Novembre 2021 parrocchia dei santi Vito e Modesto - N 362 - NET

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Novembre 2021 parrocchia dei santi Vito e Modesto - N 362 - NET
Il Faro - Anno XXXIV - Numero 362- Novembre 2021 - POSTE ITALIANE S. p. A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. In L.27/01/2004 n.46) art. 1 comma 2, DCB Lecco

                                                                          Bollettino informativo della

                                                ilfaro.civate@gmail.com
                                     Novembre 2021
                                                                          parrocchia dei santi Vito e Modesto

                                     N° 362
Novembre 2021 parrocchia dei santi Vito e Modesto - N 362 - NET
Calendario Novembre
     L 1    TUTTI I SANTI solennità                   L 15 7.40 Rosario - Lodi
            (sante messe con orario festivo)               8.30 santa messa (int def Pantaleone,
            15.00 vesperi e processione al cimitero        Caterina, Giacomo)
    M 2     COMMEMORAZIONE DEI                        M 16 7.40 Rosario - Lodi
            DEFUNTI                                        8.30 santa messa (int def Valerio e Ro-
            7.40 Rosario – Lodi 8.30 santa messa           saria)
            (int Filomena)
            15.00 santa messa al Cimitero             M 17 sant’Elisabetta d’Ungheria
            20.45 santa messa e Ufficio dei defunti        7.40 Rosario - Lodi
            in parrocchia                                  8.30 santa messa (int def fam Maggi)
                                                      G 18 7.40 Rosario - Lodi
    M 3  7.40 Rosario – Lodi
2        8.30 santa messa (int def Tocchetti Luigi
                                                           8.30 santa messa (int def Stefano e fam)
                                                      V 19 7.40 Rosario - Lodi
         e fam)
         21.00 Fondo famiglia caritas                      8.30 santa messa (int def fam Cesana e
    G 4 san Carlo Borromeo                                 Canali)
         7.40 Rosario - Lodi                          S 20 18.00 santa messa prefestiva (int def
         8.30 santa messa (int def Carlo)                  Valsecchi Fabio)
    V 5 7.30 Adorazione primo venerdì - Lodi          D 21 (sante messe con orario festivo)
         8.30 santa messa (int def Valsecchi Carlo         DOMENICA DELLA COMUNITA’
         e Antonio)                                        ore 17.00 incontro formativo adulti con
         21.00 Consiglio Pastorale e catechisti            Marina Ricci
    S 6 anniversario consacrazione della chiesa       L 22 santa Cecilia
         parrocchiale                                      7.40 Rosario - Lodi
         7.40 Rosario - Lodi                               8.30 santa messa (int def Domenico e
         8.30 santa messa (int def Carlo)                  Vincenzo)
         18.00 santa messa prefestiva (int Carlo e         20.45 santa messa per le corali e i corpi
         Giuseppe Valsecchi)                               musicali
    D 7 (sante messe con orario festivo)              M 23 7.40 Rosario - Lodi
         16.00 primo incontro CONSIGLIO                    8.30 santa messa (int def Maggi Daniele
         DELL’ORATORIO                                     e Maria)
    L 8 7.40 Rosario - Lodi                           M 24 martiri Coreani
         8.30 santa messa (int def Carlo, Giusep-          7.40 Rosario - Lodi
         pina, Pasquale Castagna)                          8.30 santa messa (int def Dorina)
    M 9 dedicazione della basilica lateranense        G 25 7.40 Rosario - Lodi
         7.40 Rosario - Lodi                               8.30 santa messa (int def Silvano e Ivan)
         8.30 santa messa (intenzione particolare)
                                                      V 26 7.40 Rosario - Lodi
    M 10 7.40 Rosario - Lodi                               8.30 santa messa (int def Letterio e
         8.30 santa messa (intenzione def Moleri           Carmela)
         Placida)
                                                      S 27 18.00 santa messa prefestiva (int def
         20.45 redazione Faro
                                                           Francesca e Rosario Cupane)
    G 11 memoria di san Martino
         7.40 Rosario - Lodi                          D 28 (sante messe con orario festivo)
         8.30 santa messa (int def Rusconi Gio-            PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
         vanni)                                            Romano
    V 12 7.40 Rosario - Lodi                          L 29 7.40 Rosario - Lodi
         8.30 santa messa (int def Alfio, Elia e           8.30 santa messa (int def Sironi Edoardo,
         Gabriella)                                        Sandionigi Alfredo e fam)
                                                      M 30 7.40 Rosario - Lodi
    S 13 18.00 santa messa prefestiva (int def
                                                           8.30 santa messa (intenzione def Gioac-
         Roberta e ricordo di Michele Folino)
                                                           chino e Rosina)
    D 14 (sante messe con orario festivo)                  Ore 20.45 santa messa a Isella, S.Andrea
         ore 15.00 Battesimi comunitari                    (int def Giuseppe, Carlo e Elvira)
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La copertina: “sottrazione”
a cura di Pinuccia Castelnovo

“La santificazione non è un           parrocchia, ho sentito il catechi-     la confessione. Uscendo dal con-
processo di aggiunta ma di sot-       sta paragonare la confessione alla     fessionale mi sono sentito leggero,
trazione”. In questo mese ci la-      mongolfiera. Diceva che l’anima        felice… Avevo voglia di abbrac-
sciamo accompagnare da queste         è come la mongolfiera, fatta per       ciare tutti e dirgli quanto sono
parole del beato Carlo Acutis. Ab-    salire a Dio. Però viene spesso        felice. Mi sono sentito rinnovato,
biamo scelto come immagine di         ostacolata dalle nostra colpe che      con nuove forze, per ricomincia-
copertina una mongolfiera a par-      ci tengono ancorati a terra. È ne-     re da capo il cammino verso la
tire da una pagina del suo diario,
nella quale si legge: “caro diario,
                                      cessaria la confessione per buttare
                                      giù queste pietre e poter volare in
                                                                             santità, il cammino dell’amore”.
                                                                                                                   3
una volta, mentre facevo cate-        alto. E’ questo il sentimento che
chismo nell’oratorio della nostra     ho provato oggi, dopo aver fatto

Avvento giovani in decanato

                 Editore: parrocchia santi Vito e Modesto - P. zza della chiesa, 7 - 23862 Civate (LC)
                                     Direttore Responsabile: Dr. Filippo Buraschi
                 Tipografia: Tipolitografica Mauri s.n.c. - Via delle Industrie, 3 - 23862 Civate (LC)
                                Registrazione Tribunale di Lecco n. 9/88 del 5/7/1988
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                                                                                  La resurrezione non è il Suo riempire spazi
                                                                                 lasciati vuoti dalla nostra incredulità”
                                                                                 (don Alessandro Deho’)

                                     “Sottrazione”
              “La santificazione non è un processo di aggiunta ma di
                  sottrazione, meno io per lasciare spazio a Dio”
                                                      di don Gianni

    Quando ho iniziato a leggere que-       sta”, e non per stanchezza o sfidu-      moltitudine di attività….. Leg-
    sto capitoletto mi sono sentito         cia nel mondo, non per mancanza          go e rileggo questo passaggio di
    come preso in un vortice ed in un       di entusiasmo o per aver raccolto        Carlo Acutis e in questa frase sen-
    attimo sono giunto alla fine, tal-      troppe delusioni, no, solo perché        to tanto silenzio. Come se Carlo
    mente era “denso” e concentrato         sente pericolosa la strada dell’ac-      avesse fatto scendere tra quelle pa-
    … non ho altre parole che ripor-        cumulo. Tanto ci sarà sempre             role il bisogno di prendere fiato.
    tarvi l’essenziale delle sue, c’è già   qualcosa che manca. Perché siamo         Il bisogno di togliere. Togliere
    tutto per camminare e lavorare          mancanti. Mendicanti. Continua-          le parole, togliere l’accumulo di
    davvero su se stessi: “A volte acca-    re ad accumulare non serve, peg-         suoni e di segni, di togliere fino
    de, non è detto che succeda sempre,     giora le cose, meglio accogliere la      a rimanere nudi e veri, immersi
    ma a volte succede. Forse nei cuo-      profezia della sottrazione. Carlo lo     nel silenzio di un incontro con
    ri più raffinati, negli sguardi più     intuisce a quindici anni e credo sia     il Vivente. Leggo e rileggo questa
    lucidi e coraggiosi, forse nelle vite   una precocissima predisposizione.        frase e credo che sia miracoloso a
    che si lasciano segnare dagli eventi    Può succedere di non accorgerse-         quindici anni, nel pieno di un’e-
    e che si interrogano davanti al pas-    ne mai, e allora ci si confonde e        splosione di forza e di curiosità,
    saggio della morte. A volte accade,     si spaccia per santità la corsa alla     nel cuore dell’adolescenziale fame
    purtroppo non sempre, tanto che il      moltiplicazione delle esperienze,        di vita che tende a moltiplicare
    pensiero comune, anche il pensiero      delle preghiere, dei pellegrinaggi,      stimoli, comprendere che è solo
    religioso, continua a muoversi in       dei piani pastorali, delle proposte      sottraendo che si può crescere
    direzione opposta. A volte accade, e    di riflessione, dei libri... un consu-   in un percorso di saggezza. “La
    Carlo lo fa accadere con precoce in-    mismo che stordisce senza trovare        santificazione non è un processo di
    tuizione, quando anche lui inizia a     mai una fine. Come se il cristiano       aggiunta ma di sottrazione”, leggo e
    dire: “Basta!”. Semplicemente “ba-      fosse solo quello impegnato in una       rileggo questo passaggio di Carlo e
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sento una povertà profonda muover-       mere la nostra immagine e somi-         riempie mai. Ma questo lo intuisci
si tra queste parole, una povertà sin-   glianza. Troppo poco. Non basta         solo quando, alla fine, ti spingi fin
cera, per nulla di facciata, lontana     svuotarci, occorre che anche “Lui”      oltre la croce. Dopo il Calvario.
da ogni moralismo, l’essere poveri di    rimanga svuotato. Viene in mente
chi ha compreso che la sottrazione       Elia, sul limite esterno della caver-   La croce pur essendo un momen-
come atteggiamento è da abitare.         na, Dio è un soffio, un Vuoto, un       to decisivo è in qualche modo
Una sottrazione non transitoria,         Silenzio, come un vento, è libero,      comprensibile, perché accadono
una sottrazione che rende mendi-         non ha la forma della caverna ma        cose. E sono cose che in fondo ci
canti e bisognosi, una sottrazione       cammina nell’Infinito. Se ne va. Si     aspettiamo. L’uomo cattivo non
che non deve passare fino al gior-        sottrae dalle immagini invadenti        comprende e condanna e il Dio
no in cui, finalmente, rinasceremo       di potenza. Se l’amore agisce per       che è buono subisce ingiustamen-
a vita eterna. A vita “piena”! Che       eterna sottrazione, anche Dio è         te la morte e perdona. Quello
poi solo chi ama davvero, solo chi è     cosi, anche Lui si sottrae alle de-     che vediamo in qualche modo lo
innamorato lo sa, che l’amato non
riempie i nostri vuoti ma li dilata,
                                         finizioni, alle impalcature di pen-
                                         siero, anche Lui non si limita a
                                                                                 comprendiamo. E lo narriamo in
                                                                                 mille modi. In un accumulo di pa-
                                                                                                                         5
che l’amore rende eterni “mendi-         un bieco riempimento dei nostri         role e di immagini, basta pensare
canti”. Che se ami una persona ti        vuoti.                                  alla rappresentazione della croce
condanni a non bastarti più, agisci      L’amore è l’incontro tra due sot-       nell’arte. Un accumulo, appunto.
di sottrazione: perdi il sonno, per-     trazioni, trasforma entrambi i          Il sepolcro no. Il sepolcro è sottra-
di interesse per una vita che non        protagonisti della storia in men-       zione. I primi testimoni entrano
preveda la presenza dell’amato/a,        dicanti. Anche Dio è mendican-          nel sepolcro e comprendono che
perdi la centratura sui tuoi biso-       te di noi. Per amore si sottrae a       la vita va osservata da lì. Dall’in-
gni, perdi l’ansia di essere felice da   se stesso. Come “canta” san Paolo       terno del sepolcro. La santità, il
solo/a, vuoi che la felicità “baci”      nell’inno della lettera ai Filippesi:   cammino di crescita di ogni uomo
chi stai amando. L’amore è una           “Cristo Gesù non considerò un te-       e di ogni donna non è l’annulla-
sottrazione da se stessi!!               soro geloso la sua uguaglianza con      mento di se stessi per dare terreno
Come la morte. Come se Carlo si          Dio, ma svuotò se stesso facendosi      alla potenza di Dio, ma la “mino-
stesse preparando a una sottrazio-       simile a servo” (Fil 2,6).              rità” profonda di un Amore che si
ne da questo mondo, che sareb-           La santità è uscire dalla logica di     fa trovare esattamente lì. In una
be poi effettivamente avvenuta, e        un rapporto con Dio oppositivo,         contrazione di potenza, un Dio
presto, troppo presto! Rileggo la        dualista. Ma si impara con il tem-      sottratto. Un vuoto nel sepolcro.
frase di Carlo e mi chiedo come          po e la frequentazione intima. E        L’amore lascia spazio.
possano le nostre liturgie, così         con un Dio non più cercato solo         E Dio non è invadente, forse
troppo piene di tutto, parlare di        fuori, in alto, oggetto eterno delle    nemmeno “potente”, nel senso
“Infinito”, come possono le no-          nostre preghiere ma come “allea-        che abbiamo in mente noi, sicura-
stre preghiere osare la ricerca e        to”, compagno di viaggio, inti-         mente non riempie, non chiede a
l’abbandono al mistero della re-         mo amico. Dio non è alternativo         noi di lasciargli spazio, solamente
surrezione se sono così sovracca-        all’uomo. Dio non gioca a riem-         sta, nel cuore della nostra men-
riche. Come possiamo credere se          pire lo spazio che noi lasciamo         dicanza di vita. Eterna fame d’a-
non lasciamo spazio al silenzio          vuoto, il rapporto con il Vivente       more, come ogni innamorato.
che sottraendo rumore svela il           è un rapporto vivo, una specie di
Suo volto? Ma occorre stare anche        danza in cui c’è “Alleanza” pro-        Ti auguro, in questo Avvento che
attenti, non cedere alla tentazione      fonda.                                  bussa alle porte un’ennesima volta
che lega la sottrazione del nostro                                               di avere il coraggio di fare final-
“io”, alla sicurezza di un qualche       L’Amore abita le nostre parole e        mente questo “spazio”, di vivere
“Dio” pronto a riempire il vuoto         abita i nostri silenzi. L’Amore abi-    questa “sottrazione” perché tu
lasciato. Dio non è il riempitivo        ta i sorrisi e le lacrime. L’Amore      possa finalmente fare “esperienza”
dei nostri vuoti, sarebbe troppo         accompagna, incarna, non smarri-        di Lui che vuole “abitare” in mez-
rischioso, sarebbe limitativo, Dio       sce. L’Amore non è mai dall’altra       zo a noi.
prenderebbe la forma del nostro          parte, l’Amore guarda il mondo
io svuotato, si limiterebbe ad assu-     dai nostri occhi. L’Amore non           Buon Avvento!
Novembre 2021 parrocchia dei santi Vito e Modesto - N 362 - NET
La Domenica della Comunita’
    di Chiara Valsecchi

                                           la pena di spendere i tuoi giorni?    vivere la sua vita dedicandosi
                                           Nella Bibbia i DONI sono qual-        all’altro, donandosi: attraverso
                                           cosa con cui Dio ci dà parola,        le guarigioni e i miracoli vuole
                                           provoca la nostra responsabilità a    mostrarci che la vita quando è
                                           mettersi in movimento (il dono        vissuta nella dedizione produce
                                           della donna per Adamo, Isacco         energie rivitalizzanti; ricostruisce
                                           per Abramo, la manna nel de-          spazi di esistenza perduta (sfa-
                                           serto, l’acqua che scaturisce dalla   ma). Dagli incontri con Gesù se
6                                          roccia). Nel dono c’è presente il     ne esce più ricchi e più liberi (an-
                                           donatore e la relazione con Lui       che di andarsene...). Anche sulla
    AMA! QUESTA SI’ CHE E’
                                           (come Lo guardi? Fiducioso o          croce non è invadente, non scon-
    VITA...
                                           diffidente? Come pensi di vivere      fina, non prende spazi. Gesù lot-
    Amare, custodire, difendere il
                                           il rapporto con Lui?). La vita an-    ta contro tutti quei sistemi impo-
    dono della vita
                                                                                 stati su logiche non di dono: il
                                                                                 tempio e i suoi custodi perchè
    Don Cristiano Mauri ha in-
                                                                                 avevano fatto di quel luogo qual-
    trodotto il percorso per questo
                                                                                 cosa che teneva al guinzaglio la
    anno pastorale della domenica
                                                                                 vita della gente; la struttura della
    della comunità attorno al tema
                                                                                 società che limitava e teneva in
    della vita. Il rischio di fare di-
                                                                                 schiavitù donne e bambini.
    scorsi retorici parlando di “vita”
                                                                                 Gesù stesso non disdegna di esse-
    è molto elevato: frasi fatte, colori
                                                                                 re curato, assistito, sfamato. Egli
    pastello dicono solo parzialmen-
                                                                                 si fa garante della vita, ma lascia
    te la realtà dell’esistenza perchè
                                                                                 anche andare, non costringe, dà
    ci sono spesso delle condizio-
                                                                                 libertà.
    ni in cui è difficile definirla un
                                                                                 Alcune domande ci possono ac-
    “dono”. E’ possibile “maledire la
                                                                                 compagnare nel lavoro personale
    vita” quando si soffre, si attraver-
                                           che per noi oggi ha la caratteri-     in attesa del secondo incontro:
    sa una malattia, si è perso il lavo-
                                           stica della provocazione, diventa     - Quali sistemi ostacolano l’eco-
    ro o un amico. L’ha fatto lo stesso
                                           risposta, occasione di mettere        nomia del dono? Quali logiche
    Giobbe e leggiamo delle sue dure
                                           in campo qualcosa di nuovo, di        spingono nella direzione opposta
    parole nel libro della Bibbia, la
                                           mio, di originale. Quel che conta     al donarsi, al dedicarsi?
    Parola di Dio, testo sacro!
                                           è PRENDERE PAROLA. Anche              - La chiesa di oggi dove e come
    Cos’è allora la vita? Come tenia-
                                           Gesù assume questa prospetti-         sa raccontare il volto di Gesù che
    mo insieme il fatto che è SACRA
                                           va, come modo di vivere. Rac-         restituisce la coscienza, la possi-
    e a volte è SOFFERENZA?
                                           conta di essere immerso dentro        bilità, uno spazio di responsabi-
    Le domande vere sulla vita na-
                                           una gratuità che lo precede. Nel      lità? Come lotta e contro quali
    scono nell’animo e affiorano sul-
                                           cuore della sua predicazione ci       sistemi?
    le labbra proprio nei giorni più
                                           tiene a far sentire che abbiamo       Ripartiamo dall’immagine del-
    tragici. E’ possibile parlarne vera-
                                           una chance di cui prenderci la        la “ciotola” che l’artista Stefano
    mente solo dentro un orizzonte
                                           responsabilità. Il regno di Dio       Nava ci ha consegnato lo scorso
    di GRATUITA’: vita è rispondere
                                           sono le circostanze che viviamo       giugno, come segno che racco-
    alla gratuità di essere stati “but-
                                           dentro le quali c’è qualcosa che      glie tutte le nostre domande
    tati” nell’esistenza. Vivere non
                                           ci sta chiamando, provocando a        sulla vita, luogo di condivisio-
    è altro che il continuo tentativo
                                           vivere... e a rispondere.             ne e confronto, spazio di Van-
    di rispondere a questa domanda
                                           Gesù per primo si preoccupa di        gelo che genera percorsi nuovi.
    provocatoria: come pensi valga
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L’irrompere del Mistero di Dio

Carissime Famiglie, cari fratelli e    parano a festeggiare il Natale: la      purtroppo riduce i numeri delle
sorelle in Cristo.                     nonna, la ragazzina, il bambino         famiglie che possiamo visitare
Eccoci, siamo pronti a rimetter-       vivace, il medico, il sindaco, il       giornalmente.
ci in cammino per bussare alle         parroco, lo straniero… per con-
vostre case, per visitare le vostre    cludere con un pensiero dedicato        Vi chiediamo di preparare un
famiglie, per incontrarvi perso-       a chi il giorno della festa lavorerà.   piccolo segno della fede: una cio-
nalmente…                                                                      tola con l’acqua benedetta (o da
Siamo convinti che c’è una Parola      Una lettera che porta una benedi-       benedire), un ramoscello verde
che il Signore vuole far emergere      zione, un messaggio di vicinanza        d’ulivo, una piccola candela ac-       7
in quel momento così particolare       e di speranza per superare i mo-        cesa… segni, ma che dicono la
della storia, una Parola pronun-       menti difficili e gioire della nasci-   disponibilità e l’apertura dell’ani-
ciata e resa “viva” per ciascuno.      ta di Gesù.                             mo a vivere quel momento come
Ci stiamo preparando così, io e                                                “attesa” di Dio.
don Erminio, per arrivare da voi       La lettera ve la consegneremo in
con cuore libero ed animo aper-        parrocchia nelle domeniche di           Con la gioia di potervi incontra-
to, perché quel momento possa          Avvento che precedono il Natale         re LA DOMENICA SEGUEN-
essere di lode o di pianto, di gioia   (o lo seguono immediatamente)           TE NEL POMERIGGIO (ore
o di implorazione, per condivide-      con l’acqua benedetta per bene-         15.00) per lo scambio della PIA-
re un sorriso e una benedizione o      dire la mensa il giorno di Natale       STRELLA e un DONO, vi salu-
anche lacrime e sofferenza.            prima del tradizionale pranzo (o        tiamo e vi affidiamo fin d’ora al
                                       quello della festa della Famiglia       Signore.
Siamo certi che in ogni famiglia,      l’ultima domenica di gennaio).
in ogni casa, il Signore sta scri-                                             don Gianni e don Erminio
vendo una “storia” e soprattutto       Passeremo tra le 18.00 e le
sta accompagnando un cammi-            21.00 perché ci siamo accorti in
no… a noi, insieme, il compito         questi anni che è uno dei pochi
di discernerlo, amarlo e viverlo.      orari accessibili per trovare “qua-
Veniamo volentieri, per ascoltare      si” tutta la famiglia… e questo
e condividere, per benedire ed in-
vocare l’aiuto e la Grazia del Si-
gnore, perché questo tempo che
stiamo vivendo ed attraversando
ci renda sempre più consapevo-
li su: chi è Lui, chi siamo noi ai
Suoi occhi e chi siamo chiamati
ad essere per Lui davanti al mon-
do!

Anche il nostro Arcivescovo per
la lettera che scrive alle fami-
glie ha immaginato quest’anno
che a scrivere fosse la “Mamma
di famiglia”, Gianna Beretta
Molla. Si rivolge così, attraverso
una serie di lettere “firmate” dal-
la Santa, alle persone che si pre-
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I nostri Alpini e la Sec

    Carissimi amici,                            Con san Francesco, tutti noi possia-      secchi Formaggi che ha recuperato
    mentre stiamo celebrando la novena          mo cantare le sue parole, con la voce e   un contatto dal Caseificio Storico
    in preparazione alla festa del nostro       con la vita…                              di Amatrice di cui gli allevatori
    padre san Francesco, il pensiero corre      Un abbraccio da tutte noi                 erano fornitori di latte prima del
    inevitabilmente a questi giorni pas-        “laudate et benedicite mi’ Signore et     sisma.
    sati insieme.                               ringratiate et servitelo con grande hu-   Dal 2018, poi, la Sec in collabora-
    La gioia per avervi rivisti, dopo questi    militate”                                 zione con il Gruppo Alpini di Ci-
8   anni difficili per tutti, è stata grande!
    Vedervi di nuovo lavorare in questo         Suor Sara Donata e le consorelle
                                                                                          vate ha iniziato a raccogliere fondi,
                                                                                          per aiutare i due allevatori a rico-
    luogo, ci ha aperto il cuore; sentire le                                              struire le loro case e le loro stalle,
    vostre voci (non sempre pacate) ci ha                                                 organizzando una festa che ha luo-
    spesso aperto il volto ad un sorriso.                                                 go nel mese di Settembre.
    Vi aspettavamo come degli amici sen-                                                  Nel 2020 la pandemia ha rallenta-
    za dei quali alla vita sembra mancare                                                 to, ma non fermato, questa opera
    qualcosa! E non è solo per i lavori che                                               benefica.
    fate (che non sono certo poca cosa),                                                  Nel 2021 oltre ad aver organizzato
    ma è il cuore con cui lo fate e l’amore                                               la manifestazione per raccogliere
    con cui vi prendete cura di noi!                                                      fondi, alcuni soci Sec si sono ripe-
                                                                                          tutamente recati ad Amatrice per
                                                                                          aiutare concretamente i due amici.
                                                                                          Il legame che unisce Civate ad
                                                                                          Amatrice è sempre più solido e an-
                                                                                          che se il percorso per tornare alla
                                                                                          normalità è ancora lungo la stra-
                                                                                          da fatta con degli amici al proprio
                                                                                          fianco risulta essere meno dura.

    Con il padre san Francesco anche noi
    quest’oggi possiamo dire “Laudato sii
    mi’ Signore”, e ci verrebbe un po’ di       Non si deve rimpiangere il tempo
    azzardo di aggiungere una strofa a          impiegato a far del bene. (Joseph
    questa bellissima preghiera: “Lauda-        Joubert)
    to sii mi’ Signore, per quelli che dona-    Il 24 Agosto 2016 il terremoto ha
    no senza misura!”                           colpito il Centro Italia. In quella
    E’ la nostra preghiera per voi! Certe       data Pietro e Stefano, due alleva-
    che il Signore darà ascolto anche alle      tori di Amatrice hanno perso tutto
    nostre piccole voci, perché non si la-      quello che avevano: le loro case, al-
    scia mai vincere in generosità.             cuni dei loro parenti e le loro stalle.
    Grazie dunque! Vi affidiamo all’in-         La SEC ha così deciso di tendere la
    tercessione della Vergine Maria, del        mano ai due uomini, dopo essere
    padre san Francesco, della madre            venuta a conoscenza della loro sto-
    santa Chiara…                               ria nell’inverno del 2017. Tutto ciò
                                                grazie alla collaborazione con Val-
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Un libro e un
                                                    bilità di educare alla fede i piccoli civatesi.
                                                    Tuttavia, non si tratta di una privazione: tutte
                                                    le volte che facciamo spazio dalla frenesia
                                                    della nostra vita per permettere a Dio di

      posto a tavola
                                                    entrarci e di parlare al nostro cuore, stiamo
                                                    in realtà guadagnando tantissimo. Si tratta
                                                    di un momento di “ricarica” per ritrovare il
                                                    centro e il senso del nostro impegno ver-
In questo numero vogliamo riservare un pic-         so la comunità. Solo lasciando spazio alla
colo spazio per raccontare ai nostri piccoli        Parola possiamo permettere che entri nella
e grandi lettori un’iniziativa che ormai pro-       nostra vita per poi risuonare al di fuori nel
segue da alcuni anni. Ogni mese, il gruppo          momento della catechesi. E voi? Ritagliate
catechisti al completo si riunisce intorno ad       nella vostra frenesia uno spazio di riflessio-
un libro e ad una tavola. Strano abbinamen-         ne?
to, direte voi... no, non siamo matti e non
usiamo le posate per girare le pagine! Ora
vi spiego meglio. Un libro, anzi, il libro di
quest’anno è intitolato “Itinerario di preghie-
ra“ e costituisce un’educazione e uno stimo-
lo per la fede. La lettura avviene in modo
personale, ogni mese un capitolo diverso
di cui, quando ci ritroviamo, condividiamo
gli spunti, le citazioni, ciò che parla alla vita
di ciascuno di noi. Una tavola, o meglio, un
posto a tavola è quello che prepariamo in-
sieme ogni volta per condividere anche un
pezzo di vita all’interno della comunità edu-
cante. La forma della cena condivisa ci aiuta
a costruire un senso di gruppo e di unità,
ci sprona a collaborare portando ciascu-
no una parte di sè per donarla agli altri. In
questo modo, allora, scegliamo di togliere
un po’ di spazio al nostro io, rinunciamo a
una serata sul divano per trascorrerla con
chi condivide con noi la grande responsa-
Novembre 2021 parrocchia dei santi Vito e Modesto - N 362 - NET
nonn
                                                                              a
                                                                       ni: q Miranda e

                         Un caro
                                                                              uand
                                                                      signifi       o ha nonno Gi
                                                                              cato      nn          an
                                                                     hanno          del m o saputo -
                                                                                          io no        il
                                                                     dizion detto che e         m
                                                                           e di D        ro un e mi
                                                                                   io         a ben
                                                                                                    e-

                       saluto a...

                                                                       Teo, 2 media
                           re          al mio papà
               e l e m enta            che ricordo con amore
          a, 5
 Ludovic

                                           o-
                               l l i , dim
                             e             on
                   B r usad fede; n -
                 a                          e
             Pier grande re le pr -                                                                     iu    lia
       n a
  non one di a recita evi inse
         i           r               v        -           ai no
                                                                                             Matteo e G
   straz o anco ià mi a ella cro                                 s
        e  v          g           o    d                 ne si tri nonn
    sap e e tu             segn                                e         i,
        i e r       e  i l                              il do te andati anche s
     gh          far                                          lc        tr           e
        n a to a                                       comp e ricord oppo pre ve
      g                                                       a        o             s
                                                      pre n gnia res della vo to,
       ce.                                                   ei no     terà         stra
                                                      mo b          s        p
                                                            ene! tri cuori. er sem-
                                                                  !         Vi Vo
                                                                                  glia-

                                                                                           2m       edia
                                                                                    Gemma,
                                                                         Elvira e                             vi
                                                                                                          non -
                                                                                                    e s e    lia
                                                                                         n i : anch vi vog a
                                                                                      on           to          d
                                                                           n o s tri n onosciu mo che
                                                                        ai             c          ia
                                                                           b b iamo e sapp e.
                                                                         a            e            t
                                                                                 ben           gge
                                                                          mo ci prote
Teo, 2                                                                     lassù
         media
La porta aperta
                                                       All’inizio del cammino di quinta elementa-
                                                       re, incentrato sul tema della santità, abbia-
                                                       mo visitato con i ragazzi la Casa sul Pozzo di
                                                       Lecco. Un luogo di accoglienza per tutte le
                                                       persone in difficoltà, nessuno escluso come
                                                       è evidenziato ad esempio dalla cartina di
                                                       tutti i paesi del mondo dipinta all’ingresso,
                                                       simbolo di apertura. Un altro simbolo signi-
                                                       ficativo è la parola “pace” presente in più di
                                                       200 lingue diverse, ma anche la presenza
                                                       dei simboli di tutte le religioni del mondo ci
                                                       ha lasciati senza parole. Un luogo, insomma,
                                                       che tramite la sua porta sempre aperta ci in-
                                                       segna ad avere un cuore aperto per far en-
                                                       trare il prossimo. Ringraziamo Padre Angelo
                                                       che ci ha lasciato paragonandoci ad un pic-
                                                       colo seme di un albero: anche noi piantati
                                                       su questa terra per portare frutto con i ge-
                                                       sti di tutti i giorni, gesti semplici ma
                                                       che possono parlare di
                                                       santità.

                                                                          i t o c r e a t o r e
                                                                  S p i r
Abbiamo iniziato il nostro cammino in pre-
parazione al sacramento della cresima de-
corando una ciotola, metafora della nostra
vita: ricevo doni e li condivido. "La mia cio-
tola mi ricorda la terra. Quando piove que-
sta terra terra contiene il cielo: il cielo bussa
gocciolando e inizia a versarsi lentamente
nella ciotola. Da infinito si fa finito. Poi il cie-
lo si affaccia poco a poco e le stelle e la luna
ci si specchiano dentro la ciotola”.

“Siamo polvere di stelle”: eccoci al Plane-
tario. I mattoni della nostra vita sono stati
costruiti nelle stelle. Più conosciamo l’uni-
verso più ci accorgiamo che la sua storia è
importante per accogliere la vita. L’universo
è come una immensa casa preparata per
ospitare la nostra vita.
Tante novita’
                                                   Come sarà composta la dirigenza dopo il
                                                                   rinnovo delle cariche?

 per il San Vito                                 Come ogni associazione periodicamente
                                                 siamo chiamati al rinnovo del consiglio di-
                                                 rettivo. Siamo sempre aperti a nuove colla-
                                                 borazioni, quindi chiunque abbia a cuore lo
Su un nuovo campo da calcio, rinnovato nel       sport in Oratorio è il benvenuto! Nel corso
manto erboso e nelle luci, abbiamo inter-        dell’anno vorremmo ampliare il gruppo di
vistato Marcello per scoprire anche le altre     volontari che da anni si impegna a favo-
novità legate alla stagione appena comin-        re della Polisportiva e speriamo di riuscire
ciata.                                           nell’intento.

Quando riparte il San Vito? Quali sono le
squadre quest’anno?                                           Quale augurio per quest’anno?

Dopo l’ultima stagione un po’ complica-
ta, abbiamo cercato di ripartire pensando
soprattutto ai bambini/e e ragazzi/e. Per        Direi che per quest'anno l'augurio non pos-
quanto riguarda il calcio il sabato mattina in   sa che essere rivolto a ritrovare una conti-
oratorio si ritrovano i bambini della scuola     nuità nel corso dei prossimi mesi, dando la
calcio. Quest’anno è in versione “allarga-       possibilità di offrire un bel percorso di sport
ta” accogliendo le età dal 2013 al 2016 per      e crescita a tutti i nostri ragazzi/e. E aggiungo
i più piccoli e 2011/2012 per la categoria       anche un auspicio rivolto a tutti noi "grandi".
under 12. Per la pallavolo proponiamo il         Credo sia importante riscoprire la centralità
minivolley (anni 2013/2014/2015) il martedì      dello sport in Oratorio, cioè di uno sport,
dalle 16 alle 17.30 e il venerdì dalle 17.00     per usare le parole del Card. Tettamanzi, ca-
alle 18.15 oltre alle squadre under 14 (mar-     pace di fare crescere ragazze e ragazzi
tedì 17.30-19.00) e juniores (martedì dalle      autentici, intelligenti, liberi,
19.00 alle 21.00). Tutti gli allenamen-          responsabili e fe-
ti si svolgono presso la pa-                     lici.
lestra delle scuole.
Villa Sacro Cuore informa
NEL MESE DI NOVEMBRE...

“Quando ero bambina il giorno di San Carlo
(4 novembre) era festa non si andava a scuola
e neppure al lavoro. Al mio paese, c’era una
Chiesa dedicata al Santo per cui era una vera
e propria giornata di festa con la Messa so-
lenne e tante bancarelle lungo la strada; mia
mamma mi comprava lo zucchero a velo o la
frittella ed io ero proprio contenta di fare que-
sta prelibata e rara merenda. A San Marti-
no (11 novembre) suonavano le campane di
buon mattino, per ricordare che bisognava
pagare l’affitto; bisognava andare in comune
e mettersi in fila per poter pagare. Quando ero
giovane, non c’erano le bollette, ad esempio per
quella della luce veniva un incaricato in casa
a riscuotere. A novembre iniziava a fare fred-
do per cui i lavori nel campo diminuivano,
ci si ritrovava nelle stalle, col calore emanato
dalle bestie, si approfittava per fare alcuni la-                                                     13
vori come realizzare gerle, fare le scope di sag-
gina, sgranare il granturco oppure realizzare
caldi scalfarott per tenere i piedi caldi durante
il lungo inverno. Un altro lavoro che si faceva
all’inizio dell’inverno, era andare nel bosco a      GIORNO DI MERCATO
raccogliere le foglie cadute, che sarebbero servi-
te per fare il letto alle mucche. Vi lasciamo con    Da qualche mese abbiamo introdotto come
un proverbio popolare: “November l’è cain o se       attività mensile il Mercato dove i nostri
paga il fecc o se fa San Martin” cioè Novem-         ospiti possono venire a “comprare” e a
bre è caino o si paga l’affitto oppure bisogna       rovistare alla ricerca di un affare. Un ma-
traslocare”.                                         glione per se stesse o qualcosa da regalare ai
                                                     nipoti e figli, uno sfizio che purtroppo in
                                                     RSA è difficile togliersi visto che le uscite
                                                     sono complicate a livello organizzativo e
Per il mese di NOVEMBRE facciamo gli                 con il Covid sono state sospese. Ma questo
auguri di COMPLEANNO a Ermelinda                     momento riesce a stimolare la curiosità e
Sacchi giovedì 11, a Teresina Rusconi sa-            a riattivare quel passatempo dalle donne
bato 13 e a Carolina Fontana lunedì 15.              tanto amato, “de nà al mercà”.
Notizie dalla Casa del Cieco

     Nonostante sia arrivato l’autunno, venerdì       90° DI FONDAZIONE
     8 ottobre gli ospiti della Casa del Cieco si     “CASA DEL CIECO”
     sono recati al bar del Paese, accompagnati       Il 16 ottobre 1931 venivano accolti i primi
     dalle animatrici e dalle Suore. La mattina-      ospiti nella “Casa del Cieco” di Civate
     ta, molto fresca e frizzante, è trascorsa in     fondata da Mons. Edoardo Gilardi. Abbia-
     un clima di serenità e di tranquillità; gli      mo voluto ricordare questa ricorrenza con
     ospiti hanno potuto rivivere, dopo più di        una Santa Messa celebrata da Mons. Rolla
14   un anno e mezzo, la “normalità” di poter         nella Chiesa di San Calocero, seguita da un
     gustare un buon caffè, un cremoso cap-           momento di saluti e di festa nel nostro bel
     puccino o una deliziosa cioccolata calda, il     Chiostro. Nel pomeriggio poi la Banda di
     tutto accompagnato da dolci di pasticceria.      Civate ha intrattenuto i nostri ospiti suo-
     Gli ospiti sono stati accolti, all’esterno del   nando per loro rallegrando l’atmosfera. E’
     bar, dalla responsabile e da alcuni abitanti     stata allestita una mostra fotografica aperta
     del paese. Mantenendo, sempre, le dovute         al pubblico per due giorni all’interno del
     distanze per il rispetto delle normative an-     Chiostro per ricordare questi 90 anni.
     ticovid_19, alcuni civatesi si sono fermati
     a dialogare con gli ospiti, anche solamente      COMPLEANNI DI OTTOBRE
     per cinque minuti. La mattinata è trascorsa
     in compagnia di un civatese che ha suonato       Anche nel mese di ottobre, i compleanni
     una canzone per loro con il flauto di Pan.       festeggiati alla Casa del Cieco, dal servizio
     Grazie mille anche a Marta, titolare del         Animazione, sono stati numerosi.
     bar, per la bellissima accoglienza!!             Vogliamo nuovamente fare gli auguri a:

                                                      Crotti Francesca (97 anni!!!)
                                                      Negri Antonio (95 anni!!!)
                                                      Colombo Giovanna (91 anni!!!)
                                                      Anghileri Carlo (89 anni!!!)
                                                      Rumi Marilena (87 anni!!!)
                                                      Crippa Pasquale (81 anni!!!)
Anno della famiglia                                                             I primi anni del nostro matrimonio
                                                                                sono stati particolarmente impe-
a cura di Pinuccia Castelnovo                                                   gnativi, perché non eravamo d’ac-
                                                                                cordo sull’educazione dei figli […].
                                                                                Abbiamo imparato a comunicare
                                                                                in modo rispettoso, ad avere cura
                                                                                del dono della famiglia e a prendere
                                                                                le decisioni quotidiane in funzione
                                                                                dell’amore per l’altro e per i nostri
                                                                                figli. Oggi facciamo parte di una
                                                                                comunità di famiglie. Le coppie
                                                                                hanno bisogno di aiuto per cresce-
                                                                                re in una relazione e per essere dei        15
                                                                                buoni modelli per i loro figli. Ed è
                                                                                qui che la Chiesa ha un ruolo im-
                                                                                portante da svolgere.”
Il 19 MARZO 2021 Papa France-          Infine cita le parole di Paolo VI:       In questo cammino di riflessione
sco ha indetto un anno di iniziati-    “Nazareth ci ricordi che cos’è la        ci vengono suggeriti anche gesti e
ve ispirate al messaggio dell’Amo-     famiglia, cos’è la comunione di          preghiere.
ris Laetitia. A partire dai capitoli   amore, la sua bellezza austera e         Gesto: Organizzate una serata in
di questa Esortazione Apostolica,      semplice, il suo carattere sacro e       famiglia sul tema dell’amore, nel-
è stato pensato dal Dicastero per i    inviolabile; ci faccia vedere come       la quale ogni componente della
Laici, la Famiglia e la Vita un per-   è dolce ed insostituibile l’edu-         famiglia scriverà o farà un disegno
corso di 10 video che ci accompa-      cazione in famiglia, ci insegni la       su che cosa significhi amare una
gnano verso il X Incontro Mon-         sua funzione naturale nell’ordine        persona. Ad ognuno sarà poi dato
diale delle Famiglie, che si terrà a   sociale”.                                un tempo per spiegare quanto ha
Roma e in contemporanea nelle          La coppia testimone di questo            scritto/ disegnato.
diocesi di tutto il mondo.             primo incontro sono Michael e            Preghiera: Donaci, Signore, di cre-
Abbiamo pensato di proporvi un         Hun Ching: “Noi crediamo che i           scere giorno per giorno nella capaci-
estratto mensile di tali video, che    giovani abbiano ancora nostalgia         tà di guardarci
potete trovare inquadrando il QR       della famiglia, perché siamo tutti       con sincerità, di ascoltarci con at-
Code pubblicato nella pagina.          fatti a immagine di Dio. Per questo      tenzione, di parlarci nella verità, di
Nel primo video, che si riferisce      c’è il desiderio di relazioni d’a-       offrirci l’un l’altro gesti di accoglien-
ai numeri 1-7 e 31-57, il Papa         more e sappiamo che la famiglia è        za, di attenzione, di amore, così che
esorta ad avviare una “conversio-      sempre il posto migliore per coltivar-   attraverso la nostra famiglia la Tua
ne missionaria per camminare           le. Tuttavia, ciò può essere reso più    luce possa risplendere nel buio del
insieme alle famiglie e aiutarle ad    difficile a causa della complessità      mondo. Amen
affrontare con fiducia e serenità      del mondo in cui viviamo oggi…
le sfide che troppo spesso stanno
affrontando da sole”. Richiama le
famiglie cristiane a “coltivare tra
loro un amore forte, ben radicato
in Cristo e pieno di valori, come
la generosità, l’impegno, la fedel-
tà e la pazienza”. Inoltre desidera
incoraggiare ciascuno di noi “ad
essere segno di misericordia e di
vicinanza lì dove la vita familiare
non si realizza perfettamente o
non si svolge con pace e gioia.”
Rinuncia e dono
     di don Erminio

     Giovanni, che era in carcere, sen-     gno per la loro salvezza. Non c’è     I Santi sono superflui – che cosa
     tendo parlare delle opere di Cri-      amore più grande di questo: do-       ha ‘prodotto’ la vita di Carlo
     sto, mandò i suoi discepoli a dir-     nare la vita per gli amici. Non vi    Acutis? Ma non inutili. Sono lie-
     gli: “Sei tu colui che deve venire     chiamo più servi ma amici. (Gv        vito e sale: nascosti nel pane ma
     o dobbiamo aspettare un altro?”.       15) Dal farsi servire al servire.     necessari per dargli buon sapore
     Gesù rispose: “Andate e riferite a     E’ la follia cristiana che il ‘mon-   e renderlo nutriente.
     Giovanni ciò che udite e vedete:       do’ non comprende ma di cui ha
16   i ciechi riacquistano la vista, gli    un estremo bisogno.
     zoppi camminano, i lebbrosi sono
     purificati, i sordi odono, i morti
     risuscitano, ai poveri è annunciato
     il Vangelo. E beato è colui che non
     trova in me motivo di scandalo!”.
     Mentre quelli se ne andavano,
     Gesù si mise a parlare di Giovanni
     alle folle: ...
     “Dai giorni di Giovanni il Batti-
     sta fino ad ora, il regno dei cieli
     subisce violenza e i violenti se
     ne impadroniscono”. (Mt 11)

     L’interpretazione di questa sor-
     prendente parola di Gesù è di-
     scussa, ma, se la riferiamo a
     Giovanni – è di lui che Gesù sta
     parlando – è preferibile intende-
     re: il Regno di Dio va acquistato
     al prezzo delle più dure rinunce
     (violenza a se stessi). Giovanni è
     in carcere per aver osato predica-
     re in pubblico la necessità della
     conversione anche ai potenti.
     E sa bene di non avere scampo.
     Avrebbe un gran bisogno di con-
     forto dalla vicinanza dei suoi di-
     scepoli. Invece, per il loro bene,
     li spinge a diventare discepoli di
     Gesù: lui è solo un profeta, an-
     che se il più grande. Sarà Gesù
     a dare realtà e ad aprire a tutti il
     Regno di giustizia e di pace, do-
     nando la vita sulla Croce.

     La rinuncia ad avere per sé i di-
     scepoli; il dono di sé come pe-
Arte & Spazi
IL CAMPANONE DELLA BRIANZA
a cura di Franca Albini

                                                                               17

“La costa del Monte di Brianza che      la chiesa dedicata a San Vittore
guarda verso il piano di Dolzago        (unica superstite di quattro chie-
e la valle di Rovagnate è un susse-     se presenti nel XIII secolo) e dal-
guirsi di articolati paesaggi, da cui   le poche abitazioni rimaste attor-
emergono antichi abitati e il leg-      no al sito. La campana è del 1878
gendario colle della mitica città di    e quando suonava a distesa, con
Brianza, che si vuole distrutta dai     rintocchi lunghi e ininterrotti,
Milanesi nelle campagne contro il       segnalava agli abitanti della zona
Barbarossa. La suggestiva collina,      un possibile pericolo imminente
spaccata ad ovest dal solco della       (il 31 marzo dello scorso anno il
Bevera e attorniata da folti boschi,    Campanone è tornato a risuona-
ha una spianata prativa cinta da        re a lutto - non accadeva da oltre
resti di muraglie e da rocce a for-     vent’anni - per commemorare
ma poligonale […] e nel mezzo, a        tutte le vittime del coronavirus).
625 metri d’altezza, svetta la torre    Visitabile in poche ricorrenze nel
detta Campanone di Brianza…”            corso dell’anno, il Campanone è
(Angelo Borghi, La Brianza Lec-         divenuto il simbolo della Brianza
chese).                                 stessa e dall’altura su cui si trova
La Torre Campanaria, oggi di            “si può ammirare un meraviglio-
proprietà della famiglia Basset-        so paesaggio, costellato di monti e
ti, è un rifacimento posteriore         laghi. Nelle giornate limpide, la
al XVI secolo di una precedente         catena delle Alpi, e in particolare
torre della cui funzione ci sono        il monte Rosa, appaiono come stu-
tutt’oggi pareri discordi. È alta       penda cornice a quella torre che su
circa 23 metri e già nel primo          tutto domina piena di mistero, di
Settecento sorgeva isolata dal-         leggenda e di sacralità.”
L’ acqua del                           Abbandonare L’ albero dei
     lago non è                             un gatto    ricordi
     mai dolce                              di Haruki Murakami                     di Britta Teckentrup

     di Giulia Caminito

18

                                                                                   Volpe aveva avuto una vita lun-
                                                                                   ga e felice, ma ormai era molto
                                                                                   stanca. Diede un ultimo sguardo
                                                                                   al suo amato bosco, chiuse gli oc-
                                                                                   chi e si addormentò per sempre.
                                            Nei suoi romanzi e racconti            Un inno alla vita e ai ricordi che
     Odore di alghe, sabbia densa,
                                            Murakami ha creato un’infinità         restano con noi e ci danno forza
     piume bagnate. È un antico cra-
                                            di mondi, e ne ha svelato ogni         anche quando chi abbiamo ama-
     tere, ora pieno d’acqua: è il lago
                                            segreto ai lettori. Ma c’è una         to non c’è più.
     di Bracciano, dove approda la
     famiglia di Antonia, donna fiera       dimensione in cui la sua penna
                                            non si è quasi mai avventurata:        Nel corso dei giorni, delle settima-
     che da sola si occupa di un marito
                                            la sua vita.                           ne e dei mesi che seguirono,
     disabile e di quattro figli. Antonia
                                            In questo libro Murakami scrive        gli animali ricordarono molte altre
     non scende a compromessi, crede
                                            per la prima volta della sua fami-     storie su Volpe.
     nel bene comune eppure vuole in-
     segnare alla sua unica figlia fem-     glia, e in particolare di suo padre.
                                            Ne nasce un ritratto toccante, il      Il peso nei loro cuori si alleggerì.
     mina a contare solo sulla propria
     capacità di tenere alta la testa. E    racconto sincero del «figlio qua-
                                            lunque di un uomo qualunque».          Più ripensavano a lei, / più l’albe-
     Gaia impara: a non lamentarsi, a
                                            E forse proprio per questo spe-        ro cresceva e si faceva bello, / finché
     salire ogni giorno su un regionale
                                            ciale. A tradurre in immagini          diventò l’albero più alto del bosco,
     per andare a scuola, a leggere li-
                                            questo delicato racconto auto-         / Un albero fatto di ricordi e pieno
     bri, a nascondere il telefonino in
                                            biografico, le invenzioni di uno       d’amore.
     una scatola da scarpe, a tuffarsi
     nel lago anche se le correnti ti-      dei più importanti illustratori
     rano verso il fondo. Alla banalità     contemporanei, Emiliano Pon-
     insapore della vita, a un torto su-    zi, che con i suoi colori aggiunge
     bito Gaia reagisce con violenza…       poesia alla poesia in un’edizione
     La sua voce ci accompagna lungo        unica al mondo.
     una giovinezza che sfiora il dram-
     ma e il sogno e che pone doman-        “Mi sono tenuto dentro questa
     de graffianti…                         storia per molto tempo, come una
                                            spina rimasta in gola. Finché, per
     Libro vincitore                        caso, mi sono ricordato che una
     Premio Campiello 2021                  volta, da bambino, ero andato con
                                            mio padre ad abbandonare un gat-
                                            to su una spiaggia...”
È stata la mano di Dio Squid Game e la
Regia di Paolo Sorrentino fragilità dei genitori
                                                       di don Mauro Leonardi

                                                                                                                19

                                                       Le riflessioni davvero profonde e straordinaria-
                                                       mente efficaci che il capolavoro di Hwang Dong
                                                       hyuk suscita non sono assolutamente decifrabili
                                                       da un bambino. Non ne ha le competenze di vita
                                                       semplicemente perché è troppo giovane. Eppure
                                                       molti insegnanti segnalano come siano ormai tanti
                                                       gli alunni che, durante gli intervalli scolastici del-
                                                       la primaria, giocano prendendosi a schiaffi come
                                                       nella serie.
                                                       Un tempo la società proteggeva i bambini e i pre-a-
                                                       dolescenti da certe esperienze con un divieto che
Anni Ottanta: Napoli accoglie il goleador Diego        era efficace. Con la nascita del web e degli smar-
Maradona; un giovane di nome Fabio, detto “Fa-         tphone ogni argine è superato. Squid Game può
bietto”, vive uno dei sogni più grandi degli amanti    essere guardato sul televisore di casa, sullo scher-
del calcio. Ma questa immensa gioia sarà accom-        mo del pc ma, soprattutto, sullo smartphone. Il
pagnata da una tragedia inaspettata, che sconvol-      genitore che proibisse al figlio di usare il cellulare
gerà la sua vita. Fabietto avrà modo di imparare       potrebbe essere certo che l’unico effetto della sua
come felicità e sconforto siano intrecciati tra loro   azione sarebbe quello di spingere il minore ad agi-
così tanto da determinare insieme il suo futuro...     re di nascosto, con la complicità di qualche amico.
Attraverso questo film il regista Paolo Sorrentino     I bambini sanno che il sangue della fiction è in
elabora il dolore per la perdita tragica dei genito-   realtà succo di pomodoro ma non sanno dare ri-
ri a 17 anni, in quella fase adolescenziale in cui     sposta alle domande che la serie pone, a partire
non è ancora certa la strada e in cui gli incontri     dalla più importante: quanto vale la vita umana?
oltre che la vocazione indicano un percorso: que-      quando si vuole guadagnare, esiste un limite da
sta volta non guarda, ma si fa guardare, nella sua     non valicare? il senso dell’esistenza è divertirsi?
umanità, senza nascondere nessuna fragilità. Nella     Squid Game mette in luce senza nessuna pietà,
seconda parte del film spegne i fuochi d’artificio     non solo la terribile fragilità della nostra società,
e lascia posto all’assenza, depura il suo cinema di    ma ancor prima quella di noi adulti, genitori ed
ogni ingombro estetizzante per spogliarsi nudo da-     educatori compresi. La nostra è una società che
vanti alla realtà della solitudine improvvisa, a tu    non è più in grado di proteggersi con divieti e
per tu con quel mondo “deludente” per cui l’unico      proibizioni. E, prima che tecnico, il problema è
antidoto è l’immaginazione.                            personale. Morale.
                                                       Fonte AGI: https://mauroleonardi.it/2021/10/21/
                                                       agi-la-verita-messa-a-nudo-da-squid-game-riguar-
                                                       da-la-fragilita-dei-genitori/
Anagrafe parrocchiale
 Morti nel Signore
   29) Moiana don Guido di anni 89
   30) Scola Antonia di anni 80

 Nati alla vita di Dio

               11) Astori Alma                             12) Spreafico Achille

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  MARINA RICCI alla Domenica della comunità:
   La nota vaticanista Marina Ricci, giornalista
   romana oggi in pensione, ma ancora atti-
   vissima, dalla santa di Calcutta ha ricevuto
   un dono assolutamente unico: suo figlio
   Govindo. . «Sapevo che non sarebbe
   diventato grande, ma volevo solo dargli
   una famiglia, scalcinata, inadeguata, ma una
   famiglia. Anche se mi prendevano per pazza».
   Un “allargamento del cuore” che ha avuto effetti sorprendenti.

                          DOMENICA 21 NOVEMBRE
                                      ORE 17.00
                         NEL SALONE DELL’ORATORIO
           la fragilità della vita: una crepa che può far entrare luce
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