News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed

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News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
ANNO VIII (XLV) - n. 2 - GIUGNO 2022

Trimestrale di informazione medico-scientifica                                     news

                                                                              La Neurochirurgia
                                                                                     del futuro

Nuove frontiere della     Prospettive per la terapia   Cosa ci ha insegnato        Studiare le malattie con le
Medicina del sonno        dell’aterosclerosi           la Pandemia                 staminali del paziente
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
Cura, umanità
       e cortesia al servizio
     dei nostri pazienti
CONVENZIONATA CON IL SSN

Situata nel centro di Cassino, la Casa di Cura Villa Se-    SERVIZI DELLA STRUTTURA
rena rappresenta un punto di riferimento per tutto il       • Laboratorio analisi cliniche
frusinate. È accreditata con il Servizio Sanitario Na-      • Servizio di radiologia digitale
zionale per Medicina generale ed autorizzata per            • Servizio Tac Spirale
Geriatria e Cardiologia.                                    • Servizio di ecogra昀a
                                                            • Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Villa Serena - Casa di Cura Cassino è una struttura         • Esami strumentali apparato Cardiovascolare
moderna che risponde alle esigenze assistenziali e ai       • Diabetologia
più attuali requisiti organizzativi, tecnologici e strut-   • Day Hospital
turali nel rispetto degli standard di qualità.              • Poliambulatorio specialistico

LABORATORIO ANALISI                    SERVIZIO DI RADIOLOGIA                    • Telecranio
• Chimica clinica                      DIGITALE                                  • Rx colonna completa lastra
• Ematologia                           • Esami radiologici con o senza             unica
• Immunoenzimatica                       contrasto dell’apparato                 • Rx clisma a doppio
• Immuno昀uorescenza                      digerente, urinario, polmonare            contrasto del colon
• Citologia                            • Esami radiologici dell’apparato         • TAC
• Batteriologia                          scheletrico
• Intolleranza alimentare              • Ortopantomogra昀a

         www.villaserenacassino.it     Casa di Cura Villa Serena srl
                                       Corso della Repubblica, 204 • 03043 Cassino (Fr)
                                       Tel. 0776.21058 anche su    • Fax 0776.21896
                                       prenotazione@villaserenacassino.it
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
Sommario
                                                                                       ANNO VIII (XLV) - n. 2 - GIUGNO 2022

                                                                      Trimestrale di informazione medico-scientifica                                     news

   CLINICA
     2 Nel segno della formazione di eccellenza
     6 Tumori cerebrali
     8 Chirurgia Spinale sicura ed efficiente
    12 Cefalee. Riconoscere il peso medico e sociale

   SPECIALE COVID-19                                                                                                                                La Neurochirurgia
                                                                                                                                                           del futuro

    16 Il sonno ai tempi dell’emergenza
    20 L’insegnamento della Pandemia
    24 Coronavirus e Riserva Cognitiva

   FRONTIERE                                                          Nuove frontiere della
                                                                      Medicina del sonno
                                                                                                Prospettive per la terapia
                                                                                                dell’aterosclerosi
                                                                                                                             Cosa ci ha insegnato
                                                                                                                             la Pandemia
                                                                                                                                                         Studiare le malattie con le
                                                                                                                                                         staminali del paziente

    26 Le placche aterosclerotiche ”dialogano”
       con il cervello                                              Trimestrale di informazione
    30 L’Intelligenza Artificiale al servizio                       medico-scientifica
       della prevenzione
                                                                    ANNO VIII (XLV) – n. 2
   NETWORK                                                          GIUGNO 2022
   34 Guarire dall’obesità patologica                               Registrato presso il Tribunale di
   38 Una Cardiologia di livello nazionale                          Isernia al n. 140/2015 R.G.V.G.

   NEWS                                                             Sede legale
                                                                    Via Atinense, 18 – 86077 Pozzilli (IS)
   40 Endocrinologia e prevenzione                                  info@neuromed.it
   42 Innovativo sistema per la purificazione dell’aria
                                                                    Direttore responsabile
                                                                    Pasquale Passarelli
   FONDAZIONE
                                                                    pasquale.passarelli@neuromed.it
    44 Ricerca Malattie Rare
                                                                    In Redazione
   COME FUNZIONA                                                    Americo Bonanni
                                                                    americo.bonanni@neuromed.it
   46 Studiare la malattia attraverso                               Caterina Gianfrancesco
      le cellule staminali del paziente                             redazione@neuromed.it

                                                                    Sede redazione
   L’INTERVISTA
                                                                    Via dell’Elettronica, 4
    48 Francesco Sicurello                                          86077 Pozzilli (IS)
                                                                    Tel. 0865/915403 – fax 0865/915411
                                                                    redazione@neuromed.it

                                                                    Lettere e articoli firmati impegnano solo
                                                                    la responsabilità degli Autori.
                                                                    Citando la fonte, articoli e notizie
Per ricevere Neuromed News a casa, inviare il proprio indirizzo a   possono essere ripresi, in tutto o in parte,
redazione@neuromed.it                                               senza preventiva autorizzazione.

                                                                    Ideazione Grafica & Stampa
Si può leggere Neuromed News anche on line                          Grafica Isernina
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www.neuromed.it/rivista-neuromed-news/                              Tel. 0865 41 43 47
                                                                    www.graficaisernina.it

È possibile guardare le nostre interviste sul canale
                                                                    www.neuromed.it
           Neuromed News
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
CLINICA

                        Nel segno
                        della formazione
                        di eccellenza
                        In occasione del Memorial Cantore 2022 inaugurato il Laboratorio di Medicina
                        Necroscopica. Presenti neurochirurghi da tutto il mondo

                        U          na inaugurazione ufficiale
                                   che ha voluto ricordare chi
                                   ha compiuto il primo passo
                        verso una visione ampia della Neuro-
                        chirurgia. Siamo al Neuromed, nel La-
                                                                   Italia. “Per mio marito le nuove leve
                                                                   sono sempre state estremamente im-
                                                                   portanti. – dice Alessandra Valente,
                                                                   moglie di Giampaolo Cantore e ma-
                                                                   drina dell’evento - Lui poneva molta
         Il professor   boratorio di Medicina Necroscopica. È      enfasi sulla scuola di specializzazione
             Antonio
            Bernardo    qui che, in occasione del Memorial de-     che è quella poi che garantisce una
                        dicato al professor Giampaolo Can-         posterità al tuo lavoro”.
                        tore, è avvenuta l’inaugurazione del
                                                                   Ed è questo lo spirito che continua a
                        Centro di addestramento e di ricerca
                                                                   stimolare l’intero Dipartimento di Neu-
                        per specializzandi e specialisti in Neu-
                                                                   rochirurgia del Neuromed verso un la-
                        rochirurgia, uno dei tre accreditati in
                                                                   voro di “squadra” nel quale i giovani
2    NEUROMED NEWS
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
Con l’addestramento su tessuti umani diventano

                                                                                                                               La Neurochirurgia del futuro
                                            ancora più diversificate le opportunità di formazione
                                                        per i giovani neurochirurghi

                                            Giugno si è aperto con un nuovo capitolo per il Centro di Medicina
                                            Necroscopica – Unità di Chirurgia Formativa dell’I.R.C.C.S. Neuromed.
                                            Con il “Microsurgical course”, i giovani specializzandi neurochirurghi
                                            hanno potuto eseguire per due giorni un addestramento pratico in
                                            prima persona, “hands on” nella definizione anglosassone. Sotto i loro
                                            bisturi e i loro microscopi c’erano tessuti capaci di riprodurre alcune
                                            delle condizioni che un neurochirurgo si trova davanti quando è in sala
                                            operatoria. Come le placente, donate alla scienza da giovani madri,
                                            grazie alla collaborazione con L’Istituto Clinico Mediterraneo di Agro-
                                            poli. Un nuovo capitolo di un cammino iniziato da qualche mese, che
                                            conferma il Neuromed punto di riferimento in un settore complesso
                                            come quello della neurochirurgia.

                                            “I primi tre corsi – dice il dottor Paolo di Russo, che assieme ai dottori
                                            Nicola Gorgoglione, Arianna Fava e Michelangelo De Angelis ha curato
                                            l’organizzazione delle due giornate - sono stati focalizzati sull’appren-
                                            dimento delle nuove tecniche di intervento per meningiomi e neurinomi del
                                            basicranio. Con questo quarto appuntamento abbiamo deciso di cambiare
                                            tipologia, dedicandoci alle suture vascolari, che danno una mano in più al
                                            neurochirurgo per il trattamento di patologie come aneurismi e malforma-
                                            zioni vascolari. Per questo motivo abbiamo avuto il piacere di invitare il col-
                                            lega, dottor Mattia del Maestro, che è uno dei massimi esperti in questo tipo
                                            di attività”.

                                            “Le micro-suture – dice il dottor del Maestro, Neurochirurgia dell’Ospedale
                                            Maggiore della Carità di Novara – sono una tecnica utilizzata per anastomosi
                                            vascolari, cioè per intervenire su arterie che possono essere rotte o danneg-
                                            giate, oppure per creare dei bypass, oltrepassando quindi la patologia che af-
                                            fligge un tratto dell’arteria stessa. Questa è una attività di grande aiuto al
                                            neurochirurgo, e sicuramente deve far parte del suo bagaglio di competenze.
                                            Un corso come questo è quindi prezioso per completare il percorso di for-
                                            mazione dei giovani neurochirurghi, che possono esercitarsi con tutti i ma-
                                            teriali e modelli disponibili per questo tipo di procedure. L’impegno di un
                                            centro come il Neuromed in questo campo contribuisce al miglioramento
                                            dei servizi ai pazienti nel centro - sud Italia”.

                                            “Saper utilizzare queste tecniche per un chirurgo – aggiunge il dottor De An-
                                            gelis – è importantissimo per poter salvare la vita dei pazienti. Stiamo infatti
                                            parlando di patologie che spesso possono diventare molto gravi in poco
                                            tempo, e portare a morte il paziente. Allenarsi, saperle utilizzare, per un gio-
                                            vane neurochirurgo significa essere pronto anche a questo”.

hanno un ruolo fondamentale. Il Labo-       “Ciò che abbiamo notato, in questo come nei corsi precedenti – commenta
ratorio di Necroscopia rientra in tale      il dottor Gorgoglione – è il grande interesse da parte di tutto il panorama neu-
                                            rochirurgico italiano a venire qui, a partecipare, chi come tutor chi come di-
ottica. Una struttura avanzata che è        scente, a un evento che ci ha dato come al solito grandissima soddisfazione”.
stata e sarà protagonista nel tempo di
                                            “Questi corsi – dice il professor Vincenzo Esposito, Responsabile dell’Unità di
una serie di corsi “hands on”, con la fu-
                                            Neurochirurgia II - che sono ormai diventati una parte integrante del lavoro
sione di lezioni teoriche e approccio       del nostro Dipartimento, sono motivo di lustro per l’Istituto Neuromed e per
pratico grazie al contributo di esperti     la Regione Molise. Sono la realizzazione un percorso iniziato circa 20 anni fa
neurochirurghi italiani e internazionali.   dal nostro Maestro, professor Giampaolo Cantore, e costituiscono l’inizio di
                                            un nuovo viaggio che vede il Neuromed al centro del palcoscenico formativo
Parliamo di un importante traguardo         Nazionale ed Europeo”.
della Neurochirurgia italiana perché
rappresenta uno slancio all’innova-
zione in questo campo della medicina.       soprattutto quello di formare i giovani,
                                            nello spirito del professor Cantore, al-
“È un laboratorio di neuroanatomia –        l’apprendimento dell’anatomia chirur-
dice il professor Vincenzo Esposito, a      gica e delle tecniche chirurgiche, tutte
capo del Laboratorio e della Neurochi-      cose che ovviamente è molto impor-
rurgia I del Neuromed - il cui scopo è      tanti praticare prima sul ‘non vivente’
                                                                                                           NEUROMED NEWS   3
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
per poi farlo realmente in sala opera-        addestriamo nel nostro laboratorio di
                     toria. Oggi la Neurochirurgia italiana        anatomia”. Tra gli illustri ospiti della tre
                     non è seconda a nessuno, e nessun             giorni organizzata lo scorso aprile, il
                     italiano ha bisogno di fare viaggi della      professor Antonio Bernardo, medico e
    CLINICA          speranza. Questo livello va mantenuto         professore universitario italiano natu-
                     proprio grazie alla formazione. I miei        ralizzato statunitense, specializzato in
                     giovani collaboratori hanno lavorato          neurochirurgia e direttore del centro di
                     molto per realizzare questa idea, anche       formazione in neurochirurgia della
                     in un’epoca virtuale. Ma la chirurgia è       base del cranio presso il Well Medical
                     un lavoro fatto con le mani, e quindi         Cornell University a News York.
                     sono tuttora importanti incontri di
                     questo tipo, in laboratorio. Le mani          “È impensabile che un chirurgo non
                     sono guidate dal cervello. Addestrarsi,       possa esercitarsi su preparati anatomici
                     esplorare l’anatomia, è un’attività per       - ha detto Bernardo - e ho apprezzato
                     migliorare anche la qualità dell’assi-        il lavoro dei neurochirurghi che in poco
                     stenza ai nostri pazienti”.                   tempo hanno allestito un laboratorio di
                                                                   tale livello, che dà la possibilità di far
                     “Qui a Pozzilli sono venuti neurochi-         esercitare tanti specializzandi per i quali
                     rurghi un po’ da tutto il mondo - com-        è importante poter fare il training con
                     menta il dottor Paolo di Russo,               alcuni dei migliori chirurghi al mondo.
                     neurochirurgo e tra gli organizzatori         Bisogna condividere le proprie espe-
                     dei corsi - proprio per condividere e         rienze, dismettere una certa aria ‘pro-
                     aiutarci a portare avanti questa idea di      fessorale’ affinché tutti possano remare
                     una serie di corsi rivolti a specializzandi   dalla stessa parte, per raggiungere uno
                     e non”.                                       specifico obiettivo così come ho visto
                                                                   qui al Neuromed. Qui c’è uno straor-
                     “È già partita la programmazione delle        dinario rapporto tra persone che hanno
                     future iniziative - aggiunge il dottor Ni-    maturato un’esperienza decennale,
                     cola Gorgoglione - e siamo già pronti         uno spirito costruttivo fondamentale
                     ad organizzare il prossimo corso in su-       affinché il futuro della neurochirurgia
                     ture micro-vascolari utilizzando anche        sia ancora roseo. Sembrava difficile in
                     preparati di animali con il contributo        Italia ma ritengo che questo Centro
                     dello stabulario del nostro Istituto”.        possa farlo, partendo proprio dalla for-
                     “I preparati anatomici sono una parte         mazione dei giovani”.
                     fondamentale del training di
                     giovani e meno giovani, -
                     conclude il dottor Michelan-
                     gelo De Angelis - Sperimen-
                     tare prima di andare ad
                     operare sul vivente ci offre
                     una     serenità    maggiore
                     quando entriamo in sala
                     operatoria, e rappresenta
                     una sicurezza per il paziente.
                     Infatti qui a Pozzilli arrivano
                     non solo specializzandi ma
                     anche specialisti che vo-
                     gliono perfezionarsi. Ab-
                     biamo       accolto       ospiti
                     dall’India che sono venuti qui
                     a vedere come in Neuromed
                     trattiamo i nostri pazienti, ci
                     applichiamo nella ricerca e ci
4    NEUROMED NEWS
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
La Neurochirurgia del futuro

Giovani neurochirurghi all’ultimo
corso di addestramento

                   NEUROMED NEWS    5
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
Paolini, S., Severino, R., Mancarella, C., Cardarelli,
                                                                     G., Ciavarro, M., Di Castelnuovo, A., Iacoviello, L., &
                                                                     Minniti, G. (2022). Mini-craniotomy for intra-axial
                                                                     brain tumors: a comparison with conventional cra-
                                                                     niotomy in 306 patients harboring non-dural based
    CLINICA                                                          lesions. Neurosurgical review.
                                                                     https://doi.org/10.1007/s10143-022-01811-6

       Il professor Paolini nel
       corso di un intervento

                                     Tumori
                                     cerebrali
                                     Nuovo approccio mininvasivo
                                     pubblicato sulla rivista scientifica
                                     Neurosurgical Review

                                  L       ’intervento neurochirurgico per
                                          l’asportazione di un tumore ce-
                                          rebrale può essere condotto
                                  con metodiche mininvasive, capaci di
                                  garantire lo stesso successo di asporta-
                                                                                     sica. Come viene evidenziato nella pub-
                                                                                     blicazione, gli autori hanno mostrato
                                                                                     che i risultati in termini di asportazione
                                                                                     del tumore sono comparabili. Ma i van-
                                                                                     taggi per il paziente sono molto supe-
                                  zione radicale rispetto alle tecniche tra-         riori con la tecnica mininvasiva, a
                                  dizionali ma con netti vantaggi per il             cominciare dai tempi più brevi dell’inter-
                                  paziente.                                          vento e del recupero postoperatorio.
                                                                                     Questo si traduce in un netto migliora-
                                  È il risultato di uno studio condotto              mento nella qualità di vita, ma non solo:
                                  dall’equipe del professor Sergio Paolini,          grazie a una dimissione più rapida, il pa-
                                  Responsabile della Neurochirurgia 3                ziente ha la possibilità di iniziare più pre-
                                  dell’I.R.C.C.S. Neuromed in collabora-             cocemente l’eventuale radioterapia
                                  zione con il Dipartimento di Epidemio-             successiva all’intervento.
                                  logia dello stesso Istituto, pubblicato
                                  sulla rivista scientifica Neurosurgical Re-        “Abbiamo applicato questo nuovo ap-
                                  view. Basato sull’esperienza degli inter-          proccio chirurgico – dice Paolini - ai tu-
                                  venti chirurgici condotti dallo stesso             mori intrinseci del cervello, i più
                 Il professor                                                        frequenti dei quali sono i cosiddetti
               Sergio Paolini
                                  gruppo, lo studio ha messo a confronto
                                  306 casi tra pazienti operati in modalità          gliomi e le metastasi. La novità consiste
                                  mini-invasiva ed altri in cui l’intervento         nell’utilizzo sistematico della mini-cra-
                                  era stato condotto con metodica clas-              niotomia. Si tratta di una finestra ossea

6    NEUROMED NEWS
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La Neurochirurgia del futuro
                                                                                           Un’apertura nel
                                                                                           cranio di soli
                                                                                           tre centimetri è
di circa tre centimetri ottenuta attra-      migliorate rispetto al preoperatorio. La
verso una piccola incisione cutanea na-      degenza in Ospedale è stata inoltre più
                                                                                           sufficiente per
scosta tra i capelli. Il primo risultato     breve rispetto ai precedenti approcci, e      poter asportare
emerso è che la mini-craniotomia non         ciò si è tradotto anche in un accesso più     radicalmente il
ha pregiudicato in alcun modo la radi-       tempestivo ad eventuali terapie posto-
                                                                                           tumore. La tec-
calità dell’asportazione del tumore. Uti-    peratorie”.
lizzando specifici accorgimenti tecnici,                                                   nica mininva-
si è infatti potuto ottenere un tasso di     Un paziente con tumore al cervello            siva consente
asportazione identico a quello garantito     vede la sua vita profondamente cam-           una riduzione
da approcci più estesi, a prescindere        biata dalla malattia. Nuove sfide, preoc-
                                                                                           dei tempi ope-
dalla sede e dalle dimensioni del tu-        cupazioni, cambiamento delle abitudini.
more. Le dimensioni della craniotomia        Rendere meno invasivo l’intervento            ratori e di ospe-
non hanno pregiudicato l’utilizzo delle      neurochirurgico significa, quindi, aiu-       dalizzazione,
abituali metodiche di monitoraggio           tarlo in questo difficile cammino. “Siamo     oltre a un netto
delle funzioni neurologiche in corso di      andati incontro – conclude Paolini - ad
intervento.                                  una aspettativa comune in questi pa-
                                                                                           miglioramento
                                             zienti: liberarsi del tumore rapidamente,     della qualità di
Per quanto riguarda i vantaggi “si è os-     senza sacrificare la propria integrità. Per   vita del pa-
servata – spiega il neurochirurgo - una      la maggior parte dei pazienti giunti in
                                                                                           ziente
riduzione molto netta dei tempi opera-       buone condizioni ed operati con tec-
tori e delle complicanze, sia superficiali   nica mini-invasiva i segni fisici e psico-
che profonde. Oltre il 95% dei pazienti è    logici dell’intervento erano invisibili già
stato dimesso in condizioni inalterate o     al momento della dimissione”.
                                                                                                 NEUROMED NEWS   7
News - La Neurochirurgia del futuro - Neuromed
CLINICA

                     Chirurgia spinale
                     sicura ed efficiente
                     Nuove metodiche e tecnologie di intervento sulla colonna

                     Q          uando entriamo in sala ope-
                                ratoria il professor Gualtiero
                                Innocenzi,       Responsabile
                     della Neurochirurgia II del Neuromed, ci
                     sta attendendo al computer. Ci ha pre-
                                                                 gica è nota, qui introdurremo una novità
                                                                 rappresentata dal fatto che noi utiliz-
                                                                 ziamo strumenti tecnologici innovativi,
                                                                 che ci permettono di praticare questo
                                                                 intervento, con la sua discreta comples-
                     parato l’immagine TAC del paziente al       sità, in modo più sicuro”.
                     quale dovrà effettuare un intervento di     A livello della cosiddetta cerniera cra-
                     fissaggio occipito-cervicale.               nio-cervicale (dove il cranio si collega
                     “Si tratta di un intervento non nuovo –     con la colonna), possono svilupparsi pa-
                     specifica Innocenzi - La tecnica chirur-    tologie di diversa natura, da quelle trau-
8    NEUROMED NEWS
La Neurochirurgia del futuro
     Il professor Innocenzi nella sala
     operatoria integrata

                                             Le nuove tecnologie nella chirurgia spinale
                                             Ha visto la presenza di numerosi esperti nazionali il meeting dal ti-
                                             tolo “Innovazioni tecnologiche in chirurgia spinale” tenutosi
                                             nell’I.R.C.C.S. Neuromed. Organizzato dal professor Gualtiero Inno-
                                             cenzi, Responsabile dell’Unità di Neurochirurgia 1 dell’Istituto, l’in-
                                             contro ha approfondito tutti gli aspetti innovativi legati alla
                                             Neurochirurgia spinale interventistica e diagnostica, dalle nanotec-
                                             nologie alla robotica, dalla diagnostica per immagini alle tecniche
                                             mininvasive.
                                             Le innovazioni tecnologiche portano il settore della chirurgia spinale
                                             ad avvalersi sempre più di avanzamenti diagnostici e strumentazioni
                                             che coadiuvano il chirurgo in ogni fase dell’intervento, dalla diagnosi
                                             di precisione alla progettazione, dall’assistenza robotica in sala ope-
                                             ratoria all’uso di nuovi materiali per massimizzare il recupero del pa-
                                             ziente. Tutto all’insegna di una invasività sempre minore che si
                                             traduce in maggiore sicurezza per il paziente e, naturalmente. Nella
matiche a quelle degenerative e infiam-      necessità di una formazione adeguata, soprattutto per i giovani.
matorie, che vanno a determinare una         “È un campo estremamente largo – dice Gualtiero Innocenzi - per-
                                             ché si parla di materiali già utilizzati in sala operatoria ma applicati a
compressione sulla parte alta del mi-        tecniche nuove, oltre a materiali nuovi e procedure innovative. Su
dollo. “Questa compressione – spiega il      questi aspetti bisogna riflettere per valutare ciò che è veramente
neurochirurgo - determina una instabi-       utile e anche per evitare certi eccessi che non hanno come obiettivo
                                             il benessere del paziente. Le nuove tecnologie sono utilissime per
lità tra la base del cranio e la parte su-
                                             la diagnosi, per scegliere l’indicazione e per sostenere infine il neu-
periore della colonna cervicale, e può       rochirurgo in sala operatoria. Ma deve essere un processo integrato,
sviluppare nel paziente una tetraparesi      ecco perché da anni al Neuromed abbiamo l’ingegnere biomedico
                                             in sala operatoria, che ci aiuta nella gestione di macchine sofistica-
spastica, con difficoltà nel camminare e
                                             tissime”.
nel muovere le mani”.
                                             “Le nuove tecnologie che stiamo utilizzando nella chirurgia spinale
L’intervento punta a rendere questa cer-     – dice il professor Franco Servadei dell’Humanitas di Milano nonché
                                             primo italiano a presiedere la Federazione mondiale della Società di
niera stabile, cosa che nelle patologie      Neurochirurgiaha – sono in parte già utilizzate per la cerebrale e, in
infiammatorie favorisce anche una ridu-      parte, per altre chirurgie. Quello che apportano è sicuramente una
zione della massa infiammatoria nel          maggiore facilità nell’apprendere questo mestiere, oltre ovviamente
                                             ad una maggiore sicurezza per il paziente. Lo scopo è aiutare il neu-
tempo, ed a decomprimere il midollo
                                             rochirurgo, figura che però deve rimanere fondamentalmente legata
danneggiato.                                 alla sua formazione di base, che sarà poi seguita dall’aggiornamento
                                             innovativo. Ecco perché siamo venuti con piacere qui a Pozzilli: qui
“La complessità – continua Innocenzi -       non vi è solo la capacità di operare ma anche di fare ricerca di base,
sta nel fatto che dobbiamo inserire delle    quindi la possibilità di agire a 360 gradi”.

                                                                                                             NEUROMED NEWS   9
viti di 12-14 millimetri di lunghezza in
                      piccole ‘scatoline’ di osso che sono le
                      masse laterali delle vertebre, circondate
                      da strutture vitali come le arterie verte-
     CLINICA          brali e le radici. Sulle teste di queste viti
                      vengono installate due barre, modellate
                      e agganciate sulla base posteriore del
                      cranio. Materiale questo completa-
                      mente in titanio e RMN compatibile.
                      Tutto questo comporta una elimina-
                      zione pressoché totale dei movimenti
                      della testa sul collo. Il paziente non
                      potrà flettere la testa o girarla ma questo
                      è un fatto necessario per preservare il
                      midollo e la stabilità della cerniera. Poter
                      intervenire con gli strumenti che usiamo
                      per inserire le viti sapendo sempre dove
                      si va, e dove ci si trova in ogni momento,
                      è qualcosa di assolutamente decisivo”.
                      Ci rendiamo subito conto di quanto la
                      diagnostica per immagini (“imaging”) in-
                      traoperatoria in questo tipo di intervento
                      sia di fondamentale importanza.
                      “Già da qualche anno – spiega il neuro-
                      chirurgo - utilizziamo in sala operatoria
                      un sistema che ci permette di acquisire
                      le immagini del tratto di colonna cu sui
                      andiamo ad intervenire nella posizione
                      chirurgica. In altri termini, il paziente, nel
                      corso dell’intervento, è sottoposto ad
                      una TAC intraoperatoria eseguita proprio
                      nella posizione in cui noi andremo a
                      operare. Sulle immagini acquisite, corri-
                      spondenti alla realtà chirurgica, noi pro-         La tecnologia della sala operatoria
                      grammiamo la traiettoria delle viti con          integrata permette al neurochirurgo
                                                                           una visione globale del paziente
                      l’ausilio del navigatore. A fine intervento,
                      prima di svegliare il paziente, ripetiamo la
                      TAC. Questo esame, che ricordo sotto-
                      pone il paziente ad una bassa radio-
                      esposizione            con           nessuna
                      radio-esposizione per gli operatori, serve
                      a verificare la correttezza del posiziona-
                      mento delle viti. Nei casi in cui si eviden-
                      zino problemi, si procede subito ad una
                      correzione della loro collocazione”.
                      Una procedura, dunque, che rende meno
                      pericolosa una chirurgia complessa, per-
                      mettendo di effettuare immediatamente
                      una serie di controlli direttamente in sala
                      operatoria, prima ancora che il paziente
                      venga risvegliato.

10    NEUROMED NEWS
La Neurochirurgia del futuro
CLINICA

                         Medici, pazienti, Istituzioni. Il riconosci-
                         mento definitivo di malattia cronica passa
                         attraverso un impegno condiviso.

                      Cefalee
                      Riconoscere il peso medico e sociale del problema

                      C           on la legge 81 del 2020 la Cefa-
                                  lea primaria cronica è stata rico-
                                  nosciuta in Italia ‘patologia
                      invalidante nell’ambito delle malattie so-
                      ciali’. Si è trattato del primo passo di un
                                                                        da banco. Ma vi è una parte consistente di
                                                                        essi, colpita in modo più invalidante dalla
                                                                        malattia, che ha bisogno di una assistenza
                                                                        specifica, ed il 2 – 3% dei pazienti emicra-
                                                                        nici ne è affetto in forma cronica. “Defi-
                      cammino molto tortuoso che dovrebbe               niamo un paziente cronico quando
                      portare ad una migliore assistenza per chi        registra più di 15 giorni di cefalea su base
                      fa i conti, quotidianamente, con questa pa-       mensile per più di tre mesi consecutivi. –
                      tologia. A questa legge però non sono se-         ci spiega la dottoressa Anna Ambrosini, a
                      guiti      ulteriori     decreti     attuativi,   capo del Centro per lo Studio e la Cura
                      indispensabili, secondo gli esperti, ad an-       delle Cefalee del Neuromed – Molti pa-
                      dare avanti nel percorso di riconoscimento        zienti affetti dalla forma episodica di emi-
                      di invalidità.                                    crania diventano cronici spesso utilizzano
                                                                        in maniera impropria gli analgesici, facen-
                      Se n’è parlato anche nel corso del conve-         done un uso eccessivo. Questi farmaci
                      gno “Progetto Emicrania” organizzato a            contribuiscono a far diventare cronico il
                      Roma da Motore Sanità in collaborazione           mal di testa quando non sia stata imple-
                      con l’Associazione EMHA ( European Mi-            mentata una terapia di supporto di tipo
                      graine and Headache Alliance). Un mo-             preventivo”.
                      mento di confronto tra clinici, ricercatori,
                      istituzioni e associazioni, teso a fare il        Perché la gestione dei pazienti con cefalea
                      punto sulla necessità di implementare il          sia sempre più appropriata è però neces-
                      percorso legislativo e attuativo.                 sario che vengano soddisfatti due punti
                                                                        critici fondamentali. Il primo è quello della
                      Studi di prevalenza dei Centri specializzati      formazione di un numero sempre mag-
                      sulle Cefalee ci dicono che circa il 20-30%       giore di specialisti dedicati al settore. “Bi-
                      della popolazione soffre di Emicrania. Non        sognerebbe promuovere più formazione
                      tutti coloro che rientrano in tale percen-        nelle scuole di Medicina e in quelle di Spe-
                      tuale hanno bisogno di assistenza, e molti        cializzazione, in modo che sia i medici di
                      riescono a gestire la malattia con farmaci        base che gli specialisti in Neurologia e in
12    NEUROMED NEWS
NEUROMED NEWS   13
altre specialità tradizionalmente versate al      raggiungere, presenta anche, unica al
                      trattamento delle cefalee (Medicina in-           mondo, un indirizzo di formazione per le
     CLINICA          terna, Farmacologia) si muovano con               cefalee in ambito pediatrico oltre a quella
                      scioltezza nella diagnosi e nel trattamento       dell’adulto, e fornisce una formazione
                      delle cefalee primarie. - ci dice Ambrosini       completa, sia scientifica che clinica, sull’ar-
                      – anche perché parliamo della cefalea             gomento “cefalea”, permettendo di otte-
                      come patologia prevalente tra tutte quelle        nere una certificazione SISC di Esperto in
                      neurologiche. Il 70-80% delle visite neuro-       Medicina delle Cefalee. “Solo con una for-
                      logiche in generale vengono infatti svolte        mazione mirata - secondo la neurologa -
                      per problemi di mal di testa”.                    si potrà sopperire alla grande richiesta di
                                                                        assistenza in tale ambito e istituire Centri
                      Attualmente la maggior parte dei medici
                                                                        riconosciuti dalla Società Italiana per lo
                      dedicati a questo settore deve la propria
                                                                        Studio delle Cefalee, quindi di attestata
                      competenza all’esperienza sul campo; bi-
                                                                        competenza in materia. Oggi ve ne sono
                                                                        circa 85 in Italia, ma non sono sufficienti
                                                                        ad una gestione ad ampio spettro di tutta
                                                                        la popolazione cefalalgica che possa trarne
                                                                        vantaggio”.

                                                                        Il secondo punto critico è poi quello della
                                                                        consapevolezza di malattia. Nell’ambito
                                                                        delle cefalee il percorso che porta all’ac-
                                                                        cettazione della condizione da parte del
                                                                        paziente è tuttora molto lungo. “Spesso i
                                                                        pazienti non sono consapevoli di essere
                                                                        malati – spiega Ambrosini – Sono convinti
                                                                        che il loro mal di testa sia “normale” o se-
                                                                        condario ad altre cause o patologie, come
                                                                        per esempio lo stress, la sinusite o disturbi
                                                                        del rachide cervicale. Noi sappiamo, in-
                                                                        vece, che per l’emicrania, ad esempio, vi
                                                                        sono basi genetiche, neurofisiologiche e
                                                                        metaboliche che predispongono alla ma-
                                                                        lattia. Questa mancanza di consapevo-
                                                                        lezza o persino, a volte, negazione di
                      sognerebbe quindi puntare su una mag-
                                                                        malattia, porta frequentemente ad una
                      giore attenzione delle scuole di
                      specializzazione a questo settore e alla          cattiva condotta nella gestione di questa
                      creazione e sostegno di scuole, anche ex-         condizione, con una incostante o spesso
                      trauniversitarie, specificamente dedicate         assente aderenza al trattamento farmaco-
                      alla formazione nell’ambito delle cefalee.        logico proposto a scopo preventivo, e ad
                      Come ad esempio la Scuola Superiore In-           un uso scorretto dei farmaci sintomatici.
                      terdisciplinare delle Cefalee, scuola istituita   Migliorare tale aspetto potrebbe sicura-
                      dalla Società Italiana per lo Studio delle        mente aiutare anche noi clinici ad offrire
                      Cefalee (SISC), e della quale la dottoressa       migliore assistenza. È un percorso da fare
                      Ambrosini è vice-Direttore Didattico. Que-        insieme se vogliamo che le cefalee ven-
                      sta scuola, organizzata con un calendario         gano curate adeguatamente, ricono-
                      annuale-biennale, secondo i diversi livelli       scendo a chi ne è affetto in maniera
                      di competenza che il discente desidera            cronica la giusta risposta alla sua necessità
                                                                        di cura e di vita serena”.

14    NEUROMED NEWS
Il sonno
                     ai tempi
                     dell’emergenza
                     Quanto hanno influito prima la Pandemia e poi la
                     guerra sulla corretta igiene del sonno? I dati parlano di
                     un aumento di disturbi. Il ruolo dei Centri specializzati

                     I     l periodo critico legato all’emer-
                           genza pandemica ha messo a dura
                           prova la sanità. Il COVID-19 ha
                     rappresentato non solo una grande li-
                     mitazione alle normali attività di assi-
                     stenza ma ha anche peggiorato le
                     conseguenze di patologie o disturbi già
                     esistenti. È il caso dei disturbi del
                     sonno: non solo vi sono state difficoltà
                     a seguire i pazienti, ma è stato osser-
                     vato un aumento delle problematiche.
                     Da qui la necessità di potenziare questa
                     branca della neurologia, con Centri
                     specifici capaci di rispondere al meglio
                     alla necessità di assistenza dei cittadini.
                     Ne abbiamo parlato con il dottor An-
                     drea Romigi, neurologo responsabile
                     del Centro per lo studio e la cura dei di-
                     sturbi del Sonno del Neuromed, che ci
16   NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19

Il sonno è parte inte-
grante della nostra
vita: detiene una
funzione fondamen-
tale nel regolare me-
moria, sistema
immunitario e car-
diovascolare

                         NEUROMED NEWS   17
ha spiegato com’è stato affrontato il            degli scrittori distopici – dice il neuro-
                               periodo pandemico con i pazienti.                logo - abbia potuto prevedere l’inizio di
                                                                                una guerra proprio dopo una pande-
                               “È stato un lavoro molto complesso –             mia. Il risultato è stato un impatto psi-
                               spiega – superati i primi due mesi di            cologico enorme, sia dal punto di vista
                               chiusura delle attività di assistenza le-        delle sindromi da stress post trauma-
                               gate alla prima ondata Covid-19, ab-             tico, che si correlano all’insonnia, sia
                               biamo organizzato il lavoro in massima           per tutte le altre problematiche legate
                               sicurezza. Buona parte dei pazienti trat-        alle pause del ritmo del sonno, e quindi
                               tati vengono seguiti con ventilatori             del ritmo circadiano. Il sonno è parte
                               CPAP, strumenti a contatto diretto de-           integrante della nostra vita e detiene
                               stinati ad essere riutilizzati da altri. Per     una funzione fondamentale nel rego-
                               garantire il loro utilizzo e riprendere le       lare memoria, sistema immunitario e si-
                               attività abbiamo seguito rigorose pro-           stema cardiovascolare”.

                                                                                Questo per gli effetti “indiretti” per così
                                                                                dire. Ma proprio la malattia da SARS-
                                                                                Cov2 può influenzare in modo impor-
                                                                                tante il sonno. La malattia acuta –
                                                                                continua Romigi - provoca importanti
                                                                                fenomeni infiammatori, ai quali, per chi
                                                                                ha dovuto farvi ricorso, vanno aggiunti
                                                                                gli effetti legati all’esperienza della te-
                                                                                rapia intensiva. Si arriva così al cosid-
                                                                                detto post covid-19 o long covid-19.
                                                                                Nel nostro campo specifico, parliamo
                                                                                ad esempio di un sonno intensamente
                                                                                disturbato. Sicuramente l’approccio al-
                                                                                l’insonnia in questi casi sarà non solo
                                                                                farmacologico, ma anche rivolto al ri-
                                                                                pristino di una corretta igiene del
                                                                                sonno, ad esempio attraverso la terapia
                                                                                cognitivo comportamentale, uno degli
          Il dottor Romigi
                               cedure di sterilizzazione, accompa-              elementi fondamentali per far fronte a
          analizza i dati di   gnate dal massimo utilizzo possibile di          tali problematiche. Considerando il
               un paziente
                               componenti monouso. In questo modo               grande numero di persone che hanno
                               nel 2021 è aumentato il numero di pa-            avuto il COVID-19, i nostri ambulatori si
                               zienti trattati con ‘ventiloterapia a pres-      devono attrezzare in questa direzione,
                               sione positiva’, seguiti sulla base delle        in modo da poter far fronte alla mole di
                               linee guida americane ed europee per             potenziali pazienti”.
                               le OSAS (apnee ostruttive del sonno,
Per saperne di più:            ndr)”.                                           Rivolgersi allo specialista è importante,
Centro Medicina del                                                             ed arriva un momento in cui bisogna
Sonno                          Un’altra conseguenza negativa per il             compiere questo passo. “Diciamo –
                               sonno è rappresentata dagli effetti psi-         spiega il neurologo – che l’intervento
Via Atinense,                  cologici legati alla guerra ucraino russa.       dello specialista diventa necessario
86077 Pozzilli (IS)
                               Uno studio pubblicato recentemente ha            quando la percezione soggettiva del
Tel. 0865.929600
centrosonno@neuromed.it        sottolineato quanto l’ansia, causata sia         proprio sonno è negativa, quando ci
prenotazioni@neuromed.it       dalla pandemia che da una guerra, abbia          svegliamo non riposati o ci svegliamo
www.neuromed.it                degli effetti negativi sull’attività cerebrale   mezz’ora prima del suono della sve-
                               in genere, e quindi anche sul sonno.             glia”.

                               “Credo che neanche il più fantasioso             Ma il sonno è un fenomeno complesso,

18    NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19
legato       profonda-
                                                Il dottor Andrea Romigi (al centro) con il
mente all’intera attività                       dottor Giuseppe Vitrani (a sinistra) e
cerebrale. Ecco per-                            i tecnici Federica Testa e Marco Caccamo

ché il Centro guidato
dal dottor Romigi ha
valorizzato il ruolo di
una specifica figura
professionale: il tec-
nico di neurofisiopa-
tologia. “Il tecnico si
occupa del monito-
raggio del paziente,
perché noi lavoriamo
prevalentemente con
attrezzature strumen-
tali. Eseguiamo regi-
strazioni del sonno
con elettrodi e ne va-
lutiamo la qualità. Poi
si passa a tecniche di
vigilanza complesse o
all’adattamento a pro-
tesi ventilatorie, e qui i
nostri tecnici si occu-
pano della scelta del-
l’interfaccia, della maschera più adatta
al paziente. Da questo punto di vista il      IL TEAM NEUROMED AL CONGRESSO MONDIALE
nostro Centro rappresenta una unicità                  SULLA MEDICINA DEL SONNO
perché il tecnico di neurofisiopatologia
                                             Il Centro di Medicina del Sonno del Neuromed ha presentato, nel corso del-
non si occupa solo degli aspetti proce-
                                             l’ultimo Congresso Mondiale per la Medicina del Sonno, tre specifici studi. Il
durali ma anche dell’attività di ricerca e   primo, una comunicazione orale a cura del dottor Andrea Romigi e condotto
di analisi dei segnali. Per questo, nel      in collaborazione con il professor Giancarlo Di Gennaro, riguardava gli effetti
contesto delle nostre pubblicazioni          del trattamento chirurgico dell’Epilessia temporale associata a sclerosi ippo-
                                             campale sulla macrostruttura e microstruttura del sonno. Si tratta di un primo
scientifiche, i tecnici sono sempre pre-     studio che ha documentato l’effetto benefico della chirurgia, oltre che sulle
senti, perché sono parte attiva della        manifestazioni cliniche dell’epilessia, anche su parametri della microstruttura
raccolta dati e della stesura dell’arti-     del sonno, ripristinando parametri fisiologici già dopo un mese dall’inter-
colo”.                                       vento.
                                             Il secondo studio, condotto nel Centro del sonno e presentato come poster,
A proposito di ricerca scientifica, gli      ha riguardato un possibile nuovo bio-marcatore specifico per la la narco-
studi pubblicati dal Centro del Neuro-       lessia. I risultati sembrano promettenti, indicando come questo marcatore
                                             possieda elevati livelli di sensibilità e specificità dell’indice di atonia in veglia
med, molto apprezzati anche nel corso        nel distinguere pazienti con narcolessia rispetto ad altre forme di iperson-
del recente Congresso Mondiale della         nia.
Medicina del Sonno, vedono un evi-           Il terzo lavoro presentato, condotto dal dottor Simone Cappellano, mira a
dente collegamento con le patologie          definire il profilo del sonno mediante polisonnografia. In questo modo si
neurologiche. “I nostri approcci stanno      punta a distinguere pazienti affetti da epilessia rispetto a pazienti affetti da
                                             episodi psicogeni non epilettici. Si tratta di una diagnosi complessa, che può
andando verso l’affinamento delle tec-
                                             portare all’assunzione di farmaci anti crisi epilettiche in paziente affetti invece
niche di analisi del sonno, in grado di      da un disturbo di natura psicologica.
scomporlo in micro eventi. Cerchiamo
                                             Il Tecnico di Neurofisiopatologia dottoressa Federica Testa, è stata infine in-
marcatori, insomma, capaci di dirci          vitata, nel corso del Congresso, a tenere una relazione inerente al ruolo del
quanto abbiano un impatto sull’ap-           tecnico nella ricerca sul sonno, portando l’esempio dell’integrazione nei pro-
prendimento, sulla memoria e sugli           cessi clinici e di ricerca, che vedono questa figura professionale pienamente
                                             coinvolta nel nostro centro.
eventi patologici”.

                                                                                                                 NEUROMED NEWS   19
Il direttore del ”Mario Negri”
                                          sottolinea l’importanza
                                              del concetto di
                                          medicina in evoluzione

                     L’insegnamento
                     della
                     Pandemia
                     Il professor Remuzzi al Neuromed:
                     “Il COVID ci ha insegnato
                     l’interdipendenza tra la specie umana
                     e tutte le altre specie
                     dell’intero pianeta”

                     “L’esperienza della pandemia ci ha in-        Neuromed in memoria dell’omonimo
                     segnato alcune regole fondamentali            ricercatore belga che fu uno dei prin-
                     che potranno essere seguite in futuro         cipali protagonisti nella lotta alle ma-
                     per evitare di ripetere gli stessi errori”.   lattie cardiovascolari.
                     Il professor Giuseppe Remuzzi, ricer-
                     catore di fama mondiale e Direttore           Tra le regole citate da Remuzzi ce n’è
                     dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha       una apparentemente semplice, ma che
                     riassunto così il senso della sua confe-      in molti casi ha fatto la differenza tra la
                     renza “Covid-19: perché è successo e          vita e la morte: il virus ha mietuto vit-
                     come evitare che possa succedere di           time soprattutto in chi soffriva di pato-
                     nuovo”, tenutasi nell’ambito del “Se-         logie croniche, molte delle quali
                     condo Marc Verstraete memorial lec-           evitabili attraverso corretti stili di vita.
                     ture”,     organizzato      dall’I.R.C.C.S.   Per questo motivo, uno stile di vita

20   NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19
sano, con una corretta alimentazione
e una adeguata attività fisica, è in grado
di ridurre il rischio di obesità, iperten-
sione e altre condizioni patologiche,
diventando in questo modo una effi-
cace barriera contro i danni del coro-
navirus.

E poi c’è quella che rimane la lezione
di base, da cui partire per costruire un     parla di malattie infettive come il coro-   Il professor Remuzzi (al cen-
nuovo concetto di salute globale: il                                                     tro) con i professori de Gae-
                                             navirus, che tutti i dati mostrano come     tano, Frati, Donati, e
ruolo dell’ambiente e del rapporto           sia derivato dal cosiddetto salto di spe-   l’avvocato Belfiore
uomo-animale, cruciale quando si             cie. “La specie umana è strettamente
                                                                                                  NEUROMED NEWS   21
Nel corso dell’incontro al   connessa – ha spiegato Remuzzi –           E poi i tanti problemi nella comunica-
Centro Ricerche Neuromed
                             con l’ambiente e con le altre specie vi-   zione pubblica. “Forse una delle cose
                             venti. Solo integrando profondamente       più importanti che dovremmo tra-
                             questo concetto nella nostra strategia     smettere al pubblico è il concetto di
                             potremo disegnare un progetto com-         una medicina in continua evoluzione.
                             pleto, che ci metterà in grado di pre-     Ciò che un ricercatore dice oggi po-
                             venire, e affrontare se necessario, nel    trebbe essere smentito dopo qualche
                             modo più veloce e corretto la prossima     giorno. Non c’è uno ‘sbaglio’, come il
                             emergenza sanitaria.                       pubblico potrebbe dire di fronte ad un
                                                                        cambiamento di approccio: semplice-
                             Naturalmente il ricercatore ha parlato     mente siamo di fronte a un processo di
                             degli errori commessi a livello interna-   aggiornamento costante alla luce di
                             zionale. Errori nella comunicazione tra    nuove evidenze”.
                             strutture sanitarie, oppure una certa
                             superficialità, se non spocchia, dei ri-   Ma in alcuni casi c’è da lottare contro
                             cercatori occidentali verso informa-       vere e proprie bugie. “Dobbiamo chie-
                             zioni scientifiche preziose che già        derci fino a quando si possono dire
                             arrivavano dall’oriente.                   bugie. In un mondo libero possiamo

 22    NEUROMED NEWS
Speciale COVID-19
                                                    immaginare che chiunque sia libero di
                                                    farlo, pur sapendolo. Ma se la bugia
                                                    mette a rischio la salute delle persone,
                                                    o addirittura arriva a farle morire, ad
                                                    esempio dicendo che non bisogna
                                                    vaccinarsi perché il vaccino è peggio
                                                    della malattia, questo non si dovrebbe
                                                    fare. Teniamo conto che è appena
                                                    stato pubblicato un lavoro su Lancet
                                                    Infectious Diseases che dimostra come
                                                    nel solo 2021 il vaccino abbia evitato la
                                                    morte di venti milioni di persone. Di
                                                    fronte a questo dato, la discussione sul
                                                    vaccino dovrebbe essere chiusa. Non
                                                    ci dovrebbe più essere un conduttore
                                                    che cerca il confronto tra qualcuno
                                                    che sia ‘pro’ e uno che sia ‘contro’. Nel
                                                    caso dei vaccini, con questi dati alla
                                                    mano, non c’è più una ‘altra campana’
                                                    da sentire”.

Il primo luglio scorso, il Prof Giuseppe Remuzzi, nefrologo di fama internazionale, succeduto
al prof Silvio Garattini, come Direttore dell' IRCCS Istituto Mario Negri di Milano e Bergamo,
ha tenuto la lettura annuale per il 2022 intitolata alla memoria del Prof Marc Verstraete, sto-
rico ricercatore e clinico dell'Università di Lovanio, in Belgio. L'occasione di questo impor-
tante evento scientifico e culturale ha offerto al Prof Remuzzi l'opportunità di visitare l'IRCCS
Neuromed e di incontrarvi clinici, ricercatori e personale amministrativo. Presentando l'ora-
tore, prima della sua affollata conferenza su "COVID-19: perchè è successo e come evitare
che possa succedere di nuovo", ho ricordato che Maria Benedetta Donati e io avevamo co-
nosciuto il Prof Remuzzi quando era ancora soltanto "Beppe". Il nostro incontro, infatti, risale
ai primi Anni Settanta a Milano, quando un giovane studente di medicina entrò nel nostro
studio per parlarci di una paziente ricoverata presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, sua città
natale. Da quell'incontro nacque una straordinaria collaborazione scientifica e una forte ami-
cizia personale che coinvolse subito anche Manuela Livio, giovane moglie di Beppe e ricer-
catrice presso i nostri laboratori del Negri di Milano. Ci occupammo insieme inizialmente di
complicanze emorragiche dei pazienti sottoposti a emodialisi renale (rene artificiale), poi
anche di sindrome uremico-emolitica, di eclampsia, di malattie rare e del ruolo delle pro-
staglandine in queste condizioni cliniche. Ottenemmo numerosi risultati pubblicati in una
quarantina di lavori scientifici su prestigiose riviste internazionali come Lancet e Blood. L'en-
tusiasmo della nostra ricerca comune portò a immaginare la possibilità di aprire un "Negri
Bergamo", dedicato alla ricerca sulle malattie renali. Il sogno si realizzò qualche anno dopo,
nel 1983, grazie anche al generoso contributo delle tre Banche di Bergamo. Beppe fu subito
riconosciuto dal Prof Garattini come il responsabile e il trascinatore della nuova sede del-
l'Istituto. In quello stesso periodo, con Maria Benedetta Donati, Chiara Cerletti, Andreina
Poggi e altri giovani colleghi, preparavamo l'apertura di una terza sede dell'Istituto, il "Mario
Negri Sud", che aprimmo in Abruzzo alla fine del 1987. Le nostre strade presero quindi loca-
lizzazioni e direzioni diverse.
Da allora abbiamo mantenuto costanti rapporti di lavoro e di amicizia con il Prof Remuzzi e
il suo gruppo. Ancora oggi sono diverse le collaborazioni tra l'IRCCS Neuromed e l'IRCCS
Mario Negri. Certamente la visita del prof Remuzzi favorirà ulteriori collaborazioni in campi
di comune interesse, come l'alimentazione, i fattori di rischio delle malattie croniche e la
loro prevenzione, la salute pubblica e le malattie rare.
Il Prof Remuzzi è autore di oltre 1.400 pubblicazioni scientifiche ed è uno dei ricercatori ita-
liani più citati a livello internazionale. E' stato Presidente della Società Internazionale di Ne-
frologia e Professore Ordinario di Nefrologia, chiamato alla cattedra dall'Università statale
di Milano "per chiara fama". È anche un apprezzato scrittore ed editorialista del Corriere della
Sera.
                                                                              Giovanni de Gaetano
                                                                 Presidente dell'IRCCS Neuromed

                                                                                                     NEUROMED NEWS   23
Coronavirus e
                      Riserva Cognitiva
                      Effetti del virus sul Sistema Nervoso

                               È
                      Centrale e sui rischi apportati
                      dal tabagismo. Al Neuromed
                      un convegno di approfondimento
                                                                     il tesoretto del cervello, quel sur-
                                                                     plus di neuroni, sinapsi e connes-
                                                                     sioni che permette di resistere
                                                              meglio agli effetti del tempo. L’hanno chia-
                                                              mata ‘riserva cognitiva’(RC) e indica una
                      promosso da MOHRE insieme al            potente forma di protezione dalle malattie
                      professor Giuseppe Novelli              neurodegenerative come Alzheimer e Par-
                                                              kinson ma permette anche un migliore re-
                                                              cupero in caso di traumi cerebrali o ictus.

                                                              La ‘riserva’ è stata descritta per la prima
Nel corso dell’incontro la relazione del pro-                 volta nel 1988 da Robert Kaztmann del-
fessor Novelli (Ordinario Genetica Umana                      l’Università di San Diego sulle pagine degli
                                                              Annals of Neurology e si basava sull’evi-
Tor Vergata) sugli avanzamenti scientifici                    denza derivata dalle autopsie di 137 resi-
nello studio del Sars-CoV-2                                   denti di una RSA di età media 85 anni al
                                                              decesso, che evidenziavano segni cerebrali
                                                              di neurodegenerazione, senza averne mo-
                                                              strato i sintomi in vita. Dieci di loro presen-
                                                              tavano i segni anatomici della demenza ma
                                                              le loro cartelle cliniche indicavano risultati
                                                              ai test cognitivi SUPERIORI rispetto ai loro
                                                              coetanei sani.

                                                              Questa evidenza ha portato a ipotizzare
                                                              l’esistenza di un “tesoretto” di neuroni di
                                                              grande efficacia. Più di recente all’idea di
                                                              una dotazione determinata geneticamente
                                                              si è integrata l’idea che tale riserva possa
                                                              essere costruita nel tempo, sino a ricono-
                                                              scerne i fattori favorenti.

                                                              “Presso il nostro Istituto – dice Giovanni de
                                                              Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed
                                                              - si svolgono da anni studi epidemiologici,
                                                              clinici e sperimentali sui fattori di rischio o
                                                              di prevenzione della salute e delle malattie
                                                              croniche degenerative. Siamo anche inte-
                                                              ressati alle condizioni che determinano
                                                              l’età biologica dell’organismo in toto e di
                                                              alcuni organi in particolare, come il cer-
                                                              vello. L’età cronologica conta, ma l’età bio-
                                                              logica appare ancor più cruciale per un
                                                              invecchiamento di successo”

                                                              Ambiente e stili di vita sono stati ricono-
                                                              sciuti come fondamentali: quoziente intel-
                                                              lettivo, livello di scolarità, tipo di lavoro,
                                                              relazioni sociali, attività del tempo libero
                                                              agiscono sinergicamente per ‘mettere da
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Speciale COVID-19
parte’ neuroni e connessioni di qualità, da       Allo stesso modo contribuisce ad esempio
utilizzare in caso di bisogno, fenomeno           il bilinguismo: lo sforzo di apprendere due
confermato anche da Yacov Stern che ha            o più lingue in età infantile, permette di ri-
approfondito le ricerche a metà degli anni        tirare degli interessi in età avanzata con
90.                                               segni di demenza che rimangono nascosti
                                                  per molti anni prima di manifestarsi. È stato
“Gli stili di vita sono la chiave di una longe-   stimato che più della metà della popola-
vità vissuta in salute” sottolinea il Dottor      zione mondiale parla regolarmente due o
Fabio Beatrice, Direttore del Board di            più lingue. Negli Stati Uniti, circa il 20%
MOHRE “siamo responsabili di come in-             della popolazione a casa parla una lingua
vecchierà non solo il nostro corpo ma             diversa dall’inglese.
anche il nostro cervello. Dovremmo pen-
sare ai nostri comportamenti positivi e ne-       Anche il tabagismo può influire su tale
gativi come capaci di determinare un              aspetto. “Dobbiamo intercettare i fumatori
punteggio sommatorio. Ma abbiamo sco-             storici, con una storia lunga alle spalle, che
perto anche che i vari comportamenti              pensano di non poter smettere, che hanno
dannosi agiscono in maniera differente            effettuato diversi tentativi e altrettante ri-
sull’organo della cognizione: il consumo di       cadute: un interessante studio apparso su
alcol determina alterazioni strutturali men-      Hippocampus ha mostrato che questa
tre il fumo danneggia il funzionamento            zona del cervello, correlata alla memoria
delle strutture. I loro effetti combinati,        emotiva, ad un certo punto inizia ad invec-
quindi, sono molto maggiori della loro            chiare velocemente. Si ritiene che il suo
somma, specialmente nel cervello delle            volume diminuisca di circa lo 0,52% l’anno,
persone anziane. Una delle
scoperte più interessanti
delle neuroscienze è pro-
prio che il cervello non è ri-
gido, ma flessibile e
sensibile all’esperienza. Gli
stimoli ambientali influen-
zano il cervello modifican-
done la struttura fisica e
l’organizzazione funzionale
nel corso della vita.

La riserva cognitiva in-
fluenza l’età di esordio, la
velocità di progressione e
le manifestazioni evidenti
di demenza e di Alzheimer
in particolare. Tra i fattori
che contribuiscono alla
costruzione della riserva di
neuroni e connessioni c’è
sicuramente l’istruzione e
la sua durata: maggiore è il
numero di anni è dedicato
alla formazione, maggiore
è la protezione a cui si può
ambire. La Riserva pro-
tegge anche nelle forme più blande di de-         ma in un gruppo di donne con una storia          I professori Giuseppe Novelli
ficit come il MCI: dei 273 anziani reclutati      di forte tabagismo, sottoposte ad imaging        (al centro), de Gaetano, e
nello studio, affetti da disturbi della me-                                                        Fabio Beatrice con Johann
                                                  cerebrale mostrava un volume dell’ippo-          Rossi Mason
moria auto riferiti, mild cognitive impair-       campo del 7,4% più piccolo rispetto alle fu-
ment o demenza, quelli con MCI che                matrici lievi o alle non fumatrici. E nel
avevano un titolo di studio universitario         campione di donne di mezza età esami-
erano significativamente più anziani, a te-       nate con una storia di fumo da moderato
stimoniare che la riserva esercita un ef-         a forte, fumare determinava una atrofia
fetto tampone per alcuni anni. Non solo il        equivalente a 12 anni di età in più” ha spie-
deterioramento insorge più tardi, ma le           gato il Dottor Fabio Beatrice, Direttore del
prestazioni come fluidità verbale erano           Board del MOHRE.
migliori.
                                                                                                             NEUROMED NEWS   25
FRONTIERE        Le placche aterosclerotiche
                      “dialogano” con il cervello
                      Su Nature i risultati di una collaborazione internazionale che studia come
                      intervenire sugli impulsi nervosi per combattere l’aterosclerosi

                         S        ono quelle che si cercano con
                                  l’ecodoppler delle carotidi: le
                                  placche aterosclerotiche. For-
                         mate da un accumulo di grassi, cole-
                         sterolo, tessuto fibroso e cellule del
                                                                      Pozzilli, dimostra per la prima volta
                                                                      l’esistenza di un collegamento tra le
                                                                      placche aterosclerotiche e il sistema
                                                                      nervoso centrale, che a sua volta, at-
                                                                      traverso la milza, attiva il sistema im-
                         sistema immunitario, rappresentano il        munitario stimolando ulteriormente lo
                         segno distintivo dell’aterosclerosi, le      sviluppo della patologia. Questo “cir-
                         cui conseguenze, dall’infarto all’ictus      cuito nervoso” finora sconosciuto
                         fino ai problemi vascolari periferici, co-   potrà rappresentare un bersaglio per
                         stituiscono di fatto la principale causa     terapie innovative.
                         di morte in età avanzata.
                                                                      Pubblicato sulla famosa rivista scienti-
                         Una nuova ricerca, che vede tra i prin-      fica Nature, la più autorevole tra quelle
                         cipali protagonisti il Dipartimento di       multidisciplinari oggi esistenti, lo studio
                         Angiocardioneurologia e Medicina Tra-        è stato condotto sia su modelli speri-
                         slazionale dell’I.R.C.C.S. Neuromed di       mentali che in reperti umani, in colla-

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borazione con la Ludwig-Maximilians-        di cellule immunitarie nella parete         I professori Lembo e Carne-
University di Monaco, con gli impor-        esterna del vaso sanguigno. Questo          vale (al centro) con i firma-
                                                                                        tari della ricerca
tanti risultati del Professor Andreas       aggregato, chiamato ATLO e simile ad
Habenicht e del Dottor Sarajo K. Mo-        un linfonodo, è ricco di fibre nervose.
hanta, e con altre istituzioni scientifi-   Il nostro lavoro ha prima di tutto dimo-
che internazionali riunite nel Progetto     strato che attraverso di esse si stabili-
“PLAQUEFIGHT” finanziato dalla Co-          sce una connessione diretta tra la
munità Europea.                             placca e il cervello”.

“In corrispondenza di una placca ate-       I ricercatori italiani e tedeschi hanno
rosclerotica – spiega la professoressa      quindi ricostruito l’intero percorso
Daniela Carnevale, Dipartimento di          delle fibre nervose fino al sistema ner-
Angiocardioneurologia e Medicina Tra-       voso centrale. “A questo punto – con-
slazionale del Neuromed e Professore        tinua Carnevale – siamo stati in grado
Ordinario dell’Università Sapienza di       di vedere che questi segnali prove-
Roma – si forma anche un aggregato          nienti dalla placca, una volta raggiunto

                                                                                                  NEUROMED NEWS   27
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