GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 - Speciale San Valentino: parliamo d'amore
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GIORNALINO SCOLASTICO DEL LICEO VERONESE/ FEBBRAIO 2021 NUMERO 3 Speciale San Valentino: parliamo d’amore La parola ai prof: Paolo Noal ed Elisa Viviani “Sport e scuola binomio vincente” Giornata del ricordo per non dimenticare
INTRODUZIONE INTRODUZIONE Rieccoci...il nostro giornalino Scripta manent batte anche il covid. Infatti, sono continuati, con grande partecipazione, gli incontri via meet e prosegue, quindi, anche il nostro viaggio attraverso diversi articoli, diverse esperienze, diverse emozioni. In questa edizione del giornalino sono presenti i primi commenti a caldo sul rientro a scuola e continua anche la libera espressione su questioni relative al Covid; non mancano poi opinioni su serie TV, che ormai fanno parte della nostra quotidianità. Tra i vari temi si tratta anche l'argomento del femminicidio, passando poi alla giornata del ricordo dei massacri delle foibe, giungendo a parlare inoltre del dolore che, ai giorni nostri, viene provocato non più dai massacri bensì dal bullismo, in onore della giornata contro di esso. Non mancano il resoconto di un incontro con i carcerati e un'intervista con una psicologa con cui ci si sofferma su temi che toccano in modo particolare noi giovani: amicizia e amore. A proposito di quest'ultimo, nel mese degli innamorati, non poteva certo mancare l'argomento di San Valentino, da alcuni amato e da altri odiato: si parte dall' origine di questa celebrazione, ci si sofferma sulla poesia d'amore, sulle canzoni d'amore e sul loro cambiamento nel tempo; ma vi sono anche delle curiose interviste ad innamorati e single. Inoltre vengono rivelate alcune curiosità sui prof. E molto altro. Elisa Banchieri, 4^A 3. Giornata Nazionale del Bullismo 4. Il Giorno del Ricordo 5. Il Dramma delle foibe 6. Femminicidio 7. San Valentino 8. Da Lucio Dalla a Sfera Ebbasta 9. Le donne dal 300 ad oggi 10. Il cambiamento inizia da se stessi 11. Single o fidanzati: questo è il problema 12 – 13. Le atlete si raccontano 14. La chiave per la felicità 15. Amicizia e amore in tempo di covid 16. Intervista al professore Paolo Noal 17. Intervista alla professoressa Elisa Viviani 18. A ruota libera sul covid (Angelica Filippin 4^F) Coordinamento: Laura Bon Impaginazione: Margherita Contini e Angelica Beltrame Lavoro svolto con la collaborazione del gruppo radio (responsabile Prof. Alessandro Rossi)
Attualità GIORNATA NAZIONALE CONTRO BULLISMO Una Veronesina si racconta Da sempre il bullismo è un fenomeno che “L’insegnante, però, ha commesso un errore - serpeggia nelle scuole di tutto il mondo e, nel prosegue la “nostra” ragazza- ha deciso di tentativo di combatterlo, il governo italiano nel non mettermi una nota sul registro che invece 2017 ha deciso di istituire il 7 febbraio la aveva dato a tutti gli altri ragazzi della classe giornata nazionale contro il bullismo. che avevano ottenuto una valutazione Nell’occasione, abbiamo deciso di farci insufficiente. Questo ha scatenato proteste da raccontare l’esperienza di una ragazza del parte degli altri compagni, che nell’assemblea nostro istituto che ritiene di essere stata per di classe, mi hanno insultato accusandomi di diversi anni vittima di quella che potremmo aver fatto la vittima per non ricevere quasi definire una vera e propria “piaga l’annotazione. Nonostante io provassi a sociale”. Non certo, nel suo caso, episodi spiegarmi, quando si hanno 20 persone eclatanti, ma piccoli dispetti che goccia dopo contro le parole non servono a nulla. L’unica goccia le hanno resto la vita impossibile. “Fin soluzione che sono riuscita a trovare è stata, dalle elementari -racconta- sono sempre stata il giorno dopo, di chiedere alla professoressa vittima di prese in giro da parte dei compagni. di inserire anche per me un’annotazione nel In particolare, i miei coetanei si divertivano a registro. Ho deciso allora di scrivere un prendermi in giro per il modo in cui mi vestivo, messaggio per comunicare alle compagne deridendo il fatto che indossassi la tuta da che avevo risolto l’equivoco, ma queste non ginnastica poiché dopo la scuola mi recavo hanno fatto altro che continuare ad insultarmi, immediatamente ad allenamento di uno sport arrivando anche a minacciare la mia che ho praticato fin da piccola in modo incolumità”. Fortunatamente, “ho avuto la agonistico”. Finito il periodo delle medie, la forza di parlarne subito con mia nonna, che studentessa, che si è iscritta in un liceo della poi ha avvisato anche i miei genitori e insieme provincia, sperava finalmente di essersi liberata abbiamo provato a trovare una soluzione. Nel delle prese in giro e di poter vivere in un frattempo la situazione è peggiorata e per ambiente scolastico più sano, ma purtroppo provare a risolverla abbiamo coinvolto anche non è stato così. “Inizialmente tutto sembrava il preside dell’istituto. Quest’ultimo, però, si è filare liscio -dice- ma verso la fine del primo rivelato inutile, perché convinto che nella sua quadrimestre del primo anno di superiori, tutto scuola fatti come questo non fossero reali”. è iniziato a crollarmi addosso. Mentre stavo Una situazione tale da indurre la studentessa attraversando un periodo di difficoltà tra vita a cambiare scuola. “Una volta arrivata nel privata e sportiva, infatti, è arrivata anche nostro istituto, ho trovato un ambiente un’insufficienza in una verifica che non mi completamente diverso, e i professori mi aspettavo di ricevere. Quella è stata la famosa hanno aiutato a capire che le mie difficoltà in goccia che ha fatto traboccare il vaso: non realtà erano derivate da un comune disturbo sono riuscita a trattenere le lacrime e sono nell’apprendimento, la dislessia, che mi è scoppiata a piangere”. La sua professoressa, stato diagnosticato solamente al quarto anno preoccupata, ha deciso di parlarle fuori dalla di scuola superiore. Per fortuna, ora sono in classe per capire cosa fosse successo, e, dopo un ambiente in cui mi sento a mio agio”. qualche spiegazione, la situazione è stata chiarita. Tommaso Minchio 4^F Pag. 3
Attualità “IL GIORNO DEL RICORDO”: PER NON DIMENTICARE IL DRAMMA DELLE FOIBE All’inizio del secondo Dopoguerra un’ondata di violenza sconvolse l’ ex Iugoslavia "A più di settant'anni dalla morte del mio povero padre, ogni 2 novembre io vado a posare un fiore sulla tomba di uno sconosciuto, perché non so in quale foiba siano stati buttati i suoi resti" Così racconta Piero Tarticchio, una delle tante voci testimoni di un dramma che per ben sessant’anni è stato celato agli occhi di tutta Italia. Un eccidio, quello delle foibe, che ha portato alla morte di migliaia di Italiani d’Istria, torturati e gettati, come sacchi d’immondizia, nelle fenditure carsiche, usate, in effetti, come vere e proprie discariche, dalle milizie jugoslave di Tito. È alla fine della seconda guerra mondiale, che iniziò la prima ondata di violenza da parte dei partigiani comunisti, fedeli al maresciallo. La prima di una lunga serie che si sarebbero protratte fino al trattato di pace di Parigi, quando il tricolore cedette Ma questa tacita complicità giocò purtroppo alla Jugoslavia numerose città a maggioranza un ruolo determinante nel massacro, la cui italiana. gravità viene riconosciuta per la prima volta A questa terribile vicenda, però, si sommò nel 2005 e da allora il 10 febbraio è stato anche quella di tanti altri cittadini, che furono istituito il “Giorno del ricordo”, considerato costretti ad abbandonare i loro averi e una delle giornate più dolorose della storia abitazioni nelle zone dell’Istria, di Fiume e del nostro Paese. Zara. Il loro rientro in patria, però, fu faticoso, Ed è proprio nella memoria di questi tragici perché ostacolato da quanti, a livello politico, eventi che quest’anno la compagnia di minimizzarono la diaspora degli esuli e Teatro Bresci in collaborazione con la affermarono che le foibe erano solo biblioteca di Montebelluna ha voluto un’invenzione propagandistica. organizzare uno spettacolo dedicato alle vittime e ai loro famigliari, i quali attraverso gli attori Anna Tringali e Giacomo Rossetto hanno preso vita e raccontato le loro tristi storie, ripercorrendo i vari avvenimenti storici con foto d’epoca. Tra queste spicca quella della foiba di Basovizza, simbolo e monumento in onore delle innumerevoli morti senza colpa. E questo è stato anche il punto di partenza in quello che " vuole essere un cammino alla riscoperta di una pagina del nostro recente passato che merita memoria.” Così, si è espressa la compagnia teatrale. “Facciamo il teatro che pensiamo sia necessario, lo facciamo con passione e crediamo che il buon teatro sia fatto per lasciare il segno.” Bianchin Greta 3^E Pag.4
Attualità UNA “FORMALITÀ” CHE SI TRASFORMA IN UN INCUBO: LA TRAGEDIA DELLE FOIBE Lo spettacolo teatrale che apre gli occhi in occasione della Giornata del Ricordo “È solo una formalità”: questo è ciò che dicevano le guardie mentre conducevano uomini e donne, più o meno consapevoli, alla loro fine. Il 10 febbraio 2021 gli studenti del nostro liceo hanno avuto la possibilità di “vivere” indirettamente a questi episodi angoscianti. Hanno infatti assistito allo spettacolo presentato, grazie all’amministrazione comunale, in occasione della Giornata del Ricordo, tributo alle vittime delle Foibe. Si è trattato de “Il ricordo”, di e con Anna Tringali e Giacomo Rossetto, del “Teatro Bresci”. Gli alunni hanno particolarmente apprezzato il modo professionale in cui le storie sono state raccontate dagli attori, i quali sono riusciti sia a trasmettere empatia verso questi avvenimenti, oltre che a fornire informazioni sull’accaduto. Partendo dalla Seconda Guerra Dopo la sua morte furono catturati i colpevoli Mondiale, per poi arrivare alle infoibazioni che che avevano partecipato all'eccidio. Oggi, il 10 la seguirono e a tempi più contemporanei febbraio, ricordiamo Norma e tanti altri come lei, durante i quali furono scoperti migliaia di corpi le cui brevi vite sono state stroncate dall’odio e (molti dei quali non ancora identificati), Anna dalla brutalità dell’uomo e che non hanno avuto Tringali e Giacomo Rossetto hanno narrato la la possibilità di dire addio ai loro amati. Parla storia dei conflitti tra Italia e Jugoslavia. Un proprio di questo il professore Maurizio episodio rimasto particolarmente impresso a Ruggiero, il cui video, realizzato a commento molti alunni è quello di Norma Cossetto, una dello spettacolo, ha commosso molti. “Un ultimo studentessa di 23 anni. Nata a Visinada il 17 abbraccio, un ultimo bacio, un ultimo sguardo”: maggio del 1920 e diplomatasi al Liceo Vittorio queste sono le parole che spiegano come è Emanuele III di Gorizia, prima di essere uccisa stata strappata la vita a degli innocenti, i quali viveva in un villaggio nel Comune di Visignano hanno dovuto dire addio troppo presto alle e frequentava il corso di Lettere e Filosofia persone che più amavano in questo mondo, all’Università di Padova. La sua colpa? Quella tutto ciò perché hanno pagato “per le colpe di di essere italiana e istriana e di avere come altri”. La musica malinconica, le parole toccanti e padre Giuseppe Cossetto, dirigente locale del la voce emozionante del professore sono riusciti Partito Nazionale Fascista. Dopo essere stata a trasmettere la tristezza e la tragicità di questo ingannata da un ragazzo che la invitò a salire terribile avvenimento. Egli descrive le foibe sul suo motorino, fu condotta lontana da casa e come baratri in cui vennero gettati i corpi di incarcerata. Durante il tempo che seguì la sua umani innocenti, privati di un futuro. Queste incarcerazione e precedette la sua esecuzione anime combatterono fino alla fine: alcune subì numerose violenze fisiche e psicologiche. sopravvissero dopo molta umiliazione e Finì per essere uccisa dai partigiani jugoslavi sofferenza, altre invece non ce la fecero. Questo che la gettarono viva in una foiba insieme ad spettacolo, con la sua semplicità e la sua altri prigionieri. schiettezza, è riuscito a trasmettere a noi studenti, compassione; compassione per tutti gli innocenti che hanno pagato la malvagità dell’uomo ignorante. Il ricordo di queste vittime non dovrebbe durare solo 24 ore, bensì tutti i giorni, così che quest’ amaro e doloroso pezzo di storia non si ripeta mai più. Spesso, tutto avviene appena fuori l’uscio della propria casa, e sono proprio coloro che, amanti della propria patria, hanno finito per morire perché parte di essa. Imane Grimeh, Sara Lo Faro, Elisa Zanchetta ,4^F Pag.5
Attualità QUANDO L’AMARE DA MORIRE SI TRASFORMA IN MORIRE PER AMORE Femminicidio: un fenomeno presente da sempre e non ancora arrestato. È l’una di notte del ventiquattro gennaio e Roberta Siragusa non è ancora tornata a casa, anche se aveva stabilito con mamma e papà il rientro a quell’ora. La stessa mattinata i genitori, preoccupati, decidono di recarsi alla caserma dei carabinieri di Caccamo per fare denuncia della scomparsa. Successivamente anche il fidanzato della diciassettenne si presenta dalle autorità, non per il timore di dove si trovi la fidanzatina, ma per rivelare agli agenti che lui è a conoscenza della morte di Roberta e di dove il corpo si trovi. Dopo aver sentito queste parole, i carabinieri della cittadina palermitana si sono messi in azione e, alcune ore più tardi, hanno trovato il Sempre per quest’ultimo motivo, ricordiamo corpo della ragazza carbonizzato in un Anna Bolena, la quale venne assassinata burrone nella campagna circostante. Le dal marito Enrico perché non gli diede un prime accuse sono state rivolte verso il figlio maschio. Insomma, motivazioni che fidanzato della vittima, il quale ha negato ritroviamo anche ai giorni nostri; infatti le di averla uccisa; però, le autorità hanno cause maggiori di questi gesti atroci sono comunque deciso di mantenerle su di lui gelosia, la fine di una relazione, aver perché gli amici della ragazza hanno ricevuto un no, sospetti di tradimento confessato che egli si presentava spesso infondati oppure semplicemente uno scatto come un ragazzo geloso e manesco. d’ira del partner. Purtroppo, storie come queste si sentono Al riguardo le statistiche in Italia sono tutti i giorni, eppure niente cambia, infatti spaventose: nel 2020 sono stati riportati 81 fin nell’antichità eventi come questi erano casi di femminicidio, ovvero una donna già diffusi. Ad esempio, nel canto V del morta ogni quattro giorni, e tutti avvenuti Purgatorio di Dante viene ricordata Pia per mano dell’attuale o ex partner. Dati dei Tolomei, la quale venne uccisa dal come questi, purtroppo, sono stati marito poiché quest’ultimo la credeva incrementati anche a causa del periodo di infedele o comunque voleva liberarsi di lockdown: dove le donne che erano già lei per sposare un’altra donna. vittime di violenza domestica, hanno trovato la fine peggiore che si potesse avere. Fortunatamente, in questi ultimi anni, per le donne che hanno paura di denunciare sono nate delle case d’accoglienza, dei numeri d’emergenza e ora, con la situazione Covid-19, è stata pensata una mascherina speciale chiamata 1522: acquistabile nella maggior parte delle farmacie, è un segnale d’aiuto che richiesta, riferisce indirettamente che si è in pericolo. Con questi piccoli gesti, si spera che questo fenomeno crudele possa essere placato il prima possibile. Rossella Bittante 4^F Pag.6
Speciale San Valentino SAN VALENTINO: DA UN RITO PAGANO ALLE ROSE “RISANATRICI” In nome dell’amore, una festa che attraversa tempi e culture diverse Amore, rose e fiori, cioccolatini, magari un anello…sì, romanticismo alle stelle, ma siamo certi che la festa di San Valentino sia nata per questo? Potrebbe strapparci un sorriso ripercorrere le origini di questa ricorrenza, perché fino al 496 d.C., era tradizione dedicare il 15 febbraio ai festeggiamenti dei Lupercalia, un’usanza pagana. Prevedeva che si indossasse la pelle degli animali sacrificati e fatta con la medesima pelle due strisce (dette februa o anche amiculum Iunonis), si corresse attorno alla base del Palatino percuotendo quelle donne che si offrivano al colpo per ottenere la fecondità .Dato che in quel periodo la procreazione, il casato e la convenienza economica erano ritenuti più importanti dell’amore, basti pensare ai matrimoni combinati, si potrebbe già dedurre che questa festa non fosse dedicata ai sentimenti, ma più che altro alla fertilità, incarnata dal dio Luperco. Scopriamo, allora, qual è stato il processo che Ma perché lui tra tutti i Santi? Anche questo ha ci ha portati da un’usanza pagana molto la sua spiegazione, infatti secondo le varie estrema, alla festa di San Valentino il 14 tradizioni, in vita fu capace di risanare le febbraio, dove i sentimenti fanno da padroni. Fu discordie tra le coppie e proprio per questo è un papa, Gelasio I, che la istituzionalizzò per ritenuto il maggiore difensore e protettore degli battezzare la festa dell’amore, spostandola innamorati. Ed ecco che si chiarisce un altro però al giorno precedente, riservato a San cliché: le rose, simbolo non soltanto della Valentino. donna, ma anche dell’amore risanato, perché si racconta che Valentino riuscì a riunire una coppia donando loro proprio questi fiori. Nel corso degli anni questa festa si diffuse sempre di più anche grazie al contributo dell’autore inglese Chaucer, che scrisse dei versi associando la figura di Cupido a San Valentino, rafforzando il suo significato amoroso. Questa è la storia della festa, da un rito pagano a una delle più popolari celebrazioni in tutto il mondo, che grazie alla forza dell’amore è in grado di creare una rete sentimentale che collega tutti i continenti. Giorgia Callegari e Irene Marcon, 4^F Pag.7
Speciale San Valentino LE “SERENATE” DA LUCIO DALLA A SFERA EBBASTA Il passaggio dalle poesie romantiche alle “frecciatine” d’amore Molte canzoni, rimaste nella storia della musica, sembrano delle vere e proprio poesie in cui i cantanti mettono a nudo tutti i loro sentimenti, attraverso delle frasi come “Ti voglio bene assai, ma tanto tanto bene sai” di Lucio Dalla, ma il filone di canzoni romantiche arriva anche a brani contemporanei come “Tutto questo sei tu” di Ultimo o “baciami adesso” di Enrico Nigiotti. Infatti tutt’ora RadioItalia ogni anno, per San Valentino, pubblica un’intera playlist con sole canzoni d’amore, ma quanti “under 20” la ascolterebbero? Esiste ancora qualche giovane che Sono proprio queste canzoni ascolta queste tipo di canzoni malinconiche che tanti ragazzi “sdolcinate” ma la maggior parte tende a ascoltano, probabilmente perché una considerare queste poesie tutte uguali, delusione d’amore tanti l’hanno ignorando il vero significato del testo o la provata e quindi inevitabilmente si storia che c’è dietro a un semplice “ti ritrovano nel brano. amo”. Esempio di giovane cantante Di conseguenza le canzoni che mostrano emergente è Gazzelle, che in “Destri” un amore idealizzato non hanno più lo canta: “All'improvviso sei volata via stesso successo di una volta, forse lasciando indietro una nuvoletta” perché l'amore perfetto nessuno l’ha mai Inoltre un’altra parte dei ragazzi del vissuto. ventunesimo secolo preferisce mettere Sicuramente anche ai giorni d’oggi in cuffia un amore “superficiale”. l’amore rimane la musa di tanti cantanti Un esempio è la canzone “Cupido” di affermati che, però, mettono in luce le Sfera Ebbasta che cita testuali difficoltà, inevitabilmente parte delle parole :”Una tipa chic come te vuole relazioni. un trap boy come me e io l’ho capito subito”. C’è da dire però che nonostante oggi il genere musicale sia cambiato e la visione dell’amore sia stata alterata per adattarla alla società di oggi, le bellissime e forti emozioni che questo sentimento provoca rimarranno sempre nel tempo e andranno contro ogni tipo di sfiducia o delusione. Elisa Banchieri e Francesca Battilana 4^A, Matilde Vanzin 2^B Pag.8
Cultura e società BEATRICE E GHISMUNDA: MUSE MODERNE Dante e Boccaccio precorrono i tempi Per quanto possa essere diversa la donna Perfino la Beatrice dantesca, che di oggi da una Beatrice, Laura o Silvia di sembra vera e propria donna angelo e ieri, certi atteggiamenti non si sono lasciati pura allegoria della teologia, riesce con consumare dal tempo. Un cambiamento la sua figura rigida e altera, a far chinare significativo per le figure femminili è stato la testa a uno dei maggiori poeti della sicuramente il passaggio da donna angelo letteratura italiana. Vediamo dunque smaterializzata alla donna in carne ed come anche nella mentalità religiosa ossa protagonista della sua storia. Si medioevale, la donna avesse già arriva quindi, con il tempo, ad avere veri e comportamenti che possiamo ritrovare propri personaggi femminili e non più anche oggi; quante volte capitano scene simboli o muse. come quella di Dante e Beatrice, dove Non è detto però che nella letteratura del lei lo rimprovera e lui risponde 300 non ci siano esempi di femminilità distogliendo lo sguardo e restando in attuali; basti pensare alle donne delle silenzio? E quanto è diventato consueto novelle di Boccaccio che, ponendo l’amore disobbedire ai propri genitori per amore, al primo posto, distruggono gli schemi di tanto che ormai non è più un motivo di pudicizia e patriarcato. Un esempio scandalo come ai tempi di Boccaccio? significativo è Ghismunda, che per amore Si potrebbe quindi pensare a questi va contro a suo padre, cosa impensabile episodi un po’ strani per l’epoca, come per una donna del tempo che doveva un’anticipazione di ciò che oggi è obbedire agli uomini di casa. diventata ormai normalità. O per lo meno così speriamo. Marianella Stecca, Beatrice Merlo 4F Pag.9
Speciale San Valentino SINGLE O FIDANZATI, QUESTO E’ IL PROBLEMA Nel mese dell’amore a confronto con una single, Barbara Bosco, e una coppia, Jay Andrighetti ed Elena Rosan In questi giorni, in occasione della festa relazioni, la coppia risponde:”Non è stato degli innamorati, abbiamo visto le nostre facile, ma il Covid ha rafforzato ancora di storie Instagram sommerse da foto di più il nostro rapporto “, Barbara, invece, fidanzati che si scambiavano rose, sostiene:” Il Covid mi ha tolto la cioccolatini e regali di ogni tipo. C’è una possibilità di fare nuove conoscenze , buona parte della popolazione che, però, ma non completamente infatti tramite i non ha passato il 14 febbraio tra rose e social ho potuto fare delle conoscenze , cioccolatini, chi perché non ha trovato la ma tutte in amicizia “. Tirando le somme persona giusta e chi per scelta. Molti infatti entrambe le parti hanno portato delle preferiscono non fidanzarsi perché trovano buone argomentazioni, ma come la vita da single più appagante. La qualcuno ha detto “ Non c’è un tempo e domanda che ci poniamo è quindi:” Meglio un momento giusto e non c’è attimo single o fidanzati?”. perfetto. C’è solo complicità a due che Per risolvere questo dilemma ci siamo rende tempo, momento e attimi perfetti”. rivolti a tre studenti della nostra scuola: Auguriamo alla nostra Barbara e a tutti i Elena e Jay, fidanzati da più di un anno e single di trovare quella persona per cui Barbara, single da 17 anni nonostante valga la pena nel momento giusto. qualche storia non sia mancata. Le due parti hanno risposto a diverse domande Margherita Contini, Francesca Battilana, per fare chiarezza su questa questione. 4^A Elena e Jay affermano :” Avere un moroso, vuol dire essere sicuri di avere una persona al proprio fianco che ti capisca e che ti faccia provare delle emozioni molto forti”. Barbara ribatte:” Essendo single ho più tempo da dedicare ai miei amici, inoltre alcuni ragazzi limitano le loro fidanzate e avere un fidanzato è impegnativo perché richiede del tempo”. Abbiamo anche chiesto loro come il Covid-19 abbia influenzato le loro Pag.10
Parliamo di serie TV TRUE BEAUTY: IL CAMBIAMENTO INIZIA DA SE STESSI Tra bullismo e incomprensioni, la serie del momento non punta solo a intrattenere Team Suho o team Seo Jun? Questa è la domanda che si pongono sui social gli appassionati fan del drama che ha spopolato negli ultimi mesi ed è intitolato True Beauty. La serie televisiva coreana narra la storia Lim Ju-kyung, una ragazza diciottenne. Basato sull’omonimo webtoon (fumetto) di Yaongyi, il programma, disponibile sulla piattaforma “Viki” parla di temi importanti come l’amore, l’amicizia, la famiglia, ma anche il bullismo. Per questo ha attirato fan di tutte le età, soprattutto adolescenti che si rispecchiano nella storia della protagonista e sono coinvolti nel suo triangolo amoroso. La ragazza ha infatti ben due affascinanti ragazzi ai suoi piedi: Lee Suho (Cha Eun Woo) e Han Seo Jun (Hwang In-yeop), i più popolari della scuola. In apparenza estremamente diversi ma in realtà più simili di quello che si potrebbe pensare, i due sono di più del classico Ma Ju-kyung non è solo questo: è anche una bel ragazzo della porta accanto e il tipico “bad figlia, una sorella e un’amica generosa che, boy” misterioso e trasgressivo. I ragazzi, infatti, nonostante le varie difficoltà e sfortune, è hanno un trascorso complicato e sono più dolci sempre pronta ad esserci per tutti. È un e premurosi di quello che sembra, nonostante personaggio molto vero e tridimensionale in siano inizialmente in conflitto tra di loro. quanto mostra le insicurezze di ogni teenager. Ma anche Ju-kyung nasconde molte sorprese! Pur essendo considerata bella da tutti, infatti, La diciottenne ha un passato buio: sin da Ju-kyung non ha il cuore in pace: è terrorizzata piccola, infatti, è stata definita brutta dalla sua dall’idea che qualcuno possa scoprire il suo stessa famiglia e bullizzata da coetanei segreto e che tutti i suoi coetanei possano superficiali. Un giorno, però, con l’autostima vedere il suo vero volto. Con il tempo, però, ormai a terra e stanca delle incessanti molestie, riesce a far pace con sé stessa, soprattutto Ju-kyung decide di reagire: diventa un’esperta grazie al supporto delle persone a lei più vicine. nell’arte del make-up grazie a dei video su È specialmente sua sorella che la fa riflettere Youtube e si trasforma completamente. dicendole “Ignora ciò che dicono gli altri, sei tu a Trasferendosi in una scuola diversa, Ju-kyung decidere il tuo valore. Se sei sicura di te stessa passa così da una ragazza occhialuta, piena di nessuno oserà toccarti”. Ma le paranoie di Ju- acne e dal viso acerbo a una vera e propria kyung non sono forse anche quelle di molte “dea” ammirata da tutto il corpo studentesco. ragazze di oggi che fanno fatica a vedersi struccate e non riescono a stare senza make- up? Il trucco, certo, è uno strumento affascinante che può essere una bellissima forma di espressione, ma non deve diventare una maschera, qualcosa di indispensabile per vivere. Quello che conta è ciò che sta dentro: come vuole insegnarci questa serie, “il make up può cambiare il tuo aspetto esteriore ma non la tua personalità” e la True Beauty è decisamente quella interiore. Perché alla fine, come dice Ju- kyung, “A chi interessa se sei bella fuori, se sei marcia dentro?” Elisa Zanchetta e Inane Grimeh, 4^F Pag.11
Le atlete si raccontano ALESSIA DAL MASO ED ELISA DE BORTOLI: UN CALCIO AI PREGIUDIZI Le promesse del Condor Treviso impegnate in una squadra femminile Sport, famiglia e amici: queste tre alunne della nostra scuola riescono a conciliare tutti gli aspetti della vita quotidiana e al contempo praticare uno sport a livelli agonistici. Siamo tutti curiosi di sapere come facciano queste ragazze ad allenarsi così tante volte nella settimana e a realizzare lo stesso i loro hobbies, a dedicare del tempo alla famiglia e – last but not least – ad ottenere degli ottimi risultati anche nella scuola. Ecco a voi Elisa e Alessia! Lorenzo Dal Maso 4^D D: Quanti anni avete? Alessia: Quattordici D: Per che squadra tifate? Elisa: Quindici A: Juve D: Quante volte alla settimana fate E: Juve allenamento? D: Datemi un aggettivo per ciascuno dei calciatori che A: Lo facciamo tre volte alla settimana per circa vi nomino: Ibrahimovic un’ora e mezza alla quale, però, vanno aggiunti i E: Cattivo tempi di trasporto dato che giochiamo con il A: Sì, trasmette anche a me un po’ cattiveria Condor Treviso. E poi, in condizioni normali, ci D: Ronaldo? sarebbero le partite. A: Determinato D: In quale campionato siete impegnate? E: Tecnico E: Disputiamo il campionato regionale under 17 e D: Messi se lo vinciamo passiamo a quello nazionale. A/B: Preciso D: Che ruolo avete in campo? D: Lukaku? E: Io sono difensore centrale A: Aggressivo A: Io, invece, terzino sinistro statico E: Grosso D: Cosa pensate l’una dell’altra? D: Chi vince il campionato? A: Secondo me la Eli è forte e farà molta strada, a E: Inter volte è un po’ cattivella ma è giusto così! A: Milan E: La Ale è una scheggia, instancabile e grintosa! D: Chi vince la Champions? D: Com’è lavorare in squadra? E: Liverpool o Juve E: E’ importante capirsi e parlare l’una con l’altra. A: Io spero Juve ma sinceramente non lo so Ovviamente, in un gruppo, mi capita che alcune D: Quanto ritenete che il Covid vi abbia ostacolato nel non mi stiano simpaticissime ma in campo bisogna vostro percorso? per forza andare tutti d’accordo. Poi fuori ognuno A: Sinceramente mi ha ostacolato molto, soprattutto esce con chi si trova meglio. perché stavo imparando tanto in questa nuova squadra di D: A cosa puntate, qual è il vostro obiettivo? cui faccio parte ora (di sicuro di più di quanto abbia E: Ovviamente ci si pone sempre l’obiettivo più imparato in tre anni nell’altra). Mi è dispiaciuto anche alto, poi essendoci persone più brave ci sono perché consideravo l’allenamento come un modo per sempre dei limiti. sfogarmi e invece mi sono dovuta fermare per ragioni di D: Come trovate il calcio femminile rispetto a salute. quello maschile? E: Anche io sono molto dispiaciuta, mi manca fare le A: Secondo me sono proprio due mondi diversi e attività che una volta era possibile svolgere. non dipende da maschile a femminile ma da D: Da quanto tempo non fate gare per colpa della persona a persona. situazione Covid? D: Prima di entrare in una squadra femminile E: Sfortunatamente da settembre avete giocato in quelle maschili. Com’è stata l’esperienza? Marta Guizzo, Angelica Filippin, Beatrice Guarnier 4^F A: E’ completamente diverso. I maschi si credono (Intervista collettiva del gruppo del giornalino) superiori e snob mentre con le ragazze è anche possibile instaurare un rapporto di amicizia che va oltre allo sport. E: Prima ero con la squadra del Cornuda Crocetta. Questo è solo il terzo anno che gioco con le ragazze e di sicuro mi sono trovata meglio con loro. D: Quando giocavate con i maschi, nei contrasti, vi lasciavano fare o andavano giù di brutto? E: Andavano giù di brutto... e questa cosa mi faceva arrabbiare, quindi ricambiavo il gesto. A: Io preferisco che non ci siano differenze e che vadano giù di brutto, cosa che faccio anche io con loro. Pag.12
Le atlete si raccontano FEDERICA GROPPO: “SONO CRESCIUTA IN PISCINA” La nuotatrice di 2^F pratica questo sport da dieci anni In questo periodo di emergenza molti ragazzi che prima cercavano nello sport un motivo di svago e divertimento si sono trovati in difficoltà perché i centri sportivi sono stati chiusi e le gare annullate. Federica Groppo, 15 anni, alunna di seconda f al Liceo linguistico, invece, in quanto atleta di alto livello, non si è mai fermata. Per lo meno per quanto riguarda gli allenamenti. “Da quando avevo cinque anni - spiega- sono cresciuta praticando nuoto. Prima del blocco effettuavo sei allenamenti a settimana durante l’anno scolastico, mentre durante le vacanze di Natale/estive addirittura due al giorno, uno al mattino e il secondo al pomeriggio. Poteva anche capitare che, I suoi compagni di squadra sono diventati anche sempre durante l’anno scolastico, facessi per compagni di vita, senza di loro nei momenti in cui due volte a settimana un doppio allenamento, pensava di mollare, non ce l’avrebbe fatta. “Del uno prima di andare a scuola e uno subito dopo resto, penso di lasciare circa 4/5 volte all’anno averla finita”. Molti di noi possono pensare che perché è un impegno molto duro, ma non riesco per lei sia quasi impossibile conciliare scuola e proprio ad immaginare la mia vita senza la sport, ma Federica cerca di fare chiarezza a piscina e senza rivedere i miei compagni. Inoltre proposito: “è sicuramente una scelta difficile - nuotare per me è diventata una valvola di sfogo, afferma- ma è una scelta personale, lo faccio sono molte di più le volte in cui torno a casa con da quando sono piccola e per me lo sport è una il sorriso nonostante abbia una brutta giornata quotidianità…riesco ad organizzare lo studio, anziché il contrario: in questo momento non mi sacrificando il mio tempo libero per sfruttarlo al vengono in mente più di un paio di esempi di Pag.1 massimo”. Il suo sport è prevalentemente quando è accaduto l'opposto." Federica ci individuale, infatti i nuotatori devono pensare ai racconta anche che questa pandemia loro obiettivi, non a quelli della squadra; ma probabilmente ha anche un po’ frenato i suoi comunque il gruppo che tutti i giorni va in obiettivi. “Quando ero un po’ più piccola -spiega- piscina ad allenarsi con lei è determinante. “Se sono riuscita a realizzare il sogno di partecipare dovessi andare in piscina per allenarmi senza il ai campionati italiani; per ora aspetto che si supporto dei miei compagni -racconta l'atleta- sblocchi questa situazione ma non credo che non ce la farei. Ho bisogno come tutti di ridere, potrà arrivare oltre le regionali. Ammetto che è soprattutto con loro perché condividono la mia stata dura soprattutto durante la prima stessa passione; inoltre ci troviamo spesso quarantena riuscire ad allenarmi con costanza fuori dalla piscina”. attraverso uno schermo. Non c'è stato solamente un episodio in cui ho pensato di non tornare più a quella che era la mia quotidianità perché a stare a casa sul divano si sprecano molte meno energie. Sono però contenta di essere tornata a nuotare e incontrare i miei compagni che specialmente durante questo periodo sono stati e sono tutt'ora fondamentali per me. A volte è bello anche poter sperimentare senza avere un obiettivo specifico". Federica Camerini 3^A (Intervista collettiva del gruppo giornalino) Pag.13
Parla la psicologa La classe quarta b, nell'ambito del PCTO, sta realizzando una rubrica settimanale nella quale la psicologa dello spazio ascolto, Mirti Agostinetto, interviene su vari temi. Altri due temi affrontati sono stati la ricerca di noi stessi e l’amicizia e l’amore al tempo del covid. Ecco le interviste. ALLA RICERCA DI NOI STESSI: LA CHIAVE PER LA FELICITA’ Perché questo fenomeno avviene in particolar modo sui social? “Possiamo paragonare i social ad un palcoscenico senza un vero e proprio pubblico, dove possiamo recitare il ruolo che più ci piace. Tutto questo è garantito dal fatto che sui social è presente l’anonimato che permette alle persone di essere un qualcosa di diverso da ciò che sono realmente. Soprattutto nei primi anni dell’adolescenza, molti ragazzi utilizzano i social come via Perché molte volte noi adolescenti non ci mostriamo per quello che siamo? Tutto ciò è un segno di insicurezza? “Non essere in grado di esprimere noi stessi è normalissimo, soprattutto per voi adolescenti che siete in un periodo evolutivo. Siete costantemente in “work in progress”, alla ricerca di voi stessi e del vostro ruolo nel mondo. Non dovete assolutamente preoccuparvi se alla fine delle scuole superiori non “Adesso ci penso io! e qui inizia un lavoro di cura: avete ancora le idee ben chiare perché, chi prima e pulizia del viso, crema idratante alla bava di lumaca o chi dopo, tutti raggiungono i propri obiettivi. Dunque all’aloe vera, magari riduco un pochino le patatine fritte è molto comune che alcuni adolescenti non si e le bibite gassate. mostrino per quello che sono, perché da un lato La sicurezza, quindi, è fortemente legata alla stanno formando la loro identità, mentre dall’altro conoscenza di noi stessi, alle nostre relazioni ed al cercano di essere migliori per essere accettati”. sapere, alla cultura. per questo l’apprendimento è migliore per sentirsi accettati dagli altri coetanei, ma importante al di là del voto e della mera professionalità. mostrando solo i lati meno vulnerabili di sé.” La cultura ci offre strumenti del sapere ma ci costruisce Perché siamo così insicuri di noi stessi? Forse è a dentro. Infine la sicurezza non nasce dalla perfezione, causa della società in cui viviamo? ma dal costante esercizio di perdono e accettazione “L’insicurezza è qualcosa di innato che è sempre verso noi stessi.” presente in noi; si manifesta maggiormente durante Perché abbiamo il bisogno di essere accettati da tutti? gli anni dell’adolescenza. Noi tutti siamo insicuri di “Fin dalla nascita noi cerchiamo di riprodurre la sicura fronte alle nuove cose, ma una volta che impariamo e accogliente situazione del grembo materno, in cui a scoprirle e a comprenderle acquisiamo la ognuno si sentiva coccolato, protetto e accettato. Da sicurezza, come frutto dell’esperienza. Per capire questa spontanea e amorevole unione tra madre e meglio questo concetto, prendiamo come esempio figlio scaturisce in ognuno di noi la ricerca, quasi l’acne adolescenziale che per tutti voi teenagers è istintiva, del contatto profondo con l’altro e con un complicato ostacolo da superare. Alla prima l’universo. Durante la fase dell’infanzia questa ricerca comparsa di un brufolo sul vostro viso, scatta una si limita all’interno della famiglia, con l’adolescenza i sorta di campanello d’allarme: 1. “Aiuto e adesso confini si allargano verso gli amici e i partners ed i come faccio ad uscire di casa! 2. “Devo cercare di grandi ideali e valori universali. coprirlo! (sciarpe foulard, mascherina, fondo tinta) 3. In una relazione affettiva è fondamentale stare bene essendo noi stessi e se la persona scelta è quella giusta questa riuscirà a renderti felice, nonostante i limiti reciproci. È fondamentale, però, sottolineare che prima di tutto dobbiamo essere noi stessi ad amarci per ciò che siamo e, di conseguenza, ci sentiremo accettati da tutti gli altri.” Enrica Baseggio, Elena Morello, Luca Pasquetti, 4^B Pag.14
Parla la psicologa AMICIZIA E AMORE...IN TEMPO DI COVID E NON SOLO Nel terzo numero della rubrica dedicata alle interviste alla psicologa dello spazio ascolto, Mirti Agostinetto, Filippo Caverzan si sofferma su tematiche particolarmente sentite soprattutto dai ragazzi: amore e amicizia. Sentiamo come è andata. D: Ha notato cambiamenti nelle relazioni di amicizia e di amore prima e dopo il Covid? Se sì quali? R: Il Covid a livello di amicizie ha modificato la parte del contatto e una gran parte della comunicazione. La mascherina in particolare ha tolto e sta togliendo molto alle relazioni: fa passare delle informazioni che sono diverse da quella che effettivamente è la realtà poiché R: In una relazione entrambi condividono una nasconde tutta la parte di comunicazione non parte di se stessi con l’altra persona per cui si verbale che ci permette di capire cosa l’altra crea un legame che unisce i due partner. Il primo persona stia dicendo e con quale tono. Sento di consiglio che sento di dare è di coltivare amicizie citare il documentario “Fuori era primavera” il esterne anche quando si è impegnati in una quale parla di quello che è successo in relazione in modo tale da non ritrovarsi soli nel primavera nel nostro paese attraverso due momento in cui questa relazione dovesse finire testimonianze di due coppie di giovani poiché in momenti come questi gli amici e la innamorati: una nata pochi giorni prima del famiglia sono fondamentali per riuscire a “tirarsi lockdown la quale riesce ad andare avanti grazie su” usandoli come ancora>>. a incontri fugaci al supermercato e l’altra nata D: Crede nell'amicizia profonda tra maschio e ben prima della pandemia e alimentata dalla femmina? Perché? possibilità di vedere in lontananza la casa del R: L’amicizia profonda tra maschio e femmina partner. esiste ma equivale a camminare sul filo di un D: Come amarsi e amare al meglio in questo rasoio perché appena uno dei due mette l’amore periodo di Covid? sulla propria bilancia ecco che si perde R: Il consiglio che mi sento di dare è di prestare l’equilibrio. Non credo però che esistano amicizie ancora più attenzione a quello che si dice maschio-femmina nelle quali nessuno dei due si perché, dal momento in cui tutte le informazioni e sbilancia poiché non è solo una questione di le emozioni che vogliamo trasmettere alle altre “testa” ma è anche una questione fisica e persone passano attraverso uno schermo, ormonale: tendenzialmente è il ragazzo che non diventano molto più fraintendibili. Inoltre consiglio si limita ad un sentimento di amicizia verso di chiarire subito qualsiasi cosa sembri andare l’amica. storto, anche delle banalità, perché rimanendo D: Cosa pensa dell'amore alla nostra età? sempre chiusi nella propria stanza a rimuginare Basandosi sulla sua esperienza lavorativa, tutto si rischia di far diventare veri e propri secondo lei porta più benefici o sacrifici? problemi dei piccoli fraintendimenti>>. R: l’amore alla vostra età è una cosa innata, un D: Più in generale, che consigli darebbe per segno di salute e di crescita; ciò non significa affrontare una "sconfitta" d'amore? però che chi non lo trova stia male. Le relazioni durante l’adolescenza servono a sperimentare voi stessi, a conoscervi, a conoscere gli altri e il modo in cui ci si relaziona con le altre persone. Più esperienze avrete, più vi aiuteranno a capire quale sarà la persona che vorrete al vostro fianco per il resto della vostra vita. Per concludere l’amore alla vostra età è un bene e non una cosa sbagliata nonostante, come tutte le cose, porta a dei sacrifici e a delle difficoltà. Filippo Caverzan, 4^B Pag.15
La parola al Prof Il prof Paolo Noal a ruota libera sulla disciplina che insegna e sulla nostra scuola “LA MATEMATICA MI VIENE NATURALE” Un prof molto giovane ed allegro, con una grande passione per la matematica. Tale è prof di matematica e fisica Paolo Noal. Un po’ incuriosite da tale figura, abbiamo cercato di entrare nel suo mondo per capire cosa lo ha legato così tanto a questa materia, da molti ragazzi considerata complicata e forse un po’ noiosa. Da dove è nata la passione per la matematica? “Mia mamma è una maestra delle elementari ed è sempre stata molto appassionata di matematica e la stessa cosa mio papà. Quindi è sempre stato naturale farla, non so il perché di preciso. Mi piace Solitamente alle scienze umane, ma anche negli risolvere problemi. Mi piace mettermi davanti ad un altri indirizzi di questa scuola, le materie come la problema, guardarlo e cercare la soluzione”. matematica e la fisica non vengono trattate in E i suoi amici cosa ne pensano? È mai capitato modo approfondito come magari viene fatto in altre che abbiano scherzato su questa sua passione? scuole e di conseguenza gli alunni non ne vanno “Per la precisione direi che lo fanno di continuo. pazzi. Come reagisce? Sono l’unico tra i miei amici laureato e in più con una “In realtà nelle altre scuola non si fa molta più laurea così strana, è naturale che le prese in giro ci matematica. Io stesso ho fatto il Liceo Levi ma non ero siano sempre. Il mio soprannome è stato “tabeina” un genio in matematica. Parto dal presupposto che tutti per diversi anni. Però diciamo che la laurea in possono studiare questa materia, la vedo come il matematica, specialmente teorica porta un alone di linguaggio della natura: comprensibile a tutti. Quello difficoltà perciò c’è sempre stato anche rispetto per che cambia è la volontà di spenderci del tempo. quello che faccio”. Qui sta la differenza che c’è tra una scuola e l’altra. Lei è nuovo in questa scuola, come si trova e Questo a volte scoraggia, specialmente sapendo di cosa pensa degli alunni e degli insegnanti? rimanere in una classe solo un anno e di non avere “Mi trovo bene, è una buona scuola e i ragazzi si quindi il tempo per creare un percorso, ma questi sono comportano bene e sono piuttosto rispettosi, cosa solo momenti, poi bisogna tornare ad essere positivi”. che non è scontata. Vengo da esperienze in altre Immagini di essere un alunno, cosa penserebbe di scuola dove certe volte non c’è un bel se stesso? Si starebbe simpatico? comportamento. Certo le mie materie sono “Non ne ho idea, non ho mai avuto insegnanti giovani complicate ed è ovvio che preferirei insegnare in un quindi non so di preciso come sia averne uno della mia liceo scientifico, per esempio, perché i ragazzi età. Il fatto di essere un insegnante disponibile lo vedo vogliono studiare di più queste materie. Ed è anche come qualcosa di positivo, questo è quello che ovvio che non si crei un rapporto solido cambiando di chiedevo io ai miei professori”. anno in anno classi; però sto bene sia coi ragazzi sia E per caso ha qualche altra passione oltre alla coi colleghi. Diciamo anche che il rapporto con i matematica, per esempio in ambito sportivo, colleghi passa perché quello che mi interessa di più è artistico..? quello con i ragazzi”. “Io sono innamorato della formula 1. Può esserci Come abbiamo visto lei è molto giovane. Che qualsiasi cosa la domenica pomeriggio ma non salterei rapporto comporta questo con gli allievi? mai le qualifiche, le prove, le gare. Per quanto riguarda “Sicuramente è più facile relazionare con loro: riesco il calcio sono interista ma seguo le partite solo per a scherzarci, so come funziona il mondo di avere qualcosa di cui parlare con altri ragazzi, a cui Instagram, di Facebook, che sono molto importanti interessa maggiormente questo sport. Ma sono per i ragazzi di adesso, cosa che non era invece appassionato anche di film e serie”. vent’anni fa, quando ero io alunno. Il fatto di essere “E che genere di film/serie guarda solitamente?” giovane mi aiuta per capire meglio il mondo e per “L’unica tipologia di film che non sopporto è l’horror, ricordarmi come ero io”. non è un motivo di paura, ne ho visti alcuni ma non vedo il senso di guardarli. Per il resto cerco di seguire film/serie di tutti i generi, preferisco le serie impegnate. Ora sto riguardando per la terza volta Breaking Bad ma la mia preferita resterà in eterno House of Cards” E la ragazza? Ce l’ha? “Certamente”. Pag.16 Angelica Beltrame, Elisa Banchieri, 4^A
La parola al Prof “L’IMPORTANTE NON E’ QUELLO CHE SAI MA QUELLO CHE SEI” La prof di inglese Elisa Viviani si racconta a tutto tondo. Elisa Viviani è una professoressa di inglese Una lezione che ha imparato? “Non dare di 48 anni. Si è laureata a Trieste nel 98 mai niente per scontato”. La docente dopo aver trascorso un anno all’università racconta di un episodio per lei molto di Aberdeen grazie ad una borsa Erasmus. doloroso avvenuto durante uno scambio in “Nell’insegnamento trasferisco anche le California. “Una studentessa si è sentita altre mie passioni, in particolare quella per molto male -rivela- e ringrazio il cielo di aver l’arte, i viaggi e gli scambi culturali”, dice la avuto l’istinto di capire che qualcosa non prof, che prima di dedicarsi andava; l’ho infatti subito soccorsa in all’insegnamento, ha lavorato in varie ospedale. Ricordatevi, se qualcosa non vi aziende occupandosi di commercio estero torna, andate in fondo alle cose e chiarite i e mostre d’arte. Dal 2009 ha inoltre vostri dubbi: non siate superficiali”. ottenuto il patentino di guida turistica del Concorda con chi dice che certe materie non Veneto, professione che pratica serviranno nella vita quotidiana? “Respingo saltuariamente e che l’aiuta a trovare modi questa visione utilitaristica della scuola -dice sempre nuovi e avvincenti di raccontare la prof- tutto ciò che si studia aiuta a far storie e luoghi della nostra regione. ragionare e mettere in moto il cervello”. Cosa l’ha portata all’insegnamento? “La Secondo la sua opinione a scuola viene tradizione di famiglia -dice- anche se mi insegnato un livello di “problem solving” sento imperfetta e non sempre all’altezza di molto avanzato, che sarà poi molto utile in un compito così alto come quello del tutti i piccoli e grandi problemi della vita docente”. Nonostante ciò, lei è convinta d’ogni giorno. “Ognuno di voi ha una nell’affermare che siano “il sostegno, la Ferrari nella propria testa -conclude- gli curiosità e la grinta che doni agli studenti a insegnanti vi aiutano solo a metterla in fare di te un eccellente educatore”.Un moto”. consiglio per chi studia lingue? “Affidatevi ai vostri professori, mettetecela tutta, non Jacopo Torresan, Rachele Santos sentitevi frenati da nulla, andate avanti con Pacheco 1^E impegno che i risultati non vi deluderanno”. Pag.17
A ruota libera sul Covid IN CLASSE DAL PRIMO FEBBRAIO: INCREDULI E FELICI First reaction: shock! Ebbene sì, questa è L’unica differenza è che ora la colazione la stata la nostra reazione non appena ci consumiamo in compagnia in uno dei tanti siamo sedute tra i banchi di scuola. Ormai bar qui in zona. ci eravamo quasi rassegnate all’idea di C’è chi preferisce una spremuta d’arancia, poter vedere i nostri compagni solo chi il succo, anche se la tradizione vuole il attraverso uno schermo, e, incontrarli classico cornetto accompagnato dal finalmente dal vivo è stato davvero cappuccino. Ma nonostante ciò quello che emozionante! realmente conta è scambiare qualche gossip Di certo la differenza l’hanno notata anche con le amiche! gli insegnanti, i quali sono arrivati in classe Ovviamente, però, per il primo giorno la increduli, ma molto felici. Passare dallo preoccupazione maggiore non è di certo spiegare a dei piccoli “francobolli” sullo dove poter andare a fare colazione! schermo (proprio come direbbe una delle Come ogni primo giorno che si rispetti, infatti, nostre professoresse) a degli studenti in la corsa per accaparrarsi i banchi più “tattici” carne ed ossa, è stato per loro molto più non manca mai! soddisfacente. Si capiva dai loro occhi E così abbiamo fatto anche noi, come fosse gratificante poter parlare senza presentandoci davanti ai cancelli già alle alcun ostacolo che interrompesse le 7.30 del mattino, perché come si sa in prima emozioni di una vera lezione. fila è difficile sia suggerire che farsi aiutare Tornando a noi studenti, non è peró tutto dai compagni! oro ciò che luccica! Che dire! Noi siamo davvero contente di Ricominciare a svegliarci alle sei del tornare pian piano alla normalità, perché mattino è stato traumatico, poiché eravamo anche se piccolo, è un grande passo per la abituati ad alzarci il minuto prima della maggior parte di noi studenti desiderosi di video lezione, passando la prima ora a divertirci! sbadigliare tra un sorso e l’altro di caffè. Greta Bianchin, Anna Bassetto e Anna Non che ora sia cambiato molto! ;) Campello 3^E IL RUMORE DELLE PAGINE SFOGLIATE TUTTI ASSIEME E’ giunto finalmente il momento tanto atteso - mente potuto riprovare la felicità nello stare di ritorno nelle nostre aule. insieme ai nostri compagni: non importa più Un po’ di sonno, la paura e l’ansia non sono per quanto tempo, ciò che conta di più in bastate però ad abbattere la gioia e la questo periodo è il poterlo fare. nostalgia nel rivedere i nostri compagni e i Ammettiamo però che ci sono dei lati negativi, nostri insegnanti. come non poter più svegliarci dieci minuti Non possiamo negare infatti che la nostra prima della lezione, poter stare comodi e al quotidianità, che ci è stata negata ancora una caldo con i pantaloni del pigiama. Non volta, ci fosse mancata: soprattutto i momenti dimentichiamo la fretta dei professori nel fare di confronto tra sorrisi, risate ma anche più verifiche possibili in presenza. consolazione. Anche se la paura per un virus che è ancora in Dopo molto tempo abbiamo potuto notare circolazione rimane, speriamo di poter anche i dettagli più semplici di cui prima non continuare così per più tempo possibile ci accorgevamo; come il rumore delle pagine perché, appunto, questo è la nostra vera che sfogliavamo tutti insieme, chi dice di fare scuola, quella che vogliamo vivere tutti silenzio e chi invece provoca la confusione, insieme. penne che cadono e prof che ci rimproverano. Inoltre abbiamo fortunata- Angelica Beltrame, Elisa Banchieri, Pag.18 Francesca Battilana, 4^A
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