Confermati a Pomezia alcuni casi di Coronavirus. Le indicazioni del Comune - Pomezianews

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Confermati a Pomezia alcuni casi di Coronavirus. Le indicazioni del Comune - Pomezianews
Confermati a Pomezia alcuni
casi   di  Coronavirus.  Le
indicazioni del Comune
COMUNICATO STAMPA – Aggiornamento Coronavirus a Pomezia, il
bollettino medico dello Spallanzani conferma positività ai
test per la moglie, i figli e la cognata del cittadino
pometino, sottoposti a sorveglianza domiciliare da parte della
Asl

Si comunica che, il Bollettino medico diramato dall’ospedale
Spallanzani di Roma, conferma la positività al test del
Coronavirus per la moglie, i due figli e la cognata del
cittadino di Pomezia. Il nucleo familiare è sottoposto a
sorveglianza sanitaria domiciliare da parte della Asl
competente. A seguito di ciò, in via precauzionale e in attesa
del completamento dell’indagine epidemiologica, sono state
sospese le attività didattiche del liceo Pascal di Pomezia,
frequentato da uno dei figli, e le lezioni del Corso di Laurea
in Informatica della Università Sapienza di Roma, canale AL,
frequentato dall’altro figlio.
Il Sindaco ha appena incontrato i dirigenti scolastici degli
istituti di Pomezia per un confronto sulla situazione,
ribadendo le indicazioni del Ministero e della Regione Lazio
sulla prevenzione e sulla sanificazione delle aree. Il liceo
Pascal rimane chiuso fino a nuova comunicazione.
La Asl sta ricostruendo tutti i contatti con il nucleo
familiare interessato per eseguire il protocollo sanitario.

Si raccomanda di non creare allarmismo e di seguire le
indicazioni fornite dalle autorità. Chiunque abbia fatto
ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo aver
soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come
Confermati a Pomezia alcuni casi di Coronavirus. Le indicazioni del Comune - Pomezianews
identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero
nei Comuni italiani ove è stata dimostrata la trasmissione
locale del virus (vedi elenco sotto), deve comunicare tale
circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda
sanitaria territorialmente competente (vedi ordinanza Regione
allegata).

Nella Regione Lombardia: a) Bertonico; b) Casalpusterlengo; c)
Castelgerundo; d) Castiglione D’Adda; e) Codogno; f) Fombio;
g) Maleo; h) San Fiorano; i) Somaglia; j) Terranova dei
Passerini.

Nella Regione Veneto: a) Vo’
Confermati a Pomezia alcuni casi di Coronavirus. Le indicazioni del Comune - Pomezianews
In tutte le librerie “Strani
amori”, il nuovo romanzo di
Fabio Croce
Verrà presentato, sabato 7 marzo a Sezze, presso il Bar
Arduini – Delizie Setine nell’ambito della seconda edizione
della rassegna letteraria “L’ora del tè e delle parole”

Un romanzo sui gusti sessuali che cambiano inaspettatamente.
 La presentazione di “Strani Amori”, l’ultimo libro di Fabio
Croce,   apre la seconda edizione della rassegna letteraria
“L’ora del tè e della parole” di Sezze,           organizzata
dall’Atelier Angelus Novus onlus e dal Bar “Arduini- Delizie
setine” . E così come l’anno passato, questo e gli altri
incontri programmati si terranno presso lo stesso Bar Arduini.
Sabato 7 marzo, alle 17,30, a questa prima presentazione,
oltre all’autore, interverranno la poetessa Antonella Rizzo,
il poeta e saggista Antonio Veneziani e lo scrittore Ignazio
Gori. A detta del giornalista Roberto Schena, questo di Croce
è romanzo sulla bisessualità. “Molto, ma molto raramente –
sostiene – gli scrittori prendono seriamente in considerazione
la bisessualità degli individui. Il motivo è semplice: i
bisessuali sono antipatici a tutti. Agli eterosessuali, che li
accusano di essere dei ‘froci’; agli omosessuali, per la
stessa identica ragione. In più, una donna con un uomo bisex
generalmente si sente frustrata in anticipo, o perché sa di
non bastargli, o perché non può neppure sentirsi
“competitiva”, perlomeno provarci a esserlo, se c’è un altro
di mezzo. Un gay, invece, pensa che la bisessualità sia tutta
repressione indotta. Insomma, per i deliri della vulgata non
esistono bisex, o sei gay o sei etero, punto e basta. Se sei
bisex è perché non sai scegliere. Ovviamente – conclude Schena
– non è vero.” E la storia, secondo lui, raccontata da Croce
lo dimostrerebbe. Paolo, il protagonista, nel 2018, vive
l’anno più complicato della sua esistenza. A cinquant’anni
scopre la sua omosessualità, distrugge il rapporto con la
compagna e fa coming out. Il suo percorso di liberazione però
incontra ostacoli difficili: due gravi perdite lo conducono
verso la depressione. Grazie all’aiuto del suo migliore amico
e di un psicoterapeuta, si rimetterà in gioco e capirà che
solamente amando prima se stesso potrà riuscire ad amare gli
altri. È un racconto di vita comune in cui parecchi lettori
potranno specchiarsi, con un finale positivo che saprà
restituire ottimismo. Ma anche la storia di un amore fallito
sul nascere, per la quale il protagonista impegnerà tutto se
stesso, pur sapendo in partenza che la sconfitta sarà l’unico
risultato possibile. Nato a Roma, dove vive e lavora, Fabio
Croce è anche un editore. Oltre a questo, quattro i romanzi
che ha pubblicato: “Uomini oltre”, tradotto in lingua inglese
per l’editore indiano Cyberwit, “Amerai l’uomo”, “Delitto in
Vaticano: la verità”, “Perché no?” e “Il cardinal mia cara.
Via crucis laica”. Ha scritto anche quattro testi teatrali.
Nel 2006, ha curato la voce “Lettarura gay in Italia” per la
Routledge International Encyclopedia of Queer Culture.
Nell’ambito dell’evento “Words – Internationale Literary
Festival 2008” di Oslo, dai membri della giuria del Premio
Nobel ha ricevuto, in qualità di editore, un importante
riconoscimento culturale per il suo impegno a favore dei
diritti civili
Coronavirus, il Comune di
Pomezia in costante contatto
con le autorità sanitarie
Coronavirus, il Comune di Pomezia in costante contatto con le
autorità sanitarie. Il Sindaco: “Evitare allarmismi”

Il Comune di Pomezia è in costante contatto con le autorità
sanitarie competenti che stanno monitorando la situazione di
contagio relativa al Coronavirus. “Seguiamo gli aggiornamenti
ministeriali e del comitato operativo della Protezione civile
– spiega il Sindaco Adriano Zuccalà – La situazione è delicata
ma è importante evitare ogni tipo di allarmismo. Invito la
cittadinanza a seguire le indicazioni relative alla
prevenzione e ad informarsi tramite i canali ufficiali”.

Tutte                                                       le
informazioni: http://www.comune.pomezia.rm.it/coronavirus
efficiente
Le dichiarazioni di Giovanni Maga, direttore CNR-IGM, Istituto
di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche
Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone
attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla
Cina, soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe
segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli
operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso
né chiudersi in casa. Ricordiamo che al momento parliamo di un
gruppo (cluster) di pochi casi localizzati e i cui contatti
sono tracciati attivamente. Inghilterra, Germania, Francia
hanno avuto episodi simili senza conseguenze. Non c’è
un’epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro potrebbe
cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema
sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire
efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli
focolai come quello attuale. Quindi, ribadiamo, al di fuori
dell’area limitata in cui si sono verificati i casi, il
cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente
normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto
levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed
evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non
lavate.

L’IIS Copernico a sostegno
delle   scuole  di  Pomezia
colpite    da  gravi   atti
antisemiti
AL COMUNE DI POMEZIA
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’IIS Copernico di
Pomezia circa le scritte antisemite comparse oggi davanti a
due scuole del territorio: Istituto Largo Brodolini (ex Ipsia)
e Liceo Pascal

IL PENSIERO DI DISAPPROVAZIONE DELL’ISTITUTO VIA COPERNICO

in relazione al grave episodio
antisemita avvenuto in territorio pometino

Il Dirigente scolastico, i docenti, il personale e la comunità
educante tutta, le studentesse e gli studenti dell’I.I.S. “Via
Copernico” esprimono con forza il proprio dissenso e lo sdegno
più profondo nei confronti degli autori delle vergognose
scritte comparse in prossimità di istituzioni scolastiche del
territorio pometino a dispetto degli esemplari progetti di
cittadinanza attiva posti in essere dalle stesse istituzioni
oggi oltraggiate.

La riflessione comune operata e
le azioni progettuali poste in essere dalle istituzioni
scolastiche che
insistono sul territorio pometino da tempo hanno dato luogo ad
una apertura
dialogica che ritiene prioritario dover “aprire le identità e
non chiuderle”: l’identità,
infatti, non può essere concepita come elemento dato, ma come
punto di partenza
per nuove acquisizioni.

In tale prospettiva non si mira a
dissolvere l’identità etnica con l’annullamento del senso di
appartenenza ad un
determinata comunità, ma ad introdurre su questo sentimento
elementi aggiuntivi
di maturazione, cognitivi ed etici, funzionali a modificare il
punto di vista
etnocentrico, a riconoscere l’esistenza di altri orizzonti
culturali, a
promuovere atteggiamenti di permeabilità culturale ed, infine,
a prevenire e
contrastare razzismo e xenofobia.

L’interazione, che presuppone un
rapporto tra pari, favorisce, infatti, il confronto e, di
conseguenza, potenzia
la relazione e promuove il dialogo.

Lo sforzo comune delle
istituzioni scolastiche    pometine   è   sempre   andato   nella
direzione di una
progettualità formativa idonea a promuovere          forme     di
convivenza costruttiva attraverso cui
l’incontro con l’altro sappia andare oltre la semplice
tolleranza della diversità.

        IL DIRIGENTE SCOLASTICO

                                      Prof. Francesco Celentano

                                                              I
                                  RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI
Mattia Bizzaglia,Gabriele De Luca,
                            Erich Michnowicz, Cristian Salerno

Il bilancio sarà approvato
entro i termini di legge
Intervento di Massimiliano Villani, Capogruppo M5S Pomezia

Si fa un
gran parlare in queste ultime settimane del Bilancio del
comune di Pomezia, di
prossima approvazione.

Si usano
addirittura le “indiscrezioni”, il ricorso alle famigerate
“gole
profonde” per cercare di provocare reazioni e di minare gli
equilibri
interni alla maggioranza di governo.

Ma questa
Amministrazione è abituata a un certo tipo di notizie e di
giornalismo, ha le
spalle larghe, l’onestà e l’esperienza per dire che, senza il
Movimento 5
Stelle, Pomezia sarebbe sì nel baratro, quello vero,
finanziario, sociale e
culturale.

Ma andiamo
con ordine e partiamo dai fatti, oggettivi e inconfutabili.

Il 17
dicembre 2019 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale che
fissava il termine
per l’approvazione del bilancio di previsione 2020/2022 da
parte degli enti
locali al 31 marzo 2020.

Il
differimento, richiesto dall’ANCI (Associazione Nazionale
Comuni Italiani) e
dall’UPI (Unione     Province    d’Italia),   era   basato   sulla
considerazione che gli
enti locali, in sede di predisposizione dei bilanci di
previsione 2020/2022,
non disponevano ancora in maniera completa di dati certi sulle
risorse
finanziarie disponibili, in quanto la legge di bilancio per
l’anno 2020 era in
corso di approvazione da parte dello Stato.

Nulla di
segreto e tutto secondo norma.

Poi
chiediamoci: di che “salute” finanziaria gode il comune di
Pomezia?
Anche in
questo caso nulla che non si possa dire e che, anzi, non sia
stato già detto:
basterebbe guardare il post che l’Assessore con delega al
Bilancio – chi meglio
di lui – scrisse in data 1° dicembre 2019:

– 20 milioni
di euro di anticipo di tesoreria per mancanza di liquidità;

– circa 60
milioni di crediti per tributi mai riversati da Aser/Tributi
Italia (ex
concessionaria della riscossione) nelle casse del Comune;

– evasione
fiscale del 30% per un mancato incasso di almeno 8 milioni di
euro l’anno;

– 8
milioni annui da accantonare per il piano di rientro e per il
DL 35 (decreto
“salva comuni”, senza il quale nell’aprile 2013 il Comune
sarebbe andato in
dissesto).

L’inversione
di tendenza dal 2013 ad oggi è stata netta, mirata ed efficace
nel taglio degli
sprechi: per questo il deficit che ammontava a circa 130
milioni, è oggi
attestato a 95 milioni di euro, un percorso di risanamento che
sta proseguendo,
in maniera ancora più efficace, in questi ultimi anni.

Quindi, questa
maggioranza può dire con orgoglio che i conti, dopo anni di
malsane
amministrazioni, sono in ordine: ma questo non vuol
significare avere zero
debiti e casse piene di soldi da spendere.

Vuol dire
invece che ogni anno riusciamo a garantire i servizi ai
cittadini senza creare
nuovo deficit; che ogni anno dobbiamo fare delle scelte su
dove investire e
dove trovare i finanziamenti per garantire le opere pubbliche
necessarie al
rilancio della città; vuol dire garantire le fasce più deboli
grazie alla
manovra del welfare, nonostante la lotta all’evasione, che sta
portando i primi
risultati, sia ancora un male da combattere.

Chi oggi insinua
il dubbio del dissesto finanziario lo fa senza cognizione di
causa, dimostrando
scarsa conoscenza della pubblica amministrazione.

Come ha già
avuto modo di ricordare il Sindaco Zuccalà, il Bilancio, dopo
l’imminente approvazione
in Giunta, passerà entro i termini di legge in Consiglio: un
lavoro scrupoloso
e attento, portato avanti senza la necessità di solleciti da
parte di alcuno e,
soprattutto, condiviso da tutto il gruppo consiliare di
maggioranza.

Spetta
esclusivamente a questa maggioranza stabilire tempi, modi e
investimenti ed è proprio
in questi momenti che non si devono ripetere gli errori del
passato,
quando errate pianificazioni di entrate e uscite, fatte
proprio da quella parte
politica che oggi vuole sapere se rischiamo il dissesto
finanziario, generarono
un buco di circa 200 milioni di euro.

Questa eredità,
lascito di quelli “competenti”, è pesante.

Ma
rassicuriamo i cittadini: fin quando il Movimento 5 Stelle
governerà Pomezia,
lo spettro del dissesto finanziario rimarrà lontano dalle
tasche dei cittadini
che potranno godere dei servizi che abbiamo sempre garantito.

Questa è
storia, altro sono solo chiacchiere e “indiscrezioni”.
IL  FAVOLOSO                        CIRCO   DEGLI
STRUMENTI
Spettacolo di Teatro Musicale per
famiglie

Nell’ambito della rassegna:
“NOTE SI VA IN SCENA”

DOMENICA 16 febbraio
2020

DUE TURNI: 16.45 oppure 18.30

  Auditorium DANTE ALIGHIERI (via
Giuseppe Mazzini, 4)
ℹ️ info e prenotazioni allo 0773 820011 (15.30/19.30)

➡️ ticket: 5,00 euro

➡️ la biglietteria in loco apre un’ora
prima degli spettacoli

Per prenotazioni chiamare dal lunedì
al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 allo: 0773 820011

TROMBE e tromboni che diventano leoni e tigri domate da un
insolito Mago con tanto di bacchetta magica, quella del
direttore d’orchestra, un
dispettoso sax il pagliaccio innamorato della dolce
Violinella, un oboe che
riesce a incantare serpenti e spettatori, la nota più lunga
del mondo suonata
dal favoloso Mr Clarinet e infine le bacchette più veloci del
West in un duello
senza esclusione di colpi!

Tutto questo e molto altro è Il Favoloso Circo degli
strumenti, uno spettacolo unico e originale che coinvolge
e diverte dai 3 ai 99 anni. Un intreccio di fantasia e note,
uno splendido
viaggio nel meraviglioso mondo della musica, degli strumenti e
dei suoni. L’appuntamento per grandi e piccini per
festeggiare in allegria il Carnevale è domenica
16 febbraio presso l’Auditorium del Liceo Classico Dante
Alighieri di Latina,
all’interno della rassegna Note si va in
scena giunta con grande successo di pubblico alla sua III
edizione.

Interpreti: Anna Maria De Blasio, Laura
Schultis, Bruno Soscia, Simone Vecciarelli,          Vincenzo
Vecciarelli, Roberto
Stivali, Francesco De Palma, Nathan Scibiwolk, Flavia Di
Tomasso.

 “Note si va in scena”
è un progetto originale che ha dimostrato come la musica dal
vivo di qualità
possa essere un sano divertimento e un eccellente nutrimento
per bambini e
ragazzi. Il Favoloso Circo degli
strumenti è realizzato grazie alla collaborazione di musicisti
professionisti di Latina sotto la direzione artistica di Laura
Schultis, flautista
e ideatrice del progetto. La voce recitante e le scenografie
sono di Anna Maria De Blasio, giornalista e socio
fondatore dell’Associazione culturale “Polvere e Ciliegia
Acchiappastorie” che
promuove numerosi progetti di sensibilizzazione alla lettura e
all’arte tra i
bambini e i giovani nelle scuole. La direzione dell’orchestra
è affidata al
maestro Bruno Soscia, eccellente clarinettista
e saxofonista, compositore
e direttore d’orchestra. La rassegna
vede la collaborazione di Luogo Arte Accademia Musicale,
realtà di
professionismo musicale a Latina, dedita alla divulgazione
della musica, dalla
didattica all’organizzazione di concerti, il cui Presidente
Flavia Di Tomasso
ricopre anche il ruolo di Primo Violino.

Per info stampa: 329 6312610

Pagina Fb: Note si va in scena

Bilancio, l’incontro del M5S
Pomezia
Si è svolto lo scorso 7 febbraio l’incontro sul tema del
Bilancio, organizzato dal Movimento 5 Stelle Pomezia in
collaborazione con Ardea: portavoce e cittadini comuni hanno
ascoltato i vari interventi che si sono succeduti.Ad iniziare
da quelli del Sindaco Zuccalà e del Sindaco Savarese, per poi
passare a quelli della Consigliera regionale Corrado e dei
parlamentari Silvestri, Flati e Salafia.Il bilancio è il
motore della Pubblica Amministrazione e la sua lettura, in
chiave non contabile, così come è stata proposta dai relatori
intervenuti, è servita a far comprendere a tutti come, tra
mille difficoltà, questo è lo strumento attraverso il quale
lo Stato, la Regione e gli enti di prossimità programmano
l’utilizzo delle risorse pubbliche per la realizzazione degli
interventi sul territorio in materia di sicurezza, ambiente,
sanità, lavoro, infrastrutture, sviluppo, formazione, scuola e
tutto ciò che impatta sul quotidiano dei cittadini.In questo
modo è stato possibile introdurre a Pomezia il Reddito di
Cittadinanza comunale; portare la raccolta differenziata al
record del 70%; realizzare il primo punto salute oncologico
certificato presso una delle farmacie comunali; portare avanti
appalti, come quello della manutenzione stradale, che
permetterà di riasfaltare circa 10 km di strade; varare un
pacchetto di misure che adegua al ribasso le tariffe di alcuni
servizi a domanda individuale, garantendo al contempo uno
standard qualitativo di alto livello per i servizi erogati.Il
Movimento 5 Stelle continuerà ad amministrare Pomezia avendo
come unici punti di riferimento il programma elettorale e i
cittadini.

70° Festival                      di       Sanremo:
vince Diodato
Vi confesso che questo è un articolo in divenire, scritto
durante la serata.

Alla fine devo dire Bravo Amadeus, (che non è tra i miei
personaggi TV preferiti) dopo un inizio non troppo brillante,
stasera una finale superlativa. Nonostante si sia arrivati
praticamente all’alba (si chiude alle 2.35) La serata è stata
scorrevole.

Dopo le prime serate un po’ appesantite dal contorno questa
sera finalmente la musica è vera protagonista con un livello
di performance dei cantanti in gara decisamente alto.

Bravo Amadeus a scegliersi i giusti compagni di viaggio, la
presenza di Fiorello preziosissima, e quella di Tiziano Ferro
superlativa. (Potrei scrivere un articolo solo su questo)

Bravo Amadeus anche nel mettersi in gioco, a passare dalle
risate alla serietà senza mai sembrare imbalsamato.

Ma soprattutto Bravo Amadeus per la scelta dei brani in gara,
(su questo aspetto avevo già espresso la mia scarsa fiducia)
perché al di là dei gusti personali, che mi hanno portato ad
apprezzare alcuni più di altri, bisogna dire che questo
Festival ci lascia tanta buona musica, non ci sono stati pezzi
oggettivamente brutti. Abbiamo ascoltato generi diversi in
grado di accontentare ogni tipo di pubblico, con il giusto mix
di concorrenti storici e giovani talenti.

Ma scorriamo velocemente la serata. Apertura con l’inno
d’Italia eseguito dall’Arma dei carabinieri, un incursione di
Cristiana Capotondi in veste di Vicepresidente della Lega Pro,
Mara Venier che scende le scale scalza, poi arrivano le donne
della serata, Diletta Leotta, Sabrina Salerno e Francesca
Sofia Novello (che alla fine non ci ha stupito), ultima
esibizione di Tiziano Ferro, verso mezzanotte arriva Biagio
Antonacci.

L’ultimo cantante in gara si e esibisce alle 1.00 e si chiude
il televoto.
I voti di stasera sono divisi tra 33% giuria demoscopica, 33%
sala stampa, 34% televoto.

Dopo l’annuncio della classifica si riaprono le votazioni per
decidere il podio e Fiorello ci intrattiene nell’attesa e sono
ormai le 1.40 quando il pubblico gli dedica una Standing
Ovation. Straordinaria la complicità tra Fiorello e Amadeus,
amici da 35 anni, che rende tutto più naturale anche a tarda
ora.

E quando pensi che sia finita, Amadeus infila uno dietro
l’altro tutti gli ospiti previsti: Edoardo Pesce con un
omaggio ad Alberto Sordi, il cast del film di Fausto Brizzi
«La mia banda suona il pop», l’esibizione di Ivan Cottini, un
ballerino che ha continuato a ballare anche dopo la diagnosi
di sclerosi multipla, il tenore Vittorio Grigolo con un
omaggio ai Queen, i Gente de Zona che quando sono ormai le
2.20 hanno il coraggio di chiedere al pubblico “su le mani”

Intanto si scatena il caso SKYTG24 che alle 2.00 già inserisce
tra i banner la notizia: Festival di Sanremo, vince Diodato.

Finisco di scrivere ormai alle 2.30 conn Amadeus che fa avanti
e indietro a prendere buste e premi (mentre tutti gli altri
presenti sul palco sembrano improvvisamente pietrificati) e in
meno di 10 minuti consegna tutti i premi e annuncia il
vincitore.

Vince Diodato con “Fa rumore” un brano dal classico impatto
Sanremese, con un testo poeticamente potente e ben
interpretato dal suo autore. Segue Francesco Gabbani con la
sua “Viceversa”, terzo posto per i Pinguini Tattici Nucleari
con “Ringo Starr”

Diodato raccoglie anche il Premio Mia Martini e il Premio
Lucio Dalla, a Tosca va il premio Giancarlo Bigazzi, il premio
Sergio Bardotti a Rancore e a Gabbani il premio Tim Music per
il brano più ascoltato sulla piattaforma digitale.

E credo che andrà in po’ così, Diodato vincitore sul palco,
Gabbani vincitore fuori, lo dimostra anche il televoto che lo
ha premiato con il 38% dei voti contro il 23% di Diodato.

Questo articolo era partito con dei toni molto entusiasti per
la bellissima serata dedicata alla musica, totalmente
incomprensibile perché relegare la maggior parte degli ospiti
a tarda notte, tutti di corsa uno dopo l’altro (in mezzo anche
una inutile esibizione di Diletta Leotta e ovviamente non
potevamo non ascoltare Boys Boys di Sabrina Salerno). Tutto
mentre il pubblico in attesa della notizia del vincitore nel
frattempo ha anche dovuto subire lo spoiler di SKYTG24.

Ero pronta a dare un bel 9 a questo festival che scende
inevitabilmente a 8 facendo tesoro di tutti gli aspetti
positivi indicati in apertura per non scendere ancora.
Probabilmente Amadeus paga paradossalmente l’aver fatto
troppo, tirando troppo a lungo tutte le serate, costretto a
chiudere una finale in fretta perché ormai ben oltre il
pianificato.

In ogni caso, dopo due anni di Sanremo a direzione Baglioni,
era abbastanza facile fare di meglio ma il risultato era
tutt’altro che scontato.
Autodichia pelosa
Forse non tutti sanno che cosa sia l’autodichia. Si tratta
della facoltà, di cui godono alcuni organi costituzionali, di
decidere autonomamente e in deroga al principio di separazione
dei poteri i ricorsi avanzati dai propri dipendenti avverso
atti di amministrazione prodotti dagli organi stessi. Essa
viene definita anche “giurisdizione domestica” e spetta al
Parlamento (ai sensi degli art. 12 comma 3 reg. Camera e 12
comma 1 Reg. Senato) e alla Corte Costituzionale (secondo
l’art. 14 comma 3 l. 11 marzo 1953, n. 87). La ragione di tale
prerogativa viene di regola individuata nell’indipendenza che
caratterizza tali organi. (www.wikipa.net).

L’argomento non è di quelli di cui si parla ogni giorno,
infatti riguarda soltanto alcune categorie di dipendenti, ma è
tornato alla ribalta a seguito della cosiddetta “riduzione dei
vitalizi”.

Certamente le ragioni che giustificano un’autonomia così forte
sono nobili, ma come accade spesso nel nostro Paese, con il
tempo sono state sottomesse a finalità di bottega o
strettamente personali.

Non è un mistero che i dipendenti che lavorano in quelle
amministrazioni godano di privilegi e siano al riparo da
vincoli di finanza pubblica e dinamiche salariali comuni a
tutto il resto del Paese, proprio grazie alla possibilità di
potersi autodeterminare che non è stata intesa come tutela da
eventuali ingerenze esterne, ma come occasione per curare i
propri interessi senza interferenze dall’esterno.

Ma chi ha sollevato la questione sulla opportunità della
sopravvivenza dell’istituto dell’autodichia, nel 2019, è
stato, paradossalmente, un ex parlamentare che, dopo avere
ottenuto per anni, i benefici che gli assicurava lo stesso
istituto, a seguito del cambio di presidenza della Camera, si
è trovato, improvvisamente destinatario della decisione della
riduzione dal proprio “vitalizio” per l’applicazione del
sistema retributivo, già in vigore per tutti gli altri
abitanti del Paese.

A questo punto il nostro “onorevole” ha pensato bene di
rivendicare il diritto all’uguaglianza con gli altri cittadini
e di ritenere una ingiustizia essere soggetto all’autodichia.
Ha preteso, dunque il diritto di ricorrere alla giurisdizione
ordinaria, ritenendosi ingiustamente escluso da questa e
rivendicando l’applicazione di un principio di uguaglianza
rispetto agli altri cittadini, trascurando il fatto che …
stava rivendicando il diritto all’uguaglianza per difendere la
sua pretesa alla diversità.

Una sorta di etica “pelosa”, per la quale ha ritenuto di
essere uguale agli altri nel riconoscimento del proprio
“diritto acquisito”, ma non ha manifestato alcuna intenzione
di sottoporsi allo stesso meccanismo di calcolo della
pensione, ormai obbligatorio per tutti.

Peraltro, a proposito di “diritto acquisito”, di cui tanto di
discute, sarebbe il caso di ricordare che in occasione dei
cosiddetti “esodati” (cittadini, regolarmente pensionati con
regole vigenti, privati del diritto alla pensione per norme
successivamente modificate, per effetto della cosiddetta
“legge Fornero”), la questione, come si dice, è passata in
cavalleria e non si è vista la stessa sensibilità nei nostri
“onorevoli”, nonostante che il fenomeno avesse colpito circa
300.000 cittadini.

Il ricorso dell’onorevole è stato fermato dalla Corte di
Cassazione che non l’ordinanza n. 18265/2019 lo ha respinto in
modo deciso. Dunque dovrà rassegnarsi all’autodichia e alla
riduzione del proprio vitalizio.

Ma ciò che agitava i deputati, tranquillizza, invece, i nostri
senatori. In questi giorni, infatti, grazie alla stessa
autodichia, poiché il Senato ha una guida con “diverse
sensibilità” e orientata verso “altri valori”, la decisione
sulla riduzione dei vitalizi, precedentemente assunta
analogamente anche nei confronti dei senatori, è stata
rivista, grazie al riesame da parte degli organi interni dello
stesso ramo del parlamento.

Questa volta non è venuto in mente a nessuno di lamentarsi
dell’esistenza dell’autodichia. Al contrario, è stata salutata
come la trovata che riuscirà a salvare i vitalizi di centinaia
di senatori, le cui preoccupazioni per la loro sopravvivenza e
per l’ingiustizia della riduzione, sono state oggetto di
dibattito acceso, come nemmeno le sorti degli operai dell’Ilva
o della Pernigotti. A difesa di poveri senatori si sono
persino scomodate equazioni che li volevano equiparati ai
pensionati a cui veniva sottratta improvvisamente la fonte di
sostentamento (la stessa equitazione non si è fatta per gli
esodati). Tra questi, la famosa “Cicciolina” di cui si
ignorano le qualità “politiche” e gli ambiti di rappresentanza
parlamentare, ma che incarna bene il modello di partecipazione
politica di molti.
Santo Fabiano
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