SCUOLA DELL'INFANZIA SAN FRANCESCO - PTOF 2019-2021 - Scuola dell'Infanzia San Francesco
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino Monza PTOF 2019-2021
Premessa Il piano dell’offerta formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità, programma la propria attività educativa e indica le linee di impegno dei finanziamenti ricevuti. Il POF è la carta d’identità della scuola,”Il POF si presenta non tanto come un ennesimo progetto , ma come il progetto nel quale si sostanzia il complesso processo educativo promosso dalla scuola “( c.m. 4 agosto 1999 n. 194). Il POF ,nella sua articolazione, si ispira al progetto educativo, che è il documento fondamentale, che esprime orientamento culturale e l’indirizzo della Scuola Dell’infanzia Paritaria San Francesco. Risulta essere il documento fondamentale della scuola che la identifica dal punto di vista culturale , progettuale , esplicitando la progettazione curriculare ed extracurriculare. Il POF deve tenere presente degli obiettivi generali fissati a livello nazionale , e tenere conto delle esigenze del contesto sociale, mettendo in atto una didattica che assicuri il processo formativo di ciascun bambino. Con la legge 104 del 13 luglio art.1 c12 il PTOF diviene un documento programmatico triennale, che deve essere predisposto entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, può essere rivisto annualmente . IL PIANO DI OFFERTA FORMATIVA 2019-2021 CARATTERISTICHE E CONTENUTI Il Piano dell’offerta formativa triennale (PTOF) attua e da vigore al progetto educativo, al progetto fondante delle nostra scuola dell’infanzia paritaria, parte integrante unitamente allo statuto in armonia con i principi della Costituzione italiana. Il PTOF intende favorire il pieno sviluppo delle potenzialità dei bambini , in un adeguato contesto cognitivo, ludico, affettivo, garantendo loro il diritto di avere pari opportunità in materia di educazione di cura e di relazione. Il PTOF : -indica gli obiettivi cognitivi ed educativi determinati a livello nazionale , raccoglie linee d’azione ed interventi educativi per raggiungere gli obiettivi , riflette le esigenze del contesto territoriale locale. - e redatto in conformità alla legge N104/2015 e tiene conto della legge dell ‘autonomia scolastica (tpr275 del 8-3-99) e dello statuto. - e strutturato per il triennio 2019-2021 con lo spazio per adeguamenti , attraverso l’aggiornamento delle sue parti in relazione alle nuove esigenze emergenti. - raccoglie i documenti fondamentali in ai quali viene organizzato il servizio scolastico
- e elaborato dal collegio docenti sulla base delle necessità legate alle attività della scuola e dalle indicazione di gestione definite dal coordinatore secondo la normativa della scuola. - le famiglie sono informate di questo documento indicando loro dove possono prenderne visione , inoltre viene condiviso all’atto dell’iscrizione e durante le assemblee di inizio anno. Il PTOF e uno strumento di pianificazione e si propone obiettivi su base pluriennale, che trovano progressiva realizzazione nelle progettazioni annuali. E uno strumento aperto pertanto nel corso del triennio saranno possibili integrazioni e modifiche annuali; questo in base - Agli esiti della autovalutazione - Ai cambiamenti che interessano la scuola - Ai nuovi bisogni emergenti dal territorio in cui la scuola è posta - Ed eventuali nuove proposte IDENTITA’ EDUCATIVA DELLA NOSTRA SCUOLA La Scuola dell’Infanzia “Istituto Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino”, gestita dalla Congregazione, si ispira ad una visione cristiana della vita e dell’educazione. E’ in sintonia con i principi di libertà, uguaglianza e solidarietà della nostra Congregazione. Fa riferimento, per l’educazione, alle fasi dello sviluppo del bambino, attingendo, per una corretta conoscenza, alle scienze dell’Educazione. Pone al centro la persona, il bambino nel suo essere per fissare gli obiettivi, i percorsi di maturazione umana, culturale,e di socializzazione, per predisporre strumenti didattici e metodologie educative. Cura in maniera particolare la dimensione religiosa della vita, come dono di Dio. CENNI STORICI La Scuola dell’infanzia non statale, è sorta a Monza (quartiere Cederna)nell’anno 1929, allo scopo di rispondere alle esigenze educative dei bambini dai tre ai sei anni e dei genitori, prevalentemente delle mamme, che lavoravano come operaie nelle “Ditta Cederna”, e desideravano poter affidare i loro figli a un ambiente sicuro e a delle figure educative che avrebbero garantito loro accoglienza , serenità e formazione umana culturale e religiosa. Attualmente la fisionomia del quartiere è cambiata. Si è modificato in parte l’ambiente culturale e professionale dei genitori (operai, impiegati, professionisti), pertanto, rispetto al passato oggi la popolazione scolastica è più varia, per quanto concerne l’estrazione sociale e culturale. Un'altra modifica strutturale del quartiere è avvenuta con l’arrivo di diverse famiglie immigrate di diverse etnie e anche questo a portato alla mutazione della fisionomia
dell’ambiente stesso; alla data in cui si sta scrivendo questo documento il vecchio quartiere Cederna ha cambiato il suo shyline sulla zona ormai abbandonata del cotonificio sorgono palazzi residenziali e supermercati, ed è avvenuta anche una rivalutazione delle zone verdi. La scuola dell’infanzia ormai paritaria, riesce ancora a rispondere alla richiesta formativa delle famiglie del quartiere e non solo , che ne condividono gli orientamenti e lo stile educativo. La scuola è gestita giuridicamente dalla Congregazione Religiosa delle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino, riconosciuta , Ente religioso. Segue gli orientamenti e i programmi didattici propri della Scuola Italiana e si ispira agli indizi educativi del Magistero della Chiesa e dell’istituto,rendendo attuale il carisma della Madre Fondatrice. La Scuola dell’Infanzia è associata alla FIMS(Federazione Italiana Scuole Materne) e all’AMISM. Segue le norme di natura legislativa ed economica dell’AGIDAE(associazione dei Gestori degli Istituti di attività Educativa.) FINALITA’ Il PTOF è un documento che richiama al principio di corresponsabilità ed alleanza educativa tra famiglia e comunità educante ( legale rappresentante, coordinatrice, docenti, personale non docente) intesa come condivisione di stili educativi e compiti precisi al conseguimento delle finalità condivise con le famiglie. La scuola dell’infanzia , si rivolge ai bambini dai 3 ai 5 anni con la possibilità di accogliere i bambini di 2 anni e mezzo; concorre allo sviluppo di tutte le potenzialità del bambino, cosi da facilitare la formazione di una personalità che si caratterizza per : La ricerca del senso della propria vita La sicurezza affettiva e l’autonomia L’apertura alla relazione con gli altri Il desiderio di scoprire e di sviluppare le proprie competenze A tale proposito predispone un contesto umano e relazionale che si configura come: Ambiente familiare sereno, ricco di gioia e semplicità francescana Luogo che aiuta a maturare uno sguardo di fiducia e di speranza sul futuro della vita e della storia Casa aperta sul creato e sul mondo, per educare allo stupore, al senso del bello, alla contemplazione, alla lode, alla gratitudine; per aprire il cuore e la mente alla partecipazione della vita sociale, con senso di generosa dedizione verso chi è nel bisogno.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO La scuola dell’infanzia concorre allo sviluppo armonico del bambino in ordine: MATURAZIONE DELL’IDENTITA’ Il bambino è condotto a Acquisire atteggiamenti di stima di se, fiducia nelle proprie capacità, motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca Sviluppare le capacità di esprimere e controllare le emozioni , sentimenti rendendolo sensibile a quelli altrui Riconoscere l’identità personale , e quella altrui condividendo differenze di sesso, cultura e valori Sperimentando i differenti ruoli sia singoli che di comunità. CONQUISTA DELL’AUTONOMIA Portare il bambino a: Avere fiducia in se stesso e negli altri Saper collaborare provando soddisfazione nel fare Essere in grado di chiedere aiuto , superando frustrazioni e insoddisfazioni Rispettare i valori di libertà , cura del se , degli alti dell’ambiente. SVILUPPO DELLE COMPETENZE Il bambino e portato a: Giocare, manipolare , fare domande, ascoltare e comprendere racconti Incontrare le diverse realtà Produrre le prime forme di messaggi attraverso numerose attività rappresentative e codici comunicativi SVILUPPO SENSO DELLA CITTADINANZA Il bambino è portato a: Scoprire l’altro oltre se stessi Porre attenzione al punto di vista dell’altro Riconoscere i primi diritti e doveri Sviluppare un orientamento eticamente orientato e corretto
TRAGURDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Gli obiettivi generali sopra delineati vengono declinati in maniera particolareggiata in obiettivi specifici , articolati nelle cinque aree come indicato dalle Nuove Indicazioni Nazionali per il Curriculo della scuola dell’infanzia . Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità e le esplorazioni, e le proposte dei bambini creando le occasioni di apprendimento. L’organizzazione del curriculo per Campi di Esperienza consente di mettere al centro del progetto educativo le azioni, la corporeità e la percezione ; il fare ed agire portano i bambini a mettersi in rapporto con l’ambiente esterno. I campi di esperienza sono un legame tra il sub strato formato dall’ esperienza vissuta fuori dalla scuola dell’infanzia e quella vissuta durante la permanenza a scuola. Tratto dagli Orientamenti 2012 IL SE’ E L’ALTRO I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quoti diana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose, etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attra- verso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni. A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento,
la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzio namento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima «palestra» per essere guardati e affrontati concretamente. La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di re ciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza democratica. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. IL CORPO IN MOVIMENTO I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come stru mento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cer care, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico. L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la con sapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio carat terizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narra zioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altret tanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute
attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comu- nicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, soste-nere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. IMMAGINI SUONI COLORI I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, archi tetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola
Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significa tivi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto attivo con i «media» e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative. I DISCORSI E LE PAROLE La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere, per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche grazie al confronto con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi mondi e culture. I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo, ma con competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando interagiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e attività, elaborano e condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e racconti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la possibilità di sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale (ascoltare, prendere la parola, dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.
Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità OBIETTIVI DI RELIGIONE CATTOLICA L’insegnamento della religione cattolica IRC è occasione di sviluppo integrale della personalità dei bambini, perché alla dimensione religiosa , promuove la riflessione sul patrimonio di esperienza di ciascuno e contribuisce a rispondere al bisogno di significato. Permette consentire la maturazione personale, nella sua globalità si sono prefissati gli OSA come livelli essenziali di guida: TEMA : DIO TEMA : GESU’ TEMA: LA CHIESA sono declinati nei vari campi di esperienza. IL SE E L’ALTRO Il bambino scopre nei racconti del vangelo la persona e l’insegnamento di gesu , da cui apprende che Dio e padre di tutti e che la chiesa e la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, sviluppando relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a religioni culturali e religiose. IL CORPO IN MOVIMENTO Il bambino riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui, comunicando la propria interiorità IMMAGINI, SUONI ,COLORI Il bambino incontra alcuni linguaggi simbolici e figurativi della tradizione(feste, preghiere, canti)per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando racconti biblici LA CONOSCENZA DEL MONDO Il bambino osserva le meraviglie , esplora con curiosità il mondo. PROFILO COMPETENZE DEL BAMBINO Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato e raggiunto competenze di base che vanno a strutturare la crescita personale: o conoscere e gestire le proprie emozioni o consolida la propria auto stima, si rende consapevole delle proprie capacità e limiti
o sviluppa la curiosità e la voglia di fare e sperimentare o condivide esperienze, giochi o si esprime in modo personale , porta a termine le consegne PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO La scuola dell’infanzia , animata dal carisma della madre fondatrice e dalla congregazione delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino si ispira ai seguenti valori , scelti e condivisi da tutta la comunità educante. o Centralità della persona o Accoglienza o Ascolto e comunicazione Metodologie didattiche L’organizzazione delle attività sono state applicate varie metodologie o Metodo esplorazione e ricerca o Metodo ludico o Metodo di ascolto e osservazione dei bambini o Ruolo attivo del bambino poiché è protagonista RISORSE UMANE IL BAMBINO, LE BAMBINE loro sono gli attori del grande teatro che è la scuola; per quanto è loro possibile , attraverso l’esperienza ,devono conoscere e rispettare le proposte in ordine di educazione e socializzazione. Dovranno impegnarsi a maturare competenze nel rispetto degli altri e dell’ambiente scolastico e del personale educativo. IL LEGALE RAPPRESENTANTE la dirigenza gestionale e direttiva fa capo a questa figura, che varia in base alle diverse tipologie gestionali LA COORDINATRICE la coordinatrice pedagogica –didattica è la persona che nell’ambito della scuola coordina le attività didattiche , esercita un ruolo di raccordo tra la dirigenza e gli operatori scolastici, allo scopo di condividere ed attuare la proposta educativa della scuola L’INSEGNANTE l’insegnate della scuola dell’infanzia è un professioniste, colta sensibile, riflessiva progettista che opera nella prospettiva dello sviluppo continuo(aggiornamento in itinere); ha il compito di individuare le finalità educative e formative della scuola, programmando i percorsi didattici di gruppo che individuali, valutando e verificando le diverse attività. Attraverso l’ascolto dei bambini, l’organizzazione dell’ambiente , utilizzando metodologie adeguate attuando percorsi formativi e di crescita. I GENITORI: sono invitati a conoscere, e rispettare e condividere le finalità educative della scuola; a contribuire attivamente alla realizzazione delle diverse iniziative programmate, di presenziare ai vari incontri proposti , e di rispettare pienamente il
regolamento interno della scuola per rendere l’ambiente educativo sempre più efficace e familiare. LA RESPONSABILITA’ DI ESSERE Patto di Corresponsabilità Educativa …. SCUOLA La scuola si impegna a promuovere tra tutte le componenti della comunità scolastica opportune iniziative ed attività per creare quel clima di comunione e di reciproca accoglienza necessario per una condivisione responsabile dell’impegno educativo mettendo a disposizione l’ambiente scolastico per tale scopo. La scuola , inoltre coinvolge in una formazione permanente tutte le componenti della comunità educante,mediante mezzi adeguati ai vari gruppi perché ognuno diventi operatore di cultura , ricco di umanità ed esperto nel comunicarla. Favorisce il dialogo aperto e cotruttivo per la conoscenza e l’approfondimento delle proposte tese a realizzare le finalità della scuola stessa. Promuovere scambi di conoscenze e di esperienze tra le varie scuole cattoliche e non ,con apertura alle esigenze del territorio e si impegna a riferirsi costantemente ai valori fondamentali su cui si basa la proposta educativa cristiana. ….INSEGNANTI Essere insegnanti di una scuola dell’infanzia richiede la padronanza di specifiche competenze culturali e pedagogiche, psicologiche, metodologiche,e didattiche unite ad una esperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con i bambini. Il compito dell’insegnante va ben oltre la semplice custodia del bambino ha infatti il compito di guidarlo nella crescita integrale ed armonica. Alle insegnanti è perciò chiesto di: - Lavorare in equipe e collaborazione con tutti i soggetti( genitori, personale docente e non docenti, territorio) - Programmare e svolgere i diversi compiti didattici, di osservazione e valutazione e di condivisione con le famiglie. - Esprimere le proprie attitudini ed abilità nell’organizzazione del laboratori, dando spazio alla più ampia valorizzazione delle risorse umane e professionali. - Effettuare una formazione continua per una crescita personale e professionale.
- Mantenere la massima riservatezza su ogni informazione professionale , rispettando le norme deontologiche della professione. ….GENITORI Essere genitori di un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia significa entrare a far parte di un nuovo gruppo sociale con cui condividere il compito educativo con progetti mirati. L’esempio è il primo strumento educativo . Il genitore è chiamato: -ad essere un vero modello per il figlio, prima di tutto nel rispetto delle regole della convivenza -A informarsi sulle attività e i percorsi proposti leggendo i documenti esposti ma soprattutto interpellando il bambino, in modo da conoscere il lavoro svolto a valorizzare la sua esperienza scolastica. -A sentirsi parte di un gruppo e perciò partecipe ai vari incontri e alle varie iniziative apportando il proprio contributo. - essere promotori della comunicazione con la scuola e quindi informare l’insegnante di sezione di elementi relativi al bambino utili alla personalizzazione dell’intervento educativo. - Rispettare la privacy della comunicazione servendosi di spazi e tempi idonei per meglio dialogare con le insegnanti. Per favorire lo svolgimento delle attività educativo-didattiche e garantire la sicurezza di tutti i bambini della scuola ogni genitori r tenuto a: - Rispettare l’orario stabilito sia d’ingresso sia d’uscita - Sostare nella scuola solamente il tempo necessario per affidare il proprio bambino ad un insegnante; al termine della giornata è bene non trattenersi ulteriormente nei locali scuola. - Far conoscere e delegare per iscritto tramite modulo le persone incaricate al ritiro del proprio bambino. - In caso di entrata posticipata o uscita anticipata è bene preavvisare le insegnanti e compilare richiesta. Nella Scuola dell’infanzia più che in qualsiasi grado di scuola risulta necessaria e irrinunciabile La condivisione della proposta educativa La collaborazione e cooperazione con la famiglia. Sono queste le condizioni essenziali per sviluppare le potenzialità di ogni bambino La cooperazione e la condivisione tra scuola e famiglia comporta Condividere le finalità Dividere i compiti senza creare separazione tra le due agenzie Assumersi le proprie responsabilità
All’ingresso della scuola dell’infanzia il bambino porta una storia personale , ed è per questo che è necessario creare un’alleanza con la famiglia per far ciò vengono predisposti degli incontri per facilitare la conoscenza reciproca. L’OPEN DAY Previsto nel periodo antecedente alle iscrizioni; e il momento in cui la scuola apre le porte e mostra la sua identità. L’ISCRIZIONE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE Le iscrizioni si aprono a metà gennaio e si chiudono a fine febbraio. I genitori si recano a scuola e possono ricevere informazioni e la modulistica ISCRIZIONE dei BAMBINI ANTICIPATARI Il MIUR salvo diverse indicazioni, consente di accogliere , se non ci sono bambini in età in lista d’attesa, bambini che compiono i tre anni entro il 30 di Aprile. Il bambino deve mostrare un anticipo in evoluzione. RIUNIONE Tra Marzo e Giugno i genitori dei nuovi iscritti vengono convocati per una riunione di presentazione , del percorso di inserimento e vengono fornite alcune indicazioni come prepararsi al meglio al momento dell’entrata nella scuola. COLLOQUI DURANTE L’ANNO Durante l’anno vengono concordati con i genitori degli incontri nei quali vengono esplicitati gli andamenti e le maturazioni raggiunte dal bambino.
SCUOLA DELLI’INFANZIA PARITARIA “SAN FRANCESCO” SCUOLA DELL’ S. M. MONTESSO VIA CEDERNA, 17 MONZA CUSANO RI Programmazione 2019/2020 A.S 2015 2016 IL VIAGGIO DI ULISSE
IL VIAGGIO DI ULISSE INTRODUZIONE La programmazione di quest’anno ha come filo conduttore il viaggio di Ulisse. Nonostante il poema omerico sia molto complesso e apparentemente non adatto a bambini di queste fasce d’età, possiede degli ingredienti particolarmente accattivanti per lo sviluppo di un percorso educativo didattico nella scuola dell’infanzia. Primi tra tutti gli elementi dell’avventura e del fantastico. Il nostro eroe Odisseo, o meglio conosciuto come Ulisse re di Itaca, si trova ad affrontare mille peripezie: incontra personaggi fantastici come mostri, sirene, maghe e molti altri ancora, deve confrontarsi con le sue paure e con molte altre emozioni e deve dar sfogo a tutta la sua astuzia e intelligenza per cavarsela. La programmazione didattica seguirà cronologicamente le tappe del lungo viaggio che parte da Troia per arrivare a Itaca, ma non vuole in alcun modo ripercorrere fedelmente tutti i capitoli dell’Odissea, che a volte si presentano inadeguati per le fasce d’età della scuola dell’infanzia, neppure ovviamente un trasferimento di nozionistico degli avvenimenti che accadono. I bambini rivivranno le più significative avventure di Ulisse nell’ambito di vari laboratori, rifletteranno sulla bellezza delle esperienze fatte durante il viaggio, perché la conoscenza non sia un bagaglio accumulato di nozioni appunto, ma diventi strumento per fare tesoro di chi e di ciò che si incontra ogni giorno sul proprio percorso Inoltre la programmazione si articolerà esplorando da un lato l’elemento della magia e dall’altro quello più prettamente scientifico. Per esempio verranno condotti semplici esperimenti legati al vento e al galleggiamento, oppure verranno inventate delle “pozioni magiche”.
Un altro obiettivo della programmazione è di esplorare anche le emozioni dei personaggi per avvicinare i bambini ad una prima alfabetizzazione emotiva. Ogni bambino è come “ un piccolo Ulisse”: curioso, aperto alla conoscenza e alle sorprese che il mondo può riservargli, sicuro di superare qualsiasi difficoltà e sfacciato davanti al pericolo”. Con questa motivazione abbiamo deciso di scegliere la figura di Ulisse come compagno di viaggio durante quest’anno scolastico, perché con la sua astuzia, il suo coraggio, la sua intelligenza, la sua inesauribile sete di sapere, saprà trasmettere a ogni bambino sicurezza e autostima, così che sia attrezzato per poter affrontare gli ostacoli della vita senza aggirarli. La storia di Ulisse e del suo viaggio di ritorno verso Itaca si prestano a rappresentare metaforicamente il percorso di crescita di ognuno di noi. Il Viaggio è un contenitore di esperienze e attraverso il gioco, primaria fonte di apprendimento nella scuola dell’infanzia, ogni bambino sarà coinvolto in esperienze divertenti e stimolanti in cui sperimentare e costruire le proprie competenze insieme ai compagni di viaggio. Durante le attività saranno utilizzati linguaggi espressivi di diverso tipo e si proporranno ai bambini varie esperienze psicomotorie e sensoriali. Il viaggio avrà inizio con la visita a scuola di Omero che porterà un antico e prezioso libro, l’Odissea appunto, che racconta la storia del re di Itaca, Ulisse. In seguito in sezione sarà narrata la storia di Ulisse. Il salone sarà decorato con la mappa del viaggio di Ulisse in cui verranno man mano evidenziate le tappe che percorre, inoltre vi troneggerà un grande cavallo di Troia costruito con gli scatoloni e realizzato con i bambini in piccoli gruppi ad intersezione.
METODOLOGIA Particolare attenzione sarà prestata alla costruzione di un contesto motivante e ludico, dove il racconto mitologico diventerà strumento di gioco, di divertimento, di conoscenza e di attività al fine di stimolare e promuovere le capacità cognitive dei bambini. La lettura del racconto darà ai bambini l’opportunità di riflettere e ragionare con la logica della fantasia, tra visibile e invisibile, immaginario e reale. Le proposte didattiche si attueranno sia in attività di sezione per gruppi eterogenei, sia in attività di intersezione proposte a gruppi omogenei . Si porrà l’accento su una modalità didattica laboratoriale che deriva da una didattica attiva basata su un principio fondamentale : la cooperazione diventa strumento importante e determinante per liberare e organizzare le capacità di chi apprende e trasformarle in competenze. I traguardi dei campi di esperienza sono declinati in tutte le varie fasi di sviluppo della programmazione. Il sé e l’altro Il corpo e il movimento Immagini, suoni, colori I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo OBIETTIVI - avvicinare i bambini al racconto orale, sviluppando capacità di attenzione, ascolto e comprensione - stimolare la capacità di fare domande e di esprimere opinioni, arricchendo il repertorio linguistico - rafforzare l’immaginazione e la fantasia - comprendere e condividere emozioni e saperle esprimere - conquistare una equilibrate corretta identità rafforzando la fiducia in sé stessi e negli altri - saper rielaborare verbalmente, graficamente e mediante la drammatizzazione un racconto - conoscere la propria storia personale e familiare - sviluppare la percezione presa di coscienza globale del corpo - saper conoscere il proprio corpo e le parti da cui è composto - saper immedesimarsi in un personaggio - saper collaborare con insegnanti e compagni per la realizzazione di un progetto comune attraverso comportamenti attivi, sociali e creativi - sperimentare diverse tecniche grafico-pittoriche, manipolative e costruttive
- percepire il trascorrere del tempo su se stessi, sulle persone e sull’ambiente in generale - riconoscere la ciclicità del tempo ( stagioni, mese, giorno/notte, luce/buio) - saper cogliere la successione temporale degli avvenimenti - riflettere sul significato dell’amicizia e della solidarietà, - comprendere e memorizzare poesie, filastrocche e canzoni - sviluppare la coordinazione oculo-manuale e la motricità fine - acquisire competenze attraverso la curiosità e la motivazione all’apprendimento - sviluppare la capacità di osservazione dell’ambiente naturale - educare alla tutela e al rispetto dell’ambiente - formulare piani di azione, anticipazioni e ipotesi rispetto a fenomeni scientifici STARTING POINT
Aspettando Omero… L’incontro con Omero è il punto di partenza della programmazione di quest’anno, Omero lascerà ai nostri bambini un libro: l’Odissea, ma anche tanta voglia di conoscere Ulisse l’eroico re di Itaca. I LABORATORI I laboratori si svolgeranno nell’arco di tutto l’anno; si privilegerà l’organizzazione in piccolo gruppo ad intersezione e per fasce d’età. LABORATORIO DI PENELOPE: 3 anni Per imparare a tessere relazioni con se stessi e con gli altri: giochi di conoscenza, di ruolo, di coppia, di gruppo. Conoscere e acquisire le regole di convivenza (condivisione, turnazione ecc.) nonché la routine scolastica. LABORATORIO DELLA MAGA CIRCE: 4 anni Per imparare a riconoscere, definire e gestire le emozioni: realizzazione di pozioni magiche con acqua colorata, profumi e schiuma, costruzione di filtri magici buoni e cattivi, emozioni e colori ( dal film INSIDE OUT). LABORATORIO DI POLIFEMO: 5 anni
Per esprimere la creatività e imparare a utilizzare ed affinare tutti i sensi: realizzazione di produzioni grafico-pittoriche. IN SEZIONE
Parallelamente alle attività laboratoriali saranno programmate delle proposte didattiche in sezione che avranno i seguenti focus tematici. Ogni sezione adatterà e personalizzerà in base alle esigenze dei bambini, il percorso rispettando i tempi e i bisogni di ogni singola realtà. Prima tappa OTTOBRE FOCUS: CHI E’ ULISSE? Traguardi Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...); sviluppa interesse per l’ascolto della musica. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Ulisse è il re di Itaca, un’isola greca molto rocciosa, la regina sua moglie si chiama
Penelope e il loro figlio Telemaco, a completare la famiglia c’è anche il fedele cane Argo. Ulisse possiede una grande flotta di 11 navi, è un uomo molto astuto e intelligente inoltre è un bravo navigatore e guerriero. Conosciamo Ulisse e la sua famiglia Dopo aver ascoltato la storia di Ulisse, descriviamo ciascun personaggio da un punto di vista fisico e caratteriale. Confrontiamoli con le nostre esperienze. In questa fase le attività saranno incentrate sulla conoscenza del sé, dell’altro e sulla valorizzazione della storia auto-biografica. Partiamo da alcune domande: Qual è il mio aspetto fisico? Qual è il mio carattere? Cosa ci rende unici? La mia famiglia e la mia storia Creiamo le carte delle emozioni ( felice triste arrabbiato) Seconda tappa NOVEMBRE FOCUS: ULISSE NAVIGATORE E GUERRIERO Traguardo Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi Con la sua flotta Ulisse raggiunge la città di Troia per liberare la principessa Elena rapita dai troiani. Le sue 11 navi sono possenti, hanno vele resistenti e scivolano leggere sull’acqua. Troia è una città fortificata da altissime mura ed molto difficile da espugnare. Solo grazie all’astuzia di Ulisse, dopo 10 anni di combattimento, attraverso uno stratagemma i greci riescono a vincere la battaglia. Ma qual è il misterioso stratagemma? Ulisse fa costruire un enorme cavallo di legno e si nasconde con altri 50 uomini all’interno della pancia del cavallo. Quando i nemici non vedono più nessuno ad attaccare la città, ma solo quell’enorme cavallo, pensano che i greci si siano arresi e di aver finalmente vinto. Decidono allora di far entrare l’enorme cavallo all’interno delle mura e iniziano a festeggiare, finché tutti stanchi cadono in un sonno profondo. Ulisse e i suoi decidono allora di uscire dalla pancia del cavallo per prendere alla sprovvista i nemici. Così fu e Ulisse grazie alla sua astuzia, ebbe la meglio vincendo la battaglia e liberando la principessa Elena.
Progettare, realizzare e trovare soluzioni. In questo step si proporranno attività manuali in cui il bambino può sperimentare e cimentarsi nel ruolo di inventore e costruttore. COSTRUIAMO LA FLOTTA DI ULISSE e IL CAVALLO DI TROIA Terza tappa GENNAIO FOCUS: SI RIPARTE, DESTINAZIONE ITACA….MA ARRIVA LA BUFERA Traguardo Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/ sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali Ulisse e le sue 11 flotte possono finalmente lasciare Troia, il desiderio di tornare a casa è molto forte e dopo aver lanciato l’ultimo grido di vittoria, tutte le navi salpano dal porto. Per un po’ le navi veloci solcano l’abisso del mare e le vele gonfie dal vento le fanno quasi volare. Ma ad un certo punto il vento cambia umore e il mare inizia ad ululare: arriva la bufera. E si trovarono su un’isola sconosciuta Attraverso attività psicomotorie e l’utilizzo di video e materiale audiovisivo, si esplorerà la bufera nella sua valenza fisica ma anche emotiva: ESPERIENZA PSICOMOTORIA: LA BUFERA LA BUFERA COME EVENTO ATMOSFERICO Quarta tappa FOCUS: L’ISOLA DEI MANGIATORI DI FIORI Traguardo Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Ulisse manda alcuni compagni ad esplorare l’isola, ma dopo averli attesi invano decide di andare a cercarli. Li trova sdraiati in un campo pieno di fiori rossi circondati da persone dall’aspetto molto pacifico. I suoi compagni hanno mangiato i fiori di loto. Per quei fiori di loto, tanto buoni sono magici perché fanno dimenticare tutto. Allora Ulisse, non assaggia i fiori e trascina via i suoi amici prima che sia troppo tardi. Conosciamo i fiori
I FIORI perché sono così colorati? Così importanti? Quali le parti che li compongono ? Dai fiori ai frutti il ciclo vitale, le attività proposte verteranno sull’osservazione, l’esplorazione sensoriale, la semina e la piantumazione di piante e fiori. I fiori commestibili: ricette con i fiori da sperimentare. REALIZZIAMO CON MATERIALE DI RECUPERO I FIORI DI LOTO Quinta tappa FEBBRAIO FOCUS: POLIFEMO Traguardi Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ci che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Proseguono il loro viaggio arrivando ad un’altra isola che sembra abitata solo da capre e pecore. Poi Ulisse vedendo del fumo uscire da una grotta non può resistere dalla curiosità di vedere chi vi abitava. Nella grotta ci sono delle enormi forme di formaggio, delle grosse ciotole, insomma tutto lì dentro è gigantesco. All’improvviso la terra inizia a tremare, sono i passi di un essere gigantesco. E’ proprio un gigante alto come una montagna con mani enormi e piedi enormi e con un solo occhio rotondo in mezzo alla fronte. Si chiama Polifemo ed è un ciclope, fa il pastore di pecore, infatti possiede un enorme gregge. Appena entrato nella caverna Polifemo chiude l’entrata con un grosso masso intrappolando Ulisse e i suoi compagni all’interno. Quando Polifemo vede degli uomini nella sua caverna ne prende due e se li inghiotte in sol boccone. Dovevano scappare da lì altrimenti Polifemo li avrebbe divorati. Così Ulisse pens ad un piano molto astuto: 1. offrire del vino a Polifemo per farlo ubriacare 2. aspettare che si addormentasse 3. Accecare Polifemo con un palo appuntito Poi il furbo Ulisse dice a Polifemo di chiamarsi nessuno e questo è stato molto astuto da parte sua, perché quando i fratelli di Polifemo sentendo le sue grida si avvicinano alla grotta e gli chiedono cosa è successo lui risponde: “Nessuno mi ha fatto male, Nessuno mi ha accecato”, così se ne vanno via.
5. Ulisse lega i suoi amici sotto le pance dei montoni e lui si aggrappa ad uno di essi 6. Quando Polifemo apre la caverna per far uscire le pecore, possono finalmente scappare, visto che accarezzando le sue pecore, per sentire se qualcuno vi è sopra, non sente che sono sotto le loro pance. Sono liberi! La figura di Polifemo ci permetterà di lavorare sulle paure dei bambini esorcizzandole ed esplorando le emozioni che le accompagnano e che ci aiutano a superarle. LA MASCHERA DI POLIFEMO PER CARNEVALE: realizziamo una maschera di Polifemo da poter indossare. LE EMOZIONI PERCORSO PSICOMOTORIO SENSORIALE: LA CAVERNA DI POLIFEMO La grotta di Polifemo: la grotta della paura. Verrà allestito un percorso sensoriale motorio, in cui i bambini potranno, in un contesto protetto, sperimentare la dimensione dell’avventura. Sarà ricostruita l’ambientazione della grotta di Polifemo e i bambini saranno invitati a esplorarla. In questo stadio saranno proposte attività finalizzate al riconoscimento delle emozioni, al fine di imparare a nominare e a percepirle: prima alfabetizzazione emotiva. Ulisse ha paura di Polifemo, io ho paura di... Quando ho paura cosa faccio? Come mi muovo? La voce della paura, le espressioni della paura. La rabbia: Ulisse si arrabbia quando Polifemo mangia i suoi amici Quando ti arrabbi? Che cosa accade al tuo corpo quando sei arrabbiato? La voce della rabbia, l’espressione della rabbia La tristezza Ulisse è triste perché ha insistito per conoscere l’abitante della grotta e ha messo in pericolo i suoi amici. Quando sei triste? L’espressione della tristezza? Com’è il corpo quando è triste? La voce della tristezza? La felicità Ulisse è felice perché il suo piano ha funzionato, e ha potuto salvare i suoi compagni Quando sei felice? Cosa fai quando sei felice? Come si muove il tuo corpo quando sei felice? La voce della felicità IL RITRATTO DELLE EMOZIONI ricerca sulle espressioni facciali relative ai diversi stadi d’animo.
IL FORMAGGIO DI POLIFEMO dal latte al formaggio, conosciamone il processo di trasformazione. Sesta Tappa FOCUS: EOLO I RE DEI VENTI Traguardo Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Ulisse e la sua flotta attraccano ora su un’altra isola dove spicca un palazzo sfavillante fatto di oro, argento e rame. Il re del palazzo è Eolo il re dei venti, che accoglie Ulisse in modo ospitale e lo invita a rimanere nel suo palazzo perché desidera ascoltare le sue avventure. Dopo un mese Ulisse riparte ma prima di salutarlo Eolo gli fa un dono molto speciale: un’otre di cuoio in cui ha rinchiuso tutti i venti dispettosi, di modo che Ulisse e i suoi possano arrivare a Itaca senza essere allontanati dalla meta dai venti irrequieti. Ulisse raccomanda ai suoi di non aprire per nessun motivo l’otre, infatti il viaggio fila liscio e già distinguono l’isola di Itaca all’orizzonte, ma qualcuno non riuscendo a resistere dalla curiosità di scoprire cosa c’è dentro, l’apre e i venti dispettosi iniziano ad allontanare la nave da Itaca. LA ROSA DEI VENTI, CONOSCIAMO I VENTI: Costruiamo la rosa dei venti e compiamo alcuni sperimenti con l’aria. In base alle caratteristiche dei venti inventiamo dei personaggi: TRAMONTANA E' un vento molto freddo che di solito porta tempo asciutto, cielo sereno e visibilità buona. GRECALE E' un vento freddo e intenso si manifesta soprattutto nella stagione fredda. Spesso questo vento viene associato ai venti di bora. LEVANTE E' un vento che, come dice il nome, spira da Est ed è tipicamente estivo. Si manifesta durante le prime ore del mattino e a volte pu preannunciare l'arrivo del brutto tempo. SCIROCCO E' un vento che proviene dal continente africano percio' e' molto caldo e secco, però tende molto facilmente ad acquistare umidità ed è per questo che da noi giunge caldo e umido rendendo le giornate molto afose. MEZZOGIORNO E' un vento meridionale debolissimo che si manifesta molto poco mari italiani. LIBECCIO Il Libeccio è un vento umido, e violento che proviene da Sud Ovest.
E' molto temuto per gli effetti che pu provocare, infatti, spesso genera forti mareggiate, condizioni di burrasca e piogge molto intense. PONENTE E' un vento che, come dice il nome, spira da Ovest ed è tipicamente estivo, si manifesta durante le ore pomeridiane. MAESTRALE E' uno dei venti più intensi che interessano l'Italia. Deriva dalla discesa di aria fredda di origine polare che scende verso le nostre regioni entrando dal mediterraneo Settima Tappa MARZO FOCUS: PENELOPE Traguardo Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Penelope la regina di Itaca nel frattempo non si perde d’animo e aspetta il ritorno di Ulisse. Ha molti pretendenti che desiderano sposarla, ma lei escogita uno stratagemma per prolungare l’attesa prima di decidere chi sarà il suo futuro sposo, fiduciosa di rivedere tornare Ulisse. Ai suoi pretendenti spiega che prima di risposarsi dovrà finire una tela che sta tessendo al telaio. Questa tela però non finisce mai perché appena cala la notte Penelope disfa tutto quello che ha tessuto di giorno. LA TESSITURA. Attraverso la tessitura, l’intreccio e il ricamo si svilupperà la manualità fine e la coordinazione oculo-manuale. Verranno proposti semplici giochi logico-matematici e di misurazioni. Costruiamo dei piccoli telai dove ogni bambino pu tessere un piccolo ricamo. IL GIORNO E LA NOTTE: Penelope lavora di notte, alla scoperta dei mestieri notturni. Si esplorerà la dimensione notturna non solo da un punto di vista temporale ( ciclo giorno e notte) ma anche attraverso gli elementi che la connotano. Ottava tappa APRILE FOCUS CALIPSO Traguardi Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole.
Puoi anche leggere