News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
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ANNO VIII (XLV) - n. 2 - GIUGNO 2022 Trimestrale di informazione medico-scientifica news La Neurochirurgia del futuro Nuove frontiere della Prospettive per la terapia Cosa ci ha insegnato Studiare le malattie con le Medicina del sonno dell’aterosclerosi la Pandemia staminali del paziente
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Sommario ANNO VIII (XLV) - n. 2 - GIUGNO 2022 Trimestrale di informazione medico-scientifica news CLINICA 2 Nel segno della formazione di eccellenza 6 Tumori cerebrali 8 Chirurgia Spinale sicura ed efficiente 12 Cefalee. Riconoscere il peso medico e sociale SPECIALE COVID-19 La Neurochirurgia del futuro 16 Il sonno ai tempi dell’emergenza 20 L’insegnamento della Pandemia 24 Coronavirus e Riserva Cognitiva FRONTIERE Nuove frontiere della Medicina del sonno Prospettive per la terapia dell’aterosclerosi Cosa ci ha insegnato la Pandemia Studiare le malattie con le staminali del paziente 26 Le placche aterosclerotiche ”dialogano” con il cervello Trimestrale di informazione 30 L’Intelligenza Artificiale al servizio medico-scientifica della prevenzione ANNO VIII (XLV) – n. 2 NETWORK GIUGNO 2022 34 Guarire dall’obesità patologica Registrato presso il Tribunale di 38 Una Cardiologia di livello nazionale Isernia al n. 140/2015 R.G.V.G. NEWS Sede legale Via Atinense, 18 – 86077 Pozzilli (IS) 40 Endocrinologia e prevenzione info@neuromed.it 42 Innovativo sistema per la purificazione dell’aria Direttore responsabile Pasquale Passarelli FONDAZIONE pasquale.passarelli@neuromed.it 44 Ricerca Malattie Rare In Redazione COME FUNZIONA Americo Bonanni americo.bonanni@neuromed.it 46 Studiare la malattia attraverso Caterina Gianfrancesco le cellule staminali del paziente redazione@neuromed.it Sede redazione L’INTERVISTA Via dell’Elettronica, 4 48 Francesco Sicurello 86077 Pozzilli (IS) Tel. 0865/915403 – fax 0865/915411 redazione@neuromed.it Lettere e articoli firmati impegnano solo la responsabilità degli Autori. Citando la fonte, articoli e notizie Per ricevere Neuromed News a casa, inviare il proprio indirizzo a possono essere ripresi, in tutto o in parte, redazione@neuromed.it senza preventiva autorizzazione. Ideazione Grafica & Stampa Si può leggere Neuromed News anche on line Grafica Isernina nella versione sfogliabile, consultando il sito 86070 Sant’Agapito (IS) www.neuromed.it/rivista-neuromed-news/ Tel. 0865 41 43 47 www.graficaisernina.it È possibile guardare le nostre interviste sul canale www.neuromed.it Neuromed News
CLINICA Nel segno della formazione di eccellenza In occasione del Memorial Cantore 2022 inaugurato il Laboratorio di Medicina Necroscopica. Presenti neurochirurghi da tutto il mondo U na inaugurazione ufficiale che ha voluto ricordare chi ha compiuto il primo passo verso una visione ampia della Neuro- chirurgia. Siamo al Neuromed, nel La- Italia. “Per mio marito le nuove leve sono sempre state estremamente im- portanti. – dice Alessandra Valente, moglie di Giampaolo Cantore e ma- drina dell’evento - Lui poneva molta Il professor boratorio di Medicina Necroscopica. È enfasi sulla scuola di specializzazione Antonio Bernardo qui che, in occasione del Memorial de- che è quella poi che garantisce una dicato al professor Giampaolo Can- posterità al tuo lavoro”. tore, è avvenuta l’inaugurazione del Ed è questo lo spirito che continua a Centro di addestramento e di ricerca stimolare l’intero Dipartimento di Neu- per specializzandi e specialisti in Neu- rochirurgia del Neuromed verso un la- rochirurgia, uno dei tre accreditati in voro di “squadra” nel quale i giovani 2 NEUROMED NEWS
Con l’addestramento su tessuti umani diventano La Neurochirurgia del futuro ancora più diversificate le opportunità di formazione per i giovani neurochirurghi Giugno si è aperto con un nuovo capitolo per il Centro di Medicina Necroscopica – Unità di Chirurgia Formativa dell’I.R.C.C.S. Neuromed. Con il “Microsurgical course”, i giovani specializzandi neurochirurghi hanno potuto eseguire per due giorni un addestramento pratico in prima persona, “hands on” nella definizione anglosassone. Sotto i loro bisturi e i loro microscopi c’erano tessuti capaci di riprodurre alcune delle condizioni che un neurochirurgo si trova davanti quando è in sala operatoria. Come le placente, donate alla scienza da giovani madri, grazie alla collaborazione con L’Istituto Clinico Mediterraneo di Agro- poli. Un nuovo capitolo di un cammino iniziato da qualche mese, che conferma il Neuromed punto di riferimento in un settore complesso come quello della neurochirurgia. “I primi tre corsi – dice il dottor Paolo di Russo, che assieme ai dottori Nicola Gorgoglione, Arianna Fava e Michelangelo De Angelis ha curato l’organizzazione delle due giornate - sono stati focalizzati sull’appren- dimento delle nuove tecniche di intervento per meningiomi e neurinomi del basicranio. Con questo quarto appuntamento abbiamo deciso di cambiare tipologia, dedicandoci alle suture vascolari, che danno una mano in più al neurochirurgo per il trattamento di patologie come aneurismi e malforma- zioni vascolari. Per questo motivo abbiamo avuto il piacere di invitare il col- lega, dottor Mattia del Maestro, che è uno dei massimi esperti in questo tipo di attività”. “Le micro-suture – dice il dottor del Maestro, Neurochirurgia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara – sono una tecnica utilizzata per anastomosi vascolari, cioè per intervenire su arterie che possono essere rotte o danneg- giate, oppure per creare dei bypass, oltrepassando quindi la patologia che af- fligge un tratto dell’arteria stessa. Questa è una attività di grande aiuto al neurochirurgo, e sicuramente deve far parte del suo bagaglio di competenze. Un corso come questo è quindi prezioso per completare il percorso di for- mazione dei giovani neurochirurghi, che possono esercitarsi con tutti i ma- teriali e modelli disponibili per questo tipo di procedure. L’impegno di un centro come il Neuromed in questo campo contribuisce al miglioramento dei servizi ai pazienti nel centro - sud Italia”. “Saper utilizzare queste tecniche per un chirurgo – aggiunge il dottor De An- gelis – è importantissimo per poter salvare la vita dei pazienti. Stiamo infatti parlando di patologie che spesso possono diventare molto gravi in poco tempo, e portare a morte il paziente. Allenarsi, saperle utilizzare, per un gio- vane neurochirurgo significa essere pronto anche a questo”. hanno un ruolo fondamentale. Il Labo- “Ciò che abbiamo notato, in questo come nei corsi precedenti – commenta ratorio di Necroscopia rientra in tale il dottor Gorgoglione – è il grande interesse da parte di tutto il panorama neu- rochirurgico italiano a venire qui, a partecipare, chi come tutor chi come di- ottica. Una struttura avanzata che è scente, a un evento che ci ha dato come al solito grandissima soddisfazione”. stata e sarà protagonista nel tempo di “Questi corsi – dice il professor Vincenzo Esposito, Responsabile dell’Unità di una serie di corsi “hands on”, con la fu- Neurochirurgia II - che sono ormai diventati una parte integrante del lavoro sione di lezioni teoriche e approccio del nostro Dipartimento, sono motivo di lustro per l’Istituto Neuromed e per pratico grazie al contributo di esperti la Regione Molise. Sono la realizzazione un percorso iniziato circa 20 anni fa neurochirurghi italiani e internazionali. dal nostro Maestro, professor Giampaolo Cantore, e costituiscono l’inizio di un nuovo viaggio che vede il Neuromed al centro del palcoscenico formativo Parliamo di un importante traguardo Nazionale ed Europeo”. della Neurochirurgia italiana perché rappresenta uno slancio all’innova- zione in questo campo della medicina. soprattutto quello di formare i giovani, nello spirito del professor Cantore, al- “È un laboratorio di neuroanatomia – l’apprendimento dell’anatomia chirur- dice il professor Vincenzo Esposito, a gica e delle tecniche chirurgiche, tutte capo del Laboratorio e della Neurochi- cose che ovviamente è molto impor- rurgia I del Neuromed - il cui scopo è tanti praticare prima sul ‘non vivente’ NEUROMED NEWS 3
per poi farlo realmente in sala opera- addestriamo nel nostro laboratorio di toria. Oggi la Neurochirurgia italiana anatomia”. Tra gli illustri ospiti della tre non è seconda a nessuno, e nessun giorni organizzata lo scorso aprile, il italiano ha bisogno di fare viaggi della professor Antonio Bernardo, medico e CLINICA speranza. Questo livello va mantenuto professore universitario italiano natu- proprio grazie alla formazione. I miei ralizzato statunitense, specializzato in giovani collaboratori hanno lavorato neurochirurgia e direttore del centro di molto per realizzare questa idea, anche formazione in neurochirurgia della in un’epoca virtuale. Ma la chirurgia è base del cranio presso il Well Medical un lavoro fatto con le mani, e quindi Cornell University a News York. sono tuttora importanti incontri di questo tipo, in laboratorio. Le mani “È impensabile che un chirurgo non sono guidate dal cervello. Addestrarsi, possa esercitarsi su preparati anatomici esplorare l’anatomia, è un’attività per - ha detto Bernardo - e ho apprezzato migliorare anche la qualità dell’assi- il lavoro dei neurochirurghi che in poco stenza ai nostri pazienti”. tempo hanno allestito un laboratorio di tale livello, che dà la possibilità di far “Qui a Pozzilli sono venuti neurochi- esercitare tanti specializzandi per i quali rurghi un po’ da tutto il mondo - com- è importante poter fare il training con menta il dottor Paolo di Russo, alcuni dei migliori chirurghi al mondo. neurochirurgo e tra gli organizzatori Bisogna condividere le proprie espe- dei corsi - proprio per condividere e rienze, dismettere una certa aria ‘pro- aiutarci a portare avanti questa idea di fessorale’ affinché tutti possano remare una serie di corsi rivolti a specializzandi dalla stessa parte, per raggiungere uno e non”. specifico obiettivo così come ho visto qui al Neuromed. Qui c’è uno straor- “È già partita la programmazione delle dinario rapporto tra persone che hanno future iniziative - aggiunge il dottor Ni- maturato un’esperienza decennale, cola Gorgoglione - e siamo già pronti uno spirito costruttivo fondamentale ad organizzare il prossimo corso in su- affinché il futuro della neurochirurgia ture micro-vascolari utilizzando anche sia ancora roseo. Sembrava difficile in preparati di animali con il contributo Italia ma ritengo che questo Centro dello stabulario del nostro Istituto”. possa farlo, partendo proprio dalla for- “I preparati anatomici sono una parte mazione dei giovani”. fondamentale del training di giovani e meno giovani, - conclude il dottor Michelan- gelo De Angelis - Sperimen- tare prima di andare ad operare sul vivente ci offre una serenità maggiore quando entriamo in sala operatoria, e rappresenta una sicurezza per il paziente. Infatti qui a Pozzilli arrivano non solo specializzandi ma anche specialisti che vo- gliono perfezionarsi. Ab- biamo accolto ospiti dall’India che sono venuti qui a vedere come in Neuromed trattiamo i nostri pazienti, ci applichiamo nella ricerca e ci 4 NEUROMED NEWS
La Neurochirurgia del futuro Giovani neurochirurghi all’ultimo corso di addestramento NEUROMED NEWS 5
Paolini, S., Severino, R., Mancarella, C., Cardarelli, G., Ciavarro, M., Di Castelnuovo, A., Iacoviello, L., & Minniti, G. (2022). Mini-craniotomy for intra-axial brain tumors: a comparison with conventional cra- niotomy in 306 patients harboring non-dural based CLINICA lesions. Neurosurgical review. https://doi.org/10.1007/s10143-022-01811-6 Il professor Paolini nel corso di un intervento Tumori cerebrali Nuovo approccio mininvasivo pubblicato sulla rivista scientifica Neurosurgical Review L ’intervento neurochirurgico per l’asportazione di un tumore ce- rebrale può essere condotto con metodiche mininvasive, capaci di garantire lo stesso successo di asporta- sica. Come viene evidenziato nella pub- blicazione, gli autori hanno mostrato che i risultati in termini di asportazione del tumore sono comparabili. Ma i van- taggi per il paziente sono molto supe- zione radicale rispetto alle tecniche tra- riori con la tecnica mininvasiva, a dizionali ma con netti vantaggi per il cominciare dai tempi più brevi dell’inter- paziente. vento e del recupero postoperatorio. Questo si traduce in un netto migliora- È il risultato di uno studio condotto mento nella qualità di vita, ma non solo: dall’equipe del professor Sergio Paolini, grazie a una dimissione più rapida, il pa- Responsabile della Neurochirurgia 3 ziente ha la possibilità di iniziare più pre- dell’I.R.C.C.S. Neuromed in collabora- cocemente l’eventuale radioterapia zione con il Dipartimento di Epidemio- successiva all’intervento. logia dello stesso Istituto, pubblicato sulla rivista scientifica Neurosurgical Re- “Abbiamo applicato questo nuovo ap- view. Basato sull’esperienza degli inter- proccio chirurgico – dice Paolini - ai tu- venti chirurgici condotti dallo stesso mori intrinseci del cervello, i più Il professor frequenti dei quali sono i cosiddetti Sergio Paolini gruppo, lo studio ha messo a confronto 306 casi tra pazienti operati in modalità gliomi e le metastasi. La novità consiste mini-invasiva ed altri in cui l’intervento nell’utilizzo sistematico della mini-cra- era stato condotto con metodica clas- niotomia. Si tratta di una finestra ossea 6 NEUROMED NEWS
La Neurochirurgia del futuro Un’apertura nel cranio di soli tre centimetri è di circa tre centimetri ottenuta attra- migliorate rispetto al preoperatorio. La verso una piccola incisione cutanea na- degenza in Ospedale è stata inoltre più sufficiente per scosta tra i capelli. Il primo risultato breve rispetto ai precedenti approcci, e poter asportare emerso è che la mini-craniotomia non ciò si è tradotto anche in un accesso più radicalmente il ha pregiudicato in alcun modo la radi- tempestivo ad eventuali terapie posto- tumore. La tec- calità dell’asportazione del tumore. Uti- peratorie”. lizzando specifici accorgimenti tecnici, nica mininva- si è infatti potuto ottenere un tasso di Un paziente con tumore al cervello siva consente asportazione identico a quello garantito vede la sua vita profondamente cam- una riduzione da approcci più estesi, a prescindere biata dalla malattia. Nuove sfide, preoc- dei tempi ope- dalla sede e dalle dimensioni del tu- cupazioni, cambiamento delle abitudini. more. Le dimensioni della craniotomia Rendere meno invasivo l’intervento ratori e di ospe- non hanno pregiudicato l’utilizzo delle neurochirurgico significa, quindi, aiu- dalizzazione, abituali metodiche di monitoraggio tarlo in questo difficile cammino. “Siamo oltre a un netto delle funzioni neurologiche in corso di andati incontro – conclude Paolini - ad intervento. una aspettativa comune in questi pa- miglioramento zienti: liberarsi del tumore rapidamente, della qualità di Per quanto riguarda i vantaggi “si è os- senza sacrificare la propria integrità. Per vita del pa- servata – spiega il neurochirurgo - una la maggior parte dei pazienti giunti in ziente riduzione molto netta dei tempi opera- buone condizioni ed operati con tec- tori e delle complicanze, sia superficiali nica mini-invasiva i segni fisici e psico- che profonde. Oltre il 95% dei pazienti è logici dell’intervento erano invisibili già stato dimesso in condizioni inalterate o al momento della dimissione”. NEUROMED NEWS 7
CLINICA Chirurgia spinale sicura ed efficiente Nuove metodiche e tecnologie di intervento sulla colonna Q uando entriamo in sala ope- ratoria il professor Gualtiero Innocenzi, Responsabile della Neurochirurgia II del Neuromed, ci sta attendendo al computer. Ci ha pre- gica è nota, qui introdurremo una novità rappresentata dal fatto che noi utiliz- ziamo strumenti tecnologici innovativi, che ci permettono di praticare questo intervento, con la sua discreta comples- parato l’immagine TAC del paziente al sità, in modo più sicuro”. quale dovrà effettuare un intervento di A livello della cosiddetta cerniera cra- fissaggio occipito-cervicale. nio-cervicale (dove il cranio si collega “Si tratta di un intervento non nuovo – con la colonna), possono svilupparsi pa- specifica Innocenzi - La tecnica chirur- tologie di diversa natura, da quelle trau- 8 NEUROMED NEWS
La Neurochirurgia del futuro Il professor Innocenzi nella sala operatoria integrata Le nuove tecnologie nella chirurgia spinale Ha visto la presenza di numerosi esperti nazionali il meeting dal ti- tolo “Innovazioni tecnologiche in chirurgia spinale” tenutosi nell’I.R.C.C.S. Neuromed. Organizzato dal professor Gualtiero Inno- cenzi, Responsabile dell’Unità di Neurochirurgia 1 dell’Istituto, l’in- contro ha approfondito tutti gli aspetti innovativi legati alla Neurochirurgia spinale interventistica e diagnostica, dalle nanotec- nologie alla robotica, dalla diagnostica per immagini alle tecniche mininvasive. Le innovazioni tecnologiche portano il settore della chirurgia spinale ad avvalersi sempre più di avanzamenti diagnostici e strumentazioni che coadiuvano il chirurgo in ogni fase dell’intervento, dalla diagnosi di precisione alla progettazione, dall’assistenza robotica in sala ope- ratoria all’uso di nuovi materiali per massimizzare il recupero del pa- ziente. Tutto all’insegna di una invasività sempre minore che si traduce in maggiore sicurezza per il paziente e, naturalmente. Nella matiche a quelle degenerative e infiam- necessità di una formazione adeguata, soprattutto per i giovani. matorie, che vanno a determinare una “È un campo estremamente largo – dice Gualtiero Innocenzi - per- ché si parla di materiali già utilizzati in sala operatoria ma applicati a compressione sulla parte alta del mi- tecniche nuove, oltre a materiali nuovi e procedure innovative. Su dollo. “Questa compressione – spiega il questi aspetti bisogna riflettere per valutare ciò che è veramente neurochirurgo - determina una instabi- utile e anche per evitare certi eccessi che non hanno come obiettivo il benessere del paziente. Le nuove tecnologie sono utilissime per lità tra la base del cranio e la parte su- la diagnosi, per scegliere l’indicazione e per sostenere infine il neu- periore della colonna cervicale, e può rochirurgo in sala operatoria. Ma deve essere un processo integrato, sviluppare nel paziente una tetraparesi ecco perché da anni al Neuromed abbiamo l’ingegnere biomedico in sala operatoria, che ci aiuta nella gestione di macchine sofistica- spastica, con difficoltà nel camminare e tissime”. nel muovere le mani”. “Le nuove tecnologie che stiamo utilizzando nella chirurgia spinale L’intervento punta a rendere questa cer- – dice il professor Franco Servadei dell’Humanitas di Milano nonché primo italiano a presiedere la Federazione mondiale della Società di niera stabile, cosa che nelle patologie Neurochirurgiaha – sono in parte già utilizzate per la cerebrale e, in infiammatorie favorisce anche una ridu- parte, per altre chirurgie. Quello che apportano è sicuramente una zione della massa infiammatoria nel maggiore facilità nell’apprendere questo mestiere, oltre ovviamente ad una maggiore sicurezza per il paziente. Lo scopo è aiutare il neu- tempo, ed a decomprimere il midollo rochirurgo, figura che però deve rimanere fondamentalmente legata danneggiato. alla sua formazione di base, che sarà poi seguita dall’aggiornamento innovativo. Ecco perché siamo venuti con piacere qui a Pozzilli: qui “La complessità – continua Innocenzi - non vi è solo la capacità di operare ma anche di fare ricerca di base, sta nel fatto che dobbiamo inserire delle quindi la possibilità di agire a 360 gradi”. NEUROMED NEWS 9
viti di 12-14 millimetri di lunghezza in piccole ‘scatoline’ di osso che sono le masse laterali delle vertebre, circondate da strutture vitali come le arterie verte- CLINICA brali e le radici. Sulle teste di queste viti vengono installate due barre, modellate e agganciate sulla base posteriore del cranio. Materiale questo completa- mente in titanio e RMN compatibile. Tutto questo comporta una elimina- zione pressoché totale dei movimenti della testa sul collo. Il paziente non potrà flettere la testa o girarla ma questo è un fatto necessario per preservare il midollo e la stabilità della cerniera. Poter intervenire con gli strumenti che usiamo per inserire le viti sapendo sempre dove si va, e dove ci si trova in ogni momento, è qualcosa di assolutamente decisivo”. Ci rendiamo subito conto di quanto la diagnostica per immagini (“imaging”) in- traoperatoria in questo tipo di intervento sia di fondamentale importanza. “Già da qualche anno – spiega il neuro- chirurgo - utilizziamo in sala operatoria un sistema che ci permette di acquisire le immagini del tratto di colonna cu sui andiamo ad intervenire nella posizione chirurgica. In altri termini, il paziente, nel corso dell’intervento, è sottoposto ad una TAC intraoperatoria eseguita proprio nella posizione in cui noi andremo a operare. Sulle immagini acquisite, corri- spondenti alla realtà chirurgica, noi pro- La tecnologia della sala operatoria grammiamo la traiettoria delle viti con integrata permette al neurochirurgo una visione globale del paziente l’ausilio del navigatore. A fine intervento, prima di svegliare il paziente, ripetiamo la TAC. Questo esame, che ricordo sotto- pone il paziente ad una bassa radio- esposizione con nessuna radio-esposizione per gli operatori, serve a verificare la correttezza del posiziona- mento delle viti. Nei casi in cui si eviden- zino problemi, si procede subito ad una correzione della loro collocazione”. Una procedura, dunque, che rende meno pericolosa una chirurgia complessa, per- mettendo di effettuare immediatamente una serie di controlli direttamente in sala operatoria, prima ancora che il paziente venga risvegliato. 10 NEUROMED NEWS
La Neurochirurgia del futuro
CLINICA Medici, pazienti, Istituzioni. Il riconosci- mento definitivo di malattia cronica passa attraverso un impegno condiviso. Cefalee Riconoscere il peso medico e sociale del problema C on la legge 81 del 2020 la Cefa- lea primaria cronica è stata rico- nosciuta in Italia ‘patologia invalidante nell’ambito delle malattie so- ciali’. Si è trattato del primo passo di un da banco. Ma vi è una parte consistente di essi, colpita in modo più invalidante dalla malattia, che ha bisogno di una assistenza specifica, ed il 2 – 3% dei pazienti emicra- nici ne è affetto in forma cronica. “Defi- cammino molto tortuoso che dovrebbe niamo un paziente cronico quando portare ad una migliore assistenza per chi registra più di 15 giorni di cefalea su base fa i conti, quotidianamente, con questa pa- mensile per più di tre mesi consecutivi. – tologia. A questa legge però non sono se- ci spiega la dottoressa Anna Ambrosini, a guiti ulteriori decreti attuativi, capo del Centro per lo Studio e la Cura indispensabili, secondo gli esperti, ad an- delle Cefalee del Neuromed – Molti pa- dare avanti nel percorso di riconoscimento zienti affetti dalla forma episodica di emi- di invalidità. crania diventano cronici spesso utilizzano in maniera impropria gli analgesici, facen- Se n’è parlato anche nel corso del conve- done un uso eccessivo. Questi farmaci gno “Progetto Emicrania” organizzato a contribuiscono a far diventare cronico il Roma da Motore Sanità in collaborazione mal di testa quando non sia stata imple- con l’Associazione EMHA ( European Mi- mentata una terapia di supporto di tipo graine and Headache Alliance). Un mo- preventivo”. mento di confronto tra clinici, ricercatori, istituzioni e associazioni, teso a fare il Perché la gestione dei pazienti con cefalea punto sulla necessità di implementare il sia sempre più appropriata è però neces- percorso legislativo e attuativo. sario che vengano soddisfatti due punti critici fondamentali. Il primo è quello della Studi di prevalenza dei Centri specializzati formazione di un numero sempre mag- sulle Cefalee ci dicono che circa il 20-30% giore di specialisti dedicati al settore. “Bi- della popolazione soffre di Emicrania. Non sognerebbe promuovere più formazione tutti coloro che rientrano in tale percen- nelle scuole di Medicina e in quelle di Spe- tuale hanno bisogno di assistenza, e molti cializzazione, in modo che sia i medici di riescono a gestire la malattia con farmaci base che gli specialisti in Neurologia e in 12 NEUROMED NEWS
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altre specialità tradizionalmente versate al raggiungere, presenta anche, unica al trattamento delle cefalee (Medicina in- mondo, un indirizzo di formazione per le CLINICA terna, Farmacologia) si muovano con cefalee in ambito pediatrico oltre a quella scioltezza nella diagnosi e nel trattamento dell’adulto, e fornisce una formazione delle cefalee primarie. - ci dice Ambrosini completa, sia scientifica che clinica, sull’ar- – anche perché parliamo della cefalea gomento “cefalea”, permettendo di otte- come patologia prevalente tra tutte quelle nere una certificazione SISC di Esperto in neurologiche. Il 70-80% delle visite neuro- Medicina delle Cefalee. “Solo con una for- logiche in generale vengono infatti svolte mazione mirata - secondo la neurologa - per problemi di mal di testa”. si potrà sopperire alla grande richiesta di assistenza in tale ambito e istituire Centri Attualmente la maggior parte dei medici riconosciuti dalla Società Italiana per lo dedicati a questo settore deve la propria Studio delle Cefalee, quindi di attestata competenza all’esperienza sul campo; bi- competenza in materia. Oggi ve ne sono circa 85 in Italia, ma non sono sufficienti ad una gestione ad ampio spettro di tutta la popolazione cefalalgica che possa trarne vantaggio”. Il secondo punto critico è poi quello della consapevolezza di malattia. Nell’ambito delle cefalee il percorso che porta all’ac- cettazione della condizione da parte del paziente è tuttora molto lungo. “Spesso i pazienti non sono consapevoli di essere malati – spiega Ambrosini – Sono convinti che il loro mal di testa sia “normale” o se- condario ad altre cause o patologie, come per esempio lo stress, la sinusite o disturbi del rachide cervicale. Noi sappiamo, in- vece, che per l’emicrania, ad esempio, vi sono basi genetiche, neurofisiologiche e metaboliche che predispongono alla ma- lattia. Questa mancanza di consapevo- lezza o persino, a volte, negazione di sognerebbe quindi puntare su una mag- malattia, porta frequentemente ad una giore attenzione delle scuole di specializzazione a questo settore e alla cattiva condotta nella gestione di questa creazione e sostegno di scuole, anche ex- condizione, con una incostante o spesso trauniversitarie, specificamente dedicate assente aderenza al trattamento farmaco- alla formazione nell’ambito delle cefalee. logico proposto a scopo preventivo, e ad Come ad esempio la Scuola Superiore In- un uso scorretto dei farmaci sintomatici. terdisciplinare delle Cefalee, scuola istituita Migliorare tale aspetto potrebbe sicura- dalla Società Italiana per lo Studio delle mente aiutare anche noi clinici ad offrire Cefalee (SISC), e della quale la dottoressa migliore assistenza. È un percorso da fare Ambrosini è vice-Direttore Didattico. Que- insieme se vogliamo che le cefalee ven- sta scuola, organizzata con un calendario gano curate adeguatamente, ricono- annuale-biennale, secondo i diversi livelli scendo a chi ne è affetto in maniera di competenza che il discente desidera cronica la giusta risposta alla sua necessità di cura e di vita serena”. 14 NEUROMED NEWS
Il sonno ai tempi dell’emergenza Quanto hanno influito prima la Pandemia e poi la guerra sulla corretta igiene del sonno? I dati parlano di un aumento di disturbi. Il ruolo dei Centri specializzati I l periodo critico legato all’emer- genza pandemica ha messo a dura prova la sanità. Il COVID-19 ha rappresentato non solo una grande li- mitazione alle normali attività di assi- stenza ma ha anche peggiorato le conseguenze di patologie o disturbi già esistenti. È il caso dei disturbi del sonno: non solo vi sono state difficoltà a seguire i pazienti, ma è stato osser- vato un aumento delle problematiche. Da qui la necessità di potenziare questa branca della neurologia, con Centri specifici capaci di rispondere al meglio alla necessità di assistenza dei cittadini. Ne abbiamo parlato con il dottor An- drea Romigi, neurologo responsabile del Centro per lo studio e la cura dei di- sturbi del Sonno del Neuromed, che ci 16 NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19 Il sonno è parte inte- grante della nostra vita: detiene una funzione fondamen- tale nel regolare me- moria, sistema immunitario e car- diovascolare NEUROMED NEWS 17
ha spiegato com’è stato affrontato il degli scrittori distopici – dice il neuro- periodo pandemico con i pazienti. logo - abbia potuto prevedere l’inizio di una guerra proprio dopo una pande- “È stato un lavoro molto complesso – mia. Il risultato è stato un impatto psi- spiega – superati i primi due mesi di cologico enorme, sia dal punto di vista chiusura delle attività di assistenza le- delle sindromi da stress post trauma- gate alla prima ondata Covid-19, ab- tico, che si correlano all’insonnia, sia biamo organizzato il lavoro in massima per tutte le altre problematiche legate sicurezza. Buona parte dei pazienti trat- alle pause del ritmo del sonno, e quindi tati vengono seguiti con ventilatori del ritmo circadiano. Il sonno è parte CPAP, strumenti a contatto diretto de- integrante della nostra vita e detiene stinati ad essere riutilizzati da altri. Per una funzione fondamentale nel rego- garantire il loro utilizzo e riprendere le lare memoria, sistema immunitario e si- attività abbiamo seguito rigorose pro- stema cardiovascolare”. Questo per gli effetti “indiretti” per così dire. Ma proprio la malattia da SARS- Cov2 può influenzare in modo impor- tante il sonno. La malattia acuta – continua Romigi - provoca importanti fenomeni infiammatori, ai quali, per chi ha dovuto farvi ricorso, vanno aggiunti gli effetti legati all’esperienza della te- rapia intensiva. Si arriva così al cosid- detto post covid-19 o long covid-19. Nel nostro campo specifico, parliamo ad esempio di un sonno intensamente disturbato. Sicuramente l’approccio al- l’insonnia in questi casi sarà non solo farmacologico, ma anche rivolto al ri- pristino di una corretta igiene del sonno, ad esempio attraverso la terapia cognitivo comportamentale, uno degli Il dottor Romigi cedure di sterilizzazione, accompa- elementi fondamentali per far fronte a analizza i dati di gnate dal massimo utilizzo possibile di tali problematiche. Considerando il un paziente componenti monouso. In questo modo grande numero di persone che hanno nel 2021 è aumentato il numero di pa- avuto il COVID-19, i nostri ambulatori si zienti trattati con ‘ventiloterapia a pres- devono attrezzare in questa direzione, sione positiva’, seguiti sulla base delle in modo da poter far fronte alla mole di linee guida americane ed europee per potenziali pazienti”. le OSAS (apnee ostruttive del sonno, Per saperne di più: ndr)”. Rivolgersi allo specialista è importante, Centro Medicina del ed arriva un momento in cui bisogna Sonno Un’altra conseguenza negativa per il compiere questo passo. “Diciamo – sonno è rappresentata dagli effetti psi- spiega il neurologo – che l’intervento Via Atinense, cologici legati alla guerra ucraino russa. dello specialista diventa necessario 86077 Pozzilli (IS) Uno studio pubblicato recentemente ha quando la percezione soggettiva del Tel. 0865.929600 centrosonno@neuromed.it sottolineato quanto l’ansia, causata sia proprio sonno è negativa, quando ci prenotazioni@neuromed.it dalla pandemia che da una guerra, abbia svegliamo non riposati o ci svegliamo www.neuromed.it degli effetti negativi sull’attività cerebrale mezz’ora prima del suono della sve- in genere, e quindi anche sul sonno. glia”. “Credo che neanche il più fantasioso Ma il sonno è un fenomeno complesso, 18 NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19 legato profonda- Il dottor Andrea Romigi (al centro) con il mente all’intera attività dottor Giuseppe Vitrani (a sinistra) e cerebrale. Ecco per- i tecnici Federica Testa e Marco Caccamo ché il Centro guidato dal dottor Romigi ha valorizzato il ruolo di una specifica figura professionale: il tec- nico di neurofisiopa- tologia. “Il tecnico si occupa del monito- raggio del paziente, perché noi lavoriamo prevalentemente con attrezzature strumen- tali. Eseguiamo regi- strazioni del sonno con elettrodi e ne va- lutiamo la qualità. Poi si passa a tecniche di vigilanza complesse o all’adattamento a pro- tesi ventilatorie, e qui i nostri tecnici si occu- pano della scelta del- l’interfaccia, della maschera più adatta al paziente. Da questo punto di vista il IL TEAM NEUROMED AL CONGRESSO MONDIALE nostro Centro rappresenta una unicità SULLA MEDICINA DEL SONNO perché il tecnico di neurofisiopatologia Il Centro di Medicina del Sonno del Neuromed ha presentato, nel corso del- non si occupa solo degli aspetti proce- l’ultimo Congresso Mondiale per la Medicina del Sonno, tre specifici studi. Il durali ma anche dell’attività di ricerca e primo, una comunicazione orale a cura del dottor Andrea Romigi e condotto di analisi dei segnali. Per questo, nel in collaborazione con il professor Giancarlo Di Gennaro, riguardava gli effetti contesto delle nostre pubblicazioni del trattamento chirurgico dell’Epilessia temporale associata a sclerosi ippo- campale sulla macrostruttura e microstruttura del sonno. Si tratta di un primo scientifiche, i tecnici sono sempre pre- studio che ha documentato l’effetto benefico della chirurgia, oltre che sulle senti, perché sono parte attiva della manifestazioni cliniche dell’epilessia, anche su parametri della microstruttura raccolta dati e della stesura dell’arti- del sonno, ripristinando parametri fisiologici già dopo un mese dall’inter- colo”. vento. Il secondo studio, condotto nel Centro del sonno e presentato come poster, A proposito di ricerca scientifica, gli ha riguardato un possibile nuovo bio-marcatore specifico per la la narco- studi pubblicati dal Centro del Neuro- lessia. I risultati sembrano promettenti, indicando come questo marcatore possieda elevati livelli di sensibilità e specificità dell’indice di atonia in veglia med, molto apprezzati anche nel corso nel distinguere pazienti con narcolessia rispetto ad altre forme di iperson- del recente Congresso Mondiale della nia. Medicina del Sonno, vedono un evi- Il terzo lavoro presentato, condotto dal dottor Simone Cappellano, mira a dente collegamento con le patologie definire il profilo del sonno mediante polisonnografia. In questo modo si neurologiche. “I nostri approcci stanno punta a distinguere pazienti affetti da epilessia rispetto a pazienti affetti da episodi psicogeni non epilettici. Si tratta di una diagnosi complessa, che può andando verso l’affinamento delle tec- portare all’assunzione di farmaci anti crisi epilettiche in paziente affetti invece niche di analisi del sonno, in grado di da un disturbo di natura psicologica. scomporlo in micro eventi. Cerchiamo Il Tecnico di Neurofisiopatologia dottoressa Federica Testa, è stata infine in- marcatori, insomma, capaci di dirci vitata, nel corso del Congresso, a tenere una relazione inerente al ruolo del quanto abbiano un impatto sull’ap- tecnico nella ricerca sul sonno, portando l’esempio dell’integrazione nei pro- prendimento, sulla memoria e sugli cessi clinici e di ricerca, che vedono questa figura professionale pienamente coinvolta nel nostro centro. eventi patologici”. NEUROMED NEWS 19
Il direttore del ”Mario Negri” sottolinea l’importanza del concetto di medicina in evoluzione L’insegnamento della Pandemia Il professor Remuzzi al Neuromed: “Il COVID ci ha insegnato l’interdipendenza tra la specie umana e tutte le altre specie dell’intero pianeta” “L’esperienza della pandemia ci ha in- Neuromed in memoria dell’omonimo segnato alcune regole fondamentali ricercatore belga che fu uno dei prin- che potranno essere seguite in futuro cipali protagonisti nella lotta alle ma- per evitare di ripetere gli stessi errori”. lattie cardiovascolari. Il professor Giuseppe Remuzzi, ricer- catore di fama mondiale e Direttore Tra le regole citate da Remuzzi ce n’è dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha una apparentemente semplice, ma che riassunto così il senso della sua confe- in molti casi ha fatto la differenza tra la renza “Covid-19: perché è successo e vita e la morte: il virus ha mietuto vit- come evitare che possa succedere di time soprattutto in chi soffriva di pato- nuovo”, tenutasi nell’ambito del “Se- logie croniche, molte delle quali condo Marc Verstraete memorial lec- evitabili attraverso corretti stili di vita. ture”, organizzato dall’I.R.C.C.S. Per questo motivo, uno stile di vita 20 NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19 sano, con una corretta alimentazione e una adeguata attività fisica, è in grado di ridurre il rischio di obesità, iperten- sione e altre condizioni patologiche, diventando in questo modo una effi- cace barriera contro i danni del coro- navirus. E poi c’è quella che rimane la lezione di base, da cui partire per costruire un parla di malattie infettive come il coro- Il professor Remuzzi (al cen- nuovo concetto di salute globale: il tro) con i professori de Gae- navirus, che tutti i dati mostrano come tano, Frati, Donati, e ruolo dell’ambiente e del rapporto sia derivato dal cosiddetto salto di spe- l’avvocato Belfiore uomo-animale, cruciale quando si cie. “La specie umana è strettamente NEUROMED NEWS 21
Nel corso dell’incontro al connessa – ha spiegato Remuzzi – E poi i tanti problemi nella comunica- Centro Ricerche Neuromed con l’ambiente e con le altre specie vi- zione pubblica. “Forse una delle cose venti. Solo integrando profondamente più importanti che dovremmo tra- questo concetto nella nostra strategia smettere al pubblico è il concetto di potremo disegnare un progetto com- una medicina in continua evoluzione. pleto, che ci metterà in grado di pre- Ciò che un ricercatore dice oggi po- venire, e affrontare se necessario, nel trebbe essere smentito dopo qualche modo più veloce e corretto la prossima giorno. Non c’è uno ‘sbaglio’, come il emergenza sanitaria. pubblico potrebbe dire di fronte ad un cambiamento di approccio: semplice- Naturalmente il ricercatore ha parlato mente siamo di fronte a un processo di degli errori commessi a livello interna- aggiornamento costante alla luce di zionale. Errori nella comunicazione tra nuove evidenze”. strutture sanitarie, oppure una certa superficialità, se non spocchia, dei ri- Ma in alcuni casi c’è da lottare contro cercatori occidentali verso informa- vere e proprie bugie. “Dobbiamo chie- zioni scientifiche preziose che già derci fino a quando si possono dire arrivavano dall’oriente. bugie. In un mondo libero possiamo 22 NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19 immaginare che chiunque sia libero di farlo, pur sapendolo. Ma se la bugia mette a rischio la salute delle persone, o addirittura arriva a farle morire, ad esempio dicendo che non bisogna vaccinarsi perché il vaccino è peggio della malattia, questo non si dovrebbe fare. Teniamo conto che è appena stato pubblicato un lavoro su Lancet Infectious Diseases che dimostra come nel solo 2021 il vaccino abbia evitato la morte di venti milioni di persone. Di fronte a questo dato, la discussione sul vaccino dovrebbe essere chiusa. Non ci dovrebbe più essere un conduttore che cerca il confronto tra qualcuno che sia ‘pro’ e uno che sia ‘contro’. Nel caso dei vaccini, con questi dati alla mano, non c’è più una ‘altra campana’ da sentire”. Il primo luglio scorso, il Prof Giuseppe Remuzzi, nefrologo di fama internazionale, succeduto al prof Silvio Garattini, come Direttore dell' IRCCS Istituto Mario Negri di Milano e Bergamo, ha tenuto la lettura annuale per il 2022 intitolata alla memoria del Prof Marc Verstraete, sto- rico ricercatore e clinico dell'Università di Lovanio, in Belgio. L'occasione di questo impor- tante evento scientifico e culturale ha offerto al Prof Remuzzi l'opportunità di visitare l'IRCCS Neuromed e di incontrarvi clinici, ricercatori e personale amministrativo. Presentando l'ora- tore, prima della sua affollata conferenza su "COVID-19: perchè è successo e come evitare che possa succedere di nuovo", ho ricordato che Maria Benedetta Donati e io avevamo co- nosciuto il Prof Remuzzi quando era ancora soltanto "Beppe". Il nostro incontro, infatti, risale ai primi Anni Settanta a Milano, quando un giovane studente di medicina entrò nel nostro studio per parlarci di una paziente ricoverata presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, sua città natale. Da quell'incontro nacque una straordinaria collaborazione scientifica e una forte ami- cizia personale che coinvolse subito anche Manuela Livio, giovane moglie di Beppe e ricer- catrice presso i nostri laboratori del Negri di Milano. Ci occupammo insieme inizialmente di complicanze emorragiche dei pazienti sottoposti a emodialisi renale (rene artificiale), poi anche di sindrome uremico-emolitica, di eclampsia, di malattie rare e del ruolo delle pro- staglandine in queste condizioni cliniche. Ottenemmo numerosi risultati pubblicati in una quarantina di lavori scientifici su prestigiose riviste internazionali come Lancet e Blood. L'en- tusiasmo della nostra ricerca comune portò a immaginare la possibilità di aprire un "Negri Bergamo", dedicato alla ricerca sulle malattie renali. Il sogno si realizzò qualche anno dopo, nel 1983, grazie anche al generoso contributo delle tre Banche di Bergamo. Beppe fu subito riconosciuto dal Prof Garattini come il responsabile e il trascinatore della nuova sede del- l'Istituto. In quello stesso periodo, con Maria Benedetta Donati, Chiara Cerletti, Andreina Poggi e altri giovani colleghi, preparavamo l'apertura di una terza sede dell'Istituto, il "Mario Negri Sud", che aprimmo in Abruzzo alla fine del 1987. Le nostre strade presero quindi loca- lizzazioni e direzioni diverse. Da allora abbiamo mantenuto costanti rapporti di lavoro e di amicizia con il Prof Remuzzi e il suo gruppo. Ancora oggi sono diverse le collaborazioni tra l'IRCCS Neuromed e l'IRCCS Mario Negri. Certamente la visita del prof Remuzzi favorirà ulteriori collaborazioni in campi di comune interesse, come l'alimentazione, i fattori di rischio delle malattie croniche e la loro prevenzione, la salute pubblica e le malattie rare. Il Prof Remuzzi è autore di oltre 1.400 pubblicazioni scientifiche ed è uno dei ricercatori ita- liani più citati a livello internazionale. E' stato Presidente della Società Internazionale di Ne- frologia e Professore Ordinario di Nefrologia, chiamato alla cattedra dall'Università statale di Milano "per chiara fama". È anche un apprezzato scrittore ed editorialista del Corriere della Sera. Giovanni de Gaetano Presidente dell'IRCCS Neuromed NEUROMED NEWS 23
Coronavirus e Riserva Cognitiva Effetti del virus sul Sistema Nervoso È Centrale e sui rischi apportati dal tabagismo. Al Neuromed un convegno di approfondimento il tesoretto del cervello, quel sur- plus di neuroni, sinapsi e connes- sioni che permette di resistere meglio agli effetti del tempo. L’hanno chia- mata ‘riserva cognitiva’(RC) e indica una promosso da MOHRE insieme al potente forma di protezione dalle malattie professor Giuseppe Novelli neurodegenerative come Alzheimer e Par- kinson ma permette anche un migliore re- cupero in caso di traumi cerebrali o ictus. La ‘riserva’ è stata descritta per la prima Nel corso dell’incontro la relazione del pro- volta nel 1988 da Robert Kaztmann del- fessor Novelli (Ordinario Genetica Umana l’Università di San Diego sulle pagine degli Annals of Neurology e si basava sull’evi- Tor Vergata) sugli avanzamenti scientifici denza derivata dalle autopsie di 137 resi- nello studio del Sars-CoV-2 denti di una RSA di età media 85 anni al decesso, che evidenziavano segni cerebrali di neurodegenerazione, senza averne mo- strato i sintomi in vita. Dieci di loro presen- tavano i segni anatomici della demenza ma le loro cartelle cliniche indicavano risultati ai test cognitivi SUPERIORI rispetto ai loro coetanei sani. Questa evidenza ha portato a ipotizzare l’esistenza di un “tesoretto” di neuroni di grande efficacia. Più di recente all’idea di una dotazione determinata geneticamente si è integrata l’idea che tale riserva possa essere costruita nel tempo, sino a ricono- scerne i fattori favorenti. “Presso il nostro Istituto – dice Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed - si svolgono da anni studi epidemiologici, clinici e sperimentali sui fattori di rischio o di prevenzione della salute e delle malattie croniche degenerative. Siamo anche inte- ressati alle condizioni che determinano l’età biologica dell’organismo in toto e di alcuni organi in particolare, come il cer- vello. L’età cronologica conta, ma l’età bio- logica appare ancor più cruciale per un invecchiamento di successo” Ambiente e stili di vita sono stati ricono- sciuti come fondamentali: quoziente intel- lettivo, livello di scolarità, tipo di lavoro, relazioni sociali, attività del tempo libero agiscono sinergicamente per ‘mettere da 24 NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19 parte’ neuroni e connessioni di qualità, da Allo stesso modo contribuisce ad esempio utilizzare in caso di bisogno, fenomeno il bilinguismo: lo sforzo di apprendere due confermato anche da Yacov Stern che ha o più lingue in età infantile, permette di ri- approfondito le ricerche a metà degli anni tirare degli interessi in età avanzata con 90. segni di demenza che rimangono nascosti per molti anni prima di manifestarsi. È stato “Gli stili di vita sono la chiave di una longe- stimato che più della metà della popola- vità vissuta in salute” sottolinea il Dottor zione mondiale parla regolarmente due o Fabio Beatrice, Direttore del Board di più lingue. Negli Stati Uniti, circa il 20% MOHRE “siamo responsabili di come in- della popolazione a casa parla una lingua vecchierà non solo il nostro corpo ma diversa dall’inglese. anche il nostro cervello. Dovremmo pen- sare ai nostri comportamenti positivi e ne- Anche il tabagismo può influire su tale gativi come capaci di determinare un aspetto. “Dobbiamo intercettare i fumatori punteggio sommatorio. Ma abbiamo sco- storici, con una storia lunga alle spalle, che perto anche che i vari comportamenti pensano di non poter smettere, che hanno dannosi agiscono in maniera differente effettuato diversi tentativi e altrettante ri- sull’organo della cognizione: il consumo di cadute: un interessante studio apparso su alcol determina alterazioni strutturali men- Hippocampus ha mostrato che questa tre il fumo danneggia il funzionamento zona del cervello, correlata alla memoria delle strutture. I loro effetti combinati, emotiva, ad un certo punto inizia ad invec- quindi, sono molto maggiori della loro chiare velocemente. Si ritiene che il suo somma, specialmente nel cervello delle volume diminuisca di circa lo 0,52% l’anno, persone anziane. Una delle scoperte più interessanti delle neuroscienze è pro- prio che il cervello non è ri- gido, ma flessibile e sensibile all’esperienza. Gli stimoli ambientali influen- zano il cervello modifican- done la struttura fisica e l’organizzazione funzionale nel corso della vita. La riserva cognitiva in- fluenza l’età di esordio, la velocità di progressione e le manifestazioni evidenti di demenza e di Alzheimer in particolare. Tra i fattori che contribuiscono alla costruzione della riserva di neuroni e connessioni c’è sicuramente l’istruzione e la sua durata: maggiore è il numero di anni è dedicato alla formazione, maggiore è la protezione a cui si può ambire. La Riserva pro- tegge anche nelle forme più blande di de- ma in un gruppo di donne con una storia I professori Giuseppe Novelli ficit come il MCI: dei 273 anziani reclutati di forte tabagismo, sottoposte ad imaging (al centro), de Gaetano, e nello studio, affetti da disturbi della me- Fabio Beatrice con Johann cerebrale mostrava un volume dell’ippo- Rossi Mason moria auto riferiti, mild cognitive impair- campo del 7,4% più piccolo rispetto alle fu- ment o demenza, quelli con MCI che matrici lievi o alle non fumatrici. E nel avevano un titolo di studio universitario campione di donne di mezza età esami- erano significativamente più anziani, a te- nate con una storia di fumo da moderato stimoniare che la riserva esercita un ef- a forte, fumare determinava una atrofia fetto tampone per alcuni anni. Non solo il equivalente a 12 anni di età in più” ha spie- deterioramento insorge più tardi, ma le gato il Dottor Fabio Beatrice, Direttore del prestazioni come fluidità verbale erano Board del MOHRE. migliori. NEUROMED NEWS 25
FRONTIERE Le placche aterosclerotiche “dialogano” con il cervello Su Nature i risultati di una collaborazione internazionale che studia come intervenire sugli impulsi nervosi per combattere l’aterosclerosi S ono quelle che si cercano con l’ecodoppler delle carotidi: le placche aterosclerotiche. For- mate da un accumulo di grassi, cole- sterolo, tessuto fibroso e cellule del Pozzilli, dimostra per la prima volta l’esistenza di un collegamento tra le placche aterosclerotiche e il sistema nervoso centrale, che a sua volta, at- traverso la milza, attiva il sistema im- sistema immunitario, rappresentano il munitario stimolando ulteriormente lo segno distintivo dell’aterosclerosi, le sviluppo della patologia. Questo “cir- cui conseguenze, dall’infarto all’ictus cuito nervoso” finora sconosciuto fino ai problemi vascolari periferici, co- potrà rappresentare un bersaglio per stituiscono di fatto la principale causa terapie innovative. di morte in età avanzata. Pubblicato sulla famosa rivista scienti- Una nuova ricerca, che vede tra i prin- fica Nature, la più autorevole tra quelle cipali protagonisti il Dipartimento di multidisciplinari oggi esistenti, lo studio Angiocardioneurologia e Medicina Tra- è stato condotto sia su modelli speri- slazionale dell’I.R.C.C.S. Neuromed di mentali che in reperti umani, in colla- 26 NEUROMED NEWS
borazione con la Ludwig-Maximilians- di cellule immunitarie nella parete I professori Lembo e Carne- University di Monaco, con gli impor- esterna del vaso sanguigno. Questo vale (al centro) con i firma- tari della ricerca tanti risultati del Professor Andreas aggregato, chiamato ATLO e simile ad Habenicht e del Dottor Sarajo K. Mo- un linfonodo, è ricco di fibre nervose. hanta, e con altre istituzioni scientifi- Il nostro lavoro ha prima di tutto dimo- che internazionali riunite nel Progetto strato che attraverso di esse si stabili- “PLAQUEFIGHT” finanziato dalla Co- sce una connessione diretta tra la munità Europea. placca e il cervello”. “In corrispondenza di una placca ate- I ricercatori italiani e tedeschi hanno rosclerotica – spiega la professoressa quindi ricostruito l’intero percorso Daniela Carnevale, Dipartimento di delle fibre nervose fino al sistema ner- Angiocardioneurologia e Medicina Tra- voso centrale. “A questo punto – con- slazionale del Neuromed e Professore tinua Carnevale – siamo stati in grado Ordinario dell’Università Sapienza di di vedere che questi segnali prove- Roma – si forma anche un aggregato nienti dalla placca, una volta raggiunto NEUROMED NEWS 27
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