SCUOLA DELL'INFANZIA SAN FRANCESCO - PTOF 2019-2021 - Scuola dell'Infanzia San Francesco

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SCUOLA DELL'INFANZIA SAN FRANCESCO - PTOF 2019-2021 - Scuola dell'Infanzia San Francesco
SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO
      Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino
                         Monza

PTOF 2019-2021
SCUOLA DELL'INFANZIA SAN FRANCESCO - PTOF 2019-2021 - Scuola dell'Infanzia San Francesco
Premessa
Il piano dell’offerta formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità,
programma la propria attività educativa e indica le linee di impegno dei finanziamenti ricevuti.

Il POF è la carta d’identità della scuola,”Il POF si presenta non tanto come un ennesimo progetto ,
ma come il progetto nel quale si sostanzia il complesso processo educativo promosso dalla
scuola “( c.m. 4 agosto 1999 n. 194).

Il POF ,nella sua articolazione, si ispira al progetto educativo, che è il documento fondamentale, che
esprime orientamento culturale e l’indirizzo della Scuola Dell’infanzia Paritaria San Francesco.

Risulta essere il documento fondamentale della scuola che la identifica dal punto di vista culturale ,
progettuale , esplicitando la progettazione curriculare ed extracurriculare. Il POF deve tenere presente
degli obiettivi generali fissati a livello nazionale , e tenere conto delle esigenze del contesto sociale,
mettendo in atto una didattica che assicuri il processo formativo di ciascun bambino.

Con la legge 104 del 13 luglio art.1 c12 il PTOF diviene un documento programmatico triennale,
che deve essere predisposto entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di
riferimento, può essere rivisto annualmente .

               IL PIANO DI OFFERTA FORMATIVA 2019-2021

CARATTERISTICHE E CONTENUTI
Il Piano dell’offerta formativa triennale (PTOF) attua e da vigore al progetto educativo, al
progetto fondante delle nostra scuola dell’infanzia paritaria, parte integrante unitamente allo
statuto in armonia con i principi della Costituzione italiana.

Il PTOF intende favorire il pieno sviluppo delle potenzialità dei bambini , in un adeguato
contesto cognitivo, ludico, affettivo, garantendo loro il diritto di avere pari opportunità in
materia di educazione di cura e di relazione.

Il PTOF :

-indica gli obiettivi cognitivi ed educativi determinati a livello nazionale , raccoglie linee
d’azione ed interventi educativi per raggiungere gli obiettivi , riflette le esigenze del contesto
territoriale locale.

- e redatto in conformità alla legge N104/2015 e tiene conto della legge dell ‘autonomia
scolastica

(tpr275 del 8-3-99) e dello statuto.

- e strutturato per il triennio 2019-2021 con lo spazio per adeguamenti , attraverso
l’aggiornamento delle sue parti in relazione alle nuove esigenze emergenti.

- raccoglie i documenti fondamentali in ai quali viene organizzato il servizio scolastico
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- e elaborato dal collegio docenti sulla base delle necessità legate alle attività della scuola e
dalle indicazione di gestione definite dal coordinatore secondo la normativa della scuola.

- le famiglie sono informate di questo documento indicando loro dove possono prenderne
visione , inoltre viene condiviso all’atto dell’iscrizione e durante le assemblee di inizio anno.

Il PTOF e uno strumento di pianificazione e si propone obiettivi su base pluriennale, che
trovano progressiva realizzazione nelle progettazioni annuali.

E uno strumento aperto pertanto nel corso del triennio saranno possibili integrazioni e
modifiche annuali; questo in base

   -   Agli esiti della autovalutazione
   -   Ai cambiamenti che interessano la scuola
   -   Ai nuovi bisogni emergenti dal territorio in cui la scuola è posta
   -   Ed eventuali nuove proposte

IDENTITA’ EDUCATIVA DELLA NOSTRA SCUOLA

La Scuola dell’Infanzia “Istituto Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino”, gestita dalla
Congregazione, si ispira ad una visione cristiana della vita e dell’educazione.

E’ in sintonia con i principi di libertà, uguaglianza e solidarietà della nostra Congregazione.

Fa riferimento, per l’educazione, alle fasi dello sviluppo del bambino, attingendo, per una
corretta conoscenza, alle scienze dell’Educazione.

Pone al centro la persona, il bambino nel suo essere per fissare gli obiettivi, i percorsi di
maturazione umana, culturale,e di socializzazione, per predisporre strumenti didattici e
metodologie educative.

Cura in maniera particolare la dimensione religiosa della vita, come dono di Dio.

       CENNI STORICI

La Scuola dell’infanzia non statale, è sorta a Monza (quartiere Cederna)nell’anno 1929, allo
scopo di rispondere alle esigenze educative dei bambini dai tre ai sei anni e dei genitori,
prevalentemente delle mamme, che lavoravano come operaie nelle “Ditta Cederna”, e
desideravano poter affidare i loro figli a un ambiente sicuro e a delle figure educative che
avrebbero garantito loro accoglienza , serenità e formazione umana culturale e religiosa.

Attualmente la fisionomia del quartiere è cambiata. Si è modificato in parte l’ambiente
culturale e professionale dei genitori (operai, impiegati, professionisti), pertanto, rispetto al
passato oggi la popolazione scolastica è più varia, per quanto concerne l’estrazione sociale e
culturale.

Un'altra modifica strutturale del quartiere è avvenuta con l’arrivo di diverse famiglie
immigrate di diverse etnie e anche questo a portato alla mutazione della fisionomia
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dell’ambiente stesso; alla data in cui si sta scrivendo questo documento il vecchio quartiere
Cederna ha cambiato il suo shyline sulla zona ormai abbandonata del cotonificio sorgono
palazzi residenziali e supermercati, ed è avvenuta anche una rivalutazione delle zone verdi.

La scuola dell’infanzia ormai paritaria, riesce ancora a rispondere alla richiesta formativa
delle famiglie del quartiere e non solo , che ne condividono gli orientamenti e lo stile
educativo.

La scuola è gestita giuridicamente dalla Congregazione Religiosa delle Suore Francescane
Missionarie di Gesù Bambino, riconosciuta , Ente religioso.

Segue gli orientamenti e i programmi didattici propri della Scuola Italiana e si ispira agli indizi
educativi del Magistero della Chiesa e dell’istituto,rendendo attuale il carisma della Madre
Fondatrice.

La Scuola dell’Infanzia è associata alla FIMS(Federazione Italiana Scuole Materne)

e all’AMISM.

Segue le norme di natura legislativa ed economica dell’AGIDAE(associazione dei Gestori degli
Istituti di attività Educativa.)

FINALITA’

 Il PTOF è un documento che richiama al principio di corresponsabilità ed alleanza educativa
tra famiglia e comunità educante ( legale rappresentante, coordinatrice, docenti, personale
non docente) intesa come condivisione di stili educativi e compiti precisi al conseguimento
delle finalità condivise con le famiglie.

La scuola dell’infanzia , si rivolge ai bambini dai 3 ai 5 anni con la possibilità di accogliere i
bambini di 2 anni e mezzo; concorre allo sviluppo di tutte le potenzialità del bambino, cosi da
facilitare la formazione di una personalità che si caratterizza per :

              La ricerca del senso della propria vita
              La sicurezza affettiva e l’autonomia
              L’apertura alla relazione con gli altri
              Il desiderio di scoprire e di sviluppare le proprie competenze

A tale proposito predispone un contesto umano e relazionale che si configura come:

            Ambiente familiare sereno, ricco di gioia e semplicità francescana
            Luogo che aiuta a maturare uno sguardo di fiducia e di speranza sul futuro della
             vita e della storia
            Casa aperta sul creato e sul mondo, per educare allo stupore, al senso del bello,
             alla contemplazione, alla lode, alla gratitudine; per aprire il cuore e la mente alla
             partecipazione della vita sociale, con senso di generosa dedizione verso chi è nel
             bisogno.
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OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO

La scuola dell’infanzia concorre allo sviluppo armonico del bambino in ordine:

MATURAZIONE DELL’IDENTITA’

Il bambino è condotto a

    Acquisire atteggiamenti di stima di se, fiducia nelle proprie capacità, motivazione al
     passaggio dalla curiosità alla ricerca
    Sviluppare le capacità di esprimere e controllare le emozioni , sentimenti rendendolo
     sensibile a quelli altrui
    Riconoscere l’identità personale , e quella altrui condividendo differenze di sesso,
     cultura e valori
    Sperimentando i differenti ruoli sia singoli che di comunità.

CONQUISTA DELL’AUTONOMIA

Portare il bambino a:

      Avere fiducia in se stesso e negli altri
      Saper collaborare provando soddisfazione nel fare
      Essere in grado di chiedere aiuto , superando frustrazioni e insoddisfazioni
      Rispettare i valori di libertà , cura del se , degli alti dell’ambiente.

SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Il bambino e portato a:

    Giocare, manipolare , fare domande, ascoltare e comprendere racconti
    Incontrare le diverse realtà
    Produrre le prime forme di messaggi attraverso numerose attività rappresentative e
     codici comunicativi

SVILUPPO SENSO DELLA CITTADINANZA

Il bambino è portato a:

      Scoprire l’altro oltre se stessi
      Porre attenzione al punto di vista dell’altro
      Riconoscere i primi diritti e doveri
      Sviluppare un orientamento eticamente orientato e corretto
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TRAGURDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO

Gli obiettivi generali sopra delineati vengono declinati in maniera particolareggiata in
obiettivi specifici , articolati nelle cinque aree come indicato dalle Nuove Indicazioni Nazionali
per il Curriculo della scuola dell’infanzia .

Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità e le esplorazioni, e le proposte
dei bambini creando le occasioni di apprendimento.

L’organizzazione del curriculo per Campi di Esperienza consente di mettere al centro del
progetto educativo le azioni, la corporeità e la percezione ; il fare ed agire portano i bambini a
mettersi in rapporto con l’ambiente esterno.

I campi di esperienza sono un legame tra il sub strato formato dall’ esperienza vissuta fuori
dalla scuola dell’infanzia e quella vissuta durante la permanenza a scuola.

Tratto dagli Orientamenti 2012

IL SE’ E L’ALTRO

I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita
quoti diana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui

valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana
della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza
umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che
li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte occasioni per
prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose,
etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le
conseguenze delle loro azioni.
Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro
nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse
relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni
e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attra-
verso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma
si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella
varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere.
Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore
attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la
sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore.
Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli
adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni.
A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino
e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità,
del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti
come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e
come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e
nell’ascoltare; in cui si impara discutendo.
Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento,
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la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti,
supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista.
Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzio
namento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima «palestra»
per essere guardati e affrontati concretamente.
La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di re
ciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai
bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande
di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i
presupposti della convivenza democratica.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi,
sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti,
sa esprimerli in modo sempre più adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della
comunità e le mette a confronto con altre.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle
regole del vivere insieme.
Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente
sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e
movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi
pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

IL CORPO IN MOVIMENTO

I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come stru
mento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cer
care, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico.
L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione,
ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente
di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la con
sapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati.
I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono,
si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé,
consolidando autonomia e sicurezza emotiva.
Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio carat
terizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso
specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi
linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narra
zioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo.
Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altret
tanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in
spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute
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attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale.
La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere
e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone
cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comu-
nicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza
degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo
immaginazione e creatività.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi,
soste-nere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti,
sa esprimerli in modo sempre più adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della
comunità e le mette a confronto con altre.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle
regole del vivere insieme.
Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente
sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e
movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi
pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

IMMAGINI SUONI COLORI

I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta
questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei
materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado
di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei
bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione
dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché
sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.
L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li
circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier
della
scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, archi
tetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della
produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed
espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della
giornata a scuola
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Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta
pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi
individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle
situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.
Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di
movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.
La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari
dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il
paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire,
ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significa
tivi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo
la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al
piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali.
Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione,
come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della
multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto
attivo con i «media» e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative.

I DISCORSI E LE PAROLE

La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e
conoscere, per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche
grazie al confronto con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per
esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte
dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi
mondi e culture.
I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo,
ma con competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un
ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando
interagiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e
attività, elaborano e condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e
racconti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere
di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta.
La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza
della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la
possibilità di sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui
ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle
proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Appropriati percorsi
didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e
frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale (ascoltare, prendere la parola,
dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio
del corpo consente.
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Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre
attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le
potenzialità

    OBIETTIVI DI RELIGIONE CATTOLICA
     L’insegnamento della religione cattolica IRC è occasione di sviluppo integrale della
     personalità dei bambini, perché alla dimensione religiosa , promuove la riflessione sul
     patrimonio di esperienza di ciascuno e contribuisce a rispondere al bisogno di
     significato.
     Permette consentire la maturazione personale, nella sua globalità si sono prefissati gli
     OSA come livelli essenziali di guida:
       TEMA : DIO
       TEMA : GESU’
       TEMA: LA CHIESA

       sono declinati nei vari campi di esperienza.

       IL SE E L’ALTRO
       Il bambino scopre nei racconti del vangelo la persona e l’insegnamento di gesu , da cui
       apprende che Dio e padre di tutti e che la chiesa e la comunità di uomini e donne unita
       nel suo nome, sviluppando relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a religioni
       culturali e religiose.
       IL CORPO IN MOVIMENTO
       Il bambino riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui,
       comunicando la propria interiorità
       IMMAGINI, SUONI ,COLORI
       Il bambino incontra alcuni linguaggi simbolici e figurativi della tradizione(feste,
       preghiere, canti)per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso
       I DISCORSI E LE PAROLE
       Il bambino impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando racconti biblici
       LA CONOSCENZA DEL MONDO
       Il bambino osserva le meraviglie , esplora con curiosità il mondo.

       PROFILO COMPETENZE DEL BAMBINO

       Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia è ragionevole attendersi che
       ogni bambino abbia sviluppato e raggiunto competenze di base che vanno a strutturare
       la crescita personale:
           o conoscere e gestire le proprie emozioni
           o consolida la propria auto stima, si rende consapevole delle proprie capacità e
               limiti
o sviluppa la curiosità e la voglia di fare e sperimentare
       o condivide esperienze, giochi
       o si esprime in modo personale , porta a termine le consegne

    PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
    La scuola dell’infanzia , animata dal carisma della madre fondatrice e dalla
    congregazione delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino si ispira ai
    seguenti valori , scelti e condivisi da tutta la comunità educante.

       o Centralità della persona
       o Accoglienza
       o Ascolto e comunicazione

    Metodologie didattiche
    L’organizzazione delle attività sono state applicate varie metodologie
o   Metodo esplorazione e ricerca
o   Metodo ludico
o   Metodo di ascolto e osservazione dei bambini
o   Ruolo attivo del bambino poiché è protagonista

    RISORSE UMANE

    IL BAMBINO, LE BAMBINE loro sono gli attori del grande teatro che è la scuola; per
    quanto è loro possibile , attraverso l’esperienza ,devono conoscere e rispettare le
    proposte in ordine di educazione e socializzazione. Dovranno impegnarsi a maturare
    competenze nel rispetto degli altri e dell’ambiente scolastico e del personale
    educativo.
    IL LEGALE RAPPRESENTANTE la dirigenza gestionale e direttiva fa capo a questa
    figura, che varia in base alle diverse tipologie gestionali
    LA COORDINATRICE la coordinatrice pedagogica –didattica è la persona che
    nell’ambito della scuola coordina le attività didattiche , esercita un ruolo di raccordo
    tra la dirigenza e gli operatori scolastici, allo scopo di condividere ed attuare la
    proposta educativa della scuola
    L’INSEGNANTE l’insegnate della scuola dell’infanzia è un professioniste, colta
    sensibile, riflessiva progettista che opera nella prospettiva dello sviluppo
    continuo(aggiornamento in itinere); ha il compito di individuare le finalità educative e
    formative della scuola, programmando i percorsi didattici di gruppo che individuali,
    valutando e verificando le diverse attività.
    Attraverso l’ascolto dei bambini, l’organizzazione dell’ambiente , utilizzando
    metodologie adeguate attuando percorsi formativi e di crescita.
    I GENITORI: sono invitati a conoscere, e rispettare e condividere le finalità educative
    della scuola; a contribuire attivamente alla realizzazione delle diverse iniziative
    programmate, di presenziare ai vari incontri proposti , e di rispettare pienamente il
regolamento interno della scuola per rendere l’ambiente educativo sempre più efficace
    e familiare.

                              LA RESPONSABILITA’ DI ESSERE
                            Patto di Corresponsabilità Educativa

    …. SCUOLA

    La scuola si impegna a promuovere tra tutte le componenti della comunità scolastica
    opportune iniziative ed attività per creare quel clima di comunione e di reciproca
    accoglienza necessario per una condivisione responsabile dell’impegno educativo
    mettendo a disposizione l’ambiente scolastico per tale scopo.

    La scuola , inoltre coinvolge in una formazione permanente tutte le componenti della
    comunità educante,mediante mezzi adeguati ai vari gruppi perché ognuno diventi
    operatore di cultura , ricco di umanità ed esperto nel comunicarla.

    Favorisce il dialogo aperto e cotruttivo per la conoscenza e l’approfondimento delle
    proposte tese a realizzare le finalità della scuola stessa.

    Promuovere scambi di conoscenze e di esperienze tra le varie scuole cattoliche e non
    ,con apertura alle esigenze del territorio e si impegna a riferirsi costantemente ai valori
    fondamentali su cui si basa la proposta educativa cristiana.

    ….INSEGNANTI

    Essere insegnanti di una scuola dell’infanzia richiede la padronanza di specifiche
    competenze culturali e pedagogiche, psicologiche, metodologiche,e didattiche unite ad
    una esperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con i bambini.

    Il compito dell’insegnante va ben oltre la semplice custodia del bambino ha infatti il
    compito di guidarlo nella crescita integrale ed armonica.

    Alle insegnanti è perciò chiesto di:

-   Lavorare in equipe e collaborazione con tutti i soggetti( genitori, personale docente e
    non docenti, territorio)
-   Programmare e svolgere i diversi compiti didattici, di osservazione e valutazione e di
    condivisione con le famiglie.
-   Esprimere le proprie attitudini ed abilità nell’organizzazione del laboratori, dando
    spazio alla più ampia valorizzazione delle risorse umane e professionali.
-   Effettuare una formazione continua per una crescita personale e professionale.
-   Mantenere la massima riservatezza su ogni informazione professionale , rispettando le
    norme deontologiche della professione.

    ….GENITORI

    Essere genitori di un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia significa entrare a
    far parte di un nuovo gruppo sociale con cui condividere il compito educativo con
    progetti mirati.
    L’esempio è il primo strumento educativo . Il genitore è chiamato:
    -ad essere un vero modello per il figlio, prima di tutto nel rispetto delle regole della
    convivenza
    -A informarsi sulle attività e i percorsi proposti leggendo i documenti esposti ma
    soprattutto interpellando il bambino, in modo da conoscere il lavoro svolto a
    valorizzare la sua esperienza scolastica.
    -A sentirsi parte di un gruppo e perciò partecipe ai vari incontri e alle varie iniziative
    apportando il proprio contributo.
    - essere promotori della comunicazione con la scuola e quindi informare l’insegnante
    di sezione di elementi relativi al bambino utili alla personalizzazione dell’intervento
    educativo.
    - Rispettare la privacy della comunicazione servendosi di spazi e tempi idonei per
    meglio dialogare con le insegnanti.

    Per favorire lo svolgimento delle attività educativo-didattiche e garantire la sicurezza
    di tutti i bambini della scuola ogni genitori r tenuto a:

-   Rispettare l’orario stabilito sia d’ingresso sia d’uscita
-   Sostare nella scuola solamente il tempo necessario per affidare il proprio bambino ad
    un insegnante; al termine della giornata è bene non trattenersi ulteriormente nei locali
    scuola.
-   Far conoscere e delegare per iscritto tramite modulo le persone incaricate al ritiro del
    proprio bambino.
-   In caso di entrata posticipata o uscita anticipata è bene preavvisare le insegnanti e
    compilare richiesta.
            Nella Scuola dell’infanzia più che in qualsiasi grado di scuola risulta necessaria
            e irrinunciabile
                 La condivisione della proposta educativa
                 La collaborazione e cooperazione con la famiglia.

    Sono queste le condizioni essenziali per sviluppare le potenzialità di ogni bambino

    La cooperazione e la condivisione tra scuola e famiglia comporta

 Condividere le finalità
 Dividere i compiti senza creare separazione tra le due agenzie
 Assumersi le proprie responsabilità
All’ingresso della scuola dell’infanzia il bambino porta una storia personale , ed è per
questo che è necessario creare un’alleanza con la famiglia per far ciò vengono
predisposti degli incontri per facilitare la conoscenza reciproca.
L’OPEN DAY
Previsto nel periodo antecedente alle iscrizioni; e il momento in cui la scuola apre le
porte e mostra la sua identità.
L’ISCRIZIONE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
Le iscrizioni si aprono a metà gennaio e si chiudono a fine febbraio.
I genitori si recano a scuola e possono ricevere informazioni e la modulistica
ISCRIZIONE dei BAMBINI ANTICIPATARI
Il MIUR salvo diverse indicazioni, consente di accogliere , se non ci sono bambini in età
in lista d’attesa, bambini che compiono i tre anni entro il 30 di Aprile. Il bambino deve
mostrare un anticipo in evoluzione.
RIUNIONE
Tra Marzo e Giugno i genitori dei nuovi iscritti vengono convocati per una riunione di
presentazione , del percorso di inserimento e vengono fornite alcune indicazioni come
prepararsi al meglio al momento dell’entrata nella scuola.
COLLOQUI DURANTE L’ANNO
Durante l’anno vengono concordati con i genitori degli incontri nei quali vengono
esplicitati gli andamenti e le maturazioni raggiunte dal bambino.
SCUOLA DELLI’INFANZIA PARITARIA

                 “SAN FRANCESCO”
SCUOLA
     DELL’ S.               M.           MONTESSO
              VIA CEDERNA, 17 MONZA
        CUSANO                            RI

              Programmazione 2019/2020

          A.S 2015 2016

  IL VIAGGIO DI ULISSE
IL VIAGGIO DI ULISSE

INTRODUZIONE

La programmazione di quest’anno ha come filo conduttore il viaggio di Ulisse.

Nonostante il poema omerico sia molto complesso e apparentemente non adatto a bambini di
queste fasce d’età, possiede degli ingredienti particolarmente accattivanti per lo sviluppo di un
percorso educativo didattico nella scuola dell’infanzia. Primi tra tutti gli elementi
dell’avventura e del fantastico. Il nostro eroe Odisseo, o meglio conosciuto come Ulisse re di
Itaca, si trova ad affrontare mille peripezie: incontra personaggi fantastici come mostri, sirene,
maghe e molti altri ancora, deve confrontarsi con le sue paure e con molte altre emozioni e
deve dar sfogo a tutta la sua astuzia e intelligenza per cavarsela. La programmazione didattica
seguirà cronologicamente le tappe del lungo viaggio che parte da Troia per arrivare a Itaca, ma
non vuole in alcun modo ripercorrere fedelmente tutti i capitoli dell’Odissea, che a volte si
presentano inadeguati per le fasce d’età della scuola dell’infanzia, neppure ovviamente un
trasferimento di nozionistico degli avvenimenti che accadono. I bambini rivivranno le più
significative avventure di Ulisse nell’ambito di vari laboratori, rifletteranno sulla bellezza delle
esperienze fatte durante il viaggio, perché la conoscenza non sia un bagaglio accumulato di
nozioni appunto, ma diventi strumento per fare tesoro di chi e di ciò che si incontra ogni
giorno sul proprio percorso

Inoltre la programmazione si articolerà esplorando da un lato l’elemento della magia e
dall’altro quello più prettamente scientifico. Per esempio verranno condotti semplici
esperimenti legati al vento e al galleggiamento, oppure verranno inventate delle “pozioni
magiche”.
Un altro obiettivo della programmazione è di esplorare anche le emozioni dei personaggi per
avvicinare i bambini ad una prima alfabetizzazione emotiva.

Ogni bambino è come “ un piccolo Ulisse”: curioso, aperto alla conoscenza e alle sorprese che il
mondo può riservargli, sicuro di superare qualsiasi difficoltà e sfacciato davanti al pericolo”.
Con questa motivazione abbiamo deciso di scegliere la figura di Ulisse come compagno di
viaggio durante quest’anno scolastico, perché con la sua astuzia, il suo coraggio, la sua
intelligenza, la sua inesauribile sete di sapere, saprà trasmettere a ogni bambino sicurezza e
autostima, così che sia attrezzato per poter affrontare gli ostacoli della vita senza aggirarli.

La storia di Ulisse e del suo viaggio di ritorno verso Itaca si prestano a rappresentare
metaforicamente il percorso di crescita di ognuno di noi. Il Viaggio è un contenitore di
esperienze e attraverso il gioco, primaria fonte di apprendimento nella scuola dell’infanzia,
ogni bambino sarà coinvolto in esperienze divertenti e stimolanti in cui sperimentare e
costruire le proprie competenze insieme ai compagni di viaggio.
Durante le attività saranno utilizzati linguaggi espressivi di diverso tipo e si proporranno ai
bambini varie esperienze psicomotorie e sensoriali.
Il viaggio avrà inizio con la visita a scuola di Omero che porterà un antico e prezioso libro,
l’Odissea appunto, che racconta la storia del re di Itaca, Ulisse.

In seguito in sezione sarà narrata la storia di Ulisse. Il salone sarà decorato con la mappa
del viaggio di Ulisse in cui verranno man mano evidenziate le tappe che percorre, inoltre
vi troneggerà un grande cavallo di Troia costruito con gli scatoloni e realizzato con i
bambini in piccoli gruppi ad intersezione.
METODOLOGIA

Particolare attenzione sarà prestata alla costruzione di un contesto motivante e ludico, dove il
racconto mitologico diventerà strumento di gioco, di divertimento, di conoscenza e di attività
al fine di stimolare e promuovere le capacità cognitive dei bambini. La lettura del racconto
darà ai bambini l’opportunità di riflettere e ragionare con la logica della fantasia, tra visibile e
invisibile, immaginario e reale.
Le proposte didattiche si attueranno sia in attività di sezione per gruppi eterogenei, sia in
attività di intersezione proposte a gruppi omogenei . Si porrà l’accento su una modalità
didattica laboratoriale che deriva da una didattica attiva basata su un principio fondamentale
: la cooperazione diventa strumento importante e determinante per liberare e organizzare le
capacità di chi apprende e trasformarle in competenze.

I traguardi dei campi di esperienza sono declinati in tutte le varie fasi di sviluppo della
programmazione.

Il sé e l’altro

Il corpo e il movimento

Immagini, suoni, colori

I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo

OBIETTIVI

   -   avvicinare i bambini al racconto orale, sviluppando capacità di attenzione, ascolto e
       comprensione
   -   stimolare la capacità di fare domande e di esprimere opinioni, arricchendo il repertorio
       linguistico
   -   rafforzare l’immaginazione e la fantasia
   -   comprendere e condividere emozioni e saperle esprimere
   -   conquistare una equilibrate corretta identità rafforzando la fiducia in sé stessi e negli
       altri
   -   saper rielaborare verbalmente, graficamente e mediante la drammatizzazione un
       racconto
   -   conoscere la propria storia personale e familiare
   -   sviluppare la percezione presa di coscienza globale del corpo
   -   saper conoscere il proprio corpo e le parti da cui è composto
   -   saper immedesimarsi in un personaggio
   -   saper collaborare con insegnanti e compagni per la realizzazione di un progetto
       comune attraverso comportamenti attivi, sociali e creativi
   -   sperimentare diverse tecniche grafico-pittoriche, manipolative e costruttive
-   percepire il trascorrere del tempo su se stessi, sulle persone e sull’ambiente in
      generale
  -   riconoscere la ciclicità del tempo ( stagioni, mese, giorno/notte, luce/buio)
  -   saper cogliere la successione temporale degli avvenimenti
  -   riflettere sul significato dell’amicizia e della solidarietà,
  -   comprendere e memorizzare poesie, filastrocche e canzoni
  -   sviluppare la coordinazione oculo-manuale e la motricità fine
  -   acquisire competenze attraverso la curiosità e la motivazione all’apprendimento
  -   sviluppare la capacità di osservazione dell’ambiente naturale
  -   educare alla tutela e al rispetto dell’ambiente
  -   formulare piani di azione, anticipazioni e ipotesi rispetto a fenomeni scientifici

STARTING POINT
Aspettando Omero…

L’incontro con Omero è il punto di partenza della programmazione di quest’anno, Omero
lascerà ai nostri bambini un libro: l’Odissea, ma anche tanta voglia di conoscere Ulisse l’eroico
re di Itaca.

I LABORATORI

I laboratori si svolgeranno nell’arco di tutto l’anno; si privilegerà l’organizzazione in piccolo
gruppo ad intersezione e per fasce d’età.

LABORATORIO DI PENELOPE: 3 anni
Per imparare a tessere relazioni con se stessi e con gli altri: giochi di conoscenza, di ruolo, di
coppia, di gruppo. Conoscere e acquisire le regole di convivenza (condivisione, turnazione
ecc.) nonché la routine scolastica.

LABORATORIO DELLA MAGA CIRCE: 4 anni
Per imparare a riconoscere, definire e gestire le emozioni: realizzazione di pozioni magiche con
acqua colorata, profumi e schiuma, costruzione di filtri magici buoni e cattivi, emozioni e colori
( dal film INSIDE OUT).

LABORATORIO DI POLIFEMO: 5 anni
Per esprimere la creatività e imparare a utilizzare ed affinare tutti i sensi: realizzazione di
produzioni grafico-pittoriche.

IN SEZIONE
Parallelamente alle attività laboratoriali saranno programmate delle proposte didattiche in
sezione che avranno i seguenti focus tematici.
Ogni sezione adatterà e personalizzerà in base alle esigenze dei bambini, il percorso
rispettando i tempi e i bisogni di ogni singola realtà.

Prima tappa OTTOBRE
FOCUS: CHI E’ ULISSE?

Traguardi
Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...);
sviluppa interesse per l’ascolto della musica.
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali,
accorgendosi dei loro cambiamenti.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le
mette a confronto con altre.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

Ulisse è il re di Itaca, un’isola greca molto rocciosa, la regina sua moglie si chiama
Penelope e il loro figlio Telemaco, a completare la famiglia c’è anche il fedele cane Argo. Ulisse
possiede una grande flotta di 11 navi, è un uomo molto astuto e intelligente inoltre è un bravo
navigatore e guerriero. Conosciamo Ulisse e la sua famiglia

Dopo aver ascoltato la storia di Ulisse, descriviamo ciascun personaggio da un punto di vista
fisico e caratteriale. Confrontiamoli con le nostre esperienze. In questa fase le attività saranno
incentrate sulla conoscenza del sé, dell’altro e sulla valorizzazione della storia auto-biografica.
Partiamo da alcune domande:
Qual è il mio aspetto fisico?

Qual è il mio carattere?

Cosa ci rende unici?

La mia famiglia e la mia storia

Creiamo le carte delle emozioni ( felice triste arrabbiato)

Seconda tappa NOVEMBRE
FOCUS: ULISSE NAVIGATORE E GUERRIERO

Traguardo
Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre
attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le
potenzialità offerte dalle tecnologie.
Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi

Con la sua flotta Ulisse raggiunge la città di Troia per liberare la principessa Elena rapita dai
troiani. Le sue 11 navi sono possenti, hanno vele resistenti e scivolano leggere sull’acqua.
Troia è una città fortificata da altissime mura ed molto difficile da espugnare. Solo grazie
all’astuzia di Ulisse, dopo 10 anni di combattimento, attraverso uno stratagemma i greci
riescono a vincere la battaglia. Ma qual è il misterioso stratagemma?

Ulisse fa costruire un enorme cavallo di legno e si nasconde con altri 50 uomini all’interno
della pancia del cavallo. Quando i nemici non vedono più nessuno ad attaccare la città, ma
solo quell’enorme cavallo, pensano che i greci si siano arresi e di aver finalmente vinto.
Decidono allora di far entrare l’enorme cavallo all’interno delle mura e iniziano a festeggiare,
finché tutti stanchi cadono in un sonno profondo. Ulisse e i suoi decidono allora di uscire dalla
pancia del cavallo per prendere alla sprovvista i nemici. Così fu e Ulisse grazie alla sua astuzia,
ebbe la meglio vincendo la battaglia e liberando la principessa Elena.
Progettare, realizzare e trovare soluzioni. In questo step si proporranno attività manuali in cui
il bambino può sperimentare e cimentarsi nel ruolo di inventore e costruttore. COSTRUIAMO
LA FLOTTA DI ULISSE e IL CAVALLO DI TROIA

Terza tappa GENNAIO
FOCUS: SI RIPARTE, DESTINAZIONE ITACA….MA ARRIVA LA BUFERA

Traguardo Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come
avanti/dietro, sopra/ sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base
di indicazioni verbali

Ulisse e le sue 11 flotte possono finalmente lasciare Troia, il desiderio di tornare a casa è
molto forte e dopo aver lanciato l’ultimo grido di vittoria, tutte le navi salpano dal porto. Per
un po’ le navi veloci solcano l’abisso del mare e le vele gonfie dal vento le fanno quasi volare.
Ma ad un certo punto il vento cambia umore e il mare inizia ad ululare: arriva la bufera. E si
trovarono su un’isola sconosciuta
Attraverso attività psicomotorie e l’utilizzo di video e materiale audiovisivo, si esplorerà la
bufera nella sua valenza fisica ma anche emotiva:

ESPERIENZA PSICOMOTORIA: LA BUFERA

LA BUFERA COME EVENTO ATMOSFERICO

Quarta tappa
FOCUS: L’ISOLA DEI MANGIATORI DI FIORI

Traguardo
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali,
accorgendosi dei loro cambiamenti.

Ulisse manda alcuni compagni ad esplorare l’isola, ma dopo averli attesi invano decide di
andare a cercarli. Li trova sdraiati in un campo pieno di fiori rossi circondati da persone
dall’aspetto molto pacifico. I suoi compagni hanno mangiato i fiori di loto. Per quei fiori di
loto, tanto buoni sono magici perché fanno dimenticare tutto. Allora Ulisse, non assaggia i fiori
e trascina via i suoi amici prima che sia troppo tardi.

Conosciamo i fiori
I FIORI perché sono così colorati? Così importanti? Quali le parti che li compongono ? Dai fiori
ai frutti il ciclo vitale, le attività proposte verteranno sull’osservazione, l’esplorazione
sensoriale, la semina e la piantumazione di piante e fiori.

I fiori commestibili: ricette con i fiori da sperimentare.

REALIZZIAMO CON MATERIALE DI RECUPERO I FIORI DI LOTO

Quinta          tappa
FEBBRAIO

FOCUS: POLIFEMO

Traguardi
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio del corpo consente.
Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il
linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ci che è bene o male,
sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole
del vivere insieme.

Proseguono il loro viaggio arrivando ad un’altra isola che sembra abitata solo da capre e
pecore. Poi Ulisse vedendo del fumo uscire da una grotta non può resistere dalla curiosità di
vedere chi vi abitava. Nella grotta ci sono delle enormi forme di formaggio, delle grosse
ciotole, insomma tutto lì dentro è gigantesco. All’improvviso la terra inizia a tremare, sono i
passi di un essere gigantesco. E’ proprio un gigante alto come una montagna con mani enormi
e piedi enormi e con un solo occhio rotondo in mezzo alla fronte. Si chiama
Polifemo ed è un ciclope, fa il pastore di pecore, infatti possiede un enorme gregge.

Appena entrato nella caverna Polifemo chiude l’entrata con un grosso masso intrappolando
Ulisse e i suoi compagni all’interno. Quando Polifemo vede degli uomini nella sua caverna ne
prende due e se li inghiotte in sol boccone. Dovevano scappare da lì altrimenti Polifemo li
avrebbe divorati. Così Ulisse pens ad un piano molto astuto:

1. offrire del vino a Polifemo per farlo ubriacare
2. aspettare che si addormentasse
3. Accecare Polifemo con un palo appuntito
Poi il furbo Ulisse dice a Polifemo di chiamarsi nessuno e questo è stato molto astuto da parte
sua, perché quando i fratelli di Polifemo sentendo le sue grida si avvicinano alla grotta e gli
chiedono cosa è successo lui risponde: “Nessuno mi ha fatto male, Nessuno mi ha accecato”,
così se ne vanno via.
5. Ulisse lega i suoi amici sotto le pance dei montoni e lui si aggrappa ad uno di essi 6.
Quando Polifemo apre la caverna per far uscire le pecore, possono finalmente scappare,
visto che accarezzando le sue pecore, per sentire se qualcuno vi è sopra, non sente che sono
sotto le loro pance. Sono liberi!
La figura di Polifemo ci permetterà di lavorare sulle paure dei bambini esorcizzandole ed
esplorando le emozioni che le accompagnano e che ci aiutano a superarle.
LA MASCHERA DI POLIFEMO PER CARNEVALE: realizziamo una maschera di Polifemo da poter
indossare.

LE EMOZIONI

PERCORSO PSICOMOTORIO SENSORIALE: LA CAVERNA DI POLIFEMO
La grotta di Polifemo: la grotta della paura. Verrà allestito un percorso sensoriale motorio, in
cui i bambini potranno, in un contesto protetto, sperimentare la dimensione dell’avventura.
Sarà ricostruita l’ambientazione della grotta di Polifemo e i bambini saranno invitati a
esplorarla.
In questo stadio saranno proposte attività finalizzate al riconoscimento delle emozioni, al fine
di imparare a nominare e a percepirle: prima alfabetizzazione emotiva.

Ulisse ha paura di Polifemo, io ho paura di...

Quando ho paura cosa faccio? Come mi muovo? La voce della paura, le espressioni della
paura.
La rabbia: Ulisse si arrabbia quando Polifemo mangia i suoi amici

Quando ti arrabbi? Che cosa accade al tuo corpo quando sei arrabbiato?

La voce della rabbia, l’espressione della rabbia

La tristezza
Ulisse è triste perché ha insistito per conoscere l’abitante della grotta e ha messo in pericolo i
suoi amici.
Quando sei triste? L’espressione della tristezza? Com’è il corpo quando è triste? La
voce della tristezza?

La felicità
Ulisse è felice perché il suo piano ha funzionato, e ha potuto salvare i suoi compagni Quando
sei felice? Cosa fai quando sei felice? Come si muove il tuo corpo quando sei felice? La voce
della felicità

IL RITRATTO DELLE EMOZIONI

ricerca sulle espressioni facciali relative ai diversi stadi d’animo.
IL FORMAGGIO DI POLIFEMO

dal latte al formaggio, conosciamone il processo di trasformazione.

Sesta Tappa
FOCUS: EOLO I RE DEI VENTI

Traguardo
Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune
proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni
usando strumenti alla sua portata.
Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie
per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.

Ulisse e la sua flotta attraccano ora su un’altra isola dove spicca un palazzo sfavillante fatto di
oro, argento e rame. Il re del palazzo è Eolo il re dei venti, che accoglie Ulisse in modo ospitale
e lo invita a rimanere nel suo palazzo perché desidera ascoltare le sue avventure. Dopo un
mese Ulisse riparte ma prima di salutarlo Eolo gli fa un dono molto speciale: un’otre di cuoio in
cui ha rinchiuso tutti i venti dispettosi, di modo che Ulisse e i suoi possano arrivare a Itaca
senza essere allontanati dalla meta dai venti irrequieti. Ulisse raccomanda ai suoi di non
aprire per nessun motivo l’otre, infatti il viaggio fila liscio e già distinguono l’isola di Itaca
all’orizzonte, ma qualcuno non riuscendo a resistere dalla curiosità di scoprire cosa c’è dentro,
l’apre e i venti dispettosi iniziano ad allontanare la nave da Itaca.

LA ROSA DEI VENTI, CONOSCIAMO I VENTI:
Costruiamo la rosa dei venti e compiamo alcuni sperimenti con l’aria.

In base alle caratteristiche dei venti inventiamo dei personaggi:

TRAMONTANA E' un vento molto freddo che di solito porta tempo asciutto, cielo sereno e
visibilità buona.

GRECALE E' un vento freddo e intenso si manifesta soprattutto nella stagione fredda.

Spesso questo vento viene associato ai venti di bora.
LEVANTE E' un vento che, come dice il nome, spira da Est ed è tipicamente estivo. Si manifesta
durante le prime ore del mattino e a volte pu preannunciare l'arrivo del brutto tempo.

SCIROCCO E' un vento che proviene dal continente africano percio' e' molto caldo e secco,
però tende molto facilmente ad acquistare umidità ed è per questo che da noi giunge caldo e
umido rendendo le giornate molto afose.
MEZZOGIORNO E' un vento meridionale debolissimo che si manifesta molto poco mari italiani.
LIBECCIO Il Libeccio è un vento umido, e violento che proviene da Sud Ovest.
E' molto temuto per gli effetti che pu provocare, infatti, spesso genera forti mareggiate,
condizioni di burrasca e piogge molto intense.
PONENTE E' un vento che, come dice il nome, spira da Ovest ed è tipicamente estivo, si
manifesta durante le ore pomeridiane.
MAESTRALE E' uno dei venti più intensi che interessano l'Italia.

Deriva dalla discesa di aria fredda di origine polare che scende verso le nostre regioni
entrando dal mediterraneo

Settima Tappa MARZO
FOCUS: PENELOPE
Traguardo

Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce
correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e
prossimo. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle
necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.

Penelope la regina di Itaca nel frattempo non si perde d’animo e aspetta il ritorno di Ulisse. Ha
molti pretendenti che desiderano sposarla, ma lei escogita uno stratagemma per prolungare
l’attesa prima di decidere chi sarà il suo futuro sposo, fiduciosa di rivedere tornare Ulisse. Ai
suoi pretendenti spiega che prima di risposarsi dovrà finire una tela che sta tessendo al telaio.
Questa tela però non finisce mai perché appena cala la notte

Penelope disfa tutto quello che ha tessuto di giorno.

LA TESSITURA. Attraverso la tessitura, l’intreccio e il ricamo si svilupperà la manualità fine e la
coordinazione oculo-manuale. Verranno proposti semplici giochi logico-matematici e di
misurazioni. Costruiamo dei piccoli telai dove ogni bambino pu tessere un piccolo ricamo.

IL GIORNO E LA NOTTE: Penelope lavora di notte, alla scoperta dei mestieri notturni. Si
esplorerà la dimensione notturna non solo da un punto di vista temporale ( ciclo giorno e
notte) ma anche attraverso gli elementi che la connotano.

Ottava tappa APRILE
FOCUS CALIPSO

Traguardi
Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e
analogie tra i suoni e i significati.
Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il
linguaggio per progettare attività e per definirne regole.
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