PROGETTO PEDAGOGICO ORGANIZZATIVO ALLIANZ SPA "IL FUTURO SIAMO NOI" - per la gestione del nido aziendale di Duemilauno Agenzia Sociale Via ...
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Duemilauno Agenzia Sociale Via Colombara di Vignano, 3 – 34015 MUGGIA (TS) PROGETTO PEDAGOGICO ORGANIZZATIVO per la gestione del nido aziendale di ALLIANZ SPA “IL FUTURO SIAMO NOI”
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo INDICE 1. OBIETTIVI 2. METODI EDUCATIVI 3. TEMPI E MODALITA’ DI ACCOGLIENZA DEI BAMBINI E, IN PARTICOLARE, DEL PRIMO INSERIMENTO 4. GESTIONE ROUTINES 5. PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA’ 6. ATTIVITA’ E STRUMENTI DI OSSERVAZIONE 7. ATTIVITA’ E STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE 8. ATTIVITA’ E STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI 9. STRUMENTI E METODOLOGIE PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO E DEL SUO STANDARD DI QUALITA’ 10.PARTECIPAZIONE ATTIVA DELLE FAMIGLIE ALLA VITA DEL NIDO 2
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 1. OBIETTIVI DUEMILAUNO AGENZIA SOCIALE Società Cooperativa Sociale si occupa da oltre 15 anni di servizi per l’infanzia e la famiglia sul territorio regionale, attraverso la gestione di asilo nido (privati, pubblici, aziendali), servizi educativi domiciliari, centri estivi, punti gioco. L’insieme dei servizi rivolti all’infanzia sono frequentati ogni anno da circa 700 famiglie e vedono impegnati attualmente più di 100 soci/e, in prevalenza di genere femminile, qualificate come educatrici, psicopedagogiste e personale addetto ai servizi ausiliari. L’esperienza maturata negli anni ha consolidato all’interno della Cooperativa una cultura diffusa nei confronti della tutela della maternità (e paternità) e sviluppato un crescente interesse alla promozione di misure concrete di sostegno alla genitorialità, anche nelle forme più flessibili o autoprodotte. Ne è un esempio il Centro estivo organizzato nei periodi compresi tra la fine della scuola e l’avvio dei centri estivi comunali, per soddisfare il bisogno dei soci/e con figli impegnati nel lavoro. L’asilo nido “II Futuro Siamo Noi” è un servizio socio-educativo che accoglie bambini in età compresa tra i tre mesi e i tre anni ed opera per concorrere con la famiglia, alla loro formazione e socializzazione. L’asilo nido aziendale attualmente è convenzionato con il Comune di Trieste per la messa a disposizione di 2 posti per bambini residenti. La sottoscrizione delle convenzioni intende valorizzare la collaborazione tra servizi pubblici e privati su un progetto comune di promozione dei servizi per l’infanzia e garanzia di accesso ai bambini. In base all’autorizzazione al funzionamento, l’asilo può accogliere un massimo di 24 bambini. La partecipazione alla presente procedura di convenzione da parte del Comune di Trieste rientra in tal senso tra gli scopi e gli interessi della Cooperativa, sostenendo lo sviluppo di un sistema integrato di servizi per l'infanzia sia pubblico sia privato come elemento di ricchezza per il territorio e la comunità. Intendiamo sottolineare che il protagonismo dei bambini, la partecipazione della famiglia ed il rapporto con il territorio rappresentano i cardini di un sistema di relazioni sempre attivo. Questi rappresentano anche gli obiettivi primari cui si indirizzano tutte le attività promosse all’interno dell’asilo. Il presente progetto definisce le coordinate d’indirizzo e ha carattere di flessibilità per garantire risposte adeguate alle esigenze dei bambini e delle famiglie. La finalità prioritaria del progetto è la gestione di un servizio per l’infanzia e la famiglia in grado di realizzare un contesto educativo e di socializzazione dove i bambini sono riconosciuti come soggetti sociali, tutelati e protetti nei loro inalienabili diritti alla conoscenza ed alla creatività. Gli obiettivi che il nido si pone sono rivolti principalmente a promuovere quelle competenze ed interessi che consentono al bambino uno sviluppo integrato ed armonico nelle diverse fasi di crescita. Le attività proposte hanno quindi lo scopo di fornire una serie di stimoli ed opportunità che rappresentano per il bambino fonte di apprendimento e scoperta della realtà che lo circonda. Va ricordato che il nido d’infanzia costituisce la prima esperienza educativa extra- familiare che il bambino vive insieme ai suoi coetanei e rappresenta un’opportunità di crescita sul piano psicologico, affettivo e cognitivo. I processi di socializzazione avvengono all’interno di uno “spazio educativo” accogliente e stimolante che diventa 3
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo luogo di incontro e di scambio reciproco tra i diversi soggetti coinvolti nel servizio (bambini, educatrici, famiglie). Il nido si caratterizza come un contesto di relazioni finalizzato a: o dare attenzione e risposta ai bisogni di accudimento e di cura attraverso l’utilizzo di un ambiente organizzato, prestando particolare attenzione alle situazioni di routine (accoglienza, pasti, riposo, cambio, riaffido), ritenute fondamentali momenti educativi; o promuovere l’armonico sviluppo psico-fisico del bambino, sostenendo e stimolando lo sviluppo di un’identità infantile solida ma allo stesso tempo articolata e flessibile; o stimolare l’affermarsi del sentimento di fiducia del bambino verso di sé, della sua autonomia, della motivazione alla scoperta e conoscenza della realtà; o favorire lo stabilirsi di relazioni sociali significative tra adulti e bambini e tra coetanei o orientare ed arricchire le competenze sul piano affettivo-emotivo, sociale e cognitivo, utilizzando la fantasia, la creatività e l’espressività in tutte le sue forme. 4
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 2. METODI EDUCATIVI Secondo un approccio interattivo-costruttivista, il bambino, anche se piccolissimo, possiede capacità di accostarsi ai concetti chiave dei saperi e di coltivare le differenti intelligenze o aree di abilità che gli permettono un “apprendistato” in cui i contesti educativi, dalla famiglia al nido, possono diventare preziosi laboratori di crescita. Nel nido di infanzia i bambini interagiscono all’interno di un contesto di piccolo gruppo in cui si influenzano reciprocamente, si confrontano, comunicano e condividono emozioni. I processi di regolazione coinvolti nell’interazione precoce fra il lattante e i suoi caregivers (Brunner, 1996, Trevharthen, 1998) costituiscono i fondamenti della competenza comunicativa ed anche dell’organizzazione dei primi nuclei di personalità infantile e delle future capacità di autoregolazione e adattamento sociale (Feldman, 1980, 1994). Nel nido le interazioni sociali con gli adulti e con i pari nel piccolo gruppo diventano funzionali alla formazione e all’apprendimento. La costruzione dell’identità del bambino nasce dalla relazione tra il soggetto e i suoi contesti di appartenenza, attraverso i processi di scoperta e di comunicazione. Nel nido l’individualità va considerata sempre all’interno della pluralità, poiché l’apprendimento individuale avviene all’interno di un gruppo eterogeneo che diventa gruppo di apprendimento. I comportamenti del singolo bambino assumono valore e significato solo se visti alla luce dei rapporti interpersonali che legano i componenti del gruppo. I processi cognitivi si attivano quando il bambino sta interagendo con gli adulti e in cooperazione con i suoi pari che lo inducono ad autoregolare il proprio comportamento. L’apprendimento sociale precede la competenza individuale ed ha come risultato lo sviluppo cognitivo (Vygotskij, 1934). Le funzioni non ancora mature che si trovano in una zona di sviluppo prossimale si maturano ed emergono grazie alle interazioni con gli adulti e con i coetanei L’obiettivo prioritario è quello di favorire la crescita dei bambini e di ottimizzare lo sviluppo di tutte le loro capacità, progettando e costruendo un ambiente ricco e vivace che renda possibile sempre nuovi apprendimenti attraverso l’ampliamento e la modificazione delle esperienze. I bambini e le bambine partecipano alla costruzione delle conoscenze, non ne sono esclusivamente i destinatari, anche attraverso un costante processo di osservazione e di confronto. Questa costruzione ha un carattere sociale poiché avviene all’interno di un sistema di relazioni, nel nido così come nei rapporti in famiglia. Le relazioni che vengono attuate nel nido si caratterizzano su due importanti livelli: “orizzontale” (riferito all’attaccamento) e “verticale” (riferito all’apprendimento). Il primo livello costituisce la base per lo sviluppo della sicurezza emotiva del bambino e consiglia un approccio rispettoso delle sue esigenze psicologiche ed affettive, accompagnato dalla predisposizione di ambienti accoglienti e da una relazione empatica con l’adulto. Il livello “verticale” (riferito all’apprendimento) si fonda sui processi interattivi della conoscenza e ci orienta a predisporre attività in ambito senso- motorio, linguistico-comunicativo, espressivo-creativo e sociale. La relazione con l’adulto è un elemento di sicurezza importante per il bambino, lo orientata allo sviluppo della comunicazione e si inserisce in un contesto relazionale stimolante ed affettivo. L’educatrice deve attestarsi su un versante osservativo particolarmente discreto e puntuale, per cogliere e rispondere ai bisogni del bambino, calibrando stimoli comunicativi verbali ed analogici. L’educatrice favorisce, stimola ed 5
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo incoraggia le modalità di sperimentazione e di conoscenza dell’ambiente attraverso l’uso di materiali/strumenti e l’organizzazione degli spazi, strutturando le attività a partire dalle esigenze del bambino, commisurate al suo livello evolutivo. Il personale educativo impegnato nel servizio ha come obiettivo prioritario quello di permettere a ciascun bambino, nella sua singolarità, di seguire liberamente il proprio percorso di crescita e poter fare esperienza di benessere così come poter esprimere le sue tensioni ed i suoi conflitti. L’intervento educativo fa leva sul sistema degli scambi sociali, utilizzandoli come strumenti di crescita. E’ attraverso le relazioni, che con il tempo si intrecciano e si consolidano tra adulti e bambini e tra i bambini, che si costruiscono un insieme di significati condivisi, elaborati all’interno delle routines, delle regole dello stare assieme, delle scansioni temporali della giornata, dei ruoli e dei significati che spazi, oggetti e persone assumono in quel particolare contesto. Tale scorta di significati condivisi, da una parte funziona da contenitore affettivo- emotivo che rende l’ambiente extra-familiare comprensibile, ricco e usufruibile dal bambino, dall’altra, il processo di appropriazione e costruzione di questi significati agisce da catalizzatore dello sviluppo dell’autonomia e dell’identità personale, valutata come la capacità di integrare in una visione d'insieme e coerente i significati appresi al Nido. Il progetto educativo è centrato sul bambino, sulla valorizzazione della soggettività che comprende sulla sua capacità di affermarsi. All’interno di questa cornice il personale educativo operante nella struttura deve facilitare gli scambi attraverso la proposta di attività creative di gruppo, favorendo e sostenendo lo sviluppo di nuove conoscenze e competenze; deve essere sensibile nell’accogliere le richieste e ad elaborarle; deve riuscire a creare un rapporto significativo con i bambini all’interno di un’organizzazione flessibile che favorisce la spontaneità dei rapporti interpersonali. 6
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 3. TEMPI E MODALITA’ DI ACCOGLIENZA DEI BAMBINI E, IN PARTICOLARE, DEL PRIMO INSERIMENTO Per facilitare più possibile le famiglie nell’usufruire del servizio di asilo nido l’accoglimento mattutino dei bambini va dalle ore 8 alle 9. In casi particolari, comunicati preventivamente dai genitori, potrà essere previsto anche un accoglienza differita rispetto agli orari esposti. L'inserimento al nido dei bambini rappresenta un’esperienza stimolante di crescita e sviluppo. L'attenzione deve essere rivolta in modo specifico ad attivare le risorse individuali, nel rispetto delle esigenze di adattamento di ciascuno. E' molto importante che l'inserimento avvenga gradualmente, e che il nuovo ambiente che lo accoglie sia percepito in continuità con il contesto familiare. Una relazione rassicurante con l'educatrice permetterà al bambino di esplorare ed aprirsi ad altre esperienze di gioco e socializzazione con i coetanei. Ciascun bambino attiva modalità proprie di inserimento e queste vanno sempre rispettate. Il colloquio con i genitori, che precede l'accoglimento nella struttura, rappresenta un momento rilevante di scambio di informazioni e di conoscenza reciproca e permette ai genitori di concordare con le educatrici modalità d’inserimento compatibili con le loro esigenze e quelle del servizio. Il periodo di inserimento ha la durata di circa due settimane, in cui il bambino, accompagnato da un genitore, progressivamente vive la fase di distacco e di fiducia verso le nuove figure educative e i coetanei. In questa fase è importante osservare il bambino e, con l’aiuto dei genitori, definire ciò che è in grado di fare spontaneamente. Successivamente, in accordo con il genitore, si programmano delle brevi uscite dalla stanza. Il bambino rimane con l’educatrice ed il gruppo dei pari. Nei giorni successivi aumenta il tempo di permanenza nella stanza senza il genitore per arrivare verso l’inizio della seconda settimana alla colazione con il gruppo. Successivamente il bambino potrà pranzare e dormire. È auspicabile che la fase di inserimento sia seguita sempre dallo stesso genitore. Nel caso vi sia un’assenza prolungata nella frequenza durante l’anno, verrà concordato con la famiglia, se ritenuto necessario, un nuovo periodo di inserimento. Una volta completata la fase di inserimento, l’accoglienza giornaliera e il momento del re-incontro con il familiare avvengono in un clima di disponibilità ed ascolto. L’educatrice presente, avvalendosi di quanto annotato nel diario giornaliero, potrà fornire al genitore informazioni essenziali in merito alla giornata trascorsa dal bambino in asilo (predisposizione al gioco, cibi consumati e rifiutati, tempi di riposo e cambi, relazioni con gli altri bambini). Il passaggio di sezione e alla scuola dell’infanzia Il passaggio di sezione avviene con la figura educativa di riferimento generalmente dopo il rientro dalla pausa estiva. In alcuni casi viene valutata, in accordo con la famiglia, l'opportunità di cambiamento nel corso dell'anno. Il passaggio graduale da un gruppo all'altro deve garantire la necessaria continuità educativa. La fase che precede il congedo dal nido e il passaggio alla scuola dell'infanzia è caratterizzata da una particolare attenzione e preparazione del bambino e della famiglia alla nuova esperienza educativa. All'interno della programmazione annuale 7
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo sono previste attività specifiche di carattere informativo con il coinvolgimento delle scuole di riferimento. 8
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 4. GESTIONE ROUTINES I TEMPI DEL NIDO, la giornata e le routine La programmazione del servizio prevede un tempo dedicato alle attività strutturate, sia quelle di carattere educativo sia quelle di routine, e altri momenti per le attività di gioco libero. La giornata al nido rappresenta l'unità di base all’interno della quale scandire l’organizzazione dei tempi. Esiste un tempo istituzionale (orario, calendario dell’anno educativo), un tempo del gruppo di lavoro dettato da scelte organizzative e di programmazione, ed un tempo del bambino legato ai suoi bisogni individuali. La giornata educativa si svolge quindi in maniera flessibile rispettando indicativamente i tempi seguenti: ORARI ATTIVITÀ 8.00 - 9.00 Accoglimento dei bambini al nido: gioco libero 9.00 - 9.30 I bambini vengono divisi nei gruppi e segue la colazione 9.30 - 10.00 Momento della pulizia e del cambio 10.00 - 11.15 Attività di sezione strutturate e libere 11.15 - 11.45 Momento del cambio e di preparazione al pasto 11.45 - 12.30 Momento del pasto Attività rilassanti di preparazione al momento del riposo e il 12.30 - 13.30 venerdì all’uscita dal nido 13.30 - 15.00 Momento del riposo 15.00 - 17.30 Momento del cambio della merenda e del gioco libero Con il termine routine si intendono quelle attività quotidiane relative alle cure di base del bambino e, nell'organizzazione di un nido, costituiscono i cardini dell’organizzazione temporale della giornata. Rappresentano delle fasi importanti, sono momenti specifici di rapporto anche fisico tra adulto e bambino, carichi di significati affettivi ed educativi. Questi momenti richiedono da parte del personale un’attenzione particolare e una serie precisa di buone pratiche definite congiuntamente ai genitori. Gli orari delle attività di routine mantengono un certo grado di flessibilità in particolare per i bambini più piccoli. I rituali fondamentali sono i seguenti: L’ingresso e l’uscita quotidiana dal nido: L’accoglimento ed il riaffido al nido devono avvenire in un clima rassicurante che permetta l’elaborazione delle ansie dovute alla temporanea separazione vissute dal genitore e dal bambino. Compito specifico del personale educativo del nido è di gestire questi aspetti in modo sollecito e accogliente, offrendo sicurezze ad entrambi; determinante a questo proposito è l’adeguatezza degli scambi informativi con i familiari sulle eventuali necessità del bambino o altri aspetti importanti legati alle sue abitudini. La cura e la pulizia del corpo: Gli interventi relativi all’igiene personale rientrano in quelle azioni rituali che rispondono ai bisogni primari dei bambini. E’ infatti cura di tutto il personale prestare 9
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo la massima attenzione all’igiene del bambino nei momenti dedicati al cambio dei pannolini e della biancheria, prima e dopo l’assunzione dei pasti, nel momento del riposo e dopo le attività ludiche. Tali azioni di cura, se attuate con modalità relazionali rassicuranti e allo stesso tempo serene e giocose, contengono un alto valore comunicativo nell’interazione adulto-bambino. L’assunzione e somministrazione dei pasti: Tali momenti hanno una funzione centrale per l’inserimento del bambino al nido. L’atmosfera di calda affettività e la partecipazione del personale educativo e ausiliario, rappresentano elementi di grande valore pedagogico. Per i bambini più piccoli il personale presta particolare attenzione al momento dell’assunzione dei pasti che dovrà avvenire in un clima di serena tranquillità ed in naturale continuità con le abitudini familiari acquisite. A questo riguardo vanno salvaguardate tutte le caratteristiche e le propensioni del bambino per assecondarne i ritmi e le ritualizzazioni rilevate dai colloqui con i genitori. Per i bambini dai due ai tre anni, oltre ad assicurare quanto già indicato precedentemente, il pasto assume una maggiore valenza educativa (acquisizione delle abilità necessarie e delle regole dello stare assieme). Il riposo: Il riposo è un bisogno fondamentale per i bambini di questa fascia d’età. Per tutti viene quindi riservato uno spazio ed un tempo destinato al riposo. In tale occasione è anche opportuno dedicare particolare attenzione ai bisogni affettivi dei bambini sia attraverso atteggiamenti empatici da parte del personale educativo sia per mezzo degli eventuali oggetti significativi che il bambino usa. Questi oggetti ed alcuni rituali comportamentali, fungono da elementi di rassicurazione che spesso emergono nel momento dell’addormentamento. Per quanto riguarda l'unità di tempo che si distribuisce nel corso dell'anno sono previsti alcuni momenti fondamentali per l'esperienza del bambino al nido di seguito presentati con maggiore dettaglio: 10
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 5. PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA’ La programmazione educativa definisce i tempi, le modalità e gli strumenti dell’attività delle educatrici, comprende il sistema di documentazione e verifica delle attività rispetto agli obiettivi del Progetto educativo. La programmazione educativa é compito professionale del gruppo di lavoro, che all'inizio di ogni anno presenta alle famiglie in occasione del primo incontro informativo. Il progetto si articola nella programmazione annuale (condivisa da tutto il personale) e nella definizione dei piani di lavoro specifici per fasce d’età (sezioni). o Il presente progetto si pone quale finalità prioritaria la gestione di un servizio che riconosce i bambini come soggetti sociali, tutelati e protetti nei loro inalienabili diritti alla conoscenza ed alla creatività. Nei primi mesi dell’anno, il tempo al nido viene dedicato all'inserimento e all’ambientamento, in quanto si ritiene fondamentale che i bambini acquisiscano una discreta capacità di orientamento nello spazio fisico dell’ambiente per maturare un soddisfacente adattamento affettivo ed emotivo alla realtà nido. Allo stesso tempo è possibile per il personale educativo tracciare attraverso l’osservazione e in taluni casi con l’ausilio delle schede Beller un profilo per ogni bambino e per il gruppo di riferimento. Su questa base vengono poi elaborati i progetti e le attività in riferimento a cinque campi d’esperienza: • Comportamento percettivo (prime esperienze del bambino di Percezione e natura percettiva e sensoriale) movimento • Comportamento motorio (primo mezzo di espressione e primo modo di esplorare) Il gesto, • Sviluppo delle capacità legate all’azione, nonché premessa per l’immagine e la il successivo sviluppo del linguaggio. parola • Sviluppo di abilità cognitive finalizzate a padroneggiare la realtà su un piano simbolico. • Capacità del bambino di compiere in modo coerente e funzionale azioni pratiche (usare in modo adeguato un oggetto, I problemi, le rispettare una sequenza di azioni o una determinata procedura, prove e le “apprendere facendo”). soluzioni • Capacità del bambino di compiere in modo coerente e funzionale azioni mentali come il saper raggruppare, ordinare, interpretare i fenomeni della realtà al fine di intervenire su di essa in modo adeguato. La società e la • Sviluppo delle capacità del bambino di integrarsi nel proprio natura ambiente di vita (fisico e sociale). Il sé e l’altro • Capacità del bambino di tener conto ed agire all’interno di un contesto sociale riferendosi a norme di comportamento e di 11
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo relazione indispensabili alla convivenza. Sezione gruppo dai 3 ai 12 mesi Il bambino fino ad un anno è nella fase iniziale di conoscenza del mondo circostante, inizia il suo percorso di autonomia riuscendo ad acquisire diverse capacità di rapportarsi individualmente alla realtà, producendo quindi cambiamenti consapevoli. Il bambino utilizza per comunicare e per conoscere prevalentemente il codice sensoriale, cioè si rapporta agli altri, all'ambiente, attraverso i sensi. Quindi la relazione fra adulto e bambino si realizza attraverso la comunicazione sensoriale che trova i suoi momenti più favorevoli durante lo svolgimento delle routine. Il bambino ritroverà, all'interno di questo rapporto uno spazio di sicurezza, conforto e piacere. Sarà attraverso i momenti di routine e attraverso il comportamento dell'educatrice che il bambino svilupperà gran parte della propria conoscenza. Attraverso le risposte che riceve dall'adulto (tono della voce, gestualità, sguardo, modo di toccarlo e prenderlo in braccio) il bambino potrà organizzare una visione di sé e del mondo piacevole o spiacevole, e di conseguenza sarà portato ad attivare comportamenti che saranno più o meno esplorativi, e più o meno aperti al contatto con la realtà e con i coetanei. I materiali e i giochi a disposizione dei bambini di questa fascia d’età saranno: giochi morbidi, cestino del tesoro con materiali naturali, cestino dei sonagli e carillon, cestino dei libri e delle immagini, giochi da traino e palle, giochi da incastro. Sezione gruppo medi-grandi dai 13 ai 36 mesi Da uno a due anni il bambino attraversa un processo di cambiamento globale. La costruzione della propria identità come soggetto separato dall’ambiente esterno lo porta a scoprire il piacere dell’adattamento e quello del cambiamento, per questo saranno prevalenti le attività di esplorazione, sperimentazione e ricerca. Il bambino, che sta modificando il proprio ambito di conoscenza, comincia a mettere in relazione mezzi e fini, a comunicare intenzionalmente, a ricercare soluzioni elementari dei problemi. Con il procedere dell'esperienza struttura strumenti linguistici verbali e non, che usa sempre più intenzionalmente. La relazione fra adulto e bambino, in questa fase, si modifica rispetto al gruppo dei piccoli in ragione del maggior dinamismo che il bambino ha in questa fascia di età. La relazione affettiva si struttura anche con interventi di conferma a distanza. Lo spazio può articolarsi per zone, alcune delle quali fisse, per dare sicurezza al bambino e favorirne l'orientamento e l'autonomia, altre più flessibili, cioè modificabili con l'introduzione di materiali nuovi e attività diverse. Tra i due e i tre anni il bambino inizia a utilizzare i primi sistemi simbolici che producono un arricchimento del linguaggio, l'affinamento delle capacità motorie, lo sviluppo delle relazioni sociali. Acquisisce un’immagine di sé più consapevole e strutturata che gli permettono di agire con più autonomia, potrà valorizzare le sue risorse accettando anche le inevitabili frustrazioni e gli insuccessi. Oltre a mantenere una stretta relazione affettiva l'adulto andrà a predisporre attività di laboratorio a piccoli gruppi che permetteranno di sviluppare in modo creativo le capacità di fare. L'organizzazione dello spazio potrà subire modificazioni durante l'anno e assumere connotazioni legate sia ai progetti di lavoro, sia alle mutate competenze sociali dei bambini. Le attività educative nel gruppo medi-grandi prevedono il gioco libero nei centri di interesse (giochi motori, giochi di luce, giochi visivi-espressivi, giochi della lettura, 12
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo della narrazione e della drammatizzazione, gioco simbolico, giochi sonori) come di seguito descritti. LE ATTIVITÀ, giochi e laboratori Il gioco diventa supporto d'eccellenza a tutte le attività, la progressione evolutiva del bambino nel gioco va ad evidenziare alcune sue caratteristiche e mette in luce altre potenzialità educative Il gioco è un’attività automotivata che può essere proposta e condivisa e mai imposta, le azioni sono tanto più produttive quanto meno finalizzate ad una semplice prestazione o svolgimento di un compito specifico. Le attività ludiche possiedono una qualità sociale di scambio gioioso tra adulto e bambino, un valore intrinseco che si mantiene anche quando il bambino inizia a condividere il proprio gioco con altri bambini; Il gioco è un percorso di scoperta ed esplorazione che consente al bambino di sperimentare e procedere per prove e tentativi senza timore di sbagliare. Nel gioco inizia ad accostarsi alla realtà cogliendone proprietà e caratteristiche e, nel fare questo, riveste il modo esterno con qualcosa di sé al fine di renderlo familiare e comprensibile; Tenendo conto di tutto ciò, per valorizzare ed arricchire l’esperienza ludica infantile, oltre che ad allestire accuratamente gli spazi con il supporto di materiale stimolante, il personale educativo cerca di organizzare le varie attività di gioco in modo che risultino immediatamente appaganti, incoraggiando l’iniziativa e la libertà di espressione. Le opportunità di gioco offerte possono essere comprese all’interno di queste aree: a) Giochi motori Lo sviluppo armonico tra psiche e corpo è uno dei fondamentali obiettivi del progetto pedagogico. Il bambino attraversa diverse fasi di "crescita" motoria grazie alla progressiva autonomia e padronanza nei movimenti e spostamenti: la crescente sicurezza nelle proprie possibilità e capacità corporee lo spinge a sperimentare una gamma espressiva sempre più vasta. Contemporaneamente sviluppa le proprie capacità a livello simbolico, innescando nuove situazioni di gioco e arricchendole di connotazioni simboliche. Attraverso un semplice sistema di allestimento lo spazio riposo può trasformarsi in un luogo dove giocare con il corpo. Le attività motorie si suddividono in: Grande motricità: Comprende attività ludiche e motorie presso gli spazi interni ed esterni della struttura. Ai bambini vengono proposti giochi che coinvolgono principalmente il corpo: giochi di sperimentazione senso-motoria, di equilibrio/disequilibrio, di scivolamento, di dondolamento, di caduta. Piccola motricità: Giocare ai travasi, permette al bambino di far esperienza di alcune dimensioni fisiche, come: profondità, capienza, larghezza, volume, peso, densità e suono. b) Giochi espressivi visivi e tattili Questo spazio è un luogo di ricerca, esplorazione plurisensoriale, scoperta, relazione con l’altro e costruzione utilizzando materiali diversi. Le “tracce” lasciate dei bambini (disegni ed opere) costituiscono un universo di meraviglia (sperimentazione spontanea del segno e del colore), di azione (in relazione ai tracciati del pennello e alle trasformazioni indotte sulla materia), di comunicazione (attribuzione di significati e narrazioni) e di espressione personale (ricerca e creazione 13
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo di forme e combinazioni). E' fondamentale, per le attività che riguardano questo spazio che i complementi di arredo e le metodologie di gestione dei materiali garantiscano la funzionalità e la pulizia della cornice di gioco (riduzione della distrazione del bambino attraverso l'eliminazione di oggetti che non appartengono al contesto). Altri fattori importanti sono la partecipazione diretta del bambino all’allestimento dello spazio, l'accessibilità (attraverso dei moduli di arredo semovibili), la possibilità di conservare e allestire le tracce e le produzioni dei bambini, l'adeguata differenziazione per genere dei numerosi materiali e strumenti da utilizzare. La possibilità di conservare ed esporre gli elaborati dei bambini e l’adeguata differenziazione per genere dei numerosi materiali. Le attività espressive si suddividono in: Attività grafiche: scoperta e uso del colore (pitture e pigmenti), segno e disegno, produzione di pigmenti colorati utilizzando materiali naturali, collage realizzati con carte colorate e con altri materiali. Attività plastiche: manipolazione di materiali modellabili (pasta sale, creta, paste sintetiche colorate atossiche). Assemblaggi polimaterici, ricerche e sperimentazioni sulle paste di cellulosa, di carta e di cartone. c) Giochi della lettura, della narrazione e della drammatizzazione Questo spazio è dedicato alla lettura, alla narrazione, alla costruzione di storie e all'ascolto. Abilità e comprensione dei linguaggi sono legate al tipo di rapporto che il bambino instaura con la parola e la voce dell'adulto. La “lettura” e la “costruzione di storie”, realizzate attraverso dirette esperienze sensoriali, prevedono l’impiego di libri di sola immagine, libri tattili, marionette, libri gioco. “Ascoltare” i bambini significa anche creare le condizioni ambientali per accettare e riconoscere il “linguaggio del corpo”. L'ambiente deve quindi offrire un arredo flessibile, comodo e morbido, dove il bambino possa mettersi a proprio agio e muoversi agilmente nel corso dei giochi di drammatizzazione. Lo spazio e i materiali, come ad esempio le marionette e gli indumenti per il travestimento, devono porre il bambino nelle condizioni di adoperare il pensiero simbolico, la capacità rappresentativa e la gestualità corporea. Arredi e materiali: Per la lettura, la narrazione e l'ascolto, lo spazio si presenta con una pedana rialzata a due livelli e una serie di complementi di arredo morbidi: cuscini, diverse tipologie di moduli morbidi, pluff per bambini ed educatori sistemati a disposizione circolare e dotati di un aggancio in velcro. d) Giochi di luce La luce è emozione, contrasto, colore, riflesso, trasparenza, forma e dinamicità. Luce e buio devono essere “vicini” per manifestarsi e, per i bambini, costituiscono la trama di un universo tutto da esplorare. L'alternarsi del giorno e della notte, la percezione di un “vuoto/buio” e di un “pieno/luce”, sono gli elementi che i bambini vivono e percepiscono quotidianamente con curiosità e timore. In molta letteratura per l'infanzia il buio nasconde una minaccia, un pericolo certo ma indefinito nella forma, mentre la luce del giorno, rappresenta l'antitesi dell'ignoto, quindi la certezza, la varietà delle forma e dei colori del mondo. Attraverso un semplice sistema di allestimento, lo spazio riposo può trasformarsi in un luogo dove i bambini possono giocare con la luce e tutte le sue implicazioni: le ombre, le proiezioni, la foto-grafia, l'illuminazione di materiale trasparente e riflettente. 14
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo Arredi e materiali: Teli e superfici per la proiezione e retro-proiezioni (semovibili), tavolo luminoso, videoproiettore (da connettere ad un pc-portatile per permettere la proiezioni di luci colorate e immagini), lavagna luminosa; Materiali foto-interattivi: sagome e tasselli di plexiglass trasparenti, opachi e colorati. Piccoli specchi in plastica e altri accessori che riflettono luce, torce portatili, carte fotosensibili e materiale luminescente (glowstick); e) Giochi sonori Questo spazio è definibile come una “cornice di gioco strutturata”, dedicata all'ascolto, alla decodifica e alla produzione del suono, alle relazioni tra elementi visivi e “immagini acustiche”. In una società in cui prevale la cultura dell'immagine e il primato della vista tra le esperienze sensoriali, si sottolinea l’importanza fin dai primi mesi di vita di sviluppare l'attitudine musicale. Quotidianamente i bambini interagiscono con i suoni esterni (suoni “naturali”, traffico, rumori quotidiani, voci) e con le canzoni e le musiche prodotte dagli adulti (ad esempio la ninna-nanna, le filastrocche ecc). Inoltre la percezione del suono è strettamente legata alla percezione del tempo che nei bambini è un tempo vissuto, non misurato, costituito da presenze/suono e assenze/silenzio. Presso lo spazio verranno allestiti e progressivamente costruiti con i bambini paesaggi e itinerari sonori. Gli allestimenti comprenderanno materiali artificiali e naturali per la produzione del suono (contenitori vuoti di latta e di plastica, contenitori di cartone, legno e vari materiali naturali), cilindri, imbuti e altri strumenti per generare echi e riverberi. Verranno inoltre installati, secondo dei criteri di fruibilità, dei riproduttori audio per la registrazione e l'ascolto del materiale sonoro proposto e realizzato. f) Gioco simbolico Il gioco simbolico appare in una fase evolutiva del bambino che inizia intorno ai 18-24 mesi di età e consiste nel rappresentare, indipendentemente dalla loro presenza, oggetti, situazioni, persone e personaggi. Il gioco “far finta di...” stimola i bambini sia a livello di rappresentazione della realtà, sia a livello di rappresentazione fantastica o di finzione. Lo spazio deve essere dotato di specchi, di stoffe e materiali liberamente configurabili per il travestimento e l'imitazione (evitando il suggerimento di forme e applicazioni già definite). Attualmente l'industria ludica offre una serie di prodotti dedicati al gioco simbolico che svolgono funzioni “figurate” dell'oggetto della finzione (arredi, elettrodomestici e strumenti giocattolo). Un classico esempio è dato dalle cucine giocattolo o da altri articoli che inducono i bambini a emulare le azioni degli adulti. E' necessario quindi condurre un'attenta valutazione sugli articoli, scegliendo attrezzature ludiche “aperte” dal punto di vista morfologico e strutturale (dispositivi e contesti che i bambini abbiano possibilità di comporre, scomporre e trasformare). 15
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 6. ATTIVITA’ E STRUMENTI DI OSSERVAZIONE L’attività di osservazione è descritta in sequenza nelle varie fasi che la accompagnano. Il monitoraggio rappresenta la fase di osservazione e documentazione della pratica educativa realizzata, ed è una fase necessaria per acquisire elementi concreti e oggettivi indispensabili per esprimere in seguito una valutazione, o autovalutazione, sulla qualità del lavoro svolto. Studi sull’analisi della qualità dei contesti educativi hanno rilevato come proprio la capacità dell’educatore di sintonizzarsi sulle emozioni mediante l’ascolto e l’osservazione, costituisca un fattore protettivo per lo sviluppo in grado di minimizzare anche i comportamenti disadattati dei bambini (Howes, Philips, Whitebook, 1992; Barnas & Cummings, 1997). Se osserviamo e ascoltiamo con cura e attenzione possiamo capire come sia possibile approfondire il modo in cui vediamo i bambini e le bambine e conoscerli sia a livello individuale sia nelle interazioni di gruppo; avremo allora maggiori possibilità di elaborare delle ipotesi su quello che sanno e che desiderano imparare. L’osservazione del bambino è finalizzata a una approfondita conoscenza: • di quale sia il livello di sviluppo del bambino in quella data area e in quel dato momento, • di quali siano i processi evolutivi già in atto, di quali debbano essere, invece, stimolati, • di quale sia la strategia educativa più adatta per quel particolare bambino. L’osservazione diretta del comportamento deve essere ripetuta variando i contesti, i tempi e i partecipanti; è connotata quindi da una intrinseca dinamicità e variabilità che la rende più adatta a cogliere le sfumature del processo evolutivo. Inoltre, nel normale ambiente educativo, permette di conoscere il singolo bambino nella sua completezza in un modo difficilmente raggiungibile altrimenti (ad esempio con test). L’osservazione sistematica è qualcosa di diverso dal semplice “guardare” ciò che fa un bambino nei vari momenti e nelle diverse situazioni in cui è divisa la giornata. Lo scopo ultimo che l’educatore deve proporsi è quello di avere una conoscenza globale del bambino; è importante che tale obiettivo sia raggiunto attraverso differenti tipi di osservazioni, finalizzate alla conoscenza delle caratteristiche del bambino rispetto a specifiche aree di sviluppo. Occorre organizzare un’osservazione sistematica rispetto alle competenze dei vari campi di esperienza. Le osservazioni spontanee possono essere preziose, ma potrebbero essere viziate da vari fattori: è facile che a rimanere impressi nella memoria siano gli episodi che hanno attirato maggiormente l’attenzione o per la loro eccezionalità o perché hanno richiesto un intervento da parte dell’educatore. Queste osservazioni potrebbero costituire elementi di giudizio fuorvianti rispetto all’obiettivo di raggiungere una comprensione di quale sia il normale comportamento dei bambini nel contesto educativo, ad esempio alcuni bambini, per le caratteristiche del loro comportamento, potrebbero attirare l’attenzione dell’educatrice con maggiore facilità rispetto agli altri. Per utilizzare al meglio l’osservazione, l’educatrice si propone di delimitare e definire specifici obiettivi in base alla motivazione educativa (cosa voglio osservare e perché), confrontandosi con le altre colleghe. In sintesi, nel percorso annuale, è prevista all’inizio (novembre/dicembre) e alla fine di ogni anno (maggio/giugno) educativo un’osservazione complessiva del livello di sviluppo (tavole di sviluppo Kuno Beller). La redazione del diario giornaliero e del 16
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo diario del bambino al fine di render conto del percorso educativo dello stesso (l’inserimento, l’osservazione mirata, la linea del tempo, colloqui individuali) dove annotare eventi significativi che possano anche permetterci di: • annotare ciò che è rimasto in mente del comportamento dei singoli bambini (eventi significativi, frasi..ecc…) • ripetere queste annotazioni mensilmente • verificare se le registrazioni dei comportamenti di un certo bambino sono più numerose • verificare se il comportamento che viene annotato è riferibile ad episodi particolari oppure rientra in una normale casistica. La famiglia è informata dei modi e delle forme con le quali si persegue la conoscenza dei bambini ricevendo informazioni nei colloqui, negli scambi giornalieri o in sintesi nella riunione di fine anno. Le tavole di sviluppo a cui facciamo riferimento sono descritte da Kuno Beller, studioso tedesco, che invita a osservare le competenze attuali di ciascun bambino per poter creare un contesto di sostegno utile a raggiungere il livello potenziale di sviluppo. Gli indicatori di sviluppo vanno osservati nella vita quotidiana e nelle azioni di ogni giorno e l’osservazione costante e sistematica consentono all’educatore di intervenire solamente quando è necessario e per fornire l’aiuto giusto. Le aree di sviluppo individuate e proposte da Beller sono le seguenti: o indipendenza delle funzioni del corpo: cibarsi, mangiare; cambio e bagno; igiene personale; vestirsi e svestirsi. o consapevolezza dell’ambiente: percezione dell’ambiente fisico; percezione dell’ambiente sociale. o sviluppo sociale ed emotivo: riconosce le persone familiari; prendere iniziative richiede attenzione; le emozioni e i legami sociali si evolvono; passaggio da forme concrete a simboliche. o gioco: gioco concreto da esplorativo ad esercizi; gioco simbolico: rappresentativo e di ruolo linguaggio: concreto; simbolico. o sviluppo cognitivo: le reazioni senso-motorie; costanza dell’oggetto; pensiero pre-operatorio. o motricità generale: piacere funzionale; il controllo delle posizioni del corpo; il movimento direzionale; il gioco motorio. o motricità fine: afferrare; maneggiare; abilità manuali. La scelta di un approccio di tipo osservativo in ambito educativo implica il riconoscimento dell’importanza circa il proprio ruolo, la conoscenza e il controllo dei molteplici fattori che lo influenzano e lo rendono più o meno efficace. 17
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 7. ATTIVITA’ E STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE La documentazione dell’esperienza e della memoria individualizzata del lavoro educativo svolto con i bambini e delle attività del servizio è realizzata attraverso la raccolta delle diverse produzioni creative dei bambini e la costruzione di un archivio dei percorsi e dei progetti realizzati annualmente (foto, video e documentazione scritta). Attraverso le schede di osservazione del bambino, il diario giornaliero e il diario del bambino vengono documentate le relazioni significative ed il coinvolgimento dei gruppi bambini nelle attività proposte. Al momento del congedo del percorso educativo si realizza e consegna alle famiglie il “quaderno del bambino” con foto, disegni ed appunti sull’osservazione di alcuni momenti di vita quotidiana al nido e un cd/dvd che raccoglie foto e filmati di alcune delle attività realizzate o uscite dall’asilo. Nel corso dell’anno i genitori saranno coinvolti nel percorso di esperienze del bambino attraverso ed il gruppo di lavoro avrà cura di: • raccogliere sistematicamente le produzioni dei bambini; • preparare pannelli con documentazione scritta e fotografica delle attività; • raccogliere osservazioni sulle attività e sui bambini; • realizzare video sulle attività svolte; • realizzare di una documentazione del percorso di esperienza del bambino da consegnare al momento del congedo dal nido. 18
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo 8. ATTIVITA’ E STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI “Una funzione valutativa importante per chi si occupa di interventi nel sociale ha come focus il caso singolo e si pone come finalità il miglioramento dell’intervento che riguarda il singolo beneficiario per fornirgli maggior benessere ed un miglioramento della sua qualità della vita. Valutare il caso è infatti funzione professionale qualificante ed indispensabile per migliorare gli specifici interventi e offrire quindi servizi più adeguati.” (Ugo de Ambrogio “Valutare gli interventi e le politiche sociali”) Molto spesso nella pratica educativa si tende a identificare e confondere alcuni termini, quali monitoraggio, verifica, valutazione; invece sono momenti specifici e distinti. Per monitoraggio si intende la raccolta sistematica e continua di informazioni di vario tipo e utili per la verifica e la valutazione, mentre la verifica è il controllo, sulla base di alcuni parametri, della corrispondenza dei risultati rispetto a quanto previsto (progettato/programmato/pianificato). La valutazione, invece, si definisce come il processo volto a dare giudizio (dare valore) sulla base di informazioni (derivate dal monitoraggio) specificatamente raccolte e analizzate. Come afferma Mauro Palumbo, la valutazione è un’attività cognitiva rivolta a fornire un giudizio su un’azione (o complesso di azioni coordinate) intenzionalmente svolta o che si intende svolgere, destinata a produrre effetti esterni, che si fonda su un’attività di ricerca. Quando si parla di valutazione è importante chiarire alcuni punti: le finalità, i tempi e l’oggetto (che cosa si valuta). Perché valutare al nido? Potenziare la comunicazione, imparare dall’esperienza ci arricchisce dal momento in cui diventa occasione di riflessione su quello che è stato fatto. E’ necessario acquisire strumenti per imparare, conoscere e apprendere dalla pratica, fare di essa una fonte di ricerca, di formazione continua, di innovazione e di scoperta. Quello che conta non è solo cosa è stato fatto, ma è importante sapere e avere coscienza del perché si è fatto, perché le cose sono andate bene o male. L’atteggiamento di ricerca è un continuo interrogarsi, non trovare risposte, esser capaci di porsi domande e di aprirsi all’innovazione e al cambiamento, che non è mai conservazione e conformazione perché si radica sull’esistente; dare senso all’agire: accrescere la conoscenza, la capacità di apprendimento e di riflessione per finalizzare meglio le proprie azioni, compiere scelte intelligenti, prendere decisioni ponderate, trovare soluzioni a problemi; esprimere un giudizio (valore); migliorare lo specifico intervento e la pratica professionale; offrire servizi più adeguati. Alla luce di questo, si può comprendere che l’esigenza di introdurre forme di valutazione periodica del servizio nido ha due motivazioni: da un lato quella di rendere il più possibile trasparente il servizio stesso, fornendo ai potenziali utenti la possibilità di scelte consapevoli; dall’altra di fornire ai servizi delle indicazioni, di mostrare percorsi possibili in vista di un miglioramento della qualità. La valutazione, quindi, deve esser un’occasione per riflettere su quanto è stato realizzato, per ragionare sui punti di forza e di debolezza dei servizi offerti, per acquisire consapevolezza delle scelte compiute, per individuare dei modi condivisi di concepire la qualità, ovvero per rendere espliciti una serie di criteri condivisi su cui fondare futuri processi di valutazione e da utilizzare come orientamenti per avviare processi migliorativi. La valutazione è una pratica che può essere intrapresa per una pluralità di scopi, ma in ogni caso comporta un apprezzamento, un giudizio di valore: è sulla base di “valori” che decidiamo se una realtà educativa è di buona o cattiva qualità, se è adeguata ai suoi compiti o li svolge in maniera inadeguata. 19
DUEMILAUNO Sistema di Gestione per la Qualità AGENZIA SOCIALE Documenti Settore Infanzia Edizione N°02 del 25.02.2010 Nido d’Infanzia“IL FUTURO SIAMO NOI” - Progetto pedagogico organizzativo Il nido, in quanto servizio della collettività, ha una missione specifica: l’assicurazione di condizioni positive di crescita e di sviluppo per i bambini che forniscano alle famiglie garanzie in termini di tale sviluppo (impegno e responsabilità formativa). E’ su questa base che il nido ritiene di dover essere giudicato e di potersi impegnare per il futuro. Valutare comporta un confronto tra un essere e un dover essere, tra come una realtà si presenta in un momento dato e come si vorrebbe che fosse. Per pervenire a una conoscenza accurata e non impressionistica della realtà occorre osservare con sistematicità, raccogliere informazioni e dati secondo un piano preciso. Questo aspetto mette in luce l’importanza sia degli strumenti di valutazione (vedi valutazione della qualità del servizio), sia dei tempi della valutazione: ex ante: il processo valutativo è realizzato prima di porre in essere un progetto. Si attua nella fase di progettazione, prima che il programma sia adottato. La valutazione ex ante pone attenzione agli elementi di forza e di debolezza, oltre che al potenziale presente all’interno dei contesti territoriali o dei settori della popolazione a cui si rivolge il programma. In itinere: il processo valutativo è effettuato durante la realizzazione di un progetto, durante l’implementazione degli interventi. Si fa durante la realizzazione per raccogliere elementi utili alla conferma o modifica delle scelte operative ipotizzate a priori, in modo da poter “assestare il tiro” in corso d’azione, riorientando l’intervento o modificandolo al meglio. Lo strumento più utilizzato per realizzare valutazioni in itinere è il monitoraggio. Lo scopo è analizzare i primi risultati di un’azione per verificare se essi siano in linea con le intenzioni originali del programma o se, al contrario, si siano verificate conseguenze inattese. La valutazione in itinere è quella che più risponde alla finalità costruttiva di fornire feed-back, in modo da consentire di migliorare l’efficacia del programma mentre è ancora in corso. Ex post: il processo valutativo è effettuato dopo aver concluso un progetto. L’obiettivo è di studiare se e come il progetto abbia raggiunto gli obiettivi prefissati (ovvero le conseguenze provocate dall’aver realizzato quel progetto) ed eventuali risultati ulteriori, “impatti” (ovvero le conseguenze che si verificano nel contesto sociale), nonché immaginare soluzioni adeguate per analoghi interventi in futuro. I risultati servono come input per la progettazione successiva. A questo proposito, si ritiene opportuno stendere una relazione conclusiva in grado di valutare gli impatti, seguendo alcune domande- guida: Quello che è stato fatto è stato utile? Qual è stata la risposta degli utenti (bambini, genitori)? Qual è stata la ricaduta sul territorio? Quali benefici o svantaggi ha portato? Cosa è cambiato nell’organizzazione del contesto e nella vita quotidiana di adulti e bambini? Quali aspetti significativi dell’esperienza educativa sono stati raggiunti? Quali sono stati i punti di forza e le criticità? Quale valore/significato ha avuto? Cosa ci ha lasciato? 3.1 Valutazione della qualità del servizio E’ necessario infine dedicare una parte alla valutazione degli strumenti impiegati per favorire la qualità al nido d’infanzia. La qualità educativa fa riferimento a tutti gli aspetti che rendono il nido un luogo di formazione sia per i bambini che per gli adulti. In particolare, tre sono gli elementi principali che caratterizzano la qualità educativa e ad ognuno di questi corrispondono degli strumenti propri di definizione (ex ante) e misurazione degli standard raggiunti: la qualità del contesto (spazi, arredi, materiali, tempi, attività…) viene definita nel progetto educativo ove si definisce a priori la cornice del servizio, la composizione dei gruppi, i giochi e le attività proposte. È indicatore fondamentale del benessere vissuto dal bambino all’interno dell’asilo ciò che egli riesce ad esprimere attraverso i lavori e le produzioni artistiche realizzate nella giornata. I materiali prodotti vengono messi a 20
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