori con un sistema ibrido. Al momento del
lancio saranno disponibili solo i propulsori con tecnologia
microibrida (Mild Hybrid): un sistema elettrico da 48 volt
consente di spegnere il motore mentre si marcia per brevi
tratti in “coasting”, cioè senza premere l’acceleratore, ad
esempio nelle discese; la funzione start/stop è molto più
estesa del normale e i riavvii sono immediati e fluidi.
Inoltre il recupero di energia dalle decelerazioni può
arrivare a 12 kilowatt.

I motori attualmente disponibili per la prevendita (sempre
turbo) sono due V6 3.0, un diesel da 286 cavalli e uno a
benzina da 340 cavalli. Successivamente si aggiungeranno due
V8 4.0, diesel da 435 cavalli e a benzina da 460 cavalli.
Infine, ancora più avanti, la gamma verrà estesa dalla A8 L e-
tron. Qui il powertrain, come si dice oggi, è di tipo ibrido
plug-in. Il motore a benzina è il V6 3.0 TFSI. Insieme al
motore elettrico, la potenza combinata disponibile è di 449
cavalli, mentre la coppia raggiunge ben 700 Newton metri. In
modalità solo elettrica, l’autonomia è di 50 Km. Per questo
modello è disponibile un sistema di ricarica ad induzione
della batteria: una specie di tappeto da stendere sul
pavimento del garage consente di trasferire l’energia ad una
bobina attraverso un campo magnetico, senza cavi.

Poi il top di gamma, una Audi A8 L con motore W12 (la W indica
la disposizione dei cilindri su quattro bancate invece di due,
una soluzione che da anni il gruppo Volkswagen usa per i suoi
modelli più rappresentativi, come la Phaeton, Audi A8, alcune
Bentley o, su frazionamento di 16 cilindri, le Bugatti). E’ un
biturbo 6.0 che eroga la bellezza di 585 cavalli. A basse
velocità, vengono disattivate le bancate di sinistra per
ridurre i consumi.
Completano la meccanica le sospensioni attive (il telaio
consente all’asse posteriore di sterzare) e la tradizionale
trazione integrale quattro. Cambio automatico Tiptronic ad
otto rapporti, ottimizzato con una pompa dell’olio elettrica
per l’uso in coasting. Due parole sulle funzioni di guida
autonoma o semiautonoma, racchiuse sotto il nome di Audi AI.
Troviamo per il momento il parcheggio remoto e la marcia
automatica nel traffico autostradale, insieme a molte altre
diavolerie, per chi le vuole.

SUONO TRIDIMENSIONALE DI ALTA CLASSE

Aggiungiamo anche un impianto audio assolutamente di alta
classe. Il sistema della Bang&Olufsen si diffonde sulla
bellezza di 23 altoparlanti, per offrire quello che viene
chiamato suono tridimensionale, una tecnologia che Audi ha
introdotto nei suoi modelli col Q7 del 2015. Dobbiamo
specificare che l’impianto è installato anche nel vano
posteriore della vettura. L’amplificatore da 1.920 watt usa
una tecnologia che sviluppa meno calore, dirigendo quindi più
potenza verso gli altoparlanti. La tridimensionalità del suono
è elaborata da un processore di segnale, il cui algoritmo di
funzionamento è stato sviluppato da Audi insieme al
Fraunhofer-Institut. Il sistema di infotainment dell’Audi A8
permette anche ai passeggeri posteriori di disporre di
un’apposita unità di comando.

Range  Rover   Sport 2018:
arriva anche la versione
ibrida plug-in
Si rinnova e va oltre: la nuova Range Rover Sport 2018 è un
restyling che punta particolarmente sulla tecnologia. Il SUV
premium inglese di grandi dimensioni introduce infatti per la
prima volta una versione ibrida plug-in; accanto ad essa, nel
versante opposto, spinge più in alto l’asticella delle
prestazioni col top di gamma SVR, il cui colossale motore ora
raggiunge la potenza di 575 cavalli. Pochi ritocchi estetici,
perlopiù concentrati sui fari. Una rinfrescata anche agli
interni, dove diminuiscono manopole e pulsanti. Chi non vede
l’ora di lanciarsi in weekend avventurosi al massimo livello
non deve fare altro che recarsi nei concessionari, dove il
nuovo modello è già ordinabile. Prezzi da 71.100 a 111.500
euro. L’ibrida costa 90.199,50 euro.

LE NOVITA’ DELLA RANGE ROVER SPORT 2018
Cominciamo con la versione ibrida plug-in della Range Rover
Sport 2018, P400e è la sigla del modello. Abbinato al
propulsore a benzina a quattro cilindri 2.0 da 300 cavalli
troviamo un motore elettrico da 116 cavalli. La potenza
combinata disponibile è di 404 cavalli. Land Rover indica dati
di consumo sul ciclo combinato Nedc di 2,8 litri per 100 Km,
unitamente a 64 g/Km di emissioni di CO2. L’autonomia in
modalità solo elettrica della Range Rover Sport PHEV è di 51
Km, non disprezzabile per un veicolo dal peso di 2,4
tonnellate, quanto basta per uscire dalla città. La coppia di
640 Nm, dove il motore elettrico fa la parte del leone,
consente di superare le difficoltà del fuoristrada intenso
come se si avesse un diesel. Tempi di ricarica della batteria
da 13,1 kWh pari a 7,5 ore tramite collegamento ad una normale
presa domestica e di 2:45′ usando una colonnina da 32 ampère.
All’estremo della gamma di Range Rover Sport 2018 troviamo la
versione SVR, mossa dal possente V8 5.0 a benzina
supercharged, cioè sovralimentato con compressore volumetrico
(azionato direttamente dall’albero motore e non da una
turbina, quindi senza i ritardi di risposta del turbo, al
prezzo di una leggera perdita di potenza ai regimi di
rotazione più elevati). La potenza è di 575 cavalli, 25 in più
della serie precedente. Coppia massima di 700 Nm. Peso di
2.310 Kg. Accelerazione 0-100 in 4,5 secondi. Migliorate le
sospensioni per un più efficace inserimento in curva.
Dal punto di vista del design, la Range Rover Sport 2018
mostra nuovi fari e una griglia più sottile, oltre ad un nuovo
disegno del paraurti anteriore. Rinnovato lo spoiler
posteriore. Disponibili nuovi colori per carrozzeria e cerchi
in lega. Per quanto riguarda i fari, arriva il sistema laser
per illuminare fino a 500 metri, regolando automaticamente il
fascio in presenza di veicoli provenienti dal senso opposto.
Chiudiamo con gli interni, dove sono disponibili nuove
combinazioni di luci ambientali e nuovi rivestimenti nei
sedili. La tendina motorizzata del tetto panoramico si aziona
ora tramite comandi gestuali. Ma sono stati conservati anche i
comandi convenzionali a pulsanti.

Cosa controllare prima di un
viaggio in auto per weekend
sereni
Se leggete i nostri articoli è perché amate le automobili,
almeno un po’. Quindi l’idea di un viaggetto sul vostro mezzo
è qualcosa che accarezzate con piacere. Ma è bene sapere cosa
controllare prima di un viaggio in auto, indipendentemente
dalla sua durata: sia per un weekend che per più tempo, le
cure sono sempre le stesse. Premesso che i tagliandi periodici
vanno eseguiti regolarmente e che l’usura degli organi
principali (componenti del motore, impianto frenante,
ammortizzatori, batteria, impianto climatizzazione) va
intercettata con sufficiente anticipo e solo presso personale
qualificato, quindi da un buon meccanico, ci sono delle
operazioni semplici ma ugualmente fondamentali a cui possiamo
pensare da soli. Così potremo pensare solo a goderci il nostro
viaggio, arrivando in piena sicurezza e senza stress
“meccanico” (in tutti i sensi) alla destinazione che abbiamo
scelto.

PNEUMATICI: LA POTENZA E’ NULLA SENZA CONTROLLO

Perdonate il plateale uso di un vecchio spot pubblicitario,
però le gomme sono l’elemento che fisicamente mantiene l’auto
in strada e che più di tutti gli altri contribuisce alla
nostra sicurezza. Quindi nella lista di cosa controllare prima
di un viaggio in auto i pneumatici si trovano al primo posto.
Innanzitutto si deve esaminare con cura il fianco (cioè la
zona della gomma che si vede osservando l’auto di profilo),
aiutandosi con una torcia; se notate tagli o rigonfiamenti,
quella gomma va eliminata immediatamente perché rischia di
scoppiare da un momento all’altro. Non si può riparare, si
deve obbligatoriamente sostituire e va fatto subito.
L’esplosione di un pneumatico durante la marcia è come
partecipare ad una roulette russa con il caricatore quasi
pieno: quasi certamente finirà male, molto male.

Passiamo allo stato del battistrada. Non si deve aspettare che
lo spessore si riduca al limite di legge, pari ad 1,6 mm. La
sicurezza decade bruscamente già sotto i 3 mm. Più il
battistrada è consumato, maggiore sarà la sua fatica nel
smaltire l’acqua quando piove, quindi il rischio di sbandare e
provocare un incidente aumenterà in modo enorme. Per
controllare lo spessore del battistrada si deve usare un
attrezzo chiamato spessimetro, costa pochi euro e si trova in
tutti i negozi di ricambi.

Arriviamo alla pressione. Se è troppo bassa, la gomma si
abbasserà ai lati, deformandosi e chiudendo i canali del
battistrada; quindi sul bagnato l’acqua faticherà a defluire.
Invece sull’asciutto la deformazione influirà molto
negativamente sulla tenuta di strada in curva. Inoltre ci sarà
un consumo eccessivo ai lati. Se la pressione è viceversa
troppo alta, la gomma si alzerà al centro, diminuendo la
superficie di contatto col suolo e peggiorando la tenuta. La
pressione eccessiva aumenterà il rischio di esplosione
(durante la marcia l’attrito della ruota con l’asfalto
aumenterà la sua temperatura e quella dell’aria all’interno;
l’aria, essendo un gas, si espande scaldandosi, aumentando la
pressione sulle pareti del pneumatico fino a provocarne lo
scoppio). Infine l’usura sarà maggiore al centro.

Il controllo della pressione dei pneumatici va fatto a freddo,
usando un manometro professionale, quelli domestici non sono
molto affidabili. Quindi è meglio recarsi dal benzinaio. La
pressione deve essere quella indicata sul libretto d’uso
dell’auto. Se si fa un viaggio a pieno carico, aumentare la
pressione di un valore anch’esso indicato sul manuale,
ricordandosi poi di riportarla al valore normale una volta
scaricata l’auto. E’ bene avere l’abitudine di controllare la
pressione dei pneumatici una volta al mese.

COSA CONTROLLARE PRIMA DI UN VIAGGIO IN AUTO: LIQUIDI E
LUCI

Al secondo posto nell’elenco di cosa controllare prima di un
viaggio in auto ci sono i liquidi. Come si controlla il
livello dell’olio motore? Ripassiamo: a motore freddo
individuare l’astina, estrarla, pulirla con uno straccio,
inserirla, estrarla di nuovo dopo qualche secondo e osservare
il livello dello “sporco” tra le due tacche sulla punta
dell’astina. Se l’olio è molto vicino alla punta o quasi
assente, siamo sotto al minimo, quindi bisognerà aggiungerlo,
poi controllare di nuovo. Il livello ideale è poco sopra la
metà; troppo non va bene, poiché si rischia il traboccamento.
Il discorso è simile per il liquido di raffreddamento del
motore, la cosiddetta “acqua”. Per sapere dove si trova la
vaschetta, consultare il sacro manuale d’uso. Ci sarà anche lì
una tacca, essa indicherà il livello minimo. Se è poco, si
dovrà fare un rabbocco. In estate si può usare anche normale
acqua, ma in inverno deve esserci un apposito additivo
anticongelante. Meglio comprare una tanica di liquido
apposito, si trova ovunque. Anche il livello dell’olio dei
freni va controllato di tanto in tanto, stessa procedura. Se
però manca, è meglio rivolgersi al meccanico, perché questa è
un’operazione delicata e potenzialmente molto pericolosa se
fatta male. Non dimenticate poi la vaschetta del liquido
tergicristalli. Brutto averla vuota quando pioviggina e il
parabrezza si riempie di fanghiglia, vero?

Chiudiamo con le luci. Ci vuole poco a controllarle. Se non
esiste una funzione dell’auto che segnala i malfunzionamenti
sul cruscotto, usate le gambe: accendete tutto, scendete e
controllate. Per gli stop è sufficiente premere il freno al
buio vicino ad una superficie riflettente, anche un muro va
bene. E’ molto saggio portare sempre nel bagagliaio delle
lampadine di scorta. Lo è ancora di più allenarsi a
sostituirle in momenti tranquilli, perché farlo per strada
quando serve è sempre più difficile di quanto si pensi.

Fiat 500X 2018, colori e
tecnologia per il crossover
italiano
E’ tempo d’introdurre il modello del nuovo anno per il
crossover più venduto in Italia: sono stati infatti avviati
gli ordini per la Fiat 500X 2018. Gli aggiornamenti riguardano
principalmente i dettagli estetici e l’apparato tecnologico,
soprattutto nuovi colori e più funzionalità di comunicazione.
Prezzi invariati.

LE NOVITA’ DELLA FIAT 500X 2018

Le novità nel design della Fiat 500X 2018 si concentrano sui
colori. Si estendono all’intera gamma le livree Bronzo
Donatello e Verde Alpi Opaco. Gli allestimenti ora seguono la
classificazione inaugurata con la nuova serie della 500L: due
“anime”, cioè le versioni cittadine e quelle in cui sono
accentuate le caratteristiche da fuoristrada, sempre
ricordando che la 500X non è un SUV da arrampicate ma un
veicolo universale, che sa fare abbastanza bene un po’ di
tutto. Gli allestimenti urbani si chiamano Pop, Pop Star, S-
Design, Business e Lounge. Quelli avventurosi, dove l’auto può
avere la trazione integrale, si chiamano City Cross e Cross.

Arriviamo alla parte tecnologica. Disponibile a seconda degli
allestimenti il sistema UConnect Live HD, su schermo touch da
7 pollici e compatibile con gli smartphone che usano Apple
CarPlay e Android Auto. Altri servizi sono offerti tramite
l’app dedicata UConnect Live, scaricabile dagli store di Apple
e Google: musica in streaming con Deezer e TuneIn, notizie
della Reuters, navigazione connessa con TomTom Live e la
consultazione dei messaggi sui social con Facebook Check-In e
Twitter.

Le motorizzazioni a benzina della Fiat 500X 2018 partono dal
1.6 E-Torq da 110 cavalli, seguite dal 1.4 MultiAir turbo da
140 cavalli. La variante Cross a trazione integrale ha il 1.4
MultiAir da 170 cavalli e il cambio automatico. Le versioni
diesel prevedono il 1.3 MultiJet da 95 cavalli, il 1.6
Multijet da 120 cavalli, poi per City Cross e Cross il 2.0
Multijet da 140 cavalli, questo sempre con trazione integrale,
mentre il cambio può essere manuale o automatico a 9 rapporti.
Esiste anche la versione benzina/GPL col 1.4 T-Jet da 120
cavalli.

I prezzi di listino chiavi in mano della Fiat 500X 2018 vanno
da 19.000 a 31.250 euro. Ci sono poi le offerte temporanee
come il finanziamento Menomille. Weekend di porte aperte dal
14-15 ottobre per tutto il resto del mese.
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