Fondazione Augusto Bonaldi - Scuola dell'Infanzia e Nido Calvisano - Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2016-2019 - Asilo Bonaldi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Fondazione Augusto Bonaldi Scuola dell’Infanzia e Nido Calvisano Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2016-2019 1
INDICE PREMESSA CENNI STORICI CAPITOLO 1 Contesto in cui opera la Scuola 1.1 Caratteristiche del territorio e della popolazione 1.2 Popolazione e movimento demografico 1.3 Risorse offerte dal territorio CAPITOLO 2 La nostra Scuola 2.1 La nostra mission: tre parole chiave 2.2 Risorse strutturali e materiali 2.3 Risorse umane 2.4 Orario di funzionamento 2.5 Tipo di utenza 2.6 Dati della scuola 2.7 Criteri formazione delle sezioni 2.8 Servizi offerti dalla scuola CAPITOLO 3 Scelte educative 3.1 Valori di riferimento 3.2 Finalità educative generali 3.3 Rapporti scuola-famiglia CAPITOLO 4 Scelte curricolari e didattiche 4.1 Il curricolo 4.2 I campi di esperienza e i traguardi 4.3 La programmazione 4.4 Le scelte metodologiche 2
4.5 Osservazione, valutazione e documentazione 4.6 I progetti e i servizi per l’arricchimento dell’Offerta Formativa CAPITOLO 5 Inclusione e integrazione CAPITOLO 6 La continuità 6.1 La continuità verticale 6.2 La continuità orizzontale CAPITOLO 7 Scelte organizzative 7.1 Orari e funzioni del personale 7.2 Modalità di impiego degli insegnanti 7.3 Commissioni e gruppi di lavoro 7.4 Organizzazione degli spazi e dei tempi 7.5 La giornata scolastica CAPITOLO 8 L’autovalutazione e gli strumenti per l’ autovalutazione CAPITOLO 9 Formazione e aggiornamento CAPITOLO 10 Scelte gestionali ALLEGATI: Progetto educativo Programmazione Educativo – Didattico Programmazione IRC Progetto di Educazione Psicomotoria Calendario Scolastico Regolamento Interno Menù invernale-estivo 3
PREMESSA Il Piano triennale dell’Offerta Formativa (P.t.O.F.) rappresenta l’identità culturale, pedagogica e progettuale della Scuola dell’Infanzia. E’ un documento programmatico, con il quale la Scuola predispone e rende note le linee di intervento educativo che intende sviluppare cercando di riflettere le esigenze del contesto sociale e della realtà in cui si trova ad interagire. Il P.t.O.F. fa riferimento alle leggi D.P.R. 275/99 art. 3, legge n. 62/2000, legge n. 107 comma 1-3 che introduce la natura triennale del POF. in P.t.O.F. E’ uno strumento di informazione per le famiglie e per il territorio dove vengono esplicitate le scelte educative, organizzative, curricolari della Scuola. Il P.t.O.F. in quanto strumento flessibile e funzionale alle esigenze educative dell’utenza deve essere continuamente integrato ed aggiornato. Tale operazione può essere compiuta in modo completo solo mediante il coinvolgimento di tutti gli organi interessati dalla vita scolastica. Le modalità di divulgazione utilizzate dalla Scuola dell’Infanzia A. Bonaldi per il presente documento sono le seguenti: • pubblicazione del Ptof sul sito internet della scuola • Open day per la presentazione dell’offerta formativa • Esposizione cartacea del documento nella bacheca delle informazioni della scuola CENNI STORICI La Scuola dell’Infanzia Augusto Bonaldi è stata eretta in Ente Morale 1876 attraverso l’utilizzo del capitale e dei redditi del Monte Frumentario soppresso per Decreto Regio. Con la soppressione del Monte Grano, si stabilì di destinare il patrimonio dell'Ente alla fondazione di un asilo infantile. Anima dell'iniziativa fu la contessa Giulia Lechi Malabajla di Canale, che dispose l'elargizione di una cospicua somma, subito imitata da numerosi benefattori locali e dalla stessa Amministrazione Comunale, che stanziò un sussidio iniziale. Costituito il patrimonio iniziale dell'Ente, l'Asilo infantile di Calvisano ottenne l'approvazione del Re Vittorio Emanuele II con Decreto del 17 settembre 1876. Al momento del suo ingresso nell'asilo, il bambino veniva sottoposto ad una visita accurata per verificare le sue condizioni generali di salute e di sviluppo fisico, l'asilo infatti doveva occuparsi della crescita armonica ed integrale del bambino, con pratiche in grado di 4
sviluppare la capacità di coordinazione e la manualità ed insegnamenti rivolti alla valorizzazione delle capacità intellettive e di socializzazione. Nel 1891 la Congrega Apostolica di Brescia informava la Commissione Amministratrice dell'asilo di aver venduto al signor Francesco Filippini lo stabile che possedeva a Calvisano e l'annessa casa patronale, "porzione della quale era da molti anni occupata dall'asilo stesso". Il 12 marzo 1891 il sindaco Filippo Mazzucchelli scrisse alla Veneranda Congrega di Brescia, proprietaria di diversi immobili a Calvisano, per proporre una soluzione comune al problema della sede dell'asilo. l'asilo, nel frattempo, continuava a funzionare negli ambienti dell'ex convento domenicano. Nel 1891 giunsero a Calvisano le Suore Canossiane, provenienti dalla Casa Primaria di Bedizzole. La loro presenza sarà di grande importanza per la vita dell'asilo infantile, soprattutto a partire dal 1911, quando le suore assumeranno la direzione dell'Ente Morale, come disposto nel testamento della benefattrice Rachele Lorandi ved. Bonaldi. Dopo il loro arrivo le Madri Canossiane furono invitate già nel 1897 ad assumere il compito della direzione dell'asilo. Agli inizi del Novecento anche nell'asilo di Calvisano vennero adottate le teorie e la prassi educativa di Rosa Agazzi (1866-1951), che insieme alla sorella Carolina aveva dato via al moderno asilo di Mompiano; presso la Direzione dell'asilo si conserva la Guida per le educatrici dell'infanzia (1932) della famosa pedagogista cremonese, in una ristampa del 1937. Nel 1912 l'Ispettrice del Provveditorato agli Studi Agostina Galli, aveva sottolineato con decisione l'urgenza di una struttura nuova, dotata di aule spaziose e di un salone per il gioco e gli esercizi fisici. Soltanto nel 1918 l'Amministrazione Comunale intraprese delle trattative con i privati per l'acquisto di un terreno sufficientemente ampio e vicino all'abitato. L'area destinata alla costruzione del nuovo edificio dell'asilo venne definitivamente acquistata e vincolata al Comune nel 1924. L'attuale Scuola dell'Infanzia ha ancora sede nel medesimo edifico ampliato e ristrutturato. Il 04 Marzo 1996, la Regione Lombardia ha conferito all’Ente la personalità giuridica di diritto privato in base alla legge regionale n. 21 del 27/03/1990, successivamente è stato adeguato anche lo Statuto dell’Ente, al quale la Giunta regionale della Lombardia ha concesso l’approvazione con delibera n. 31151 del 19 settembre 1997. Nel corso dell’anno 2000 l’Ente ha effettuato la richiesta di parificazione, ottenendo lo status di scuola dell’Infanzia paritaria rilasciato dalle autorità ministeriali in base alla legge n. 62 del 13/03/2000, con D.M. n. 488 del 27/02/2001. 5
CAPITOLO 1 Contesto in cui opera la scuola 1.1. Caratteristiche del territorio e della popolazione La Scuola dell’Infanzia “Augusto Bonaldi“ è situata nel centro abitato del comune di Calvisano. Calvisano è un paese di medie dimensioni, con oltre 8771 abitanti, un’estensione di 45 Kmq, si trova nella Bassa Bresciana Orientale. Al capoluogo si aggiungono tre frazioni: Malpaga che si estende verso il vicino centro di Ghedi; Viadana Bresciana che confina con Montichiari; Mezzane che é attraversata dal fiume Chiese, il quale ne delimita il confine con il comune di Carpenedolo. Calvisano é servito dalla ferrovia Brescia-Parma e si trova nelle vicinanze dell’aeroporto civile di Montichiari. E’ un territorio prevalentemente agricolo dove si coltivano soprattutto mais, soia orzo, erba medica e barbabietole da zucchero; pressoché tutte le aziende agricole sono a conduzione familiare. Il diffondersi dei principi e della mentalità imprenditoriale ha portato il paese a svilupparsi anche in altri campi, come quello dell’allevamento su larga scala di suini, bovini da carne, vacche da latte ed in parte minore di polli e tacchini, oltre ad allevamenti ittici (lo storione) tra i più produttivi d’Europa. Non é mancato lo sviluppo della piccola industria siderurgica, manifatturiera e dell’artigianato. 1.2. Popolazione e movimento demografico Calvisano ha avuto un picco demografico tra il 2011 e il 2014, mentre negli ultimi due anni si assiste ad una leggera flessione e la popolazione si attesta intorno agli 8500 abitanti, tra il centro e le tre frazioni. 6
1.3. Risorse offerte dal territorio Nel capoluogo sono presenti altre Istituzioni Scolastiche: l'Istituto Comprensivo (che comprende sul territorio di Calvisano capoluogo la Scuola Primaria e la scuola Secondaria di primo grado, nella frazione di Viadana la Scuola Primaria e la Scuola dell'Infanzia, quest'ultima presente anche nella frazione di Mezzane), la Scuola Bottega a Mezzane e un Asilo Nido gestito da un’associazione di genitori. Nel comune é presente una biblioteca recentemente ristrutturata che permette di diffondere in modo proficuo le occasioni e le iniziative di scambio culturale e con la quale sono stati attivati numerosi progetti di invito alla lettura e di progressivo approccio al libro per i bambini della scuola dell’infanzia. Esistono inoltre varie realtà associative di tipo culturale, umanitario e per il tempo libero e lo sport. Significativa è la presenza dell’oratorio che organizza, oltre ai percorsi di catechesi, attività ricreative e momenti di aggregazione, sia durante l’anno scolastico che nel periodo estivo. CAPITOLO 2 La nostra scuola 2.1. La nostra mission: tre parole chiave Dall’analisi del contesto e dalle radici profonde della nostra storia, emerge la nostra mission, che può essere sintetizzata e poi declinata in tre parole chiave: comunità, relazioni, pedagogia dell’incontro. Comunità: crediamo che la formazione dei bambini e delle bambine necessiti del concorso di un contesto più ampio della sola relazione educatore-educando: necessita di una comunità. Vogliamo scoprire, conoscere, valorizzare e mettere in comunicazione le potenzialità attorno ad un comune “campo di esperienza”. Imparare è un bene comune e ciò che i bambini imparano deve diventare un bene della comunità. Relazioni: vogliamo favorire le relazioni personali e costruire nei bambini e nelle bambine le competenze sociali necessarie a promuovere il benessere collettivo. Pedagogia dell’incontro: pensiamo che il nostro compito sia creare un ambiente positivo, ricco di affetto e di fiducia; sviluppare competenze per incontrarsi e incontrare, per imparare 7
vicendevolmente uno dall’altro; portare ogni bambino al raggiungimento della propria autenticità e pienezza. 2.2 Risorse strutturali e materiali La scuola dell’infanzia “Augusto Bonaldi“ é ubicata in Viale Stazione, 26 a Calvisano. L’edificio é circondato da un ampio spazio verde dove sono collocati dei giochi che i bambini utilizzano durante la stagione primaverile e, quando il tempo lo permette, anche durante i mesi invernali. L’edificio é composto da 7 aule, un’ aula insegnanti, la palestra, servizi igienici, uno spazio per attività ricreative e didattiche, un ufficio per la direzione e la segreteria, la cucina. Gli ambienti dalla scuola sono forniti della seguente attrezzatura: Ambienti della scuola Attrezzature 7 aule Materiale strutturato e non (1 stereo per aula) Aula LIM e riunioni LIM e tavolo per riunioni, fotocopiatrice Palestra Angolo morbido e materiale ludico vario, materiale per psicomotricità, brandine per riposo pomeridiano dei piccoli. Scaffali con materiale vario e piccola biblioteca Angolo caffè Distributore di caffè Cortile retrostante ampio porticato con giochi e grande sabbiera Giardino Alberi ad alto fusto e giochi da esterno, casetta, sabbiera Cucina Arredo e attrezzature specifiche Direzione Telefono, computer, fotocopiatrice e fax Aula insegnanti (LIM) Tavolo per riunioni, lim Orto didattico In inverno serra e aiuole sensoriali 2.3 Risorse umane La Coordinatrice è la figura di riferimento per il Consiglio di Amministrazione che gestisce la Scuola, per il personale e per le famiglie, a lei compete presiedere il Collegio dei Docenti, coordinare l’attività del personale, predisporre le linee guida del percorso formativo e 8
coordinare le attività di progettazione, seguendone poi lo svolgimento. Tale incarico è ricoperto dall’insegnante Silvana Dassé. Il Collegio dei Docenti è costituito da tutte le insegnanti, dalla psicomotricista e dalle educatrici del Nido; compito del Collegio Docenti è elaborare la programmazione ed il Piano triennale dell’Offerta Formativa, che viene approvato dal CdA. Nella scuola dell’Infanzia e nel Nido svolgono la loro attività 7 insegnanti: Dassè Silvana, Legati Monica, Zanetti Ornella, Guerini Valentina, Freretti Germana e Beffa Delia, Polesini Antonella (queste ultime nella funzione di educatrici del Nido). Sono presenti anche una psicomotricista, Mori Deborah, e una educatrice, Anna Ruggeri, che si occupa del servizio post scuola. Il personale non docente é costituito da una cuoca (Busseni Silvia), da un aiuto-cuoca (Nodari Mariangela), attualmente in distacco presso la ditta che fornisce il servizio mensa, e due ausiliarie (Reffo Caterina e Molesini Mara) che svolgono mansioni di pulizia dei locali ed assistenza al personale docente. Il servizio di pulizia è integrato dal personale di una cooperativa. Una persona incaricata dall’Ente Locale supporta il personale interno durante il servizio di anticipo scolastico. 2.4 Orario di funzionamento La scuola dell’Infanzia inizia i primi giorni di settembre e finisce il 30 giugno, per il resto, i periodi di vacanza e il periodo di chiusura estiva sono stabiliti dal Calendario Regionale, eventuali giorni di chiusura aggiuntivi sono decisi dal Consiglio di Amministrazione. L’orario di funzionamento è il seguente: PRE-SCUOLA ………… ……..dalle ore 7,30……. ………...alle ore 8,30 INGRESSO GENERALE……… .dalle ore 8,30 …… … …..alle ore 9,00 USCITA INTERMEDIA…… …dalle ore 13,15……………….alle ore 13,30 USCITA GENERALE ……….dalle ore 15,20…………… ...alle ore 15,40 POST-SCUOLA……………… ..dalle ore 15,40……………….alle ore 18,00 9
2.5 Tipo di utenza La popolazione scolastica della Scuola dell’Infanzia A. Bonaldi, nell’Anno Scolastico 2017/2018 conta 140 alunni di cui 13 bambini anticipatari e 17 frequentanti il Nido. Gli alunni provenienti da paesi stranieri sono 19. Relativamente a questi bambini e alle loro famiglie, compito fondamentale della scuola é quello di sostenere e facilitare il processo di inclusione e integrazione in una prospettiva interculturale. 2.6 Dati della scuola La Scuola dell’Infanzia nell’anno scolastico 2017-2018 è costituita da 5 sezioni di età eterogenea e da un Nido (età 6/36 mesi). Gli alunni iscritti sono 138 così suddivisi: Sezione N°Alunni Piccolis- Piccoli Mezzani. Grandi Alunni simi disabili ARANCIO 28 3 8 5 12 ROSSA 28 3 8 7 10 AZZURRA 28 2 10 7 9 GIALLA 28 2 9 9 8 FUCSIA 28 3 6 8 11 NIDO 18 2.7 Criteri di formazione delle sezioni I criteri per la formazione delle sezioni sono i seguenti: • Equità tra maschi e femmine • Equità per iscritti stranieri • Gemelli e fratelli divisi • Possibilità di subentro a fratelli che escono dalla scuola dell’infanzia 1 0
2.8 Servizi offerti dalla scuola Nido: è un servizio destinato ad accogliere bambini e bambine compresi fra i 6 mesi e i tre anni di età. Tale servizio nasce dal desiderio di rispondere ad un’esigenza del territorio ed è l’unico asilo nido sul territorio; purtroppo ha una limitata disponibilità di posti dovuta agli spazi disponibili. Pre e post scuola: oltre all’orario tradizionale (8,30 - 15,40), la scuola offre alle famiglie un servizio di tempo prolungato (7,30 - 18,00), la cui realizzazione é resa possibile dall’impiego flessibile del personale in servizio e dalla disponibilità di una persona messa a disposizione dal Comune. L’utilità del servizio si é manifestata soprattutto per quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Cucina interna centralizzata: in virtù della convenzione stabilita fra la Fondazione e l’Ente Locale, presso la cucina è stato realizzato un centro cottura per la preparazione dei pasti per tutte le mense scolastiche delle scuole presenti sul territorio comunale; la gestione del servizio è stata appaltata dall’Ente Locale ad una ditta specializzata nella ristorazione collettiva. Laboratorio di psicomotricità: il laboratorio destinato a gruppi di bambini di tutte le fasce di età, viene gestito dalla psicomotricista della scuola. Servizio estivo: durante il mese di luglio si organizza un servizio fruibile, in base alle necessità, con diverse formule orarie e pacchetti di singole settimane. Laboratori extra scuola: sono laboratori pomeridiani effettuati in orario extrascolastico con insegnanti qualificati: un corso di lingua inglese con metodologia “Hocus and Lotus”, un laboratorio di propedeutica musicale, un laboratorio di movimento creativo e uno di yoga baby. Logopedia: è disponibile, su richiesta delle famiglie e con costo a carico delle stesse, un servizio di logopedia svolto internamente alla scuola. Psicopedagogista: nel processo di osservazione degli alunni, le insegnanti sono supportate da una psicopedagogista dell’Università di Verona. 1 1
CAPITOLO 3 Scelte educative 3. 1 Valori di riferimento La scuola dell’Infanzia si ispira ai principi fondamentali della Costituzione Italiana ed in particolare all’Articolo 3, che riconosce la pari dignità e l’uguaglianza delle persone, e agli Art. 33 e 34, che stabiliscono la libertà di insegnamento ed il carattere pubblico del servizio scolastico. Inoltre la scuola considera imprescindibili i dieci articoli della Dichiarazione dei Diritti del fanciullo approvata dall’assemblea delle Nazioni Unite, che esprimono i diritti fondamentali dei bambini e delle bambine: il diritto alla vita, alla salute, all’educazione, all’istruzione ed al rispetto dell’identità’ individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa. 3. 2 Finalità educative generali I traguardi educativi e le finalità che la scuola persegue sono quelli idelineati dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012: la maturazione dell’identità, la conquista dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze e della cittadinanza. Inoltre, in quanto istituzione di ispirazione cristiana, la nostra scuola fa riferimento al “Progetto Educativo delle scuole dell’infanzia”, redatto dalla Associazione Provinciale ADASM (associazione degli asili e delle scuole materne), in accordo con l’ente nazionale FISM (federazione italiana scuola materna). Le finalità primarie sono: - la formazione integrale del bambino nella sua individualità, irripetibilità e globalità. - lo sviluppo di tutte le potenzialità del bambino per far sì che si pongano le basi per la formazione e di una personalità che si caratterizza per: • la ricerca del senso della propria vita e del vivere • la sicurezza affettiva e l’autonomia • l’apertura alla relazione con gli altri e la gestione personale e comunitaria della stessa • il desiderio di scoprire e di conoscere. 1 2
Le insegnanti condividono la proposta educativa propria della scuola e quindi i valori cui essa si ispira e le finalità a cui tende. Ad ogni insegnante vengono richiesti: Þ Preparazione pedagogica e competenza professionale Þ Disponibilità al lavoro collegiale, non solo a livello didattico, ma soprattutto educativo. Þ Atteggiamento di apertura al dialogo con i bambini e le famiglie Þ Impegno nell’aggiornamento professionale Þ Incontri per la elaborazione della programmazione educativa e didattica Þ Iniziative formative per le famiglie, colloqui, momenti di confronto e condivisione delle finalità educative a cui tendere Þ Incontri di continuità con il successivo ordine scolastico (continuità verticale) Þ Incontri con gli operatori delle realtà che, a vario titolo, interagiscono con la scuola (operatori sanitari, specialisti, associazioni culturali...). CAPITOLO 4 Scelte curricolari e programmazione 4.1 Il Curricolo E’ nostro intento promuovere nei bambini l’apprendimento attraverso un percorso che parte dall’esperienza concreta, all’interno della quale essi siano partecipi e attivi. La nostra immagine è quella di un bambino autonomo, costruttore delle proprie conoscenze. Attribuiamo una grande importanza all’aspetto affettivo-relazionale, oltre che a quello cognitivo, pertanto l’insieme delle nostre scelte curricolari è orientato al raggiungimento delle finalità della scuola dell’infanzia: - conquista dell’autonomia, - maturazione dell’identità, - sviluppo delle competenze e della cittadinanza. 1 3
Il carattere fortemente orientativo del programma nazionale ci consente di compiere scelte flessibili permettendoci di garantire ad ogni bambino il rispetto dei tempi di maturazione personale e dei ritmi di apprendimento. Particolare attenzione viene data alle competenze trasversali e generali: à Sviluppo dell’intelligenza critica à Capacità di compiere scelte autonome à Capacità di scegliere, decidere ed essere responsabili delle proprie azioni à Capacità di progettare à Capacità di organizzarsi à Capacità di adattarsi à Duttilità intellettiva à Capacità di socializzare e relazionare à Capacità di orientarsi nel mondo. 4.2 I Campi di Esperienza e i traguardi Il nostro riferimento normativo è costituito dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 4 settembre 2012: ”La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente tipicamente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anni possono incontrare e sperimentare nuovi linguaggi, scoprire l’esistenza di altri punti di vista, porre agli adulti domande impegnative e inattese, osservare e interrogare la natura, elaborare le prime ipotesi sulla lingua, sui media e sui diversi sistemi simbolici. Spetta ad una buona scuola dell’infanzia far evolvere tali disponibilità, attraverso la cura degli ambienti, l’organizzazione delle situazioni di apprendimento, la gestione intenzionale di una giornata pienamente educativa. […] Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione della attività didattiche che si realizzano nella sezione, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti comuni, ma si esplica in una equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con la natura, gli oggetti, l’arte, il territorio, in una dimensione prevalentemente ludica… 1 4
La scuola dell’Infanzia concorre all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine che, attraverso la famiglia, scelgono di frequentarla fino all’ingresso nella scuola primaria, nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno, nonché della responsabilità educativa delle famiglie. Le famiglie che rappresentano il contesto più influente per lo sviluppo dei bambini, pur nella loro diversità – perché molteplici sono gli ambienti di vita e i riferimenti, religiosi, etici, comportamentali- sono sempre portatrici di risorse che possono essere valorizzate, sostenute e condivise nella scuola, per consentire di creare una rete solida di scambi e di responsabilità comuni. Le tematiche ed i contenuti da noi adottati annualmente si sviluppano in armonia con i vari campi di esperienza considerati secondo la loro connessione sistemica. I campi di esperienza, inoltre fanno riferimento ai sistemi simbolico - culturali, quali elementi di rappresentazione e simbolizzazione della realtà attraverso sistemi di codici indispensabili per la interazione comunicativa. Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo: “Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri. Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.” Il sé e l’altro “I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quotidiana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose, 1 5
etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni. A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo.” “Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente. La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza democratica.” 1 6
Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, so- stenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. Il corpo e il movimento “I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico. L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. 1 7
La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività.” Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Immagini, suoni, colori I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico- pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla 1 8
condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto attivo con i “media” e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative. “ Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione …); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. I discorsi e le parole “La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere, per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche grazie al confronto con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi mondi e culture. I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo, ma con competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando interagiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e attività, elaborano e condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e racconti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la possibilità di sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di 1 9
senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale (ascoltare, prendere la parola, dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo. L’incontro e la lettura di libri illustrati, l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente incoraggiano il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, e motivano un rapporto positivo con la lettura e la scrittura. I bambini vivono spesso in ambienti plurilingui e, se opportunamente guidati, possono familiarizzare con una seconda lingua, in situazioni naturali, di dialogo, di vita quotidiana, diventando progressivamente consapevoli di suoni, tonalità, significati diversi. “ Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. La conoscenza del mondo “I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per la successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici che verranno proposti nella scuola primaria. La curiosità e le domande sui fenomeni naturali, su se stessi e sugli organismi viventi e su storie, fiabe e giochi tradizionali con riferimenti matematici, possono cominciare a trovare risposte guardando sempre meglio i fatti del mondo, cercando di capire come e quando succedono, intervenendo per cambiarli e sperimentando gli effetti dei cambiamenti. Si avviano così le prime attività di ricerca che danno talvolta risultati imprevedibili, ma che costruiscono nel bambino la necessaria fiducia nelle proprie capacità di capire e di trovare spiegazioni. Esplorando oggetti, materiali e simboli, osservando la vita di piante ed animali, 2 0
i bambini elaborano idee personali da confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti. Imparano a fare domande, a dare e a chiedere spiegazioni, a lasciarsi convincere dai i punti di vista degli altri, a non scoraggiarsi se le loro idee non risultano appropriate. Possono quindi avviarsi verso un percorso di conoscenza più strutturato, in cui esploreranno le potenzialità del linguaggio per esprimersi e l’uso di simboli per rappresentare significati.” Oggetti, fenomeni, viventi I bambini elaborano la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno attraverso attività concrete che portano la loro attenzione sui diversi aspetti della realtà, sulle caratteristiche della luce e delle ombre, sugli effetti del calore. Osservando il proprio movimento e quello degli oggetti, ne colgono la durata e la velocità, imparano a organizzarli nello spazio e nel tempo e sviluppano una prima idea di contemporaneità. Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti, i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in varie costruzioni; riconoscono e danno un nome alle proprietà individuate, si accorgono delle loro eventuali trasformazioni. Cercano di capire come sono fatti e come funzionano macchine e meccanismi che fanno parte della loro esperienza, cercando di capire anche quello che non si vede direttamente: le stesse trasformazioni della materia possono essere intuite in base a elementari modelli di strutture “invisibili”. Il proprio corpo è sempre oggetto di interesse, soprattutto per quanto riguarda i processi nascosti, e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo funzionamento. Gli organismi animali e vegetali, osservati nei loro ambienti o in microambienti artificiali, possono suggerire un “modello di vivente” per capire i processi più elementari e la varietà dei modi di vivere. Si può così portare l’attenzione dei bambini sui cambiamenti insensibili o vistosi che avvengono nel loro corpo, in quello degli animali e delle piante e verso le continue trasformazioni dell’ambiente naturale.” Numero e spazio “La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dell’aggiungere. Si avviano così 2 1
alla conoscenza del numero e della struttura delle prime operazioni, suddividono in parti i materiali e realizzano elementari attività di misura. Gradualmente, avviando i primi processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati delle loro esperienze. Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà (ad esempio, riconoscendo nel “quadrato” una proprietà dell’oggetto e non l’oggetto stesso). Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di vario tipo.“ Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. 4.3 La Programmazione La programmazione educativa e didattica è elaborata dal Team dei docenti all’inizio dell’Anno Scolastico. A titolo indicativo, nel mese di giugno dell’Anno Scolastico precedente si sceglie la tematica sulla quale si articoleranno la progettazione e le attività dell’anno seguente. Da qualche anno adottiamo la progettazione per sfondo integratore, che meglio risponde alle nostre esigenze di sviluppo reticolare della programmazione stessa. Inoltre le attività organizzate attorno ad uno sfondo, che fa del contesto una struttura organizzativa e connettiva delle esperienze del bambino, ci consente di cogliere, attraverso una relazione dialogica e simmetrica, le reali esigenze formative del bambino, adattando la progettazione ai bisogni emergenti. 2 2
La progettazione si articola secondo gli obiettivi e le indicazioni presenti nei campi di esperienza. Gli obiettivi, i metodi ed i contenuti della progettazione annuale vengono ipoteticamente delineati all’inizio dell’anno scolastico per poi essere trimestralmente ridefiniti nei particolari sulla base delle esigenze riscontrate e da ciò che emerge dal dialogo con i bambini. Le attività si sviluppano in parte all’interno delle sezioni, secondo metodologie liberamente scelte da ogni singolo insegnante nel rispetto sia della progettazione collegialmente definita che dell’autonomia e libertà professionale, ed in parte in intersezione. Anche l’insegnamento della religione cattolica per due sezioni, la rossa e l’azzurra, avviene in intersezione, l’insegnante Silvana Dassè in possesso dell’idoneità per l’insegnamento della religione cattolica rilasciato dalla Diocesi di Brescia, svolge per 1 ora e 30 minuti, una volta a settimana, l’attività anche nella sezione azzurra e l’insegnante Valentina Guerini, svolge altro tipo di attività nella sezione rossa. 4.4 Scelte metodologiche Le Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012 attribuiscono un’importanza fondamentale all’ambiente di apprendimento, alle routines, ai tempi di cura e di relazione. I metodi da privilegiare passano attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio. La dimensione ludica è quella da privilegiare, in quanto attraverso il gioco, il bambino perviene alla relazione e quindi alla conoscenza. 4.5 Osservazione, valutazione e documentazione “L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita ed è orientata ad incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità dei bambini” [Indicazioni Nazionali 2012]. La valutazione degli apprendimenti per questa fascia di età richiede quindi una riflessione accurata sul tipo di valutazione e sugli strumenti da adottare, pertanto è necessario utilizzare una molteplicità di strumenti: - osservazioni sistematiche con griglie adeguate alla registrazione - osservazioni occasionali con annotazione raccolte nel corso dell’attività - documentazione tramite elaborati, griglie per la raccolta dati 2 3
- tabulazione dei dati raccolti. 4.6 Progetti di arricchimento dell’Offerta Formativa All’interno della programmazione vengono inserite diversi Progetti, finalizzati ad arricchire e completare la proposta educativa dell’anno scolastico. In alcuni casi, per la realizzazione dei progetti è necessario avvalersi della collaborazione di specialisti esterno. Per l’anno scolastico 2017/18 i progetti sono i seguenti: - Educazione religiosa (IRC), - Psicomotricità, con esperta interna - Laboratorio fonologico, con Logopedista - Philosophy fpr children, con esperto esterno La scuola collabora con Enti ed Associazioni culturali presenti sul territorio (Gruppo Alpini, MCL, Calvisano in Fiera, Circolo, Acli, associazioni sportive). CAPITOLO 5 Inclusione e integrazione La Scuola è il luogo dell’accoglienza di tutti e di ciascuno. In particolare la scuola dell’Infanzia, per le sue caratteristiche di flessibilità e globalità progettuale, è il contesto favorevole per favorire l’inclusione e l’integrazione dei bambini con disabilità e dei bambini che, per diversi motivi, temporanei o permanenti, presentano dei bisogni educativi speciali. L’integrazione rappresenta un’importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Impegna docenti, bambini e genitori nel processo di accettazione e valorizzazione della diversità, intesa come valore irrinunciabile. L'inclusione, nella sezione, presuppone che l’insegnante metta in atto situazioni organizzative e relazionali (piccoli gruppi, tutoring, cooperative…) capaci di favorire lo sviluppo dei processi cognitivi, sociali ed affettivi. Nel caso di bambini con disabilità, i servizi specialistici hanno il compito di redigere la diagnosi funzionale, dalla quale l’insegnante, in collaborazione con l’assistente ad personam 2 4
e la Coordinatrice, predispongono il profilo dinamico funzionale (PDF) e il piano educativo personalizzato (PEI). Il PEI, che diventa parte integrante della programmazione, individua obiettivi specifici e metodologie didattiche utili per il loro conseguimento, tenendo conto dei ritmi e tempi di apprendimento dei bambini. La nostra scuola ha identificato delle buone prassi che ci permettono di essere una scuola accogliente e inclusiva: - Stesura e aggiornamento del P.A.I. (Piano Annuale per l’Inclusione) - Formazione dei docenti - Stretta collaborazione con l’assistente alla persona (quando presente) - Valorizzazione del tempo del gioco, mediante la selezione dei materiali, l’allestimento di spazi/angoli stimolanti, di atelier che il bambino può sperimentare in autonomia; - Esperienze di classi aperte, per permettere uno sguardo condiviso sul bambino e di laboratori per permettere al bambino di vivere stili educativi diversi e esperienze di gruppo; - Progetto di Pet Therapy per favorire la relazione e la comunicazione. CAPITOLO 6 La continuità 6.1 Continuità verticale La continuità verticale è l’insieme delle azoni volte a favorire un sereno passaggio alla scuola primaria e ciò è consentito dai positivi raccordi con l’Istituto Comprensivo di Calvisano: insieme vengono progettate e realizzate diverse attività da svolgere nel corso dell’Anno Scolastico. Sono previsti anche diversi incontri tra le nostre insegnanti e le insegnanti delle future classi prime per il passaggio di informazioni relative ai bambini di sei anni. Due insegnanti della nostra scuola sono membri della Commissione Continuità, che fa capo all’istituto Comprensivo di Calvisano, ed è il luogo di pensiero per l’elaborazione di 2 5
percorsi, strumenti e buone prassi indispensabili per favorire il passaggio armonico degli alunni da un ordine di scuola all’altro. Periodicamente viene aggiornato dalla Commissione Continuità il documento di passaggio delle informazioni relative ai bambini di 5/6 anni. 6.2 Continuità orizzontale La continuità orizzontale è l’insieme delle iniziative che prevedono il coinvolgimento delle famiglie e i contatti con il contesto socio/istituzionale territoriale. Si realizza attraverso modalità, strumenti e azioni finalizzate alla condivisione di contenuti e modelli educativi che diano il senso dell’unitarietà/continuità tra ambiente di vita familiare e ambiente di vita scolastico e sociale/territoriale: - “Open day” per genitori e bambini prima dell’accesso alla Scuola dell’Infanzia - Colloqui/riunioni/assemblee con le famiglie - Attività che coinvolgono i genitori (assemblee, colloqui, proposte formative su temi educativi - Incontri con professionisti dei servizi socio/educativi/sanitari del territorio. - Collaborazioni con Associazioni e Enti del territorio. Vengono curati in modo particolare i rapporti Scuola-Famiglia attraverso la costruzione del dialogo, del confronto e l’aiuto reciproco con le famiglie. Il rapporto scuola-famiglia segue le seguenti tappe: • Mese di gennaio: la scuola organizza un open day per presentare la propria offerta formativa e consentire alle famiglie di conoscere l’ambiente della scuola e le insegnanti; • Mese di agosto, prima dell’inizio della scuola, i genitori sono invitati ad una assemblea, durante la quale le insegnanti della sezione danno le informazioni principali sugli aspetti organizzativi della giornata scolastica e acquisiscono le prime informazioni sulla storia personale del bambino e necessarie per una biona accoglienza dello stesso, anche attraverso un questionario informativo che viene chiesto ai genitori di compilare; • Mese di ottobre, si svolge la prima assemblea di sezione, durante la quale le insegnanti incontrano il gruppo dei genitori. In quest’occasione vengono presentate 2 6
Puoi anche leggere