INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021

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INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
INCONTRO
          CON BEATRICE
           LAMBERTINI
                         LE CITTÀ
                          DELLA
#calzinispaiati2021      FANTASIA
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Scatole di Natale ………………………………………………………………………………                                                           pag.3
Che sorpresa! ……………………………………………………………………………………………… pag.5
L’alfabeto del nuovo anno…………………………………………………………………….. pag.6
Siamo tutti uguali?....................................................................................... pag.7
#calzinispaiati2021 ……………………………………………………………………………… pag.9
Per non dimenticare ………………………………………………….…………………. pag.13
I Colori Primari ………………………………………………………………………………                                                        pag.16
Pittura vascolare greca …………………………………………………………… pag.18
La Gabbianella e il Gatto (lettura del film ……….………… pag.19
Amicizia è ….. …………………………………..………………………………………                                                          pag.23
Racconti di fantascienza ……………………………………………                                                             pag.25
Ritorno al futuro (lettura del film) ……………………………..                                                     pag.30
Le città della fantasia ………………………………………………………………… pag.32
Un racconto giallo …………………………………….……………………………………… pag.34
L’incontro con Beatrice Lambertini ……………………….………. pag.36
Leggendo leggendo …………………………………………………………..…….                                                           pag.41
Aspettando Carnevale ……………………………………………..……                                                              pag.45
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13                                      dicembre - gennaio 2021

L'iniziativa, lanciata a novembre via WhatsApp da una giovane mamma milanese,
Marion Pizzato, è divenuta immediatamente virale: proponeva agli studenti e a
chiunque lo desiderasse di …
• preparare una scatola, riciclata "da scarpe", con un contenuto specifico (una
     cosa dolce, una cosa calda, un prodotto di bellezza/igiene, un pensiero per lo
     svago ed un biglietto gentile),
• confezionarla e donarla per un uomo o donna o bambino/a.

Presso la nostra scuola sono state raccolte 140 scatole ed alcuni genitori della 5°D
si sono prestati anche per la raccolta di quartiere e per la consegna a
destinazione... tanto che in totale 580 doni sono stati recapitati a Pane Quotidiano
prima di Natale!
In totale più di 50mila pacchi donati... segno che la difficoltà ed il Covid ci hanno
aiutato a guardare più all'altro ed a farci sentire più "fratelli".
                                Grazie a tutti noi!
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13   dicembre - gennaio 2021
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13                          dicembre - gennaio 2021

                  Babbo Natale saluta i bambini
                della scuola Primaria Porta Agnesi.
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13   dicembre - gennaio 2021
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                                dicembre – gennaio 2021

                               LA FAVOLA DEL RE TRENTATRÉ
    C’era una volta un re che si chiamava Trentatré. Un giorno Trentatré pensò che un re deve essere
    giusto con tutti. Chiamò Sberleffo, il buffone di corte: “Io voglio essere un re giusto – disse Trentatré
    al suo buffone – così sarò diverso dagli altri e sarò un bravo re”.
    “Ottima idea maestà” – rispose Sberleffo con uno sberleffo. Contento dell’approvazione il re lo
    congedò. “Nel mio regno – pensò il re – tutti devono essere uguali e trattati allo stesso modo”. In quel
    momento Trentatré decise di cominciare a creare l’uguaglianza nel suo palazzo reale.
    Prese il canarino dalla gabbia d’argento e gli diede il volo fuori dalla finestra: il canarino ringraziò e
    sparì felice nel cielo. Soddisfatto della decisione presa, Trentatré afferrò il pesce rosso nella vasca di
    cristallo e fece altrettanto, ma il povero pesce cadde nel vuoto e morì.
    Il re si meravigliò molto e pensò: “Peggio per lui, forse non amava la giustizia”. Chiamò il buffone
    per discutere il fatto. Sberleffo ascoltò il racconto con molto rispetto, poi gli consigliò di cambiare
    tattica. Trentatré, allora, prese le trote dalla fontana del suo giardino e le gettò nel fiume: le trote
    guizzarono felici. Poi prese il merlo dalla gabbia d’oro e lo tuffò nel fiume, ma questa volta fu il
    merlo a rimanere stecchito.
    “Stupido merlo – pensò Trentatré – non amava l’uguaglianza”. E chiamò di nuovo il buffone
    Sberleffo per chiedergli consiglio. “Ma insomma! – gridò stizzito il re – come farò a trattare tutti
    allo stesso modo?”. “Maestà – disse Sberleffo – per trattare tutti allo stesso modo bisogna, prima
    di tutto, riconoscere che ciascuno è diverso dagli altri.

                  La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa,
                          ma dare a ciascuno il suo”.
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13   dicembre – gennaio 2021
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Porta Agnesi in Diretta n°13                                 dicembre -gennaio 2021

                      #calzinispaiati2021
            Venerdì 5 febbraio è
   la Giornata dei Calzini Spaiati,
un’iniziativa per sensibilizzare su autismo
    e altre diversità, nata dalla mente
  dei bambini della Scuola Primaria
          di Terzo di Aquileia
   e promossa dalla maestra Sabrina.

Non si tratta, dunque, di moda né di tendenze, ma di un’iniziativa volta
alla sensibilizzazione verso una tematica universale e inclusiva, basata
sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sull’accettazione dell’altro da sé.
INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13             dicembre - gennaio 2021

                      #calzinispaiati2021
5 FEBBRAIO 2021

                                        È importante
                                      guardare all'altro
                                       senza giudicare,
                                          imparando
                                        a considerarlo
                                       speciale proprio
                                      per la sua unicità.
                                      #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13                           dicembre – gennaio 2021

                      #calzinispaiati2021

 POESIA DEI CALZINI SPAIATI

Questo è il giorno dei calzini spaiati
nascosti, spariti, e mai più ritrovati.
Si festeggia senza fare distinzione
fra calzetta, calzino o calzettone.

Ma oggi è un giorno speciale
e spaiati saranno da indossare.
Si può essere diversi e divertenti,
si può essere distinti e differenti.
                       tratto da V. Bonfante

            #calzinispaiati2021

                                                 Venerdì 5 febbraio 2021
                                               «Indossiamo calzini spaiati e
                                               dimostriamo che diverso è
                                               solo diverso e non, non
                                               normale. In questa logica
                                               quindi i calzini diventano
                                               metafora del fatto che
                                               colore, lunghezza, forma e
                                               dimensione non cambiano la
                                               natura delle cose: restano
                                               comunque calzini».
                                                    #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13                       dicembre – gennaio 2021

                     LA FARFALLA

        L’ultima, proprio l’ultima,
      di un giallo così intenso, così
           assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
         sopra una goccia bianca                 La poesia
        – così gialla, così gialla! –         “ LA FARFALLA»
                 l’ultima,                     è stata scritta
          volava in alto leggera,           da Pavel Friedman,
             aleggiava sicura              un ragazzo deportato
   per baciare il suo ultimo mondo.              a Terezin,
            Tra qualche giorno             in un ghetto ebraico
   sarà già la mia settima settimana      della Repubblica Ceca
                 di ghetto:                     e poi morto
      i miei mi hanno ritrovato qui       nel campo di sterminio
   e qui mi chiamano i fiori di ruta           di Auschwitz.
  e il bianco candeliere del castagno
                nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
  Quella dell’altra volta fu l’ultima:
   le farfalle non vivono nel ghetto.

                         Pavel Friedann
Porta Agnesi in Diretta n°13                                      dicembre – gennaio 2021

                                                                  Classe 4°C

            Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono
       il campo di concentramento di Auschwitz. È stato scelto questo giorno
   per commemorare ogni anno la Shoah e lo sterminio di oltre 6 milioni di ebrei.
Porta Agnesi in Diretta n°13                                        dicembre – gennaio 2021

Otto, l’orso malconcio, con una macchia di colore viola intorno a un occhio e una ferita
nel petto, ha vissuto anni gli cupi e strazianti della Seconda Guerra Mondiale e della
persecuzione degli ebrei, ma conserva anche tanti ricordi gioiosi. Per fortuna Otto ha
imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e
ritrovata, perché in un'imbottitura c'è spazio per tantissimi ricordi.

Tomi Ungerer, OTTO. AUTOBIOGRAFIA DI UN ORSACCHIOTTO, Mondadori

                                                                 classe 2°D
Porta Agnesi in Diretta n°13          dicembre –gennaio 2021

                               Classe 1°B
Porta Agnesi in Diretta n°13                   dicembre – gennaio 2021

   C’ERA UNA VOLTA
    MAGO COLORE,
     OTTIMO MAGO
  E GRANDE PITTORE.

                                  GIALLO DIPINSE
                               IL SOLE CHE BRILLA,
                                  ROSSO IL FUOCO
                                  CHE SCINTILLA.
                                BLU FECE IL CIELO
                                     E I MARI.
                                   AVEVA USATO
                                I COLORI PRIMARI.
                                 A.de Falco – M. Princivalle

                                     Classe 1°B
Porta Agnesi in Diretta n°13                                  dicembre – gennaio 2021

                                Benchè si conoscano
                                i nomi dei più famosi
                                  pittori greci, Zeusi,
                                  Apelle, Polignoto e
                               Parrasio, nessuna loro
                                    opera è giunta
                                       fino a noi.

                                  La loro bravura,
                                  e a volte anche
                                   le loro opere,
                                Sono presenti, però,
                                  nelle descrizioni
                                 di alcuni scrittori.

                               Possiamo farci un’idea dell’abilità pittorica
                               greca soltanto mediante la produzione
                               vascolare, che invece ci è giunta in grandi
                               quantità. Nel periodo arcaico si sviluppa la
                               pittura a figure nere e quella a figure rosse.
                               Esse riscuotono grande successo perché
                               presentano     intere  scene    tratte   dalla
                               mitologia o dalle famose battaglie.
Porta Agnesi in Diretta n°13                           dicembre – gennaio 2021

      Un     vaso molto importante tra quelli
      realizzati   a    figure  nere   è    l’anfora
      raffigurante, sul lato A
             “Achille che uccide Pentesilea”
              di Exechias, vasaio di Atene.

      L’anfora, alta 41 cm, risale al 540-530 a.C.
      circa e si trova al British Museum di Londra.

      Il vaso raffigura Achille che sta trafiggendo
      alla gola Pentesilea, la regina delle
      Amazzoni, durante la guerra di Troia.
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                         dicembre – gennaio 2021

                                                   di Enzo D’Alò

La protagonista del film «La Gabbianella e il
Gatto» è Fortunata, perché è il personaggio
che subisce un’evoluzione e un cambiamento
maggiori. Nel film vengono presentati tre
mondi distinti: il mondo degli uccelli, il mondo
dei topi e quello dei gatti. Il mondo dei gatti ha
un rapporto conflittuale con quello dei topi, per
la supremazia sul mondo. Il mondo degli uccelli
è in continua fuga dal mondo dei gatti.
Attraverso incontri ed esperienze, la
                                                        La Gabbianella e il Gatto è un film particolare,
Gabbianella impara, prima a conoscere se
                                                        perché questi due personaggi sono diversi l’uno
stessa e poi a volare. Quando si guarda allo
                                                        dall’altro, ma nonostante tutto il gatto accudisce,
specchio vede che non è un gatto, ma un
                                                        cura e protegge la gabbianella. Quando il gatto
volatile; in barca, in alto mare, si identifica con
                                                        Zorba cova l’uovo, garantisce la sopravvivenza
uno stormo di gabbiani che volano. I gatti
                                                        all’uccello, salva la gabbianella quando viene
soddisfano e garantiscono una serie di diritti a
                                                        rapita dai topi e le dà il nome di Fortunata.
Fifì tra cui il diritto alla vita, che viene tutelata
                                                        L’uccello, all’inizio non riconosce di essere un
da Zorba attraverso la cova dell’uovo e la
                                                        gabbiano, ma quando vede i suoi simili volare,
nutrizione; il diritto a un nome che le viene
                                                        accetta di essere quello che è veramente. Fifì si
garantito chiamandola Fortunata e il diritto alla
                                                        guarda allo specchio accanto a Zorba, capisce
protezione dai topi che vogliono mangiarsi Fifì. I
                                                        che ha le ali e volerà nel cielo come tutti gli altri
bisogni di Fortunata sono uguali a quelli dei
                                                        uccelli. Attraverso questo percorso di crescita, la
bambini, perché tutti devono avere una famiglia
                                                        gabbianella impara a volare, accompagnata dai
dove crescere e delle persone disposte a
                                                        suoi amici gatti che rispettano la differenza e
tutelarli. L’autore del film ha voluto dire che,
                                                        l’identità della loro amica uccello. Zorba,
accettando la propria identità e seguendo la
                                                        all’inizio, è preoccupato e angosciato perché non
propria natura, si può «spiccare il volo», proprio
                                                        ha mai nutrito, prima di allora, un uccello; poi
come ha fatto Fifì, aiutata dai suoi amici gatti.
                                                        capisce che Fortunata si deve nutrire di insetti,
                                     Filippo L.
                                                        così inizia a prendersi cura di lei, assecondando i
                                                        suoi bisogni di uccello. L’autore del film ci vuol
                                                        dire, attraverso la vicenda scritta da Sepulveda,
                                                        che ognuno di noi deve trovare la propria
                                                        identità e raggiungere il proprio posto nel
                                                        mondo. Perché ciò avvenga dobbiamo avere
                                                        degli amici e una comunità di supporto, come lo
                                                        sono stati Zorba e i gatti per la Gabbianella
                                                        Fortunata.                       Clotilde
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                         dicembre – gennaio 2021

Nel film «La Gabbianella e il gatto», la             Come in tutti i film, anche in questo c’è un
protagonista è la Gabbianella perché è lei il        protagonista e in questo caso è Fifì, una
personaggio         del   film       che   cambia    gabbianella, perché è il personaggio che impara
psicologicamente.        Nel      film    vengono    qualcosa di nuovo, scopre la sua identità, cresce.
presentati tre mondi: il cielo, la terra e il        Nel film i tre mondi ben distinti, il cielo, il suolo e il
sottosuolo. Il cielo è occupato dai gabbiani ed      sottosuolo, riescono a interagire tra loro grazie ad
è a questo mondo che appartiene la                   alcuni avvenimenti. Il mondo dei topi e dei gatti
Gabbianella, la terra invece è abitata dai gatti:    interagisce perché i topi cecano di prendere il
Zorba, Diderot Pallino, Segretario, Generale e       comando, ma i gatti lo impediscono. Nel cielo
Rosa dei Venti. Il sottosuolo è occupato dai         dovrebbe vivere Fifì, il suolo è l’ambiente dei gatti
topi che vogliono rapire la Gabbianella. I topi      e il sottosuolo è quello dei topi e viene sempre
desiderano recuperare potere, conquistare la         rappresentato con colori scuri e cupi. Nel film Fifì
Terra, che è a loro vietata, rapendo Fifì, la        ha un cambiamento importante: capisce chi è
cosa che sta più a cuore a Zorba; ci                 veramente, impara a volare e così comprende qual
riusciranno, ma verranno sconfitti dai gatti         è la sua natura e il suo mondo. Tutto questo
con lo stratagemma del «Formaggio di                 accade grazie ad una serie di episodi: quando Fifì
Topoloia». La Gabbianella credeva di essere          si guarda allo specchio per la prima volta, quando
un gatto, ma quando scopre di non esserlo, lo        confronta le sue orme e quelle dei gatti e quando
accetta e, solo a quel punto, decide di volare       la Gabbianella vede, dalla nave, i gabbiani volare
e ci riesce. Inizia col vedere alcuni gabbiani,      in mare aperto. Tutti questi avvenimenti le fanno
suoi simili, in alto mare e identificandosi con      capire chi è veramente, ma è Zorba che le
loro, si lancia da un campanile e prende il          insegnerà a volare. Zorba e la comunità dei gatti
volo. Zorba e i gatti garantiscono alla              soddisfano alcuni diritti fondamentali di Fifì.
Gabbianella alcuni diritti: il diritto a un nome,    Quando Zorba cova l’uovo le garantisce il diritto
infatti la chiamano Fortunata, il diritto alla       alla vita, quando le insegna a volare le garantisce il
vita, il diritto alla protezione e il diritto alla   diritto all’istruzione. Fifì si allontana e viene rapita
famiglia. I diritti riconosciuti a Fortunata sono    dai topi, i gatti la cercano dappertutto e la
come quelli dei bambini, perché lei                  mettono in salvo, così le garantiscono il diritto alla
rappresenta una bambina. Il film vuol dire che       protezione. Il riconoscimento di tutti questi diritti
occorre rispettare i diritti dei bambini perché      servono a Fifì per essere pronta a spiccare il volo.
possano «volare» cioè crescere e realizzarsi,        Uno dei bisogni principali era far capire a Fifì di
ma dice anche che è importante avere degli           non essere un gatto. L’autore del film ha voluto
amici e non allontanarsi da loro perché … è          sottolineare che per scoprire la propria identità
nell’ora più buia che arrivano i topi!               bisogna stare con i propri simili e poi accettarsi per
                                                     come si è.
                                        Luca                                                   Leonardo
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                        dicembre – gennaio 2021

                               Il protagonista del film è la Gabbianella, perché è lei che si evolve
                               dall’inizio alla fine della vicenda. Fortunata pensava di esser un animale
                               peloso ma, durante una tempesta, sola soletta, mise il suo sguardo a
                               terra e vide delle impronte di gabbiano; entrò nel museo, si guardò allo
                               specchio e vide un uccello: era proprio lei, non era un gatto! Quando uscì
                               sconsolata, da dietro, come dei Ninja, i topi la rapirono e la portarono
                               nelle fogne puzzolenti e sporche. Pallino andò a cercarla e la trovò.
                               Arrivarono anche gli altri gatti, nascosti dentro a un’enorme forma di
                               formaggio e Fifì tornò con loro. Nel film vengono presentati tre mondi
                               ben distinti che interagiscono tra loro, sono il mondo dei gatti con Zorba,
                               il mondo degli uccelli e quello dei topi. L’amicizia tra gatti e uccelli non
                               c’è mai stata ma, a quanto pare, tra Zorba e la gabbiana sì, perché la
                               madre gabbiana in punto di morte trovò Zorba e gli disse: «Aspetta,
                               aspetta, non mangiarmi, potresti covare l’uovo? Te ne prenderesti
                               cura? Gli insegnerai a volare?»
                               Lui rispose di sì. Covò per venti giorni, stando sempre in giardino, dove
                               c’era un cespuglio da cui i topi lo spiavano. La gabbianella, attraverso un
                               percorso di crescita, imparò a volare ed è solo quando fu sulla barca, e
                               vide uno stormo di gabbiani volare in alto nel cielo, che capì quale
                               sarebbe stato il suo posto. Lei e i gatti fecero molti tentativi di volo, al
                               porto, poi a Zorba venne in mente di farla volare dal campanile. Con
                               paura, terrore, Fifì si buttò e riuscì a spiccare il volo. L’autore del film ha
                               voluto dire che siamo tutti diversi, ciascuno ha la propria natura.
                               Scoprendo chi siamo possiamo andare da soli e raggiungere il nostro
                               posto nel mondo, ma ci vuole una comunità di supporto che garantisca il
                               rispetto dei nostri diritti come hanno fatto i gatti con Fortunata.

                                                                                              Daniele

 La protagonista del film è Fortunata. Nel film si vedono tre mondi ben distinti: i gatti, i topi e i
 gabbiani. I gatti odiano i topi che vogliono dominare tutta la città. Fortunata, appena nata, viene
 portata da Zorba, dai suoi amici gatti e in questo episodio già si vede che a Fifì è garantito il diritto
 alla protezione. Fortunata ha imparato a volare grazie all’aiuto dei suoi amici e c’è un altro diritto
 che viene tutelato: è la possibilità di istruirsi e sviluppare al meglio la sua personalità. Zorba e la
 comunità dei gatti soddisfano alcuni bisogni fondamentali di Fortunata e le garantiscono una serie
 di diritti: quando qualcuno non ha i genitori deve essere protetto in modo speciale e aiutato.
 Fortunata ha gli stessi diritti di un bambino, perché quando è nata aveva il diritto alla vita e a un
 nome. Quando Fortunata viene rapita dai ratti, Zorba e gli altri gatti cercano di salvarla in tutti i
 modi, le riconoscono il diritto alla protezione. L’autore del film ha voluto dire che Fortunata deve
 seguire la propria natura e non quella dei gatti o dei topi. Solo così può volare e raggiungere il
 proprio mondo.
                                                                              Matteo C.
Porta Agnesi in Diretta n°13                  dicembre –gennaio 2021

               Chi sono io?
              NON SONO UN GATTO
                 Musica di David Rhodes
                 Testo di Bruno Tognolini

Non sono un gatto: chi sono io?
Non sono un gatto: non sono io...
Io, la mamma e i miei amici,
I sei gatti più felici
Della via.
Ma è finita quella festa
E ora quello che mi resta
È una bugia... una bugia!

Non sono un gatto: non sono io...

    Ora so il destino mio.
         So volare!
              SO VOLARE
             Musica di David Rhodes
    Testo di Ivana Spagna e Bruno Tognolini

I piedi miei non toccan più
Sto volando dentro il blu
Che strano, è bello guardar da qui
Riveder le cose piccole così
Il mondo cambia da quassù

Tutto questo amici miei
Io lo devo solo a voi
So volare!

Non l'avrei detto mai
So volare!
Guardatemi... Guardatemi.
Sembra un gioco volar così
Guardatemi, è quasi un gioco
Ora lo so chi sono io
Ed il cielo è il posto mio
E queste ali io sento già
Solo la mia libertà.
Lontani cieli, oceani blu
Stan già chiamandomi

E' questa la mia vita e io
Ora so il destino mio.
So volare!

Non l'avrei detto mai...
So volare!
Non ci speravo, ormai.
So volare!

    Classe 5°B
Porta Agnesi in Diretta n°13   dicembre – gennaio 2021
Porta Agnesi in Diretta n°13                dicembre – gennaio 2021

                               Classe 1°C
Porta Agnesi in Diretta n°13                                          dicembre – gennaio 2021

Conducevamo una vita normale, ordinaria,        Era      mattina    presto.      Mi     stavo
non fin quando arrivarono i Galad: esseri       preparando per andare a scuola.
particolarmente mostruosi e terrificanti,       Mentre mi vestivo, sentii degli stani
                                                rumori, simili a cigolii. Vivevo a Miami,
con infinite gambe e nessun braccio, in         in una casa vicino all’oceano. Quando
centro un occhio inquietante. Correvano         arrivai a scuola vidi che era chiusa:
verticalmente, così andavano frecciando         doveva essere successo qualcosa.
velocemente e ti investivano. Non avevano       Infatti, attaccato al cancello, c’era un
punti deboli, tranne il loro occhio! Bastava    cartello che diceva: «Scuola chiusa a
soltanto un proiettile, ma anche un pugno       causa di un attentato». La scuola infatti
                                                era parzialmente distrutta, mi sentivo
per distenderli a terra. Avevano invaso la      spaventata e triste. Mi misi subito a
Terra per conquistarla e mandarci via, nello    girare per la città e fu lì, in quell’istante,
spazio, per l’eternità. Allora dichiarammo      che vidi degli animali simili a polpi.
loro guerra. La guerra era appena iniziata e    Erano alti sedici metri. Avevano quattro
già si contavano tanti morti, anche tra di      occhi,     quattro    braccia      e     dieci
loro, perché noi avevamo inventato una          gigantesche gambe. Provavo paura e
                                                disgusto per questi strani esseri.
nuova arma: i blaster. Erano delle pistole      Stavano distruggendo tutti i palazzi. Ad
con ricariche inesauribili e sparavano luce     un certo punto mi videro, iniziai a
solare che ti disintegrava. Con queste          correre e loro mi inseguirono. Il terrore
pistole ogni punto era un punto debole, ma      mi saliva per tutta la schiena. Io cercai
appena i Galad inventarono le armature          di seminarli in tutti i modi, ma loro
indistruttibili, che facevano rimbalzare i      erano sempre dietro di me. Mi
                                                bloccarono e io scongiurai loro di non
colpi da noi sparati, dovevamo colpirli in un   mangiarmi. Non mi capivano, così glielo
unico punto: nel loro occhio. Era una           scrissi su un bigliettino e mi risposero,
battaglia che non sembrava avere fine,          sempre scrivendo, che non volevano
visto che in continuazione i Galad si           mangiarmi, ma volevano solo che
rigeneravano. Noi invece tenevamo al            qualcuno li aiutasse a ripulire il mare
sicuro le donne per avere altri umani per       dalla plastica. Era strano che capissero
                                                la mia lingua scritta. Allora io li aiutai a
combattere. Cercavamo di impedire a tutti i     ripulire l’oceano. Quando se ne
costi la vittoria dei Galad per salvare la      andarono ero davvero felice, perché si
nostra Terra.                                   tornava alla vita normale.
                                Andrea                                          Matilde
Porta Agnesi in Diretta n°13                                       dicembre – gennaio 2021

Boom! Matteo sentì un forte             Tom Canderville, un ragazzo riservato e
boato, fuori casa, di notte. Guardò     gentile, stava per compiere vent’anni,
dalla finestra, ma non capì che         mancavano solo due giorni alla festa. Tom
cosa fosse successo perché era          era eccitato, pensava già alla torta. Nessuno
mezzo       sveglio      e     mezzo    però sapeva che cosa sarebbe successo quel
addormentato. La mattina dopo,          festoso giorno, infatti, nell’oscurità dello
Matteo si affacciò alla finestra e      spazio, un pianeta non molto lontano dal
vide un alieno nascondersi nel          sistema solare, celava un pericolo
cespuglio. Era molto alto, come un      imminente. Esseri magri, verdognoli, dai
albero, non aveva la bocca e aveva      denti aguzzi si preparavano a salpare e
mille occhi. Matteo corse a dirlo ai    conquistare la Terra, per poi dominare la
genitori, ma non gli credettero;        galassia. Intanto sul nostro pianeta si
quindi indicò a suo padre il            preparavano i festeggiamenti. Tom stava
cespuglio, ma non videro niente di      tornando a casa in bici, quando un’ombra
strano. Mentre Matteo era a             coprì il sole e un fascio di luce azzurrina
scuola, ad un tratto sentì tutti        colpì Tom. Lui si dimenò, ma oramai stava
urlare e scappare e vide la stessa      letteralmente        volando.          «Aiuto,
creatura che aveva visto nel            aiuto…fatemi scendere!», urlava di paura,
giardino della sua casa. Scappò per     ma non emetteva alcun suono. Con un tonfo
il terrore… Gli alieni distrussero      sordo, Tom cadde in quella che sembrava
tutti, persino le città, avevano una    una navicella spaziale. Guardò giù da una
rabbia furente. Matteo venne            finestra e vide una vera e propria guerra.
rapito da un alieno e, quando si        Tom perlustrò la nave spaziale e vide un
sveglio in un laboratorio, chiese       fucile a reazione atomica. Per sbloccarlo,
perché stessero facendo tutto ciò.      purtroppo c’era una password. «Quanto
Gli alieni risposero che gli umani      possono essere intelligenti?», si chiese.
rilasciavano petrolio in mare e loro    Schiacciò alcuni pulsanti a caso e ….
vivevano sott’acqua. Il ragazzo         BOOOM, la nave esplose. Tom si salvò solo
chiese perdono, ma gli alieni, senza    per miracolo. La nave spaziale ricadde sugli
pietà, lo uccisero. Distrussero tutta   alieni e non ne rimase nessuno vivo. Quel
la razza umana dal primo all’ultimo     giorno non fu solo il compleanno di Tom,
e regnarono sul mondo.                  ma anche la data in cui gli alieni stavano per
                                        sottomettere la Terra.
                               Lukas                                           Luca
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                    dicembre – gennaio 2021

Si intravide una luce in lontananza e subito
dopo un flash. Tutti sapevano che cosa
stava per accadere. Terrorizzati e
sconcertati, come mai prima di allora, gli
abitanti corsero a rifugiarsi, chi in cantina,
chi nei sottoscala bui. Attendevano tutti        Buio. Silenzio. Solo poche auto circolano in
quel momento con grande terrore. Le forze        questa inquietante strada, naturalmente solo
                                                 macchine elettriche, perché quelle a benzina
armate cominciarono a fare fuoco.
                                                 sono fuori produzione già da tempo. Siamo nel
L’astronave        aliena,      quella     che   l’anno 3.021. In città non è presente un solo parco
precedentemente aveva emesso il flash,           con alberi verdi, gli altri sono stati tutti sostituiti
scomparve. Sembrava si fosse arresa, ma il       da sagome di cemento. Sui marciapiedi non si
generale ordinò di non cantare troppo            trova altro che spazzatura. In questo periodo i
presto vittoria. Aveva ragione. Dopo pochi       mezzi pubblici sono fuori servizio, quasi nessuno
minuti la nave spaziale riapparve. Non si        si sposta a piedi, i negozi sono chiusi e per
notò bene che cosa lanciò, ma non poteva         uscire bisogna indossare una mascherina per
essere nulla di buono. Un’esplosione.            prevenire i tumori causati dai fumi tossici. La
Sganciata la bomba l’astronave cominciò a        situazione è drammatica, per niente piacevole,
far fuoco. Il generale, salvatosi per poco,      ma , come se non bastasse, là fuori, nello spazio
                                                 sta accadendo dell’altro. Secondo alcuni studiosi,
ordinò lo schieramento dei kamikaze. Gli
                                                 infatti, saremo colpiti da un meteorite di grandi
aerei si diressero verso l’astronave.            dimensioni. Ho paura! Altri studiosi, invece
Scomparvero tra le nuvole. Poco dopo gli         ritengono che si tratti di alieni, esatto, proprio di
stessi aerei fecero dietro-front. Non            alieni! Il panico regna sovrano in città. Sembra di
volontariamente. La navicella circondata da      vivere in un film di fantascienza…
un campo di forza, non era stata                 Ma ecco che un tonfo mi assorda. Mi chiedo che
minimamente danneggiata e aveva preso il         cosa può essere successo, ma poi mi viene in
possesso dei kamikaze: li dirigeva dove          mente ….la navicella spaziale! Le porte laterali si
voleva, grazie a dei micro-cip appena            aprono molto lentamente e la mia curiosità è alle
installati. La città fu rasa al suolo e guerra   stelle. Finalmente escono. Creature orribili,
vinta dagli alieni. Nessuna persona aveva        vomitevoli, ma allo stesso tempo affascinanti. I
                                                 loro tentacoli sostituiscono quelli che credo
più il coraggio di affrontare gli alieni o di
                                                 siano i loro arti. La testa è composta da ferro e
subentrare nel loro territorio. Il loro piano    acciaio, gli occhi sono ripugnanti. Subito, noi
si stava per realizzare, la conquista di un      umani, cominciamo ad attaccarli, con coraggio,
altro pianeta: la Terra.        Margherita       ma invano. Apparentemente gracili, e senza
                                                 alcuna forza, si rivelano molto più robusti di
                                                 quanto sembrano. Alti circa due metri, sono più
                                                 di duecento. Sembrano degli stani polpi.
                                                 Improvvisamente qualcosa fa tremare la terra,
                                                 sembra un terremoto, mentre uno strano
                                                 grigiore sommerge il pianeta. Un meteorite. È la
                                                 fine.
                                                                                        Virginia
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                 dicembre – gennaio 2021

«Aiuto, aiuto, ci sono dei robot». Ero in cantina, non
sapevo che cosa fare, ero terrificata; la cantina era
sporca, buia. C’era troppa polvere. Non vedevo più
niente a parte i robot che inseguivano le persone. Al    Era una notte tranquilla, fin quando non
posto degli occhi possedevano delle sfere, le braccia    sentii un forte rumore proveniente dal
erano lunghissime e le gambe non erano normali,          giardino di casa mia. Balzai dal letto,
no, proprio no, erano dotate di magnifici tentacoli.     ero terrorizzato. Mi affacciai alla
La gente non resisteva a lungo. Non si è mai saputo      finestra e visi una grande e luminosa
che cosa volessero fare con noi, forse perché            astronave. Si aprì uno sportello da cui
all’inizio noi vivevamo dentro un robot immenso e        uscì un’insolita creatura con un occhio
quando vedemmo i robot più piccoli andammo via.          solo e sei braccia penzolanti.
Erano solo due anni eravamo tornati sulla Terra,         Spaventato, pensai di scappare: mi misi
diventata ormai un pianeta inospitale. Gli scienziati    scarpe e cappotto, scesi le scale e uscii di
cercavano qualcosa per eliminare i robot, ma non         casa. La strana creatura si stava
trovavano niente. Di robot ne arrivarono sempre di       recando sul retro di casa mia e non
più, il cielo era nero, sempre più inquinato, e l’aria   sapevo che cosa avesse in mente. Colsi
irrespirabile. Decisi di uscire dalla cantina, ma era    l’occasione per salire sull’astronave a
come se ci fosse una barriera che mi impediva di         vedere che cosa nascondeva. Appena
passare: avevo paura. Poi presi tutto il mio coraggio    entrai, spaventato, fui abbagliato dalle
e uscii: era tutto deserto. I robot non c’erano più,     luci dei mille bottoni colorati posti
ma nemmeno le persone. Alcune erano stese per            davanti a me. C’erano anche una decina
terra, senza vita, uccise. Mi misi a piangere,           di schermi che mostravano immagini di
quando… nel cielo visi una luce chiarissima. Non         pianeti diversi. Provai a schiacciare un
capivo bene di chi fosse quella navicella spaziale.      bottone e scattò un allarme. Mi balzò il
Atterrò. Io mi alzai, feci un passo indietro, il         cuore in gola, provai a fermarlo, ma non
portellone si aprì ed ecco tutte le persone lì ad        ci riuscii. Sentivo i passi dell’alieno
aspettarmi per andare su un nuovo pianeta e una          avvicinarsi sempre di più verso di me,
nuova avventura nel 2050.                                ero terrorizzato. Lo vidi spaventato;
                                      Lucrezia           anche lui mi vide e fece un urlo acuto.
                                                         Aveva un’arma in mano, mi voleva fare
                                                         del male. Io riuscii a fermarlo in tempo e
                                                         stipulammo un accordo: io non avrei
                                                         svelato a nessuno la sua esistenza e lui
                                                         non mi avrebbe fatto del male. Accettò.
                                                         Gli diedi delle caramelle gommose per
                                                         non farmi dimenticare, lo salutai e lui
                                                         ripartì per lo spazio.

                                                                                        Alessandro
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                  dicembre – gennaio 2021

                                                    Finalmente trovammo un pianeta su cui
                                                    applicare il nostro progetto. Era la Terra.
                                                    La nostra astronave, grigia, lucida, brillante,
                                                    era pronta ad atterrare. Avevamo un piano
                                                    malvagio: volevamo inquinare quel pianeta,
                                                    renderlo deserto, distruggerlo, così nessuno
Stavo scappando dagli Jurs: mostri                  avrebbe più voluto viverci e quella terra
cacciatori e orribili. Mi colpivano sparando        sarebbe diventata nostra. Noi non siamo
con i loro blaster e puntandomi alle spalle,        terrestri,    ma      extraterrestri    e    più
erano       pericolosi     e   letali;    inutile   specificatamente alieni. Siamo tutti uguali,
nascondersi, perché con le loro maschere            con lo stesso mantello nero, con la stessa
termiche riuscivano a vederti. L’ultima cosa        arma, così nessuno può distinguerci. Per
che so di loro è che avevano degli artigli di       applicare il nostro piano salimmo sul
acciaio. Riuscii a scappare: «Questa è              grattacielo più alto del pianeta: l’attacco si
guerra!», pensai. L’oggetto che rubai a uno         sarebbe diffuso ovunque. Non siamo maghi,
                                                    non creiamo incantesimi, ma quella volta
di loro fu un bastone di ferro a doppia
                                                    sembrava veramente una magia. Salimmo su
lama. Il giorno seguente mi preparai a
                                                    quell’edificio altissimo, impugnammo tutti la
combattere, mi armai di coraggio e andai            pistola, puntammo ognuno verso una diversa
nel loro covo. Nonostante le loro maschere,         direzione e sparammo, pronunciando parole
non mi trovarono. Io sentii un rumore               sconosciute ai terrestri. Un paio di secondi
strano, non capivo da dove provenisse. Ad           dopo… rimanemmo a bocca aperta! L’attacco
un certo punto mi attaccarono, ma anche             non era riuscito. Eravamo furiosi e
se erano invisibili riuscivo a schivarli. Poi       arrabbiati, non solo perché non aveva
sparai un colpo e presi uno di loro.                funzionato il nostro piano, ma addirittura
Continuai, ma caddi. Vidi in quel momento           avevamo ottenuto l’effetto contrario di
dei blaster puntati in faccia. La paura non         quello che volevamo. La Terra non era più un
mi poteva fermare, corsi più veloce                 pianeta inquinato, era abitata di persone
                                                    gioiose ed era stata rinnovata e migliorata,
possibile, ma mi colpirono ad un braccio.
                                                    sin nelle più piccole imperfezioni. In tutto ciò,
Non mi arresi facilmente. Iniziai a sparare e
                                                    gli abitanti non si erano nemmeno accorti di
misi tutti a terra. Il capo sfoderò gli artigli.    noi. Delusi per il nostro fallimento,
Io presi il bastone di ferro e iniziai a lottare    tornammo tutti insieme dentro l’astronave e
con coraggio. Lo misi quasi a terra. A quel         spiccammo il volo verso un nuovo pianeta:
punto vidi un bracciale al polso del capo           Marte.
Jurs, lo presi, iniziai a impostare dei codici a                                         Limar
caso, ero preso dal panico, non sapevo che
cosa sarebbe successo. «Boooom».
Era una bomba suicida. Il capo Jurs morì.
Una scheggia mi ferì, volai e ricaddi al
suolo, senza riuscire ad arrivare alla base.
Almeno avevo fatto qualcosa per il mio
pianeta: la Terra.
                              Matteo P.               classe 5°B
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                        dicembre – gennaio 2021

                               Il regista Zemekis, con questo film, oltre che raccontare una storia
                               divertente, la vicenda di Marty, ha voluto comunicare che bisogna agire
                               nel presente per il futuro. Marty, dopo essere andato nel passato, grazie
                               ad un macchina del tempo, incontra suo padre da giovane e nota che
                               non era capace di farsi valere, come poi lo era da adulto. Il garzone del
                               bar, invece, afferma che lui non sarebbe stato lì a pulire il pavimento per
                               sempre, ma avrebbe studiato e cercato di diventare qualcuno, utile per
                               la società. Infatti, sarebbe diventato sindaco di quella cittadina. Marty
                               avendo visto che il suo amico Doc sarebbe stato ucciso dai terroristi,
                               scrive una lettera, che Doc avrebbe dovuto leggere; tenta così di
                               cambiare il futuro del suo amico scienziato. Robert Zemekis ha voluto
                               comunicare la sua idea anche con un altro episodio. Marty cerca di far
                               innamorare George e Lorraine ancora giovani, sapendo che se non si
                               fossero fidanzati, lui non sarebbe nato. George quella sera tira un pugno
                               a Beff, il bullo della scuola, e lo stende: questa azione cambierà il suo
                               futuro. Marty tornato nel suo tempo, si sveglia e pensa di aver vissuto
                               solo un sogno, ma vede invece che quel pugno, che George aveva tirato
                               a Beff gli ha cambiato la vita. George non era più un fallito, ma era
                               diventato un uomo felice e realizzato. Marty capisce di aver cambiato il
                               futuro dei suoi genitori, allora decide di andare insieme a Jennifer, la sua
                               ragazza, nel futuro per modificare, in meglio, la vita dei suoi figli, una
                               volta ritornato nel presente.
                                                                            Tommaso

Quello che Zemekis ci vuole dire è molto importante per la nostra vita.
Vuole comunicarlo soprattutto ai giovani, perché sono loro che hanno
tutta la vita davanti e la possono determinare con le loro azioni. Nel film
troviamo alcune scene nelle quali l’autore vuole esprimere con più
intensità la sua idea: agisci oggi per il domani.
Una di queste, per esempio è quando Marty si trova in un bar. In quel
momento George viene bullizzato da Beff. I due ragazzi compiono le
stesse identiche azioni di quando sono adulti. Ciò significa che le azioni
che compiamo oggi possono diventare abitudini, in un domani,
determinandolo. Ma quando George tira un pugno a Beff, cambia il suo
futuro. Ce ne accorgiamo quando Marty lo ritrova nel 1955, uomo
realizzato e con una serena relazione con sua moglie Lorraine. Marty
comprende molto bene questo concetto e infatti va nel futuro per capire
che cosa fare nel presente e rimediare ciò che non va.
                                                     Filippo C.
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                      dicembre – gennaio 2021

                                                      L’idea centrale del film potrebbe essere espressa
                                                      così: agisci oggi per il domani. Questo concetto
                                                      viene rappresentato e comunicato in diversi
                                                      episodi. Andando nel passato, con una macchina
                                                      del tempo, il protagonista, Marty incontra suo
                                                      padre: George McFly e Beff, il bullo della scuola.
                                                      Marty, parlando con George scopre che nemmeno
                                                      quando era ragazzo suo padre si era difeso,
                                                      proprio come avviene negli anni successivi. Infatti,
                                                      il padre, non essendosi mai difeso nel passato, da
Agisci oggi per il domani. È vero, questa è           adulto ha continuato ad essere bullizzato da Beff.
l’idea centrale del film, Ritorno al futuro,          Nel film ci sono anche altri episodi che
espressa in modo divertente. In molti episodi         comunicano questa idea. Quando Marty è nella
essa è ribadita dal regista, per esempio              macchina con Loren, la ragazza che sarà sua
quando Marty è andato, grazie a una                   madre, lei inizia a bere e a fumare. Marty in quel
macchina del tempo, costruita dallo scienziato        momento capisce l’origine delle cattive abitudini
Doc, nel passato, trent’anni prima, quando i          della mamma e comprende anche il motivo per cui
suoi genitori erano giovani. In un bar vede suo       la sua famiglia non è né unita, né felice. Marty
padre, George Mc Fly, che viene sottomesso            però riesce a cambiare le cose con un incontro
da Beff, il bullo della scuola. Nel futuro Beff       che capovolgerà il futuro. Il padre finalmente
diventerà il capufficio di George e continuerà        reagisce , si ribella e stende Beff . Con un solo
a prevaricarlo. Marty prova in tutti i modi a         pugno George ha cambiato il suo futuro e quello
convincere il padre a reagire. Glielo consiglia       della sua famiglia. Il regista molto spesso
anche il garzone del bar : «Mc Fly, perché non        inquadra degli orologi, che richiamano la nostra
dici niente a Beff?» «Non lo vedi – risponde          attenzione sul concetto di tempo. Noi non abbiamo
George – sono più grossi di me» Un altro              una macchina del tempo per andare nel passato a
esempio è quando George viene descritto               modificare le circostanze, ma abbiamo il presente
come un perdente, ma grazie a Marty che lo            per agire bene.
aiuta, Mc Fly potrà trovare il coraggio di                                                  Vittoria
pubblicare il suo libro di fantascienza e il
rapporto con la moglie Lorraine sarà migliore
rispetto a quello che avevano prima. In un
altro episodio viene coinvolto anche Doc, in
particolare quando Marty prova a spiegargli
che, nel futuro, morirà a causa dei terroristi
libici, ladri di plutonio. Tenta in tutti i modi di
farsi ascoltare, non ci riesce, quindi è costretto
a scrivere una lettera e a mettergliela nella
giacca. In questo modo Doc non morirà.
Tornato nel suo presente Marty vede i
cambiamenti provocati dalle sue azioni.
Decide, così, di agire oggi per il domani,
andando con la macchina del tempo a vedere
ciò che non va nel futuro.
                                        Viola                            classe 5°B
Porta Agnesi in Diretta n°13                         dicembre – gennaio 2021

     LE CITTÀ
      DELLA
     FANTASIA

                      «La fantasia è quella facoltà umana
                     che permette di pensare a cose nuove
                             non esistenti prima».
                                   Bruno Munari
Porta Agnesi in Diretta n°13                              dicembre – gennaio 2021

                                            LE CITTÀ DELLA FANTASIA

Gli alunni della classe 1°D hanno provato
a costruire, nei loro disegni, delle città
fantastiche fatte di case e palazzi del tutto
inventati: in queste città possono vedersi
palazzi volanti o dalle forme più strane. Un
esercizio, quello della fantasia, che ci
permette di uscire dai soliti stereotipi.
Porta Agnesi in Diretta n°13                                                              dicembre – gennaio 2021

Era notte fonda sulla, ma non tutti dormivano, alcuni erano svegli per motivi normali, ma qualcun altro no.
Nella cabina 27 una mano guantata di bianco si sollevò con un coltello pronto a colpire il malcapitato.
La lama scintillò in un modo così accecante che la persona si girò, ma era troppo tardi: l'assassino colpì la vittima
e scappò prima che un urlo agghiacciante si diffondesse per tutta la nave.

L'ispettore era sulla nave da crociera   Lupo dei mari     pronto a farsi una vacanza lontano da nuovi casi che lo
avrebbero coinvolto in un’appassionante, ma anche lunga ricerca.
 Martens si aspettava però che sarebbe successo qualcosa e a quel punto la sua ipotesi si dimostrò corretta: un urlo
agghiacciante arrivò dalla cabina 27.
Quando entrò c'era già un po' di gente a fissare il corpo immobile di Mr. Jones, uno scienziato. Martens non era
l'ispettore più famoso del mondo, ma era l'unico ispettore in quella crociera. La gente gli chiese molto, ma lui
aveva solo queste due cose in testa: indizi nessuno, sospettati tutti e nessuno.
 L'ispettore, con l'aiuto del suo fido bassotto Tobia, stava osservando la scena del crimine. Gli indizi erano ancora
pochi, ma secondo la sua teoria bisogna guardare dietro quello che si vede e così trovò il più piccolo indizio: un
pezzetto di un quadro era stato tagliato. Nella sua testa l'ispettore iniziò a elaborare una teoria tutta sua.

Erano tutti presenti nella sala della nave, 1500 persone in una sola, grande sala. Ad alcuni fu chiesto di andare via
perché erano stati visti da un’altra parte al momento del delitto. Infine, senza contare l’ispettore, rimasero solo tre
persone. Le persone rimaste erano queste: Hank, che era uno scienziato rivale di Mr. Jones, ma che era stato visto
nella sua cabina; Peter, che era un amico di Mr. Jones con cui però aveva litigato prima di partire per la crociera;
e infine Stacey, che nessuno aveva visto da nessuna parte e che diceva di essere salita in cabina di comando.
Dopo di ciò andarono tutti via a fare le cose che dovevano fare e l’ispettore tornò a cercare indizi sulla scena del
crimine. L’ispettore vide ancora una volta il quadro strappato e andò a verificare se la sua ipotesi era corretta.
 Martens attraversò metà della gigantesca nave da crociera prima di arrivare dove voleva arrivare: alla cabina 25.
L’ispettore bussò alla porta di Hank e venne accolto dallo scienziato. L’interno della cabina 25 era strano, ma non
sospetto: da ogni parte si vedevano provette ed esperimenti.
- Che cosa la porta qui? - chiese lo scienziato.
- Voglio chiederle un’informazione. -disse Martens- Voi scienziati state trasportando qualcosa di raro? -.
Hank rispose: - Sì, negli ultimi tempi è stata scoperta una sostanza nuova. -.
- Grazie. - rispose Martens prima di andarsene.
Martens stava facendo il punto della situazione elaborando una teoria: “Il ladro cercava la sostanza preziosa in
quel quadro, ha visto Mr. Jones, l’ha ucciso ed è scappato.”.
A quel punto un guaito affamato di Tobia lo riportò alla realtà.
Porta Agnesi in Diretta n°13                                              dicembre – gennaio 2021

La nave era una delle più grandi mai costruite e c’era di
tutto dentro. Non faticarono a trovare un ristorante. Lui e                  Lupo dei mari
Tobia si sedettero al tavolo, uno davanti all’altro e
aspettarono di ordinare da mangiare.
- Sai Tobia, dicono che mangiare schiarisca le idee, una
cosa perfetta per un ispettore come me. - disse Martens.
Tobia fece un guaito, come per dire che aveva capito cosa
il suo padrone gli avesse detto. Aspettarono molto, perché
il ristorante era pieno di gente e rimasero lì a
chiacchierare tra loro.

A un certo punto arrivò un cameriere per le ordinazioni e chiese:
- Signor Cagnolino lei cosa vuole? -.
Tobia rispose con un guaito che significava: “Tutte le salsicce che avete!!!”.
Il cameriere non capì, e continuò: - Lei cosa vuole signore? Mi sembra che (senza offesa) sia un
intenditore e che sappia quello che vuole. -.
- Grazie! - rispose l’ispettore prima di andarsene correndo e seguito da Tobia che pensava:
“Perché succede sempre così?”.

Mentre Martens correva credendo di aver scoperto il colpevole ebbe la sua conferma: un
individuo sospetto correva ed emanava un forte odore di zolfo. Martens chiamò la sicurezza
della nave.

La porta di una cabina si spalancò e una voce parlò:
- Signor Hank, lei è in arresto. -

Poco dopo l’assassino stava confessando: - Cercavo solo di rubare la sostanza usata per il
quadro, poi ho visto il mio rivale e l’ho dovuto uccidere. Mentre facevo questo, un manichino
creato da me era nella mia stanza -; poi aggiunse: -come hai capito tutto? -.
- Ho capito la prima parte, poi voi sapevate della sostanza rubata e quindi solo voi potevate
conoscerla. E infine, quel forte odore di zolfo che emanavate mentre scappavate mi ha
confermato tutto (eravate stato ore e ore in mezzo agli esperimenti). - disse l’ispettore, che poi
chiese: - Dove avete nascosto la refurtiva? -.
Hank estrasse un pezzetto di quadro dalla tasca.
- Molto bene. - disse Martens, che poi aggiunse: - Caso chiuso! -.
                                                             THE END

                                                                           Achille Bettè 5°D
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        L’incontro con BEATRICE LAMBERTINI
Studiando il racconto d’avventura, la maestra ci ha fatto scrivere dei racconti d’avventura
inventati da noi. Una nostra compagna ha messo Beatrice Lambertini al fianco della
protagonista, che l’aiutava donandole il suo superpotere: credere in se stessi. Abbiamo così
tutti conosciuto questa cantante che ha gareggiato ad X-Factor con una canzone che parla
del suo superpotere: la dislessia. Abbiamo imparato la sua canzone durante la lezione di
musica e abbiamo iniziato ad interessarci al tema della dislessia e, in generale, dell’unicità.
Attraverso libri, video e interviste abbiamo discusso sull’importanza di riconoscere le
proprie specificità e di valorizzarle.
Alla fine di questo percorso, lunedì 25 gennaio, c’è stata una sorpresa: una videochiamata
proprio con la cantante Beatrice Lambertini che ci ha parlato della sua musica e della sua
dislessia.
Ecco le nostre testimonianze:
Porta Agnesi in Diretta n°13                                              dicembre - gennaio 2021

Abbiamo cantato “Superpotere” per lei e poi
lei ha cantato per noi. Ci ha mostrato il suo
coniglietto bellissimo che si chiama Simba e,
a dire il vero, assomiglia proprio al leone
Simba per il pelo. Abbiamo fatto un sacco di
domande. Secondo me Beatrice è una
bellissima persona e vorrei essere lei, ha
dato ispirazione a tutto il mondo. Anche se
non sono dislessica, faccio un po’ più fatica
dei miei compagni. Beatrice è diventata il
mio idolo e, anche se non l’ho proprio vista
dal vivo, le voglio un sacco di bene e
secondo me i giudici dovevano farla vincere.
Non si dovevano solo emozionare, ma
piangere tutte le lacrime del mondo.

Stamattina abbiamo fatto una videochiamata
con     Beatrice      Lambertini!      Eravamo
emozionatissimi: prima le abbiamo fatto delle
domande. Poi ci ha fatto sentire come canta
“Superpotere”, ci ha raccontato della sua vita e
ci   ha    salutato.     Mi    sono      sentita     Oggi abbiamo fatto una videochiamata con
emozionatissima e felicissima.                       Beatrice, è stato molto divertente.
                                                     Io e i miei amici le abbiamo fatto delle
Oggi abbiamo fatto una videochiamata con             domande. È stato il regalo più bello che le
Beatrice Lambertini, la abbiamo accolta cantando     maestre ci abbiano fatto. Beatrice è molto
"Superpotere", poi abbiamo iniziato a farle delle    simpatica e bellissima, abbiamo imparato
domande e non finivamo più. A un certo punto una     che non dobbiamo giudicare gli altri solo
compagna le ha chiesto se poteva cantare             perché hanno una cosa diversa da noi e
Superpotere e lei ha cantato! Poi le abbiamo fatto   anche che tutti abbiamo pregi e difetti.
ancora un po' di domande finché ci siamo lasciati.
Porta Agnesi in Diretta n°13                                              dicembre – gennaio 2021

                       L’incontro con
            BEATRICE LAMBERTINI
Stamattina tutti sapevano che ci sarebbe stato         Oggi è successa una cosa speciale. Alla
qualcosa di speciale, ma non si sapeva cosa.           seconda ora, dopo l'intervallo, la
Avevamo anche pensato a Beatrice Lambertini,           maestra ci ha detto che c'era una
ma l'ipotesi era stata scartata.                       videochiamata con una persona. Poi,
La videochiamata era alle 11:00 su Zoom, non           dato che non eravamo pazienti, ci ha
sapevamo altro.                                        detto che sarebbe arrivata Beatrice
Alla fine dell'intervallo ci siamo preparati,          Lambertini. Una mia compagna si è
eravamo tutti tesissimi.                               messa a piangere quando ci siamo
10:55… 10:58… la tensione era altissima quando         collegati. Le abbiamo fatto un sacco di
lei è entrata. Era lei in carne ed ossa, una vip del   domande e ho anche scoperto che ha un
momento, ero emozionatissimo, i nervi mi sono          animale domestico che si chiama Simba,
andati in frantumi. Abbiamo iniziato subito a          che ha due anni e compie gli anni il 29
cantare la sua canzone, Superpotere.                   agosto, ma ho anche scoperto che il
Per chi non lo sa, Beatrice Lambertini è una           compleanno di Bea è il primo aprile. La
cantante. Lei si è commossa e, quando abbiamo          videochiamata mi ha insegnato che
finito la canzone, sono iniziate le domande.           ognuno è diverso e tutti noi siamo
Quanti anni hai? Hai animali domestici? Dove sei       speciali.
nata? Dovete sapere che Beatrice Lambertini è
dislessica. Ci ha detto che ha un animale               Oggi abbiamo parlato con Beatrice
domestico, un coniglio, e vent'anni. È nata a          Lambertini che è un po’ l’idolo di tutta la
Bologna e si è candidata a X Factor, anche se non      classe. Quando è arrivata eravamo tutti
ha vinto. È stato molto bello ed emozionante.          zitti,     poi     abbiamo        cantato
                                                       “Superpotere”, dopo le abbiamo fatto
                                                       delle domande. Io ero emozionatissima,
                                                       ma le mie emozioni le ho trattenute. Le
                                                       abbiamo fatto una specie di intervista e
                                                       le abbiamo chiesto: quando compie gli
                                                       anni, se ha degli animali, perché suona
                                                       il pianoforte, ecc…
                                                       Poi lei ci ha cantato “Superpotere” dal
                                                       vivo ed è stata bravissima. Aveva una
                                                       voce stupenda.
                                                       È stata un’ora bellissima e spero che le
                                                       maestre si accordino per farci vedere in
                                                       giro Beatrice Lambertini.
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                                              Oggi abbiamo fatto una videochiamata con una
Oggi la maestra ci ha annunciato che          persona       bravissima,     gentilissima     e
avremmo fatto una videochiamata con           simpaticissima: Beatrice Lambertini. Quando è
Beatrice Lambertini. Abbiamo conosciuto       arrivata la abbiamo subito salutata e eravamo
Beatrice grazie a una nostra compagna.        tutti molto emozionati, anche perché era una
Eravamo gasatissimi, agitati e felici.        sorpresa di cui la maestra ci aveva parlato solo
Beatrice è gentile, infatti ha risposto a     cinque minuti prima.
tutte le nostre domande. Quando si è          Subito dopo abbiamo cominciato a farle un
collegata le abbiamo cantato un pezzo         sacco di domande tipo: "Come ti sei sentita a X
della sua canzone "Superpotere", poi le       Factor?" "Come è stato scrivere le tue canzoni?"
abbiamo fatto delle domande ad                ecc…
esempio: "Come è stato andare a X             Io mi sentivo super-emozionata specialmente
Factor?" "Quando hai scoperto di essere       quando ci ha cantato Superpotere lei dal vivo.
dislessica?"                                  Poi quando le hanno chiesto se aveva degli
Dopo le domande abbiamo fatto il giro         animali domestici, ci ha fatto vedere il suo
dei nomi, poi l'abbiamo ringraziata di        coniglietto, Simba, che era veramente molto
essere stata con noi e l'abbiamo salutata.    molto carino e peloso.
Mi sono sentito emozionato, allegro e         Dopo, prima di salutarci, abbiamo fatto un giro
felice di essere nato e soprattutto di aver   di nomi, ci siamo salutati e la videochiamata è
incontrato la mia cantante preferita.         finita.

Oggi alle 11:00 a scuola la maestra ci ha fatto una sorpresa: una videochiamata con
la cantante Beatrice Lambertini.
Beatrice è stata molto gentile e generosa e ha risposto alle nostre domande.
All'inizio eravamo tutti emozionati, ma abbiamo fatto tutte le nostre domande.
È stata un'esperienza indimenticabile.
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