Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
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Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva Cos’è la Opel Insignia GSi Sports Tourer, all’esordio al salone di Francoforte 2017? E’ una station wagon sportiva, quindi un’auto che appartiene ad un settore sempre molto affascinante. Divertirsi guidando e contemporaneamente avere lo spazio per caricare di tutto è un plus non da poco; ma è anche un equilibrio molto difficile da ottenere, perché le forme della familiare generalmente mal si conciliano con le esigenze di leggerezza, manovrabilità ed efficienza aerodinamica tipiche di una sportiva. Allora osserviamo rapidamente questa tedescona, ricordando che nella casa del fulmine la sigla GSi ha un significato ben preciso: sportività, appunto. Per weekend “flat out” senza rinunciare a bagagli e famiglia (prima però scaricate entrambi). OPEL INSIGNIA GSI SPORTS TOURER, LA STATION PER CHI AMA GUIDARE
Intanto sgombriamo il campo da possibili dubbi sulla natura di questo modello: la Opel Insignia GSi Sports Tourer è un’auto premium, perché va forte e include un pacchetto tecnologico di prim’ordine. Ma è anche razionale. Non aspettiamoci un V8, però un biturbo sì. Cioè il motore a quattro cilindri 2.0 diesel da 210 cavalli, in cui due piccoli turbocompressori assicurano quella potenza e coppia (480 Newton metri) necessarie per prestazioni brillanti, ma allo stesso tempo tengono sotto controllo i consumi e di conseguenza le emissioni: parliamo di 7,3 l/100 Km sul misto, un valore di tutto rispetto, dato il livello.
Ma non è tutto qui. Per non annegare nel sottosterzo (la bestia nera delle trazioni anteriori nelle curve veloci), questa Insignia sfoggia innanzitutto un telaio sportivo a controllo elettronico di assetto e sterzo; poi una trazione integrale con sistema torque vectoring (adeguamento elettronico della coppia motrice in curva sulle ruote interne, proprio per evitare il naturale allargamento della traiettoria quando si accelera troppo o nel punto sbagliato); aggiungiamo il cambio automatico ad otto rapporti, rigorosamente con levette al volante, e abbiamo completato il quadro tecnico. Senza dimenticare l’impianto frenante Brembo. Risultato? Prestazioni di valore: 0-100 in 7,9 secondi e 231 Km/h di velocità massima. Quasi come la mitica BMW M3 E30 di fine anni ’80.
La Opel Insignia GSi Sports Tourer è comunque sempre una station wagon. Allora ricordiamo il bagagliaio da 560 a 1.665 litri, i cinque posti veri, il portellone a sensore con apertura senza mani. La tecnologia? Troppo lungo parlarne per ora. Ricordiamo solo i fari a matrice di LED, la frenata automatica di emergenza con rilevamento pedoni e tante altre cosette. Gli interni sono sportivi ma di lusso. E l’auto comprende tutte le tecnologie di comunicazione che potreste desiderare. Per il resto dobbiamo attendere il salone di Francoforte, lo faremo con grande interesse. Ferrari laFerrari Aperta, esemplare unico all’asta per
beneficenza Un weekend particolare a cui partecipare almeno in spirito, perché gli effettivi protagonisti saranno pochissimi multimilionari rigorosamente selezionati e invitati. Ferrari laFerrari Aperta, questa hypercar se ricordate è stata prodotta lo scorso anno in una serie ultralimitata, solo 209 esemplari, duecento dei quali venduti “ad invito” ancora prima che l’auto venisse presentata, al modico prezzo di 1,9 milioni di euro ciascuna. Neanche tanto, se si considerano ad esempio i 2,9 milioni necessari per acquistare una delle 500 Bugatti Chiron. Ad ogni modo, un esemplare unico particolarissimo dell’Aperta è stato messo all’asta sabato 9 settembre. L’evento, chiamato “Leggenda e passione”, si è tenuto all’autodromo di Fiorano, l’asta sarà organizzata da RM Sotheby’s. Come ci si attendeva, le cifre sono da capogiro, com’è normale quando ci sono di mezzo vetture del Cavallino: il martelletto del banditore ha aggiudicato questa vettura per la bellezza di 8,3 milioni di euro; tuttavia questa volta lo scopo è benefico. ESEMPLARE UNICO DI FERRARI LAFERRARI APERTA PER BENEFICENZA
I proventi dell’asta verranno donati all’associazione Save the Children per un programma internazionale dedicato all’istruzione. L’esemplare unico della Ferrari laFerrari Aperta messo all’asta ha una livrea rossa metallizzata (dal fantasioso nome di rosso fuoco) con doppia striscia racing bianca (bianco Italia) sul cofano e sul retro. Gli interni sono in Alcantara nero e fibra di carbonio in nero lucido; ai sedili sono stati applicati inserti in pelle rossa con cuciture rosse. La Ferrari laFerrari Aperta è la versione spider della celebre hypercar ibrida uscita nel 2013 e prodotta in 500 esemplari. E’ stata la prima vettura stradale prodotta a Maranello con tale motorizzazione, deriva dalla non omologata FXX-K, la cui tecnologia riprende il sistema Kers utilizzato in Formula 1. Al motore termico aspirato V12 6.3 da 800 cavalli è associato un motore elettrico che porta la potenza di sistema a 963 cavalli. La coppia massima complessiva supera i 900 Newton
metri. Particolari accorgimenti costruttivi e affinamenti aerodinamici hanno consentito alla roadster di mantenere la stessa rigidità torsionale della coupé e di conservarne le medesime prestazioni. Quindi accelerazione 0-100 sotto i 3 secondi, 0-200 sotto i 7 secondi, 0-300 in 15 secondi. Velocità massima superiore a 350 Km/h. La Citroën C3 Aircross arriva in Italia Praticamente ci siamo. E’ ora ordinabile in Italia e ad ottobre arriverà fisicamente nei concessionari la nuova Citroën C3 Aircross, il SUV compatto (segmento B) basato sulla C3 berlina di ultima generazione. Il modello era stato anticipato alla stampa lo scorso giugno e rappresenterà il cuore dello stand Citroën al salone di Francoforte 2017, la sua prima uscita pubblica ufficiale. Diamo un’occhiata veloce a prezzi e allestimenti per il mercato italiano. CITROËN C3 AIRCROSS, I PREZZI E GLI ALLESTIMENTI PER L’ITALIA
La Citroën C3 Aircross è disponibile in tre allestimenti, chiamati Live, Feel e Shine, in ordine di livello. Le motorizzazioni sono 6, in totale abbiamo 13 versioni differenti. Per quanto riguarda i motori a benzina, basati sul Puretech 1.0 a tre cilindri, si parte dalla potenza di 82 cavalli (guidabile dai neopatentati), poi si aggiungono le versioni da 110 (questa anche con cambio automatico EAT6) e 130 cavalli. Passando ai diesel, il quattro cilindri BlueHDi è disponibile in potenze di 100 e 120 cavalli. Scorriamo i dettagli degli allestimenti, osservando i principali equipaggiamenti di serie. Si parte da Live, nel quale troviamo assistenza alla frenata d’emergenza, accensione automatica dei fari, airbag a tendina, alzacristalli elettrici anteriori, avviso superamento linea carreggiata, rilevatore stanchezza guidatore, cerchi in acciaio da 16 pollici, assistenza partenza in salita, riconoscimento limiti velocità.
L’allestimento Feel aggiunge fra l’altro compatibilità bluetooth, presa USB e 12V, radio con 6 altoparlanti, MP3 e comandi al volante, climatizzatore manuale, retrovisori elettrici e riscaldabili, touchpad da 7 pollici, volante in pelle, luci diurne a LED. Shine aggiunge inoltre alzacristalli elettrici posteriori e sequenziali, Citroën Connect Box e Connect NAV (navigatore con mappe Europa), cerchi in lega da 16 pollici, climatizzatore automatico, fendinebbia con cornering light, mirror screen, sensori di parcheggio posteriori, tergicristallo automatico con sensore pioggia. Ci sono poi come sempre numerosi pacchetti di optional per tutte le esigenze.
Chiudiamo con i prezzi di listino chiavi in mano (IVA e messa in strada incluse, IPT esclusa) della Citroën C3 Aircross, in ordine di allestimento. PureTech 82: 15.500, 17.250 e 19.000 euro; PureTech 110: Feel 18.750, Shine 20.500; PureTech 110 EAT6: Feel 20.250, Shine 22.000; PureTech 130: Shine 21.250; BlueHDi 100: 18.000, 19.750, 21.500; BlueHDi 120: Feel 20.750, Shine 22.500 euro. Mercedes Classe S Coupé e Cabriolet 2018, il lusso si
fa sportivo Quando un’ammiraglia diventa sportiva otteniamo il meglio dei due mondi. E’ il caso delle nuove Mercedes Classe S Coupé e Cabriolet 2018, le quali si allineano al restyling a cui è stata sottoposta anche la berlina e che vedremo al salone di Francoforte 2017. Nessuna rivoluzione, piuttosto un affinamento: qualche dettaglio estetico modificato al punto giusto e i consueti aggiornamenti tecnologici. Le rivoluzioni si fanno quando qualcosa non va bene, non è certo il caso di questo modello, probabilmente l’archetipo del weekend di lusso con valore aggiunto sportivo, chiuso o aperto a seconda dei gusti. LE NOVITA’ DELLE MERCEDES CLASSE S COUPÉ E CABRIOLET 2018 A livello di design esterno, le novità sulle Mercedes Classe S Coupé e Cabriolet 2018 si concentrano su paraurti e luci, sempre in ottica sportiva. All’anteriore le prese d’aria sono più grandi, poi troviamo una cromatura allo splitter
(l’elemento aerodinamico frontale il cui compito, prevalentemente in un’auto da corsa, è suddividere, “to split” in inglese, i flussi d’aria in modo da accelerare la depressione sotto il fondo vettura che crea la spinta verticale verso il basso, cioè il carico aerodinamico). Sulle fiancate sono stati ridisegnati i sottoporta, mentre sulla coda si notano le mascherine cromate dei doppi terminali di scarico. La novità estetica più rilevante è comunque l’introduzione delle luci OLED (LED organici in grado di emettere direttamente la luce) per i fanali posteriori. I 66 OLED ultrapiatti paiono sospesi nel vuoto. Il loro fascio luminoso è molto omogeneo in tutte le direzioni e dà vita ad un design diurno e notturno assolutamente unico.
Per quanto riguarda gli interni, si aggiungono nuove decorazioni in legno di radica di noce marrone lucido, frassino grigio satinato o magnolia; ci sono anche nuovi rivestimenti in pelle nappa. La plancia è dominata dai due grandi display, racchiusi sotto un vetro unico, per quadro strumenti e multimedia. Sono stati aggiornati e ampliati tutti i servizi di connessione e comunicazione, tra cui il Concierge per la prenotazione dalla vettura di ristoranti, itinerari turistici, biglietti per varie manifestazioni e altro ancora. Sono stati resi ancora più sofisticati i programmi Energizing, cioè le funzioni di massaggio incorporate nei sedili.
Arriviamo al cuore della vettura, la meccanica. Uno degli optional più esclusivi è l’assetto Magic Body Control, in cui l’auto s’inclina verso l’interno della curva fino a 2,65° per ridurre le forze centrifughe percepite dai passeggeri. Il sistema sfrutta la telecamera stereoscopica montata dietro il parabrezza e funziona fino a 180 Km/h. Sono invece di serie le sospensioni pneumatiche semiattive Airmatic, in cui lo smorzamento avviene con regolazione continua.
Chiudiamo con i motori. Le Mercedes Classe S Coupé e Cabriolet 2018 montano un nuovo V8 biturbo 4.0, più potente ed efficiente del vecchio 5.5. Usa la tecnologia di disattivazione parziale dei cilindri per diminuire i consumi quando non serve tutta la potenza. Che è tanta: 469 cavalli per la S 560, poi 612 per la AMG S 63. Ai due estremi troviamo la S 450, solo coupé, con il V6 3.0 da 367 cavalli (con filtro antiparticolato per motori a benzina) e la suprema AMG S 65 che monta il V12 6.0 biturbo da 630 cavalli. Seat Leon Cupra R, al salone di Francoforte con furore La Seat Leon Cupra R sarà una delle novità a maggiore tasso di divertimento del salone di Francoforte 2017. I SUV sono certamente fondamentali ormai per qualsiasi costruttore ma
fortunatamente non sono ancora l’unico tipo di auto in vendita. C’è ancora spazio per le berline che, tutto sommato, costituiscono ancora la metà del mercato. Quando poi sono berline sportive c’è da rallegrarsi ancora di più. Nel caso della Seat Leon Cupra R parliamo di una selezionatissima edizione limitata, un modello esclusivo destinato a soli 799 appassionati, tale sarà infatti il numero di esemplari prodotti. Un modello certamente premium per un marchio altrimenti generalista che di solito bada al sodo; il suo fiore all’occhiello, per weekend ad alta concentrazione adrenalinica. SEAT LEON CUPRA R, L’AUTO PIU’ POTENTE DEL MARCHIO SPAGNOLO Da Martorell con furore, quindi. La Seat Leon Cupra R alza l’asticella sul limite di potenza già elevato della Cupra “normale” (virgolette necessarie, perché nessun modello marchiato Cupra può definirsi normale), fregiandosi il titolo di auto stradale più potente della casa spagnola. Ci sono 10
cavalli in più nella versione a cambio manuale. Infatti la Cupra R spreme dal suo motore 2.0 TSI ben 310 cavalli con la trasmissione manuale a sei marce; siamo ai limiti di quanto gestibile con efficienza da una trazione anteriore. Restano invece 300 i cavalli della versione a cambio automatico DSG. Le differenze nel design si riassumono nei dettagli in fibra di carbonio su spoiler, minigonne ed estrattore, poi calotte degli specchietti in rame, così come i cerchi; maggiorate anche le prese d’aria e i passaruota. Gli interventi più di sostanza, motore a parte, sono la campanatura modificata, l’assetto a regolazione adattiva e l’impianto frenante Brembo. Nuovo anche l’impianto di scarico. Per quanto riguarda gli interni, domina l’accoppiata fibra di carbonio e rame, mentre volante e leva del cambio sono rivestiti in Alcantara. Ci sono tre colori disponibili per la carrozzeria, dai fantasiosi nomi di Nero Midnight, Grigio Pirenei e Grigio Matte. La Seat Leon Cupra R sarà commercializzata alla fine del 2017. Ssangyong Rexton G4, il SUV coreano approda al salone di Francoforte 2017 Un marchio forse non tra i più noti ma conta una sua clientela appassionata, costruttore specializzato di SUV, negli ultimi anni ha profondamente trasformato il design dei suoi modelli. Al salone di Francoforte 2017 esordirà in anteprima europea il Ssangyong Rexton G4, il prodotto di fascia più alta della casa coreana appartenente al gruppo Mahindra, giunto alla sua quarta generazione. Il nuovo Rexton è stato presentato in primavera al salone di Seul e nel mercato domestico ha già
avuto buoni riscontri commerciali. Arriverà nei concessionari italiani ad ottobre; i suoi principali rivali sono per il momento i SUV connazionali Hyundai Santa Fe e Kia Sorento. QUARTA GENERAZIONE PER IL SSANGYONG REXTON G4 Il Ssangyong Rexton G4 segue il design del Tivoli, modello che ha effettivamente rivoluzionato l’impronta stilistica del marchio, più mirata verso il gusto europeo. Le linee sono abbastanza squadrate ma senza esagerare. Si tratta di un SUV di segmento D, è infatti lungo 485 cm. Costruito su una nuova piattaforma che ha permesso di alleggerire la struttura migliorando la rigidità grazie ad acciaio ad alta resistenza, il Ssangyong Rexton G4 avrà la trazione integrale e potrà contare, come optional, su una trasmissione automatica Mercedes a sette rapporti (completa di marce ridotte). Come standard c’è invece un cambio automatico manuale a sei rapporti. Il motore è un turbodiesel a quattro cilindri 2.2 da 184 cavalli e 400 Newton metri di coppia, in grado di trainare
un peso di 3.500 Kg. Gli interni appaiono di alta qualità e comprendono anche optional lussuosi come i rivestimenti in pelle nappa. Le dotazioni tecnologiche sono complete, sia per quanto riguarda la sicurezza che comunicazioni e intrattenimento. Sono incluse anche la telecamera frontale e la visione dall’alto per valutare con la massima precisione gli ingombri anche durante l’uso in fuoristrada. Troviamo poi per i telefono-dipendenti la compatibilità con i sistemi Apple Car Play e Android Auto.
Lexus LC, in Italia l’ammiraglia delle coupé Mentre in questi giorni sta scortando attori, registi e produttori durante la mostra del cinema di Venezia, arriva nei concessionari italiani la nuova Lexus LC, una coupé che più premium non si potrebbe. Su questo bolide dalle due anime (una ibrida e una tradizionale con V8 aspirato) i weekend di lusso in località “in” diventano un’esperienza ancora più raffinata ed esclusiva. Per godersi un turismo d’eccellenza in questo crepuscolo d’estate. POTENZA IBRIDA O CLASSICA, SCELTA LIBERA CON LA LEXUS LC Essendo una coupé di alto livello, la Lexus LC offre prestazioni al top e lusso da primato. Trattandosi anche di un’auto del gruppo Toyota, lo fa utilizzando la propulsione ibrida, l’unica tecnologia che attualmente e concretamente può ridurre in modo consistente l’inquinamento, in attesa che le auto elettriche risolvano i loro problemucci su tempi e
strutture di ricarica. La tecnologia ibrida è anche un settore in cui Toyota è leader assoluta, essendo stata la prima ad investirci pesantemente ormai vent’anni fa. Ecco perché la Lexus LC Hybrid monta un apparato di propulsione costituito da un motore a benzina V6 3.5 e da un motore elettrico i quali offrono una potenza combinata di 359 cavalli; insieme ad una trasmissione automatica a 10 rapporti (trazione posteriore) sono in grado di regalare un’accelerazione 0-100 in 5 secondi con velocità di 250 Km/h; il che non è assolutamente male per un corpo vettura di 1.865 Kg. Quindi la Lexus LC ibrida spinge forte (la coppia del motore elettrico è come sempre inarrivabile) e riesce a contenere le emissioni di CO2 in 145 grammi al Km, secondo i dati dichiarati dalla casa (148 nella versione Sport+). Ma poiché Lexus è un marchio che ha negli Stati Uniti il suo mercato principale, un suo modello sportivo non può evitare di offrire una versione adatta ai gusti americani: in altri termini, un motore V8 aspirato 5.0. Uno degli slogan più diffusi tra gli appassionati motoristici a stelle e strisce è
“no replacement for displacement”, tradotto più o meno in “non c’è niente come la cilindrata”. Le emissioni sono molto di moda in ambito politico, ma gli americani ancora oggi amano soprattutto motori aspirati di grossa cubatura; non possiamo dare loro torto, poiché l’emozione che sanno dare non è replicabile da alcun turbo, meno che mai dall’elettricità. Perché le Tesla spingeranno anche più forte (per un po’), ma l’elemento sound è insostituibile; un’accelerazione senza il classico ruggito è come un piatto dietetico, fa bene alla salute ma è senza gusto. La Lexus LC V8 è fortunatamente in vendita anche in Italia. Dato il motorone è ancora più pesante dell’ibrida, 1.970 Kg, ma questo non è un problema poiché ci sono a disposizione ben 477 cavalli a 7.100 giri, erogati con una coppia massima di 540 Newton metri a 4.800 giri. Una vera e propria “muscle car”. Trasmissione identica all’ibrida, le prestazioni dicono 4,7 secondi sullo scatto 0-100 e 270 Km/h di velocità massima. Per quanto riguarda il corpo vettura, unico per tutte le versioni, la Lexus LC è una coupé a 2 posti più 2 con sospensioni multilink davanti e dietro; le ruote posteriori sono sterzanti e lo sterzo è assistito elettricamente. L’auto è lunga 4.770 millimetri con passo di 2.870; le dimensioni sono completate da una larghezza di 1.920 mm e un’altezza di 1.345 mm. La versione Sport+ integra uno spoiler posteriore che si apre automaticamente oltre gli 80 Km/h per aumentare il carico aerodinamico. Differenziale di tipo sportivo, a slittamento limitato. Poi il meglio di tutta la tecnologia di sicurezza oggi disponibile. DESIGN RAFFINATO E ACCATTIVANTE DENTRO E FUORI
Naturalmente un’auto stradale non può essere solo un concentrato tecnologico. Il design è primario. La Lexus LC è giapponese purosangue, lo si vede dal frontale con la tipica calandrona a clessidra della marca e dalle linee squadrate e nervose. Ma l’insieme stilistico regala un impatto visivo allo stesso tempo gradevole, dinamico e originale. Lo confermano i diversi premi ricevuti da quest’auto. Ricordiamo che il direttore del design è Tadao Mori. Infondere un’iniezione di personalità al brand attraverso questo modello era così importante che lo sviluppo del progetto LC è stato seguito direttamente da Akio Toyoda in persona.
Gli interni sono altrettanto raffinati. Postazione di guida ergonomica e capace di trasmettere nel modo migliore le sensazioni della guida, perché questa è una coupé sportiva, non una monovolume. I colori dei rivestimenti sono ampiamente personalizzabili, naturalmente i materiali scelti sono i più pregiati, c’è Alcantara dappertutto, inoltre le pelli sono cucite a mano. Chiudiamo con i prezzi. Premium, avevamo detto. Decisamente: sia la Lexus LC Hybrid che la Lexus LC V8 hanno un prezzo di listino chiavi in mano di 105.500 euro, mentre le versioni Sport+ costano 115.500 euro. L’eccellenza vale tanto, si deve anche pagare tanto.
Alfa Romeo 33 Stradale, 50 anni in mostra al Museo storico di Arese Un weekend ad Arese per noi appassionati dell’automobile significa, ancora oggi, Alfa Romeo; al Museo storico della casa del biscione è stata appena inaugurata una mostra sulla favolosa e rarissima Alfa Romeo 33 Stradale, modello che compie 50 anni. Il titolo della mostra è “33 – La bellezza necessaria”. Visibile tutti i giorni tranne il martedì, dalle 10 alle 18. Vale assolutamente la pena andarci o tornarci, per un fine settimana dedicato al Vintage di livello assoluto. ALFA ROMEO 33 STRADALE, UNA DELLE AUTO PIU’ BELLE DI SEMPRE Perché questo modello è così speciale? Perché deriva da una
delle vetture da competizione più vincenti e prestigiose dell’intera storia dell’Alfa Romeo, cioè la Tipo 33. Essa rappresentò il ritorno della casa milanese alle competizioni di vertice dopo la leggendaria parentesi biennale in Formula 1 nel 1950-51. Il programma prevedeva la partecipazione ai campionati endurance. La prima Tipo 33 esordì in gara nel 1967 e corse nelle sue varie evoluzioni fino al 1977. Vinse più volte il campionato mondiale marche. Torniamo alla splendida Alfa Romeo 33 Stradale. Essa fu presentata al mondo il 31 agosto 1967 a Monza. Si trattava essenzialmente di un’auto da corsa leggermente modificata per ottenere l’omologazione alla circolazione su strada. Il motore posteriore centrale V8 2.0 era lo stesso montato sulla vettura da competizione, solo depotenziato a 230 cavalli invece di 270. Ma arrivava a 8.800 giri al minuto, un regime da record per l’epoca. Il leggerissimo telaio in tubolari d’acciaio e lega di magnesio le consentiva di raggiungere 260 Km/h, una prestazione da primato. Una derivata della 33 Stradale: la 33/2 Coupé di Pininfarina
La carrozzeria venne disegnata da Franco Scaglione; ancora oggi la 33 Stradale può validamente essere considerata come una delle auto più belle mai esistite. Era una supercar assolutamente esclusiva. Infatti ne vennero costruiti solo 18 esemplari. Costava 9.750.000 lire; tanto per fare un confronto, una Ferrari veniva venduta a 6 milioni. Dalla 33 Stradale di Scaglione derivarono successive interpretazioni di altri carrozzieri, tutte rimaste a livello di prototipi: Pininfarina, Bertone e Giugiaro fra tutti. La mostra “33 – La bellezza necessaria” al Museo storico Alfa Romeo di Arese (info: www.museoalfaromeo.com) si compone di 33 tappe in cui viene ripercorsa la storia del progetto 33, fra corse e strada. E’ solo il primo di altri progetti che FCA Heritage dedicherà a questa favolosa auto nei prossimi mesi. Bentley Continental GT, eleganza suprema al salone di Francoforte 2017 E’ nuova, nuovissima: si tratta della Bentley Continental GT di terza generazione, uno dei modelli più prestigiosi in vetrina al salone di Francoforte 2017. L’essenza del gran turismo di lusso all’inglese, una coupé costruita a mano in ogni esemplare, com’è tradizione per la casa di Crewe; una perfetta fusione di alte prestazioni e sportività raffinata inserite in un’ambiente capace di far invidia ai salotti più prestigiosi. Un’auto per weekend esclusivi. BENTLEY CONTINENTAL GT, INTERNI DA SOGNO, PIU’ DEL
SOLITO Prima di elencare le grandi doti tecniche della nuova Bentley Continental GT, esploriamo gli interni. Qui non si parla quasi più di abitacolo ma di un vero e proprio soggiorno. Oltre alle varie personalizzazioni richiedibili dai facoltosi clienti, troviamo come sempre materiali della più elevata qualità, il tutto sempre assemblato artigianalmente. Gli inserti nei pannelli sono di una radica particolarmente pregiata, chiamata Koa. Per ogni Continental GT sono stati utilizzati ben 10 metri quadri di legname; la loro lavorazione e l’inserimento, sempre a mano, hanno richiesto nove ore di lavoro per ciascun esemplare. Tanto per capire di che livello stiamo parlando, al giorno d’oggi l’assemblaggio completo di un’auto di grande serie in una moderna catena di montaggio richiede circa un minuto.
Chi avrà la possibilità di recarsi al salone di Francoforte 2017 e osservare questa Bentley dall’interno, non mancherà di osservare i sedili, un altro esempio di alta maestria artigianale. Le pelli naturali sono lavorate con un particolare ricamo, una trapuntatura molto morbida chiamata “diamond in diamond”, diamante nel diamante. Questi rombi sono stati applicati con una macchina appositamente progettata, programmando in modo specifico ciascuno dei 712 punti che compongono la forma del diamante. Il solo sviluppo di questo software ha richiesto 18 mesi di lavoro.
Gli impianti audio arricchirebbero la casa di qualsiasi appassionato. Il sistema di base è da 650 watt su 10 altoparlanti. Si può richiedere anche un impianto Bang & Olufsen da 1500 watt su 16 altoparlanti. Ma non finisce qui: l’optional al quadrato è il sistema Naim da 2200 watt e 18 altoparlanti, alcuni dei quali integrati nei sedili anteriori. Per migliorare la qualità sonora, l’isolamento dell’abitacolo è stato accentuato tramite l’applicazione di vetro laminato acustico su parabrezza e finestrini, riducendo il rumore esterno di 9 decibel.
Vogliamo parlare della postazione di guida? Qui spicca una novità assoluta: il display rotante Bentley. Il cruscotto appare senza schermo, invece una sottile mascherina cromata dietro al volante circonda uno schermo per la strumentazione digitale. Quando si preme il pulsante di accensione del motore, la radica al centro del cruscotto scivola in avanti e ruota, svelando un display touch da 12,3 pollici ad altissima risoluzione e ampiamente configurabile. Per quanto riguarda il design esterno, le linee sono fortemente ispirate al concept EXP 10 Speed 6. Rispetto alla serie precedente, il cofano è allungato e il frontale abbassato, grazie allo spostamento in avanti di 135 mm delle ruote anteriori. Il look è sempre elegante e dinamico, esprime potenza senza esagerare in aggressività. MOTORE E PRESTAZIONI DA SUPERCAR
Non dobbiamo dimenticare che Bentley significa sempre anche meccanica ai massimi livelli. Intanto la carrozzeria pesa 80 Kg in meno, il che non fa mai male. Il motore è un possente W12, progettato direttamente da Bentley, non da Volkswagen. La specifica disposizione delle bancate consente di distribuire meglio il peso e sfruttare di più lo spazio rispetto ad un tradizionale V12; il propulsore permette anche la disattivazione parziale dei cilindri quando non è necessaria tutta la potenza. Cilindrata 6 litri, due turbocompressori, potenza enorme, 635 cavalli a 6.000 giri; coppia massima da svenimento, 900 Newton metri fra 1.350 e 4.500 giri.
Per scaricare a terra tutta questa forza viene impiegata una trasmissione automatica a doppia frizione e otto rapporti, unitamente ad una trazione integrale attiva, in cui la coppia viene ripartita fra gli assi a seconda delle situazioni, rimanendo alle ruote posteriori per la maggior parte del tempo. Il tutto si traduce in prestazioni da vera supercar: accelerazione 0-100 in 3,7 secondi e velocità massima di 333 Km/h; impressionante, per una vettura che pesa ben 2.244 Kg. Da qui il serbatoio di 90 litri. Come se a chi compra una Bentley importasse qualcosa dei consumi. Porsche Cayenne 2018,
l’essenza del SUV sportivo Eccola, finalmente: la Porsche Cayenne 2018 è tra noi. La nuova generazione, la terza, del SUV di punta prodotto dalla casa tedesca è stata svelata nella serata del 29 agosto a Zuffenhausen nel Museo Porsche. Più leggera, potente, tecnologica e versatile della precedente, certamente una weekend car di gran lusso, per andare letteralmente dove si vuole. E poi è sempre una Porsche, il che non guasta mai. Il modello verrà mostrato al pubblico al salone di Francoforte 2017 (14-24 settembre) ed è già ordinabile. I prezzi per l’Italia, Iva inclusa, partono da 78.030 euro per la Cayenne e da 95.598 euro per la Cayenne S. LE NOVITA’ DELLA PORSCHE CAYENNE 2018 Partiamo dal design. La nuova Porsche Cayenne 2018 ha un look più affusolato, poiché è leggermente più lunga e più bassa della precedente. All’anteriore si notano le prese d’aria maggiorate, per far fronte alla maggiore potenza, oltre al differente bordo dei fari. Essi sono a matrice di LED, il sistema offre tre diverse modalità d’lluminazione. Ben 84
diodi, orientabili singolarmente, consentono di variare al meglio l’intensità e l’orientamento del fascio luminoso; ad esempio i fari di profondità che non provocano l’abbagliamento di chi proviene dal senso opposto e il controllo adattivo dell’abbagliamento prodotto sui segnali stradali. Al posteriore, sullo stile della 911, spiccano le nuove luci a grafica tridimensionale e la banda luminosa continua da cui emerge la scritta Porsche. Le ruote sono più grandi, vanno da 19 a 21 pollici. Per quanto riguarda gli interni, domina naturalmente il lusso. Inoltre il bagagliaio è più capiente. Il cuore della plancia è il Porsche Advanced Cockpit, introdotto dalla Panamera.
Il grande display touch centrale da 12,3 pollici integra tutte le funzioni di comunicazione e multimediali ed è gestibile anche tramite comandi vocali. Il Porsche Connect Plus consente l’accesso a internet e ai vari servizi online. Nella console centrale restano alcuni pulsanti per le funzioni primarie, ricoperti da una superficie touch in vetro. Il cruscotto è misto: al centro un tradizionale contagiri analogico, affiancato da due display da 7 pollici per tutti gli altri dati. MECCANICA, TELAIO E PRESTAZIONI
Ora una bella infornata d’informazioni tecniche, perché una Porsche è soprattutto un’auto che si guida. Il telaio è stato alleggerito, riducendo il peso complessivo di 55 Kg. Per la prima volta le carreggiate hanno una larghezza differente; la risposta del veicolo alle sollecitazioni stradali è profondamente gestita dall’elettronica, in grado di variare la maggior parte dei parametri, sistema riunito sotto il nome di Porsche 4D Chassis Control; l’asse posteriore è sterzante, come su 911 e Panamera. Aggiungiamo la trazione integrale attiva di serie con distribuzione variabile della coppia motrice fra gli assi, le sospensioni pneumatiche adattive (optional), l’altezza variabile per l’impiego in fuoristrada, il controllo elettronico del rollio, per migliorare la stabilità in curva. Tutti questi sistemi formano un pacchetto che assicura la migliore tenuta di strada. Non vanno dimenticati nemmeno i freni ceramici con opzionale rivestimento in carburo di tungsteno, un’anteprima mondiale, per migliorare l’attrito e ridurre l’usura.
Arriviamo ai dati fondamentali. La Porsche Cayenne 2018 base ha un motore V6 turbo 3.0 da 340 cavalli (raggiunti fra 5.300 e 6.400 giri), mentre la coppia massima è di 450 Newton metri, erogabile fra 1.340 e 5.300 giri. Cambio automatico Tiptronic S ad otto rapporti. Il motore della Cayenne S è invece un V6 2.9 biturbo da 440 cavalli (5.700-6.600 giri) e 550 Nm di coppia (1.800-5.500 giri).
Analizziamo le dimensioni, comuni ad entrambi i modelli: 4.918 mm di lunghezza, 1.983 mm di larghezza (2.194 con gli specchietti), 1.696 mm di larghezza (carreggiata anteriore 1.680 mm e posteriore di 1.673); il passo è di 2.895 mm. Il vano bagagli ha una capacità variabile fra 770 e 1.710 litri. Peso di 1.985 Kg (2.020 per la Cayenne S). Chiudiamo con prestazioni e consumi, fra parentesi i dati della Cayenne S: velocità massima 245 Km/h (265), accelerazione 0-100 Km/h 6,2 secondi (5,2), consumo combinato 9,2 l/100 Km (9,4). Salone di Francoforte 2017, l’elettrica BMW i3 si rinnova Il panorama delle auto elettriche si evolve rapidamente e anche quei pochi modelli effettivamente presenti sul mercato sono sottoposti a continui aggiornamenti. Al salone di Francoforte 2017 (14-24 settembre) vedremo il restyling della BMW i3. Alcuni ritocchi al design per rendere l’aspetto di questa vettura un po’ più slanciato e un generale aggiornamento tecnologico sono i punti di rilievo legati a questo modello “a pile” della casa bavarese. Per weekend e giorni lavorativi muovendosi in città inquinando poco e spostarsi dove le auto tradizionali vengono attualmente bloccate (almeno fino a quando le amministrazioni comunali non riterranno di poter succhiare abbastanza denaro anche dalle auto elettriche, e allora non ci sarà green che tenga). IL RESTYLING DELLA BMW I3 AL SALONE DI FRANCOFORTE 2017
Andiamo ad osservare le novità applicate alla BMW i3 in questo restyling che verrà esposto al pubblico durante il salone di Francoforte 2017, cominciando dal design. All’anteriore è molto differente la zona paraurti, ora visivamente più distaccata dalla calandra e dai contorni più accentuati; inoltre è radicalmente diversa la sagoma dei fari fendinebbia, a goccia invece che circolari. I proiettori sono standard full LED. Nella vista di profilo l’auto appare più slanciata grazie ad una differente curvatura dello spiovente del tetto; cambia anche il disegno dei cerchi in lega. Quasi impercettibili invece le differenze nella coda. Si aggiungono alla gamma due tinte per la carrozzeria, particolari sfumature di rosso e blu. Per quanto riguarda gli interni, a centro plancia domina un display da 10,25 pollici; comunicazioni e multimedia incorporano nuove funzioni come il riconoscimento del linguaggio naturale, le informazioni sui parcheggi e la compatibilità con Apple CarPlay. Nuovi colori anche per i rivestimenti.
Arriviamo a struttura, meccanica e tecnologia collegata. La carreggiata è stata allargata di 40 millimetri e l’assetto ribassato di 10 mm. Il motore elettrico ha potenza e coppia aumentate di 10 kW e 20 Newton metri, portando il totale rispettivamente a 125 kW (170 cavalli) e 250 Nm. C’è anche la versione BMW i3s, in cui la potenza sale a 135 kW (184 Cv) e la coppia arriva a 270 Nm. Le batterie hanno sempre una capacità di 33 kWh. Prestazioni: accelerazione 0-100 in 7,3 secondi (6,9 la i3s) e velocità massima di 150 Km/h (160).
Arriviamo ai numeri critici per qualsiasi auto elettrica: l’autonomia delle batterie e i tempi di ricarica. BMW dichiara fra 235 e 255 Km con una ricarica per i test di omologazione WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure, le nuove procedure internazionali in vigore da settembre 2017 per i test su consumi energetici ed emissioni; in teoria dovrebbero essere un po’ meno irrealistici degli assurdi test attuali basati sul ciclo NEDC). Invece il dato che la casa tedesca ha ricavato sul reale utilizzo su strade cittadine durante i collaudi è di circa 200 Km. Per la i3s le differenze sono trascurabili.
I tempi di ricarica collegando la spina ad una normale presa domestica sono di 11 ore per arrivare all’80%; usando una wallbox apposita di BMW da 3,7 kW si scende a 7 ore e mezza; con una wallbox da 11 kW si arriva a 2,45 ore. Tuttavia la BMW i3 ha una particolarità rispetto alle altre auto elettriche. Come optional si può richiedere il montaggio del Range Extender: è un piccolo motore addizionale a benzina bicilindrico da 650 cc e 38 cavalli. Esso non viene impiegato per la trazione ma esclusivamente per ricaricare le batterie. Un’intelligente ancora di salvezza per non rimanere improvvisamente a piedi.
SUV al salone di Francoforte 2017: ci guardano tutti dall’alto L’invasione non si può fermare: i SUV al salone di Francoforte 2017 occuperanno uno spazio enorme, fisico e figurato. In particolare in quella fascia che si sta popolando sempre di più, vale a dire quella compatta. Li chiamano B-SUV, modelli lunghi quanto o poco più di una Punto, magari un po’ oltre ma non molto. Perché il gusto del pubblico va inesorabilmente in quella direzione e gli spazi urbani sono comunque angusti. Allora via ad un’infornata di prodotti dalle dimensioni contenute ma con quelle caratteristiche oggi apparentemente irrinunciabili, almeno nei desideri dei compratori: assetto rialzato per non soffrire troppo su dossi e buche, look vagamente da fuoristrada ma comfort simile a quello di una berlina. Sì, perché i SUV compatti sono per la maggior parte veicoli cittadini, molti infatti hanno la trazione integrale solo come optional oppure non la prevedono proprio, perché la gente li userà nel 99% dei casi solo in ambito urbano. Per lavorare o per i weekend di shopping nei centri commerciali. Ma tra i SUV al Francoforte 2017 arriveranno anche modelli grandi e grossi molto importanti. Allora eseguiamo una rapida carrellata dei modelli in mostra alla rassegna tedesca, in programma dal 14 al 24 settembre. I PRINCIPALI SUV AL SALONE DI FRANCOFORTE 2017, PICCOLI E GRANDI
L’elenco è lungo allora utilizziamo l’ordine alfabetico. La BMW X2 in versione di produzione si baserà molto sul concept mostrato a Parigi un anno fa. Ancora non si conoscono i dettagli tecnici ma è certo che meccanica e struttura saranno condivisi con la X1, di cui la X2 sarà la versione dal look sportiveggiante, seguendo la linea degli altri SUV bavaresi. Ci sarà anche la nuova generazione della più grande BMW X3, tra i SUV al salone di Francoforte 2017; ancora più dinamica e sportiva della precedente. Passiamo in casa francese con la Citroën C3 Aircross, anticipata a giugno ma che in terra tedesca fa il suo esordio pubblico e sta per arrivare nei concessionari in tutta Europa.
Un modello che evolve la già eccellente C3 berlina in senso avventuroso, moderatamente spaziosa senza aumentare gli ingombri. Non va sottovalutata nemmeno la Dacia Duster che qui arriva alla nuova generazione. Sarà anche low cost, però trattandosi di modello dalle vendite molto elevate, merita sempre considerazione. Da vedere in che misura sarà stato scelto di elevare qualità e assortimento di equipaggiamenti, equilibrio sempre molto delicato. Passiamo alla Hyundai Kona, novità assoluta per la casa coreana, B-SUV dall’anima prevalentemente cittadina (ma c’è anche la versione 4×4) dal design molto giovane e sportiveggiante. Così come la cugina Kia Stonic con cui condivide molto; il modello Kia ha comunque un aspetto più da SUV propriamente detto, mentre Hyundai accentua il look crossover. Sfumature di design per andare incontro ai gusti delle rispettive clientele. Entrambi i modelli arriveranno sul mercato in autunno.
Una Jaguar sotto i 4,40 metri non è cosa ordinaria. Eppure questa è la lunghezza della Jaguar E-Pace, sorella minore della F-Pace dalla quale riprende molto da vicino il design. Un nuovo concorrente per la triade di lusso X2-GLA-Q2. Andiamo in Giappone per trovare la rinnovata Lexus NX, presentata a Shangai ma a Francoforte arriva in anteprima europea. Il corposo (466 cm) SUV del marchio di lusso del gruppo Toyota è stato appena ritoccato nel design, aggiornamenti tecnologici generali e motorizzazione solo ibrida.
Torniamo al gruppo PSA e al suo nuovo acquisto. La Opel Grandland X scende nell’agguerritissima arena dei SUV compatti-medi (448 cm). Condivide il corpo con la Peugeot 3008 ma il design è tutto tedesco e segue le linee della più piccola Crossland X che sta riscuotendo già un ampio successo di vendita. Niente trazione integrale, l’elettronica pensa a tutto. Tecnologia in gran quantità. Cambiamo completamente genere per accennare al colosso Porsche Cayenne di cui esce la nuova attesissima generazione. La casa di Zuffenhausen ha curato in particolare la robustezza e il rendimento nelle situazioni difficili tipiche da fuoristrada. Sempre parlando di mastodonti, è possibile che a Francoforte arrivi anche la nuova Range Rover, ma al momento non c’è nulla di ufficiale.
Torniamo al compatto chiudendo questa carrellata sui SUV al salone di Francoforte 2017 con tre modelli del gruppo Volkswagen. Cominciamo da Seat Arona, puro B-SUV, basato sulla Ibiza. Compattissimo (413 cm), aggiunge un po’ di spazio alla berlina e un look da “aria aperta” (generalmente le automobili circolano all’esterno). Ha una parente boema nella Skoda Karoq, anche se quest’ultima è più lunga (438 cm) e appartiene al segmento C. La Karoq sostituisce la Yeti con cui più nulla ha a che fare. SUV sostanzioso, pratico e dal design concreto. Arriva a ottobre. Infine la Volkswagen T-Roc, freschissima di “unvealing”. Più corta della Golf (423 cm), più dinamica nel look della Tiguan, design e tecnologia appaiono i suoi punti di forza. Volkswagen T-Roc, il piccolo
grande SUV Era solo questione di tempo prima che la casa di Wolfsburg entrasse in un segmento diventato molto appetibile. E’ stata appena svelata la Volkswagen T-Roc, un’auto che appartiene alla tipologia dei crossover compatti, dimensioni del segmento B. Chiamiamoli piccoli SUV, perché questa sigla di tre lettere è ciò che più conta nei gusti attuali della gente. Un modello per weekend da gite fuoriporta in famiglia ma soprattutto per spostamenti cittadini. Il primo appuntamento col pubblico sarà il salone di Francoforte 2017. VOLKSWAGEN T-ROC, UN SUV COMPATTO E DINAMICO Il design del SUV Volkswagen T-Roc è piuttosto slanciato. Nonostante la lunghezza contenuta in soli 4.234 mm, il rapporto con l’altezza di soli 1.573 mm restituisce un’immagine abbastanza dinamica. Gli sbalzi ridotti (passo di 2.603 mm) e la larghezza generosa (1.819 mm) fanno il resto. Che si tratti di un modello votato prevalentemente all’uso cittadino lo dice anche il baricentro piuttosto basso rispetto a quello dei SUV in cui è più marcato l’aspetto
fuoristradistico. Davanti vediamo una calandra molto larga con fari a LED molto sottili. Il cofano invece è voluminoso, in puro stile SUV. La larga cromatura che incornicia calandra e fari infonde una certa idea di eleganza. Cromature in evidenza anche sulle fiancate, per suggerire un’idea dinamica. La verniciatura potrà essere bicolore, cioè con tetto, montanti anteriori e calotte degli specchietti in una tinta differente dal resto della carrozzeria. Non mancano le protezioni tipiche per un utilizzo in offroad. La coda è composta visivamente di tre livelli: lunotto, fari e paraurti. I fanali sono a LED con grafica tridimensionale, i loghi sono cromati, così come gli inserti dei montanti. Gli interni sono improntati alla modernità. Il quadro strumenti è completamente digitale, il display dell’infotainment ha una diagonale di 8 pollici. Connettività e compatibilità con gli smartphone molto completa. Vengono assicurati spazi molti generosi per i passeggeri, anche dietro; infine il bagagliaio è notevole per un veicolo di queste dimensioni, abbiamo infatti una capacità da 445 a 1.290 litri.
Chiudiamo con i motori, mutuati dalla più grande Tiguan. Tutti turbo, due a benzina TSI 1.0 da 115 e 1.5 da 150 cavalli, poi tre diesel TDI, il 1.6 da 115 cavalli e il 2.0 da 150 e 190 cavalli. Sulle versioni da 150 cavalli si possono scegliere anche la trazione integrale 4Motion e il cambio automatico a doppia frizione e 7 rapporti DSG. Il top di gamma è invece di serie 4×4 e automatico. Ferrari Portofino, la nuova spider gran turismo di Maranello Dalle spiagge americane sul Pacifico alla riviera ligure: è stata svelata in questi giorni la Ferrari Portofino, gran turismo spider che sostituisce la Ferrari California T. Più potente e leggera della precedente, tetto rigido, discreto bagagliaio: tutto quello che serve per un turismo extralusso e altamente sportivo, appunto gran turismo. Il primo appuntamento pubblico per la nuova nata di Maranello è il salone di Francoforte 2017. FERRARI PORTOFINO, GRAN TURISMO MADE IN MARANELLO
Quando c’è il Cavallino di mezzo, è obbligatorio partire dal motore. La Ferrari Portofino monta il propulsore V8 3.9 turbo visto su 488 e GTC4Lusso T, rivisto con modifiche ad aspirazione e scarico per ridurre ai minimi termini il turbo lag (ritardo di risposta a basso numero di giri tipico dei motori turbo). Nuovi anche i pistoni e le bielle. La potenza è salita a 600 cavalli a 7.500 giri, 40 in più della California T. La micidiale coppia massima di 760 Newton metri è disponibile da 3.000 a 5.250 giri. Le prestazioni sono attestate in 3,5 secondi per l’accelerazione 0-100 e oltre 320 Km/h di velocità massima.
Non è stato comunicato il peso complessivo della vettura, viene però detto che il telaio e la scocca sono stati ridisegnati e alleggeriti, oltre ad essere diventati più rigidi. Il comportamento stradale è reso più raffinato da tecnologia di alto livello. Ad esempio il nuovo differenziale posteriore elettronico, lo sterzo elettrico, le sospensioni magnetoreologiche per ridurre il rollio.
La Ferrari Portofino è una convertibile 2+2, i posti posteriori usabili solo per brevi tratti com’è normale in vetture di questo tipo. Il tetto è del tipo rigido retrattile. Nella marcia ad auto scoperta il comfort è migliorato grazie all’adozione di un deflettore che riduce del 30% il flusso d’aria all’interno dell’abitacolo, attenuando la rumorosità. Anche il climatizzatore è stato riprogettato per la massima efficienza quando il tetto è abbassato. Nel design esterno è stata posta la massima attenzione all’efficienza aerodinamica. Maserati Ghibli GranLusso,
ritocchi di classe per la diva Il Tridente accelera. E’ passato poco più di un mese dall’anticipazione di GranTurismo e GranCabrio, ecco ora la nuova Maserati Ghibli GranLusso. L’archetipo della berlina sportiva italiana si rinnova, procedendo ad un restyling che l’aggiorna ma non la stravolge. Fisicamente il debutto pubblico è fissato per il 25 agosto in Cina, al salone di Chengdou. Ritocchi estetici, affinamenti aerodinamici ed aggiornamenti tecnologici riassumono la sostanza di questo facelift. LE NOVITA’ DELLA MASERATI GHIBLI GRANLUSSO Sono passati quattro anni dall’introduzione della Ghibli di generazione attuale, quindi era proprio tempo di procedere ad
un aggiornamento sostanziale. Partendo dal design esterno, vediamo un nuovo paraurti anteriore con appositi inserti cromati e una nuova calandra, allineata allo stile attuale delle altre Maserati. Sulla fiancata si nota la scritta GranLusso alla base dei parafanghi anteriori, nonché le minigonne in tinta con la carrozzeria. Passando al posteriore, sia l’estrattore che il paraurti sono stati ridisegnati, sempre in tinta con la carrozzeria. Gli interventi esterni hanno migliorato generalmente l’efficienza aerodinamica della vettura. Per quanto riguarda i contenuti tecnologici, sulla Maserati Ghibli GranLusso arrivano i fari Full LED adattivi con abbaglianti a matrice antiriverbero. Inoltre l’equipaggiamento ora include diversi sistemi avanzati di assistenza alla guida, quelli raccolti sotto la sigla ADAS. Perché l’alta tecnologia non è un’esclusiva dei tedeschi. Il cuore della vettura è sempre l’entusiasmante motore V6 3.0 biturbo da 350 o 410 cavalli. Disponibile anche la motorizzazione diesel, sempre V6 3.0, da 250 o 275 cavalli. Trazione posteriore o integrale SQ4. Cambio automatico ZF ad otto rapporti. Freni Brembo che le permettono di fermarsi in
soli 35 metri a 100 Km/h. Disponibili le sospensioni adattive Shyhook per una perfetta combinazione di comfort e tenuta di strada ad alta velocità. Dato l’esordio in Cina, è quasi certo che anche il pubblico europeo possa ammirare presto la nuova Maserati Ghibli GranLusso, a settembre durante il salone di Francoforte.
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