Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva

Pagina creata da Letizia Poggi
 
CONTINUA A LEGGERE
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
Opel Insignia GSi Sports
Tourer, la station si fa
sportiva
Cos’è la Opel Insignia GSi Sports Tourer, all’esordio al
salone di Francoforte 2017? E’ una station wagon sportiva,
quindi un’auto che appartiene ad un settore sempre molto
affascinante. Divertirsi guidando e contemporaneamente avere
lo spazio per caricare di tutto è un plus non da poco; ma è
anche un equilibrio molto difficile da ottenere, perché le
forme della familiare generalmente mal si conciliano con le
esigenze di leggerezza, manovrabilità ed efficienza
aerodinamica tipiche di una sportiva. Allora osserviamo
rapidamente questa tedescona, ricordando che nella casa del
fulmine la sigla GSi ha un significato ben preciso:
sportività, appunto. Per weekend “flat out” senza rinunciare a
bagagli e famiglia (prima però scaricate entrambi).

OPEL INSIGNIA GSI SPORTS TOURER, LA STATION PER CHI AMA
GUIDARE
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
Intanto sgombriamo il campo da possibili dubbi sulla natura di
questo modello: la Opel Insignia GSi Sports Tourer è un’auto
premium, perché va forte e include un pacchetto tecnologico di
prim’ordine. Ma è anche razionale. Non aspettiamoci un V8,
però un biturbo sì. Cioè il motore a quattro cilindri 2.0
diesel da 210 cavalli, in cui due piccoli turbocompressori
assicurano quella potenza e coppia (480 Newton metri)
necessarie per prestazioni brillanti, ma allo stesso tempo
tengono sotto controllo i consumi e di conseguenza le
emissioni: parliamo di 7,3 l/100 Km sul misto, un valore di
tutto rispetto, dato il livello.
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
Ma non è tutto qui. Per non annegare nel sottosterzo (la
bestia nera delle trazioni anteriori nelle curve veloci),
questa Insignia sfoggia innanzitutto un telaio sportivo a
controllo elettronico di assetto e sterzo; poi una trazione
integrale con sistema torque vectoring (adeguamento
elettronico della coppia motrice in curva sulle ruote interne,
proprio per evitare il naturale allargamento della traiettoria
quando si accelera troppo o nel punto sbagliato); aggiungiamo
il cambio automatico ad otto rapporti, rigorosamente con
levette al volante, e abbiamo completato il quadro tecnico.
Senza dimenticare l’impianto frenante Brembo. Risultato?
Prestazioni di valore: 0-100 in 7,9 secondi e 231 Km/h di
velocità massima. Quasi come la mitica BMW M3 E30 di fine anni
’80.
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
La Opel Insignia GSi Sports Tourer è comunque sempre una
station wagon. Allora ricordiamo il bagagliaio da 560 a 1.665
litri, i cinque posti veri, il portellone a sensore con
apertura senza mani. La tecnologia? Troppo lungo parlarne per
ora. Ricordiamo solo i fari a matrice di LED, la frenata
automatica di emergenza con rilevamento pedoni e tante altre
cosette. Gli interni sono sportivi ma di lusso. E l’auto
comprende tutte le tecnologie di comunicazione che potreste
desiderare. Per il resto dobbiamo attendere il salone di
Francoforte, lo faremo con grande interesse.

Ferrari laFerrari Aperta,
esemplare unico all’asta per
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
beneficenza
Un weekend particolare a cui partecipare almeno in spirito,
perché gli effettivi protagonisti saranno pochissimi
multimilionari rigorosamente selezionati e invitati. Ferrari
laFerrari Aperta, questa hypercar se ricordate è stata
prodotta lo scorso anno in una serie ultralimitata, solo 209
esemplari, duecento dei quali venduti “ad invito” ancora prima
che l’auto venisse presentata, al modico prezzo di 1,9 milioni
di euro ciascuna. Neanche tanto, se si considerano ad esempio
i 2,9 milioni necessari per acquistare una delle 500 Bugatti
Chiron. Ad ogni modo, un esemplare unico particolarissimo
dell’Aperta è stato messo all’asta sabato 9 settembre.
L’evento, chiamato “Leggenda e passione”, si è tenuto
all’autodromo di Fiorano, l’asta sarà organizzata da RM
Sotheby’s. Come ci si attendeva, le cifre sono da capogiro,
com’è normale quando ci sono di mezzo vetture del Cavallino:
il martelletto del banditore ha aggiudicato questa vettura per
la bellezza di 8,3 milioni di euro; tuttavia questa volta lo
scopo è benefico.

ESEMPLARE UNICO      DI   FERRARI   LAFERRARI    APERTA   PER
BENEFICENZA
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
I proventi dell’asta verranno donati all’associazione Save the
Children per un programma internazionale dedicato
all’istruzione. L’esemplare unico della Ferrari laFerrari
Aperta messo all’asta ha una livrea rossa metallizzata (dal
fantasioso nome di rosso fuoco) con doppia striscia racing
bianca (bianco Italia) sul cofano e sul retro. Gli interni
sono in Alcantara nero e fibra di carbonio in nero lucido; ai
sedili sono stati applicati inserti in pelle rossa con
cuciture rosse.

La Ferrari laFerrari Aperta è la versione spider della celebre
hypercar ibrida uscita nel 2013 e prodotta in 500 esemplari.
E’ stata la prima vettura stradale prodotta a Maranello con
tale motorizzazione, deriva dalla non omologata FXX-K, la cui
tecnologia riprende il sistema Kers utilizzato in Formula 1.
Al motore termico aspirato V12 6.3 da 800 cavalli è associato
un motore elettrico che porta la potenza di sistema a 963
cavalli. La coppia massima complessiva supera i 900 Newton
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
metri. Particolari accorgimenti costruttivi e affinamenti
aerodinamici hanno consentito alla roadster di mantenere la
stessa rigidità torsionale della coupé e di conservarne le
medesime prestazioni. Quindi accelerazione 0-100 sotto i 3
secondi, 0-200 sotto i 7 secondi, 0-300 in 15 secondi.
Velocità massima superiore a 350 Km/h.

La Citroën C3 Aircross arriva
in Italia
Praticamente ci siamo. E’ ora ordinabile in Italia e ad
ottobre arriverà fisicamente nei concessionari la nuova
Citroën C3 Aircross, il SUV compatto (segmento B) basato sulla
C3 berlina di ultima generazione. Il modello era stato
anticipato alla stampa lo scorso giugno e rappresenterà il
cuore dello stand Citroën al salone di Francoforte 2017, la
sua prima uscita pubblica ufficiale. Diamo un’occhiata veloce
a prezzi e allestimenti per il mercato italiano.

CITROËN C3 AIRCROSS, I PREZZI E GLI ALLESTIMENTI PER
L’ITALIA
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
La Citroën C3 Aircross è disponibile in tre allestimenti,
chiamati Live, Feel e Shine, in ordine di livello. Le
motorizzazioni sono 6, in totale abbiamo 13 versioni
differenti. Per quanto riguarda i motori a benzina, basati sul
Puretech 1.0 a tre cilindri, si parte dalla potenza di 82
cavalli (guidabile dai neopatentati), poi si aggiungono le
versioni da 110 (questa anche con cambio automatico EAT6) e
130 cavalli. Passando ai diesel, il quattro cilindri BlueHDi è
disponibile in potenze di 100 e 120 cavalli.

Scorriamo i dettagli degli allestimenti, osservando i
principali equipaggiamenti di serie. Si parte da Live, nel
quale troviamo assistenza alla frenata d’emergenza, accensione
automatica dei fari, airbag a tendina, alzacristalli elettrici
anteriori, avviso superamento linea carreggiata, rilevatore
stanchezza guidatore, cerchi in acciaio da 16 pollici,
assistenza partenza in salita, riconoscimento limiti velocità.
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
L’allestimento Feel aggiunge fra l’altro compatibilità
bluetooth, presa USB e 12V, radio con 6 altoparlanti, MP3 e
comandi al volante, climatizzatore manuale, retrovisori
elettrici e riscaldabili, touchpad da 7 pollici, volante in
pelle, luci diurne a LED.

Shine aggiunge inoltre alzacristalli elettrici posteriori e
sequenziali, Citroën Connect Box e Connect NAV (navigatore con
mappe Europa), cerchi in lega da 16 pollici, climatizzatore
automatico, fendinebbia con cornering light, mirror screen,
sensori di parcheggio posteriori, tergicristallo automatico
con sensore pioggia. Ci sono poi come sempre numerosi
pacchetti di optional per tutte le esigenze.
Opel Insignia GSi Sports Tourer, la station si fa sportiva
Chiudiamo con i prezzi di listino chiavi in mano (IVA e messa
in strada incluse, IPT esclusa) della Citroën C3 Aircross, in
ordine di allestimento. PureTech 82: 15.500, 17.250 e 19.000
euro; PureTech 110: Feel 18.750, Shine 20.500; PureTech 110
EAT6: Feel 20.250, Shine 22.000; PureTech 130: Shine 21.250;
BlueHDi 100: 18.000, 19.750, 21.500; BlueHDi 120: Feel 20.750,
Shine 22.500 euro.

Mercedes Classe S Coupé e
Cabriolet 2018, il lusso si
fa sportivo
Quando un’ammiraglia diventa sportiva otteniamo il meglio dei
due mondi. E’ il caso delle nuove Mercedes Classe S Coupé e
Cabriolet 2018, le quali si allineano al restyling a cui è
stata sottoposta anche la berlina e che vedremo al salone di
Francoforte 2017. Nessuna rivoluzione, piuttosto un
affinamento: qualche dettaglio estetico modificato al punto
giusto e i consueti aggiornamenti tecnologici. Le rivoluzioni
si fanno quando qualcosa non va bene, non è certo il caso di
questo modello, probabilmente l’archetipo del weekend di lusso
con valore aggiunto sportivo, chiuso o aperto a seconda dei
gusti.

LE NOVITA’ DELLE MERCEDES CLASSE S COUPÉ E CABRIOLET
2018

A livello di design esterno, le novità sulle Mercedes Classe S
Coupé e Cabriolet 2018 si concentrano su paraurti e luci,
sempre in ottica sportiva. All’anteriore le prese d’aria sono
più grandi, poi troviamo una cromatura allo splitter
(l’elemento aerodinamico frontale il cui compito,
prevalentemente in un’auto da corsa, è suddividere, “to split”
in inglese, i flussi d’aria in modo da accelerare la
depressione sotto il fondo vettura che crea la spinta
verticale verso il basso, cioè il carico aerodinamico).

Sulle fiancate sono stati ridisegnati i sottoporta, mentre
sulla coda si notano le mascherine cromate dei doppi terminali
di scarico. La novità estetica più rilevante è comunque
l’introduzione delle luci OLED (LED organici in grado di
emettere direttamente la luce) per i fanali posteriori. I 66
OLED ultrapiatti paiono sospesi nel vuoto. Il loro fascio
luminoso è molto omogeneo in tutte le direzioni e dà vita ad
un design diurno e notturno assolutamente unico.
Per quanto riguarda gli interni, si aggiungono nuove
decorazioni in legno di radica di noce marrone lucido,
frassino grigio satinato o magnolia; ci sono anche nuovi
rivestimenti in pelle nappa. La plancia è dominata dai due
grandi display, racchiusi sotto un vetro unico, per quadro
strumenti e multimedia. Sono stati aggiornati e ampliati tutti
i servizi di connessione e comunicazione, tra cui il Concierge
per la prenotazione dalla vettura di ristoranti, itinerari
turistici, biglietti per varie manifestazioni e altro ancora.
Sono stati resi ancora più sofisticati i programmi Energizing,
cioè le funzioni di massaggio incorporate nei sedili.
Arriviamo al cuore della vettura, la meccanica. Uno degli
optional più esclusivi è l’assetto Magic Body Control, in cui
l’auto s’inclina verso l’interno della curva fino a 2,65° per
ridurre le forze centrifughe percepite dai passeggeri. Il
sistema sfrutta la telecamera stereoscopica montata dietro il
parabrezza e funziona fino a 180 Km/h. Sono invece di serie le
sospensioni pneumatiche semiattive Airmatic, in cui lo
smorzamento avviene con regolazione continua.
Chiudiamo con i motori. Le Mercedes Classe S Coupé e Cabriolet
2018 montano un nuovo V8 biturbo 4.0, più potente ed
efficiente del vecchio 5.5. Usa la tecnologia di
disattivazione parziale dei cilindri per diminuire i consumi
quando non serve tutta la potenza. Che è tanta: 469 cavalli
per la S 560, poi 612 per la AMG S 63. Ai due estremi troviamo
la S 450, solo coupé, con il V6 3.0 da 367 cavalli (con filtro
antiparticolato per motori a benzina) e la suprema AMG S 65
che monta il V12 6.0 biturbo da 630 cavalli.

Seat Leon Cupra R, al salone
di Francoforte con furore
La Seat Leon Cupra R sarà una delle novità a maggiore tasso di
divertimento del salone di Francoforte 2017. I SUV sono
certamente fondamentali ormai per qualsiasi costruttore ma
fortunatamente non sono ancora l’unico tipo di auto in
vendita. C’è ancora spazio per le berline che, tutto sommato,
costituiscono ancora la metà del mercato. Quando poi sono
berline sportive c’è da rallegrarsi ancora di più. Nel caso
della Seat Leon Cupra R parliamo di una selezionatissima
edizione limitata, un modello esclusivo destinato a soli 799
appassionati, tale sarà infatti il numero di esemplari
prodotti. Un modello certamente premium per un marchio
altrimenti generalista che di solito bada al sodo; il suo
fiore all’occhiello, per weekend ad alta concentrazione
adrenalinica.

SEAT LEON CUPRA R, L’AUTO PIU’ POTENTE DEL MARCHIO
SPAGNOLO

Da Martorell con furore, quindi. La Seat Leon Cupra R alza
l’asticella sul limite di potenza già elevato della Cupra
“normale” (virgolette necessarie, perché nessun modello
marchiato Cupra può definirsi normale), fregiandosi il titolo
di auto stradale più potente della casa spagnola. Ci sono 10
cavalli in più nella versione a cambio manuale. Infatti la
Cupra R spreme dal suo motore 2.0 TSI ben 310 cavalli con la
trasmissione manuale a sei marce; siamo ai limiti di quanto
gestibile con efficienza da una trazione anteriore. Restano
invece 300 i cavalli della versione a cambio automatico DSG.

Le differenze nel design si riassumono nei dettagli in fibra
di carbonio su spoiler, minigonne ed estrattore, poi calotte
degli specchietti in rame, così come i cerchi; maggiorate
anche le prese d’aria e i passaruota. Gli interventi più di
sostanza, motore a parte, sono la campanatura modificata,
l’assetto a regolazione adattiva e l’impianto frenante Brembo.
Nuovo anche l’impianto di scarico. Per quanto riguarda gli
interni, domina l’accoppiata fibra di carbonio e rame, mentre
volante e leva del cambio sono rivestiti in Alcantara. Ci sono
tre colori disponibili per la carrozzeria, dai fantasiosi nomi
di Nero Midnight, Grigio Pirenei e Grigio Matte. La Seat Leon
Cupra R sarà commercializzata alla fine del 2017.

Ssangyong Rexton G4, il SUV
coreano approda al salone di
Francoforte 2017
Un marchio forse non tra i più noti ma conta una sua clientela
appassionata, costruttore specializzato di SUV, negli ultimi
anni ha profondamente trasformato il design dei suoi modelli.
Al salone di Francoforte 2017 esordirà in anteprima europea il
Ssangyong Rexton G4, il prodotto di fascia più alta della casa
coreana appartenente al gruppo Mahindra, giunto alla sua
quarta generazione. Il nuovo Rexton è stato presentato in
primavera al salone di Seul e nel mercato domestico ha già
avuto buoni riscontri commerciali. Arriverà nei concessionari
italiani ad ottobre; i suoi principali rivali sono per il
momento i SUV connazionali Hyundai Santa Fe e Kia Sorento.

QUARTA GENERAZIONE PER IL SSANGYONG REXTON G4

Il Ssangyong Rexton G4 segue il design del Tivoli, modello che
ha effettivamente rivoluzionato l’impronta stilistica del
marchio, più mirata verso il gusto europeo. Le linee sono
abbastanza squadrate ma senza esagerare. Si tratta di un SUV
di segmento D, è infatti lungo 485 cm. Costruito su una nuova
piattaforma che ha permesso di alleggerire la struttura
migliorando la rigidità grazie ad acciaio ad alta resistenza,
il Ssangyong Rexton G4 avrà la trazione integrale e potrà
contare, come optional, su una trasmissione automatica
Mercedes a sette rapporti (completa di marce ridotte). Come
standard c’è invece un cambio automatico manuale a sei
rapporti. Il motore è un turbodiesel a quattro cilindri 2.2 da
184 cavalli e 400 Newton metri di coppia, in grado di trainare
un peso di 3.500 Kg.

Gli interni appaiono di alta qualità e comprendono anche
optional lussuosi come i rivestimenti in pelle nappa. Le
dotazioni tecnologiche sono complete, sia per quanto riguarda
la sicurezza che comunicazioni e intrattenimento. Sono incluse
anche la telecamera frontale e la visione dall’alto per
valutare con la massima precisione gli ingombri anche durante
l’uso in fuoristrada. Troviamo poi per i telefono-dipendenti
la compatibilità con i sistemi Apple Car Play e Android Auto.
Lexus    LC,    in   Italia
l’ammiraglia delle coupé
Mentre in questi giorni sta scortando attori, registi e
produttori durante la mostra del cinema di Venezia, arriva nei
concessionari italiani la nuova Lexus LC, una coupé che più
premium non si potrebbe. Su questo bolide dalle due anime (una
ibrida e una tradizionale con V8 aspirato) i weekend di lusso
in località “in” diventano un’esperienza ancora più raffinata
ed esclusiva. Per godersi un turismo d’eccellenza in questo
crepuscolo d’estate.

POTENZA IBRIDA O CLASSICA, SCELTA LIBERA CON LA LEXUS
LC

Essendo una coupé di alto livello, la Lexus LC offre
prestazioni al top e lusso da primato. Trattandosi anche di
un’auto del gruppo Toyota, lo fa utilizzando la propulsione
ibrida, l’unica tecnologia che attualmente e concretamente può
ridurre in modo consistente l’inquinamento, in attesa che le
auto elettriche risolvano i loro problemucci su tempi e
strutture di ricarica. La tecnologia ibrida è anche un settore
in cui Toyota è leader assoluta, essendo stata la prima ad
investirci pesantemente ormai vent’anni fa. Ecco perché la
Lexus LC Hybrid monta un apparato di propulsione costituito da
un motore a benzina V6 3.5 e da un motore elettrico i quali
offrono una potenza combinata di 359 cavalli; insieme ad una
trasmissione automatica a 10 rapporti (trazione posteriore)
sono in grado di regalare un’accelerazione 0-100 in 5 secondi
con velocità di 250 Km/h; il che non è assolutamente male per
un corpo vettura di 1.865 Kg. Quindi la Lexus LC ibrida spinge
forte (la coppia del motore elettrico è come sempre
inarrivabile) e riesce a contenere le emissioni di CO2 in 145
grammi al Km, secondo i dati dichiarati dalla casa (148 nella
versione Sport+).

Ma poiché Lexus è un marchio che ha negli Stati Uniti il suo
mercato principale, un suo modello sportivo non può evitare di
offrire una versione adatta ai gusti americani: in altri
termini, un motore V8 aspirato 5.0. Uno degli slogan più
diffusi tra gli appassionati motoristici a stelle e strisce è
“no replacement for displacement”, tradotto più o meno in “non
c’è niente come la cilindrata”. Le emissioni sono molto di
moda in ambito politico, ma gli americani ancora oggi amano
soprattutto motori aspirati di grossa cubatura; non possiamo
dare loro torto, poiché l’emozione che sanno dare non è
replicabile da alcun turbo, meno che mai dall’elettricità.
Perché le Tesla spingeranno anche più forte (per un po’), ma
l’elemento sound è insostituibile; un’accelerazione senza il
classico ruggito è come un piatto dietetico, fa bene alla
salute ma è senza gusto.

La Lexus LC V8 è fortunatamente in vendita anche in Italia.
Dato il motorone è ancora più pesante dell’ibrida, 1.970 Kg,
ma questo non è un problema poiché ci sono a disposizione ben
477 cavalli a 7.100 giri, erogati con una coppia massima di
540 Newton metri a 4.800 giri. Una vera e propria “muscle
car”. Trasmissione identica all’ibrida, le prestazioni dicono
4,7 secondi sullo scatto 0-100 e 270 Km/h di velocità massima.

Per quanto riguarda il corpo vettura, unico per tutte le
versioni, la Lexus LC è una coupé a 2 posti più 2 con
sospensioni multilink davanti e dietro; le ruote posteriori
sono sterzanti e lo sterzo è assistito elettricamente. L’auto
è lunga 4.770 millimetri con passo di 2.870; le dimensioni
sono completate da una larghezza di 1.920 mm e un’altezza di
1.345 mm. La versione Sport+ integra uno spoiler posteriore
che si apre automaticamente oltre gli 80 Km/h per aumentare il
carico aerodinamico. Differenziale di tipo sportivo, a
slittamento limitato. Poi il meglio di tutta la tecnologia di
sicurezza oggi disponibile.

DESIGN RAFFINATO E ACCATTIVANTE DENTRO E FUORI
Naturalmente un’auto stradale non può essere solo un
concentrato tecnologico. Il design è primario. La Lexus LC è
giapponese purosangue, lo si vede dal frontale con la tipica
calandrona a clessidra della marca e dalle linee squadrate e
nervose. Ma l’insieme stilistico regala un impatto visivo allo
stesso tempo gradevole, dinamico e originale. Lo confermano i
diversi premi ricevuti da quest’auto. Ricordiamo che il
direttore del design è Tadao Mori. Infondere un’iniezione di
personalità al brand attraverso questo modello era così
importante che lo sviluppo del progetto LC è stato seguito
direttamente da Akio Toyoda in persona.
Gli interni sono altrettanto raffinati. Postazione di guida
ergonomica e capace di trasmettere nel modo migliore le
sensazioni della guida, perché questa è una coupé sportiva,
non una monovolume. I colori dei rivestimenti sono ampiamente
personalizzabili, naturalmente i materiali scelti sono i più
pregiati, c’è Alcantara dappertutto, inoltre le pelli sono
cucite a mano. Chiudiamo con i prezzi. Premium, avevamo detto.
Decisamente: sia la Lexus LC Hybrid che la Lexus LC V8 hanno
un prezzo di listino chiavi in mano di 105.500 euro, mentre le
versioni Sport+ costano 115.500 euro. L’eccellenza vale tanto,
si deve anche pagare tanto.
Alfa Romeo 33 Stradale, 50
anni in mostra al Museo
storico di Arese
Un weekend ad Arese per noi appassionati dell’automobile
significa, ancora oggi, Alfa Romeo; al Museo storico della
casa del biscione è stata appena inaugurata una mostra sulla
favolosa e rarissima Alfa Romeo 33 Stradale, modello che
compie 50 anni. Il titolo della mostra è “33 – La bellezza
necessaria”. Visibile tutti i giorni tranne il martedì, dalle
10 alle 18. Vale assolutamente la pena andarci o tornarci, per
un fine settimana dedicato al Vintage di livello assoluto.

ALFA ROMEO 33 STRADALE, UNA DELLE AUTO PIU’ BELLE DI
SEMPRE

Perché questo modello è così speciale? Perché deriva da una
delle vetture da competizione più vincenti e prestigiose
dell’intera storia dell’Alfa Romeo, cioè la Tipo 33. Essa
rappresentò il ritorno della casa milanese alle competizioni
di vertice dopo la leggendaria parentesi biennale in Formula 1
nel 1950-51. Il programma prevedeva la partecipazione ai
campionati endurance. La prima Tipo 33 esordì in gara nel 1967
e corse nelle sue varie evoluzioni fino al 1977. Vinse più
volte il campionato mondiale marche.

Torniamo alla splendida Alfa Romeo 33 Stradale. Essa fu
presentata al mondo il 31 agosto 1967 a Monza. Si trattava
essenzialmente di un’auto da corsa leggermente modificata per
ottenere l’omologazione alla circolazione su strada. Il motore
posteriore centrale V8 2.0 era lo stesso montato sulla vettura
da competizione, solo depotenziato a 230 cavalli invece di
270. Ma arrivava a 8.800 giri al minuto, un regime da record
per l’epoca. Il leggerissimo telaio in tubolari d’acciaio e
lega di magnesio le consentiva di raggiungere 260 Km/h, una
prestazione da primato.

Una derivata della 33 Stradale: la 33/2 Coupé di Pininfarina
La carrozzeria venne disegnata da Franco Scaglione; ancora
oggi la 33 Stradale può validamente essere considerata come
una delle auto più belle mai esistite. Era una supercar
assolutamente esclusiva. Infatti ne vennero costruiti solo 18
esemplari. Costava 9.750.000 lire; tanto per fare un
confronto, una Ferrari veniva venduta a 6 milioni. Dalla 33
Stradale di Scaglione derivarono successive interpretazioni di
altri carrozzieri, tutte rimaste a livello di prototipi:
Pininfarina, Bertone e Giugiaro fra tutti.

La mostra “33 – La bellezza necessaria” al Museo storico Alfa
Romeo di Arese (info: www.museoalfaromeo.com) si compone di 33
tappe in cui viene ripercorsa la storia del progetto 33, fra
corse e strada. E’ solo il primo di altri progetti che FCA
Heritage dedicherà a questa favolosa auto nei prossimi mesi.

Bentley    Continental    GT,
eleganza suprema al salone di
Francoforte 2017
E’ nuova, nuovissima: si tratta della Bentley Continental GT
di terza generazione, uno dei modelli più prestigiosi in
vetrina al salone di Francoforte 2017. L’essenza del gran
turismo di lusso all’inglese, una coupé costruita a mano in
ogni esemplare, com’è tradizione per la casa di Crewe; una
perfetta fusione di alte prestazioni e sportività raffinata
inserite in un’ambiente capace di far invidia ai salotti più
prestigiosi. Un’auto per weekend esclusivi.

BENTLEY CONTINENTAL GT, INTERNI DA SOGNO, PIU’ DEL
SOLITO

Prima di elencare le grandi doti tecniche della nuova Bentley
Continental GT, esploriamo gli interni. Qui non si parla quasi
più di abitacolo ma di un vero e proprio soggiorno. Oltre alle
varie personalizzazioni richiedibili dai facoltosi clienti,
troviamo come sempre materiali della più elevata qualità, il
tutto sempre assemblato artigianalmente. Gli inserti nei
pannelli sono di una radica particolarmente pregiata, chiamata
Koa. Per ogni Continental GT sono stati utilizzati ben 10
metri quadri di legname; la loro lavorazione e l’inserimento,
sempre a mano, hanno richiesto nove ore di lavoro per ciascun
esemplare. Tanto per capire di che livello stiamo parlando, al
giorno d’oggi l’assemblaggio completo di un’auto di grande
serie in una moderna catena di montaggio richiede circa un
minuto.
Chi avrà la possibilità di recarsi al salone di Francoforte
2017 e osservare questa Bentley dall’interno, non mancherà di
osservare i sedili, un altro esempio di alta maestria
artigianale. Le pelli naturali sono lavorate con un
particolare ricamo, una trapuntatura molto morbida chiamata
“diamond in diamond”, diamante nel diamante. Questi rombi sono
stati applicati con una macchina appositamente progettata,
programmando in modo specifico ciascuno dei 712 punti che
compongono la forma del diamante. Il solo sviluppo di questo
software ha richiesto 18 mesi di lavoro.
Gli impianti audio arricchirebbero la casa di qualsiasi
appassionato. Il sistema di base è da 650 watt su 10
altoparlanti. Si può richiedere anche un impianto Bang &
Olufsen da 1500 watt su 16 altoparlanti. Ma non finisce qui:
l’optional al quadrato è il sistema Naim da 2200 watt e 18
altoparlanti, alcuni dei quali integrati nei sedili anteriori.
Per migliorare la qualità sonora, l’isolamento dell’abitacolo
è stato accentuato tramite l’applicazione di vetro laminato
acustico su parabrezza e finestrini, riducendo il rumore
esterno di 9 decibel.
Vogliamo parlare della postazione di guida? Qui spicca una
novità assoluta: il display rotante Bentley. Il cruscotto
appare senza schermo, invece una sottile mascherina cromata
dietro al volante circonda uno schermo per la strumentazione
digitale. Quando si preme il pulsante di accensione del
motore, la radica al centro del cruscotto scivola in avanti e
ruota, svelando un display touch da 12,3 pollici ad altissima
risoluzione e ampiamente configurabile. Per quanto riguarda il
design esterno, le linee sono fortemente ispirate al concept
EXP 10 Speed 6. Rispetto alla serie precedente, il cofano è
allungato e il frontale abbassato, grazie allo spostamento in
avanti di 135 mm delle ruote anteriori. Il look è sempre
elegante e dinamico, esprime potenza senza esagerare in
aggressività.

MOTORE E PRESTAZIONI DA SUPERCAR
Non dobbiamo dimenticare che Bentley significa sempre anche
meccanica ai massimi livelli. Intanto la carrozzeria pesa 80
Kg in meno, il che non fa mai male. Il motore è un possente
W12, progettato direttamente da Bentley, non da Volkswagen. La
specifica disposizione delle bancate consente di distribuire
meglio il peso e sfruttare di più lo spazio rispetto ad un
tradizionale V12; il propulsore permette anche la
disattivazione parziale dei cilindri quando non è necessaria
tutta la potenza. Cilindrata 6 litri, due turbocompressori,
potenza enorme, 635 cavalli a 6.000 giri; coppia massima da
svenimento, 900 Newton metri fra 1.350 e 4.500 giri.
Per scaricare a terra tutta questa forza viene impiegata una
trasmissione automatica a doppia frizione e otto rapporti,
unitamente ad una trazione integrale attiva, in cui la coppia
viene ripartita fra gli assi a seconda delle situazioni,
rimanendo alle ruote posteriori per la maggior parte del
tempo. Il tutto si traduce in prestazioni da vera supercar:
accelerazione 0-100 in 3,7 secondi e velocità massima di 333
Km/h; impressionante, per una vettura che pesa ben 2.244 Kg.
Da qui il serbatoio di 90 litri. Come se a chi compra una
Bentley importasse qualcosa dei consumi.

Porsche                 Cayenne                  2018,
l’essenza del SUV sportivo
Eccola, finalmente: la Porsche Cayenne 2018 è tra noi. La
nuova generazione, la terza, del SUV di punta prodotto dalla
casa tedesca è stata svelata nella serata del 29 agosto a
Zuffenhausen nel Museo Porsche. Più leggera, potente,
tecnologica e versatile della precedente, certamente una
weekend car di gran lusso, per andare letteralmente dove si
vuole. E poi è sempre una Porsche, il che non guasta mai. Il
modello verrà mostrato al pubblico al salone di Francoforte
2017 (14-24 settembre) ed è già ordinabile. I prezzi per
l’Italia, Iva inclusa, partono da 78.030 euro per la Cayenne e
da 95.598 euro per la Cayenne S.

LE NOVITA’ DELLA PORSCHE CAYENNE 2018

Partiamo dal design. La nuova Porsche Cayenne 2018 ha un look
più affusolato, poiché è leggermente più lunga e più bassa
della precedente. All’anteriore si notano le prese d’aria
maggiorate, per far fronte alla maggiore potenza, oltre al
differente bordo dei fari. Essi sono a matrice di LED, il
sistema offre tre diverse modalità d’lluminazione. Ben 84
diodi, orientabili singolarmente, consentono di variare al
meglio l’intensità e l’orientamento del fascio luminoso; ad
esempio i fari di profondità che non provocano l’abbagliamento
di chi proviene dal senso opposto e il controllo adattivo
dell’abbagliamento prodotto sui segnali stradali.

Al posteriore, sullo stile della 911, spiccano le nuove luci a
grafica tridimensionale e la banda luminosa continua da cui
emerge la scritta Porsche. Le ruote sono più grandi, vanno da
19 a 21 pollici. Per quanto riguarda gli interni, domina
naturalmente il lusso. Inoltre il bagagliaio è più capiente.
Il cuore della plancia è il Porsche Advanced Cockpit,
introdotto dalla Panamera.
Il grande display touch centrale da 12,3 pollici integra tutte
le funzioni di comunicazione e multimediali ed è gestibile
anche tramite comandi vocali. Il Porsche Connect Plus consente
l’accesso a internet e ai vari servizi online. Nella console
centrale restano alcuni pulsanti per le funzioni primarie,
ricoperti da una superficie touch in vetro. Il cruscotto è
misto: al centro un tradizionale contagiri analogico,
affiancato da due display da 7 pollici per tutti gli altri
dati.

MECCANICA, TELAIO E PRESTAZIONI
Ora una bella infornata d’informazioni tecniche, perché una
Porsche è soprattutto un’auto che si guida. Il telaio è stato
alleggerito, riducendo il peso complessivo di 55 Kg. Per la
prima volta le carreggiate hanno una larghezza differente; la
risposta del veicolo alle sollecitazioni stradali è
profondamente gestita dall’elettronica, in grado di variare la
maggior parte dei parametri, sistema riunito sotto il nome di
Porsche 4D Chassis Control; l’asse posteriore è sterzante,
come su 911 e Panamera. Aggiungiamo la trazione integrale
attiva di serie con distribuzione variabile della coppia
motrice fra gli assi, le sospensioni pneumatiche adattive
(optional), l’altezza variabile per l’impiego in fuoristrada,
il controllo elettronico del rollio, per migliorare la
stabilità in curva. Tutti questi sistemi formano un pacchetto
che assicura la migliore tenuta di strada. Non vanno
dimenticati nemmeno i freni ceramici con opzionale
rivestimento in carburo di tungsteno, un’anteprima mondiale,
per migliorare l’attrito e ridurre l’usura.
Arriviamo ai dati fondamentali. La Porsche Cayenne 2018 base
ha un motore V6 turbo 3.0 da 340 cavalli (raggiunti fra 5.300
e 6.400 giri), mentre la coppia massima è di 450 Newton metri,
erogabile fra 1.340 e 5.300 giri. Cambio automatico Tiptronic
S ad otto rapporti. Il motore della Cayenne S è invece un V6
2.9 biturbo da 440 cavalli (5.700-6.600 giri) e 550 Nm di
coppia (1.800-5.500 giri).
Analizziamo le dimensioni, comuni ad entrambi i modelli: 4.918
mm di lunghezza, 1.983 mm di larghezza (2.194 con gli
specchietti), 1.696 mm di larghezza (carreggiata anteriore
1.680 mm e posteriore di 1.673); il passo è di 2.895 mm. Il
vano bagagli ha una capacità variabile fra 770 e 1.710 litri.
Peso di 1.985 Kg (2.020 per la Cayenne S). Chiudiamo con
prestazioni e consumi, fra parentesi i dati della Cayenne S:
velocità massima 245 Km/h (265), accelerazione 0-100 Km/h 6,2
secondi (5,2), consumo combinato 9,2 l/100 Km (9,4).

Salone di Francoforte 2017,
l’elettrica BMW i3 si rinnova
Il panorama delle auto elettriche si evolve rapidamente e
anche quei pochi modelli effettivamente presenti sul mercato
sono sottoposti a continui aggiornamenti. Al salone di
Francoforte 2017 (14-24 settembre) vedremo il restyling della
BMW i3. Alcuni ritocchi al design per rendere l’aspetto di
questa vettura un po’ più slanciato e un generale
aggiornamento tecnologico sono i punti di rilievo legati a
questo modello “a pile” della casa bavarese. Per weekend e
giorni lavorativi muovendosi in città inquinando poco e
spostarsi dove le auto tradizionali vengono attualmente
bloccate (almeno fino a quando le amministrazioni comunali non
riterranno di poter succhiare abbastanza denaro anche dalle
auto elettriche, e allora non ci sarà green che tenga).

IL RESTYLING DELLA BMW I3 AL SALONE DI FRANCOFORTE 2017
Andiamo ad osservare le novità applicate alla BMW i3 in questo
restyling che verrà esposto al pubblico durante il salone di
Francoforte 2017, cominciando dal design. All’anteriore è
molto differente la zona paraurti, ora visivamente più
distaccata dalla calandra e dai contorni più accentuati;
inoltre è radicalmente diversa la sagoma dei fari fendinebbia,
a goccia invece che circolari. I proiettori sono standard full
LED. Nella vista di profilo l’auto appare più slanciata grazie
ad una differente curvatura dello spiovente del tetto; cambia
anche il disegno dei cerchi in lega. Quasi impercettibili
invece le differenze nella coda. Si aggiungono alla gamma due
tinte per la carrozzeria, particolari sfumature di rosso e
blu. Per quanto riguarda gli interni, a centro plancia domina
un display da 10,25 pollici; comunicazioni e multimedia
incorporano nuove funzioni come il riconoscimento del
linguaggio naturale, le informazioni sui parcheggi e la
compatibilità con Apple CarPlay. Nuovi colori anche per i
rivestimenti.
Arriviamo a struttura, meccanica e tecnologia collegata. La
carreggiata è stata allargata di 40 millimetri e l’assetto
ribassato di 10 mm. Il motore elettrico ha potenza e coppia
aumentate di 10 kW e 20 Newton metri, portando il totale
rispettivamente a 125 kW (170 cavalli) e 250 Nm. C’è anche la
versione BMW i3s, in cui la potenza sale a 135 kW (184 Cv) e
la coppia arriva a 270 Nm. Le batterie hanno sempre una
capacità di 33 kWh. Prestazioni: accelerazione 0-100 in 7,3
secondi (6,9 la i3s) e velocità massima di 150 Km/h (160).
Arriviamo ai numeri critici per qualsiasi auto elettrica:
l’autonomia delle batterie e i tempi di ricarica. BMW dichiara
fra 235 e 255 Km con una ricarica per i test di omologazione
WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure, le
nuove procedure internazionali in vigore da settembre 2017 per
i test su consumi energetici ed emissioni; in teoria
dovrebbero essere un po’ meno irrealistici degli assurdi test
attuali basati sul ciclo NEDC). Invece il dato che la casa
tedesca ha ricavato sul reale utilizzo su strade cittadine
durante i collaudi è di circa 200 Km. Per la i3s le differenze
sono trascurabili.
I tempi di ricarica collegando la spina ad una normale presa
domestica sono di 11 ore per arrivare all’80%; usando una
wallbox apposita di BMW da 3,7 kW si scende a 7 ore e mezza;
con una wallbox da 11 kW si arriva a 2,45 ore. Tuttavia la BMW
i3 ha una particolarità rispetto alle altre auto elettriche.
Come optional si può richiedere il montaggio del Range
Extender: è un piccolo motore addizionale a benzina
bicilindrico da 650 cc e 38 cavalli. Esso non viene impiegato
per la trazione ma esclusivamente per ricaricare le batterie.
Un’intelligente ancora di salvezza per non rimanere
improvvisamente a piedi.
SUV al salone di Francoforte
2017:   ci  guardano   tutti
dall’alto
L’invasione non si può fermare: i SUV al salone di Francoforte
2017 occuperanno uno spazio enorme, fisico e figurato. In
particolare in quella fascia che si sta popolando sempre di
più, vale a dire quella compatta. Li chiamano B-SUV, modelli
lunghi quanto o poco più di una Punto, magari un po’ oltre ma
non molto. Perché il gusto del pubblico va inesorabilmente in
quella direzione e gli spazi urbani sono comunque angusti.
Allora via ad un’infornata di prodotti dalle dimensioni
contenute ma con quelle caratteristiche oggi apparentemente
irrinunciabili, almeno nei desideri dei compratori: assetto
rialzato per non soffrire troppo su dossi e buche, look
vagamente da fuoristrada ma comfort simile a quello di una
berlina. Sì, perché i SUV compatti sono per la maggior parte
veicoli cittadini, molti infatti hanno la trazione integrale
solo come optional oppure non la prevedono proprio, perché la
gente li userà nel 99% dei casi solo in ambito urbano. Per
lavorare o per i weekend di shopping nei centri commerciali.
Ma tra i SUV al Francoforte 2017 arriveranno anche modelli
grandi e grossi molto importanti. Allora eseguiamo una rapida
carrellata dei modelli in mostra alla rassegna tedesca, in
programma dal 14 al 24 settembre.

I PRINCIPALI SUV AL SALONE DI FRANCOFORTE 2017, PICCOLI
E GRANDI
L’elenco è lungo allora utilizziamo l’ordine alfabetico. La
BMW X2 in versione di produzione si baserà molto sul concept
mostrato a Parigi un anno fa. Ancora non si conoscono i
dettagli tecnici ma è certo che meccanica e struttura saranno
condivisi con la X1, di cui la X2 sarà la versione dal look
sportiveggiante, seguendo la linea degli altri SUV bavaresi.
Ci sarà anche la nuova generazione della più grande BMW X3,
tra i SUV al salone di Francoforte 2017; ancora più dinamica e
sportiva della precedente. Passiamo in casa francese con la
Citroën C3 Aircross, anticipata a giugno ma che in terra
tedesca fa il suo esordio pubblico e sta per arrivare nei
concessionari in tutta Europa.
Un modello che evolve la già eccellente C3 berlina in senso
avventuroso, moderatamente spaziosa senza aumentare gli
ingombri. Non va sottovalutata nemmeno la Dacia Duster che qui
arriva alla nuova generazione. Sarà anche low cost, però
trattandosi di modello dalle vendite molto elevate, merita
sempre considerazione. Da vedere in che misura sarà stato
scelto di elevare qualità e assortimento di equipaggiamenti,
equilibrio sempre molto delicato.

Passiamo alla Hyundai Kona, novità assoluta per la casa
coreana, B-SUV dall’anima prevalentemente cittadina (ma c’è
anche la versione 4×4) dal design molto giovane e
sportiveggiante. Così come la cugina Kia Stonic con cui
condivide molto; il modello Kia ha comunque un aspetto più da
SUV propriamente detto, mentre Hyundai accentua il look
crossover. Sfumature di design per andare incontro ai gusti
delle rispettive clientele. Entrambi i modelli arriveranno sul
mercato in autunno.
Una Jaguar sotto i 4,40 metri non è cosa ordinaria. Eppure
questa è la lunghezza della Jaguar E-Pace, sorella minore
della F-Pace dalla quale riprende molto da vicino il design.
Un nuovo concorrente per la triade di lusso X2-GLA-Q2. Andiamo
in Giappone per trovare la rinnovata Lexus NX, presentata a
Shangai ma a Francoforte arriva in anteprima europea. Il
corposo (466 cm) SUV del marchio di lusso del gruppo Toyota è
stato appena ritoccato nel design, aggiornamenti tecnologici
generali e motorizzazione solo ibrida.
Torniamo al gruppo PSA e al suo nuovo acquisto. La Opel
Grandland X scende nell’agguerritissima arena dei SUV
compatti-medi (448 cm). Condivide il corpo con la Peugeot 3008
ma il design è tutto tedesco e segue le linee della più
piccola Crossland X che sta riscuotendo già un ampio successo
di vendita. Niente trazione integrale, l’elettronica pensa a
tutto. Tecnologia in gran quantità. Cambiamo completamente
genere per accennare al colosso Porsche Cayenne di cui esce la
nuova attesissima generazione. La casa di Zuffenhausen ha
curato in particolare la robustezza e il rendimento nelle
situazioni difficili tipiche da fuoristrada. Sempre parlando
di mastodonti, è possibile che a Francoforte arrivi anche la
nuova Range Rover, ma al momento non c’è nulla di ufficiale.
Torniamo al compatto chiudendo questa carrellata sui SUV al
salone di Francoforte 2017 con tre modelli del gruppo
Volkswagen. Cominciamo da Seat Arona, puro B-SUV, basato sulla
Ibiza. Compattissimo (413 cm), aggiunge un po’ di spazio alla
berlina e un look da “aria aperta” (generalmente le automobili
circolano all’esterno). Ha una parente boema nella Skoda
Karoq, anche se quest’ultima è più lunga (438 cm) e appartiene
al segmento C. La Karoq sostituisce la Yeti con cui più nulla
ha a che fare. SUV sostanzioso, pratico e dal design concreto.
Arriva a ottobre. Infine la Volkswagen T-Roc, freschissima di
“unvealing”. Più corta della Golf (423 cm), più dinamica nel
look della Tiguan, design e tecnologia appaiono i suoi punti
di forza.

Volkswagen T-Roc, il piccolo
grande SUV
Era solo questione di tempo prima che la casa di Wolfsburg
entrasse in un segmento diventato molto appetibile. E’ stata
appena svelata la Volkswagen T-Roc, un’auto che appartiene
alla tipologia dei crossover compatti, dimensioni del segmento
B. Chiamiamoli piccoli SUV, perché questa sigla di tre lettere
è ciò che più conta nei gusti attuali della gente. Un modello
per weekend da gite fuoriporta in famiglia ma soprattutto per
spostamenti cittadini. Il primo appuntamento col pubblico sarà
il salone di Francoforte 2017.

VOLKSWAGEN T-ROC, UN SUV COMPATTO E DINAMICO

Il design del SUV Volkswagen T-Roc è piuttosto slanciato.
Nonostante la lunghezza contenuta in soli 4.234 mm, il
rapporto con l’altezza di soli 1.573 mm restituisce
un’immagine abbastanza dinamica. Gli sbalzi ridotti (passo di
2.603 mm) e la larghezza generosa (1.819 mm) fanno il resto.
Che si tratti di un modello votato prevalentemente all’uso
cittadino lo dice anche il baricentro piuttosto basso rispetto
a quello dei SUV in cui è più marcato l’aspetto
fuoristradistico. Davanti vediamo una calandra molto larga con
fari a LED molto sottili. Il cofano invece è voluminoso, in
puro stile SUV. La larga cromatura che incornicia calandra e
fari infonde una certa idea di eleganza. Cromature in evidenza
anche sulle fiancate, per suggerire un’idea dinamica. La
verniciatura potrà essere bicolore, cioè con tetto, montanti
anteriori e calotte degli specchietti in una tinta differente
dal resto della carrozzeria. Non mancano le protezioni tipiche
per un utilizzo in offroad. La coda è composta visivamente di
tre livelli: lunotto, fari e paraurti. I fanali sono a LED con
grafica tridimensionale, i loghi sono cromati, così come gli
inserti dei montanti.

Gli interni sono improntati alla modernità. Il quadro
strumenti    è   completamente     digitale,     il   display
dell’infotainment ha una diagonale di 8 pollici. Connettività
e compatibilità con gli smartphone molto completa. Vengono
assicurati spazi molti generosi per i passeggeri, anche
dietro; infine il bagagliaio è notevole per un veicolo di
queste dimensioni, abbiamo infatti una capacità da 445 a 1.290
litri.
Chiudiamo con i motori, mutuati dalla più grande Tiguan. Tutti
turbo, due a benzina TSI 1.0 da 115 e 1.5 da 150 cavalli, poi
tre diesel TDI, il 1.6 da 115 cavalli e il 2.0 da 150 e 190
cavalli. Sulle versioni da 150 cavalli si possono scegliere
anche la trazione integrale 4Motion e il cambio automatico a
doppia frizione e 7 rapporti DSG. Il top di gamma è invece di
serie 4×4 e automatico.

Ferrari Portofino, la nuova
spider    gran turismo   di
Maranello
Dalle spiagge americane sul Pacifico alla riviera ligure: è
stata svelata in questi giorni la Ferrari Portofino, gran
turismo spider che sostituisce la Ferrari California T. Più
potente e leggera della precedente, tetto rigido, discreto
bagagliaio: tutto quello che serve per un turismo extralusso e
altamente sportivo, appunto gran turismo. Il primo
appuntamento pubblico per la nuova nata di Maranello è il
salone di Francoforte 2017.

FERRARI PORTOFINO, GRAN TURISMO MADE IN MARANELLO
Quando c’è il Cavallino di mezzo, è obbligatorio partire dal
motore. La Ferrari Portofino monta il propulsore V8 3.9 turbo
visto su 488 e GTC4Lusso T, rivisto con modifiche ad
aspirazione e scarico per ridurre ai minimi termini il turbo
lag (ritardo di risposta a basso numero di giri tipico dei
motori turbo). Nuovi anche i pistoni e le bielle. La potenza è
salita a 600 cavalli a 7.500 giri, 40 in più della California
T. La micidiale coppia massima di 760 Newton metri è
disponibile da 3.000 a 5.250 giri. Le prestazioni sono
attestate in 3,5 secondi per l’accelerazione 0-100 e oltre 320
Km/h di velocità massima.
Non è stato comunicato il peso complessivo della vettura,
viene però detto che il telaio e la scocca sono stati
ridisegnati e alleggeriti, oltre ad essere diventati più
rigidi. Il comportamento stradale è reso più raffinato da
tecnologia di alto livello. Ad esempio il nuovo differenziale
posteriore elettronico, lo sterzo elettrico, le sospensioni
magnetoreologiche per ridurre il rollio.
La Ferrari Portofino è una convertibile 2+2, i posti
posteriori usabili solo per brevi tratti com’è normale in
vetture di questo tipo. Il tetto è del tipo rigido retrattile.
Nella marcia ad auto scoperta il comfort è migliorato grazie
all’adozione di un deflettore che riduce del 30% il flusso
d’aria all’interno dell’abitacolo, attenuando la rumorosità.
Anche il climatizzatore è stato riprogettato per la massima
efficienza quando il tetto è abbassato. Nel design esterno è
stata posta la massima attenzione all’efficienza aerodinamica.

Maserati             Ghibli            GranLusso,
ritocchi             di      classe           per       la
diva
Il Tridente accelera. E’ passato poco più di un mese
dall’anticipazione di GranTurismo e GranCabrio, ecco ora la
nuova Maserati Ghibli GranLusso. L’archetipo della berlina
sportiva italiana si rinnova, procedendo ad un restyling che
l’aggiorna ma non la stravolge. Fisicamente il debutto
pubblico è fissato per il 25 agosto in Cina, al salone di
Chengdou. Ritocchi estetici, affinamenti aerodinamici ed
aggiornamenti tecnologici riassumono la sostanza di questo
facelift.

LE NOVITA’ DELLA MASERATI GHIBLI GRANLUSSO

Sono passati quattro anni dall’introduzione della Ghibli di
generazione attuale, quindi era proprio tempo di procedere ad
un aggiornamento sostanziale. Partendo dal design esterno,
vediamo un nuovo paraurti anteriore con appositi inserti
cromati e una nuova calandra, allineata allo stile attuale
delle altre Maserati. Sulla fiancata si nota la scritta
GranLusso alla base dei parafanghi anteriori, nonché le
minigonne in tinta con la carrozzeria. Passando al posteriore,
sia l’estrattore che il paraurti sono stati ridisegnati,
sempre in tinta con la carrozzeria. Gli interventi esterni
hanno migliorato generalmente l’efficienza aerodinamica della
vettura.

Per quanto riguarda i contenuti tecnologici, sulla Maserati
Ghibli GranLusso arrivano i fari Full LED adattivi con
abbaglianti a matrice antiriverbero. Inoltre l’equipaggiamento
ora include diversi sistemi avanzati di assistenza alla guida,
quelli raccolti sotto la sigla ADAS. Perché l’alta tecnologia
non è un’esclusiva dei tedeschi.

Il cuore della vettura è sempre l’entusiasmante motore V6 3.0
biturbo da 350 o 410 cavalli. Disponibile anche la
motorizzazione diesel, sempre V6 3.0, da 250 o 275 cavalli.
Trazione posteriore o integrale SQ4. Cambio automatico ZF ad
otto rapporti. Freni Brembo che le permettono di fermarsi in
soli 35 metri a 100 Km/h. Disponibili le sospensioni adattive
Shyhook per una perfetta combinazione di comfort e tenuta di
strada ad alta velocità.

Dato l’esordio in Cina, è quasi certo che anche il pubblico
europeo possa ammirare presto la nuova Maserati Ghibli
GranLusso, a settembre durante il salone di Francoforte.
Puoi anche leggere