Rivista pro natura Ticino
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2 EDITORIALE Lo senti il firmamento? Com’è sereno! Anche noi siamo dentro. Abbiamo Vega nel sangue la stella prodigiosa, e istruzioni precise per il viaggio, per l’appontaggio e coraggio abbastanza per ogni volo. (Mariangela Gualtieri, Predica ai pesci) Non è bellissima? Questo è per me il per anime sensibili, è la fonte di una rapporto tra uomo e natura, questa consapevolezza oggi più che mai ne- partecipazione, questa fiducia. cessaria. Fonte di coraggio e di forza Meravigliose le orchidee, protagoniste d’animo. Siamo conseguenti! Pro- Paola Pronini Medici, membro di comitato inconsapevoli dell’ultimo numero viamo a ritrovare un posto dignitoso (foto: Gianmario Medici). della nostra rivista, incantevoli. È da nell’universo, non umiliamoci ad es- questa bellezza che scatena amore che sere una specie ipertrofica, un paras- può, che deve nascere il rispetto per sita che si autodistrugge dopo aver di- la natura, da questa consapevolezza strutto il mondo che lo ospita per un della nostra non autosufficienza, della eccesso di appetito. Difficile? Sì, ma nostra appartenenza a qualcosa di più non abbiamo coraggio abbastanza per grande. L’amore per la bellezza, per ogni volo? la natura, l’arte, la poesia, la solida- rietà, non è un lussuoso passatempo Paola Pronini Medici Impressum Bollettino trimestrale di Pro Natura Ticino Editrice: Pro Natura Ticino c.p. 2317 6500 Bellinzona Tel.: 091 835 57 67 pronatura-ti@pronatura.ch www.pronatura-ti.ch CCP: 65-787107-0 Redattrice responsabile: Martina Spinelli Commissione redazionale Christian Bernasconi, Marzia Mattei-Roesli, Andrea Persico, Paola Pronini Medici, Baldas- sare Scolari, Silvano Toppi, Luca Vetterli Produzione e stampa: Vogt-Schild Druck, Derendingen Tiratura: 3500 Indice Foto: Insostenibile 3 Andrea Persico se non indicato altrimenti Liberi, consapevoli, responsabili 5 Il cervo, mitica guida 8 In copertina: Il cervo, emblema della svolta ecologica 11 dettaglio dell’inserzione dei palchi sulla testa di un cervo. In breve 13 Campi estivi 14 © Pro Natura Ticino Attività giovanili 15
CONOSCERE 3 Insostenibile Il modello economico attuale ha sì aumentato la ricchezza materiale ma anche diseguaglianza sociale e degrado ambientale. Silvano Toppi, giornalista ed economista, ci presenta le falle del sistema. Per l’economia e la politica la crescita quanto serve allo sviluppo del mercato. deve essere illimitata. Un’economia Questo processo storico, avviatosi negli che si rispetti deve aumentare ogni anni Settanta del Novecento, ha sì pro- anno il pil (il prodotto interno lordo o dotto un aumento della ricchezza ma- l’accrescimento della ricchezza ag- teriale, ma di fatto ha causato l’au- giunta). E’ la logica del sempre-più: mento delle diseguaglianze, la accumulazione, espansione, consumo, precarizzazione di gran parte della so- sono i suoi imperativi. Chi non cresce cietà, l’esasperazione degli squilibri entra nella stagnazione e nella reces- globali, i conflitti interetnici, le guerre sione che comportano marginalità, pre- commerciali tra aree, l’insicurezza, il carietà, povertà, arretramento, dipen- forte globale aggravamento del de- denza, perdita di credibilità. C’è grado ambientale. l’obbligo di crescere. Già negli anni Settanta ci si pose il pro- L’idea di crescita e il suo stesso indica- blema dei limiti e di uno sviluppo di- tore (il pil) vedono solo in termini di verso, che si rivolgesse contro “la so- quantità. Non interessa, per principio, cietà dei consumi”, allora esplosa, considerare gli elementi qualitativi contro un’economia interessata solo alla dell’andamento dell’economia, del be- crescita materiale e mai alle conse- nessere delle persone, dell’armonia guenze, in particolare sull’ambiente, di- della società, del rapporto con l’am- venuto preda, merce, distruzione. Oggi biente naturale che ci ospita. Giudice è lo scenario della globalizzazione del- assoluto è il mercato, fondamento ne- l’economia che si contesta: non si tratta cessario di tutte le attività economiche più solamente di limitare un eccesso e dei rapporti sociali. A tal punto da ri- (l’eccesso di consumi, generato anche tenerlo la condizione naturale della vita da bisogni fittizi imposti per far crescere umana. Non è infatti il mercato ad es- l’economia), ma si tratta di superare un sere incluso nel contesto della società, sistema globale molto radicato e potente che è a sua volta compresa nella na- che ha conseguenze nefaste, sotto gli tura. No, sono la società e la natura ad occhi di tutti, sia nel rapporto tra gli essere inglobate nel mercato, a diven- uomini nella società (crescenti ingiusti- tarne una variabile. La natura vale sin zie, insicurezza divenuta sistema, per- Grafico di sinistra: il Club di Roma, associa- zione fondata già nel 1968! da scienziati e in- tellettuali, propose il Rapporto sui limiti dello sviluppo nel quale si prevedeva, grazie ad un modello matematico, che se si fosse conti- nuato a sfruttare le risorse non rinnovabili del pianeta senza porsi dei limiti, si sarebbe inevi- tabilmente andati incontro ad una crisi di di- mensioni planetarie. Il modello è ancora valido oggi con la sola differenza che resta meno tempo per correre ai ripari. Immagine a destra: poster americano dei tempi della seconda guerra mondiale che rap- presenta bene il modello economico basato sull’illusione della crescita continua.
4 CONOSCERE dita di qualità umana), sia nel rapporto tinua riduzione della biodiversità. degli uomini con la natura. All’entropia ambientale si accompagna Per quest’ultimo aspetto si è coniata quella antropologica. Nel senso che l’espressione “entropia ambientale” l’uomo non riesce o non vuole farsi (entropia deriva dal greco e indica una carico dell’urgenza di una trasforma- tendenza costante alla perdita del- zione radicale del modello di economia l’energia vitale di un sistema e all’au- e di società. E’ vero che, resisi coscienti mento del suo disordine interno), ag- della situazione insostenibile, si è op- gravata appunto dal modello di posto anche politicamente il concetto sviluppo fondato sulla crescita. E’ stata di “sviluppo sostenibile”. Si vorrebbe studiata da decenni, con continui al- porre un limite allo sviluppo, in ma- larmi. Oggi il quadro risulta molto più niera che non abbia conseguenze di- allarmante: si provi a immaginare l’ef- struttive sull’ambiente. Questa buona fetto complessivo risultante dall’inte- intenzione è però segnata da due ele- razione di processi quali l’inquina- menti di ambiguità. mento atmosferico, delle acque e del In primo luogo non si chiarisce chi è a suolo; il consumo senza limiti del ter- sostenere e chi è sostenuto. Si dà per ritorio e l’estesa urbanizzazione; l’au- scontato che debbano essere gli esseri mento dei rifiuti d’ogni genere e delle umani e soprattutto la natura a “soste- scorie che produciamo; le devastazioni nere” il modello di sviluppo e il sistema indotte dall’agricoltura industriale; la economico che lo realizza. Il riferi- deforestazione; il surriscaldamento del mento all’ambiente che deve comun- clima del pianeta; l’alterazione degli que poter sostenere il nostro sistema ecosistemi marini; le pratiche che por- produttivo e di consumo copre la in- tano allo spreco alimentare figlie del tenzione di fondo: è la natura che deve consumismo; l’impoverimento delle comunque continuare a sostenere l’eco- fonti di acqua potabile; la drastica con- nomia, non è l’economia che deve pre- occuparsi di considerare diversamente la natura, sempre ridotta a merce di La natura non ha prezzo! consumo, persino gratuito. In secondo Si tende sempre più a tradurre la natura in mercato e a darle un prezzo per luogo, se la crescita è materiale e quan- farne comprendere l’importanza e la necessità di difenderla, adottando però titativa mentre lo sviluppo è inteso metodi e strumenti dell’economia dominante. E’ una operazione non esente da come qualitativo e riguarda il progresso ambiguità. Proponiamo un esempio. generale della società, i due termini Negli Stati Uniti si è voluto dare un costo alla scomparsa dei ricci, decimati da non possono essere confusi. Purtroppo una malattia sconosciuta. Lo si è fatto considerando una delle loro funzioni che ci si accorge che tra gli economisti or- hanno una rilevanza economica: la funzione di insettivori. Si è quindi valutata todossi, tra i politici, tra le imprese, tra la quantità di pesticidi che sarebbe stata necessaria nell’agricoltura americana i funzionari, la parola “sviluppo” di- se i ricci fossero scomparsi. Il calcolo raggiunse un “costo evitato” (per gli agri- venta di fatto la dilatazione e la quasi coltori) di 23 miliardi di dollari all’anno. Quindi, quello era il valore economico moralizzazione della parola crescita. E dei ricci nella loro funzione di pesticidi. Una valutazione contabile usata per allora siamo all’ inganno e sempre e salvare i ricci o per ridurre il ricorso ai pesticidi. Utile per convincere alla causa solo al mercato. della protezione della natura anche i poco convinti. Forse sarebbe meglio parlare di eco- Nella logica dell’economia della crescita, la scomparsa dei ricci è però benefica nomia sostenibile, concepita non più per la filiera chimica produttrice dei pesticidi, per l’occupazione, per i corsi bor- secondo il paradigma della produzione, sistici, per il pil. L’analisi fatta supponeva implicitamente che la funzione inset- del consumo, dell’accumulazione, ticida fosse identica per pesticidi e ricci. Quindi, la visione puramente economica, bensì secondo il paradigma della cura quantitativa, di mercato, di ricci e pesticidi considerati solo in termini di reddi- del bene comune, a cominciare dalla tività. Visione sempre dominante nel rapporto tra economia e natura. natura. Un’economia che sostenga cioè La natura ne esce in tal modo mercificata e svilita. La natura potrebbe dirci, ad la società e tuteli tutti gli equilibri na- esempio, che i ricci cacciano solo di notte e non distruggono le api. Se la scom- turali, invece di essere una macchina parsa degli insetti nocivi trattati con i pesticidi includesse anche le api e i loro ser- impazzita che poi pretende illegittima- vizi di impollinazione, bisognerebbe aggiungere un’altra valutazione economica. mente di essere sostenuta dagli esseri Questa unica interazione ecologica (ma ce ne sono migliaia di altre) dimostra che umani e dalla natura. questo tipo di riduzione economica-contabile della natura è intrinsecamente in- Silvano Toppi, capace di rendersi conto della complessità specifica di ogni ecosistema. giornalista ed economista
CONOSCERE 5 Foto: Sara Toppi. Liberi, consapevoli, responsabili Siamo in un’era schizofrenica: da un lato siamo in grado di prevedere i danni al pianeta, le catastrofi a cui andiamo incontro, dall’altro non sap- piamo farvi fronte. Siamo sommersi di informazioni utili (e inutili) ma non sembriamo in grado di trarne le logiche conseguenze. Se pensiamo ai cataclismi planetari, nanziaria, degli automobilisti, dell’im- sociali e ambientali, ci sentiamo persi, magine del Paese? Di fronte ai pro- è ovvio, impotenti. Se non è la politica blemi globali siamo in balia di paure che si muove con lungimiranza, chi e speranze, pessime consigliere: “Im- lo può fare? Pur sapendo che restitui- plicano il dubbio (non metodico), remo alle prossime generazioni un l’esitazione, l’incertezza, la turbo- mondo molto meno accogliente di lenza negativa, il pericolo o l’attesa quello che ci è stato affidato, ne- di salvezza innanzi a un male o a un ghiamo l’evidenza, ci rifugiamo in di- bene considerati in avvicinamento” . scorsi rassicuranti, autocelebrativi, I problemi troppo grandi ci fanno politicamente paganti. Ce ne laviamo paura e ci inducono alla rassegna- le mani del problema etico, politico, zione e alla paralisi della volontà. ambientale; calpestiamo i diritti dei Cambiamo scala allora, torniamo a nostri bambini con disinvoltura, sem- noi e utilizziamo il nostro cervello, di plicemente negando, anteponendovi, cui tanto ci vantiamo. Gli esempi non che so?, gli interessi della piazza fi- mancano.
6 CONOSCERE gan globalizzanti, dobbiamo tenere vi- spo il nostro cervello ed allenarlo a ra- gionare liberamente. E a chi mi dice che se mangia quotidianamente carne svizzera non arriva a fine mese, consi- glierei banalmente di non mangiare carne quotidianamente. Ma quando la mangi mangiala bene. Il chilometro zero è dunque sovente più rilevante rispetto ad altri fattori, dovrebbe prevalere anche rispetto al Bio (sugli scaffali della grande distri- buzione troviamo aglio bio dalla Cina!). Non me ne vogliano gli orti- coltori, il meglio è senz’altro, per chi ne ha la possibilità, l’orto famigliare. Ci permette perlomeno di risparmiare quantità incontrollabili di imballaggi, di mangiare cibi freschi e, se siamo assennati nella gestione, pure molto sani. “Splüi” in val Bavona: riparo (qui una stalla e un fienile) ricavato sotto un grosso masso. Tutti vegetariani? Tutti criminali? Se ne parla tanto: l’allevamento di be- Quando compero fragole spagnole o stiame comporta consumi di risorse italiane, cioccolato svizzero, capi d’ab- (suolo, acqua) molto maggiori rispetto bigliamento a buon mercato o di alle produzioni vegetali, causa emis- grandi marche mi rendo quasi certa- sioni di gas serra decisamente supe- mente complice (inconsapevole?) di si- riori, il consumo eccessivo di carne è tuazioni di sfruttamento che non saprei addirittura nocivo per la nostra salute. tollerare se le avessi sotto gli occhi. Nessuna obiezione, tuttavia è neces- Come posso scordare le immagini dei sario contestualizzare. Alle popolazioni braccianti che in condizioni disumane Inuit della Groenlandia non andremmo lavorano e alloggiano nelle tenute del a dire che dovrebbero mangiare meno nostro meridione, i bambini schiavi foche e più frutta e verdura, ci senti- della Costa d’Avorio che vengono spo- remmo ridicoli, no? Allo stesso modo stati in massa per la raccolta delle fave noi, che ci possiamo considerare po- di cacao, le stragi di migliaia di operai polazioni alpine, dovremmo avere co- tessili nel crollo di Rana Plaza (che scienza che i nostri prati alpini, anche forniva, tra molte altre, anche Benetton quelli ricchi di orchidee, le meravi- e C&A)? Possibile che lo sfizio di man- gliose distese di pascoli, esistono per- giare fragole fuori stagione, il ciocco- ché il territorio montano si presta alla lato che preferisco, vestire la maglietta pastorizia e non all’orticoltura. E pa- che più mi piace valga questi crimini? storizia vuol dire carne, latte e derivati. Consumare i prodotti della nostra terra Consapevolezza e libertà di scelta è una buona cosa, soprattutto in Sviz- Se stai attenta a tutto non vivi più! Me zera dove, malgrado le pecche innega- lo sono sentita dire talmente tante volte bili, l’agricoltura è sempre più attenta che mi fa sorridere, è una frase che al rispetto delle risorse, del paesaggio, scivola via. Prima la prendevo come della biodiversità, al benessere degli una critica, mi sentivo tacciata di animali; soprattutto quella biologica. “estremismo”, oppure mi arrabbiavo Mi sento dunque più coerente nel man- di fronte all’ottusità di chi avevo di giare un agnello della Valle Malvaglia fronte. Ora so che il mio è un percorso che i ceci canadesi, il tofu di soia ame- individuale – ma non solitario – nella ricana, l’avocado peruviano! Non ba- ricerca di una consapevolezza. È così sta dunque seguire le tendenze, gli slo- che mi sento libera: quando riesco a
CONOSCERE 7 guardarmi attorno con gli occhi bene mia risposta è no. È quando sposto il aperti, quando la consapevolezza di baricentro delle mie sensazioni dalla quanto accade in relazione ad un mio corteccia ad una zona più profonda e gesto mi permette di scegliere, o mi fa non ben definita del mio corpo, tra il capire che non ho scelta, o che non cuore e il diaframma, che scopro dove sono pronta a scegliere la cosa che ri- si celano quegli stati di grazia tanto tengo più giusta, perché scomoda, fa- preziosi. Sostare sdraiata sotto un la- ticosa, forse vana. Consapevolezza e rice – né freddo, né dolore, né solitu- libertà di scelta: che senso ha sennò dine, né tempo – solo la sintonia tra il avere un cervello tanto sviluppato e ritmo del cuore e il respiro del larice; una coscienza al fosforo? spaccare legna per accendere la pigna, riscaldare la casa: anche nella fatica Ma quale benessere? di questo semplice gesto c’è qualcosa La cultura del consumo quale condi- che tocca una corda profonda, arcaica, zione necessaria, la cultura della cre- che mi commuove. Sono i momenti in scita economica, legittima e incoraggia cui mi sento giusta, leggera, impercet- ogni nostro appetito. Come bambini tibile. Non è forse questa leggerezza viziati pretendiamo di soddisfare ogni che ci permette di desiderare qualcosa nostro nuovo desiderio e scordiamo il di più grande, che ci fa sentire intima- valore della conquista, dell’attesa, del mente di appartenere a qualcosa di più desiderare invano. Scordiamo anche il grande? Non è questa leggerezza che conto da pagare. È consumando o sod- spezza la contrapposizione tra noi e la Foto: Sara Toppi. disfacendo il nostro edonismo che co- natura e ci fa sentire meno soli? gliamo i momenti di gioia piena? La Paola Pronini Medici Responsabilità partecipata La declamazione delle responsabilità che non posseggono praticamente individuali oggi è diventata una nulla e che producono gran parte dei moda, risolvendosi spesso in mero au- nostri beni di consumo. Le possibilità spicio in bocca a politici di ogni colore. individuali di agire responsabilmente Un rapporto responsabile con la na- dipendono fortemente dalle condi- tura non può che partire dal singolo zioni materiali e strutturali in cui ogni individuo, dal modo in cui ognuno di persona vive. Siamo oggi collettiva- noi si muove nello spazio e consuma mente confrontati con problemi di- risorse ed energie. Sarebbe però illuso- versi ma interdipendenti che devono rio pensare che i problemi ambientali essere affrontati sul piano civile e po- contemporanei e futuri possano essere litico a livello sia locale che globale: le risolti soltanto in conformità a un risorse naturali si stanno esaurendo, cambiamento del comportamento di il clima sta cambiando, all’interno e stile di vita dei singoli individui. È in- fra i paesi del globo le diseguaglianze dubbiamente giusto il richiamo al- aumentano e c’è una tendenza al- l’uso d’energia proveniente da fonti l’omologazione al modello di con- rinnovabili, all’installazione di si- sumo occidentale (ma non a una stemi di riscaldamento ecologici e omologazione delle condizioni di la- all’acquisto di prodotti locali e biolo- voro). Per affrontare questi problemi è gici. Questo tipo di azione individuale necessaria una riconversione ecologica è economicamente a portata di mano che richiede l’elaborazione di strategie di chi possiede una casa e un buon di azione e di gestione pubblica così stipendio, ma più difficile per chi fa come lo sviluppo di forme di vita co- fatica ad arrivare alla fine del mese; munitarie e solidali. ancora più problematico è tale ri- chiamo se rivolto ai grossomodo tre Baldassare Scolari, filosofo miliardi di uomini e donne sulla Terra e docente di etica dei media
8 NATURA INTERIORE Scena di cervi al nuoto, grotta di Lascaux (16'000 a.C.; fonte: Lascaux.culture.fr). Il cervo, mitica guida I cervi o le renne che in cielo guidano Babbo Natale con le strenne da distribuire, offrono un'eccellente riassunto simbolico degli insegna- menti che gli umani hanno tratto dalle loro ancestrali avventure col cervo. Questo genere di raffigurazioni, oggigiorno degradato a decora- zione, resta una porta d'entrata verso gli strati psichici e culturali in cui cervo e cerva si rivelano maestri di vita: ecco gli insegnamenti ba- silari da trarre dalla simbologia ancestrale del cervo che tematizza un giusto rapporto tra l'uomo e la natura. Cervo: strato culturale profondo insegnamenti sin dal Paleolitico come Cervo e cerva hanno marcato profon- testimoniano le grotte dipinte. In Eu- damente lo spirito umano e il suo im- rasia, il cervo è l'animale più raffigu- maginario, sia per il loro comporta- rato del Neolitico, che taluni ricercatori mento che per le ricchezze materiali hanno chiamato Era del Cervo. Ciò può che offrono: essi sono fonte di grandi apparire paradossale, visto che allora l'agricoltura e l'allevamento presero il sopravvento sulla caccia, che così spesso era stata una caccia al cervo. Sulle tracce del cervo dell'immaginario Palesemente si trattava di preservare Quanto più un elemento naturale, nel i contenuti sul mondo esteriore: ad le acquisizioni spirituali e simboliche nostro caso il cervo, ha marcato esempio la necessità negletta di com- legate alla caccia al cervo: ben oltre, l'uomo, tanto più questi ne ha tratto battere il lupo in noi, ossia la nostra queste restano tuttora vive nel nostro un insegnamento per la propria vita stessa avidità a sfruttare la natura, inconscio e si rivelano ancor oggi fon- materiale e psichica. Così le metafore svia facilmente nell'accanimento con- damentali. offerte dalla natura son servite al- tro il lupo esteriore. Ogni animale evoca un campo d'asso- l'uomo da vocabolario (simbolico) per Vagliare oggettivamente miti e cre- ciazioni specificamente proprio: al descrivere al meglio la realtà miste- denze; a livello individuale osservare cervo riserviamo solitamente senti- riosa dello spirito e dell'anima accuratamente le proprie convinzioni menti positivi; non così al lupo, col umana. Tutto quel che i nostri ante- e reazioni spontanee, o i sogni, ci apre quale intratteniamo un rapporto con- nati hanno elaborato, continua a vi- al nostro sottosuolo psichico. L'espe- flittuale, lui predatore come noi, quindi vere nella nostra psiche e rienza "stereo" della realtà sia este- concorrente temuto o ammirato. Il indirettamente attraverso le vestigia riore che interiore ci aiuta a trovare un cervo invece è per noi in primo luogo culturali. Trascurare questa dimen- miglior accordo con la vita, la natura una potenziale preda, e come gli altri sione interiore ci induce a proiettarne e la gente. erbivori, un animale che ci può esser utile.
NATURA INTERIORE 9 Sacrificio e rinnovamento biltà, forza, determinazione, orgoglio. Più di qualsivoglia altro suo tratto, i Di ben altro testimonia la cerva: di gra- palchi del cervo e la loro caduta an- zia, innocenza, timidità e mansuetu- nuale si sono incisi nel nostro imma- dine. Il cervo tuttavia riunisce in sé ginario. La stessa parola “cervo” deriva questi opposti: alla fase cornuta e fo- da "cornuto". I palchi che ricrescono cosa degli amori alterna quella discreta ogni anno più maestosi di prima ricor- del capo spoglio che lo rende simile dano per forma e dinamismo l'albero alla cerva. Per simmetria, vista l'im- coi suoi rami. L'osservazione che un portanza simbolica dei palchi, nume- cervo castrato non perde i palchi, raf- rosi miti li forniscono, contrariamente forza l'idea che l'arduo sacrificio della ai fatti biologici, anche alle cerve, ad corona è necessario alla propria ses- esempio a quella dalle corna d'oro che Pitone-cervo Pakhangba dei Meitei a Manipur, sualità e fertilità. Il cervo è così dive- l'eroe Ercole deve catturare viva. Così India (2002; fonte: Wikipedia). nuto il simbolo per eccellenza del rin- in un gioco tra esplicito e implicito, novamento che richiede un sacrificio. cervo e cerva raffigurano la difficile Un tabù ancestrale vieta la caccia alle unione degli opposti: la forza mentale femmine perché significano rigenera- e spirituale unita alla saggezza del zione e vita. Questo tabù esprime la cuore (lo Yoga associa così il cervo al preoccupazione primordiale di perpe- chakra del cuore!). tuare la vita per cui sin dalla notte dei tempi, l'umanità compensa la caccia Cervo, serpente, e rinnovamento con sacrifici rituali. A noi spetta oggi L'altro animale che più simboleggia il ritrovare l’emozione di questa preoc- rinnovamento è il serpente con la pe- cupazione d’autentica durabilità basata riodica perdita della pelle. Così le più sull'autolimitazione per non sfruttare disparate culture attribuiscono a en- oltre misura la natura: il cervo ci inse- trambi una straordinaria longevità gna che alla lunga la fertilità non può (l'antico Messico e l'India conoscono fare a meno di sacrifici periodici; che perfino un serpente dalla testa di ogni crescita implica anche una decre- cervo). Stando ad un motivo mitico scita; che bisogna saper sacrificare la europeo, assai istruttivo, il cervo ac- certezza di pensieri che fuoriescono quisisce il coraggio di sbarazzarsi dei dalla nostra testa. palchi ingoiando un serpente prove- niente dalle profondità: esso si ammala Valoroso cervo e mansueta cerva per veleno al punto da perdere la co- Ornato di palchi come d'una corona, rona, poi si purifica bevendo acqua il cervo esala una quintessenza di no- limpida in quantità. Cernunnos, dio celtico della rigenerazione. Calderone di Gundestrup (II. Secolo a.C., foto: B. Egger).
10 NATURA INTERIORE Qui il nostro maestro del rinnovamento pare, alla più modesta ricerca e sco- ci insegna che per restare creativi e in- perta di quanto la vita ci chiede. novatori val la pena stabilire un con- tatto con il sottosuolo psichico, sim- Carnevale e perdita dei palchi boleggiato sia dal serpente che La perdita dei palchi a partire da feb- dall'acqua. Non di rado l’integrazione braio marca un capovolgimento altret- consapevole di un'ispirazione creatrice tanto radicale di quello tra Carnevale che sgorga dal profondo rende i con- e Quaresima. In origine Carnevale si- cetti precedenti obsoleti e trasforma la gnificava perdita (aval) delle corna nostra visione del mondo. Una cosa (carno). Questa festa dai forti risvolti per nulla facile da digerire. pagani, celebra ancor oggi il capovol- gimento dei ruoli e schernisce devia- Cervo, guida per eccellenza zioni ed eccessi sociali. Fino in secoli Le corna in genere e i palchi del cervo recenti la figura chiave del Carnevale in special modo sono percepiti simbo- era il cervo, ultimo rimasuglio del culto licamente come un'antenna orientata celtico del grande cornuto Cernunnos, verso l'invisibile, verso ciò che sfugge antenato di tutti i re di Francia, messi alla nostra coscienza di tutti i giorni, sotto la protezione del cervo. La lingua al pari dell'albero che cresce dalla terra tedesca ha conservato il nome Hor- verso il cielo o del fuoco che s'eleva. nung (si potrebbe dire: “cornaggio”) Stele megalitica con cervi in volo, Mörön, Spesso i palchi sono peraltro raffigurati per designar febbraio, il periodo della Mongolia settentrionale (circa 1000 a.C., dorati o luminescenti, verosimilmente raccolta dei palchi. fonte: patenvadrouille). per via delle loro punte chiare che ri- saltano nella penombra come un can- Cervo, emblema della durabilità delabro che illumina il percorso. Così La primordiale esperienza della caccia il cervo partecipa all'idea universale e dell'intima conoscenza del cervo della comunicazione tra i tre mondi: hanno offerto all'umanità delle meta- celeste, umano terrestre, e infero. Que- fore elementari per un rapporto maturo sta comunicazione è immaginata come e di giusta misura dell'uomo con la un viaggio lungo una scala, un albero natura. Col periodico sacrificio dei pal- cosmico, un pilastro o una corda che chi, il cervo assurge a simbolo centrale collega i mondi, o direttamente tramite dell'autolimitazione, un'immagine un volo. A seconda delle culture, il forte che coinvolge le emozioni e attiva cervo assume il ruolo di antenato, di l'immaginazione. Rivelandosi sistema- messaggero o di veicolo; talvolta anche ticamente guida spirituale egli sugge- di pilastro con le corna verticali, se risce che la caccia ai beni concreti non addirittura di base terrestre del pi- debba sfociare consapevolmente su di- lastro (nel nostro mito di Babbo Natale mensioni spirituali o trascendenti e che i cervi o le renne trainano una slitta il mondo esteriore non deve farci di- nello spazio celeste). menticare l'importanza di quello inte- Sulla scorta di questi significati, risulta riore. più facile capire perché il cervo, da In estrema sintesi il cervo si riallaccia animale cacciato come lo è concreta- allo "spirito del principiante" (shoshin mente, diventa in numerosi racconti nel Buddismo zen) che sacrifica ripe- l'animale-guida per eccellenza a livello tutamente le cose acquisite a favore di simbolico. Siccome comunica con l'al- uno spirito nuovo e ricettivo, semplice tro mondo e fruisce pertanto d'uno e umile come la cerva; che sacrifica sguardo ben più ampio del nostro, sa pure l'egocentrismo a favore di quanto condurre alla fonte, al tesoro, alla gua- ci supera come il nostro pianeta o il rigione o alla presa di coscienza; divino. spesso accompagna i morti e attraverso Così il cervo è l'emblema naturale di la sua capacità di sacrificio o accetta- un'attitudine ecologica! zione, conduce alla saggezza. Il cervo ci insegna pertanto la svolta radicale Brigitte Egger, biologa dall'attitudine di scegliere e perseguire e psicologa del profondo orgogliosamente quel che meglio ci
NATURA INTERIORE 11 Il cervo, emblema della svolta ecologica Col periodico sacrificio dei propri palchi, il cervo può profondamente ispirarci per trovare il coraggio di una svolta radicale riguardo all’eco- logia. Val pertanto la pena addentrarci nelle storie ancestrali di cervi e tentare di decifrarle. Per scoprire che uno sforzo ecologico combacia con un proprio sviluppo personale. Il problema dell’avidità La nostra presa di coscienza ci liberà sì dalla nostra animalità ma al con- tempo ci allontana anche dalla natura. Siamo combattuti tra la preoccupa- zione di avere abbastanza e la tenta- zione di eccedere. Si tratta di una que- stione della giusta misura, quindi di etica, che i saggi si son posta da sem- pre; oggi, la risposta, condiziona la no- stra stessa sopravvivenza. Atteone il cacciatore cacciato Il nostro cervo, preda per eccellenza della caccia, ha ispirato innumerevoli miti che tematizzano l’avidità. La cac- cia difatti, è un simbolo eloquente per lo sfruttamento della natura. La dea che veglia sulla caccia e la natura, Ar- temide, condanna a una morte atroce chi non la rispetta, come Atteone, il cacciatore sfrenato. Allorquando questi cerca un giaciglio per riposarsi dalle Famiglia di cervi: cerbiatto con i caratteristici interminabili battute di caccia al cervo, punti bianchi giovanili, femmina senza palchi Come incoraggiare una svolta radicale sconfina nel territorio sacro di Arte- e maschio con palchi in crescita. Vedete il verso uno sfruttamento meno smisu- mide e la scorge mentre prende un ba- quarto cervo? (Foto: Laudo Albrecht). rato della natura? Come attingere a gno. Oltraggiata, lei lo trasforma in quella saggezza istintiva in noi che sa cervo e lo condanna a farsi divorare mantenerci all’interno dei cicli ecolo- dai suoi cani che non lo riconoscono gici naturali come gli animali? Una ri- più. sposta la possiamo trovare in storie e Questo mito fornisce una diagnosi narrazioni che coinvolgono le nostre chiara: avidità e arroganza non sono emozioni: i vecchi miti vi si prestano che un’illusione di potere che finisce particolarmente bene perché l’espe- per possederci e distruggerci; esso ci rienza di tante generazioni li ha foca- esorta a riconoscere i limiti e le zone lizzati sul significato essenziale. Pos- inviolabili. siamo pertanto affidarci al loro linguaggio che, seppur in modo sot- Sant'Uberto e la svolta radicale terraneo, ci tocca immediatamente, e Il futuro Sant'Uberto entra in scena lui darci la pena di tradurli in concetti mo- pure come cacciatore sfrenato: in un derni per rafforzarne il significato. E’ giorno di caccia festivo egli è preso come tuffarci emozionalmente in un dalla visione di un crocifisso luminoso film, poi rifletterne il significato ascol- nei palchi del cervo bianco che sta in- tando interviste a attori e autori. seguendo. Di colpo l’animale si ferma
12 CONOSCERE e Uberto sente una sonora voce che lo Integrare i messaggi esorta a rinunciare alla sua passione Quest’intreccio di motivi antichi e ri- sfrenata e a perseguire la salvezza dondanti, emblematici per il cervo, sot- dell’anima. Egli diventa così il patrono tolinea in un primo tempo la svolta dei cacciatori. verso lo spirito (l'erezione delle tre Questa leggenda non solo propone di chiese). Esso tematizza il sacrificio ma- distinguere la caccia ai beni materiali teriale e mentale a vantaggio della via da quella spirituale ma di passare ra- del cuore (l’Imperatore pone fine alla dicalmente dalla prima alla seconda caccia; i santi decapitati ripongono la attraverso l'introspezione (d’avere il testa sul cuore) e unisce infine una se- coraggio di sacrificare le proprie corna rie di opposti: riva sinistra e destra cor- Cervo alla ricerca di un serpente per rinno- senza proiettarlo sullo scornamento rispondenti ai poteri spirituale e tem- vare i propri palchi. Bestiario inglese (circa delle vacche…). Sprona, in altre pa- porale, femminile e maschile, ma 1200 d.C, fonte: blog.bl.uk/digitisedmanu- role, alla decrescita materiale a van- anche sotterraneo e celeste. L’elemento scripts). taggio della crescita psichica, inserendo cardinale è la compensazione di tutta lo sfruttamento della natura, e quindi quest'enfasi sullo spirito e le costru- anche la sua protezione, in una pro- zioni umane attraverso la giustizia resa spettiva spirituale e interiore. Il perno agli elementi naturali, al serpente del della svolta e della presa di coscienza fiume e alla sua progenie: vengono è nuovamente il cervo con i suoi me- cioè considerate le forze oscure del sot- ravigliosi palchi. tosuolo che siano queste i presupposti psichici o ecologici. Come il cervo che Cervi e serpente di Zurigo miticamente rigenera i palchi e la sua In una delle leggende della città di Zu- forza ingerendo a volte con fatica un rigo, un magnifico cervo che Carlo Ma- serpente, si tratta ad esempio di inte- gno insegue sfrenatamente da Aqui- grare onestamente i messaggi dei pro- sgrana lo conduce sulla riva destra pri sogni o a mettere in atto quel che della Limmat. Lì si inginocchia, imitato l’ecologia ci chiede. poi dai cani e dai cavalli. Apprendendo che in quel punto si trova la tomba Emblema della svolta ecologica dei santi martiri della Città, Felix e Re- Cambiare radicalmente è la sfida per gula, Carlo Magno vi fa erigere la far fronte alla crisi ecologica. Se si ri- Sant’Uberto / Sant’Eustachio, patrono della chiesa chiamata Grossmünster. In conosce che il psichismo regge le no- caccia che ha rinunciato alla sua passione. un’altra leggenda un cervo dal palco stre azioni, bisogna riconoscergli un Codice della Biblioteca marciana, Venezia luminescente conduce ripetutamente ruolo centrale. E favorire quel che si (XIII. Secolo; fonte: Wikipedia). due principesse pie verso la riva sini- potrebbe chiamare un percorso psiche- stra della Limmat. Lì una corda verde, cologico. Chiunque può partecipare di calata dal cielo, determina il luogo e persona a questa doppia svolta coniu- la dimensione dell’Abbazia, chiamata gando le preoccupazioni ecologiche a Fraumünster, che il loro padre farà edi- quelle psicologiche personali e stimo- ficare. Stando alla leggenda i martiri landole così reciprocamente. Ogni decapitati sull’isolotto del fiume tra le sforzo ecologico, intrapreso indipen- due chiese hanno preso la proprio testa dentemente da quanto fa la maggio- accostandola al cuore, poi si sono re- ranza della gente, contribuisce allo svi- cati alla propria tomba (al posto dei luppo della nostra personalità. palchi sacrificano la propria testa). In Il cervo e la cerva dei miti possono un ulteriore leggenda, il serpente del- motivarci su questo percorso e al con- l’isolotto chiede giustizia all’Imperatore tempo riavvicinarci ai loro parenti bio- per la propria progenie e gli offre un logici. gioiello. Carlo Magno, riconoscente per Perché quindi non adottarli come em- il regalo, fa costruire sull’isolotto la blema simbolico naturale della svolta chiesa sull’acqua o Wasserkirche. In ecologica? origine, peraltro, Limmat significa ser- Brigitte Egger, biologa pente. e psicologa del profondo
IN BREVE 13 Assemblea generale 2017 Cari membri, vi anticipiamo che l’assemblea generale di Pro Natura Ticino avrà luogo sabato 29 aprile prossimo presso il Mulino del Daniello a Coldrerio. Sono previsti momenti conviviali, l’assemblea, un pranzo in comune e un’escursione guidata. Maggiori informazioni e formulario d’iscrizione sono disponibili sul no- stro sito internet all’indirizzo: www.pronatura-ti.ch/assemblea Riservatevi già sin d’ora la data! Programma Lucomagno Quest’anno il Centro Pro Natura ha incentrato il proprio programma culturale sull’osservazione della fauna alpina. Nella regione del Lucomagno non è diffi- cile fare spettacolari incontri, soprattutto se accompagnati da una guida esperta. Lo spettacolo si aprirà a maggio con i fagiani di monte, poi non man- cheranno marmotte, aquile e camosci, per concludere in bellezza ad ottobre tra i bramiti dei cervi. Il programma è disponibile su: www.pronatura-lucomagno.ch Scoperte interessanti a Muzzano L’estate scorsa almeno due maschi di raganella (Hyla intermedia) cantavano sulle rive del laghetto. Due individui isolati o un buon auspicio per un immi- nente ritorno? Lo scopriremo solo nei prossimi anni. E non è tutto: uno studio pubblicato nel 2016 svela la presenza nella riserva di un insetto molto raro, a rischio d’estinzione. Si tratta dell’Agonum hypocrita, un carabide nero appartenente alla famiglia dei coleotteri. Una ragione in più per salvaguardare quest’oasi verde del Luganese. Atlante dei mammiferi: collabora anche tu C’è bisogno di aggiornare e completare l’Atlante del 1995. Si tratta di racco- gliere il maggior numero possibile di dati sulle circa 90 specie di mammiferi. E qui serve l’aiuto di tutti! Interessanti sono soprattutto le segnalazioni di mam- miferi più piccoli di una volpe per cui mustelidi, gliridi, topi e toporagni (pro- prietari di gatti aprite gli occhi!). Vi preghiamo quindi di inviare tutte le vostre osservazioni (data, località ed eventuali foto) a damiano.torriani@maddalenae- associati.ch. Grazie 1000!
14 ZERO-SEDICI Campi estivi Come partecipare ai campi? Un Nunatak generoso e misterioso Per richiedere l’iscrizione ad un campo basta compilare il formulario Quest’anno i nostri capi tribù hanno Data: dal 3 al 7 luglio 2017. che trovate nelle pagine attività sul scovato un angolino da esplorare con Luogo: rifugio Alpe Caviano, Valle di nostro sito internet: il vostro aiuto. Si tratta della vetta più Muggio. www.pronatura-ti.ch/campi alta nel profondo Sud del Ticino: il Età: da 7 a 10 anni. Riceverete una conferma sulla dispo- Monte Generoso (1700 m s. m.). A con- Partecipanti: massimo 14. nibilità dei posti e il formulario det- fine tra Italia e Svizzera, il Monte Ge- Prezzo: 300.- tagliato per l’iscrizione definitiva. neroso durante l’ultima grande glacia- Serata informativa prevista a fine mag- Tra fine maggio ed inizio giugno ver- zione (circa 24'000 anni fa) sbucava gio/inizio giugno. ranno organizzate delle serate infor- dalla coltre ghiacciata che ricopriva mative per bimbi e genitori durante tutte le Alpi. Molti misteri naturali av- le quali saranno presenti i monitori. volgono questa cima: vieni a scoprirli Per altre informazioni sulle nostre at- con noi! tività visitate il nostro sito. Le avventure di Tarzan Vivere in natura non è facile ma si può Data turno 1: dal 7 all’11 agosto 2017. imparare qualche piccolo trucco. Vieni Data turno 2: dal 14 al 18 agosto 2017. con noi e scoprirai piccoli grandi se- Colonia diurna: dalle 9 alle 17. greti della natura, seguirai le tracce de- Luogo: Aula sull’acqua a Muzzano. gli animali e incontrerai strani ma af- Età: da 4 a 10 anni. fascinanti organismi. Potrai così Partecipanti: massimo 20. trasformarti in un Tarzan o una Jane Prezzo: 170.- a settimana e 330.- per moderni sempre in ottima compagnia. entrambe le settimane. 10.- di sconto per fretelli. Allettanti proposte Beeestiale!! Vuoi passare una settimana immerso Data: dal 14 al 19 agosto 2017. La sezione di Pro Natura Ticino ha in vasti boschi, ammirando panorami Luogo: Scinghiöra, Val Lavizzara. in serbo molte altre attività. Tieni mozzafiato, correndo in prati colorati Età: da 10 a 14 anni. d’occhio la nostra agenda: e in compagnia di animali più o meno Partecipanti: massimo 15. www.pronatura-ti.ch/agenda domestici? Tante scoperte e una scal- Prezzo: 340.- manata compagnia garantite! Serata informativa prevista in maggio. In collaborazione con Somarelli, Non c’è che dire: beeestiale!! sono previsti dei fantastici trekking in valle di Blenio sia per giovani che per adulti in compagnia di simpatici Tra pizzi, corna e palchi quadrupedi dalle orecchie lunghe. Pizzo di Cadrèigh, Pizzo del Sole, Data: dal 16 al 19 agosto 2017. Maggiori dettagli e link per l’iscri- Pizzo del Corvo o Pizzo Colombe? La Luogo: regione del Lucomagno. zione sulla nostra agenda: regione del Lucomagno offre una di- Età: da 11 a 17 anni. www.pronatura-ti.ch/agenda versità di mete dal nome evocativo. Partecipanti: massimo 14. Ma cosa c’entrano corna e palchi? Prezzo: 310.- Hanno forse a che vedere con l’ani- Un’uscita di prova sarà organizzata tra male dell’anno? fine maggio/inizio giugno. Un po’ di mistero non guasta certo, e se vuoi scoprire una natura stupenda con buoni amici ti conviene iscriverti subito, i posti sono limitati!
ZERO-SEDICI 15 Attività giovanili Come iscriversi alle uscite? Trova l'intruso Visitate il nostro sito: Troppi oggetti e rifiuti si trovano al po- Data: sabato 18 marzo 2017. www.pronatura-ti.ch/escursioni sto sbagliato: dacci una mano anche Luogo e durata: Sottoceneri. Tutta la dove potete iscrivervi online. tu per fare un po’ d’ordine! Passerai giornata. Attenzione: l’assicurazione è a ca- una giornata svolgendo qualcosa di Partecipanti: da 7 a 16 anni, massimo rico dei partecipanti. Posti limitati. concreto all’insegna della pulizia ma 20 partecipanti. Agli iscritti sarà data conferma e ver- anche in buona compagnia. Tanta al- Equipaggiamento: buone scarpe, abiti ranno fornite indicazioni supplemen- legria e momenti divertenti ti faranno caldi, giacca per la pioggia e un buon tari. scoprire che a volte ci vuol poco per picnic. rendere migliore il nostro ambiente! Prezzo: 10.- Un giorno da pesci! No, non è uno scherzo. Questa attività Data: sabato 1° aprile 2017. si farà veramente. Al limite saremo noi Luogo e durata: Caslano. Tutta la gior- a fare qualche piccolo pesciolino a… nata. Ad ogni modo percorreremo senza Partecipanti: da 6 a 10 anni, massimo fretta il sentiero che circonda il Monte 20 partecipanti. di Caslano: tra monte e lago visiteremo Equipaggiamento: buone scarpe, abiti il Museo della pesca, svolgeremo pic- caldi, giacca per la pioggia e un buon cole attività per scoprire come i pesci picnic. passano l’inverno e… cosa c’entrano Prezzo: 10.- con gli scherzi del 1° d’aprile! Chi va piano va sano e va lontano Giornata dedicata alla scoperta delle Data: sabato 6 maggio 2017. tartarughe palustri e dei loro parenti. Luogo e durata: Bolle di Magadino. Testuggini, serpenti, lucertole e ramarri Tutta la giornata. sono solo alcuni dei rettili che vivono Partecipanti: da 7 a 12 anni, massimo sul nostro territorio: animali misteriosi 20 partecipanti. che possono far paura ma che riser- Equipaggiamento: informazioni di vano grandi sorprese. dettaglio saranno comunicate agli iscritti. Prezzo: 10.- Naufraghi per un giorno Una giornata speciale sulla piccola Data: sabato 10 giugno 2017. isola di Brissago, chiamata Isola dei Luogo: Isola dei Conigli. Conigli. Normalmente non aperta al Durata: il programma dura un paio pubblico, sarà accessibile tramite una d’ore a seconda delle postazioni che passerella galleggiante. Pro Natura pro- si scelgono. porrà una serie di postazioni di gioco Partecipanti: per tutta la famiglia. e attività di scoperta della natura. Picnic: chi lo desiderasse può fermarsi Ogni famiglia raggiunge l’isolino in a fare il picnic con noi sull’isola! modo indipendente e può svolgere le Prezzo: attività gratuita. attività proposte tra le 10 e le 15:30.
I palchi e la loro caduta annuale, più di qualsiasi altro tratto del cervo, si sono incisi nel nostro immaginario. La possente metafora del sacrificio radicale, necessario per restare fertile o creativo, continua a ispirarci riguardo al nostro giusto rapporto con la natura: il cervo, emblema simbolico della svolta ecologica!
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