PTOF 2019-22 Scuola dell'infanzia paritaria comunale "G. Nascimbeni" Flero
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PTOF Scuola dell’infanzia paritaria comunale “G. Nascimbeni” Flero 2019–22 COMUNE DI FLERO E Protocollo N.0015666/2018 del 12/12/2018 Documento Principale
INDICE UN PO’ DI STORIA… LA NOSTRA SCUOLA I BAMBINI FINALITA’ DELLA SCUOLA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA PROGETTO ACCOGLIENZA INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA PROGETTO DI PROMOZIONE ALLA LETTURA PROGETTO DI CONOSCENZA DELL’AMBIENTE LABORATORI CONDOTTI DA PROFESSIONISTI ESTERNI PROGETTO DI PSICOMOTRICITA’ PROGETTO MUSICALE PROGETTO DI TEATRO GIOCHIAMO CON L’INGLESE CONTINUITA’ TRA LA SCUOLA DELL’INFANZIA, NIDO E SCUOLA PRIMARIA CONTINUITA’ SCUOLA-FAMIGLIA ORGANI COLLEGIALI INCLUSIONE DISABILITA’ E INCLUSIONE FORMAZIONE
VALUTAZIONE PREMESSA 1- VISTA la Legge n. 59 del 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e istituito la dirigenza scolastica; VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica; VISTO l’art. 3 del DPR 275/1999, come novellato dall’art. 1 comma 14 L. 107/15; VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni; VISTA la Legge 107/2015; VISTI la nota MIUR del 17/05/18 e il documento di lavoro riferito all'autonomia scolastica per il successo formativo; VISTO IL RAV dell'Istituto; CONSIDERATO che - il Collegio dei Docenti è chiamato a redigere il piano triennale dell'offerta formativa entro il mese di ottobre dell'anno precedente a quello di riferimento; - il Piano dell’Offerta Formativa Triennale deve comprendere le opzioni metodologiche, le linee di sviluppo didattico-educativo, le opzioni di formazione e aggiornamento del personale docente e ausiliario, il fabbisogno di organico funzionale dell’autonomia; - per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del PTOF è necessario l’apporto di ogni componente della comunità scolastica, laddove per buona gestione si vuole intendere il dialogo fra componenti interne ed esterne e fra elementi delle singole componenti al proprio interno. Il comma 5 dell'Art. 3 del DPR 275/1999 prevede che nelle attività di Pianificazione Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) il dirigente scolastico “...promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti…”. A tale fine il/i dirigente/i scolastico/i della Scuola dell’Infanzia G. Nascimbeni, Dott. Pietro Alberti promuoverà un incontro collegiale con i soggetti in indirizzo allo scopo di: a) consolidare ed estendere le relazioni con le espressioni territoriali; b) scambiare e condurre a sintesi unitaria proposte e indicazioni utili al potenziamento dell'offerta formativa territoriale e dei servizi di supporto, recepire istanze e proposte e ottimizzare in modo sistemico l'impiego formativo e organizzativo delle risorse territoriali.
UN PO’ DI STORIA…. L’asilo, da anni divenuto scuola materna, è ora scuola dell’Infanzia. E’ fondamentale capire non solo perché è cambiato il nome, ma soprattutto quali sono gli obiettivi diversi e nuovi. In passato, l’asilo ha ricoperto un ruolo prevalentemente di tipo assistenziale: era il luogo sicuro dove i genitori potevano lasciare i propri figli in custodia, durante le ore di lavoro. Con la legge 444/68 nasce la scuola materna statale, e gli Orientamenti scolastici del 1969 parlano di “programmazione educativa e didattica da attuarsi attraverso “aree di sviluppo”. Dagli Orientamenti del 1991 fino alle attuali “Indicazioni Nazionali per il curriculum” del 2012, la scuola materna è denominata Scuola dell’Infanzia, primo grado del sistema scolastico di base. Il bambino, considerato nella sua unità fisica, intellettiva e affettiva, è impegnato in un processo di continua interazione con i coetanei, gli adulti, l’ambiente, la cultura. La scuola dell’infanzia di Flero nasce nel 1909 con il contributo delle Suore della Sacra Famiglia. Grazie alla loro presenza e alla loro generosa disponibilità la Scuola Materna si arricchisce d’importanti iniziative che rispondono alle esigenze delle famiglie del tempo. Oggi, come allora, la Scuola vuole essere un punto d’incontro, di condivisione e di sostegno per le famiglie e per l’educazione dei loro bambini. Nel 2002 ha conseguito da parte del Ministero la Parità Scolastica con il Decreto Collettivo n° 1 del 2 agosto. Fino al 2014 la Scuola dell’Infanzia ha avuto le sue sedi in Via Umberto I e Via Paine per poi suddividersi nei plessi: “Dei Ciliegi” in Via Bulgherini nato nel 2015 e plesso “Beato G. Nascimbeni” inaugurato nel 2016. Da settembre 2018 la Scuola dell’Infanzia comunale di Flero si è unita nel plesso di Via Paine. L’accorpamento del plesso della Scuola dell’Infanzia dei Ciliegi nel plesso di Via Paine inaugura un nuovo percorso scolastico per i bambini, per le famiglie e anche per gli operatori. I vantaggi legati all’identificazione di un unico plesso non si limitano ai soli aspetti organizzativi, ma sono riconducibili alla valorizzazione di un’identità ampia del gruppo insegnante e alla possibilità di una maggiore offerta didattica per i bambini. Dal 2016 la scuola è gestita dalla cooperativa Tempo Libero a cui è stato dato incarico fino al 2021. La Scuola è inserita in un territorio amplio e in evoluzione. Flero, infatti, è un paese che sorge ai confini della città e, pertanto, territorio interessante per le famiglie che sono alla ricerca di tranquillità, senza doversi allontanare troppo dalla realtà cittadina.
I flussi migratori e l’offerta lavorativa flerese, inoltre, hanno visto l’insediamento di nuove famiglie di origine straniera e il conseguente aumento di bambini che chiedono l’iscrizione presso la scuola dell’infanzia comunale. La Scuola Comunale di Flero è aderente alla FISM e collabora con le diverse realtà del territorio: la Parrocchia, l’ATS, le Associazioni, Il teatro Le Muse, l’Accademia Musicale, il Parco del Monte Netto LA NOSTRA SCUOLA “La Scuola G. Nascimbeni” di Via Paine ospita 8 sezioni: Volpi, Stelle marine, Rane, Granchietti, Delfini, Api, Pesciolini e Coccodrilli, eterogenee per età con bambini di 3, 4 e 5 anni, 8 bagni, un grande auditorium per occasioni di condivisione, allestimento spettacoli, attività motorie e momenti assembleari, un ampio e piantumato giardino e una zona dedicata alla preparazione dei pasti. Questa è stata oggetto di recenti lavori di ampliamento e adeguamento alle nuove esigenze del servizio, conferendo alla Scuola ulteriore pregio rispetto alle caratteristiche di modernità e salubrità della struttura. I criteri per la formazione delle sezioni all’inizio dell’anno scolastico prevedono: la distribuzione omogenea di maschi e femmine nelle diverse età; una pari presenza nelle diverse sezioni dei bambini stranieri; un’uguale distribuzione dei bambini con disabilità certificata. Il personale educativo è composto da 16 insegnanti di sezione (8 a tempo pieno con 31 ore settimanali e 8 a 20,5 ore settimanali) in compresenza per due ore al giorno il lunedì e il venerdì (dalle 10:00 alle 12:30) e per 3 ore al giorno il martedì. Il mercoledì e il giovedì (dalle 9:30 alle 12:30), 5 insegnanti di sostegno, un’assistente ad personam, 7 ausiliari a part-time, 2 assistenti all’infanzia per il riposo pomeridiano dei piccoli e per il servizio del posticipo, 3 addette alla cucina. Per due pomeriggi alla settimana, a partire dalla fine degli inserimenti e fino alla chiusura del periodo di svolgimento delle attività, 4 insegnanti part-time potenzieranno il loro orario lavorativo, il lunedì dalle 12:30 alle 15:00, così come il mercoledì. La compresenza in questo modo passerà da 14 a 19 ore. Inoltre la struttura della scuola, formata da sezioni gemelle comunicanti a due a due e separate solo da una parete a
scorrimento consentirà una gestione a SEZIONI APERTE o gestione a MODULI. Le due sezioni comunicanti, infatti, avranno la possibilità di condividere in maniera più specifica la progettazione complessiva concordata a livello di collegio docenti, quindi l’opportunità di lavorare per intersezione e per piccoli gruppi omogenei o eterogenei ma con numeri inferiori rispetto alla normale gestione. Attraverso questa organizzazione la scuola vuole arricchirsi di risorse aggiuntive e immediatamente disponibili, grazie alle competenze e alle capacità delle colleghe di modulo. Lavorare a sezioni aperte per due pomeriggi alla settimana, il lunedì e il mercoledì, ha dato l’avvio ad una nuova progettualità che può dare spazio a nuove proposte. Le insegnanti delle sezioni gemelle organizzeranno delle attività dedicate a piccoli gruppi omogenei per età, al fine di poter meglio lavorare sulle competenze legate ai traguardi di sviluppo. Nella seconda parte dell’anno le proposte laboratoriali verranno rinnovate e in base alle valutazioni ricavate dalle singole esperienze potranno essere cambiate, arricchite o riproposte. All’interno del lavoro in piccolo gruppo verrà data particolare attenzione e cura all’aspetto di inclusione nei confronti dei bambini portatori di disabilità al fine di individuare tra i bambini stessi le risorse per un’integrazione ottimale di ognuno. I Collegi di Intersezione programmeranno 1 o 2 laboratori annuali con durata da ottobre a maggio.
Sez. DELFINI - F E.N. Coop. 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 P.P. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 SOSTEGNO L.R. Coop. 12.00-16.00 12.00-16.00 12.00-16.00 10.00-16.00 9.00-13.00 Sez. RANE - G E.A. Comune 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 V.Q. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 SOSTEGNO R.F. Coop. Sez. API - H M.G. Comune 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 O.V. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 Sez. STELLE MARINE - D A.T. Coop. 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 D.S. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 SOSTEGNO M.P. Coop. Sez. COCCODRILLI - C D.Z. Coop. 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 C.P. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 SOSTEGNO A.S. Coop. 9.00-11.00 9.00-11.00 9.00-11.00 9.00-11.00 9.00-11.00 Sez. VOLPI - I C.C. Coop. 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 S.G. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 ADP L.G. Altro ente Sez. GRANCHIETTI - A V.Z. Coop. 8.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 9.30-16.00 8.30-12.30 M.B. Coop. 10.00-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30 10.00-16.00 SOSTEGNO M.B. Coop.
VIGILANZA E.R. Coop. 13.15-15.15 13.15-15.15 13.15-15.15 13.15-15.15 13.15-15.15 VIGILANZA E POSTICIPO L.S. Coop. 13.15-18.00 13.15-18.00 13.15-18.00 13.15-18.00 13.15-18.00 PERSONALE DI CUCINA E AUSILIARIO Ruolo Insegnante Orario Dip. Note Lun Mar Mer Gio Ven A.P. Comune Personale C.M. Comune di cucina R.L. Comune R.M. Coop. 730-1400 730-1345 730-1400 730-1345 730-1400 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie L.V. / V.S. Turnano settimanalmente Coop. 815-1330 830-1330 830-1330 830-1330 815-1330 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie Coop. 930-1400 930-1400 930-1400 930-1400 930-1400 B.B. / E.B. Turnano settimanalmente 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie Personale E.G. 1130-1530 1130-1515 1130-1530 1130-1515 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie Coop. 1130-1530 ausiliario V.S. / L.V. Turnano settimanalmente Coop. 1245-1800 1300-1800 1300-1800 1300-1800 1245-1800 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie A.O. Coop. 1330-1800 1330-1800 1330-1800 1330-1800 1330-1800 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie E.B. / B.B. Turnano settimanalmente Coop. 1330-1800 1330-1800 1330-1800 1330-1800 1330-1800 20 ore anno (30'/sett) per pulizie straordinarie M.G. Coop. 60 ore anno (90'/sett) per pulizie straordinarie
La coordinatrice, Dott.ssa Alessandra Tedeschi è presente sul servizio 25 ore alla settimana. “Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come ‘base sicura’ per nuove esperienze e nuove sollecitazioni” (Indicazioni Nazionali per il curricolo). La giornata a scuola è organizzata e scandita da varie attività di routine e attività didattiche. I tempi della giornata sono articolati in modo flessibile; sono presenti momenti spontanei o non strutturati di esperienze-gioco e specifiche attività di apprendimento, che si sviluppano attraverso appropriati percorsi metodologici e didattici. La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 18.00. TEMPI ATTIVITA’ SPAZI 7.30 – 8.30 Servizio di anticipo Auditorium 8.30 – 9.00 Accoglienza Sezione 9.00 – 9.40 Attività di routine (appello, Sezione calendario, incarichi…) 9.45 – 11.15 Attività educativo-didattiche Sezione o in spazi organizzati 11.15 – 12.45 Preparazione al pranzo, Sezione
pranzo. 12.45 – 14.00 Attività di gioco libero Sezione o salone o giardino 13.15 – 15.00 Momento del riposo per i piccoli Auditorium 14.00 – 15.15 Attività educativo-didattiche Sezione 15.15 – 15.45 Merenda Sezione 15.45 – 16.00 Uscita Sezione Durante la settimana si avvicendano, inoltre, tempi di sezione e tempi d’intersezione. I tempi di sezione sono momenti della giornata che permettono ad ogni bambino di vivere l’esperienza scolastica all’interno della sezione d’appartenenza, con un gruppo di compagni di diverse età e con due insegnanti. All’interno della sezione sono presenti angoli strutturati, mezzi e materiali per svolgere attività educative spontanee o attività guidate in piccolo gruppo.
L'attività in sezione dura per l'intero anno scolastico ed è svolta da tutti i bambini della sezione. Tocca tutti i campi di esperienza e riguarda aspetti legati alle stagioni, alle feste, a quanto i bambini portano a scuola e a quanto manifestano di aver bisogno. I tempi di intersezione sono momenti della giornata che consentono di vivere l’esperienza scolastica in spazi diversi dalla sezione, con altre educatrici della sezione gemella e con un gruppo di bambini di età omogenea, con i quali condividere attività ed esperienze, nelle quali mettere in atto le competenze proprie dell’età. I BAMBINI Nella Scuola dell’Infanzia di Flero, al centro di ogni esperienza educativa, c’è l’idea di un bambino: portatore di un proprio bagaglio esperienziale e di conoscenze; soggetto di diritti e di bisogni di ordine materiale, cognitivo, affettivo – emotivo, relazionale e spirituale essere unico ed irripetibile che riflette la diversità degli ambienti di provenienza; soggetto in crescita che va sostenuto nel proprio percorso affinché possa: riconoscersi uguale ed unico nella propria identità; apprendere nell’interazione sociale, riconoscendo la ricchezza del diverso da sé, la condivisione e la negoziazione di significati; essere ascoltato ed ascoltare; comunicare utilizzando tutte le funzioni linguistiche; agire in situazioni concrete, esplorare ed apprendere attraverso processi di scoperta;
sperimentare le proprie capacità, imparando a riconoscerle, ad usarle ed ad accettarne anche i limiti per intraprendere gradualmente un percorso di formazione della propria identità; acquisire gli apprendimenti e le competenze relazionali necessarie per essere a pieno titolo cittadino del mondo. La Scuola dell’Infanzia di Flero accoglie tutti i bambini e le bambine dai 3 ai 6 anni residenti nel Comune, assumendo e valorizzando il patrimonio di esperienze individuali e familiari di ciascuno. Riconosce e salvaguarda le diversità individuali e sociali quali opportunità di maturazione personale e collettiva. Promuove l’attenzione all’interculturalità come occasione di crescita attraverso il confronto, qualificando il servizio in funzione dell’integrazione. Anche il bambino diversamente abile nella Scuola dell’Infanzia di Flero è considerato come una preziosa occasione di crescita e maturazione per tutti, ed è posto al centro dell’attenzione e dell’intervento delle realtà coinvolte a diverso titolo nella sua integrazione scolastica: genitori, insegnanti di sezione, insegnante di sostegno, ausiliari, servizi socio-sanitari, realtà istituzionali ed associative che operano in funzione della qualità della vita delle persone diversamente abili. A tale scopo la Scuola si raccorda con i servizi socio-sanitari del territorio, con cui coopera al progetto complessivo di piena integrazione scolastica e sociale del bambino; elabora progetti educativi individualizzati, volti alla valorizzazione e allo sviluppo delle sue potenzialità e all’individuazione di metodologie educative e didattiche idonee, garantendo nel contempo la sua partecipazione alle attività della sezione; assicura un’organizzazione educativo-didattica flessibile e funzionale alle sue esigenze. FINALITA’ DELLA SCUOLA Le finalità del PTOF sono espresse in continuità con la mission dell’Istituto: Lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale
europea attraverso: L’inclusione di ciascun alunno, la qualità dell’offerta didattico- formativa, la partecipazione significativa di tutte le componenti alla vita della scuola. La Scuola dell’Infanzia di Flero, rifacendosi a quanto espresso nelle “Indicazioni Nazionali per il curriculum” emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 2012 si pone come finalità di promuovere nei bambini che la frequentano lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza. Maturare l’identità significa: acquisire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità; vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelle degli altri; riconoscere gradualmente le proprie attitudini e le proprie debolezze imparare a sperimentarsi in diversi ruoli e diverse forme d’identità: figlio, alunno, compagno, maschio, femmina, abitante un territorio appartenente ad una comunità Sviluppare l’autonomia significa acquisire la capacità di interpretare e governare il proprio corpo essere capace di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana, assumendo sempre più atteggiamenti responsabili
partecipare alle negoziazioni e alle decisioni, motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti Acquisire la competenza vuol dire: manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi riflettere, ascoltare, raccontare Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa: scoprire gli altri ed i loro bisogni. riconoscere ed apprezzare l’identità nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza; esprimere il proprio pensiero, ma contemporaneamente ponendo attenzione al punto di vista dell’altro; gestire gli eventuali contrasti con coetanei attraverso il rispetto di regole condivise I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA I traguardi per lo sviluppo della competenza, suddivisi nei diversi campi di esperienza, “suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario”.
La Scuola dell’Infanzia di Flero, quindi, nella programmazione annuale pone come punti di riferimento i traguardi per lo sviluppo indicati dal testo ministeriale, quali indicatori per favorire l’apprendimento e la maturazione del bambino e della bambina a conclusione dei tre anni di frequenza, declinandoli nei seguenti campi di esperienza. Il sé e l’altro Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare. Sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande su temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. E’ consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta, confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo con gli altri bambini. Sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. Il corpo e il movimento Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole. Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Immagini, suoni, colori Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione), sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Comunica, esprime emozioni, racconta. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani d’azione, individualmente e in gruppo, sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. E’ preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. I discorsi e le parole Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico.
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Riflette sulla lingua ed è consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura. La conoscenza del mondo Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Si orienta nel tempo della vita quotidiana. Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. E’ curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. PROGETTO ACCOGLIENZA
L’inserimento del bambino nella Scuola dell’Infanzia richiede l’adattamento ad una realtà nuova, sconosciuta, all’interno della quale operano figure diverse da quelle appartenenti all’ambiente socio-familiare. Un buon inserimento ha bisogno di una buona accoglienza. L’accoglienza rappresenta un obiettivo da concretizzare quotidianamente, un modo di intendere il bambino e la scuola che si traduce in comportamenti di ascolto e di disponibilità dell’insegnante, in strategie mirate, in progettazione di spazi, di tempi e di attività didattiche, in modalità di recupero costante di interessi, esperienze, attese e relazioni affettive. Il nostro Progetto Accoglienza si articola in due parti; la prima parte è composta da una serie di opportunità: un incontro di presentazione della scuola e una prima conoscenza tra i genitori e le insegnanti una mattinata dedicata all’accoglienza nella scuola dei nuovi bambini e di un genitore nel mese di giugno, per rendere meno sconosciuta la realtà scolastica ai bimbi colloquio individuale prima dell’inserimento tra le insegnanti e i genitori per meglio conoscere il bambino, le sue abitudini, le sue relazioni un ingresso graduale nelle prime due settimana d’inserimento a settembre, per favorire l’adattamento del bambino La seconda parte del progetto accoglienza si sviluppa dopo l’inserimento dei bambini, concretizzandosi in diverse attività didattiche, finalizzate a favorire il senso di appartenenza ad un gruppo-sezione e una graduale integrazione, nel rispetto dei ritmi individuali. Il progetto si conclude con la “Festa dell’accoglienza”, momento di condivisione e di gioia tra tutti i bambini, in cui viene dato l’avvio anche al tema conduttore attraverso il quale verrà creato lo sfondo delle attività
INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA Il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica (CNSC) ha diffuso un Sussidio Pastorale dal titolo IRC e Scuola Cattolica (1 luglio 2004) allo scopo di venire incontro ad una situazione che da anni attendeva risposte adeguate, soprattutto alla luce delle recenti riforme della scuola che hanno portato, tra l’altro, alla definizione di un unico Sistema Nazionale di Istruzione (L. 62/00). Si tratta di uno strumento assai utile a tutte le scuole cattoliche perché ribadisce l’importanza particolare e la fisionomia specifica che assume l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) all’interno della loro proposta educativa Anche per la scuola dell’infanzia di Flero d’ispirazione cristiana sarà doveroso fare riferimento a questo Sussidio Pastorale, sentendosi impegnata ad orientare la sua prassi educativa - per quanto riguarda l’IRC - in modo coerente con le linee da esso tracciate. Si riporta la pastorale citata al fine di poterla inserire nella documentazione della scuola: “La scuola dell’infanzia e l’Insegnamento della Religione cattolica “La scuola dell’infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini” (L. 53/03, art. 2e); essa fa parte del “sistema educativo di istruzione e di formazione”, il quale prevede, tra i suoi principi e criteri direttivi, anche “il conseguimento di una formazione spirituale e morale” (l.c., art. 2b). Ogni scuola dell’infanzia, dunque, se vuole “concorrere all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine” (v. Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative nelle Scuole dell’Infanzia), deve tenere presente e curare anche la dimensione religiosa dello sviluppo del bambino. Ciò vale, in particolare, per le scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana, nelle quali il Progetto educativo che sta alla base della loro proposta educativa si ispira al Vangelo di Gesù e quindi è ancorata ad una precisa visione della vita e della persona. Coerentemente con quanto appena richiamato, in tutte le scuole dell’infanzia statali e degli enti pubblici del Sistema Nazionale di Istruzione è assicurato, in base alla normativa concordataria, l’IRC. Tale insegnamento si colloca nel quadro delle finalità della scuola dell’infanzia, contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, in particolare, tende a promuovere la maturazione della loro identità anche nella dimensione religiosa, valorizzando le loro esperienze personali e ambientali e orientandoli a cogliere i segni espressivi della religione cristiana cattolica, ed eventualmente di altre espressioni religiose, presenti Si potrebbe osservare che parlare di insegnamento della religione in riferimento alla fisionomia specifica che presenta la scuola dell’infanzia rispetto agli altri gradi scolastici potrebbe sembrare inopportuno e inadeguato. Si parla, infatti, di ‘attività educative’, di ‘campi di
esperienza’, più che di ‘insegnamento’, consapevoli che il bambino è fortemente condizionato dal comportamento dell’adulto e meno capace di esercitare un filtro critico nei confronti di ciò che gli viene proposto. D’altra parte, si può affermare che appare fondata e legittima la richiesta che già a partire dagli anni dell’infanzia si insegnino – naturalmente secondo le modalità ritenute più opportune – contenuti di tipo religioso ai bambini, così da aiutarli ad interpretare anche quegli aspetti del reale che fanno riferimento alla religione (e alla religione cattolica in particolare, poiché essa “fa parte del patrimonio storico del popolo italiano”, come si legge nel testo concordatario). Già a questa età un’educazione autentica deve consistere anche in una sollecitazione continua dell’intelligenza perché si apra a tutte le dimensioni del reale. Da questo punto di vista, insegnare religione cattolica ai bambini significa presentare in modo essenziale e pertinente alle loro caratteristiche psicologiche i contenuti autentici di questa religione. Più precisamente, nella prospettiva dell’attuale riforma scolastica il percorso educativo della scuola dell’infanzia ha come punto di riferimento anzitutto gli Obiettivi specifici di apprendimento (OSA) della religione cattolica, i quali contribuiscono alla maturazione del soggetto nella direzione indicata dal Profilo atteso alla conclusione del primo ciclo di istruzione. Essi vanno concretizzati, a partire dagli Obiettivi formativi, in Unità di apprendimento, anche con la collaborazione delle famiglie, e costituiscono un punto di riferimento importante per l’azione didattica; adeguatamente interpretati, permettono di sviluppare i temi essenziali dell’IRC, avendo come riferimento non tanto dei contenuti astratti da proporre, quanto piuttosto un’esperienza infantile da valorizzare e interpretare. Per quanto riguarda, in particolare, le scuole dell’infanzia cattoliche, si deve ricordare anzitutto che la proposta culturale da esse offerte si caratterizza per un’attenzione specifica ed originale nei confronti della religione cattolica. I vescovi si sono espressi molto chiaramente al riguardo affermando che “dimensione particolarmente importante del progetto educativo della Scuola Cattolica è l’educazione cristiana e, specificamente, l’insegnamento della religione [corsivo nostro]. Tale dimensione è qualificante per l’identità della Scuola Cattolica” (La scuola cattolica, oggi, in Italia, n. 22). In queste scuole, dunque, in riferimento alla conoscenza che si vuole offrire al bambino circa la religione cattolica, dovrà essere maggiormente accentuato sia l’aspetto educativo che quello specificamente attinente l’insegnamento. In tal modo, esse offrono una proposta educativa che si fonda su una chiara e sicura visione antropologica cristiana, per cui ogni aspetto dell’educazione e ogni momento dell’esperienza scolastica ricevono una loro caratterizzazione specifica ed originale dal costante riferimento a Cristo e al Suo Vangelo: è l’educazione cristiana. Nello stesso tempo devono essere previsti momenti specifici nei quali si insegnano al bambino determinati contenuti religiosi a partire da ciò che Cristo ha fatto e insegnato. Solo così è possibile attenersi all’indicazione dei vescovi, i quali chiedono che l’attenzione alla religione costituisca un aspetto ‘qualificante’ il Progetto educativo delle scuole cattoliche”.
Strutturato per campi di esperienza, il percorso accompagnerà alla scoperta dei principali episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, con una particolare attenzione alla figura e alla vita di Gesù. Alcune semplici domande-stimolo, invitano i bambini a riflettere sul loro vissuto quotidiano per far propri, con semplicità, i valori fondanti del messaggio cristiano PROGETTO DI PROMOZIONE ALLA LETTURA Il progetto di promozione alla lettura intende avvicinare il bambino al piacere di apprendere attraverso il libro e far nascere in lui la curiosità e la gioia di leggere. A tale scopo è stato creato nella scuola uno spazio- lettura, per la consultazione dei libri da parte dei bambini e delle insegnanti durante la realizzazione della programmazione didattica, con la possibilità di prenderli in prestito e da leggere a casa. Le uscite didattiche presso la biblioteca comunale e le attività proposte rientrano tra le forme di avvicinamento al territorio che la scuola dell’infanzia si è posta come obiettivi di collaborazione con le risorse esterne. Il percorso prevede due uscite in biblioteca dove ascoltare la lettura di libri attinenti i temi portati dal progetto annuale; tre incontri della durata di un’ora l’uno in cui verranno ospitati dei nonni che racconteranno storie meravigliose PROGETTO DI CONOSCENZA DELL’AMBIENTE Promuovere l’identità, l’autonomia, la competenza e la cittadinanza per i bambini della scuola dell’infanzia significa anche avvicinarli ad alcuni aspetti, quali la conoscenza dell’ambiente e del territorio dentro al quale vivono, oltre al rispetto e alla cura di quanto contiene. Il progetto si svolge in continuità con quelli realizzati negli anni passati, legati all’apprendimento della realtà del proprio paese, che ha visto i bambini impegnati a fare esperienze, rielaborando le trasformazioni e i cambiamenti che lo riguardano.
Lo scopo di questo progetto è quello di guidare i bambini a conoscere in modo diretto e giocoso il loro territorio attraverso la ricerca, l'indagine e l'esplorazione del territorio in cui vivono a partire dal loro paese. Gli alunni, sviluppando la capacità di individuare gli elementi più specifici del proprio ambiente, collocando persone, fatti ed eventi nel tempo, conoscendo la propria realtà territoriale con la sua storia e le sue tradizioni, cogliendo il senso gioioso del folclore, perverranno alla consapevolezza della propria identità sociale e culturale. Come si evince dal Piano dell’Offerta Formativa la scuola dell’infanzia si identifica in : favorire l’apertura della scuola verso l’esterno; contribuire alla valorizzazione del proprio territorio , al recupero e alla conservazione della memoria collettiva con una serie di attività; compiendo significativi sforzi di cambiamento e sperimentazione per migliorare la qualità della didattica e del rapporto insegnamento /apprendimento; proponendo un’offerta formativa differenziata e articolata, in modo da rispondere alle diverse esigenze dei destinatari; I bambini si avventureranno lungo il percorso naturalistico del Lamot, sul Monte Netto; visiteranno lo storico Palazzo Calzaveglia- Avogadro; Villa Grasseni; la Chiesa della Disciplina, la Chiesa della Conversione di San Paolo, dell’Oratorio di Don Bosco, potendo apprezzare le opere sacre e gli elementi trattati nel percorso di IRC. Altre escursioni avranno come meta il mercato, le botteghe degli artigiani che vogliono raccontare ai bambini del loro lavoro, la scuola di musica per assistere alle prove e vedere gli strumenti musicali… Altre mete saranno individuate sia sul territorio flerese che nella provincia al fine di arricchire la proposta ad esempio con uscite dai pompieri o luoghi di interesse faunistico Le finalità del progetto sono: - conoscere in maniera approfondita i vari aspetti della realtà in cui i bambini vivono; - valorizzare le risorse umane, culturali, economiche e ambientali del paese attraverso il contatto con gli anziani, depositari di un patrimonio inestimabile; - valorizzare e salvaguardare le risorse come investimento per il futuro;
LABORATORI CONDOTTI DA PROFESSIONISTI ESTERNI PROGETTO DI PSICOMOTRICITA’ (per i bambini di 3) Accoglienza Il momento dell’accoglienza è molto importante: permette al bambino di sviluppare e confermare la propria identità e di stabilire una relazione forte con il gruppo e con l’operatore. Attraverso giochi che utilizzano un oggetto mediatore della relazione (palla morbida, palloncino aereo ecc) viene permesso al bambino di esprimere le proprie preferenze e condividerle con l’altro. I bambini e l’operatore sono disposti in cerchio in una parte della stanza, che sarà sempre la stessa per dare stabilità, riferimento e ritmo alle sedute. Attività pratica specifica L’attività pratica specifica occupa la parte centrale dell’incontro. Dopo aver spiegato ai bambini quale sarà l’attività, si formulano proposte relative al tema da approfondire e si sviluppano proposte che il gruppo crea. Inoltre, si utilizza materiale di vario genere, con un occhio di riguardo per materiale non strutturato (fogli di giornale, teli, foulard, scatoloni, ecc.). Giochi di fiducia Durante ogni incontro, viene proposto al gruppo un gioco di fiducia. Questo sarà variato quando tutto il gruppo lo affronterà con disinvoltura e divertimento. I giochi di fiducia sono differenziati per età, proposti in ordine di difficoltà ed hanno come obiettivo, attraverso la gratificazione
al di là del risultato, di agire sull’autostima. Rilassamento Per aiutare tutti i bambini a viverla come momento piacevole, la distensione è realizzata preparando il gruppo: vengono prima proposti giochi di controllo corporeo, di modulazione tonica ed infine di distensione statica attraverso l’utilizzo di sottofondi musicali e lo sfioramento dei segmenti corporei (con le mani, o con foulard, o palle morbide, etc.) Saluto finale La parte conclusiva dell’incontro è dedicata al saluto finale che ogni operatore ritualizza facendolo diventare un momento di conferma dell’esperienza positiva appena vissuta dal gruppo. Prima di lasciarsi, viene ricordato ai bambini che ci sarà un ritrovamento con lo psicomotricista e l’insegnante. Grafomotricità Le insegnanti della scuola materna propongono ai bambini un disegno a tema libero. Questo è una continuazione sul piano emotivo-affettivo dell’esperienza psicomotoria appena vissuta e favorisce la possibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso il mezzo grafico. Oltre, naturalmente, al piacere di disegnare. L’osservazione del disegno, inoltre, può dare indicazioni riguardo alla strutturazione dello schema corporeo e all’immagine di sé posseduta dal bambino. ORGANIZZAZIONE DEL PROGRAMMA PER OBIETTIVI I PICCOLI Schema corporeo e motorio
Attraverso il gioco si ripercorrono le tappe fondamentali dello sviluppo psicomotorio del bambino: partendo dal rotolone, passando dallo striscio e dalla quadrupedia, sino ad arrivare al cammino, alla corsa e al salto. Si stimola così la conoscenza del proprio corpo nella sua segmentarietà e nella sua unità, nella sua staticità e nella sua motricità, permettendone la presa di coscienza in uno spazio personale e di relazione. Rilasciamento Si favorisce attraverso il gioco, in forma graduale e divertente, il rilassamento segmentario (arti superiori e inferiori, viso, collo, nuca, tronco) ed il rilassamento globale. Organizzazione Percettiva Con un percorso attraverso le percezioni che fanno scoprire al bambino il mondo, gli si insegna a vedere e conoscere non solo attraverso la vista ma anche attraverso gli altri sensi. Il piccolo può così scoprire il proprio corpo e imparare ad ascoltarlo in modo diverso. Percezione visiva (forme, colori, grandezze, direzioni, posizioni) Percezione uditiva (suoni, rumori, voci) PROGETTO MUSICALE (per i bambini di 4 anni) Positiva è stata l’esperienza nel corso di questi ultimi due anni di un progetto musicale in collaborazione con l’”Accademia Musicale Ligasacchi”. Per il prossimo anno scolastico si intende proseguire con il gruppo dei bambini mezzani. Il laboratorio offre un percorso di propedeutica musicale. Tutte le attività proposte prevedono l’uso del linguaggio musicale (produzione e ascolto) veicolato attraverso i seguenti elementi:
-il gioco creativo, componente indispensabile che facilita lo sviluppo di capacità sensoriali, motorie, espressive, cognitivo- simboliche e socio-affettive; -l’uso del corpo e il suo movimento, in quanto mezzo di interiorizzazione delle caratteristiche spazio-temporali e alleato per la conoscenza di sé; -la fantasia, i cui prodotti (storie, fiabe, filastrocche) offrono spunti che permettono al bambino di creare uno spazio transizionale, indispensabile per passare dalla rappresentazione di fantasia alla rappresentazione della realtà attraverso processi che favoriscono la consapevolezza di entrambe le dimensioni. Finalità del progetto: Lo scopo del progetto è quello di diffondere le esperienze significative di apprendimento pratico della musica. L’intento è di seguire lo sviluppo di due focus progettuali: la voce e l’attività ritmico-motoria. Obiettivi del progetto: 1. Offrire ai bambini la possibilità di conoscere un linguaggio universale che coinvolge la persona in modo completo (sensorialità, emotività, intelletto, creatività..) e che stimola uno sviluppo armonico, migliorandone attenzione, concentrazione, memoria, impegno personale, senso della responsabilità. 2. Stimolare il piacere di fare musica per crescere insieme, per scoprire fenomeni sonori e musicali come base per l’analisi e la comprensione del linguaggio musicale; sviluppare l’aspetto uditivo, il senso ritmico, l’espressione vocale; potenziare e consolidare la pratica musicale, vocale e strumentale; migliorare il modo di ascoltare le proposte degli altri e il controllo del proprio modo di operare, anche in relazione agli altri. Modalità di svolgimento: Il progetto si svolgerà con cadenza settimanale ed è volto alla sonorizzazione tramite la voce (canzoni) e i gesti sonori (body percussions) di una fiaba che sarà scelta con le maestre e drammatizzata dai bambini con l’uso di voce recitante e dialoghi. Saranno realizzate anche adeguate scenografie e costumi. Il progetto si concluderà con uno spettacolo durante il quale sarà messa in scena la fiaba scelta.
PROGETTO DI TEATRO (per i bambini di 5 anni) Il laboratorio verrà condotto dalla Compagnia Teatrale della Bassa Bresciana ideata e diretta da Sergio Mascherpa. I bambini sono dotati di grande fantasia, è questa l’età in cui iniziano a raccontare e raccontarsi storie con l’abilità di vedere cose che non ci sono e rappresentarle. Nutrono il desiderio e il bisogno di mettersi in gioco, fare movimento, divertirsi e iniziare a relazionarsi con i propri pari. E’ infatti attraverso la sperimentazione, la simulazione di personaggi, la simbolizzazione di esperienze personali, che il bambino esterna le proprie emotività nascoste, riesce a riconoscere le proprie emozioni e a comunicare la propria identità, permettendo così anche all’adulto che lo osserva, di valutare e promuovere interventi educativi miranti alla socializzazione, all’integrazione nel gruppo, allo sviluppo del senso dell’iniziativa personale, al superamento di ruoli gregari. Nasce così l’idea di dare spazio alle attività di animazione musico teatrale all’interno della scuola, per consentire ai bambini di entrare in contatto con nuove realtà di conoscenza, per apprendere l’importanza di percepire le proprie capacità creative, per imparare a comunicare attraverso nuove forme di linguaggio che spaziano dal corpo, alla voce, all’ascolto, ed offrire l’opportunità a tutti i bambini di inserirsi in un gruppo e trovare una loro dimensione e un ruolo. Attraverso i giochi simbolici e teatrali, i bambini arrivano a conquistare in modo profondo e spontaneo, alcune importanti competenze verbali, motorie e cognitive, e a vivere forti gratificazioni sul piano affettivo e relazionale, inoltre queste attività contribuiscono a rendere i bambini più autonomi, sia nel gioco libero che nelle attività organizzate. Il far finta di…. si trasforma così nel fare spettacolo, teatro e permette agli stessi di crescere e di sviluppare la propria creatività, di esprimere paure, sentimenti e incertezze; di allargare la fiducia in se stessi e negli altri; di valorizzare le diversità per un reciproco arricchimento; di liberare la fantasia ; di avvicinarsi al mondo della musica e del teatro.
Il fine di tale attività non è tanto lo spettacolo, piuttosto quanto il percorso fa scoprire “di proprie e personalissime capacità creative e comunicative”, che diventano bagaglio personale di ciascuno. GIOCHIAMO CON L’INGLESE (per bambini di 5 anni) Il progetto educativo-didattico ENGLISH TIME è pensato appositamente per il gruppo di bambini Grandi ed è volto ad introdurre i primi elementi della lingua inglese (Ad esempio: saluti, colori, numeri fino a dieci, famiglia, animali ecc). Il percorso è caratterizzato da un’operatività prettamente ludica che attraversa trasversalmente tutte le attività proposte come giochi, canzoni, filastrocche, racconti, immagini e quant’altro possa stimolare l’attenzione e la partecipazione dei bambini. L’idea è quella di allestire ed abbellire uno spazio fisso dove realizzare sempre il rito di inizio e conclusione dell’incontro e dove appendere la raffigurazione del bosco con i personaggi che di mese in mese verrà arricchito dagli elementi che caratterizzano la storia e il tempo della narrazione. FINALITA' GENERALI • Permettere al bambino di familiarizzare con la lingua straniera, curando soprattutto la funziona comunicativa • Aiutare il bambino a comunicare in modo spontaneo con gli altri mediante una lingua diversa dalla propria • Sviluppare le attività di ascolto • Avvicinare il bambino, attraverso uno strumento linguistico diverso dalla lingua italiana, alla conoscenza di altre culture e di altri popoli OBIETTIVI SPECIFICI • Ascoltare, ripetere e memorizzare vocaboli, canzoni e filastrocche • Intuire il significato di parole tramite l’azione teatrale dell’insegnante
• Rispondere e chiedere, eseguire e dare semplici comandi • Conoscere le principali festività dei paesi di lingua inglese METODOLOGIA: Il gioco sarà il principale mezzo attraverso il quale verrà veicolato l’insegnamento della Lingua Straniera. Ogni bambino dovrà sentirsi protagonista in ciascuna lezione in modo tale da costruire dentro di sé un’immagine positiva della lingua. PRODOTTI • Realizzazione di giochi strutturati per la sezione (domino, memory, bingo, maschere ecc) • Realizzazione di un English Book personale (libriccino) composto dai prodotti individuali fatti durante l’anno e da conservare in ricordo della esperienza SVOLGIMENTO DI UNA LEZIONE 1. Ci disponiamo tutti in cerchio 2. Saluto in inglese 3. Canzone introduttiva del cerchio 4. Racconto della storia 5. Presentazione del lessico e/o attività attraverso Flash Cards 6. Let’s play: Gioco, canzone, lavoretto ecc 7. Rito di conclusione: “one, two, three, Bye-Bye it’s time to say goodbye” CONTINUITA’ TRA SCUOLA DELL’ INFANZIA, NIDO E SCUOLA PRIMARIA
La scuola dell’infanzia accompagna il bambino nelle sue “transizioni”, orizzontali (dalla famiglia alla scuola e nelle esperienze con l’ambiente extrascolastico) e verticali (tra ordini di scuola diversi: nido e scuola primaria). In queste transizioni la scuola sostiene il bambino, riconducendo a unità e senso le esperienze da lui vissute e favorendone una costruzione di nessi. Oltre alla visita alla scuola primaria già da questo anno scolastico i bambini di 5 anni saranno coinvolti in un più ampio progetto di continuità tra i due ordini di scuola, per creare occasioni di scambio e di confronto, attraverso diverse proposte didattiche. Nei prossimi anni scolastici la scuola dell’infanzia intende ampliare le modalità di collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Flero al fine di unificare nei due ordini di scuola i descrittori riguardanti i traguardi di competenza raggiunti dai bambini in uscita dalla scuola dell’infanzia. A tale scopo il collegio ha individuato una commissione continuità che si impegnerà a condividere momenti formativi con le insegnanti della scuola primaria. Nel mese di ottobre al fine di favorire la continuità dei percorsi infanzia-scuola primaria e la costruzione di positive relazioni, le insegnanti dei due ordini di scuola parteciperanno ad un ciclo di incontri di formazione specifica. Negli incontri verranno affrontate tematiche quali: i requisiti meta fonologici della letto-scrittura; i specifici nell’area visiva per un buon funzionamento delle abilità di lettura e scrittura; i disturbi del comportamento in età evolutiva; strategie educative e interventi per la gestione dei comportamenti problema in ambito scolastico. Saranno inoltre previsti specifici momenti di raccordo con i servizi di Nido e la Scuola dell’Infanzia Statale: a dicembre/gennaio un incontro assembleare con i genitori che intendono iscrivere i propri bambini, tenuto dalla coordinatrice nel corso dell’Open Day. In quest’occasione sarà possibile visitare i locali della scuola da parte dei genitori che intendono iscrivere i propri bambini. I bambini di tre anni si avvicinano alla Scuola dell’Infanzia: A maggio/giugno un incontro assembleare con i genitori dei bambini nuovi iscritti entranti a settembre. Sarà l’occasione per condividere gli orari della scuola, il calendario, i tempi della giornata scolastica e le attività che vengono proposte, la valenza e le motivazioni dell’organizzazione della scuola, i momenti di sezione, di intersezione e di laboratorio, il senso e i modi della collaborazione tra scuola e famiglia, i materiali necessari, le regole che consentono un buon funzionamento della scuola a favore dei bambini. Verrà posta particolare attenzione a illustrare il percorso di inserimento con tempi e modalità previste. A giugno i bambini di tre anni visitano la Scuola dell’Infanzia. Saranno accompagnati da un genitore oppure da un operatore del nido di provenienza. Contestualmente le insegnanti incontreranno le educatrici del nido per meglio conoscere i bambini che inizieranno l’inserimento a settembre.
I bambini di cinque anni si avvicinano alla Scuola Primaria: Il “progetto continuità” vuole attribuire valenza e significato ad un passaggio delicato e fondamentale, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, che ogni bambino e bambina vive con il proprio modo di sentire, di percepire, di guardare. La condivisione di un progetto con la scuola primaria consente di facilitare la transizione da una scuola all’altra. Il lavoro di raccordo tra le scuole considera l’importanza dei diversi linguaggi di espressione, dello stile personale di ciascuno, delle competenze già acquisite, di conoscere un nuovo ambiente e le persone in un clima stimolante e sereno. Il progetto prevede che il Collegio della Scuola dell’infanzia concordi con la Primaria un piano di interventi così articolato: verifica complessiva dell’esperienza passata per gli aspetti riferibili ai bambini passati l’anno precedente alla Primaria (gennaio); proposte didattiche per l’anno in corso a seconda delle caratteristiche dei bambini della Scuola dell’infanzia; definizione particolareggiata dei progetti in continuità e degli eventuali laboratori didattici in comune (il calendario con gli incontri delle insegnanti della Primaria verrà definito prima della presentazione alle famiglie del progetto annuale); invito alle insegnanti della scuola primaria alla scuola dell’infanzia condividendo con i bambini/e dell’ultimo anno un’esperienza del “Progetto Continuità”. Coinvolgimento in attività laboratoriali come momento di lavoro comune inserito nell’attività curriculare: gli alunni familiarizzano con l’ambiente attraverso la visita guidata alle scuole, con esemplificazione di attività curriculari illustrate da alunni delle classi ospitanti (a questa fase partecipano alunni e insegnanti nel mese di maggio); partecipazione con le insegnanti della Primaria ad un tavolo di lavoro comune per migliorare e riflettere sugli strumenti adottati per l’osservazione dei bambini al fine di agevolare un loro prossimo inserimento alla Scuola Primaria Il raccordo con la Scuola dell’infanzia Statale La Scuola dell’Infanzia G. Nascimbeni collaborerà con la Scuola dell’Infanzia statale e in generale con le altre scuole del territorio per promuovere scambi di informazioni ed esperienze. Nel corso dell’anno sarà possibile compartecipare ad iniziative di coinvolgimento con il territorio, migliorando l’offerta formativa e ottimizzando l’uso delle risorse
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