INCONTRO CON BEATRICE LAMBERTINI - #calzinispaiati2021
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Scatole di Natale ……………………………………………………………………………… pag.3 Che sorpresa! ……………………………………………………………………………………………… pag.5 L’alfabeto del nuovo anno…………………………………………………………………….. pag.6 Siamo tutti uguali?....................................................................................... pag.7 #calzinispaiati2021 ……………………………………………………………………………… pag.9 Per non dimenticare ………………………………………………….…………………. pag.13 I Colori Primari ……………………………………………………………………………… pag.16 Pittura vascolare greca …………………………………………………………… pag.18 La Gabbianella e il Gatto (lettura del film ……….………… pag.19 Amicizia è ….. …………………………………..……………………………………… pag.23 Racconti di fantascienza …………………………………………… pag.25 Ritorno al futuro (lettura del film) …………………………….. pag.30 Le città della fantasia ………………………………………………………………… pag.32 Un racconto giallo …………………………………….……………………………………… pag.34 L’incontro con Beatrice Lambertini ……………………….………. pag.36 Leggendo leggendo …………………………………………………………..……. pag.41 Aspettando Carnevale ……………………………………………..…… pag.45
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre - gennaio 2021 L'iniziativa, lanciata a novembre via WhatsApp da una giovane mamma milanese, Marion Pizzato, è divenuta immediatamente virale: proponeva agli studenti e a chiunque lo desiderasse di … • preparare una scatola, riciclata "da scarpe", con un contenuto specifico (una cosa dolce, una cosa calda, un prodotto di bellezza/igiene, un pensiero per lo svago ed un biglietto gentile), • confezionarla e donarla per un uomo o donna o bambino/a. Presso la nostra scuola sono state raccolte 140 scatole ed alcuni genitori della 5°D si sono prestati anche per la raccolta di quartiere e per la consegna a destinazione... tanto che in totale 580 doni sono stati recapitati a Pane Quotidiano prima di Natale! In totale più di 50mila pacchi donati... segno che la difficoltà ed il Covid ci hanno aiutato a guardare più all'altro ed a farci sentire più "fratelli". Grazie a tutti noi!
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre - gennaio 2021 Babbo Natale saluta i bambini della scuola Primaria Porta Agnesi.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 LA FAVOLA DEL RE TRENTATRÉ C’era una volta un re che si chiamava Trentatré. Un giorno Trentatré pensò che un re deve essere giusto con tutti. Chiamò Sberleffo, il buffone di corte: “Io voglio essere un re giusto – disse Trentatré al suo buffone – così sarò diverso dagli altri e sarò un bravo re”. “Ottima idea maestà” – rispose Sberleffo con uno sberleffo. Contento dell’approvazione il re lo congedò. “Nel mio regno – pensò il re – tutti devono essere uguali e trattati allo stesso modo”. In quel momento Trentatré decise di cominciare a creare l’uguaglianza nel suo palazzo reale. Prese il canarino dalla gabbia d’argento e gli diede il volo fuori dalla finestra: il canarino ringraziò e sparì felice nel cielo. Soddisfatto della decisione presa, Trentatré afferrò il pesce rosso nella vasca di cristallo e fece altrettanto, ma il povero pesce cadde nel vuoto e morì. Il re si meravigliò molto e pensò: “Peggio per lui, forse non amava la giustizia”. Chiamò il buffone per discutere il fatto. Sberleffo ascoltò il racconto con molto rispetto, poi gli consigliò di cambiare tattica. Trentatré, allora, prese le trote dalla fontana del suo giardino e le gettò nel fiume: le trote guizzarono felici. Poi prese il merlo dalla gabbia d’oro e lo tuffò nel fiume, ma questa volta fu il merlo a rimanere stecchito. “Stupido merlo – pensò Trentatré – non amava l’uguaglianza”. E chiamò di nuovo il buffone Sberleffo per chiedergli consiglio. “Ma insomma! – gridò stizzito il re – come farò a trattare tutti allo stesso modo?”. “Maestà – disse Sberleffo – per trattare tutti allo stesso modo bisogna, prima di tutto, riconoscere che ciascuno è diverso dagli altri. La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ciascuno il suo”.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre -gennaio 2021 #calzinispaiati2021 Venerdì 5 febbraio è la Giornata dei Calzini Spaiati, un’iniziativa per sensibilizzare su autismo e altre diversità, nata dalla mente dei bambini della Scuola Primaria di Terzo di Aquileia e promossa dalla maestra Sabrina. Non si tratta, dunque, di moda né di tendenze, ma di un’iniziativa volta alla sensibilizzazione verso una tematica universale e inclusiva, basata sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sull’accettazione dell’altro da sé.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre - gennaio 2021 #calzinispaiati2021 5 FEBBRAIO 2021 È importante guardare all'altro senza giudicare, imparando a considerarlo speciale proprio per la sua unicità. #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 #calzinispaiati2021 POESIA DEI CALZINI SPAIATI Questo è il giorno dei calzini spaiati nascosti, spariti, e mai più ritrovati. Si festeggia senza fare distinzione fra calzetta, calzino o calzettone. Ma oggi è un giorno speciale e spaiati saranno da indossare. Si può essere diversi e divertenti, si può essere distinti e differenti. tratto da V. Bonfante #calzinispaiati2021 Venerdì 5 febbraio 2021 «Indossiamo calzini spaiati e dimostriamo che diverso è solo diverso e non, non normale. In questa logica quindi i calzini diventano metafora del fatto che colore, lunghezza, forma e dimensione non cambiano la natura delle cose: restano comunque calzini». #calzinispaiati2021
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 LA FARFALLA L’ultima, proprio l’ultima, di un giallo così intenso, così assolutamente giallo, come una lacrima di sole quando cade sopra una goccia bianca La poesia – così gialla, così gialla! – “ LA FARFALLA» l’ultima, è stata scritta volava in alto leggera, da Pavel Friedman, aleggiava sicura un ragazzo deportato per baciare il suo ultimo mondo. a Terezin, Tra qualche giorno in un ghetto ebraico sarà già la mia settima settimana della Repubblica Ceca di ghetto: e poi morto i miei mi hanno ritrovato qui nel campo di sterminio e qui mi chiamano i fiori di ruta di Auschwitz. e il bianco candeliere del castagno nel cortile. Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell’altra volta fu l’ultima: le farfalle non vivono nel ghetto. Pavel Friedann
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Classe 4°C Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. È stato scelto questo giorno per commemorare ogni anno la Shoah e lo sterminio di oltre 6 milioni di ebrei.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Otto, l’orso malconcio, con una macchia di colore viola intorno a un occhio e una ferita nel petto, ha vissuto anni gli cupi e strazianti della Seconda Guerra Mondiale e della persecuzione degli ebrei, ma conserva anche tanti ricordi gioiosi. Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un'imbottitura c'è spazio per tantissimi ricordi. Tomi Ungerer, OTTO. AUTOBIOGRAFIA DI UN ORSACCHIOTTO, Mondadori classe 2°D
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre –gennaio 2021 Classe 1°B
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 C’ERA UNA VOLTA MAGO COLORE, OTTIMO MAGO E GRANDE PITTORE. GIALLO DIPINSE IL SOLE CHE BRILLA, ROSSO IL FUOCO CHE SCINTILLA. BLU FECE IL CIELO E I MARI. AVEVA USATO I COLORI PRIMARI. A.de Falco – M. Princivalle Classe 1°B
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Benchè si conoscano i nomi dei più famosi pittori greci, Zeusi, Apelle, Polignoto e Parrasio, nessuna loro opera è giunta fino a noi. La loro bravura, e a volte anche le loro opere, Sono presenti, però, nelle descrizioni di alcuni scrittori. Possiamo farci un’idea dell’abilità pittorica greca soltanto mediante la produzione vascolare, che invece ci è giunta in grandi quantità. Nel periodo arcaico si sviluppa la pittura a figure nere e quella a figure rosse. Esse riscuotono grande successo perché presentano intere scene tratte dalla mitologia o dalle famose battaglie.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Un vaso molto importante tra quelli realizzati a figure nere è l’anfora raffigurante, sul lato A “Achille che uccide Pentesilea” di Exechias, vasaio di Atene. L’anfora, alta 41 cm, risale al 540-530 a.C. circa e si trova al British Museum di Londra. Il vaso raffigura Achille che sta trafiggendo alla gola Pentesilea, la regina delle Amazzoni, durante la guerra di Troia.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 di Enzo D’Alò La protagonista del film «La Gabbianella e il Gatto» è Fortunata, perché è il personaggio che subisce un’evoluzione e un cambiamento maggiori. Nel film vengono presentati tre mondi distinti: il mondo degli uccelli, il mondo dei topi e quello dei gatti. Il mondo dei gatti ha un rapporto conflittuale con quello dei topi, per la supremazia sul mondo. Il mondo degli uccelli è in continua fuga dal mondo dei gatti. Attraverso incontri ed esperienze, la La Gabbianella e il Gatto è un film particolare, Gabbianella impara, prima a conoscere se perché questi due personaggi sono diversi l’uno stessa e poi a volare. Quando si guarda allo dall’altro, ma nonostante tutto il gatto accudisce, specchio vede che non è un gatto, ma un cura e protegge la gabbianella. Quando il gatto volatile; in barca, in alto mare, si identifica con Zorba cova l’uovo, garantisce la sopravvivenza uno stormo di gabbiani che volano. I gatti all’uccello, salva la gabbianella quando viene soddisfano e garantiscono una serie di diritti a rapita dai topi e le dà il nome di Fortunata. Fifì tra cui il diritto alla vita, che viene tutelata L’uccello, all’inizio non riconosce di essere un da Zorba attraverso la cova dell’uovo e la gabbiano, ma quando vede i suoi simili volare, nutrizione; il diritto a un nome che le viene accetta di essere quello che è veramente. Fifì si garantito chiamandola Fortunata e il diritto alla guarda allo specchio accanto a Zorba, capisce protezione dai topi che vogliono mangiarsi Fifì. I che ha le ali e volerà nel cielo come tutti gli altri bisogni di Fortunata sono uguali a quelli dei uccelli. Attraverso questo percorso di crescita, la bambini, perché tutti devono avere una famiglia gabbianella impara a volare, accompagnata dai dove crescere e delle persone disposte a suoi amici gatti che rispettano la differenza e tutelarli. L’autore del film ha voluto dire che, l’identità della loro amica uccello. Zorba, accettando la propria identità e seguendo la all’inizio, è preoccupato e angosciato perché non propria natura, si può «spiccare il volo», proprio ha mai nutrito, prima di allora, un uccello; poi come ha fatto Fifì, aiutata dai suoi amici gatti. capisce che Fortunata si deve nutrire di insetti, Filippo L. così inizia a prendersi cura di lei, assecondando i suoi bisogni di uccello. L’autore del film ci vuol dire, attraverso la vicenda scritta da Sepulveda, che ognuno di noi deve trovare la propria identità e raggiungere il proprio posto nel mondo. Perché ciò avvenga dobbiamo avere degli amici e una comunità di supporto, come lo sono stati Zorba e i gatti per la Gabbianella Fortunata. Clotilde
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Nel film «La Gabbianella e il gatto», la Come in tutti i film, anche in questo c’è un protagonista è la Gabbianella perché è lei il protagonista e in questo caso è Fifì, una personaggio del film che cambia gabbianella, perché è il personaggio che impara psicologicamente. Nel film vengono qualcosa di nuovo, scopre la sua identità, cresce. presentati tre mondi: il cielo, la terra e il Nel film i tre mondi ben distinti, il cielo, il suolo e il sottosuolo. Il cielo è occupato dai gabbiani ed sottosuolo, riescono a interagire tra loro grazie ad è a questo mondo che appartiene la alcuni avvenimenti. Il mondo dei topi e dei gatti Gabbianella, la terra invece è abitata dai gatti: interagisce perché i topi cecano di prendere il Zorba, Diderot Pallino, Segretario, Generale e comando, ma i gatti lo impediscono. Nel cielo Rosa dei Venti. Il sottosuolo è occupato dai dovrebbe vivere Fifì, il suolo è l’ambiente dei gatti topi che vogliono rapire la Gabbianella. I topi e il sottosuolo è quello dei topi e viene sempre desiderano recuperare potere, conquistare la rappresentato con colori scuri e cupi. Nel film Fifì Terra, che è a loro vietata, rapendo Fifì, la ha un cambiamento importante: capisce chi è cosa che sta più a cuore a Zorba; ci veramente, impara a volare e così comprende qual riusciranno, ma verranno sconfitti dai gatti è la sua natura e il suo mondo. Tutto questo con lo stratagemma del «Formaggio di accade grazie ad una serie di episodi: quando Fifì Topoloia». La Gabbianella credeva di essere si guarda allo specchio per la prima volta, quando un gatto, ma quando scopre di non esserlo, lo confronta le sue orme e quelle dei gatti e quando accetta e, solo a quel punto, decide di volare la Gabbianella vede, dalla nave, i gabbiani volare e ci riesce. Inizia col vedere alcuni gabbiani, in mare aperto. Tutti questi avvenimenti le fanno suoi simili, in alto mare e identificandosi con capire chi è veramente, ma è Zorba che le loro, si lancia da un campanile e prende il insegnerà a volare. Zorba e la comunità dei gatti volo. Zorba e i gatti garantiscono alla soddisfano alcuni diritti fondamentali di Fifì. Gabbianella alcuni diritti: il diritto a un nome, Quando Zorba cova l’uovo le garantisce il diritto infatti la chiamano Fortunata, il diritto alla alla vita, quando le insegna a volare le garantisce il vita, il diritto alla protezione e il diritto alla diritto all’istruzione. Fifì si allontana e viene rapita famiglia. I diritti riconosciuti a Fortunata sono dai topi, i gatti la cercano dappertutto e la come quelli dei bambini, perché lei mettono in salvo, così le garantiscono il diritto alla rappresenta una bambina. Il film vuol dire che protezione. Il riconoscimento di tutti questi diritti occorre rispettare i diritti dei bambini perché servono a Fifì per essere pronta a spiccare il volo. possano «volare» cioè crescere e realizzarsi, Uno dei bisogni principali era far capire a Fifì di ma dice anche che è importante avere degli non essere un gatto. L’autore del film ha voluto amici e non allontanarsi da loro perché … è sottolineare che per scoprire la propria identità nell’ora più buia che arrivano i topi! bisogna stare con i propri simili e poi accettarsi per come si è. Luca Leonardo
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Il protagonista del film è la Gabbianella, perché è lei che si evolve dall’inizio alla fine della vicenda. Fortunata pensava di esser un animale peloso ma, durante una tempesta, sola soletta, mise il suo sguardo a terra e vide delle impronte di gabbiano; entrò nel museo, si guardò allo specchio e vide un uccello: era proprio lei, non era un gatto! Quando uscì sconsolata, da dietro, come dei Ninja, i topi la rapirono e la portarono nelle fogne puzzolenti e sporche. Pallino andò a cercarla e la trovò. Arrivarono anche gli altri gatti, nascosti dentro a un’enorme forma di formaggio e Fifì tornò con loro. Nel film vengono presentati tre mondi ben distinti che interagiscono tra loro, sono il mondo dei gatti con Zorba, il mondo degli uccelli e quello dei topi. L’amicizia tra gatti e uccelli non c’è mai stata ma, a quanto pare, tra Zorba e la gabbiana sì, perché la madre gabbiana in punto di morte trovò Zorba e gli disse: «Aspetta, aspetta, non mangiarmi, potresti covare l’uovo? Te ne prenderesti cura? Gli insegnerai a volare?» Lui rispose di sì. Covò per venti giorni, stando sempre in giardino, dove c’era un cespuglio da cui i topi lo spiavano. La gabbianella, attraverso un percorso di crescita, imparò a volare ed è solo quando fu sulla barca, e vide uno stormo di gabbiani volare in alto nel cielo, che capì quale sarebbe stato il suo posto. Lei e i gatti fecero molti tentativi di volo, al porto, poi a Zorba venne in mente di farla volare dal campanile. Con paura, terrore, Fifì si buttò e riuscì a spiccare il volo. L’autore del film ha voluto dire che siamo tutti diversi, ciascuno ha la propria natura. Scoprendo chi siamo possiamo andare da soli e raggiungere il nostro posto nel mondo, ma ci vuole una comunità di supporto che garantisca il rispetto dei nostri diritti come hanno fatto i gatti con Fortunata. Daniele La protagonista del film è Fortunata. Nel film si vedono tre mondi ben distinti: i gatti, i topi e i gabbiani. I gatti odiano i topi che vogliono dominare tutta la città. Fortunata, appena nata, viene portata da Zorba, dai suoi amici gatti e in questo episodio già si vede che a Fifì è garantito il diritto alla protezione. Fortunata ha imparato a volare grazie all’aiuto dei suoi amici e c’è un altro diritto che viene tutelato: è la possibilità di istruirsi e sviluppare al meglio la sua personalità. Zorba e la comunità dei gatti soddisfano alcuni bisogni fondamentali di Fortunata e le garantiscono una serie di diritti: quando qualcuno non ha i genitori deve essere protetto in modo speciale e aiutato. Fortunata ha gli stessi diritti di un bambino, perché quando è nata aveva il diritto alla vita e a un nome. Quando Fortunata viene rapita dai ratti, Zorba e gli altri gatti cercano di salvarla in tutti i modi, le riconoscono il diritto alla protezione. L’autore del film ha voluto dire che Fortunata deve seguire la propria natura e non quella dei gatti o dei topi. Solo così può volare e raggiungere il proprio mondo. Matteo C.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre –gennaio 2021 Chi sono io? NON SONO UN GATTO Musica di David Rhodes Testo di Bruno Tognolini Non sono un gatto: chi sono io? Non sono un gatto: non sono io... Io, la mamma e i miei amici, I sei gatti più felici Della via. Ma è finita quella festa E ora quello che mi resta È una bugia... una bugia! Non sono un gatto: non sono io... Ora so il destino mio. So volare! SO VOLARE Musica di David Rhodes Testo di Ivana Spagna e Bruno Tognolini I piedi miei non toccan più Sto volando dentro il blu Che strano, è bello guardar da qui Riveder le cose piccole così Il mondo cambia da quassù Tutto questo amici miei Io lo devo solo a voi So volare! Non l'avrei detto mai So volare! Guardatemi... Guardatemi. Sembra un gioco volar così Guardatemi, è quasi un gioco Ora lo so chi sono io Ed il cielo è il posto mio E queste ali io sento già Solo la mia libertà. Lontani cieli, oceani blu Stan già chiamandomi E' questa la mia vita e io Ora so il destino mio. So volare! Non l'avrei detto mai... So volare! Non ci speravo, ormai. So volare! Classe 5°B
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Classe 1°C
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Conducevamo una vita normale, ordinaria, Era mattina presto. Mi stavo non fin quando arrivarono i Galad: esseri preparando per andare a scuola. particolarmente mostruosi e terrificanti, Mentre mi vestivo, sentii degli stani rumori, simili a cigolii. Vivevo a Miami, con infinite gambe e nessun braccio, in in una casa vicino all’oceano. Quando centro un occhio inquietante. Correvano arrivai a scuola vidi che era chiusa: verticalmente, così andavano frecciando doveva essere successo qualcosa. velocemente e ti investivano. Non avevano Infatti, attaccato al cancello, c’era un punti deboli, tranne il loro occhio! Bastava cartello che diceva: «Scuola chiusa a soltanto un proiettile, ma anche un pugno causa di un attentato». La scuola infatti era parzialmente distrutta, mi sentivo per distenderli a terra. Avevano invaso la spaventata e triste. Mi misi subito a Terra per conquistarla e mandarci via, nello girare per la città e fu lì, in quell’istante, spazio, per l’eternità. Allora dichiarammo che vidi degli animali simili a polpi. loro guerra. La guerra era appena iniziata e Erano alti sedici metri. Avevano quattro già si contavano tanti morti, anche tra di occhi, quattro braccia e dieci loro, perché noi avevamo inventato una gigantesche gambe. Provavo paura e disgusto per questi strani esseri. nuova arma: i blaster. Erano delle pistole Stavano distruggendo tutti i palazzi. Ad con ricariche inesauribili e sparavano luce un certo punto mi videro, iniziai a solare che ti disintegrava. Con queste correre e loro mi inseguirono. Il terrore pistole ogni punto era un punto debole, ma mi saliva per tutta la schiena. Io cercai appena i Galad inventarono le armature di seminarli in tutti i modi, ma loro indistruttibili, che facevano rimbalzare i erano sempre dietro di me. Mi bloccarono e io scongiurai loro di non colpi da noi sparati, dovevamo colpirli in un mangiarmi. Non mi capivano, così glielo unico punto: nel loro occhio. Era una scrissi su un bigliettino e mi risposero, battaglia che non sembrava avere fine, sempre scrivendo, che non volevano visto che in continuazione i Galad si mangiarmi, ma volevano solo che rigeneravano. Noi invece tenevamo al qualcuno li aiutasse a ripulire il mare sicuro le donne per avere altri umani per dalla plastica. Era strano che capissero la mia lingua scritta. Allora io li aiutai a combattere. Cercavamo di impedire a tutti i ripulire l’oceano. Quando se ne costi la vittoria dei Galad per salvare la andarono ero davvero felice, perché si nostra Terra. tornava alla vita normale. Andrea Matilde
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Boom! Matteo sentì un forte Tom Canderville, un ragazzo riservato e boato, fuori casa, di notte. Guardò gentile, stava per compiere vent’anni, dalla finestra, ma non capì che mancavano solo due giorni alla festa. Tom cosa fosse successo perché era era eccitato, pensava già alla torta. Nessuno mezzo sveglio e mezzo però sapeva che cosa sarebbe successo quel addormentato. La mattina dopo, festoso giorno, infatti, nell’oscurità dello Matteo si affacciò alla finestra e spazio, un pianeta non molto lontano dal vide un alieno nascondersi nel sistema solare, celava un pericolo cespuglio. Era molto alto, come un imminente. Esseri magri, verdognoli, dai albero, non aveva la bocca e aveva denti aguzzi si preparavano a salpare e mille occhi. Matteo corse a dirlo ai conquistare la Terra, per poi dominare la genitori, ma non gli credettero; galassia. Intanto sul nostro pianeta si quindi indicò a suo padre il preparavano i festeggiamenti. Tom stava cespuglio, ma non videro niente di tornando a casa in bici, quando un’ombra strano. Mentre Matteo era a coprì il sole e un fascio di luce azzurrina scuola, ad un tratto sentì tutti colpì Tom. Lui si dimenò, ma oramai stava urlare e scappare e vide la stessa letteralmente volando. «Aiuto, creatura che aveva visto nel aiuto…fatemi scendere!», urlava di paura, giardino della sua casa. Scappò per ma non emetteva alcun suono. Con un tonfo il terrore… Gli alieni distrussero sordo, Tom cadde in quella che sembrava tutti, persino le città, avevano una una navicella spaziale. Guardò giù da una rabbia furente. Matteo venne finestra e vide una vera e propria guerra. rapito da un alieno e, quando si Tom perlustrò la nave spaziale e vide un sveglio in un laboratorio, chiese fucile a reazione atomica. Per sbloccarlo, perché stessero facendo tutto ciò. purtroppo c’era una password. «Quanto Gli alieni risposero che gli umani possono essere intelligenti?», si chiese. rilasciavano petrolio in mare e loro Schiacciò alcuni pulsanti a caso e …. vivevano sott’acqua. Il ragazzo BOOOM, la nave esplose. Tom si salvò solo chiese perdono, ma gli alieni, senza per miracolo. La nave spaziale ricadde sugli pietà, lo uccisero. Distrussero tutta alieni e non ne rimase nessuno vivo. Quel la razza umana dal primo all’ultimo giorno non fu solo il compleanno di Tom, e regnarono sul mondo. ma anche la data in cui gli alieni stavano per sottomettere la Terra. Lukas Luca
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Si intravide una luce in lontananza e subito dopo un flash. Tutti sapevano che cosa stava per accadere. Terrorizzati e sconcertati, come mai prima di allora, gli abitanti corsero a rifugiarsi, chi in cantina, chi nei sottoscala bui. Attendevano tutti Buio. Silenzio. Solo poche auto circolano in quel momento con grande terrore. Le forze questa inquietante strada, naturalmente solo macchine elettriche, perché quelle a benzina armate cominciarono a fare fuoco. sono fuori produzione già da tempo. Siamo nel L’astronave aliena, quella che l’anno 3.021. In città non è presente un solo parco precedentemente aveva emesso il flash, con alberi verdi, gli altri sono stati tutti sostituiti scomparve. Sembrava si fosse arresa, ma il da sagome di cemento. Sui marciapiedi non si generale ordinò di non cantare troppo trova altro che spazzatura. In questo periodo i presto vittoria. Aveva ragione. Dopo pochi mezzi pubblici sono fuori servizio, quasi nessuno minuti la nave spaziale riapparve. Non si si sposta a piedi, i negozi sono chiusi e per notò bene che cosa lanciò, ma non poteva uscire bisogna indossare una mascherina per essere nulla di buono. Un’esplosione. prevenire i tumori causati dai fumi tossici. La Sganciata la bomba l’astronave cominciò a situazione è drammatica, per niente piacevole, far fuoco. Il generale, salvatosi per poco, ma , come se non bastasse, là fuori, nello spazio sta accadendo dell’altro. Secondo alcuni studiosi, ordinò lo schieramento dei kamikaze. Gli infatti, saremo colpiti da un meteorite di grandi aerei si diressero verso l’astronave. dimensioni. Ho paura! Altri studiosi, invece Scomparvero tra le nuvole. Poco dopo gli ritengono che si tratti di alieni, esatto, proprio di stessi aerei fecero dietro-front. Non alieni! Il panico regna sovrano in città. Sembra di volontariamente. La navicella circondata da vivere in un film di fantascienza… un campo di forza, non era stata Ma ecco che un tonfo mi assorda. Mi chiedo che minimamente danneggiata e aveva preso il cosa può essere successo, ma poi mi viene in possesso dei kamikaze: li dirigeva dove mente ….la navicella spaziale! Le porte laterali si voleva, grazie a dei micro-cip appena aprono molto lentamente e la mia curiosità è alle installati. La città fu rasa al suolo e guerra stelle. Finalmente escono. Creature orribili, vinta dagli alieni. Nessuna persona aveva vomitevoli, ma allo stesso tempo affascinanti. I loro tentacoli sostituiscono quelli che credo più il coraggio di affrontare gli alieni o di siano i loro arti. La testa è composta da ferro e subentrare nel loro territorio. Il loro piano acciaio, gli occhi sono ripugnanti. Subito, noi si stava per realizzare, la conquista di un umani, cominciamo ad attaccarli, con coraggio, altro pianeta: la Terra. Margherita ma invano. Apparentemente gracili, e senza alcuna forza, si rivelano molto più robusti di quanto sembrano. Alti circa due metri, sono più di duecento. Sembrano degli stani polpi. Improvvisamente qualcosa fa tremare la terra, sembra un terremoto, mentre uno strano grigiore sommerge il pianeta. Un meteorite. È la fine. Virginia
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 «Aiuto, aiuto, ci sono dei robot». Ero in cantina, non sapevo che cosa fare, ero terrificata; la cantina era sporca, buia. C’era troppa polvere. Non vedevo più niente a parte i robot che inseguivano le persone. Al Era una notte tranquilla, fin quando non posto degli occhi possedevano delle sfere, le braccia sentii un forte rumore proveniente dal erano lunghissime e le gambe non erano normali, giardino di casa mia. Balzai dal letto, no, proprio no, erano dotate di magnifici tentacoli. ero terrorizzato. Mi affacciai alla La gente non resisteva a lungo. Non si è mai saputo finestra e visi una grande e luminosa che cosa volessero fare con noi, forse perché astronave. Si aprì uno sportello da cui all’inizio noi vivevamo dentro un robot immenso e uscì un’insolita creatura con un occhio quando vedemmo i robot più piccoli andammo via. solo e sei braccia penzolanti. Erano solo due anni eravamo tornati sulla Terra, Spaventato, pensai di scappare: mi misi diventata ormai un pianeta inospitale. Gli scienziati scarpe e cappotto, scesi le scale e uscii di cercavano qualcosa per eliminare i robot, ma non casa. La strana creatura si stava trovavano niente. Di robot ne arrivarono sempre di recando sul retro di casa mia e non più, il cielo era nero, sempre più inquinato, e l’aria sapevo che cosa avesse in mente. Colsi irrespirabile. Decisi di uscire dalla cantina, ma era l’occasione per salire sull’astronave a come se ci fosse una barriera che mi impediva di vedere che cosa nascondeva. Appena passare: avevo paura. Poi presi tutto il mio coraggio entrai, spaventato, fui abbagliato dalle e uscii: era tutto deserto. I robot non c’erano più, luci dei mille bottoni colorati posti ma nemmeno le persone. Alcune erano stese per davanti a me. C’erano anche una decina terra, senza vita, uccise. Mi misi a piangere, di schermi che mostravano immagini di quando… nel cielo visi una luce chiarissima. Non pianeti diversi. Provai a schiacciare un capivo bene di chi fosse quella navicella spaziale. bottone e scattò un allarme. Mi balzò il Atterrò. Io mi alzai, feci un passo indietro, il cuore in gola, provai a fermarlo, ma non portellone si aprì ed ecco tutte le persone lì ad ci riuscii. Sentivo i passi dell’alieno aspettarmi per andare su un nuovo pianeta e una avvicinarsi sempre di più verso di me, nuova avventura nel 2050. ero terrorizzato. Lo vidi spaventato; Lucrezia anche lui mi vide e fece un urlo acuto. Aveva un’arma in mano, mi voleva fare del male. Io riuscii a fermarlo in tempo e stipulammo un accordo: io non avrei svelato a nessuno la sua esistenza e lui non mi avrebbe fatto del male. Accettò. Gli diedi delle caramelle gommose per non farmi dimenticare, lo salutai e lui ripartì per lo spazio. Alessandro
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Finalmente trovammo un pianeta su cui applicare il nostro progetto. Era la Terra. La nostra astronave, grigia, lucida, brillante, era pronta ad atterrare. Avevamo un piano malvagio: volevamo inquinare quel pianeta, renderlo deserto, distruggerlo, così nessuno Stavo scappando dagli Jurs: mostri avrebbe più voluto viverci e quella terra cacciatori e orribili. Mi colpivano sparando sarebbe diventata nostra. Noi non siamo con i loro blaster e puntandomi alle spalle, terrestri, ma extraterrestri e più erano pericolosi e letali; inutile specificatamente alieni. Siamo tutti uguali, nascondersi, perché con le loro maschere con lo stesso mantello nero, con la stessa termiche riuscivano a vederti. L’ultima cosa arma, così nessuno può distinguerci. Per che so di loro è che avevano degli artigli di applicare il nostro piano salimmo sul acciaio. Riuscii a scappare: «Questa è grattacielo più alto del pianeta: l’attacco si guerra!», pensai. L’oggetto che rubai a uno sarebbe diffuso ovunque. Non siamo maghi, non creiamo incantesimi, ma quella volta di loro fu un bastone di ferro a doppia sembrava veramente una magia. Salimmo su lama. Il giorno seguente mi preparai a quell’edificio altissimo, impugnammo tutti la combattere, mi armai di coraggio e andai pistola, puntammo ognuno verso una diversa nel loro covo. Nonostante le loro maschere, direzione e sparammo, pronunciando parole non mi trovarono. Io sentii un rumore sconosciute ai terrestri. Un paio di secondi strano, non capivo da dove provenisse. Ad dopo… rimanemmo a bocca aperta! L’attacco un certo punto mi attaccarono, ma anche non era riuscito. Eravamo furiosi e se erano invisibili riuscivo a schivarli. Poi arrabbiati, non solo perché non aveva sparai un colpo e presi uno di loro. funzionato il nostro piano, ma addirittura Continuai, ma caddi. Vidi in quel momento avevamo ottenuto l’effetto contrario di dei blaster puntati in faccia. La paura non quello che volevamo. La Terra non era più un mi poteva fermare, corsi più veloce pianeta inquinato, era abitata di persone gioiose ed era stata rinnovata e migliorata, possibile, ma mi colpirono ad un braccio. sin nelle più piccole imperfezioni. In tutto ciò, Non mi arresi facilmente. Iniziai a sparare e gli abitanti non si erano nemmeno accorti di misi tutti a terra. Il capo sfoderò gli artigli. noi. Delusi per il nostro fallimento, Io presi il bastone di ferro e iniziai a lottare tornammo tutti insieme dentro l’astronave e con coraggio. Lo misi quasi a terra. A quel spiccammo il volo verso un nuovo pianeta: punto vidi un bracciale al polso del capo Marte. Jurs, lo presi, iniziai a impostare dei codici a Limar caso, ero preso dal panico, non sapevo che cosa sarebbe successo. «Boooom». Era una bomba suicida. Il capo Jurs morì. Una scheggia mi ferì, volai e ricaddi al suolo, senza riuscire ad arrivare alla base. Almeno avevo fatto qualcosa per il mio pianeta: la Terra. Matteo P. classe 5°B
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Il regista Zemekis, con questo film, oltre che raccontare una storia divertente, la vicenda di Marty, ha voluto comunicare che bisogna agire nel presente per il futuro. Marty, dopo essere andato nel passato, grazie ad un macchina del tempo, incontra suo padre da giovane e nota che non era capace di farsi valere, come poi lo era da adulto. Il garzone del bar, invece, afferma che lui non sarebbe stato lì a pulire il pavimento per sempre, ma avrebbe studiato e cercato di diventare qualcuno, utile per la società. Infatti, sarebbe diventato sindaco di quella cittadina. Marty avendo visto che il suo amico Doc sarebbe stato ucciso dai terroristi, scrive una lettera, che Doc avrebbe dovuto leggere; tenta così di cambiare il futuro del suo amico scienziato. Robert Zemekis ha voluto comunicare la sua idea anche con un altro episodio. Marty cerca di far innamorare George e Lorraine ancora giovani, sapendo che se non si fossero fidanzati, lui non sarebbe nato. George quella sera tira un pugno a Beff, il bullo della scuola, e lo stende: questa azione cambierà il suo futuro. Marty tornato nel suo tempo, si sveglia e pensa di aver vissuto solo un sogno, ma vede invece che quel pugno, che George aveva tirato a Beff gli ha cambiato la vita. George non era più un fallito, ma era diventato un uomo felice e realizzato. Marty capisce di aver cambiato il futuro dei suoi genitori, allora decide di andare insieme a Jennifer, la sua ragazza, nel futuro per modificare, in meglio, la vita dei suoi figli, una volta ritornato nel presente. Tommaso Quello che Zemekis ci vuole dire è molto importante per la nostra vita. Vuole comunicarlo soprattutto ai giovani, perché sono loro che hanno tutta la vita davanti e la possono determinare con le loro azioni. Nel film troviamo alcune scene nelle quali l’autore vuole esprimere con più intensità la sua idea: agisci oggi per il domani. Una di queste, per esempio è quando Marty si trova in un bar. In quel momento George viene bullizzato da Beff. I due ragazzi compiono le stesse identiche azioni di quando sono adulti. Ciò significa che le azioni che compiamo oggi possono diventare abitudini, in un domani, determinandolo. Ma quando George tira un pugno a Beff, cambia il suo futuro. Ce ne accorgiamo quando Marty lo ritrova nel 1955, uomo realizzato e con una serena relazione con sua moglie Lorraine. Marty comprende molto bene questo concetto e infatti va nel futuro per capire che cosa fare nel presente e rimediare ciò che non va. Filippo C.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 L’idea centrale del film potrebbe essere espressa così: agisci oggi per il domani. Questo concetto viene rappresentato e comunicato in diversi episodi. Andando nel passato, con una macchina del tempo, il protagonista, Marty incontra suo padre: George McFly e Beff, il bullo della scuola. Marty, parlando con George scopre che nemmeno quando era ragazzo suo padre si era difeso, proprio come avviene negli anni successivi. Infatti, il padre, non essendosi mai difeso nel passato, da Agisci oggi per il domani. È vero, questa è adulto ha continuato ad essere bullizzato da Beff. l’idea centrale del film, Ritorno al futuro, Nel film ci sono anche altri episodi che espressa in modo divertente. In molti episodi comunicano questa idea. Quando Marty è nella essa è ribadita dal regista, per esempio macchina con Loren, la ragazza che sarà sua quando Marty è andato, grazie a una madre, lei inizia a bere e a fumare. Marty in quel macchina del tempo, costruita dallo scienziato momento capisce l’origine delle cattive abitudini Doc, nel passato, trent’anni prima, quando i della mamma e comprende anche il motivo per cui suoi genitori erano giovani. In un bar vede suo la sua famiglia non è né unita, né felice. Marty padre, George Mc Fly, che viene sottomesso però riesce a cambiare le cose con un incontro da Beff, il bullo della scuola. Nel futuro Beff che capovolgerà il futuro. Il padre finalmente diventerà il capufficio di George e continuerà reagisce , si ribella e stende Beff . Con un solo a prevaricarlo. Marty prova in tutti i modi a pugno George ha cambiato il suo futuro e quello convincere il padre a reagire. Glielo consiglia della sua famiglia. Il regista molto spesso anche il garzone del bar : «Mc Fly, perché non inquadra degli orologi, che richiamano la nostra dici niente a Beff?» «Non lo vedi – risponde attenzione sul concetto di tempo. Noi non abbiamo George – sono più grossi di me» Un altro una macchina del tempo per andare nel passato a esempio è quando George viene descritto modificare le circostanze, ma abbiamo il presente come un perdente, ma grazie a Marty che lo per agire bene. aiuta, Mc Fly potrà trovare il coraggio di Vittoria pubblicare il suo libro di fantascienza e il rapporto con la moglie Lorraine sarà migliore rispetto a quello che avevano prima. In un altro episodio viene coinvolto anche Doc, in particolare quando Marty prova a spiegargli che, nel futuro, morirà a causa dei terroristi libici, ladri di plutonio. Tenta in tutti i modi di farsi ascoltare, non ci riesce, quindi è costretto a scrivere una lettera e a mettergliela nella giacca. In questo modo Doc non morirà. Tornato nel suo presente Marty vede i cambiamenti provocati dalle sue azioni. Decide, così, di agire oggi per il domani, andando con la macchina del tempo a vedere ciò che non va nel futuro. Viola classe 5°B
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 LE CITTÀ DELLA FANTASIA «La fantasia è quella facoltà umana che permette di pensare a cose nuove non esistenti prima». Bruno Munari
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 LE CITTÀ DELLA FANTASIA Gli alunni della classe 1°D hanno provato a costruire, nei loro disegni, delle città fantastiche fatte di case e palazzi del tutto inventati: in queste città possono vedersi palazzi volanti o dalle forme più strane. Un esercizio, quello della fantasia, che ci permette di uscire dai soliti stereotipi.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Era notte fonda sulla, ma non tutti dormivano, alcuni erano svegli per motivi normali, ma qualcun altro no. Nella cabina 27 una mano guantata di bianco si sollevò con un coltello pronto a colpire il malcapitato. La lama scintillò in un modo così accecante che la persona si girò, ma era troppo tardi: l'assassino colpì la vittima e scappò prima che un urlo agghiacciante si diffondesse per tutta la nave. L'ispettore era sulla nave da crociera Lupo dei mari pronto a farsi una vacanza lontano da nuovi casi che lo avrebbero coinvolto in un’appassionante, ma anche lunga ricerca. Martens si aspettava però che sarebbe successo qualcosa e a quel punto la sua ipotesi si dimostrò corretta: un urlo agghiacciante arrivò dalla cabina 27. Quando entrò c'era già un po' di gente a fissare il corpo immobile di Mr. Jones, uno scienziato. Martens non era l'ispettore più famoso del mondo, ma era l'unico ispettore in quella crociera. La gente gli chiese molto, ma lui aveva solo queste due cose in testa: indizi nessuno, sospettati tutti e nessuno. L'ispettore, con l'aiuto del suo fido bassotto Tobia, stava osservando la scena del crimine. Gli indizi erano ancora pochi, ma secondo la sua teoria bisogna guardare dietro quello che si vede e così trovò il più piccolo indizio: un pezzetto di un quadro era stato tagliato. Nella sua testa l'ispettore iniziò a elaborare una teoria tutta sua. Erano tutti presenti nella sala della nave, 1500 persone in una sola, grande sala. Ad alcuni fu chiesto di andare via perché erano stati visti da un’altra parte al momento del delitto. Infine, senza contare l’ispettore, rimasero solo tre persone. Le persone rimaste erano queste: Hank, che era uno scienziato rivale di Mr. Jones, ma che era stato visto nella sua cabina; Peter, che era un amico di Mr. Jones con cui però aveva litigato prima di partire per la crociera; e infine Stacey, che nessuno aveva visto da nessuna parte e che diceva di essere salita in cabina di comando. Dopo di ciò andarono tutti via a fare le cose che dovevano fare e l’ispettore tornò a cercare indizi sulla scena del crimine. L’ispettore vide ancora una volta il quadro strappato e andò a verificare se la sua ipotesi era corretta. Martens attraversò metà della gigantesca nave da crociera prima di arrivare dove voleva arrivare: alla cabina 25. L’ispettore bussò alla porta di Hank e venne accolto dallo scienziato. L’interno della cabina 25 era strano, ma non sospetto: da ogni parte si vedevano provette ed esperimenti. - Che cosa la porta qui? - chiese lo scienziato. - Voglio chiederle un’informazione. -disse Martens- Voi scienziati state trasportando qualcosa di raro? -. Hank rispose: - Sì, negli ultimi tempi è stata scoperta una sostanza nuova. -. - Grazie. - rispose Martens prima di andarsene. Martens stava facendo il punto della situazione elaborando una teoria: “Il ladro cercava la sostanza preziosa in quel quadro, ha visto Mr. Jones, l’ha ucciso ed è scappato.”. A quel punto un guaito affamato di Tobia lo riportò alla realtà.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 La nave era una delle più grandi mai costruite e c’era di tutto dentro. Non faticarono a trovare un ristorante. Lui e Lupo dei mari Tobia si sedettero al tavolo, uno davanti all’altro e aspettarono di ordinare da mangiare. - Sai Tobia, dicono che mangiare schiarisca le idee, una cosa perfetta per un ispettore come me. - disse Martens. Tobia fece un guaito, come per dire che aveva capito cosa il suo padrone gli avesse detto. Aspettarono molto, perché il ristorante era pieno di gente e rimasero lì a chiacchierare tra loro. A un certo punto arrivò un cameriere per le ordinazioni e chiese: - Signor Cagnolino lei cosa vuole? -. Tobia rispose con un guaito che significava: “Tutte le salsicce che avete!!!”. Il cameriere non capì, e continuò: - Lei cosa vuole signore? Mi sembra che (senza offesa) sia un intenditore e che sappia quello che vuole. -. - Grazie! - rispose l’ispettore prima di andarsene correndo e seguito da Tobia che pensava: “Perché succede sempre così?”. Mentre Martens correva credendo di aver scoperto il colpevole ebbe la sua conferma: un individuo sospetto correva ed emanava un forte odore di zolfo. Martens chiamò la sicurezza della nave. La porta di una cabina si spalancò e una voce parlò: - Signor Hank, lei è in arresto. - Poco dopo l’assassino stava confessando: - Cercavo solo di rubare la sostanza usata per il quadro, poi ho visto il mio rivale e l’ho dovuto uccidere. Mentre facevo questo, un manichino creato da me era nella mia stanza -; poi aggiunse: -come hai capito tutto? -. - Ho capito la prima parte, poi voi sapevate della sostanza rubata e quindi solo voi potevate conoscerla. E infine, quel forte odore di zolfo che emanavate mentre scappavate mi ha confermato tutto (eravate stato ore e ore in mezzo agli esperimenti). - disse l’ispettore, che poi chiese: - Dove avete nascosto la refurtiva? -. Hank estrasse un pezzetto di quadro dalla tasca. - Molto bene. - disse Martens, che poi aggiunse: - Caso chiuso! -. THE END Achille Bettè 5°D
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 L’incontro con BEATRICE LAMBERTINI Studiando il racconto d’avventura, la maestra ci ha fatto scrivere dei racconti d’avventura inventati da noi. Una nostra compagna ha messo Beatrice Lambertini al fianco della protagonista, che l’aiutava donandole il suo superpotere: credere in se stessi. Abbiamo così tutti conosciuto questa cantante che ha gareggiato ad X-Factor con una canzone che parla del suo superpotere: la dislessia. Abbiamo imparato la sua canzone durante la lezione di musica e abbiamo iniziato ad interessarci al tema della dislessia e, in generale, dell’unicità. Attraverso libri, video e interviste abbiamo discusso sull’importanza di riconoscere le proprie specificità e di valorizzarle. Alla fine di questo percorso, lunedì 25 gennaio, c’è stata una sorpresa: una videochiamata proprio con la cantante Beatrice Lambertini che ci ha parlato della sua musica e della sua dislessia. Ecco le nostre testimonianze:
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre - gennaio 2021 Abbiamo cantato “Superpotere” per lei e poi lei ha cantato per noi. Ci ha mostrato il suo coniglietto bellissimo che si chiama Simba e, a dire il vero, assomiglia proprio al leone Simba per il pelo. Abbiamo fatto un sacco di domande. Secondo me Beatrice è una bellissima persona e vorrei essere lei, ha dato ispirazione a tutto il mondo. Anche se non sono dislessica, faccio un po’ più fatica dei miei compagni. Beatrice è diventata il mio idolo e, anche se non l’ho proprio vista dal vivo, le voglio un sacco di bene e secondo me i giudici dovevano farla vincere. Non si dovevano solo emozionare, ma piangere tutte le lacrime del mondo. Stamattina abbiamo fatto una videochiamata con Beatrice Lambertini! Eravamo emozionatissimi: prima le abbiamo fatto delle domande. Poi ci ha fatto sentire come canta “Superpotere”, ci ha raccontato della sua vita e ci ha salutato. Mi sono sentita Oggi abbiamo fatto una videochiamata con emozionatissima e felicissima. Beatrice, è stato molto divertente. Io e i miei amici le abbiamo fatto delle Oggi abbiamo fatto una videochiamata con domande. È stato il regalo più bello che le Beatrice Lambertini, la abbiamo accolta cantando maestre ci abbiano fatto. Beatrice è molto "Superpotere", poi abbiamo iniziato a farle delle simpatica e bellissima, abbiamo imparato domande e non finivamo più. A un certo punto una che non dobbiamo giudicare gli altri solo compagna le ha chiesto se poteva cantare perché hanno una cosa diversa da noi e Superpotere e lei ha cantato! Poi le abbiamo fatto anche che tutti abbiamo pregi e difetti. ancora un po' di domande finché ci siamo lasciati.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 L’incontro con BEATRICE LAMBERTINI Stamattina tutti sapevano che ci sarebbe stato Oggi è successa una cosa speciale. Alla qualcosa di speciale, ma non si sapeva cosa. seconda ora, dopo l'intervallo, la Avevamo anche pensato a Beatrice Lambertini, maestra ci ha detto che c'era una ma l'ipotesi era stata scartata. videochiamata con una persona. Poi, La videochiamata era alle 11:00 su Zoom, non dato che non eravamo pazienti, ci ha sapevamo altro. detto che sarebbe arrivata Beatrice Alla fine dell'intervallo ci siamo preparati, Lambertini. Una mia compagna si è eravamo tutti tesissimi. messa a piangere quando ci siamo 10:55… 10:58… la tensione era altissima quando collegati. Le abbiamo fatto un sacco di lei è entrata. Era lei in carne ed ossa, una vip del domande e ho anche scoperto che ha un momento, ero emozionatissimo, i nervi mi sono animale domestico che si chiama Simba, andati in frantumi. Abbiamo iniziato subito a che ha due anni e compie gli anni il 29 cantare la sua canzone, Superpotere. agosto, ma ho anche scoperto che il Per chi non lo sa, Beatrice Lambertini è una compleanno di Bea è il primo aprile. La cantante. Lei si è commossa e, quando abbiamo videochiamata mi ha insegnato che finito la canzone, sono iniziate le domande. ognuno è diverso e tutti noi siamo Quanti anni hai? Hai animali domestici? Dove sei speciali. nata? Dovete sapere che Beatrice Lambertini è dislessica. Ci ha detto che ha un animale Oggi abbiamo parlato con Beatrice domestico, un coniglio, e vent'anni. È nata a Lambertini che è un po’ l’idolo di tutta la Bologna e si è candidata a X Factor, anche se non classe. Quando è arrivata eravamo tutti ha vinto. È stato molto bello ed emozionante. zitti, poi abbiamo cantato “Superpotere”, dopo le abbiamo fatto delle domande. Io ero emozionatissima, ma le mie emozioni le ho trattenute. Le abbiamo fatto una specie di intervista e le abbiamo chiesto: quando compie gli anni, se ha degli animali, perché suona il pianoforte, ecc… Poi lei ci ha cantato “Superpotere” dal vivo ed è stata bravissima. Aveva una voce stupenda. È stata un’ora bellissima e spero che le maestre si accordino per farci vedere in giro Beatrice Lambertini.
Porta Agnesi in Diretta n°13 dicembre – gennaio 2021 Oggi abbiamo fatto una videochiamata con una Oggi la maestra ci ha annunciato che persona bravissima, gentilissima e avremmo fatto una videochiamata con simpaticissima: Beatrice Lambertini. Quando è Beatrice Lambertini. Abbiamo conosciuto arrivata la abbiamo subito salutata e eravamo Beatrice grazie a una nostra compagna. tutti molto emozionati, anche perché era una Eravamo gasatissimi, agitati e felici. sorpresa di cui la maestra ci aveva parlato solo Beatrice è gentile, infatti ha risposto a cinque minuti prima. tutte le nostre domande. Quando si è Subito dopo abbiamo cominciato a farle un collegata le abbiamo cantato un pezzo sacco di domande tipo: "Come ti sei sentita a X della sua canzone "Superpotere", poi le Factor?" "Come è stato scrivere le tue canzoni?" abbiamo fatto delle domande ad ecc… esempio: "Come è stato andare a X Io mi sentivo super-emozionata specialmente Factor?" "Quando hai scoperto di essere quando ci ha cantato Superpotere lei dal vivo. dislessica?" Poi quando le hanno chiesto se aveva degli Dopo le domande abbiamo fatto il giro animali domestici, ci ha fatto vedere il suo dei nomi, poi l'abbiamo ringraziata di coniglietto, Simba, che era veramente molto essere stata con noi e l'abbiamo salutata. molto carino e peloso. Mi sono sentito emozionato, allegro e Dopo, prima di salutarci, abbiamo fatto un giro felice di essere nato e soprattutto di aver di nomi, ci siamo salutati e la videochiamata è incontrato la mia cantante preferita. finita. Oggi alle 11:00 a scuola la maestra ci ha fatto una sorpresa: una videochiamata con la cantante Beatrice Lambertini. Beatrice è stata molto gentile e generosa e ha risposto alle nostre domande. All'inizio eravamo tutti emozionati, ma abbiamo fatto tutte le nostre domande. È stata un'esperienza indimenticabile.
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