CAMBIARE i CAVALLI - Parrocchia di Santa Maria Maddalena

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CAMBIARE i CAVALLI - Parrocchia di Santa Maria Maddalena
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     C AMBIARE i C AVALLI
   Notiziario della Parrocchia di S. Maria Maddalena al Forte Procolo - anno XLII - n. 1 - Marzo 2021

L’immagine che più volte in questo periodo mi è passata
per la mente è stata quella di un cavallo scosso. Tanta
gente, un po’ tutti, eravamo risaliti sul cavallo,
baldanzosi dopo la fase della sorpresa per una malattia
inaspettata che ci aveva colti tutti impreparati, cui
avevamo reagito con generosità e anche un sano
ottimismo. E il cavallo aveva ripreso a trotterellare e
anche s’era permesso il galoppo, lasciando alle spalle
la polvere perché coprisse le orme passate che avevano
messo un po’ tutti in difficoltà. Ma, improvvisamente e
inaspettatamente il cavallo s’è imbizzarrito e tanti sono
stramazzati nuovamente a terra. Quante situazioni di          decisiva della vita di Gesù, anche se loro sanno
smarrimento, quante depressioni in atto, quante               benissimo che la tentazione-crisi ha percorso tutta la
angosce. Lascio a voi, secondo l’esperienza particolare       sua esistenza e ogni giornata del suo percorso umano.
che avete vissuto in prima persona o di riflesso, dare il     Fino all’ultimo istante, quello sommo, quando ormai
nome e determinare i disagi provocati: finanziari,            sulla croce è stato sfidato e messo in crisi da un
scolastici, psicologici, sociali, religiosi. È stato ed è     arrogante: “Se sei figlio di Dio, scendi dalla croce e
ancora un momento particolare che ci ha visto e ci vede       crederemo in te!”. Un vero guanto di sfida che ha
traballare. Posso usare la parola? Crisi! Prima di dar        percosso la sua guancia e che ha richiesto lucidità di
voce a soluzioni, che da una parte possono essere viste       discernimento e di scelta: scendo e gliela faccio vedere
come drammatiche da alcuni, mentre da altri possono           io, o rimango a morire come un pezzente malfattore?
determinare reazioni di ottimismo, credo che sia utile e      Ha corso il rischio, tra l’altro, che tanti lo abbandonassero
sano soffermarci a riflettere. No, no, non voglio indagare    per questa sua “debolezza” di non mostrare la sua
cause e farne analisi, state tranquilli: già molti lo fanno   onnipotenza. Crisi! Tentazione! Il momento sommo
e non voglio rubare il mestiere a nessuno né cimentarmi       della croce è stato preparato giorno per giorno, ora per
in speculazioni che non mi competono. Non voglio              ora, valutazione per valutazione, giudizio per giudizio.
portarvi a guardare indietro, ma dentro e poi avanti. Da      In tutto ha dovuto mostrare se stesso, perché in fin dei
cristiano, se ce la faccio! La prima cosa che mi vien da      conti anche lui, come me e te, è andato in crisi d’identità:
dire è che la crisi fa parte della vita! Non è casualità,     chi sono io di fronte a ciò che mi sta provocando? Ha
ma è insita nel nostro percorso. Il cavallo che abbiamo       dovuto mostrare se stesso decidendosi: mi definisco in
sellato per una galoppata tranquilla che ci facesse           base al benessere, all’avere, al possedere? E ancora: mi
scoprire le meraviglie del bosco e dei villaggi e godere      definisco in base al potere e al dominare sugli altri?
della brezza del mattino e le gioie di incontri felici nel    Oppure sono il successo o il piacere che mi determinano?
bucolico incedere, ebbene quel cavallo può                    Erano tutte crisi provocate dalla mentalità che aveva
improvvisamente imbizzarrirsi e scuoterci. Anzi, quasi        intorno a sé, di tanta gente che si aspettava un Messia
mi vien da dire che questo fa parte del percorso e che        che salvava perché era forte, potente, vendicativo,
esiste solo nelle belle favole che tutto vada bene e che      determinato con i nemici. Una vera crisi d’identità.
“…vissero felici e contenti”. Lo sappiamo tutti, vero?        Una crisi da affrontare e mai da mettere da parte per
Non c’è vita senza crisi. Mi conforta in questo               fuggire per delle tangenti di comodità e interesse. Ed è
l’esperienza del Maestro. A chiare lettere viene              stato proprio questo che Gesù ha fatto: ha affrontato e
riportato nel Vangelo che la crisi ha attraversato la sua     fatto diventare opportunità la tentazione-crisi: s’è
vita in modo addirittura violento. Cambia solo il nome:       lasciato condurre da Dio nel profondo dell’anima; ha
là nella “buona notizia” è chiamata tentazione! Sì,           accettato la pressione e l’ha guardata in faccia. Anzi, ha
Gesù è stato tentato. Eccome! Gli evangelisti, per            capito che c’era Dio dentro tutto questo, e che la
praticità, raccolgono in una pagina un’esperienza             provocazione che Dio gli faceva era perché ritrovasse
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se stesso, quello vero. Credo che questo avvenga per arriva a tanta pace e può affrontare con serenità il
ogni persona. È troppo duro dire che è Dio che mette momento. Perché la depressione è sempre in agguato.
in crisi? Me l’immagino Dio come la donna che ha Quanta gente, sollecitata da un certo modo di vivere e
perso la sua moneta e che mette la casa a soqquadro: le di pensare, si crea degli stereotipi che gli danno una
sedie sul tavolo, i tappeti all’aria, sposta i mobili finché sorta di onnipotenza: “Se vado in palestra, allora sarò
non trova la dracma perduta. Purché l’uomo trovi se sano per sempre! Se mangio in un certo modo, se curo
stesso, Dio è capace di tutto! Credo che la preoccupazione il mio macrobiota, se… non mi posso ammalare!” La
di Dio, a questo punto, sia la nostra cecità! L’incapacità malattia che colpisce manda in frantumi questo modo
e la non volontà di cogliere in profondità ciò che sta di pensare. Solo se si ha il coraggio di mettere in
avvenendo. Che tristezza, per Dio,                                           questione delle certezze e di cambiare
dev’essere quella di una creatura che                                        prospettiva ci sarà via d’uscita,
aspetta solo la fine di un momento                                           altrimenti la rabbia, la paura, la
difficile per ritornare a fare ciò che è                                     violenza, la disperazione avranno il
stato abbandonato temporaneamente,                                           sopravvento.      Quanti      rimangono
senza essersi lasciata interrogare né                                        radicati nelle proprie false sicurezze:
modificare minimamente. Mi viene                                             “La vita è nelle mie mani! Io sono
sovente alla mente il profeta Amos,                                          uomo di successo!”. Nemmeno la
quando riferisce di quelle persone che                                       malattia ha insegnato a costoro cosa
aspettano solo che finisca il momento                                        vale nella vita! Che tristezza. Occorre,
difficile e complicato per ritornare a                                       invece, cambiare i cavalli! Occorre
fare i loschi interessi: “Quando finirà                                      lasciar andare le false immagini che
il novilunio e si potrà vendere il grano                                     abbiamo costruito e che finora ci hanno
e smerciare il frumento, diminuendo le                                       condotto e ingannato. Chi ha questo
misure e usando le bilance false, per                                        coraggio riconoscerà il vero di sé e
comprare con denaro gli indigenti e il                                       nuove prospettive si apriranno. Allora
povero con un paio di sandali? Possa la crisi aprirci gli occhi si potrà vivere in modo più attento e
Venderemo anche lo scarto del grano” su orizzonti nuovi. E sarà Pasqua! cauto e con una bella dose di umiltà.
(Am 8,4). Senza, però, scomodare                                             Allora ci si aprirà alla vita e agli altri,
Dio, credo che dobbiamo aver chiaro che ogni crisi che che passano dalla nostra esistenza chiedendo
avviene è una grazia, un dono, perché ci grida accoglienza e attenzione. Allora si comincerà a
apertamente che abbiamo bisogno di un’immagine comprendere le persone fragili che ci attorniano, senza
differente di noi stessi. Alla fin dei conti, supereremo la giudicarle, inconsapevolmente, di essere loro la causa
crisi solo quando troveremo il fondamento stabile che della loro fragilità e malattia. Allora Dio potrà entrare!
sostiene la nostra esistenza e l’anima di ciascuno. Non Perché fino a quel momento, se c’era, Dio era solo un
v’è mai balenata l’illusione: “La vita, la determino talismano e un amuleto che aveva solo la funzione di
come mi pare e piace”; “Sono il padrone di me stesso”; parafulmine per una sorta di gioco religioso fatto di
“Sono il garante della mia felicità con uno stile di vita superstizione o, al massimo, di dare-avere. Allora si
che mi sono costruito e approvato dal mio successo”? A scoprirà che Dio non ha il compito di garantire una vita
volte per aprire gli occhi abbiamo bisogno di eventi che sana, magari acquisita con il bancomat della preghiera.
ci scuotono e muovono. Dall’esterno; non ricercati; Allora sarà Pasqua! Il passaggio dalla morte alla vita
non voluti… Qualcosa che metta sottosopra la vita e ci e l’incontro con il Signore Vivo e Risorto. Sì, Pasqua è
faccia aprire gli occhi ci può dare un orizzonte e un passaggio: un cammino in cui lasciamo che Gesù
orientamento nuovi e differenti. No, non mi si Risorto ci liberi da ogni chiusura che ci fa avvolgere su
fraintenda: non è augurio e nemmeno c’è richiamo a noi stessi, in modo morboso, fino a soffocarci o a
castigo divino. C’è solo la vita che scorre. C’è la vita condurci alla disperazione. Fermati, considera, agisci:
                                                                                                               agisci
che ha insita in sé anche la malattia, oltre che la salute. dentro di te ci sono forze meravigliose che ti possono
Ogni malattia rappresenta una crisi. Chi non l’ha proiettare a fare tanto bene e a vedere tante persone che
sperimentata? Fino a ieri ero una roccia e poi… Chi hanno bisogno di te! Prendi una nuova direzione: senza
non ha mai pensato che sarebbe rimasto immune, fuggire da ciò che ti provoca crisi e difficoltà e
sempre sano come un pesce? E il mito dell’eterna tentazione, coraggiosamente vedi opportunità nuove e
giovinezza dove lo metti? Poi, invece, si sconvolgono irripetibili là dove tanti invece si lasciano precipitare
tutti i piani! La reazione immediata è la ricerca delle nello scoraggiamento e rispondono incrociando le
cause, insieme con i perché, le responsabilità di braccia.
qualcuno che non ha vigilato, e tanta rabbia. Giova Perché mai l’amore si lascia vincere. Perché l’amore
tutto questo? Forse più saggio è arrivare a considerare vince e trionfa sulla difficoltà, la crisi, la morte. Perché
il vero valore della vita, fatta di salute, ma anche di questa è la strada percorsa dal Cristo quando ha fatto
malattia e sofferenza. Quando qualcuno, dopo la rabbia scoppiare la morte ed è risorto.
e la paura e la disperazione, approda a riconciliarsi con 		             Buona Pasqua!
la sua condizione umana e dunque con la fragilità,                                                        don Giorgio
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PAPA FRANCESCO                             3

                                           IL MONDO CHE VORREI
                                         Intervista a papa Francesco
                                                                      Il Papa sul TG5 al posto di Barbara D'Urso è
                                                                      una notizia, che speriamo non suoni irriverente.
                                                                      Fatto sta che la rete di Mediaset, come molti
                                                                      sanno, ha dedicato l'intera serata di domenica 10
                                                                      gennaio a un'intervista esclusiva a papa Francesco,
                                                                      seguita dal film «Chiamatemi Francesco» e da
                                                                      un dibattito in studio. Come al solito il Papa è
                                                                      stato chiaro e diretto, affrontando molti temi
                                                                      di attualità e altri di carattere etico morale.

                                                                      Ecco alcuni spunti presi dal quotidiano “Avvenire”
                                                                      e dal sito del Vaticano “Vatican news”

                         Superare la logica individualista per pensare al plurale
Nell’intervista, papa Francesco ha sottolineato l’atteggiamento che in ogni Paese del mondo sarebbe giusto
adottare in una situazione di crisi come l’attuale, che sollecita innanzitutto chi ha compiti di responsabilità ad
anteporre la logica del bene comune alla promozione personale, il ”noi” all’“io”. «La classe dirigenziale – spiega
il Pontefice – ha il diritto di avere punti di vista diversi e anche di avere la lotta politica. Ma in questo tempo
si deve giocare per l’unità […]». In questo momento, «un politico, un pastore, un cristiano, un cattolico, anche
un vescovo, un sacerdote, che non ha la capacità di dire “noi” invece di “io” non è all’altezza della situazione».

                       Di sicuro, dalla crisi si esce cambiati, o migliori o peggiori
«Le statistiche dicono che, togliendo un mese di spese di guerra, potremmo dare da mangiare a tutta l’umanità per un
anno» osserva papa Bergoglio. «Dobbiamo prendere coscienza di questa drammaticità del mondo, non è tutto una
festa. Per uscire da questa crisi a testa alta e nel modo migliore – osserva – dobbiamo essere realisti. Si deve fare la
revisione di tutto. I grandi valori ci sono sempre nella vita, ma i grandi valori vanno tradotti nella vita del momento».

                                            Vicinanza, non indifferenza
E proprio il richiamo a pensare anche agli altri, si lega, nella riflessione del Papa, al concetto di fraternità. «La parola
chiave per pensare le vie di uscita dalla crisi è la parola vicinanza. La sfida è farmi vicino all’altro, vicino alla situazione,
vicino ai problemi, farmi vicino alle persone». Nemica della vicinanza è invece “la cultura dell’indifferenza”. Si parla
«di un sano menefreghismo dei problemi, ma il menefreghismo non è sano. La cultura dell’indifferenza distrugge,
perché mi allontana». Francesco rileva che la crisi dovuta alla pandemia ha acuito ancora di più la “cultura dello
scarto” nei confronti dei più deboli, siano essi poveri, migranti o anziani. Si sofferma in special modo sul dramma
dell’aborto che scarta i bambini non voluti. «È giusto cancellare una vita umana per risolvere un problema, qualsiasi
problema?» si chiede il Papa. «No, non è giusto. È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Uno che
uccida la vita umana? Questo è il problema dell’aborto. Scientificamente e umanamente». Sempre di più, in questo
nostro mondo che si definisce civilizzato, quello che perde l’utilità si scarta. E questo lo si vede ogni giorno…

                                    La fede, un dono da chiedere al Signore
Il Papa risponde infine su come personalmente stia vivendo le restrizioni dovute alla pandemia. Confida di sentirsi
“ingabbiato”, si sofferma sui viaggi annullati per evitare gli assembramenti, parla della speranza di visitare l’Iraq.
In questo periodo dedica più tempo alla preghiera, a parlare attraverso il telefono e ribadisce quanto siano stati
importanti per lui alcuni momenti di preghiera come quella in San Pietro il 27 marzo dell’anno scorso. Offre così
una riflessione sulla fede nel Signore, che - dice - è innanzitutto “un dono”. «Per me – afferma – la fede è un
dono, né tu né io né nessuno può avere fede con le proprie forze: è un dono che ti dà il Signore, che non si può
comprare». Riprendendo quindi un passo del Deuteronomio, papa Francesco esorta a invocare la “vicinanza di
Dio”. Questa vicinanza nella fede è un dono che dobbiamo chiedere. L’intervista si conclude con l’auspicio che nel
2021 «non ci siano gli scarti, che non ci siano atteggiamenti egoistici» e che l’unità possa prevalere sui conflitti.
                                                                                                          don Elvis
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4         VITA DI COMUNITÀ                                                                            oblò9
                                                                                                           TEMPO DI Q
                                                    Abbiamo sentito due mamme catechiste (non del Saval,
                                                    s’intende!) mentre parlavano dei loro gruppi di catechismo.
                                                    Una dice: «I miei sono un vero disastro. Abbiamo chiesto loro
                                                    i nomi dei quattro evangelisti e la risposta è stata: Gaspare,
                                                    Melchiorre e Baldassarre!». L’altra mamma risponde: «Devi
                                                    essere contenta che ne conoscevano almeno tre!». Sembra una
                                                    barzelletta, ma racconta il livello della nostra fede. O forse,
                                                    per lo meno, della conoscenza un po’ limitata del nostro sapere
cristiano. Ci siamo messi in ascolto, passando per strada, incontrando persone, sentendo ragazzi, bambini, adulti,
giovani: quante domande! Le abbiamo scritte innanzitutto nel cuore e poi le abbiamo fatte emergere. Le abbiamo
fatte nostre e ci siamo lasciati provocare. E poi, con semplicità, abbiamo cercato di dare qualche risposta. Ci
siamo riscoperti bisognosi di luce. E ci siamo detti: perché non rimetterci sulle tracce di Dio? Vi offriamo, con
molta umiltà e senza nessuna pretesa, quello che abbiamo scoperto e riscoperto. Volete approfittarne? Abbiamo
registrato su dei brevi video il percorso. Sono cinque/dieci minuti in cui abbiamo tentato, alla luce delle domande
che abbiamo colto qua e là, di narrare la nostra fede. L’unico obiettivo che ci ha guidato è stata l’affermazione di
Gesù: “La tua fede ti ha salvato”. Il Maestro si rivolgeva a ciechi, lebbrosi, alle donne, agli ammalati. Certamente
si rivolgeva anche a noi e a te. A chi interessa la gioia della sua fede, si metta allora sulle “tracce di Dio”.
E se alla fine vi vien voglia di pregare, ringraziando o lodando o chiedendo a Dio, non tiratevi indietro:
avrete scoperto anche la meraviglia di una fede che conduce alla relazione e all’incontro con il Signore.

                                                                                                        QUARESIMA D
              		                    A tutte le famiglie che lo desideravano, così come ai bambini e ragazzi, sono stati
                                   Anche in chiesa c’è un’apposita cassetta per raccogliere la nostra solidarietà. Quest’

                                                                                             Da Teresina, in Brasile
                                                                      Amigos e amigas da Comunidade Cristã do Saval,
                                                                      nosso abraço!
                                                                      Uno dei momenti forti della quaresima è la carità!
                                                                      Un impegno e un dono!
                                                                      Abbiamo sentito con gioia che, durante la
                                                                      quaresima, avete un progetto cui dirigere la
                                                                      vostra attenzione, la vostra sensibilità, il vostro
                                                                      contributo comunitario.
                                                                      Quest’anno la vostra scelta si è volta verso di
                                                                      noi, e intendete sostenere la nostra Fondazione
                                                                      in Brasile, a Teresina. Grazie! Si chiama:
                                                                      “FUNDAÇÃO VIVER COM DIGNIDADE”.
                                                                      Iniziata ancora quando don Giorgio, allora nostro
                                                                      parroco nella parrocchia di São João Evangelista,
                                                                      svolgeva il suo servizio in codesta realtà, la
                                                                      Fondazione sta ancora operando concretamente
                                                                      in favore di ragazzi, giovani, adulti, anziani,
                                                                      famiglie, nel campo dell’educazione, della salute,
                                                                      della comunicazione, dello sport.
                                                                      Infatti è nata e continua con lo scopo di
                                                                      promuovere l’inclusione sociale delle persone,
                                                                      partendo da quelle più vulnerabili e a rischio.
                                                                      Il fatto di essere nata e radicata in una delle
                                                                      periferie della città di Teresina la obbliga ancora
                                                                      ad aprire gli occhi su una realtà particolare di
                                                                      disagio e di emarginazione.
                                                                      In concreto, la Fondazione “Viver com
                                                                      Dignidade” opera attraverso:
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VITA DI COMUNITÀ                       5
QUARESIMA

         Il cammino che vi offriamo si trova sul nostro sito:
            http://parrocchiamaddalena.altervista.org/,
                        cliccando sull’icona

                Un altro appuntamento quaresimale:
                    il lunedì, in chiesa, alle 20.30,
           condivisione attorno al Vangelo della domenica.

                                     Buon percorso di fede!
      										                                                                             don Giorgio e don Elvis

DI SOLIDARIETA’
distribuiti i salvadanai che verrano raccolti il Giovedì Santo durante la messa In Coena Domini.
’anno il contributo concreto della nostra parrocchia andrà agli amici e amiche di Teresina, in Brasile.

e, ci scrivono...
   • delle “escolinhas”, piccole scuole, per
   aiutare l’educazione dei bambini e ragazzi: è il
   “PROJETO RENASCER NA ALEGRIA”;
   • una clinica di fisioterapia: “CLÍNICA SANTA
   LUZIA”;
   • un consultorio dentistico: “PÉ DE MOLEQUE”;
   • un gruppo di anziani: “IDOSOS SANTA
   LUZIA”;
   • una radio comunitaria: “RÁDIO FM VERONA”;
   • delle squadre di calcio amatoriali per ragazzi:           Accendiamo
   “OFICINAS DE FUTEBOL”
                                                              la solidarietà
   Con i vostri ragazzi, adolescenti e giovani del
   Saval, stiamo mettendo in atto delle iniziative di
   incontro e scambio di idee con dei nostri ragazzi,
   adolescenti e giovani seguiti dalla Fondazione.
   Le moderne strumentazioni permettono di entrare
   in comunicazione attraverso i social e le video
   riprese e chiamate. Fatevi raccontare dai vostri
   ragazzi ciò che, insieme, siamo riusciti a fare:
   vi presenteranno certamente dei buoni frutti,
   maturati negli incontri in cui ci saremo scambiati
   le nostre reciproche conoscenze.
   Com carinho,
   os amigos e as amigas da Fundação                        Chi volesse maggiori informazioni
                        Teresina, 17 de fevereiro 2021,
                                                            può visitare il sito:
                         dia de quarta feira das cinzas
                                                            www.fundacaovivercomdignidade.blogspot.com.br
CAMBIARE i CAVALLI - Parrocchia di Santa Maria Maddalena
6       VITA DI COMUNITÀ                                                            oblò9

                 UN INVERNO DI SERVIZIO, SORRISI ED INCONTRI
                       IL CATECHISMO NON SI FERMA!!!
                                                                                1a Media
                                                                            “Abbiate il coraggio
                                                                              di essere felici!”.
                                                                                Una normale
                                                                                  attività di
                                                                                 catechismo.
                                                                                 In sicurezza
                                                                              tutto è possibile,
                                                                             anche condividere
                                                                                la merenda e
                                                                            sorridere assieme.
             Elementari
Inizio della Quaresima, Le Ceneri.

                           2a Media
          “Beati gli afflitti, perché saranno consolati”.
         Alla scoperta della vera ricetta della felicità.
La seconda media scopre le Beatitudini e lo fa incontrando tanti
 testimoni. Uno dei primi? Marco dalla Ronda della Carità. Non
serve andare lontano per scoprire che dove c’è carità, lì c’è Dio.

                                                                            3a Media
                                                                          “Non siamo chiamati
                                                                          a servire ogni tanto,
                                                                        ma a vivere servendo”.
                                                                           Isola della Scala –
                                                                              19/12/2020
                                                                         All’opera per tagliare
                                                                        il legno, che una volta
                                                                        assemblato, diventerà
                                                                     una scatola per contenere
              Gruppo Ado                                               biscotti da vendere per
     I giovedì sera del gruppo ADO:                                       raccogliere fondi per
mascherinati, distanziati, con collegamento                          l’Operazione Mato Grosso.
 Zoom per i quarantenati... ma ci siamo!
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VITA DI COMUNITÀ                         7

                 UN SABATO MATTINA A TU PER TU CON DON GIORGIO
                       Intervista dei ragazzi di V elementare
Come e quando è nata la tua vocazione?
Non c’è stato un momento in particolare. All’età di 6 anni, andavo dalla mia abitazione, in Via IV Ponte, alla
Santa Messa alle ore 6 del mattino, poi mi recavo di corsa a scuola a Borgo Nuovo. Mi piaceva Gesù per quello
che aveva fatto e stava ancora facendo. Facevo il chierichetto, come molti di voi. Un giorno, all’età di 10 anni
circa, sono andato da don Lino e don Mario, i sacerdoti della mia parrocchia, che mi hanno aiutato a conoscere
Gesù, ed ho chiesto loro se potevo entrare in seminario. Ed è nata così la mia chiamata.
Perché hai scelto di diventare sacerdote?
Gesù mi piaceva, e mi piace ancora. Mi piace per il bene che ha fatto e che fa anche oggi.
Prima della chiamata cosa facevi?
Ero un "bociassa", ne combinavo tante, facevo scherzi alle mie sorelle, ero terribile, mi piaceva giocare a calcio,
e ogni pomeriggio mi ritrovavo con i miei amici nei campi, sempre con il pallone ai piedi.
Cosa hai studiato per diventare sacerdote?
Ho fatto il liceo, poi teologia, ma sto ancora studiando, perché non si finisce mai di imparare.
Come ha reagito la tua famiglia, sapendo che volevi diventare sacerdote?
Il giorno che sono andato a casa e ho chiesto di entrare in seminario, mia mamma si è messa a piangere e mio
papà mi ha detto: "Sei troppo piccolo". Poi, in un secondo momento, hanno capito che ero convinto della mia
scelta, e mi hanno lasciato seguire la strada che avevo scelto.
Quando sei stato ordinato sacerdote?
Sono stato consacrato sacerdote il 24 maggio 1980. Il vescovo era Mons. Giuseppe Amari. Con me c'erano 12
miei amici, con i quali ancora oggi ci sentiamo, anche se viviamo distanti; uno è in Papua-Nuova Guinea.
Quali differenze hai trovato rispetto alla parrocchia da cui provieni di Bussolengo?
Ci sono tante differenze: dov’ero prima, è un paese, molto più grande e con molta più gente. Qui, un quartiere
bello e più piccolo. Purtroppo, non sono ancora riuscito a conoscere tutti e ad andare per le abitazioni di tutti
voi a causa del "covid", ma spero di poter presto fare tutte le mie visite.
In quali parrocchie sei stato?
Ho iniziato ad Albaredo d'Adige, poi San Martino Buon Albergo, poi sono stato in Brasile; in seguito a Bussolengo
per 15 anni ed ora sono qui al Saval.
Qual è stata l'esperienza che più ti ha arricchito?
Il Brasile, senza nessun dubbio. Esperienza difficile, impegnativa, ma molto importane. Il Brasile é un paese dove
molta gente abita nelle "favelas", case fatte di fango e legno, e non ha nemmeno da mangiare; in contrapposizione
ci sono persone "straricche". La gente, comunque, "balla" sempre anche per una semplice celebrazione della
Messa, ogni canto viene accompagnato da un movimento e le persone si muovono a ritmo. Non si addormenta
nessuno. Hanno voglia di vivere. Ero nella città di Teresina, “piccola parrocchia”, di 100 mila abitanti. Io non
potevo seguire tutto e tutti, avevo dei ministri, che seguivano i vari gruppi e poi mi riportavano le varie difficoltà
delle persone ed allora io intervenivo.
Cosa significa essere parroco?
Essere parroco vuol dire cercare di voler bene agli altri, conoscere la Parola di Dio ed essere attento alla vita di
Gesù. Io sono, praticamente, uno strumento che serve per aiutare gli altri.
Qualche volta hai avuto momenti di scoraggiamento?
Sì, molte volte, come tutti noi e voi. Purtroppo ci sono stati momenti di delusione e stanchezza, perché alcune
persone non capivano quello che volevo fare per loro. Bisogna, comunque, saper affrontare tutto e tutti; i momenti
brutti ci sono per tutti, ma questa è la vita.
Hai conosciuto papa Francesco?
Sì, sono stato molto fortunato. Il Papa è un grande uomo; mi piace moltissimo come persona e condivido il suo
pensiero. Ho celebrato con lui una Santa Messa a Santa Marta, poi al termine si è fermato qualche minuto e ci
siamo salutati. Abbiamo, anche, fatto una foto insieme che è, per me, cara e preziosa.
Ci puoi dare qualche motivo per cui vale la pena seguire il Signore Gesù?
Ti fa felice e, se siete felici, state bene con voi stessi e con gli altri. Lui vi insegna a pregare, comportarvi bene e
ad aiutare gli altri.
Bambini, vi dico solo queste parole:"LASCIATEVI RENDERE FELICI DA GESÙ!"
                       Grazie, don Giorgio, per averci concesso questa breve intervista,
                                      ora ti conosciamo un po' di più!
                        Charles, Emanuele, Emma, Lisa, Maichel, Matilde, Matteo, Mattia,
                         Riccardo G., Riccardo M., Sara, Sofia. E la catechista: Nicoletta.
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                                                                       SETTIMANA
  				 Durante la Settimana Santa la Chiesa segue il Signore Gesù
							         Il Triduo pasquale illumina il senso dell’intera vita
							            Presentiamo il calendario delle celebrazioni che

DOMENICA DELLE PALME, 28 MARZO
ORE 10.45: Santa Messa
Ci troviamo nell’anfiteatro parrocchiale
per iniziare la Santa Messa.
Da lì, dopo la benedizione degli ulivi,
si andrà in processione fino in chiesa.

CELEBRAZIONI PENITENZIALI PASQUALI
Giovedì 25 Marzo, ore 20.15 per gli adolescenti
Sabato 27 Marzo, ore 9.30 per la V elementare
Lunedì 29 Marzo, ore 20.30 per giovani e adulti
Mercoledì 31 Marzo, ore 18.15 per le classi medie

GIOVEDÌ SANTO, 1 APRILE
ORE 8.30: Lodi mattutine in chiesa
ORE 9.30: in cattedrale, “Santa Messa del crisma”
ORE 20.30: Santa Messa “In Coena Domini”.
Sono invitati, in particolare, tutti i ragazzi del
catechismo delle elementari e delle medie
con i loro genitori.
Verranno raccolte le cassettine della Quaresima di solidarietà.
Segue l’adorazione al Santissimo Sacramento.
                                                                                                    PROSSIMI

                                 Prime confessioni:
                            Domenica 11 Aprile, ore 15.00
                                         Seguici sul sito
                     www.parrocchiamaddalena.it
Troverai, tra l’altro: la registrazione della Santa Messa domenicale, il commento di don Giorgio al Vangelo
della domenica e i cinque minuti di catechesi giornaliera su “Le tracce di Dio”, gli avvisi parrocchiali, Oblò9.
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SANTA                                                           9

 nel cammino della Passione per celebrare la sua Risurrezione.
a cristiana: la forza dell’ amore vince la morte.
  si svolgeranno nella nostra parrocchia.

      VENERDÌ SANTO, 2 APRILE
      ORE 8.30: Lodi mattutine in chiesa
      ORE 15.00: Azione liturgica della passione
      Al termine ci sarà la possibiltà per tutto il
      pomeriggio di confessarsi.
      ORE 20.30: Via Crucis

      SABATO SANTO, 3 APRILE
      ORE 8.30: Lodi mattutine in chiesa
      ORE 9.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00:
      I sacerdoti saranno disponibili
      per le confessioni in chiesa.
      ORE 20.00: Solenne Veglia Pasquale

      PASQUA DI RISURREZIONE
      DOMENICA 4 APRILE
      ORE 9.00, 11.00 e 18.30:
      Sante Messe
      LUNEDÌ DELL’ANGELO, 5 APRILE
      ORE 11.00 e 18.30:
      Sante Messe

 APPUNTAMENTI

                                   Prime comunioni:
                              Sabato 1 Maggio, ore 10.00

         ORARI E CELEBRAZIONI POTRANNO SUBIRE VARIAZIONI
       A CAUSA DELLE DISPOSIZIONI PER L’EMERGENZA SANITARIA
CAMBIARE i CAVALLI - Parrocchia di Santa Maria Maddalena
10        VITA DI COMUNITÀ                                                                    oblò9

                     LA CARITA’ RISUONA TRA I PALAZZONI:
              RACCOLTA VIVERI IN QUARTIERE CON I NOSTRI RAGAZZI
Poco più di un mese fa avrete sicuramente notato qualche
scatolone di troppo nei pianerottoli delle vostre case,
accompagnato dal passaggio rumoroso di alcuni ragazzini.
Quel 22 novembre il desiderio di poter fare qualcosa per
qualcun altro ha vinto la paura di questi tempi difficili: i ragazzi
di terza media e gli adolescenti della nostra parrocchia con
l’Operazione Mato Grosso hanno suonato i campanelli delle
case del quartiere chiedendo viveri per i poveri dell’America
Latina. É stato commovente vedersi aprire così tante porte,
vedere il nostro quartiere così generoso: sono stati
spediti 33 quintali di viveri in Perù, mentre altri 7
quintali di alimenti a breve scadenza sono stati dati a
“Marta e Maria”. Nessuno mai si sarebbe aspettato una
risposta del genere (40 quintali di viveri in totale!) solo dal
nostro piccolo quartiere! È stato importante sentirsi scaldare
il cuore in un momento in cui è davvero difficile fare
qualsiasi gesto, seppur piccolo. L’entusiasmo dei ragazzi
e la preziosa presenza di don Lorenzo hanno permesso la La piazzetta trasformata in centro smistamento
realizzazione di questa bella iniziativa, un ricordo colorato,
                                                                        di 40 quintali di viveri raccolti:
vivo nella memoria. L’emergenza sanitaria ci sta tutt’ora
mettendo a dura prova: sono tante le famiglie che si trovano         il miracolo di una squadra di giovani
in difficoltà anche qui in Italia. Potete ben immaginare                  e di un quartiere generoso
come anche dall’altra parte del mondo la situazione sia
critica: in un paese del terzo mondo se non si guadagnano
quotidianamente i soldi per vivere, non si mangia, non ci
si cura. Dobbiamo davvero ringraziare i nostri
sacerdoti che ci hanno accompagnati in questa piccola
avventura: è stato bello poter far risuonare tra un piano e
l’altro dei palazzi un grido, “carità”. Sarà stata una giornata
diversa anche per tutti i ragazzi coinvolti, che in questo
momento hanno poche opportunità di sfogarsi, interagire,
conoscere altri ragazzi. Gli alimenti a lunga conservazione
raccolti quel giorno sono stati smistati e spediti in un
container che arriverà a Lima, in Perù. Da lì alcuni di questi
viveri rimarranno nella capitale, nell’orfanotrofio dove vive
don Lorenzo, missionario nostro parrocchiano; l’altra parte
invece andrà in varie missioni situate sulle Ande peruviane.
Ci terremmo a concludere ringraziando tutti per aver
aperto le porte di casa e del proprio cuore regalando
un pacco di pasta, una scatola di fagioli a chi non ha nulla.

                                 Su uno scatolone
                                 abbiamo trovato
                                 questo biglietto.
                                   Siamo rimasti
                                   senza parole,
                              col sorriso stampato
                               in faccia a pensare
                                 che sono queste
                                   le cose che ti
                                riempiono la vita,
                                  che danno gioia
                                      al cuore.
VITA DI COMUNITÀ                        11
MARTA MARIA                         NESSUNA PANDEMIA
                                PUÒ FERMARE LA SOLIDARIETÀ
                     Care amiche e cari amici, nonostante il periodo difficile che stiamo
                     vivendo, desideriamo informarvi su alcuni aspetti, per noi molto
                     importanti, che sono avvenuti negli ultimi mesi nel Gruppo di
                     volontariato vincenziano Marta Maria. Innanzitutto l’appello di aiuto che avevamo lanciato
                     con la richiesta di collaborazione di nuovi volontari è entrato nel cuore di alcune persone
                     e abbiamo avuto il piacere di accogliere due volontarie e un volontario, che da subito si
                     sono inseriti con impegno nello svolgimento dei servizi. Un altro appello che avevamo fatto
                     riguardava la richiesta di aiuti materiali ed economici. Anche in questo caso la risposta
                      ricevuta ci ha sorpresi. Uno scrittore diceva: “La bellezza salverà il mondo”, mentre Gesù ci
                      insegna che è l’Amore per il prossimo che salverà il mondo. Concentriamoci sul messaggio
                      di Gesù: aiutare gli altri ci rende più felici; in questo modo, la fede diventa vissuta. Purtroppo
                      ci sono diverse famiglie particolarmente colpite dalla precarietà che non riescono a far fronte
                      ai bisogni primari. Noi siamo a loro vicini e cerchiamo di sostenerle con gli aiuti che da
voi riceviamo. Per questo ringraziamo infinitamente la comunità di Santa Maria Maddalena e tutti coloro che ci
sostengono con opere di bene e con la preghiera. Ringraziamo inoltre la ditta Rossetto Supermercati, negozio di
Corso Milano Verona, in particolare il suo direttore e le commesse che sono state sempre gentili e collaborative,
per la realizzazione del progetto “Chi può metta”. Ogni settimana è stata una gioia ritirare carrelli pieni di cibo.
Ringraziamo anche la BCC Valpolicella Benaco Banca che ci ha sostenuti sia economicamente sia con la
fornitura di generi alimentari. Un grazie infine non può mancare alla missione del Mato Grosso, che ci ha fornito
una grande quantità di generi alimentari raccolti in quartiere con impegno e entusiasmo dai nostri giovani. A
causa della pandemia che sta causando la perdita di molti posti di lavoro, la richiesta di aiuto è in continuo
aumento. Siamo convinti che non ci lascerete soli ma sarete sempre al nostro fianco. Noi volontari siamo
semplicemente degli strumenti accompagnati dal Signore, non abbiamo alcun merito personale.
Chi desidera ricevere informazioni e incontrarci ci trova ogni venerdì ore 8,30-11,00 nella sala dietro la chiesa.
Un abbraccio e un caro saluto dai volontari del GRUPPO MARTA MARIA.

               PASTI DI SOLIDARIETA’. L’ esperienza di un giovane cuoco
Ormai da più di dieci anni la nostra                                       delle nostre mamme) è venuto fuori
parrocchia porta avanti un bellissimo                                      qualcosa di buono. Sapere che se non
progetto che si inserisce nell'ambito della                                ci impegnassimo tutti noi, forse quelle
carità cristiana di cui tanto si parla. Durante                            persone non mangerebbero, mi rende
i mesi invernali più freddi, infatti, le opere                             fiero, perché alla fine è fare del bene che
parrocchiali ospitano due o tre persone che si sono          ci dona la vera gioia.
ritrovate senza un posto dove vivere. E non è tutto.         Cosa hai imparato in questi mesi?
Alcune famiglie, gruppi o singoli, organizzano turni per
                                             Beh, ho imparato sicuramente molto, certe cose a
portare loro ogni sera un pasto caldo. É un bellissimo
                                             scuola non le insegnano. Ho imparato che spesso un
gesto e il segno che un impegno anche piccolo (una cena
                                             sorriso, un piatto di pasta e due parole possono salvare
una volta al mese) possa fare molto per qualcuno che ne
                                             una persona. Ho imparato che solo servendo si cresce.
ha bisogno. Per raccontarvi quanto un'esperienza come
                                             È qualcosa che si sente in chiesa, il giovedì di Pasqua,
questa dona anche a chi si mette al servizio, abbiamo
                                             ma che i giovani in particolare, devono provare sulla
fatto qualche domanda ad un ragazzo, che fa parte del
                                             propria pelle. Alla fine in queste esperienze è più
gruppo adolescenti e del gruppo scout, che quest'anno
                                             quello che si guadagna di quello che si dona. È stato
ha deciso di impegnare il suo tempo in questo modo.
                                             proprio Gesù ad insegnarcelo e attraverso queste opere
Come hai conosciuto questo progetto e perché continua a farlo ogni giorno.
hai deciso di parteciparvi in prima persona?                 A chi consiglieresti di mettersi in gioco?
Qualche anno fa la mia famiglia si è resa disponibile;       Ovviamente a tutti, nessuno escluso. Però vorrei
io ero più piccolo e mi divertivo ad andare a portare        spendere una parola speciale per i miei coetanei,
una minestra a queste persone, a fare due chiacchiere,       perché se ci si ritrova in due o tre a preparare una cena
forse era anche l'idea di fare un giretto che mi attraeva.   ci si diverte parecchio e si fa anche qualcosa di buono.
Ora mi è stata fatta questa proposta dai miei capi           Che cosa c'è di meglio di questo? Insomma, quale modo
scout e, insieme ad un mio amico, abbiamo deciso di          migliore per mettere in pratica tutto ciò che sentiamo a
provarci. A causa del covid è più difficile organizzarsi,    messa e in cui crediamo?
ma è una bella sfida. Nessuno dei due è un eccellente                         Grazie a quanti partecipano:
cuoco, ma con la buona volontà (e un po' di aiuto                     perché la parrocchia si regge sulle persone
                                                                  che la compongono e sui gesti che queste compiono.
12   VITA DI COMUNITÀ                                                                                                 oblò9
NEWS DAGLI SCOUT
              UNA LUNGA STORIA DI CONDIVISIONE E AIUTO RECIPROCO
                  Gruppi scout e parrocchia sempre più in sintonia
                                                                    don Giorgio, che sa sempre essere alla misura di tutti,
                                                                    bambini, adolescenti e adulti. Specialmente i rover e
                                                                    le scolte, di età comprese fra i 16 e i 20 anni, possono
                                                                    testimoniare la bellezza di questa condivisione;
                                                                    infatti, essi stanno portando avanti da quasi due anni
                                                                    un’interessante attività, guidata da don Giorgio, che
                                                                    mira a rispondere alle loro domande sulla fede e sul
                                                                    modo migliore di viverla. Allo stesso modo, forti dello
Eccoci di nuovo qua! Le notizie dal mondo scout sono                spirito di servizio che caratterizza la nostra associazione,
purtroppo scarse: nonostante che l’attività prosegua,               noi scout proviamo a metterci sempre a disposizione
siamo un po’ sottotono e le nostre uscite, convivenze               quando è necessario, ad esempio nell’animazione di
e cacce diventano impossibili. Non vi preoccupate,                  alcune messe, durante la sagra e nel neonato “servizio
tutti quei bambini e ragazzi in blu che ogni tanto                  d’ordine” nelle domeniche più affollate. Da qualche
invadono il quartiere torneranno appena possibile!                  anno, inoltre, la nostra sede si è spostata proprio nelle
Negli ultimi tempi (anni ormai) abbiamo notato un                   stanze delle opere parrocchiali e sempre più ragazzi
grande cambiamento, del quale siamo molto fieri: il                 frequentano sia gli scout che il catechismo o il gruppo
gruppo scout e la nostra parrocchia di Santa Maria                  adolescenti, o magari si prestano come chierichetti. È
Maddalena sono sempre più in sintonia. Mettendo in                  proprio vero che quando si sta insieme si impara molto
pratica ogni giorno i valori che ciascuno porta avanti,             l’uno dall’altro! Con la speranza di proseguire su questo
tutti ne traggono beneficio. I nostri ragazzi possono               cammino, il gruppo Verona 16 vi saluta e vi augura
godere della catechesi offerta quasi settimanalmente da             di cercare sempre la strada per migliorare voi stessi!

                                           Domenica 21 febbraio. Festa del ricordo.
                               In giro per il quartiere in ricordo del fondatore Baden Powell.
                                      Il tema di quest’anno è stato: ”Costruttori di pace”

Economia...
SITUAZIONE FINANZIARIA AL 17 FEBBRAIO 2021
        Entrate                  Uscite
OFFERTE DOMENICALI                                      4.118,98     SPESE ORDINARIE DI CULTO                               382,32
ALTRE ENTRATE                                           3.145,16     AGSM (luce-riscaldamento-acqua calda-gas)            4.278,16
                                                                     MISSIONE DON LORENZO - PERÙ                          2.408,50
ADOZIONI VICINANZA                                      1.859,00
                                                                     RIMBORSI SERVIZI ECCLESIASTICI                         638,10
OFFERTE PRIME                                           4.250,02
                                                                     VARIE                                                  137,55
DOMENICHE DEL MESE
                                                                     MANUTENZIONE ORDINARIA                               1.549,40
MISSIONE DON LORENZO - PERÙ                             2.408,50     IMMOBILI
            TOTALE ENTRATE                            15.781,66      RIMBORSO PRESTITO A PRIVATI                          3.000,00
       SALDO CASSA AL 31-12-2020                      27.961,34      ATTIVITÀ CARITATIVE PARROCCHIALI                     1.850,00
                                                                               TOTALE USCITE                             14.244,03
           TOTALE A PAREGGIO                           43.743,00
                                                                         SALDO CASSA AL 17-02-2021                       29.498,97
                                                                            TOTALE A PAREGGIO                            43.743,00
NOTE:
Il debito verso privati, rimborsato parzialmente in questi giorni, ammonta a € 28.600,00
Nel mese di gennaio sono stati fatti lavori di manutenzione all’impianto di riscaldamento già pagati per € 1.549,40
A Marta e Maria per le adozioni vicinanza vanno € 19.276,12
VITA DI COMUNITÀ                         13

                      IN FAMIGLIA: GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI
                                        Cari nonni, torneremo ad abbracciarci
                        Cari nonni, questo è il tempo       vite così affollate e così affrettate. Vi vogliamo bene,
                        più duro. Più duro della roccia.    anche adesso a distanza. Anzi, ci pare di volervi ancora
                        Più duro del marmo. In questo       più bene del solito. Perché adesso ci siamo accorti
                        periodo volervi bene significa      che il bene per voi è più forte di tutto, anche di questa
starvi lontani. Proteggervi e avere cura di voi             tragedia che sta sconvolgendo le nostre comunità.
comporta stare distanti, evitarsi, evitarvi. Parlarvi per   Vi imploriamo di resistere. Non lasciatevi prendere dalla
telefono, farvi vedere i nipoti in videochiamata. E         tristezza della solitudine, dall’angoscia della morte, dalla
molti di voi hanno anche qualche problema quando            paura di non avere più un tempo davanti. Quel tempo ci
sullo schermo del cellulare bisogna attivare il video       sarà. E quel tempo lo scopriremo ancora più prezioso.
e non solo l’audio. Qualcuno, tra noi, sta venendo          E ne avremo cura.
sotto il vostro balcone. Vi si saluta con la mano. Ci
si scambiano baci volanti che vengono soffiati dal
palmo della mano verso l’alto. Si vorrebbe attaccare
quei baci ad un palloncino e farli arrivare davanti alla
vostra finestra, perché possano schioccare sonori,
pieni di tutto l’affetto con cui vengono lanciati. Siamo
davvero tristi. Ci spiace sapervi soli. Ci sentiamo in
colpa, se vi immaginiamo in difficoltà e noi in nessun
modo possiamo fare niente. Più volte immaginiamo
quanto deve essere dura per voi. Probabilmente
soffrite perché questi mesi vi devono sembrare come
il peggior furto che vi si poteva fare. Nella vostra
cassaforte, il tempo della vita è il bene più prezioso.
E ora quel tempo c’è, ma è deprivato di vita. Passerà
questo tempo, cari nonni, torneremo ad abbracciarci. A
parlarci scambiandoci baci e parole. A darvi carezze. A
chiedervi di aiutarci con i bambini. A ringraziarvi per
quanta pazienza avete nella vostra vita, con le nostre

                                               Arriva la primavera: che bello passare davanti alla
                                               parrocchia con le rose potate in vista della fioritura
                                               o passeggiare nel sentiero di San Francesco
                                               all’ombra degli ulivi! Certo né l’erba né le siepi si
                                               tagliano da sole, né tanto meno si potano viti e
                                               ulivi. C’è qualcuno che, con costanza e pazienza,
                                               si prende cura del verde e delle piante. Un lavoro
                                               prezioso che ci regala un gruppo di volontari.
                                                                       Da tutta la comunità
                                                                         un grazie di cuore
                                                                           per l’impegno
                                                                       dei nostri giardinieri!

                   Hai un po’ di tempo?
           Cerchiamo volontari per la pulizia
           e la manutenzione degli spazi verdi
              intorno alle opere parrocchiali
14        VITA DI COMUNITÀ                                                                                  oblò9

                                             BASTA UN POCO DI ZUCCHERO...
                      Una zolletta di zucchero, poche
                      gocce di liquido rosa, un doppio,
                      meraviglioso effetto: eliminata la
                      paura dell’iniezione e debellata una
                      delle malattie più crudeli, capace
                      di colpire gravemente i bambini.
E’ stato questo il regalo che Abram Saperstein, meglio
conosciuto come Albert Bruce Sabin, ha voluto
lasciare all’umanità studiando con tenacia, affrontando
le difficoltà economiche e familiari, non lasciandosi né
abbattere né distrarre. E da ultimo, rifiutandosi di
brevettare la propria scoperta, per permettere
di produrre il vaccino su scala mondiale e raggiungere
così i bambini di tutto il mondo. Il doppio nome è dovuto
al cambio effettuato dalla famiglia nel trasferimento
dalla Polonia agli Stati Uniti, nel 1924, per cercare
di sfuggire all’odio crescente verso gli ebrei che si
respirava a quel tempo in Europa. Lo stesso Albert             esseri umani: su se stesso e sui suoi collaboratori,
fu vittima di questo clima quando i suoi tratti fisici         poi sulle sue figlie, Amy (7 anni) e Deborah (5
rivelarono a un gruppo di ragazzi le sue origini ebree e       anni), che aveva chiamato così in ricordo delle sue
fu raggiunto da un fitto lancio di sassi. Una volta arrivato   nipotine trucidate dai nazisti. Trovò il vaccino, che
in America, fu aiutato da un parente che gli pagò gli          si rivelò più efficace di quello del collega Salk che
studi di odontoiatria affinchè potesse poi affiancarlo         era già stato utilizzato in America. Anche in Italia si
nell’ambulatorio. Sabin interruppe però quegli studi           tardò ad utilizzare il nuovo vaccino, perché si erano
perché durante il percorso universitario scoprì qual era       già acquistate molte dosi dell’altro: solo nel 1963 fu
la sua vera passione: la microbiologia. Perse così l’aiuto     autorizzato il vaccino di Sabin che fu reso obbligatorio
del suo parente e cercò di ottenere una borsa di studio        nel 1966. Questo ritardo causò probabilmente altre
che gli permettesse di intraprendere la nuova strada. Fu       migliaia di casi di contrazione della malattia e di morte.
decisiva la collaborazione con il dott. Park, il medico
che aveva debellato la difterite, che lo indusse a studiare                                 Anche se ufficialmente la
la poliomielite, una malattia che causava la paralisi di                                    malattia non è ancora stata
parti più o meno estese del corpo dei bambini sotto i 5                                     dichiarata       definitivamente
anni, anche se a volte si verificavano casi di contagio             o s a può
in persone più avanti con l’età (ne è un esempio il
                                                                  C
                                                                          n ar c i oggi più paura. Sabinormai
                                                                                            debellata, certo          non fa
Presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt, che               inseg          o fe t a ?                      rinunciò al
                                                                              pr            suo possibile arricchimento
ne fu colpito all’età di 39 anni). Nel 1931, poco dopo la          questo                   personale perché si rifiutò di
laurea di Sabin, in America scoppiò una grave epidemia                                      brevettare il vaccino, affinchè
di polio – così veniva comunemente chiamata – che                                           fosse possibile produrlo su
aveva provocato circa 6.000 morti. Egli, convinto che          larga scala in tutti i paesi con prezzi accessibili:
                                   il ricercatore dovesse      “E’ il mio regalo a tutti i bambini del mondo”
                                   avere tre grandi qualità    disse. Oggi siamo tutti particolarmente sensibili a
                                   (una enorme curiosità,      racconti come questo ed il paragone con ciò che sta
                                   una grande tenacia e        accadendo sarebbe davvero impietoso. Il gesto di
                                   l’onestà), si dedicò allo   grande generosità di Sabin parla da solo e non ha
                                   studio della malattia e     bisogno di alcun commento. Possiamo però pensare
                                   delle sue cause, aiutato    che è troppo comodo puntare il dito esclusivamente
                                   anche dal suo carattere     contro la voracità delle case farmaceutiche ed
                                   piuttosto         brusco,   escluderci automaticamente da ogni coinvolgimento
                                   che lo faceva essere        personale. La salute non è la nostra personale, è quella
                                   rigoroso al punto da        di tutto il mondo; non è solo quella di noi uomini,
                                   pretendere da se stesso     ma quella di tutte le creature esistenti sulla terra;
                                   e dagli altri il massimo    non è solo quella degli esseri viventi ma è quella del
                                   impegno. Sperimentò         nostro pianeta; non è solo quella di chi vive sulla
                                   il     vaccino      sugli   terra oggi ma anche di tutte le generazioni future. Il
    La pubblicità americana animali, poi passò alla
                                                               rispetto di tutto e di tutti chiama in causa ciascuno
    del vaccino negli anni ‘60 sperimentazione sugli           di noi. E ci trova tutti individualmente responsabili.
15

LETTERE AL PARROCO

         Caro don Giorgio,
         sono una nonna di numerosi nipoti e mi sto avviando a
         grandi passi verso gli 80. In questo, ormai lungo periodo
         fatto di solitudine, di preoccupazione, di sofferenza e
         insofferenza, mi sono ritrovata spesso a pensare alla mia
         vita. Non ti nascondo che il pensiero, anzi, l'ossessione che
         la mia vita possa finire così, nel vuoto, con la mancanza di progetti, con un futuro limitato
         sempre più povero di relazioni, mi getta spesso nello sconforto. Mi sono mancati gli abbracci,
         i saluti, le chiacchere e anche le telefonate sono sempre più rare. Ma perchè proprio ora che
         ne ho più bisogno? Tu parli sempre di speranza, di un Dio che ci cerca, ci vuole, ci ama per
         darci solo cose buone...sempre. È così. E in questo la preghiera mi aiuta. Guai se mancasse
         nelle mie interminabili giornate, anche se mi accorgo che le settimane e i mesi volano e il
         tempo fugge e fugge via da me. Quanto mi sono mancate le Messe, anche se i mezzi dei quali
         disponiamo hanno potuto consolarci, ma, il pensiero di non poter condividere il Natale o
         la Pasqua, i vari incontri e accontentarci di surrogati mi hanno dato una tristezza infinita.
         Quanti amici o conoscenti, che ci hanno lasciato, non ho potuto salutare perchè i miei cari mi
         sconsigliavano di muovermi da casa. Ma allora se non posso andare in chiesa, se non posso
         condividere un abbraccio, un saluto, un pranzo e mi tocca ridere nascosta da una mascherina,
         vale proprio la pena di vivere così? Scusami, don Giorgio, il mio è uno sfogo, poi mi
         passa e così passa un altro giorno. Come avrai capito la solitudine non è attorno a me, ma è
         dentro di me. Per fortuna ascolto e leggo sempre le tue parole che mi aprono orizzonti lontani
         e un piccolo brano del Vangelo diventa un immenso mare azzurro, profondo e generoso dove
         mi ritrovo a pescare tutto ciò che è utile per vivere accettando i miei limiti e trasformandoli in
         futuro. Essere vecchi è un grosso impegno. Volersi bene è un grosso impegno. Vivere
         sperando in un futuro è un grosso impegno. Ma come si può essere aiutati? Noi nonni, noi vecchi
         non abbiamo bisogno di feste, ricorrenze, commemorazioni. Abbiamo bisogno di sentirci vivi,
         di coltivare i nostri acciacchi, di parlare con qualcuno che sia disposto ad ascoltarci anche se
         spesso ci ripetiamo. Noi nonni, noi vecchi, abbiamo bisogno di non essere lasciati soli. Non
         avremmo certo avuto bisogno del COVID 19 perchè avevamo già i nostri limiti. Ma, a questo
         punto, che fare? Almeno vogliateci bene. Mi dico spesso: devo trovare il modo di attingere un
         po’ di speranza. Lo chiedo a te, don Giorgio. Ma è solo retorica, la risposta la conosco già
         perchè ce lo dici sempre dove cercare e, siccome so che la tua è una fonte sicura, io ci credo.
                                                  Una nonna (e se mi è permesso) a nome di altri nonni

Cara “nonna”, grazie!
Quanto è preziosa la tua età, vissuta come la stai vivendo tu! Ha senso vivere! Ha senso vivere
così come ce l’hai descritto. La vena di tristezza che percorre il tuo scritto e lo “sfogo”, come
l’hai definito tu stessa, sono ben mitigati, e quasi nascosti, dalla saggezza che ti caratterizza.
Grazie! Ci richiami ai doveri che tutti abbiamo nei confronti degli altri sempre, e in questo
periodo ancor di più. Non siamo da soli, per fortuna, perché la solitudine ci distrugge. Ci
richiami anche ai doveri che abbiamo nei confronti delle generazioni come la tua. Vi siamo
debitori! E questo perché voi avete speso la vostra esistenza per il bene di tanti. Siete le nostre       Chi desidera
salde radici! Le giovani generazioni vi sono grandemente debitrici, anche se non lo sanno o                  scrivere
                                                                                                         a don Giorgio,
non se ne rendono conto. Voi avete elaborato degli elementi e degli strumenti che hanno reso              può mettere
il vostro stile di vita capace di dare significato a quello che siete e fate. Ed è questo che ancora,       la lettera
pur nelle difficoltà, vi sorregge. Fateci un regalo, per favore: lasciate con noi e distribuite a        nella cassettina
tutti la forza che viene dalla preghiera, la gioia che l’ascolto degli altri vi dà, il coraggio che la      alle porte
                                                                                                          della chiesa
lettura del Vangelo vi infonde. E diteci i segreti con cui avete costruito i vostri giorni! Senza         o inviarla a:
dimenticare il grande segreto della speranza che sempre vi ha sostenuto: quella Fonte da
cui bevete quotidianamente. E se essere vecchi è un grosso impegno, è però anche un presente              oblo.nove@
                                                                                                            yahoo.it
che può permetterci di non soccombere in un tempo particolare come quello che stiamo vivendo.
Con affetto, 									                                                                   don Giorgio
Toc toc… e avvisi…
                                  Tenetevi pronti,
                   anche se non sappiamo ancora come e quando,
                              il mitico GREST tornerà!
                              DOVE? Presso le opere parrocchiali
                        A CHI E’ RIVOLTO? A tutti i bambini e i ragazzi
                dalla I elementare (frequentata) alla III media (frequentata)
                     PERCHÈ? Per passare tre settimane in compagnia
                        per crescere, divertirsi e imparare cose nuove.

                       Abbiamo bisogno di una mano da parte di tutti,
                                  animatori, mamme e papà
                    disposti a mettere al servizio un po’ del loro tempo…
                       chi volesse dare la propria disponibilità contatti
                                     don Elvis 045565079
                  Maggiori informazioni verranno date non appena avremo le
                                  opportune disposizioni.

                           COOPERATIVA FALIERO

                  SABATO 20
             e DOMENICA 21 MARZO
           all’uscita delle Sante Messe
 la Cooperativa Faliero allestirà un banchetto:
tante semplici idee per decorare le nostre case
            in occasione della Pasqua.
     Vi aspettiamo numerosi come sempre!

                                  Dona il tuo 5 per mille alla Cooperativa Faliero,
                                      al fianco di chi è diversamente abile.

                                         Non ti costa nulla:
                                   basta specificare nella dichiarazione dei redditi
                                    nell’apposito riquadro dedicato alle O.n.l.u.s
                                     il codice fiscale della Cooperativa Faliero:
                                               01470010230
                              Per donare un contributo detraibile dalle tasse l’ IBAN è:
                                         IT92X0831559600000000005561

  AIUTACI A FAR CRESCERE LA SPERANZA
                               Oblò dell’eternità
In questi mesi abbiamo affidato all’abbraccio eterno del Padre:
Agnese Vezzalini             Antonio Cozza                  Domenica Di Piazza
Silvia Benso                 Ida Dotti                      Giuseppe Cammarata
Giuseppe Annechini           Ugo Carpene
Marco Pederzolli             Emanuele Vitale
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