Rose belle, eque e solidali - B

Pagina creata da Simone Durante
 
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2 ottobre 2012 / Anno XVII / Numero 1579

                                        Tra Obama                                                                Nella fabbrica
                                        e Romney                                                                 del Guinness
                                        sfida in Tv                                                              dei primati
                                                     a pagina 3                                                        alle pagine 4 e 5

Nelle serre dell’Ecuador si sta diffondendo il rispetto delle norme di sicurezza e il rifiuto
dello sfruttamento. Merito di un pioniere italiano e delle scelte consapevoli del Nord del mondo

Rose belle, eque e solidali
B     lu, rosse, gialle,
      vellutate, lisce, spesse,
perfino commestibili, dal
                                                                                                              gratuiti, viene pagata in base
                                                                                                              alle regole nazionali e non
                                                                                                              vengono reclutati minori.
gambo lungo, lunghissimo o                                                                                    Buoni motivi per lavorare
corto. Nelle serre                                                                                            di più e meglio», aggiunge
Cananvalle – nel cuore                                                                                        Nélida, braccio destro di
dell’Ecuador – si possono                                                                                     Giuseppe. All’inizio degli
trovare ben cento varietà                                                                                     anni Duemila, molte nazioni
differenti di rose.Tutte belle                                                                                – a cominciare da
e soprattutto etiche,                                                                                         Germania e Svizzera –
ovvero coltivate senza                                                                                        hanno deciso di importare
pesticidi inquinanti e                                                                                        solo fiori a sigillo bianco,
garantendo ai lavoratori                                                                                      cioè prodotti con le stesse
uno stipendio corretto e il                                                                                   garanzie di Cananvalle.
rispetto delle norme di                                                                                       Questo ha fatto in modo
sicurezza. Una precisazione                                                                                   che anche altre 450 aziende
che può apparire scontata,                                                                                    ecuadoriane si adeguassero.
ma in realtà non lo è.                                                                                        Ora almeno l’ottanta per
Specialmente in Ecuador:                                                                                      cento rispetta le regole.
fino a dieci anni fa nelle                                                                                    Certo ancora si deve
piantagioni di rose – di cui il                                                                               lavorare sulle altre, ma
Paese è tra i principali                                                                                      comunque è un bel passo
produttori del mondo –                                                                                        avanti. E dimostra come la
erano impiegati tanti                                                                                         responsabilità del
bambini e adolescenti.                                                                                        consumatore del Nord del
Invece di andare a scuola,                                                                                    mondo può contribuire a
erano costretti a lavorare                                                                                    migliorare le condizioni di
dieci-dodici ore al giorno,                                                                                   produzione nel Sud
alla metà del salario minimo                                                                                  dell’emisfero.
(poco più di cento euro) e                                                                                                           © RIPRODUZIONE RISERVATA

in condizioni tremende. Per
incrementare le produzione
venivano utilizzate sostanze                                            Tecniche verdi dai fiori alle patate
altamente inquinanti, da
tempo proibite in Europa e
negli Stati Uniti, che
                                  prodotte naturalmente
                                  hanno una qualità migliore.
                                  Le mie, una volta tagliate,
                                                                        A      lejandro Tonello, italo-ecuadoriano, vende impianti
                                                                               idraulici per le piantagioni. «Produrre fiori richiede
                                                                        tecniche sofisticate di irrigazione. Mi sono detto: perché
provocavano malattie agli         durano più di tre                     non esportare questo sistema per migliorare le altre
occhi e alla pelle a chi ne       settimane», spiega                    coltivazioni, a basso costo?». Gli agricoltori delle Ande
entrava a contatto. L’italiano    l’imprenditore, pioniere              sopravvivono coltivando mais e patate con tecniche
Giuseppe Torri, originario        della floricultura in Ecuador.        arcaiche. Il raccolto, così, è scarso e loro sono poveri.
della provincia di Brescia e      «Per eliminare i parassiti,           «Non utilizzano sistemi che rilasciano l’acqua solo
da trentacinque anni in           per esempio. utilizziamo un           quando occorre perché non sanno farlo». Per questo,
Ecuador, ha deciso di             tipo di ragno che li divora»,         Tonello fa corsi pratici e gratuiti di una o due settimane
cambiare le regole del            aggiunge. Lo stesso                   per i contadini locali. «Conviene anche a me: se vedono
gioco. «Avvelenare la terra       discorso vale per la difesa           che gli impianti funzionano, li compreranno. Alla fine ci
è sbagliato sia dal punto di      dei coltivatori. «Qui la              guadagneremo tutti».
vista morale che                  gente è contenta, perché ha                                                               © RIPRODUZIONE RISERVATA

economico: le rose                la mensa e il trasporto
PAGINA DUE

   Sono i nonni i migliori babysitter
   S    ono i nonni il nuovo pilastro delle
        famiglie italiane. Statistiche e sociologi
   lo confermano: da circa un trentennio gli
                                                             per lavoro, in gran parte del giorno. In
                                                             Italia i nonni sono dodici milioni e si
                                                             occupano di sette milioni di nipoti. Grazie
   anziani vivono più a lungo – le Nazioni                   a loro le famiglie riescono a risparmiare
   Unite hanno calcolato che nel 2050 ci                     sulla babysitter: sono i nonni ad
   saranno nel mondo oltre due miliardi di                   accompagnare i più piccoli a scuola, ad
   persone con più di sessant’anni – e grazie                andare a prenderli, ad aiutarli nei compiti.
   alla sicurezza della loro pensione sentono                E spesso si preoccupano anche della loro
   meno la crisi economica. La Festa dei                     salute. Dalle statistiche è emerso che
   nonni, che si celebra oggi, ormai da sette                ogni anno due visite pediatriche su tre
   anni, è un omaggio al loro ruolo                          avvengono proprio in compagnia dei
   insostituibile nel prendersi cura dei nipoti              nonni.
   quando mamma e papà sono fuori casa                                                        © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pedalando di più
risparmiano tutti
P     edalare fa bene alla salute,
      e questo lo sappiamo
bene. Investire in piste ciclabili,
però, produce anche vantaggi
economici: l’Organizzazione
mondiale della Sanità ha
messo a punto un programma
informatico che quantifica il
risparmio prodotto da
interventi di promozione della
salute come la costruzione di
nuove piste ciclabili. Grazie a
questo strumento il Comune
di Modena ha potuto calcolare
con precisione quanto
risparmierà grazie alla
realizzazione di un nuovo
tratto di pista tra l’ospedale e
il centro storico. Basandosi sui
dati delle altre ciclabili, è stato
possibile stimare quanti
saranno gli utenti del nuovo
                                                  Vive a Zurigo la sorella
                                                  gemella di Monna Lisa
tratto. Il risparmio calcolato è
di circa quattrocentomila euro
all’anno, grazie al fatto che una
popolazione che pedala di più
è anche una popolazione più
sana e che quindi ha bisogno
di spendere meno soldi                            P    iù giovane e con un sorriso più aperto, non quello
                                                       enigmatico che ha reso celebre la Gioconda di
                                                  Leonardo da Vinci conservata al Louvre di Parigi. È un
                                                                                                                                 E Firenze cerca
(pubblici) per curarsi.
                                                  dipinto incompiuto conservato a Zurigo, in Svizzera, e                         la vera Gioconda
                                                                                                                                 D
                       © RIPRODUZIONE RISERVATA
                                                  noto come Monna Lisa Isleworth. Dopo trentacinque                                     a anni a Firenze è in
                                                  anni di minuziose ricerche, i proprietari hanno                                       corso la caccia alla
                                                  annunciato che anche questo quadro è stato realizzato                          vera Monna Lisa. O, meglio,
                                                  da Leonardo, tra il 1503 e il 1505. Gli esperti                                alla sua tomba. Proprio
                                                  sostengono che la gentildonna raffigurata sarebbe                              questa mattina sarà
                                                  collocata esattamente nella stessa posizione della                             riaperta una sepoltura
                                                  “sorella maggiore” del Louvre, così come il volto e                            individuata nelle scorse
                                                  l’abbigliamento, mentre il paesaggio sullo sfondo è                            settimane nell’ex convento
                                                  diverso. Una conferma indiretta della sua autenticità                          di Sant’Orsola, dove si
                                                  sarebbe anche una citazione del Vasari, secondo il quale                       spera di trovare i resti di
                                                  Leonardo iniziò la Gioconda nel 1503, lasciandola però                         monna (titolo usato nel
                                                  incompiuta. La Monna Lisa Isleworthfu scoperta nel 1914                        Rinascimento che significa
                                                  dal collezionista britannico Hugh Blaker; custodito per                        “signora”) Lisa Gherardini,
                                                  decenni nella sua casa di Isleworth, il controverso                            la nobildonna fiorentina
                                                  dipinto (c’è chi parla di una bufala) fu venduto nel 1962                      che avrebbe ispirato
                                                  all’americano Henry F. Pulitzer. Il quadro è poi rimasto                       Leonardo da Vinci.
                                                  per quarant’anni in una banca a Zurigo.                                                         © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                                                                      © RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA TRE

Obama-Romney, sfida in Tv
                                                                                                            Domani sera il presidente
                                                                                                            statunitense e il suo avversario
                                                                                                            alle prossime elezioni
                                                                                                            si incontreranno per la prima
                                                                                                            volta sul piccolo schermo
                                                                                                            C      on il primo dei tre dibattiti televisivi
                                                                                                                   tra Barack Obama e Mitt Romney, la
                                                                                                            campagna per la presidenza degli Stati Uniti
                                                                                                            entra nella fase decisiva. Domani sera il
                                                                                                            presidente e il suo sfidante cercheranno di
                                                                                                            conquistare più elettori possibili e proporsi
                                                                                                            ognuno come il candidato più credibile per
                                                                                                            i prossimi quattro anni alla Casa Bianca.
                                                                                                            Nelle ultime settimane Obama ha allungato
                                                                                                            nei sondaggi: a livello nazionale gode del
                                                                                                            48% di consensi, contro il 43% del rivale,
                                                                                                            ma i preoccupanti dati sull’economia
                                                                                                            potrebbero ancora cambiare il corso della
                                                                                                            sfida. È dagli anni Sessanta che i dibattiti in
                                                                                                            tv hanno assunto un’importanza sempre
                                                                                                            maggiore nelle elezioni Usa. Molti candidati
                                                                                                            hanno pagato care le incertezze: davanti
                                                                                                            alle telecamere anche i dettagli studiati alla
                                                                                                            vigilia possono essere all’improvviso
                                                                                                            travolti da un lapsus o anche solo dal tono
                                                                                                            della voce. Nel 1960 a essere danneggiato
                                                                                                            fu Richard Nixon, che apparve teso, sudato
                                                                                                            e impacciato al cospetto del giovane,
                                                                                                            abbronzato e brillante John Fitzgerald
    Oggi conta di più internet                                                                              Kennedy. Nel 1992 invece George Bush,
                                                                                                            nel rispondere a una domanda del pubblico
                                                                                                            sull’economia, guardò senza troppa

    N      egli ultimi anni la tv ha
           perso un po’ di
    quell’importanza che aveva in
                                           questo negli ultimi anni gli stessi
                                           politici hanno rivolto maggiori
                                           attenzione a strumenti come
                                                                                                            discrezione l’orologio: il gesto fu
                                                                                                            interpretato come un sintomo di noia
                                                                                                            e impazienza. Da parte sua Romney
    passato nelle competizioni             Facebook e Twitter. Barack                                       una gaffe l’ha già commessa: in un
    elettorali, a favore di internet e     Obama è stato tra i primi, nel                                   video girato di nascosto ha accusato il
    dei social network. Diversi studi      2008, a sfruttare questa nuova                                   47% degli americani di essere
    hanno infatti dimostrato che           risorsa, raccogliendo via internet                               «parassiti» perché non pagano tasse
    soprattutto i più giovani si fanno     decine di milioni di dollari per la                              sul reddito. Una dichiarazione che lo
    un’opinione dei loro candidati         sua campagna elettorale.                                         ha fatto scendere nelle preferenze
    attraverso il web. Anche per                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA   degli elettori.
                                                                                                                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche per gli animali                                                               Troppa tecnologia
arriva un Facebook                                                                  manda in confusione
S   i dice che la tecnologia sia al
    servizio dell’uomo. Ma a volte
può tornare utile anche al mondo
                                                                                    Q      uando maneggiamo troppi
                                                                                           strumenti tecnologici, va a
                                                                                    finire che il corpo e la mente non
animale. È il caso di una nuova                                                     si capiscono più. Secondo Ross
applicazione che permette di creare                                                 Cunnington, scienziato
una pagina web con un ritratto                                                      dell’Università del Queensland
preciso del cucciolo di casa: razza,                                                (Australia), il cervello,
vaccini, visite veterinarie, abitudini, preferenze alimentari e                     sovraccaricato dalla gestione di troppi apparecchi, non
caratteristiche della personalità. Dopo aver creato la scheda                       riesce più a dare i comandi giusti per il corretto
completa dell’animale su internet sarà possibile ottenere un                        movimento della mano. Ecco perché premiamo quando
codice Qr (quei disegni fatti da tanti quadratini che aprono                        dovremmo strisciare, o magari cerchiamo di cambiare i
un sito internet quando vengono fotografati con uno                                 canali Tv con il mouse anziché con il telecomando. Il
smartphone) che include tutte queste informazioni. Il codice                        problema è che gran parte di questi nuovi dispositivi sono
potrà poi essere stampato sul collare dell’animale: così,                           di tipi differenti: quando passiamo da uno all’altro il nostro
casomai il cucciolo si smarrisse, sarà possibile per chi lo                         cervello ricorda gli ordini giusti per far funzionare il primo,
ritrova rintracciare rapidamente il suo padroncino.                                 ma che fanno cilecca con il secondo.
                                                      © RIPRODUZIONE RISERVATA                                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA QUATTRO

Marco Frigatti, italiano, è il capo dei giudici del World Guinness Records. Racconta: «Ho conosciuto
tipi bizzarri. A volte mi sono spaventato: come quando un uomo teneva serpenti a sonagli in bocca

La fabbrica dei primat
D     a un lavoro precario e noioso a un
      impiego divertente come un gioco, dove
c’è sempre spazio per una risata. Marco
                                                         Milano avevo un lavoro precario, traducevo
                                                         manuali di videogiochi – racconta – al
                                                         Guinness sono arrivato per caso. Cercavano
                                                                                                             capriola una serie di auto che gli andav
                                                                                                             incontro. Ma ho conosciuto anche un u
                                                                                                             che riesce ad afferrare con gli occhi be
Frigatti, italiano, 42 anni, è il capo dei giudici del   qualcuno che parlasse francese». Oggi Marco         frecce scagliate da un arciere. E in Cina
World Guinness Records, l’organizzazione che             forma le squadre di giudici che poi vengono         commosso quando mi hanno invitato a
convalida il raggiungimento di ogni nuovo                inviate in tutto il pianeta. «Incontro persone un   un dragone lungo cinque chilometri e a
primato nel mondo. In questi giorni si trova in          po’ strane – spiega –, gente che ha dedicato la     da cinquemila persone». La cosa più di
Giappone alle prese con nuove gare ed                    vita ad accumulare gnomi o a farsi crescere         «Ogni primato non raggiunto. L’uomo
esibizioni. «Sto anche imparando il mandarino            unghie lunghissime». Buontemponi che hanno          doveva mangiare un piatto di spaghetti
– racconta a “Popotus” – perché non posso                imparato a gonfiare palloncini con il naso o a      breve tempo possibile, che ha fallito pe
più permettermi di non capire i cinesi». È stata         saltare gli ostacoli con le pinne. Il record più    emozionato; la ragazza giapponese che
proprio la passione per le lingue, coltivata alla        spaventoso? «L’uomo che teneva in bocca otto        corda seicento volte in un minuto, che
scuola di traduzione di Trieste dove si è                serpenti a sonagli vivi. Il più curioso è stato     per tre salti...».
laureato, a portarlo a Londra nove anni fa. «A           l’uomo che riusciva a superare con una                                                     ©

   Nel nome
   della pubblicità
   A     ndare oltre se
         stessi, superare i
   propri limiti, ma anche
   voglia di essere
   diversi, di emergere, di
   mettersi in vista e di
   far parlare di sé: c’è
   tanta voglia di
   protagonismo tra le
   decine di migliaia di
   persone che ogni anno
   contattano il Guinness
   World Records
   proponendo nuovi
   traguardi di velocità,
   abilità ed eccentricità.
   Anche la pubblicità
   spesso si mette di
   mezzo. Il giudice
   Frigatti viene spesso
   invitato da società
   commerciali per
   esaminare un nuovo
   risultato davanti alle
   telecamere della tv:
   l’assegnazione del
   certificato del record
   può dare il via a una
   nuova campagna
   pubblicitaria. «Nel
   2009 – spiega il
   giudice – un gruppo di
   1868 persone che si
   faceva la barba
   contemporaneamente,
   a Mumbai in India, è
   diventato un’efficace
   pubblicità per una
   famosa azienda che
   produce rasoi».
                        © RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA CINQUE

o molti
a...»
                           Tra bulldog                                               solo soffio di cannuccia, per quattordici metri. «Le
                                                                                     nostre classi di partecipazione sono aperte a tutti –

ti                         in skateboard
                                                                                     spiega Marco Frigatti – anche se non accettiamo che i
                                                                                     bambini vengano sottoposti a prove di resistenza
                                                                                     fisica o ad attività troppo difficili e faticose per loro.
                                                                                     Joyce Samuels, di Louisville, nello Stato americano del
vano
 uomo
                           e lasagne super                                           Kentucky, ha cominciato a dodici anni a gonfiare, col
                                                                                     naso, bolle di gomma americana. «Da spettatori i
                                                                                     bambini adorano i record che coinvolgono il cibo.
endati le                                                                            Abbiamo certificato il più grande hot dog che si può
 a mi sono
 a vedere                  B     asta entrare nella categoria young (si legge iàng
                                 e vuol dire giovani) nel motore di ricerca del
                           sito del Guinness World Records
                                                                                     acquistare negli Stati Uniti, che pesa 3,18 chili e costa
                                                                                     ottantanove dollari (settanta euro) e la polpetta
  animato                                                                            gigante di cinquecento chili, sempre made in America.
 ifficile?                 (www.guinnessworldrecords.com) per capire che             Quanto alle lasagne da record, il primato è targato
  che                      anche i bambini sono sensibili ai classici cinque         California ed è del 1993. Pesa 3,71 tonnellate tra
 i nel più                 minuti di notorietà. A centinaia per esempio, in ogni     pasta, ragù e formaggio. Sono ancora insuperate. A
erché si è                 Paese del mondo, stanno cercando in questo                mettersi in gioco ci sono anche gli animali,
e salta la                 momento di battere la prova di un bambino di otto         ovviamente addestrati dai loro padroni. Cinderella
e ha fallito               anni che in quaranta secondi riesce a suddividere         May è un cane americano che riesce a saltare quasi
                           diverse caramelle di gelatina in cinque gruppetti di      due metri mentre il bulldog inglese Tillman sa correre
                           colore diverso, usando bastoncini cinesi. La              come una saetta sullo skateboard, facendo cento
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                           categoria youngest (si legge iànghest, ovvero più         metri di parcheggio in diciannove secondi. Sweet Pea,
                           giovane) comprende Julian Pavone, un americano            collie australiano, fa di meglio: è capace di percorre
                           che, a sette anni e mezzo, suonava una batteria di        cento metri in due minuti trasportando una lattina in
                           ventidue percussioni.Tra i bambini c’è chi è riuscito     equilibrio tra fronte e naso.
                           a far rotolare una caramella di cioccolato, con un
                                                                                                                                    © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                                                                     Per tutti
                                                                                                     regole chiare
                                                                                                     O      gni tentativo di stabilire un record
                                                                                                            deve sottostare a una serie di criteri
                                                                                                     chiari e definiti dal World Guinness
                                                                                                     Records. Occorre poter misurare e
                                                                                                     verificare ogni impresa, perché qualsiasi
                                                                                                     prestazione deve poter essere superata in
                                                                                                     modo chiaro e certo. «Dobbiamo poter
                                                                                                     contare le bustine di zucchero e misurare
                                                                                                     quanto è lunga una cravatta o un panino
                                                                                                     gigantesco – spiega Marco Frigatti – una
                                                                                                     signora ci ha contattato perché sostiene di
                                                                                                     saper parlare con i delfini: interessante, ma
                                                                                                     questa capacità noi non possiamo
                                                                                                     misurarla né accertarla. Un nuovo primato
                                                                                                     deve anche essere superabile da altri.
                                                                                                     Perciò è necessario anche redigere una
                                                                                                     sorta di regolamento di quel record in
                                                                                                     modo che chiunque, rigorosamente alle
                                                                                                     stesse condizioni, magari in un’altra parte
                                                                                                     del mondo, possa fare la stessa cosa».
                                                                                                     All’organizzazione arrivano cinquantamila
                                                                                                     richieste di record in un anno. «Ne
                                                                                                     approviamo circa cinquemila – continua il
                                                                                                     giudice italiano – e di questi almeno sei o
                                                                                                     settecento vengono verificate
                                                                                                     personalmente dai giudici sul posto; il
                                                                                                     resto attraverso la documentazione che ci
                                                                                                     viene inviata per posta. Abbiamo anche
                                                                                                     limiti etici. Misuriamo gli animali soltanto in
                                                                                                     altezza e lunghezza, non teniamo conto del
                                                                                                     peso per evitare che vengano fatti
                                                                                                     ingrassare e non ci facciamo coinvolgere in
                                                                                                     manifestazioni politiche o religiose».
                                                                                                                                             © RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA SEI

        il racconto                                            il dilemma
Com’è impegnativo fare ogni volta la scelta giusta

Fuori dal coro
L   a maestra l’aveva annunciato
    fin dal mese di ottobre.
Quell’anno la nostra scuola era
                                                 con quei bambocci».
                                                 «Nemmeno io», rispose lei.
                                                 Sapevo che lo diceva solo per
stata scelta per cantare davanti al              farmi piacere, per dimostrarmi la
sindaco e alla giunta comunale in                sua amicizia. Infatti Marisa aveva
occasione del tradizionale                       un fratellino in prima e tutti i
concerto di Natale. La cerimonia                 giorni lo accompagnava a scuola
si sarebbe tenuta nella chiesetta                tenendolo per mano e gli
di San Giuseppe e sarebbero                      asciugava le lacrime quando
state presenti tutte le autorità del             faceva i capricci per entrare.
paese, più tutta la gente che                    «Comunque», proseguì la
sarebbe riuscita a stiparsi                      maestra, come se mi avesse
nell’edificio.                                   sentito, «neanche voi farete tutti
Era un evento importante e                       parte del coro. Il maestro terrà
bisognava preparasi per tempo.                   lezione in aula di musica e poi
Sarebbe venuto un maestro di                     sceglierà le voci migliori».
musica a fare lezione di canto,                  Tutti tacemmo all’improvviso.
una volta alla settimana, per                    Adesso sì che la cosa si faceva
impostare le voci e organizzare il               interessante. Entrare nel coro era
coro.                                            una specie di premio. Un modo
«Partecipano anche i bambini di                  per distinguersi dagli altri.
prima e di seconda?», chiese                     Facendo parte del gruppo dei
subito Maria Rita, praticamente a                prescelti. Per poter dire: io sì, son
nome di tutti.                                   stato preso. Tu invece no.
«No, soltanto le quarte e le                     Venne il maestro. Si chiamava
quinte», spiegò la maestra.                      Giovanni Rabotti e aveva una
«Sarebbe troppo complicato                       faccia molto simpatica, una testa
coinvolgere tutti, anche se a me                 piena di riccioli e una valigia
non dispiacerebbe affatto».                      piena di cose che non avevamo
«Figuriamoci», bisbigliai a                      mai visto: tamburelli, flauti,
Marisa, la mia compagna di                       maracas, sonagliere e perfino un
banco. «Prima e seconda. Sono                    clarinetto. Ci portò nell’aula di
insopportabili. Frignano, strillano.             musica della scuola media, che
E le maestre li proteggono pure.                 era accanto alla nostra, dove c’era
Certe cose difficili è meglio non                anche un pianoforte.
fargliele fare, rovinerebbero tutto.             Ci fece cantare fin dall’inizio. Ci
Non vorrei proprio mescolarmi                    dava il la con una specie di
                                                                                          di Valeria Della Valle

l’italiano che arriva da parigi
F     ino alla volta scorsa abbiamo parlato delle parole
      inglesi usate nella lingua italiana. E le parole francesi? La
storia della penetrazione di queste parole nella lingua
                                                                      Novecento. Poi, dopo la Seconda guerra mondiale, l’inglese ha
                                                                      sostituito il francese come lingua di prestigio e di moda, ma
                                                                      molte parole francesi continuano a essere usate dagli italiani.
italiana è diversa, e per raccontarla bisogna risalire indietro       Vogliamo fare una prova? Pensate alle parole che anche voi
nel tempo. Per esempio, parole italiane come viaggio,                 usate ogni giorno, senza pensarci: roulotte, tournée, troupe,
gioiello, tovaglia derivano da antiche parole francesi del XII e      garage, frappé, crème caramel, collant, peluche, ecc. Il 20
del XIII secolo. Altre parole, come biglietto, bagaglio,              settembre tutti giornali e i telegiornali hanno annunciato che
carabiniere, hanno la loro origine in parole francesi del XVI         Mitt Romney, il candidato repubblicano alle elezioni
e del XVII secolo. Moltissime parole arrivarono in Italia             presidenziali statunitensi del 2012, aveva fatto una gaffe (aveva
dalla Francia nel XVIII secolo: grazie all’importanza di              detto che solo gli elettori poveri e parassiti voteranno per
quella nazione le parole della moda, della filosofia, della           Obama). Gaffe è una parola francese. Significa parola o
cucina, della musica, della politica si diffusero allora nella        dichiarazione inopportuna, non adatta alla situazione, che crea
nostra lingua, e vi sono restate. Pensate, per esempio, a             imbarazzo negli altri: è un bell’esempio di vitalità di una parola
toilette, ragù, bignè. La moda di usare parole francesi               nata in Francia alla fine dell’Ottocento e ancora molto diffusa.
continuò anche nell’Ottocento e nella prima metà del                                                                         © RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA SETTE

                                            faccenda mi preoccupava.                          «Ho chiesto al maestro Giovanni
                                            Capivo che aveva cominciato a                     perché non ti hanno presa», mi
                                            prepararsi per scegliere.                         disse.
                                            Io ero considerata tra i migliori                 «Ah. E che ti ha detto?».
                                            della classe, se non forse proprio                «Che sei stonata».
                                            la prima. Mi sarebbe proprio                      «Non sono stonata», mi risentii.
                                            scocciato rimanere fuori da                       «Ho fatto apposta a stonare».
                                            quella selezione. Per essere più                  «Perché?».
                                            chiari, l’avrei vissuto come una                  «Perché cantare nel coro è una
fischietto – un diapason, ci disse –        specie di “declassamento”.                        noia pazzesca. Tanto sforzo per
e via a insegnarci respirazione,            Un giorno il maestro Giovanni                     due canzoncine tra un discorso
musica e parole. Per un po’ andò            entrò in classe. Noi                              del sindaco e uno dell’arciprete.
avanti così, senza parlare di               raccogliemmo le nostre cose e ci                  Non vale la pena. Preferisco
selezione delle voci.                       alzammo in piedi come al solito,                  andare al cine, quella sera. Per
«Forse la maestra non ci ha                 ma lui ci bloccò subito:                          Natale danno dei bellissimi
raccontato la verità», dissi a              «Vengono solo i bambini che                       cartoni.
Marisa. «Forse entreremo tutti nel          chiamerò: Brusa, Daccò, Dettori,                  La volta dopo Marisa ritornò in
coro. Forse l’ha detto per farci            Frattini, Gambaro, Gigli,                         classe sorridendo.
impegnare di più».                          Lattes…».                                         «Sono fuori, sai? Ho fatto apposta
«Può darsi», ammise lei                     Andò avanti, ma io non ascoltavo                  a stonare anch’io. In fondo non
condiscendente.                             più. Il mio nome non c’era. C’era                 importava neanche a me di stare
Invece un giorno il maestro ci              invece quello della mia amica                     nel coro».
fece dividere in piccoli gruppi,            Marisa, che si girò a guardarmi                   Non era vero che non le
per ascoltarci meglio. Nel coro, ci         mentre si alzava in piedi, stupita                importasse, ero stata io a metterla
disse, si canta su tonalità diverse         di essere scelta per un progetto                  in crisi.
e bisogna essere bravi a non                in cui non ci fossi anch’io.                      Ma adesso, come facevo a
confondersi e stonare. Lui ci               Io la guardavo altrettanto                        dirglielo? Infatti stetti zitta e
faceva fare delle prove e si                smarrita. Volevo piangere, giuro.                 basta.
segnava tutto su di un quadernino           Quando tornò indietro c’era                       Anna Lavatelli
con la copertina verde. La                  l’intervallo. Venne a cercarmi.                                                               © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GIORNALE DI ATTUALITÀ PER BAMBINI                                                        protagonisti anche di quest’altra storia –
Supplemento di Avvenire
del 2 ottobre 2012
                                    T     eodoro e Osvaldo sono due
                                          anziani signori: hanno la stessa
                                    età ma non potrebbero essere tipi
                                                                                         firmata da Alessandra Squilloni con le tavole a
                                                                                         tutta pagina di Alba Marina Rivera, illustratrice
Direttore responsabile                                                                   di origine russa – intitolata A casa dei nonni
                                    più diversi. Nonno Teodoro ha la                     (Donzelli, editore, 16 euro). I nonni in
Marco Tarquinio                     barba e i capelli bianchi, le rughe gli
a cura di                                                                                questione, da cui due cuginetti passano l’estate,
                                    segnano il viso ma è arzillo, allegro                sono due tipi particolari, anche loro pimpanti e
Rossana Sisti
Hanno collaborato
                                    e buongustaio; riesce a gustarsi con                 pieni d’iniziative. Lui, zoppicante e inseparabile
Paolo M. Alfieri,
                                    leggerezza ogni istante della giornata. Osvaldo,     dal suo bastone, lei sempre a maneggiare le
Lucia Capuzzi,                      al contrario, è un uomo triste, affaticato, che si   sue vecchie calze di nylon, soluzione a tanti
Edoardo Castagna,                   sente più vecchio di quel che è, e che un po’        problemi.Tutti meno uno, la pioggia che filtra
Silvia Guzzetti,                    invidia quell’amico così brioso e giovanile. Non     dal tetto. Un inconveniente a
Nicoletta Martinelli                sarà che Teodoro nasconda un segreto? Così           cui rimedieranno,
Illustrazioni                       un giorno decide di seguirlo. Sempreverde.           artisticamente, i nipotini.
Graziano Bertelegni,                Il segreto di Nonno Teodoro è un bell’albo
Filippo Brunello,                                                                        Età di lettura: dai sette anni
                                    scritto e illustrato da Ilaria Guarducci per         in su.
Stefano Misesti,
Franca Trabacchi
                                    l’editore Fatatrac (14,90 euro). Un inno alla                              © RIPRODUZIONE RISERVATA
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                                                                               Risolvi il gioco e, poi, scrivi a
                                                                               Popotus: i primi tre a indovinare
                                                                               saranno premiati (per facilitare la
                                                                               consegna dei premi è necessario
                                                                               indicare oltre al nome, al cognome e
                                                                               all’indirizzo anche un recapito
                                                                               telefonico).
                                                                               I VINCITORI DEL QUIZ DI
                                                                               MARTEDÌ 25 SETTEMBRE:
                                                                               Eva Giraldo (Arzergrande); Mattia
                                                                               Favrin (Trento); Martina Avigliano
                                                                               (Lavello).
                                                                               Potete inviare la soluzione dei giochi
                                                                               anche via email, all’indirizzo
                                                                               popogioco@avvenire.it. Oppure
                                                                               potete utilizzare il cellulare e inviare
                                                                               un SMS al 3351829613.
                                                                               Naturalmente, potete continuare a
                                                                               scriverci con i sistemi più classici,
                                                                               usando la posta tradizionale o il fax.

 INDOVINA/1
 Come                                                                                  di Luciana Bertinato
 si chiama
 il più grande
 rosticciere
 americano?
                           a scuola sotto la tenda
 – Bruce Kett!                         iro girotondo, casca il         Incerti – è stato possibile spostare
 INDOVINA/2                «G          mondo, casca la terra, ma
                           noi ci rialziamo insieme». Questo è
                                                                       dalle scuole alle tende banchi, sedie e
                                                                       qualche lavagna; in questo modo
 Perché                    diventato il motto dei bambini di           riusciamo a fare lezione a 274 bambini
 lo spazzino               Medolla che sono tornati tra i banchi       sotto tendoni ampi e confortevoli. È
 quando gioca              di scuola sotto le grandi tende             essenziale aiutarsi l’un l’altro».
 a poker vince             allestite per gli sfollati dopo il          Superata l’emergenza, le insegnanti
 sempre?                   terremoto del maggio scorso. Qui,           hanno frequentato un corso, tenuto
 – Perché                  come a Mirandola, Cavezzo, San Felice       da una psicologa, per imparare ad
 fa piazza pulita!         al Panaro e in altri paesi dell’Emilia i    accogliere in modo sereno le paure
 Michele                   vostri coetanei hanno avvertito la          dei vostri compagni emiliani, elaborare
 Sapienza                  terra tremare tante volte, sentito il       le difficoltà attraverso il gioco e dare
                           suo profondo mormorio, visto                voce alle loro emozioni con il dialogo
 INDOVINA/3                crollare case, scuole, chiese. Molti        e il disegno spontaneo delle tragiche
 Qual è il ballo           edifici scolastici hanno subito danni       esperienze vissute. A poco a poco
 preferito                 così gravi da non essere più sicuri e       l’ansia mostrata da alcuni bambini è
 dai molluschi?            ora, in questi comuni, sono oltre mille     scomparsa e tutti sono stati contenti
 – Guarda come             gli alunni delle elementari e medie che     di riprendere la scuola e ritrovare gli
 vongolo, guarda           vivono una precaria ripresa delle           amici. Anche voi le prossime settimane
 come vongolo...           lezioni nelle tendopoli. I più fortunati,   uscirete dall’aula in fila indiana per
 Bianca Perini             se così si può dire, sono proprio gli       eseguire le prove di evacuazione,
 Milano                    scolari di Medolla perché sabato            come accade ormai da alcuni anni. In
                           prossimo entreranno per primi nella         quell’occasione pensiamo, anche solo
 COLMO                     loro scuola, messa in sicurezza,            un momento, ai bambini terremotati
 Qual è                    colorata e tirata a festa. Ora sono         dell’Emilia e dell’Abruzzo, a quelli delle
 il colmo per              ospitati nel campo d’accoglienza            zone alluvionate della Liguria e della
 un insegnante             allestito con generosità, subito dopo il    Lunigiana che aspettano di rientrare al
 di matematica?            sisma, dalla protezione civile della        più presto in una scuola vera. A tutti
 – Mettere                 regione Molise. «In questo comune –         loro un grande abbraccio.
 gli alunni in riga!       mi racconta la maestra Alessandra                                         © RIPRODUZIONE RISERVATA

 Davide Manca
 Siena

POPOTUS Piazza Carbonari 3, 20125 Milano. Fax: 02.6780383. Email:scriviapopotus@avvenire.it
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