Gimigliano Natura e Fede - Calabria Vigorosa
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© Tutti i diritti riservati. E’ fatto divieto assoluto di modificare o pubblicare questo file o i suoi contenuti sul web. Proprietà esclusiva del Consorzio Turistico Calabria Vigorosa in uso gratuito e a tempo illimitato al Comune di Gimigliano. Vietata la vendita. Prodotto distribuito gratuitamente e in esclusiva dal Comune di Gimigliano. Azienda beneficiaria di Fondi Por Calabria 2007-2013 Pisl Sistemi Turistici Locali / Destinazioni Turistiche Locali Pia.
eGuide Calabria Vigorosa Guide Direttore editoriale: Giuseppe De Franco Redazione: Chiara Falcone, Ettore De Franco, Lorenzo Principe, Mirko Di Maria. Comune di Gimigliano Sindaco: Massimo Chiarella Regione Calabria Presidente della giunta: Mario Oliverio © 2018 Calabria Vigorosa e Guide Via Cav. P. Longo 123 87028 Praia a Mare (CS) Italia www.calabriavigorosa.it Questa guida è stata chiusa il 25 marzo 2019 La redazione di questa guida è stata effettuata con grande cura e grande attenzione e accuratezza. Tuttavia non ci assumiamo alcuna responsabilità di cambiamenti d’orario, numeri telefonici, indirizzi o altro sopraggiunti, né per danni o gli inconvenienti da chiunque subiti in conseguenza di informazioni contenute in questa guida. 4
eGuide Il comune ricade nella Riserva della Biosfera UNESCO della Sila La Riserva della Biosfera della Sila si trova in Calabria e include il Parco Nazionale della Sila. Il territorio comprende il vasto altopiano omonimo, che possiede paesaggi molto variegati con morene glaciali, laghi e sorgenti. Grazie alle sue caratteristiche morfologiche e geografiche, la Riserva della Sila ospita una grande varietà di ambienti naturali con differenti microclimi, che assicurano una biodiversità molto importante in tutta la regione biogeografica del Mediterraneo e ricca di specie endemiche rare. Nonostante le interazioni centenarie tra gli uomini e la natura, il paesaggio ha mantenuto un rapporto armonioso tra le attività umane, l’ambiente naturale e gli insediamenti urbani. Nel territorio della Riserva vivono, in 71 Comuni, circa 386 mila abitanti dediti soprattutto all’agricoltura, alla silvicoltura e all’allevamento (viene ancora praticata la transumanza del bestiame, ossia la migrazione stagionale di animali dalle montagne alle pianure costiere in inverno e viceversa). Ricordiamo che la Calabria è la quarta regione italiana per numero di prodotti protetti (36 denominazioni) soprattutto nei settori vinicolo e degli insaccati. Il Parco Nazionale della Sila è visitato ogni anno da molti turisti. Per maggiori informazioni sull'iscrizione come Riserva della Biosfera, è possibile consultare il sito del Programma UNESCO "Man and Biosphere”. (Testo tratto dal sito Unesco) Data di designazione: 2014 Autorità amministrative: Autorità del Parco Nazionale della Sila Superficie: 357.294 ha Area (i) centrale (e): 6.803,22 ha Zona (e) cuscinetto (i): 59.557,92 ha Area (e) di transizione : 290.933,02 ha Latitudine posizione : 39º47'2 "N - 38º58'0" N Longitudine: 17º0'15 "E - 16º15'0" E Punto centrale: 39 ° 20'26 "N - 16 ° 26'30" E 5
eGuide Ritrovare la nostra identità LA realizzazione di questa guida-web finanziata dalla Regione Calabria con Fondi POR 2007-2013, rappresenta uno strumento importante e veloce per avere notizie storico-ambientali e paesaggistiche su Gimigliano, centro importante dell’hinterland catanzarese. Ogni paese ha la sua storia. Ogni uomo ha il suo passato fatto di mattoni di ricordi, di affetti, di identità personali e famigliari che costituiscono la propria identità, la propria casa. Ogni qualvolta ci veniamo a trovare privati di alcuni di questi mattoni, diventiamo più poveri e ci smarriamo. Ecco perché è necessario sorreggere la memoria specialmente quando essa è garante della identità municipale e collettiva. Con Decreto del 7 aprile 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito al Comune di Gimigliano il titolo onorifico di Città, in considerazione della sua gloriosa storia e del suo Patrimonio storico-culturale , religioso e ambientalistico. In quell’occasione venne commissionata una ricerca storica specifica sulle origini di Gimigliano e sulle sue bellezze naturali al Dr. Alessandro Calogero, appassionato di storia locale, e questa relazione costituì il corpo del documento con cui fu riconosciuto dal Presidente della Repubblica il titolo onorifico di Città. L’amministrazione Comunale vuole oggi recuperare e valorizzare il testo di questa ricerca storica al fine di conferire un arricchimento culturale ad ogni cittadino desideroso di conoscere la storia della propria città. E perché questo prezioso recupero non resti solo un segno significativo del glorioso passato si è pensato di trasferire “questa eredità di affetti” ai giovani che rappresentano il futuro della città perché ovunque vadano e ovunque si trovino, possano pensarla come a qualcosa di famigliare ed esprimersi con la frase:”Cara Gimigliano…”. 6
eGuide L’Amministrazione comunale quindi, consapevole dei limiti e delle carenze che ogni ricerca storica comporta, soprattutto per la scarsità e per la pratica impossibilità di consultare materiale inedito depositato nei vari archivi storici siti in diverse Regioni d’Italia, è convinta del valore culturale di questi cenni storici su Gimigliano e pertanto li pone alla conoscenza della Collettività Municipale perché possano diventare espressione di apprezzamento comune, condiviso dalla cittadinanza tutta che in detto lavoro riconosce l’amore dei padri. Un ringraziamento è rivolto alla Regione Calabria ed al suo Presidente Mario Oliverio per avere finanziato l’iniziativa, al Dr. Alessandro Calogero in particolare per l’attività di ricerca e per il suo personale contributo sulla storia di Gimigliano, infine un ringraziamento a Calabria Vigorosa Guide per la pubblicazione elettronica che consente di trasmettere la guida nel mondo del Web. Il Sindaco Massimo Chiarella e l’Amministrazione Comunale 7
eGuide SOMMARIO Come usare la guida 10 INFORMAZIONI PRATICHE Mangiare 11 Dormire 11 Rete cellulare 11 Sicurezza 11 Trasporti 12 Numeri utili 12 CULTURA E AMBIENTE Selvaggio audace e ribelle 13 La devastazione 14 Una terra generosa 14 Una Natura benigna 14 Briganti o rivoluzionari? 15 Madonna di Porto 16 Marcagione e il prodigio del quadro 18 Santissimo Salvatore 19 Il marmo verde 20 La produzione di seta 22 La banda musicale 23 Ritorno al passato 24 L’abbigliamento popolare 25 A PASSEGGIO Vivere il parco fluviale 26 Quel ponte sul fiume Corace 27 Le meraviglie del bosco 28 Le aree del parco 29 Osservare gli uccelli 31 NATURA E SPORT Il monolite di Iouzzi 32 ENOGASTRONOMIA 34 EVENTI E MANIFESTAZIONI La festa della Madonna di Porto 35 8
eGuide N-O-T-E Bibliografia: Riflessioni su Gimigliano: dizionario toponomastico geografico-storico, lingua, costume e ipotesi sulle origini / Alessandro Calogero - Soveria Mannelli : Calabria letteraria, 2000; Gimigliano: terra di mele e di preziosi marmi verdi / Clemente Angotti - La regione Calabria. Emigrazione, A. 6, n. 11-12(nov.-dic.) 1993, p. 30-35; Gimigliano, centro di fede e di storia / Saverio Artirio Gazzetta del Sud : quotidiano della Calabria, In allegato: Speciale P.K. (25 aprile 2000), p. 32: Gimigliano : storia e immagini di un cammino musicale a cura della Cooperativa musicale calabrese - Catanzaro: l’Ulivo 1986; Festa di porto, festa di popolo / Saverio Artirio (Gazzetta del Sud Anno 57 n. 147; Il Santuario della Madonna di Porto a Gimigliano / Carlo Carlino Gazzetta del Sud - Speciale PK 25/4/2000; Il Santuario della Madonna di Porto a Gimigliano / Silvio Cordiale - Parola di vita Anno 45 n. 22 30/7/1966; Oreste Sergi, L’abbigliamento popolare femminile (Moda, costume e bellezza nella Calabria antica - Edimedia 2005). Referenze iconografiche: Foto dall’archivio di Massimo Chiarella per gentile concessione del proprietario. Archivio fotografico di Oreste Sergi per gentile concessione del proprietario. Archivio fotografico di Calabria Vigorosa, archivio Wikipedia Commons - Licenze CC BY-SA 4.0 o Public domain. Calabria Vigorosa potrebbe aver utilizzato foto disponibili su Internet ipotizzandone, ove non diversamente indicato, la completa disponibilità alla pubblicazione. Se dovessimo ricevere una notifica di rimozione completa e valida, provvederemo alla rimozione dei contenuti come richiesto dalla legge. 9
eGuide COME CONSULTARE LA GUIDA La guida è realizzata per essere consultata sul telefonino o sul tablet. E’ un file in formato Pdf che mostra sempre una pagina per volta. Dopo aver ricevuto il file vi suggeriamo di scaricarlo sul telefonino, di aprirlo e di attivare la funzione “Aggiungi a schermata home”. In questo modo potrà essere aperto anche senza una connessione a Internet. Basta la batteria carica. È possibile che all’interno del file siano inseriti i simboli seguenti per aprire altri file o per i collegamenti a filmati, alla vostra webmail, a foto o pagine web. In tal caso per poterli visualizzare è necessario un collegamento Internet attivo con una velocità di connessione che supporti la riproduzione in streaming. Apri file Pagina web Video Foto Invio email ▶ Il file è fornito anche in formato ePub. E’ ben visibile anche sullo smartphone, ma è un formato più adatto ad uno schermo più grande (tablet o pc). E’ vietata ai sensi di legge la stampa di questo opuscolo Informazioni pratiche e indirizzi In questa sezione sono indicati i luoghi dove trascorrere qualche ora in serenità. Posti dove mangiare e dove dormire, telefoni utili, trasporti, copertura della rete cellulare. Tutta la città e tutto quello che vi serve per la visita. Troverete indicato anche il nome di guide professioniste nel caso voleste essere accompagnati da persone simpatiche e competenti. Cultura e ambiente In questa sezione ospitiamo la descrizione dei luoghi più importanti del borgo. Ci sono anche dei brevi saggi che introducono alla storia, alle geografia, all’arte, alle tradizioni, alle specificità della città e del territorio. Forniamo, insomma un quadro d’insieme e una cronologia essenziale in termini artistici e di cultura locale. Itinerari a piedi Questa sezione organizza la visita generalmente con itinerari a piedi. Nella versione online sarà fornita una mappa interattiva con l’indicazione delle ubicazioni e dei percorsi. 10
eGuide Ristoranti, pub, osterie Niente male. E’ l’unico locale dove poter consumare una pizza. Franco è anche un attrezzato bar. Chi ha esigenze diverse deve cercare nei dintorni. & La Lanterna di Franco - Viale IV Novembre, 315 - +39 0961 999200 - Pizza e bar Dormire Si sta bene. Da Nonna Annuzza si dorme alla grande e si mangia benissimo. Se riuscite a trovare posto trascorrete un ottimo soggiorno. Nonna Annuzza - Località Monte Snc - +39 333 179 3398 - Agriturismo Copertura rete cellulare Dai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, la banda ultra larga a 30 Mbps copre il 70,2% del territorio comunale. Sicurezza Il territorio è tipico di montagna. È sconsigliato avventurarsi senza una guida esperta e senza aver avvisato la locale Polizia municipale. 11
eGuide Notizie utili Trasporti Treni. Gimigliano è sulla linea delle Ferrovie della Calabria Catanzaro-Soveria Mannelli. La frequenza è di 28 corse (14 coppie). I tempi di percorrenza da e per Catanzaro sono di circa 20 minuti. Autobus di linea. Il trasporto su gomma è assicurato dalle Ferrovie della Calabria e collega la stazione ferroviaria con Gimigliano i centri abitati. La frequenza è di 30 corse giornaliere (15 coppie). I tempi di percorrenza sono di pochi minuti. Telefoni utili + Municipio - Vigili Urbani - Via M. SS. di Porto, 1 +39 0961 995014 Ufficio Postale - Via Canino Monsignore, 19 +39 0961 995001 - Guardia Medica - Via XVI Marzo 1 +39 0961 995015 Farmacia Colosimo - Via Chianetta, 68 +39 0961 995308 Farmacia Corea - Via Aldo Moro, 14 +39 0961-995243 Guide turistiche professioniste +39 339 484 2470 - Simone Cambrea ℹ Proloco - Via Cattaneo, 30 +39 327 926 5531 12
eGuide POPOLI CULTURE AMBIENTE © Mario De Martino Selvaggio, audace e ribelle QUESTO splendido borgo, ricco di tesori, sorge su un pendio della montagna misteriosa della Sila, lungo il corso del fiume Corace che, esattamente come gli altri fiumi calabresi (il Crati, il Metramo, l’Amato, il Neto), si inoltra fra strette valli rocciose per terminare il suo breve percorso nel blu del mar Ionio. Un territorio selvaggio, audace, ribelle così come i suoi abitanti. Essi hanno la ventura di vivere in un luogo meraviglioso dove la terra è selvaggia, ma dà frutti prelibati, dove la roccia è audace e dà il pregiato marmo verde, dove le persone sono ribelli e diventano orgogliosamente artisti e maestri nel loro lavoro. Gimigliano dopo la dominazione borbonica ha subito quella francese e ha difeso con coraggio l’invasione delle truppe napoleoniche. La vita trascorreva tranquilla nel borgo protetta dal re e dalla Chiesa fino a che il generale francese Verdier ordinò al comandante Gouguet e alla sua 52ª divisione stanziale di ridurre all’obbedienza i gimiglianesi. 13
eGuide Era l’inverno del 1799 e i gimiglianesi resistettero eroicamente, ma, alla fine, dovettero arrendersi ai soldati napoleonici. Lo fecero con lo stesso coraggio che essi dimostrarono qualche anno dopo (1806-1807) quando contrastarono l’esercito guidato da Gioacchino Murat che aveva organizzato un violenta controffensiva in tutta la Calabria. La devastazione Il borgo, come tanti altri in Calabria, fu devastato dal tremendo terremoto del 1783. Un sisma che ha modificato anche l’assetto del territorio e che ha perfino variato il corso dei fiumi. Morte e distruzione affrontati, però, con determinazione dai governanti dell’epoca, i Borboni, che misero in campo le risorse finanziarie necessarie a una grande opera di ricostruzione. Una terra generosa Negli anni successivi, nella prima metà del 1800, si verificò il periodo più florido con un grande rigoglio economico, con la diffusione della cultura e con la liberalità degli atteggiamenti. Si producevano olio, mele (ben 30 varietà), ciliegie, formaggi, ricotte e vino. Prosperavano anche botteghe artigiane che lavoravano la seta e la ginestra e non mancarono personaggi illustri, letterati e uomini di Chiesa che diedero lustro alla città. Una Natura benigna La bellezza del suo territorio e la qualità del rapporto fra l’uomo e la Natura praticata a Gimigliano ha fatto si che essa fosse destinataria di un importante riconoscimento Unesco. Gimigliano, infatti, è inserita nell’area “Transition” del Mab (Man and Biosphere) Sila. Questo garantisce al visitatore la conservazione dei paesaggi, degli habitat, degli ecosistemi, della specie e delle diversità e uno sviluppo in un’ottica di piena sostenibilità. Oggi il mondo ha bisogno che “oasi” naturali come quella di Gimigliano siano estese sempre di più, che le buone pratiche siano emulate su tutto il pianeta. Gimigliano è una testimonianza che questo è possibile. A Gimigliano il visitatore si riconcilia con se stesso, con la Natura e, magari, diventa anche migliore. 14
eGuide Briganti © Mario De Martino o rivoluzionari? Questo è il dilemma È UN dilemma che compare ogni qualvolta si parla del brigantaggio meridionale. Un fenomeno che ha interessato, in particolare, le zone montagnose della Basilicata e della Calabria. Dopo la conquista francese del 1809, gli oppositori dei nuovi padroni trovarono riparo negli inaccessibili luoghi della Sila e dell’Aspromonte da dove preparavano le loro scorrerie. Contro i briganti di Gimigliano i francesi inviarono il generale Cavaignac che riuscì a sconfiggerli dopo lotte furibonde. Molti furono uccisi. Toccò anche al terribile Giuseppe Rotella, soprannomiato “il boia”, noto come un bandito sanguinario e spietato. Non ce la fecero nemmeno il famoso “Settebillizza” e Vincenzo Petraro. Molti si arresero nella speranza di poterla fare franca. Furono imbastiti grandi processi, l’ultimo dei quali terminò dopo circa 50 anni nel 1867. In ogni caso la mala pianta del brigantaggio non fu spezzata. I briganti cercavano di essere considerati dei rivoluzionari, delle persone che combattevano animati da motivi politici, ma in realtà erano pericolosi banditi dediti al furto, ai rapimenti, alle scorrerie. A Gimigliano era temutissimo il brigante Gorigora che aveva una banda di 300 uomini. Gorigora era giunto perfino a minacciare la città di Catanzaro e costringeva i gimiglianesi a non uscire di casa per paura di essere derubati e picchiati. La banda fu sgominata con non poche difficoltà dal generale Jannelli. 15
eGuide Il patrimonio ecclesiastico Madonna di Porto LA chiesetta originaria fu costruita nel 1753 dal brigante Pietro Gatto con l’aiuto di un muratore. La costruzione è a sghimbescio perché Gatto iniziò a costruirla senza l’aiuto del muratore che il primo giorno non si presentò al lavoro. Gatto che non era del mestiere, cercò di mettere su i mattoni come poteva, Ci riuscì talmente bene che quando il muratore si presentò, tentò di rimetterla in sesto, ma non riuscì più a smuovere i mattoni messi da Gatto. Tuttora la chiesetta che è il cuore del santuario, è Il santuario è situato sulla saldamente in piedi e strada provinciale a circa 6 chilometri e mezzo dal conserva l’originaria centro del borgo in via costruzione maldestra che Santa Maria di Porto. Per nessuno è più riuscito ad raggiungerla in macchina aggiustare. si impiegano 12 minuti circa. A piedi contateci All’interno della chiesetta oltre 1 ora. La basilica è originaria si possono aperta tutto l’anno ogni ammirare la “Cona” di giorno dalle 7:30 alle Pietro Gatto nella quale è 19:30 Tel. +39 0961 995046 dipinta l’immagine della Madonna di Costantinopoli; due dipinti settecenteschi della volta raffiguranti i “Quattro Evangelisti”, l’Annunciazione e un coro ligneo molto bello si trova proprio dietro la “Cona”, come se l’adornasse. 16
eGuide L’edicola di Pietro Gatto è meta di un consistente flusso di pellegrini durante tutto l’anno che si intensifica (si stimano circa ventimila persone) nel periodo della festa che si celebra dalla domenica di Pentecoste al martedì successivo. La celebrazione della discesa dello Spirito Santo sulla Terra avviene 50 giorni dopo la resurrezione di Gesù Cristo e cade, di solito, fra l’ultima decade di maggio e la prima di giugno. Nella foto a sinistra l’altare con il mosaico della Madonna di Porto che si trova nella piccola chiesa sbilenca costruita da Pietro Gatto (nella foto a destra) La manifestazione religiosa ricalca quelle che si svolgono in altre parti della Calabria. Anche a Gimigliano c’è la processione della statua della Madonna che è portata a braccia dai fedeli, con non poca fatica, attraverso una suggestiva strada di montagna che conduce alla chiesa del Santissimo Salvatore. Qui avviene l’incontro (“Cunfrunta”) fra la Madonna e San Giuseppe la cui statua, portata a spalla, esce al momento opportuno dalla chiesa. Il nuovo santuario È STATO finito di costruire nel 1975. Custodisce una grandiosa riproduzione in mosaico veneziano dell’immagine della Madonna e dei Quattro Evangelisti. Da vedere il Presbiterio, decorato artisticamente con il marmo giallo di Siena, l’Alicante di Spagna, l’onice dorato e il marmolit tedesco. Molto bella anche la mensa eucaristica sostenuta da quattro angeli di bronzo. Le immagini delle vetrate della cupola simboleggiano la vita della Madonna, mentre in quelle delle vetrate laterali sono disegnate le icone delle litanie lauretane. Da ammirare anche una statua di san Giuseppe, attribuita a Giacomo Colombo e datata a fine 1600. 17
eGuide Marcagione e il prodigio del Quadro FU Pietro Gatto, il brigante, a commissionare al pittore Marcagione di Catanzaro il quadro della Madonna dopo aver avuto in sogno l’apparizione della Madre di Cristo che gli chiedeva di costruire una chiesetta e di far dipingere un quadro. Il pittore si mise subito al lavoro. Predispose tutta l’attrezzatura. Pennelli, colori, tela. Abbozzò perfino le linee generali della sua futura composizione. Intanto venne la notte e Marcagione andò a riposare. Al suo risveglio il ritratto era stato completato. L’artista si rese subito conto che non poteva essere opera sua e rimase estasiato dinnanzi a quella immagine che aveva del prodigioso. Marcagione consegnò il quadro al suo committente raccontandogli la verità. Fu per questo che il brigante si convertì, costruì la chiesetta, vi pose il quadro e diventò eremita col nome di fra Costantino. Il quadro fu rubato dai francesi dopo la conquista di Gimigliano nel 1809. E qui ci fu un altro miracolo. Il generale Gouguet alla vista di quell’opera si commosse ed ebbe un irrefrenabile desiderio di restituirla. Prese contatti con l’arciprete e consegnò il dipinto, il cui ritorno nel borgo fu accolto da ali festanti di popolo e da una gioia incontenibile. Il quadro è conservato nella chiesa del Santissimo Salvatore. 18
eGuide Santissimo Salvatore È LA chiesa madre di Gimigliano. In essa è conservato il dipinto miracoloso della Madonna di Porto. È uno dei rari edifici di culto non situati su una piazza, ma nel corso principale del borgo, via America. Ha una struttura resa imponente dall’utilizzo di materiali pregiati come il marmo verde di Gimigliano. L’ingresso principale, al quale si accede da alcuni gradini, è costituito da un portale centrale rettangolare in granito e da due nicchie laterali caratterizzate da una base a conchiglia. I tre archi dell’ingresso sono racchiusi da quattro colonne in marmo rosa. È un edificio importante caratterizzato da un alto campanile con orologio che domina tutta la collina e la valle di Gimigliano. L’interno è a tre navate. L’altare centrale custodisce il quadro miracoloso. La chiesa conserva statue molto belle della Madonna e del Cristo morto di incerta datazione. 19
eGuide Il marmo verde PER molti secoli i marmi di Gimigliano (nella foto l’attrezzatura utilizzata per estrarli) sono stati utilizzati per secoli in molte città del Mezzogiorno dove ancora oggi si possono ammirare (come a palazzo Bagnara a Napoli e in alcune case di Tiriolo). Le cave, già note in antico, si trovavano sulla sponda destra del Corace e oggi esse sono del tutto esaurite. Gimigliano ha fornito il celebre marmo nero perfetto, il marmo bianco e quello verde che è stato quello più abbondante. L’arte di lavorare il marmo era fiorente in Calabria e a Gimigliano in particolare, tanto che a Carrara, patria mondiale indiscussa del marmo, nei primi anni del 1600 viveva e lavorava uno dei più grandi maestri nel campo, come il gimiglianese Andrea Maggiore. La diffusione più consistente è stata, Il palazzo Bagnara dei Ruffo a Napoli realizzato col marmo n a t u r a l m e n t e , i n verde di Gimigliano Calabria dove la pietra è stata utilizzata per la realizzazione di statue, stemmi gentilizi e portali di ingresso soprattutto delle chiese. Il celebre “verde” è stato utilizzato per decorare monumenti sacri. Ne troviamo in molte chiese, fra le quali quelle di Carpanzano, di San Giovanni in Fiore, di Longobucco e di Parghelia. Una pila in marmo e altre opere sono nelle chiese dell'Annunciata e di S. Maria 20
eGuide del Soccorso a Serrastretta; un ciborio è a Diano; altri marmi sono a S. Giovanni in Fiore e Soveria Mannelli. Manufatti, annotati dal De Cristo, si trovano a Catanzaro: "(...) nella Chiesa del Rosario vi sono otto colonne di marmo verde, alte m 4,20, larghe alla base cm. 48". Un arco è a Palazzo Serravalle; un portale in marmo carnicino a Col tempo, a Gimigliano, palazzo Ferragine; una si vennero a formare vasca di fontana in maestranze di artigiani- piazzetta Cavour". scalpellini, la cui abilità fu Chiare testimonianze incrementata dagli scambi sono anche il con maestri tagliatori di battistero della Messina. Esisteva dunque Matrice a Tiriolo e "un un commercio, che ebbe tavolo lungo m. 4, impulso con l'arrivo dei largo m. 1,65" che era Cicala, un traffico avviato nel Palazzo dei Cicala, in Sicilia e soprattutto ai sempre a Tiriolo. Di mercati della capitale. A marmo verde e rosa Napoli il marmo sono anche colonne e raggiungeva le botteghe modanature della dei Fanzago, dei Tucci, di Chiesa di Gimigliano Aniello Gentile, che Superiore nonché il eseguivano scalinate, fonte battesimale e altari, trabeazioni ecc., alcuni altari mentre i piccoli pezzi si nell'Assunta di prestavano per la Gimigliano Inferiore. realizzazione di tarsie, Oltre che negli altari, il comici o come sfondo nei marmo fu anche paliotti d'altare. Tutto il utilizzato nelle lavoro veniva realizzato m o d a n a t u r e , nelle botteghe di Napoli, pavimenti e gradinate in moduli diffusibili, così di chiese e Palazzi che questa sorta di q u a l i l a re g g i a d i circuito permise di Caserta, il Palazzo apprezzare ovunque il reale di Napoli, le "verde di Gimigliano". chiese del Gesù e la basilica di San Francesco di Paola, nonché la chiesa di S. Giovanni in Laterano a Roma. L'attività estrattiva continuò per tutto l'800, ma alcune abilità s’erano già perse. Nonostante il declino si produceva ancora una certa quantità di pietre poiché, nel 1898, la "Marmeria Napoletana" fornì oficalci gimiglianesi per la decorazione interna della chiesa ortodossa di S. Pietroburgo, ed è proprio a quest'ultimo periodo che si deve una fornitura per il Teatro Brancaccio di Roma. Le cave furono riaperte da una società carrarese nel 1924, e funzionarono fino agli anni '50. Di tutto questo fervore non rimane nulla. Come nulla rimane di attività artigiane documentate. 21
eGuide La produzione di seta A FINE Ottocento, a Gimigliano, come del resto in molte altre parti della Calabria, era molto fiorente la coltura del baco da seta e la realizzazione di manufatti in seta (nella foto in alto uno dei telai utilizzati nel borgo). La coltivazione di bozzoli era di 350 l’anno da cui si dipanavano 7.000 chilogrammi per oncia della bava che dopo la torcitura diventava un prezioso capo d’abbigliamento di seta. Come molte altre attività industriali in Calabria, anche l’industria della seta non ebbe grande fortuna. Vale, però, la pena di ricordare che il declino di questa attività a metà strada fra l’agricoltura e l’industria, fu dovuto a una malattia dei bachi. Fu un flagello che presto si diffuse in tutta la regione, ma la cui provenienza era dai Paesi nordeuropei. Questo settore conobbe da 1850 in poi e per circa 20 anni, notevole attività innovativa e dopo la riduzione della produzione, il governo centrale tentò la ripresa con cospicui investimenti e azioni che, purtroppo, non ebbero gli effetti sperati. Anche per la seta, dunque, il nostro paese dovette ricorrere alle importazioni dall’estero, proprio mentre nel settore agrario c’erano già Migranti italiani in attesa di entrare le prime avvisaglie negli Stati Uniti a Ellis Island nel 1900 di una crisi epocale a causa del massiccio ingresso di cereali a basso costo dagli Stati Uniti e dalla Russia. Fu una crisi che colpì l’intera Europa e che causò un flusso migratorio di porta biblica verso gli Stati Uniti d’America. 22
eGuide La banda musicale VALE il viaggio ascoltare una esibizione della locale banda musicale. Sono gli eredi di una grande tradizione che risale al secolo XIX. La data ufficiale della nascita del gruppo bandistico è intorno alla fine del 1800. Il salto di qualità, però, avvenne negli anni Venti grazie ad un parrocco fresco fresco di nomina che aveva il pallino della musica. L’intensa e Don Nicola Nusdeo per impegnativa attività prima cosa cambiò il nome musicale nel corso del in “Concerto musicale degli tempo sino ad arrivare orfanelli di Maria SS. Di ai giorni nostri, hanno Porto”. Poi inserì il gruppo fatto sì che diversi e in un contesto prestigiosi sono stati sovraregionale. Fu così che gli attestati di il “Concerto musicale degli riconoscimento orfanelli di Maria SS. Di riconosciuti al Porto” rappresentò nel 1931 Complesso Bandistico la Calabria alla Mostra Gimiglianese d’Oltremare di Napoli dove ebbe un grande successo. Negli anni successivi la banda fu guidata da maestri del calibro di Alfonso Verdoliva e Giovanni Cuccarini i quali scrissero anche dei brani musicali che ebbero successo anche fuori dai confini italiani. Le esibizioni della banda erano contrassegnate anche da elementi di novità nel vasto e variegato repertorio artistico, esibito non solo sulle piazze calabresi ma anche in terra campana, abruzzese, siciliana, pugliese e anche in terra d’America. 23
eGuide Ritorno al Passato IL treno delle Ferrovie della Calabria che collega in circa 20 minuti Gimigliano al centro di Catanzaro attraversa un paesaggio incantevole che ha il sapore di un ritorno al passato. Non troverete il vecchio locomotore che vi mostriamo nella foto in alto, ma comodi vagoni spinti da un motore diesel che su binari a scartamento ridotto vi consentiranno di provare emozioni dimenticate. Attraversare il ponte (da brividi) Cinneruso per immettersi nella galleria che esce nella stazione è bellissimo. Oggi, dopo anni di abbandono a causa dello scarso traffico, assistiamo a una ripresa dei trenini, non elettrici, che viaggiano a scartamento ridotto. Essi attraversano di solito paesaggi irraggiungibili altrimenti, territori aspri di difficile accessibilità che sembrano vogliano proteggere chi li abita. Effettuare una visita a Gimigliano utilizzando il trenino delle Ferrovie della Calabria (le ex mitiche Calabro- Lucane), è regalarsi un giorno di vacanza fuori dal comune. Il finestrino già vi offre lungo il tragitto un piccolo assaggio del piatto forte di una gita indimenticabile. 24
eGuide L’abbigliamento popolare L’identità di un popolo in un abito L’ABITO della “Pacchiana”, molto in uso a Gimigliano, potrebbe far pensare a qualcosa privo di buon gusto, di vistoso, riferibile a persone di un ceto sociale e culturale medio-basso. Niente di più falso. Le nobildonne calabresi dei primi del ‘900 indossavano abiti di questo tipo anche per convolare a nozze. È certamente cultura contadina che si ispira a valori identitari, sociali e ambientali riferibili a quasi tutte le zone della Calabria, anche se con, a volte notevoli, variazioni. Il costume femminile, molto più di quello maschile, è molto rappresentativo dell’evoluzione culturale di un popolo. Esso rappresenta più profondamente l’identità degli abitanti e tutto il complesso dei valori sociali, etici, religiosi che sono patrimonio culturale della popolazione. A parere dell’illustre studioso Oreste Sergi, «ognuno di essi (i costumi, ndr) , è ancora oggi documento e testimonianza viva di un modo straordinario di tradurre, nel vestire, la vita vissuta: dall’economia del modo di vivere di tutti i giorni alle emozioni» dello spirito per i grandi avvenimenti. Nella foto a destra l’abito da sposa di donna Titina Pyrrò, in quella a sinistra un ritratto di una giovane sposa di Tiriolo (dalla collezione di Oreste Sergi) 25
eGuide Itinerari a piedi Vivere il Parco fluviale © Mario De Martino L’ANIMO dei calabresi è spesso impermeabile alla bellezza della natura e al valore dei paesaggi della regione. Eppure intorno a questi paesaggi si è sviluppata la vita, la storia, le passioni di un popolo a volte non del tutto consapevole della propria ricchezza culturale, storica e ambientalistica. Non è così a Gimigliano la cui comunità è stata ed è pienamente consapevole dell’importanza del proprio patrimonio ambientale. Nelle pagine precedenti di questa guida, abbiamo illustrato alcuni aspetti della vita, della cultura, della storia di questo popolo. Tutto questo è però avvenuto sulle sponde di un corso d’acqua, il fiume Corace dove è stato realizzato un parco fluviale la cui visita è imperdibile. © Gli itinerari proposti racchiudono tutto ciò che Gimigliano è. La visita del Parco rappresenta la scoperta di ambienti incontaminati, di scenari mozzafiato, di tradizioni da scoprire, di luoghi da visitare. È noto, soprattutto agli antropologi culturali, che ogni persona “vede” lo stesso paesaggio in modo diverso. È come se ognuno di noi vedesse una “mappa” diversa dello stesso luogo. Questo concetto, però, non sembra applicabile in questa zona. Essa, infatti, suscita incessantemente l’attesa del nuovo, dell’imprevisto forse dovuto al susseguirsi di luce e ombra in un paesaggio che fa lavorare incessantemente l’immaginazione e la fantasia. 26
eGuide Quel ponte sul fiume Corace IL fiume Corace scorre veloce, ma è amichevole solo se è trattato con il dovuto rispetto. Una passeggiata lungo le sue sponde farà scoprire un mondo nuovo, intatto, fatto di cose semplici. Nella stagione più calda immergere i piedi nelle sue fredde acque non vi sembrerà vero. Una sensazione di freschezza vi riempirà la giornata. Così come attraversare il ponte di legno. Tranquilli è ben saldo, ma è necessario stare molto attenti. Questa è una passeggiata che non solo vi riporta indietro nel tempo, ma vi farà scoprire la magia di luoghi incontaminati o l’odore inconfondibile di essenze di castagneti, di lecci, di querce. E se s i e t e fortunati potreste avere la ventura di incontrare mandrie di pecore, di mucche e, p e r fi n o , d i c a v a l l i . Q u e s t a passeggiata è consigliabile con guida esperta. 27
eGuide Le meraviglie del bosco La croce votiva. Nella foto in basso a destra, la Fontana del Lacco e in quella a sinistra un tratto impervio del fiume Corace PASSEGGIARE nei boschi è davvero un’attività affascinante. C’è qualcosa di ancestrale, di misterioso e, anche, di incredibilmente familiare in un bosco. Il bosco di Gimigliano offre davvero molto. Esso è nella zona “Transition” del Mab (Man and Biosphere) dell’Unesco. E’ un r ico n o s c i m e nt o internazionale molto importante perché sancisce che il rapporto fra l’uomo e la Natura è pienamente rispettato. Da Gimigliano superiore si può raggiungere in circa 30 minuti la croce votiva ubicata in cima al monte Gimigliano. Essa è realizzata in acciaio bianco è alta sette metri e larga 3 e mezzo. È sya stata fatta erigere da un comitato spontaneo gimiglianese e presto è diventata il simbolo di una comunità molto devota e molto religiosa. Il panorama è mozzafiato. Si vede l’intera valle del Corace e il Golfo di Squillace. Il percorso per arrivare in cima è di limitata difficoltà, ma di grande suggestione. Gli scorci che questo tratto di bosco offre sono stupendi. Raccomandata la sosta alla Fontana del Lacco. 28
eGuide Le aree del Parco Area 1 - Basilica e stazione ferroviaria Il sentiero costeggia le sponde del fiume Corace e gli itinerari proposti permetteranno di cogliere le bellezze del paesaggio e delle aree ripariali del fiume in piena tranquillità poiché riparati dalla strada carrabile. In questo tratto sarà possibile svolgere passeggiate naturalistiche su un sentiero pensato per essere percorso sia a piedi sia in bici su una pista ciclopedonale per una lunghezza di circa 1000 metri. Area 2 - Basilica In questa area è ubicata la Basilica della Madonna di Porto che è patrona della provincia di Catanzaro. E’ un punto di ritrovo molto importante e molto frequentato dai devoti. È uno spazio ben attrezzato per i visitatori. Qui sono stati realizzati due sentieri. Uno lungo i filari degli alberi che costeggiano il fiume, l’altro è parallelo alla linea ferroviaria che collega la stazione attraverso un sottopasso. Area 3 - Madonna delle Grazie In questa area ci sono 4 In Piazza Vittorio sentieri. Partono tutti dalla Emanuele III è stato Basilica e arrivano fino alla realizzato un altro Info- pietra di Jouzzi e Point, al cui interno è all’estremità di Gimigliano stato allestito, tra Inferiore. l’altro, un totem Il sentiero Gaglioni sale informativo con tutte le dal fiume Corace verso notizie sul Parco l’interno della montagna Fluviale. I locali attraversando bellissimi ospitano anche una boschi di castagneto e sala didattica, fornita di querce intercettando la servizi igienici, per pista che conduce in lezioni a studenti e località Perilli e poi gruppi organizzati che Ucciuso, territori boschivi vogliono comprendere caratteristici coltivati una il valore della volta a prelibati vigneti. biodiversità e della Un altro sentiero arriva conservazione della alla chiesetta della natura per le Madonna delle Grazie, una generazioni presenti e chiesetta sconsacrata che future. un tempo raccoglieva la 29
eGuide comunità contadina residente in questi luoghi periferici di Gimigliano. È di grande e suggestiva attrazione. Il sentiero Angotti ripercorre la restante strada inter- poderale di Mangani ed arriva all’incrocio con la SP 40, sul Ponte del Corace, per poi proseguire fino all’imbocco del sentiero che porta alla Cave di Marmo. Dall’Info Point si diparte dopo attento recupero, il sentiero che conduce giù al fiume Corace; il sentiero, messo in sicurezza, permette di affacciarsi sulla valle del fiume offrendo panorami eccezionali e di accedere a valle verso la cava dismessa della famosa “Pietra Verde di Gimigliano”. Per attraversare il fiume è stato risistemato il vecchio ponte, consolidato e dotato di parapetto. Da questo sentiero s’imbocca Il sentiero delle Grotte che conduce sotto la “Pietra di Iouzzi” imponente massiccio roccioso a forma di enorme prua di una nave. Uno dei ponti ristrutturati sul fiume Corace Area 4 - Olivelle Jacune Anche in questa area, il sentiero costeggia le sponde del fiume Corace. Come in tutta la rete dei sentieri, è possibile la percorrenza, sia a piedi, sia in bici. 30
eGuide Osservare gli uccelli OSSERVARE ciò che accade in un bosco è di certo roba per i veri amanti della Natura. È necessaria tanta pazienza e tanto amore per il Creato. Color che non ci hanno mai provato potrebbero essere scettici e pensare che una tale attività potrebbe essere noiosa. Avviene, in realtà, esattamente il contrario. Il bosco “vive” anche quando sembra tutto fermo. È una sensazione inaspettata quello di guardare gli alberi che muovono lentamente le loro foglie, il fiume le cui acque scorrono sempre uguali, ma sempre diverse. Il bosco è sempre in attività di notte e di giorno. Nel parco del Corace sono state realizzate delle postazioni per osservare le attività degli uccelli che in questa area sono innumerevoli. All’interno del bosco si possono trovare specie caratteristiche della vegetazione arborea e di sottobosco, come il Pettirosso, il Merlo, lo Scricciolo, la Capinera, il Fringuello, il Colombaccio, la Tordela, la Ghiandaia, la Cinciarella, la Cinciallegra, il Picchio muratore, il Rampichino, il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde, la Cincia mora e il Fiorrancino. Lungo il tratto fluviale si possono osservare, la Il gheppio Ballerina gialla, la Ballerina bianca e il raro Merlo acquaiolo. L’osservazione del Merlo acquaiolo, è sempre un momento emozionante per un osservatore. Per quanto riguarda le specie notturne, il castagne- to è il regno del rapace notturno più diffuso come l’Allocco Strix aluco, dal greco aluco che scompare nella notte. Tra le ripide pareti si possono osservare in tutti i periodi dell’anno rapaci come la Poiana (Buteo bu- teo), il Gheppio (Falco tinnuculus) lo Sparviere (Ac- cipiter nisus), e nei periodi di migrazione, il Nibbio bruno (Milvus migrans) e il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), quest’ultimo è presente con una coppia nidi cante. Gli ambienti rocciosi sono l’habitat ideale dello Zigolo muciatto (Emberiza cia), del Passero solitario (Monticola solitaria), della Rondine montana (Ptyno- progne rupestirs), dal Corvo imperiale (Corvus corax) e dal Codirosso spazzacamino (Phoenicorus ochruros). 31
eGuide Natura e Sport Il monolite di Iouzzi IL monolite si trova a pochi minuti a piedi da Gimigliano Inferiore e vale davvero la passeggiata. E’ spettacolare e molto grande. La parte emersa è di circa 80 metri misurandolo dalla cima della roccia fino all’alveo del fiume Corace nel quale si immerge. L’origine geologica di questi tipi di roccia non sempre è scientificamente certa, come non lo è l’esatta dimensione. Un monolite potrebbe penetrare nel terreno per molti chilometri. Per tali motivi è facile che la fantasia popolare leghi queste strane “creature” della Natura a eventi miracolosi. Di certo Iouzzi è affascinante. Non visitarlo sarebbe un vero peccato. 32
eGuide 3 Enogastronomia LA cucina gimiglianese, dai primi piatti ai dolci, affonda le sue radici nella tradizione contadina ed è perciò profondamente legata all’utilizzo di prodotti locali. La ciclicità delle stagioni ci permette di associare ogni piatto a un preciso periodo dell’anno. Nel “periodo del maiale”, che va generalmente da dicembre a gennaio, abbiamo la tiana di “carne e patate” o la frittura di pancetta, fegato e patate in padella. Tipiche di questo periodo sono le preparazioni fatte con la carne di maiale: sopressata, salsiccia, magularu (guanciale), pancetta affumicata e capicollo, specialità che i gimiglianesi sono soliti produrre in famiglia. Poi è risaputo che del maiale non si butta nulla, e dai resti del maiale otteniamo le frittule, la gelatina e le risimojje (il grasso del maiale che si “stacca” dalla codara delle frittule e viene conservato nei vasetti). Sempre nel periodo di Natale abbiamo i viscottielli, delle ciambelle salate fatte con farina, patate e lievito, poi fritte nello strutto. Abbiamo ancora i turdilli, dolci fritti di uova, farina e vino cotto. Nel periodo di Pasqua, durante il quale c’è abbondanza di latte di pecora, ricotta e formaggio fresco e uova fresche, abbiamo i fraguni, dei calzoni salati al forno, fatti con farina, lievito e grasso e riempiti con un impasto di ricotta, uova, grasso e prezzemolo. 33
eGuide Altri dolci tipici di questo periodo sono le cuzzupe e il vuccellato con sopra la decorazione di uova con guscio che cuociono in forno. Fino a qualche decennio fa questi dolci pasquali venivano dati in dono dalle ragazze ai propri fidanzati per la Santa Pasqua. A cavallo tra la primavera e l’estate uno dei prodotti maggiormente consumati sono le fave, apprezzate sia crude (accompagnate da formaggio pecorino e vino) che cotte. Dette fave a pallune, queste vengono sbollentate con tutta la buccia e saltate in padella con panura e le frittule conservate nel grasso. Nei mesi estivi, precisamente a giugno, uno dei frutti tipici delle colline gimiglianesi sono le ciliegie. Anche queste vengono apprezzate crude ma molti usano prepararne delle marmellate oppure conservarle “sotto spirito”, ovvero immerse in vasetti riempiti di liquore d’anice. Pasta chijna calabrese Per concludere il ciclo delle stagioni, un altro frutto tipico e risorsa fondamentale sono le castagne. Oltre ad essere consumate crude, da queste si ricavano i pastilli (castagne sottoposte ad un lento processo di essiccazione), i tardilli (essiccati ma morbidi) e la farina di castagne con cui è possibile preparare il pane di castagne, le frittelle, le zeppole e le pitte fritte (simili ad una piadina, ma di castagne e cotta su pietra). Valide per tutto l’anno sono la pasta “chijna” e le scilatelle col pomodoro. La prima è un timballo di maccheroni preparato con polpette, provola, uova; la seconda è pasta fresca fatta con farina, uova e acqua, sapientemente “scilata” a mano a formare dei lunghi spaghettoni conditi con un ragù di maiale e salsiccia o agnello. Altra specialità gimiglianese sono i taralli con l’anice, bolliti e poi passati in forno. 34
eGuide Eventi e manifestazioni La festa della Madonna di Porto È UNA delle feste religiose più frequentate della Calabria. Sono migliaia i fedeli che si recano a Gimigliano ogni anno per rendere omaggio alla Madonna di Costantinopoli. Parliamo di circa 20.000 presenze. La festa si celebra 50 giorni dopo la Pasqua e, quindi, non cade sempre lo stesso giorno, anche se cade sempre di domenica, giorno in cui iniziano i festeggiamenti che si concludono il martedì successivo. Il primo giorno (la domenica) la celebrazione eucaristica avviene nella chiesa del SS. Salvatore situata nel borgo. Alla celebrazione intervengono il vescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace e il sindaco della città che accende la lampada votiva. Il lunedì, di mattina presto, inizia il pellegrinaggio, ma è il giorno successivo, il martedì che avviene la “Cunfrunta”. Cioè l’incontro fra la Madonna (il quadro) e San Giuseppe (la statua). Il quadro, custodito nella chiesa SS. Salvatore è portato a braccia verso il santuario, attraverso una stradina di montagna molto suggestiva, ma defatigante per i portatori del quadro è che molto pesante. All’arrivo nei pressi del Santuario, la statua di San Giuseppe è portata a spalle verso la Madonna. Il quadro, dopo la celebrazione eucaristica fa ritorno alla chiesa del SS. Salvatore con la processione che torna indietro per la medesima stradina. È una cerimonia molto bella e vale la pena esserci anche per coloro che credenti non sono. 35
eGuide Calabria Vigorosa eGuide Gimigliano, Natura e Fede Questa guida è stata commissionata dal Comune di Gimigliano e realizzata da Calabria Vigorosa, azienda beneficiaria di contributo a fondo perduto del Por Calabria 2007-2013. Essa è distribuita gratuitamente nella sua forma elettronica (epub e pdf). Ti sottoponiamo un questionario per aiutarci a migliorarla e per pure finalità statistiche. Le informazioni saranno trattate in forma anonima nel pieno rispetto delle norme vigenti sulla protezione e riservatezza dei dati (D. Lgs, n. 196/2003). Questa guida ti è stata utile? Molto Abbastanza Poco Cosa hai gradito della guida? Contenuti culturali, storici, architettonici 1 2 3 Contenuti ambientali-usi e costumi 1 2 3 Contenuti enogastronomici-artigianato 1 2 3 Informazioni pratiche-indirizzi utili 1 2 3 Contenuti sport-benessere 1 2 3 Scrivi al Sindaco Scrivi a Calabria Vigorosa SCARICA LE GUIDE DI CALABRIA VIGOROSA 36
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