Scoperto software spia, ha intercettato centinaia italiani
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Scoperto software spia, ha intercettato centinaia italiani ROMA – Centinaia di italiani sono stati “infettati”da uno spyware chiamato Exodus , cioè un software che raccoglie informazioni a vostra insaputo dai vostri smartphone. Sviluppato da un’azienda italiana, era distribuito e funzionante sui dispositivi Android ed in grado di bypassare i filtri di sicurezza Google. E’ stato identificato da un gruppo di ricercatori, e la vicenda è stata resa nota dal sito Motherboard che parla di “malware governativo”. “Riteniamo – dicono i ricercatori – che sia stato sviluppato dalla società eSurv, di Catanzaro, dal 2016“. La Procura di Napoli tempo fa ha aperto un fascicolo d’indagine : la prima individuazione del malware è infatti avvenuta proprio nel capoluogo partenopeo. A coordinare l’attività investigativa, che interessa tutto il territorio nazionale, è il procuratore capo Giovanni Melillo. Secondo quanto si apprende, il fascicolo è stato aperto tempo fa: la prima individuazione del malware è infatti avvenuta proprio nel capoluogo partenopeo. Nel frattempo la società Esurv sembra scomparsa da Internet: facendo la ricerca sul web compare una pagina con la scritta ‘notfound‘ ( cioè introvabile) e sulla loro pagina Facebook c’è la dicitura ‘questo contenuto non e’ al momento disponibile‘. Il Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti, approfondirà la vicenda e a quanto si apprende, nei prossimi giorni chiederà al Dis, il dipartimento che coordina l’attività delle agenzie di intelligence, notizie e aggiornamenti sulla vicenda. Per il Garante della Privacy Antonello Soro, “E’ un fatto gravissimo”. “Abbiamo identificato copie di uno spyware sconosciuto – spiegano i
ricercatori – che sono state caricate con successo sul Google Play Store più volte nel corso di oltre due anni. Queste applicazioni sono normalmente rimaste disponibili per mesi“. Google, proprietaria di Play Store, il negozio digitale da cui si scaricano le app per Android, contattata dai ricercatori ha rimosso le applicazioni ed ha dichiarato che “grazie a modelli di rilevamento avanzati, Google Play Protect sarà ora in grado di rilevare meglio le future varianti di queste applicazioni“. Alcuni esperti hanno riferito a Motherboard che l’operazione potrebbe aver colpito vittime innocenti “dal momento che lo spyware sembrerebbe essere difettoso e mal direzionato. Esperti legali e delle forze dell’ordine hanno riferito al sito che lo spyware potrebbe essere illegale“. Il software spia agiva in due step. Exodus One raccoglieva informazioni base di identificazione del dispositivo infettato dal virus creato (in particolare il codice Imei che consente di identificare in maniera unica uno telefono ed il numero del cellulare). Una volta acquisite queste informazioni si passava alla fase Exodus Two, e veniva auto- installato un file che raccoglieva dati e informazioni sensibili dell’utente infettato come la cronologia dei browser, le informazioni
del calendario, la geolocalizzazione, i log di Facebook Messenger, le chat di WhatsApp. Secondo Security without Borders, Exodus sarebbe in grado anche di registrare le telefonate, l’audio ambientale e scattare foto. E non solo: recuperando la password del Wi-Fi, diventa possibile entrare nella rete domestica dell’utente e raccogliere altri dati. Un “captatore informatico”, come li definisce la legge, insomma, ma molto avanzato: rimane attivo anche quando lo schermo si spegne e l’applicazione verrebbe altrimenti sospesa per ridurre il consumo della batteria. Secondo gli esperti, il software spia è stato utilizzato tra il 2016 all’inizio del 2019, copie dello spyware sono state trovate caricate sul Google Play Store, camuffate da applicazioni di servizio di operatori telefonici. Sia le pagine di Google Play Store che le finte interfacce di queste applicazioni malevole sono in italiano. Secondo le statistiche pubblicamente disponibili, in aggiunta ad una conferma di Google, la maggior parte di queste applicazioni hanno raccolto qualche decina di installazioni ciascuna, con un caso che superava le 350 unità. Tutte le vittime infettate quindi si trovano in Italia. “Riteniamo che questa piattaforma sia stata sviluppata – spiegano gli autori della ricerca- da una società Italiana chiamata eSurv, di Catanzaro, che opera principalmente nel settore della videosorveglianza. Secondo informazioni disponibili pubblicamente sembra che eSurv abbia iniziato a sviluppare spyware dal 2016”. Da nostre informazioni, la società E-Surv gestiva anche i servizi di videosorveglianza remota per i clienti della compagnia telefonica Fastweb. Wind Tre porta a Brindisi la fibra FTTH fino a 1 Gigabit
Jeffrey Hedberg ROMA – Wind Tre, azienda guidata da Jeffrey Hedberg, è il primo operatore di telecomunicazioni a raggiungere le aziende e le abitazioni dei cittadini di Brindisi, importante polo industriale e hub portuale dell’Adriatico, con la fibra fino a 1 Gigabit di Open Fiber, attraverso la tecnologia Fiber-To-The-Home (FTTH). I servizi in fibra di Wind Tre e Open Fiber, già disponibili in diverse località italiane, arrivano quindi anche nella città salentina, con un’infrastruttura che garantisce il massimo delle performance in navigazione e supporta un’elevata velocità di connessione, fino a 1 Gigabit al secondo. La linea ultraveloce di Wind Tre è disponibile con soluzioni convergenti che prevedono una linea fissa in fibra FTTH e molti Giga da usare in mobilità: 100 Giga per gli smartphone di tutta la famiglia, inclusi nell’offerta “Fibra 1000” a brand Wind, e Giga illimitati da smartphone, con l’offerta “Super Fibra” a marchio 3. L’iniziativa è supportata da una campagna di comunicazione sui social network e da affissioni locali, con materiale dedicato riservato ai negozi Wind e ai 3 Store di Brindisi. Il Tar respinge lo stop richiesto da Tim: avanti con la libertà di
modem di Federica Gagliardi E’ fallito il tentativo di TIM di bloccare questa novità. Il Tar del Lazio, a cui l’operatore telefonico si era rivolto con un proprio ricorso , ha respinto la richiesta di sospensiva della delibera AGCOM, che istituisce questa ritrovata libertà. Il Tar non ha accordato la sospensiva richiesta d’urgenza daTIM per la complessità delle questioni sottoposte all’esame del Collegio che “non ha consentito di poter apprezzare l’evidenza del ‘fumus’ senza gli adeguati approfondimenti istruttori e valutativi da rimettere, opportunamente, alla fase di merito“. I giudici amministrativi hanno ritenuto che “gli importi, ad avviso della società ricorrente, assai elevati (e quantificati in circa euro 350 milioni) che Tim, per effetto dell’applicazione della delibera in oggetto, perderebbe per il mancato incasso dei corrispettivi residui delle rate di vendita (o noleggio) dei modem forniti all’utenza, oltre a non essere stati dimostrati, allo stato, in modo evidente e ad essere, recuperabili in caso di esito giudiziale favorevole, debbono essere comunque rapportati al patrimonio di un soggetto imprenditoriale come Tim (19,8 miliardi di ricavi nel 2017)“.
Quindi a partire dal 1 gennaio 2019 per tutti gli utenti italiani ci sarà libertà di modem e potranno liberamente scegliere il proprio modem da utilizzare con cui connettersi da rete fissa ad internet , senza essere più obbligati ad utilizzare ed in alcuni casi (come con TIM e Vodafone) a pagare, a caro prezzo quello imposto dagli operatori, una mossa però che violava le leggi europee sulla neutralità della rete. Tutto questo rappresenta una vera liberalizzazione del mercato, che consente ed offre più possibilità di scelta, di risparmiare o di usare addirittura modelli più potenti e sofisticati, più conformati alle proprie esigenze reali. Ma sopratutto più “trasparenti“. Basti pensare che alcuni modelli imposti dagli operatori, sinora non consentivano di visualizzare il “log” dei disservizi della propria connessione, per sottrarre agli utenti lo strumento principale e necessario per reclamare con l’operatore ed ottenere gli indennizzi previsti dal Regolamento AGCOM. La libertà di modem avrà valore anche sui vecchi contratti, garantendo la possibilità per gli utenti di restituire quello attualmente utilizzato, imposto dagli operatori. “Inoltre – recita la delibera AGCOM – nel caso di recesso, la mancata restituzione di un’apparecchiatura terminale non utilizzata dall’utente, ancorché ceduta a titolo non oneroso, non dovrà generare oneri aggiuntivi per l’utente”.
Il Tar in ogni caso dovrà andrà avanti, anche perchè hanno fatto ricorso anche i gestori Fastweb e Vodafone, e quindi si attende una decisione finale sulla vicenda in questione, ma data la tempistica della giustizia amministrativa, la prossima udienza è stata fissata per ottobre 2019. L’ attuale ultima decisione del Tar in definitiva rappresenta una buona notizia per gli utenti delle compagnie telefoniche, e bisogna anche ricordare che la libertà di modem sarebbe già dovuta scattare, ma con una successiva delibera l’ AGCOM, cioè l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ente pubblico che si mantiene grazie ai contributi a carico degli operatori telefonici previsti per Legge, l’ aveva di recente rinviata a fine anno. Respinto il ricorso delle compagnie telefoniche al TAR del Lazio contro le bollette mensili stabilite dall’AgCom
di Federica Gagliardi Il TAR-Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto oggi il ricorso presentato dall’Asstel, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende di telecomunicazione fissa e mobile, e di Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb ed Eolo contro la delibera AgCom n. 121 del 24 marzo 2017 , emanato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che imponeva agli operatori di telefonia mobile di emettere le bollette una volta al mese invece che ogni quattro settimane. Infatti secondo il TAR non è vero che la delibera dell’AgCom viola la libertà d’impresa, come sostenuto dalle compagnie telefoniche. Il TAR ha anche confermato le multe emanate lo scorso dicembre dall’AgCom, che aveva deciso nei confronti delle compagnie telefoniche che non si erano adeguate al nuovo tipo di fatturazione entro i 90 giorni stabiliti dalla delibera 121: ogni compagnia telefonica dovrà pagare la sanzione massima prevista per legge che di 1,16 milioni di euro.
Il Tar del Lazio con un’ordinanza, cioè con un distinto provvedimento ha però dato un dispiacere provvisorio ai consumatori sospendendo il meccanismo di rimborso ai clienti (indicato sempre dalla delibera del Garante di dicembre del 2017) che prevedeva che i clienti dovevano essere indennizzati nella prima bolletta corretta, nella prima fattura che resusciterà la cadenza mensile. La restituzione doveva essere commisurata alle giornate che i clienti hanno pagato in più, per colpa della fatturazione ogni 28 giorni, da una data precisa: il 23 giugno 2017. La delibera stabiliva anche che le compagnie telefoniche dovessero rimborsare i propri clienti per le somme in più chieste da giugno 2017, cioè da quando avrebbero dovuto passare alla fatturazione mensile: su questo punto il TAR è venuto incontro alle aziende di telecomunicazione, sospendendo fino al 31 ottobre 2018 la decisione in merito. Ma ogni singolo consumatore potrà comunque rivolgersi con singoli procedimenti dinnanzi ai vari Corecom regionali per far valere le proprie ragioni contemplate nella delibera del dicembre 2017. TIM: dal 5 marzo ritorna il rinnovo mensile sulle offerte mobili, ma aumentano le tariffe ROMA – TIM informa che, in ottemperanza alle nuove disposizioni contenute nella Legge n.172/17 del 4 dicembre 2017 che prevede l’introduzione dei cicli di rinnovo e di fatturazione mensili (vedi linee guida Agcom), adotterà, al partire dal 5 marzo 2018, le seguenti novità sulle offerte mobili. Tutto bello se non fosse che i costi non verranno rimodulati a quelli che si
avevano prima dell’arrivo della fatturazione ogni 4 settimane ma verranno “spalmati” nei 12 mesi dell’anno con un aumento rispetto a prima dell’8.6%. Il rincaro chiaramente va a compensare la diminuzione delle entrate che gli operatori avrebbero con la tariffazione ogni mese e non più ogni 28 giorni e dunque con un mese in meno (12 mensilità invece di 13). Rinnovo a data certa – ciascuna offerta prepagata mobile si rinnoverà ogni mese e non più ogni 7, 28 o 30 giorni, sempre nello stesso giorno del mese dando al Cliente la certezza della data di rinnovo e portando a 12 il numero dei rinnovi nel corso di ogni anno solare. Minuti e Giga Aumentati – poiché si allunga il periodo di rinnovo delle offerte (da 7, 28 o 30 giorni a mese solare), TIM aumenta in maniera proporzionale le quantità di minuti, Giga e SMS per garantire gli stessi contenuti annuali delle offerte. Spesa invariata – per mantenere invariata la spesa annuale, il costo delle offerte sarà riproporzionato su base mensile.
Chiarezza e trasparenza – per scoprire come diventerà la tua offerta a rinnovo mensile, clicca qui. Diritto di Recesso – Il Cliente che non accettasse le modifiche proposte, in base all’art. 70 comma 4 del Codice delle comunicazioni elettroniche (D.Lgs. 2003 /n. 259), ha la facoltà di recedere senza penali né costi di disattivazione entro il 4 marzo 2018 anche tramite passaggio con portabilità ad altro gestore. – Per esercitare il diritto di recesso dal contratto, che comporta la cessazione della linea e, ove non sia richiesto il passaggio ad altro operatore, la perdita del numero telefonico in tuo possesso, clicca qui. – Qualora sulla linea sia associato un contratto per l’acquisto di un prodotto con pagamento rateizzato in corso di vigenza (ad esempio Telefono, Tablet, etc.), oppure sia attiva un’offerta con promozione legata alla permanenza del numero in TIM, clicca qui per decidere di mantenere attiva la rateizzazione del prodotto o pagare le rate residue in un’unica soluzione. – Per info su recesso e rateizzazioni in corso puoi anche chiamare il 409168.
FAQ (da sito www.tim.it) Quali sono le offerte interessate da tali novità? Tutte le offerte mobili per Clienti Ricaricabili che attualmente si rinnovano ogni 7, 28 o 30 giorni. – Per conoscere le novità sulle offerte SMART MOBILE e sulle altre offerte mobili domiciliate in conto TIM, clicca qui – Per i Clienti TIM che hanno attivo un contratto per l’acquisto di un prodotto con pagamento rateizzato, le rate verranno addebitate una volta al mese, sempre nello stesso giorno, senza alcuna variazione né del numero delle rate, né dell’importo delle rate stesse. – Per le offerte che prevedono un unico addebito per rata prodotto e servizi, non saranno modificati né l’importo e il numero delle rate, né la quantità dei contenuti (minuti, SMS e Giga) inclusi nell’offerta. Cosa vuol dire “DATA CERTA”? – Per “data certa” si intende che i rinnovi avvengono sempre lo stesso giorno di ogni mese, che coinciderà con la data di attivazione per le nuove offerte, oppure con la data del primo rinnovo dopo il 5 marzo per le offerte già attive. – Casi particolari: le offerte che cadono il 31 del mese si rinnoveranno l’ultimo giorno del mese successivo: ad esempio un’offerta con attivazione/rinnovo il 31 marzo, avrà i successivi rinnovi il 30 Aprile, il 31 maggio, il 30 giugno… e così via. Come cambiano le mie offerte TIM? Con l’introduzione dei rinnovi mensili a “data certa” le tue offerte si rinnoveranno con le seguenti caratteristiche, in base alla tipologia di offerta che hai attiva: – offerte che attualmente si rinnovano ogni 28 giorni: la tua spesa annuale resterà invariata e sarà ripartita su 12 rinnovi addebitati nell’anno invece degli attuali 13. Per effetto di questa nuova ripartizione, le offerte saranno coerentemente riproporzionate: il costo del rinnovo e le relative quantità di minuti, SMS e Giga saranno incrementati del 8,6% – offerte che attualmente si rinnovano ogni 7 giorni: la tua spesa annuale resterà invariata e sarà ripartita su 12 rinnovi addebitati nell’anno invece degli attuali 52. Per effetto di questa nuova ripartizione, le offerte saranno coerentemente riproporzionate: il costo del rinnovo e le relative quantità di minuti, SMS e Giga saranno incrementati di 4,3 volte rispetto all’attuale rinnovo settimanale (ad esempio un’offerta con canone di 2€/7giorni diventerà a 8,6€/mese) – offerte che attualmente si rinnovano ogni 30 giorni: la tua spesa annuale resterà invariata e sarà ripartita su 12 rinnovi che coprono tutto l’anno solare (365 giorni) invece degli attuali 12 rinnovi a 30 giorni che coprono 360 giorni. Per effetto di questa nuova ripartizione, le offerte saranno coerentemente riproporzionate: il
costo del rinnovo e le relative quantità di minuti, SMS e Giga saranno incrementati del 1,4%. Cosa vuol dire “MINUTI E GIGA AUMENTATI”? Con l’introduzione dei rinnovi mensili a “data certa” le tue offerte si rinnoveranno con le seguenti caratteristiche, in base alla tipologia di offerta che hai attiva: – offerte che attualmente si rinnovano ogni 28 giorni: la tua spesa annuale resterà invariata e sarà ripartita su 12 rinnovi addebitati nell’anno invece degli attuali 13. Per effetto di questa nuova ripartizione, le offerte saranno coerentemente riproporzionate: il costo del rinnovo e le relative quantità di minuti, SMS e Giga saranno incrementati del 8,6% – offerte che attualmente si rinnovano ogni 7 giorni: la tua spesa annuale resterà invariata e sarà ripartita su 12 rinnovi addebitati nell’anno invece degli attuali 52. Per effetto di questa nuova ripartizione, le offerte saranno coerentemente riproporzionate: il costo del rinnovo e le relative quantità di minuti, SMS e Giga saranno incrementati di 4,3 volte rispetto all’attuale rinnovo settimanale (ad esempio un’offerta con canone di 2€/7giorni diventerà a 8,6€/mese) – offerte che attualmente si rinnovano ogni 30 giorni: la tua spesa annuale resterà invariata e sarà ripartita su 12 rinnovi che coprono tutto l’anno solare (365 giorni) invece degli attuali 12 rinnovi a 30 giorni che coprono 360 giorni. Per effetto di questa nuova ripartizione, le offerte saranno coerentemente riproporzionate: il costo del rinnovo e le relative quantità di minuti, SMS e Giga saranno incrementati del 1,4% Cosa vuol dire “SPESA INVARIATA”? – La tua spesa annuale non sarà modificata e di conseguenza, per tener conto della riduzione a 12 dei rinnovi su base annua, il costo del canone mensile sarà coerentemente riproporzionato come i contenuti. Da quando si applicano tali novita’? A partire dal primo rinnovo successivo al 5 marzo 2018 le offerte attive sulla tua linea si rinnoveranno con cadenza mensile, così come tutte le eventuali offerte attivate da tale data in poi. La guerra di sconti degli operatori di telefonia mobile: vi sveliamo come risparmiare di Antonello de Gennaro
Insieme ai saldi nei negozi di tutt’ Italia, sono partite le promozioni di inizio anno con cui le compagnie di telefonia mobile cercano di strapparsi i rispettivi clienti. Come sempre le promozioni migliori sono proprio quelle “riservate” che non non sono disponibili sui siti degli operatori ma sono accessibili solo a chi chiama i loro call center al telefono o nei negozi. Uno stratagemma che gli operatori telefonici hanno pensato per continuare a farsi battaglia senza scatenare una nuova guerra dei prezzi che rischia di essere incredibilmente dannosa per loro. Quindi gli utenti devono stare molto attenti per prendere al volo le promozioni, che sono anche molto vantaggiose consentendo di risparmiare non poco. Il CORRIERE DEL GIORNO è in grado di svelarvi le migliori, a parere (indipendente) della nostra redazione economica.. Fastweb L’operatore svizzero ha avviato da qualche mese una intelligente operazione trasparenza, che tutela gli utenti dai costi nascosti , come altri gestori che fanno pagare servizi come per esempio la segreteria telefonica, l’avviso di chiamata, persino il controllo del credito residuo ed hanno delle penali costi di uscita, che invece Fastweb non applica. Le nuove promozioni prevedono l’aumento dei GB. Mobile 250: 250 minuti/sms, 8 GB, a 9,95 euro al mese (5,95 per chi ha Fastweb a casa), Wow Fi illimitato. Mobile 400: 500 minuti/sms, 5 GB, a 9,95 euro al mese (5,95 per chi ha Fastweb a casa), Wow Fi illimitato.
Tim Riserva degli sconti convenienti a chi trasferisce il proprio numero dalla precedente compagnia . Per ottenerli, bisogna collegarsi a questa pagina dove un operatore, una colta che avrete inserito il vostro numero, vi ricontatterà subito, vi chiederà da che gestore provenite, e nel giro di 24h verrete ricontattati dai loro uffici commerciali. Tra le ultime offerte, gli utenti più attenti ricorderanno il nome “Ten Go”, con cui Tim da qualche mese sta facendo le promozioni “ruba clienti” più interessanti. Questa è l’ultima versione di queste offerta, che non sono rintracciabili sul sito internet della compagnia telefonica. TIM Ten GO: minuti illimitati e 10 GB a 10 euro ogni 30 giorni. TIM Super One +30GB: minuti illimitati e 32GB per navigare sul web utilizzando la velocità del 4G a soli 15 euro ogni 30 giorni. prevista anche una tariffa molto conveniente per le persone che effettuano solo telefonate (illimitate) che vengono offerte a soli 5 euro ogni 30 giorni.
Wind 3 La compagnia nata dalla fusione fra Wind e Tre, che a breve diventerà un’ unica rete telefonica su tutta l’Italia, già attiva dal dicembre 2018 a Trieste, per il momento commercializza e differenzia le proprie offerte separate a seconda del marchio preferito dal cliente. Queste offerte sono attivabili da chiunque, ma soltanto online ed alcune di loro sono disponibili per un tempo limitato. Quelle proposte da Tre hanno un canone particolarmente basso ed economico. Wind Smart 7 Giga Limited Edition: 10 GB e 1.000 minuti verso tutti, 7 euro ogni 30 giorni Wind Unlimited Raddoppia Online Edition: minuti illimitati, 1.000 sms, 10 GB. Dopo sei mesi però gli Sms scendono a 500 ed i GB si riducono a 5. 10 euro ogni 30 giorni, Tre All-In Start: , 500 minuti/sms e 5 GB (accumulabili di mese in mese). Il contratto prevede però un impegno contrattuale di 24 mesi. 5 euro ogni 30 giorni Tre Play New: 300 minuti, 3 GB a 3 euro ogni 30 giorni .
Vodafone Le offerte Special 1000 sono accessibili o a chi ha ricevuto un sms da Vodafone in quanto ex cliente o a tutti gli utenti di operatori mobili virtuali. I primi possono seguire le istruzioni dell’sms, i secondo andare in un negozio Vodafone. Special 1000 1GB: 1000 minuti e 1000 SMS per tutti i gestori, 1 GB, 5 euro ogni 30 giorni Special 1000 7GB: 1000 minuti/sms, 7 GB, 7 euro per chi proviene da un operatore virtuale, altrimenti 10 euro, ogni 30 giorni . Special 1000 20GB: 1000 minuti/sms, 20 GB, 10 euro per chi viene dada un operatore virtuale, altrimenti 15 euro, ogni 30 giorni Lo smartphone diventa un allarme a prova di spia ROMA – Gli smartphone che portiamo nelle nostre tasche possono rivelarsi anche degli strumenti di sorveglianza perfetti: grazie al GPS sanno sempre dove ci troviamo, hanno fotocamere e microfoni attivabili anche da remoto e sono dotati di una miriade di sensori capaci di registrare parametri fisici di ogni genere. Una dotazione avanzatissima che potrebbe essere usata per spiarci, ma che allo stesso tempo possiamo sfruttare per proteggere la propria privacy contro le intrusioni e i furti di dati. Haven è una nuova applicazione che fa esattamente questo: trasforma un dispositivo smartphone con sistema operativo Android, anche di fascia bassa, in un allarme silenzioso capace di attivarsi con il movimento, di registrare audio e video e di inviare tutte le informazioni al proprietario con un messaggio criptato. Sembra una trovata da spie, ed
in effetti lo è: l’ha ideata e sviluppata Edward Snowden, l’ex «contractor» della NSA la National Security Agency del Governo americano che nel 2012 ha fatto scoppiare lo scandalo del “Datagate“. L’ app Haven è stata pensata per giornalisti, attivisti per i diritti civili e più in generale tutti i professionisti che trattano con informazioni sensibili. Un categoria per cui la manomissione di laptop, tablet, smart TV o dispositivi per la domotica è un rischio concreto e difficile da prevenire e rilevare. Haven non blocca gli attacchi fisici di tipo “evil maid” ma può scoprirli mentre avvengono, in maniera tale da poter da prevenire l’uso di un dispositivo compromesso da parte della vittima ignara. Basta installare l’app su uno smartphone di scorta che utilizzi il sistema Android e lasciarlo appoggiato su un tavolo o su un comodino, con la fotocamera rivolta verso la stanza ed i computers da sorvegliare. Ecco per esempio Haven potrebbe funzionare: blocchi il tuo laptop in un hotel sicuro – non una mossa sicura da solo – e posiziona il tuo telefono Haven su di esso. Se qualcuno apre la cassaforte mentre sei via, il misuratore di luce del telefono potrebbe rilevare un cambiamento nell’illuminazione, il suo microfono potrebbe sentire la cassaforte aperta (e anche il microfono registra), il suo accelerometro potrebbe rilevare il movimento se l’attaccante sposta il portatile, e la sua fotocamera potrebbe persino catturare un’istantanea del volto dell’attaccante. L’app Haven registrerà tutte queste prove localmente sul dispositivo Android e ce lo invia tramite Signal (il software di messaggistica più sicuro al mondo creato sempre da Snowden) .
Notifiche del segnale crittografate in tempo reale di eventi di intrusione da Haven Quando rileva un’intrusione o il tentativo di manomettere il dispositivo su cui è installata, l’app può inviare un messaggio crittografato (tramite Signal) in tempo reale al telefono principale dell’utente. In questo modo anche se lo smartphone Android di sorveglianza venisse rimosso o distrutto, sarà possibile conservare le prove di un attacco (o di un furto) . Per i più esperti è disponibile anche una modalità per la creazione di un minisito di controllo remoto dell’applicazione accessibile tramite TorBrowser (cioè, in pratica un sito accessibile tramite la darknet). Haven può comunicare anche tramite SMS, una modalità facilmente intercettabile ma utile in mancanza di una connessione dati. Haven può anche essere usato come un sistema di sicurezza a casa o in ufficio a basso costo per rilevare effrazioni o atti di vandalismo mentre si è lontani, posizionando il telefono per inviare fotografie quando qualcuno si avvicina al raggio d’azione. Oppure puoi usarlo per monitorare la fauna selvatica nelle aree rurali o per cogliere prove di violazioni dei diritti umani e sparizioni. Sulla base dei test di Haven finora effettuati, ecco alcune delle cose
da considerare. Si ha sicuramente bisogno di un dispositivo Android separato per usare Haven in modo efficace, ma in realtà non devi pagare il servizio telefonico per quel dispositivo se non lo desideri. Senza il servizio telefonico, ecco le opzioni per l’utilizzo di Haven: Puoi scegliere di non ricevere notifiche sul tuo altro telefono, e invece controlla i registri di Haven locali quando torni nella stanza che stai monitorando. È possibile connettersi a una rete wifi (come la rete dell’hotel) sul telefono Haven e configurare Haven per l’esecuzione di un sito Web del servizio Tor onion direttamente sul telefono. È quindi possibile utilizzare Tor Browser su un computer, Orfox su un telefono Android o Onion Browser su un iPhone per caricare questo sito Web per verificare gli avvisi di intrusione. Per fare ciò, è necessario installare l’ app Orbot , che è Tor per Android, anche sul telefono Haven. Potresti anche connetterti al wifi e configurare Haven per inviarti notifiche del segnale in tempo reale mentre accadono eventi di intrusione. Questo è il modo più intuitivo per ricevere avvisi. Tuttavia, senza il servizio telefonico, non è banale impostare perché è necessario ottenere un numero di telefono aggiuntivo per registrare un nuovo account Signal. Se si paga il servizio telefonico per il telefono su cui si è installato Haven: Se il piano telefonico include dati mobili, non bisogna preoccuparsi della disponibilità del wifi. In tal caso, è consigliabile disattivare la connessione wifi e utilizzare solo i dati mobili. Puoi utilizzare l’app Haven per registrare un account Signal utilizzando il numero di telefono del tuo telefono di riserva, per inviare notifiche crittografate al tuo normale telefono tramite Signal. Puoi anche scegliere di avere Haven per inviare notifiche SMS al tuo normale telefono su eventi di intrusione, invece di usare Signal. Se si rimane lontani per un lungo periodo di tempo, potrebbe essere necessario tenere collegato il telefono Haven in modo che non si esaurisca la batteria e si spenga. Ciò significa che non si può tenere il laptop e il telefono Haven in un hotel sicuro per troppo tempo prima che la batteria si spenga. Ma, considerando che le casseforti dell’hotel non sono molto sicure, non è troppo diverso da lasciare il portatile e il telefono Haven sulla scrivania o sul comodino, collegati.
Un’altra cosa da considerare è la sicurezza del tuo telefono Haven stesso. Un abile hacker che sa che stai usando Haven potrebbe bloccare il wifi, i dati mobili e le frequenze wireless degli SMS, impedendo a Haven di inviarti notifiche. L’utente malintenzionato potrebbe quindi tentare di accedere al telefono per eliminare anche i registri delle prove locali dal dispositivo. Per questo motivo, è importante bloccare il telefono Haven. Blocca il tuo telefono con una password o un codice di accesso sicuro e assicurati che il tuo telefono sia crittografato. E’ possibile modificare la schermata di blocco e le impostazioni di sicurezza dall’app dal menù Impostazioni. Inoltre, installa tutti gli aggiornamenti per Android e per tutte le tue app e disattiva tutte le radio che non stai utilizzando, come Bluetooth e NFC. Se possibile, utilizzate i dati mobili e disattivate anche il wifi. Ciò ridurrà la superficie di attacco del telefono, rendendo più difficile per un utente malintenzionato hackerarlo una volta entrati nella stanza. Edward Snowden per realizzare Haven, ha collaborato con il Guardian Project, una rete di esperti e appassionati che sviluppano soluzioni open source contro la sorveglianza digitale di massa. L’app si può usare inoltre come alternativa agli IoT per la sorveglianza della casa o dell’ufficio (come le telecamere connesse), dispositivi spesso totalmente insicuri e facili da compromettere. Particolare non indifferente, l’ app Haven è gratuita e la versione beta si può scaricare dal Google Play Store. Fine delle persecuzioni telefoniche. E’ legge la riconoscibilità dei call center ROMA – proprio nell’ultimo giorno disponibile il Senato ha dato il via libera, evitando tutta una serie di questioni burocratiche e procedurali che hanno fatto temere fino all’ultimo istante che il provvedimento rischiasse di non portare a termine l’approvazione definitiva che è’ stata raggiunta all’unanimità in Commissione Trasporti del Senato, riunita in sede deliberante, il disegno di legge, primo firmatario Jonny Crosio (Lega), che obbliga a rendere riconoscibili le telefonate che arrivano dai call center. Il provvedimento contro il telemarketing aggressivo, già approvato dalle
Commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera il 13 dicembre scorso. e ha ricevuto oggi il via libera definitivo, diventando così legge. Saranno due i prefissi obbligatori per i call center, uno che contraddistinguerà le chiamate commerciali e un altro per le indagini statistiche. È stato introdotto, poi, il numero “richiamante“: fino ad oggi, se si trovavano chiamate perse da parte di un call center non era possibile richiamare, ora invece sì. Per cui il consumatore si vedrà addebitare il costo della telefonata. Confermate anche le due norme considerate fondamentali dai consumatori. La prima prevede la possibilità di iscrivere al Registro delle Opposizioni anche i numeri di telefonia mobile, mentre fino ad oggi erano ammessi solo i fissi. L’altra prevede la revoca di tutti i consensi dati in precedenza dai nuovi iscritti al Registro: a questo punto si era opposta l’associazione di categoria Assocontact, che sottolineava le difficoltà per i call center di raccogliere nuovamente i consensi. Secondo il Garante della Privacy, Antonello Soro, la legge “rappresenta un miglioramento di rilievo nella disciplina del telemarketing, rispetto alla quale il Garante ha più volte segnalato l’esigenza di riforma”. Ritenute apprezzabili “le misure volte a innalzare le garanzie dei cittadini dalle chiamate indesiderate contrastando, segnatamente, le condotte elusive della disciplina fondata sul consenso”. Ma il Garante sottolinea anche come “l’effettività di queste garanzie dipenderà però, in buona misura, dalla promozione, nei cittadini, della consapevolezza di potersi avvalere di tale strumento e dall’efficienza nella gestione del Registro”. Questo provvedimento legislativo contro il telemarketing introduce l’obbligo anche per i call center interni alle aziende di iscriversi al RO.O.C. il Registro degli operatori della comunicazione e di dichiarare a inizio telefonata il luogo in cui si trova l’operatore. Vietato l’utilizzo di compositori automatici per la ricerca dei numeri non inseriti negli elenchi pubblici e la cessione di elenchi telefonici a terzi. La violazione dei divieti introdotti prevede sanzioni, fino alla sospensione e alla revoca della licenza per gli operatori. Il senatore Pd Stefano Ranucci, relatore al disegno di legge, l’ha definita “un risultato che ci dà grande soddisfazione perché siamo riusciti a tenere insieme la possibilità di svolgere le attività promozionali e quindi la tutela di posti di lavoro, con il diritto dei cittadini a non essere infastiditi”. “Stop alle telefonate stalker del
telemarketing selvaggio – ha commentato Crosio, membro della commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisivi e primo firmatario della legge. Oggi finalmente è stata approvata la mia proposta di legge che permette di fare grandi passi in avanti rispetto ad un problema che ormai assilla tutti gli italiani, senza contare il sempre più diffuso rischio di frode”, Agcom multa Tim, Vodafone, Wind e Fastweb per le bollette a 4 settimane ROMA – Il consiglio dell’ AGCOM l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deliberato di sanzionare le compagnie telefoniche Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, con “la sanzione massima prevista dalla legge per la mancata osservanza della propria delibera in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e di fatturazione dei servizi, relativamente alla telefonia fissa e alle offerte convergenti fisso-mobile”. La sanzione “ammonta a 1,16 milioni per ogni operatore”. È quanto rende noto una nota dell’Autorità che ha anche “emanato apposite linee guida concernenti la propria attività di vigilanza dell’attuazione, da parte degli operatori, delle disposizioni, recate nella suddetta materia, dal decreto legge n.148 del 2017″. Le associazioni di consumatori parlano di una multa giusta nelle intenzioni, perché ribadisce l’assoluta illegittimità dell’operato dei gestori telefonici, ma “ridicola nella sua entità“, perché per nulla proporzionata ai ricavi raccolti dalle aziende della telefonia grazie
alla fatturazione a 28 giorni. Una multa che di fatto fa appena il solletico alle società telefoniche, considerando che gli operatori, grazie alle bollette ogni 28 giorni, hanno incassato in due anni circa 2 miliardi di euro, ricevendo una sanzione da appena 1,16 milioni di euro che colpisce minimamente i loro profitti illeciti. Ecco il nuovo BlackBerry Motion, senza tastiera ROMA – E’ stato svelato il BlackBerry Motion, il secondo smartphone con il marchio canadese ma prodotto dalla cinese Tcl, che ha acquistato i diritti per il brand. A differenza del primo modello, il KeyOne, il nuovo dispositivo sarà un dispositivo full touch rinunciando alla caratteristica che da sempre ha contraddistinto i telefoni BlackBerry: il tastierino fisico. La sorpresa che molti si aspettavano è relativa al pulsante home come sensore di impronte digitali. Infatti BlackBerry Mobile ha fatto qualcosa di innovativo in questo senso. Il pulsante Home raddoppia la sua funzionalità ed oltre ad essere un sensore di impronte digitali può essere utilizzato come trackpad per scorrere le varie schermate.
Presentato a Dubai nel corso dell’evento Gitex 2017, il Motion è uno smartphone Android di fascia media con display da 5,5 pollici, processore Snapdragon 625 di Qualcomm, 4 GB di Ram e 32 GB di memoria interna espandibile. Punto di forza è la batteria capiente da 4.000 mAh, con supporto al QuickCharge 3.0 per la ricarica veloce, che secondo il costruttore consente fino a 32 ore di autonomia. BlackBerry ha curato solo la parte dei servizi software, che rimangono quelli tipici dell’azienda canadese. Tra le altre caratteristiche, la fotocamera posteriore da 12 megapixel e la frontale da 8 megapixel, il lettore di impronte digitali e la resistenza ad acqua e polvere. Queste le principali caratteristiche tecniche: Full Touchscreen Dimensioni: 155.7 mm x 75.4 mm x 8.13 mm Processore Snapdragon 625, Octa-core 2.00GHz. Adreno 506 GPU Schermo Full HD 1920×1080 da 5,5 pollici 4 GB di RAM Memoria interna 32 GB Memoria espandibile con micro sd fino a 2TB Fotocamera posteriore da 12 megapixel Fotocamera anteriore da 8 megapixel Resistente all’acqua e alla polvere Batteria da 4000 mAh Connettività: Wi-Fi 802.11ac, 5GHz, Bluetooth 4.2 LE, NFC, GPS, GLONASS
Pulsante Home con scanner di impronte digitali incorporato Inizialmente sarà commercializzato in Medio Oriente a un prezzo di 460 dollari, poco meno di 400 euro. Il sistema operativo, è una versione “personalizzata” di Android 7.1, proprio come per il KeyOne, alla quale non mancano i soliti servizi di BlackBerry per garantire sicurezza e privacy, specialmente nel mondo del business. Una leadership storica del brand che i cinesi di Tcl intelligentemente cercano di tutelare e sviluppare commercialmente. Blackberry ha ottenuto negli Stati Uniti la certificazione NIAP per SecuSUITE per il Governo, che porta a una soluzione end-to-end per le chiamate vocali crittografate e i messaggi di testo per i governi degli Stati Uniti e del Canada e raggiunto i punteggi più alti in tutti e sei i casi di utilizzo delle funzionalità critiche di Gartner. Rilasciato i dati finanziari relativi al Q2 2018. Si tratta del secondo quarto dell’anno fiscale 2018 e che, nelle intenzioni del CEO John Chen, avrebbe guidato la crescita dei ricavi. I ricavi non- GAAP per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2018 sono stati di 249 milioni di dollari, con ricavi GAAP di 238 milioni di dollari. Ora BlackBerry ha un saldo complessivo pari a 2,5 miliardi di dollari alla fine del secondo trimestre fiscale. Il produttore dei nuovi Blackberry, non è un marchio ancora così conosciuto in Europa ma i numeri parlano chiaro: Tcl (acronimo che sta per The Creative Life) ormai occupa da un paio di anni la terza posizione al mondo nel mercato dei Tv dietro a Samsung e Lg, ma stabilmente davanti a Sony. In totale sono quasi 20 milioni gli apparecchi venduti l’anno scorso. L’azienda cinese è molto forte all’interno dei suoi confini, dove produce anche frigoriferi e lavatrici, ma ottiene ottimi risultati anche fuori. Non è un caso che metà del fatturato del 2016, intorno ai 16 miliardi di dollari, sia stato realizzato in altri Paesi. Il colosso cinese è attivo anche mercato degli smartphone di cui è ottavo produttore mondiale, ed ha acquisito Alcatel e BlackBerry e si appresta all’uscita e ritorno in commercio del marchio Palm previsto nel 2018.
Arriva ‘X’, l’iPhone del futuro con il riconoscimento facciale ROMA – Si chiama iPhone X, il dispositivo che celebra i dieci anni del melafonino. La ‘X‘ è il numero romano che sta per dieci. L’evento si è tenuto allo Steve Jobs Theatre di Cupertino. ”One more thing…” ha detto Cook sorridendo prima di presentare l’iPhone X. Il sorriso e’ in riferimento alla frase sempre usata da Steve Jobs per introdurre nuovi prodotti. L’ultimo nato a dieci anni dall’esordio dell’iPhone ha un display super Retina, con uno schermo da 5,8 pollici. Ha un sistema di riconoscimento facciale e costa 999 dollari, sotto la ‘soglia psicologica’ dei 1000 dollari. Sarà sul mercato dal 3 novembre, ma Apple non ha reso noto i paesi in cui sarà disponibile. A conferma delle previsioni degli analisti che alla vigilia del lancio avevano pronosticato un ritardo nella produzione. “È un prodotto che cambia lo scenario per il prossimo decennio”. Il nuovo melafonino è in vetro su fronte e retro, stessa formula dell’iPhone 8. Resistente ad acqua e polvere, in colori space gray e silver, Super Retina Display da 5,8 pollici, con tecnologia Oled e True Tone. Sparisce il tasto Home, per andare alla schermata principale del telefono si scorre il dito dal basso del display verso l’alto. Il pulsante laterale è più lungo, si può premere per interpellare l’assistente vocale Siri. Arriva anche il riconoscimento facciale con il Face ID per autenticare l’utente: basta guardare all’iPhone X per sbloccarlo. Grazie al nuovo processore A11 Bionica Neural Engine, concepito per l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di apprendimento automatico, il Face ID “imparerà come cambia il nostro volto“, dai capelli alle rughe. Funziona di giorno e di notte. Il chip è in grado di svolgere 600 miliardi di operazioni al secondo, elabora informazioni in tempo reale. Per il Touch ID c’era una possibilità su 50 mila di essere sbloccato in modo improprio. Con Face ID c’è una possibilità su un milione. Insomma, a prova di frode. Il riconoscimento facciale autorizzerà anche i pagamenti con Apple Pay. E arrivano le attese Animoji: emoticon di nuova generazione che variano
in base alla nostra espressione. Dopo Phil Schiller arriva sul palco anche Craig Federighi. Ma il primo tentativo di sblocco con Face ID fallisce. L’iPhone X ha una doppia fotocamera da 12 megapixel, doppia stabilizzazione ottica, il Quad-Led True Tone flash dovrebbe raddoppiare l’uniformità della luminosità dell’immagine. Arriva modalità ritratto e anche modalità ritratto luminosa per i selfie. La batteria dura due ore in più dell’iPhone 7. Ricarica senza fili con AirPower: una base larga abbastanza per ricaricare contemporaneamente i nuovi iPhone, l’Apple Watch 3 e gli AirPods. “Questo è l’iPhone X, il futuro degli smartphone“, conclude Schiller prima di lanciare un video demo del melafonino del decennale. Tim Cook per la presentazione è salito sul palco del teatro Steve Jobs, costruito all’interno della nuova sede di Apple. ”E’ l’onore di una vita darvi il benvenuto in questo teatro” ha detto l’amministratore delegato di Apple. ‘‘Non c’e’ un giorno che non pensiamo a Steve Jobs” ha aggiunto mentre dietro di lui si sono viste le immagini di Jobs, che sara’ sempre il ‘‘Dna di Apple”. ‘‘E’ stato un genio – spiega – dedichiamo questo teatro a Steve perché amava giorni come questo, e non solo per rendergli tributo ma anche per ispirare nuove generazioni“. ”I nostri pensieri e le nostre preghiere” sono con la Florida e il Texas, gli stati colpiti dagli uragani Irma e Harvey, questo poi il pensiero di Cook che ha invitato tutti ad effettuare donazioni per coloro che sono stati colpiti. Il Ceo ha poi presentato la nuova sede Apple, un campus alimentato al 100% da energie rinnovabili e con 9.000 alberi. Per la prima volta Apple fa un evento a ‘casa sua‘, nel teatro Steve Jobs, dedicato al suo fondatore. E’ poi la volta dell’Apple Watch. Per Cook sta sperimentando una crescita ”enorme”, del 50% che ha consentito al dispositivo Apple di diventare il primo al mondo, superando il Rolex. Arriva così l’Apple Watch serie 3. Sara’ disponibile il prossimo mese e sara’ piu’
indipendente dall’iPhone perche’ dotato di connettivita’ cellulare. A presentarlo Jeff Williams, annunciando la collaborazione con Stanford University per il monitoraggio del cuore, una delle funzioni piu’ popolari e utili dell’Apple Watch. Jeff Williams fa anche una telefonata in diretta, sul palco, grazie alla connessione. Questa caratteristica permetterà l’uso illimitato di Apple Music durante l’attività fisica. A bordo l’orologio smart avrà un processore dual core di nuova generazione e l’assistente vocale Siri più veloce. Tutto questo sarà possibile con WatchOS 4, il sistema operativo che governa il dispositivo, sarà disponibile dal 19 settembre. Arriva anche la nuova Apple tv. ”Apple Tv ha cambiato la modalita’ con cui guardiamo la televisione: abbiamo migliorato l’esperienza della tv’‘. Lo afferma Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, presentando la Apple Tv 4K. ”E’ incredibile, offre la migliore qualita’ delle immagini di sempre’‘ dice Eddie Cue dal palco del teatro Steve Jobs. La Apple Tv arriverà equipaggiata col nuovo processore A10X e una nuova versione del sistema operativo tvOS. Collaborazioni con diverse case di Hollywood: Universal, 20th Century Fox, Sony Pcitures, Lionsgate, Paramount, Warner Bros. I film in 4k saranno disponibili allo stesso prezzo della versione in HD. Anche quelli già acquistati saranno automaticamente convertiti nel nuovo formato. Tra i contenuti arriveranno anche più dirette, in particolare di eventi sportivi e news. L’app Tv è in arrivo in 7 nuovi Paesi, ancora una volta l’Italia non c’è. Ecco i prezzi: da 149 dollari 32 GB, la Apple tv 4K da 179 dollari per 32 GB, da 199 dollari 64 GB. Ordini da 15 settembre,consegne dal 22 settembre. Ed ecco il turno degli attesi iPhone. ‘Pochi dispositivi nella storia hanno avuto un impatto come l’iPhone. Ha cambiato il modo con cui parliamo, lavoriamo, comunichiamo”, afferma Tim Cook che oltre a ‘X‘ ha svelato gli iPhone 8 e iPhone 8 Plus, attesi aggiornamenti dei modelli 7 e 7 Plus. Li illustra Phil Schiller. Presentano miglioramenti in ogni caratteristica tecnica, dagli schermi alla fotocamera. I nuovi modelli hanno riverstimento in vetro. I display, da 5,5 e 4,7 pollici, hanno tecnologia True Tone che adatta colori e temperatura alla luce dell’ambiente. Integrano altoparlanti stereo, che promettono un volume del 25% più alto rispetto all’iPhone 7 e bassi più profondi. Il nuovo processore A11 Bionic, è “il più potente di sempre su uno smartphone“. Fotocamera da 12 MP, garantisce l’83% di luminosità in più delle foto. Coi nuovi iPhone la stabilizzazione ottica dell’immagine diventa un’opzione “di serie“. L’iPhone 8 “cattura immagini per i video nella qualità maggiore disponibile su uno smartphone”. Può girare in 4K, 60 frames per secondo. È anche il primo iPhone “creato per la realtà aumentata, anzi il primo smartphone“,
afferma Schiller, grazie alle caratteristiche della fotocamera e a nuovi sensori. La realtà aumentata consiste nella sovrapposizione di immagini virtuali su quelle reali. I giochi sono una delle applicazioni principali di questa tecnologia. La compagnia fondata da Steve Jobs ha raggiunto a luglio quota 1 miliardo di iPhone venduti nel mondo. Tutto ebbe inizio nel lontano 9 gennaio 2007 quando il primo iPhone fu mostrato da Steve Jobs a San Francisco, un dispositivo che ha cambiato la storia della telefonia mobile. Amos Genish nuovo direttore operativo di Tim ROMA – Amos Genish è entrato a far parte di Telecom Italia in qualità di direttore operativo. E’ quanto annuncia il presidente della società di telecomunicazioni. “Amos è un affermato manager nel settore delle telecomunicazioni, dove ha contribuito alla creazione di valore, con una comprovata esperienza in diversi contesti internazionali. Sono certo che saprà adattarsi rapidamente al contesto italiano, come aveva fatto in Brasile”, ha commentato Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, aggiungendo che il manager – che si trasferirà a Roma – sovrintenderà le Operations del gruppo. Genish ha sviluppato esperienze nel campo delle tlc e della tecnologia sia negli Usa sia in Brasile, dove ha fondato Gvt rendendola in pochi anni il principale operatore brasiliano nel campo della banda ultralarga , società successivamente acquistata dal gruppo Vivendi che
nel 2015 l’ha ceduta al gruppo spagnolo Telefonica, . In precedenza, Genish ha ricoperto il ruolo di chief convergence officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la strategia di convergenza del gruppo fra contenuti, piattaforme e distribuzione. Negli anni passati era stato anche a.d. di Telefonica Brasile/Vivo, il principale operatore integrato di tlc del Paese con oltre 90 milioni di clienti e la cui offerta comprende fisso, mobile, servizi e intrattenimento. Addio privacy in Italia: via libera al “trojan” di Stato ROMA – Con il voto dello scorso 14 giugno il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge che riforma il codice penale e il codice di procedura penale. Tra le varie novità introdotte con la riforma, una in particolare è stata letteramente ignorata dal grande pubblico ma in realtà costituisce un baluardo importante per la riservatezza dei cittadini: l’introduzione del “trojan” di Stato. La riforma è diventata legge. Verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore dopo 30 giorni. Da quel momento, la commissione ministeriale mista (avvocati e magistrati) nominata dal Ministro di Giustizia Andrea Orlando avrà tre mesi di tempo per esercitare la delega che disciplina tutto l’ambito delle intercettazioni, comprese quelle effettuate tramite i captatori informatici.
La legge prevede infatti l’utilizzo dei cosiddetti «captatori informatici» per i dispositivi elettronici (dai computers agli smartphone, ma anche qualsiasi apparecchio dotato di microfono, come le Smart Tv o gli elettrodomestici a comando vocale): stiamo parlando di sistemi che hanno già destato la preoccupazione del Garante per la Privacy Antonello Soro, in quanto rendono possibile l’ intercettazione delle comunicazioni sostenendo che “va certamente regolamentato l’utilizzo dei captatori a fini intercettativi definendo con rigore il perimetro delle garanzie, in ragione della strutturale diversità di tale strumento investigativo rispetto a quello normato dal codice di rito”. La nuova legge prevede che l’ autorità giudiziaria è autorizzata ad installare un “captatore informatico”, comunemente detto “Trojan di Stato,“, sui dispositivi da controllare e ne regolamenta l’uso attraverso alcune direttive. Innanzitutto, l’attivazione del microfono deve avvenire soltanto quando viene inviato un comando esplicito, in base a quanto stabilito dal decreto del giudice che ne autorizza l’uso. Dopodichè, la registrazione deve essere avviata dalla Polizia Giudiziaria, che è tenuta ad indicare nel “brogliaccio” orario di inizio e fine della registrazione. Cosa prevede la norma approvata. Il Governo deve disciplinare le intercettazioni di comunicazioni o conversazioni tra presenti mediante immissione di captatori informatici (cd. Trojan) in dispositivi elettronici portatili (pc, device, in teoria anche elettrodomestici). Di seguito i criteri di delega (come riportati dal dossier del Servizio studi della Camera dei deputati): l’attivazione del microfono deve avvenire solo in conseguenza di
apposito comando inviato da remoto e non con il solo inserimento del captatore informatico, nel rispetto dei limiti stabiliti nel decreto autorizzativo del giudice; la registrazione audio deve essere avviata dalla polizia giudiziaria (o dal personale incaricato su indicazione della polizia giudiziaria), tenuta a indicare l’ora di inizio e fine della registrazione, secondo circostanze da attestare nel verbale descrittivo delle modalità di effettuazione delle operazioni (ex art. 268 c.p.p.); l’attivazione del dispositivo è sempre ammessa nel caso in cui si proceda per i gravi delitti di cui all’art. 51, commi 3-bis e 3- quater c.p.p. fuori da questi casi, l’attivazione del dispositivo è disposta nel domicilio soltanto in caso di svolgimento in corso di attività criminosa, nel rispetto dei requisiti previsti per le intercettazioni telefoniche (art. 266, co.1, c.p.p.); in ogni caso il decreto autorizzativo del giudice deve indicare le ragioni per le quali tale specifica modalità di intercettazione sia necessaria per lo svolgimento delle indagini; il trasferimento delle registrazioni è effettuato soltanto verso il server della Procura, così da garantire originalità ed integrità delle registrazioni; al termine della registrazione il captatore informatico è disattivato e reso definitivamente inutilizzabile su indicazione del personale di polizia giudiziaria operante; siano utilizzati soltanto programmi informatici conformi a requisiti tecnici stabiliti con decreto ministeriale da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di attuazione, che tenga costantemente conto dell’evoluzione tecnica al fine di garantire che tale programma si limiti adeffettuare le operazioni espressamente disposte secondo standard idonei di affidabilità tecnica, di sicurezza e di efficacia; in caso di urgenza, il PM possa disporre l’intercettazione con queste specifiche modalità, limitatamente ai gravi delitti di cui all’art. 51, co. 3-bis e 3- quater c.p.p., con successiva convalida del giudice entro 48 ore, sempre che il decreto d’urgenza dia conto delle specifiche situazioni di fatto che rendano impossibile la richiesta al giudice e delle ragioni per le quali tale specifica modalità di intercettazione sia necessaria per lo svolgimentodelle indagini; i risultati intercettativi così ottenuti possano essere utilizzati a fini di prova soltanto dei reati oggetto del provvedimento autorizzativo e possano essere utilizzati in procedimenti diversi a condizione che siano indispensabili per l’accertamento dei delitti per i quali è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza (ex art. 380 c.p.p.); non possano essere in alcun modo conoscibili, divulgabili e
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