Scuole, lavoro! La sfida educativa dell'alternanza - SIPED

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Pierluigi Malavasi
Scuole, lavoro! La sfida educativa dell’alternanza
Vita e Pensiero, Milano 2017, pp.150

   I
        n Italia la legge 107/2015 in-       che chiama in causa dimensioni tec-
        troduce in modo curricolare          niche e funzionali per offrire rispo-
        un’esperienza nel mondo del          ste adeguate ai problemi emergenti,
lavoro per tutti gli studenti degli ul-      ma ancor più implica la competen-
timi tre anni della scuola seconda-          za e la dedizione delle persone, la
ria di secondo grado. Tra consensi,          lealtà e la capacità delle istituzioni a
controversie e polemiche, i percorsi         farsene carico. Scuole e lavoro. Una
duali presentano un carattere piut-          certa autoreferenzialità – tanto dei
tosto inedito per la realtà italiana e       saperi scolastici quanto delle prati-
richiedono culture e scelte proget-          che professionali – può essere por-
tuali e organizzative non scontate           tata alla luce e interpretata in un cli-
nella nostra tradizione. L’autore in-        ma dialogico e innovativo, in un te-
daga il tema dell’alternanza scuola          am composto da rappresentati del
lavoro come una sfida educativa a            mondo docente e lavorativo dove
cui le istituzioni scolastiche sono          culture professionali e scolastiche si
oggi sottoposte, chiamate a sostan-          incontrano, tra diffidenze, ambigui-
ziare sul campo i cambiamenti de-            tà, differenze. La sfida educativa
terminati dai dispositivi normativi.         dell’alternanza è quella della vita
    Far fiorire le scuole per generare       insieme, un tessuto il cui intreccio è
lavoro creativo, libero, partecipativo       l’apprendimento reciproco e la par-
e solidale nel quale l’essere umano          tecipazione, la passione formativa e
esprime e accresce la dignità della          imprenditoriale. Una cultura edu-
propria vita: questa è la pedagogia          cativa aperta al mondo del lavoro
che percorre le pagine del libro. Il         sorge e cresce nel vivo dei rapporti
titolo “Scuole, lavoro!”, per così di-       familiari, nota l’autore, e deve esse-
re, è un’ingiunzione: attraversato           re sostenuta lungo tutta l’esperien-
da una forte tensione progettuale, il        za scolastica, in modo graduale e
volume di P. Malavasi è un appello           progressivo.
a partecipare, orientare e gestire il            Pensare, progettare e gestire
miglioramento effettivo delle istitu-        un’alleanza tra scuole e attività pro-
zioni scolastiche e del mondo del la-        fessionali, famiglie e università si
voro, a fronte di tanti giovani che si       chiama vita. E la parola vita segna
trovano in situazioni di disagio e di        l’ideale punto centrale del libro che
esclusione, che non lavorano e non           nelle sue pagine chiama in causa –
studiano.                                    senza alcuna pretesa di esaustività –
    L’alternanza scuola lavoro costi-        concetti e dinamiche ineludibili, in
tuisce di fatto un ambito di riforma         chiave pedagogica: pervasività dei

                                    Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV / n. 2 / 2017
                                ISSN 1827-0824 © Pensa MultiMedia Editore, Lecce-Brescia     459
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                                                                                           media e cittadinanza interculturale,                     sversale e regolativo che non si può
                                                                                           economia civile e bene comune, va-                       disattendere per favorire l’orienta-
                                                                                           lutazione dei risultati e integrazione                   mento e la maturazione dei giovani,
                                                                                           delle differenze, disagio e riscatto                     lo sviluppo della responsabilità in-
                                                                                           sociale, buona scuola e diritto al-                      tergenerazionale e lo slancio verso
                                                                                           l’istruzione, equità e solidarietà. La                   un’occupazione libera, creativa, so-
                                                                                           vocazione al lavoro e il lavoro come                     lidale, partecipativa.
                                                                                           vocazione fanno parte e costituisco-                         Persone, dignità del lavoro, re-
                                                                                           no una dimensione della formazione                       sponsabilità educativa: questa è an-
                                                                                           umana. Vincere l’estraneità tra                          zitutto la sfida dell’alternanza.
                                                                                           scuole, di ogni ordine e grado, e at-
                                                                                           tività lavorative è un obiettivo tra-                                           Cristina Birbes

                                                                                           Franco Cambi
                                                                                           Omofobia a scuola. Una classe fa ricerca
                                                                                           ETS, Pisa 2015, pp. 87

                                                                                              A
                                                                                                      definire questo come un                       soffre di claustrofobia – ad esempio
                                                                                                      volume di grande valore                       – evita i luoghi chiusi, gli omofobi
                                                                                                      basterebbe già la coperti-                    sembrano ricercare i destinatari del
                                                                                           na. Quello che di solito serve solo                      loro disprezzo per poterlo esprime-
                                                                                           ad attirare l’attenzione del lettore                     re, attraverso la violenza verbale o
                                                                                           contiene infatti almeno due ele-                         fisica. Alcuni studiosi preferiscono
                                                                                           menti molto significativi.                               pertanto usare il termine ‘eteroses-
                                                                                               Innanzitutto il titolo, concer-                      sismo’, che si riferisce alla struttura-
                                                                                           nente un tema che è stato per lungo                      zione di una gerarchia sociale che
                                                                                           tempo un tabù epistemologico nel-                        inferiorizza le forme d’amore diver-
                                                                                           la società e nella pedagogia italiana:                   se da quella tra un uomo e una don-
                                                                                           l’omofobia. Questo termine si rife-                      na. Quest’ultimo termine, soprat-
                                                                                           risce, com’è noto, agli stereotipi e ai                  tutto, non patologizza (rendendolo
                                                                                           pregiudizi – relativi all’amore tra                      individuale) un comportamento di-
                                                                                           persone dello stesso sesso anatomi-                      scriminatorio che ha invece una ge-
                                                                                           co – che, spesso, conducono a vio-                       nesi sociale e culturale e che, quin-
                                                                                           lenze odiose in molte società, com-                      di, interroga direttamente (anche)
                                                                                           presa la nostra. Nonostante il suo                       la pedagogia. Tuttavia, ‘omofobia’ è
                                                                                           nome, questa forma di discrimina-                        il termine ormai invalso e di ‘omo-
                                                                                           zione non costituisce una vera e                         fobia a scuola’ ormai si parla spes-
                                                                                           propria fobia dato che, mentre chi                       so, anche nei mass-media. Soprat-

                                                                                           460       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
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tutto a causa del bullismo omofobi-       intellettuale e, contemporaneamen-
co che vittimizza giovani vite, nella     te, con l’umiltà di chi dà consigli
delicata fase del loro sviluppo, por-     operativi a colleghi impegnati a
tandole a volte al suicidio, come         scuola. Se esistevano già, in Italia,
spesso hanno riportato i giornali e       studi anche importanti sul tema
come anche questo piccolo, prezio-        dell’omosessualità e dell’omofobia,
so libro racconta.                        questo libro ha il valore implicito di
    Di combattere l’omofobia – ac-        un’autorevole legittimazione: è il ri-
canto a misoginia, razzismo, inte-        conoscimento del fatto che i temi
grismo fisico, etaismo etc. – c’è         connessi agli orientamenti sessuali
grande bisogno, dentro e fuori la         hanno ormai pienamente conqui-
scuola. Se infatti il bullismo ne co-     stato l’attenzione di educatori e ge-
stituisce l’espressione nel contesto      nitori e noi pedagogisti non possia-
scolastico, l’omofobia non è certo        mo più non tenerne conto.
confinata nelle scuole ma è un feno-          Quella di Cambi non costituisce
meno esteso e, inoltre, trasversale ai    però una semplice petizione di
ceti sociali. Alcune trasmissioni te-     principio ma un’utilissima guida
levisive, le dichiarazioni di alcuni      operativa. I programmi educativi di
politici, le barzellette ascoltate        contrasto all’omofobia nelle nostre
sull’autobus esprimono e riprodu-         scuole (molto pochi, invero) sono
cono una diffusa omofobia sociale,        stati spesso realizzati da associazio-
presente ovviamente anche nella           ni gay e lesbiche impegnate nella
scuola. Dentro quest’ultima (che fa       lotta al pregiudizio, oppure da sin-
parte della società e, contempora-        goli docenti benintenzionati, spinti
neamente, la riproduce) è però pos-       dal bisogno di dare risposta a istan-
sibile agire per via educativa, al fine   ze che emergevano nelle classi in
di rendere migliore e più inclusiva       cui insegnavano. Questo libro affer-
la società in generale, come questo       ma invece che tale intervento edu-
libro suggerisce.                         cativo (come quelli contro ogni for-
    Oltre al titolo, il secondo ele-      ma di odio e di discriminazione)
mento significativo è costituito...       appartiene alla mission della scuola
dall’autore: non un giovane dotto-        pubblica, proprio perché pubblica
rando sensibile all’urgenza sociale,      e quindi tesa al riconoscimento del-
ma Franco Cambi, uno dei maestri          le differenze e all’inclusione.
della Pedagogia italiana, punto di            Gli interventi educativi finora
riferimento importante per la filo-       realizzati contro l’omofobia nei no-
sofia dell’educazione di matrice er-      stri istituti sono stati condotti in
meneutica, caposcuola rispettato,         modo molto spesso efficace, otte-
autore di centinaia di pubblicazioni      nendo anche (mi consta personal-
che, ormai in pensione, decide di         mente) risultati notevoli, ma è so-
porre alla nostra attenzione questo       stanzialmente mancato una proget-
tema delicato e complesso con tutta       tualità e un accompagnamento di
l’autorevolezza della sua storia di       tipo pedagogico, nessuna forma di

                                                                 Recensioni   461
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                                                                              valutazione è stata condotta né si                       tra omosessualità e genetica, o
                                                                              sono condivise le buone prassi.                          l’elenco di artisti omosessuali da cui
                                                                              Cambi interviene su questo variega-                      prendere spunto per introdurre il
                                                                              to panorama di impegno volentero-                        tema...
                                                                              so con una proposta formativa pre-                           Tra le righe, emerge però anche
                                                                              cisa, espressa nel sottotitolo: “una                     l’impostazione generale implicita di
                                                                              classe fa ricerca”. L’autore progetta                    questo lavoro, ispirato da una con-
                                                                              un percorso di ricerca condotto di-                      cezione della democrazia come par-
                                                                              rettamente da studenti e studentes-                      tecipazione, della laicità come con-
                                                                              se, stimolati e accompagnati da                          dizione di inclusività, dei diritti co-
                                                                              un’équipe di docenti capace di uti-                      me fondamento della convivenza.
                                                                              lizzare medium diversi – dalle im-                       Sono temi, questi ultimi, schietta-
                                                                              magini ai video, dalla letteratura                       mente pedagogici che si riprendo-
                                                                              agli eventi della quotidianità – al fi-                  no “il centro della scena” nella
                                                                              ne non di sostituire un punto di vi-                     chiusa del libro che, più che come
                                                                              sta al posto di un altro ma al fine di                   un’appendice, si presenta come
                                                                              far ragionare, di rendere consape-                       l’insegnamento nobile di un Mae-
                                                                              voli, di superare insieme la pigrizia                    stro che riafferma il compito peda-
                                                                              della mente e l’avarizia del cuore. Il                   gogico di occuparsi di orientamenti
                                                                              libro propone infatti stimoli didat-                     sessuali con il garbo che la delica-
                                                                              tici facilmente utilizzabili e appro-                    tezza dei sentimenti umani esige e,
                                                                              fondimenti possibili di termini spe-                     al contempo, con il coraggio etico-
                                                                              cifici, anche attraverso rimandi bi-                     politico di opporsi a qualunque for-
                                                                              blio/filmografici. L’autore fornisce                     ma di oscurantismo. Solo così si
                                                                              così ai docenti strumenti da utiliz-                     può combattere ogni forma di con-
                                                                              zare e contemporaneamente, e con                         dizionamento rispetto “al ruolo
                                                                              levità, li forma su contenuti che                        pubblico e civile che spetta alla
                                                                              molto probabilmente non conosco-                         scuola” (p. 86) riaffermando il prin-
                                                                              no, dato che di questi temi rara-                        cipio del riconoscimento e della cu-
                                                                              mente si parla ai docenti, tanto nel-                    ra educativa per tutti e per cia-
                                                                              la formazione in ingresso quanto in                      scun*.
                                                                              quella in itinere. Utilissimi in que-
                                                                              sta direzione sono, ad esempio, i                                             Giuseppe Burgio
                                                                              box sul rapporto Kinsey, sul legame

                                                                              462       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI
Teresa Grange Sergi (a cura di)
Qualità dell’educazione e nuove specializzazioni negli asili nido
ETS, Pisa 2013, pp. 207

   I
        l volume affronta la condi-      e pratica educative, dando un sup-
        zione dell’infanzia all’inter-   porto significativo alla progettualità
        no del paradigma della com-      e alla qualità degli asili nido. Tutto
plessità e la contestualizza nelle re-   ciò ha inevitabilmente modificato
centi trasformazioni sociali propo-      l’idea di infanzia secondo la quale il
nendo piste di ricerca di ampio re-      bambino era visto come un sogget-
spiro. Gli autori dei vari saggi svi-    to fatto ad immagine e somiglianza
luppano un attento e preciso ripen-      dell’adulto e si è progressivamente
samento critico e sistematico su al-     affermata una cultura dell’infanzia
cuni temi specifici dell’epistemolo-     in cui, al contrario, il piccolo è con-
gia pedagogica e didattica dei servi-    siderato un individuo con peculia-
zi educativi per l’infanzia. Essi non    rità, bisogni e competenze proprie.
solo individuano i più significativi     Questa nuova rappresentazione di
fenomeni in atto, ma li sviscerano e     soggetto attivo, capace e competen-
li investigano, cercando risposte al-    te ha riconosciuto il bambino come
le problematiche educative emer-         cittadino nel pieno dei propri spe-
genti sul piano empirico, metodolo-      cifici diritti, come persona curiosa e
gico e teoretico. Il testo mette bene    socievole, attivamente coinvolta
a fuoco due aspetti inediti che ca-      nella creazione delle esperienze e
ratterizzano le attuali istituzioni      nella costruzione della sua identità
educative per i più piccoli, la quali-   e delle sue conoscenze. All’interno
tà e la specializzazione, e parallela-   di una cornice di questo tipo l’asilo
mente propone una riflessione sui        nido, come sottolineano gli autori
processi innovativi che oggi si stan-    del volume, nonostante sia stato
no attuando nell’asilo nido, parten-     concepito come un contesto assi-
do da alcune interessanti esperien-      stenziale, è oggi considerato e pen-
ze realizzate in diverse regioni         sato come un luogo di cura educa-
d’Italia.                                tiva, in cui l’apprendimento e la re-
    Negli ultimi decenni, i profondi     lazione appaiono i dispositivi for-
mutamenti economici, sociali e de-       mativi più importanti, due dimen-
mografici che hanno caratterizzato       sioni profondamente interconnesse
il nostro Paese hanno portato a ri-      e integrate.
conoscere la centralità del soggetto         La storia dell’asilo nido ha mes-
e della rete relazionale in cui vive e   so a fuoco i cambiamenti e le inno-
gli studi in campo pedagogico si so-     vazioni che hanno reso più diversi-
no orientati verso metodi euristici      ficato e complesso il sistema dei
caratterizzati dall’unione tra teoria    contesti educativi per la fascia 0-3:

                                                                Recensioni   463
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI
                                                                              negli ultimi anni, infatti, sono nate                    sce. La qualità, però, non consiste
                                                                              nuove e flessibili strutture, come i                     solo nel controllo del funzionamen-
                                                                              centri per l’infanzia, i micronidi, i                    to del servizio, ma deve essere con-
                                                                              centri bambini e genitori, i nidi fa-                    cepita anche e soprattutto come im-
                                                                              miliari e domiciliari, gli agrinido                      pegno da parte del personale edu-
                                                                              ecc., e si è attivato un forte ed este-                  cativo, che ha oggi conquistato un
                                                                              so dinamismo di titolari e gestori,                      più ricco e articolato profilo profes-
                                                                              sia pubblici che privati. I servizi si                   sionale, verso la costruzione di un
                                                                              contraddistinguono per la pluralità                      progetto pedagogico che presenti le
                                                                              dei modelli e per la qualità del siste-                  offerte educative e relazionali, i pa-
                                                                              ma organizzativo, hanno irrobusti-                       radigmi conoscitivi, i dispositivi
                                                                              to un impianto pedagogico piena-                         metodologici, gli strumenti operati-
                                                                              mente riconosciuto e valorizzato,                        vi e le modalità organizzative.
                                                                              riuscendo a coinvolgere anche la                             Il testo è costruito su due parti:
                                                                              comunità, ossia le famiglie e il terri-                  la prima, Scenari e paradigmi, scava
                                                                              torio, nell’ottica di un’educazione                      e ricompone le radici pedagogiche
                                                                              condivisa capace di avviare una co-                      e i contesti culturali in cui sono na-
                                                                              trasformazione dei diversi soggetti                      ti, sono mutati e si sono evoluti i
                                                                              che ne fanno parte. Lo sviluppo                          servizi; la seconda, Ricerche e inter-
                                                                              della socialità si è identificato come                   venti, offre alcune testimonianze
                                                                              un tratto identitario dell’esperienza                    rappresentative riguardanti attività
                                                                              del nido volto a potenziare la di-                       ed esperienze pilota che caratteriz-
                                                                              mensione dello stare insieme non                         zano percorsi di specializzazione al-
                                                                              solo tra bambini ma anche tra adul-                      l’interno del nido, porgendo al let-
                                                                              ti. Questa categoria ha indubbia-                        tore la chiave di accesso a vari ed
                                                                              mente contribuito alla crescita delle                    insoliti processi di diversificazione
                                                                              istituzioni educative ed è alla base                     e di multifunzionalità.
                                                                              della nascita dei nuovi “tipi” di ser-                       Apre il volume il saggio di An-
                                                                              vizi per l’infanzia con l’intento da                     drea Bobbio, il quale concentra lo
                                                                              una parte di rispondere alle diverse                     sguardo sulla necessità di perfezio-
                                                                              esigenze dei piccoli utenti e ai mu-                     nare gli standard di qualità e i crite-
                                                                              tati bisogni di cura delle famiglie e                    ri di accreditamento e di professio-
                                                                              dall’altra di indirizzare il nido verso                  nalizzazione delle nuove istituzioni
                                                                              una maggiore apertura ad una do-                         educative nate negli ultimi anni.
                                                                              manda differenziata e costruire un                       Egli mette bene in risalto la plurali-
                                                                              vero e proprio sistema integrato.                        tà degli approcci e delle metodolo-
                                                                              Gli autori mettono in evidenza il                        gie che caratterizzano l’educazione
                                                                              concetto di qualità che, nel tempo,                      del bambino nel mondo occidenta-
                                                                              è diventato sempre più centrale e                        le contemporaneo e sostiene che,
                                                                              cruciale: in effetti l’obiettivo prima-                  per poter raggiungere un cambia-
                                                                              rio è assicurare a tutti i bambini un                    mento positivo grazie all’innovazio-
                                                                              servizio di alto livello a prescindere                   ne che i servizi stanno vivendo, oc-
                                                                              dalla sua tipologia e da chi lo gesti-                   corrono indicazioni pedagogico-di-

                                                                              464       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
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dattiche qualificate per valori e abi-     radigmi della complessità e della
lità, fondate su chiare e precise on-      contestualità» (pag. 11).
tologie e criteri educativi: la sociali-       Il contributo di Ezio Del Got-
tà, la vitalità, la polidimensionalità     tardo, che inaugura la sessione pra-
e la mediazione.                           tico-esperienziale del volume, pre-
    Teresa Grange Sergi concentra          senta un progetto di sensibilizzazio-
la sua riflessione sul progetto peda-      ne linguistica realizzato in un nido
gogico del nido, un documento di           di Aosta nell’anno educativo 2010-
riconoscimento capace di appro-            2011, dove è stata introdotta la lin-
fondire e arricchire maggiormente          gua francese. Tale sperimentazione
la cultura dei servizi per l’infanzia      nasce dal particolare contesto so-
che, sempre più, si propongono co-         cio-culturale bilingue italiano-fran-
me contesti educativi in cui i padro-      cese della Valle d’Aosta, che preve-
ni di casa sono l’apprendimento e          de un’educazione bilingue a partire
la relazione e gli inquilini l’innova-     dalla scuola dell’infanzia. Il proget-
zione e la specializzazione. Novità,       to, svolto seguendo i criteri dell’ap-
però, non significa qualità sicura,        proccio empowerment evaluation di
difatti, a volte, si traduce in situa-     matrice costruttivista, ha richiesto
zioni autoreferenziali in cui le ne-       agli educatori la partecipazione ad
cessità dell’adulto prendono il so-        un percorso formativo rivolto alle
pravvento su quelle del bambino: è         pratiche valutative, che li ha resi
necessario, quindi, un continuo e          consapevoli circa le questioni da
attento processo di monitoraggio e         sostenere e gli obiettivi da raggiun-
di valutazione. La sfida attuale, per-     gere. La sperimentazione è stata
tanto, consiste nell’elaborazione di       condotta nell’ottica di un migliora-
un progetto pedagogico appropria-          mento della qualità complessiva del
to e congruente con le continue            servizio e non soltanto in relazione
mutazioni dei bisogni dei bambini e        all’aspetto innovativo legato alla ri-
con i diversi tipi di approcci, di         cerca in oggetto.
strumenti e di linguaggi che si de-            Fabrizio Bertolino e Tiziana
terminano all’interno dei servizi, sia     Morgandi descrivono i nuovi servi-
da un punto di vista etico che epi-        zi educativi per l’infanzia in ambito
stemologico. Come sottolinea la            rurale: gli agrinidi, gli agriasili e le
stessa curatrice del volume, «Il pe-       agritate. Si tratta di un fenomeno
ricolo che i diritti e i bisogni del       recente ma in divenire che, da una
bambino scompaiano nel vortice di          parte, cerca di rispondere alle criti-
dispositivi metodologici che aderi-        cità dell’offerta pubblica e privata
scono ad effimere mode o a miti            nelle zone marginali a bassa densità
educativi, a semplificazioni concet-       di popolazione, come le aree mon-
tuali, a formule accattivanti e ste-       tane e rurali, e dall’altra dà voce al
reotipate può essere contrastato da        bisogno che hanno manifestato le
un’attenzione puntuale alla dimen-         imprese agricole di aprire le porte
sione di progetto, orientata dai pa-       dell’imprenditoria all’occupazione

                                                                   Recensioni   465
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                                                                              femminile, conciliando in questo                         messi a fuoco da un lato i risultati
                                                                              modo il tempo per la famiglia e                          conquistati e dall’altro gli obiettivi
                                                                              quello per il lavoro. I due studiosi                     da raggiungere, senza tuttavia per-
                                                                              riflettono sulle differenze, analogie                    dere mai di vista i bisogni educati-
                                                                              e contaminazioni tra questi tipi di                      vo-formativi dei piccoli utenti. A fi-
                                                                              servizi e l’asilo nido tradizionale,                     ne lettura, volendo dare forma ai
                                                                              mettendo in luce gli spazi allestiti,                    pensieri degli autori, le istituzioni
                                                                              le attività proposte, i materiali uti-                   per l’infanzia di oggi potrebbero es-
                                                                              lizzati e la partecipazione delle fa-                    sere paragonate ai Mobiles di Ale-
                                                                              miglie.                                                  xander Calder, sculture con basi so-
                                                                                  Chiude il libro il saggio di Gian-                   lide che si innalzano con parti oscil-
                                                                              ni Nuti che descrive e legge in chia-                    lanti e fluttuanti le quali necessita-
                                                                              ve critico-costruttiva le esperienze                     no continuamente di un riassesta-
                                                                              artistico-espressive realizzate nei                      mento e di un riequilibrio per poter
                                                                              servizi educativi per l’infanzia. Egli                   stare in piedi. In questa prospettiva
                                                                              rivolge un interesse particolare al                      di lettura e di interpretazione criti-
                                                                              teatro e alla danza e dunque alle at-                    ca, il volume si presenta come un
                                                                              tività grafico-pittoriche e sonoro-                      utile strumento sia nel processo di
                                                                              musicali e sottolinea la necessità sia                   formazione iniziale che in servizio
                                                                              di formare gli educatori che di pro-                     degli educatori e dei coordinatori
                                                                              gettare tali esperienze soprattutto                      pedagogici, pertanto si rivolge ai
                                                                              da un punto di vista didattico. Un                       giovani studenti che aspirano a
                                                                              valore aggiunto per queste pratiche                      svolgere questa professione e al
                                                                              comunicative è offerto dall’artista                      personale educativo dei servizi, così
                                                                              che, oltre a mettere a disposizione                      come a tutti coloro che si occupano
                                                                              le sue competenze e conoscenze, fa                       di infanzia. Le varie esperienze illu-
                                                                              entrare all’interno del nido le speci-                   strate, inoltre, rappresentando al-
                                                                              ficità del territorio circostante.                       cuni esempi indicativi dei servizi ri-
                                                                                  Per concludere, il fil rouge che si                  volti ai bambini da 0 a 3 anni in Ita-
                                                                              dipana all’interno del testo è quindi                    lia, attivano e stimolano dimensioni
                                                                              rappresentato dall’analisi pedagogi-                     di scambio e confronto con altre re-
                                                                              ca ancorata ai processi innovativi                       altà sia a livello nazionale che inter-
                                                                              che si stanno sviluppando nei servi-                     nazionale.
                                                                              zi educativi per l’infanzia contem-
                                                                              poranei, analisi con la quale sono                                              Enrica Freschi

                                                                              466       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI
Isabella Loiodice, Giuseppe Annacontini (a cura di)
Pedagogie meridiane. Educare tra emancipazione e immaginazione
Progedit, Bari, 2017, pp. 196

   L
          a formazione di un pen-              Il volume rappresenta un mo-
          siero meridiano deve            mento di incontro e di confronto a
          poter agire in tutte le         più voci (di uomini e di donne, di
   direzioni, verso nord e verso          studiose e studiosi provenienti da
   sud, e coinvolgere tutti, in tut-      diverse regioni dell’Italia meridio-
   te le età della vita (p. 17).          nale) che racconta il Sud, verifican-
                                          do cosa è cambiato in positivo nelle
    Il senso del volume curato da         forme di vita, cosa è rimasto stabile,
Isabella Loiodice e Giuseppe An-          cosa permane di negativamente ir-
nacontini sta proprio in questo: nel      risolto, esplorando e riscoprendo
rintracciare nel Sud italiano un          gli intrecci, variegati e complessi, e
“pensiero solare” – come suggesti-        gli incroci tra saperi, professionali-
vamente lo definisce Franca Pinto         tà, storie di vita che lo caratterizza-
Minerva nella sua Prefazione - che,       no.
muovendosi tra dissenso e impe-                Un dibattito corale che ha inte-
gno, tra resistenza e riscatto, tra no-   so affrontare le tematiche più cru-
vità e tradizione, sappia attraversa-     ciali e centrali della questione meri-
re e oltrepassare i luoghi comuni         dionale lette, vissute e interpretate
dell’arretratezza e della depressione     attraverso il sapere, le emozioni e le
per fondare speranze e progetti fu-       esperienze di studiose e studiosi del
turi.                                     Sud legati da un comune impegno
    Tutto questo, a partire da linee      etico, sociale e culturale.
di pensiero e di ricerca che indivi-           Pensieri, emozioni, esperienze
duano nel dispositivo pedagogico          si intrecciano e si incrociano nei
un’occasione capace di configurare        dieci saggi di cui il volume si com-
– affermano i curatori – nuovi stili      pone.
di pensiero e di azione, di integra-           Il saggio di apertura di Isabella
zione e interlocuzione. Si tratta cioè    Loiodice tiene insieme in un qua-
di tentare di delineare i contorni di     dro teorico organico e ben struttu-
una pedagogia meridiana – di più          rato le possibili piste di ricerca trac-
pedagogie meridiane – che, impe-          ciate nel volume per la costruzione
gnandosi a contrastare e scardinare       di una pedagogia meridiana. E lo fa
un modello di sviluppo economico          evidenziando come, ancora una
che tende a marginalizzare il sud e       volta, sia la formazione a farsi di-
la sua intelligenza, si colloca nel       spositivo di emancipazione verso
contesto più ampio in cui la peda-        nuovi stili di vita e di co-esistenza,
gogia generale articola il proprio te-    verso rinnovati modi di pensare e di
los emancipativo.                         sentire: per costruire un “umanesi-

                                                                  Recensioni   467
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                                                                              mo delle alterità” – dice l’autrice –                   gli spazi interstiziali di una società
                                                                              che fa della “diversità meridiana”                      “dove opera il vuoto di progettuali-
                                                                              un valore, così liberandola da im-                      tà, di dialogo intergenerazionale, di
                                                                              posizioni e conformismo e superan-                      memoria, […] di partecipazione de-
                                                                              do le rappresentazioni di un Sud                        mocratica e di diritti di cittadinanza”
                                                                              sempre più residuale. Un Sud che                        (p. 22)” per aprirsi varchi sempre
                                                                              può – e deve! – riconoscersi e esse-                    più ampi.
                                                                              re riconosciuto come modello di                              Vuoti che possono essere però
                                                                              partecipazione sociale e culturale                      colmati – qui il progetto pedagogi-
                                                                              aperto e solidale.                                      co dell’Autrice – coltivando prati-
                                                                                   L’autrice, rileggendo in chiave                    che di “memoria operante” capaci
                                                                              pedagogica il pensiero meridiano di                     di disinnescare la sub-cultura ma-
                                                                              Franco Cassano, individua le tracce                     fiosa e di formare un modo altro di
                                                                              di una “pedagogia sommersa”, ca-                        partecipazione alla vita pubblica e
                                                                              ratterizzata da una specificità che la                  cittadinanza democratica.
                                                                              rende originale rispetto a una peda-                         Un’altra possibile via di riscatto
                                                                              gogia schiacciata e omologata sui                       politico e sociale per il Mezzogior-
                                                                              bisogni formativi delle aree metro-                     no è quella indicata da Salvatore
                                                                              politane e industrializzate.                            Colazzo nel suo saggio. L’Autore ri-
                                                                                   Più in particolare, assume i con-                  flette sul concetto di comunità sof-
                                                                              cetti di “libertà”, “agentività”, “ca-                  fermandosi sulle sue connotazioni
                                                                              pacitazione” (tutte categorie fonda-                    specificamente “meridiane” – sui
                                                                              tive del pensiero contemporaneo)                        suoi modi di essere meridiani.
                                                                              come condizioni indispensabili per                      L’idea di fondo è quella di scom-
                                                                              l’elaborazione di inedite e inesplo-                    mettere pedagogicamente sul valo-
                                                                              rate possibilità di sviluppo, di con-                   re che la comunità può assumere al
                                                                              vivialità, di solidarietà e moralità                    Sud per “far crescere cittadini capaci
                                                                              collettiva.                                             di prendere parte efficacemente alla
                                                                                   La riflessione sulle “possibili                    dialettica democratica, assumendo
                                                                              rotte” di una pedagogia meridiana                       decisioni importanti per la vita asso-
                                                                              prosegue nel saggio di Maria To-                        ciata, contribuendo a pungolare la
                                                                              marchio. L’autrice insiste con vigo-                    dimensione istituzionale […], a pro-
                                                                              re sul nesso che intreccia indissolu-                   durre una energia emancipatoria che
                                                                              bilmente tra loro sapere pedagogi-                      rivendica i valori dell’inclusione so-
                                                                              co e impegno sociale, intravedendo                      ciale e della solidarietà” (pp. 28-29).
                                                                              nella costruzione di una pedagogia                      In sintesi, per l’affermazione di una
                                                                              meridiana una possibilità di riscatto                   cittadinanza matura, anche al Sud.
                                                                              ed emancipazione delle popolazio-                            La scommessa – tutta pedagogi-
                                                                              ni del Sud Italia (della Sicilia, in                    ca – per Giuseppe Burgio è invece
                                                                              particolare) da quello che, a suo av-                   quella di dare spazio, rivitalizzando-
                                                                              viso, si configura come il “nemico”                     le, alle aspirazioni dei giovani (meri-
                                                                              più violento e implacabile: la mafia,                   dionali) che è poi dare spazio alle
                                                                              per la sua capacità di insinuarsi ne-                   aspirazioni collettive dell’intero

                                                                              468      Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
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paese. Dopo avere tracciato i punti             Di grande interesse anche la
di debolezza, le difficoltà, i “vincoli     scelta della Dato di indicare il Co-
eteronomi” con cui i giovani del            working come modello culturale ed
Sud sono chiamati a confrontarsi,           economico privilegiato – come pos-
l’Autore esalta i punti di forza di         sibile “forma mentis” – da assumere
questa complessa e contraddittoria          per rilanciare, nel futuro, professio-
età della vita, rintracciando nella         nalità costantemente in movimento.
formazione la capacità di trasforma-            Significativa e profonda è la ri-
re la soggettività dei giovani, a par-      flessione in chiave ecologica di Fa-
tire “da una sua peculiare dimensio-        brizio Manuel Sirignano sul rap-
ne: l’orientamento al futuro”.              porto tra pedagogia della decrescita
     Sulla stessa linea si pone il saggio   e pedagogia meridiana. L’Autore
di Daniela Dato. Acuto e originale il       colloca al centro del suo discorso la
ripensamento del lavoro in chiave           possibilità per il Sud di costruire
“meridiana” prefigurato dall’Autri-         forme di vita e di sviluppo “altre”:
ce. In un Meridione italiano che più        non esclusivamente schiacciate su
di altre terre corre il rischio di derive   logiche di un mono-pensiero eco-
economicistiche postcapitalistiche          nomicistico. Modelli di (de)crescita
distruttive, si rende quanto mai ne-        da fondare attraverso il recupero di
cessario investire – e credere – nella      quei principi di convivialità, impe-
formazione di una generazione di            gno e resistenza propri delle “peda-
potenziali futuri lavoratori di alto        gogie sommerse del sud Italia”.
profilo capaci di agire sulla propria       Una sfida avvincente – quella lan-
terra tras-formandola, immaginando          ciata dall’Autore – per pedagogisti
un cambiamento migliorativo dei             e insegnati affinché ripensino ruoli
suoi modelli di vita e sviluppo. La         e funzioni al fine di “strutturare una
chiave di volta del futuro del Sud –        moderna polis che sappia essere in
dice l’Autrice – è proprio nell’edu-        grado di porsi come luogo di forma-
care le giovani generazioni a coltiva-      zione e di crescita civile per le future
re la speranza: una speranza proget-        generazioni” (p. 69).
tuale e trasformativa, capacitante e            Una visione profondamente
generativa di inedite aperture, che si      ecologica – che pensa insieme uo-
configura come strategica “compe-           mini, piante, animali meridiani –
tenza pedagogica” da promuovere al          connota marcatamente anche il
fine di “immaginare un Sud […] co-          contributo di Laura Marchetti sulla
me terra di resilienza, di ricomincia-      tutela dell’identità meridiana.
menti, di solidarietà. Di molti giovani     L’Autrice va alla scoperta di ciò
che restano, pure non dimenticando          che, metaforicamente, si nasconde
quelli che tristemente fuggono. Del         sotto lo “scialle nero delle donne
lavoro che, se è vero che non c’è, tut-     anziane” con l’intento di cogliere e
tavia si riprogetta, si ricrea, si rein-    valorizzare la specificità dei valori e
venta, rinasce dalle idee e dalle sto-      dei tratti identitari del Sud di Italia,
rie” (p. 124)                               pur senza trascurare la dimensione

                                                                    Recensioni   469
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                                                                              del globus – talvolta devastante ma                      uomo, altro uomo e ambiente di vita
                                                                              evidentemente interrelata cultural-                      passato e futuro” (p. 72).
                                                                              mente, politicamente, economica-                              Si tratta di ripartire dalla quali-
                                                                              mente al locus. La sua idea di peda-                     tà formativa della “Terra”, di assu-
                                                                              gogia meridiana è infatti costruita                      mere la città (e le sue periferie) co-
                                                                              intorno all’ottica glocale, nella con-                   me laboratorio di ricerca di svilup-
                                                                              vinzione che una “pedagogia che og-                      po auto propulsivo. E di farlo con
                                                                              gi voglia essere meridiana, adatta a                     tenace “intenzione pedagogica”.
                                                                              cogliere […] l’identità del Meridio-                          Ripartire dal Sud – dalle sue
                                                                              ne italiano e del suo mare Mediterra-                    contraddizionie ricchezze - per
                                                                              neo, non può che essere internazio-                      pensare autenticamente il Sud è an-
                                                                              nale, globale, universale” (p. 112).                     che la “rotta” di pensiero e azione
                                                                              Tra le istituzioni internazionali im-                    percorsa da Pascal Perillo nel suo
                                                                              pegnate nella tutela delle differenti                    saggio. L’Autore, in particolare,
                                                                              culture, l’Autrice riconosce al-                         scorge un viaticum meridiano –
                                                                              l’UNESCO un ruolo cruciale per                           “mediterraneo” – per riguardare i
                                                                              promuovere l’emancipazione del                           luoghi del Sud di Italia, così rive-
                                                                              Sud italiano proprio a partire dalla                     landone il valore, in una pratica
                                                                              salvaguardia delle sue specificità                       educativa pensata e realizzata nella
                                                                              meridiane.                                               prospettiva di un impegno etico-ra-
                                                                                   La linea di ricerca e di azione                     zionale. In particolare, la scommes-
                                                                              prefigurata da Giuseppe Annacon-                         sa – scrive Perillo – è quella di inve-
                                                                              tini (curatore del volume insieme a                      stire nella formazione dei formatori
                                                                              Isabella Loiodice) si fonda sulla di-                    che, muovendosi tra ricerca e prati-
                                                                              sposizione all’ascolto che si fa “dy-                    ca professionale, potrebbe configu-
                                                                              namis pedagogica” – forza e potere                       rarsi come “volano per riscrivere il
                                                                              pedagogico – e che promette un                           destino del Mezzogiorno” (p. 99).
                                                                              “cambiamento migliorativo” in                                 Chiude il volume il saggio di
                                                                              ogni forma di vita.                                      Rosa Gallelli sulle scritture meri-
                                                                                   La possibilità di investire per la                  diane e su una didattica pluriligui-
                                                                              crescita e la trasformazione etico-                      stica. La tesi sostenuta con veemen-
                                                                              sociale, politico-culturale del Sud si                   za teorica e metodologica dell’Au-
                                                                              gioca, per l’autore, proprio nel                         trice è quella di investire in un pro-
                                                                              “mettersi in ascolto” che è poi, vero-                   getto rinnovato di educazione lin-
                                                                              similmente, entrare-in-dialogo con                       guistica cha sappia contrastare sia
                                                                              la Terra: “Una terra che prende for-                     la svalorizzazione cui vanno incon-
                                                                              ma, identità, carattere in relazione al                  tro lingue e linguaggi appartenenti
                                                                              senso che acquista per una determi-                      a culture locali, come quelle meri-
                                                                              nata comunità di uomini e donne                          diane, spesso considerate residuali
                                                                              [...] e che, pertanto, per essere inda-                  e minoritarie, sia la conseguente
                                                                              gata, privilegia una lettura dall’inter-                 privazione linguistica (che è poi an-
                                                                              no che sappia toccare i tanti, lunghi,                   che culturale e identitaria) delle
                                                                              sottili e complessi ‘fili’ che uniscono                  giovani generazioni meridionali.

                                                                              470       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI
    La scommessa è quella di una        sima della pedagogia meridiana,
“scuola del Mezzogiorno che sappia      l’Autrice persegue da sempre la dif-
ottimizzare il patrimonio multicultu-   ficile utopia pedagogica di prefigu-
rale delle proprie comunità […] di-     rare “modelli di sviluppo e ospitalità
spiegata attraverso la messa a punto    alternativi in grado di valorizzare le
di un sistema integrato di laboratori   risorse creative sommerse e spesso
mono e plurilinguisitici” (p. 164).     frustrate nei territori meridionali
Una scuola dove sperimentare la         […] per combattere le pericolose de-
produttività (e l’impegno) dello        rive verso formae mentis improntate
scambio di idee e di pensieri, della    alla dipendenza, al vittimismo, alla
condivisione di emozioni e senti-       disillusione, all’indifferenza” (pp.
menti: dunque, la creatività del sen-   XXII-III).
tire/pensare/agire insieme.                  Per fare questo, ribadisce l’Au-
    Di forte suggestione e ancor più    trice, il Sud ha bisogno di investire
spiccata intelligenza epistemologica    in più cultura, più scuola, più rela-
è la prefazione Pensiero del mare e     zione, più dialogo.
pensiero del Sud di Franca Pinto
Minerva che fa da cornice all’intero                      Manuela Ladogana
volume. Interprete storica e vitalis-

Cristina Birbes
Custodire lo sviluppo coltivare l’educazione.
Tra pedagogia dell’ambiente ed ecologia integrale
Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2016, pp.148

   E
           ducare ad abitare la Ter-       L’elaborazione, ponendosi in
           ra, casa comune del-         modo critico nei confronti dell’on-
           l’umanità, a prendersene     nipotenza riconosciuta alla tecnica,
cura e apprezzarne i beni assume        muove dalle risorse intangibili della
nell’attualità una particolare rile-    formazione per riscoprire il mondo
vanza. Il volume intende considera-     naturale come interlocutore e par-
re la crisi ecologico-ambientale, al    tner nell’ambito della progettualità
centro delle preoccupazioni del-        educativa. La transizione verso
l’opinione pubblica mondiale, co-       un’economia circolare, incentrata
me sfida educativa globale a cui il     sul riuso e riciclo, stabilita nell’am-
sapere pedagogico non può sottrar-      bito del piano strategico Europa
si.                                     2020 per una crescita intelligente,

                                                               Recensioni   471
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                                                                              sostenibile e inclusiva, sollecita la ri-                spica orientino le politiche di svi-
                                                                              flessione pedagogica a promuovere                        luppo in un’ottica di sostenibilità.
                                                                              una cultura sistemica dell’ambien-                           Il compito educativo di custodi-
                                                                              te, quale totalità delle relazioni che                   re con cura e amorevolezza la casa
                                                                              abbiamo con il mondo.                                    comune che ci ospita è l’essenza di
                                                                                  Alla pedagogia spetta il compito                     un autentico sviluppo globale, di
                                                                              di indagare criticamente la nozione                      un futuro prospero e pienamente
                                                                              di sviluppo, come parametro di vita                      umano. La credibilità scientifica
                                                                              irrinunciabile, e di ricercare nuovi                     della pedagogia “passa” per l’am-
                                                                              criteri per orientare scelte solidali                    biente, ovvero si configura dipen-
                                                                              in ambito economico, tecnologico e                       dente dalla capacità del discorso
                                                                              socio-ambientale. La Terra è un ri-                      pedagogico di elaborare prospetti-
                                                                              ferimento importante per ricostrui-                      ve euristiche originali riguardo alle
                                                                              re un modello di sviluppo fatto di                       questioni ambientali, di offrire con-
                                                                              incontri, valori e dialogo, propri                       tributi progettuali per la sostenibili-
                                                                              della cultura educativa. In tale pro-                    tà della vita, per “coltivare” l’huma-
                                                                              spettiva è rivendicato e sostenuto il                    num, nella consapevolezza che sol-
                                                                              contributo imprescindibile di                            tanto una revisione profonda delle
                                                                              un’educazione intenzionale e con-                        politiche e degli stili di vita potrà
                                                                              sapevole alla costruzione di società                     scongiurare conseguenze catastrofi-
                                                                              più eque e sostenibili. L’educazione                     che originate dalla rapacità del pa-
                                                                              come passione per il futuro è una                        radigma tecnocratico e dal deterio-
                                                                              delle leve fondamentali attraverso                       ramento della qualità della vita
                                                                              cui orientare all’azione, per rendere                    umana e della degradazione sociale.
                                                                              la persona responsabile, libera e                            Stime ed analisi convergono sul-
                                                                              creativa, dotata di senso civico, ca-                    la possibilità che la distruzione di
                                                                              pace di progettarsi e progettare.                        sistemi naturali sui quali gli esseri
                                                                                  La ricerca condotta si riallaccia                    umani contano per vivere siano sce-
                                                                              alla prospettiva di quell’ecologia in-                   nari realistici. Custodire lo svilup-
                                                                              tegrale che è un apporto peculiare                       po, coltivare l’educazione: obiettivi
                                                                              del magistero sociale di papa Fran-                      euristici e progettuali essenziali per
                                                                              cesco. Le sollecitazioni etiche ri-                      la riflessione pedagogica verso la
                                                                              chiamate dall’enciclica Laudato sì’,                     sostenibilità economica, ambientale
                                                                              riprese dalla comunità internazio-                       e sociale.
                                                                              nale nella Conferenza Onu sul cli-
                                                                              ma tenutasi a Parigi nel 2015, si au-                                       Pierluigi Malavasi

                                                                              472       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI
Massimo Baldacci
Prospettive per la scuola d’infanzia. Dalla Montessori al XXI secolo
Carocci, Roma 2015, pp. 158

   A
            fronte dei crescenti rischi   rizzo di Bruno Ciari. A tal proposito,
            di mercificazione delle       Baldacci rimarca tanto l’ispirazione
            esperienze educative e        gramsciana e deweyana di Ciari, in
dell’«indebolimento sociale e istitu-     virtù della quale questi avrebbe avu-
zionale della scuola d’infanzia» [p.      to accesso a «una comprensione cri-
123], il libro di Baldacci appare sa-     tica e approfondita del movimento
lutare, per certi versi indispensabile.   dell’educazione attiva» [p. 22], quan-
Si tratta di un testo schierato, mili-    to l’influenza delle riflessioni di Ma-
tante, che, in specie nella parte fina-   ria Montessori e delle sorelle Agazzi.
le, delinea traiettorie per il futuro     Senza scadere in un inconsistente
valevoli quali antidoti a quelle istan-   eclettismo, Ciari vedrebbe queste
ze aziendalizzanti che tendono a tra-     due ultime proposte «come comple-
sformare la scuola dell’infanzia in       mentari anziché […] incompatibili»,
un «incubatore di talenti da scoprire     avvertendo l’esigenza d’una loro sin-
precocemente», facendone non uno          tesi organica [p. 27]. Certo, le sue
«spazio di emancipazione» per il          preferenze vanno alla Montessori,
«pieno sviluppo» dei soggetti [p. 8],     cui è riconosciuto il merito di aver
ma un sistema di fabbricazione di         dato il giusto peso alla «dimensione
capitale umano nei cui confronti le       intellettuale dell’educazione» infan-
famiglie si comportano come clienti.      tile [p. 34], di aver insistito sull’im-
Il risultato è la rottura dell’alleanza   prescindibile necessità di oltrepassa-
pedagogica scuola-famiglia.               re l’estemporaneità e la casualità del-
    A queste derive si può risponde-      le sue pratiche, di aver pensato l’am-
re, secondo Baldacci, mediante l’ela-     biente scolastico come alternativo a
borazione di un modello educativo         quello familiare – elemento, questo,
per l’infanzia capace di orientare        essenziale per un intellettuale impe-
prassi virtuose e che tragga ispirazio-   gnato come Ciari, interessato a «ri-
ne da esperienze passate, da aggior-      durre i divari cognitivi imputabili ai
nare alla luce delle urgenze dell’oggi.   condizionamenti familiari» [p. 28].
Da qui un’appassionata e appassio-        Della Montessori, Ciari stigmatizza,
nante ricostruzione della «tradizione     al contempo, il ricorso esclusivo a
pedagogica dell’educazione infantile»     materiale strutturato e critica «la
[p. 10], che prende in esame le me-       chiusura della» sua «scuola […] ri-
todologie agazziane e montessoria-        spetto alla società» [p. 34]. Del me-
ne, evidenziandone i tratti salienti e    todo agazziano, invece, accoglie so-
le talvolta non felici successive cri-    prattutto, se non, invero, esclusiva-
stallizzazioni, per passare a un’estesa   mente, l’utilizzo di oggetti reali (le
trattazione del Modello a nuovo indi-     celebri cianfrusaglie) – soluzione che

                                                                  Recensioni   473
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                                                                              potrebbe controbilanciare il presun-                     cui avvio è grosso modo databile alla
                                                                              to surplus di artificiosità montesso-                    seconda metà degli anni Trenta), al-
                                                                              riano –, ma non lo spontaneismo,                         lorquando tenterà di giustificare fi-
                                                                              gramscianamente equiparato a una                         losoficamente «il nucleo pratico del
                                                                              rinuncia a elevare intellettualmente il                  suo metodo» [p. 49]. Ci si limiterà a
                                                                              subalterno.                                              riepilogare le conclusioni di Baldac-
                                                                                  Ciari, dunque, aderirebbe a un                       ci: l’accoglimento, nel Modello a
                                                                              punto di vista antispontaneista, la                      nuovo indirizzo, del metodo-Mon-
                                                                              qual cosa lo condurrebbe a prospet-                      tessori non è in contraddizione con
                                                                              tare l’esigenza di linee programmati-                    il complessivo impianto antisponta-
                                                                              che per la scuola dell’infanzia, che                     neista in ragione della sapiente con-
                                                                              verranno poi sistematizzate da Frab-                     ciliazione, in quel metodo, di spon-
                                                                              boni – anche attraverso gli strumen-                     taneità e direzione. Per il tramite
                                                                              ti del problematicismo di Bertin – e                     della «limitazione del tipo di mate-
                                                                              nello specifico tradotte nelle teorie                    riale» [p. 60], Montessori riuscireb-
                                                                              del curricolo e della programmazio-                      be a dirigere l’esperienza del fan-
                                                                              ne. Ma, si chiede Baldacci, non è ta-                    ciullo senza mortificarne la libertà:
                                                                              le antispontaneismo in contraddi-                        «la predisposizione dell’ambiente»
                                                                              zione con l’impostazione montesso-                       condurrebbe, infatti, alla «riduzione
                                                                              riana? Trattasi di un quesito politi-                    del grado di libertà della scelta del
                                                                              camente discriminante, per rispon-                       bambino» [p. 85], permettendo di
                                                                              dere al quale Baldacci analizza in                       canalizzarne positivamente l’espe-
                                                                              modo meticoloso la teoria della pe-                      rienza e, eventualmente, di colmare
                                                                              dagogista marchigiana; ed è politica-                    gli iniziali scarti tra i giovanissimi
                                                                              mente dirimente poiché la risposta a                     scolari. D’altronde, se è vero che per
                                                                              esso può confermare o, di contro,                        la Montessori lo sviluppo è «inter-
                                                                              negare la fungibilità piena del con-                     no» al fanciullo – determinato dal
                                                                              gegno montessoriano per l’edifica-                       «principio vitale interno» della na-
                                                                              zione di una pedagogia che declini                       tura [p. 60]) –, ella ritiene, comun-
                                                                              la questione della scuola dell’infan-                    que, che le condizioni di questo svi-
                                                                              zia come questione eminentemente                         luppo siano ambientali. Nella Mon-
                                                                              sociale, concernente temi quali                          tessori vi sarebbe, insomma, consa-
                                                                              l’emancipazione o l’uguaglianza.                         pevolezza del peso dell’influenza so-
                                                                              Non si può scendere nel dettaglio                        cio-familiare, nonché del fatto che
                                                                              della complessa ricostruzione che                        una strutturazione adeguata del
                                                                              Baldacci fa della traiettoria montes-                    contesto scolastico (o educazione in-
                                                                              soriana, peraltro problematizzando                       diretta) potrebbe attenuare eventua-
                                                                              la critica ciariana all’artificiosità del                li deficit individuali. Si tratta di edu-
                                                                              materiale strutturato e segnalando                       care l’ambiente educatore, per dirla
                                                                              gli «slittamenti metafisici» [p. 72]                     con il Marx della III Tesi su Feuer-
                                                                              della studiosa di Chiaravalle, in par-                   bach, che Baldacci considera un
                                                                              ticolar modo rintracciabili nel corso                    «presupposto implicito» [p. 128]
                                                                              della seconda fase della sua ricerca (il                 del dispositivo pedagogico della

                                                                              474       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
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Montessori, la quale aderirebbe a           e che in alcun modo può essere con-
una sorta di transitorio «autoritari-       siderata un’azienda impegnata a
smo dinamico» [p. 88] – chiaro il ri-       erogare servizi a una clientela assai
ferimento al conformismo dinamico           esigente e, tuttavia, sostanzialmente
gramsciano – funzionale a liberare i        non partecipativa. Significa riporta-
fanciulli dai condizionamenti che ne        re al centro del discorso pedagogico
bloccano un completo e «adeguato            il tema dell’educazione alla cittadi-
sviluppo intellettuale» [p. 89]. Sa-        nanza e alla democrazia, facendone
rebbe, pertanto, plausibile identifi-       questione importante tanto quanto
care una coerente tradizione che            lo è quella della formazione del pro-
dall’autrice de La mente assorbente         duttore. Problematica, questa, già
giunge a Ciari e Frabboni e che po-         affrontata da Baldacci in precedenti
trebbe essere fecondamente integra-         studi (su tutti: Per un’idea di scuola.
ta con le idee di Loris Malaguzzi.          Istruzione, lavoro e democrazia, Mi-
    Protagonista di un eccezionale          lano: Franco Angeli 2014).
lavoro nel campo dell’educazione                La tradizione tratteggiata da Bal-
infantile svolto nel territorio di Reg-     dacci (completata attraverso apporti
gio Emilia, oppositore delle «visioni       fondamentali come quello di Mala-
difettive dell’infanzia» e delle ipote-     guzzi) costituirebbe il proficuo pun-
si di stampo determinista (ora cen-         to di partenza per ripensare il pro-
trate sulla presenza di un determi-         blema della scuola dell’infanzia e co-
nante corredo genetico, ora sull’im-        struire un nuovo sentimento sociale
possibilità di liberare il bambino dai      di essa, sì da invertire alcune tenden-
condizionamenti socio-ambientali)           ze attuali riconducibili all’egemonia
e, al contrario, pure in ragione di un      neoliberista. Esse sono individuate
approccio psico-pedagogico «socio-          nella «privatizzazione della questione
costruttivista» [p. 142], propenso a        dell’infanzia», consequenziale allo
coltivare una «visione ottimistica          «smantellamento del welfare state»
sull’educabilità dell’infanzia» e a im-     [p. 118], nella trasformazione del
maginare un fanciullo «ricco di po-         fanciullo in un consumatore «corteg-
tenzialità di sviluppo» [p. 137], Ma-       giato […] dal sistema commerciale»
laguzzi interessa a Baldacci anche          [p. 120], nel «declino della partecipa-
perché promotore di un’«esperienza          zione» delle famiglie «alla gestione
esemplare di democrazia partecipati-        sociale» [p. 124] della scuola. Per
va nei servizi dell’infanzia», tale,        concludere, il testo di Massimo Bal-
nello specifico, da coinvolgere fami-       dacci rappresenta un contributo im-
glie e «attori sociali» territoriali alla   portante per la ripresa d’una pro-
stessa gestione scolastica [p. 140].        spettiva pedagogica in grado di con-
Dunque, tornare a riflettere su Ma-         trastare la «mistificazione della scuola
laguzzi significa ricominciare a ra-        azienda» [p. 145] e proporre credi-
gionare in termini, se si vuole dewe-       bili alternative a essa.
yani, di scuola aperta orientata alla
formazione del cittadino di domani                                  Pietro Maltese

                                                                    Recensioni   475
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                                                                              Enrico Maria Corbi, Pascal Perillo (a cura di)
                                                                              La formazione e il “carattere pratico della realtà”.
                                                                              Scenari e contesti di una pedagogia in situazione
                                                                              Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2014, pp. 262

                                                                                 I
                                                                                      l volume, raccolta di saggi                      cui i soggetti sono quotidianamente
                                                                                      curata da Enrico Maria Cor-                      coinvolti.
                                                                                      bi e Pascal Perillo, affronta,                       Il volume, dunque, problematiz-
                                                                              sotto una pluralità di prospettive,                      za il concetto di pratica mettendo
                                                                              alcune questioni aperte dall’uso del                     in risalto la relazione tra un approc-
                                                                              concetto di “pratica” in educazione                      cio più orientato in senso pragmati-
                                                                              e dagli scenari molteplici che que-                      sta (focalizzato in misura prepon-
                                                                              sta messa in questione propone.                          derante sulle transazioni soggetto-
                                                                                  Mettere in questione il carattere                    contesto) e l’impianto costruttivi-
                                                                              pratico della realtà significa collo-                    sta, che tende a fare emergere il
                                                                              carsi in uno spazio di “questiona-                       ruolo costruttivo del soggetto che
                                                                              mento” aperto. Non si tratta di                          conosce: si tratta di una relazione
                                                                              prendere posizione – da professio-                       tensionale, dialettica e dinamica,
                                                                              nisti dell’educazione o da accade-                       niente affatto dicotomica. Mette
                                                                              mici – rispetto ad un “realismo ri-                      conto segnalare, infatti, che il lavo-
                                                                              trovato” o ricostituito intorno a ri-                    ro rappresenta l’ultimo libro di una
                                                                              gorosi cardini filosofici, vale a dire                   trilogia che segna le tappe delle ri-
                                                                              di porre il problema nei termini di                      cerche condotte negli ultimi cinque
                                                                              una teoria della conoscenza, ambito                      anni dal gruppo di ricerca interna-
                                                                              nel quale la dicotomia realismo/co-                      zionale Pedagogy between Construc-
                                                                              struttivismo è stata relegata da gran                    tivism and Realism, coordinato da
                                                                              parte della letteratura pedagogica.                      Enrico Maria Corbi presso il Cen-
                                                                              Si tratta, invece, di intendere la pra-                  tro di Ateneo per la Ricerca Educa-
                                                                              tica conoscitiva come una delle                          tiva e per l’alta formazione degli in-
                                                                              molteplici manifestazioni del rap-                       segnanti e degli educatori (CARE),
                                                                              porto di ricorsiva transazione tra                       istituito presso l’Università degli
                                                                              soggetto e mondo. Considerata in                         Studi Suor Orsola Benincasa di Na-
                                                                              questo senso originario, potremmo                        poli (cfr. E. Corbi, S. Oliverio (a cu-
                                                                              dire “ontologico”, la pratica non è                      ra di), Realtà fra virgolette? Nuovo
                                                                              l’opposto della teoria, o comunque                       realismo e pedagogia, Pensa Multi-
                                                                              il momento, secondario o derivato,                       Media, Lecce-Brescia 2013; E. Cor-
                                                                              della sua applicazione. È la realtà                      bi, S. Oliverio (a cura di), Oltre la
                                                                              stessa, infatti, che ha natura transa-                   Bildung postmoderna? La pedagogia
                                                                              zionale e co-costruttiva, strettamen-                    tra istanze costruttiviste e orizzonti
                                                                              te connessa con le forme plurali e                       post-costruttivisti, Pensa MultiMe-
                                                                              disseminate di attività concreta in                      dia, Lecce-Brescia 2013).

                                                                              476       Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XV – n. 2 – 2017
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