GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 - Speciale San Valentino: parliamo d'amore

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GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 - Speciale San Valentino: parliamo d'amore
GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/
            FEBBRAIO 2021 NUMERO 3

                                  Speciale San
                               Valentino: parliamo
                                    d’amore

 La parola ai prof:
Paolo Noal ed Elisa
      Viviani

                              “Sport e scuola
                             binomio vincente”

     Giornata del
   ricordo per non
     dimenticare
GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 - Speciale San Valentino: parliamo d'amore
INTRODUZIONE
  INTRODUZIONE
  Rieccoci...il nostro giornalino Scripta manent batte anche il covid. Infatti, sono continuati,
  con grande partecipazione, gli incontri via meet e prosegue, quindi, anche il nostro
  viaggio attraverso diversi articoli, diverse esperienze, diverse emozioni.
  In questa edizione del giornalino sono presenti i primi commenti a caldo sul rientro a
  scuola e continua anche la libera espressione su questioni relative al Covid; non
  mancano poi opinioni su serie TV, che ormai fanno parte della nostra quotidianità.
  Tra i vari temi si tratta anche l'argomento del femminicidio, passando poi alla giornata
  del ricordo dei massacri delle foibe, giungendo a parlare inoltre del dolore che, ai giorni
  nostri, viene provocato non più dai massacri bensì dal bullismo, in onore della giornata
  contro di esso.
  Non mancano il resoconto di un incontro con i carcerati e un'intervista con una psicologa
  con cui ci si sofferma su temi che toccano in modo particolare noi giovani: amicizia e
  amore.
  A proposito di quest'ultimo, nel mese degli innamorati, non poteva certo mancare
  l'argomento di San Valentino, da alcuni amato e da altri odiato: si parte dall' origine di
  questa celebrazione, ci si sofferma sulla poesia d'amore, sulle canzoni d'amore e sul loro
  cambiamento nel tempo; ma vi sono anche delle curiose interviste ad innamorati e
  single.
  Inoltre vengono rivelate alcune curiosità sui prof. E molto altro.

                                                                           Elisa Banchieri, 4^A

3. Giornata Nazionale del Bullismo
4. Il Giorno del Ricordo
5. Il Dramma delle foibe
6. Femminicidio
7. San Valentino
8. Da Lucio Dalla a Sfera Ebbasta
9. Le donne dal 300 ad oggi
10. Il cambiamento inizia da se stessi
11. Single o fidanzati: questo è il problema
12 – 13. Le atlete si raccontano
14. La chiave per la felicità
15. Amicizia e amore in tempo di covid
16. Intervista al professore Paolo Noal
17. Intervista alla professoressa Elisa Viviani
18. A ruota libera sul covid
                                                                         (Angelica Filippin 4^F)

Coordinamento: Laura Bon
Impaginazione: Margherita Contini e Angelica Beltrame

Lavoro svolto con la collaborazione del gruppo radio (responsabile Prof.
Alessandro Rossi)
GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 - Speciale San Valentino: parliamo d'amore
Attualità

           GIORNATA NAZIONALE CONTRO BULLISMO
                 Una Veronesina si racconta
Da sempre il bullismo è un fenomeno che             “L’insegnante, però, ha commesso un errore -
serpeggia nelle scuole di tutto il mondo e, nel     prosegue la “nostra” ragazza- ha deciso di
tentativo di combatterlo, il governo italiano nel   non mettermi una nota sul registro che invece
2017 ha deciso di istituire il 7 febbraio la        aveva dato a tutti gli altri ragazzi della classe
giornata     nazionale    contro   il   bullismo.   che avevano ottenuto una valutazione
Nell’occasione, abbiamo deciso di farci             insufficiente. Questo ha scatenato proteste da
raccontare l’esperienza di una ragazza del          parte degli altri compagni, che nell’assemblea
nostro istituto che ritiene di essere stata per     di classe, mi hanno insultato accusandomi di
diversi anni vittima di quella che potremmo         aver fatto la vittima per non ricevere
quasi definire una vera e propria “piaga            l’annotazione. Nonostante io provassi a
sociale”. Non certo, nel suo caso, episodi          spiegarmi, quando si hanno 20 persone
eclatanti, ma piccoli dispetti che goccia dopo      contro le parole non servono a nulla. L’unica
goccia le hanno resto la vita impossibile. “Fin     soluzione che sono riuscita a trovare è stata,
dalle elementari -racconta- sono sempre stata       il giorno dopo, di chiedere alla professoressa
vittima di prese in giro da parte dei compagni.     di inserire anche per me un’annotazione nel
In particolare, i miei coetanei si divertivano a    registro. Ho deciso allora di scrivere un
prendermi in giro per il modo in cui mi vestivo,    messaggio per comunicare alle compagne
deridendo il fatto che indossassi la tuta da        che avevo risolto l’equivoco, ma queste non
ginnastica poiché dopo la scuola mi recavo          hanno fatto altro che continuare ad insultarmi,
immediatamente ad allenamento di uno sport          arrivando anche a minacciare la mia
che ho praticato fin da piccola in modo             incolumità”. Fortunatamente, “ho avuto la
agonistico”. Finito il periodo delle medie, la      forza di parlarne subito con mia nonna, che
studentessa, che si è iscritta in un liceo della    poi ha avvisato anche i miei genitori e insieme
provincia, sperava finalmente di essersi liberata   abbiamo provato a trovare una soluzione. Nel
delle prese in giro e di poter vivere in un         frattempo la situazione è peggiorata e per
ambiente scolastico più sano, ma purtroppo          provare a risolverla abbiamo coinvolto anche
non è stato così. “Inizialmente tutto sembrava      il preside dell’istituto. Quest’ultimo, però, si è
filare liscio -dice- ma verso la fine del primo     rivelato inutile, perché convinto che nella sua
quadrimestre del primo anno di superiori, tutto     scuola fatti come questo non fossero reali”.
è iniziato a crollarmi addosso. Mentre stavo        Una situazione tale da indurre la studentessa
attraversando un periodo di difficoltà tra vita     a cambiare scuola. “Una volta arrivata nel
privata e sportiva, infatti, è arrivata anche       nostro istituto, ho trovato un ambiente
un’insufficienza in una verifica che non mi         completamente diverso, e i professori mi
aspettavo di ricevere. Quella è stata la famosa     hanno aiutato a capire che le mie difficoltà in
goccia che ha fatto traboccare il vaso: non         realtà erano derivate da un comune disturbo
sono riuscita a trattenere le lacrime e sono        nell’apprendimento, la dislessia, che mi è
scoppiata a piangere”. La sua professoressa,        stato diagnosticato solamente al quarto anno
preoccupata, ha deciso di parlarle fuori dalla      di scuola superiore. Per fortuna, ora sono in
classe per capire cosa fosse successo, e, dopo      un ambiente in cui mi sento a mio agio”.
qualche spiegazione, la situazione è stata
chiarita.                                                                  Tommaso Minchio 4^F

                                                                                                  Pag. 3
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Attualità
“IL GIORNO DEL RICORDO”: PER NON DIMENTICARE IL DRAMMA DELLE FOIBE
 All’inizio del secondo Dopoguerra un’ondata di violenza sconvolse l’ ex Iugoslavia

  "A più di settant'anni dalla morte del mio
  povero padre, ogni 2 novembre io vado a
  posare un fiore sulla tomba di uno
  sconosciuto, perché non so in quale foiba
  siano stati buttati i suoi resti" Così racconta
  Piero Tarticchio, una delle tante voci testimoni
  di un dramma che per ben sessant’anni è
  stato celato agli occhi di tutta Italia.
  Un eccidio, quello delle foibe, che ha portato
  alla morte di migliaia di Italiani d’Istria, torturati
  e gettati, come sacchi d’immondizia, nelle
  fenditure carsiche, usate, in effetti, come vere
  e proprie discariche, dalle milizie jugoslave di
  Tito. È alla fine della seconda guerra
  mondiale, che iniziò la prima ondata di
  violenza da parte dei partigiani comunisti,
  fedeli al maresciallo. La prima di una lunga
  serie che si sarebbero protratte fino al trattato
  di pace di Parigi, quando il tricolore cedette
                                                           Ma questa tacita complicità giocò purtroppo
  alla Jugoslavia numerose città a maggioranza
                                                           un ruolo determinante nel massacro, la cui
  italiana.
                                                           gravità viene riconosciuta per la prima volta
    A questa terribile vicenda, però, si sommò
                                                           nel 2005 e da allora il 10 febbraio è stato
  anche quella di tanti altri cittadini, che furono
                                                           istituito il “Giorno del ricordo”, considerato
  costretti ad abbandonare i loro averi e
                                                           una delle giornate più dolorose della storia
  abitazioni nelle zone dell’Istria, di Fiume e
                                                           del nostro Paese.
  Zara. Il loro rientro in patria, però, fu faticoso,
                                                           Ed è proprio nella memoria di questi tragici
  perché ostacolato da quanti, a livello politico,
                                                           eventi che quest’anno la compagnia di
  minimizzarono la diaspora degli esuli e
                                                           Teatro Bresci in collaborazione con la
  affermarono che le foibe erano solo
                                                           biblioteca di Montebelluna ha voluto
  un’invenzione propagandistica.
                                                           organizzare uno spettacolo dedicato alle
                                                           vittime e ai loro famigliari, i quali attraverso
                                                           gli attori Anna Tringali e Giacomo Rossetto
                                                           hanno preso vita e raccontato le loro tristi
                                                           storie, ripercorrendo i vari avvenimenti
                                                           storici con foto d’epoca.
                                                           Tra queste spicca quella della foiba di
                                                           Basovizza, simbolo e monumento in onore
                                                           delle innumerevoli morti senza colpa. E
                                                           questo è stato anche il punto di partenza in
                                                           quello che " vuole essere un cammino alla
                                                           riscoperta di una pagina del nostro recente
                                                           passato che merita memoria.” Così, si è
                                                           espressa la compagnia teatrale. “Facciamo
                                                           il teatro che pensiamo sia necessario, lo
                                                           facciamo con passione e crediamo che il
                                                           buon teatro sia fatto per lasciare il segno.”

                                                                                    Bianchin Greta 3^E
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Attualità
UNA “FORMALITÀ” CHE SI TRASFORMA IN UN INCUBO: LA TRAGEDIA DELLE FOIBE
  Lo spettacolo teatrale che apre gli occhi in occasione della Giornata del Ricordo

“È solo una formalità”: questo è ciò che
dicevano le guardie mentre conducevano
uomini e donne, più o meno consapevoli, alla
loro fine. Il 10 febbraio 2021 gli studenti del
nostro liceo hanno avuto la possibilità di
“vivere” indirettamente a questi episodi
angoscianti. Hanno infatti assistito allo
spettacolo            presentato,              grazie
all’amministrazione comunale, in occasione
della Giornata del Ricordo, tributo alle vittime
delle Foibe. Si è trattato de “Il ricordo”, ​di e con
Anna Tringali e Giacomo Rossetto, del “Teatro
Bresci”. Gli alunni hanno particolarmente
apprezzato il modo professionale in cui le storie
sono state raccontate dagli attori, i quali sono
riusciti sia a trasmettere empatia verso questi
avvenimenti, oltre che a fornire informazioni
sull’accaduto. Partendo dalla Seconda Guerra            Dopo la sua morte furono catturati i colpevoli
Mondiale, per poi arrivare alle infoibazioni che        che avevano partecipato all'eccidio. Oggi, il 10
la seguirono e a tempi più contemporanei                febbraio, ricordiamo Norma e tanti altri come lei,
durante i quali furono scoperti migliaia di corpi       le cui brevi vite sono state stroncate dall’odio e
(molti dei quali non ancora identificati), Anna         dalla brutalità dell’uomo e che non hanno avuto
Tringali e Giacomo Rossetto hanno narrato la            la possibilità di dire addio ai loro amati. Parla
storia dei conflitti tra Italia e Jugoslavia. Un        proprio di questo il professore Maurizio
episodio rimasto particolarmente impresso a             Ruggiero, il cui video, realizzato a commento
molti alunni è quello di Norma Cossetto, una            dello spettacolo, ha commosso molti. “Un ultimo
studentessa di 23 anni. Nata a Visinada il 17           abbraccio, un ultimo bacio, un ultimo sguardo”:
maggio del 1920 e diplomatasi al Liceo Vittorio         queste sono le parole che spiegano come è
Emanuele III di Gorizia, prima di essere uccisa         stata strappata la vita a degli innocenti, i quali
viveva in un villaggio nel Comune di Visignano          hanno dovuto dire addio troppo presto alle
e frequentava il corso di Lettere e Filosofia           persone che più amavano in questo mondo,
all’Università di Padova. La sua colpa? Quella          tutto ciò perché hanno pagato “per le colpe di
di essere italiana e istriana e di avere come           altri”. La musica malinconica, le parole toccanti e
padre Giuseppe Cossetto, dirigente locale del           la voce emozionante del professore sono riusciti
Partito Nazionale Fascista. Dopo essere stata           a trasmettere la tristezza e la tragicità di questo
ingannata da un ragazzo che la invitò a salire          terribile avvenimento. Egli descrive le foibe
sul suo motorino, fu condotta lontana da casa e         come baratri in cui vennero gettati i corpi di
incarcerata. Durante il tempo che seguì la sua          umani innocenti, privati di un futuro. Queste
incarcerazione e precedette la sua esecuzione           anime combatterono fino alla fine: alcune
subì numerose violenze fisiche e psicologiche.          sopravvissero dopo molta umiliazione e
Finì per essere uccisa dai partigiani jugoslavi         sofferenza, altre invece non ce la fecero. Questo
che la gettarono viva in una foiba insieme ad           spettacolo, con la sua semplicità e la sua
altri prigionieri.                                      schiettezza, è riuscito a trasmettere a noi
                                                        studenti, compassione; compassione per tutti gli
                                                        innocenti che hanno pagato la malvagità
                                                        dell’uomo ignorante. Il ricordo di queste vittime
                                                        non dovrebbe durare solo 24 ore, bensì tutti i
                                                        giorni, così che quest’ amaro e doloroso pezzo
                                                        di storia non si ripeta mai più. Spesso, tutto
                                                        avviene appena fuori l’uscio della propria casa,
                                                        e sono proprio coloro che, amanti della propria
                                                        patria, hanno finito per morire perché parte di
                                                        essa.
                                                                       Imane Grimeh, Sara Lo Faro, Elisa
                                                                                        Zanchetta ,4^F
                                                                                                       Pag.5
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Attualità

QUANDO L’AMARE DA MORIRE SI TRASFORMA IN MORIRE PER AMORE
    Femminicidio: un fenomeno presente da sempre e non ancora arrestato.

   È l’una di notte del ventiquattro gennaio e
   Roberta Siragusa non è ancora tornata a
   casa, anche se aveva stabilito con
   mamma e papà il rientro a quell’ora. La
   stessa mattinata i genitori, preoccupati,
   decidono di recarsi alla caserma dei
   carabinieri di Caccamo per fare denuncia
   della      scomparsa.      Successivamente
   anche il fidanzato della diciassettenne si
   presenta dalle autorità, non per il timore
   di dove si trovi la fidanzatina, ma per
   rivelare agli agenti che lui è a
   conoscenza della morte di Roberta e di
   dove il corpo si trovi. Dopo aver sentito
   queste parole, i carabinieri della cittadina
   palermitana si sono messi in azione e,
   alcune ore più tardi, hanno trovato il          Sempre per quest’ultimo motivo, ricordiamo
   corpo della ragazza carbonizzato in un          Anna Bolena, la quale venne assassinata
   burrone nella campagna circostante. Le          dal marito Enrico perché non gli diede un
   prime accuse sono state rivolte verso il        figlio maschio. Insomma, motivazioni che
   fidanzato della vittima, il quale ha negato     ritroviamo anche ai giorni nostri; infatti le
   di averla uccisa; però, le autorità hanno       cause maggiori di questi gesti atroci sono
   comunque deciso di mantenerle su di lui         gelosia, la fine di una relazione, aver
   perché gli amici della ragazza hanno            ricevuto un no, sospetti di tradimento
   confessato che egli si presentava spesso        infondati oppure semplicemente uno scatto
   come un ragazzo geloso e manesco.               d’ira del partner.
   Purtroppo, storie come queste si sentono        Al riguardo le statistiche in Italia sono
   tutti i giorni, eppure niente cambia, infatti   spaventose: nel 2020 sono stati riportati 81
   fin nell’antichità eventi come questi erano     casi di femminicidio, ovvero una donna
   già diffusi. Ad esempio, nel canto V del        morta ogni quattro giorni, e tutti avvenuti
   Purgatorio di Dante viene ricordata Pia         per mano dell’attuale o ex partner. Dati
   dei Tolomei, la quale venne uccisa dal          come questi, purtroppo, sono stati
   marito poiché quest’ultimo la credeva           incrementati anche a causa del periodo di
   infedele o comunque voleva liberarsi di         lockdown: dove le donne che erano già
   lei per sposare un’altra donna.                 vittime di violenza domestica, hanno trovato
                                                   la fine peggiore che si potesse avere.
                                                   Fortunatamente, in questi ultimi anni, per le
                                                   donne che hanno paura di denunciare sono
                                                   nate delle case d’accoglienza, dei numeri
                                                   d’emergenza e ora, con la situazione
                                                   Covid-19, è stata pensata una mascherina
                                                   speciale chiamata 1522: acquistabile nella
                                                   maggior parte delle farmacie, è un segnale
                                                   d’aiuto       che     richiesta,    riferisce
                                                   indirettamente che si è in pericolo. Con
                                                   questi piccoli gesti, si spera che questo
                                                   fenomeno crudele possa essere placato il
                                                   prima possibile.

                                                                        Rossella Bittante 4^F
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GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 - Speciale San Valentino: parliamo d'amore
Speciale San Valentino

 SAN VALENTINO: DA UN RITO PAGANO ALLE ROSE “RISANATRICI”
       In nome dell’amore, una festa che attraversa tempi e culture diverse

Amore, rose e fiori, cioccolatini, magari un
anello…sì, romanticismo alle stelle, ma siamo
certi che la festa di San Valentino sia nata per
questo? Potrebbe strapparci un sorriso
ripercorrere le origini di questa ricorrenza,
perché fino al 496 d.C., era tradizione dedicare
il 15 febbraio ai festeggiamenti dei Lupercalia,
un’usanza pagana. Prevedeva che si
indossasse la pelle degli animali sacrificati e
fatta con la medesima pelle due strisce (dette
februa o anche amiculum Iunonis), si corresse
attorno alla base del Palatino percuotendo
quelle donne che si offrivano al colpo per
ottenere la fecondità .Dato che in quel periodo
la procreazione, il casato e la convenienza
economica erano ritenuti più importanti
dell’amore, basti pensare ai matrimoni
combinati, si potrebbe già dedurre che questa
festa non fosse dedicata ai sentimenti, ma più
che altro alla fertilità, incarnata dal dio Luperco.
Scopriamo, allora, qual è stato il processo che        Ma perché lui tra tutti i Santi? Anche questo ha
ci ha portati da un’usanza pagana molto                la sua spiegazione, infatti secondo le varie
estrema, alla festa di San Valentino il 14             tradizioni, in vita fu capace di risanare le
febbraio, dove i sentimenti fanno da padroni. Fu       discordie tra le coppie e proprio per questo è
un papa, Gelasio I, che la istituzionalizzò per        ritenuto il maggiore difensore e protettore degli
battezzare la festa dell’amore, spostandola            innamorati. Ed ecco che si chiarisce un altro
però al giorno precedente, riservato a San             cliché: le rose, simbolo non soltanto della
Valentino.                                             donna, ma anche dell’amore risanato, perché
                                                       si racconta che Valentino riuscì a riunire una
                                                       coppia donando loro proprio questi fiori.
                                                       Nel corso degli anni questa festa si diffuse
                                                       sempre di più anche grazie al contributo
                                                       dell’autore inglese Chaucer, che scrisse dei
                                                       versi associando la figura di Cupido a San
                                                       Valentino, rafforzando il suo significato
                                                       amoroso. Questa è la storia della festa, da un
                                                       rito pagano a una delle più popolari
                                                       celebrazioni in tutto il mondo, che grazie alla
                                                       forza dell’amore è in grado di creare una rete
                                                       sentimentale che collega tutti i continenti.

                                                                    Giorgia Callegari e Irene Marcon, 4^F

                                                                                                   Pag.7
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Speciale San Valentino

  LE “SERENATE” DA LUCIO DALLA A SFERA EBBASTA
    Il passaggio dalle poesie romantiche alle “frecciatine” d’amore

 Molte canzoni, rimaste nella storia della
 musica, sembrano delle vere e proprio
 poesie in cui i cantanti mettono a nudo
 tutti i loro sentimenti, attraverso delle
 frasi come “Ti voglio bene assai, ma
 tanto tanto bene sai” di Lucio Dalla, ma il
 filone di canzoni romantiche arriva anche
 a brani contemporanei come “Tutto
 questo sei tu” di Ultimo o “baciami
 adesso” di Enrico Nigiotti.
 Infatti tutt’ora RadioItalia ogni anno, per
 San Valentino, pubblica un’intera playlist
 con sole canzoni d’amore, ma quanti
 “under 20” la ascolterebbero?
 Esiste ancora qualche giovane che              Sono       proprio     queste      canzoni
 ascolta      queste    tipo    di   canzoni    malinconiche       che    tanti    ragazzi
 “sdolcinate” ma la maggior parte tende a       ascoltano, probabilmente perché una
 considerare queste poesie tutte uguali,        delusione d’amore tanti l’hanno
 ignorando il vero significato del testo o la   provata e quindi inevitabilmente si
 storia che c’è dietro a un semplice “ti        ritrovano nel brano.
 amo”.                                          Esempio       di     giovane      cantante
 Di conseguenza le canzoni che mostrano         emergente è Gazzelle, che in “Destri”
 un amore idealizzato non hanno più lo          canta: “All'improvviso sei volata via
 stesso successo di una volta, forse            lasciando indietro una nuvoletta”
 perché l'amore perfetto nessuno l’ha mai       Inoltre un’altra parte dei ragazzi del
 vissuto.                                       ventunesimo secolo preferisce mettere
 Sicuramente anche ai giorni d’oggi             in cuffia un amore “superficiale”.
 l’amore rimane la musa di tanti cantanti       Un esempio è la canzone “Cupido” di
 affermati che, però, mettono in luce le        Sfera Ebbasta che cita testuali
 difficoltà, inevitabilmente parte delle        parole :”Una tipa chic come te vuole
 relazioni.                                     un trap boy come me e io l’ho capito
                                                subito”.
                                                C’è da dire però che nonostante oggi il
                                                genere musicale sia cambiato e la
                                                visione dell’amore sia stata alterata
                                                per adattarla alla società di oggi, le
                                                bellissime e forti emozioni che questo
                                                sentimento       provoca       rimarranno
                                                sempre nel tempo e andranno contro
                                                ogni tipo di sfiducia o delusione.

                                                         Elisa Banchieri e Francesca
                                                   Battilana 4^A, Matilde Vanzin 2^B

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Cultura e società

                BEATRICE E GHISMUNDA: MUSE MODERNE
                        Dante e Boccaccio precorrono i tempi

Per quanto possa essere diversa la donna         Perfino la Beatrice dantesca, che
di oggi da una Beatrice, Laura o Silvia di       sembra vera e propria donna angelo e
ieri, certi atteggiamenti non si sono lasciati   pura allegoria della teologia, riesce con
consumare dal tempo. Un cambiamento              la sua figura rigida e altera, a far chinare
significativo per le figure femminili è stato    la testa a uno dei maggiori poeti della
sicuramente il passaggio da donna angelo         letteratura italiana. Vediamo dunque
smaterializzata alla donna in carne ed           come anche nella mentalità religiosa
ossa protagonista della sua storia. Si           medioevale, la donna avesse già
arriva quindi, con il tempo, ad avere veri e     comportamenti che possiamo ritrovare
propri personaggi femminili e non più            anche oggi; quante volte capitano scene
simboli o muse.                                  come quella di Dante e Beatrice, dove
Non è detto però che nella letteratura del       lei lo rimprovera e lui risponde
300 non ci siano esempi di femminilità           distogliendo lo sguardo e restando in
attuali; basti pensare alle donne delle          silenzio? E quanto è diventato consueto
novelle di Boccaccio che, ponendo l’amore        disobbedire ai propri genitori per amore,
al primo posto, distruggono gli schemi di        tanto che ormai non è più un motivo di
pudicizia e patriarcato. Un esempio              scandalo come ai tempi di Boccaccio?
significativo è Ghismunda, che per amore         Si potrebbe quindi pensare a questi
va contro a suo padre, cosa impensabile          episodi un po’ strani per l’epoca, come
per una donna del tempo che doveva               un’anticipazione di ciò che oggi è
obbedire agli uomini di casa.                    diventata ormai normalità. O per lo meno
                                                 così speriamo.
                                                        Marianella Stecca, Beatrice Merlo 4F

                                                                                          Pag.9
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Speciale San Valentino
                SINGLE O FIDANZATI, QUESTO E’ IL PROBLEMA
 Nel mese dell’amore a confronto con una single, Barbara Bosco, e una coppia, Jay
                           Andrighetti ed Elena Rosan

  In questi giorni, in occasione della festa       relazioni, la coppia risponde:”Non è stato
  degli innamorati, abbiamo visto le nostre        facile, ma il Covid ha rafforzato ancora di
  storie Instagram sommerse da foto di             più il nostro rapporto “, Barbara, invece,
  fidanzati che si scambiavano rose,               sostiene:” Il Covid mi ha tolto la
  cioccolatini e regali di ogni tipo. C’è una      possibilità di fare nuove conoscenze ,
  buona parte della popolazione che, però,         ma non completamente infatti tramite i
  non ha passato il 14 febbraio tra rose e         social ho potuto fare delle conoscenze ,
  cioccolatini, chi perché non ha trovato la       ma tutte in amicizia “. Tirando le somme
  persona giusta e chi per scelta. Molti infatti   entrambe le parti hanno portato delle
  preferiscono non fidanzarsi perché trovano       buone argomentazioni, ma come
  la vita da single più appagante. La              qualcuno ha detto “ Non c’è un tempo e
  domanda che ci poniamo è quindi:” Meglio         un momento giusto e non c’è attimo
  single o fidanzati?”.                            perfetto. C’è solo complicità a due che
    Per risolvere questo dilemma ci siamo          rende tempo, momento e attimi perfetti”.
  rivolti a tre studenti della nostra scuola:      Auguriamo alla nostra Barbara e a tutti i
  Elena e Jay, fidanzati da più di un anno e       single di trovare quella persona per cui
  Barbara, single da 17 anni nonostante            valga la pena nel momento giusto.
  qualche storia non sia mancata. Le due
  parti hanno risposto a diverse domande             Margherita Contini, Francesca Battilana,
  per fare chiarezza su questa questione.                                                4^A
  Elena e Jay affermano :” Avere un moroso,
  vuol dire essere sicuri di avere una
  persona al proprio fianco che ti capisca e
  che ti faccia provare delle emozioni molto
  forti”. Barbara ribatte:” Essendo single ho
  più tempo da dedicare ai miei amici, inoltre
  alcuni ragazzi limitano le loro fidanzate e
  avere un fidanzato è impegnativo perché
  richiede del tempo”. Abbiamo anche
  chiesto loro come il Covid-19 abbia
  influenzato le loro

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Parliamo di serie TV

  TRUE BEAUTY: IL CAMBIAMENTO INIZIA DA SE STESSI
Tra bullismo e incomprensioni, la serie del momento non punta solo a intrattenere

Team Suho o team Seo Jun? Questa è la
domanda che si pongono sui social gli
appassionati fan del drama che ha spopolato
negli ultimi mesi ed è intitolato True Beauty.
La serie televisiva coreana narra la storia Lim
Ju-kyung, una ragazza diciottenne. Basato
sull’omonimo webtoon (fumetto) di Yaongyi, il
programma, disponibile sulla piattaforma “Viki”
parla di temi importanti come l’amore, l’amicizia,
la famiglia, ma anche il bullismo. Per questo ha
attirato fan di tutte le età, soprattutto adolescenti
che si rispecchiano nella storia della
protagonista e sono coinvolti nel suo triangolo
amoroso.
La ragazza ha infatti ben due affascinanti
ragazzi ai suoi piedi: Lee Suho (Cha Eun Woo)
e Han Seo Jun (Hwang In-yeop), i più popolari
della scuola. In apparenza estremamente
diversi ma in realtà più simili di quello che si
potrebbe pensare, i due sono di più del classico        Ma Ju-kyung non è solo questo: è anche una
bel ragazzo della porta accanto e il tipico “bad        figlia, una sorella e un’amica generosa che,
boy” misterioso e trasgressivo. I ragazzi, infatti,     nonostante le varie difficoltà e sfortune, è
hanno un trascorso complicato e sono più dolci          sempre pronta ad esserci per tutti. È un
e premurosi di quello che sembra, nonostante            personaggio molto vero e tridimensionale in
siano inizialmente in conflitto tra di loro.            quanto mostra le insicurezze di ogni teenager.
Ma anche Ju-kyung nasconde molte sorprese!              Pur essendo considerata bella da tutti, infatti,
La diciottenne ha un passato buio: sin da               Ju-kyung non ha il cuore in pace: è terrorizzata
piccola, infatti, è stata definita brutta dalla sua     dall’idea che qualcuno possa scoprire il suo
stessa famiglia e bullizzata da coetanei                segreto e che tutti i suoi coetanei possano
superficiali. Un giorno, però, con l’autostima          vedere il suo vero volto. Con il tempo, però,
ormai a terra e stanca delle incessanti molestie,       riesce a far pace con sé stessa, soprattutto
Ju-kyung decide di reagire: diventa un’esperta          grazie al supporto delle persone a lei più vicine.
nell’arte del make-up grazie a dei video su             È specialmente sua sorella che la fa riflettere
Youtube e si trasforma completamente.                   dicendole “Ignora ciò che dicono gli altri, sei tu a
Trasferendosi in una scuola diversa, Ju-kyung           decidere il tuo valore. Se sei sicura di te stessa
passa così da una ragazza occhialuta, piena di          nessuno oserà toccarti”. Ma le paranoie di Ju-
acne e dal viso acerbo a una vera e propria             kyung non sono forse anche quelle di molte
“dea” ammirata da tutto il corpo studentesco.           ragazze di oggi che fanno fatica a vedersi
                                                        struccate e non riescono a stare senza make-
                                                        up? Il trucco, certo, è uno strumento
                                                        affascinante che può essere una bellissima
                                                        forma di espressione, ma non deve diventare
                                                        una maschera, qualcosa di indispensabile per
                                                        vivere. Quello che conta è ciò che sta dentro:
                                                        come vuole insegnarci questa serie, “il make up
                                                        può cambiare il tuo aspetto esteriore ma non la
                                                        tua personalità” e la True Beauty è decisamente
                                                        quella interiore. Perché alla fine, come dice Ju-
                                                        kyung, “A chi interessa se sei bella fuori, se sei
                                                        marcia dentro?”
                                                                  Elisa Zanchetta e Inane Grimeh, 4^F
                                                                                                     Pag.11
Le atlete si raccontano
         ALESSIA DAL MASO ED ELISA DE BORTOLI: UN CALCIO AI PREGIUDIZI
            Le promesse del Condor Treviso impegnate in una squadra femminile

Sport, famiglia e amici: queste tre alunne della nostra scuola riescono a conciliare tutti gli aspetti della
vita quotidiana e al contempo praticare uno sport a livelli agonistici. Siamo tutti curiosi di sapere come
facciano queste ragazze ad allenarsi così tante volte nella settimana e a realizzare lo stesso i loro
hobbies, a dedicare del tempo alla famiglia e – last but not least – ad ottenere degli ottimi risultati
anche nella scuola. Ecco a voi Elisa e Alessia!
                                                                                 Lorenzo Dal Maso 4^D
D: Quanti anni avete?
Alessia: Quattordici                                    D: Per che squadra tifate?
Elisa: Quindici                                         A: Juve
D:     Quante      volte     alla    settimana  fate    E: Juve
allenamento?                                            D: Datemi un aggettivo per ciascuno dei calciatori che
A: Lo facciamo tre volte alla settimana per circa       vi nomino: Ibrahimovic
un’ora e mezza alla quale, però, vanno aggiunti i       E: Cattivo
tempi di trasporto dato che giochiamo con il            A: Sì, trasmette anche a me un po’ cattiveria
Condor Treviso. E poi, in condizioni normali, ci        D: Ronaldo?
sarebbero le partite.                                   A: Determinato
D: In quale campionato siete impegnate?                 E: Tecnico
E: Disputiamo il campionato regionale under 17 e        D: Messi
se lo vinciamo passiamo a quello nazionale.             A/B: Preciso
D: Che ruolo avete in campo?                            D: Lukaku?
E: Io sono difensore centrale                           A: Aggressivo
A: Io, invece, terzino sinistro statico                 E: Grosso
D: Cosa pensate l’una dell’altra?                       D: Chi vince il campionato?
A: Secondo me la Eli è forte e farà molta strada, a     E: Inter
volte è un po’ cattivella ma è giusto così!             A: Milan
E: La Ale è una scheggia, instancabile e grintosa!      D: Chi vince la Champions?
D: Com’è lavorare in squadra?                           E: Liverpool o Juve
E: E’ importante capirsi e parlare l’una con l’altra.   A: Io spero Juve ma sinceramente non lo so
Ovviamente, in un gruppo, mi capita che alcune          D: Quanto ritenete che il Covid vi abbia ostacolato nel
non mi stiano simpaticissime ma in campo bisogna        vostro percorso?
per forza andare tutti d’accordo. Poi fuori ognuno      A: Sinceramente mi ha ostacolato molto, soprattutto
esce con chi si trova meglio.                           perché stavo imparando tanto in questa nuova squadra di
D: A cosa puntate, qual è il vostro obiettivo?          cui faccio parte ora (di sicuro di più di quanto abbia
E: Ovviamente ci si pone sempre l’obiettivo più         imparato in tre anni nell’altra). Mi è dispiaciuto anche
alto, poi essendoci persone più brave ci sono           perché consideravo l’allenamento come un modo per
sempre dei limiti.                                      sfogarmi e invece mi sono dovuta fermare per ragioni di
D: Come trovate il calcio femminile rispetto a          salute.
quello maschile?                                        E: Anche io sono molto dispiaciuta, mi manca fare le
A: Secondo me sono proprio due mondi diversi e          attività che una volta era possibile svolgere.
non dipende da maschile a femminile ma da               D: Da quanto tempo non fate gare per colpa della
persona a persona.                                      situazione Covid?
D: Prima di entrare in una squadra femminile            E: Sfortunatamente da settembre
avete giocato in quelle maschili. Com’è stata
l’esperienza?                                           Marta Guizzo, Angelica Filippin, Beatrice Guarnier 4^F
A: E’ completamente diverso. I maschi si credono                   (Intervista collettiva del gruppo del giornalino)
superiori e snob mentre con le ragazze è anche
possibile instaurare un rapporto di amicizia che va
oltre allo sport.
E: Prima ero con la squadra del Cornuda Crocetta.
Questo è solo il terzo anno che gioco con le
ragazze e di sicuro mi sono trovata meglio con
loro.
   D: Quando giocavate con i maschi, nei
contrasti, vi lasciavano fare o andavano giù di
brutto?
E: Andavano giù di brutto... e questa cosa mi
faceva arrabbiare, quindi ricambiavo il gesto.
A: Io preferisco che non ci siano differenze e che
vadano giù di brutto, cosa che faccio anche io con
loro.
Pag.12
Le atlete si raccontano

   FEDERICA GROPPO: “SONO CRESCIUTA IN PISCINA”
   La nuotatrice di 2^F pratica questo sport da dieci anni

In questo periodo di emergenza molti ragazzi
che prima cercavano nello sport un motivo di
svago e divertimento si sono trovati in difficoltà
perché i centri sportivi sono stati chiusi e le
gare annullate. Federica Groppo, 15 anni,
alunna di seconda f al Liceo linguistico, invece,
in quanto atleta di alto livello, non si è mai
fermata. Per lo meno per quanto riguarda gli
allenamenti. “Da quando avevo cinque anni -
spiega- sono cresciuta praticando nuoto. Prima
del blocco effettuavo sei allenamenti a
settimana durante l’anno scolastico, mentre
durante le vacanze di Natale/estive addirittura
due al giorno, uno al mattino e il secondo al
pomeriggio. Poteva anche capitare che,                   I suoi compagni di squadra sono diventati anche
sempre durante l’anno scolastico, facessi per            compagni di vita, senza di loro nei momenti in cui
due volte a settimana un doppio allenamento,             pensava di mollare, non ce l’avrebbe fatta. “Del
uno prima di andare a scuola e uno subito dopo           resto, penso di lasciare circa 4/5 volte all’anno
averla finita”. Molti di noi possono pensare che         perché è un impegno molto duro, ma non riesco
per lei sia quasi impossibile conciliare scuola e        proprio ad immaginare la mia vita senza la
sport, ma Federica cerca di fare chiarezza a             piscina e senza rivedere i miei compagni. Inoltre
proposito: “è sicuramente una scelta difficile -         nuotare per me è diventata una valvola di sfogo,
afferma- ma è una scelta personale, lo faccio            sono molte di più le volte in cui torno a casa con
da quando sono piccola e per me lo sport è una           il sorriso nonostante abbia una brutta giornata
quotidianità…riesco ad organizzare lo studio,            anziché il contrario: in questo momento non mi
sacrificando il mio tempo libero per sfruttarlo al       vengono in mente più di un paio di esempi di
                                                 Pag.1
massimo”. Il suo sport è prevalentemente                 quando è accaduto l'opposto." Federica ci
individuale, infatti i nuotatori devono pensare ai       racconta      anche    che     questa    pandemia
loro obiettivi, non a quelli della squadra; ma           probabilmente ha anche un po’ frenato i suoi
comunque il gruppo che tutti i giorni va in              obiettivi. “Quando ero un po’ più piccola -spiega-
piscina ad allenarsi con lei è determinante. “Se         sono riuscita a realizzare il sogno di partecipare
dovessi andare in piscina per allenarmi senza il         ai campionati italiani; per ora aspetto che si
supporto dei miei compagni -racconta l'atleta-           sblocchi questa situazione ma non credo che
non ce la farei. Ho bisogno come tutti di ridere,        potrà arrivare oltre le regionali. Ammetto che è
soprattutto con loro perché condividono la mia           stata dura soprattutto durante la prima
stessa passione; inoltre ci troviamo spesso              quarantena riuscire ad allenarmi con costanza
fuori dalla piscina”.                                    attraverso uno schermo. Non c'è stato solamente
                                                         un episodio in cui ho pensato di non tornare più
                                                         a quella che era la mia quotidianità perché a
                                                         stare a casa sul divano si sprecano molte meno
                                                         energie. Sono però contenta di essere tornata a
                                                         nuotare e incontrare i miei compagni che
                                                         specialmente durante questo periodo sono stati
                                                         e sono tutt'ora fondamentali per me. A volte è
                                                         bello anche poter sperimentare senza avere un
                                                         obiettivo specifico".

                                                                                    Federica Camerini 3^A
                                                                (Intervista collettiva del gruppo giornalino)

                                                                                                    Pag.13
Parla la psicologa
 La classe quarta b, nell'ambito del PCTO, sta realizzando una rubrica settimanale nella quale la
  psicologa dello spazio ascolto, Mirti Agostinetto, interviene su vari temi. Altri due temi affrontati
   sono stati la ricerca di noi stessi e l’amicizia e l’amore al tempo del covid. Ecco le interviste.

          ALLA RICERCA DI NOI STESSI: LA CHIAVE PER LA FELICITA’

  Perché questo fenomeno avviene in particolar modo
  sui social?
  “Possiamo paragonare i social ad un palcoscenico
  senza un vero e proprio pubblico, dove possiamo
  recitare il ruolo che più ci piace. Tutto questo è
  garantito dal fatto che sui social è presente
  l’anonimato che permette alle persone di essere un
  qualcosa di diverso da ciò che sono realmente.
  Soprattutto nei primi anni dell’adolescenza, molti
  ragazzi utilizzano i social come via Perché molte
  volte noi adolescenti non ci mostriamo per quello
  che siamo? Tutto ciò è un segno di insicurezza?
  “Non essere in grado di esprimere noi stessi è
  normalissimo, soprattutto per voi adolescenti che
  siete in un periodo evolutivo. Siete costantemente in
  “work in progress”, alla ricerca di voi stessi e del
  vostro ruolo nel mondo. Non dovete assolutamente
  preoccuparvi se alla fine delle scuole superiori non       “Adesso ci penso io! e qui inizia un lavoro di cura:
  avete ancora le idee ben chiare perché, chi prima e        pulizia del viso, crema idratante alla bava di lumaca o
  chi dopo, tutti raggiungono i propri obiettivi. Dunque     all’aloe vera, magari riduco un pochino le patatine fritte
  è molto comune che alcuni adolescenti non si               e le bibite gassate.
  mostrino per quello che sono, perché da un lato            La sicurezza, quindi, è fortemente legata alla
  stanno formando la loro identità, mentre dall’altro        conoscenza di noi stessi, alle nostre relazioni ed al
  cercano di essere migliori per essere accettati”.          sapere, alla cultura. per questo l’apprendimento è
  migliore per sentirsi accettati dagli altri coetanei, ma   importante al di là del voto e della mera professionalità.
  mostrando solo i lati meno vulnerabili di sé.”             La cultura ci offre strumenti del sapere ma ci costruisce
  Perché siamo così insicuri di noi stessi? Forse è a        dentro. Infine la sicurezza non nasce dalla perfezione,
  causa della società in cui viviamo?                        ma dal costante esercizio di perdono e accettazione
  “L’insicurezza è qualcosa di innato che è sempre           verso noi stessi.”
  presente in noi; si manifesta maggiormente durante         Perché abbiamo il bisogno di essere accettati da tutti?
  gli anni dell’adolescenza. Noi tutti siamo insicuri di       “Fin dalla nascita noi cerchiamo di riprodurre la sicura
  fronte alle nuove cose, ma una volta che impariamo         e accogliente situazione del grembo materno, in cui
  a scoprirle e a comprenderle acquisiamo la                 ognuno si sentiva coccolato, protetto e accettato. Da
  sicurezza, come frutto dell’esperienza. Per capire         questa spontanea e amorevole unione tra madre e
  meglio questo concetto, prendiamo come esempio             figlio scaturisce in ognuno di noi la ricerca, quasi
  l’acne adolescenziale che per tutti voi teenagers è        istintiva, del contatto profondo con l’altro e con
  un complicato ostacolo da superare. Alla prima             l’universo. Durante la fase dell’infanzia questa ricerca
  comparsa di un brufolo sul vostro viso, scatta una         si limita all’interno della famiglia, con l’adolescenza i
  sorta di campanello d’allarme: 1. “Aiuto e adesso          confini si allargano verso gli amici e i partners ed i
  come faccio ad uscire di casa! 2. “Devo cercare di         grandi ideali e valori universali.
  coprirlo! (sciarpe foulard, mascherina, fondo tinta) 3.    In una relazione affettiva è fondamentale stare bene
                                                             essendo noi stessi e se la persona scelta è quella
                                                             giusta questa riuscirà a renderti felice, nonostante i
                                                             limiti reciproci. È fondamentale, però, sottolineare che
                                                             prima di tutto dobbiamo essere noi stessi ad amarci
                                                             per ciò che siamo e, di conseguenza, ci sentiremo
                                                             accettati da tutti gli altri.”
                                                                  Enrica Baseggio, Elena Morello, Luca Pasquetti,
                                                                                                                   4^B

Pag.14
Parla la psicologa

AMICIZIA E AMORE...IN TEMPO DI COVID E NON SOLO
Nel terzo numero della rubrica dedicata alle
interviste alla psicologa dello spazio ascolto, Mirti
Agostinetto, Filippo Caverzan si sofferma su
tematiche particolarmente sentite soprattutto dai
ragazzi: amore e amicizia. Sentiamo come è
andata.
D: Ha notato cambiamenti nelle relazioni di
amicizia e di amore prima e dopo il Covid? Se sì
quali?
R: Il Covid a livello di amicizie ha modificato la
parte del contatto e una gran parte della
comunicazione. La mascherina in particolare ha
tolto e sta togliendo molto alle relazioni: fa
passare delle informazioni che sono diverse da
quella che effettivamente è la realtà poiché            R: In una relazione entrambi condividono una
nasconde tutta la parte di comunicazione non            parte di se stessi con l’altra persona per cui si
verbale che ci permette di capire cosa l’altra          crea un legame che unisce i due partner. Il primo
persona stia dicendo e con quale tono. Sento di         consiglio che sento di dare è di coltivare amicizie
citare il documentario “Fuori era primavera” il         esterne anche quando si è impegnati in una
quale parla di quello che è successo in                 relazione in modo tale da non ritrovarsi soli nel
primavera nel nostro paese attraverso due               momento in cui questa relazione dovesse finire
testimonianze di due coppie di giovani                  poiché in momenti come questi gli amici e la
innamorati: una nata pochi giorni prima del             famiglia sono fondamentali per riuscire a “tirarsi
lockdown la quale riesce ad andare avanti grazie        su” usandoli come ancora>>.
a incontri fugaci al supermercato e l’altra nata        D: Crede nell'amicizia profonda tra maschio e
ben prima della pandemia e alimentata dalla             femmina? Perché?
possibilità di vedere in lontananza la casa del         R: L’amicizia profonda tra maschio e femmina
partner.                                                esiste ma equivale a camminare sul filo di un
D: Come amarsi e amare al meglio in questo              rasoio perché appena uno dei due mette l’amore
periodo di Covid?                                       sulla propria bilancia ecco che si perde
R: Il consiglio che mi sento di dare è di prestare      l’equilibrio. Non credo però che esistano amicizie
ancora più attenzione a quello che si dice              maschio-femmina nelle quali nessuno dei due si
perché, dal momento in cui tutte le informazioni e      sbilancia poiché non è solo una questione di
le emozioni che vogliamo trasmettere alle altre         “testa” ma è anche una questione fisica e
persone passano attraverso uno schermo,                 ormonale: tendenzialmente è il ragazzo che non
diventano molto più fraintendibili. Inoltre consiglio   si limita ad un sentimento di amicizia verso
di chiarire subito qualsiasi cosa sembri andare         l’amica.
storto, anche delle banalità, perché rimanendo          D: Cosa pensa dell'amore alla nostra età?
sempre chiusi nella propria stanza a rimuginare         Basandosi sulla sua esperienza lavorativa,
tutto si rischia di far diventare veri e propri         secondo lei porta più benefici o sacrifici?
problemi dei piccoli fraintendimenti>>.                 R: l’amore alla vostra età è una cosa innata, un
D: Più in generale, che consigli darebbe per            segno di salute e di crescita; ciò non significa
affrontare una "sconfitta" d'amore?                     però che chi non lo trova stia male. Le relazioni
                                                        durante l’adolescenza servono a sperimentare
                                                        voi stessi, a conoscervi, a conoscere gli altri e il
                                                        modo in cui ci si relaziona con le altre persone.
                                                        Più esperienze avrete, più vi aiuteranno a capire
                                                        quale sarà la persona che vorrete al vostro
                                                        fianco per il resto della vostra vita. Per
                                                        concludere l’amore alla vostra età è un bene e
                                                        non una cosa sbagliata nonostante, come tutte le
                                                        cose, porta a dei sacrifici e a delle difficoltà.

                                                                                   Filippo Caverzan, 4^B
                                                                                                    Pag.15
La parola al Prof
  Il prof Paolo Noal a ruota libera sulla disciplina che insegna e sulla nostra scuola
                   “LA MATEMATICA MI VIENE NATURALE”

Un prof molto giovane ed allegro, con una grande
passione per la matematica. Tale è prof di
matematica e fisica Paolo Noal.
Un po’ incuriosite da tale figura, abbiamo cercato di
entrare nel suo mondo per capire cosa lo ha legato
così tanto a questa materia, da molti ragazzi
considerata complicata e forse un po’ noiosa.
Da dove è nata la passione per la matematica?
“Mia mamma è una maestra delle elementari ed è
sempre stata molto appassionata di matematica e la
stessa cosa mio papà. Quindi è sempre stato
naturale farla, non so il perché di preciso. Mi piace     Solitamente alle scienze umane, ma anche negli
risolvere problemi. Mi piace mettermi davanti ad un       altri indirizzi di questa scuola, le materie come la
problema, guardarlo e cercare la soluzione”.              matematica e la fisica non vengono trattate in
E i suoi amici cosa ne pensano? È mai capitato            modo approfondito come magari viene fatto in altre
che abbiano scherzato su questa sua passione?             scuole e di conseguenza gli alunni non ne vanno
“Per la precisione direi che lo fanno di continuo.        pazzi. Come reagisce?
Sono l’unico tra i miei amici laureato e in più con una   “In realtà nelle altre scuola non si fa molta più
laurea così strana, è naturale che le prese in giro ci    matematica. Io stesso ho fatto il Liceo Levi ma non ero
siano sempre. Il mio soprannome è stato “tabeina”         un genio in matematica. Parto dal presupposto che tutti
per diversi anni. Però diciamo che la laurea in           possono studiare questa materia, la vedo come il
matematica, specialmente teorica porta un alone di        linguaggio della natura: comprensibile a tutti. Quello
difficoltà perciò c’è sempre stato anche rispetto per     che cambia è la volontà di spenderci del tempo.
quello che faccio”.                                       Qui sta la differenza che c’è tra una scuola e l’altra.
Lei è nuovo in questa scuola, come si trova e             Questo a volte scoraggia, specialmente sapendo di
cosa pensa degli alunni e degli insegnanti?               rimanere in una classe solo un anno e di non avere
“Mi trovo bene, è una buona scuola e i ragazzi si         quindi il tempo per creare un percorso, ma questi sono
comportano bene e sono piuttosto rispettosi, cosa         solo momenti, poi bisogna tornare ad essere positivi”.
che non è scontata. Vengo da esperienze in altre          Immagini di essere un alunno, cosa penserebbe di
scuola dove certe volte non c’è un bel                    se stesso? Si starebbe simpatico?
comportamento. Certo le mie materie sono                  “Non ne ho idea, non ho mai avuto insegnanti giovani
complicate ed è ovvio che preferirei insegnare in un      quindi non so di preciso come sia averne uno della mia
liceo scientifico, per esempio, perché i ragazzi          età. Il fatto di essere un insegnante disponibile lo vedo
vogliono studiare di più queste materie. Ed è anche       come qualcosa di positivo, questo è quello che
ovvio che non si crei un rapporto solido cambiando di     chiedevo io ai miei professori”.
anno in anno classi; però sto bene sia coi ragazzi sia    E per caso ha qualche altra passione oltre alla
coi colleghi. Diciamo anche che il rapporto con i         matematica, per esempio in ambito sportivo,
colleghi passa perché quello che mi interessa di più è    artistico..?
quello con i ragazzi”.                                    “Io sono innamorato della formula 1. Può esserci
Come abbiamo visto lei è molto giovane. Che               qualsiasi cosa la domenica pomeriggio ma non salterei
rapporto comporta questo con gli allievi?                 mai le qualifiche, le prove, le gare. Per quanto riguarda
“Sicuramente è più facile relazionare con loro: riesco    il calcio sono interista ma seguo le partite solo per
a scherzarci, so come funziona il mondo di                avere qualcosa di cui parlare con altri ragazzi, a cui
Instagram, di Facebook, che sono molto importanti         interessa maggiormente questo sport. Ma sono
per i ragazzi di adesso, cosa che non era invece          appassionato anche di film e serie”.
vent’anni fa, quando ero io alunno. Il fatto di essere    “E che genere di film/serie guarda solitamente?”
giovane mi aiuta per capire meglio il mondo e per         “L’unica tipologia di film che non sopporto è l’horror,
ricordarmi come ero io”.                                  non è un motivo di paura, ne ho visti alcuni ma non
                                                          vedo il senso di guardarli. Per il resto cerco di seguire
                                                          film/serie di tutti i generi, preferisco le serie impegnate.
                                                          Ora sto riguardando per la terza volta Breaking Bad ma
                                                          la mia preferita resterà in eterno House of Cards”
                                                          E la ragazza? Ce l’ha?
                                                          “Certamente”.
 Pag.16                                                                       Angelica Beltrame, Elisa Banchieri, 4^A
La parola al Prof

 “L’IMPORTANTE NON E’ QUELLO CHE SAI MA QUELLO
                          CHE SEI”
 La prof di inglese Elisa Viviani si racconta a tutto tondo.

Elisa Viviani è una professoressa di inglese        Una lezione che ha imparato? “Non dare
di 48 anni. Si è laureata a Trieste nel 98          mai niente per scontato”. La docente
dopo aver trascorso un anno all’università          racconta di un episodio per lei molto
di Aberdeen grazie ad una borsa Erasmus.            doloroso avvenuto durante uno scambio in
“Nell’insegnamento trasferisco anche le             California. “Una studentessa si è sentita
altre mie passioni, in particolare quella per       molto male -rivela- e ringrazio il cielo di aver
l’arte, i viaggi e gli scambi culturali”, dice la   avuto l’istinto di capire che qualcosa non
prof,       che      prima     di      dedicarsi    andava; l’ho infatti subito soccorsa in
all’insegnamento, ha lavorato in varie              ospedale. Ricordatevi, se qualcosa non vi
aziende occupandosi di commercio estero             torna, andate in fondo alle cose e chiarite i
e mostre d’arte. Dal 2009 ha inoltre                vostri dubbi: non siate superficiali”.
ottenuto il patentino di guida turistica del        Concorda con chi dice che certe materie non
Veneto,        professione     che        pratica   serviranno nella vita quotidiana? “Respingo
saltuariamente e che l’aiuta a trovare modi         questa visione utilitaristica della scuola -dice
sempre nuovi e avvincenti di raccontare             la prof- tutto ciò che si studia aiuta a far
storie e luoghi della nostra regione.               ragionare e mettere in moto il cervello”.
Cosa l’ha portata all’insegnamento? “La             Secondo la sua opinione a scuola viene
tradizione di famiglia -dice- anche se mi           insegnato un livello di “problem solving”
sento imperfetta e non sempre all’altezza di        molto avanzato, che sarà poi molto utile in
un compito così alto come quello del                tutti i piccoli e grandi problemi della vita
docente”. Nonostante ciò, lei è convinta            d’ogni giorno.       “Ognuno di voi ha una
nell’affermare che siano “il sostegno, la           Ferrari nella propria testa -conclude- gli
curiosità e la grinta che doni agli studenti a      insegnanti vi aiutano solo a metterla in
fare di te un eccellente educatore”.Un              moto”.
consiglio per chi studia lingue? “Affidatevi
ai vostri professori, mettetecela tutta, non                 Jacopo Torresan, Rachele Santos
sentitevi frenati da nulla, andate avanti con                                   Pacheco 1^E
impegno che i risultati non vi deluderanno”.

                                                                                              Pag.17
A ruota libera sul Covid

 IN CLASSE DAL PRIMO FEBBRAIO: INCREDULI E FELICI

 First reaction: shock! Ebbene sì, questa è        L’unica differenza è che ora la colazione la
 stata la nostra reazione non appena ci            consumiamo in compagnia in uno dei tanti
 siamo sedute tra i banchi di scuola. Ormai        bar qui in zona.
 ci eravamo quasi rassegnate all’idea di           C’è chi preferisce una spremuta d’arancia,
 poter vedere i nostri compagni solo               chi il succo, anche se la tradizione vuole il
 attraverso uno schermo, e, incontrarli            classico       cornetto   accompagnato       dal
 finalmente dal vivo è stato davvero               cappuccino. Ma nonostante ciò quello che
 emozionante!                                      realmente conta è scambiare qualche gossip
 Di certo la differenza l’hanno notata anche       con le amiche!
 gli insegnanti, i quali sono arrivati in classe   Ovviamente, però, per il primo giorno la
 increduli, ma molto felici. Passare dallo         preoccupazione maggiore non è di certo
 spiegare a dei piccoli “francobolli” sullo        dove poter andare a fare colazione!
 schermo (proprio come direbbe una delle           Come ogni primo giorno che si rispetti, infatti,
 nostre professoresse) a degli studenti in         la corsa per accaparrarsi i banchi più “tattici”
 carne ed ossa, è stato per loro molto più         non manca mai!
 soddisfacente. Si capiva dai loro occhi           E così abbiamo fatto anche noi,
 come fosse gratificante poter parlare senza       presentandoci davanti ai cancelli già alle
 alcun ostacolo che interrompesse le               7.30 del mattino, perché come si sa in prima
 emozioni di una vera lezione.                     fila è difficile sia suggerire che farsi aiutare
 Tornando a noi studenti, non è peró tutto         dai compagni!
 oro ciò che luccica!                              Che dire! Noi siamo davvero contente di
 Ricominciare a svegliarci alle sei del            tornare pian piano alla normalità, perché
 mattino è stato traumatico, poiché eravamo        anche se piccolo, è un grande passo per la
 abituati ad alzarci il minuto prima della         maggior parte di noi studenti desiderosi di
 video lezione, passando la prima ora a            divertirci!
 sbadigliare tra un sorso e l’altro di caffè.           Greta Bianchin, Anna Bassetto e Anna
 Non che ora sia cambiato molto! ;)                                                 Campello 3^E

            IL RUMORE DELLE PAGINE SFOGLIATE TUTTI ASSIEME
 E’ giunto finalmente il momento tanto atteso       - mente potuto riprovare la felicità nello stare
 di ritorno nelle nostre aule.                      insieme ai nostri compagni: non importa più
 Un po’ di sonno, la paura e l’ansia non sono       per quanto tempo, ciò che conta di più in
 bastate però ad abbattere la gioia e la            questo periodo è il poterlo fare.
 nostalgia nel rivedere i nostri compagni e i       Ammettiamo però che ci sono dei lati negativi,
 nostri insegnanti.                                 come non poter più svegliarci dieci minuti
 Non possiamo negare infatti che la nostra          prima della lezione, poter stare comodi e al
 quotidianità, che ci è stata negata ancora una     caldo con i pantaloni del pigiama. Non
 volta, ci fosse mancata: soprattutto i momenti     dimentichiamo la fretta dei professori nel fare
 di confronto tra sorrisi, risate ma anche          più verifiche possibili in presenza.
 consolazione.                                      Anche se la paura per un virus che è ancora in
 Dopo molto tempo abbiamo potuto notare             circolazione rimane, speriamo di poter
 anche i dettagli più semplici di cui prima non     continuare così per più tempo possibile
 ci accorgevamo; come il rumore delle pagine        perché, appunto, questo è la nostra vera
 che sfogliavamo tutti insieme, chi dice di fare    scuola, quella che vogliamo vivere tutti
 silenzio e chi invece provoca la confusione,       insieme.
 penne che cadono e prof che ci
 rimproverano. Inoltre abbiamo fortunata-                     Angelica Beltrame, Elisa Banchieri,
Pag.18                                                                  Francesca Battilana, 4^A
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