Scuole, lavoro! La sfida educativa dell'alternanza - SIPED
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Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni Pierluigi Malavasi Scuole, lavoro! La sfida educativa dell’alternanza Vita e Pensiero, Milano 2017, pp.150 I n Italia la legge 107/2015 in- che chiama in causa dimensioni tec- troduce in modo curricolare niche e funzionali per offrire rispo- un’esperienza nel mondo del ste adeguate ai problemi emergenti, lavoro per tutti gli studenti degli ul- ma ancor più implica la competen- timi tre anni della scuola seconda- za e la dedizione delle persone, la ria di secondo grado. Tra consensi, lealtà e la capacità delle istituzioni a controversie e polemiche, i percorsi farsene carico. Scuole e lavoro. Una duali presentano un carattere piut- certa autoreferenzialità – tanto dei tosto inedito per la realtà italiana e saperi scolastici quanto delle prati- richiedono culture e scelte proget- che professionali – può essere por- tuali e organizzative non scontate tata alla luce e interpretata in un cli- nella nostra tradizione. L’autore in- ma dialogico e innovativo, in un te- daga il tema dell’alternanza scuola am composto da rappresentati del lavoro come una sfida educativa a mondo docente e lavorativo dove cui le istituzioni scolastiche sono culture professionali e scolastiche si oggi sottoposte, chiamate a sostan- incontrano, tra diffidenze, ambigui- ziare sul campo i cambiamenti de- tà, differenze. La sfida educativa terminati dai dispositivi normativi. dell’alternanza è quella della vita Far fiorire le scuole per generare insieme, un tessuto il cui intreccio è lavoro creativo, libero, partecipativo l’apprendimento reciproco e la par- e solidale nel quale l’essere umano tecipazione, la passione formativa e esprime e accresce la dignità della imprenditoriale. Una cultura edu- propria vita: questa è la pedagogia cativa aperta al mondo del lavoro che percorre le pagine del libro. Il sorge e cresce nel vivo dei rapporti titolo “Scuole, lavoro!”, per così di- familiari, nota l’autore, e deve esse- re, è un’ingiunzione: attraversato re sostenuta lungo tutta l’esperien- da una forte tensione progettuale, il za scolastica, in modo graduale e volume di P. Malavasi è un appello progressivo. a partecipare, orientare e gestire il Pensare, progettare e gestire miglioramento effettivo delle istitu- un’alleanza tra scuole e attività pro- zioni scolastiche e del mondo del la- fessionali, famiglie e università si voro, a fronte di tanti giovani che si chiama vita. E la parola vita segna trovano in situazioni di disagio e di l’ideale punto centrale del libro che esclusione, che non lavorano e non nelle sue pagine chiama in causa – studiano. senza alcuna pretesa di esaustività – L’alternanza scuola lavoro costi- concetti e dinamiche ineludibili, in tuisce di fatto un ambito di riforma chiave pedagogica: pervasività dei Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV / n. 2 / 2017 ISSN 1827-0824 © Pensa MultiMedia Editore, Lecce-Brescia 459
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni media e cittadinanza interculturale, sversale e regolativo che non si può economia civile e bene comune, va- disattendere per favorire l’orienta- lutazione dei risultati e integrazione mento e la maturazione dei giovani, delle differenze, disagio e riscatto lo sviluppo della responsabilità in- sociale, buona scuola e diritto al- tergenerazionale e lo slancio verso l’istruzione, equità e solidarietà. La un’occupazione libera, creativa, so- vocazione al lavoro e il lavoro come lidale, partecipativa. vocazione fanno parte e costituisco- Persone, dignità del lavoro, re- no una dimensione della formazione sponsabilità educativa: questa è an- umana. Vincere l’estraneità tra zitutto la sfida dell’alternanza. scuole, di ogni ordine e grado, e at- tività lavorative è un obiettivo tra- Cristina Birbes Franco Cambi Omofobia a scuola. Una classe fa ricerca ETS, Pisa 2015, pp. 87 A definire questo come un soffre di claustrofobia – ad esempio volume di grande valore – evita i luoghi chiusi, gli omofobi basterebbe già la coperti- sembrano ricercare i destinatari del na. Quello che di solito serve solo loro disprezzo per poterlo esprime- ad attirare l’attenzione del lettore re, attraverso la violenza verbale o contiene infatti almeno due ele- fisica. Alcuni studiosi preferiscono menti molto significativi. pertanto usare il termine ‘eteroses- Innanzitutto il titolo, concer- sismo’, che si riferisce alla struttura- nente un tema che è stato per lungo zione di una gerarchia sociale che tempo un tabù epistemologico nel- inferiorizza le forme d’amore diver- la società e nella pedagogia italiana: se da quella tra un uomo e una don- l’omofobia. Questo termine si rife- na. Quest’ultimo termine, soprat- risce, com’è noto, agli stereotipi e ai tutto, non patologizza (rendendolo pregiudizi – relativi all’amore tra individuale) un comportamento di- persone dello stesso sesso anatomi- scriminatorio che ha invece una ge- co – che, spesso, conducono a vio- nesi sociale e culturale e che, quin- lenze odiose in molte società, com- di, interroga direttamente (anche) presa la nostra. Nonostante il suo la pedagogia. Tuttavia, ‘omofobia’ è nome, questa forma di discrimina- il termine ormai invalso e di ‘omo- zione non costituisce una vera e fobia a scuola’ ormai si parla spes- propria fobia dato che, mentre chi so, anche nei mass-media. Soprat- 460 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI tutto a causa del bullismo omofobi- intellettuale e, contemporaneamen- co che vittimizza giovani vite, nella te, con l’umiltà di chi dà consigli delicata fase del loro sviluppo, por- operativi a colleghi impegnati a tandole a volte al suicidio, come scuola. Se esistevano già, in Italia, spesso hanno riportato i giornali e studi anche importanti sul tema come anche questo piccolo, prezio- dell’omosessualità e dell’omofobia, so libro racconta. questo libro ha il valore implicito di Di combattere l’omofobia – ac- un’autorevole legittimazione: è il ri- canto a misoginia, razzismo, inte- conoscimento del fatto che i temi grismo fisico, etaismo etc. – c’è connessi agli orientamenti sessuali grande bisogno, dentro e fuori la hanno ormai pienamente conqui- scuola. Se infatti il bullismo ne co- stato l’attenzione di educatori e ge- stituisce l’espressione nel contesto nitori e noi pedagogisti non possia- scolastico, l’omofobia non è certo mo più non tenerne conto. confinata nelle scuole ma è un feno- Quella di Cambi non costituisce meno esteso e, inoltre, trasversale ai però una semplice petizione di ceti sociali. Alcune trasmissioni te- principio ma un’utilissima guida levisive, le dichiarazioni di alcuni operativa. I programmi educativi di politici, le barzellette ascoltate contrasto all’omofobia nelle nostre sull’autobus esprimono e riprodu- scuole (molto pochi, invero) sono cono una diffusa omofobia sociale, stati spesso realizzati da associazio- presente ovviamente anche nella ni gay e lesbiche impegnate nella scuola. Dentro quest’ultima (che fa lotta al pregiudizio, oppure da sin- parte della società e, contempora- goli docenti benintenzionati, spinti neamente, la riproduce) è però pos- dal bisogno di dare risposta a istan- sibile agire per via educativa, al fine ze che emergevano nelle classi in di rendere migliore e più inclusiva cui insegnavano. Questo libro affer- la società in generale, come questo ma invece che tale intervento edu- libro suggerisce. cativo (come quelli contro ogni for- Oltre al titolo, il secondo ele- ma di odio e di discriminazione) mento significativo è costituito... appartiene alla mission della scuola dall’autore: non un giovane dotto- pubblica, proprio perché pubblica rando sensibile all’urgenza sociale, e quindi tesa al riconoscimento del- ma Franco Cambi, uno dei maestri le differenze e all’inclusione. della Pedagogia italiana, punto di Gli interventi educativi finora riferimento importante per la filo- realizzati contro l’omofobia nei no- sofia dell’educazione di matrice er- stri istituti sono stati condotti in meneutica, caposcuola rispettato, modo molto spesso efficace, otte- autore di centinaia di pubblicazioni nendo anche (mi consta personal- che, ormai in pensione, decide di mente) risultati notevoli, ma è so- porre alla nostra attenzione questo stanzialmente mancato una proget- tema delicato e complesso con tutta tualità e un accompagnamento di l’autorevolezza della sua storia di tipo pedagogico, nessuna forma di Recensioni 461
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI valutazione è stata condotta né si tra omosessualità e genetica, o sono condivise le buone prassi. l’elenco di artisti omosessuali da cui Cambi interviene su questo variega- prendere spunto per introdurre il to panorama di impegno volentero- tema... so con una proposta formativa pre- Tra le righe, emerge però anche cisa, espressa nel sottotitolo: “una l’impostazione generale implicita di classe fa ricerca”. L’autore progetta questo lavoro, ispirato da una con- un percorso di ricerca condotto di- cezione della democrazia come par- rettamente da studenti e studentes- tecipazione, della laicità come con- se, stimolati e accompagnati da dizione di inclusività, dei diritti co- un’équipe di docenti capace di uti- me fondamento della convivenza. lizzare medium diversi – dalle im- Sono temi, questi ultimi, schietta- magini ai video, dalla letteratura mente pedagogici che si riprendo- agli eventi della quotidianità – al fi- no “il centro della scena” nella ne non di sostituire un punto di vi- chiusa del libro che, più che come sta al posto di un altro ma al fine di un’appendice, si presenta come far ragionare, di rendere consape- l’insegnamento nobile di un Mae- voli, di superare insieme la pigrizia stro che riafferma il compito peda- della mente e l’avarizia del cuore. Il gogico di occuparsi di orientamenti libro propone infatti stimoli didat- sessuali con il garbo che la delica- tici facilmente utilizzabili e appro- tezza dei sentimenti umani esige e, fondimenti possibili di termini spe- al contempo, con il coraggio etico- cifici, anche attraverso rimandi bi- politico di opporsi a qualunque for- blio/filmografici. L’autore fornisce ma di oscurantismo. Solo così si così ai docenti strumenti da utiliz- può combattere ogni forma di con- zare e contemporaneamente, e con dizionamento rispetto “al ruolo levità, li forma su contenuti che pubblico e civile che spetta alla molto probabilmente non conosco- scuola” (p. 86) riaffermando il prin- no, dato che di questi temi rara- cipio del riconoscimento e della cu- mente si parla ai docenti, tanto nel- ra educativa per tutti e per cia- la formazione in ingresso quanto in scun*. quella in itinere. Utilissimi in que- sta direzione sono, ad esempio, i Giuseppe Burgio box sul rapporto Kinsey, sul legame 462 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI Teresa Grange Sergi (a cura di) Qualità dell’educazione e nuove specializzazioni negli asili nido ETS, Pisa 2013, pp. 207 I l volume affronta la condi- e pratica educative, dando un sup- zione dell’infanzia all’inter- porto significativo alla progettualità no del paradigma della com- e alla qualità degli asili nido. Tutto plessità e la contestualizza nelle re- ciò ha inevitabilmente modificato centi trasformazioni sociali propo- l’idea di infanzia secondo la quale il nendo piste di ricerca di ampio re- bambino era visto come un sogget- spiro. Gli autori dei vari saggi svi- to fatto ad immagine e somiglianza luppano un attento e preciso ripen- dell’adulto e si è progressivamente samento critico e sistematico su al- affermata una cultura dell’infanzia cuni temi specifici dell’epistemolo- in cui, al contrario, il piccolo è con- gia pedagogica e didattica dei servi- siderato un individuo con peculia- zi educativi per l’infanzia. Essi non rità, bisogni e competenze proprie. solo individuano i più significativi Questa nuova rappresentazione di fenomeni in atto, ma li sviscerano e soggetto attivo, capace e competen- li investigano, cercando risposte al- te ha riconosciuto il bambino come le problematiche educative emer- cittadino nel pieno dei propri spe- genti sul piano empirico, metodolo- cifici diritti, come persona curiosa e gico e teoretico. Il testo mette bene socievole, attivamente coinvolta a fuoco due aspetti inediti che ca- nella creazione delle esperienze e ratterizzano le attuali istituzioni nella costruzione della sua identità educative per i più piccoli, la quali- e delle sue conoscenze. All’interno tà e la specializzazione, e parallela- di una cornice di questo tipo l’asilo mente propone una riflessione sui nido, come sottolineano gli autori processi innovativi che oggi si stan- del volume, nonostante sia stato no attuando nell’asilo nido, parten- concepito come un contesto assi- do da alcune interessanti esperien- stenziale, è oggi considerato e pen- ze realizzate in diverse regioni sato come un luogo di cura educa- d’Italia. tiva, in cui l’apprendimento e la re- Negli ultimi decenni, i profondi lazione appaiono i dispositivi for- mutamenti economici, sociali e de- mativi più importanti, due dimen- mografici che hanno caratterizzato sioni profondamente interconnesse il nostro Paese hanno portato a ri- e integrate. conoscere la centralità del soggetto La storia dell’asilo nido ha mes- e della rete relazionale in cui vive e so a fuoco i cambiamenti e le inno- gli studi in campo pedagogico si so- vazioni che hanno reso più diversi- no orientati verso metodi euristici ficato e complesso il sistema dei caratterizzati dall’unione tra teoria contesti educativi per la fascia 0-3: Recensioni 463
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI negli ultimi anni, infatti, sono nate sce. La qualità, però, non consiste nuove e flessibili strutture, come i solo nel controllo del funzionamen- centri per l’infanzia, i micronidi, i to del servizio, ma deve essere con- centri bambini e genitori, i nidi fa- cepita anche e soprattutto come im- miliari e domiciliari, gli agrinido pegno da parte del personale edu- ecc., e si è attivato un forte ed este- cativo, che ha oggi conquistato un so dinamismo di titolari e gestori, più ricco e articolato profilo profes- sia pubblici che privati. I servizi si sionale, verso la costruzione di un contraddistinguono per la pluralità progetto pedagogico che presenti le dei modelli e per la qualità del siste- offerte educative e relazionali, i pa- ma organizzativo, hanno irrobusti- radigmi conoscitivi, i dispositivi to un impianto pedagogico piena- metodologici, gli strumenti operati- mente riconosciuto e valorizzato, vi e le modalità organizzative. riuscendo a coinvolgere anche la Il testo è costruito su due parti: comunità, ossia le famiglie e il terri- la prima, Scenari e paradigmi, scava torio, nell’ottica di un’educazione e ricompone le radici pedagogiche condivisa capace di avviare una co- e i contesti culturali in cui sono na- trasformazione dei diversi soggetti ti, sono mutati e si sono evoluti i che ne fanno parte. Lo sviluppo servizi; la seconda, Ricerche e inter- della socialità si è identificato come venti, offre alcune testimonianze un tratto identitario dell’esperienza rappresentative riguardanti attività del nido volto a potenziare la di- ed esperienze pilota che caratteriz- mensione dello stare insieme non zano percorsi di specializzazione al- solo tra bambini ma anche tra adul- l’interno del nido, porgendo al let- ti. Questa categoria ha indubbia- tore la chiave di accesso a vari ed mente contribuito alla crescita delle insoliti processi di diversificazione istituzioni educative ed è alla base e di multifunzionalità. della nascita dei nuovi “tipi” di ser- Apre il volume il saggio di An- vizi per l’infanzia con l’intento da drea Bobbio, il quale concentra lo una parte di rispondere alle diverse sguardo sulla necessità di perfezio- esigenze dei piccoli utenti e ai mu- nare gli standard di qualità e i crite- tati bisogni di cura delle famiglie e ri di accreditamento e di professio- dall’altra di indirizzare il nido verso nalizzazione delle nuove istituzioni una maggiore apertura ad una do- educative nate negli ultimi anni. manda differenziata e costruire un Egli mette bene in risalto la plurali- vero e proprio sistema integrato. tà degli approcci e delle metodolo- Gli autori mettono in evidenza il gie che caratterizzano l’educazione concetto di qualità che, nel tempo, del bambino nel mondo occidenta- è diventato sempre più centrale e le contemporaneo e sostiene che, cruciale: in effetti l’obiettivo prima- per poter raggiungere un cambia- rio è assicurare a tutti i bambini un mento positivo grazie all’innovazio- servizio di alto livello a prescindere ne che i servizi stanno vivendo, oc- dalla sua tipologia e da chi lo gesti- corrono indicazioni pedagogico-di- 464 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI dattiche qualificate per valori e abi- radigmi della complessità e della lità, fondate su chiare e precise on- contestualità» (pag. 11). tologie e criteri educativi: la sociali- Il contributo di Ezio Del Got- tà, la vitalità, la polidimensionalità tardo, che inaugura la sessione pra- e la mediazione. tico-esperienziale del volume, pre- Teresa Grange Sergi concentra senta un progetto di sensibilizzazio- la sua riflessione sul progetto peda- ne linguistica realizzato in un nido gogico del nido, un documento di di Aosta nell’anno educativo 2010- riconoscimento capace di appro- 2011, dove è stata introdotta la lin- fondire e arricchire maggiormente gua francese. Tale sperimentazione la cultura dei servizi per l’infanzia nasce dal particolare contesto so- che, sempre più, si propongono co- cio-culturale bilingue italiano-fran- me contesti educativi in cui i padro- cese della Valle d’Aosta, che preve- ni di casa sono l’apprendimento e de un’educazione bilingue a partire la relazione e gli inquilini l’innova- dalla scuola dell’infanzia. Il proget- zione e la specializzazione. Novità, to, svolto seguendo i criteri dell’ap- però, non significa qualità sicura, proccio empowerment evaluation di difatti, a volte, si traduce in situa- matrice costruttivista, ha richiesto zioni autoreferenziali in cui le ne- agli educatori la partecipazione ad cessità dell’adulto prendono il so- un percorso formativo rivolto alle pravvento su quelle del bambino: è pratiche valutative, che li ha resi necessario, quindi, un continuo e consapevoli circa le questioni da attento processo di monitoraggio e sostenere e gli obiettivi da raggiun- di valutazione. La sfida attuale, per- gere. La sperimentazione è stata tanto, consiste nell’elaborazione di condotta nell’ottica di un migliora- un progetto pedagogico appropria- mento della qualità complessiva del to e congruente con le continue servizio e non soltanto in relazione mutazioni dei bisogni dei bambini e all’aspetto innovativo legato alla ri- con i diversi tipi di approcci, di cerca in oggetto. strumenti e di linguaggi che si de- Fabrizio Bertolino e Tiziana terminano all’interno dei servizi, sia Morgandi descrivono i nuovi servi- da un punto di vista etico che epi- zi educativi per l’infanzia in ambito stemologico. Come sottolinea la rurale: gli agrinidi, gli agriasili e le stessa curatrice del volume, «Il pe- agritate. Si tratta di un fenomeno ricolo che i diritti e i bisogni del recente ma in divenire che, da una bambino scompaiano nel vortice di parte, cerca di rispondere alle criti- dispositivi metodologici che aderi- cità dell’offerta pubblica e privata scono ad effimere mode o a miti nelle zone marginali a bassa densità educativi, a semplificazioni concet- di popolazione, come le aree mon- tuali, a formule accattivanti e ste- tane e rurali, e dall’altra dà voce al reotipate può essere contrastato da bisogno che hanno manifestato le un’attenzione puntuale alla dimen- imprese agricole di aprire le porte sione di progetto, orientata dai pa- dell’imprenditoria all’occupazione Recensioni 465
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI femminile, conciliando in questo messi a fuoco da un lato i risultati modo il tempo per la famiglia e conquistati e dall’altro gli obiettivi quello per il lavoro. I due studiosi da raggiungere, senza tuttavia per- riflettono sulle differenze, analogie dere mai di vista i bisogni educati- e contaminazioni tra questi tipi di vo-formativi dei piccoli utenti. A fi- servizi e l’asilo nido tradizionale, ne lettura, volendo dare forma ai mettendo in luce gli spazi allestiti, pensieri degli autori, le istituzioni le attività proposte, i materiali uti- per l’infanzia di oggi potrebbero es- lizzati e la partecipazione delle fa- sere paragonate ai Mobiles di Ale- miglie. xander Calder, sculture con basi so- Chiude il libro il saggio di Gian- lide che si innalzano con parti oscil- ni Nuti che descrive e legge in chia- lanti e fluttuanti le quali necessita- ve critico-costruttiva le esperienze no continuamente di un riassesta- artistico-espressive realizzate nei mento e di un riequilibrio per poter servizi educativi per l’infanzia. Egli stare in piedi. In questa prospettiva rivolge un interesse particolare al di lettura e di interpretazione criti- teatro e alla danza e dunque alle at- ca, il volume si presenta come un tività grafico-pittoriche e sonoro- utile strumento sia nel processo di musicali e sottolinea la necessità sia formazione iniziale che in servizio di formare gli educatori che di pro- degli educatori e dei coordinatori gettare tali esperienze soprattutto pedagogici, pertanto si rivolge ai da un punto di vista didattico. Un giovani studenti che aspirano a valore aggiunto per queste pratiche svolgere questa professione e al comunicative è offerto dall’artista personale educativo dei servizi, così che, oltre a mettere a disposizione come a tutti coloro che si occupano le sue competenze e conoscenze, fa di infanzia. Le varie esperienze illu- entrare all’interno del nido le speci- strate, inoltre, rappresentando al- ficità del territorio circostante. cuni esempi indicativi dei servizi ri- Per concludere, il fil rouge che si volti ai bambini da 0 a 3 anni in Ita- dipana all’interno del testo è quindi lia, attivano e stimolano dimensioni rappresentato dall’analisi pedagogi- di scambio e confronto con altre re- ca ancorata ai processi innovativi altà sia a livello nazionale che inter- che si stanno sviluppando nei servi- nazionale. zi educativi per l’infanzia contem- poranei, analisi con la quale sono Enrica Freschi 466 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI Isabella Loiodice, Giuseppe Annacontini (a cura di) Pedagogie meridiane. Educare tra emancipazione e immaginazione Progedit, Bari, 2017, pp. 196 L a formazione di un pen- Il volume rappresenta un mo- siero meridiano deve mento di incontro e di confronto a poter agire in tutte le più voci (di uomini e di donne, di direzioni, verso nord e verso studiose e studiosi provenienti da sud, e coinvolgere tutti, in tut- diverse regioni dell’Italia meridio- te le età della vita (p. 17). nale) che racconta il Sud, verifican- do cosa è cambiato in positivo nelle Il senso del volume curato da forme di vita, cosa è rimasto stabile, Isabella Loiodice e Giuseppe An- cosa permane di negativamente ir- nacontini sta proprio in questo: nel risolto, esplorando e riscoprendo rintracciare nel Sud italiano un gli intrecci, variegati e complessi, e “pensiero solare” – come suggesti- gli incroci tra saperi, professionali- vamente lo definisce Franca Pinto tà, storie di vita che lo caratterizza- Minerva nella sua Prefazione - che, no. muovendosi tra dissenso e impe- Un dibattito corale che ha inte- gno, tra resistenza e riscatto, tra no- so affrontare le tematiche più cru- vità e tradizione, sappia attraversa- ciali e centrali della questione meri- re e oltrepassare i luoghi comuni dionale lette, vissute e interpretate dell’arretratezza e della depressione attraverso il sapere, le emozioni e le per fondare speranze e progetti fu- esperienze di studiose e studiosi del turi. Sud legati da un comune impegno Tutto questo, a partire da linee etico, sociale e culturale. di pensiero e di ricerca che indivi- Pensieri, emozioni, esperienze duano nel dispositivo pedagogico si intrecciano e si incrociano nei un’occasione capace di configurare dieci saggi di cui il volume si com- – affermano i curatori – nuovi stili pone. di pensiero e di azione, di integra- Il saggio di apertura di Isabella zione e interlocuzione. Si tratta cioè Loiodice tiene insieme in un qua- di tentare di delineare i contorni di dro teorico organico e ben struttu- una pedagogia meridiana – di più rato le possibili piste di ricerca trac- pedagogie meridiane – che, impe- ciate nel volume per la costruzione gnandosi a contrastare e scardinare di una pedagogia meridiana. E lo fa un modello di sviluppo economico evidenziando come, ancora una che tende a marginalizzare il sud e volta, sia la formazione a farsi di- la sua intelligenza, si colloca nel spositivo di emancipazione verso contesto più ampio in cui la peda- nuovi stili di vita e di co-esistenza, gogia generale articola il proprio te- verso rinnovati modi di pensare e di los emancipativo. sentire: per costruire un “umanesi- Recensioni 467
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI mo delle alterità” – dice l’autrice – gli spazi interstiziali di una società che fa della “diversità meridiana” “dove opera il vuoto di progettuali- un valore, così liberandola da im- tà, di dialogo intergenerazionale, di posizioni e conformismo e superan- memoria, […] di partecipazione de- do le rappresentazioni di un Sud mocratica e di diritti di cittadinanza” sempre più residuale. Un Sud che (p. 22)” per aprirsi varchi sempre può – e deve! – riconoscersi e esse- più ampi. re riconosciuto come modello di Vuoti che possono essere però partecipazione sociale e culturale colmati – qui il progetto pedagogi- aperto e solidale. co dell’Autrice – coltivando prati- L’autrice, rileggendo in chiave che di “memoria operante” capaci pedagogica il pensiero meridiano di di disinnescare la sub-cultura ma- Franco Cassano, individua le tracce fiosa e di formare un modo altro di di una “pedagogia sommersa”, ca- partecipazione alla vita pubblica e ratterizzata da una specificità che la cittadinanza democratica. rende originale rispetto a una peda- Un’altra possibile via di riscatto gogia schiacciata e omologata sui politico e sociale per il Mezzogior- bisogni formativi delle aree metro- no è quella indicata da Salvatore politane e industrializzate. Colazzo nel suo saggio. L’Autore ri- Più in particolare, assume i con- flette sul concetto di comunità sof- cetti di “libertà”, “agentività”, “ca- fermandosi sulle sue connotazioni pacitazione” (tutte categorie fonda- specificamente “meridiane” – sui tive del pensiero contemporaneo) suoi modi di essere meridiani. come condizioni indispensabili per L’idea di fondo è quella di scom- l’elaborazione di inedite e inesplo- mettere pedagogicamente sul valo- rate possibilità di sviluppo, di con- re che la comunità può assumere al vivialità, di solidarietà e moralità Sud per “far crescere cittadini capaci collettiva. di prendere parte efficacemente alla La riflessione sulle “possibili dialettica democratica, assumendo rotte” di una pedagogia meridiana decisioni importanti per la vita asso- prosegue nel saggio di Maria To- ciata, contribuendo a pungolare la marchio. L’autrice insiste con vigo- dimensione istituzionale […], a pro- re sul nesso che intreccia indissolu- durre una energia emancipatoria che bilmente tra loro sapere pedagogi- rivendica i valori dell’inclusione so- co e impegno sociale, intravedendo ciale e della solidarietà” (pp. 28-29). nella costruzione di una pedagogia In sintesi, per l’affermazione di una meridiana una possibilità di riscatto cittadinanza matura, anche al Sud. ed emancipazione delle popolazio- La scommessa – tutta pedagogi- ni del Sud Italia (della Sicilia, in ca – per Giuseppe Burgio è invece particolare) da quello che, a suo av- quella di dare spazio, rivitalizzando- viso, si configura come il “nemico” le, alle aspirazioni dei giovani (meri- più violento e implacabile: la mafia, dionali) che è poi dare spazio alle per la sua capacità di insinuarsi ne- aspirazioni collettive dell’intero 468 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI paese. Dopo avere tracciato i punti Di grande interesse anche la di debolezza, le difficoltà, i “vincoli scelta della Dato di indicare il Co- eteronomi” con cui i giovani del working come modello culturale ed Sud sono chiamati a confrontarsi, economico privilegiato – come pos- l’Autore esalta i punti di forza di sibile “forma mentis” – da assumere questa complessa e contraddittoria per rilanciare, nel futuro, professio- età della vita, rintracciando nella nalità costantemente in movimento. formazione la capacità di trasforma- Significativa e profonda è la ri- re la soggettività dei giovani, a par- flessione in chiave ecologica di Fa- tire “da una sua peculiare dimensio- brizio Manuel Sirignano sul rap- ne: l’orientamento al futuro”. porto tra pedagogia della decrescita Sulla stessa linea si pone il saggio e pedagogia meridiana. L’Autore di Daniela Dato. Acuto e originale il colloca al centro del suo discorso la ripensamento del lavoro in chiave possibilità per il Sud di costruire “meridiana” prefigurato dall’Autri- forme di vita e di sviluppo “altre”: ce. In un Meridione italiano che più non esclusivamente schiacciate su di altre terre corre il rischio di derive logiche di un mono-pensiero eco- economicistiche postcapitalistiche nomicistico. Modelli di (de)crescita distruttive, si rende quanto mai ne- da fondare attraverso il recupero di cessario investire – e credere – nella quei principi di convivialità, impe- formazione di una generazione di gno e resistenza propri delle “peda- potenziali futuri lavoratori di alto gogie sommerse del sud Italia”. profilo capaci di agire sulla propria Una sfida avvincente – quella lan- terra tras-formandola, immaginando ciata dall’Autore – per pedagogisti un cambiamento migliorativo dei e insegnati affinché ripensino ruoli suoi modelli di vita e sviluppo. La e funzioni al fine di “strutturare una chiave di volta del futuro del Sud – moderna polis che sappia essere in dice l’Autrice – è proprio nell’edu- grado di porsi come luogo di forma- care le giovani generazioni a coltiva- zione e di crescita civile per le future re la speranza: una speranza proget- generazioni” (p. 69). tuale e trasformativa, capacitante e Una visione profondamente generativa di inedite aperture, che si ecologica – che pensa insieme uo- configura come strategica “compe- mini, piante, animali meridiani – tenza pedagogica” da promuovere al connota marcatamente anche il fine di “immaginare un Sud […] co- contributo di Laura Marchetti sulla me terra di resilienza, di ricomincia- tutela dell’identità meridiana. menti, di solidarietà. Di molti giovani L’Autrice va alla scoperta di ciò che restano, pure non dimenticando che, metaforicamente, si nasconde quelli che tristemente fuggono. Del sotto lo “scialle nero delle donne lavoro che, se è vero che non c’è, tut- anziane” con l’intento di cogliere e tavia si riprogetta, si ricrea, si rein- valorizzare la specificità dei valori e venta, rinasce dalle idee e dalle sto- dei tratti identitari del Sud di Italia, rie” (p. 124) pur senza trascurare la dimensione Recensioni 469
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI del globus – talvolta devastante ma uomo, altro uomo e ambiente di vita evidentemente interrelata cultural- passato e futuro” (p. 72). mente, politicamente, economica- Si tratta di ripartire dalla quali- mente al locus. La sua idea di peda- tà formativa della “Terra”, di assu- gogia meridiana è infatti costruita mere la città (e le sue periferie) co- intorno all’ottica glocale, nella con- me laboratorio di ricerca di svilup- vinzione che una “pedagogia che og- po auto propulsivo. E di farlo con gi voglia essere meridiana, adatta a tenace “intenzione pedagogica”. cogliere […] l’identità del Meridio- Ripartire dal Sud – dalle sue ne italiano e del suo mare Mediterra- contraddizionie ricchezze - per neo, non può che essere internazio- pensare autenticamente il Sud è an- nale, globale, universale” (p. 112). che la “rotta” di pensiero e azione Tra le istituzioni internazionali im- percorsa da Pascal Perillo nel suo pegnate nella tutela delle differenti saggio. L’Autore, in particolare, culture, l’Autrice riconosce al- scorge un viaticum meridiano – l’UNESCO un ruolo cruciale per “mediterraneo” – per riguardare i promuovere l’emancipazione del luoghi del Sud di Italia, così rive- Sud italiano proprio a partire dalla landone il valore, in una pratica salvaguardia delle sue specificità educativa pensata e realizzata nella meridiane. prospettiva di un impegno etico-ra- La linea di ricerca e di azione zionale. In particolare, la scommes- prefigurata da Giuseppe Annacon- sa – scrive Perillo – è quella di inve- tini (curatore del volume insieme a stire nella formazione dei formatori Isabella Loiodice) si fonda sulla di- che, muovendosi tra ricerca e prati- sposizione all’ascolto che si fa “dy- ca professionale, potrebbe configu- namis pedagogica” – forza e potere rarsi come “volano per riscrivere il pedagogico – e che promette un destino del Mezzogiorno” (p. 99). “cambiamento migliorativo” in Chiude il volume il saggio di ogni forma di vita. Rosa Gallelli sulle scritture meri- La possibilità di investire per la diane e su una didattica pluriligui- crescita e la trasformazione etico- stica. La tesi sostenuta con veemen- sociale, politico-culturale del Sud si za teorica e metodologica dell’Au- gioca, per l’autore, proprio nel trice è quella di investire in un pro- “mettersi in ascolto” che è poi, vero- getto rinnovato di educazione lin- similmente, entrare-in-dialogo con guistica cha sappia contrastare sia la Terra: “Una terra che prende for- la svalorizzazione cui vanno incon- ma, identità, carattere in relazione al tro lingue e linguaggi appartenenti senso che acquista per una determi- a culture locali, come quelle meri- nata comunità di uomini e donne diane, spesso considerate residuali [...] e che, pertanto, per essere inda- e minoritarie, sia la conseguente gata, privilegia una lettura dall’inter- privazione linguistica (che è poi an- no che sappia toccare i tanti, lunghi, che culturale e identitaria) delle sottili e complessi ‘fili’ che uniscono giovani generazioni meridionali. 470 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI La scommessa è quella di una sima della pedagogia meridiana, “scuola del Mezzogiorno che sappia l’Autrice persegue da sempre la dif- ottimizzare il patrimonio multicultu- ficile utopia pedagogica di prefigu- rale delle proprie comunità […] di- rare “modelli di sviluppo e ospitalità spiegata attraverso la messa a punto alternativi in grado di valorizzare le di un sistema integrato di laboratori risorse creative sommerse e spesso mono e plurilinguisitici” (p. 164). frustrate nei territori meridionali Una scuola dove sperimentare la […] per combattere le pericolose de- produttività (e l’impegno) dello rive verso formae mentis improntate scambio di idee e di pensieri, della alla dipendenza, al vittimismo, alla condivisione di emozioni e senti- disillusione, all’indifferenza” (pp. menti: dunque, la creatività del sen- XXII-III). tire/pensare/agire insieme. Per fare questo, ribadisce l’Au- Di forte suggestione e ancor più trice, il Sud ha bisogno di investire spiccata intelligenza epistemologica in più cultura, più scuola, più rela- è la prefazione Pensiero del mare e zione, più dialogo. pensiero del Sud di Franca Pinto Minerva che fa da cornice all’intero Manuela Ladogana volume. Interprete storica e vitalis- Cristina Birbes Custodire lo sviluppo coltivare l’educazione. Tra pedagogia dell’ambiente ed ecologia integrale Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2016, pp.148 E ducare ad abitare la Ter- L’elaborazione, ponendosi in ra, casa comune del- modo critico nei confronti dell’on- l’umanità, a prendersene nipotenza riconosciuta alla tecnica, cura e apprezzarne i beni assume muove dalle risorse intangibili della nell’attualità una particolare rile- formazione per riscoprire il mondo vanza. Il volume intende considera- naturale come interlocutore e par- re la crisi ecologico-ambientale, al tner nell’ambito della progettualità centro delle preoccupazioni del- educativa. La transizione verso l’opinione pubblica mondiale, co- un’economia circolare, incentrata me sfida educativa globale a cui il sul riuso e riciclo, stabilita nell’am- sapere pedagogico non può sottrar- bito del piano strategico Europa si. 2020 per una crescita intelligente, Recensioni 471
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI sostenibile e inclusiva, sollecita la ri- spica orientino le politiche di svi- flessione pedagogica a promuovere luppo in un’ottica di sostenibilità. una cultura sistemica dell’ambien- Il compito educativo di custodi- te, quale totalità delle relazioni che re con cura e amorevolezza la casa abbiamo con il mondo. comune che ci ospita è l’essenza di Alla pedagogia spetta il compito un autentico sviluppo globale, di di indagare criticamente la nozione un futuro prospero e pienamente di sviluppo, come parametro di vita umano. La credibilità scientifica irrinunciabile, e di ricercare nuovi della pedagogia “passa” per l’am- criteri per orientare scelte solidali biente, ovvero si configura dipen- in ambito economico, tecnologico e dente dalla capacità del discorso socio-ambientale. La Terra è un ri- pedagogico di elaborare prospetti- ferimento importante per ricostrui- ve euristiche originali riguardo alle re un modello di sviluppo fatto di questioni ambientali, di offrire con- incontri, valori e dialogo, propri tributi progettuali per la sostenibili- della cultura educativa. In tale pro- tà della vita, per “coltivare” l’huma- spettiva è rivendicato e sostenuto il num, nella consapevolezza che sol- contributo imprescindibile di tanto una revisione profonda delle un’educazione intenzionale e con- politiche e degli stili di vita potrà sapevole alla costruzione di società scongiurare conseguenze catastrofi- più eque e sostenibili. L’educazione che originate dalla rapacità del pa- come passione per il futuro è una radigma tecnocratico e dal deterio- delle leve fondamentali attraverso ramento della qualità della vita cui orientare all’azione, per rendere umana e della degradazione sociale. la persona responsabile, libera e Stime ed analisi convergono sul- creativa, dotata di senso civico, ca- la possibilità che la distruzione di pace di progettarsi e progettare. sistemi naturali sui quali gli esseri La ricerca condotta si riallaccia umani contano per vivere siano sce- alla prospettiva di quell’ecologia in- nari realistici. Custodire lo svilup- tegrale che è un apporto peculiare po, coltivare l’educazione: obiettivi del magistero sociale di papa Fran- euristici e progettuali essenziali per cesco. Le sollecitazioni etiche ri- la riflessione pedagogica verso la chiamate dall’enciclica Laudato sì’, sostenibilità economica, ambientale riprese dalla comunità internazio- e sociale. nale nella Conferenza Onu sul cli- ma tenutasi a Parigi nel 2015, si au- Pierluigi Malavasi 472 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI Massimo Baldacci Prospettive per la scuola d’infanzia. Dalla Montessori al XXI secolo Carocci, Roma 2015, pp. 158 A fronte dei crescenti rischi rizzo di Bruno Ciari. A tal proposito, di mercificazione delle Baldacci rimarca tanto l’ispirazione esperienze educative e gramsciana e deweyana di Ciari, in dell’«indebolimento sociale e istitu- virtù della quale questi avrebbe avu- zionale della scuola d’infanzia» [p. to accesso a «una comprensione cri- 123], il libro di Baldacci appare sa- tica e approfondita del movimento lutare, per certi versi indispensabile. dell’educazione attiva» [p. 22], quan- Si tratta di un testo schierato, mili- to l’influenza delle riflessioni di Ma- tante, che, in specie nella parte fina- ria Montessori e delle sorelle Agazzi. le, delinea traiettorie per il futuro Senza scadere in un inconsistente valevoli quali antidoti a quelle istan- eclettismo, Ciari vedrebbe queste ze aziendalizzanti che tendono a tra- due ultime proposte «come comple- sformare la scuola dell’infanzia in mentari anziché […] incompatibili», un «incubatore di talenti da scoprire avvertendo l’esigenza d’una loro sin- precocemente», facendone non uno tesi organica [p. 27]. Certo, le sue «spazio di emancipazione» per il preferenze vanno alla Montessori, «pieno sviluppo» dei soggetti [p. 8], cui è riconosciuto il merito di aver ma un sistema di fabbricazione di dato il giusto peso alla «dimensione capitale umano nei cui confronti le intellettuale dell’educazione» infan- famiglie si comportano come clienti. tile [p. 34], di aver insistito sull’im- Il risultato è la rottura dell’alleanza prescindibile necessità di oltrepassa- pedagogica scuola-famiglia. re l’estemporaneità e la casualità del- A queste derive si può risponde- le sue pratiche, di aver pensato l’am- re, secondo Baldacci, mediante l’ela- biente scolastico come alternativo a borazione di un modello educativo quello familiare – elemento, questo, per l’infanzia capace di orientare essenziale per un intellettuale impe- prassi virtuose e che tragga ispirazio- gnato come Ciari, interessato a «ri- ne da esperienze passate, da aggior- durre i divari cognitivi imputabili ai nare alla luce delle urgenze dell’oggi. condizionamenti familiari» [p. 28]. Da qui un’appassionata e appassio- Della Montessori, Ciari stigmatizza, nante ricostruzione della «tradizione al contempo, il ricorso esclusivo a pedagogica dell’educazione infantile» materiale strutturato e critica «la [p. 10], che prende in esame le me- chiusura della» sua «scuola […] ri- todologie agazziane e montessoria- spetto alla società» [p. 34]. Del me- ne, evidenziandone i tratti salienti e todo agazziano, invece, accoglie so- le talvolta non felici successive cri- prattutto, se non, invero, esclusiva- stallizzazioni, per passare a un’estesa mente, l’utilizzo di oggetti reali (le trattazione del Modello a nuovo indi- celebri cianfrusaglie) – soluzione che Recensioni 473
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI potrebbe controbilanciare il presun- cui avvio è grosso modo databile alla to surplus di artificiosità montesso- seconda metà degli anni Trenta), al- riano –, ma non lo spontaneismo, lorquando tenterà di giustificare fi- gramscianamente equiparato a una losoficamente «il nucleo pratico del rinuncia a elevare intellettualmente il suo metodo» [p. 49]. Ci si limiterà a subalterno. riepilogare le conclusioni di Baldac- Ciari, dunque, aderirebbe a un ci: l’accoglimento, nel Modello a punto di vista antispontaneista, la nuovo indirizzo, del metodo-Mon- qual cosa lo condurrebbe a prospet- tessori non è in contraddizione con tare l’esigenza di linee programmati- il complessivo impianto antisponta- che per la scuola dell’infanzia, che neista in ragione della sapiente con- verranno poi sistematizzate da Frab- ciliazione, in quel metodo, di spon- boni – anche attraverso gli strumen- taneità e direzione. Per il tramite ti del problematicismo di Bertin – e della «limitazione del tipo di mate- nello specifico tradotte nelle teorie riale» [p. 60], Montessori riuscireb- del curricolo e della programmazio- be a dirigere l’esperienza del fan- ne. Ma, si chiede Baldacci, non è ta- ciullo senza mortificarne la libertà: le antispontaneismo in contraddi- «la predisposizione dell’ambiente» zione con l’impostazione montesso- condurrebbe, infatti, alla «riduzione riana? Trattasi di un quesito politi- del grado di libertà della scelta del camente discriminante, per rispon- bambino» [p. 85], permettendo di dere al quale Baldacci analizza in canalizzarne positivamente l’espe- modo meticoloso la teoria della pe- rienza e, eventualmente, di colmare dagogista marchigiana; ed è politica- gli iniziali scarti tra i giovanissimi mente dirimente poiché la risposta a scolari. D’altronde, se è vero che per esso può confermare o, di contro, la Montessori lo sviluppo è «inter- negare la fungibilità piena del con- no» al fanciullo – determinato dal gegno montessoriano per l’edifica- «principio vitale interno» della na- zione di una pedagogia che declini tura [p. 60]) –, ella ritiene, comun- la questione della scuola dell’infan- que, che le condizioni di questo svi- zia come questione eminentemente luppo siano ambientali. Nella Mon- sociale, concernente temi quali tessori vi sarebbe, insomma, consa- l’emancipazione o l’uguaglianza. pevolezza del peso dell’influenza so- Non si può scendere nel dettaglio cio-familiare, nonché del fatto che della complessa ricostruzione che una strutturazione adeguata del Baldacci fa della traiettoria montes- contesto scolastico (o educazione in- soriana, peraltro problematizzando diretta) potrebbe attenuare eventua- la critica ciariana all’artificiosità del li deficit individuali. Si tratta di edu- materiale strutturato e segnalando care l’ambiente educatore, per dirla gli «slittamenti metafisici» [p. 72] con il Marx della III Tesi su Feuer- della studiosa di Chiaravalle, in par- bach, che Baldacci considera un ticolar modo rintracciabili nel corso «presupposto implicito» [p. 128] della seconda fase della sua ricerca (il del dispositivo pedagogico della 474 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI Montessori, la quale aderirebbe a e che in alcun modo può essere con- una sorta di transitorio «autoritari- siderata un’azienda impegnata a smo dinamico» [p. 88] – chiaro il ri- erogare servizi a una clientela assai ferimento al conformismo dinamico esigente e, tuttavia, sostanzialmente gramsciano – funzionale a liberare i non partecipativa. Significa riporta- fanciulli dai condizionamenti che ne re al centro del discorso pedagogico bloccano un completo e «adeguato il tema dell’educazione alla cittadi- sviluppo intellettuale» [p. 89]. Sa- nanza e alla democrazia, facendone rebbe, pertanto, plausibile identifi- questione importante tanto quanto care una coerente tradizione che lo è quella della formazione del pro- dall’autrice de La mente assorbente duttore. Problematica, questa, già giunge a Ciari e Frabboni e che po- affrontata da Baldacci in precedenti trebbe essere fecondamente integra- studi (su tutti: Per un’idea di scuola. ta con le idee di Loris Malaguzzi. Istruzione, lavoro e democrazia, Mi- Protagonista di un eccezionale lano: Franco Angeli 2014). lavoro nel campo dell’educazione La tradizione tratteggiata da Bal- infantile svolto nel territorio di Reg- dacci (completata attraverso apporti gio Emilia, oppositore delle «visioni fondamentali come quello di Mala- difettive dell’infanzia» e delle ipote- guzzi) costituirebbe il proficuo pun- si di stampo determinista (ora cen- to di partenza per ripensare il pro- trate sulla presenza di un determi- blema della scuola dell’infanzia e co- nante corredo genetico, ora sull’im- struire un nuovo sentimento sociale possibilità di liberare il bambino dai di essa, sì da invertire alcune tenden- condizionamenti socio-ambientali) ze attuali riconducibili all’egemonia e, al contrario, pure in ragione di un neoliberista. Esse sono individuate approccio psico-pedagogico «socio- nella «privatizzazione della questione costruttivista» [p. 142], propenso a dell’infanzia», consequenziale allo coltivare una «visione ottimistica «smantellamento del welfare state» sull’educabilità dell’infanzia» e a im- [p. 118], nella trasformazione del maginare un fanciullo «ricco di po- fanciullo in un consumatore «corteg- tenzialità di sviluppo» [p. 137], Ma- giato […] dal sistema commerciale» laguzzi interessa a Baldacci anche [p. 120], nel «declino della partecipa- perché promotore di un’«esperienza zione» delle famiglie «alla gestione esemplare di democrazia partecipati- sociale» [p. 124] della scuola. Per va nei servizi dell’infanzia», tale, concludere, il testo di Massimo Bal- nello specifico, da coinvolgere fami- dacci rappresenta un contributo im- glie e «attori sociali» territoriali alla portante per la ripresa d’una pro- stessa gestione scolastica [p. 140]. spettiva pedagogica in grado di con- Dunque, tornare a riflettere su Ma- trastare la «mistificazione della scuola laguzzi significa ricominciare a ra- azienda» [p. 145] e proporre credi- gionare in termini, se si vuole dewe- bili alternative a essa. yani, di scuola aperta orientata alla formazione del cittadino di domani Pietro Maltese Recensioni 475
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI Enrico Maria Corbi, Pascal Perillo (a cura di) La formazione e il “carattere pratico della realtà”. Scenari e contesti di una pedagogia in situazione Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2014, pp. 262 I l volume, raccolta di saggi cui i soggetti sono quotidianamente curata da Enrico Maria Cor- coinvolti. bi e Pascal Perillo, affronta, Il volume, dunque, problematiz- sotto una pluralità di prospettive, za il concetto di pratica mettendo alcune questioni aperte dall’uso del in risalto la relazione tra un approc- concetto di “pratica” in educazione cio più orientato in senso pragmati- e dagli scenari molteplici che que- sta (focalizzato in misura prepon- sta messa in questione propone. derante sulle transazioni soggetto- Mettere in questione il carattere contesto) e l’impianto costruttivi- pratico della realtà significa collo- sta, che tende a fare emergere il carsi in uno spazio di “questiona- ruolo costruttivo del soggetto che mento” aperto. Non si tratta di conosce: si tratta di una relazione prendere posizione – da professio- tensionale, dialettica e dinamica, nisti dell’educazione o da accade- niente affatto dicotomica. Mette mici – rispetto ad un “realismo ri- conto segnalare, infatti, che il lavo- trovato” o ricostituito intorno a ri- ro rappresenta l’ultimo libro di una gorosi cardini filosofici, vale a dire trilogia che segna le tappe delle ri- di porre il problema nei termini di cerche condotte negli ultimi cinque una teoria della conoscenza, ambito anni dal gruppo di ricerca interna- nel quale la dicotomia realismo/co- zionale Pedagogy between Construc- struttivismo è stata relegata da gran tivism and Realism, coordinato da parte della letteratura pedagogica. Enrico Maria Corbi presso il Cen- Si tratta, invece, di intendere la pra- tro di Ateneo per la Ricerca Educa- tica conoscitiva come una delle tiva e per l’alta formazione degli in- molteplici manifestazioni del rap- segnanti e degli educatori (CARE), porto di ricorsiva transazione tra istituito presso l’Università degli soggetto e mondo. Considerata in Studi Suor Orsola Benincasa di Na- questo senso originario, potremmo poli (cfr. E. Corbi, S. Oliverio (a cu- dire “ontologico”, la pratica non è ra di), Realtà fra virgolette? Nuovo l’opposto della teoria, o comunque realismo e pedagogia, Pensa Multi- il momento, secondario o derivato, Media, Lecce-Brescia 2013; E. Cor- della sua applicazione. È la realtà bi, S. Oliverio (a cura di), Oltre la stessa, infatti, che ha natura transa- Bildung postmoderna? La pedagogia zionale e co-costruttiva, strettamen- tra istanze costruttiviste e orizzonti te connessa con le forme plurali e post-costruttivisti, Pensa MultiMe- disseminate di attività concreta in dia, Lecce-Brescia 2013). 476 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
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