Buon lavoro, Ministro - di Fabrizio Di Lalla - Lavoro@Confronto
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Anno VII - N. 34-35 RIVISTA ONLINE DELLA FONDAZIONE PROF. MASSIMO D’ANTONA Luglio/Ottobre 2019 Sen. Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Buon lavoro, Caporalato… Il preavviso nell’impie- Ministro abiura go pubblico e l’obbligo di Fabrizio Di Lalla di Stefano Olivieri Pennesi di integrale fruizione delle ferie maturate di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Lavoro@Confronto Sommario: Via Quintino Sella, 23 Buon lavoro, Ministro 00187 Roma Fabrizio Di Lalla p. 3 www.lavoro-confronto.it LAVORO-CONFRONTO@fondazionedantona.it Caporalato… abiura Stefano Olivieri Pennesi p. 4 Numero 34-35 • Luglio/Ottobre 2019 Rivista bimestrale on line Il preavviso nell’impiego della Fondazione Prof. Massimo D’Antona (Onlus) pubblico e l’obbligo di Registrazione Tribunale di Udine integrale fruizione N. 4/2014 - In data 27 febbraio 2014 delle ferie maturate Dorina Cocca e Tiziano Argazzi p. 9 Direttore Editoriale: Claudio PALMISCIANO Lo Smart Working nel pubblico impiego Direttore Responsabile: Carmina Magliocchi p. 15 Renato NIBBIO Capi Redattori: Formazione dei lavoratori Palmina D’ONOFRIO Manuela Principe p. 22 Annunziata ELIA Il distacco del lavoratore Redazione: Laura Reitano p. 33 Michele CAVALIERE Fabrizio DI LALLA Roberto LEARDI Il pensionamento dei Dario MESSINEO dipendenti pubblici: Claudio PALMISCIANO alcune osservazioni Stefano OLIVIERI PENNESI Stefano Stefani p. 39 Elena RENDINA Inesattezze o omissioni La Rivista LAVORO@CONFRONTO è realizzata unica- da parte dell’INPS mente su supporto informatico e diffusa per via telemati- Alessandra Galazzi p. 40 ca ovvero on-line; la Fondazione Prof. Massimo D’Antona ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale), Effemeridi in qualità di Editore, non ha fatto domanda di provviden- Il gioco ze, contributi o agevolazioni pubbliche e non consegue rica- vi dall’attività editoriale. Fadila p. 42 Gli articoli, approfondimenti e contributi presenti su questa Organi della Fondazione Rivista sono stati ceduti gratuitamente dai rispettivi Au- Prof. Massimo D’Antona tori per la sola pubblicazione su LAVORO@CONFRONTO; Onlus p. 43 ciascun Autore è, pertanto, l’unico titolare di tutti i diritti morali e patrimoniali ai sensi della legge sul diritto d’auto- re e sui diritti connessi. Le immagini utilizzate sono fornite dagli autori o tratte dal sito www.pixabay.com. È vietata la riproduzione, anche parziale e in qualsiasi for- ma, di quanto pubblicato nella presente Rivista in difetto di autorizzazione scritta dell’Autore.
Buon lavoro, Ministro di Fabrizio Di Lalla [*] Buon lavoro Ministro. Il nostro è un augurio che non ha nulla di rituale o di formale perché di lavo- ro, ci creda, al ministero che ha l’onore di presiedere ce n’è tanto e non certo di semplice routine. Il Ministero del Lavoro che un tempo riusciva ad assolvere i suoi compiti d’indirizzo politico e di azione amministrativa, sia pure con alcune difficoltà, oggi, è francamente in completo affanno. Mutilato nel corso del tempo delle sue strutture periferiche, sembra ormai rinchiuso in se stesso, senza slancio nelle sue importanti, seppur residuali, funzioni di iniziativa legislativa e di indirizzo e controllo delle due agenzie. Per la parabola discendente di questo organi- nel deserto dei tartari in attesa di qualche richie- smo così necessario al mondo del lavoro, gran sta d’assunzione che non arriverà mai. Purtrop- parte delle responsabilità va attribuita sicu- po l’Italia non è il Mississippi per composizione ramente a errati calcoli politici in cui anche i sociale, rapporti di lavoro e cultura. Scimmiotta- suoi predecessori hanno le loro gravi colpe. Le re ambienti tanto diversi dal nostro ci può solo riforme che si sono succedute nel tempo, infatti, fare del male. Sarebbe stato necessario, attra- sono state realizzate in modo contrario ai pro- verso atti normativi, rimettere prima al centro getti originari e dilettantesco, senza prevedere, della politica attiva del lavoro gli uffici pubblici oltretutto, le risorse necessarie per ogni inno- a ciò preposti dando loro poteri e strumenti ne- vazione. Così il ministero venti anni fa ha perso cessari per tornare a essere il punto d’incontro le funzioni di politica attiva senza che ne abbia della domanda e dell’offerta di lavoro e poi pro- guadagnato la nostra società, anzi. Da allora cedere alla riorganizzazione interna, anche con siamo arrivati, addirittura, all’irrilevanza del l’immissione di nuovo personale. servizio pubblico di collocamento. Sebbene le due funzioni non siano più di Qualche anno fa l’attività ispettiva ha acqui- diretta gestione ministeriale, a lei, ministro, sito la sua autonomia, ma essa aveva un senso spetta tuttavia, il compito di controllo e d’indi- se fosse stato perseguito l’obiettivo iniziale di ri- rizzo delle stesse e dei loro organismi e di fronte costituire l’unicità rispetto allo spezzettamento a una situazione così degradata è suo diritto e esistente nel settore, causa principale della sua dovere di intervenire per cercare di riportare a inefficienza. Al contrario, la riforma, in modo efficienza due funzioni così importanti del mon- bizantino e levantino, ha lasciato le cose come do del lavoro. prima. Più di un ispettore, con cui ho avuto uno Non sarà facile perché riuscire a conseguire scambio d’idee, mi ha detto che le cose sono ad- l’unità reale della funzione ispettiva, dotando- dirittura peggiorate. E c’è da credergli perché la delle risorse necessarie è un’impresa finora quella è gente operativa, che non ama piangersi che nessuno dei suoi predecessori ha voluto o addosso. La delusione degli operatori è il frut- potuto perseguire. Fare dei centri per l’impiego to dell’amore che hanno verso il loro lavoro che il luogo effettivo del mercato del lavoro è altret- potrebbe essere tra le eccellenze della funzione tanto complesso, considerando che agli antichi pubblica. Bastava realizzare il progetto origi- mali si è aggiunta ultimamente una pseudo ri- nario, senza farsi condizionare da corporazioni forma che oltretutto è partita dai piedi anziché e interessi particolari. dalla testa. Tornando, poi, al tema delle politiche attive Se ella riuscirà in tale ardita missione, avrà del lavoro siamo fermamente convinti che anche il plauso della società, degli operatori e certa- la recente normativa, quella per intenderci sui mente il nostro. Altrimenti sarà l’ennesima de- navigator sia un’arma spuntata e inutile. Ri- lusione e non ci mancherà il tempo per mandar- empire i centri dell’impiego e gli uffici di collo- glielo a dire. n camento, che da tempo si trovano fuori mercato per una serie di cause, non ha alcun senso. Sono, [*] Giornalista e scrittore. Consigliere della Fondazione oggi, parafrasando Buzzati, come gli avamposti Prof. Massimo D’Antona Onlus ETS Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 3
Caporalato… abiura di Stefano Olivieri Pennesi [*] Torniamo ad affrontare su queste pagine, dopo alcuni numeri della rivista Lavoro@Confronto, che rappresenta una fondamentale tribuna di pensieri e idee, ma anche una finestra aperta sul mondo del lavoro, il grave tema, multiforme, convenzionalmente denominato “Caporalato”. È giusto, al riguardo, prendere avvio e spunto da quanto concretamente si può promuovere e re- alizzare grazie anche a finanziamenti dell’Unione Europea gravanti sul Fondo Sociale Europeo Pon inclusione e Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione Fami. Specificamente il Ministero del lavoro e delle quelle agricole, per propria e insita natura fati- Politiche Sociali all’inizio di questo anno 2019 cose e quindi poco attrattive nei confronti della ha emanato un “avviso pubblico” finalizzato forza lavoro autoctona, spingono verso dina- alla presentazione di Progetti finanziabili atti miche influenzate da una crescente ed elevata alla “Prevenzione e il contrasto dello sfrutta- incidenza di manodopera immigrata maggior- mento lavorativo in agricoltura”. mente soggetta, a causa di evidenti condizioni Evidentemente lavoro nero e/o irregolare di vulnerabilità e fragilità all’attecchimento del che si associa inevitabilmente ad un cieco sfrut- fenomeno del lavoro irregolare accompagnato tamento lavorativo, in particolar modo in am- da salari sottopagati e quindi sostanziata da un bito agricolo, assume nel nostro Paese dei con- bacino lavorativo comunemente dequalificato. notati di assoluta gravità sempre più evidenti Tali forme di sfruttamento lavorativo im- e presenti pressoché su quasi tutto il territorio plicano altresì conseguenze dirette rispetto ad nazionale, e quindi non più solo limitato, per una ingentissima evasione contributiva e fisca- dimensioni e geografia, ad alcune zone del Mez- le, strettamente collegata. zogiorno. Ciò detto il caporalato e le organizzazioni A questo si deve aggiungere il fatto che in quali agro-mafie che sempre più invasivamente agricoltura l’occupazione vede esplicarsi preva- ne tengono le fila, oltre a rappresentare un ele- lentemente con rapporti di lavoro discontinui vato livello di pericolosità sociale sostanziano ed instabili spesso di breve durata anche a cau- forme illegali di intermediazioni e reclutamen- sa del preminente carattere di stagionalità. to di forza lavoro al di fuori dei regolari canali di Non di meno i connotati di un crescente ri- collocamento occupazionale, non assoggettando corso a forza lavoro migrante per lavorazioni, i lavoratori ai pertinenti contratti collettivi e ai minimi salariali e alle norme in materia di salute e sicurez- za. In questo contesto si inse- risce pienamente la strategia nazionale messa a punto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali riavviando nel settembre 2018 a Foggia (quale provincia simbolo di tale fenomeno) il cosiddetto “tavolo sul caporalato” che vede la partecipazione dei rappresentanti dei Ministeri direttamente interessati per rispettive materie, le Regioni, le organizzazioni di rappre- sentanza dei datori di lavoro, 4 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
dei lavoratori, della coopera- zione e del terzo settore. Il tavolo è stato anche l’oc- casione per porre l’attenzione al miglioramento del sistema dei servizi per il lavoro l’inte- grazione socio-lavorativa de- gli addetti, la qualità ed eti- cità della filiera delle imprese agricole, la volontà di miglio- ramento delle misure previ- ste dalla legge n. 199/2016, in particolare l’implementazio- ne della “Rete del lavoro agri- colo di qualità” e quindi della relativa “Cabina di Regia” in- dividuata presso l’INPS. Il tutto in costanza di una stretta collaborazione e sinergia tra gli organi fenomeno del caporalato” che ha lo scopo di ispettivi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro promuovere la programmazione di una proficua e le forze dell’ordine nell’ambito di attività di strategia per il contrasto al fenomeno del capo- Polizia Giudiziaria. ralato e del connesso sfruttamento lavorativo Tornando alla strategia posta in essere dal in agricoltura. Ministero del Lavoro in tema di contrasto allo Questa norma istituisce presso il Ministero sfruttamento lavorativo e al caporalato, con la del Lavoro e Politiche Sociali il “Tavolo opera- stessa si intendono finanziare azioni di preven- tivo per la definizione di una nuova strategia zione, integrazione e accompagnamento al la- di contrasto al caporalato e allo sfruttamento voro con fondi UE Fami e Fse. Interventi volti lavorativo in agricoltura” che si compone di a correlare politiche attive del lavoro con politi- quindici rappresentanti. Le principali funzioni che di integrazione. di questo tavolo sono: Si stanno pertanto promuovendo affidamen- • Predisposizione di un piano triennale e linee ti diretti a cinque Regioni meno sviluppate del di intervento nostro meridione (Basilicata, Calabria, Campa- • Indirizzo e programmazione attività istitu- nia, Puglia, Sicilia) col fine di realizzare azioni zionali di prevenzione del lavoro sommerso e contrasto • Monitoraggio interventi al fenomeno del caporalato per un importo pari • Monitoraggio sulla legge 199/2016 a 30 milioni di euro. • Coordinamento azioni intraprese dalle di- Gli interventi si concentreranno su adeguati verse istituzioni volti alla prevenzione del servizi per l’occupazione, come intermediazione fenomeno per ben regolare incontro tra domanda e offer- • Condivisione buone prassi sperimentate a ta di lavoro, formazione, condizioni alloggiative livello locale dignitose, un sistema di trasporto funzionale • Confronto su programmazione Fondi Europei alle esigenze di spostamento della manodopera • Elaborazione proposte normative bracciantile da e per i luoghi di lavoro, assisten- • Collaborazione con la Cabina di regia presso za sanitaria adeguata con presidi anche tempo- l’Inps ranei nonché possibilità di effettuazione delle visite mediche periodiche. Il tavolo è presieduto dal Ministro del Lavoro. A questo punto pregevole di nota è la cita- È composto da un rappresentante per ogni Mi- zione del recentissimo decreto interministe- nistero: Interno, Politiche Agricole, Giustizia, riale dello scorso 4 luglio 2019 di concerto tra Infrastrutture e Trasporti, un rappresentan- Ministro del Lavoro, proponente, Ministro delle te Anpal, un rappresentante dell’Ispettorato Politiche Agricole, Ministro della Giustizia e Nazionale del lavoro, un rappresentante Inps, Ministro dell’Interno. un rappresentante Comando Carabinieri Tu- Le premesse legislative per tale ultimo tela del Lavoro, un rappresentante Guardia di decreto sono da un lato la legge n.199/2016, Finanza, un rappresentante delle Regioni, un dall’altro la più recente legge n.136/2018 re- rappresentante dell’Anci – associazione comuni cante “disposizioni in materia di contrasto al italiani. Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 5
Il tavolo è pensato e organizzato in sei gruppi di quanto facilmente ricattabili, condizioni illegali lavoro con rispettivi coordinatori per materia: e moralmente riprovevoli, di sfruttamento. 1. Prevenzione vigilanza e repressione capora- In tali ambiti riescono agevolmente ad ope- lato - coordinamento INL rare le organizzazioni criminali strutturate e 2. Filiera produttiva agroalimentare – coordi- coagulate, interne come pure esterne al nostro namento Mipaaf Paese che riescono ad infiltrarsi nei diversi set- 3. Intermediazione domanda-offerta di lavoro tori produttivi e di servizi alle imprese (quel- – coordinamento Anpal lo agricolo risulta tra i più esposti come anche 4. Trasporti – coordinamento Regione Basilicata quello dell’edilizia, dei trasporti, della logistica) 5. Alloggi e foresterie temporanee – coordina- Risulta quindi di prioritario bisogno realiz- mento Anci zare un’efficace azione di contrasto a tutte quel- 6. Rete lavoro agricolo di qualità – coordina- le condotte illecite creando un’azione cogestita mento Inps tra l’autorità Giudiziaria le forze dell’ordine e le Amministrazioni statali preposte a presidio Nel contesto generale delle “buone pratiche” del lavoro, della fiscalità generale, previdenzia- presenti sul territorio, ed in particolare nelle le, assicurativa e in generale per la tutela dei Regioni Meridionali dove risulta storicamente diritti dei lavoratori anche sul versante della più radicato il fenomeno del caporalato e più sicurezza ed igiene. in generale alle azioni di contrasto ai fenomeni In tali ambiti di ricerca di legalità ad ogni criminali in materia lavoristica, previdenziale livello bene si innestano iniziative anche della e tributaria, menzioniamo le lodevoli iniziati- società civile, quali ad esempio quelle lanciate ve ispirate e promosse da varie Procure della dalla “Associazione terre joniche” nella realtà Repubblica. Segnatamente, anche in virtù della agricola del Metapontino comunemente indica- partecipazione diretta e/o conoscenza dell’au- ta come la California del sud. tore del presente redazionale, ci si riferisce a Lo spunto è stato offerto dai recenti tragici “Protocolli d’Intesa” tra più Amministrazioni: eventi accaduti nell’ex plesso industriale “La INL, INPS, INAIL, Agenzia Entrate, Arma dei Felandina” ubicata nel comune di Bernalda in Carabinieri, Guardia di Finanza, Aziende Sa- provincia di Matera, dove ha perso la vita una nitarie, attuati con l’egida delle Procure della bracciante agricola di nazionalità Nigeriana Repubblica di Potenza e di Matera. (e rispettosamente ne facciamo il nome, Eris La premessa di carattere generale è la pre- Petty Stone, in Italia dal 2015) a seguito dello sa d’atto che il fenomeno crescente dell’inter- scoppio di un incendio in uno dei capannoni che mediazione e del collocamento illecito della compongono questo vero e proprio “Ghetto” in manodopera, sotto forma di caporalato, causa uso ormai da diversi anni da parte di svariate da una parte evidenti distorsioni del mercato centinaia di lavoratori braccianti extracomuni- del lavoro come della libera concorrenza tra le tari provenienti da una molteplicità di nazioni. imprese, dall’altro canto causa anche rilevan- Queste maestranze fondamentali per la no- ti discriminazioni nei confronti di ingenti con- stra produzione agricola, in Basilicata come tingenti di lavoratori costretti ad accettare, in nella quasi totalità delle altre zone di produ- zione del nostro Paese, troppo spesso vivono nei vari inse- diamenti spontanei, in condi- zioni igienico sanitarie preca- rie o inesistenti, in mancanza di corrente elettrica, acqua, gas, come anche altri servizi primari, igienici, di riscalda- mento e refrigeramento, ecc. Solo per menzionare luo- ghi e eventi tragici è bene rammentare altri insedia- menti che nel nostro Paese sono tristemente famosi, for- mati da baracche di legno, plastica, cartoni, lamiere, in un assoluto degrado umano e culturale, tra questi i più 6 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
significativi: San Ferdinando, Rosarno, Cam- pobello di Mazara, Borgo Mezzanone, Rignano, San Severo, Castel Volturno, Piana del Sele, Pianura Pontina. Tornando a parlare dell’esperienza della so- cietà civile, citiamo nuovamente l’Associazione Terre Joniche che ha dato vita al Forum delle Terre di Dignità, finalizzato ad affrontare la inumana condizione in cui sono costretti i la- voratori braccianti immigrati accampati con soluzioni di fortuna nel territorio Metapontino. Evidentemente una delle necessità priorita- rie è rappresentata dalla quantificazione dei bi- sogni e dei flussi di manodopera in agricoltura Una particolare attenzione deve comunque es- anche alla luce di un bisogno stringente di lega- sere riservata anche rispetto al sistema orga- lità in antitesi alla perdurante presenza della nizzato dai caporali, mettendo in campo una piaga che rappresenta il caporalato. sorta di infrastrutturazione locale dei trasporti Governare con adeguata approssimazione le temporanei e periodici per agevolare e consen- realtà imprenditoriali alla luce dei ciclici biso- tire il raggiungimento dei luoghi di lavoro agri- gni di manodopera agricola potrebbe contenere colo, dalle strutture abitative di accoglienza dei e limitare i fenomeni di illegalità. braccianti. Quantificazione periodica degli ettari di ter- Altro piano di intervento può e deve essere reni destinati alle varie colture, organizzazio- un miglior governo della filiera produttiva dal ne sistematica dei periodi di svolgimento delle punto di vista dei livelli di remunerazione del lavorazioni, quantificazione della manodopera prodotto, strutturando una idonea piattaforma stimando i bisogni di uomini e donne braccian- commerciale a beneficio non solo della grande tili. In sostanza precostituire i veri e propri distribuzione, ma anche della piccola distribu- flussi di forza lavoro di cui si necessita. zione, attivando magari soluzioni di e-commer- Detti flussi composti da svariate migliaia ce condivisi, in contesti il più possibile traspa- di uomini e donne talvolta migrano a livello renti e tracciabili. interregionale. Ciò non di meno necessitano, Il tutto si lega a principi di umanità e giusti- non trovandole, di condizioni umanamente zia con una reale mobilitazione delle comunità adeguate per poter lavorare: abitazioni, servi- sociali locali e delle Istituzioni per contrastare zi, trasporti, presidi medici, salari e sicurezza con efficacia la barbarie e l’arretratezza degli del lavoro, intermediazione lavorativa lecita, inumani “ghetti” troppo spesso tollerati o peg- intermediazione culturale, formazione civica e gio ignorati, nell’assoluta indifferenza. specialistica. In questo contesto ben dovrebbero operare Tali aspetti, evidentemente, richiedono la al fianco delle Istituzioni le organizzazioni sin- piena partecipazione e responsabilità anche dacali, datoriali di rappresentanza del mondo delle Istituzioni locali e nazionali, oltre che ov- agricolo, come pure le Associazioni di volonta- viamente dei datori di lavoro. riato, di cui il nostro Paese è fortemente irrora- Rendere fruibili le condizioni logistiche e to, ma anche comunità e movimenti civili comi- operative per una “giusta e umana accoglienza” tati civici vari e il grande apparato del mondo avendo un chiaro piano per gestire i fabbisogni del volontariato, così ben radicato e presente con gli attori primari. Gestione trasparente del nel nostro Paese. rapporto per l’incontro tra domanda e offerta di Importante sarebbe inoltre un fattivo coor- lavoro. dinamento delle varie iniziative, in ambito la- Governo e presidio efficiente delle strutture voro agricolo, sfruttamento e caporalato, che pubbliche denominate SUI – Sportelli unici per vengono intraprese a vari livelli: locali, regio- l’immigrazione, incardinati negli ambiti delle nali, nazionali, europei. Prefetture e deputati al rilascio delle autoriz- zazioni inerenti l’occupabilità in base ai flussi In conclusione tentiamo di riassumere dida- concessi e autorizzati come pure deputati al ri- scalicamente, con un filo logico plausibile, cosa lascio delle autorizzazioni per le ricongiunzioni rappresenta e come si innesta il pervasivo feno- familiari degli extracomunitari, con la prevista meno del Caporalato. verifica delle capacità reddituali dei richiedenti Iniziamo affermando cos’è concretamente il e della idoneità delle soluzioni abitative offerte. Caporalato. Si può dire che esso di certo agisce Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 7
mettendo in connessione domanda e offerta di lavoro col fine di reclutare manodopera da poter offrire alle im- prese tramite una sorta di “mercato parallelo”, in assoluta discrezionali- tà, sfruttando le braccia di uomini e donne quale forza lavoro caratteriz- zata dalla assoluta “assenza di capa- cità contrattuale”, sfruttando lo stato di assoluto bisogno e conseguente ri- cattabilità. L’aspetto quindi centrale è il ricor- so a varie forme di intermediazione sia formale che informale che bypas- sano il ricorso alle strutture pubbli- che rappresentate dai “Centri per l’impiego CpI. luoghi di lavoro, (magari con mezzi fatiscenti e Questi cosiddetti intermediati (caporali) rischiosi) previo contributo economico da corri- trattengono una parte del salario spettante ai spondere, o anche gli stessi caporali, essi stes- lavoratori con la motivazione di trovare, per si lavoratori impiegati sui campi nella veste di loro, occasioni di lavoro e garantendone una “capi squadra”, al fine di controllare quantità e qualsivoglia continuità lavorativa come una qualità del lavoro degli altri, percependone una sorta di fidelizzazione. quota parte di salario. Una diversa forma (mi consento il termine) Tutte queste rappresentano le forme di ca- di para caporalato, evoluto, normato, avente poralato più subdolo e insinuante, che si affian- caratteristiche camaleontiche e connotato da cano ad altre forme maggiormente violente che aspetti di relativa liceità, in quanto consentito si esplicano previo ricorso a vere e proprie for- dalla legge, si esplica ricorrendo al modello del me di schiavitù e costrizione fisica e psicologica, lavoratore “somministrato” o anche “in affitto” relegando questi lavoratori oppressi e vessati ma con un contratto di lavoro sottoscritto con al più cieco abbrutimento e isolamento senza una delle varie agenzie private di somministra- alcun diritto riconosciuto come lavoratori. zione. Quello che possiamo e dobbiamo fare è con- Le stesse agenzie formalmente svolgono una trastate in ogni modo questa barbarie, presi- selezione dei lavoratori e li assumono per poi diando in primo luogo il territorio facendosi farli impiegare presso le aziende destinatarie. carico, le Istituzioni, nel dare vita al migliora- Evidentemente il lavoratore (quale parte de- mento, innovando fattualmente i sistemi di col- bole) con il bisogno di lavorare, tende ad accet- locamento pubblico (come peraltro le recente ri- tare condizioni lavorative penalizzati dal punto forma che ha introdotto le figure tanto discusse di vista delle retribuzioni e dei vari trattamenti dei Navigator), ma anche agendo sui sistemi in- contrattuali e normativi. frastrutturali dei trasporti pubblici, miglioran- Per il vero, tornando ad alcune dinamiche do le politiche di edilizia abitativa temporanea e caratteristiche del fenomeno del caporala- e di supporto, strutturazione di servizi sanitari to e alle sue forme basiche svolte sotto forma, temporanei e itineranti, ma soprattutto control- ad esempio, del trasporto dei lavoratori verso i lare con ogni mezzo il territorio per fare venire alla luce ogni abuso nei confronti dei lavoratori, siano essi extra comunitari o meno, costretti a subire vessazioni e soprusi non tollerabili per i nostri standard di civiltà e cultura. n [*] Professore a contratto c/o Università Tor Vergata tito- lare della cattedra di “Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro” nonché della cattedra di “Diritto del Lavoro”. Dirigente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Le consid- erazioni contenute nel presente articolo sono frutto esclu- sivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione cui appartiene. 8 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
Il preavviso nell’impiego pubblico e l’obbligo di integrale fruizione delle ferie maturate di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi [*] Premessa Il legislatore con il D.L. 28 gennaio 2019 n. 4, convertito con modificazioni nella Legge 28.03.2019 n. 26, ha introdotto disposizioni in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni fra cui quella anti- cipata per “quota 100”. In relazione a quest’ultima fattispecie, la disciplina è contenuta nell’art. 14, che reca in rubrica “Disposizioni in materia di accesso al trattamento di pensione con almeno 62 anni di età e 38 di contributi”. Al comma 6 sono descritte le modalità previste delle festività soppresse, per l’intero semestre per i dipendenti pubblici che vogliono accedere a immediatamente anteriore alla data del pensio- tale tipo di pensione. In ragione della specificità namento. Ciò in ragione del fatto che sono stati del rapporto di impiego nella PA e dell’esigenza considerati sovrapponibili due concetti, che pur di garantire la continuità ed il buon andamento identificati con lo stesso nome – “preavviso di dell’azione amministrativa, il pubblico dipen- sei mesi” di cui al D.L. n.4/2019 e “preavviso” di dente che vuole accedere alla pensione per “quo- fonte contrattuale – sono rispondenti a diverse ta 100” deve comunicarlo “all’amministrazione ed autonome finalità giuridiche, come si andrà di appartenenza con un preavviso di sei mesi”. nel seguito a specificare. All’indomani dell’entrata in vigore della norma A parere di chi scrive, è di pacifica evidenza in argomento, si è iniziato a dissertare sul valo- che il “preavviso di sei mesi” contemplato dal re da attribuire all’espressione “preavviso di sei D.L. n.4/2019 debba avere un valore “atecni- mesi”. La questione, come è facile immaginare, co”, dovendosi intendere come la obbligatoria riveste grande rilevanza, anche in ragione del comunicazione che il pubblico dipendente deve fatto che le ferie, ex art. 2109 co. 4 cod. civ., non effettuare, con congruo anticipo, all’Ammini- possono essere computate nel periodo di preav- strazione di appartenenza per consentirle di viso. Alcune Amministrazioni Pubbliche hanno organizzare nel migliore dei modi i servizi isti- interpretato in maniera restrittiva l’espres- tuzionali, con il rimanente personale. sione di cui sopra e, come riportato da alcune Considerarlo sovrapponibile con il preavviso OO.SS., hanno precluso la fruizione delle ferie, di cui all’art. 2118 cod. civ. comporterebbe an- anche se di competenza dell’anno precedente e che uno snaturamento di quest’ultimo, con evi- dente penalizzazione sia per il lavoratore e sia per l’Am- ministrazione[1]. Inoltre la “criticità” sopra indicata è correlata con il di- vieto assoluto, che vige nella PA, di monetizzazione delle ferie, anche in caso di cessa- zione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni, ri- soluzione, pensionamento e raggiungimento del limite di età, come previsto dall’art. 5 co.8 del D.L. 6 luglio 2012 n. 95 convertito con modificazio- ni nella legge 7 agosto 2012, n. 135 in materia di spending review. Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 9
In tale ipotesi quindi il pubblico dipendente di- Recesso dal contratto di lavoro missionario in applicazione della “quota 100” si e natura obbligatoria del preavviso vedrebbe, da un lato, “privato” di un diritto irri- nunciabile (quello della fruizione delle ferie) in Come è noto, il preavviso è il periodo che in- evidente contrasto con la Costituzione e, nello tercorre tra la comunicazione di recesso, di una specifico, con l’art. 36 co.3 il quale stabilisce che parte all’altra, e l’effettiva cessazione del rap- “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e porto di lavoro e dei relativi effetti. a ferie annuali retribuite, e non può rinunziar- Da un punto di vista giuridico, la comuni- vi” e, dall’altro, della impossibilità di vedersi ri- cazione di recesso ed il correlato periodo di conosciuta la monetizzazione di ferie e festività preavviso costituiscono un unitario negozio soppresse, maturate ma non godute. unilaterale recettizio[2] che produce i suoi ef- Gli scriventi, per le ragioni che si andranno fetti immediatamente, fin dal momento in cui ad esplicitare nel seguito, sono dell’avviso che perviene nella sfera di conoscenza della parte la non sovrapponibilità fra ferie e preavviso che subisce il recesso (receduta). Tale comu- debba essere letta in combinato disposto, con nicazione è, a tutti gli effetti, espressione di l’obbligo in capo al pubblico dipendente di fru- un diritto potestativo che consente al soggetto ire di tutte le ferie e festività soppresse entro recedente di conseguire un risultato (lo scio- la data di collocamento a riposo, quindi anche glimento del contratto di lavoro) anche se non durante il preavviso, concordandone il periodo vi è il consenso del soggetto receduto che non con il datore di lavoro. Ovviamente quanto det- può, in alcun modo, impedire l’esercizio di tale to è valido solo se la comunicazione di recesso diritto. avviene con congruo anticipo rispetto alla data Dottrina e giurisprudenza sono concordi nel di cessazione dal lavoro. ritenere che il preavviso è imposto nel solo in- teresse della parte receduta, a tutela delle sue Nel prosieguo si focalizzerà anche l’attenzione legittime aspettative. Infatti esso consente al sulla collocazione temporale del preavviso con- lavoratore licenziato di disporre del tempo ne- trattuale in ragione del fatto che nella PA, pure cessario per trovare un nuovo lavoro ed all’im- per le tipologie di pensionamento diverse dal- prenditore di evitare che le dimissioni di un suo la “quota 100”, è prassi invalsa presentare la dipendente abbiano a turbare l’organizzazione lettera di recesso con notevole anticipo rispetto del lavoro, permettendogli di rimpiazzare ade- alla data di effettiva cessazione del rapporto. guatamente e tempestivamente la risorsa che Da ultimo si dedicherà particolare attenzione viene a mancare. al contenuto della recentissima Deliberazione Però, se una delle parti pone termine al con- della Corte dei Conti del Molise del 5 luglio tratto con effetto immediato, il rapporto si ri- 2019, in tema di pagamento delle ferie residue solve altrettanto immediatamente, con l’unico in caso di dimissioni e di possibile sovrapponi- obbligo della parte recedente di corrispondere bilità tra periodi di ferie e di preavviso. una indennità sostitutiva[3]. Nel caso in cui il periodo di preavviso venga integral- mente lavorato, il contratto di lavoro continua ad espli- care i suoi effetti, giuridici ed economici, fino al termine del rapporto. In tale ipotesi al lavorato- re spetta la liquidazione del- le ferie maturate e non fruite prima della decorrenza del preavviso e sia quelle che si maturano nel corso del mede- simo periodo. Tale pagamento espressamente vietato in co- stanza di rapporto è ammesso al momento della sua conclu- sione[4]. Quanto appena detto è però integralmente applica- bile al solo settore privato. 10 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
Dipendenti pubblici e monetizzazione delle ferie non godute: limiti e divieti Per il settore pubblico, con entrata in vigore del D.L. 6 luglio 2012 n. 95 convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 2012, n. 135, le cose sono sensibilmente cambiate. Il legislatore è intervenuto, in modo netto, sulla materia delle ferie non fruite da parte dei dirigenti e dei dipenden- ti della PA stabilendo, art. 5 co.8, che “Le ferie, i riposi ed i permessi spettanti al perso- nale, anche di qualifica dirigenziale (…) sono Per dirimere le varie perplessità è interve- obbligatoriamente fruiti secondo quanto previ- nuto il Dipartimento della Funzione Pubblica sto dai rispettivi ordinamenti e non danno luo- che, con parere n. 40033 dell’8.10.2012, ha fat- go in nessun caso alla corresponsione di trat- to presente che gli specifici casi di cessazione tamenti economici sostitutivi” inibendo in tal interessati dal divieto di monetizzazione sono modo, qualsivoglia forma di retribuzione per le quelli in cui il lavoratore “concorre in modo at- ferie maturate ma non fruite. tivo alla conclusione del rapporto di lavoro, me- La disposizione ha portata generale, poiché diante il compimento di atti”, qual è appunto riguarda tutte le Amministrazioni inserite nel l’esercizio del proprio diritto di recesso, mentre conto economico consolidato della PA e tutte rimangono fuori dal divieto i vari casi indipen- le categorie di personale, ad ordinamento pri- denti dalla volontà del lavoratore e dalla capa- vatistico e pubblicistico, e la sua “ratio” è evi- cità organizzativa del datore, quali ad esempio dentemente tesa al contenimento della spesa il decesso, la malattia, l’infortunio ed il congedo pubblica. obbligatorio per maternità. Il legislatore ha inoltre previsto che la norma Della problematica si è occupata anche la de quo si applichi anche in caso di cessazione Corte Costituzionale[7] dopo che il Tribunale di del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni, Roma, aveva prospettato l’illegittimità costitu- risoluzione, pensionamento e raggiungimento zionale della norma in trattazione, ravvisando del limite di età. A tale stringente disposizione la lesione del diritto irrinunciabile alle ferie. ha fatto anche immediato seguito l’abrogazione I giudici della Consulta hanno dichiarato delle disposizioni legislative e contrattuali che non fondata la questione di costituzionalità in consentivano la monetizzazione delle ferie non quanto “la disciplina in questione, mira a riaf- godute senza contemplare eccezioni e senza fermare la preminenza del godimento effettivo prevedere un periodo transitorio[5]. delle ferie, per incentivare una razionale pro- grammazione del periodo feriale e favorire com- La indicata norma – come già ricordato in pre- portamenti virtuosi delle parti nel rapporto di messa – ha posto numerosi interrogativi in or- lavoro”. Nel contempo la sentenza ha ribadito dine ad una corretta definizione dei diritti e dei anche l’obbligo di pianificare per tempo la fru- doveri dei pubblici dipendenti dimissionari. Ad izione delle ferie, proprio in ragione della loro esempio, è ipotizzabile, in ragione di una rigo- irrinunciabilità, attuando sempre “il necessario rosa lettura del decreto, un contratto a tempo contemperamento delle scelte organizzative del indeterminato che, a fronte di prestazioni rese, datore di lavoro con le preferenze manifestate come nel caso appunto del preavviso, non fac- dal lavoratore, in merito al periodo di godimen- cia maturare il diritto costituzionale alle ferie? to delle ferie”. Ed ancora, l’introdotto divieto senza eccezioni Da tale sentenza discende che l’assenza di di monetizzazione delle ferie può prevalere sul una formale richiesta di ferie da parte del di- dettato costituzionale, sul diritto comunitario pendente, non si traduce automaticamente in e sulla costante giurisprudenza della Corte di una sua rinuncia. Quindi è compito dell’Ammi- Cassazione?[6]. nistrazione vigilare sulla loro integrale fruizio- Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 11
ne, anche da parte dei lavoratori dimissionari, cui, la parte receduta riceve la comunicazione richiedendo loro la presentazione di un adegua- di recesso, fatte salve eventuali e diverse pre- to piano, per smaltire integralmente il residuo, visioni contrattuali: il CCNL attualmente in entro la data di cessazione del rapporto di lavo- vigore per il personale del Comparto Funzio- ro[8] collocandoli anche in ferie d’ufficio in caso ni Centrali fa decorrere i termini di preavviso di loro inerzia. Invece, in relazione ai periodi di (art. 67 co.3) dal primo o dal sedicesimo giorno fruizione, è di tutta evidenza che è indispensa- di ciascun mese. bile contemperare la tutela delle esigenze or- L’Aran invece con un risalente parere del ganizzative (quali ad esempio disbrigo pratiche 2012 ha sottolineato che, qualora le dimissioni residue ed eventuali passaggi di consegne) con vengano presentate con largo anticipo, rispetto le preferenze manifestate dal lavoratore in me- alla data di effettiva cessazione dal servizio, il rito al periodo di godimento. periodo di preavviso “deve essere correttamente Al ricorrere di dette condizioni ed in caso di stabilito computando a ritroso il relativo termi- recesso comunicato all’Amministrazione con ne a partire dalla data indicata dal lavoratore congruo anticipo, chi scrive è dell’avviso che come data di cessazione del rapporto di lavoro”. ferie, riposi e permessi siano interamente frui- Agli scriventi, tale “orientamento applica- bili, fino all’ultimo giorno di servizio, senza che tivo”, a seguito dell’entrata in vigore del D.L. questo subisca uno slittamento. n. 95/2012, appare abbastanza desueto. Ciò in quanto il computo del preavviso nel termi- ne, stringente, indicato, non consentirebbe la Collocazione temporale del preavviso fruizione delle ferie residue (che peraltro non contrattuale possono essere in alcun modo monetizzate) in evidente violazione di legge che ne prevede la Altra questione che è sempre stata oggetto di obbligatoria integrale fruizione entro la data di dibattito, riguarda la corretta collocazione tem- conclusione del rapporto. porale del preavviso contrattuale. Ciò in ragio- Si è inoltre dell’avviso che per applicare an- ne del fatto che, come già detto, molto spesso cora oggi, integralmente, tale posizione dell’A- il lavoratore dimissionario comunica tale sua ran dovrebbe ammettersi che il primo giorno di intenzione all’Amministrazione di appartenen- preavviso in base a tale schema (cioè conteg- za - soprattutto se la stessa ha articolazioni giare i termini a ritroso dall’ultimo giorno di sull’intero territorio nazionale - con notevole lavoro) debba essere mobile, per consentirne lo anticipo sulla data di effettiva cessazione. Ciò spostamento per fare in modo che il preavviso per consentire il disbrigo ordinato di tutte le effettivamente lavorato sia pari a due mesi “al incombenze a carico dell’Amministrazione e netto” di tutte le assenze effettuate dal lavora- dell’INPS, indispensabili per la chiusura del tore dimissionario. rapporto di lavoro e l’erogazione della pensione nei tempi previsti. Le problematiche evidenziate sarebbero facil- mente risolvibili se il preavviso contrattuale Gli scriventi ritengono di pacifica coerenza che iniziasse a decorrere, correttamente, dal primo il preavviso inizi a decorrere dal momento in o dal sedicesimo giorno del mese, in ragione del momento in cui il lavoratore comunica il recesso all’Ammi- nistrazione di appartenenza. In tale ipotesi diventerebbe di facilissima composizione, in puntuale applicazione di legge e di contratto, anche l’effettuazione dei residui pe- riodi di ferie, riposi e permes- si maturati e non goduti, la cui fruizione, come detto so- pra, andrebbe concordata tra lavoratore ed Amministrazio- ne[9]. In definitiva chi scrive, in ra- gione delle intervenute mo- 12 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
difiche normative, che obbligano alla integrale fruizione delle ferie, ritiene che nel periodo che intercorre tra l’ul- timo giorno di lavoro e la data in cui il lavoratore ha comunicato all’Ammini- strazione l’intenzione di dimettersi, ci sia una effettiva prestazione lavorati- va (quindi al netto delle varie assenze effettuate dal dipendente in tale pe- riodo) pari ad almeno due mesi. Per rendere ancora più evidente quanto sopra esplicitato si propongo- no i due casi seguenti. Caso n. 1. Il lavoratore comunica all’Ammini- comunicandogli che la durata del preavviso do- strazione di appartenenza la richiesta di collo- vrà tenere conto delle ferie residue che debbono camento a riposo con congruo anticipo rispetto essere obbligatoriamente fruite entro la data alla data di effettiva cessazione dal lavoro. Ad di scadenza del rapporto. Ad esempio se le fe- esempio la comunicazione di recesso è effettua- rie residue ammontano a 10 giorni il preavviso ta il 23 giugno con cessazione dal servizio il 31 contrattuale di due mesi deve essere incremen- dicembre. Il lavoratore in tale periodo deve ga- tato di 10 giorni facendo slittare di conseguen- rantire un preavviso lavorato di due mesi. Al ri- za la data dell’ultimo giorno lavorativo. I suc- cevimento del recesso l’Amministrazione deve: cessivi adempimenti sono gli stessi indicati ai a) Comunicare al dipendente dimissionario le punti (b), (c), (d) ed (e) del Caso n. 1. ferie che dovranno essere obbligatoriamente fruite entro il 31 dicembre, ultimo giorno di Per entrambe le fattispecie descritte, rimane in lavoro; capo all’Amministrazione il diritto di trattene- b) Concordare con lo stesso un piano di frui- re, su quanto eventualmente dovuto al dipen- zione, contemperando la tutela delle proprie dente, un importo corrispondente alla retribu- esigenze organizzative con le preferenze ma- zione per il periodo di preavviso non lavorato. nifestate dal lavoratore, in merito al periodo In ogni caso, a termini contrattuali, viene fatta di godimento delle ferie residue. In tale con- salva la possibilità per l’Amministrazione di ri- testo il lavoratore potrà utilmente fruire di nuncia parziale del preavviso. detti periodi fino all’ultimo giorno di lavoro; c) Vigilare che il piano di fruizione sia rispet- tato, prospettando anche il collocamento in Preavviso e ferie residue: ferie d’ufficio in caso di inerzia; il parere della Corte dei Conti del Molise d) Verificare che il preavviso effettivamente lavorato (cioè al “netto” delle assenze dal la- Le sopra riportate valutazioni degli scriventi voro a vario titolo) sia comunque pari a due trovano un qualificato sostegno nella recentis- mesi; sima deliberazione della Corte dei Conti, sezio- e) Nel caso in cui il preavviso effettivamente ne regionale di controllo per il Molise, che con lavorato non fosse pari a due mesi l’Ammi- parere n. 98 del 5.07.2019 ha rimarcato l’obbli- nistrazione potrebbe legittimamente proro- go, anche per gli Enti di piccola dimensione, in garne i termini in misura corrispondente. presenza di dimissioni, in applicazione della “quota 100”, “di programmare le attività lavo- Caso n. 2. Il lavoratore invia la comunicazio- rative al fine di favorire la fruizione delle ferie ne di recesso alla Amministrazione di apparte- da parte dei dipendenti” anche nel periodo di nenza nel solo rispetto dei termini di preavviso preavviso[10]. Infatti per la magistratura con- contrattuali. Ad esempio la comunicazione di tabile “resta ferma la possibilità per il datore recesso è effettuata il 23 giugno con cessazio- di permettere il godimento delle ferie matura- ne dal servizio l’1 settembre. Il preavviso con- te dal lavoratore anche nel corso del periodo di trattuale di due mesi inizia a decorrere dall’1 preavviso al fine di scongiurare il rischio della luglio. Al ricevimento del recesso l’Ammini- loro non consentita monetizzazione”. Inoltre strazione deve conteggiare le ferie residue che “in caso di preavviso lavorato, superata ormai il lavoratore dimissionario, deve ancora fruire la regola della necessaria corresponsione del Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 13
trattamento sostitutivo delle ferie non godute con l’art. 28 co.11 il quale stabilisce che “le (sostituita dalla regola opposta), dovrebbe con- ferie maturate e non godute per esigenze di cludersi per la conseguente caducazione della servizio sono monetizzabili solo all’atto della regola che ne impediva l’assegnazione”. n cessazione del rapporto di lavoro, nei limiti delle vigenti norme di legge e delle relative disposizioni applicative”. Il conflitto è però Note solo apparente. E per rendersene conto basta leggere la “Dichiarazione Congiunta n. 1” in [1] L’evidente penalizzazione del lavoratore è calce al CCNL medesimo dove le parti si danno connessa con il mancato godimento delle ferie ed il reciprocamente atto che “all’atto della cessazione conseguente mancato recupero psicofisico. Invece del servizio le ferie non fruite sono monetizzabili per l’Amministrazione c’è il rischio concreto che solo nei casi in cui l’impossibilità di fruire possa essere condannata al pagamento di tutte delle ferie non è imputabile o riconducibile al le ferie maturate e negate nel periodo de quo, dai dipendente come nelle ipotesi di decesso, malattia propri dipendenti dimissionari. e infortunio, risoluzione del rapporto di lavoro per [2] Il preavviso non assume una specifica autonomia inidoneità fisica permanente e assoluta, congedo rispetto all’atto di recesso. Il coordinamento effet- obbligatorio per maternità o paternità. tuato nell’art. 2118 Cod. Civ. rende di tutta [6] www. consulentia.it. Articolo di Maria Rosa evidenza tale aspetto: infatti la comunicazione Pacelli: “Pubblica Amministrazione, ferie non di recesso pone fine al rapporto ed il preavviso godute non più monetizzabili”. ne attenua per un periodo limitato di tempo le [7] Corte Cost. Sent. n. 95 del 2016. conseguenze ed è concepito come il necessario [8] Cass. Sent. 16.11.2017 n. 27206 in tema di corollario di una decisione (quella di recedere dal obbligatoria fruizione delle ferie prima del rapporto) già presa ma ad esecuzione differita collocamento a riposo per pensionamento. La per un determinato periodo di tempo, appunto Cassazione ha confermato ciò che i vari gradi rappresentato al preavviso (Cass. Sent. n. 3190 di giudizio avevano già acclarato e cioè la del 7.10.1995). legittimità del comportamento aziendale che ha [3] Cass Civ, Sez. Lav. Sent. n. 22443 del 4 novembre imposto ad un proprio dipendente la fruizione 2010. “obbligata” prima del pensionamento, al fine di [4] Art. 10 co. 2 D.Lgs. n. 66/2003, così come prevenire possibili richieste di pagamento della modificato dall’art.1 del D.Lgs. 213/2004: il relativa indennità. periodo minimo di ferie di quattro settimane di [9] Sul punto l’INPS con Circolare n. 84 del 28 marzo cui ha diritto ciascun lavoratore “non può essere 1997 già sosteneva che “i termini di preavviso, sostituito dalla relativa indennità per ferie non in qualunque data vengano comunicati alle godute, salvo il caso di risoluzione del rapporto Amministrazioni, decorrono, comunque, dal di lavoro”. successivo primo o sedicesimo giorno del mese” [5] La norma parrebbe confliggere con il CCNL ed ai fini “del rispetto del termine di preavviso, si attualmente in vigore per il personale del computano nel relativo periodo anche i giorni di Comparto Funzioni Centrali e nello specifico ferie”. [10] Il parere in commento della Corte dei Conti del Molise fa luce anche sul concetto di preavviso ancorandolo ai termini minimi contrattualmente previsti e normalmente compresi fra due e quattro mesi. [*] Funzionari in servizio presso la sede di Rovigo dell’Ispettorato Ter- ritoriale del Lavoro di Ferrara Rovi- go. Le considerazioni contenute nel presente intervento sono frutto es- clusivo del pensiero personale degli Autori e non hanno carattere in al- cun modo impegnativo per l’Ammin- istrazione di appartenenza. 14 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
Lo Smart Working nel pubblico impiego Seconda parte di Carmina Magliocchi [*] Applicazione dello smart working nel settore privato La prima legge in Italia sullo Smart Working dunque è stata approvata in Senato in via definitiva nel maggio del 2017. Si fa riferimento, come sopra citato, alla legge 22 maggio 2017 n. 81 rubricata “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazio- ne flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”. Da allora è aumentato il numero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato che beneficiano del lavoro agile. La normativa, infatti, offre una veste giuridica a quello che già ha stabilito la contrat- tazione di settore sullo Smart Working e che risulta essere un nuovo modello di organizzazione del rapporto di lavoro subordinato. Si tratta di un provvedimento legislativo che interviene meritoriamente in una realtà in continuo movimento e che serve da volano per nuovi e sempre più maturi accordi di contrattazione sindacale. Attualmente, secondo i dati forniti dall’Osserva- presente ma anche del nostro futuro lavorativo, torio del Politecnico di Milano, le lavoratrici e i anche se dovremo fare i conti con l’acquisizione lavoratori agili sono più di 305mila, ma, secondo di maggiori competenze digitali. le stime degli studiosi del settore, potrebbero es- Attualmente lo Smart Working è diffuso sere molti di più con l’interessamento di circa il soprattutto nelle aziende del Nord e tra i lavo- 70% per cento dei lavoratori. Il lavoro da remoto ratori maschi anche se ci sono ancora pochi ac- sarà, infatti, una delle innovazioni del futuro e cordi che incidono in maniera significativa sulle si dovranno affrontare cambiamenti nel mondo organizzazioni aziendali, e c’è ancora molto da del lavoro almeno nei seguenti ambiti principa- fare sia in termini culturali, sia nell’ambito delle li: conciliazione tempi di lavoro e tempi di cura relazioni industriali, sia con ulteriori interventi della famiglia per aumentare soprattutto l’occu- legislativi finalizzati a collegare il lavoro agile pazione femminile, competitività delle aziende, con le altre forme contrattuali già esistenti. Il anche di quelle medio piccole, e necessità di in- lavoro agile è un tema in progress che metterà a novare non solo i prodotti ma dei processi pro- nudo alcune questioni da affrontare: competen- duttivi del lavoro, considerata la velocità dello ze, salari, orari, accesso alla banda larga, inseri- sviluppo tecnologico in quella che è definita “ la mento delle persone con disabilità, conciliazione quarta rivoluzione industriale”. E se si conside- dei tempi di vita con quelli del lavoro, rimodula- ra sempre di più il benessere organizzativo e la zione degli orari con una particolare attenzione sostenibilità sia ambientale sia sociale dei cam- all’impatto sull’ambiente. biamenti in atto, si può affermare che la norma- Nel testo di legge di cui sopra sono presenti tiva sul lavoro agile si prende cura, non solo del “il diritto all’apprendimento permanente, in mo- dalità formali, non formali o informali e alla pe- riodica certificazione delle relative competenze. È un lavoro grande da fare che passa attraverso il rafforzamento dell’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) e attraverso un cam- biamento culturale che dovrà promuovere una maggiore cultura digitale. Infatti, le aziende per avere maggiore competitività sul mer- cato e sperimentare nuove forme e modali- tà di lavoro avranno sempre più bisogno di lavoratori e lavoratrici “digitali”. Inoltre, il tema degli orari di lavoro nello Smart Wor- king è fortemente legato alle flessibilità orarie Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019 15
sono state introdotte alcune nuove misure volte alla pro- mozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro anche nella P.A. Con la Di- rettiva del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3 del giugno 2017, è stata data piena attuazione allo Smart Working con l’introduzione di nuove modalità di orga- nizzazione del lavoro basate sull’utilizzo della flessibilità lavorativa, sulla valutazione per obiettivi e la rilevazio- ne dei bisogni del personale già presenti nella contrattazione, con un’atten- dipendente, anche alla luce delle esigenze di zione particolare alla performance e ai risulta- conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Le ti piuttosto che al netto delle ore di lavoro e ad misure da adottare dovranno permettere, en- un’organizzazione degli orari settimanali piutto- tro 3 anni ad almeno il 10% dei dipendenti, ove sto che giornalieri per agevolare la conciliazione lo richiedano, di avvalersi delle nuove modalità dei tempi di lavoro con i tempi della vita privata spazio - temporali di svolgimento della presta- e familiare, ma alla base di questi elementi deve zione lavorativa, garantendo agli Smart Wor- spiccare un approccio manageriale di gestione ker parità di trattamento professionale e di delle risorse umane più nuovo e maturo. avanzamento carriera ed economico. Anche nel Quest’ultima considerazione è contenuta an- pubblico impiego dunque è arrivato lo Smart che nella recente indagine conoscitiva della Com- Working. missione Lavoro del Senato finalizzata a tarare l’impatto della quarta rivoluzione industriale sul Il contratto prevede: mercato del lavoro. La legge, inoltre, si è preoc- 1) l’accordo scritto tra le parti; cupata di garantire la salute e la sicurezza delle 2) nessun vincolo di orario e di luogo di lavoro lavoratrici e dei lavoratori e molti accordi pre- (con l’individuazione dei tempi di riposo e di vedono una maggiore attenzione delle aziende a disconnessione); questo fattore. Per tenere insieme tutte queste 3) possibilità di svolgere il lavoro all’interno e innovazioni il sistema delle relazioni industria- all’esterno dell’ente, senza postazione fissa; li e la contrattazione sindacale dovranno avere 4) trattamento economico non inferiore a chi coraggio e sperimentare modalità di attuazione svolge le medesime mansioni all’interno rispondenti ai cambiamenti in atto. Sin dal prin- dell’azienda; cipio, infatti, il legislatore ha voluto chiarire che 5) diritto all’apprendimento e alla periodica cer- l’obiettivo non era quello di introdurre una nuo- tificazione delle competenze; va tipologia contrattuale, bensì una modalità di 6) divieto di controllo; svolgimento della prestazione lavorativa stabi- 7) informativa scritta sui rischi; lita mediante accordo tra le parti, con forme di 8) assicurazione per infortuni all’esterno del po- organizzazione per fasi, cicli ed obiettivi, senza sto di lavoro e in itinere. vincoli di orario e di luogo di lavoro. La legge apre quindi spazi per il presente e Per favorire la piena attuazione delle disposi- per il futuro. Sta a tutti gli attori coinvolti colla- zioni di legge per la pubblica amministrazione, borare per il bene delle lavoratrici e dei lavora- la Presidenza del Consiglio su proposta del Mi- tori e altresì, per la produttività e la responsabi- nistro per la Semplificazione e la Pubblica Am- lità sociale delle imprese. ministrazione, ha emanato in data 26 giugno del 2017 una Direttiva recante indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’art. 14 della Lo Smart Working anche legge 7 agosto 2015 n. 124. Il dipartimento del- nella pubblica amministrazione la Funzione Pubblica ha altresì emanato delle Linee Guida contenenti regole volte a promuo- Con la riforma della Pubblica Amministrazio- vere la conciliazione dei tempi di vita e lavoro ne, intervenuta con la legge n. 124 del 2015, dei dipendenti pubblici. 16 Lavoro@Confronto - Numero 34-35 - Luglio/Ottobre 2019
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